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martedì 6 novembre 2007

Articoli di giornale - marciapiedi disastrati

LA NUOVA
MARTEDÌ, 06 NOVEMBRE 2007
Provincia Spinea. Il Comune ammette: «E’ vero, ma interverremo presto» Marciapiedi disastrati: due in ospedale Non solo anziani ma anche giovani tra le vittime della pavimentazione FRANCESCO FURLAN
SPINEA. Percorso ad ostacoli per i pedoni di Spinea, che in questi giorni devono stare in guardia da: cantieri aperti in molte strade, marciapiedi sconnessi e dissestati, e strati di foglie scivolose. E in alcune vie i disagi sono maggiori. Via Mion, ad esmpio, dove il marciapiede è da rifare in toto. Lo sa bene D.F. la sessantenne signora di Spinea che alcuni giorni fa è caduta a causa dei dislivelli del marciapiede. Ha riportato ferite al ginocchio, al polso, alla spalla e anche al viso. Dopo essere caduta la donna è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Mirano, dove è stata medicata. Anche ieri l’anziana si è dovuta presentare in ospedale per le necessarie medicazioni dopo la caduta. «Via Mion è disastrata, è vero», ammetta Mario Simionato, l’assessore ai Lavori pubblici di Spinea. «In questi giorni stiamo preperando l’elenco delle strade e dei marciapiedi da sistemare per il 2008 - aggiunge - e via Mion è senza dubbio tra le priorità». Ma disagi per i pedoni si registrano anche in alcune strade del Villaggio dei Fiori, e nella zona di Luneo e Rossignago. In altre zona, come ad esempio via Matteotti o nella parte di via Roma ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, sono i cantieri invece a mettere in difficoltà i pedoni, costretti a continui slalom. «Lavori necessari - dice Simionato -, bisogna solo avere un po’ di pazienza». Nell’area della piazzetta del municipio segnali di cedimento della posa del porfido, visto che alcuni sanpietrini sono stati asportati, e sono spariti. Sconnessioni pericolose per i pedoni e anche per i ciclisti, che spesso preferiscono il viale alla sede stradale vera e propria. E’ qui che l’altro giorno è inciampato Gabriele, un trentenne di Spinea, riportando alcune lesioni ad una caviglia. Tra i pericoli di stagione anche le molte foglie che coprono strade e marciapiedi. Una delle situazioni più pericolose è proprio in centro, nell’area compresa tra via Roma, via XX Settembre e via Pisacane, a due passi dal municipio e dal distretto sanitario, frequentato ogni giorno da decine di anziani. Strade e marciapiedi sono coperti da strati di foglie. «Come da prassi in questi giorni l’Acm - spiega Donatella Capuzzo, ufficio Ambiente - intensificherà la raccolta per limitare i disagi».

Via Bennati aspetta ancora la messa in sicurezza e lo sfalcio dell'erba.
Tutte le vie del quartiere Dante soffrono di problemi di egual natura.
La differenza con via Mion risiene nell'aumento del traffico che hanno subito le vie del quartiere Dante.




giovedì 18 ottobre 2007

Articoli di giornale - Prodi, ecco come si risolve a Spinea il problema dell' assenteismo

IL GAZZETTINO
Domenica 14 ottobre 2007 SPINEA
L’assessore all’Urbanistica Mario Simionato relaziona i colleghi pur risultando assente dalla riunione Più che una Giunta una seduta spiritica Deliberato un impegno di spesa di oltre 30 mila euro dopo aver sentito chi non c’era
"Visto, sentito, delibera." Solo che in Giunta l'assessore non possono averlo nè visto nè sentito visto che non c'era. Succede anche questo a Spinea e cioè che riescano a fare una Giunta tipo seduta spiritica durante la quale l'assessore all'Urbanistica Mario Simionato riesce a convincere i colleghi di Giunta - presenti il sindaco Claudio Tessari, il vicesindaco Edmondo Piazzi e gli assessori Giovanni Da Lio, Carmelo Ruggeri, Roberto Chinellato, Mauro Armelao - che bisogna assolutamente riformulare l'incarico per l'arch. Renato Rizzi, il progettista della nuova piazza Marconi e del centro di Spinea . Progettista, sia detto tra parentesi, che risulta aver già incassato 86 mila euro mentre ne attende altrettanti, per un importo complessivo di 169 mila 866 euro. Ed esattamente di quattrini discute quella Giunta che vede Simionato fra gli assenti - a proposito mancava anche Delia Strano o pure lei è riuscita a mettersi in contatto via telepatica con la Giunta all'uopo riunita? Mah. Torniamo alla storia. Nel 2005 l'arch. Rizzi viene incaricato di mettere a punto sia il Masterplan delle aree centrali di Spinea - incarico per un importo di 70 mila euro - sia il Piano attuativo del Progetto norma 27 - incarico per 44 mila euro.Un anno dopo, nel marzo 2006, all'architetto Rizzi la Giunta comunale riconosce altri 10 mila euro per "approfondimenti diversi".Passa un altro anno e il 17 luglio 2007 l'assessore Mario Simionato comunica al progettista che bisogna ritoccare qua e là il Masterplan del centro, un progetto che è stato presentato in pompa magna dal Comune il 9 marzo 2006, con tanto di pannelli e plastici, allo scopo di illustrare i progetti di restyling della zona centrale di Spinea . Perchè, che cosa è successo dal 9 marzo 2006 al 17 luglio 2007? Che i cittadini - come chiesto dalla Giunta comunale - partecipano al dibattito, criticano e suggeriscono. E così il Masterplan, resta "plan", ma diventa un po' meno "master". Tant'è che l'assessore all'Urbanistica Mario Simionato stende una lettera ufficiale con la quale informa l'arch. Renato Rizzi che "ultimata la lunga fase della partecipazione democratica che ci ha impegnati in numerosi incontro con Enti preposti, autorità religiose, proprietari di aree interessate, associazioni economiche e sociali e cittadini, l'Amministrazione comunale è ora in grado di fare una prima ipotesi di massima elencando i punti meno condivisi e precisamente: la soluzione prospettata per piazza Fermi, l'ipotesi planivolumetrica prevista per le aree parrocchiali attigue alla chiesa di SS. Vito e Modesto, le previsioni circa la vecchia scuola materna "Ai nostri caduti". Nella conferma della filosofia urbanistica chiaramente tracciata dal progetto che con lungimiranza individua il percorso per trasformare Spinea da città strada a città - così si conclude la lettera di Mario Simionato - si chiede cortesemente di valutare i rilievi sopra riportati."Cortesia che costa alla collettività di Spinea 20 mila euro più Iva, più il 2 per cento che va alla cassa autonoma degli architetti ed ingegneri, più il 4 per cento all'Inps. Ne prende atto quella riunione di Giunta del 12 settembre 2007 nella quale svolge un ruolo di primo piano l'assessore Simionato, il quale, peraltro, è assente. Questo certo non gli impedisce, come si legge nella delibera medesima, di precisare che "il Piano attuativo del Piano norma 27 è un atto successivo al Masterplan" e, dunque, Rizzi è autorizzato a consegnarlo non si sa quando. Nella stessa riunione sempre Simionato - o il suo avatar - avverte la Giunta di aver chiesto "al progettista una revisione sostanziale dello stesso progetto." Il costo della revisione come abbiamo detto è di 20 mila euro più bla bla bla e altri 18 mila per il nuovo plastico. Resta aperta la ridefinizione dell'incarico al progettista per il Piano norma 27. Sarà per un'altra seduta spiritica, pardòn, di Giunta.Maurizio Dianese

