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giovedì 9 gennaio 2014

Grande rotatoria dove non serve e numerosi incidenti dove era prevedibile

Nei giorni scorsi la cosiddetta "Strada Folle" (viabilitaspinea.com) di Spinea è stata quasi completata.
Aperta la rotatoria in via Capitanio, entro poco tempo verrà aperto anche il tratto di congiunzione fra via dei Martiri e via Capitanio stessa.

L'opera inserita come complementare al Passante di Mestre nel programma della legge obbiettivo, pur non avendo niente a che fare con l'autostrada, si inserisce in quel nutrito gruppo di soluzioni stravaganti che il Comune di Spinea da una decina d'anni sta inserendo nella viabilità locale.

Oltre a rotatorie in curva (vicino al centro Pam), rotatorie con dosso nello spazio di frenata (via Alfieri), rotatorie ad otto (costruite e forse demolite a breve per rendere migliore piazza Santa Bertilla), rotatorie inclinate, vero spasso per chi fa rally (ex-cavalcavia),  le rotatorie continue a distanza di un centinaio di metri (via Alfieri, proposta per via Bennati, e 2 ex cavalcavia), ecc... la nuova arrivata è la "rotatoria folle", un'opera con un arco di circonferenza che fa concorrenza alle rotonde della Fossa e della camionabile per Mirano, come se dovessero passarci gli autobus attraverso (autobus che a Spinea ogni tanto si perdono per strada al Villaggio dei Fiori).
L'opera appare ancora più incredibile se si considera che sin dall'inizio è stata progettata con tali dimensioni, neanche dovesse assolvere a scopi superiori a quelli prospettati di collegamento fra via Capitanio e via Martiri, quando in realtà in altri luoghi per anni sono state lasciate soluzioni ristrette e pericolose: la rotatoria dell'incrocio di via Luneo e la rotatoria dell'incrocio di via Rossignago.
In quegli incroci fra via Luneo e via Rossignago con la camionabile, strada che ha sicuramente subito l'influenza del casello del Passante di Mestre, per anni sono state posti due semplici circoli di meno di un metro di raggio, tale da spacciare l'incrocio per una rotatoria classica.
I numerosi incidenti avvenuti a causa della soluzione adottata dopo oltre 5-7 anni hanno spinto il Comune a chiedere la modifica urbanistica al fine di realizzare una vera rotatoria con corsie di immissione negli incroci di via Luneo-Rossignago con la provinciale, rispetto quelle soluzioni fantasiose e false che spesso vengono inserire in ambito urbano storico.
Appare del tutto evidente come ci sia qualcosa di strano nella pianificazione e gestione urbanistica di Spinea, laddove opere oggi inutili vengono falsamente inserite come complementari al Passante di Mestre, ed opere non eseguite, che prevedibilmente sarebbero state pericolose, hanno spinto il Comune ad agire a suon di incidenti e morti.

In realtà oramai appare chiaro a tutti che il fine della "strada folle" di Spinea, che va sotto il nome di Tangenziale Sud, approvata con un blitz dalla giunta Tessari (civiche, PDL, Lega nord), tanto che nessuno se n'era accorto, e tacitamente portata avanti dalla giunta Checchin (PD, UDC, IDV; 585, PCI) è quello di creare un tratto alternativo di viabilità che permetta la chiusura di via Roma nel tratto che va dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, rendendo via Capitanio, via Matteotti, via Alfieri, via Bennati e via Buonarroti le nuove arterie di circolazione locale fra i quartieri, mentre il traffico di 30 mila veicoli in transito da e per Mestre, verrà spostato sulla tangenziale sud, in futuro collegata con via Matteotti, risalendo poi attraverso il quartiere residenziale Dante, via Alfieri e via Bennati (sempre che si possa ancora parlare di residenziale dopo tutto ciò) verso le due rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Questo spiega anche perchè gli autobus ACTV ogni tanto vengano visti girare fuori percorso per strade del comune al fine di sperimentare la possibilità di percorrere e curvare su nuovi tratti.
Infatti la realizzazione della "Piazza lunga un chilometro", slogan di Checchin che fa il paio con il "progetto Masterplan" di Tessari, ha il forte vincolo di rendere pedonalizzata la parte di via Roma percorsa dall'ACTV per il servizio di collegamento dal Capolinea di Mestre-Venezia al capolinea di Mira, sfruttata da migliaia di ragazzi delle superiori ogni giorno per andare a scuola e da altrettanti pendolari.
Creare un percorso alternativo che permetta agli autobus di accedere da via delle Macchine o da via Martiri risalendo per la tangenziale sud verso in quartiere Dante, rientrando poi nel percorso storico di via Miranese/Roma, aiuterebbe sicuramente il progetto di speculazione edilizia del centro di Spinea con la "piazza lunga un chilometro".
In questo modo una parte dei cittadini di Spinea verrebbero chiamati a pagare questo insieme d'opere che per piccoli passi un pezzo alla volta sin dalla messa a senso unico di via Matteotti nel 2007,  si dirigono sempre e in modo politicamente bipartisan (alla faccia delle opposizioni) verso lo stesso fine, che si chiami Masterplan o "piazza lunga un chilometro", trovandosi dall'aver acquistato casa in un quartiere residenziale calmo e tranquillo a vivere in un'area dove l'intento del comune è stato quello di dirottare decine di migliaia di auto ed autobus ogni giorno tolti da via Roma.

