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mercoledì 22 gennaio 2014

Autostrada Orte-Mestre a Crea ?!

Mercoledì 19 febbraio nel Comune di Mira si è svolto un consiglio straordinario sull'autostrada Orte Mestre, a seguito dell'approvazione del CIPE del progetto preliminare della strada.
Invitati al consiglio vari sindaci interessati dal tracciato nel veneto: Dolo, Mirano, Spinea, Campagna Lupia, ...
Il sindaco di Spinea non ha partecipato per impegni, ma come raccontato dal sindaco di Mirano, si è detto fortemente contrario all'opera non essendo mai stato invitato alla discussione del progetto come avvenuto in passato per altri comuni come Dolo.

La Orte Mestre è un'autostrada che dovrebbe connettere la periferia romana con Venezia Mestre passando per centinaia di comuni italiani.
Relativamente al tratto finale il comune di Dolo è stato il primo coinvolto nella discussione del progetto intorno al 2008-2009, dato che i primi progetti convolgevano quel comune come sbocco viario.
Tuttavia allo stato di fatto oggi il progetto prevede due varianti che coinvolgono in toto il comune di Mira e presuppongono due possibili sbocchi: un innesto a Mestre-Marghera sulla tangenziale di Mestre; uno scocco a Crea, fra Mirano e Spinea, innestandosi con il passante di Mestre.
Contrari all'opera varie sigle riunite nel blog www.stoporme.org.
La questione è piuttosto nuova, tanto che persino sullo stesso sito stoporme.org i fotopiani disponibili per la regione Veneto sono quelli relativi allo sbocco a Roncoduro.

L'opera, inserita come complementare nelle TEN-T europee, opere di viabilità definire dall'Unione Europea, non risulta fra quelle fondamentali da sviluppare, tanto più che risulta un eguale doppione del collegamento attraverso l'autostrada del Sole, di soli pochi chilometri più lunga rispetto al nuovo tratto viario, motivo per cui la nuova opera sembra del tutto inutile o nel caso sarebbe da intervenire su quanto già esistente potenziando l'autostrada del Sole.
Quindi l'autostrada  più che utile ai territori atraversati, od all'Unione Europa con le sole 20 mila auto al giorno stimate nella relazione tecnica, sembra più utile alla stessa società progettista, in mano ad un pregiudicato per reati di truffa e corruzione (dagospia.com - interrogazione sull'autostrada).


La proposta della maggioranza di Mira è stata quella di terminare l'autostrada in comuni vicini per poi incanalare e potenziare la Romea (progetto della Romea commerciale), proposta a cui si oppongono alcuni comuni come quello di Dolo che subirebbe delle opere per il potenziamento della Romea, mentre con l'autostrada Orte-Mestre non subisce alcunchè avendo spostato il tracciato sul vicino comune di Mira e Spinea Mirano o Mestre-Marghera.

Un consigliere della minoranza invece ha puntualizzato come forse la vera utilità dell'autostrada, per cui alcuni comuni non si oppongono pienamente all'ora, riguarda la vicinanza dello sbocco a Crea-Mirano con il vicino complesso di Veneto City, cittadella di centri commerciali che si pensa di costruire fra Mirano e Dolo, aspetto che spiegherebbe per cui alcune parti politiche e comuni non siano del tutto contrari a determinate soluzioni tecniche.
In generalela minoranza si è cimentata nel ricordare più e più volte che l'autostrada è stata inserita nella legge obbiettivo ed è stata già approvata dal CIPE per cui è impossibile bloccarne la costruzione, un po' come avvenne per il Passante di Mestre e le sue opere complementari del 2007, e che casomai sarebbe da muovere richieste al "brontosauro messo in moto" per ottenere opere compensative sul territorio.

L'autostrada dovrebbe essere avviata dal 2015, giusto in tempo per l'entrata in vigore delle nuove norme sulla progettazione delle strade, recepimento della normativa europea, oggi in fase transitoria dal 2012 al 2016, anno in cui entreranno in atto.

Previo quindi che c'è chi  stima che l'opera costerà 10 miliardi di euro con il sistema del project financing (Orte-Mestre 10 miliardi di debiti sui cittadini), durante la dialogo al consiglio comunale di Mira il prezzo simbolico per la realizzazione dell'opera è stato indicato di 2 miliardi di euro... una cifra incommensurabile per sole 20 mila auto transitanti al giorno (dato da verificare sulla relazione tecnica).
Ma se anche le auto transitanti fossero di più e tali da garantire in 10-20 anni una spesa da 2 o 10 miliardi di euro, il maggior numero d'auto comporta sicuramente maggiori emissioni di CO2, o spostamento delle stesse dall'autostrada del sole, già esistente al nuovo tratto viario, con peggioramento dei vincoli di emissione per i comuni attraversati come da accordi con l'Unione Europea (si veda: Paes, manca qualcosa?) o stravolgimenti nella viabilità locale (si veda quanto successo con i furbetti del Passante di Mestre).

Non giova nemmeno l'elezione di Lupi ministro dei trasporti e delle infrastrutture per il recente "nuovo" governo Renzi, dato che è fra i maggiori sostenitori dell'opera:

MINISTRO Lupi, cosa la rende sicuro che questa volta il cantiere per la Orte-Mestre si aprirà? In passato agli annunci non è seguito l’avvio dei lavori.
La sicurezza mi viene dall’approvazione del Cipe, che è giunta in seguito a un’altra delibera, sempre del Cipe, che determinava le linee guida sulla defiscalizzazione delle opere in project financing e che impone condizioni tali per cui anche quello avviato per la Orte-Mestre può essere definito un processo certo.

Conferma il bando di gara internazionale per il 2014 e la posa della prima pietra nel primo trimestre 2015?
C’è una road map ben definita, con i passaggi della delibera Cipe in Corte dei conti prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista a febbraio. Di lì il concedente ha trenta giorni per pubblicare il bando di gara internazionale, e siamo ai primi di aprile. Poi 6 mesi per l’affidamento. L’avvio dei cantieri per gli espropri sarà nei primi mesi 2015 e l’inizio lavori nei primi mesi del 2016.

