Visualizzazione post con etichetta PAT. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta PAT. Mostra tutti i post

sabato 25 ottobre 2014

Variante del PAT

Giovedì 30 ottobre 2014 alle ore 17.30 la commissione urbanistica si riunirà per discutere una variante del PAT, piano di assetto del territorio.
Durante l'assemblea verranno illustrati i contenuti della variante proposta, verranno raccolte indicazioni / proposte / pareri in coerenza con i principi di concertazione e partecipazione della Legge Urbanistica Regionale.

lunedì 8 luglio 2013

Sviluppo sostenibile ed ostinazione sulla difesa degli errori del passato

Il rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future) è un documento rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED) in cui, per la prima volta, viene introdotto il concetto di sviluppo sostenibile.
La sua definizione era la seguente:
"lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri" (WCED,1987) 
In tale definizione, come si può vedere, non si parla propriamente dell'ambiente in quanto tale, quanto più ci si riferisce al benessere delle persone, e quindi anche la qualità ambientale; mette in luce quindi un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d'oggi nei confronti delle generazioni future, toccando quindi almeno due aspetti dell'ecosostenibilità: ovvero il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del nostro pianeta.

Un tempo in effetti il concetto di sostenibilità territoriale era riferito unicamente alla sola sfera ecologica,trascurando altri fattori che competono ad un'entità territoriale.
Oggi la sostenibilità territoriale si basa sul concetto delle "tre sfere", le cui intersezioni ed interrelazioni danno vita al territorio vissuto dalle generazioni odierne e future.
Parallelamente si sono sviluppati i concetti di sostenibilità forte e sostenibilità debole che portano a soluzioni diverse nell'affrontare i problemi di sostenibilità in relazione allo sviluppo economico del territorio.
Le tre sfere di influenza per un territorio sostenibile contemplano non solo l'ambito naturale ed ecologico, ma anche la società e l'economia del territorio.
Nel caso rappresentato in figura si prende in considerazione il caso utopico delle sfere di influenza separate e parimente sviluppate nel medesimo ambito territoriale.
Invece generalmente queste si presentano con forti relazioni fra le stesse o sovrapposizioni, ove si cerca di sviluppare più una sfera di influenza a discapito di un'altra o delle altre, ricercando un nuovo equilibrio.
Le regole per descrivere le relazioni fra le diverse sfere derivano da due principali aspetti:
1) le leggi che regolano il comportamento delle singole sfere (leggi relative alla società, alla creazione di posti di lavoro, alla competizione economica, leggi urbanistiche che magari non limitano ad un minimo la superficie a verde convertibile in edificabile in un territorio altamente edificato, ecc...);
2) l'indole delle persone (teoricamente ben rappresentata da diversi gruppi politici in un sistema democratico).

Tendenzialmente nelle relazioni fra le diverse sfere si ha la formazioni di contrapposizioni fra estremi opposti: ad esempio le contrapposizioni tipiche relative alla possibile sofferenza dell'economia in caso di vittoria degli ambientalisti puri rispetto l'estremo opposto definito dalla completa distruzione dell'ambiente in caso di completa deregolamentazione agli affari.

Inoltre in un'ottica estremamente variabile per diversi fattori si ha la tendenza a porre evidenza solo sui benefici a breve termine, omettendo gli impatti a lungo termine (agli estremi opposti sia la povertà e la criminalità diffusa dalla mancanza di lavoro per 25 mila persone, come certificato dal CPI all'estremo opposto il consumo totale del territorio paesaggistico ambientale a discapito delle generazioni future).