Il masterplan doveva essere un'opera degna del comune di Spinea, ed invece si è dimostrato completamente inefficiente nell'urbanistica, nelle previsioni di viabilità, nel recupero storico della villa del Majno, nella soluzione dei problemi e nel rispetto delle leggi.
Vediamo meglio questi punti.
  • La recente legge urbanistica regionale del veneto impone sin dai primi punti una serie di costanti che devono guidare tutta la progettazione e la pianificazione sia a livello comunale che provinciale e regionale stesso. In altre parole in cima agli aspetti di maggiore importanza che devono smuovere tutta la pianificazione territoriale devono esserci il recupero dei beni artistici del Veneto e la salvaguardia della sicurezza della popolazione. Vengono inoltre posti dei vincoli notevoli alla progettazione innovativi per qualsiasi legge e degli del VDay di Grillo, ovvero la cooperazione con gli enti ed i soggetti interessati per sviluppare nel PAT, piano di assetto del territorio la risoluzione dei problemi con la popolazione prima che vengano spesi inutilmente soldi per le modifiche. E' importante far notare che queste caratteristiche rientrano si nel PAT, ma soprattutto nella concezione generalistica della legge urbanistica. All'atto pratico anche se i piani su cui ha lavorato l'ingegner Rizzo rientrano in un PRG precedente all'emanazione della legge urbanistica (ora PRG=PAT+PI), con un PAT non ancora approvato dalla provincia a causa dei ritardi nell'emanazione del PTCP (paino di coordinamento territoriale provinciale) per cui è previsto una verifica di concordia fra i due piani territoriali, comunque essendo passato il tempo di deposito della legge, l'ingegnere tenuto a rispettare i principi della nuova legge urbanistica. Quanto finora è successo invece va contro la legge in più punti: non sono stati avvertiti i diretti interessati per il provvedimento di chiusura di via Matteotti (sia attività commerciali che hanno visto calare le loro vendite, sia abitanti di vie che hanno subito gli effetti della modifica in via Matteotti); non è stato previsto un piano di sicurezza adeguato (basti pensare che per via Alfieri non è stato previsto niente, anzi sono state lì direzionate le corse degli autobus); il masterplan prsentato alla popolazione non è mai stato presentato nelle modifiche che avrebbero comportato problemi per questa, poichè semplicemente ci si è limitati a trattare la questione piazza rialzata; solleva indicibili dubbi per il proposito finale di chiudere una via percorsa da 30000 veicoli al giorno dirottandoli su tessuto di strade di inferiore portata, solo paventando l'esistenza di altre vie che in un prossimo futuro porteranno via parte del traffico dall'arteria di via Roma; prevedeva inoltre un muro di una decina di metri che dovesse nascondere dei palazzoni allo sfondo della via (per la scontentezza di chi ci abita) contro la normativa di salvaguardia sismica(anch'essa preponderandemente richiesta nella legge urbanistica). Scaricare la colpa delle modifiche sulle proteste della popolazione così come riporta il Gazzettino da sempre vicino al comune è quindi infimo, poichè il difetto non è della popolazione ma di chi sta lavorando senza la minima capacità di prevedere le problematiche o senza collaborare con la popolazione per l'attuazione di un piano condiviso. Il fatto che Simionato non si sia recato in consiglio per la richiesta del rinnovo è l'esempio classico di come il reparto dell'urbanistica nell'amministrazione del sindaco Claudio Tessari stia procedendo per "la sua strada" senza minimamente badare a niente (legge vuole che la delibera di spesa sia annullabile visto la mancata presenza dell'assessore all'urbanistica, a fronte del suo "relazionamento spiritico"). Dal punto di vista pianificatorio, inoltre grossi dubbi sorgono su un progetto che prevedeva di chiudere via Roma da villa del Majno fino a piazza Mercato dirottando parte del traffico di via Roma attraverso la via che costeggia piazza Fermi verso una nuova strada realizzata con l'abbattimento di alcuni edifici verso via Matteotti (trasformata in senso unico con rotatoria intorno al quartiere Dante). Ciò perchè era prevista l'eliminazione di una piazza già ora utilizzata dai vicini palazzoni ed attività commerciali (cooperative e negozi di privati) come luogo di posteggio (il sabato per mercato crea infatti molti problemi e non si contano le lamentele quando vengono lì inserite le feste/sagre) lasciando spazio ad una nuova lotizzazione in rilevato (3 piani per non disturbare il panorama fondovilla).
  • Riguardo al recupero storico della villa del Majno varie perplessità sorgono sia per l'aver investito ingenti capitali comunali per il recupero di una villa lotizzata da privati, senza prevedere un minimo piano di collaborazione per sfruttare per la collettività l'edificio, sia per i lavori stessi di restauro (per esempio non sono stati eseguiti i gocciolatoi ai parapetti in marmo ed il risultato con lo smog di 30000 veicoli della vicina via Roma, seppur presenti palazzoni fra il fronte della villa e la via è stata la rigatura della candida facciata con antiestetiche colate nere di acqua piovana e polveri sottili in meno di un anno, e con solo 106 superamenti del limite sul PM10).
  • Dal punto di vista della previsione progettuale dei lavori nel rispetto della sicurezza sia in fase transitoria, che definitiva manca inoltre un qualsiasi studio. In altre parole si è previsto a qualche soluzione di sicurezza per il progetto finale (seppur si sia sbagliato a non considerare soluzioni per certe vie come via Alfieri), ma non si è pensato di disciplinare i lavori di realizzazione del progetto al fine di creare il minore impatto sulla popolazione e l'ottimizzazione delle risorse. Tanto più che al momento delle prime proteste l'atteggiamento dell'amministrazione e di Tessari è stata si profonda chiusura.
  • Il piano rientra inoltre in una vasta modificazione a più livelli (statale=Passante, regionale=metropolitana di superficie), ovvero nel momento peggiore per fare una qualsiasi modifica locale, poichè le macromodifiche del Passante e della metropolitana di superficie creeranno ulteriori modificazioni alla viabilità del comune. Per quanto queste due opere siano giuste ed apportino benefici in zone più compromesse quali Mestre, la risoluzione delle criticità interne al comune dovrebbe essere compiuta qualora la situazione della viabilità si sia stabilizzata. A ciò sicuramente non gioverà il ritardo di 2 anni con cui arriveranno i primi treni della metropolitana di superficie, visto il ritardo con cui sono stati ordinati.
Link all'articolo...troppi, tutti i post del blog.

Il fatto che Simionato abbia quindi riconosciuto le problematiche del traffico, risolvibili solo con una collaborazione intercomunale fra il comune di Venezia per l'abitato di Chirignago e con i comuni di Mirano e Martellago/Maerne, il fatto che vengano richieste da parte di Simionato delle varianti al progetto per aggiornarlo e migliorarso sono di per se indicazioni di una cattiva progettazione iniziale.
Non si può trasformare Spinea da via (via Roma) a città, come riferito nell'articolo se i vicini comuni scaricano alle porte del comune più piccolo del circondario 30000 veicoli al giorno.



Post Scrittum:
Il plastico non è un requisito fondamentale della presentazione di un progetto o delle varianti.
Dati i disegni del progetto così come definiti dalle norme UNI-EN un qualsiasi falegname può realizzare il plastico basandosi su di questi.
Le varianti nel caso rientrino entro il 10% di modifica del progetto non sono inscrivibili come spesa al committente ma devono essere assunte dal progettista/costruttore, soprattutto nei casi di difetto di progettazione e mancata ottemperanza delle leggi del Codice Unico.

mercoledì 10 ottobre 2007

Articoli di giornale - Diffida su via Matteotti

IL GAZZETTINO
martedì 9 ottobre 2007
Se
nso unico in via Matteotti: diffida legale al Comune dal Comitato

Una vera e propria diffida. A questo è arrivato il Comitato di via Matteotti, che, assistito dall'avvocato Stefano Giordano, ha presentato una diffida legale al Comune di Spinea invitando sindaco e giunta a ripristinare senza indugio la circolazione a doppio senso in via Matteotti e indire una pubblica assemblea per spiegare finalmente ai cittadini imbufaliti come si voglia procedere in quell'area. Le contestazioni mosse al Comune nel documento sono pesanti: il Comitato accusa la nuova circolazione decisa dalla Giunta e dall'assessore alla viabilità Mario Simionato di non aver tenuto conto delle indicazione del Put e di non aver proceduto a creare sulla strada le condizioni minime di sicurezza per i pedoni e per i veicoli. Il rischio reale, presentissimo, stando alle considerazioni dei membri del comitato, è che i veicoli più "deboli", cioè le biciclette e i motocicli e i pedoni stessi, possano essere facilmente travolti. Il Comitato chiede quindi, immediatamente, la revoca dell'ordinanza che istituisce il senso unico, e un incontro in cui vengano illustrati finalmente, e puntualmente, le ragioni che hanno spinto all'adozione di un simile provvedimento. Nel caso il Comune faccia orecchie da mercante, il Comitato di Via Matteotti non esclude di potersi rivalere in altre-sedi legali. Insomma, dopo le proteste, le raccolte di firme ed i cortei ora siamo arrivati, fra il Comune e gli abitanti della strada, alle carte bollate. Mariangela Vaglio


Ha fatto arrabbiare la gente la chiusura al dialogo e l'indisponibilità a discutere le reali difficoltà che le persone gli hanno presentato (denuncia di una persona investita da un automezzo in Via Alfieri compresa).

Sono un problema sia il passato con i lavori in via Matteotti sia il presente con le opere non costruite od il non rispetto dei lavori.

Sono un problema le soluzioni di sicurezza adottate e mai applicate e quelle in più che dovrebbero essere adottate.

E' stato caotica l'alluvione abbatutasi recentemente su Spinea e Mestre.

E' stata caotica la chiusura delle vie a Fornase e Asseggiano (la loro riapertura non ha risolto i problemi).

Spaventa il comportamento del sindaco in molte zone di Spinea e le promesse mantenute/rimangiate.