La sensazione è che lo stesso modus operandi sbagliato applicato per situazioni palesi come via Luneo e via Rossignago nell'incrocio con la provinciale si tramuterà in disagio, incidenti e morti anche con l'idea di spostare il traffico veicolare dall'attuale via Roma ai quartieri residenziali "periferici" attraverso la tangenziale sud.
A quel punto, indipendentemente da quel che ne pensino consiglieri dell'IDV od altri preoccupati ai valori economici spesi dal comune, tornare indietro corrisponderà a spendere nuovamente denaro per ripristinare gli errori compiuti da precedenti giunte in comune accordo, ben inteso che almeno qui a Spinea cambiano le giunte, ma non cambia la politica applicata (il mistero delle opposizioni che non sono per niente opposte) e soprattutto non cambiano i tecnici comunali che da anni avallano queste soluzioni politiche.

Già nel PUT2004 si era evidenziato come l'intento fosse quello di chiudere il centro di via Roma scaricando ad altri il traffico proveniente da Mirano; in data 7  febbraio 2013 la Giunta Municipale ha adottato la delibera di indirizzo per un nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico), che molto probabilmente arriverà al fotofinish per le prossime elezioni o sarà già pronto e servito per la prossima giunta comunale, sempre che i cittadini credano ancora che conti qualcosa votare, volti nuovi e vecchi di un sistema che oramai ricorda più il feudalesimo che la democrazia a favore del pubblico e di TUTTI i cittadini residenti.

sabato 5 ottobre 2013

Il mistero dell'autobus nel fosso

Ad aprile 2013 sui giornali locali è apparsa una notizia curiosa: "Incidente stradale a Spinea, autobus finisce con la ruota in fosso", "Autobus senza passeggeri finisce in un fosso".

Nel link di VeneziaToDay è disponibile anche un'immagine che documenta la posizione ove sarebbe avvenuto l'incidente.
L'incidente è avvenuto oltre il cartello stradale di banchina cedevole nella corsia di immissione in via De Filippo, verso via delle Industrie, dove sono presenti alcuni centri commerciali/aziende e verso via Martiri.

La vicenda vede un autobus vuoto finire con una ruota posteriore in fosso a causa del cedimento della banchina per il peso del mezzo.
L'autobus risultava vuoto (con passeggeri a borso sarebbe stato maggiore il peso e forse peggiore l'esito dell'incidente).

Ma cosa ci faceva un autobus vuoto lì ?
Effettivamente questo sembra il vero mistero della questione, dato che è palese come strade secondarie o residenziali non siano state costruite per supportare traffico pesante.
Stava sperimentando il passaggio per una nuova via per aprire una via di corsa ACTV selettiva da Mirano verso i centro commerciali/aziende di Spinea ?
Oppure stava sperimentando la possibilità di raggiungere via Martiri e la tangenziale sud, risalendo poi verso via Matteotti e il quartiere Dante, nell'ipotesi di via Roma chiusa al traffico in qualche punto (per esempio fra i Bersaglieri, villa del Majno e la chiesa San Vito e Modesto) quale alternativa a via Buonarroti ? (il collegamento fra via Martiri, via Capitanio e via Matteotti tuttavia non è concluso)
Oppure si stava dirigendo ai parcheggi presenti nell'area per sostare in attesa di partire lungo una tratta di lavoro che solitamente cominciano dal capolinea di Mirano ?
Oppure aveva bisogno degli spazi dei parcheggi vicino ai centri commerciali per fare una semplice inversione a U, piuttosto che girare intorno a 360° in una delle 2 rotatorie ?

Non si capisce proprio cosa ci facesse lì l'autobus.

