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domenica 18 dicembre 2016

Evidenti errori di progettazione urbanistica

Iniziano a palesarsi gli errori di progettazione urbanistica compiuti dalle ultime amministrazioni comunali.
In principio furono realizzati i sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, a creare un sistema di circolazione rotatorio attorno al quartiere Dante, andando a gravare su via Alfieri e via Roma a ridosso dell'ex-cavalcavia.
Gli errori inizialmente furono:
- andare a gravare su via Alfieri, via a doppio senso, senza piste ciclabili, in parte senza marciapiedi (nella parte dove è presente il marciapiede questo, costruito oltre 30 anni fa, si presenta in cattive condizioni e con dimensioni insufficienti oltre che senza segnaletica) e con un pericoloso tratto vicino a via Roma senza visibilità, dove chi si reca alle fermate degli autobus ACTV è costretto a camminare in carreggiata, dove sempre maggiori quantità di auto vengono dirottate dalle modifiche urbanistiche.
- andare a gravare via Roma, Via Capitanio e via Alfieri per accedere al quartiere Fermi, in parte lungo via Capitanio (accesso in seguito dalla piazza) ed in parte dal quartiere Dante, percorrendo via Alfieri ed una delle strade laterali (via Sarpi, Verga, Bruno), oppure da via Roma tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia
- eliminare la possibilità di passare dai quartieri a sud di via Roma a quelli a nord e viceversa, direttamente dal semaforo fra via Matteotti (il senso unico infatti allontana dall'incrocio), via Cattaneo e via Roma, senza gravare così la già critica circolazione in via Roma; diverso sarebbe stato creare una rotatoria a cavallo fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma.

Tutto ciò non ha ridotto il traffico a Spinea, anzi lo ha peggiorato specie in quartieri residenziali (principalmente via Capitanio e quartiere Dante) ed ha gravato ancor di più la circolazione in via Roma, aggiungendovi ulteriore traffico passante.

Un ulteriore errore compiuto è stato spendere il bonus lavori complementari al Passante di Mestre nella creazione della Tangenziale Nord (allacciata con via 11 settembre 2001 all'ex-cavalcavia) e la "Tangenziale Sud" o "Strada folle", con l'idea che tali strade avrebbero portato via tutto il traffico dal centro di Spinea.
La "Strada folle" se avesse portato via il traffico dal centro di Spinea l'avrebbe scaricato in via Capitanio, creando non poche criticità; la Tangenziale Nord invece l'avrebbe lasciato a 2-3 km di distanza della rotatoria della Fossa, dove passa la maggior parte del traffico smistato da camionabile diretta a Marghera e Borbiago, via Miranese diretta verso il centro di Mirano o l'ospedale, la camionabile diretta verso Maerne e Martellago, via Taglio diretta verso Mira e Dolo e la camionabile a sud di Mirano, legata anche ad uno dei caselli del Passante di Mestre a Dolo.
In altre parole la "Tangenziale Nord" non interessa agli automobilisti, poichè comporterebbe un forte aggravio di spesa carburante per recarsi a lavoro, tant'è che a quasi un anno dall'apertura la percorrono solo poche sparute auto dirette a Maerne e Martellago.
Dopo aver speso tempo per scoprire che la "Tangenziale Nord" non riduceva le emissioni di CO2 se percorsa da un automobilista che abitualmente percorre via Roma (ma tanto non ne passano nemmeno), si è nascosto che l'aver accettato il Passante di Mestre sul territorio di Spinea aumentava in modo eclatante le emissioni di PM10 nel territorio comunale, con ricadute nell'intorno (abitati di Mirano e Spinea e maggiori disagi per i quartieri vicino la Fossa e Crea).

In seguito è stata giustamente realizzata la pista ciclabile in via Roma fra la chiesa di San Vito e Modesto e la stazione dei treni, passando per il sottopassaggio in via dell'Unità.
Lo spazio per la realizzazione della pista ciclabile è stato ricavato eliminando una corsia di via Roma, a ridosso del semaforo fra via Roma, via Cattaneo e via Matteotti.
Per quanto corretto costruire piste ciclabili, buona parte degli abitanti di Spinea, raramente inforca tale mezzo di locomozione, specie d'estate o d'inverno (spesso sono gli anziani od i giovani ad utilizzare la bicicletta, muovendosi nei quartieri residenziali, ovvero dove hanno dirottato il traffico con le soluzioni urbanistiche adottate) e molto spesso non utilizza nemmeno la pista ciclabile costruita in via Roma, per non perdere tempo ad attraversare continuamente la strada, tanto che si è pensato di multare i ciclisti che, correndo fuori dalla pista ciclabile, dovessero così dimostrare il disinteresse per quanto costruito.
Tuttavia la realizzazione della pista ciclabile nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia è andata a gravare una situazione già compromessa dagli errori passati, peggiorando enormemente le condizioni di percorrenza del tratto fra l'ex-cavalcavia e l'incrocio con via Matteotti e via Cattaneo con code che spesso arrivano fino a buona parte della nuova rotatoria situata sull'ex-cavalcavia.
Il problema è che le amministrazioni comunali ed i tecnici, continuando a perseverare nel non realizzare una rotatoria nell'incrocio fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma ed avendo eliminato la corsia di accumulo di via Roma, quella per la svolta verso via Matteotti, nelle ore di flusso intenso con traffico di attraversamento, basta che solo un'auto debba svoltare verso via Matteotti, provenendo dall'ex-cavalcavia per far si che tutte le auto che semplicemente devono andare verso il centro di Spinea rimangano ferme (motori accesi e produzione di PM10 per stazionare) accumulandosi nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto fino alla rotatoria sull'ex-cavalcavia in attesa che l'auto svolti (essendoci un flusso intenso diretto verso Mestre, la svolta avviene solo quando scatta il rosso sul semaforo di via Roma e si ferma il flusso d'auto in via Roma dal centro di Spinea verso Chirignago-Mestre).
L'unico modo per l'automobilista di sfuggire a tutto ciò è: scendere per via Alfieri (via Bennati a senso unico infatti è senso vietato), per poi passare per vie ancor più strette e senza prevenzione per ciclisti e pedoni (via Verga, via Sarpi o via Bruni), per poi accedere al quartiere Fermi, Fornase o peggio, rientrare in via Roma da via Capitaneo, dall'incrocio con via Fornase.
La "Tangenziale Nord" non viene presa in considerazione perchè del traffico interpassante fra i comuni del miranese, è interessanto a tale strada solo per chi si dirige verso Maerne e Martellago (pur dopo una lunga serie di rotatorie, curve e controcurve), mentre per chi è diretto in quartieri interni di Spinea, c'è possibilità solo di ricollegarsi con il semaforo di via Matteotti, via Roma e via Cattaneo, dopo aver percorso una lunga deviazione (l'uscita di via Buonarrotti alla rotatoria con via Roma e via Capitanio costringe a passare a ridosso di scuole medie e asilo).

Lato Asseggiano, la "Tangenziale Nord" non ha comportato peggioramenti (visto che ridicole quantità di traffico intercomunale da via Roma sono passate alla "Tangenziale Nord", dirette verso Maerne e Martellago): la situazione che era già pessima con il traffico spesso in coda delle ore di punta diretto verso Mestre lungo la stretta via Asseggiano, spesso provenendo da via Rossignago, oggi è rimasta invariata, senza benefici da parte della "Tangenziale Nord".

Visti gli evidenti errori che hanno peggiorato la qualità dell'aria, gli spostamenti e la sicurezza di pedoni e ciclisti nei quartieri del comune di Spinea si auspica un cambio di rotta nelle scelte dell'amministrazione e magari un cambio di rotta anche nelle figure professionali coinvolte nella progettazione urbanistica, incapaci di prevedere i problemi creati a molti cittadini del comune nell'attuazione delle volontà dei politici.

sabato 30 aprile 2016

Elettori colpiti dalla mobilità dolce

E' iniziata la realizzazione del nuovo tratto di pista ciclabile in via Roma a Spinea, dal precedente tratto, fino alla stazione degli autobus ACTV vicino alla chiesa San Vito e Modesto, fino a via Unità, dove è presente il sottopassaggio per la stazione dei treni.
Lo spostamento della fermata dell'ACTV nella sede di via Roma anzichè fuori del verso di marcia ed il restringimento delle corsie di via Roma, specialmente le due corsie presenti a fianco della chiesa San Vito e Modesto (svolta a sinistra verso il senso unico di via Matteotti, doppio senso per il solo parcheggio di piazza Marconi, e svolta dritta-destra verso via Roma o via Cattaneo), provoca pesanti rallentamenti alla circolazione, specie nelle ore di punta (traffico passante di lavoratori da e per Mestre-Venezia), con code che si prolungano anche nella rotatoria dell'ex-cavalcavia (con pesante aumento delle emissioni).

Una soluzione per evitare la coda sarebbe percorrere la nuova via 11 Settembre (accesso a via Rossignano intasando Asseggiano od a via Buonarroti, tramite via Cattaneo), sogno di delocalizzazione del traffico a nord di Spinea da parte della maggior parte dei partiti politici del comune, eppure la maggior parte degli autisti preferisce mettersi in coda per via Roma, infischiandosene del proclama politico spinetense di portare fuori il traffico di 30 mila veicoli passanti, scaricandolo nei quartieri a nord, richiusi come Crea fra le opere di interesse strategico (a sud per Crea, camionabile, Passante di Mestre e ferrovia, a nord per i quartieri di Asseggiano, ferrovia e tangenziale nord, alias, via 11 settembre+tratto da ultimare, alias Rossignago Bis).

