Vediamo alcuni aspetti:
Per quanto riguarda lo snodo via Roma (in nuova sede, dirottata dietro a villa del Majno), via Matteotti ci sono delle informazioni un po' contraddittorie
tavola 4
Si vede il collegamento fra la nuova via Roma (spostata dietro alla villa ed all'ex piazza Marconi). Le ampiezze delle strade sono alquanto variabili e l'allargamento in prossimità di via Matteotti può dar adito alla presenza di una rotonda irregolare oppure di una corsia di immissione sul senso unico di via Matteotti. Lo spigolo fra la nuova via Roma e via Matteotti sembra molto pronunciato (oppure è un effetto ottico delle varie linee inclinate) e non sembra dare spazio ad una doppia corsia di circolazione, soprattutto se si confronta l'ampiezza del passaggio con la larghezza della sottostante via Matteotti a senso unico.tavola 1
La tavola 1 indica l'ambito di piano particolareggiato in cui si andrà a sviluppare il progetto. In questo caso si può vedere come il terreno preso in considerazione arrivi dino a metà larghezza delle rispettive strade adiacenti (via Roma in prossimità della chiesa e via Matteotti).
tavola 0
Nella tavola 0 vediamo come in blu sembrino essere indicati i nuovi edifici. La presenza di uno stabile dietro la villa del Majno potrebbe indicare che questa tavola fa riferimento al primo progetto con la costruzione di un edificio dietro alla villa. La parte grigia indicherebbe la zona resa pedonabile che si estende per un lungo tratto di via Roma e a fianco della chiesa fino al vicino palazzo (quindi con chiusura dello sbocco di via Matteotti sulla vecchia sede di via Roma, e quindi dirottando il tratto di via Roma finito dietro vialla del Majno direttamente su via Matteotti).
immagine del plastico
Fra le tavole viene mostrata anche questa immagine del plastico, modificato secondo le specifiche più recenti. Si può così vedere la vegetazione inserita dietro villa del Majno, la fila dei 10 palazzoni di un'altezza di circa 30 metri e sulla destra la villa dalla facciata principale.
In questo caso l'osservazione a sinistra dell'immagine vicino alla chiesa mostra come sia esiguo lo spazio riservato alla vecchio tratto di strada che conduce dal nuovo incrocio in via Matteotti a senso unico e la nuova sede di via Roma spostata dietro il complesso della villa.
In questo caso la pedonalizzazione arriva fino all'ingresso della chiesa e sembra lasciare uno stretto pertugio alla strada fra il portico del palazzone e la chiesa stessa. Rispetto alla sezione del senso unico di via Matteotti appare più larga quest'ultima che il passaggio a fianco della chiesa, il quale attualmente è una via a doppio senso di marcia (via Roma).
La tanto discussa verticalizzazione può essere vista in questa proiezione. Sulla destra appare la villa, con nel retro (centrodestra) alcuni dei palazzi già esistenti. Sulla sinistra a sfondo della villa svettano a riportare al giorno odierno una serie di palazzoni (contorni appena accennati) le cui dimensioni elevate superano quelle di tutti gli edifici circostanti e che vengono a stagliarsi persino sopra il bosco previsto dietro all'edificio storico.
Quindi osservando la precedente tavola 4 (edifici in marroncino in basso ed al centro dell'immagine a seguire) appare evidente come la verticalizzazione, si prensenti
non solo come un espediente utile per ricavare spazi alla base da destinare a verde o parcheggio, ma sia utilizzata anche per ricavare edificato laddove ha un notevole valore.
Prendendo il documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea", è facile notare come per i soggetti interessati vi sia un forte interesse alla realizzazione di nuovo edificato proprio laddove il valore di riferimento delle aree edificabili urbanizzate assume la quota maggiore.
Quindi l'ambito delle nuove costruzioni deve essere interpretato secondo tre parametri, tutti racchiudibili nella sola parola "verticalizzazione", ovvero:
- l'idea che costruire edifici più alti, oltre i vecchi limiti imposti dalla regione e per cui si è chiesta una modificazione, porta nell'ambito globale una riduzione della superficie costruita, ma nell'ambito locale non è palese che apporti una riduzione degli spazi occupati che così possono essere dedicati ad altre risorse o servizi. In altre parole, data la cubatura che deve essere realizzata, se l'altezza a cui si può giungere è maggiore, ciò implica che si può costruire maggiormente in un minor numero di siti, indipendentemente dal fatto che questo stoni con la prospettiva della villa o che effettivamente alla base delle nuove edificazioni vengano riacavati spazi a verde e servizi. Per capirsi ancora meglio invece di avere un numero superiore di palazzoni che rispettino le quote dell'edificato, molti dei quali da situare in zona non appetibile fuori dal centro storico, si preferisce costruire oltre i limiti dell'edificato privato in centro storico e basta.
- La realizzazione di un maggiori numero di edifici e di cubatura in centro storico ha un'appetibilità maggiore per chi usufruirà del nuovo costruito da vendere come compensazione delle opere realizzate. Al contrario, chi usufruisce di crediti edilizi si trova a cedere del vecchio per avere un costruito in nuovo, senza alcuna compensazione per quanto riguarda il periodo di inattività durante i lavori di costruzione od alcun rimborso dell'interesse se anzichè per crediti edilizi si passasse per denaro contante.
