sabato 15 settembre 2007

Cenni storici su Spinea

Le prime notizie certe sulla storia piu antica del nostro territorio risalgono alle tracce lasciate dalla colonizzazione romana. Per il periodo precedente non è comunque da escludere I'esistenza di insediamenti della civiltà dei Veneti, i quali avevano esteso il proprio dominio su tutta la regione, fondando numerose città, tra cui Altino. II nostro territorio, costituito da sedimenti deposti dai fiumi, era percorso da numerosi corsi d'acqua; il piu importante di questi era il fiume Muson, che era una facile via di comunicazione, dal margine lagunare verso I'interno. Per contro, data la grande quantità di sedimenti trasportati e il basso livello della campagna, questi corsi d'acqua finivano spesso col provocare alluvioni e col formare zone acquitrinose e paludose.

LA CONQUISTA ROMANA
Dopo la conquista di Altino, i Romani destinarono alle coltivazioni gran parte dei territori circostanti. Era infatti consuetudine romana quella di centuriare le zone coltivabili già possedute o via via conquistate, destinandole ai coloni del luogo e agli ex legionari; nel nostro caso ai veterani che avevano combattuto con Giulio Cesare nelle campagne di Gallia e di Germania. II fiume Muson (principale corso d'acqua del nostro territorio) costituiva il confine tra I'agro centuriato Patavino, tuttora conservato in buone condizioni, e l'agro Altinate, al quale si sono in parte sovrapposti, in periodo successivo, l'agro di Treviso e l'agro di Mestre. II nostro territorio era la zona di intersezione tra i due articolati ad orientamento diverso e il tracciato viario veniva ad assumere un andamento a lisca di pesce o spina, dal quel puo derivare il toponimo di Spinea (o Spineta-Spineda). CREA, oltre che uno scalo di merci romane sul fiume Muson, era probabilmente un centra di estrazione dell'argilla (Creta) e di lavorazione della ceramica, a servizio delle necessita edilizie del graticolato romano. Anfore, basamenti marmorei, cotti e frammenti di tegole, li rinvenuti, ne sono la testimonianza. L'arrivo dei barbari, nel V secolo, mise fine alia civilta romana, causando la fuga delle popolazioni verso la laguna e la decadenza delle citta della terraferma. Alle scorrerie degli Unni (452 d.C.), seguirono gli Ostrogoti, il cui regno, verso la meta del VI secolo, fu sbaragliato dai Longobardi. Due secoli dopo saranno i Franchi ad imporre la propria presenza, che, assai forte nei primi decenni, andra via via affievolendosi, fino a spegnersi del tutto verso la meta del IX secolo.

DALL'ANARCHIA FEUDALE ALL'EPOCA COMUNALE E DELLE SiGNORIE
All'anarchia feudale e al gravissimo stato di involuzione, segue, dopo il Mille, la rinascita di alcuni centri, sorti probabilmente sulle rovine dei Pagi (villaggi) esistenti nell'agro Altatinate: Rossignago, Crea, Orgnano, Zigaraga e Spinea. In epoca feudale tutta la Terraferma mestrina costituisce territorio amministrativamente e giuridicamente dipendente dai Vescovi di Treviso (dal 905, per decreto del re Berengario I) e da questi ceduta nel 1257, in cambio di altri benefici, al Comune di Treviso. In epoca comunale la struttura organizzativa civile del territorio ricalca pertanto la preesistente ripartizione ecclesiastica. Regole vengono chiamati i singoli villaggi, le singole unita amministrative locali; a capo di ogni Regola sta una Meriga sorteggiato periodicamente nel Vicinatus dall'assemblea dei capofamiglia, il quale svolge funzioni amministrative, fiscali e di ordine pubblico. Le Regole della zona di Spinea corrispondono, grosso modo, ai principali nuclei abitati che costituiscono attualmente il nostro Comune. II fiume Muson in epoca comunale e nel periodo delle Signorie costituisce il confine ufficiale tra Padova e Treviso, come lo era stato in precedenza tra i municipi romani di Padova ed Altino; come tale e indicato nei sigilli ufficiali dei due Comuni. II territorio di Spinea, attraversato da questa linea di demarcazione, e spesso oggetto di contese, lotte, scorrerie e battaglie volte ad ampliare i confini.
Si era cosi venuta a costituire, fin dal periodo feudale, dopo le invasioni degli Ungheri, una serie di costruzioni fortificate da Camposampiero a Mirano, a Spinea, fino al Bottenigo. Nel nostro territorio viene eretto il castello di Orgnano, probabilmente tra il X e XI secolo; non sono conosciute le reali dimensioni e la precisa ubicazione di questa fortificazione, bagnata e protetta da due lati dalle acque di un ramo del Muson. II castello, passato successivamente in proprieta di Liberio da Zan (1223), del nobile veneziano Pietro Ziani, futuro doge di Venezia (1205-1229),
perde via via importanza e funzione, e perviene alia famiglia Negri, quindi, nel XVI secolo alia famiglia Soranzo di Venezia. Sarà abbattuto, dopo la conclusione della guerra contro la lega di Cambrai, in esecuzione di un decreto del Senate della Repubblica di Venezia, del 1520, che
prevede la distruzione o la trasformazione di tutte le fortezze e i castelli costruiti dai Carraresi, in particolare del cosiddetto Serraglio del Muson.