Quale pensa possa essere la scansione di realizzazione dell’opera? Si inizierà con l’adeguamento della attuale E45 o si partirà subito con il tracciato nuovo da Ravenna verso nord?
La road map prevista, e che noi auspichiamo si realizzi, prevede prima l’intervento sulla tratta Orte-Cesena-Ravenna.

Secondi alcuni tecnici, rispetto ai tempi in cui venne presentato il progetto, sono cambiate due condizioni: è diminuito il traffico veicolare e l’accesso al credito per le imprese costruttrici è sempre più difficile. L’intervento è ancora attuale?
La diminuzione del traffico ha due cause: la recessione e il degrado dell’attuale E45. Se i criteri per i nostri investimenti fossero questi sei anni di crisi dovremmo chiudere tutti i cantieri e rinunciare allo sviluppo e alla crescita. Non può essere così. Anzi, dobbiamo attrezzarci per cogliere la ripresa quando verrà e colmare il nostro gap logistico e infrastrutturale. Quanto al de- grado dell’attuale superstrada, i costi di manutenzione stanno diventando eccessivi e non risolutivi. Serve un intervento più radicale.

L’ambiente: saranno adottate misure particolari per la salvaguardia ambientale?
Il progetto ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale dal ministero dell’Ambiente, cui hanno contribuito, ripeto, i pareri delle cinque regioni interessate. Sono previste ovviamente, come sempre per le grandi opere infrastrutturali, opere di riqualificazione del territorio impropriamente chiamate, il termine e il concetto non mi piacciono, “opere di compensazione”.

L’intervento ha tra gli altri il pregio di ridurre il traffico pesante della Romea. Si potrà arrivare a vietare a questi veicoli di percorrere la statale?
La mia filosofia non è quella dei divieti ma di rendere conveniente l’alternativa.
fonte: www.mauriziolupi.it


domenica 2 agosto 2009

Camionabile chiusa al traffico

La prossima settimana al via i lavori per il sottopasso che collegherà Crea e Villaggio dei Fiori sulla Provinciale 81 (il tratto sarà chiuso per una settimana).

SPINEA, 29 luglio 2009 - Dalle ore 8 di lunedì 3 agosto alle 18 di sabato 8 agosto 2009 sarà chiuso il tratto della Provinciale 81 compreso tra gli incroci con via Crea e via Martiri. Il motivo è la realizzazione del nuovo sottopasso ciclopedonale che collegherà Crea e Villaggio dei Fiori. Sono eclusi frontisti e mezzi di soccorso.

In questi giorni il traffico leggero avverrà lungo via Crea mentre il traffico pesante verrà deviato sulla strada regionale 11 e la strada proviciale 27.
La strada regionale 11 è quella che va da Mestre a Mira, mentre la strada provinciale 27 è quella che costeggia tutto il fiume taglio da Mira-Marano fino a Mirano.

mercoledì 20 febbraio 2008

Articoli di giornale - chiudono via Rossini e Villafranca

LA NUOVA
sabato 16-02-08, 29 Provincia
Chiudono
le vie Rossini e Villafranca
SPINEA. Chiuderanno per sempre a partire da lunedì via Rossini e via Villafranca, nella zona di Crea. In quel punto, quasi ai confini con Mirano, transiterà il Passante di Mestre e per le due piccole vie comunali questo significherà chiusura definitiva. Via Rossini perderà lo sbocco a Crea su via Verona, rimanendo raggiungibile solo dalla provinciale 81, mentre via Villafranca non terminerà più sulla camionabile, ma sarà raggiungibile solo da viale Venezia, via dei Dori e via Vecellio. La procedura per la chiusura definitiva delle due strade era iniziata nelle scorse settimane, con l’inoltro delle specifiche richieste da parte della ditta Mantovani, incaricata dei lavori. Impossibile per via Villafranca mantenere lo sbocco sulla provinciale 81: in quel punto infatti il progetto prevede che la camionabile sovrappassi il tracciato autostradale con un cavalcavia. L’intersezione delle via comunale con la provinciale sarebbe capitata proprio in corrispondenza della rampe del cavalcavia, diventando impossibile mantenere il raccordo su due diversi livelli. Via Rossini invece andrà a morire proprio sul Passante. Procedono così spediti i lavori per il Passante in tutta la zona. Nelle scorse settimane gli operai hanno chiuso anche l’accesso a via Crea (in questo caso però solo temporaneamente) per creare il bypass provvisorio della provinciale, primo passo verso la realizzazione del cavalcavia. Una volta ultimato il sovrappasso la provinciale potrà tornare in asse e quindi i lavori per il Passante riprenderanno, con l’avanzamento dell’autostrada sotto il cavalcavia. Il lungo serpentone d’asfalto proseguirà poi verso Nord, nella zona della Fossa, dove transiterà in trincea sotto la rotatoria. (f.d.g.)

lunedì 28 gennaio 2008

Articoli di giornale - costruzione del viadotto del Passante

LA NUOVA
DOMENICA, 27 GENNAIO 2008
Provincia SPINEA: IL PASSANTE Apre il cantiere per il cavalcavia Verrà realizzato all’incrocio tra la provinciale e via Crea
SPINEA. Procedono spediti i lavori per il Passante nel territorio di Spinea. A partire da domani i cantieri interesseranno in modo più rilevante ed evidente anche la strada provinciale 81, nel tratto compreso tra il confine con Mirano e la rotatoria di via della Costituzione.
L’accesso a via Crea Ovest resterà infatti chiuso per almeno due settimane, per permettere la realizzazione di un by-pass provvisorio alla camionabile. In quel punto infatti dovrà essere realizzato il nuovo cavalcavia autostradale sul Passante. I lavori procederanno per fasi: per prima cosa verrà steso un nastro d’asfalto provvisorio parallelo alla provinciale, su cui sarà dirottato il traffico della camionabile e questo determinerà la chiusura temporanea di via Crea. In quest’arco di tempo (due settimane circa) il centro della frazione potrà essere raggiunto solamente da Est, cioè da via della Costituzione.
In un secondo momento si procederà alla demolizione dell’attuale tratto di provinciale 81 e alla successiva realizzazione del cavalcavia al posto della vecchia strada. Appena pronto il viadotto, il traffico potrà tornare sulla provinciale e si potranno quindi riprendere i lavori del Passante sotto il nuovo manufatto. Di lì l’autostrada, dopo aver lambito l’abitato di Crea, passerà in trincea, proseguendo a Nord verso la rotatoria della Fossa. Da domani dunque si procederà con i lavori di asfaltatura del by-pass provvisorio alla provinciale, che comporterà la chiusura dell’incrocio con via Crea. Se i lavori non subiranno intoppi l’opera sarà completata nel giro di due settimane, dopodiché l’accesso a Crea dalla provinciale 81 sarà ripristinato.
Si passerà quindi alla seconda fase, con la realizzazione del nuovo cavalcavia autostradale. Intanto l’impresa Mantovani ha inoltrato la richiesta per procedere, sempre in quella zona, con la chiusura definitiva delle vie Villafranca e Rossini, nel tratto interessato dal tracciato dell’autostrada. Entrambe le strade saranno infatti tagliate dal Passante e diventeranno vie senza uscita.
Via Rossini perderà di fatto lo sbocco a Crea su via Verona, rimanendo raggiungibile solo dalla provinciale 81, mentre via Villafranca non terminerà più sulla provinciale camionabile, ma sarà raggiungibile solo da viale Venezia, via dei Dori e via Vecellio. (Filippo De Gaspari)

