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mercoledì 28 ottobre 2015

Buone notizie per via Rossignago e via Asseggiano, grazie alla tangenziale nord

Tangenziale nord in dirittura d'arrivo, dopo quasi otto anni di promesse da parte di ben due sindaci di due diversi partiti politici di Spinea.

La strada che per i primi cittadini del comune dovrebbe portare fuori dal centro il traffico di via Roma/Miranese verrà aperta al pubblico nei prossimi mesi, dopo l'apertura già avvenuta della "tangenziale sud" fra via Martiri e via Capitanio.

Sugli articoli di giornale la "tangenziale nord" di Spinea diviene una strada di 2,3 km soltanto, inferiore persino a via Roma, lunga oltre 3 km.
In realtà, come già visto la strada che in obliquo, congiunge la strada statale SP36 vicino alla stazione dei treni di Maerne-Martellago con l'ex-cavalcavia fra Spinea e Chirignago, è un unico percorso spezzato in due tronconi, via 11 settembre 2001, già percorribile, e per l'appunto la tangenziale nord, che rende la deviazione così amata dai sindaci del comune (linea blu dell'immagine), molto più lunga del percorso per via Roma/Miranese (linea verde dell'immagine), specie per chi proviene dal comune di Mirano e si reca a lavoro verso Mestre/Marghera.
Inoltre, oltre alla lunghezza del percorso stesso va poi aggiunta la deviazione di oltre due chilometri (linea rossa dell'immagine) fra la rotatoria della Fossa (o peggio la rotatoria più a sud vicina al casello autostradale) e la rotatoria che si innesta con la tangenziale nord, vicina alla stazione dei treni.
Tutta questa deviazione affliggerà quotidianamente gli oltre 30 mila pendolari che transitano per via Roma, diretti verso Mestre, per recarsi sul luogo di lavoro, per realizzare la cosiddetta Piazza Lunga un Chilometro, ovvero la pedonalizzazione di via Roma fra il cinema Bersaglieri e via Rossignago e l'incrocio con via Matteotti, vicino alla chiesa San Vito e Modesto.
Non a caso alcuni pendolari su La Nuova Venezia hanno già espresso le loro riserve sulla volontà dei sindaci di Spinea di chiudere via Roma, deviando il traffico sui quartieri limitrofi o sulla tangenziale nord, bollando l'operazione come estremamente dispendiosa per le famiglie.
 
Questa follia, che rivaluterà in positivo il valore degli immobili del tratto pedonalizzato (a discapito di chi si trova vicino le tangenziali nord e sud stesse) e che non diminuirà minimamente la CO2 prodotta dagli autoveicoli, come certificato nel PAES stesso, costerà fino a 300 euro l'anno in più di benzina (come se si pagasse una TASI od IMU su prima casa in via indiretta), per tutti i pendolari da Mirano per Mestre e viceversa.

Tuttavia la chiusura e pedonalizzazione di via Roma non arriverà subito, ma verrà progressivamente instillata nelle persone per alcuni anni con la chiusura del tratto di via Roma/Miranese durante le feste cittadine (vedi feste di natale, Notte Gialla, ecc...).
Va fatto notare che durante il periodo delle festività il flusso di veicoli transitanti attraverso Spinea muta, venendo a mancare il grosso di pendolari diretti al luogo di lavoro, situazione ben diversa da una chiusura permanente del tratto di via Roma relativo alla Piazza Lunga un Chilometro.

All'atto pratico in questo periodo la "tangenziale nord" (e la tangenziale sud) apre terreno agricolo a sbocchi viari, una delle condizioni essenziali per poter edificare in seguito, dopo aver variato la destinazione d'uso, da terreno agricolo a terreno edificabile (oneri primari e secondari per il comune).
Inoltre la tangenziale nord, collegando la strada statale con via Roma/Miranese, permetterà di ridurre il traffico nella super-tutelata via Rossignago (strada che gode di ben tre autovelox, dossi a non finire ed a differenza di molte vie del comune di ampio marciapiede anche ambo i lati) ed in parte in via Asseggiano, strada utilizzata per evitare il centro di Spinea.

Oltre a queste evidenze, rimane poi il problema della linea degli autobus ACTV, di collegamento fra Mirano e Mestre, che attualmente percorre via Roma/Miranese a metà fra i quartieri a nord ed a sud del comune.
Realizzando la chiusura di via Roma per creare la "Piazza Lunga un Chilometro", lo spostamento della linea degli autobus sulla tangenziale nord, sbilancerebbe la linea ACTV, aumentando i tempi di percorrenza ed allontanandola notevolmente dalle aree maggiormente abitate, rendendo così il servizio ancor meno appetibile (quindi chi era solito utilizzare l'autobus passerebbe a mezzi privati aggravando l'emissione di CO2).

Quindi dopo anni di promesse ed aspettative da parte di chi governa il paese, non resta che osservare all'atto pratico l'opera complementare al Passante, barattata con un'autostrada che ha spostato sul territorio comunale un flusso di auto altamente emissivo di anidride carbonica.


