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giovedì 9 luglio 2015

Tornado a Mira - Mirano - Cazzago (2015)

Il clima sta cambiando, oramai se ne sono resi conto tutti.
I vortici d'aria o peggio i tornado iniziano a ripetersi ogni anno sempre più spesso, pur essendo secondo le statistiche metereologiche un fenomeno raro per il Mediterraneo.
A differenza degli anni passati quest'anno il tornado si è scatenato con venti di 300 km/h (stima approssimativa con una scala basata sui disastro effettuati... un po' come la mercalli per i terremoti al contrario della scala Richter, basata sulla magnitudo del sisma).

Degli audaci hanno messo a rischio la loro vita per andare a vedere il tornado da vicino (magari per rivendere in seguito il video a qualche TV / TG).
Arrivati a poche centinaia di metri dal vortice, si vede il tornado causare la devastazione, abbattere alberi come fuscelli e proseguire la sua corsa, per forturna trasversalmente alla visuale dell'auto.



Dalla lontana America, dove i tornado sono una consuetudine (anche 80 al mese, ma su aree più vaste del solo veneziano) si scopre come le nostre abitazioni siano indifese a fenomeni atmosferici di tale portata.
Abitazioni troppo vicine da un lato possono ripararsi l'un l'altra smorzando la forza del vento, ma dall'altro possono danneggiarsi a vicenda, scaraventando le macerie dell'una addosso all'altra.
I tetti, difficilmente verificati a tali forze rischiano di crollare le le forti depressioni che provoca il vento (un alternarsi di pressioni e depressioni che rompe a fatica e flessione gli elementi portanti).
I coppi, sollevati da un vento capace di alzare auto per centinaia di metri come avvenuto a Mira, divengono veri e propri proiettili, in parte taglienti, capaci di ferire chiunque, spaccare persiane e vetri.
Non è un caso che negli USA le tegole delle case nelle aree a rischio tornado vengono inchiodate al tetto e non solo posate come i coppi.
Quindi, è importante raggiungere subito un luogo coperto, possibilmente con poche finestre, persiane o balconi di legno da chiudere per fornire ulteriore riparo (magari qualche mobile davanti alla porta.
Venti così forti possono distruggere anche i mobili all'interno delle abitazioni se trovano una via per entrare, porta o finestra (in genere si crea una corrente se da una parte entra e da un'altra esce, motivo per cui riparandosi in una stanza si devono bloccare sia la porta che le finestre).
Nel caso  venti ed i detriti siano così forti da far crollare la casa non c'è via di scampo, se non forse ripararsi sui fori in muri portanti (per esempio da 40 cm).
Negli USA i rifugi anti-tornado sono scantinati, distanti dall'abitazione (i detriti potrebbero ostruire l'uscita) e chiusi (solo un ingresso e non altre vie di aerazione in modo tale che appaia come un contenitore chiuso), ove ripararsi mentre passa il fenomeno estremo.

Nella speranza di non rivedere tanta distruzione per altri 500 anni...

giovedì 2 maggio 2013

Incontro pubblico sulla discarica di via Teramo

Assemblea pubblica sulla discarica di via Teramo al confine fra Mira e Mirano, forse la più pericolosa dei comuni limitrofi.
Riporto dal sito del Comune di Mira:

Recupero ambientale della discarica di via Teramo. L’amministrazione ne parla con i cittadini, venerdì 3 maggio al Circolo Culturale Letizia di Borbiago inizio 20.30. Venerdì 3 maggio, alle ore 20.30 al Circolo culturale Letizia, in via Olmo Spinea 2, è in programma una assemblea pubblica sul recupero ambientale della discarica di via Teramo. L’iniziativa proposta da un gruppo di cittadini e accolta dal’Amministrazione comunale servirà per informare sui lavori per la messa in sicurezza della discarica abusiva di via Teramo, con particolare riferimento all’area interessata e alla tempistica dei lavori. Si parlerà anche della messa in sicurezza della vicina discarica di via Prati, a partire dal consolidamento delle rive del canale Cime-Menegon. All’incontro partecipano il sindaco Alvise Maniero e l’assessore al’Ambiente Maria Grazia Sanginiti, oltre ai tecnici che hanno progettato e stanno seguendo l’intervento di bonifica, i cui costi saranno affrontati con un finanziamento della Regione Veneto pari a 1 milione e 236mila euro.



domenica 2 dicembre 2012

ZTL a Mira

Scontro fra Comune, commercianti e residenti sulle ZTL imposte a Mira - La Nuova Venezia