Articolo di giornale - chiusura dell'intersezione fra via Crea e la provinciale 81

Il GAZZETTINO
Domenica 26 gennaio 2008 SPINEA
Strada
chiusa
Da lunedì 28 gennaio per due settimane resterà chiusa l'intersezione tra via Crea e la strada provinciale 81 per lavori di realizzazione del nuovo cavalcavia autostradale. L'impresa Mantovani ha inoltrato richiesta per procedere con la chiusura definitiva di via Villafranca e via Rossini nel tratto interessato dal passante. Si stanno preparando le autorizzazioni necessarie.

lunedì 7 gennaio 2008

Articoli di giornale - Varie sul Passante

LA NUOVA
VENERDÌ, 28 DICEMBRE 2007
Provincia Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè


MESTRE. Visto dall’alto dell’elicottero, sembra una di quelle piste per le biglie che in spiaggia si disegnano trascinando il più piccolino per le gambe, usando il fondoschiena per sagomare il percorso sulla sabbia. Ci sono i rettilinei, le curve in ripetizione, i ponti e i tunnel, che solitamente sono i più difficili da affrontare. Il Passante di Mestre è ormai un unico grande solco sul terreno di 32 chilometri.

Un unico grande solco inciso dal “vomere” delle decine di ruspe delle 66 imprese - tra appalti e subappalti - che lavorano nei cantieri. Un solco che si vede e che resterà perché non basta un colpo di mano sulla sabbia per far finta che non sia successo nulla. «Fa un bell’effetto - dice il commissario speciale al Passante e dirigente della Regione, Silvano Vernizzi - vedere che l’autostrada sta prendendo forma, anche perché non è stata facile la relazione con il territorio».

Commissario Vernizzi, il 23 dicembre 2008 è prevista l’apertura del Passante: ce la farete davvero?

«Siamo nei tempi previsti, abbiamo anche aperto i cantieri nei due tratti più complicati dal punto di vista tecnico».

A quali si riferisce?

«Il tunnel sotto la Castellana, a Martellago, perché è il tratto più lungo in galleria, circa 400 metri. E i tunnel sotto la tratta ferroviaria Padova-Venezia, a Vetrego di Mirano, dove il terreno è molto friabile e ci sono molte falde d’acqua».

Gli anziani del posto ricordano un vecchio proverbio: “A Vetrego o me bruxo o me nego”. Già anni fa un cantiere per un sottopasso provocò lo smottamento della massicciata ferroviaria. Rischiate di rimanere scottati?

«E’ un proverbio che non conoscevo ma che è perfetto per il luogo, perché c’è un terreno pieno di insidie, che cambia conformazione a distanza di pochi metri. Abbiamo già realizzato un sottopasso per una bretella complementare, e non abbiamo avuto problemi, anche se abbiamo dovuto fare i conti con una falda in pressione spuntata all’improvviso. E’ andata bene e speriamo che continui ad andare bene».

Altri interventi importanti?

«A metà febbraio dovremo abbattere un altro viadotto, all’altezza di Dolo, quindi chiuderemo per una notte l’autostrada nel tratto Villabona-Dolo».

Febbraio è lontanissimo. Entro fine anno il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro la vuole sostituire. In sua difesa di sono schierati sindaci, Provincia, Regione, parlamentari veneti, e perfino i comitati.

«E’ evidente che il sostegno di tutti questi soggetti mi ha fatto molto piacere. Ma il sostegno dei comitati, con i quali gli scontri, sempre civili, sono stati molti, in modo particolare, perché proprio non me lo aspettavo».

Ipotizziamo che lei continui ad essere il commissario al Passante anche nel 2008: come la mettiamo con l’attraversamento del canale Taglio a Mirano?

«Il progetto del ponte pensato dal’architetto Siviero è pronto da tempo e soddisfa il Comune di Mirano. Il sindaco Gianni Fardin aspettava solo la conferma dal governo del finanziamento di 20 milioni di euro per le opere di mitigazione. Quei soldi ora sono sicuri, quindi non ci sono più ostacoli all’accordo, che dovrebbe essere siglato all’inizio di gennaio».

Il 23 dicembre del 2008 aprirà l’autostrada tra Dolo e Quarto d’Altino. Ma quanto bisognerà aspettare per i caselli intermedi del Passante?

«L’apertura dei caselli di Crea e Preganziol è prevista per l’estate del 2009. Per quello di Martellago-Scorzè, che ha subìto uno spostamento a causa di una modifica al progetto per la tutela dell’oasi vincolata di Robegano bisognerà attendere».

A che punto è la progettazione?

«Abbiamo realizzato il progetto preliminare, che lo localizza a Cappella. Il progetto dovrà essere approvato dal Cipe, ma prima, a inizio gennaio, lo faremo vedere ai comuni interessati: Scorzè, Martellago e anche Salzano».