martedì 1 aprile 2008

articoli di giornale - sottopasso di Asseggiano

LA NUOVA
MARTEDÌ, 01 APRILE 2008
Cronaca IL CASO Pedoni e ciclisti sempre a rischio «Sottopasso pronto, ma inagibile» Mancano le pompe, continui rinvii dell’apertura
ASSEGGIANO. Potrebbe essere un prezioso bypass di collegamento fra Asseggiano e il centro di Spinea. Potrebbe rappresentare un’alternativa sicura per ciclisti e pedoni, su una strada pericolosa (lo si è tragicamente visto venerdì sera) come appunto via Asseggiano. Invece, il sottopasso di via Macello è ancora lì, chiuso, inutilizzato anche se pronto.
«Da quello che abbiamo visto l’infrastruttura è agibile - spiega Paolo Pezzato, rappresentante del comitato di zona - L’illuminazione c’è, la strada c’è. C’è tutto. Manca solo un tassello, che riguarda le pompe di sollevamento dell’acqua, che dovrebbero scongiurare gli allagamenti del tunnel. A quanto ne sappiamo c’è solo un problema di gestione e di competenze fra Regione e Comune». Risultato: il sottopasso di via Macello è ancora chiuso. E il disagio resta.
«Prima avevano annunciato che sarebbe stato inaugurato in estate, poi a settembre, a Natale, a Pasqua. I mesi sono passati e anche le varie ricorrenze, ma noi sotto quella infrastruttura non possiamo ancora passarci». Peccato, visto che il percorso, strettamente riservato solo a ciclisti e pedoni, risulta molto più comodo e sicuro. «Attraverso quel tragitto si evita l’ultima parte di via Asseggiano - continua Pezzato - Si evita insomma di correre o di camminare lungo una strada che con il tempo sta diventando sempre più pericolosa, come dimostra il terribile incidente mortale della scorsa settimana. Inoltre il sottopasso di via Macello consente di bypassare anche la circonvallazione di Spinea, altro punto ostico per ciclisti e pedoni. «Via Asseggiano è una via infame - ricorda il rappresentante del comitato di strada - Soprattutto per chi la percorre a piedi o in bici. Il tunnel di via Macello non può restare chiuso ancora a lungo. Anche perché proprio in via Asseggiano non è mai stato tolto il cartello giallo che consiglia a chi non è in auto di proseguire verso via Macello, per giungere direttamente nel centro di Spinea, senza problemi. Così la gente arriva fino al sottopasso e, quando si accorge che è chiuso, impreca e torna indietro». Per Paolo Pezzato «questa zona è considerata ormai di serie B. Sono tanti i progetti in discussione, dalla strada dei Bivi e alla messa in sicurezza di via Asseggiano. Ma è tutto fermo, nessun progetto va in porto». (Gianluca Codognato)

lunedì 31 marzo 2008

articoli di giornale - investita su via Aseggiano

IL GAZZETTINO
Sabato 29 marzo 2008
Auto piomba su due podisti: lei muore, lui grave Vittima una bancaria di 34 anni che si stava allenando con un amico rimasto ferito. L’investitore è un diciannovenne di Spinea
Stanno facendo jogging lungo la strada, l'auto dall'altra parte della strada sbanda e li falcia, finendo capottata nel fossato: lei muore sul colpo, lui è gravissimo all'ospedale, dove viene ricoverato anche l'investitore che però non è in pericolo di vita. È il drammatico bilancio di sangue dell'incidente che ieri ha sconvolto la città. Tutto succede in un attimo, poco prima delle 19. La Y10 sta viaggiando lungo via Asseggiano in direzione di Spinea , alla guida N.G. di 19 anni di Spinea che all'improvviso perde il controllo e controsterza. In senso opposto stanno procedendo i due podisti che vengono centrati come dei birilli e sbalzati a una decina di metri di distanza sul campo adiacente la carreggiata.
La scena che si presenta davanti agli occhi dei primi soccorritori è straziante. Due corpi immobili sull'erba contorti in una posizione innaturale, una macchina con le ruote all'aria e il conducente incastrato che verrà liberato dai vigili del fuoco. Monica Levorato, 34 anni, impiegata bancaria con la passione per l'atletica, rimane esanime sul terreno. Quando l'ambulanza del Suem giunge sul posto per lei non c'è purtroppo più nulla da fare. L'amico di 26 anni, Marco Di Vita, anche lui di Mestre, con il quale si stava allenando respira ancora: trasportato d'urgenza all'Umberto I sarà ricoverato in emodinamica con il bacino fratturato e diverse lesioni agli organi interni. Il giovanissimo automobilista, accolto nello stesso ospedale, verrà sottoposto al prelievo del sangue e delle urine per accertare se stesse guidano in condizioni psicofisiche alterate: è sotto choc, verrà dimesso nella notte.
Poi c'è solo lo strazio dei familiari di Monica. È toccato agli agenti della polizia municipale il penoso compito di avvertire i genitori della vittima, che abitano a Chirignago in via Puglie. La mamma appresa la notizia al pronto soccorso viene colta da malore, il padre si dispera: Monica era la loro unica figlia. Distrutto dal dolore anche il fidanzato. La notizia del suo drammatico decesso si diffonde in pochissimo tempo e amici e conoscenti si riversano in ospedale. Mentre fra i residenti di via Asseggiano monta la rabbia per quella strada che da anni denunciano come un punto nero della viabilità cittadina: stretta, tortuosa, in cui i veicoli sfrecciano spesso a velocità sostenuta trovando un'alternativa a via Miranese sempre più congestionata dal traffico. Si è costituto persino un comitato per la realizzazione di marciapiedi per la tutela di pedoni e ciclisti. E quella di ieri in città è stata davvero una serata terribile sul fronte della sicurezza stradale. Più o meno alla stessa ora, oltre all'incidente mortale di via Asseggiano, si sono registrati altri due investimenti: un'anziana travolta in via Sernaglia di fronte al Cinema Dante e trasportata al Ca' Foncello di Treviso e un uomo in via Gazzera Alta. Monica Andolfatto Lucia Ravbar