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


lunedì 29 ottobre 2007

Articoli di giornale: Far West - mezzi pubblici

LA NUOVA
27-10-07, 3 Primo Piano Babele di lingue, risse, paura autobus di notte come il Far West IL VIAGGIO. Oltre la mezzanotte i pullman dell’Actv trasportano soprattutto immigrati. Tra indiani e bengalesi, cinesi e senegalesi Roberto Lamantea
MESTRE. E’ un giovedì notte bigio, lo scirocco incolla l’umidità alla pelle. Mezzanotte e dieci. Non c’è nessuno alla fermata all’incrocio tra via Miranese, via Carducci, via Circonvallazione, via Piave, fermata della linea Actv Venezia-Mirano. Passa un cinese in bicicletta, la bici cigola. Cigolano spesso le biciclette dei cinesi, forse sono vecchie. L’autobus, partito da piazzale Roma alle 0.05, arriva puntuale all’incrocio alle 0.20. Un’ottantina di passeggeri, in genere c’è la ressa. Su 80 viandanti, gli italiani sono 9. Viaggiare su un bus extraurbano - uno qualunque, non importa se è diretto a Treviso, Mirano, Dolo-Padova o Chioggia-Sottomarina - è una finestra spalancata sul mondo. Lingue: chi non ha le lauree di Pico de Paperis non distingue russo da moldavo, albanese da rumeno, cinese, e non parliamo delle lingue africane, al telefonino (tutti i senegalesi hanno un telefonino) a volte mescolano l’idioma madre al francese e l’inglese. Poi ci sono le lingue indiane. Magari parlano dialetti, idiomi locali. Sull’autobus per Mirano delle 0.20 ci sono molti indiani e bengalesi. Lavorano nei ristoranti veneziani come camerieri. Oppure vendono rose: gliele rifilano i fiorai, stanno per appassire, meglio guadagnarci qualche euro che buttarle. Questa notte sono silenziosi. Hanno occhi bellissimi. C’è una donna cinese. Non ci sono senegalesi. Strano. Salgono e scendono a gruppi di tre, gettano i borsoni con le false griffe nel primo spazio libero. Loro sì parlano. Parlano sempre. Ridono molto. Beati loro. Non ci sono neanche le nigeriane. Un paio di anni fa, proprio alla prima fermata della Miranese, è salita una ragazza nera in microgonna, spalmata dagli occhi rapaci dei maschi. Quando è scesa a Spinea era in pantaloni. Oltre alle lingue ci sono gli odori. Aglio, spezie, effluvi pungenti. D’estate all’aglio si aggiunge il sudore. I giovani dell’Est odorano di superalcolici a distanza di un metro. Zaffate di cognac o whisky appena trangugiati. Loro bevono bottiglie, mica bicchierini. L’anno scorso un gruppo di albanesi ha litigato con un gruppo di marocchini: «Amico», «No, tu amico», dicevano in italiano. Cosa volesse dire quell’«amico» non si sa, è finita a bottigliate, le bottiglie di whisky da pochi soldi se le portano in bus. L’autista ha spalancato le porte in piazza S. Giorgio a Chirignago, gli albanesi a petto nudo hanno picchiato un marocchino. C’era sangue. Sono scesi e scomparsi nella notte prima che arrivasse la polizia. Questa notte è tutto calmo. Piovischio, freddo umido, sonno. Alle 0.34 siamo già al Graspo de Ua, al Villaggio dei Fiori rimaniamo a bordo in 7: chi scrive, un ragazzo marocchino dormiente, tre italiani sui 35 anni, in fondo due ragazze carine sui venti. I tre italiani scendono all’ospedale di Mirano, sono le 041. L’arrivo a Mirano-via della Vittoria alle 0.45: 25 minuti da Mestre. In genere il viaggio dura 40 minuti. Gli autisti hanno smesso di visionare i biglietti. Quando l’azienda ha ordinato agli autisti di fare anche i controllori qualcuno ha preso l’incarico con zelo: raccontano che in media ogni conducente ha fatto guadagnare all’Actv mille euro in più. Certo che è potente l’evasione dal ticket. Ora dopo le aggressioni si sono stufati. Tanti fanno vedere il biglietto poi non lo timbrano. Gli extracomunitari in genere esibiscono un ticket urbano, non valido. Chi è al volante degli autobus Actv racconta anche che a essere più seccati dal controllo all’ingresso non sono gli immigrati ma gli anziani, soprattutto le signore. Alla richiesta del biglietto qualche tempo un anziano, salito a Chirignago, ha gridato all’autista: «Giovanotto, ho 74 anni, a me queste cose non si chiedono». Boh. Questa notte non c’è la paura, ma la differenza sì. La differenza è che senza senegalesi, indiani, cinesi, rumeni, moldavi, ucraini, albanesi, vietnamiti, peruviani, gli autobus di notte sarebbero semivuoti. Non siamo Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Genova. Ma nel luglio scorso sulla linea 53 sulla corsa delle 21.30 Padova-Venezia via Riviera una rissa fra tossicodipendenti è finita a bottigliate. Il 25 agosto sul Noale-Maerne-Mestre una ragazzina di 17 anni ha preso a pugni l’autista e gli ha stretto il collo. Il 30 agosto sul Mirano salgono tre nigeriani e una ragazza, l’autista chiede il biglietto e quelli gli urlano «razzista!». Il 23 settembre tra Spinea e Chirignago un altro autista viene preso a pugni da un marocchino, il motivo sempre lo stesso: non aveva il biglietto. All’inizio di ottobre, sulla Padova-Mestre, un ragazzino di 14 anni finisce all’ospedale perché non voleva farsi dipingere i baffetti dal gruppo di bulli suoi coetanei: gli hanno spaccato un sopracciglio a testate. Questa notte fila tutto liscio. Non saremo il Far West, ma di notte sui mezzi pubblici la paura c’è.

Per quanto ne so il motivo che spinge molti a non avvalersi dei mezzi pubblici è la lentezza negli spostamenti e la non capillarità del servizio fra diverse città.
Tuttavia visto l'elenco di violenze riportato nell'articolo sembra che si stiano aggiungendo nuovi problemi agli esistenti.

Se i mezzi pubblici devono essere l'alternativa al caos veicolare, forse bisognerebbe pensare all'appetibilità del servizio.


mercoledì 3 ottobre 2007

Articoli di giornale - Un’ora di bus per andare a Venezia

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 32 -

Provincia SPINEA: IL RACCONTO DI UNA PENDOLARE «Un’ora di bus per andare a Venezia» Tra cantieri aperti e strade bloccate la Miranese è perennemente in tilt

SPINEA. Questa è la storia di chi vorrebbe arrivare al lavoro in bus puntuale, cerca di partire ad un’ora decente da casa, aspetta la corriera per quaranta minuti e poi si ritrova in mezzo al traffico senza vie d’uscita. Risultato: deve saltare la pausa pranzo perché in ufficio arriva con mezz’ora di ritardo e deve sbrigare gli arretrati. Se non è un’odissea poco ci manca.