Non si capisce il metodo con cui si variano le soluzioni adottate a seconda che si tratti di Santa Bertilla o Piazza Fermi.

Preso atto che la stazione SFMR non darà i benefici sperati.

Sembra indubbio che il sindaco vuole portare avanti una sua idea.


Visto che l'idea è portare entro il 2011 una riduzione dei veicoli in via Roma/Miranese e ciò sarà a discapito di altre vie o quartieri limitrofi (come gli abitanti di via Matteotti, Cici, Bellini, Ponchielli, Buonarrotti, quando passeranno a subire il traffico entrante di via Roma/Miranese per la chiusura del tratto da Piazza Fermi alla Villa Majno), tutte le strade da percorrere sono buone.

mercoledì 3 ottobre 2007

Articoli di giornale - Niente senso unico per via Asseggiano

LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 03 OTTOBRE 2007 Pagina 30

Provincia SPINEA: IL FACCIA A FACCIA Via Asseggiano non sarà a senso unico Il comitato: «Promessa non mantenuta». Dissuasori per via Rossignago

SPINEA. Niente senso unico su via Asseggiano ma dei dissuasori su via Rossignago. E’ questo l’esito di un incontro avvenuto lunedì sera tra i comitati di zona, il sindaco di Spinea Claudio Tessari e l’assessore alla Viabilità Mario Simionato. Il quale ha confermato che i cittadini non potranno essere accontentati sul senso unico ma, ha assicurato, il Comune farà il possibile per mettere in sicurezza via Rossignago. E infatti venerdì ci sarà un sopralluogo per vedere quali interventi adottare in tempi rapidi. I residenti in più di un’occasione avevano lamentato i problemi della strada, molto trafficata e priva di controlli efficaci.

I comitati imputano alla giunta di essersi rimangiata la parola fatta a sua tempo, ovvero di rendere a senso unico via Asseggiano, in entrata da via Rossignago, fino a quando non sarà realizzata la nuova strada a nord. «Ovviamente siamo delusi - spiega Fabio Lazzaro membro del comitato di zona - ma abbiamo preso atto della decisione del Comune di non istituire il senso unico. Abbiamo chiesto, però, di avere più controlli e di installare dei dissuasori per diminuire la velocità dei veicoli su via Rossignago. Stiamo parlando di una strada dissestata, con un continuo via vai di camion complice anche il gran numero di cantieri aperti. E infatti abbiamo sia problemi di sicurezza che di rumore. Ragion per cui dopo domani ci rivedremo di nuovo per capire quali interventi adottare da subito». E infatti venerdì, come detto, ci sarà un sopralluogo al parteciperanno i comitati di zona e lo stesso Simionato, il quale spiega i motivi del no al senso unico su via Asseggiano.

«La recente riapertura della strada dopo i lavori estivi - spiega - ha ripresentato la solita circolazione intensa ma la nuova rotonda ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva sta dando i suoi frutti e noi crediamo che ad oggi non ci siano motivi per prendere altri provvedimenti. L’ideale sarebbe non essere confinanti con Mestre e toglierle il traffico ma questo, purtroppo, non è possibile». (a.rag.)

articoli di giornale - mancano i treni per la metropolitana di superficie

LA NUOVA

LUNEDÌ, 24 SETTEMBRE 2007 Pagina 9

Cronaca Il punto sui cantieri del Sistema ferroviario metropolitano regionale: ai forti ritardi dei lavori si stanno sommando le pastoie burocratiche Binari pronti? Mancheranno i treni Conclusa l’opera nel 2009, ci vorranno almeno altri 2 anni per avere i convogli

La metropolitana di superficie, prima ancora di nascere, rischia di marciare in ritardo rispetto alle attese delle migliaia di pendolari che confidano nell’entrata in funzione del Sfmr per viaggiare più velocemente verso i luoghi di lavoro, studio o verso casa.

Il quadro della situazione nell’ultimo semestre 2007 riserva ancora varie incognite. Se i cantieri sono conclusi per circa il novanta per cento fuori dal nodo di Mestre, in terraferma con i lavori delle fermate sono ancora indietro. E c’è il rischio concreto che una volta affidato il servizio, con una gara di assegnazione il cui bando sarà pubblicato entro il primo semestre 2008, il sistema ferroviario metropolitano regionale non abbia treni a sufficienza per garantire subito le corse cadenzate nel quadrilatero tra Mestre, Padova, Castelfranco e Treviso. All’appello ne mancano dai ventidue ai ventiquattro.

Servono dai 22 ai 24 convogli per garantire le corse del Sfmr, ma chi gestirà il servizio non potrà garantirne subito l’operatività. Ci vorrano dai 2 ai 4 anni, dai 24 ai 48 mesi, per vederli in esercizio. Perché quei treni oggi come oggi non esistono, vanno acquistati e costruiti. Con buona pace dei pendolari che continuano a maledire i ritardi del sistema ferroviario veneto. La conferma di questo scenario, tutt’altro che consolante, arriva dall’ingegner Bruno Carli, dirigente del settore Mobilità della Regione Veneto, ospite di uno dei convegni della settimana della mobilità sostenibile a Mestre. Per il primo semestre 2008 - spiega Carli - la Regione bandirà la gara d’appalto per affidare sia il servizio Sfmr che il trasporto pubblico urbano ed extraurbano tra Mestre, Padova e Treviso. Annunciata più volte, la gara ora è in dirittura d’arrivo. La Regione, d’intesa con i Comuni, assegnerà con un bando unico anche il servizio di autobus che devono garantire i collegamenti alle fermate del metrò.

Cantieri lenti. A Mestre i cantieri marciano più lenti del resto del Veneto, è notorio. Altrove si è al 90%, ha recentemente ribadito l’assessore Chisso. I cantieri a Mestre interessano oggi Asseggiano, la fermata del nuovo ospedale (Terraglio-Zelarino). Per gennaio 2008 si attende il via agli interventi pee i sottopassi alla Gazzera e la fermata di via Olimpia; in attesa restano le fermate di Marocco e Carpenedo. Un intoppo per l’avvio del servizio? «Un conto è il bando di gara, altra cosa è quando entrerà in funzione il servizio Sfmr - spiega Carli - calcolando il tempo necessario dato dalla gara per consentire ai partecipanti di definire le loro offerte e poi di stipulare il contratto, c’è il tempo di arrivare alla conclusione delle opere».

Treni. Il 2009 sarà l’anno del Sfmr, chiediamo. «In generale si può dire di sì ma il contratto con il gestore prevede che si proceda per fasi; questi anzitutto dovrà procurarsi una ventina di convogli. Il contratto parte, ma l’esercizio dipenderà dai tempi del gestore. Che ha, stando al garante della concorrenza, dai 2 ai 4 anni di tempo per costruire e mettere in esercizio i nuovi treni. Se il bando prevedesse un periodo inferiore di tempo per il gestore, il rischio è quello di incappare in una infrazione».

200 milioni. Per velocizzare i tempi e soprattutto per assicurare che il materiale rotabile rimanga in capo alla Regione, ora a palazzo Balbi si valuta un’altra strada: l’acquisto diretto dei 24 treni necessari. Un investimento di oltre 200 milioni di euro (in media ogni treno costa dai 7 ai 12 milioni). Sempre il garante ha stabilito che i treni di proprietà di Trenitalia non è automatico passino al futuro gestore. In pratica, il sistema prevede che chi vince la gara debba dotarsi dei treni per gestire le tratte, con il rischio che a ogni rinnovo di appalto il problema dei mezzi si riproponga. Chiarisce il dirigente: un gestore non è obbligato a passare ad altri il materiale rotabile.

Guasti sulla linea. Bisogna fare i conti anche la linea ferroviaria che oggi limita il numero dei treni in transito. Regione e Rete ferroviaria italiana - continua Carli - stanno trattando per arrivare ad un accordo sul numero di corse da eseguire lungo le linee del futuro metrò regionale. «I binari sono quelli, bisogna trovare una quadratura con Rfi», dice, che sovrintende alla gestione dei binari. Di recente è stata ridotta la capacità di transito dei convogli sul ponte della Libertà: oggi più di dieci mezzi l’ora non transitano tra Mestre e Venezia. Intanto chi viaggia in treno continua a convivere con i ritardi. «Dopo l’appalto di due anni fa, per cui ci siamo mossi per primi, oggi il 91% delle locomotive sono state sostituite e i guasti sui convogli di Trenitalia sono destinati a calare ulteriormente. Molti dei problemi sulla linea oggi dipendono da Rfi su cui noi non possiamo incidere: non possiamo multarli come facciamo con Trenitalia».


LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 22

Cronaca IL CASO «Io comprerei i treni» Chisso: «Sfmr, entro ottobre si decida» L’assessore regionale: Situazione difficile ma non preoccupante Per i convogli dovremo attendere più di due anni

«La partita Sfmr dovremo affrontarla entro il mese prossimo nella finanziaria regionale, senza perdere tempo. Che si decida per una cosa o per l’altra. Io sarei per l’acquisto diretto dei treni ma è difficile seguire una ideologia quando bisogna attenersi alla compatibilità con il bilancio, in una situazione così difficile». Parola di Renato Chisso, assessore regionale ai trasporti. Si decide entro il prossimo mese, spiega il politico di Forza Italia, un fattore decisivo per la marcia, già ritardataria rispetto alle aspettative generali, del sistema metropolitano regionale. Che rischia di dover attendere almeno altri due anni per vedere locomotive e vagoni (circa 24 i treni che mancano all’appello) in servizio per garantire il servizio cadenzato del Sfmr, che va in gara nel primo semestre del prossimo anno e che dovrebbe iniziare l’esercizio non prima del 2009. Sempre che i cantieri delle fermate a Mestre finiscano per tempo. Con una spesa di oltre 200 milioni di euro, la Regione Veneto potrebbe accelerare la partita del materiale rotabile, acquistando da sè i treni senza delegare il compito a chi vince la gara. Ma a decidere se l’investimento si farà, ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, sarà la Finanziaria regionale. «Io sono di questa idea ma bisogna vedere la compatibilità con il bilancio. Non sono preoccupato, comunque per i treni non si dovrà attendere più di due anni e mezzo», spiega il politico. Ma le associazioni dei consumatori incalzano la giunta Galan. Lorenzo Miozzi del Movimento dei consumatori considera essenziale che sia la Regione ad acquistare i treni. «Il materiale rotabile deve essere della Regione - segnala Miozzi - per dare certezza al servizio Sfmr al di là di chi vincerà la gare ma bisogna anche dire che il metrò regionale è un progetto che è stato venduto troppo presto rispetto ai reali tempi di esercizio, creando una grande aspettativa come intervento anti-traffico, al pari del Passante». Critico è anche Franco Conte, presidente veneto del Codacons. «Chi risponderà dei ritardi futuri? Il non aver programmato per tempo l’acquisto dei treni porta a pensare che tra due o quattro anni l’attuale organigramma politico sarà altrove ma io li diffido fin d’ora e lo dico pure a Renato Chisso che è abbastanza attento a questo settore: saranno loro i responsabili della situazione e se serve arriveremo a reclamare anche delle dimissioni. Ricordo che non si possono aumentare i prezzi delle Ferrovie senza considerare la qualità del servizio. E rispetto al resto d’Europa, non ci siamo». (m.c.)



Si ricorda che l'assesore all'urbanistica di Spinea, Mario Simionato, si era così espresso sui benefici apportati alla viabilità del comune dalla nuova stazione della metropolitana di superficie costruita vicino al quartiere Dante.

Scoprire ora che questa non servirà a nulla vista la mancanza di convogli lascia alibili sulla comunicazione fra i diversi gradi dell'amministrazione (comune, provincia, regione).

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 15

Economia Chisso: «Ferrovie deve fare la sua parte» L’assessore sull’invito al fai-da-te di Cipolletta: «Il Veneto non è da serie B» Intanto Di Pietro sta trattando il ripristino dei contratti con i consorzi Cepav e Iricav Due

MATTEO MARIAN

VENEZIA. «Il Veneto non può essere considerata come una regione di serie B, quindi non vedo perché Ferrovie ci inviti a trovare autonomamente le risorse per l’alta velocità quando, per altre regioni, si è impegnata in prima persona». Renato Chisso, assessore regionale alle Infrastrutture, respinge l’invito che Innocenzo Cipolletta, presidente di Ferrovie dello Stato, ha rivolto alla Regione Veneto dal Meeting dei quarantenni di Altavilla Vicentina.

«Ferrovie non ha le risorse necessarie neanche per la progettazione di alcune tratte - ha detto sabato scorso Cipolletta -. Sarebbe bene che il Veneto facesse come il Friuli-Venezia Giulia e trovasse i finanziamenti necessari».

«Al di la delle dichiarazioni formali - aggiunge a questo proposito Chisso - non mi risulta che il Friuli-Venezia Giulia abbia, da solo, trovato risorse per l’alta velocità». La copertura finanziaria del tratto Verona-Padova (sul quale il Cipe ha dato solo un via libera tecnico) continua, quindi, a rimanere un rebus. Anche alla luce del fatto che, nell’ultimo Dpef, la tratta in questione non ha raccolto nemmeno una citazione. E senza contare, inoltre, che per la Venezia-Trieste ogni discorso è stato rimandato al 2020.

L’alta velocità in Veneto rimane appesa, quindi, alla prossima Finanziaria e alla trattativa che il ministro Antonio Di Pietro ha intavolato con i general contractor Cepav Due (tratto Milano-Verona) e Iricav Due (Verona-Padova). Soggetti che, alla luce del decreto Bersani, si sono visti revocati i contratti di concessione e affidamento dei lavori. Di Pietro ha espresso la volontà di congelare l’efficacia del decreto Bersani per (con una norma da inserire nella Finanziaria in discussione) ottenendo così il ripristino dei vecchi contratti, mantenendo però gli obiettivi di trasparenza e di riduzione dei costi. Il dialogo con Cepav Due (consorzio che vede Snamprogetti con il 40% delle quote, Pizzarotti al 24%, Condotte con il 12%, al pari di Maltauro e Saipem) pare in fase avanzata. Con Iricav Due (Astaldi al 40%, Ansaldo al 12%, Impregilo al 12%) le posizioni sembrano, invece, più distanti. Astaldi, per altro, ha in piedi un contenzioso con il governo che parla di un risarcimento per una cifra vicina ai 44 milioni.

In attesa della nuova Finanziaria e dell’esito finale delle trattative tra Di Pietro e i due consorzi, Chisso torna, però, a sollevare l’urgenza della definizione della società concessionaria mista Anas-Regione Veneto. «Questa potrebbe essere una soluzione per reinvestire gli utili derivanti dalla gestione del Passante e della Venezia-Padova sul territorio, e quindi anche sul sistema ferroviario» sottolinea l’assessore veneto alle Infrastrutture. Anche se va detto che di utili non se ne parlerà fin tanto che la realizzazione del Passante non sarà stata ammortizzata. «So i che i legali delle due parti, recentemente, si sono parlati - dice Chisso a proposito dell’iter che dovrebbe portare alla costituzione della società mista -. Una soluzione che possa non incontrare delle obiezioni a livello europeo dovrebbe essere stata trovata. Una bozza definitiva è stata inviata a Roma, ora attendiamo gli eventi. Ricordando che su questo c’è stato un impegno diretto da parte di Romano Prodi».



Aggiornamento 29 aprile 2008

IL GAZZETTINO
domenica 20 aprile 2008 SPINEA
La metropolitana di superficie diventa realtà: entro l'estate il via ai primi convogli della Sfmr

La metropolitana di superficie muove i primi passi. Un progetto che sembrava fantascienza, fino a pochi anni fa, ora dovrebbe diventare realtà. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle Ferrovie cominceranno a provare la nuova linea dell'Sfmr (Sistema ferroviario metropolitano di superficie). L'Sfmr collegherà le più grosse città venete con treni regionali per alleggerire il traffico su gomma.
Il sistema entrerà in funzione in tre fasi. Attualmente è in fase avanzata la realizzazione delle infrastrutture per la fase 1 che collegherà Venezia, Mestre, Padova e Treviso. Con il sistema a regime saranno previsti treni con cadenza regolare ogni 15 minuti sulla Venezia-Padova, mentre sulle altre tratte la cadenza dovrebbe essere minore, 20 o 30 minuti, tranne le ore di punta dove l'attesa non dovrebbe superare i 15 minuti. Il sistema prevede una stretta organizzazione con il trasporto su gomma, che coinvolge otto società, e si prevede l'adozione del biglietto unico in tutta la zona interessata.
I primi lavori, dopo una lunga attesa, sembrano finalmente volgere al termine: presto anche l'area del Miranese e della Riviera del Brenta avrà il suo metrò a cielo aperto. Da domani, praticamente, inizierà l'addestramento dei macchinisti di Trenitalia scelti per percorrere quotidianamente la nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea . Alla sessione di prove saranno presenti anche il sindaco Claudio Tessari, alcuni tecnici della Regione e i tecnici di Rfi Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. «La metropolitana non è più un miraggio, e questa per Spinea rappresenta una svolta epocale - dichiara soddisfatto Tessari - Quando sarà attiva? Forse già per l'estate, dipende da quanto tempo ci vorrà per gli ultimi dettagli. Di certo saremo pronti entro l'autunno». D.T.


