sabato 16 agosto 2014

WIFI, istruzioni per l'uso

L'amministrazione comunale ha recentemente espresso l'intenzione di potenziare la connettività dell'area di Spinea a cavallo della sede del Comune fino alla biblioteca comunale (area del progetto Piazza Lunga un Chilometro).
Per questo motivo si è pensato di collegare le sedi del comune e della biblioteca con collegamenti in fibra ottica che permetterà ai lavoratori del comune ed alle postazioni pubbliche in biblioteca un veloce accesso alla rete internet e di dotare tutta l'area dalla biblioteca alla piazza del municipio di un collegamento WI-FI fisso di libero accesso.

Vediamo quindi qualche aspetto relativo a questo secondo intervento.
Tutti gli esperimenti di WI-FI liberamente accessibile in Italia si sono sempre scontrati con l'uso che i singoli utenti potevano fare della rete (dai reati di download di materiale protetto da copyright ad azioni di hacking/cracking ben più gravi sotto l'anonimato).
Per questo motivo tutti gli access point di WI-FI (punti dove connettersi ad internet gratis via WI-FI) non sono mai stati veramente liberi (nessuna chiave di accesso WEP WPA WPA2), bensì a registrazione libera, ovvero registrandosi gratuitamente si ottengono le chiavi d'accesso per la connessione gratuita e si identifica l'identità del singolo utilizzatore del punto di accesso, potendo così risalire all'autore nel caso di cause penali-civili.
In questo modo, identificando l'identità di chi si registra, che sia il singolo affittuario in centro che può dismettere vita natural durante il suo abbonamento all'ADSL per accedere ad internet diversamente da chi abita in periferia (non si può di certo schermare la connessione libera agli immobili situati ove verrà posto il WIFI libero), lo smanettone capace di integrare il flusso di dati della sua ADSL con quello derivante dal WIFI pubblico per potenziare la sua velocità di navigazione (nei limiti di banda della connessione WIFI pubblica) od il turista desideroso di chiamare a casa via internet piuttosto che utilizzare il traffico del suo smartphone.
In tutti questi casi l'intervento pone in rilievo l'area del centro, in teoria dando un valore aggiunto alle aree interessate, a spese della pubblica amministrazione.

Tuttavia, è importante ricordare a chi non se ne intende di WIFI, che la rete basata sul tale tecnologia di comunicazione fra il computer ed il modem (lo strumento che permette di collegarsi ad internet da un punto di accesso, access point) non è sicura rispetto tutti coloro che si collegano al medesimo punto di accesso (anche se si utilizza una chiave WEP, WPA o WPA2).
Con un software di "sniffing" un qualsiasi utilizzatore di una rete WIFI può individuare l'IP degli altri computer collegati e svolgere attacchi fruttuosi, specie a quei computer sprovvisti di antivirus e firewall (anche tablet), oppure intercettare i dati che si scambiano in internet verso tutti i siti web con indirizzo http (non https) o con le chiamate telefoniche via internet (protocollo di comunicazione VOIP, es: skype).

Un altro difetto del WIFI è la sovrapposizione dei protocolli di trasferimento in presenza di più reti WIFI nella medesima area: per esempio la rete pubblica e reti domestiche di appartamenti confinanti.
Entro certi limiti è possibile risolvere questo problema definendo differenti canali per le diverse reti WIFI, meglio lasciando 3-4 canali di distanza fra una rete e l'altra.
Il medesimo problema viene sfruttato dai cosiddetti Jammer per bloccare una rete WIFI senza avere accesso al modem/router.

Le reti WIFI sono un mezzo molto pratico, flessibile e veloce, dato che non comportano connessioni fisiche o lavori per stendere cavi, ma sono anche sensibili alle interferenze e non completamente sicure.