E’ quella che in questi giorni stanno vivendo Laura Favero, una giovane dipendente regionale, e altre centinaia di persone che ogni mattina salgono sull’autobus a Spinea con direzione Venezia. Tra cantieri aperti, strade chiuse e deviazioni arrivare a destinazione è una vera e propria corsa ad ostacoli. Infatti negli ultimi giorni si sono sommati una serie di problemi che hanno mandato in tilt il traffico. E’ la stessa Laura Favero a raccontare la sua odissea, uguale a quella di molti altri pendolari. Spiega una sua giornata nera.

«Arrivo in fermata poco dopo le 8 - dice - per prendere il bus delle 8.12 che arriva con mezz’ora di ritardo». E racconta: «Chiediamo spiegazioni all’autista che ci risponde di essere partito regolarmente alle 8 dal capolinea di Mirano ma tra il traffico, il maltempo e i cambi di tragitto in centro è arrivato in grave ritardo. Facciamo presente che in questa fascia oraria dovrebbero passare autobus ogni dieci minuti e invece per tre quarti d’ora siamo rimasti in piedi alla fermata ad aspettare. Saliamo in corriera, ovviamente piena, è non c’è passeggero che non si lamenti per il viaggio. A Spinea rimaniamo bloccati, da Santa Bertilla fino al cavalcavia di Catene. Così per arrivare a piazzale Roma a Venezia ci impieghiamo un’ora esatta, contro i trenta minuti, massimo trentacinque, di viaggio soliti. Così tutti arriviamoal lavoro in ritardo e io devo saltare la pausa pranzo per terminare il lavoro».

«A questo punto mi chiedo a che ora si debba partire da casa per arrivare puntuali in ufficio - dice Laura -. Credo non sia colpa dell’Actv ma una soluzione a tutti questi disagi a catena deve essere trovata alla svelta».

(Alessandro Ragazzo)


Un centinaio di persone ben felici di poter lasciare lo scomodo autobus che raddoppia i tempi di percorrenza per la più comoda metropolitana di superficie.
Nel caso in cui venga chiuso il senso di marcia di via Roma così come previsto nel progetto iniziale nel tratto fra via Matteotti e via Bennati, costoro saranno un centinaio di autisti nuovi in circolazione intorno al quartiere dante nei giorni lavorativi.





sabato 15 settembre 2007

Articoli di giornale - CAOS, chiusa via Asseggiano - critiche a Claudio Tessari e alla sua amministrazione

LA NUOVA

21-08-07, 27 Provincia

Chiude via Asseggiano disagi per la viabilità

SPINEA. Via Asseggiano chiusa al traffico. Da domani mattina e fino al 24 settembre la strada usata per chi da Spinea vuole raggiungere Mestre evitando la strada Miranese sarà chiusa al traffico all’altezza del civico 7, ovvero dell’ex passaggio ferroviario. La chiusura, informa il Comune di Spinea in una lettera inviata alle decine di famiglie che abitano nella zona, è necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. I disagi per la viabilità saranno notevoli, anche perché da mesi è chiusa anche via Macello, la strada che da piazza Rosselli conduce ad Asseggiano. Chi da Spinea vorrà raggiungere Mestre dovrà quindi per forza fare la via Miranese, già sufficientemente congestionata. Per raggiungere Spinea invece le famiglie che abitano più a est rispetto alla zona del cantiere che verrà aperto, dovranno percorrere via Asseggiano in direzione di Mestre, e poi imboccare via Risorgimento, la strada che porta verso Chirignago. La chiusura è attesa per domattina ma i disagi alla circolazione si cominceranno a vedere soprattutto dall’inizio di settembre, quando riapriranno le scuole e la maggior parte dei lavoratori sarà tornata dalle ferie per rimettersi in coda come pendolari verso Mestre o Venezia. (f.fur.)



LA NUOVA

VENERDÌ, 24 AGOSTO 2007

Pagina 31 – Cronaca Non diminuiscono i disagi nonostante l’arrivo di qualche cartello Sfmr, via Asseggiano è ancora chiusa Malumore della Municipalità mai avvertita dagli uffici di Ca’ Farsetti

ASSEGGIANO. Magari non sono molti, forse le dimensioni sono ridotte. In via Asseggiano, comunque, sono apparsi ieri i cartelli che indicano l’interruzione della strada nel territorio comunale di Spinea, una misura decisa per consentire la posa delle rotaie della SFMR, il sistema ferroviario metropolitano regionale. Meno disagi di mercoledì, quando automobilisti si trovarono a fare i conti con l’interruzione del traffico a una decina di metri dal cantiere. Restano, però, l’irritazione della Municipalità e le lunghe code che hanno dovuto sopportare l’altroieri in tanti.

Se chi si è trovato all’improvviso davanti allo sbarramento di sicuro non ha intonato «alleluja», peggio ancora è andata a chi si è riversato in via Risorgimento per raggiungere la Miranese. Code lunghissime, complicate dal fatto che sulla strada, diventata da tempo un trafficato bypass, c’è anche un passaggio a livello ferroviario. Da ieri, perlomeno, sono indicate le deviazioni, anche se la direzione dei lavori della Sfmr aveva assicurato mercoledì pomeriggio che la cartellonistica era già stata posizionata dallo scorso 10 agosto.