LA NUOVA
DOMENICA, 20 APRILE 2008 Pagina 33 – Provincia SPINEA: VITA DA PENDOLARI Prima prova per il metrò di superficie Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 sarà testata la nuova linea
SPINEA. Prime prove di metrò di superficie a Spinea. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle ferrovie cominceranno a provare la nuova linea del Sistema ferroviario metropolitano di superficie che partirà con ogni probabilità entro autunno. In pratica inizierà l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia nella nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea lungo la linea Mestre-Maerne. I lavori nella zona, infatti, sono ormai a buon punto così come cresce in fretta anche la neonata stazione denominata «Miranese» che sostituirà quella di Asseggiano. La giornata di domani sarà pure l’occasione per fare il punto della situazione e conoscere i tempi futuri per l’avvio del metrò che collegherà le principali città venete. Una volta a regime, i residenti del comprensorio potranno avere a portata di mano il treno che renderà più veloci gli spostamenti. Ad esempio, da Spinea a Venezia ci si impiegherà attorno al quarto d’ora di viaggio. La nuova linea, sulla tratta Venezia-Castelfranco, sarà a doppio binario e abbandonerà quella esistente, seguendo un tracciato del tutto diverso dall’attuale. Piegando a sud, sarà utilizzata parte della ex linea dei Bivi che un tempo collegava le linee per Milano, Trento, Udine e Trieste evitando la stazione di Mestre. Le rotaie soprappasseranno quindi la linea principale Padova-Mestre e si affiancheranno a Sud di quest’ultima per entrare nella stazione di Mestre. Nella nuova stazione di Spinea fermeranno due treni metropolitani l’ora per direzione: un treno ogni mezz’ora sia verso Mestre che verso Castelfranco. Accanto alla neo fermata sarà realizzato un parcheggio scambiatore da circa 375 posti auto, collegato direttamente alle vie Miranese e Asseggiano e anche tutta la viabilità della zona sta cambiando volto di giorno in giorno. Infatti ai piedi del cavalcavia sono nate due rotatorie che avranno in compito di smistare il traffico fuori dal centro di Spinea e indirizzarlo sulle direttrici periferiche. Inoltre in futuro anche il servizio di Girospinea arriverà fino alla stazione ferroviaria che diventerà il vero nodo dei trasporti cittadino. (Alessandro Ragazzo)



LA NUOVA
MARTEDÌ, 22 APRILE 2008
Provincia SPINEA Metrò regionale rimandato dalla pioggia
SPINEA. La pioggia scesa copiosa ieri ha fatto slittare a domani le prime prove del metrò regionale di superfice (Sfmr) con l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia sulla neonata tratta a doppio binario Mestre-Spinea all’interno della Mestre-Maerne. In pratica ci saranno due prove. La prima avverrà dalle 6 alle 9 e la seconda dalle 18 alle 21. I convogli partiranno dalla stazione di Spinea, realizzata ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva e che diventerà punto di riferimento per i passeggeri e i pendolari di tutto il Miranese. L’occasione servirà anche per fare il punto della situazione sui tempi di realizzo dell’intera opera e l’avvio del metrò di superfice che secondo Comune e regione potrebbe partire già in estate. Questo consentirà ai pendolari e agli utenti delle ferrovie di potersi muovere da una città e l’altra del Veneto in tempi rapidi. Alla presentazione di domani ci saranno il sindaco Claudio Tessari, i tecnici della Regione oltre a quelli di Rfi, gli ingegneri Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. (a.rag.)


lunedì 24 settembre 2007

articoli di giornale - Asseggiano riapre al traffico

LA NUOVA
LUNEDÌ, 24 SETTEMBRE 2007 Pagina 15
Provincia Spinea. Salvo imprevisti la strada tornerà percorribile dopo i lavori Via Asseggiano riapre oggi al traffico Continuano i cantieri della metropolitana. La Miranese sarà meno trafficata di
Alessandro Ragazzo
SPINEA. E’ attesa per oggi, salvo imprevisti dell’ultima ora, la riapertura di via Asseggiano a Spinea. Dunque dopo più di un mese di lavori riapre i battenti la strada usata per chi da Spinea raggiunge Mestre, e viceversa, per evitare la Miranese. La chiusura è stata resa necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. La notizia del via libera alla circolazione sarà senz’altro ben vista da migliaia di automobilisti che in queste settimane, specie dall’inizio delle scuole, hanno subito code nelle ore di punta.
E un sospiro di sollievo lo tireranno anche gli utenti dell’autobus che si erano lamentati per i forti disagi e i ritardi che gli impedivano di arrivare puntuali al lavoro. A questo punto centinaia di auto troveranno di nuovo sfogo in via Asseggiano, permettendo di «liberare» via Miranese e rendere un po’ più fluida la circolazione. E così un altro tassello del metrò di superficie è stato completato coi cantieri, ormai, che viaggiano spediti in attesa della prossima primavera quando potranno iniziare a viaggiare i primi treni che permetteranno di raggiungere Venezia in un quarto d’ora. Come di recente ha confermato l’assessore comunale alla Viabilità Mario Simionato, già da fine anno i primi convogli di prova, ovvero senza passeggeri, potranno viaggiare sulla nuova linea metropolitana tra Venezia e Castelfranco. L’attuale stazione di Asseggiano, a binario singolo, sarà eliminata e sostituita da quella in costruzione e che si chiamerà «Spinea», destinata a servire gli utenti non solo di Spinea e di Chirignago ma anche di parte del comprensorio del Miranese. La nuova linea, invece, sarà a doppio binario poiché abbandonerà quella esistente e avrà un tracciato del tutto diverso da quello odierno. E sempre in materia di metropolitana di superficie da venerdì scorso il collegamento tra i due rami di via Unità a Spinea è stato spostato e realizzato sul lato Nord del sottopasso ciclo-pedonale. Per motivi tecnici legati alla realizzazione dei lavori da parte dell’impresa appaltatrice si può garantire un collegamento di dimensioni di 1,5 metri da percorrere a piedi o con cicli a mano. L’attuale passaggio ciclo-pedonale rimane chiuso e impraticabile e ritornerà all’uso esclusivo privato. La modifiche, comunque, sono segnalate sul posto.

articoli di giornale - manifestazione in via Roma 22 settembre 2007

LA NUOVA
22-09-07, 36 Provincia
Il «popolo delle code» contro i progetti del Comune: «A Mirano in un’ora» «Caro sindaco, la nuova viabilità non va» Oggi corteo di protesta da piazza Marconi alle finestre di Tessari
SPINEA. «Mamma mia che confusione». La rivoluzione della viabilità prende di sorpresa Spinea. Tra proteste, insulti, maledizioni e alzate di spalle, chi prende la macchina si prepara al peggio. «C’è ancora più confusione di prima, non mi pare proprio che queste scelte abbiano portato a un miglioramento. Ma non sono mica solo io che mi lamento, sa? Ne ha trovato qualcuno favorevole a tutto questo ambaradam che hanno fatto?», chiede la signora Libera Ritossa, che abita in piazza Rosselli. Favorevoli in pochi, arrabbiati in tanti. Al massimo c’è qualcuno che fa spallucce, come Franca Zancaner, mentre porta il passeggino della figlia. «Io vado sempre a piedi, per me cambia poco o nulla, ma tutte le altre mamme si lamentano». Il sindaco Claudio Tessari spiega che, una volta ultimati gli interventi, Spinea si renderà conto della loro bontà. Che serviranno a renderla meno inquinata, più sicura, e più a misura d’uomo. Ma vaglielo a dire te, agli automobilisti che ogni mattina si mettono al volante e che lo «pensano» senza alcuna simpatia. «Se venisse una mattina qui, a lavorare con noi, il sindaco capirebbe che non c’è praticamente nessuno a favore», spiega Antonio Damiani , che gestisce l’edicola in centro, tra via Matteotti e via Roma, e ha bene il polso della situazione. Via Matteotti a senso unico, una parte di via Cattaneo a senso unico, la nuova rotatoria ai piedi del cavalcavia, la bretella che porta verso Asseggiano, e poi in via Rossignago. Insomma: gli argomenti per il chiacchiericcio in piazza non mancano. «L’intervento in via Matteotti ad esempio - si sfoga Lucia Levorato , la moglie di Antonio - doveva essere sperimentale, ma come fa a essere sperimentale se stanno già costruendo i marciapiedi?». «Il sindaco - attacca ancora il marito - non ha ascoltato i cittadini». E’ proprio per questo che stamattina, alle 10.30, tre comitati («Via Matteotti», «Spinea Vivibile» e Cinqueottocinque») sfileranno in corteo da piazza Marconi alla piazzetta del municipio, fin sotto le finestre del sindaco. Deluso dalla nuova viabilità anche Giorgio Casarin , che abita in piazza Rosselli e ha un’agenzia immobiliare in via Roma: «Così non va, è indecente. Forse i problemi verranno risolti con l’arrivo del Passante e l’apertura della metropolitana di superficie, ma per ora è uno schifo. Perché con il nuovo senso unico in via Cattaneo, per uscire da piazza Rosselli bisogna fare il giro del globo». «E’ mancato il dialogo con i cittadini - spiega Silvia Celotto -, tutto è accaduto da un momento all’altro, e nessuno ci ha dato delle spiegazioni». Lei, che lavora in centro, quando può va in ufficio in bici: «Ma quando prendo l’auto mi tocca fare il giro del globo». Per non parlare di chi deve viaggiare da Mirano a Mestre. «La mattina ci si impiega un’ora - dice Danilo Rizzo , di Mirano -, è diventata davvero una situazione insostenibile. Uno dei pochi interventi davvero utili è stato la rotatoria ai Bersaglieri». E questa mattina ci si rimette tutti insieme in coda.

