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martedì 20 novembre 2007

Articoli di giornale - raccolta firme contro le targhe alterne

LA NUOVA
Domenica 18-11-07, 32 Provincia Ottocento firme contro le targhe alterne
SPINEA. Ottocento firme per dire no alle targhe alterne. L’iniziativa è partita il 23 ottobre scorso dal direttivo dell’associazione commercianti e artigiani del centro di Spinea che ha inviato una lettera al sindaco Claudio Tessari, al suo assessore alle Attività produttive Fabio Padovan e all’intera giunta per chiedere di revocare l’ordinanza. I commercianti partono da un dato: nei giorni di stop alle pari o alle dispari registrano - sostengono - il crollo delle vendite. «Noi che viviamo o lavoriamo a Spinea - scrivono i negozianti nella missiva - crediamo sia assurdo aderire alle targhe alterne illudendo le persone che limitando il traffico e spostandolo di pochi metri più in là si possa risolvere il problema dell’inquinamento da polveri sottili, dando però il benestare allo sviluppo di opere complementari che aumenteranno in modo esponenziale il traffico. Chiediamo di essere ascoltati e capiti nel nostro malessere poiché decisioni tanto importanti dovrebbero essere prese anche ascoltando il parere delle forze produttive locali». Secondo i commercianti le targhe alterne non servono. «Non servono né ai cittadini, né allo stato dell’aria che respiriamo e né a noi - aggiungono Elena Fontana ed Erika Sorato promotrici della raccolta firme - perché in un mese perdiamo otto giorni di lavoro e in sei mesi, durata del provvedimento, almeno quaranta. Per questo abbiamo deciso di chiedere al Comune di ritirare l’ordinanza e l’adesione, sinora, è stata massiccia». Per Padovan quest’anno il Comune non si ritirerà. «Fino alla prossima primavera - osserva il neo assessore - non cambieremo linea poi fra un anno assieme a tutta la giunta decideremo cosa fare perché o a livello provinciale aderiscono tutti oppure non ha senso restringere in questo modo la circolazione dei veicoli. Delle richieste dei commercianti ne abbiamo preso atto ma va detto che la crisi dei consumi non è imputabile solo alle targhe alterne. (a.rag.)

Le considerazioni che possono essere svolte sono molteplici:
  • Per dei centri abitati che distano qualche decina di chilometri da un centro industriale come Marghera famoso ogni 3-4 anni per le fughe di fosgene-cloro e le nubi tossiche, famoso per i fanghi al mercurio e l'alto indice di idrocarburi in falda, viene ovvio chiedersi quale sia il palo e quale la pagliuzza. E' altresì vero che la limitazione delle emissioni di CO2 deriva dall'accettazione del trattato di Kyoto, sulla quale personalmente ho una cattiva opinione. Il trattato di Kyoto impone divieti non soluzioni, profonda inequità visto che differenzia fra Cina India e Brasile rispetto per esempio l'Italia...ciò si traduce in blocco del traffico di acquirenti e costi aggiuntivi sui prodotti (produzione e trasporto sono caricati dei costi di filtri riduci-emissione) al contrario dei prodotti cinesi (già di per se convenienti anche se di minore qualità) incentivati dai minori costi riguardo l'ambiente.ù
  • 800 firme sono tante?! sono poche?! Fronte a questo numero probabilmente per l'amministrazione del comune di Spinea sono poche...nemmeno 1% della popolazione in analogia con considerazioni già svolte in altre situazioni, tuttavia considerando la quantità totale di attività produttive presenti sul territorio di Spinea assumono una maggiore rilevanza.
  • Il quartiere Dante vede in malo modo le firme pro-traffico poichè grazie alla modifica urbanistica un qualsiasi movimento extra-via Roma lato sud coinvolge l'intero quartiere Dante.
  • La presenza di persone pronte a firmare pro-traffico indica la necessità per sopravvivere di non subire limitazioni all'accessibilità (cosa che invece sta avvenendo per le attività commerciali presenti in via Matteotti di difficile accesso a seguito della modifica urbanistica). I mezzi di trasporto pubblico sono infatti lenti ed insufficienti a servire capillarmente il territorio. Si ricorda a riguardo dei mezzi pubblici questo articolo in cui viene descritto il disagio di autisti dei mezzi pubblici e l'insicurezza delle linee.
  • Infine se consideriamo il progetto del PUT2004, la previsione è di creare una zona pedonale fra villa del Majno e piazza Marconi - Chiesa San Vito e Modesto. A tal riguardo viene definita una fascia intorno a via Roma chiamata "Fascia di riduzione degli accessi". Tale raccolta firme mostra come il cittadino pur di spostarsi liberamente e guadagnare non baderà alla limitazione deglia accessi riversandosi nelle vie residenziali pur di continuare indisturbato il suo tragitto (il che riporta alla disquisizione sulla convenienza di un trattato pro ambiente che trovi soluzioni anzichè divieti). Tavola PUT2004 - pianificazione urbanistica