Sulla Tangenziale  Nord regna da anni la più totale confusione, fra chi la indica come valvola di sfogo fra via Miranese-via Roma dall'ex-cavalcavia fino a Mirano (abitato che si trova 2 km a sud rispetto dove la tangenziale nord si innesta, ovvero la provinciale che collega la Fossa con Maerne), chi la spacchetta in via 11 settembre e il tratto da realizzare per ridurne la lunghezza relativa da percorrere, ma almeno finalmente viene indicata come via alternativa alla larga via Rossignano, strada dotata di svariati dossi, marciapiedi separati dalle corsie, un box autovelox e due finti autovelox limitatori di velocità.
La strada non manca di creare attriti fra i vicini... vicini che a quanto pare non si son accorti che l'intento del comune di Spinea è quello di chiudere via Roma che fa da collegamento fra lavoratori e posti di lavoro fra gli abitati del miranese e quelli di Chirignago-Mestre.
In altre parole gli intenti sono ben più sofisticati che scaricare 30.000 auto ad un quartiere periferico a cavallo fra il comune di Spinea e la municipalità di Chirignago, togliendo così almeno 30 mila persone che transitano ogni giorno da davanti i negozi del centro di Spinea, lungo via Roma 300 giorni l'anno, per avere una zona pedonale da utilizzare durante le festività annuali (vedasi "Notte Gialla").

Eppure la pista ciclabile di via Roma, che fino ad ora ha semplicemente eliminato una serie di parcheggi a servizio degli esercizi commerciali nell'area interessata dal progetto della "Piazza Lunga un Chilometro" ed ha sollevato polemiche da chi inquina meno utilizzando uno scooter, ha una duplice utilità: da un lato creare un percorso sicuro verso la stazione dei treni di Spinea in larga parte utilizzata da una parte degli abitanti di Spinea-Chirignago per andare a lavoro a Mestre-Venezia, previo che poi nessuno verificherà un aumento delle biciclette parcheggiate a ridosso della stazione, e dall'altro lato permette di intervenire su una strada, via Roma che negli ultimi anni ha sviluppato un certo numero di incidenti fra auto e ...pedoni negli attraversamenti di via Roma o qualche scooter nelle svolte.

In effetti il problema vero è che all'ultima domenica ecologica hanno partecipato in cinquemila
vista la presenza della nuotatrice pluripremiata Pellegrini... ma poi, in un comune di circa 28 mila persone ed un interland con un maggior numero di persone coinvolte dalle scelte urbanistiche del comune di Spinea, solo qualche centinaio ha partecipato alla biciclettata indirettamente a sostegno delle scelte urbanistiche e della politica della maggioranza del comune.
Si evidenzia quindi il classico mistero italiano di partiti eletti con programmi elettorali che alla fine non hanno seguito da parte degli elettori nella loro vita quotidiana, se non peggio trovando ostacoli.

Nel frattempo la "tangenziale nord", alias Rossignago Bis, da mesi è chiusa, con le luci accese tutte le notti a sprecar corrente elettrica, nell'attesa del completamento di alcuni lavori per la creazione del guardrail.


mercoledì 28 ottobre 2015

Buone notizie per via Rossignago e via Asseggiano, grazie alla tangenziale nord

Tangenziale nord in dirittura d'arrivo, dopo quasi otto anni di promesse da parte di ben due sindaci di due diversi partiti politici di Spinea.

La strada che per i primi cittadini del comune dovrebbe portare fuori dal centro il traffico di via Roma/Miranese verrà aperta al pubblico nei prossimi mesi, dopo l'apertura già avvenuta della "tangenziale sud" fra via Martiri e via Capitanio.

Sugli articoli di giornale la "tangenziale nord" di Spinea diviene una strada di 2,3 km soltanto, inferiore persino a via Roma, lunga oltre 3 km.
In realtà, come già visto la strada che in obliquo, congiunge la strada statale SP36 vicino alla stazione dei treni di Maerne-Martellago con l'ex-cavalcavia fra Spinea e Chirignago, è un unico percorso spezzato in due tronconi, via 11 settembre 2001, già percorribile, e per l'appunto la tangenziale nord, che rende la deviazione così amata dai sindaci del comune (linea blu dell'immagine), molto più lunga del percorso per via Roma/Miranese (linea verde dell'immagine), specie per chi proviene dal comune di Mirano e si reca a lavoro verso Mestre/Marghera.
Inoltre, oltre alla lunghezza del percorso stesso va poi aggiunta la deviazione di oltre due chilometri (linea rossa dell'immagine) fra la rotatoria della Fossa (o peggio la rotatoria più a sud vicina al casello autostradale) e la rotatoria che si innesta con la tangenziale nord, vicina alla stazione dei treni.
Tutta questa deviazione affliggerà quotidianamente gli oltre 30 mila pendolari che transitano per via Roma, diretti verso Mestre, per recarsi sul luogo di lavoro, per realizzare la cosiddetta Piazza Lunga un Chilometro, ovvero la pedonalizzazione di via Roma fra il cinema Bersaglieri e via Rossignago e l'incrocio con via Matteotti, vicino alla chiesa San Vito e Modesto.
Non a caso alcuni pendolari su La Nuova Venezia hanno già espresso le loro riserve sulla volontà dei sindaci di Spinea di chiudere via Roma, deviando il traffico sui quartieri limitrofi o sulla tangenziale nord, bollando l'operazione come estremamente dispendiosa per le famiglie.
 
Questa follia, che rivaluterà in positivo il valore degli immobili del tratto pedonalizzato (a discapito di chi si trova vicino le tangenziali nord e sud stesse) e che non diminuirà minimamente la CO2 prodotta dagli autoveicoli, come certificato nel PAES stesso, costerà fino a 300 euro l'anno in più di benzina (come se si pagasse una TASI od IMU su prima casa in via indiretta), per tutti i pendolari da Mirano per Mestre e viceversa.

Tuttavia la chiusura e pedonalizzazione di via Roma non arriverà subito, ma verrà progressivamente instillata nelle persone per alcuni anni con la chiusura del tratto di via Roma/Miranese durante le feste cittadine (vedi feste di natale, Notte Gialla, ecc...).
Va fatto notare che durante il periodo delle festività il flusso di veicoli transitanti attraverso Spinea muta, venendo a mancare il grosso di pendolari diretti al luogo di lavoro, situazione ben diversa da una chiusura permanente del tratto di via Roma relativo alla Piazza Lunga un Chilometro.

All'atto pratico in questo periodo la "tangenziale nord" (e la tangenziale sud) apre terreno agricolo a sbocchi viari, una delle condizioni essenziali per poter edificare in seguito, dopo aver variato la destinazione d'uso, da terreno agricolo a terreno edificabile (oneri primari e secondari per il comune).
Inoltre la tangenziale nord, collegando la strada statale con via Roma/Miranese, permetterà di ridurre il traffico nella super-tutelata via Rossignago (strada che gode di ben tre autovelox, dossi a non finire ed a differenza di molte vie del comune di ampio marciapiede anche ambo i lati) ed in parte in via Asseggiano, strada utilizzata per evitare il centro di Spinea.

Oltre a queste evidenze, rimane poi il problema della linea degli autobus ACTV, di collegamento fra Mirano e Mestre, che attualmente percorre via Roma/Miranese a metà fra i quartieri a nord ed a sud del comune.
Realizzando la chiusura di via Roma per creare la "Piazza Lunga un Chilometro", lo spostamento della linea degli autobus sulla tangenziale nord, sbilancerebbe la linea ACTV, aumentando i tempi di percorrenza ed allontanandola notevolmente dalle aree maggiormente abitate, rendendo così il servizio ancor meno appetibile (quindi chi era solito utilizzare l'autobus passerebbe a mezzi privati aggravando l'emissione di CO2).

Quindi dopo anni di promesse ed aspettative da parte di chi governa il paese, non resta che osservare all'atto pratico l'opera complementare al Passante, barattata con un'autostrada che ha spostato sul territorio comunale un flusso di auto altamente emissivo di anidride carbonica.


domenica 30 novembre 2014

Chiusura di via Roma, traffico sulla tangenziale nord - PAES

I dati derivanti dalle mappe di OpenStreetMap differiscono in parte dai dati utilizzati per lo studio del PAES, come ipotizzato in passato.

Prendendo una scansione della mappa si ha che i 500 metri della leggenda corrispondono a 25.39 unità del disegno (il rapporto serve per rendere unitario il fattore di scala):
  • tangenziale nord (e/o via 11 settembre): lunghezza tratto blu: 191.46 unità, pari a 3.77 km;
  • lunghezza tratto rosso (congiungente Fossa-viabilità alternativa): 95.56 unità, pari a 1.88 km;
  • lunghezza tratto verde (via Roma da chiudere secondo il Comune di Spinea): 137.52 unità, pari a 2.70 km;
Dalla Fossa alla rotatoria sull'ex-cavalcavia per Chirignago sono: 3.77+1.88 = 5.65 km.
Quindi via Roma era stata sovradimensionata (3.2 km considerati dallo IUAV invece di 2.7 km), mentre il tratto nella tangenziale nord sottodimensionato, di poco per la lunghezza della tangenziale nord (considerato di 3.5 km invece di 3.77 km), in larga parte per aver trascurato il percorso che i lavoratori di Mirano e Mira debbono fare dalla Fossa fino al sottopassaggio di Maerne per imboccare la tangenziale nord.
Per quanto riguarda il traffico, ci si limitava a considerare il confronto fra via Roma (dalla Fossa 3.2 km invece di 2.77 km) con la sola tangenziale nord (3.5 km invece di 3.77), invece che considerare tutto il tratto compreso quello che chiude la tangenziale nord con la Fossa (5.65 km in totale).