La distanza fra spinea e Mirano è circa 15 km fra centro e centro. Velocità media di percorrenza 15 km/h.

IL GAZZETTINO
sabato 22 settembre 2007 SPINEA
Stamattina da piazza Marconi fino al Municipio Il Comitato di via Matteotti in strada contro il traffico
di Mariangela Vaglio
Dopo le firme, il blocco del traffico, adesso è l'ora del corteo. Stamattina, alle 10,30, in un giorno che a Spinea è convulso per la presenza del mercato, la circolazione potrebbe essere ancora più difficile per la manifestazione che il Comitato di Via Matteotti ha annunciato di voler organizzare per protesta contro le decisioni del sindaco Claudio Tessari sulla viabilità della cittadina.Il corteo, che ha già l'adesione di un centinaio di cittadini, si svilupperà da piazza Marconi fino al Municipio. Esasperati lo sono da un pezzo, gli abitanti di via Matteotti, che hanno ormai formato una rete con altri tre comitati civici (cittadini vivibili per Spinea e Associazione 585): rivogliono a tutti i costi via Matteotti a senso unico, e non si scoraggiano per il silenzio che continua a venire dalle istituzioni.Abbiamo chiesto al sindaco Tessari un incontro con una lettera firmata e protocollata a metà settembre, in cui chiediamo a lui e all'assessore Simionato che venga finalmente fatta una presentazione al pubblico di tutto questo piano riguardante il traffico a Spinea, perché siamo stufi di scoprire le cose di sorpresa e un po' alla volta. Non hanno amato particolarmente nemmeno alcune recenti affermazioni di Tessari: "Ha dichiarato ai giornali che in via Matteotti un comitato di zona, che però non sappiamo formato da chi" spiega Gianni Causin, rappresentante di Cittadini per una Spinea Vivibile, "avrebbe raccolto 100 firme a favore del piano del traffico del sindaco". Se i numeri non mi ingannano, noi ne abbiamo raccolte più di 450 in pochi giorni, quindi siamo la maggioranza e in democrazia dovrebbe contare qualcosa. In ogni caso, quando ci si rapporta con i cittadini, oltre ai numeri delle firme dovrebbe contare il buon senso.
È arrabbiata anche Valeria Chinellato, portavoce degli abitanti di via Matteotti: Ormai questa strada è commercialmente morta, ma non è un problema che interessa solo noi, è tutta Spinea che è in crisi, perché comunque la soluzione di dirottare il traffico qui è fallimentare e via Roma non è stata per niente alleggerita, senza contare il maggiore inquinamento che ora ci viene imposto e le dotazioni di sicurezza che mancano. È inutile poi che ora ci costruiscano i parcheggi: a noi commercianti, che un tempo li avevamo richiesti, non servono, perché tanto nessuno si ferma più.


LA NUOVA
Domenica 23-09-07, 34 Provincia
»La nuova viabilità crea pericoli». Ma qualcuno è a favore Trecento in rivolta contro i sensi unici di Alessandro Ragazzo
SPINEA. C’era di tutto: dagli uomini alle donne, dagli anziani ai più giovani, dai favorevoli ai contrari. La maggioranza era contro la nuova viabilità pensata dalla giunta di Claudio Tessari, ma qualche voce a favore non si è scosta e ha detto la sua. Fatto sta che ieri mattina, all’appuntamento di via Matteotti per dire no al senso unico, si sono presentati circa in 300. Poi, a passo lento lungo via Roma, si sono diretti verso il municipio e infine hanno rallentato il traffico attraversando più volte sulle strisce pedonali. A chi non sapeva dei motivi della protesta hanno distribuito volantini per un paio d’ore. Oltre 2500, dove scrivono a chiare lettere che la soluzione adottata dal sindaco non è quella risolutiva per risolvere i problemi del traffico. Anzi: sono aumentati smog e pericoli. «Ho perso già dei clienti - spiega Miro Schiavo , che ha un negozio di autoricambi in via Matteotti - e se il Comune continua su questa strada molti rischiano di chiudere e si favoriranno i centri commerciali. Dove sono le associazioni di categoria?» Arrabbiato è pure Giorgio Fullin . «Abito in via Bennati - spiega - e la gente ha paura di attraversare la strada perché i camion transitano a cento all’ora. Ogni giorno è sempre peggio». Sabrina Niero abita in via Capitanio e punta il dito contro la carenza di controlli. «E’ una via - dichiara - senza marciapiedi, dove è confluito tutto il traffico di via Matteotti. Si deve tornare all’antico». Rita Capellani pensa alla sicurezza dei bambini. «Attorno alle scuole - osserva - il numero di veicoli è triplicato. Il Comune ha stravolto tutto senza pensare alla sicurezza della gente». Paolo Biagio , residente in via Bennati, dice di abitare in un’autostrada. «Ormai siamo a questi livelli - aggiunge - in un’arteria del tutto inadeguata per sopportare un simile volume di veicoli. Senza contare la velocità. Addirittura dobbiamo metterci noi in mezzo alla strada per rallentare le auto». Mariateresa Pasti abita in via D’Annunzio e ha tutta l’aria di chi è molto arrabbiata. «Non è così - conferma - che si risolve il problema del traffico. Fuori i camion da Spinea e per giunta ci tocca fare più chilometri in macchina che provocano un inevitabile aumento dello smog». Giuseppina Copelli dice che ormai Spinea è invivibile. «Bisogna tornare al doppio senso su via Matteotti - dichiara - e i tir devono restare fuori dal centro. Su questo tema c’è una delibera emessa ancora anni fa ma nessuno la rispetta». Anche per il giovane Tommaso Da Lio la situazione è insostenibile. «Oltre al traffico - aggiunge - dobbiamo fare i conti anche con la cementificazione che sta devastando il territorio». Per Antinesca De Pieri , abitante in via Tommaseo, la rotonda di via Alfieri non ha risolto alcun problema. «Doveva rendere più fluido il traffico - commenta - e invece siamo punto e a capo». Edoardo Stevanato ce l’ha con quei residenti d’accordo con questa nuova viabilità. «Spero che a nessuno di loro - osserva - capiti un incidente in via Bennati o Alfieri». In piazza è sceso anche qualcuno a favore della nuova viabilità. «Abito in via Matteotti da 50 anni - dice Fabrizio Ditadi - e da quando il sindaco ha cambiato la viabilità è tutta un’altra vita. Prima tremava persino la casa da quante auto c’erano. Adesso le hanno dimezzate e viviamo meglio». Della stessa idea Paola Manera . «Prima del senso unico - spiega - per ben tre volte ho rischiato di essere investita».


Ahimè dalle modifiche apportate ci sono stati un tamponamento all'incrocio fra via D'Annunzio e via Matteotti (grazie anche all'incrocio a raso recentemente stretto ancor di più dal nuovo palazzone d'angolo costruito proprio in corrispondenza delle delibere di modifica del traffico), rischio di investimento in via Matteotti che qualche sparuto soprattutto nelle ore notturne continua a percorrere a doppio senso di marcia, una donna investita in via Matteotti, un incidente fra auto e motorino all'uscita di via Alfieri lato via Roma, e fuori dal quartiere Dante incidenti per tutto il tratto di via Roma.
Un domani la chiusura temporanea o definitiva del tratto di via Roma da piazza Marconi fino al municipio/villa dirotterà il traffico in via Buonarroti (presenza di scuole medie) e via Cici/Bellini (presenza scuole elementari).
Nel caso di via Bellini, senso unico in uscita sul senso unico di via Matteotti che condurrà o verso Fornase (all'incrocio vi è una strada stretta che conduce a Chirignago costringendo ad un largo giro e la strada camionabile direzione Romea/Mestre) oppure verso via D'Annunzio (e poi via Alfieri/Bennati).
Da notare che via Roma è una via cittadina di scorrimento da 3-4 corsie (attualmente due corsie e file di parcheggi laterali) con 20000-30000 veicoli transitanti al giorno, ben superiori al traffico già eccessivo sopportato dalle via Matteotti, Alfieri, Bennati.