E, comunque, resta la grande irritazione della Municipalità. Giusto per ricostruire la vicenda, sempre la direzione dei lavori aveva ricordato che, a fine luglio, c’era stata una riunione tecnica con i rappresentanti dei comuni di Venezia e Spinea, incontro nel corso del quale erano stati definiti dettagli operativi e tempi di esecuzione. Tutti sapevano, o almeno avrebbero dovuto sapere. Di sicuro, però, Chirignago-Zelarino era all’oscuro di tutto. Da una verifica fatta negli uffici del settore Lavori Pubblici municipali, infatti, è risultato che alla Municipalità guidata da Maria Teresa Dini non era stato comunicato nulla. «Ho interpellato i nostri tecnici», spiega Maurizio Enzo, «il risultato è stato che nessuno ci aveva detto dell’interruzione di via Asseggiano, tanto che sono venuto a saperlo in modo indiretto solo nel primo pomeriggio di mercoledì».

E qui si apre un’altra questione. Detto che la direzione dei lavori considera come interlocutore istituzionale il Comune ma non la Municipalità, c’è stato perlomeno un deficit di informazione da parte di qualcuno. E chi sia il colpevole interessa poco a quelli che si sono sorbiti la coda di via Risorgimento. (Maurizio Toso)


IL GAZZETTINO

venerdì 24 agosto 2007

Dopo la chiusura di via Asseggiano

Spinea in ostaggio del traffico, è caos Duro attacco da parte degli abitanti

La maledizione del ritorno. Non è solo una questione di ritorno in massa dalla vacanze quello che in questi giorni sta trasformando ogni giro in macchina per Spinea in un vero calvario. Ieri sera, complice la pioggia e l'ora di punta, il serpentone delle macchine sulla Miranese non conosceva pause. Le cause sono molte, non ultima la chiusura di un tratto, di strada usata da molti in alternativa alla Miranese stessa, quella che si snoda dal capitello di via Rossignago fino ad Asseggiano. Le Ferrovie hanno chiuso la strada di raccordo perché devono posizionare le nuove rotaie per la metropolitana di superficie. Le macchine sono così costrette per forza a passare per Chirignago e Spinea centro, non essendo possibile trovare percorsi alternativi. Si chiudono le strade, si aprono le polemiche: -non appena via Asseggiano è stata bloccata, gli abitanti dei dintorni, inferociti, hanno protestato perché il Comune di Spinea non aveva posizionato cartelli per avvisare residenti e non dell'impossibilità di percorrere la strada. C'è chi è partito come tutte le mattine convinto di poter andare a Mestre per quella via e si è trovato bloccato. «In effetti - ammette l'assessore Giovanni Da Lio - alla mattina persino io, che abito proprio lì vicino, non avevo visto cartelli, ma poi mi assicurano che sono stati messi in serata, per cui ora le segnalazioni ci sono.»

I lavori sono dunque partiti, l'opera dovrebbe essere inaugurata nel 2008, contestualmente al passante, ma l'assessore di riserva di essere più preciso, per quanto riguarda la tempistica, nei prossimi giorni. Certo è che la viabilità a Spinea in questo periodo vive giorni di passione. I Comitati di via Matteotti e del quartiere Dante minacciano lotta dura a partire da settembre, per ottenere che venia abbandonata la sperimentazione voluta dal Comune sul senso unico in via Matteotti, mentre molte perplessità suscita la rotondina nuova, creata ai piedi del cavalcavia, per facilitare l'immissione da via Alfieri, che risulta veramente mignon, tanto che le macchine non fanno in tempo a inserire le frecce di segnalazione e, quando c'è coda, rischiano di posizionarsi trasversalmente alla rotonda stessa. Con la chiusura anche di via Assaggiano, poi, il volume del traffico che passa necessariamente per Spinea aumenta. E non sono ancora tornati tutti dalle ferie: a settembre, il serpentone di macchine potrebbe essere la normalità. Mariangela Vaglio


IL GAZZETTINO

giovedì 6 settembre 2007

LETTERE A Spinea lavori mal programmati traffico in tilt

Martedì 4 settembre da Spinea a Chirignago 45 minuti di percorrenza in auto, penso che se andavo a piedi facevo prima. Domanda: come è possibile che il Comune di Spinea (al cui numero di telefono risponde solo una segreteria telefonica) abbia deciso di chiudere tutta la via Asseggiano, unica alternativa per i poveri lavoratori che devono andare verso Zelarino e Terraglio senza dare comunicazione, ma soprattutto programmando male i lavori con disagi enormi solo per noi che paghiamo addizionali a destra e a sinistra?

Chiedo di sapere quando durerà questo tormentone, che il Comune informi i cittadini sulla tempistica e che si dia una "mossa" sull'apertura di Asseggiano e ... qualche vigile all'incrocio di Chirignago per aiutare l'immissione sulla Miranese, non farebbe male! Cristina Collia Spinea



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Provincia in breve SPINEA Incidente

Incidente ieri verso le 17, in via Capitanio. Una Punto condotta da un anziano di Spinea, A.B. e uno scooter Malaguti con in sella A.G., 37 anni, anch’egli di Spinea, si sono scontrati in una curva, in aperta campagna. Ferito lo scooterista, trasportato al pronto soccorso con una sospetta frattura della gamba.