lunedì 29 ottobre 2007

Articoli di giornale: Far West - mezzi pubblici

LA NUOVA
27-10-07, 3 Primo Piano Babele di lingue, risse, paura autobus di notte come il Far West IL VIAGGIO. Oltre la mezzanotte i pullman dell’Actv trasportano soprattutto immigrati. Tra indiani e bengalesi, cinesi e senegalesi Roberto Lamantea
MESTRE. E’ un giovedì notte bigio, lo scirocco incolla l’umidità alla pelle. Mezzanotte e dieci. Non c’è nessuno alla fermata all’incrocio tra via Miranese, via Carducci, via Circonvallazione, via Piave, fermata della linea Actv Venezia-Mirano. Passa un cinese in bicicletta, la bici cigola. Cigolano spesso le biciclette dei cinesi, forse sono vecchie. L’autobus, partito da piazzale Roma alle 0.05, arriva puntuale all’incrocio alle 0.20. Un’ottantina di passeggeri, in genere c’è la ressa. Su 80 viandanti, gli italiani sono 9. Viaggiare su un bus extraurbano - uno qualunque, non importa se è diretto a Treviso, Mirano, Dolo-Padova o Chioggia-Sottomarina - è una finestra spalancata sul mondo. Lingue: chi non ha le lauree di Pico de Paperis non distingue russo da moldavo, albanese da rumeno, cinese, e non parliamo delle lingue africane, al telefonino (tutti i senegalesi hanno un telefonino) a volte mescolano l’idioma madre al francese e l’inglese. Poi ci sono le lingue indiane. Magari parlano dialetti, idiomi locali. Sull’autobus per Mirano delle 0.20 ci sono molti indiani e bengalesi. Lavorano nei ristoranti veneziani come camerieri. Oppure vendono rose: gliele rifilano i fiorai, stanno per appassire, meglio guadagnarci qualche euro che buttarle. Questa notte sono silenziosi. Hanno occhi bellissimi. C’è una donna cinese. Non ci sono senegalesi. Strano. Salgono e scendono a gruppi di tre, gettano i borsoni con le false griffe nel primo spazio libero. Loro sì parlano. Parlano sempre. Ridono molto. Beati loro. Non ci sono neanche le nigeriane. Un paio di anni fa, proprio alla prima fermata della Miranese, è salita una ragazza nera in microgonna, spalmata dagli occhi rapaci dei maschi. Quando è scesa a Spinea era in pantaloni. Oltre alle lingue ci sono gli odori. Aglio, spezie, effluvi pungenti. D’estate all’aglio si aggiunge il sudore. I giovani dell’Est odorano di superalcolici a distanza di un metro. Zaffate di cognac o whisky appena trangugiati. Loro bevono bottiglie, mica bicchierini. L’anno scorso un gruppo di albanesi ha litigato con un gruppo di marocchini: «Amico», «No, tu amico», dicevano in italiano. Cosa volesse dire quell’«amico» non si sa, è finita a bottigliate, le bottiglie di whisky da pochi soldi se le portano in bus. L’autista ha spalancato le porte in piazza S. Giorgio a Chirignago, gli albanesi a petto nudo hanno picchiato un marocchino. C’era sangue. Sono scesi e scomparsi nella notte prima che arrivasse la polizia. Questa notte è tutto calmo. Piovischio, freddo umido, sonno. Alle 0.34 siamo già al Graspo de Ua, al Villaggio dei Fiori rimaniamo a bordo in 7: chi scrive, un ragazzo marocchino dormiente, tre italiani sui 35 anni, in fondo due ragazze carine sui venti. I tre italiani scendono all’ospedale di Mirano, sono le 041. L’arrivo a Mirano-via della Vittoria alle 0.45: 25 minuti da Mestre. In genere il viaggio dura 40 minuti. Gli autisti hanno smesso di visionare i biglietti. Quando l’azienda ha ordinato agli autisti di fare anche i controllori qualcuno ha preso l’incarico con zelo: raccontano che in media ogni conducente ha fatto guadagnare all’Actv mille euro in più. Certo che è potente l’evasione dal ticket. Ora dopo le aggressioni si sono stufati. Tanti fanno vedere il biglietto poi non lo timbrano. Gli extracomunitari in genere esibiscono un ticket urbano, non valido. Chi è al volante degli autobus Actv racconta anche che a essere più seccati dal controllo all’ingresso non sono gli immigrati ma gli anziani, soprattutto le signore. Alla richiesta del biglietto qualche tempo un anziano, salito a Chirignago, ha gridato all’autista: «Giovanotto, ho 74 anni, a me queste cose non si chiedono». Boh. Questa notte non c’è la paura, ma la differenza sì. La differenza è che senza senegalesi, indiani, cinesi, rumeni, moldavi, ucraini, albanesi, vietnamiti, peruviani, gli autobus di notte sarebbero semivuoti. Non siamo Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Genova. Ma nel luglio scorso sulla linea 53 sulla corsa delle 21.30 Padova-Venezia via Riviera una rissa fra tossicodipendenti è finita a bottigliate. Il 25 agosto sul Noale-Maerne-Mestre una ragazzina di 17 anni ha preso a pugni l’autista e gli ha stretto il collo. Il 30 agosto sul Mirano salgono tre nigeriani e una ragazza, l’autista chiede il biglietto e quelli gli urlano «razzista!». Il 23 settembre tra Spinea e Chirignago un altro autista viene preso a pugni da un marocchino, il motivo sempre lo stesso: non aveva il biglietto. All’inizio di ottobre, sulla Padova-Mestre, un ragazzino di 14 anni finisce all’ospedale perché non voleva farsi dipingere i baffetti dal gruppo di bulli suoi coetanei: gli hanno spaccato un sopracciglio a testate. Questa notte fila tutto liscio. Non saremo il Far West, ma di notte sui mezzi pubblici la paura c’è.

Per quanto ne so il motivo che spinge molti a non avvalersi dei mezzi pubblici è la lentezza negli spostamenti e la non capillarità del servizio fra diverse città.
Tuttavia visto l'elenco di violenze riportato nell'articolo sembra che si stiano aggiungendo nuovi problemi agli esistenti.

Se i mezzi pubblici devono essere l'alternativa al caos veicolare, forse bisognerebbe pensare all'appetibilità del servizio.


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013