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lunedì 13 ottobre 2014

Elezioni enti di secondo livello

Si sono svolte nei giorni scorsi le elezioni provinciali, che a seguito dell'abolizione delle province, individuano i politici eletti da un gruppo ristretto di politici che costituiranno l'ente di secondo livello con le funzioni delle province abolite. La ripetizione dei termini è un obbligo burocratico: in altre parole è stato abolito il nome province, sostituito con il termine "ente di secondo livello" e sono state spostate le funzioni delle province da politici eletti dai cittadini a politici eletti da politici eletti da cittadini.
Unico disguido a Belluno, dove alle ore 10 un cittadino italiano credendo che valessero ancora principi democratici, si è recato alle urne, ostinandosi nell'intento di voler votare.
Il cittadino allontanato e minacciato di denuncia in violazione dell'articolo 48 comma 1 della Costituzione, si è ripresentato con due Carabinieri al seguito ed ha minacciato di denuncia quel seggio/votazione per chiara violazione della Costituzione Italiana.
Tuttavia l'elezione oligarchica sembra aver funzionato bene ottenendo ben l'84% di presenze di politici ai seggi per votare i politici che assumeranno le funzioni provinciali negli enti di secondo livello.
Ogni politico elettore esprime un voto con un peso commisurato al numero di cittadini distribuiti nel territorio di appartenenza, benchè nessun politico si sia premurato di avvertire i suoi elettori cittadini delle sue scelte/motivazioni nell'elezione dell'ente di secondo livello.
Non è chiaro perchè il 16% dei politici aventi diritto non si sia recato alle urne: protesta?! vacanza il fine settimana?! non avvertiti?! contrari alla lista unica, ammessa nell'ordinamento degli enti di secondo livello?!
Le votazioni si sono svolte per cinque provin... emm enti di secondo livello su sette: esclusi Venezia che è città metropolitana e pure commissariata per lo scandalo corruzione del Mose ed a Treviso, dove il presidente rimarrà in carica fino al 2016.

Nei prossimi giorni verranno dati i risultati... sperando che non sia il Re d'Italia a darne notizia durante la cerimonia di investitura.

martedì 1 luglio 2014

(Ex-)Sindaco della città metropolitana

Negato il patteggiamento (accettazione delle accuse con un processo veloce dietro riduzione di pena) ad Orsoni, sindaco della città di Venezia, coinvolto nello scandalo corruzione del Mose.
Sembra ieri che Orsoni veniva invitato a Spinea a parlare di città metropolitana, secondo la forma prevista dal governo Monti (o Licio Gelli?!) con la cancellazione delle province e l'assunzione degli incarichi provinciali da parte del Sindaco e dei consiglieri della città capoluogo da svolgere gratuitamente...ebbene si, gratuitamente.
Ma è inutile fare facili ironie ipotizzando che anche se fosse stato pagato per questi incarichi supplettivi, vi avrebbe comunque fatto la cresta con qualche giro di corruzione/tangenti, poichè Orsoni dimessosi da sindaco non beneficerà dell'ascensione a senatore, nella riforma dell'attuale governo in carica, che prevede fra gli altri anche l'immunità tombale.
Infatti all'ex-sindaco della città metropolitana gioverà in tutta probabilità la prescrizione del processo per decorrenza dei termini, un po' come se il denaro intascato con l'illecito si volatilizzasse per evaporazione essendo una liquidità.
Nel frattempo la riforma delle città metropolitane/abolizione delle province sembra essersi incagliata su una diga (mobile?!), tanto che ora si paventa l'unione dei comuni con un accordo/contratto di collaborazione (Co.Co.Com.) che permetterà di condividere fra diversi comuni le risorse delle amministrazioni, spesso sfruttate per fini corruttivi.

venerdì 17 gennaio 2014

Città metropoltana vs Referendum per la separazione di Mestre da Venezia

Riguardo all'interesse che i cittadini hanno verso la città metropolitana, un esempio interessante può essere rappresentato dalla lettera inviata al Gazzettino il 13 novembre 2013, ove si commenta il quinto referendum per la separazione tra Venezia e Mestre (Chirignago, Marghera, ecc...).
Nella lettera un abitante di Marghera, quartiere di Mestre, esprime la sua volontà di vedere il popoloso quartiere di Mestre a sè stante, con un sindaco che non ignori i problemi degli abitanti del luogo come avviene invece con le redini in mano a Venezia.
Un esempio di quale possa essere il beneficio per i cittadini considerabili come periferici sotto l'unione dei Comuni in un'unica città metropolitana che bada agli interessi del centro e non a quelli degli emarginati.