IL GAZZETTINO
Domenica 30 marzo 2008
«Una ragazza solare dal sorriso contagioso»
Due mazzi di fiori gialli a simboleggiare la solarità di una ragazza sportiva e altruista, dal sorriso contagioso. Da ieri mattina il luogo del drammatico incidente in cui ha perso la vita Monica Levorato, impiegata nella filiale di Veneto Banca a Santa Maria di Sala, che avrebbe compiuto 34 anni il prossimo 14 agosto, è diventato meta di un mesto pellegrinaggio da parte di parenti amici. Sull'asfalto di via Asseggiano, in un tratto in cui non ci sono abitazioni, i segni dei pneumatici dell'auto impazzita che è piombata addosso a Monica mentre insieme al collega di lavoro Marco Di Vita, 26 anni il prossimo autunno, stava facendo jogging lungo il ciglio opposto. E morta sul colpo: caricata sul cofano dell'Y10 condotta da un diciannovenne di Spinea , è stata scaraventata a una decina di metri finendo esanime sul terreno incolto del campo al di là del fossato dove si è capottata la macchina che l'ha uccisa.
Miracolato l'amico che nonostante le gravi ferite non ha mai perso conoscenza: è stato il primo a riferire ai soccorritori la dinamica della tragedia avvenuta verso le 18.30 di venerdì mentre i due podisti stavano rientrando verso l'abitazione al civico 379 di via Miranese, dove Monica viveva da poco col fidanzato Giovanni di Marghera. Lo stesso quartiere in cui martedì prossimo, 1. aprile, nella chiesa di Sant'Antonio, alle 11 si svolgeranno i suoi funerali. Monica, figlia unica, lontana parente della velocista Manuela Levorato, è cresciuta alla Gazzera nella casa di via Puglie dove andava almeno due volte la settimana a salutare il papà Edoardo, ex bancario della Carive, e la mamma Delia Mariti. Per loro il dolore è devastante. Ieri mattina è toccato al signor Edoardo il penoso compito del riconoscimento ufficiale della salma all'obitorio dell'ospedale. Né lui né la moglie riescono a parlare. È una zia di Monica a fare un breve ritratto della nipote: «Amava la vita, era seria e aperta. Una vera sportiva con la passione sia della corsa che del bunging jumping. Una ragazza splendida, attiva, grintosa. Siamo tutti sconvolti. È una perdita terribile, assurda, senza alcun senso. Come si può morire così?».
Ieri, complice la bella giornata, parecchi i giovani che, tute da ginnastica e cuffietta stereo agli orecchi, si allenavano lungo la stessa via su un circuito che spiegano essere piuttosto battuto da chi ama correre o semplicemente vuole mantenersi in forma: «Ci vengo quasi ogni giorno da queste parti - afferma uno di loro - ed effettivamente il traffico è piuttosto sostenuto. Per questo preferisco allenarmi di mattina». Una strada piuttosto tortuosa, stretta, con una serie di curve "cieche", senza marciapiedi, che in particolare nelle ore di punta viene presa d'assalto dal traffico che cerca un percorso alternativo alla congestionata via Miranese. «In queste condizioni pedoni e ciclisti rischiano la vita ogni giorno sfiorati dai veicoli che sfrecciano a folle velocità. Abbiamo paura persino ad attraversare davanti al nostro portone - dice una residente al civico 96 - e ora dobbiamo piangere una giovane esistenza spezzata in modo così assurdo. Porta la data del 23 marzo del 2004 la petizione sottoscritta da trecento cittadini, indirizzata al sindaco, che abbiamo consegnato al consiglio di quartiere, Chirignago-Gazzera e con cui puntavamo il dito sulla pericolosità di via Asseggiano su cui si affacciano anche due scuole superiori, il Volta e il Molin. Avevamo chiesto nell'immediato di classificare la strada a traffico locale residenziale per escludere il transito di passaggio, e di installare degli autovelox per imporre il rispetto dei limiti di velocità. Nessuna risposta. La questione è stata risollevata lo scorso novembre in occasione di una riunione sulla viabilità della zona alla presenza del delegato alla Mobilità e ai Lavori pubblici. Solo promesse. E ora via Asseggiano è sporca del sangue di una vittima innocente». Monica Andolfatto


IL GAZZETTINO
Domenica 30 marzo 2008
Il diciannovenne di Spinea alla guida della Y10 impazzita ha conseguito la patente appena lo scorso febbraio. In lacrime la mamma L'investitore indagato per omicidio colposo
(m.a.) «Darei la mia vita per restuire a quei genitori la loro unica figlia. Siamo sconvolti, prostrati, disperati per una tragedia che ha travolto non solo la famiglia della vittima ma anche la nostra. Lo ripeto col cuore in mano: darei la mia vita per restituire quella vita perduta».
La voce al telefono rotta dal pianto e dal rammarico. È quella della mamma di N. G. vent'anni il prossimo ottobre, lo studente di Spinea che alla guida della sua Lancia Y10, l'altra sera, ha travolto due podisti lungo via Asseggiano, uccidendo sul colpo Monica Levorato 33 anni e ferendo Marco Di Vita, 25 anni, ricoverato all'ospedale di Mestre in prognosi riservata.
La patente l'ha conseguita appena lo scorso 19 febbraio e forse è proprio l'inesperienza insieme alla velocità sostenuta ad aver provocato il tragico incidente per cui ora è indagato per omicidio colposo e per lesioni colpose.
«Mio figlio è un ragazzo per bene, serio, coscienzioso. Non beve e e non fuma. È stato lui per primo a dire ai soccorritori e ai vigili di fargli tutti gli esami per verificare se avesse assunto alcol o droga: i risultati sono risultati negativi. Stava rientrando a casa da Mestre e non sa rendersi conto di come abbia potuto perdere il controllo della macchina. È sotto choc e non riesce a calmarsi. Continua a dire che non correva e che ha girato il volante per evitare un pullmino che aveva invaso la sua corsia di marcia. Ha sterzato per evitare un frontale ed è andata come è andata. In maniera tanto crudele quanto assurda».
La dinamica è al vaglio degli agenti del Reparto motorizzato della Polizia municipale di Mestre che anche ieri mattina hanno proseguito con i rilievi effettuando anche una perizia sul veicolo posto sotto sequestro per verificare o meno il coinvolgimento di altri mezzi. I verbali del sinistro contengono anche testimonianze dirette di persone che hanno assistito alle drammatiche fasi della carambola: la macchina che perde aderenza probabilmente perché le ruote sbandano sulla ripa erbosa a destra e poi si intraversa e finisce dall'altra parte della strada, investe i due sportivi e si ferma capottata sul fosso appaggiata al pilone della luce. Pare che qualcuno riporti anche del sopraggiungere di altri veicoli anche se non è chiaro se e come abbiano potuto in qualche modo disturbare il tragitto della Y10. Spetterà comunque alle indagini chiarire cause e responsabilità.
«Non abbiamo ancora incontrato i genitori della ragazza morta - continua la mamma di N. - non sappiamo come fare, come muoverci. Siamo disorientati. Possiamo solo dire loro che siamo affranti e che nostro figlio non è un criminale. È stata una casualità sciagurata. Poteva andare in tutt'altro modo. All'obitorio poteva esserci nostro figlio che invece ora dovrà convivere con un peso così grande per la sua età. Non cerco giustificazioni o scusanti, ma solo comprensione. La nostra è una famiglia rovinata».