Eliminare traffico da una via distribuendola su quelle interne di quartiere non è ridurre il traffico.


Chi abita in via Matteotti segue la carota del sindaco, credendo che questa sia la situazione definitiva in cui si troveranno a vivere, quindi rispetto a prima in pieno egoismo per le problematiche di almeno altre due vie (Alfieri e Bennati...in realtà sono interessate anche le secondarie Abba Tommaseo Sarpi e Verga...).
Quando via Matteotti sarà conclusa si troverà la sorpresa della chiusura di via Roma come previsto dal progetto approvato e dal PUT2004.

articoli di giornale - manifestazione in via Roma 22 settembre 2007

LA NUOVA
VENERDÌ, 21 SETTEMBRE 2007 Pagina 32

Provincia Spinea. Il corteo si snoderà da piazza Marconi fino al municipio I comitati anti-traffico scendono in strada Domani mattina sfileranno per dire no al senso unico in via Matteotti di Francesco Furlan
SPINEA. «Via Matteotti è morta, il quartiere Bennati è nel caos e questa viabilità non ci piace». Tornano all’attacco i comitati «Via Matteotti», «Cittadini per Spinea vivibile» e «Cinqueottocinque», che domani, dalle 10.30, sfileranno da piazza Marconi alla piazzetta del municipio per dire no, soprattutto, al senso unico in via Matteotti. Bloccherete via Matteotti? «Che dice scherza?», risponde Valeria Chinellato, dell’omonimo negozio della strada, «Sarà già bloccata senza il nostro intervento».
I residenti della zona non ci stanno, sono inviperiti, e continuano nella loro lotta, «perché è una questione che non riguarda solo via Matteotti - spiega Gianni Causin di Spinea Vivibile - ma tutto il centro. Non è possibile che il Comune prende decisioni senza coinvolgere i quartieri. E non è possibile che tutto il traffico venga scaricato sulle zone laterali». Nel mirino c’è la decisione presa dal Comune nel corso dell’estate di rendere via Matteotti a senso unico in direzione di Fornase. Prima parte di una viabilità che sta stravolgendo Spinea (la rotatoria al Graspo d’Uva, la bretella verso Asseggiano, il senso unico in via Cattaneo, e tra un po’ l’attraversamento del Passante di Mestre, con relative strade complementari) e che sta causano anche molte tensioni con i comitati dei quartieri. «Con il corteo di sabato mattina vogliamo invitare anche gli altri cittadini a stare attenti - spiega Raffaello Corò, del comitato di via Matteotti - perché questi interventi avranno ripercussioni su tutta la viabilità». In passato i residenti della zona hanno raccolto oltre 600 firme per ottenere il ripristino del doppio senso di marcia sulla strada che porta a Fornase. «Poi è saltata fuori un’altra petizione con poco più di 100 firme di persone a favore - spiegano i comitati -, una petizione organizzata dagli amici del sindaco. Qui la maggioranza si è già espressa: il senso unico non lo vogliamo». «Perché via Matteotti commercialmente è morta - spiega Valeria, titolare di un negozio di vestiti - e con il senso unico si è riempito di traffico e smog il quartiere Bennati». Proprio pochi giorni fa i tre comitati hanno presentato un documento in cui chiedono un incontro pubblico con il sindaco Claudio Tessari e l’assessore alla Viabilità, Mario Simionato. E intanto domani sfileranno in via Roma per non far morire la protesta.




mercoledì 19 settembre 2007

Articoli di giornale - Via Asseggiano a senso unico

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 19 SETTEMBRE 2007 Pagina 31
Provincia Spinea. L’assessore Simionato replica: «Al momento non è previsto» «Senso unico in via Asseggiano» Gli abitanti di Rossignago: «Il Comune lo aveva promesso già nel 2004
»
di Francesco Furlan
SPINEA. La rivoluzione della viabilità fa venire il mal di pancia a molti. In via Matteotti lottano per eliminare il nuovo senso unico. Dalle parti di Rossignago, invece, si battono per averlo in via Asseggiano, in direzione di Mestre. Del resto era stato promesso loro. «Ma evidentemente i nostri amministratori sono come pinocchio», spiega Fabio Lazzaro, membro del comitato della zona. Parla a ragion veduta, perché tira fuori dal suo cassetto un documento, un po’ datato, ma valido nella sostanza. E’ il 2 marzo 2004 e il sindaco Claudio Tessari e l’assessore alla Viabilità, Mario Simionato, si impegnano «a rendere via Asseggiano a senso unico in entrata da via Rossignago», fino a quando non «sarà realizzata la nuova strada a Nord». E adesso il Comune si rimangia la parola. «Eppure anche recentemente ci era stata assicurata l’introduzione del senso unico», spiega Lazzaro. Tra pochi giorni infatti aprirà la rotatoria ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, vicino alla Tac. Da qui, chi vorrà andare a Maerne, potrà imboccare la nuova bretella a Nord, che porta dietro il quartiere Rosselli, e da qui alla rotatoria di via Asseggiano, per poi imboccare via Rossignago. I cui residenti ora temono di essere invasi dalle auto. «Ci era stato garantito - spiega Lazzaro - che in attesa dell’ultimazione della bretella (che dalla rotatoria di Asseggiano si collegherà direttamente in via della Costituzione, ndr) sarebbe stato previsto un senso unico». Lo diceva anche il documento firmato da Simionato e Tessari: «Via Rossignago e via Gioberti non possono diventare una valvola di sfogo del traffico proveniente da e per Mestre». Il Comune fa quindi marcia indietro? «Ogni cosa va storicizzata», replica Simionato. «Oggi non c’è motivo di ritenere che con l’apertura della rotatoria via Rossignago si troverà con un incredibile aumento del traffico. Il senso unico avrà una ragion d’essere solo quando si aprirà la seconda parte della bretella, quella da Asseggiano alla stazione di Maerne. Allora la zona di via Rossignago potrà diventare anche una zona a traffico limitato». Quindi nessun senso unico in via Asseggiano? «Per ora non lo abbiamo previsto. Se poi ci dovesse essere un’invasione di auto vedremo».








sabato 15 settembre 2007

Articoli di giornale - Numero chiuso in via Roma

LA NUOVA
VENERDÌ
, 14 SETTEMBRE 2007
Pagina 28 - Provincia Spinea. La proposta sarà discussa con la municipalità di Chirignago «Numero chiuso per le auto in via Roma» L’assessore Simionato: «Il traffico è diventato ormai insostenibile»

FRANCESCO FURLAN

SPINEA. «Così non si può più andare avanti». L’assessore alla viabilità di Spinea, Mario Simionato, lancia il sasso. Dice non voler far polemiche, ma attacca la Provincia, «che nel Veneto Orientale ha fatto un sacco di cose mentre qui solo cosucce», e lancia, con una provocazione, la sua proposta per limitare il traffico sulla Miranese in attesa della realizzazione delle opere complementari al Passante, per far scendere le auto «da 30 mila al giorno a 20 mila: numero chiuso alle auto nel tratto di via Roma».

Andiamo con ordine, perché in realtà le ipotesi allo studio, sulle quali Simionato si è già consultato con il comandante dei vigili, Diego Trolese, sono due. La prima prevede di far partire quanto prima le targhe alterne per i non residenti. «Non è possibile che tutto il traffico di attraversamento - attacca Simionato - debba pesare sui cittadini di Spinea, e in particolare su quelli di via Roma, che non ne possono davvero più». Soprattutto in questo periodo, con via Asseggiano chiusa, e migliaia di pendolari che si riversano da Mirano e dintorni per raggiungere Mestre. Per la riapertura di via Asseggiano, dove nella zona dell’ex passaggio a livello è aperto il cantiere per la nuova metropolitana di superficie, bisognerà aspettare, salvo ritardi dell’ultima ora, il 24 di Settembre. Negli stessi giorni - in attesa di una data più precisa - è attesa l’apertura della rotatoria ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, nei pressi della Tac, che servirà per deviare parte del traffico lungo la nuova bretella che va verso Asseggiano, e da lì verso via Rossignago. Ma il beneficio che ricadrà su via Roma è tutto da valutare. «Le soluzioni arriveranno con le ristrutturazioni delle provinciali esterne, via della Costituzione - spiega Simionato - ma in attesa di quello dobbiamo pur far qualcosa, perché via Roma ormai è strada comunale, e non può sostenere questi volumi di traffico». Ecco allora che spunta l’ipotesi del numero chiuso, di cui Simionato discuterà anche con la municipalità di Chirignago, in un incontro che chiederà nei prossimi giorni. «L’idea è semplice: basta installare un semaforo alla Fossa che diventa rosso quando il volume di traffico è troppo elevato, così da deviare le auto lungo la camionabile per Marghera». E lo stesso si potrebbe fare dalla parte di Chirignago, con un semaforo che devi il traffico su via Oriago e quindi sulla camionabile. Un progetto realizzabile o una provocazione? «Qualcosa bisogna pur fare - risponde - e questa è una strada che si può percorrere». Almeno che da Chirignago non arrivi il semaforo rosso.