Attualmente, lo strumento per intervenire sulla sostenibilità territoriale è definito dal PAT, piano di assetto territoriale, il quale tuttavia deve sottostare ai piani di assetto territoriale della regione de ella provincia, il tutto con una legge urbanistica che dall'alto dell'ente regionale, regola molti dei parametri, quali per esempio l'entità di SAO (superficie agricola omogenea) che può essere convertita in edificabile ad ogni emanazione del PAT. 
Infine spesso manca una lettura efficace dei cambiamenti avvenuti con precedenti interventi di modifica che attestino il soddisfacimento od il fallimento dei risultati preposti.
Un tale aspetto che può essere denotato sia in modifiche urbanistiche che in rilancio dell'economia con la creazione di nuove superfici commerciali, manca per esempio della verifica dell'effettivo arrivo di nuovi soggetti imprenditoriali (si pensi per esempio agli esercizi commerciali di piazza Santa Bertilla, semplicemente trasferitisi dal vecchio negozio a Spinea vicino al Municipio al nuovo, od ai negozi alla base dei condomini edificati dietro la chiesa San Vito e Modesto vuoti da anni).


Dunque, la sostenibilità territoriale deve assicurare che lo sviluppo economico e sociale di un territorio abbia continuità senza distruggere l'ambiente naturale da cui dipende.


Consumare ettari di terreno per creare un "pattinodromo cattedrale nel deserto" è sicuramente la prospettiva peggiore da non raggiungere grazie alla collaborazione di tutti.


Articoli esterni:
Cemento alla stazione, bagarre fuori dal consiglio comunale
Riqualificazione urbana, proroga di accordo di pianificazione area SFMR

venerdì 25 gennaio 2013

IDV quasi fuori dalla maggioranza

Il 23-01-2012 si è tenuto l'ennesimo Consiglio Comunale con i rappresentanti dell'Italia dei Valori contro la maggioranza e gli alleati.
Solito riferimento a non prendere decisioni troppo in fretta, benchè io ricordo per l'ennesima volta esistevano già tre comitati (Per via Matteotti, Cittadini per una Spinea Vivibile e Comitato Autostrada in via Capitanio) dal 2007 ben prima che le elezioni creassero l'attuale maggioranza comunale e prima che i Grillini si alleassero con i comitati della Tangenziale Sud e di via Martiri.
Dopo l'exploit dei due consiglieri dimessi, con tanto di elencazione stile propaganda elettorale di tutte le pecche secondo loro ravvisabili (da via Matteotti, al PAT, eccetera), e curiosamente in accordo con il pensiero del nuovo partito dei Cinque Stelle, in controtendenza il consigliere Conte, unico che a mio parere merita di esser nominato, non si è dimesso preferendo il dialogo.
Forse avevano buone ragioni per far saltare il tavolo, o forse a febbraio ci sono le elezioni con le nuove alleanze nazionali e si doveva consumare in tutta fretta anche l'accordo locale.