LA NUOVA
Domenica 30-03-08
Cronaca Il figlio sotto choc racconta che non andava forte: «Ha visto un ostacolo» «Darei la mia vita per salvare la ragazza»
La morte di Monica è una doppia tragedia. Per la sua famiglia e per quella del ragazzo di Spinea che ha causato l’incidente. Due famiglie precipitate nel baratro della morte. N.G., lo studente 19enne, alla guida della «Lancia Y», è stato dimesso dall’ospedale nel cuore della notte. Era svenuto dopo l’incidente ed è ancora sotto choc. «Darei la vita per poter tornare indietro. Per poter riportare sulla terra quella ragazza, ma so che non è possible. È una tragedia immensa», racconta la madre del ragazzo tra le lacrime e i singhiozzi. Ripete ossessionamente che si tratta di una «tragedia, una tragedia immensa». «Nulla può essere come prima, ma non so cosa darei perché tutto tornasse indietro. Ma mi rendo conto che è tutto finito. Quella povera ragazza...». Il ragazzo è studente. Compie 19 anni il prossimo ottobre. Ha la patente di guida dal 28 febbraio scorso. Giusto un mese prima della data dell’incidente. Stando alla ricostruzione fatta dai vigili urbani del Reparto Motorizzato, il ragazzo ha perso il controllo dell’auto per la velocità sostenuta. Una velocità, non tanto in valore assoluto, ma troppo elevata per quel tratto di strada. Una disattenzione o qualche cosa che il ragazzo ha considerato erroneamente un ostacolo: sta di fatto che ha perso il controllo della piccola vettura, diventata ingovernabile. E quella carambola è stata fatale per Monica che lungo quella strada maledetta non andava mai a correre. «Mio figlio sta molto male. Mi ha detto che non correva forte. Ha visto un Fiorino venirgli addosso, ha sterzato e non è stato più capace di tenere l’auto. Lui è disperato come lo sono io. È una tragedia immensa. Per quella povera ragazza darei la mia vita. Ma non è possibile tornare indietro. Lui continua a dirmi che non correva forte e che all’improvviso si è trovato davanti il Fiorino». (c.m.)


Per Paolo Pezzato «questa zona è considerata ormai di serie B. Sono tanti i progetti in discussione, dalla strada dei Bivi e alla messa in sicurezza di via Asseggiano. Ma è tutto fermo, nessun progetto va in porto». link


lunedì 3 marzo 2008

Articoli di giornale - sottopasso di Asseggiano

LA NUOVA
Domenica 02-03-08,
Provincia Apertura rinviata ancora, mancano le pompe anti-allagamento Il sottopasso è pronto, ma resta chiuso Gli abitanti della zona isolati dai cantieri del Sfmr chiedono alla Regione di accelerare i tempi Maurizio Toso
ASSEGGIANO. Lo aspettano da un pezzo gli abitanti di Asseggiano il sottopasso pedonale di via Macello. E lo aspetteranno ancora per un pezzo, visto che l’infrastruttura non verrà aperta al pubblico prima di un mese. Motivazione: non sono ancora arrivate le pompe necessarie a evitare l’allagamento dell’opera in caso di precipitazioni intense. Più volte in passato la Regione, responsabile di questo cantiere legato alla metropolitana di superficie, aveva assicurato che tutto sarebbe stato pronto per la metà di febbraio. Ora, invece, la scadenza viene spostata entro marzo, un mese e mezzo più tardi rispetto a quella che era la previsione originaria. La cosa non entusiasma certo i residenti della zona, che da tempo hanno una sensazione di isolamento legata alla presenza massiccia di cantieri per la Sfmr. Il sottopasso di via Macello, riservato solo ai pedoni tanto che per percorrerlo i ciclisti devono scendere di sella, era molto attesa, specie dopo la chiusura di un altro varco, che all’origine si trovava più a monte di via Asseggiano, in direzione Spinea. Passaggio chiuso a suo tempo con motivazioni legate alla sicurezza, visto che il continuo transito di mezzi pesanti avrebbe potuto creare non pochi problemi a pedoni e ciclisti. Vista la situazione, considerando che entro breve si sarebbe dovuto aprire il sottopasso di via Macello, anche la Municipalità di Chirignago-Zelarino si era messa il cuore in pace dopo aver chiesto la riapertura del primo varco. Ora, invece, bisognerà aspettare un altro mese per poter transitare lungo il sottopasso di via Macello, operazione che sarà possibile solo dopo l’arrivo delle pompe. Va detto, però, che questo è il primo strappo al cronoprogramma, ovvero alla tempistica di realizzazione e consegna delle opere collegate alla metropolitana regionale di superficie: i cantieri legati alle opere più strettamente legate alla linea ferroviarie (in ballo c’è anche il ripristino di quella dei Bivi) sono in stato avanzato di realizzazione. Le buone notizie, invece, arrivano dall’area delle ex cave Cavasin, dove nel corso degli scavi per il sottopasso ciclo-pedonale erano state scoperte nel sottosuolo abbondanti tracce di sostanze tossiche di vario genere, sorpresa che aveva portato a un’interruzione dei lavori e a una successiva bonifica dell’intera area, con particolare attenzione alla pulizia delle acque. In questo caso tutto procede secondo programma, tanto che entro la fine di questo mese si riprenderà a lavorare al sottopasso per bici e pedoni. Tornando alla situazione di via Macello, c’è da dire che tra i residenti della zona oltre alla sensazione di isolamento si sta diffondendo una certa rassegnazione. Per molti la paura è che una volta entrata in funzione la metropolitana regionale il quartiere si trovi diviso in due, con gruppi di abitanti costretti a fare un lungo giro per raggiungere il centro di Asseggiano




LA NUOVA
martedì 4 marzo 2008 Spinea. I disagi dei residenti di via Asseggiano Strada buia e pericolosa «I pedoni sono a rischio»
SPINEA La nuova pista ciclabile? E’ monca e finisce pure in mezzo alla rotatoria, senza alcuna sicurezza. A denunciarlo sono i residenti di Asseggiano, zona di confine tra Spinea e Mestre, sottolinenando l'insicurezza della strada nel tratto compreso tra la nuova rotatoria in via Asseggiano e l'incrocio con via Macello. «Camminare lungo la strada, o usare la bicicletta per andare a prendere la pista ciclabile è praticamente impossibile perché o le auto si fermano, o i pedoni sono costretti a buttarsi in mezzo al fosso», denuncia Aldo Sartor anche a nome dei residenti, che ha già posto il problema anche al sindaco di Spinea Claudio Tessari Sono settimane difficili per i residenti della zona, chiusi tra i cantieri del Sistema metropolitano di superficie. Non solo perché l'apertura del sottopasso ciclopedonale di via Macello è stata rinviata di un mese, ma anche perché, sul fronte opposto, nel tratto di via Asseggiano che va verso Rossignago, la vita per i pedoni non è per nulla facile. «Perché anche quando aprirà il sottopasso questa parte di strada rimarrà-impraticabile», aggiunge Sartor. Senza contare i problemi, di illuminazione: «La sera è buio pesto. Mesi fa per i cantieri della metropolitana è stato tolto un lampione e nessuno lo ha più rimesso. nonostante il comune sia sfato più volte sollecitato, speriamo che qualcuno intervenga presto». (f. fur.)