Piscina di Spinea, qualche cifra

Dopo quasi un decennio di invidia verso la vicina Mirano e Chirignago, anche Spinea si dota di una piscina con la realizzazione di un simile servizio nelle vicinanze della stazione dei treni, recentemente costruita vicino all'ex-cavalcavia fra Chirignago e Spinea.
Mirano, Chirignago, Maerne e Mira sono già dotati di piscine (si veda immagine a lato tratta dal link), per cui l'opera attirerà sicuramente gli interessati del solo abitato cittadino, ma potrebbe attrarre nuotatori paganti anche dall'entroterra grazie alla vicina stazione servita da treni provenienti da Castelfranco a Mestre, purchè il doppio abbonamento (abbonamento mensile dei treni ed abbonamento mensile di iscrizione alla piscina) risulti conveniente rispetto ai concorrenti provinciali.
L'opera si inserisce in un'area già fortemente intasata da traffico veicolare, che andrebbe sgravata delocalizzando servizi piuttosto che addensata, specie se si considera che la chiusura di via Roma (ex-masterplan e piazza lunga un chilometro) voluta da vari partiti politici per fare gli interessi speculativi di aree cittadine centrali, ridurrebbero drasticamente le vie di accesso, dirottando il traffico di decine di migliaia di auto nei vicini quartieri residenziali.

Il progetto sviluppato in project financing è un esempio di Partenariato Pubblico Privato (PPP) che identifica forme di cooperazione tra i poteri pubblici e privati con lo scopo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi di interesse pubblico.
Non rientrano nel partenariato pubblico privato le cooperazioni dolose fra poteri pubblici e privati viste in Italia con corruzione e tangentopoli.
Esistono due forme di partenariato:
  • contrattuale: l'amministrazione ed i privati regolano i loro impegni unicamente su base convenzionale (con bando pubblico ?!);
  • istituzionalizzato: la cooperazione avviene attraverso un soggetto giuridico diverso distinto (per esempio una società di capitali a partecipazione mista, pubblica e privata).
Le forme di parternariato definiscono in quale campo di leggi si ricade fra i due soggetti nell'esecuzione dell'opera/servizi.
L'aspetto caratterizzante di entrambe le forme di cooperazione pubblico/privato è il coinvolgimento di capitali privati nell'opera, con un ritorno economico nel lungo periodo ed il coinvolgimento di privati nei rischi d'investimento.
In Italia non esiste una normativa che regoli il partenariato pubblico privato, differentemente da altre nazioni europee, come Francia e Spagna, per cui i rapporti fra pubblico e privato vengono decisi caso per caso nei rapporti fra politica e privati.
L'opera dovrebbe prevedere un intervento di capitali privati per l'80% del costo dell'opera e di capitali pubblici per il 20% (non chiaro se a fondo perduto oppure con compartecipazione sul successivo fatturato).
La spesa dell'opera dovrebbe attestarsi sui due milioni di euro, 400 mila euro da fondi pubblici, 1,6 milioni da capitali privati.

Il Comune ha imposto i requisiti minimi per la realizzazione della struttura: un valore di 750 mila euro, una sala di 900 metri quadrati con due vasche (una di dimensioni non olimpioniche 25 x 12,6 metri quadrati e 12,6 x 8 meri quadrati), 425 metri quadrati di spogliatoi e servizi.
Dovrebbero essere previsti poi adeguati interventi per soddisfare le normative in fatto di risparmio energetico ed energie rinnovabili, soluzioni per la fornitura di acqua dalla rete idrica senza inficiare la fornitura ai vicini quartieri e smaltimento in fognatura periodico dell'acqua con cloro nelle fasi annuali di manutenzione.
E' bene notare che l'impianto avrà un valore previsto di 750 mila euro, di cui 400 mila (53%) forniti dall'amministrazione comunale.
Parte del complesso prevede poi una volumetria di 18500 metri quadrati (commerciale e residenziale) concessa ai privati per compensare la partecipazione al progetto.
Proprio questa volumetria ha suscitato delle polemiche fra partiti politici, per il passaggio della volumetria da 13500 metri quadrati a 18500 meri quadrati.
Dato che il valore in ambito centrale in località di Spinea del metro quadro residenziale si aggira intorno ai 1200-2000 euro al metro quadrato, la volumetria concessa ha un valore che al minimo si aggira attorno ai 22,2 milioni di euro, utili per invogliare il privato ad investire i 350 mila euro rimanenti per la realizzazione della piscina.
Il complesso copre un'area di 1600 metri quadrati, per cui i 18500 metri quadrati per essere realizzati dovranno essere costruiti su più piani, sotto terra e sopra terra.
La copertura dei costi per residenziale e commerciale potrà avvenire vendendo le singole unità così realizzate a privati e stakeholders per mezzo dei loro capitali privati, con probabilmente un ritorno economico futuro derivante da quanto acquistato.
L'altra faccia della medaglia vede invece la creazione di posti di lavoro temporaneo per una percentuale del costo dell'opera (ovviamente il valore commerciale non può superare il costo di progettazione e realizzazione dell'opera) in un settore gravemente colpito dalla crisi finanziaria dovuta alla deregolamentazione dei mercati finanziari, del 2008 con derivati e subprime, e del 2011 con l'influsso delle Dark Pool.
Tuttavia non risulta l'imposizione di nessun vincolo sul coinvolgimento di progettisti / costruttori disoccupati da parte del Comune ai tre soggetti privati che partecipano al project financing (Tempo Libero Srl, Aspen Sas e la famiglia Pasqualetto).

