La radio ha suscitato notevole scalpore in varie testate giornalistiche soprattutto in funzione della richiesta diffusa di rinnovamento dell'amministrazione statale, innovazione tecnologica ed applicazione di nuove idee profittevoli.
I pregi dell'iniziativa sono:
- ragruppare i cittadini in siti quale quello del comune, a fronte della sempre maggiore impassibilità dell'italiano medio all'azione politica locale attiva nell'arco della giornata;
- costo zero, dato che la radio paga i diritti di copyright grazie alla sovvenzione della pubblicità che riesce a trasmettere.
Dall'altro canto il comune si rinnova creando uno strumento di comunicazione diretta con i cittadini che si sintonizzano, attraverso il quale dare informazioni, forse attraverso il quale fare politica ed attraverso il quale creare un rapporto ravvicinato fra cittadini ed amministrazione e fra finanziatori e comune con i bilanci in rosso.
L'esordio è stato dei migliori, raggiungendo in qualche giorno 2000 accessi, ovvero 2000 persone che si sono collegate per ascoltare la radio.
Ciò non stupisce, sebbene abbia reso ottimisti i promotori del progetto, data la vasta newsletter con cui già il comune informa i cittadini degli articoli riguardanti il comune e delle novità proposte sul territorio locale.
Oltre alla newsletter del comune vi è stata un'ampia pubblicizzazione su vari giornali locali.
Nel tempo il numero di accessi alla radio si è assestato sulle 100 unità al giorno, molti dei quali per varie ore.
In effetti specialmente i negozi che hanno pagato pubblicità sul canale radiofonico, amano collegare i propri computer per diffondere nel proprio esercizio commerciale le varie trasmissioni "comunali".
Da questo punto di vista l'amministrazione fa quindi notare che i reali ascoltatori sono molti di più degli accessi, dato che secondo loro chi frequenta gli esercizi commerciali che diffondono negli ambienti le trasmissioni radiofoniche del comune, sono anch'essi ascoltatori.
Si può facilmente capire per quale motivo molta importanza viene data al numero degli ascoltatori ed alle statistiche di ascolto (messaggi personali "Anc'io ascolto Radio Spinea"), dato che il compenso ricevuto dalla trasmissione di messaggi pubblicitari è diretta proporzione del ranking di ascolto raggiunto dalla radio, cosa che permette di abbattere il costo del copyright delle canzoni trasmesse.
Da questo punto di vista si ricorda la puntata di Report: Il sottofondo della SIAE.
Qui può essere visto il video che analizza la questione del pagamento dei diritti di copyright da parte delle radio, i fondi a perdere per il mantenimento della tradizione musicale italiana e molto altro...
Da questo punto di vista è in effetti curioso notare come sia estremamente semplice creare un canare di diffusione della musica in internet, tanto che gli stessi esercizi commerciali, sapendo come fare avrebbero potuto ovviare all'uso di una radio.
Nel web esistono infatti programmi e siti come Playlist.com, o Imeem.com... i quali permettono in modo del tutto legale di crearsi un proprio canale di condivisione dei contenuti multimediali (audio o video).
In tal caso i contenuti non vengono scaricati sul disco fisso del pc, con infrazione di varie norme sul diritto d'autore, ma semplicemente ascoltati, proprio come se si trattasse di una radio web online.
I requisiti per la creazione di un tale sistema sono solo un'email da sfruttare nella registrazione del sito, ed un minimo di manualità con il computer ed internet per la creazione della lista di cazioni preferite (modificabile ogni giorno, e riascoltabile infinite volte) da ascoltare dai siti suddetti o da apposite interfacce create sul proprio blog o sito.
In altre parole, una volta creata la lista dei preferiti, si può copiare un applet java dal sito di imeem o di playlist sul proprio blog o sito personale, per avere sempre in home la playlist da condividere nell'ascolto con gli internauti che raggiungono la pagina principale così creata.
In particolar modo Imeem rintraccia e fornisce anche link di Amazzon.com per l'acquisto legale della canzone che si sta ascontando o del CD che la contiene, fornendo così una notevole pubblicizzazione del prodotto, il tutto nel rispetto del mancato profitto nel trattamento di contenuti multimediali.
Ovviamente i principali antagonisti di tale sistema sono RIAA e SIAE, monopoliste del trattamento dei costi di copyright, inserite fra distributori di contenuti multimediali (radio, discoteche...) e produttori di contenuti multimediali (cantanti, gruppi musicali,...), dato che in questo modo si salta completamente l'interconnessione danarosa fornita proprio da tali enti.
Anche per questo motivo sono nate formule come il diritto di distribuzione di un contenuto multimediale, le quali criticano tali portali internet poichè essi non rispettano appunto il diritto di distribuzione, ovvero quei particolari contratti che a volte sussistono fra distributore e produttore di un contenuto multimediale (con il trattamento dell'ente monopolita) per la distribuzione esclusiva su un dato territorio o per il tracciamento delle statistiche di ascolto, sulle quali si basano costi e profitti pubblicitari.
Tuttavia la questione è ancora aperta, i siti del tutto legali e la facilità di utilizzo notevole da parte dell'ascoltatore.
L'ascoltatore non è più passivo, bensì attivo, come se fosse lui a scegliere nella propria radio preferita quali contenuti multimediali devono essere trasmessi (un similare di quel sistema recentemente messo appunto da canali televisivi, dove con un SMS dall'esorbitante costo si può comunicare in diretta con il programma televisivo per dire qualcosa o richiedere la trasmissione di un dato video di canzone).
Un complimento va fatto soprattutto alla società che si è aggiudicata il contratto per la messa in onda...emm la messa online della radio del comune di Spinea.
Una geniale attività imprenditoriale con il comune suddetto e con i vari centri commerciali da loro gestiti, la quale ricrea esattamente quanto fatto da portali gratuiti e facilmente consultabili da chiunque via internet, come Playlist e Imeem, sebbene è evidente che nel caso radiofonico vi debba assolutamente essere un'opera di ragioneria per il trattamento di dati statistici, per il trattamento dei costi di copyright con la SIAE e dei profitti pubblicitari.
Comunque una radio non è solo una lista di canzoni da mandare in onda, come fossero una playlist personali di un qualsiasi internauta, dato che la trasmissione può crescere e spaziare dalle news alle dirette online, direttamente in prima linea (magari quando l'amministrazione presenzia a qualche manifestazione).
Su tale aspetto forse avrebbero da ridire soltanto quei piccoli seguaci dell'informazione libera dalla politica, amanti di autori come Travaglio, i quali generalmente rabbrividiscono ogni qualvolta sentono parlare di privati cittadini che "direttamente" finanziano un comune ottenendo in cambio un beneficio o i quali rabbrividiscono quando il quarto potere statale, il potere dell'informazione di news e testate giornalistiche si comportano come emanazione del potere legislativo, anzichè da pungolatori e controllori della correttezza degli altri poteri costituzionali (legislativo, esecutivo, giudiziario).
A tal proposito è' bene ricordare che la legge urbanistica della regione Veneto prevede...anzi impone che il comune comunichi con la popolazione, informandola di progetti e piani urbanistici tramite pubblicazione su testate giornalistiche locali, al fine di favorire il dialogo fra comunità, soggetti privati ed eletti al potere.
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