Rebus opere complementari garantiti 200 milioni di euro Una storia lunga 30 anni che ha avvelenato Mestre MITIA CHIARIN

MESTRE. La partita non si chiude tra un anno. Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l’impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c’è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008, primo esempio di «federalismo autostradale», ha promesso il ministro Di Pietro. Che nel frattempo vuol «licenziare» il commissario Vernizzi per sostituirlo con il presidente dell’Anas Ciucci. E il Veneto, è storia di questi giorni, torna ad alzar le barricate. E va deciso il futuro della tangenziale di Mestre. Probabilmente resterà un sogno l’abbattimento; il rischio è che rimanga a pieno servizio, se non si troverà un innesto diverso per la Romea commerciale, il cui tracciato è stato bocciato. Ecco le questioni ancora aperte di un progetto, il Passante appunto, che ha oramai trent’anni di storia anche se i cantieri chiuderanno solo il prossimo anno. Mestre attende dagli anni Settanta una alternativa al caos quotidiano sulla tangenziale. Affossati le complanari, il tunnel e il collegamento «largo» con Vicenza, dal 1990 la priorità del Veneto si chiama Passante. Il primo progetto preliminare è del 1997, confermato nel secondo accordo Stato-Regione del 2001 e dalla delibera del Cipe del 2002, quando la Legge Obiettivo mette fine alle doglianze dell’Ue sulla scelta di affidare alle tre concessionarie autostradali (Autovie Venete, Autostrade Spa e Venezia-Padova) la realizzazione e gestione della nuova autostrada. Il 30 novembre 2002 arriva il nuovo progetto preliminare. E’ cosa fatta? No. A Mestre è allarme smog, la tangenziale è al collasso. La terza corsia non può bastare. Nel febbraio 2003 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara lo stato di emergenza ambientale per la tangenziale e poi a marzo nomina il commissario delegato; è il segretario regionale delle infrastrutture della Regione Veneto, Silvano Vernizzi. Nell’aprile del 2003 il commissario attiva le procedure per l’approvazione del progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale che viene approvato dal Cipe nel novembre dello stesso anno. E comincia lo scontro, durato fino ad oggi, con i cittadini e gli amministratori locali, da Treviso a Venezia, contrari al tracciato. Ad agosto 2003 viene approvato il bando di gara per il «general contractor». Nel febbraio 2004, la gara viene assegnata all’Ati, sostituita poi dalla Società di progetto «Passante di Mestre». Il contratto viene firmato il 30 aprile del 2004 da Impregilo Spa, Grandi Lavori Fincosit, Fip Industriale, Cooperativa Muratori e Cementisti, Consorzio Veneto Cooperative, Serenissima costruzioni. Il via ai lavori l’11 dicembre del 2004. Sul cartello di cantiere, i 1320 giorni di lavori necessari per realizzare l’opera che vale 864 milioni e 262 mila euro, scadono il 1º maggio 2008 ma la fine dei lavori ci sarà solo tra un anno. Sia perchè le opere sono oggi, a tre anni di distanza, realizzate per il 60% sia perchè le ultime varianti al tracciato, quelle di Salzano e Martellago, hanno ritardato i cantieri. Nel frattempo c’è già una inaugurazione da ricordare. Il 7 agosto scorso sono stati aperti al traffico i primi sette chilometri, tra Quarto d’Altino e Mogliano per collegare l’A4 alla A27. Ma è un flop: la striscia d’asfalto è scarsamente utilizzata.



I NUMERI Lavori al 60% espropri al 98% Finanziamenti pari a zero per gli interventi in fascia B, compito della nuova società Anas-Regione

Lavori realizzati al sessanta per cento, cantieri consegnati all’ottanta per cento, mentre affidamenti, monitoraggio ambientali e bonifiche belliche sono concluse. Ecco il bilancio dei cantieri del Passante, «fotografati» al 30 novembre scorso. I ritardi per le varianti al tracciato reclamate dalle amministrazioni di Salzano e Martellago, spiegano dalla Regione, hanno rallentato il lavoro dei 670 tra impiegati ed operai di 66 imprese tra appalti e subappalti che operano tra Mira e Quarto d’Altino, lungo i 32 chilometri e 200 metri che comporranno la nuova autostrada. In questo momento si lavora per chiudere gli espropri degli edifici che dovranno lasciar spazio alla striscia di asfalto, lungo la Castellana. Per questo gli espropri sono conclusi ad oggi per il 98 per cento mentre per le interferenze la percentuale scende al 60 per cento per la necessità di coordinare gli interventi nei cantieri con Acm, Enel, Telecom, Consorzi di bonifica. (m.ch.)




I COMITATI «Impatto ambientale contenuto, intervento condiviso» I residenti a difesa del commissario Vernizzi: rischiamo di ripartire da zero

MIRANO. «Niente cambio di commissario al Passante. Meglio continuare con Silvano Vernizzi altrimenti si rischia di tornare indietro e perdere altro tempo». Così la portavoce del comitato No al Passante, Rosanna Zanon, commenta la decisione del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, di sostituire Vernizzi col presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. In pratica per i comitati è questa la preoccupazione maggiore ad un anno esatto dall’apertura dell’autostrada Dolo-Quarto d’Altino. Così hanno deciso di scendere in campo per difendere Vernizzi. «Anche noi abbiamo inviato una lettera a Di Pietro - continua Zanon - dove lo invitiamo e rivedere la sua posizione. Cambiare commissario a pochi mesi dall’inaugurazione del Passante è controproducente». Il ragionamento di Zanon è molto semplice. In questi anni di attività il comitato si è concentrato soprattutto sulle opere di mitigazione ambientale. Con Vernizzi si è instaurato un dialogo nel rispetto reciproco dei ruoli e alla fine i risultati stanno dando i loro frutti. «Nel progetto originario - continua Zanon - c’erano solo le barriere fonoassorbenti e la recinzione a sette metri dal confine della strada. Ora, invece, sono stati stanziati fondi per il Passante Verde, abbiamo studiato fasce di rispetto dove non edificare, piste ciclabili a ridosso delle opere complementari, cercato di salvaguardare le aree agricole, creato boschi specie a Mirano, Martellago e Scorzè. Per raccogliere gli euro necessari abbiamo contattato e stimolato i parlamentari veneti per rendere meno drammatico l’impatto ambientale del Passante. Alla fine avremo un’infrastruttura abbastanza condivisa dal territorio e sarebbe la prima volta in Italia. Per questo motivo cambiare Vernizzi non servirebbe a granché. Siamo in una fase molto delicata, dove abbiamo chiarito con gli enti locali quali potrebbero essere gli scenari futuri. Con lo stesso attuale commissario abbiamo studiato e apportato alcune migliorie all’opera ma se ora venisse a mancare questa esperienza, collaudata in tre anni di lavoro, si perderebbe solo del tempo mentre noi vorremmo che i lavori di costruzione dell’autostrada e del Passante Verde procedessero assieme. Ricordiamoci che ci sono ancora due ricorsi al Tar congelati».(Alessandro Ragazzo)