lunedì 17 settembre 2007

Articoli di giornale - Via Asseggiano soffoca

IL GAZZETTINO
Sabato 15 settembre 2007
Asseggiano soffoca per i lavori della Smfr: «Aprite al traffico almeno via Angiolieri»
(d.d.) - «Aprite alle auto almeno via Angiolieri». È la richiesta che alcuni cittadini di Asseggiano rivolgono a Comune e Municipalità. Con via Macello e via Asseggiano, verso Spinea , chiuse al traffico per i lavori dell'Sfmr il paese si sente soffocare; per arrivare a Spinea ora bisogna portarsi in via Risorgimento, passare il centro di Chirignago, e poi prendere la Miranese attraversando il cavalcavia del "Graspo de ua". «Un giro assurdo, che si potrebbe evitare - spiega Riccardo Trentin, uno dei cittadini - consentendo al circolazione su via Cecco Angiolieri». La strada in questione, una laterale di via Asseggiano, si ricollega, dopo un percorso di neanche 300 metri, a via Macello, oltre il cantiere, dove il traffico avrebbe libera uscita. «Hanno sistemato da poco via Angiolieri per farci passare cicli e pedoni - continua Trentin - ma su una strada così larga potevano passare anche automobili, alla peggio con un senso unico alternato nel tratto più stretto». In ogni caso, fanno sapere dalla Municipalità, ormai sarebbe tardi, anche per mettere un semaforo mobile. Ci vorrebbe forse più di una settimana, mentre via Macello, garantisce Veneto Strade, dovrebbe aprire forse già prima del 24, data in cui scade l'ordinanza che ne ha decretato la chiusura per consentire i lavori.

sabato 15 settembre 2007

Articoli di giornale - CAOS, chiusa via Asseggiano - critiche a Claudio Tessari e alla sua amministrazione

LA NUOVA

21-08-07, 27 Provincia

Chiude via Asseggiano disagi per la viabilità

SPINEA. Via Asseggiano chiusa al traffico. Da domani mattina e fino al 24 settembre la strada usata per chi da Spinea vuole raggiungere Mestre evitando la strada Miranese sarà chiusa al traffico all’altezza del civico 7, ovvero dell’ex passaggio ferroviario. La chiusura, informa il Comune di Spinea in una lettera inviata alle decine di famiglie che abitano nella zona, è necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. I disagi per la viabilità saranno notevoli, anche perché da mesi è chiusa anche via Macello, la strada che da piazza Rosselli conduce ad Asseggiano. Chi da Spinea vorrà raggiungere Mestre dovrà quindi per forza fare la via Miranese, già sufficientemente congestionata. Per raggiungere Spinea invece le famiglie che abitano più a est rispetto alla zona del cantiere che verrà aperto, dovranno percorrere via Asseggiano in direzione di Mestre, e poi imboccare via Risorgimento, la strada che porta verso Chirignago. La chiusura è attesa per domattina ma i disagi alla circolazione si cominceranno a vedere soprattutto dall’inizio di settembre, quando riapriranno le scuole e la maggior parte dei lavoratori sarà tornata dalle ferie per rimettersi in coda come pendolari verso Mestre o Venezia. (f.fur.)



LA NUOVA

VENERDÌ, 24 AGOSTO 2007

Pagina 31 – Cronaca Non diminuiscono i disagi nonostante l’arrivo di qualche cartello Sfmr, via Asseggiano è ancora chiusa Malumore della Municipalità mai avvertita dagli uffici di Ca’ Farsetti

ASSEGGIANO. Magari non sono molti, forse le dimensioni sono ridotte. In via Asseggiano, comunque, sono apparsi ieri i cartelli che indicano l’interruzione della strada nel territorio comunale di Spinea, una misura decisa per consentire la posa delle rotaie della SFMR, il sistema ferroviario metropolitano regionale. Meno disagi di mercoledì, quando automobilisti si trovarono a fare i conti con l’interruzione del traffico a una decina di metri dal cantiere. Restano, però, l’irritazione della Municipalità e le lunghe code che hanno dovuto sopportare l’altroieri in tanti.

Se chi si è trovato all’improvviso davanti allo sbarramento di sicuro non ha intonato «alleluja», peggio ancora è andata a chi si è riversato in via Risorgimento per raggiungere la Miranese. Code lunghissime, complicate dal fatto che sulla strada, diventata da tempo un trafficato bypass, c’è anche un passaggio a livello ferroviario. Da ieri, perlomeno, sono indicate le deviazioni, anche se la direzione dei lavori della Sfmr aveva assicurato mercoledì pomeriggio che la cartellonistica era già stata posizionata dallo scorso 10 agosto.

E, comunque, resta la grande irritazione della Municipalità. Giusto per ricostruire la vicenda, sempre la direzione dei lavori aveva ricordato che, a fine luglio, c’era stata una riunione tecnica con i rappresentanti dei comuni di Venezia e Spinea, incontro nel corso del quale erano stati definiti dettagli operativi e tempi di esecuzione. Tutti sapevano, o almeno avrebbero dovuto sapere. Di sicuro, però, Chirignago-Zelarino era all’oscuro di tutto. Da una verifica fatta negli uffici del settore Lavori Pubblici municipali, infatti, è risultato che alla Municipalità guidata da Maria Teresa Dini non era stato comunicato nulla. «Ho interpellato i nostri tecnici», spiega Maurizio Enzo, «il risultato è stato che nessuno ci aveva detto dell’interruzione di via Asseggiano, tanto che sono venuto a saperlo in modo indiretto solo nel primo pomeriggio di mercoledì».