venerdì 15 agosto 2014

Consultazione pubblica sul programma 202020

L'Unione Europea ha indetto una consultazione pubblica sul Patto 202020, ove chiunque può intervenire per dire la sua.
Il sondaggio può essere compilato sul form online oppure in un file da caricare in seguito.
Le risposte possono essere pubblicate, pubblicate con riferimenti al soggetto che ha risposto, oppure condivise anonimamente.
Purtroppo il sondaggio è in inglese per cui potrebbe essere utile l'uso di un traduttore online: google traduttore, systran.

La consultazione è accessibile dal 5 maggio 2014 al 31 ottobre 2014

Trovo interessante che il sondaggio ponga l'accento anche sui temi del lavoro, vera variabile che in questi anni ha giocato un ruolo fondamentale spostando imprese da nazioni industrializzate a paesi senza alcun vincolo ambientale / rinnovabili / diritti dei lavoratori (CGIA 27000 imprese italiane andatesene dall'Italia) creando disoccupazione nei paesi abbandonati, assogettati magari alle regole EU come il Patto 202020.
Merci prodotte in paesi ex-URSS, medio-orientali od asiatici vengono poi importate in Italia, come notato anche dall'ENEA, producendo inquinamento da trasporto (produzioni non locali, niente chilometro zero), crollo della capacità d'acquisto locale, disoccupazione e deficit della bilancia commerciale fra importazioni ed esportazioni.
Inoltre come notato dall'ENEA questa migrazione consentita in regime liberista ha falsato le statistiche sugli obbiettivi del Patto 202020, facendo sembrare gli indici positivi riguardo la riduzione delle emissioni, in realtà mancando completamente l'obbiettivo poichè parte della produzione inquinante, rimasta, semplicemente era prodotta fuori della rete di controllo dell'Unione Europea.

Dossier Cottarelli sugli sprechi della Pubblica Amministrazione

Spinea, come altri comuni, viene citata nel "Dossier Cottarelli", il rapporto che mira ad individuare gli sprechi della Pubblica Amministrazione per raschiare risorse dal fondo del barile, da mettere a disposizione del governo statale.
Secondo le accuratissime indagini di Cottarelli, il Comune avrebbe speso troppo la fornitura di energia elettrica, pagata troppo e soprattutto in affidamento diretto, senza pubblicazione di un appalto.