domenica 13 gennaio 2013

Piano di assetto del territorio (PAT) - 2012

Il piano di assetto del territorio è uno strumento relativamente nuovo con cui i comuni definiscono l'evoluzione futura del territorio urbano.
Previsto con la legge urbanistica regionale del 2001, poi modificata nel 2004.
Il PAT, che dovrebbe essere approvato entro i cinque anni di un mandato, presenta delle modifiche sostanziali rispetto i precedenti piani di assetto del territorio, fra le quali:
  • la possibilità per chiunque di sollevare obbiezioni ed idee per lo sviluppo del piano, a cui il Comune deve dare risposta positiva o negativa con motivazione;
  • il confronto del piano comunale di assetto del territorio con i piani di coordinamento del territorio provinciale e regionale;
  • il carattere di assolutezza del piano, che una volta approvato non dovrebbe essere rigettato da successive amministrazioni;
  • la possibilità di sviluppare piani di assetti del territorio intercomunali, laddove problematiche coinvolgano più Comuni.
In genere il PAT, che viene dato con particolari direttive in mano ad un'azienda specializzata nella progettazione territoriale, mentre la struttura partecipativa dovrebbe appianare le divergenze fra diverse visioni di assetto del territorio mediando "in modo tecnico" l'insorgere di conflitti.
Questo tuttavia non serba verificarsi.
Il gruppo politico Cinque Stelle (M5S) trova forti elementi per un dissenso verso il piano di assetto del territorio di Spinea.
Un riassunto dell'articolo lo si trova sul blog  opzionezero.org :
«L’hanno approvato giusto in tempo per sottoscrivere gli impegni relativi al Piano Norma 22 e garantire nuovi e pesanti diritti edificatori, che porteranno una nuova colata di cemento su Spinea – attacca Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle – L’approvazione del Piano Norma 22 consentirà di costruire migliaia di metri quadri di superfici commerciali (4.500 mq, oltre a 5.000 mq di uffici e “alberghi”, 250 nuovi alloggi ed una piscina) a ridosso della stazione ferroviaria, decretando la morte certa per ogni attività commerciale del centro e l’inutilità di qualunque progetto di riqualificazione della piazza. A cosa serve preoccuparsi dei parcheggi a pagamento – conclude De Pieri – quando i commercianti del centro non avranno più clienti da far parcheggiare?».
 In queste affermazioni una cosa un po' mi ha stupito, ovvero non aver accennato minimamente ai prodotti a chilometro zero.
Questo vecchio cavallo di battaglia di Grillo, oggi apparentemente sparito dai suoi comizi, ben si adatterebbe alla modifica di aree omogenee agricole in aree edificabili, specie laddove la legge urbanistica regionale permette la conversione di un 20% delle aree agricole in aree edificabili.
Tanto più che l'esempio dei campi dati in concessione anche da grandi Comuni (al momento mi viene in mente Bologna) è una pratica cittadina capace di generare ricchezza semplicemente dall'impiego del tempo libero degli stessi italiani nel coltivarsi ortaggi vari.
Indubbiamente questo ha anche ripercussioni sull'economia locale, creando posti di lavoro e riducendo i costi dei prodotti agricoli, qualora venduti alla rete ortofrutticola locale senza onerose spese di trasporto.
Tuttavia in analoga situazione si pone anche la realizzazione della piscina e di nuovi esercizi commerciali, riducendo così le "trasferte" di giovani verso Mirano e Chirignago (Bissuola, dove si allenava un tempo la Pellegrini) e verso i negozi del centro.
La questione della competizione, specie quest'anno in cui hanno chiuso un negozio ogni tre in via Roma, l'equilibrio fra negozi e consumatori ha un'importanza notevole.
Tuttavia, si può notare come gli esercizi commerciali previsti per la nuova piazza Santa Bertilla, approvata nel 2007-2009, dopo cinque anni ancora non risultano aperti, sintomo di un malessere che sta colpendo il mondo dell'edilizia.
Quindi un comune cittadino  non può che aspettarsi dagli interessati che ulteriori spiegazioni, risposta a semplici domande:
  1. Spinea ha 28 mila abitanti e probabilmente un centinaio di negozi, ovvero 280 persone ogni negozio; è questo il limite di saturazione, o forse si ha un equilibrio negativo che porta gli abitanti di Spinea a far spese fuori città e gli abitanti di città limitrofe  a non venir a far spese nel territorio comunale?
  2. Perchè i prodotti dei negozi di Spinea sono così cari? forse un confronto dei prezzi dei negozi del paese con la merce venduta in esercizi commerciali d paesi limitrofi può rendere evidente la causa del problema; ad esempio: alti costi dell'energia o tasse elevate, o costi di locazione dei locali in centro troppo alti, o costi eccessivi di acquisto/trasporto della merce da vendere nei negozi dai centri di produzione, ecc...

Vi sarebbe poi da considerare che l'edilizia è palesemente in crisi.
La filiera dell'edilizia comprende produttori materiali, progettisti, operai / direttori d cantiere, oneri per il Comune, impiantisti ed arredatori, gestori dei locali o proprietari.
Forse è anche per questo che con l'edilizia in crisi sono aumentati i furti notturni in bar e locali del miranese.
La possibilità che salti una filiera così articolata per la società potrebbe essere paragonato all'effetto di un infarto per un paziente.
Tuttavia ciò non giustifica che si debba costruire in modo forsennato e sregolato a suon di condoni, pacchette sulle spalle e approvazione di tutto il massimo approvabile.
Diviene quindi ovvio porre l'attenzione sulla necessità di generare altre forme di lavoro: case antisismiche, miglioramento edilizia esistente con controlli più serrati affinchè non siano imprese fantasma ad eseguire lavori di ristrutturazione togliendo lavoro ad progettisti/operai onesti, incentivazione alle ristrutturazioni edilizie, alla verifica di impianti elettrici, fognari, ecc...
Le ristrutturazioni sono incentivate al 50% fino a giugno 2013, ma solo ad un occhio accorto appare evidente come la maggioranza dei lavori di ristrutturazione si svolgano in nero, spesso con truffe ai danni del "cliente" (subappalto, materiali scadenti, prezzi eccessivi o eccessivi rialzi, danni al cantiere o altre tecniche subdole per spingere l'interessato al pagamento in contanti ed in nero, iva evasa, iva al 21% invece che al 10%, materiali acquistati parzialmente o totalmente in nero, mancati contributi pensionistici, evasione di denaro verso paesi esteri).