Quindi in totale si passa da 2.70 km (via Roma dalla Fossa a Chirignago) a  5.65 km (Fossa, tangenziale nord fino a Chirignago), raddoppiando la strada da percorrere (2.09 volte).

Quindi se da un lato si percorre via Roma a soli 30 km/h e dall'altro si percorre la tangenziale nord a 60 km/h, il tempo di percorrenza è analogo (si arriva alla rotatoria sull'ex-cavalcavia per Chirignago nel medesimo momento).
Questo è molto emblematico, poichè una delle opinioni dei politici locali a favore della tangenziale nord è che prendendo questa via rispetto a via Roma che passa per i centro, si dovrebbe arrivare a Chirignago più velocemente.
Vista la sinuosità della tangenziale nord è impensabile che venga percorsa ai 90-100 km/h, così come suscita qualche dubbio di sicurezza stradale la necessità di percorrere questa via ad alta velocità per vederne un beneficio reale rispetto via Roma.

Ma in realtà percorrendo la tangenziale nord è molto probabile che si impieghi più benzina per percorrere il doppio della strada necessaria e di conseguenza si emetta più anidride carbonica (per emetterne meno come sostenuto nel PAES si dovrebbe avere una riduzione della metà della CO2 emessa per percorrenze a 60 km/h rispetto a 30 km/h).

Se si moltiplica tutto questo per 24 giorni lavorativi al mese per 12 mesi, due volte al giorno per andare a lavoro a Mestre e rincasare, la decisione del comune di Spinea, significherà raddoppiare la distanza e la spesa di carburante che i lavoratori di Mirano (o provenienti dal comune limitrofo) diretti a Mestre dovranno sborsare annualmente.
Lo stesso vale per chi da Chirignago volesse uscire dal posto di blocco che Spinea vuole realizzare su via Roma.

domenica 5 ottobre 2014

Via Roma chiusa, anche i pendolari hanno dubbi sui piani del Comune di Spinea

Sempre più cittadini, specie dei comuni limitrofi iniziano a rendersi conto del piano del comune di Spinea di chiudere via Roma / Miranese, l'importante via di accesso verso Mestre centro, o viceversa di fuga per gli abitanti delle aree della municipalità di Chirignago, sotto Venezia.
Il piano non piace ai residenti dei quartieri coinvolti con le modifiche del traffico d'auto, sia per il flusso d'auto locale cittadino in moto fra i vari quartieri, sia per il flusso di pendolari che ogni giorno per andare a lavorare devono seguire una strada che li riporti a Chirignago, e non piace nemmeno ai commercianti, che dentro ZTL (zone a traffico limitato difficilmente accessibili) sono in competizione con centri commerciali con parcheggi liberi e facilmente accessibili, la crisi e l'aumento degli affitti dei locali a causa dell'aumento delle tasse sugli immobili/attività commerciali (IMU, TASI, TARI).


Il piano di chiusura di via Roma / Miranese per realizzare una piazza non piace nemmeno agli autisti pendolari che ogni giorno per sfamare la loro famiglia non possono tardare dal recarsi a lavoro, percorrendo via Roma / Miranese.
Il tratto alternativo previsto dal comune che dovrebbe farsi carico delle auto è la tangenziale nord + via 11 settembre (o la tangenziale sud), arteria che tuttavia capta il traffico molto distante dalle rotatorie della Fossa, oggi utilizzate per accedere a via Miranese.
Già in passato si era visto che nella redazione del PAES si era cercato di nascondere questo aspetto tanto era palese il piano di dirottamento del traffico intercomunale a nord di Spinea (a sud è estremamente dannoso perchè si costringe un traffico costituito da decine di migliaia di automobili a percorrere quartieri residenziali come via Martiri, via Capitanio, via Alfieri od in generale il quartiere Dante).
Nel PAES i calcoli di risparmio di CO2 emessa erano stati fatti considerando autoveicoli provenienti da Maerne-Martellago diretti a Mestre, e non dalla Fossa a Mestre e viceversa.
In questo modo si riusciva a dimostrare la bontà delle dichiarazioni politiche sui benefici della tangenziale nord... affermazioni che tuttavia dichiaravano di portar fuori da via Roma tutto il traffico intercomunale, ivi compreso quello in arrivo dalla Fossa.
In effetti la travisazione del comportamento del traffico appare palese, poichè si confonde il traffico che già oggi percorre via Rossignago (quella via con marciapiedi isolati, aiole, dossi, tre autovelox-velo-ok) e via Oriago, con il traffico della Fossa che percorre via Roma.
Per eseguire la deviazione verso la tangenziale nord, anzichè percorrere i consueti 3,2 km di via Roma si è costretti a percorrere almeno 2 km verso Maerne-Martellago fino alla nuova rotatoria e 3,5 km per la tangenziale nord (stima dello IUAV, secondo me in parte ridotta rispetto la reale lunghezza di percorrenza, sempre a causa della confusione esistente fra riferimento alla tangenziale nord ed a via 11 settembre). Per ora, senza poter misurare l'opera non ancora aperta alle auto si può considerare un aggravio giornaliero di 2,3 km per ogni percorrenza.
Lavorando 24 giorni al mese per 12 mesi, per due viaggi al giorno ciò comporta almeno 1324 km in più per ogni veicolo.
I veicoli di pendolari dei comuni limitrofi transitanti sono in genere stimati in 15 mila veicoli ed assumendo come emissioni:
- da 205 a 200 g/km per vetture a benzina;
- da 167 a 165 g/km per quelle a gasolio
- da 154 a 152 g/km per quelle a Gpl.
 si ha almeno un aggravio di  2980 tonnellate di CO2 annui prodotta in più rispetto ad oggi.
Nel caso si volesse assumere senza indagini che delle 15 mila auto transitanti per Spinea dai comuni limitrofi, solo la metà provengano dalla Fossa e metà provengano da Maerne-Martellago, si avrebbero 1490 tonnellate di anidride carbonica all'anno emesse in più rispetto ad oggi.


I pendolari non hanno di certo tali preoccupazioni che invece dovrebbero far sobbalzare sulla sedia qualsiasi assessore all'ambiente del comune di Spinea, nel loro piccolo stimano che la deviazione consta di 2700 chilometri in più a testa, traducibili in un onere aggiuntivo di benzina, che ha un costo.
Se per esempio si assumesse che un'auto compie 15 chilometri con un litro di benzina, dal costo di 1,7 euro al litro, 2700 chilometri si tramuterebbero in un aggravio di spesa annua di 306 euro, cifra non propriamente trascurabile in periodo di crisi economica.

Quindi, anche se oramai sembra palese che la tangenziale nord incanalerà il traffico proveniente da Maerne-Martellago, sgravando così la sicura via Rossignago e rendendo inutili le spese per tutti i dossi e gli autovelox piazzati in loco in questi anni, rimane l'incognita della tangenziale sud (o strada folle) capace di captare il traffico vicino alle rotatorie della Fossa-Crea ed incanalarlo verso il ramo monco della Miranese, chiuso a ridosso del quartiere Dante - chiesa San Vito e Modesto, ove secondo i piani progettuali dovrebbe finire la piazza Lunga un Chilometro (pedonalizzazione di via Roma / Miranese).

Segnalo anche questo vecchio articolo di giornale relativo alla prosecuzione della "tagenziale nord", sul territorio di Mirano.

lunedì 13 gennaio 2014

Tangenziale Nord e Paes, qualcosa da nascondere?

Il progetto PAES prevede la Tangenziale Nord come linea d'azione M.007 capace di ridurre di ben 384.2 tonnellate le emissioni di CO2 rispetto la viabilità prevista.
La Tangenziale Nord è quell'opera viaria che sin dal 2007/2008 viene citata come sacro graal urbanistico, capace di togliere tutto il traffico dal centro di Spinea, permettendo così di chiudere via Roma.
Il primo a citare questo proposito fu il sindaco Claudio Tessari (progetto Masterplan), seguito ben presto dal rivale coi medesimi intenti Checchin (Piazza lunga un chilometro); tutto iniziò ben prima che l'Unione Europea prevedesse il Patto dei Sindaci ed il comune adottasse l'attuale PAES, così come redatto dai tecnici.
Un altro punto va considerato in questo breve riassunto: il 13 settembre 2008 il Comune di Spinea innaugurò via 11 settembre.
Via 11 settembre è la tangenziale nord... ma non è nemmeno la tangenziale nord.

Per tangenziale nord nel PAES si considera un percorso di 2 km, troppo breve per essere il reale tracciato della tangenziale nord, ivi inclusa quella che oggi si chiama via 11 settembre che nel PAES viene epitetata come "recente realizzazione situata a nord della stazione SFMR".


L'arcano giocoso delle parole merita di essere immortalato in un'immagine a peritura memoria.