Il comune si difende affermando che

nel caso della fornitura dell’energia elettrica il Comune ha effettuato una procedura di gara mettendo a base d’asta il prezzo della convenzione Consip attiva per il Veneto alla data della gara. Nel contratto è stato applicato il principio della spending review dell’adeguamento del prezzo alle eventualmente nuove tariffe Consip che dovessero dimostrarsi maggiormente vantaggiose. In seguito alla procedura - prosegue la nota - si è stipulato pertanto un contratto che ha ottenuto un prezzo maggiormente vantaggioso rispetto a quanto possibile utilizzando la convenzione Consip. Il contratto con Edison spa che Spinea ha stipulato ha permesso infatti un ribasso sul prezzo CONSIP DI 0,0002 €/KWH e pertanto, così facendo l’amministrazione ha ottenuto un risparmio.
Questa l'unica critica rivolta al comune, dimenticando l'inutile spesa per la costruzione di due "tangenziali" di dubbia utilità/necessità, non ancora completate sette anni dopo l'accordo dell'amministrazione Tessari secondo la "legge delle grandi opere" per il Passante di Mestre, l'inutile spesa per realizzare un plastico del progetto Masterplan al costo di 20 mila euro, la realizzazione di tre box per autovelox per decine di migliaia di euro, la spesa per l'installazione di quattro televisori al plasma nelle farmacie comunali pochi giorni prima delle elezioni o per esempio i dubbi sollevati dalle Iene sui costi dei Velo-OK od i dubbi che è lecito desumere sulla sperimentazione delle casette dell'acqua.

Da notare che il Comune viene criticato in una tematica che nei mandati passati ha visto la pubblica amministrazione attiva nell'installare un impianto fotovoltaico nelle pensiline del vicino parcheggio ed accollarsi le spese per l'illuminazione della stazione dei treni di via 11 settembre (circa 40 mila euro l'anno benchè si interrompano le corse dei treni sulla rete ferroviaria dei bivi ad una certa ora di sera).

sabato 2 agosto 2014

Installate le due Casette (distributori) dell'Acqua

Il Comune ha permesso l'installazione delle due casette dell'acqua in via Matteotti e viale San Remo.
Le casette dell'acqua sono la versione moderna delle fontane pubbliche chiuse nell'ultimo decennio, con alcune piccole differenze:
1) l'acqua si paga, diversamente dalle fontane pubbliche
2) l'acqua proviene dalla rete acquedotto e non dalla falda, l'unica differenza con l'acqua di casa è il diverso filtro che ogni privato installa per ripulire acqua che contiene già meno elementi disciolti dell'acqua minerale
3) il denaro raccolto dalla distribuzione dell'acqua finisce alla compagnia gestore dei distributori, assimilati con "distribuzione di bevande e bar", secondo l'idea che si debba risarcire l'azienda dei costi per il sistema di filtraggio dell'acqua potabile e per il meccanismo che aggiunge l'anidride carbonica all'acqua gasata, creata sempre con l'acqua potabile dell'acquedotto.
Non è chiaro se per installare questi distributori il Comune abbia pagato con soldi pubblici od abbia ricevuto commissioni per occupazione di suolo pubblico, esattamente come avviene per le bancarelle dei negozi o del mercato.

Esattamente come per le fontane, il distributore è esposto giorno e notte a possibili adulterazioni del beccuccio di distribuzione (insomma, chiunque può sporcarlo), diversamente dal rubinetto di casa propria, che distribuisce esattamente la stessa acqua.

Come già considerato in passato, non si assiste alla ressa di persone che escono con bottiglie in mano da case riformite di acqua potabile per andarsi a servire del distributore automatico di acqua potabile installato su luogo pubblico.
Analogamente non sembra che la distribuzione di acqua minerale dei vicini negozi o supermercati sia stata ancora minacciata dall'arrivo delle casette dell'acqua, che a tutt'oggi appaiono solitarie dove installate.
Il motivo per cui infrangere la scelta degli italiani al referendum sull'acqua è quella di ridurre la produzione di plastica, comunque già oggi raccolta e riciclata, favorendo l'acquisto di acqua potabile dalla rete acquedotto piuttosto che di acqua minerale dai supermercati e negozi:
«Per questa iniziativa è necessario trovare adeguate localizzazioni che permettano ai cittadini di raggiungere agevolmente gli erogatori lungo la viabilità principale e nelle zone a maggior densità abitativa», spiega l’assessore all’Ambiente Stefania Busatta, «si tratta di un passo molto importante per ridurre la produzione di rifiuti di plastica nella nostra città»


Come già ricordato per non infrangere i referendum sostenuti anche dal PD, i costi dell'acqua, specie quella naturale, non dovrebbero differenziarsi dai costi della rete di distribuzione, ed essere pari a 1 euro al metro cubo (1000 litri), ovvero 0.001 euro al litro (1 centesimo ogni 10 litri comprati).