sabato 15 dicembre 2007

Viabilità Mirano nord


I comitati faticano ad andare d'accordo sulla questione viabilità a Mirano. Troppa la distanza tra le posizioni, soprattutto in merito all'alternativa al Pum proposta dai Comitati di via Bollati, via Scaltenigo, via Luneo e Campocroce e sottoscritta da Italia Nostra e Mirano Condivisa: una circonvallazione che porti il traffico pesante fuori da Mirano, sfruttando strade esistenti o già approvate e quindi in via di realizzazione che tocchino le zone industriali dei comuni limitrofi e che si basa su un semplice principio: perchè Mirano deve sopportare un traffico che non genera? II documento in questione propone un anello che parte dalla Nolese in zona Santa Maria di Sala e si immette nella nuova variante della Sr515, passa l'Aprilia, Ponte Casino, arriva fino a Scorzè per poi scendere verso sud in zona industriale. Si scende ancora, attraverso la variante di villa Combi a sud di Martellago, si entra in via della Costituzione (Sp 36) e si prosegue fino alla rotonda di Crea, si imbocca la rotatoria di via Taglio verso via Venezia per poi prendere via Porara ("via che, con l'arrivo del Passante, verrà ampiamente potenziata, compreso un nuovo cavalcavia che scavalcherà il Passante"). Si arriva a Vetrego Est. Qui si prende quel piccolo di strada che attualmente fa parte dell'autostrada ma che col Passante, che sposterà il casello di Villabona a Roncoduro, verrà destinato al traffico in uscita dall'autostrada. Da qui, si atttaversa l'intera zona industriale di Cazzago, fino alla rotatoria di Arino (dove, cioè dovrebbe sorgere Veneto City), per poi procedere per la futura strada interprovinciale di Pianiga e Vigonza per ricollegarsi alla Noalese, tornando così al punto di partenza. A nord, due possibili varianti al passaggio per Scorzè: una tangenziale a sud di Robegano o una tangenziale nord di Salzano, che si ricolleghi appunto a nord con la 515e a est con la Sp36 attraverso via Villetta (attualmente, però vietata al traffico per i mezzi pesanti). Una proposta parziale, secondo l'amministrazione comunale, in quanto non terrebbe conto del traffico leggero. "Una soluzione - ha ribadito l'assessore all'Ambiente Anna Gnata - che si basa su delle ipotesi e che vorrebbe sostituirsi al Pum, un piano basato invece su accurati daiti scientifici". I più conviniti dettrattori dell'ipotesi restano i comitati del Cosp, che non intendono spostare l'attenzione dalla loro unica risposta possibile al problema: la tangenziale a nord di Mirano - "In questo progetto vengono coinvolte almeno una decina di amministrazioni. - ricorda Andrea Maddalon - Come pensate di riuscire a mettere d'accordo tutti?". I tempi stringono, Regione e Veneto Strade presto chiederanno di sottoscrivere un protocollo d'intesa per risolvere le questioni ancora in ballo ma Mirano, al momento, non ha ancora deciso. Il rischio e quello di trovarsi spalle al muro con l'acqua alla gola se l'Amministrazione non dà una svolta alla trattativa, le soluzioni verranno imposte dall'alto.
Come qui spiegato, il traffico uscente da Mirano indipendentemente da quella che sia la fonte viene direzionato verso centro sud.
A nord esistono delle vie attualmente insufficienti a sopportare un qualsiasi traffico passante o sostenuto.
Tuttavia la soluzione prospettata per spostare il traffico dal centro di Spinea necessita di dirottarlo a nord in posizione assai sconveniente per chiunque arrivasse dalla Fossa e da via Taglio diretto a Mestre centro.

lunedì 3 dicembre 2007

Previsioni di aumento traffico dovute al Passante

La VAS del Passante di Mestre era stata indicata in questo post.


Riportando dalla valutazione di impatto ambientale:
Il Passante di Mestre: autostrada a doppia carreggiata separata con 3 corsie per senso di marcia la cui capacità teorica oraria nelle condizioni di deflusso libero è di 6000 veicoli equivalenti per ora e per senso di marcia con una velocità massima per gli autoveicoli di 130 Km/h.. La barriera di Villabona è arretrata sino a Dolo subito ad est della connessione tra il Passante e la A4. Tale soluzione prevede 2 nuovi ingressi liberalizzati ad est della barriera: un casello a Vetrego ed uno a Borbiago (cfr.successivo punto 1). La barriera di Quarto d’Altino è anch’essa arretrata appena ad ovest della connessione tra il Passante e la A4. Le tariffe previste sulla nuova autostrada sono le medesime attualmente presenti nelle tratte autostradali dell’area. Mentre nelle barriere del sistema aperto della tangenziale si è previsto un pedaggio pari a 90 centesimi di Euro a Dolo, a 60 centesimi di Euro sulla A27 e a 70 centesimi sulla A4 per la barriera di Quarto d’Altino.
Raccordo casello di Spinea e Borbiago/Oriago nuovo casello sulla A4 – Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h. La connessione con svincolo e casello tra il Passante e la stazione SFR di Maerne è stata implementata solo come test infrastrutturale. La connessione stradale è ad 1 corsia per senso di marcia con velocità di base pari a 90 km/h;

....
La tangenziale continua a mantenere una forte attrattività in tutte le configurazioni simulate, funzione del suo ruolo centrale rispetto allo sviluppo territoriale dell’area di studio, in qualche caso incrementato a causa dell’arretramento della barriera di Villabona e la conseguente attrattività della tratta liberalizzata Dolo – Villabona e per l'introduzione di nuovi svincoli liberi.
La rete viaria ordinaria risulta viceversa scaricata in tutte le configurazioni simulate, con qualche
attenzione alla situazione di regime (2020) qualora i tassi di crescita degli scenari alti venissero
effettivamente confermati nel tempo.