D'altra parte basta aprire Google Map per accorgersi come sia irrealistico considerare la tangenziale nord lunga solo 2.5 km quando la sola via 11 settembre probabilmente consta di 2-2.5 km, il tratto dalla rotatoria di via Asseggiano fino via della Costituzione altri 2-2.5 km.
A questi 4-5 km vanno poi aggiunti i km che si devono percorrere per spostarsi dagli assi di Mirano (camionabile a sud e via Miranese) per recarsi all'imbocco della tangenziale nord, pari ancora a circa 2 km.


Le stesse cartine del PAES mostrano ad occhi quanto il percorso alternativo sia innaturale e spropositato per tutti gli abitanti dei comuni limitrofi per ovviare al centro di Spinea,  anche se si eccettua l'uso sapiente del medesimo colore verde che fa sembrare via Roma e via Costituzione la medesima strada.
Tuttavia con questi presupposti sbagliati portata avanti dalla politica da anni e sostenuti ancora dai tecnici si "pontificano" cubature in Piazza Marconi-Fermi con i progetti Masterplan o Piazza lunga un chilometro coadiuvati dalla chiusura e pedonalizzazione di un tratto di via Roma.

Anche nella parte ove si citano gli studi dello IUAV, anch'essi volti a dimostrare i benefici effetti della Tangenziale Nord, si sostiene la riduzione delle emissioni di CO2 (e numerosi altri inquinanti dovuti alle frenate-accelerate delle auto che divengono sempre più numerose in via Roma quanto più l'amministrazione è intervenuta con la creazione di sensi unici)


laddove nello stesso PAES, nel capitolo dedicato alla viabilità si sosteneva:


La professoressa Vittadini dello IUAV aveva riportato medesime parole per descrivere i progetti alla presentazione in sala comunale.


I contributi ed i comportamenti collettivi in termini di mobilità urbana sono ben descritti dallo studio sulle piste ciclabili, non considerato dallo IUAV.

E' bene notare che di tutti i progetti considerati e citati in occasioni pubbliche, l'elaborato del dottor Pasetto sulla viabilità di Spinea non viene mai considerato.

Rimane quindi il forte intento di prevedere metrature per il centro di Spinea in funzione dell'ipotesi che il traffico dei comuni limitrofi si sposti su un asse che non è conveniente come politici e tecnici del comune asseriscono, senza riduzione di emissioni di anidride carbonica che comunque ricadono in territori più vasti non avendo solo un impatto locale (basti vedere le previsioni dell'ARPAV che non fanno mai riferimento a valori locali e puntuali se non nel solo rilevamento).



Lo studio riportando
Attualmente  infatti  il  tratto  cittadino  di  via  Roma, spezzettato da un maggior numero di vie/auto che si immettono nella strada  principale, comporta un maggior numero di accelerazioni edecelerazioni per i mezzi che percorrono questa strada.

Non dice che buona parte di queste frammentazioni sono dovute agli inteventi urbanistici apportati negli ultimi hanno, che con sensi unici hanno spinto la popolazione ad usufruire maggiormente di via Roma, come più volte spiegato in questo blog e visibile se solo si analizzasse l'evoluzione storica degli interventi, aspetto che di fatto farebbe pensare che l'amministrazione ha agito involontariamente aumentando l'inquinamento fatto subire ai suoi abitanti.

Quindi al fine di far risultare positiva la riduzione di emissioni di CO2, degli 800 veicoli ora rilevati dagli studenti dello IUAV su via Roma e spostamento di 400 veicoli veicoli ora sulla tangenziale nord (percorso che dalla Fossa porta a Martellago e poi a scendere verso l'ex-cavalcavia) si è considerato il solo traffico proveniente da Martellago, stimato a caso nel 25% del traffico di via Roma.
In questo modo il tratto di percorrenza lungo la tangenziale nord da 5.400km a 3.500 a fronte dei 3.2 km considerati dallo IUAV per via Roma.
I chilometri fra la Fossa e l'imbocco della tangenziale nord vengono omessi perchè si considera il solo traffico ipotizzato da Martelllago.
Quindi si considera quel traffico che oggi percorre via Rossignago e via Asseggiano, saltando il chilometro di via Roma in centro fra la rotatoria dei Bersaglieri (incrocio via Roma, via Capitanio e via Rossignago) e la rotatoria dell'ex-cavalcavia (praticamente parte dell'area della piazza lunga un chilometro).
In questo modo si riduce la strada di progetto favorendo i risultati positivi.
Ma si sbaglia perchè si ipotizza il numero dei veicoli e non si verifica che questi veicoli già oggi saltano il centro, commisurato non nella totale percorrenza di via Roma dalla Fossa, come termine di paragone per le emissioni, ma nel solo tratto finale della stessa.
Al fine di calcolare la riduzione annuale di CO2 generata dalla deviazione del traffico  veicolare  di  attraversamento  diretto  verso  Martellago  con  la tangenziale  nord,  è  stata  introdotta  una  variazione  del numero  di  mezzi coinvolti e dei tracciati proposti dall’università.
Rispetto ai mezzi considerati nei calcoli dell’università nel presente computo si è stabilito cautelativamente che la tangenziale nord possa sottrarre da via Roma solo il 25% dei mezzi (200 mezzi) anziché il 50%.
Tale  variazione  prevede  di  ridurre  la  tratta  di  progetto considerata  nelle  elaborazioni  dello  IUAV  da  5.400  km  a  3.500  km,  che  corrisponde  al  65% della  lunghezza  inizialmente  considerata.
I  km   di  Via  Della  Costituzione sottratti dal tracciato di progetto andrebbero aggiunti alle percorrenze attuali ma  non  avendo  rilevazioni  di  tale  tratto  si  è  deciso  di  omettere  tale informazione.
Il dato finale risulta comunque cautelativo in quanto la riduzione di  CO2  ottenibile  con  l’attuazione  dell’azione  proposta  risulterebbe certamente maggiore.

Nell’ipotesi  che  la  tangenziale  permetta  di  togliere  da  Via  Roma  il  25  %  dei mezzi  (pari  a  200  veicoli/ora  in  orario  di  punta)  e  che  la  percorrenza  di progetto sia 65% della percorrenza su cui l’università ha stimato le emissioni di CO2 si ha che:
Tangenziale Nord:
(0.65% * 3.966 kg/giorno) /2 = 1.289 kg/gg
CO2 prodotta da 200 veicoli/h su Via Roma:
9.366 kg/giorno /4 = 2.341,5 kg/gg
Riduzione emissioni annuali CO2
(2.341,5 kg/gg -1.289 kg/gg) * 365 gg = 384.162,5 kg/anno

Dato completamente sbagliato.
Per correggere il dato in primo luogo andrebbe stimato il numero di veicoli diretti a Mestre e viceversa che evitano di utilizzare via Asseggiano e via Rossignago, percorrendo invece il tratto di via Roma fino alla rotatoria dei Bersaglieri per poi seguire via Rossignago e giungere alla tangenziale nord.
Questo  traffico non è pari al 25% del valore di via Roma, dato che già oggi è su un ramo alternativo.
Le sole auto che percorrono via Rossignago lo fanno per giungere al centro di Spinea.
In secondo luogo è palese a tutti che la tangenziale nord (e l'omessa via 11 settembre) sono un sicuro sgravio per via Rossignago e via Asseggiano, ma l'effetto per via Roma è valutabile in scarso, se non pessimo se si considera che il traffico diretto al centro di Spinea dalla tangenziale nord è costretto ad aggirare il paese per poi rientrare in ambito urbano, contrariamente via Rossignago porta ad un incrocio/rotatoria che smista verso tutti i quartieri di Spinea grazie a via Roma, via Buonarroti, via Capitanio e vicini innesti.
L'idea di percorrenza esterna è un danno alla circolazione locale urbana con abnorme aumento della percorrenza che in tale modo deve sempre avvenire all'esterno.

Inoltre il dato di via Roma andrebbe corretto per considerare che si sgrava il tratto solo per un chilometro (piazza lunga un chilometro) sui 3.2 misurati dagli studenti dello IUAV.
Se facessimo le proporzioni (1/3.2 = 31.25%) scopriremmo che le emissioni sono pari a 2.341,5 kg/gg* 31% = 731.72 kg/gg da cui si attesta un aumento delle emissioni di 1616kg/gg * 365 = 590 tonnellate anno.
Ma questa misura come già detto è priva di significato se il traffico percorre via Rossignago e via Asseggiano invece di via Roma, così come avviene già oggi.