- La realizzazione di nuovi edifici in prossimità del centro storico in un mercato già in affanno finisce per colpire in primo luogo chi già è cittadino di Spinea e si vede ulteriormente svalutato il proprio immobile, magari uno di quelli utilizzato per la valutazione dei crediti edilizi. Oltre al disagio economico si aggiunge dal punto di vista della pianificazione un aumento di un certo numero di unità di traffico in un'area localizzata anzi verticalizzata, già alle cronache per la caoticità di movimentazione non ancora risolta.
tavola 4
Riguardo alla piazzetta retrostante alla villa, si era discusso della riduzione della sua altezza da 4,7 metri a 1,2 metri. In realtà come si può ben vedere dalle tavole la maggior parte della piazzetta retrostante alla villa del Majno è stata portata ad una quota di 1,20 metri, mentre in prossimità della strada, è rimasto un dislivello di 3.00-3.50 metri, utile per definire le strutture di smaltimento dell'aria del garage interrato e per definire i vari impianti di risalita (ascensore, scale, rampe per le auto)
Si possono fare alcune considerazioni a riguardo.
In primo luogo piazza Marconi e piazza Mercato hanno da sempre svolto il ruolo di grandi parcheggi per il tessuto urbano, sia per la loro posizione strategica, sia per la vicinanza a negozi e servizi (da tenere presente quando sul documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea" la valutazione dei crediti per negozi commerciali viene fatta sulla base di attività locate in piazzetta Dante, per niente trafficata, e via Verga, ancor meno trafficata rispetto ai dua ambiti centrali della città).
Il Masterplan rende in tutta probabilità inagibile al parcheggio di piazza Marconi, convertendolo in un'area pedonale.
Per quanto riguarda piazza Mercato viene costruito un ampio parcheggio interrato.
Nel caso questo venga trasformato in parcheggio a pagamento, la perdita per il bene comune sarebbe netta ed a sfavore della comunità (conversione di cià che era pubblico e gratuito in a pagamento, magari senza che sia voluto).
Sagre di paese con le giostre e mercato tradizionalmente svolte in piazza Mercato (retrostante alla villa del Majno) dovrebbero essere spostati in altra sede.
In passato si era parlato del parcheggio della stazione della ferrovia, benchè non sia chiaro se l'idea sia mutata o rimasta.
La sagra paesana occupa un gran spazio.
Il mercato smuove anche una notevole quantità di veicoli se si considera che normalmente vengono invase da macchine parcheggiate tutte le vie da via Cici a via Matteotti.
La disposizione di alberi ad alto fusto, così come nelle tavole, potrebbe essere non compatibile con i miseri 2.20metri di terreno.
Particolare attenzione deve essere fatta riguardo alle specie vegetali poste in tale sede per la possibilità che le radici possano provocare danni alla struttura o subire ribaltamenti a seguito di refolate di vento.
Esiste un doppio danno per gli abitanti dei palazzoni retrostanti alla villa del Majno: da un lato la presenza di nuove abitazioni deprezza le vicine già costruite, dall'altro la presenza della folta foresta (così come rappresentata nelle tavole) toglie agli appartamenti dei suddetti edifici la vista sull'edificio storico.
Ciò spiega per quale motivo si sia formato il comitato dei Cittadini per Spinea una Spinea vivibile (solo assonanza con questo blog), i quali sin dal primo progetto del Masterplan lamentavano il danno fatto alla loro residenza (in quel caso era stato prevista la costruzione di un muro alto una decina di metri e poi la costruzione di uno stabile da frapporre fra la villa e gli stabili già esistenti).
Da notare come il comune non abbia mai preso in considerazione l'ipotesi di finanziare il rifacimento della facciata dei palazzoni retrostanti alla villa od altre forme compensative al danno economico che viene procurato ad abitazioni vecchie di trenta-quarant'anni.
La costruzione di un garage in interrato, dovrebbe essere preceduta da accurati studi geologici: da un lato i vicini palazzoni potrebbero subire crepe e cedimenti a causa della decompressione del terreno nella fase di scavo, dall'altro la vicinanza della struttura alla villa del Majno potrebbe creare problemi ad una struttura protetta dai beni culturali (tanto più che appena restaurata).
Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle fondazioni della villa del Majno poichè in taluni casi edifici storici in terreni sabbiosi hanno mostrato in non averle minimamente.
In queste immagini si può ben capire quanto descritto in questo post, in cui si tentava di dare un dimensionamento delle quantità di terreno da movimentare e della quantità di macerie da inviare alla discarica con altrettanti camion.
Si sa poco anche riguardo al passaggio di autobus nell'area interessata, vista la linea che collega Mestre a Mirano.
Il problema è notevole visto che l'ACTV è un ente che fin'ora non sembra aver espresso pubblicamente alcun parere a riguardo dell'opera.
Il dubbio riguardo alla linea che gli autobus dell'ACTV dovrebbero percorrere segue il dubbio per i veicoli, ma tant'è questo al massimo è un problema che investe gli abitanti di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
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