...
Connessione SS309 Romea – collegamento tra la SS309 Romea con un nuovo casello sulla A4 in località Oriago. Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.
Strada dei Bivi - Nelle simulazioni di base del modello la strada termina in località Trivignano Olmo in connessione alla SS245. Il collegamento previsto affianca il tracciato ferroviario Mestre-
Castelfranco e collega l’uscita della Tangenziale di Mestre dove si collega alla SS14-Bis con la
località di Olmo. In uno dei test a carattere infrastrutturale la strada dei Bivi si chiude verso ovest sulla SP33 a Spinea ed è completata con una diramazione verso nord alla stazione SFR di Maerne. Le caratteristiche della strada sono quelle del tipo IV CNR alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 1.250 veicoli equivalenti ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.

....
DESCRIZIONE DEL TRACCIATO AUTOSTRADALE
Barriera di Venezia Ovest - Casello di Spinea
Il tracciato si stacca dalla sede attuale dell’A4 prima del sovrappasso di accesso al casello esistente di Dolo, in Comune di Pianiga, piegando verso Nord-Est. L’attuale conformazione dello svincolo di Dolo viene modificata per consentire l’inserimento della nuova barriera denominata Porta Ovest di Venezia (Dolo), prevista sull’attuale sede autostradale in direzione di Venezia e la contemporanea dismissione del casello esistente. Il tratto di A4 compreso tra la nuova barriera di progetto e l’esistente di Villabona/Mestre verrà, quindi, liberalizzato. E’, quindi, previsto anche l’adeguamento della viabilità locale di accesso alla nuova barriera e il collegamento in direzione di Venezia. Il tratto è caratterizzato dalle trincee e gallerie artificiali per attraversare la ferrovia Milano-Venezia e Via Caltana e dal ponte sul Canale di Mirano (Taglio). L’asse autostradale ridiscende, quindi, a piano campagna e contemporaneamente devia verso Nord
con una curva planimetrica di raggio pari a 1360 m. Scavalcato il Canale Menegon il tracciato
incontra lo svincolo per il casello di Spinea, cui si collegherà, con un nuovo raccordo a 2 corsie per
senso di marcia, la SS 309 Romea, che si diparte dalla rotonda Rana in comune di Venezia.
Casello di Spinea - Casello di Martellago
Dopo il casello il tracciato si insinua in trincea in un varco presente tra i centri abitati di Spinea e
Mirano per sottopassare quest’ultima rotatoria per poi risalire in superficie, all’altezza dell’attraversamento del fosso Parauro. E’ inoltre prevista la costruzione di un cavalcavia
sull’autostrada lungo la SP 31 Mirano-Oriago. A nord del fosso Parauro il tracciato si sviluppa in leggero rilevato tra i confini comunali di Spinea, Martellago e Salzano. A Nord di Via Zigaraga il tracciato di progetto sale maggiormente in rilevato per scavalcare in viadotto di 645, la linea ferroviaria Venezia-Treviso, all’altezza di Via Cavino. Superato il Rio Roviego il tracciato rimane in rilevato per superare in rapida successione il Fiume Marzenego e il Rio Storto. Nel tratto compreso tra questi due manufatti il tracciato attraversa marginalmente l’area a verde ex cava Villette presso la Fornace (area SIC). Per assicurare la permeabilità ambientale e idraulica tra le due sub-aree generate, è prevista la costruzione di un viadotto lungo 120 m. Il tracciato prosegue, quindi, verso Nord attraversando Via della Rimembranza, dove è prevista la
costruzione di un cavalcavia, prima di raggiungere il casello di Martellago. Il casello è collegato alla viabilità ordinaria tramite una nuova arteria che si innesta a nord sulla ex SS 245 “Castellana”, nel tratto compreso tra Scorzè e Martellago, e a sud sulla SP 36 tra Martellago e
Spinea. Su tale casello convergerà, quindi, il traffico di queste arterie gravitante nell’area di Salzano, Scorzè, Noale, Martellago e Zero Branco (TV).
...
Raccordo Casello di Spinea – SS 309 Romea
Il casello di Spinea rappresenta il terminale della SS 309 Romea sul Passante ed è, quindi, elemento fondamentale dello schema di drenaggio dei traffici che oggi congestionano la tangenziale. Il raccordo Romea supera in sovrappasso la linea ferroviaria MI-VE e la SP 29, per la quale sono previste specifiche opere di deviazione in sede separata. Dopo un breve tratto in appoggio il tracciato sottopassa in galleria artificiale l’autostrada A4 e la ferrovia VE-Adria.
Sfruttando i dislivelli del sottopassaggio è prevista la realizzazione di rampe di allacciamento alla A4, che consentono di effettuare manovre di scambio nella direzio ne Venezia-Mestre (in entrata e uscita). Proseguendo verso sud il tracciato in progetto si congiunge alla SP 81 completando il by-pass del centro abitato di Oriamo, prima di raggiungere la rotatoria di svincolo della SS 309 Romea e SS 11 Padana superiore. Nel complesso, il tracciato in esame, lungo circa 6,8 Km, oltre a garantire il raccordo della grande viabilità di progetto con le direttrici attestate a Sud del nodo di Mestre, permette di realizzare la circonvallazione completa dei centri abitati di Spinea e Oriamo.
L’itinerario è completato dal collegamento a unica carreggiata, lungo circa 2,1 Km tra la SP 31Mirano/Oriago ed il piazzale lato Est del casello, che consente il drenaggio del traffico che oggi
insiste sulla SP 29 Spinea/Mira nel tratto in fregio dell’abitato di Crea.
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Opere complementari
I 32 chilometri di progetto dell’autostrada richiedono una serie di opere accessorie al tracciato oltre quelle ad esso direttamente connesse (svincoli, adeguamenti dei raccordi, deviazioni agli incroci e così via). Di queste ultime, in relazione al paesaggio, si è tenuto conto nella descrizione fin qui fatta dell’asse autostradale vero e proprio. Altra importanza assumono invece le cosiddette Opere Complementari. Si tratta infatti di opere in appendice di continuità, oppure distaccate dal corpo principale, della cui realizzazione il proponente si fa carico con l’obiettivo di rendere coerente e più solida la definizione dello scenario di progetto. In tal senso la loro funzione, lontano dal semplice corollario di ‘ricucitura’ della viabilità, è quella di completare il quadro degli elementi per la scelta fra le grandi alternative di fondo. L’opzione base presentata dal progetto tende infatti a risolvere gli aspetti trasportistici univocamente, tenuto conto delle necessità/opportunità delle diverse scale territoriali. I benefici attesi in senso lato, ed in particolare sociali ed economici, possono risultare allo stesso tempo di segno positivo anche nei termini di paesaggio, così come inteso nei paragrafi iniziali di questa componente. Le opere complementari hanno sviluppo diverso, con obiettivi precisi in coerenza con le realtà dei
luoghi attraversati e le prospettive indicate dai piani. Il loro impegno di ambiente, e specificamente quello di tipo paesaggistico, è in generale di profilo medio-basso, essendo legato a categorie di progetto (sezioni stradali) variabili, e comunque di ridotta interferenza di intervisività. A seguire vengono segnalate le opere complementari di maggior rilievo associate al progetto; in particolare:
- Raccordi Vetrego-A4;
- Casello Spinea-Svincolo Oriago;
- ‘La Fornace’;
- Variante di Martellago;
- Terraglio Est e collegamento A27-S.P. 64.
...
Casello Spinea – S.S.-309 Romea
COMPLEMENTARE n. 2
Il Raccordo casello di Spinea –è una delle principali opere complementari del Passante autostradale. Esso costeggia inizialmente il Canale Menegon definito dal PALAV ambito fluviale da riqualificare, attraversa il Rio Cimetto e, dopo aver costeggiato il Canale Cime supera tramite viadotto la linea ferroviaria Milano-Venezia e la SP29 Spinea-Mira. In questa zona, tra i comuni di Spinea e Mira, il paesaggio è caratterizzato da un sistema di campi chiusi ad uso seminativo o a cultura mista, con scarsa presenza di abitazioni. L’arteria entra poi nel Comune di Venezia-Mestre, affianca a sud un’area ad interesse paesisticoambientale e delle zone agricole pregiate di tutela ambientale, attraversando in galleria l’autostrada A4 Venezia – Milano.
L’opera infine costeggia alcune aree antropizzate e, dopo l’intersezione con lo Scolo Lusore, si
collega alla SS309 Romea per mezzo di una rotatoria che interessa un’area di pregio ambientale
avente le stesse caratteristiche di quella precedentemente descritta.