Come già scritto in passato le  Zone a Traffico Limitato rappresentano un notevole impatto per i frontisti siano essi abitanti residenti, negozianti dell'area, anche figli che visitano i genitori, imprese che intervengono per lavori in qualche edificio o più semplicemente persone che semplicemente transitano per un'area chiusa.
Di tutti questi casi citati, spesso le ZTL vengono attivate con la sola idea di ridurre il traffico semplicemente passante per migliorare la vivibilità dell'area o ridurre le emissioni di CO2 (comunque il traffico passa in altra zona ed emette CO2 a seconda del tragitto diverso compiuto).
Per tutti gli altri casi aumenta la burocrazia con l'emissione in genere di particolari permessi per tot ore/giorni che permettano l'accesso all'area limitata, dato che per esempio non si può impedire ad un'impresa di lavorare o gravarla dei costi di varie multe o ai figli di vedere i propri genitori.

Ma esistono i mezzi alternativi con cui recarsi nell'area pubblica ad alto rischio multe staccate da azienda privata, cooperativa o municipalizzata: pedoni, biciclette, ecc...
Il problema è che non si ha alcun riscontro che le ZTL convertano il traffico in eguale flusso di pedoni e ciclisti, bensì semplicemente lo spostamento del tragitto di percorrenza, così come rilevato da associazione dei negozianti e persone che subiscono spesso le variazioni dovute alla creazione di inopportuni sensi unici.

Tutto lo scontro su parcheggi blu e ZTL nel Comune di Spinea nasce con l'interrogazione in consiglio comunale del consigliere PDL Piazzi, il quale confrontando le cifre delle multe staccate dalla polizia municipale di Mestre e Mirano notava come a Spinea il Comune "guadagnasse" meno dei comuni limitrofi in questa voce di bilancio.
Da ciò la maggioranza si impegnò a chiamare Trolese, capo del Comando di Polizia Municipale in seconda commissione consigliare per spiegare il motivo del minor numero di multe.
Ne risultò che i Comuni di Mirano (Mirano, superati 500 mila euro di multe) e Mestre hanno avuto un picco di multe perchè autisti ignari delle ZTL erano entrati nell'area pubblica limitata sotto il controllo di un'azienda privata.
Da qui dovrebbe nascere l'idea di studiare la possibilità del Comune di istituire sia dei parcheggi blu che delle ZTL, poi così contestata da uomini di Tessari - PDL e commercianti/residenti.

A favore delle strisce blu e delle ZTL si schierano anche Spinea Cinque Stelle ed alcuni comitati pro-ambiente e pro-biciclette, nella convinzione che le multe invoglino i cittadini ad abbandonare i loro 10-20 mila euro di auto in garage, più delle accise del carburante.
Quindi a tal scopo economico val bene una cattiva segnalazione delle aree ZTL o degli orari di attivazione (si pensi ad un'auto parcheggiata in un'area ZTL quando si può che non può essere mossa a restrizioni attive, per il rischio di portarla davanti alle telecamere di controllo).senza cartelli chiari che mettano in pericolo esborso di molti euro coloro che girano con un autoveicolo.
Quindi se da un lato commercianti che vendono beni leggeri non hanno molto da lamentarsi, diversa diviene la questione con magazzini o beni che necessitano di un bagagliaio per essere trasportati (es: anziano di 70 anni con 4 borse della spesa in bicicletta? in autobus? a piedi?!).
Tuttavia nel caso di Mira, un ristorante chiuso dalla ZTL, pur vendendo un bene prodotto leggero e consumato sul posto critica la zona a traffico limitato, poichè inficierebbe la visibilità del suo locale, facendogli perdere clienti.
In effetti la cultura della movimentazione scontrandosi con la libertà dell'individuo è un onere che varia a seconda dei gusti delle persone stesse (o per esempio le condizioni meteo, si immagini per esempio andar a piedi al ristorante con gli amici in un giorno invernale con 7 gradi e pioggia...), ed i cui costi per invogliare a non utilizzare l'auto non possono ricadere sul singolo privato.
Ben inteso quindi che non si può imporre a qualcuno come muoversi, vi è il conflitto fra chi ci guadagna e chi ci perde nell'adozione di tali mezzi relativamente ad un suolo pubblico.

Da notare anche che la società che ha partecipato al bando per la ZTL di Mira segnala la presenza di sovvenzioni regionali, ma indica anche che solo undici comuni in Veneto hanno adottato una tale misura...un po' pochi dato che tre sono intorno a Spinea (Mestre, Mirano, e Mira).