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Cronaca E questa sera dalle 18 alle 24 per quattro giorni chiude anche via Risorgimento Via Asseggiano isolata, la Miranese nel caos

ASSEGGIANO. Prima, la chiusura di via Macello. Qualche giorno fa, quella di via Rossignago e di un tratto di via Asseggiano. Risultato? Il caos più totale in via Miranese. E l’isolamento degli abitanti della stessa via Asseggiano. Nel territorio municipale, la viabilità sta vivendo in questi giorni une vera e propria congestione. Mentre molti residenti, soprattutto quelli di via Macello, non riescono ad accedere neppure ai servizi più importanti, come la farmacia. Una confusione frutto della disinformazione creata da due comuni: quello di Spinea e quello di Venezia. «La situazione è a dir poco insostenibile - protesta la dottoressa Laura Gobbin, che gestisce una farmacia ad Asseggiano -. Con la chiusura di un tratto della strada, di via Rossignago e di via Macello, qui siamo completamente isolati. Le nostre attività commerciali e circa trecento famiglie si trovano ormai fuori dal mondo». Tutto nasce appunto con il cantiere allestito per la realizzazione della metropolitana di superficie al confine fra il comune di Venezia e quello di Spinea. La chiusura (per niente pubblicizzata) di una parte di via Asseggiano e di via Rossignago ha in pratica demolito il collegamento fra le due realtà. Risultato? Per passare da un territorio a un altro è necessario percorrere via Risorgimento e via Miranese. In questo modo, le due arterie sono costantemente intasate. E, di contro, il rione di Asseggiano, nel suo tratto finale, non ha più passaggio di auto. «I disagi per la gente sono davvero numerosi - continua Gobbin -. Non oso pensare cosa possa succedere se qui si verificano delle emergenze». Ma i problemi, a partire da oggi, saranno anche altri. Questa sera, infatti, parte anche la Fiera Franca e via Risorgimento dalle 18 in poi e fino a martedì, resterà chiusa al traffico. Cosa succederà, dunque? «Io critico il comune di Spinea - dice Emanuele Rosteghin, delegato ai lavori pubblici per la Municipalità -. Come successo l’anno scorso con il cavalcavia del Graspo de Ua, anche questa volta ha fatto una comunicazione spot, senza informare bene i cittadini e senza individuare una viabilità alternativa. Evidentemente questa è una caratteristica dell’amministrazione Tessari». La preoccupazione cresce pensando anche al futuro di Asseggiano. «Fra un anno e mezzo, in teoria, la metropolitana di superficie sarà pronta - continua Rosteghin -. A quel punto l’ultima parte di Asseggiano sarà chiusa al traffico. E tutto graverà su via Miranese e su via Risorgimento. Già adesso bisogna trovare delle soluzioni. Tra le quali, ovvio, c’è la strada dei Bivi e le opere complementari al Passante». Maria Teresa Dini, presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, punta il dito anche nei confronti dell’amministrazione veneziana. «Loro erano stati avvertiti da Spinea che sarebbero cominciati i lavori - polemizza -. Ma a noi non hanno comunicato nulla. Adesso poi con la Fiera Franca la situazione rischia di arrivare al collasso. Via Risorgimento resta chiusa dalle 18 in poi. A questo punto non so davvero cosa potrà succedere». (Gianluca Codognato)



LA NUOVA

Domenica 09-09-07

Tessari: «Noi abbiamo avvisato tutti i cittadini»

ASSEGGIANO. Nessuna mancanza da parte del comune di Spinea. Anzi. «Noi abbiamo avvertito sia i nostri cittadini che quelli del comune di Venezia con volantini e lettere». Claudio Tessari, sindaco di Spinea, risponde così alle critiche mosse da Emanuele Rosteghin, delegato per la Municipalità di Chirignago Zelarino. La rovente questione riguarda la chiusura di una parte di Asseggiano e di via Rossignago, necessaria per procedere ai lavori per la metropolitana di superficie. Rosteghin, appunto, aveva criticato il sindaco Tessari. La risposta di Tessari è incandescente. «Rosteghin si informi prima di parlare - dice -. Io ho avvisato con tutti i mezzi a mia disposizione, lettere comprese, sia i miei cittadini che quelli che stanno sotto al Comune di Venezia, pur non essendo mio compito. E ho indicato anche la viabilità alternativa, anche se spetta alla Regione farlo. E’ il comune di Venezia che non ha avvertito i suoi cittadini. E questo dimostra ancora una volta l’inutilità dell’istituzione municipale». (g. cod.)