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mercoledì 28 novembre 2007

Casello del Passante dietro Crea - aree industriali - considerazioni sul traffico



  • Nel sistema viario già discusso, con il quartiere Dante (via D'Annunzio, via Alfieri e via Bennati) diventato dorsale di collegamento fra arterie principali si indicano sia il casello dietro Crea che le aree industriali (giallo ocra). (viene utilizzata la base cartografica e la mappa del casello di Crea qui reperita)
  • Il passante con il casello modificherà il numero delle utenze delle strade statali (via Luneo).
  • Come si può notare l'innesto avverrà sul territorio di Mirano e per accedervi si potrà percorrere il tratto di via Roma ed il tratto di statale da via Fornase. Non è noto quanto traffico richiamerà da Chirignago e frazioni/comuni limitrofi.
  • L'esecuzione dei lavori prevede prima la realizzazione del tratto principale del Passante ed in seguito il potenziamento delle strade statali e la creazione del casello. Ciò mostra come l'asse delle strade statali sia fondamentale per evitare un veloce defluire del traffico veicolare senza interessamento di centri cittadini.


  • Come opera secondaria al passante è prevista inoltre la realizzazione di una strada che colleghi Mestre alla strada statale (fra Maerne, Spinea e Mirano). Tale strada prioritaria per il centro cittadino di Spinea potrebbe costituire una riduzione del traffico per via Rossignago e via Asseggiano, qual'ora vi siano delle efficienti dorsali di collegamento ed un efficiente direzionamento lato Chirignago - Mestre. Fra le opere di progetto del Passante non è prioritaria.
    Strada dei Bivi - Nelle simulazioni di base del modello la strada termina in località Trivignano Olmo in connessione alla SS245. Il collegamento previsto affianca il tracciato ferroviario Mestre- Castelfranco e collega l’uscita della Tangenziale di Mestre dove si collega alla SS14-Bis con la località di Olmo. In uno dei test a carattere infrastrutturale la strada dei Bivi si chiude verso ovest sulla SP33 a Spinea ed è completata con una diramazione verso nord alla stazione SFRM di Maerne. Le caratteristiche della strada sono quelle del tipo IV CNR alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 1.250 veicoli equivalenti ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h. link




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venerdì 23 novembre 2007

Articoli di giornale - La tangenziale di via Luneo è necessaria - Casello del Passante a Crea