In generale le ZTL sono una complicazione per la guida e per la circolazione nelle città.
Spesso la loro segnalazione non è intuitiva, tanto che molti dei malcapitati che vi entrano oggi è a causa del fatto che in auto l'area limitata non viene percepita nella sua forma (es: di un flusso di auto diretto nell'area solo i residenti possono entrare gli altri no pena multa, solo da tal ora a tal ora si può entrare), diversamente da ciò che avviene per i segnali stradali verticali ed orizzontali.

Proprio per questo creano un forte malcontento popolare, mentre non necessariamente questo disago spinge il singolo individuo ad utilizzare altri mezzi di locomozione.



PS: Mirano pur avendo parcheggi blu e ZTL non incidenti sul traffico di via Miranese è forse l'unico caso di ottima disposizione di parcheggi gratuiti ed a pagamento fra aree di scorrimento, servizi ed aree storiche.

sabato 28 luglio 2012

Città metropolitana...e chi paga?

Sempre più spesso il potere politico sovracomunale (regioni e/o provincie) parla di Città Metropolitana.

Questo progetto di riunificazione dei Comuni del miranese in un unico grande Comune che accorpi il centro di Venezia con gli abitati di Mestre, Chirignago, Mira, Spinea, e forse anche Mirano, Marcon e Martellago, sembra basarsi sulla semplice considerazione che le aree costruite e le case sono diventate così attigue fra i diversi confini comunali da far sembrare il tutto un'unica grande metropoli, piuttosto che tante città affiancate.

Ma la realtà è che l'idea delle Città Metropolitane ha radici storiche profonde nella politica nazionale italiana, dato che costituiva di uno degli esclusivi punti politici del Piano di Rinascita Democratica (altra fonte, wikipedia) della poco democratica loggia massonica P2, ma molto efficiente entità occulta italiana, preso atto che a decenni dallo scioglimento ancora vede realizzarsi punti del suo piano politico totale.

Di certo tralasciando il passato storico così velocemente dimenticato, a sostegno della bontà di tale modifica urbanistica si possono trovare delle ragioni architettoniche ed urbanistiche sufficienti che accostino onorevolmente gli stili ed i canoni di Venezia, con le ville dell'entroterra, l'abitato privo di auto con il traffico caotico del centro di Mestre o le soluzioni urbanistiche da città dormitorio al servizio delle fabbriche di Porto Marghera dei vicini comuni di Spinea e Mira.

Ma la realtà economica che può interessare al cittadino medio degli abitanti di Mira, Mirano, Spinea, Marcon, Martellago....e di tutti gli altri Comuni che verrebbero fatti confluire nella Città Metropolitana, sicuramente investirebbe la tassazione dell'Imposta Unica Municipale sugli immobili.
Infatti, se realtà Comunali attigue al comune di Venezia (Venezia, porto marghera, mestre, chirignago, ...) presentano bilanci in buono stato, scarsa esposizione finanziaria od anche in alcuni casi parziale attivo, il Comune di Venezia in controtendenza con la Regione Veneto, presenta una forte esposizione finanziaria (fonte: Giornalettismo).



Se quindi la Regione Veneto ha un disavanzo pro capite di 6 euro per abitante, il Comune ha un disavanzo pro capite di 1500 euro circa pro capite.
Quindi, aumentando il numero dei cittadini facenti parte del comune, il disavanzo diminuisce ed incrementi di tassazione su più persone permettono un maggiore guadagno per ripianare il debito. Ciò sempre che le maggiori entrate non vengano utilizzate per esporsi a nuovi debiti (questione inerente la gestione della cosa pubblica).
Invece da parte dei cittadini accorpati dal Comune confinante alla Città Metropolitana di Venezia, vi è il passaggio da un Comune non in passivo o con passivo ridotto, che raccoglie soldi per finanziare opere per il territorio al Comune con un pesante passivo, la cui scala delle priorità dovrebbe mettere ai primi posti le spese per risanare il bilancio, le spese per la gestione della città storica di Venezia e non le piccole necessità delle realtà locali accorpate.

Quindi, se già il fondo di perequazione dell'IMU gravava sui Comuni confinanti a Venezia ridistrubuendo risorse in funzione del ricavo di tutti i Comuni confinanti (diversa quantità di abitanti, di case principali o secondarie, diverse aliquote, diverse rendite degli immobili, ecc...), ovvero avendo vicino un Comune con una forte esposizione finanziaria, parte delle risorse previste per i Comuni in attivo per il meccanismo del fondo di perequazione dovrebbero essere distribuite al Comune in forte passivo, l'idea di creare una città metropolitana potrebbe diventare una mazzata ben peggiore per i "cittadini pagatori di IMU".
In effetti questi, accorpati alla città metropolitana, da residenti di entità moderate si troverebbero a ripagare con un aumento delle aliquote IMU i debiti di un Comune di cui non avevano mai fatto parte e che li ignorera nelle loro necessità, per esigenze di bilancio, da quando ne faranno parte.