LA DOMINAZIONE DELLA SERENISSIMA
Come abbiamo già visto, alla dominazione del Comune di Treviso nelle nostre terre si sostituisce presto quella della Repubblica di Venezia. Con la dominazione di Venezia su Treviso (1338), la struttura territoriale viene modificata: scompaiono le pievi civili e le regole sorgono le podesterie; il territorio di Spinea viene aggregatoo alla podesteria di Mestre. Spinea viene ad assumere maggiore importanza, rispetto a Rossignago, che perde la fonte battesimale. I primi anni della penetrazione del dominio veneziano in Terraferma vedono una serie di scontri e scorrerie culminanti con lo scoppio della Guerra di Chioggia, che oppone a Venezia una fortissima lega formata dal re d'Ungheria, da Francesco da Carrara, signore di Padova, dal duca d'Austria, dal patriarca di Aquileia e dai Genovesi. II territorio Spinetense risente di questa situazione ed e piu volte devastate dagli eserciti delle armate che lo percorrono. Con la definitiva vittoria di Venezia (1388) ha inizio un periodo di stabilità politica, di pace, che durera fino alia conquista Napoleonica (1797). II Quattrocento e soprattutto il secolo del grande espansionismo militare
veneziano in terraferma; mentre nel Cinquecento i ricchi veneziani vi dirottano gran parte delle proprie fortune dai commerci marittimi, acquistando vaste estensioni agricole. Anche nel territorio di Spinea sorgono quindi case padronali, in modo da consentire ai nobili proprietari di
seguire da vicino i lavori delle aziende agricole.

GLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Con il secolo XV, dopo la conquista del territorio padovano e la fine della Signoria dei da Carrara, si fa piu urgente per Venezia la necessità di intervenire sul corso dei fiumi che si gettano in laguna, anche a causa dei numerosi fenomeni di interramento verificatosi nel corso del XIV secolo. Si dividono le acque del Muson torrente dal Muson fiume; il primo verrà deviato nel Brenta all'altezza di Vigodarzere ed assumera il nome di Muson dei Sassi. II territorio di Spinea, privato delle acque del Muson vecchio, viene risanato dalle zone paludose ancora esistenti. Unico resto del vecchio Muson rimane il rio Cimetto, che ha origine presso Salzano e scorre verso Mestre, ove si unisce al Marzenego, ed occuperebbe, secondo alcuni studiosi, l'alveo originate del fiume Muson.

DALLA CADUTA DELIA REPUBBLICA DI VENEZIA AL REGNO D'ITALIA
Dopo la Rivoluzione francese, con l'arrivo delle armate di Napoleone la municipalità di Spinea, con tutti i Cantoni della terraferma, viene assegnata al Dipartimento del Brenta (Padova).
Spinea segue quindi le vicende politiche e amministrative che si susseguono con rapidità nella Terraferma: ceduta agli Austriaci col trattato di Campoformio (ottobre 1797); nuovamente occupata dai Francesi (1801 e 1805) ed incorporata nel Regno d'ltalia, diviene sede di Comune nel Cantone di Mestre ed aggregata, nel 1807, al Dipartimento deN'Adriatico (Venezia).
Durante le alterne fasi delle guerre napoleoniche e ancora una volta oggetto di requisizioni e ruberie da parte dei vari eserciti che la percorrono. Gli austriaci (1815) ritornano in possesso del territorio. II Comune rurale di Spinea, appartenente al Distretto di Mestre, entra a far parte del Lombardo-Veneto; vedrà quindi gli anni cruciali del 1848-49, con i moti rivoluzionari, l'assalto al forte Marghera e l'assedio a Venezia da parte degli Austriaci; sarà infine annesso al Regno d'ltalia dopo il plebiscito del 1866.


Le prime notizie certe sulla storia più antica del territorio di Spinea risalgono alle tracce lasciate dalla colonizzazione romana, anche se non è da esculdere, per il periodo precedente, la presenza di insediamenti paleo-veneti. Testimonianza dell'impronta romana sul territorio è lo stesso toponimo Spinea, da Spineda o Spineta, derivato dal fatto che in questa zona si intersecavano due graticolati ad orientamento diverso e il tracciato viario veniva ad assumere un andamento a lisca di pesce o spina. Tratti dell'antica centuriazione romana sono ancor oggi riconoscibili nelle attuali vie Luneo, Rossignago, Frassinelli, Asseggiano. L'arrivo dei 'barbari', nel V secolo, mise fine alla
civiltà romana, causando la fuga delle popolazioni verso la laguna. Nei secoli si sono, poi, susseguite diverse vicende: all'anarchia feudale, segue, dopo il Mille, la rinascita di alcuni centri della zona, tra cui anche Spinea. In questo periodo storico, centro della vita cittadina è la pieve che rappresenta non solo una forma di amministrazione del culto ed un edificio religioso, ma anche un preciso punto di riferimento sociale e comunitario. Con la dominazione di Venezia, la struttura territoriale viene modificata: scompaiono le pievi civili e le regole e sorgono le podesterie; il territorio di Spinea viene aggregato alla podesteria di Mestre. Spinea viene ad assumere maggiore importanza e vive un periodo di relativa stabilità e pace durante tutto il dominio della Serenissima. E' proprio durante il periodo dell'espansionismo della Repubblica di Venezia in terraferma, che, nella zona, cominciano a sorgere numerose case padronali: edifici da cui i nobili veneziani possono seguire agevolmente i lavori nelle nuove proprietà acquisite. link

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013