Invece nel Comune di Spinea, ora retto da una maggioranza PD, la casetta dell'acqua distribuisce 1 litro d'acqua naturale al costo di 0.025 euro (2,5 centesimi al litro, 25 centesimi ogni 10 litri), ovvero 25 volte più del costo dell'acqua potabile dell'acquedotto.

L'acqua minerale ha un costo di 200 volte superiore rispetto al costo dell'acqua potabile, ma paga apposite tasse di concessione, su cui Rerport fece anni fa una triste puntata.

Altro dubbio riguarda la scelta dei costi fra acqua naturale e gasata, ovvero costi al litro identici benchè la prima sia semplicemente acqua potabile emunta dalla rete acquedotto e l'altra abbia un processo costoso di aggiunta di anidride carbonica per renderla gasata.

Per comprare da tali distributori (privati?!) voluti dall'assessore all'ambiente Busatta, serve poi una tessera ricaricabile, poichè il distributore non accetta monete, monetine.
Dove si compra la tessera? a che costi? quanto si deve attendere per avere la tessera o ricaricarla? quando verranno fatti i primi rialzi di prezzo della distribuzione d'acqua dato che tutto è assimilato a "distributore di bevande o bar"
Peccato che nel tempo necessario per comprendere questi ultimi aspetti, uno si sia già già servito della stessa acqua potabile distribuita dalla casetta dell'acqua, dal più comodo rubinetto di casa propria.

Post Scrittum:
per avere la tessera servono 3 euro di caparra, pari a 3000 litri d'acqua al costo che dovrebbe avere (1 euro al metro cubo, o 1000 litri) se fossero rispettati i 4 si dati dagli italiani ai referendum sull'acqua.


Aggiornamento 24/08/2014
Il comune ha rilasciato i primi dati sul consumo degli erogatori di acqua pubblica sotto forma di "distributori assimilati a bar".
Mesi fa sul sito del comune si prannunciava simili valori di erogazione d'acqua e risparmio di CO2:
Alle ore 11.30. La nuova fontana eroga sia acqua microfiltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, ogni ProAcqua City eroga una media di 45.000 litri d’acqua risparmiando quindi lo smaltimento di ben 30.000 bottiglie di PET (1.200 Kg di Plastica), l’immissione in atmosfera di 250 Kg di CO2 per la produzione di dette bottiglie e 1.150 Kg di CO2 per la loro movimentazione.
Il consumo si è attestato invece su tali valori:
  • 1178 litri per l'erogatore di via Matteotti - 58 kg di PET risparmiati - 68 kg di CO2 risparmiata;
  • 4288 litri per l'erogatore di viale San Remo - 188 kg di PET risparmiati - 219 kg di CO2 risparmiata.
Valori nettamente inferiori (rispettivamente il 2% ed il 9.5% in un mese estivo) a quelli preannunciati forse dalle ditte che installano simili distributori di acqua non più pubblica, dato che ogni comune riporta le medesime frasi riportate da altri comuni a presentazione del progetto.
Si può anche notare come il PET e la CO2 risparmiati al litro erogato secondo i dati del comune risultino doppi rispetto ai valoro preannunciati (1200 Kg e 1150 Kg di CO2 su 45 mila litri), facendo apparire doppio il beneficio apportato dai distributori.
In altre parole se dovessimo tenere validi i dati inizialmente offerti dovrebbe apparire per esempio un risparmio di  31.41 Kg di PET e 30.10 Kg di CO2 per l'erogatore di via Matteotti.
Forse il valore potrebbe subire delle variazioni in funzione della quantità di PET presente/considerata su una bottiglia da mezzo litro d'acqua o su un litro.
Analogamente la stima della CO2 risparmiata è del tutto indicativa, non essendoci un oneroso studio della rete di trasporto dell'acqua: per esempio la San Benedetto a Spinea potrebbe essere considerata a Km0, dato che lo stabilmento produttivo è a Scorzè, rispetto a località più distanti.
Considerando poi l'erogazione di litri d'acqua in 30 giorni, 12 ore al giorno, risulta che ogni ora 3 - 12 persone si sono recate all'erogatore per prendere almeno un litro d'acqua.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013