Sembra ieri quando si professava l'idea del "Vedo Pago Voto" a sostegno dell'IMU, quale pubblicità della tassazione che avrebbe valorizzato le realtà locali, garantendo denaro ai Comuni, e permesso una partecipazione attiva del cittadino alla politica (vedo l'amministratore che aliquote impone, pago le tasse e tengo da conto dove vengono impiegati i soldi, voto una coalizione o l'altra fra le sole due scelte possibili nel sistema bipolare italiano).
L'illusione del messaggio pubblicitario "Vedo Voto Pago", del tutto simile all'illusorio "Veni Vidi Vici" del "De Bello Gallico", che già appariva strano per il semplice fatto che le case maggiormente tartassate dalle aliquote IMU sono le seconde case, ove il proprietario non ha residenza e quindi non ha diritto di voto, assume una sua concretezza piena nella realizzazione delle Città Metropolitane, che garantiranno un notevole flusso di denaro ai Comuni economicamente disastrati d'Italia per i quali non era bastato il Patto di Stabilità (esempio: proteste), e nemmeno i trucchetti degli enti territoriali speciali (esempio: ente territoriale speciale Roma Capitale).

Il "Vedo Pago Voto"
già dimenticato dalle realtà politiche locali, provinciali e regionali, non sembra nemmeno aver coinvolto i giornalisti, assunti per scopi pubblicitari, più che per documentare ed informare i lettori.

Qui par proprio di sognare; manca solo che brevettino l’acqua calda e con questo caldo sarebbe fatta!...
Come possa la Città Metropolitana curare da Venezia le funzioni anche comunali nell’intera area dell’attuale Provincia non è dato d’immaginare. E non si tratta, come s’é assistito in questi giorni, di rivendicare scranni di comando o blasoni, ma di assicurare alla gente servizi adeguati; e per farlo efficacemente la partecipazione dei cittadini diventa presupposto essenziale. Ma il tema Città Metropolitana è solo l’occasione per rimeditare e risolvere «alla veneta» l’organizzazione funzionale del territorio Veneto, cosi peculiare nella sua configurazione sia geografica che storico- culturale.
Nessun’altra Regione è caratterizzata da un altrettanto marcato policentrismo.
L’intero territorio è rappresentato dalle sue «capitali», che vanno valorizzate nel loro ruolo di espressione del proprio hinterland per confini di funzioni, non cartacei; si chiamino mandamenti, distretti, comprensori, circoscrizioni (in Montagna Comunità di Vallata, bacini omogenei o cos’altro) con funzioni sovracomunali, assorbendo il problema dell’accorpamento dei piccoli Comuni. Questa potrebbe essere l’ora della Regione, chiamata a colmare i vuoti di funzioni aperti della mannaia statale, inventando un nuovo potere locale. Ecco la sfida.
Ivone Cacciavillani
12 luglio 2012
corriere del veneto.corriere.it

Ciò che resta difficile stimare rimane sempre quanto costeranno le Città Metropolitane ai singoli cittadini accorpati ai Comuni con bilancio in forte negativo, in un piano predeterminato a cui non sembra possibile opporsi (esempio: Città metropolitana la provincia dice si, La Nuova Venezia), in un paese dove si trova sempre una scappatoia alle promesse elettorali (fatta la legge gabbato lo santo) o dove i politici spostano beni del partito all'estero, invece che informare i cittadini della crisi economica alle porte (esempio: lastampa.it).

Invece quanto costerà in termini totali alla popolazione delle città metropolitane questa fantastica invenzione politica, è noto: basta bilanciare i passivi e gli attivi dei comuni accorpati. Il passivo economico risultante sarà ripagato con un aumento delle aliquote IMU dai cittadini, con le loro prime e seconde case.