L'idea stessa della piscina a Spinea non è nuova; da decenni si pensava di realizzarne in posizioni sempre diverse, dalla località La Fossa, ai progetti dello Studio Versuro a ridosso dei campi da calcio del Villaggio dei Fiori, fino al recente piano norma 22.

Fra i pregi e difetti di un progetto che sembra quasi obbligatorio, essendo Spinea città natale di una campionessa olimpica, quindi si potrebbe notare questi due aspetti
  • pregio: la vicinanza della piscina a hotel e stazione dei treni può costituire un flusso di denaro con turismo mirato o con sportivi/nuotatori interessati (purchè la Pellegrini venga periodicamente a nuotare in questa piscina) da paesi vicini (la stazione permette un collegamento veloce da città limitrofe, meglio se con una convenzione fra abbonamento della piscina ed abbonamento dei treni).
  • difetto: se fosse confermato come progetto definitivo quello dello studio Versuro si avrebbe un bellissimo edificio per il pregio di una campionessa olimpica, ma con qualche dubbio non indifferente sul consumo energetico o sui fenomeni di condensa del vapore acqueo a causa delle ampie vetrate esposte.
Si fa notare che il costo di riscaldamento ha un'influenza diretta sulla gestione della piscina e sul benessere dei nuotatori; quindi a parità di benessere, il costo del riscaldamento o raffrescamento, qualora maggiore comporterebbe costi di abbonamento non competitivi con i vicini concorrenti (piscina comunale di Mirano e piscina di Bissuola).
Analogamente la condensa su pareti vetrate inficia la principale caratteristica di sistemi trasparenti, ponendo acqua a ridosso del legno lamellare.


Rimane quindi da considerare cosa comporta il Piano di Assetto del Territorio per la questione viabilità relativamente ai quartieri Dante-Fermi-Capitanio.
Ad una lettura veloce dei copiosi manoscritti non appare nulla di diretto, riferito alla questione.
Tuttavia nella tavola delle trasformabilità si può notare come si sia proceduto ad una modifica di notevole peso per la questione via Matteotti: la pista ciclabile proveniente dal cimitero invece che proseguire per il senso unico da via D'Annunzio viene deviata in via Betlemme e da qui diretta in via Cici, da dove può accedere a tutto il quartiere Fermi.

 puntini blu = pista ciclabile, dal Cimitero arriva quasi in prossimità di via D'Annunzio e devia per via Betlemme, entrando nel quartiere Fermi per via Cici
si nota in linea tratteggiata marrone il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti, escludendo via Cici, diversamente da quanto previsto nei PRG degli ultimi 10 anni

Un'ipotesi incredibile se si considera la veemenza e la renitenza con cui molti personaggi politici del Comune si oppongono ad un'idea simile, paventando l'idea sbagliata che la pista ciclabile sparirebbe se via Matteotti tornasse a doppio senso.
 L'aspetto ancor più incredibile è che questa possibile "trasformabilità" non è stata presentata nè da Chinellato, nè dal portavoce della lista 585 ai comitati cittadini contrari al sistema di sensi unici del quartiere Dante, quale possibile soluzione per la rimessa a doppio senso di via Matteotti.... appare così dal nulla, rimanendo nel vuoto, dimenticata...
In fin dei conti è il piano di assetto del territorio, mica il piano regolatore (PRG)...entrambi con lo scopo di regolare la crescita del Comune !!!