E qui si apre un’altra questione. Detto che la direzione dei lavori considera come interlocutore istituzionale il Comune ma non la Municipalità, c’è stato perlomeno un deficit di informazione da parte di qualcuno. E chi sia il colpevole interessa poco a quelli che si sono sorbiti la coda di via Risorgimento. (Maurizio Toso)


IL GAZZETTINO

venerdì 24 agosto 2007

Dopo la chiusura di via Asseggiano

Spinea in ostaggio del traffico, è caos Duro attacco da parte degli abitanti

La maledizione del ritorno. Non è solo una questione di ritorno in massa dalla vacanze quello che in questi giorni sta trasformando ogni giro in macchina per Spinea in un vero calvario. Ieri sera, complice la pioggia e l'ora di punta, il serpentone delle macchine sulla Miranese non conosceva pause. Le cause sono molte, non ultima la chiusura di un tratto, di strada usata da molti in alternativa alla Miranese stessa, quella che si snoda dal capitello di via Rossignago fino ad Asseggiano. Le Ferrovie hanno chiuso la strada di raccordo perché devono posizionare le nuove rotaie per la metropolitana di superficie. Le macchine sono così costrette per forza a passare per Chirignago e Spinea centro, non essendo possibile trovare percorsi alternativi. Si chiudono le strade, si aprono le polemiche: -non appena via Asseggiano è stata bloccata, gli abitanti dei dintorni, inferociti, hanno protestato perché il Comune di Spinea non aveva posizionato cartelli per avvisare residenti e non dell'impossibilità di percorrere la strada. C'è chi è partito come tutte le mattine convinto di poter andare a Mestre per quella via e si è trovato bloccato. «In effetti - ammette l'assessore Giovanni Da Lio - alla mattina persino io, che abito proprio lì vicino, non avevo visto cartelli, ma poi mi assicurano che sono stati messi in serata, per cui ora le segnalazioni ci sono.»

I lavori sono dunque partiti, l'opera dovrebbe essere inaugurata nel 2008, contestualmente al passante, ma l'assessore di riserva di essere più preciso, per quanto riguarda la tempistica, nei prossimi giorni. Certo è che la viabilità a Spinea in questo periodo vive giorni di passione. I Comitati di via Matteotti e del quartiere Dante minacciano lotta dura a partire da settembre, per ottenere che venia abbandonata la sperimentazione voluta dal Comune sul senso unico in via Matteotti, mentre molte perplessità suscita la rotondina nuova, creata ai piedi del cavalcavia, per facilitare l'immissione da via Alfieri, che risulta veramente mignon, tanto che le macchine non fanno in tempo a inserire le frecce di segnalazione e, quando c'è coda, rischiano di posizionarsi trasversalmente alla rotonda stessa. Con la chiusura anche di via Assaggiano, poi, il volume del traffico che passa necessariamente per Spinea aumenta. E non sono ancora tornati tutti dalle ferie: a settembre, il serpentone di macchine potrebbe essere la normalità. Mariangela Vaglio


IL GAZZETTINO

giovedì 6 settembre 2007

LETTERE A Spinea lavori mal programmati traffico in tilt

Martedì 4 settembre da Spinea a Chirignago 45 minuti di percorrenza in auto, penso che se andavo a piedi facevo prima. Domanda: come è possibile che il Comune di Spinea (al cui numero di telefono risponde solo una segreteria telefonica) abbia deciso di chiudere tutta la via Asseggiano, unica alternativa per i poveri lavoratori che devono andare verso Zelarino e Terraglio senza dare comunicazione, ma soprattutto programmando male i lavori con disagi enormi solo per noi che paghiamo addizionali a destra e a sinistra?

Chiedo di sapere quando durerà questo tormentone, che il Comune informi i cittadini sulla tempistica e che si dia una "mossa" sull'apertura di Asseggiano e ... qualche vigile all'incrocio di Chirignago per aiutare l'immissione sulla Miranese, non farebbe male! Cristina Collia Spinea



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Provincia in breve SPINEA Incidente

Incidente ieri verso le 17, in via Capitanio. Una Punto condotta da un anziano di Spinea, A.B. e uno scooter Malaguti con in sella A.G., 37 anni, anch’egli di Spinea, si sono scontrati in una curva, in aperta campagna. Ferito lo scooterista, trasportato al pronto soccorso con una sospetta frattura della gamba.



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Cronaca E questa sera dalle 18 alle 24 per quattro giorni chiude anche via Risorgimento Via Asseggiano isolata, la Miranese nel caos

ASSEGGIANO. Prima, la chiusura di via Macello. Qualche giorno fa, quella di via Rossignago e di un tratto di via Asseggiano. Risultato? Il caos più totale in via Miranese. E l’isolamento degli abitanti della stessa via Asseggiano. Nel territorio municipale, la viabilità sta vivendo in questi giorni une vera e propria congestione. Mentre molti residenti, soprattutto quelli di via Macello, non riescono ad accedere neppure ai servizi più importanti, come la farmacia. Una confusione frutto della disinformazione creata da due comuni: quello di Spinea e quello di Venezia. «La situazione è a dir poco insostenibile - protesta la dottoressa Laura Gobbin, che gestisce una farmacia ad Asseggiano -. Con la chiusura di un tratto della strada, di via Rossignago e di via Macello, qui siamo completamente isolati. Le nostre attività commerciali e circa trecento famiglie si trovano ormai fuori dal mondo». Tutto nasce appunto con il cantiere allestito per la realizzazione della metropolitana di superficie al confine fra il comune di Venezia e quello di Spinea. La chiusura (per niente pubblicizzata) di una parte di via Asseggiano e di via Rossignago ha in pratica demolito il collegamento fra le due realtà. Risultato? Per passare da un territorio a un altro è necessario percorrere via Risorgimento e via Miranese. In questo modo, le due arterie sono costantemente intasate. E, di contro, il rione di Asseggiano, nel suo tratto finale, non ha più passaggio di auto. «I disagi per la gente sono davvero numerosi - continua Gobbin -. Non oso pensare cosa possa succedere se qui si verificano delle emergenze». Ma i problemi, a partire da oggi, saranno anche altri. Questa sera, infatti, parte anche la Fiera Franca e via Risorgimento dalle 18 in poi e fino a martedì, resterà chiusa al traffico. Cosa succederà, dunque? «Io critico il comune di Spinea - dice Emanuele Rosteghin, delegato ai lavori pubblici per la Municipalità -. Come successo l’anno scorso con il cavalcavia del Graspo de Ua, anche questa volta ha fatto una comunicazione spot, senza informare bene i cittadini e senza individuare una viabilità alternativa. Evidentemente questa è una caratteristica dell’amministrazione Tessari». La preoccupazione cresce pensando anche al futuro di Asseggiano. «Fra un anno e mezzo, in teoria, la metropolitana di superficie sarà pronta - continua Rosteghin -. A quel punto l’ultima parte di Asseggiano sarà chiusa al traffico. E tutto graverà su via Miranese e su via Risorgimento. Già adesso bisogna trovare delle soluzioni. Tra le quali, ovvio, c’è la strada dei Bivi e le opere complementari al Passante». Maria Teresa Dini, presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, punta il dito anche nei confronti dell’amministrazione veneziana. «Loro erano stati avvertiti da Spinea che sarebbero cominciati i lavori - polemizza -. Ma a noi non hanno comunicato nulla. Adesso poi con la Fiera Franca la situazione rischia di arrivare al collasso. Via Risorgimento resta chiusa dalle 18 in poi. A questo punto non so davvero cosa potrà succedere». (Gianluca Codognato)