Aggiornamento
Una lettura più approfondita dell'articolo di legge che prevede l'istituzione delle città metropolitane indica che i bilanci dei singoli comuni rimarranno tali, mentre il bilancio della provincia dovrebbe essere accorpato con quello della città capoluogo.
La carica di sindaco metropolitano verrà definita dall'accordo dei comuni, assieme allo statuto della città metropolitana e dagli eventuali veti imposti da sindaco della città capoluogo o dal presidente della provincia.
La buona organizzazione di tali aree territoriali omogenee verrà inoltre incentivata con la dislocazione di funzioni provinciali ed anche regionali anche alle amministrazioni comunali. Quest'ultimo aspetto, trattato come benefico dai sostenitori delle città metropolitane, potrebbe nascondere alcune problematiche (formazione del personale, costi di gestione, stato economico delle funzioni o degli enti al momento del conferimento alle amministrazioni locali).
In effetti le cariche provinciali, del tutto onorifiche, assegnate ai sindaci delle città capoluogo dovrebbero passare dall'attuale forma gestionale (su tre tematiche agricoltura/ambiente, mobilità, istruzione secondaria superiore) a semplice funzione di coordinamento fra le realtà comunali.
Men che meno è chiaro se nel futuro possano verificarsi problemi di conflitto di interessi nella figura del sindaco metropolitano, il quale è sia sindaco del capoluogo, sia possessore delle cariche provinciali di coordinamento.
Un esempio di scontro fra comuni della provincia e comune capoluogo (generato anche dal comportamento dei cittadini del comune capoluogo) è lo scandalo rifiuti di Napoli, risolto con l'intervento della protezione civile - Stato e l'ausilio di leggi speciali.
Tutto si gioca sullo statuto.... ma il sindaco della città capoluogo può porre il veto, autoeleggendosi automaticamente e poi può definire lo statuto con i suoi consiglieri da lui eletti, senza un organo di decisione collegiale.
Inoltre dato che esistono tre possibili meccanismi di elezione del sindaco metropolitano, è possibile che al variare delle città metropolitane si instaurino meccanismi burocratici diversi, cosa assolutamente nuova per l'ordinamento italiano.
Rimane la questione del buonsenso, fronte ai debiti delle città capoluogo: è giusto dare maggiori poteri ad amministrazioni in pesante deficit senza un meccanismo di elezione diretta dei cittadini di tutti i comuni della città metropolitana?

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domenica 27 maggio 2012

Possibili percorsi ciclabili



Si può raggiungere l'area ciclopedonale di Mirano, a cavallo del Taglio o raggiungere la piazza centrale.
Si può passare da Chirignago a Mirano, attraverso Spinea, seguendo strade con pista ciclabile o con bassa circolazione.
Si può prevedere un percorso chiuso, attraverso Borbiago per circa 15 km.
Un prossimo sottopassaggio migliorerà l'attraversamento pedonale a ridosso della corsia di immissione della rotatoria in località Fossa.

I Comuni di Martellago-Maerne e di Mira non sono raggiungibili con piste ciclabili o strade non troppo trafficate.
Chirignago risulta sviluppata a cavallo di via Roma, con scarsa separazione fra il traffico ciclabile ed a motore.
Miglioramenti possono essere eseguiti con una collaborazione fra i Comuni del Miranese, tramite interventi mirati.
Per esempio
  • un sottopassaggio fra il Graspo de Uva e il quartiere Dante a Spinea che non costringa a passare ciclisti e pedoni per via Fornase e via Unità;
  • un sottopassaggio sotto la ferrovia fra via Fornase a Spinea e l'incontaminata via delle Ferrovie che non costringa al lungo percorso per via Oriago, ben più trafficata e stretta;
  • potenziamento delle piste ciclo pedonali a fianco del Passante di Mestre (ex strade per la costruzione dell'opera), che in questo modo potrebbero permettere di giungere anche a Martellago e Maerne;
  • miglioramenti alla viabilità (anche la circolazione delle auto presenta difficoltà) nell'area compresa fra Borbiago e Crea, dove sembra sussistere una separazione netta fra i comuni di Mira e Spinea;
  • un miglioramento del "parco del Rio Cimetto", un insieme di prati verdi inseriti fra molteplici palazzoni, sconnesso da viabilità ciclopedonale (ottimo sarebbe stato un collegamento con il Parco Nuove Gemme);
  • un miglioramento della viabilità del nord di Spinea - Asseggiano, basata su strade strette e trafficate, magari coinvolgendo il sottopassaggio di via Macello;
  • un collegamento fra il sottopassaggio vicino alla stazione di Maerne-Martellago attraverso strade che non siano la camionabile via della Costituzione.


Per accedere a Mira il passaggio migliore, sebbene poco sviluppato e molto trafficato, sembra essere la percorrenza di via Oriago.

Mappa delle telecamere - ZTL - box autovelox a Spinea e dintorni




Sono gradite indicazioni e segnalazioni alla mappa nei commenti


Altre sulle telecamere:
  • Telecamere in cimitero contro i satanisti: non se ne parla più, non si sa se installate;
  • Telecamere al centro Bennati contro i vandali: non se ne parla più, pare non siano state installate;
  • Telecamere sulle isole ecologiche per scovare chi infrange la raccolta differenziata: 3 telecamere mobili spostate di volta in volta.