Così dal Piano di Assetto del Territorio non traspare e non si capisce quale assetto futuro si intenda raggiungere per la viabilità locale e intercomunale.
Non un problema di poco conto se si considerano sia le proteste per la cosiddetta tangenziale sud, sia le proteste per il dirottamento del traffico nel quartiere Dante, cosa che comporta concordemente anche la possibilità di intervenire in via Capitanio, mettendo in sicurezza la strada.

Al Consiglio comunale del 12-11-2012 si era rimasti con la possibile proposta di chiusura di via Roma per mezzo di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che bloccasse il traffico intercomunale passante fra i Comuni del miranese e Mestre, permettendo tuttavia una circolazione locale sostenibile.
Invece prima del 12 novembre 2012 e dopo l'idea del Masterplan il progetto verso cui tendeva l'amministrazione comunale era la piazza lunga un chilometro che prevedeva la chiusura/pedonalizzazione di un tratto di via Roma da chiesa San Vito e Modesto fino alla rotaroria dei Bersaglieri.
In quest'ottica si adagiavano bene anche le affermazioni sulla strada denominata "tangenziale sud" che a detta di vari esponenti politici avrebbe permesso un giorno di ridurre il traffico in via Roma assieme alla tangenziale nord.

Così l'ipotesi più probabile era la suddivisione delle principali direzioni di scorrimento intercomunali (via Miranese e camionabile a sud da Mirano, strada da Mira-Dolo, strada da Martellago, direzione verso Marghera e direzione verso Mestre centro e centri commerciali di Marcon per vie interne da Chirignago) lungo nuovi assi, al compimento definitivo della "piazza lunga un chilometro" e degli innesti della "tangenziale sud" con via Matteotti.
Chi proviene da Martellago, diretto verso Mestre avrebbe preferito la ben più veloce e scorrevole tangenziale nord (tratto verde chiaro).
Chi proviene da Mirano, dovrebbe compiere quasi due chilometri (circa tre quarti di via Roma) solo per raggiungere la tangenziale nord, da qui l'alta probabilità che i percorsi prescelti divenissero altri conformi al baricentro spostato verso sud della circolazione a Mirano.
Nell'ipotesi che l'accesso a via Buonarroti rimanesse aperto, così come avvenuto durante l'ultima "Notte Gialla" il percorso preferenziale per l'asse Miranese si sposterebbe sul retro del Comune, dove ci sono scuole e ingresso al Parco Nuove Gemme (tratto verde scuro).
Mentre l'accesso da aree a sud potrebbe trovare interesse a passare per la tangenziale sud e il quartiere Dante piuttosto che doversi dirigere alla Miranese (tratto rosso).

 
base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Nell'ipotesi che anche via Buonarroti fosse interdetta al traffico, la via preferenziale rimarrebbe solo la tangenziale sud, attraverso il sistema di sensi unici del quartiere Dante (tratto rosso) rendendo via Roma come una strada di accesso alle strade dei quartiere ad ovest di Spinea.
In tal caso è bene notare che nell'ipotesi di chiusura di via Roma (tratto celeste chiaro) a maggior ragione via Capitanio dovrebbe rimanere a doppio senso (e forse è proprio per questo che non si è ancora intervenuti in via Capitanio), per non rendere completamente chiuso al traffico locale la circolazione fra i quartieri Dante, Fermi, Rosselli, Capitanio, rispetto al Villaggio.
Il possibile passaggio circolare partirebbe dalla rotatoria dei Bersaglieri, lungo via Capitanio, "tangenziale sud", quartiere Dante, nuovi quartieri edificati a nord del quartiere Dante, via Buonarroti e di nuovo rotatoria dei Bersaglieri.
In questo assetto del territorio i nuovi quartieri residenziali edificati al villaggio, pieni di giovani coppie in età da lavoro, cinque giorni su sette (due o quattro volte al giorno) diretti a Mestre per recarsi a lavoro non potendo più passare per l'arteria principale, via Roma, passerebbero per le nuove vie di comunicazione, ovvero la tangenziale sud - quartiere Dante (via Buonarroti chiusa o no?!).