Aggiornamento 30-11-2014
Distanze stimate con OpenStreetMap
  • tangenziale nord (e/o via 11 settembre): lunghezza tratto blu: 191.46 unità, pari a 3.77 km (invece di 3.5 km stimati dai tecnici del comune);
  • lunghezza tratto rosso (congiungente Fossa-viabilità alternativa): 95.56 unità, pari a 1.88 km (invece di 0 km utilizzati come confronto dai tecnici del comune... hanno trascurato questo tratto);
  • lunghezza tratto verde (via Roma da chiudere secondo il Comune di Spinea): 137.52 unità, pari a 2.70 km (invece da 3.2 km utilizzati come confronto dai tecnici del comune);
in totale 5.65 km per il percorso alternativo della tangenziale nord rispetto via Roma.

domenica 13 gennaio 2013

Piano di assetto del territorio (PAT) - 2012

Il piano di assetto del territorio è uno strumento relativamente nuovo con cui i comuni definiscono l'evoluzione futura del territorio urbano.
Previsto con la legge urbanistica regionale del 2001, poi modificata nel 2004.
Il PAT, che dovrebbe essere approvato entro i cinque anni di un mandato, presenta delle modifiche sostanziali rispetto i precedenti piani di assetto del territorio, fra le quali:
  • la possibilità per chiunque di sollevare obbiezioni ed idee per lo sviluppo del piano, a cui il Comune deve dare risposta positiva o negativa con motivazione;
  • il confronto del piano comunale di assetto del territorio con i piani di coordinamento del territorio provinciale e regionale;
  • il carattere di assolutezza del piano, che una volta approvato non dovrebbe essere rigettato da successive amministrazioni;
  • la possibilità di sviluppare piani di assetti del territorio intercomunali, laddove problematiche coinvolgano più Comuni.
In genere il PAT, che viene dato con particolari direttive in mano ad un'azienda specializzata nella progettazione territoriale, mentre la struttura partecipativa dovrebbe appianare le divergenze fra diverse visioni di assetto del territorio mediando "in modo tecnico" l'insorgere di conflitti.
Questo tuttavia non serba verificarsi.
Il gruppo politico Cinque Stelle (M5S) trova forti elementi per un dissenso verso il piano di assetto del territorio di Spinea.
Un riassunto dell'articolo lo si trova sul blog  opzionezero.org :
«L’hanno approvato giusto in tempo per sottoscrivere gli impegni relativi al Piano Norma 22 e garantire nuovi e pesanti diritti edificatori, che porteranno una nuova colata di cemento su Spinea – attacca Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle – L’approvazione del Piano Norma 22 consentirà di costruire migliaia di metri quadri di superfici commerciali (4.500 mq, oltre a 5.000 mq di uffici e “alberghi”, 250 nuovi alloggi ed una piscina) a ridosso della stazione ferroviaria, decretando la morte certa per ogni attività commerciale del centro e l’inutilità di qualunque progetto di riqualificazione della piazza. A cosa serve preoccuparsi dei parcheggi a pagamento – conclude De Pieri – quando i commercianti del centro non avranno più clienti da far parcheggiare?».
 In queste affermazioni una cosa un po' mi ha stupito, ovvero non aver accennato minimamente ai prodotti a chilometro zero.
Questo vecchio cavallo di battaglia di Grillo, oggi apparentemente sparito dai suoi comizi, ben si adatterebbe alla modifica di aree omogenee agricole in aree edificabili, specie laddove la legge urbanistica regionale permette la conversione di un 20% delle aree agricole in aree edificabili.
Tanto più che l'esempio dei campi dati in concessione anche da grandi Comuni (al momento mi viene in mente Bologna) è una pratica cittadina capace di generare ricchezza semplicemente dall'impiego del tempo libero degli stessi italiani nel coltivarsi ortaggi vari.
Indubbiamente questo ha anche ripercussioni sull'economia locale, creando posti di lavoro e riducendo i costi dei prodotti agricoli, qualora venduti alla rete ortofrutticola locale senza onerose spese di trasporto.
Tuttavia in analoga situazione si pone anche la realizzazione della piscina e di nuovi esercizi commerciali, riducendo così le "trasferte" di giovani verso Mirano e Chirignago (Bissuola, dove si allenava un tempo la Pellegrini) e verso i negozi del centro.
La questione della competizione, specie quest'anno in cui hanno chiuso un negozio ogni tre in via Roma, l'equilibrio fra negozi e consumatori ha un'importanza notevole.
Tuttavia, si può notare come gli esercizi commerciali previsti per la nuova piazza Santa Bertilla, approvata nel 2007-2009, dopo cinque anni ancora non risultano aperti, sintomo di un malessere che sta colpendo il mondo dell'edilizia.
Quindi un comune cittadino  non può che aspettarsi dagli interessati che ulteriori spiegazioni, risposta a semplici domande:
  1. Spinea ha 28 mila abitanti e probabilmente un centinaio di negozi, ovvero 280 persone ogni negozio; è questo il limite di saturazione, o forse si ha un equilibrio negativo che porta gli abitanti di Spinea a far spese fuori città e gli abitanti di città limitrofe  a non venir a far spese nel territorio comunale?
  2. Perchè i prodotti dei negozi di Spinea sono così cari? forse un confronto dei prezzi dei negozi del paese con la merce venduta in esercizi commerciali d paesi limitrofi può rendere evidente la causa del problema; ad esempio: alti costi dell'energia o tasse elevate, o costi di locazione dei locali in centro troppo alti, o costi eccessivi di acquisto/trasporto della merce da vendere nei negozi dai centri di produzione, ecc...

Vi sarebbe poi da considerare che l'edilizia è palesemente in crisi.
La filiera dell'edilizia comprende produttori materiali, progettisti, operai / direttori d cantiere, oneri per il Comune, impiantisti ed arredatori, gestori dei locali o proprietari.
Forse è anche per questo che con l'edilizia in crisi sono aumentati i furti notturni in bar e locali del miranese.
La possibilità che salti una filiera così articolata per la società potrebbe essere paragonato all'effetto di un infarto per un paziente.
Tuttavia ciò non giustifica che si debba costruire in modo forsennato e sregolato a suon di condoni, pacchette sulle spalle e approvazione di tutto il massimo approvabile.
Diviene quindi ovvio porre l'attenzione sulla necessità di generare altre forme di lavoro: case antisismiche, miglioramento edilizia esistente con controlli più serrati affinchè non siano imprese fantasma ad eseguire lavori di ristrutturazione togliendo lavoro ad progettisti/operai onesti, incentivazione alle ristrutturazioni edilizie, alla verifica di impianti elettrici, fognari, ecc...
Le ristrutturazioni sono incentivate al 50% fino a giugno 2013, ma solo ad un occhio accorto appare evidente come la maggioranza dei lavori di ristrutturazione si svolgano in nero, spesso con truffe ai danni del "cliente" (subappalto, materiali scadenti, prezzi eccessivi o eccessivi rialzi, danni al cantiere o altre tecniche subdole per spingere l'interessato al pagamento in contanti ed in nero, iva evasa, iva al 21% invece che al 10%, materiali acquistati parzialmente o totalmente in nero, mancati contributi pensionistici, evasione di denaro verso paesi esteri).



L'idea stessa della piscina a Spinea non è nuova; da decenni si pensava di realizzarne in posizioni sempre diverse, dalla località La Fossa, ai progetti dello Studio Versuro a ridosso dei campi da calcio del Villaggio dei Fiori, fino al recente piano norma 22.

Fra i pregi e difetti di un progetto che sembra quasi obbligatorio, essendo Spinea città natale di una campionessa olimpica, quindi si potrebbe notare questi due aspetti
  • pregio: la vicinanza della piscina a hotel e stazione dei treni può costituire un flusso di denaro con turismo mirato o con sportivi/nuotatori interessati (purchè la Pellegrini venga periodicamente a nuotare in questa piscina) da paesi vicini (la stazione permette un collegamento veloce da città limitrofe, meglio se con una convenzione fra abbonamento della piscina ed abbonamento dei treni).
  • difetto: se fosse confermato come progetto definitivo quello dello studio Versuro si avrebbe un bellissimo edificio per il pregio di una campionessa olimpica, ma con qualche dubbio non indifferente sul consumo energetico o sui fenomeni di condensa del vapore acqueo a causa delle ampie vetrate esposte.
Si fa notare che il costo di riscaldamento ha un'influenza diretta sulla gestione della piscina e sul benessere dei nuotatori; quindi a parità di benessere, il costo del riscaldamento o raffrescamento, qualora maggiore comporterebbe costi di abbonamento non competitivi con i vicini concorrenti (piscina comunale di Mirano e piscina di Bissuola).
Analogamente la condensa su pareti vetrate inficia la principale caratteristica di sistemi trasparenti, ponendo acqua a ridosso del legno lamellare.


Rimane quindi da considerare cosa comporta il Piano di Assetto del Territorio per la questione viabilità relativamente ai quartieri Dante-Fermi-Capitanio.
Ad una lettura veloce dei copiosi manoscritti non appare nulla di diretto, riferito alla questione.
Tuttavia nella tavola delle trasformabilità si può notare come si sia proceduto ad una modifica di notevole peso per la questione via Matteotti: la pista ciclabile proveniente dal cimitero invece che proseguire per il senso unico da via D'Annunzio viene deviata in via Betlemme e da qui diretta in via Cici, da dove può accedere a tutto il quartiere Fermi.

 puntini blu = pista ciclabile, dal Cimitero arriva quasi in prossimità di via D'Annunzio e devia per via Betlemme, entrando nel quartiere Fermi per via Cici
si nota in linea tratteggiata marrone il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti, escludendo via Cici, diversamente da quanto previsto nei PRG degli ultimi 10 anni

Un'ipotesi incredibile se si considera la veemenza e la renitenza con cui molti personaggi politici del Comune si oppongono ad un'idea simile, paventando l'idea sbagliata che la pista ciclabile sparirebbe se via Matteotti tornasse a doppio senso.
 L'aspetto ancor più incredibile è che questa possibile "trasformabilità" non è stata presentata nè da Chinellato, nè dal portavoce della lista 585 ai comitati cittadini contrari al sistema di sensi unici del quartiere Dante, quale possibile soluzione per la rimessa a doppio senso di via Matteotti.... appare così dal nulla, rimanendo nel vuoto, dimenticata...
In fin dei conti è il piano di assetto del territorio, mica il piano regolatore (PRG)...entrambi con lo scopo di regolare la crescita del Comune !!!