Aggiornamento 15-08-2014
Si consiglia di utilizzare un navigatore ed i punti GPS di postazioni autovelox fissi e mobili, così come indicato in questo articolo: Navigatori satellitari ed autovelox.

domenica 16 marzo 2008

articolo di giornale - Casello di Borbiago, 400 Tir ignorano il divieto, dati provincia, 1000 veicoli sulla PS81

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 MARZO 2008
Provincia I comitati di Borbiago: «Era logico, pronti a protestare» Casello, qualche Tir ignora il divieto Il Comune: «Controlli severi». Autostrade: «I cartelli ci sono» Vendramin (Verdi): «Sono transitate pericolose cisterne» Il sindaco Carpinetti: «L’accordo deve essere rispettato» Si pensa alle multe GIACOMO PIRAN
MIRA. Alcuni camion, violando il divieto di transito, hanno utilizzato ieri il casello di Borbiago nel suo primo vero giorno di apertura. Dopo la notizia il sindaco di Mira, Michele Carpinetti, ha confermato di voler usare il «pugno di ferro» contro i trasgressori e di aver chiesto la collaborazione del Comune di Venezia per avere una pattuglia della polizia locale di supporto. Nel frattempo la Società Autostrade ha intensificato l’attività di comunicazione mentre rimangono in allerta i comitati.
Comitati che attendono la riunione di domani per decidere eventuali azioni di protesta. «Sono stati io a segnalare al sindaco - spiega il portavoce dei Verdi Francesco Vendramin - il passaggio di due camion cisterna al casello di Borbiago. Questo dimostra che non si riesce a promettere quello che è stato detto lunedì e che quello che si prospettava so è verificato. Se la situazione prosegue, noi siamo disposti a bloccare tutto. Sono passati camion con cisterne che sono molto pericolosi. Dobbiamo aspettare che succeda un incidente grave?».
Il sindaco di Mira conferma nel frattempo l’accordo fatto con Lino Brentan ed annuncia tolleranza zero contro chi viola il divieto. «Ci siamo attivati perché l’accordo vada rispettato, i camion non devono transitare per il casello. Abbiamo mobilitato i nostri vigili e abbiamo chiesto la collaborazione del comune di Venezia per avere una pattuglia di rinforzo poiché questo problema riguarda anche l’area comunale di Venezia. Ho parlato con Lino Brentan ed ho avuto rassicurazioni da parte sua sul fatto che saranno intensificati i controlli. I camion che usciranno saranno multati nella Bretella di collegamento dalla Polstrada mentre appena entreranno nella sp 81 saranno multati dai nostri vigili. Quello che si doveva fare è stato fatto». La Società Autostrade chiede un pò di pazienza in questi primi giorni e conferma che è stata intensificata la campagna informativa. Ieri, infatti, lungo la Romea, a Marghera ed in A4 erano presenti cartelli con il divieto di uscita a Borbiago per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. «Ci vuole un po’ di pazienza - spiega Giorgio Mattiello, direttore esercizio di Autostrade - e la notizia si diffonderà. Per questo è stata potenziata la segnaletica e abbiamo diffuso messaggi, sia via radio sia contattando le associazioni di categoria, avvisando del divieto. Continuiamo il monitoraggio sulla zona e siamo in contatto con la Polstrada che presiederà il casello». Critico il commento del portavoce del comitato Mattia Donadel che conferma che continuerà l’azione di controllo e che sarà presa una decisione su come agire solo dopo la riunione pubblica che si svolgerà domani alle 20.30 al centro anziani di Oriago. «Come volevasi dimostrare l’accordo non dice niente rispetto a lunedì. Questo non ha retto neanche un giorno e sapevamo anche prima che i vigili non sarebbero riusciti a controllarlo a causa del poco personale. Noi continuiamo a controllare la situazione e decideremo domani sera cosa fare. Non è escluso che attueremo altre forme di protesta».