LA NUOVA

Domenica 09-09-07

Tessari: «Noi abbiamo avvisato tutti i cittadini»

ASSEGGIANO. Nessuna mancanza da parte del comune di Spinea. Anzi. «Noi abbiamo avvertito sia i nostri cittadini che quelli del comune di Venezia con volantini e lettere». Claudio Tessari, sindaco di Spinea, risponde così alle critiche mosse da Emanuele Rosteghin, delegato per la Municipalità di Chirignago Zelarino. La rovente questione riguarda la chiusura di una parte di Asseggiano e di via Rossignago, necessaria per procedere ai lavori per la metropolitana di superficie. Rosteghin, appunto, aveva criticato il sindaco Tessari. La risposta di Tessari è incandescente. «Rosteghin si informi prima di parlare - dice -. Io ho avvisato con tutti i mezzi a mia disposizione, lettere comprese, sia i miei cittadini che quelli che stanno sotto al Comune di Venezia, pur non essendo mio compito. E ho indicato anche la viabilità alternativa, anche se spetta alla Regione farlo. E’ il comune di Venezia che non ha avvertito i suoi cittadini. E questo dimostra ancora una volta l’inutilità dell’istituzione municipale». (g. cod.)



IL GAZZETTINO

martedì 11 settembre 2007

Spinea A causa di un tamponamento a catena avvenuto ieri mattina verso le 9.30 sul cavalcavia del “Graspo de Ua” Traffico in tilt, Miranese paralizzata La circolazione è rimasta praticamente ferma per circa due ore per permettere i rilievi e la pulizia del manto stradale

Traffico in tilt ieri mattina lungo le arterie principali del Miranese a causa di un tamponamento a catena, avvenuto sul cavalcavia del "Graspo d'uva" e che ha coinvolto quattro mezzi. E' successo poco dopo le 9.30: secondo una prima ricostruzione la Peugeot 206 condotta da R.S., 49 anni di Chirignago, viaggiando in direzione Mestre, giunta quasi nel punto più alto del cavalcavia sarebbe andata a cozzare contro il posteriore della Bmw Ag di C.A., 38 anni di Valdobbiadene, la quale a sua volta avrebbe tamponato la Mazda Xedos che vedeva alla guida FG, 70 anni di Venezia. Un ventenne di Camposampiero, poi,

A.T., al volante di un furgone Iveco, non vedendo in tempo i veicoli fermi sarebbe andato a sbattere contro l'ultimo della fila, la Peugeot.

Nell'impatto, sono rimasti lievemente feriti l'anziano conducente della Mazda e un passeggero a bordo della Peugeot. I due sono stati portati d'urgenza al Pronto soccorso dell'Ospedale di Mirano.

Le loro condizioni, comunque, non preoccupano: si parla di qualche giorno di prognosi.

Sul posto, anche gli agenti della Polizia locale di Spinea, i carabinieri di Spinea e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Mestre. Circolazione paralizzata per oltre due ore per permettere i rilievi del caso e la pulizia del manto stradale: oltre un chilometro di coda lungo via Roma con le auto costrette a una lenta processione fin dalla rotonda della Fossa.

L'incidente è stato solo l'apice di una serie di eventi che ha trasformato la viabilità miranese in unico grande ingorgo. La momentanea chiusura di via Asseggiano e via Olmo, infatti, ha contribuito a far confluire l'intero traffico veicolare lungo via Roma. Risultato: tutti fermi e gran concerto di clacson. In mattinata. un altro incidente tra auto e scooter in via Roma, davanti alla biblioteca comunale, ha rallentato ulteriormente la circolazione. "Via Asseggiano dovrebbe essere riaperta entro il 24 settembre. - assicura il sindaco Claudio Tessari - A fine settembre dovrebbe essere terminato il tratto viario che va dal negozio Taac fino alla nuova rotatoria di via Asseggiano e successivamente dovremmo spegnere il semaforo di piazza Marconi rendendo via Cattaneo a senso unico verso nord. Capisco che le difficoltà che in questo momento stiamo attraversando sono un vero e proprio calvario, ma è altrettanto vero che nella nostra zona (a differenza per esempio del Veneto Orientale) la Provincia ha fatto poco o niente, nonostante la crescita esponenziale dei veicoli che percorrono le nostra strade".

Davide Tamiello


Si fa notare che il Mater Plan prevede la chiusura di via Roma!
20000 veicoli saranno dirottati nelle vicine vie di comunicazione.
Essendo il tratto assai breve, ne usufruiranno gli abitanti di via Buonarroti, via Cattaneo, via Cici, via Ponchielli, via Bellini, via D'Annunzio, via Bennati e via Alfieri/Abba.



LA NUOVA MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007 Pagina 28 – Provincia Incidenti e traffico, via Miranese in tilt La ripresa delle scuole e alcune strade chiuse hanno creato il caos

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Bentornata «normalità». Tra virgolette, ovvio, perché ieri mattina per gli automobilisti che transitavano in via Miranese ma anche su altre provinciali e regionali del comprensorio è stato un vero e proprio incubo tra cantieri ancora aperti, strade chiuse, deviazioni e per chiudere in bellezza incidenti. Complice l’apertura delle scuole e la contemporanea chiusura di parte delle vie Asseggiano e Olmo, migliaia di veicoli si sono riversati nelle arterie già di per sé intasate. Risultato: code e ingorghi ovunque.