Così dal Piano di Assetto del Territorio non traspare e non si capisce quale assetto futuro si intenda raggiungere per la viabilità locale e intercomunale.
Non un problema di poco conto se si considerano sia le proteste per la cosiddetta tangenziale sud, sia le proteste per il dirottamento del traffico nel quartiere Dante, cosa che comporta concordemente anche la possibilità di intervenire in via Capitanio, mettendo in sicurezza la strada.

Al Consiglio comunale del 12-11-2012 si era rimasti con la possibile proposta di chiusura di via Roma per mezzo di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che bloccasse il traffico intercomunale passante fra i Comuni del miranese e Mestre, permettendo tuttavia una circolazione locale sostenibile.
Invece prima del 12 novembre 2012 e dopo l'idea del Masterplan il progetto verso cui tendeva l'amministrazione comunale era la piazza lunga un chilometro che prevedeva la chiusura/pedonalizzazione di un tratto di via Roma da chiesa San Vito e Modesto fino alla rotaroria dei Bersaglieri.
In quest'ottica si adagiavano bene anche le affermazioni sulla strada denominata "tangenziale sud" che a detta di vari esponenti politici avrebbe permesso un giorno di ridurre il traffico in via Roma assieme alla tangenziale nord.

Così l'ipotesi più probabile era la suddivisione delle principali direzioni di scorrimento intercomunali (via Miranese e camionabile a sud da Mirano, strada da Mira-Dolo, strada da Martellago, direzione verso Marghera e direzione verso Mestre centro e centri commerciali di Marcon per vie interne da Chirignago) lungo nuovi assi, al compimento definitivo della "piazza lunga un chilometro" e degli innesti della "tangenziale sud" con via Matteotti.
Chi proviene da Martellago, diretto verso Mestre avrebbe preferito la ben più veloce e scorrevole tangenziale nord (tratto verde chiaro).
Chi proviene da Mirano, dovrebbe compiere quasi due chilometri (circa tre quarti di via Roma) solo per raggiungere la tangenziale nord, da qui l'alta probabilità che i percorsi prescelti divenissero altri conformi al baricentro spostato verso sud della circolazione a Mirano.
Nell'ipotesi che l'accesso a via Buonarroti rimanesse aperto, così come avvenuto durante l'ultima "Notte Gialla" il percorso preferenziale per l'asse Miranese si sposterebbe sul retro del Comune, dove ci sono scuole e ingresso al Parco Nuove Gemme (tratto verde scuro).
Mentre l'accesso da aree a sud potrebbe trovare interesse a passare per la tangenziale sud e il quartiere Dante piuttosto che doversi dirigere alla Miranese (tratto rosso).

 
base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Nell'ipotesi che anche via Buonarroti fosse interdetta al traffico, la via preferenziale rimarrebbe solo la tangenziale sud, attraverso il sistema di sensi unici del quartiere Dante (tratto rosso) rendendo via Roma come una strada di accesso alle strade dei quartiere ad ovest di Spinea.
In tal caso è bene notare che nell'ipotesi di chiusura di via Roma (tratto celeste chiaro) a maggior ragione via Capitanio dovrebbe rimanere a doppio senso (e forse è proprio per questo che non si è ancora intervenuti in via Capitanio), per non rendere completamente chiuso al traffico locale la circolazione fra i quartieri Dante, Fermi, Rosselli, Capitanio, rispetto al Villaggio.
Il possibile passaggio circolare partirebbe dalla rotatoria dei Bersaglieri, lungo via Capitanio, "tangenziale sud", quartiere Dante, nuovi quartieri edificati a nord del quartiere Dante, via Buonarroti e di nuovo rotatoria dei Bersaglieri.
In questo assetto del territorio i nuovi quartieri residenziali edificati al villaggio, pieni di giovani coppie in età da lavoro, cinque giorni su sette (due o quattro volte al giorno) diretti a Mestre per recarsi a lavoro non potendo più passare per l'arteria principale, via Roma, passerebbero per le nuove vie di comunicazione, ovvero la tangenziale sud - quartiere Dante (via Buonarroti chiusa o no?!).

base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Con l'ipotesi di una Zona a traffico limitato (ZTL) si sgravano i "nuovi assi" del traffico locale, il quale rimarrebbe in via Roma, ma indubbiamente ci si presenta alla "Conferenza dei Comuni" della città metropolitana con i Sindaci dei Comuni limitrofi carichi di lettere di protesta dei pendolari diretti a Mestre pluri-multati (non bastassero le proteste dei residenti di Spinea che si trovano parte delle 30 mila auto di via Roma sotto casa, con conseguente svalutazione economica del proprio immobile).
Tuttavia si può notare come nell'ultimo Natale non si sia ripetuta l'esperienza di chiudere via Roma (piazza lunga un chilometro) per renderla accessibile ai pedoni.
Ciò molto probabilmente è dovuto all'opinione espressa dall'associazione dei commercianti nell'occasione dell'incontro per discutere dei parcheggi a pagamento.
In quell'occasione i commercianti si espressero contro l'idea di una piazza chiusa o di parcheggi a pagamento, perchè similmente a Mestre questo avrebbe allontanato i clienti piuttosto che avvicinarli.
Ed in effetti i più interessati ad una piazza lunga un chilometro in un tale periodo di crisi economica più che gli attuali negozianti presenti a Spinea, sono forse i locatori di negozi in centro.
In effetti in una piazza chiusa si adattano bene locali di ristoro (bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, kebab...) che risaputamente sentono per ultimi gli effetti della crisi con un calo di consumi, e di conseguenza possono rimanere aperti con taluni canoni più a lungo di altre attività commerciali.

Inoltre a breve (15 gennaio 2013) scadrà il concorso per il riassetto di Piazza Marconi, uno dei punti cruciali dell'assetto del paese sotto svariati punti di vista, ivi compreso quanto sopra descritto.
L'appuntamento e soprattutto la premiazione sarà quindi utile a capire verso cosa tenderà il Comune nei prossimi anni, e quali altre mirabolanti idee dovrebbero essere inserite nel Piano di Assetto del Territorio.

Infatti nel PAT sono previsti ben tre possibili scenari di crescita del territorio: scenario 1 densificazione; scenario 2 amplificazione; scenario 3.

scenario 1

scenario 2

 scenario 3

Nei tre scenari la tangenziale sud quasi non è visibile, benchè già indicata collegata con via Matteotti, come non dovesse divenire un asse di interesse nell'assetto territoriale.
Per quanto riguarda la viabilità generale si segue lo sproporzionato progetto dell'amministrazione Tessari, convinta di poter spostare tutto il traffico di via Roma sulla tangenziale nord.
Appare del tutto evidente l'allungamento di percorrenza per chi proviene da via Miranese e dalla camionabile a sud (o da Mira e Dolo).
In alternativa si può notare come la "tangenziale nord" finisca a nord di Mirano, vicino Martellago, laddove non esistono arterie principali di scorrimento, se si esclude per l'appunto via della Costituzione che collega la Fossa con Martellago.

Mancano poi dettagli sulla viabilità locale, si pensi per esempio al quartiere Fermi il cui accesso sta fra una strada intasata (via Roma) ed un senso unico costringendo gli abitanti od i clienti del bar della Pellegrini ad accedere da via Capitanio o attraverso il quartiere limitrofo Dante.
Mancano dettagli sui poli di attrazione: punti turistici, chiese, piazze per manifestazioni, scuole con relativo traffico indotto, movimentazione generata dalla piscina, punti di richiamo per servizi di varia natura (poste, USSL, centri commerciali,..).

I quartieri esistenti vengono considerati nel piano di densificazione, ovvero nel caso in cui case vengano comprate e sostituite con palazzoni con più appartamenti (più famiglie, più auto) per rientrare dei costi di acquisto e vendita, costi che subiscono ribassi se nel periodo di crisi, l'assetto del territorio comunale casualmente cambia e dirotta nel quartiere da densificare quantità eccessive di auto rumorose e inquinanti.


martedì 26 maggio 2009

Le tangenziali del comune di Spinea

Via Undici Settembre e la nuova via che collegherà via Capitanio con via dei Martiri vengono spesso definite "tangenziali".
In realtà non sono tangenziali, ma semplici vie comunali.
Si stima che dovrebbero prendere tutto il traffico di via Roma, circa 33000 veicoli nel 2010, spostandolo dietro ed a ridosso dell'abitato residenziale sorto attorno a via Roma, nelle vie trasversali.
Non le si può percorrere a 110 Km/h esattamente come una tangenziale.
Non hanno i requisiti nè di spartitraffico, nè di larghezza e numero di corsie utili per essere definiti come tangenziali.
Men che meno hanno il requisito fondamentale delle tangenziali (simile alle autostrade), ovvero l'esser vie dirette che permettono un deflusso del traffico in velocità nella direzione più breve rispetto alle strade locali (via Roma) che vanno a sostituire.

martedì 9 settembre 2008

Spinea: una strada dedicata all’11 Settembre 2001

Spinea: una strada dedicata all’11 Settembre 2001 Cerimonia di intitolazione sabato 13 settembre Per la prima volta nel comprensorio veneziano

Una strada per dire no al terrorismo, per non dimenticare mai. Con questo slogan viene intitolata “Via 11 Settembre 2001” la nuova strada davanti alla nuova stazione di Spinea. La cerimonia di intitolazione si svolgerà sabato 13 settembre con inizio alle ore 20.45 presso il piazzale della stazione.