LA NUOVA
VENERDÌ, 14 MARZO 2008
Provincia Borbiago. I comitati rilanciano: «Siamo pronti a protestare ancora» «Al casello 400 Tir in quattro giorni» Il Comune di Venezia corre in aiuto di Mira con vigili per i controlli
ALESSANDRO ABBADIR
MIRA. «Hanno passato il casello di Borbiago quasi 400 tir in 4 giorni. Se continua in questo modo, senza alcun controllo siamo pronti a bloccare il casello con azioni dimostrative. Ci stanno prendendo in giro». E’ questa la presa di posizione dei comitati pronti di nuovo alla protesta, se le promesse fatte dalla Società Autostrade non verranno rispettate. Intanto per il Comune un aiuto. Ieri mattina il vicesindaco di Venezia Michele vinello ha risposto alla lettera del collega di Mira, Michele Carpinetti.Con i vigili di Mira a fermare i tir ci saranno anche quelli di Venezia. Il sindaco, però, ammette: molti camion superiori alle 7,5 tonnellate, legati alle aziende della zona passano il casello, ma non basta controllarli, vanno fermati. «Nel giro di 4 giorni - spiegano Mattia Donadel, Aldo Bertoldo, Gianna Causin, Orlando Zampieri e Francesco Vendramin - sono passati dal casello quasi 400 camion, alla faccia dei controlli promessi da Brentan. Cosa servono questi controlli se i Tir non vengono fermati? La zona di Ca’ Rubaldi verrà letteralmente invasa dallo smog. Siamo davvero senza armi. I vigili di Mira devono cominciare a far rispettare i divieti, altrimenti i Tir li fermiamo noi. Siamo stanchi delle chiacchiere e delle prese in giro». I Verdi sono ancora più decisi. «Dopo aver violato gli accordi del 1999 - dicono Francesco Vendramin e il coordinatore dei verdi della Riviera, Andrea Bortolato - ora la Regione cerca addirittura di rimangiarsi gli accordi siglati tre giorni fa in Municipio a Mira. Aiuteremo i cittadini a tutelare il proprio diritto alla salute anche con azioni dimostrative. Abbiamo contato i camion: quasi 400 in 4 giorni». I residenti chiedono anche migliore cartellonistica per indicare la stazione dei treni di Oriago Porta Ovest e il parcheggio scambiatore da 600 posti. «Con Pasqua e Pasquetta - dice Vendramin - assisteremo al primo test con l’arrivo di decine di pullman turistici. Vedremo se la viabilità non andrà in tilt». Il Comune di Mira intanto annuncia l’arrivo di aiuti per il controllo del traffico da parte del Comune di Venezia. «Il vicesindaco di Venezia Michele Vianello - dice il sindaco Michele Carpinetti - ci ha aiutato. Da questo fine settimana e soprattutto da lunedì ci sarà all’imbocco del casello una pattuglia di vigili di Venezia, che affiancherà i nostri a tutte le ore del giorno». Il sindaco ammette che diversi camion sono passati. «Sono passati effettivamente - dice il sindaco - camion di grossa stazza, soprattutto betoniere e camion con materiali edili, mezzi legati alle ditte della zona. Non è passato invece il grosso traffico di tir internazionale, che si muove con il navigatore satellitare. Al momento infatti il casello non è segnalato sulle mappe». Sempre fiacco al momento l’utilizzo della nuova stazione di Oriago. Le corse dirette a Venezia sono le stesse di sempre. «Una stazione del genere con un treno all’ora - ommentano diversi cittadini - serve a ben poco».