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 22 NOVEMBRE 2007
Provincia Mirano. E intanto in centro storico nasce un nuovo comitato «La tangenziale di Luneo è necessaria» Stasera Fardin incontra i residenti del quartiere contrari al progetto FILIPPO DE GASPARI
MIRANO. Gianni Fardin e la sua giunta nella tana del lupo. E’ in programma questa sera, alle 20.30, nella ex scuola del quartiere, l’atteso incontro tra l’amministrazione e i residenti di via Luneo. Un faccia a faccia annunciato da tempo, dopo mesi di scontri tra i comitati cittadini sulla cosiddetta tangenziale Nord, che dovrebbe lambire proprio l’abitato di Luneo. Da tempo i residenti del quartiere, che hanno dato vita non ad uno, ma bensì a due comitati contro la tangenziale, chiedevano un incontro col sindaco.
Un incontro per poter esprimere la loro posizione in maniera chiara. Oggi finalmente il confronto. Una riunione che non si preannuncia facile, anche perché le parti arrivano con idee diametralmente opposte in merito alle scelte da fare. I comitati, pur da posizioni diverse e supportati anche dai cittadini dell’area Sud di Salzano, ribadiranno il loro «no» alla tangenziale, mentre Fardin arriverà al Luneo con in mente il progetto della variante, considerato prioritario su tutti gli altri assi previsti attorno al centro città.
«Le posizioni dei comitati le conosciamo - afferma Fardin - vogliamo ora incontrare direttamente i cittadini e sentire le loro opinioni. Cercheremo di spiegare il perché un’ipotesi di questo tipo è valida non solo per Mirano, ma anche per lo stesso quartiere di Luneo». Ma molti cittadini arriveranno all’incontro col dente avvelenato anche per il ridotto margine di preavviso con cui il Comune ha comunicato l’incontro. «Due giorni sono troppo pochi - attacca Massimo Zaratin - come facciamo ad avvisare tutti?». Nonostante le distanze, il sindaco ha garantito massima disponibilità al confronto, in particolare sul tracciato della variante: «Non si è ancora deciso come e dove farla: su questo aspetto sono ancora aperte tutte le ipotesi». Intanto la moda dei comitati contagia sempre più miranesi: a dimostrarlo è anche la nascita di una nuova formazione, il Cocem, Comitato del centro di Mirano. «Abbiamo intrapreso una raccolta firme nei negozi del centro - afferma il portavoce Tiziano Veronese - per esprimere ferma contrarietà alle targhe alterne e a provvedimenti che inibiscono l’accesso del traffico verso il centro di Mirano: vogliamo una politica che favorisca le attività commerciali e artigianali, anima della nostra città». Ma il Cocem chiede anche che i 19 milioni di euro stanziati dalla Regione siano destinati alle opere di mitigazione ambientale del Passante e non per nuove opere viarie, come le tangenziali. Ferma l’opposizione anche al nuovo casello di Crea, giudicato «non necessario vista la vicinanza dei caselli di Roncoduro e Borbiago».

Riguardo al Casello di Crea, di cui il sindaco di Spinea Claudio Tessari si vanta spesso di aver ottenuto la costruzione, qualche dubbio sorge non tanto sull'utilità, quanto sull'effetto nel territorio residenziale, soprattutto a fronte delle modifiche apportate recentemente alla viabilità del quartiere Dante.
Per il resto Spinea è già invasa da molti veicoli passanti che ogni giorno si dirigono a Mestre dal comune stesso e dai comuni limitrofi (Mirano, Marano, Maerne-Martellago).
Tra l'altro il comune di Spinea fra quelli del Miranese è quello a maggiore superficie urbanizzata e minore superficie totale (il che indica come di campi e spazi liberi per costruire non ve ne siano).


giovedì 25 ottobre 2007

articoli di giornale - Lavori sulla rotatoria

IL GAZZETTINO
mercoledì 24 ottobre 2007 Spinea
Grandi opere e modifiche alla viabilità La circolazione cambia a vista d'occhio
(d.t.) La viabilità di Spinea cambia a vista d'occhio. Vuoi per lasciare lo spazio ai lavori per le grandi opere, vuoi per le previste modifiche per il miglioramento della circolazione, nel giro di un settimana i punti cruciali del traffico spinetense, che nella stragrandè maggioranza dei casi è quello che attraversa via Roma, saranno sottoposti a modifiche significative. Procedono a spron battuto i lavori per il Passante. Nel Miranese, ormai, si è entrati . nel vivo: da lunedì, infatti, sono cominciati i lavori alla rotonda della Fossa, tra Spinea è Mirano. In quel particolare punto, come più volte sottolineato, l'autostrada passerà in sotterranea. I lavori verranno affrontati progressivamente, per tappe: in un primo momento la rotonda sarà trasformata a "fagiolo", quando i lavori cioè coinvolgeranno la parte nord. Quando si opererà invece al centro della rotatoria, il traffico viario tornerà allo normalità. Giovedì scorso, nel frattempo, è stata aperta la nuova rotatoria ai piedi del cavalcavia al Graspo d'Uva e il contestuale spegnimento del semaforo davanti alla chiesa. (resterà la chiamata pedonale) con il breve tratto a senso unico di via Cattaneo. In settimana è anche prevista la riapertura di via Asseggiano.

Peccato che proceda verso il peggio per determinati quartieri.
Lamentele sulla circolazione.

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 24 OTTOBRE 2007
Provincia La rotatoria lascia spazio al Passante Spinea. Aperto il cantiere alla Fossa dove l’autostrada sarà in trincea
SPINEA. Nuova viabilità alla rotatoria della Fossa, tra Spinea e Mirano, interessata in questi giorni da importanti lavori per la realizzazione del Passante di Mestre. Da lunedì la rotonda è stata notevolmente ridotta e traslata ad Est, verso Spinea, per permettere al cantiere autostradale di avanzare nella parte Ovest. In pratica è stata realizzata una nuova rotatoria a forma di «fagiolo», schiacciata verso lo svincolo di Spinea: chi proviene da Mirano dovrà quindi seguire un percorso provvisorio che attraversa la vecchia aiuola centrale, prima di immettersi nella nuova rotonda ovale. E’ la prima tappa dei lavori che interesseranno la viabilità in quel punto: terminate le opere strutturali nella parte Ovest, la rotatoria tornerà nella sua forma tradizionale, ad ampio raggio, per permettere la ripresa dei lavori al centro. I particolari della nuova viabilità erano già stati definiti nel dettaglio oltre un mese fa nella sede di Veneto Strade, tra tutti gli enti interessati. «L’obiettivo - spiegano dall’Ufficio viabilità del Comune di Spinea, nel cui territorio ricade l’area di cantiere - è quello di evitare al massimo i disagi per la circolazione». Cosa per la verità non facile, dato che almeno in queste prime ore di sperimentazione, diversi automobilisti sembrano essersi trovati spaesati dalla nuova viabilità. Alcuni lamentano la scarsità della segnaletica provvisoria, altri difficoltà, soprattutto per i mezzi pesanti, a percorrere la nuova mini-rotatoria, a causa del cambiamento del raggio di curvatura. In quel puntoil Passante sarà sotterraneo, con la rotatoria della Fossa che rimarrà al livello del piano campagna, sovrastando l’autostrada in due punti: tra lo svincolo di Mirano (via Miranese) e quello per la rotatoria di Crea, e tra lo svincolo per Maerne (via Costituzione) e quello di Mirano. La rotatoria formerà in pratica due cavalcavia che sovrapasseranno l’autostrada, trasformando la Fossa un raccordo viario disposto su due livelli. (f.d.g.)


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013