LA NUOVA
VENERDÌ, 05 OTTOBRE 2007 Pagina 33
Provincia Spinea. Sotto accusa anche i fossi chiusi per le nuove case in via Mion «Costruzioni selvagge, sparisce il verde» Checchin (Ds): «Ci vuole più equilibrio». Tessari: «Prg approvato da loro» ALESSANDRO RAGAZZO
SPINEA. «Con le varianti il piano regolatore è aumentato del 30 per cento. A livello di superficie Spinea è molto piccolo, appena 15 chilometri quadrati, e la giunta deve porsi il problema di avere una quota di terreno da non edificare. Solo così si troverà un equilibrio con l’ambiente». E’ l’analisi del consigliere dei Ds Silvano Checchin sulle nuove lottizzazioni che stanno nascendo, soprattutto alla luce di quanto successe nove giorni fa, quando il maltempo mandò sott’acqua diverse zone del territorio.
«In passato - continua Checchin - si è approvato un piano regolatore senza tenere conto dell’esistente, di mantenere il paesaggio agricolo. Per questo bisogna avere una quota di terreno non edificabile». Checchin, poi, analizza quanto successo la scorsa settimana e il mezzo metro d’acqua in alcune zone come via Capitanio e via Bennati. «Su questo tema - dice Checchin - esiste un’analisi di un anno fa dove si dice che il Comune deve tenere puliti i canali di discolo. E infatti, se questi sono liberi Spinea non va in crisi. Già noi in consiglio abbiamo chiesto alla giunta di fare degli interventi ad hoc».
I tecnici comunali hanno già comunque individuato lo scorso fine settimana i punti dove si dovrà intervenire specie nelle vie Bennati, del Forte e Solferino, angolo via Mion. Ma il problema dell’eccessiva urbanizzazione è posto all’attenzione anche da un cittadino, Danilo Trevisanato, che punta il dito sulle nuove costruzioni vicino al Villaggio dei Fiori, all’incrocio tra le vie Mion e Torcello. «Lì c’erano degli alberi - osserva il residente - ma in un lato sono stati tagliati e inoltre hanno interrato un fossato. La scorsa settimana, col maltempo, siamo andati a raso e più di una volta il giardino è andato sott’acqua. Certo che se si tappano le tubature c’è il rischio di finire ancora allagati perché l’acqua non trova sfogo. Pensare che fino a qualche anno fa questa zona era davvero un paradiso terrestre mentre ora si sta costruendo dappertutto». Per il sindaco Claudio Tessari non c’è alcuna urbanizzazione selvaggia. «Stiamo applicando - dice - un piano regolatore approvato dalla sinistra e al quale stiamo cercando di porre dei rimedi, vedi lo spostamento della stazione della metropolitana. E poi non mi sembra che il maltempo abbia messo in ginocchio le case di Spinea ma sono state interessate solo le strade. Riguardo alla lottizzazione tra le vie Mion e Torcello noi siamo tranquilli perché abbiamo in mano un parere idraulico del consorzio Sinistra Medio Brenta dove si dice che è tutto in regola».
La destra accusa le sinistra, la sinistra accusa la destra.
I cittadini stanno a guardare...
LA NUOVA
VENERDÌ, 05 OTTOBRE 2007 Pagina 32
Provincia I tanti cantieri fermano anche la posta Spinea. I residenti di via Fornase: «Da dieci giorni siamo senza lettere»
SPINEA. I cantieri aperti bloccano anche i postini. Fornase, ad esempio. «È da dieci giorni che non ci viene recapitata la posta - spiega Francesco Tagliapietra, del comitato di zona -, e ci sono raccomandate o altre corrispondenze che abbiamo bisogno di avere in tempi brevi. Perché non arriva? La strada non è più bloccata, eppure lettere e buste non si vedono». Dall’ufficio recapito di Spinea, la responsabile rigetta al mittente tutte le accuse, e il perché è presto detto. «La strada non è più bloccata, ma i cantieri sono mobili, nel senso che a volta ci sono ruspe e macchinari in transito, e quindi per i portalettere non è possibile passare». Non è quindi, un problema di carenza di personale, ma di cantieri aperti. Lo stesso accade, per esempio, in via Luneo, dove alcune case sono chiuse all’interno dei cantieri per la costruzione del Passante, e, per ciò che riguarda Martellago, in via delle Motte. «Con i cantieri aperti noi non potremmo neppure passare - aggiunge la responsabile dell’ufficio - ma cerchiamo comunque di trovare un accordo, di riuscire ad accontentare i clienti, anche se non sempre è possibile». Alcuni, ad esempio, sono costretti a prendere l’auto per andare a farsi consegnare la corrispondenza direttamente nell’ufficio di via delle Macchine, la sede che gestisce il recapito nel territorio. E i cittadini di Fornase? Se non ci saranno ulteriori intoppi coi cantieri avranno presto la posta nella loro cassetta.
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