 IL GAZZETTINO 13 NOVEMBRE 2013 PAG. XXIX IL REFERENDUM TRA VENEZIA E MESTRE (LETTERA) Si profila il quinto referendum per la separazione tra Venezia e la Terraferma e sia nel caso vinca il sì oppure il no per Marghera rimarrebbe sempre il ruolo di quartiere e basta! Addirittura mi sono sentito dire che in caso di separazione ci sarebbero dei risparmi! A mio avviso i costi della politica non sono un problema se questi servono ad amministrare meglio il proprio territorio! Per questo a Marghera è arrivato il momento di avere un sindaco nostro che esprima la volontà popolare sul centro abitato e sulla zona industriale che portano tale nome (Marghera appunto e non Mestre o Venezia). Cosa che nessun veneziano e tantomeno mestrino deve aver il diritto di rivendicare, visto che non sono Margherini e abitano in zone con nomi diversi dal nostro! Impossibile che chi passa per Marghera non abbia mai notato i cartelli stradali di inizio e fine confine… Con la probabile approvazione della legge sulle Città Metropolitane vi è un articolo che dà la possibilità, che il Comune capoluogo si possa frazionare, per poter meglio rispondere alle esigenze dei cittadini e per un Comune come il nostro, formato da tanti territori (Venezia, Isole, Mestre, Zelarino, Chirignago, Favaro Veneto e Marghera) tutto ciò cadrebbe a fagiolo! Se si pensa che abbiamo 28mila abitanti e Spinea ad esempio ne ha la metà di noi, essendo già un Comune, la cosa sta benissimo in piedi! Inoltre neanche stare assieme a Mestre ci porterebbe ad alcun beneficio, anzi, visto che Porto Marghera è già riconosciuta dalla Stato Italiano come Sin (Sito interesse nazionale) per cui tutti i discorsi sulle bonifiche già intrapresi proseguiranno comunque, per poter creare nuovi posti di lavoro e far divenire Marghera il comune più ricco dell‘intera Città Metropolitana di Venezia. Invito pertanto le altre realtà di questo Comune a formare dei comitati per poter avviare l’iter per la loro autonomia, cosa che lo Stato in caso di approvazione della suddetta legge, da la possibilità! Giovanni Vianello
Oltre questo la città metropolitana, unione dei comuni e il consiglio dei sindaci o tutte le altre regole che nel frattempo hanno pensato, sembrano più atti creati per far fronte alla minaccia del fallimento dei comuni capoluogo italiani (vedi decreto Salva-Roma), oberati di buchi di bilancio aumentati dalla recente finanza creativa (finanziaria Tremonti del 2001) che ha permesso loro di comprare con denaro contante delle tasse subprime poi divenuti carta straccia.

Venezia e Mestre separate, due comitati ci riprovano con il quinto referendum
Venezia e Mestre futuro separato...
Mestre - wikipedia

mercoledì 27 novembre 2013

Abolizione delle province e nuovo feudalesimo ?!

Qualche anno fa l'abolizione delle province era il mantra del risparmio alla spesa pubblica, con la creazione di aree metropolitane (o aree vaste) che permettessero di mantenere funzioni riducendo enti e cariche pubbliche.
Dopo vari incontri fra tecnici, sindaci e il sindaco della città capoluogo di Venezia, la discussione sembra sparita nel nulla, mentre alcune aree sembrano indirizzarsi verso l'unione dei comuni.

Dopo un anno dai decreti di abolizione delle province di Monti, se non erro ritirati perchè incostituzionali, si verifica la solita situazione all'Italiana con la moltiplicazione delle figure istituzionali sostitutive alle funzioni provinciali, aspetto che riduce di sicuro il risparmio ottenibile con l'abolizione delle province.

http://www.youtube.com/watch?v=TSsRETFkoCo&feature=share

Interviene Luca Beccaria, giovane consigliere comunale di Camagna e dottorando DRASD (Dottorato di Ricerca in Autonomie locali, Servizi pubblici e Diritti di cittadinanza) in un hangouts realizzato dal blogger LeFou.