...

Il programma prevede alle ore 20.45 la cerimonia dell’alzabandiera con la Guardia d’Onore americana; gli inni nazionali eseguiti dal coro “Una voce” diretto da Monica Barbiero. Alle 21 il saluto delle autorità e alle 21.30 un concerto sinfonico con l’orchestra giovanile di Spinea diretta dal maestro Victor Sasu; soprano Eva Eron, tenore Omar Camata. Alle 23 brindisi. La cittadinanza è invitata a partecipare. Per l’occasione il Comune ha stampato un orginale manifesto che presenta la città notturna e al posto delle due torri due fasce di luce azzurre che illuminano il numero 11. Anche questo un modo per non dimenticare.


Undicisettembre.blogspot.com il migliore blog italiano dedicato all'analisi dei fatti riguardanti l'attentato terroristico di New York ha scritto un articolo a riguardo: via undici settembre 2001.

venerdì 29 febbraio 2008

Articolo di giornale - Incidente vicino Santa Bertilla

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 28 FEBBRAIO 2008
Provincia Spinea, donna in bici investita davanti alla chiesa di S. Bertilla
SPINEA. Un incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, è avvenuto ieri mattina in via Roma a Spinea all’altezza della rotonda «a pavesino» di fronte alla chiesa di Santa Bertilla. Protagonisti un’auto e una ciclista e a scaturire lo scontro potrebbe essere stata una mancata precedenza. La dinamica, comunque, è al vaglio dei carabinieri di Spinea che stanno indagando sull’accaduto. L’episodio è avvenuto verso le 8.30. Secondo una prima ipotesi dei militari dell’Arma, sembra che la conducente alla guida di una Y10, C.S. di Spinea, entrando nella rotonda a forma di pavesino proveniente da Viale Sanremo, non si sia accorta dell’arrivo della bicicletta con in sella sempre una donna, S.S., anch’essa di Spinea. Il contatto tra i due mezzi è stato inevitabile. La ciclista è stata sbalzata sul parabrezza, che ha rotto, ed è caduta sull’asfalto. Nell’impatto non si è procurata gravi ferite ma solo tanto spavento e qualche botta. S.S., distesa a terra, aveva iniziato ad accusare anche dei brividi di freddo ma in attesa dei soccorsi dall’ospedale di Mirano, un carabiniere le ha passato la giacca. La ciclista è stata trasportata al pronto soccorso ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. (a.rag.)

La limitazione del traffico in via Roma dovrebbe essere una priorità, rispetto altre opere.
Investimenti andrebbero fatti per il completamento della tangenziale nord ed il collegamento con la SP36, ma anche un piano di assetto del terrotorio intercomunale con il comune di Mirano che dirotti il traffico dal suo bacino nelle vie periferiche (Via Taglio da un lato e via Luneo via Zigaraga dall'altro magari costruendo una nuova arteria che salvi l'abitato delle due vie citate).

Va fatto notare che gli incidenti con danni alla persona o con intervento della polizia/carabinieri fanno statistica, nonchè articoli di giornale.
Gli incidenti con constatazione amichevole (per esempio quello a cui ho assistito sulla nuova rotatoria fra via Roma e via Alfieri dovuta ad una frenata brusca in prossimità di un dosso) non vengono conteggiati, sebbene possano variare di molto i grafici di incidenza del traffico.

sabato 16 febbraio 2008

Articolo di giornale - opere complementari, servono altri 30 milioni

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008
Provincia I soldi potrebbero essere messi dalla società mista chiamata a gestire l’autostrada Opere complementari, servono altri 30 milioni Le bretelle sono alla progettazione definitiva. Vernizzi. «In primavera le gare d’appalto» L’area di Roncoduro a cavallo tra i Comuni di Mirano, Mira, Dolo e Pianiga sarà interessata da importanti varianti
FRANCESCO FURLAN


MESTRE. C’è un solco di cantieri aperti lungo 32 chilometri che attraversa dodici comuni delle province di Venezia e Treviso per la costruzione del Passante di Mestre. Apertura prevista, dice il cronoprogramma: fine dicembre 2008, ma senza i caselli intermedi di Crea, Cappella e Preganziol. Gli occhi dell’Italia che lavora e produce e muove le merci su gomma sono sul Passante di Mestre, ma quelli dei sindaci dei territori attraversati sono altrettanto vigili sulle opere complementari, che serviranno per rendere più “morbido” l’atterraggio del Passante e del traffico che porterà in dote. Che ne è delle tante strade, e rotatorie, e bretelle di cui si è discusso in decine di incontri, riunioni, conferenze? Quelle di fascia “A” - le più urgenti - sono in fase di progettazione definitiva. E i primi bandi per l’assegnazione dei lavori saranno pubblicati tra maggio e giugno. «Ma per poterle realizzare tutte mancano almeno - stima il commissario speciale Silvano Vernizzi - 30 milioni di euro». Che da qualche parte bisognerà pur tirar fuori.
La progettazione. Intanto la progettazione, in capo a Veneto Strade, va avanti senza grossi intoppi, ed è giunta alla fase definitiva (che è la penultima prima di quella esecutiva). Gli accordi con i comuni sono stati trovati cercando di soddisfare le esigenze dei sindaci che hanno cercato di sfruttare questa possibilità con un obiettivo comune in testa, a Quarto d’Altino, come a Spinea, a Mira come a Salzano: utilizzare la viabilità di collegamento al Passante per cercare di dirottare il traffico all’esterno dei centri urbani. «I cantieri delle prime opere complementari - ipotizza Vernizzi - potranno partire in autunno e qualcuna potrebbe essere pronta tra l’estate e l’autunno del 2009». I bandi d’appalto saranno realizzati accorpando due o più progetti, per mettere insieme interventi che raggiungano un valore di almeno 10 milioni di euro. Per i primi mesi del 2009 è prevista l’apertura anche dei cantieri in un nodo strategico della provincia, nell’area compresa tra i comuni di Mirano, Dolo, Pianiga e Mira dove si interesecheranno Passante, A4, metropolitana di superficie, e forse anche la Romea commerciale. Sono i cantieri della variante di Roncoduro, che collegherà la Brentana con l’A4 e, più a Est, il collegamento tra la strada Brentana e Oriago.
I finanziamenti. Data la celerità con cui procedono cantieri del Passante e progettazione delle opere complementari il nodo da sciogliere in tempi urgenti è quello che riguarda i finanziamenti. Nella cassaforte del commissario Vernizzi ci sono 106 milioni di euro, di cui 81 messi a disposizione dalla Regione e 25 dallo Stato con due diverse manovre finanziarie. «Ma per realizzare tutti gli interventi di cui è in corso la progettazione definitiva, e che comprendono anche gli interventi nel Trevigiano - dice Vernizzi - ne servono almeno altri 30». Proprio lunedì l’assessore alla viabilità della Provincia di Venezia, Paolo Gatto, ha incontrato a Roma il nuovo direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Lorenzo Quinzi, per discutere, tra le altre cose, dei finanziamenti necessari per il Passante. «I soldi vanno trovati - dice Gatto -, tutte queste sono opere fondamentali, non a caso è stato deciso che dovessero essere inserite in fascia “A”. L’altro aspetto che preme alla Provincia e ai Comuni è che l’apertura dei caselli intermedi e quella delle bretelle di collegamento sia contemporanea». Ma dove pescare i 30 milioni di euro mancanti che rispetto ai numeri del Passante (il cui costo è di 750 milioni di euro) saranno poca cosa ma che tradotti in asfalto equivalgono a tre-quattro tangenziali, e quindi tre-quattro centri con meno traffico?
Le ipotesi. Non è che siano poi molte le opportunità. Se governo (per ora è meglio non contarci) e Regione non provvederanno con uno specifico finanziamento, la risposta potrebbe arrivare dalla costituzione della società mista Anas-Regione che sarà chiamata a gestire il Passante di Mestre e che ha tra gli obiettivi quello di reinvestire gli utili sul territorio. Il braccio di ferro tra Regione e Anas, che rivendica le redini operative del nuovo soggetto, non si è ancora placato, ma è già stata fissata una data per la nascita della nuova società: il primo marzo. Stando a quel che Quinzi ha riferito a Gatto, il governo - impegnato a traghettare il Paese verso le elezioni - vorrebbe comunque chiudere la partita prima delle elezioni di aprile. In ogni caso i 30 milioni mancanti non saranno disponibili da domani e sarà necessaria una scelta. Il sindaco di Quarto d’Altino, Loredano Marcassa, ha già alzato la mano: «Ehi, ci siamo prima noi».

Il comune di Spinea ha in Fascia A (progetto preliminare approvato e progettazione definitiva in corso) l'adeguamento della SP36 dalla Fossa a via Rossignago (via della Costituzione).
Le zone indicate si spera non siano indicative dei capi estremi visto che rimane un tronco di SP36 fra via Rossignago fino al passaggio a livello con Maerne, tanto più che l'innesto della cosiddetta tangenziale nord avviene proprio oltre via Rossignago.
Un potenziamento di quelle strade è necessario già oggi, prima ancora dell'apertura del Passante al seguito dell'intensificazione del traffico.
Le stime di impatto del Passante.