base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Con l'ipotesi di una Zona a traffico limitato (ZTL) si sgravano i "nuovi assi" del traffico locale, il quale rimarrebbe in via Roma, ma indubbiamente ci si presenta alla "Conferenza dei Comuni" della città metropolitana con i Sindaci dei Comuni limitrofi carichi di lettere di protesta dei pendolari diretti a Mestre pluri-multati (non bastassero le proteste dei residenti di Spinea che si trovano parte delle 30 mila auto di via Roma sotto casa, con conseguente svalutazione economica del proprio immobile).
Tuttavia si può notare come nell'ultimo Natale non si sia ripetuta l'esperienza di chiudere via Roma (piazza lunga un chilometro) per renderla accessibile ai pedoni.
Ciò molto probabilmente è dovuto all'opinione espressa dall'associazione dei commercianti nell'occasione dell'incontro per discutere dei parcheggi a pagamento.
In quell'occasione i commercianti si espressero contro l'idea di una piazza chiusa o di parcheggi a pagamento, perchè similmente a Mestre questo avrebbe allontanato i clienti piuttosto che avvicinarli.
Ed in effetti i più interessati ad una piazza lunga un chilometro in un tale periodo di crisi economica più che gli attuali negozianti presenti a Spinea, sono forse i locatori di negozi in centro.
In effetti in una piazza chiusa si adattano bene locali di ristoro (bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, kebab...) che risaputamente sentono per ultimi gli effetti della crisi con un calo di consumi, e di conseguenza possono rimanere aperti con taluni canoni più a lungo di altre attività commerciali.

Inoltre a breve (15 gennaio 2013) scadrà il concorso per il riassetto di Piazza Marconi, uno dei punti cruciali dell'assetto del paese sotto svariati punti di vista, ivi compreso quanto sopra descritto.
L'appuntamento e soprattutto la premiazione sarà quindi utile a capire verso cosa tenderà il Comune nei prossimi anni, e quali altre mirabolanti idee dovrebbero essere inserite nel Piano di Assetto del Territorio.

Infatti nel PAT sono previsti ben tre possibili scenari di crescita del territorio: scenario 1 densificazione; scenario 2 amplificazione; scenario 3.

scenario 1

scenario 2

 scenario 3

Nei tre scenari la tangenziale sud quasi non è visibile, benchè già indicata collegata con via Matteotti, come non dovesse divenire un asse di interesse nell'assetto territoriale.
Per quanto riguarda la viabilità generale si segue lo sproporzionato progetto dell'amministrazione Tessari, convinta di poter spostare tutto il traffico di via Roma sulla tangenziale nord.
Appare del tutto evidente l'allungamento di percorrenza per chi proviene da via Miranese e dalla camionabile a sud (o da Mira e Dolo).
In alternativa si può notare come la "tangenziale nord" finisca a nord di Mirano, vicino Martellago, laddove non esistono arterie principali di scorrimento, se si esclude per l'appunto via della Costituzione che collega la Fossa con Martellago.

Mancano poi dettagli sulla viabilità locale, si pensi per esempio al quartiere Fermi il cui accesso sta fra una strada intasata (via Roma) ed un senso unico costringendo gli abitanti od i clienti del bar della Pellegrini ad accedere da via Capitanio o attraverso il quartiere limitrofo Dante.
Mancano dettagli sui poli di attrazione: punti turistici, chiese, piazze per manifestazioni, scuole con relativo traffico indotto, movimentazione generata dalla piscina, punti di richiamo per servizi di varia natura (poste, USSL, centri commerciali,..).

I quartieri esistenti vengono considerati nel piano di densificazione, ovvero nel caso in cui case vengano comprate e sostituite con palazzoni con più appartamenti (più famiglie, più auto) per rientrare dei costi di acquisto e vendita, costi che subiscono ribassi se nel periodo di crisi, l'assetto del territorio comunale casualmente cambia e dirotta nel quartiere da densificare quantità eccessive di auto rumorose e inquinanti.


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013