Opinione personale: materia estremamente difficile per profani.

mercoledì 26 settembre 2012

Città metropolitana - incontro con Orsoni

I video dell'incontro fra il sidaco del Comune di Spinea, Venezia, con la partecipazione esterna di altri sindaci della provincia favorevoli alla città metropolitana.
Un ringraziamento alla tv online Brenta.tv.













Diversamente dall'incontro di Mirano è stata affermato che il sindaco della città metropolitana manterrà le funzioni gestionali della provincia a cui saranno affiancate nuove funzioni coordinatrici fra i comuni della città metropolitana.
Permangono i dubbi sulla valenza che avranno i ruoli nel nuovo ambito, definiti nello Statuto; nessuna proposta di statuto è stata ancora emanata o discussa.
Infatti prima la provincia emanava leggi e regolamenti con valenza superiore alle norme ed agli interventi comunali, i quali dovevano essere adeguati ai gradi superiori (leggi statali, leggi regionali, prescrizioni provinciali).
Ora che la provincia è riunita nella figura del sindaco della città capoluogo (Venezia) le prescrizioni emanata in autonomia dal sindaco della città metropolitana avranno una valenza superiore alle volontà dei comuni? oppure dal consiglio municipale dei comuni usciranno le regole e le norme di livello provinciale a cui i comuni stessi dovranno attenersi?
I Comuni auspicano che dalla stesura dello Statuto emerga un tale ordinamento politico, mentre la norma sembrerebbe dare le piene funzioni gestionali della provincia al sindaco della città metropolitana (anche sindaco della città capoluogo), mentre il consiglio metropolitano ha la sola funzione di coordinamento (per la creazione o per l'espletamento?!).


Pur non facendo pesare la questione bilancio al solo sindaco che ha recentemente preso in gestione la città capoluogo, rimane piuttosto curioso il voler dare maggiori poteri al sindaco della città con maggiore esposizione finanziaria, specie se ciò implica un'estensione difunzioni su più comuni.
Questo aspetto logico (prolungamento di uno Stato con un'esposizione finanziaria di miliardi di euro come l'Italia) che fa dubitare alcuni gruppi politici, tanto da volersi schierare contro il passaggio alla città metropolitana vede dei dubbi irrisolti per il futuro assetto della città metropolitana, specie prima ancora di definire uno Statuto della città stessa.
Lo statuto della città metropolitana sarà fisso e difficilmente mutabile come la costituzione oppure facilmente adeguabile (e per mano di chi) come le leggi dello Stato?
Cosa succederebbe alle funzioni provinciali assunte senza onere dal sindaco della città metropolitana se la città capoluogo dovesse fallire? in un prossimo futuro saranno i comuni a farsene carico (espletare funzioni implica costi, eventuali enti e municipalizzate potrebbero avere bilanci passivi o necessitare di sostegno economico) sgravando il capoluogo?
Come si pensa di organizzare lo Statuto della città metropolitana per superare eventuali divergenze di interessi fra sindaco del comune capoluogo, il quale sarebbe anche sindaco della città metropolitana e i sindaci dei comuni della città metropolitana? Si può per esempio pensare ad un contrasto fra  un comune capoluogo ed i comuni della provincia: la situazione dei rifiuti di Napoli, momento in cui il sindaco della città capoluogo per la sua campagna elettorale aveva tutto l'interesse ad aprire discariche illegali nei comuni della provincia di Napoli, ed i sindaci della provincia avevano tutto l'interesse a non aprirle, spingendo invece i cittadini del capoluogo Napoli a fare la raccolta differenziata.
Alcuni credono che la realizzazione delle città metropolitane possa ovviare a questi problemi, permettendo di superarli in scioltezza, altri credono che ciò darebbe maggiori poteri al comune capoluogo sui sindaci confinanti.
In realtà in Italia spesso si vedono lotte politiche fra diversi schieramenti per l'ottenimento di un'idea, sotto norme comportamentali che definiscono l'assetto dello Stato e le regole d'azione delle sue componenti.
Ma qui, oggi, nessuno ha idea di cosa verrà scritto nello Statuto e pochi iniziano a fare proposte su cosa scriverci o come modificarlo in seguito se si dovesse rivelare malcostruito per la fretta imposta dalla legge di transizione della Spending Review.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013