Alle 7.30 a Olmo le auto e i bus diretti a Mestre erano incolonnati in via Selvanese mentre alla stessa ora percorrere o immettersi su via Roma a Spinea era impossibile. Alcuni utenti Actv hanno raccontato di aver attraversato il centro di Spinea in ben quarantacinque minuti e per arrivare a Venezia c’hanno impiegato un’ora e un quarto. Il tutto con la corriera affollata. Il caos è andato avanti fino a metà mattina con il rischio di avere degli incidenti. E infatti ne sono successi due, entrambi a Spinea e per fortuna non gravi, in meno di due ore. Il primo è avvenuto in via Roma di fronte alla biblioteca alle 7.50, quando il conducente di una Fiat Punto che viaggiava in direzione Mestre, stanco di restare in coda, ha deciso di svoltare a sinistra per imboccare una via secondaria. Non si è accorto, però, che alle sue spalle stava sopraggiungendo uno scooter che stava sorpassando i veicoli in fila. La moto ha centrato l’auto e il centauro è finito a terra riportando solo qualche botta. Poco dopo le 9.30, invece, sopra il cavalcavia del Graspo d’Uva, sempre sulla Miranese, si è verificato un tamponamento a catena tra quattro veicoli che viaggiavano verso Mestre. Così al caos già presente se ne aggiunto dell’altro, con auto e bus costretti a procedere sul posto a senso unico alternato fino alle 11. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, intervenuta sul posto coi carabinieri, vigili del fuoco e medici del Suem di Mirano, sembra che a provocare l’incidente sia stata una Peugeot 206 con alla guida R.S. 49 anni di Chirignago che ha urtato una Bmw Ag che gli stava davanti con al volante C.A. 38 anni di Valdobbiadene. Questa, sua volta, ha colpito il posteriore di una Mazda Xeros condotta da F.G. 70 anni di Venezia. Il quarto veicolo coinvolto è un furgone Iveco, guidato da A.T. 20 anni di Camposanpiero, che viaggiava dietro la Peugeot e che non ha potuto evitare lo scontro. Ad avere la peggio sono stati il conducente della Mazda e il passeggero che viaggiava sulla Peugeot. Trasportati all’ospedale, non sono gravi.




LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007

Pagina 33 - Provincia Da Mirano a Mestre, calvario quotidiano Spinea soffoca: raffico a rilento finché non riaprirà via Asseggiano

SPINEA. È un calvario quotidiano: dal lunedì al venerdì, da Mirano a Mestre. Circa 30 mila mezzi incolonnati dalle 7. Meglio mettersi l’animo in pace: per tutto settembre non ci sarà scampo, fino a quando non riaprirà via Asseggiano, oggi chiusa per la posa delle rotaie delle metropolitana di superficie. La riapertura, salvo complicazioni, è attesa per il 24 settembre. Nel frattempo bisogna armarsi di pazienza, per attraversare Spinea che in questi mesi è un grande cantiere aperto per la rivoluzione della viabilità. «È vero, è un calvario» ammette il sindaco Claudio Tessari.

«Ma i benefici li vedranno tutti. L’obiettivo è liberare il centro di Spinea dal traffico».

Quartiere Dante. In cinquanta lunedì hanno rallentato il traffico chiedendo il ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti (dal centro si può imboccare solo in direzione di Fornase). Il Comune non molla, convinto della bontà della sua scelta. Ieri però gli operai hanno rafforzato i segnali di divieto d’accesso, ignorati da tutti, che impediscono agli automobilisti che arrivano da via D’Annunzio di girare in via Alfieri e li obbligano a proseguire lungo via Bennati per poi raggiungere la centrale via Roma. Intensificati anche i controlli dei vigili.

Metropolitana di superficie. Con il Passante, la metropolitana di superficie cambierà le abitudini dei pendolari. Stando al programma, i primi treni partiranno dalla stazione di Spinea, ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, tra le primavera e l’estate del 2008. Lunga 125 metri, dotata di pensiline, godrà di un parcheggio da circa 500 posti. Venezia sarà così raggiungibile in un quarto d’ora. Gli interventi necessari hanno modificato il volto di Spinea e il segno più tangibile è lo scavalco ferroviario, alto 9 metri, realizzato a Fornase.

Bretella verso Asseggiano. Tra il 17 e il 22 settembre è attesa anche l’apertura della rotatoria nei pressi del negozio Tac. Chi arriva da Mestre, dovrà imboccarla dopo essere sceso per il cavalcavia. Poi potrà riprendere via Roma, o scegliere di imboccare la nuova bretella, ultimata, che collegherà alla nuova rotatoria realizzata di via Asseggiano. Da qui dovrà partire poi la strada che, evitando via Rossignago, porterà verso via della Costituzione, nei pressi della stazione di Maerne. «Per la fine del 2008 - spiega Mario Simionato, assessore alla Viabilità - dovremmo aprire il cantiere».

Semafori in pensione. Contestualmente all’apertura della rotonda e delle bretella verrà istituito il senso unico sulla prima parte di via Cattaneo, in direzione di piazza Rosselli, e verranno spenti i semafori all’incrocio della chiesa dei Santi Vito e Modesto. «Stiamo studiando - dice il sindaco - come garantire la sicurezza dei passaggi pedonali». Probabile l’introduzione di una semaforo a chiamata.

Passante e dintorni. Con l’arrivo del Passante e la successiva apertura del casello di Crea, tra il 2008 e il 2009 partirà anche la revisione di via della Costituzione (la provinciale 36) che diventerà a tre corsie, più pista ciclabile. L’intervento fa parte del pacchetto delle opere complementari al Passante e prevede anche la realizzazione di una nuova rotatoria all’incrocio tra il Villaggio dei Fiori e Crea, con la costruzione di un sottopassaggio ciclo-pedonale.

(Francesco Furlan)

L'obiettivo sarà pure liberare il centro di Spinea dal traffico, così come paventato da Claudio Tessari, ma per ora...quanto ottenuto è una notevole intensificazione proprio grazie alla scoordinazione di un piano propositivo.
Tuttavia cosa significa
togliere il traffico dal centro di Spinea? Significa sviluppare un PATI, piano di assetto territoriale intercomunale in cui più comuni collaborano per risolvere la questione del traffico? Purtroppo no! l'amministrazione ha proceduto senza dialogare con le opposte per verso politico dei vicini paesi di Venezia, Mirano Martellago/Maerne.
Il risultato è che il comune più debole ne fa paga le conseguenze!
Si ricorda per l'ennesima volta che come la chiusura di un senso di marcia ha dirottato veicoli in vie non adatte, così la chiusura del traffico viario su via Roma da piazza Marconi fino di fronte il municipio villa (che verrà resa visibile con l'abbattimento dei frontestanti 13 edifici) invierà traffico pesante (20000 veicoli stimate) nelle vicine vie Cici, Bellini, Buonarroti.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013