IL GAZZETTINO

martedì 11 settembre 2007

Spinea A causa di un tamponamento a catena avvenuto ieri mattina verso le 9.30 sul cavalcavia del “Graspo de Ua” Traffico in tilt, Miranese paralizzata La circolazione è rimasta praticamente ferma per circa due ore per permettere i rilievi e la pulizia del manto stradale

Traffico in tilt ieri mattina lungo le arterie principali del Miranese a causa di un tamponamento a catena, avvenuto sul cavalcavia del "Graspo d'uva" e che ha coinvolto quattro mezzi. E' successo poco dopo le 9.30: secondo una prima ricostruzione la Peugeot 206 condotta da R.S., 49 anni di Chirignago, viaggiando in direzione Mestre, giunta quasi nel punto più alto del cavalcavia sarebbe andata a cozzare contro il posteriore della Bmw Ag di C.A., 38 anni di Valdobbiadene, la quale a sua volta avrebbe tamponato la Mazda Xedos che vedeva alla guida FG, 70 anni di Venezia. Un ventenne di Camposampiero, poi,

A.T., al volante di un furgone Iveco, non vedendo in tempo i veicoli fermi sarebbe andato a sbattere contro l'ultimo della fila, la Peugeot.

Nell'impatto, sono rimasti lievemente feriti l'anziano conducente della Mazda e un passeggero a bordo della Peugeot. I due sono stati portati d'urgenza al Pronto soccorso dell'Ospedale di Mirano.

Le loro condizioni, comunque, non preoccupano: si parla di qualche giorno di prognosi.

Sul posto, anche gli agenti della Polizia locale di Spinea, i carabinieri di Spinea e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Mestre. Circolazione paralizzata per oltre due ore per permettere i rilievi del caso e la pulizia del manto stradale: oltre un chilometro di coda lungo via Roma con le auto costrette a una lenta processione fin dalla rotonda della Fossa.

L'incidente è stato solo l'apice di una serie di eventi che ha trasformato la viabilità miranese in unico grande ingorgo. La momentanea chiusura di via Asseggiano e via Olmo, infatti, ha contribuito a far confluire l'intero traffico veicolare lungo via Roma. Risultato: tutti fermi e gran concerto di clacson. In mattinata. un altro incidente tra auto e scooter in via Roma, davanti alla biblioteca comunale, ha rallentato ulteriormente la circolazione. "Via Asseggiano dovrebbe essere riaperta entro il 24 settembre. - assicura il sindaco Claudio Tessari - A fine settembre dovrebbe essere terminato il tratto viario che va dal negozio Taac fino alla nuova rotatoria di via Asseggiano e successivamente dovremmo spegnere il semaforo di piazza Marconi rendendo via Cattaneo a senso unico verso nord. Capisco che le difficoltà che in questo momento stiamo attraversando sono un vero e proprio calvario, ma è altrettanto vero che nella nostra zona (a differenza per esempio del Veneto Orientale) la Provincia ha fatto poco o niente, nonostante la crescita esponenziale dei veicoli che percorrono le nostra strade".

Davide Tamiello


Si fa notare che il Mater Plan prevede la chiusura di via Roma!
20000 veicoli saranno dirottati nelle vicine vie di comunicazione.
Essendo il tratto assai breve, ne usufruiranno gli abitanti di via Buonarroti, via Cattaneo, via Cici, via Ponchielli, via Bellini, via D'Annunzio, via Bennati e via Alfieri/Abba.



LA NUOVA MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007 Pagina 28 – Provincia Incidenti e traffico, via Miranese in tilt La ripresa delle scuole e alcune strade chiuse hanno creato il caos

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Bentornata «normalità». Tra virgolette, ovvio, perché ieri mattina per gli automobilisti che transitavano in via Miranese ma anche su altre provinciali e regionali del comprensorio è stato un vero e proprio incubo tra cantieri ancora aperti, strade chiuse, deviazioni e per chiudere in bellezza incidenti. Complice l’apertura delle scuole e la contemporanea chiusura di parte delle vie Asseggiano e Olmo, migliaia di veicoli si sono riversati nelle arterie già di per sé intasate. Risultato: code e ingorghi ovunque.

Alle 7.30 a Olmo le auto e i bus diretti a Mestre erano incolonnati in via Selvanese mentre alla stessa ora percorrere o immettersi su via Roma a Spinea era impossibile. Alcuni utenti Actv hanno raccontato di aver attraversato il centro di Spinea in ben quarantacinque minuti e per arrivare a Venezia c’hanno impiegato un’ora e un quarto. Il tutto con la corriera affollata. Il caos è andato avanti fino a metà mattina con il rischio di avere degli incidenti. E infatti ne sono successi due, entrambi a Spinea e per fortuna non gravi, in meno di due ore. Il primo è avvenuto in via Roma di fronte alla biblioteca alle 7.50, quando il conducente di una Fiat Punto che viaggiava in direzione Mestre, stanco di restare in coda, ha deciso di svoltare a sinistra per imboccare una via secondaria. Non si è accorto, però, che alle sue spalle stava sopraggiungendo uno scooter che stava sorpassando i veicoli in fila. La moto ha centrato l’auto e il centauro è finito a terra riportando solo qualche botta. Poco dopo le 9.30, invece, sopra il cavalcavia del Graspo d’Uva, sempre sulla Miranese, si è verificato un tamponamento a catena tra quattro veicoli che viaggiavano verso Mestre. Così al caos già presente se ne aggiunto dell’altro, con auto e bus costretti a procedere sul posto a senso unico alternato fino alle 11. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, intervenuta sul posto coi carabinieri, vigili del fuoco e medici del Suem di Mirano, sembra che a provocare l’incidente sia stata una Peugeot 206 con alla guida R.S. 49 anni di Chirignago che ha urtato una Bmw Ag che gli stava davanti con al volante C.A. 38 anni di Valdobbiadene. Questa, sua volta, ha colpito il posteriore di una Mazda Xeros condotta da F.G. 70 anni di Venezia. Il quarto veicolo coinvolto è un furgone Iveco, guidato da A.T. 20 anni di Camposanpiero, che viaggiava dietro la Peugeot e che non ha potuto evitare lo scontro. Ad avere la peggio sono stati il conducente della Mazda e il passeggero che viaggiava sulla Peugeot. Trasportati all’ospedale, non sono gravi.




LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007

Pagina 33 - Provincia Da Mirano a Mestre, calvario quotidiano Spinea soffoca: raffico a rilento finché non riaprirà via Asseggiano

SPINEA. È un calvario quotidiano: dal lunedì al venerdì, da Mirano a Mestre. Circa 30 mila mezzi incolonnati dalle 7. Meglio mettersi l’animo in pace: per tutto settembre non ci sarà scampo, fino a quando non riaprirà via Asseggiano, oggi chiusa per la posa delle rotaie delle metropolitana di superficie. La riapertura, salvo complicazioni, è attesa per il 24 settembre. Nel frattempo bisogna armarsi di pazienza, per attraversare Spinea che in questi mesi è un grande cantiere aperto per la rivoluzione della viabilità. «È vero, è un calvario» ammette il sindaco Claudio Tessari.

«Ma i benefici li vedranno tutti. L’obiettivo è liberare il centro di Spinea dal traffico».

Quartiere Dante. In cinquanta lunedì hanno rallentato il traffico chiedendo il ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti (dal centro si può imboccare solo in direzione di Fornase). Il Comune non molla, convinto della bontà della sua scelta. Ieri però gli operai hanno rafforzato i segnali di divieto d’accesso, ignorati da tutti, che impediscono agli automobilisti che arrivano da via D’Annunzio di girare in via Alfieri e li obbligano a proseguire lungo via Bennati per poi raggiungere la centrale via Roma. Intensificati anche i controlli dei vigili.

Metropolitana di superficie. Con il Passante, la metropolitana di superficie cambierà le abitudini dei pendolari. Stando al programma, i primi treni partiranno dalla stazione di Spinea, ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, tra le primavera e l’estate del 2008. Lunga 125 metri, dotata di pensiline, godrà di un parcheggio da circa 500 posti. Venezia sarà così raggiungibile in un quarto d’ora. Gli interventi necessari hanno modificato il volto di Spinea e il segno più tangibile è lo scavalco ferroviario, alto 9 metri, realizzato a Fornase.

Bretella verso Asseggiano. Tra il 17 e il 22 settembre è attesa anche l’apertura della rotatoria nei pressi del negozio Tac. Chi arriva da Mestre, dovrà imboccarla dopo essere sceso per il cavalcavia. Poi potrà riprendere via Roma, o scegliere di imboccare la nuova bretella, ultimata, che collegherà alla nuova rotatoria realizzata di via Asseggiano. Da qui dovrà partire poi la strada che, evitando via Rossignago, porterà verso via della Costituzione, nei pressi della stazione di Maerne. «Per la fine del 2008 - spiega Mario Simionato, assessore alla Viabilità - dovremmo aprire il cantiere».

Semafori in pensione. Contestualmente all’apertura della rotonda e delle bretella verrà istituito il senso unico sulla prima parte di via Cattaneo, in direzione di piazza Rosselli, e verranno spenti i semafori all’incrocio della chiesa dei Santi Vito e Modesto. «Stiamo studiando - dice il sindaco - come garantire la sicurezza dei passaggi pedonali». Probabile l’introduzione di una semaforo a chiamata.

Passante e dintorni. Con l’arrivo del Passante e la successiva apertura del casello di Crea, tra il 2008 e il 2009 partirà anche la revisione di via della Costituzione (la provinciale 36) che diventerà a tre corsie, più pista ciclabile. L’intervento fa parte del pacchetto delle opere complementari al Passante e prevede anche la realizzazione di una nuova rotatoria all’incrocio tra il Villaggio dei Fiori e Crea, con la costruzione di un sottopassaggio ciclo-pedonale.

(Francesco Furlan)

L'obiettivo sarà pure liberare il centro di Spinea dal traffico, così come paventato da Claudio Tessari, ma per ora...quanto ottenuto è una notevole intensificazione proprio grazie alla scoordinazione di un piano propositivo.
Tuttavia cosa significa
togliere il traffico dal centro di Spinea? Significa sviluppare un PATI, piano di assetto territoriale intercomunale in cui più comuni collaborano per risolvere la questione del traffico? Purtroppo no! l'amministrazione ha proceduto senza dialogare con le opposte per verso politico dei vicini paesi di Venezia, Mirano Martellago/Maerne.
Il risultato è che il comune più debole ne fa paga le conseguenze!
Si ricorda per l'ennesima volta che come la chiusura di un senso di marcia ha dirottato veicoli in vie non adatte, così la chiusura del traffico viario su via Roma da piazza Marconi fino di fronte il municipio villa (che verrà resa visibile con l'abbattimento dei frontestanti 13 edifici) invierà traffico pesante (20000 veicoli stimate) nelle vicine vie Cici, Bellini, Buonarroti.

News dal sito del Comune

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Incipit

NOTA BENE

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013