Non sono inseriti nella Fascia A il collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Cici e via Matteotti, nè il potenziamento della strada statale fra Fornase, Crea e Mirano.


martedì 8 gennaio 2008

Articoli di giornale - Tangenziale nord non deve essere costruita


La tangenziale nord non s'ha da fare. I comitati uniti l'hanno detto chiaro e tondo, inutile girarci intorno. Il sindaco di Mirano Gianni Fardin, ci ha provato in tutti i modi a spiegare l'importanza di un anello tangenziale per eliminare il traffico di attraversamento a Mirano, ma è stato tutto inutile. "Nel quartiere nord tra qualche anno transiteranno circa 20000 veicoli al giorno, è inutile negarlo. Via Luneo sarà compresa tra due rotonde, quella di Salzano e quella di Spinea, presto verrà innaugurato il nuovo sottopasso. Non si può pensare che il traffico veicolare andrà da qualche altra parte, passerà di qui. E allora l'unica alternativa è realizzare una nuova strada, a una corsia, ma adatta a sopportare il traffico di attraversamento". Le motivazioni del sindaco, però, non hanno smosso di un millimetro i Comitati uniti, convinti sempre più della bontà del progetto alternativo al PUM presentato da loro, la grande circolazione che sfrutterebbe strade già esistenti o in via di progettazione. "Dobbiamo renderci conto che gli altri comuni stanno operando in questo senso: la tangenziale sud di Robegano, la tangenziale nord di Spinea - ha ribadito Oscar Sorato del comitato di via Luneo - A cosa serve allora una tangenziale nord a Mirano? Col Casello di Cappella e la realizzazione del sottopasso a Maerne non ci saranno più camion in via Parauro, perchè useranno via Costituzione. Mirano potrà limitare il traffico ma fino ad un certo punto: il centro storico deve capire che ha un mercato, delle scuole ed un ospedale. Tanti servizi che si pagano con il traffico, è inevitabile, a prescindere dalle tangenziali". Fardin crede ancora che si tratti di un'opera fondamentale per la viabilità del futuro, ma visti gli effetti l'ipotesi di una clamorosa marcia indietro non è più così remota. "I comitati continueranno ad avere la loro opinione - ammette il primo cittadino - e cioè che sia sufficiente un anello largo per risolvere la questione del traffico. Io continuo a pensare che non basti e che la tangenziale nord sia vitale per Mirano. Certo nessuno ha la sferma magica per sapere cosa avverrà in futuro. Potremmo anche aspettare per vedere cosa succede ed operare in seguito". Insomma, un passo indietro Fardin l'ha fatto....
Succede che Spinea sta costruendo la tangenziale nord per niente visto che senza un'azione ad imbuto che delocalizzi tutto il traffico su una diversa direttrice il risultato appare assai sconveniente nella sola rotonda fra Spinea e Mirano.
Non è nemmeno vero che con la viabilita fortemente congestionata senza nessuna previsione, in seguito sia facile o meno oneroso intervenire.
Nella viabilità prevenire è da sempre meglio che curare (concetto ben dimostrato dalla natura stessa del Passante e dalla sua evoluzione progettuale dispendiosa e malvoluta dai vari comuni della provincia raggiunti dal tracciato).
...La maggioranza ora sembra anche meno compatta a proposito della tangenziale nord. Franco Marchiori, ex-sindaco di Mirano e consigliere della Margherita pensa che sia "Impossibile fare la viabilità contro il volere dei cittadini, è controproducente. Il discorso della tangenziale è complesso, molto delicato. Ci sono troppi fattori in ballo. Potrebbe anche essere che le opere già esistenti o in via di progettazione possano bastare ad attutire il colpo inferto dal Passante di Mestre. Mi riferisco alla nuova tangenziale di Robegano e alla tangenziale di Spinea. Queste due opere potrebbero anche rendere inutile la nuova strada di Luneo"
Qui si sotiene la necessità di creare una via alternativa a nord di Mirano che capti il traffico passante proprio come via Taglio in parte per la natura geometrica delle strade in parte per dissociare il traffico pesante dall'abitato.
La mancanza di tale opera rende poco utile la tangenziale nord in fase di realizzazione a Spinea poichè appare del tutto sconveniente rispetto a via Roma/Miranese.

Il problema presenta caratteristiche di diffuso non solo in ambito comunale, ma ben più esteso da città a città (Venezia-Padova).
Ciò rende il problema di assai difficile risoluzione almeno di ambito intercomunale, meglio se considerato di ambito provinciale.
La risoluzione di questo deve necessariamente essere condivisa da parte della popolazione, ma anche tenere in considerazione un continuum di azione fra territorio comunale e territorio comunale, tale da non creare delle cattedrali nel deserto.
Strumenti messi in atto dalla recente legge urbanistica regionale sono molteplici (per esempio il PATI), nessuno rodato e tutti sfruttabili per accontentare sia i portatori di interesse sia che siano enti, attività commerciali o semplici cittadini residenti.
In tale ottica il potenziamento di alcune necessarie arterie viarie per la situazione odierna (senza Passante) è necessario per garantire un minimo di sussistenza che in futuro permetterebbe la formazione di un equilibrio discreto con le modifiche apportate dall'apertura del Passante.
La scombinazione fra le decisioni prese tra comuni, l'incertezza economica ed i progetti dilazionati a 2 anni dopo del Passante costituiscono invece un fattore di rischio che non viene di certo agevolato da previsioni di aumento del numero di cittadini presenti nell'ambito territoriale (link per esempio).


sabato 15 dicembre 2007

Viabilità Mirano nord


I comitati faticano ad andare d'accordo sulla questione viabilità a Mirano. Troppa la distanza tra le posizioni, soprattutto in merito all'alternativa al Pum proposta dai Comitati di via Bollati, via Scaltenigo, via Luneo e Campocroce e sottoscritta da Italia Nostra e Mirano Condivisa: una circonvallazione che porti il traffico pesante fuori da Mirano, sfruttando strade esistenti o già approvate e quindi in via di realizzazione che tocchino le zone industriali dei comuni limitrofi e che si basa su un semplice principio: perchè Mirano deve sopportare un traffico che non genera? II documento in questione propone un anello che parte dalla Nolese in zona Santa Maria di Sala e si immette nella nuova variante della Sr515, passa l'Aprilia, Ponte Casino, arriva fino a Scorzè per poi scendere verso sud in zona industriale. Si scende ancora, attraverso la variante di villa Combi a sud di Martellago, si entra in via della Costituzione (Sp 36) e si prosegue fino alla rotonda di Crea, si imbocca la rotatoria di via Taglio verso via Venezia per poi prendere via Porara ("via che, con l'arrivo del Passante, verrà ampiamente potenziata, compreso un nuovo cavalcavia che scavalcherà il Passante"). Si arriva a Vetrego Est. Qui si prende quel piccolo di strada che attualmente fa parte dell'autostrada ma che col Passante, che sposterà il casello di Villabona a Roncoduro, verrà destinato al traffico in uscita dall'autostrada. Da qui, si atttaversa l'intera zona industriale di Cazzago, fino alla rotatoria di Arino (dove, cioè dovrebbe sorgere Veneto City), per poi procedere per la futura strada interprovinciale di Pianiga e Vigonza per ricollegarsi alla Noalese, tornando così al punto di partenza. A nord, due possibili varianti al passaggio per Scorzè: una tangenziale a sud di Robegano o una tangenziale nord di Salzano, che si ricolleghi appunto a nord con la 515e a est con la Sp36 attraverso via Villetta (attualmente, però vietata al traffico per i mezzi pesanti). Una proposta parziale, secondo l'amministrazione comunale, in quanto non terrebbe conto del traffico leggero. "Una soluzione - ha ribadito l'assessore all'Ambiente Anna Gnata - che si basa su delle ipotesi e che vorrebbe sostituirsi al Pum, un piano basato invece su accurati daiti scientifici". I più conviniti dettrattori dell'ipotesi restano i comitati del Cosp, che non intendono spostare l'attenzione dalla loro unica risposta possibile al problema: la tangenziale a nord di Mirano - "In questo progetto vengono coinvolte almeno una decina di amministrazioni. - ricorda Andrea Maddalon - Come pensate di riuscire a mettere d'accordo tutti?". I tempi stringono, Regione e Veneto Strade presto chiederanno di sottoscrivere un protocollo d'intesa per risolvere le questioni ancora in ballo ma Mirano, al momento, non ha ancora deciso. Il rischio e quello di trovarsi spalle al muro con l'acqua alla gola se l'Amministrazione non dà una svolta alla trattativa, le soluzioni verranno imposte dall'alto.
Come qui spiegato, il traffico uscente da Mirano indipendentemente da quella che sia la fonte viene direzionato verso centro sud.
A nord esistono delle vie attualmente insufficienti a sopportare un qualsiasi traffico passante o sostenuto.
Tuttavia la soluzione prospettata per spostare il traffico dal centro di Spinea necessita di dirottarlo a nord in posizione assai sconveniente per chiunque arrivasse dalla Fossa e da via Taglio diretto a Mestre centro.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013