LA NUOVA
Sabato 15-03-08, 38 Provincia Brentan (Venezia-Padova) fornisce i dati sui tir: «Sono pochissimi» «Al casello di Borbiago quasi tutte auto» Francesco Furlan
MIRA. «Il casello di Borbiago è un casello per le auto, e i dati lo dimostrano». Lino Brentan, amministratore delegato dell’autostrada Padova-Venezia, tira fuori dal cassetto i dati delle entrate e delle uscite del nuovo casello e cerca di tranquillizzare i comitati che hanno detto di aver contato 400 tir negli ultimi quattro giorni. «Sono molti meno, i controlli ci sono, e funzionano praticamente al cento per cento - attacca Brentan -. I pochi tir che passano sono di quei camionisti che lavorano nella zona». Lo conferma, dice Brentan, il fatto che siano tutti tir entrati e usciti con il telepass: «Sono camionisti che per tornare a casa sarebbero obbligati ad uscire a Mestre, prendere la rotonda della Romea e poi percorrere al ritroso la provinciale 81. Non fanno la differenza nell’impatto del traffico». Ecco dunque i dati per i mezzi sopra i 75 quintali, per i quali vige l’ordinanza di divieto di transito. Martedì sono state registrate 25 entrate e 33 uscite (totale: 58). Mercoledì 14 entrate e 18 uscite. Infine giovedì: 12 entrate e 21 uscite. Questo a fronte di un dato complessivo sui volumi di traffico che mercoledì ha registrato 1.641 entrate e 2.655 uscite e giovedì 1.675 entrate e 2.638 uscite. Automobilisti che prima in gran parte gravitavano sul casello di Dolo, che infatti ha registrato un notevole calo nel numero dei passaggi. «I comitati possono stare tranquilli - spiega Brentan - perché i numeri parlano chiaro: qui non ci sono tir di passaggio. E’ un casello al servizio del territorio, di chi dalla zona di Mira deve spostarsi per raggiungere Padova, ed è molto più comodo a prendere il casello di Borbiago». I comitati, soprattutto nella zona di Ca’ Rubaldi, denunciano un aumento incontrollato dei tir di passaggio. «Dati alla mano dico che non è vero», aggiunge Brentan, che spiega: «Tra mercoledì e giovedì sono transitati 1 o 2 camion all’ora. Se noi decidessimo di aprire il casello ai tir sopra le 7.5 tonnellate potrebbero essere interessati tra i 300 e i 400 camion che potrebbero raggiungere la zona di porto Marghera attraverso la camionabile, ma sappiamo che non si può fare». Non si può per almeno un paio di motivi. Prima di tutto perché la strada, al centro di un progetto di sistemazione lungo tutto l’asse da Marghera a Spinea, non è in grado di sopportare un simile carico di traffico pesante. «In secondo luogo perché deve esserci l’accordo con il territorio - spiega Brentan -, questa non è certo una decisione che possiamo prendere da soli». Ma il traffico sull’area del casello è destinato a crescere? «Rispetto ai transiti attuali, circa 4.300 tra entrate e usciti - aggiunge Brentan - io credo che ci sarà un aumento di altri 500-600 mezzi, perché il casello non è ancora molto conosciuto da tutti». Sulla questione interviene anche l’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso: «Non capisco a chi giova creare allarmismo sul casello di Mira. I timori che vengono continuamente esternati pubblicamente sono infondati e lo dimostrano i dati della società Padova-Venezia, gli unici attendibili. Non si può barare con i numeri e non si può fare politica con le angosce della gente».


LA NUOVA
GIOVEDÌ, 20 MARZO 2008
Provincia BORBIAGO. IERI LA COMMISSIONE Mille auto in più sulla provinciale Con l’apertura del casello è aumentato il traffico dei mezzi
MIRA. «Il casello autostradale di Borbiago ha fatto aumentare il traffico sulla provinciale 81 di poco più del 10%. Da 9 mila veicoli al giorno siamo arrivati a 10 mila. Il casello ne aggiunge 1000 in più al giorno, al momento. Una verifica sul posto la faremo con società autostrade in un’altra riunione il 4 aprile. Ora aspettiamo l’esodo Pasquale per capire se il casello reggerà all’urto dei turisti». E’ questa la presa di posizione dell’assessore ai lavori pubblici e al Traffico Stefano Lorenzin che ieri mattina ha partecipato con i comitati alla commissione di controllo sul traffico organizzata da Regione e Provincia. Alla commissione di controllo sul traffico ha partecipato anche per la prima volta in rappresentanza dei comitati di Ca’ Rubaldi Antonella Panzonato. «I dati che abbiamo già a disposizione - spiega l’assessore Stefano Lorenzin - sono del tutto provvisori. Ci era stato chiesto di fare un primo bilancio il 31 di marzo, ma invece abbiamo posticipato l’analisi dei flussi al 4 aprile. In quell’occasione controlleremo direttamente l’entrata dei mezzi nel casello di Borbiago soprattutto nelle ore di punta. I dati sono precisi: dal casello entrano 1.000 auto in più al giorno sulla sp81. Resta da vedere quante entreranno a Pasqua e Pasquetta e quante dopo che in autunno partirà il servizio della Metropolitana di Superficie». A controllare che il traffico pesante non invada i centri urbani ci saranno i vigili di Mira e Venezia al mattino e nelle ore di punta. Oltre che sulla rotatoria di accesso, i vigili dei due comuni controlleranno anche l’accesso nelle strade comunali e cioè in via Ghebba ad Oriago, in via Colombara a Ca’ Sabbioni, in via Giovanni XXIII a Borbiago. Vigili che in questi giorni hanno già dato diverse multe ai camionisti (con camion superiori alle 7,5 tonnellate) che hanno violato il divieto. Contemporaneamente all’apertura del casello autostradale è entrata in funzione a poche centinaia di metri di distanza la nuova stazione dei treni di Venezia Porta Ovest. Le corse fino ad autunno resteranno le stesse, una ogni 20 minuti. (a.ab.)


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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013