Continua
la “rivoluzione” della viabilità
Senso unico su un tratto di via Cattaneo, apertura nuova rotatoria ai piedi del cavalcavia, spegnimento semaforo davanti alla chiesa

Il primo tratto di via Cattaneo dalla chiesa in su, verso nord fino all’incrocio con la laterale di collegamento di via Volturno diventa a senso unico dalla prossima settimana. Salvo imprevisti e contestualmente a questo, a partire dal 20 e 21 settembre verrà anche aperta al traffico la viabilità di collegamento tra via Cattaneo e la nuova rotatoria della stazione della metropolitana di superficie ai piedi del cavalcavia. Questo permetterà lo spegnimento del semaforo dell’intersezione presso la chiesa dei santi Vito e Modesto, visto che anche il primo tratto di via Matteotti è a senso unico. Per il passaggio pedonale il semaforo resterà solo a chiamata.

Viene così ad aggiungersi un altro degli interventi previsti per rendere più razionale e sicuro l’utilizzo della viabilità urbana. Un volantino sarà anche distribuito alla popolazione della zona per illustrare la novità assieme allo schema che si può vedere qui sopra.




Dopo mesi e mesi in cui tutto andava bene per l'amministrazione.

Dopo mesi in cui non si presentava alle riunioni con la popolazione quando convocato per sistemare la situazione e comprendere le problematiche e le criticità (quadro conoscitivo del PAT, primo articolo della legge regionale urbanistica mette i beni artistici e la salute delle persone fra i massimi scopi da perseguire).

Di punto in bianco è cambiato tutto per l'assessore all'urbanistica del comune di Spinea.

Ci sono voluti soltanto proteste dei cittadini a più riprese ed in più forme, incidenti in via Alfieri, incidenti in via Roma, proteste degli abitanti di via Prati, proteste degli abitanti di via Asegiano, problemi alla circolazione e maledizioni dalle persone intrappolate in auto e autobus per comprendere che forse prima di sistemare l'urbanistica interna del comune bisognava che fossero realizzate le condizioni intercomunali di riduzione del traffico.

Il futuro del Masterplan è compromesso se questi autisti imparano a percorrere solo via Miranese perchè larga e rettilinea e non si sistemano prima le altre dinamiche di traffico in via di realizzazione. La previsione di chiusura di un tratto di via Roma da piazza Marconi fino al Municipio diventerà lo stesso problema che già stanno vivendo in piccolo via Alfieri, via Bennati e via D'annunzio con la chiusura di un senso di marcia di via Matteotti ed in grande l'intera comunità di Spinea che con la chiusura di vie esterne si ritrova proprio come avviene nei piccoli casi con un traffico sproporzionato per la sicurezza insita.




Articoli di giornale - Prima protesta 10 settembre 2007

LA NUOVA

LUNEDÌ, 10 SETTEMBRE 2007

Pagina 13 - Provincia Spinea: dopo aver minacciato la mobilitazione, stamane manifestazione in centro Scende in strada la protesta Oggi commercianti e residenti di via Matteotti in corteo

SPINEA. La pazienza per i residenti e i commercianti di via Matteotti è davvero finita. Così stamani, dopo aver minacciato per settimane la mobilitazione, scenderanno in strada a manifestare con slogan e cartelli, per chiedere ancora una volta al Comune di fare marcia indietro sulla nuova viabilità e rivedere il progetto di senso unico attuato in via sperimentale qualche mese fa.

Si preannuncia, dunque, una mattinata difficile in città, tanto più che la protesta arriva proprio in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico e l’aumento inevitabile del traffico locale. Il portavoce del comitato di via Matteotti, Raffaello Corò, fa capire che per loro non c’è altra scelta che passare alle maniere forti e bloccare il traffico, dopo che il Comune ha fatto orecchie da mercante per così tanto tempo. La protesta partirà di prima mattina, alle 7.30, dalla piazzetta del quartiere Dante: qui i manifestanti formeranno uno o due cortei che sfileranno poi verso le scuole elementari di via Bennati. «Ora che la gente è tornata dalle vacanze - afferma Corò - ed il caos nelle nostre strade tornerà quello di sempre: sarà difficile non accorgersi della sciaguratezza di questo provvedimento. Siamo intenzionati a bloccare il traffico e creare qualche disagio: ci dispiace per chi si troverà suo malgrado coinvolto, ma non abbiamo altre armi a disposizione». Se ancora questa protesta non verrà tenuta in considerazione e il Comune non consentirà a qualche concessione significativa sul nuovo senso unico, Corò annuncia un’inevitabile escalation della mobilitazione: «La prossima settimana - minaccia - siamo pronti a bloccare anche la centralissima via Roma»

(Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO

lunedì 10 settembre 2007

Al via da questa mattina la protesta contro la nuova viabilità

SPINEA - Hanno deciso di cominciare con le agitazioni. Dopo mesi di raccolte firme e di tentativi di mediazione con il Comune, gli abitanti di via Matteotti e strade limitrofe hanno deciso di passare alle vie di fatto. Già da questa mattina lunedì, viene bloccata, con un piccolo corteo, alle 7, 30 del mattino, l'area di piazza Dante. La storia si trascina da diverso tempo: i cittadini della zona lamentano le modifiche della viabilità introdotte dal Comune. Secondo il Comitato via Matteotti, che si è costituito in questi mesi e ha raccolto, assieme ad altre associazioni del territorio, quasi 1500 firme, la soluzione viaria proposta sarebbe pericolosa ed aggraverebbe ulteriormente i problemi del traffico sulla Miranese, senza risolvere minimamente quelli del quartiere, che anzi si ritroverebbe a gestire un carico enorme di veicoli circolanti in più. Le manifestazioni potranno ripetersi nelle prossima settimane, sempre concentrate al mattino, nell'ora di punta, e partono in concomitanza con l'apertura della scuole, per sottolineare i rischi che corrono i bambini che raggiungono gli istituti scolastici in bicicletta.

M.V.


LA NUOVA

MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007

Pagina 29 - Provincia Spinea. Continua l’agitazione nel quartiere. «Il sindaco intervenga» Protesta in strada contro il senso unico In 50 hanno rallentato il traffico. «Via Matteotti torni a doppio senso»

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Dulcis in fundo ieri dalle 7.30, e per un paio d’ore, a creare problemi al traffico a Spinea ci sono state una cinquantina di persone dei comitati cittadini che hanno rallentato la circolazione sulla stessa strada e via Alfieri per protestare contro la decisione della giunta comunale di istituire il senso unico in via Matteotti. I manifestanti hanno distribuito circa 500 volantini ai passanti per informarli dei motivi della loro azione che ha tutta l’aria di essere la prima di una lunga serie. «E’ una situazione tremenda - dice Sandra Follin - con i camion che iniziano a transitare davanti alle nostre case già alle 5 del mattino per terminare a sera inoltrata. Chiediamo al sindaco Claudio Tessari di fare un passo indietro e ristabilire la vecchia viabilità». Per Roberto De Cassan la situazione è insostenibile. «Sono nonno, abito in via Alfieri - spiega - e quando esco con il mio nipote in carrozzina c’è da preoccuparsi. La strada non è in sicurezza, il marciapiede inesistente e i veicoli non rispettano i limiti. Meglio tornare all’antico». Contrariata sulle scelte della giunta anche Cristina Fossetta. «Anch’io abito in via Alfieri - dichiara - e il mio cancello dista pochi centimetri dalla strada. Quando esco con mia figlia di soli undici mesi temo sempre di essere investita. Da quando a giugno è iniziata la nuova viabilità il traffico è solo aumentato». A manifestare ci sono anche i commercianti. «Ho una pescheria in via Matteotti - interviene Paolo Conte - e molti clienti mi hanno già detto non verranno più. Per arrivare nel mio negozio devono fare il giro del mondo e poi non sanno dove parcheggiare. Gli affari negli ultimi mesi sono dimezzati e se continua così sarò costretto a chiudere». Non sta meglio Francesco Volpato che gestisce un’attività di ortofrutta. «Anch’io sto perdendo clienti - dice - e anche se nelle ultime settimane molti erano in ferie un grosso calo rispetto allo scorso anno si è visto. Ormai vengono solo residenti della zona mentre ho perso quelli di passaggio perché non sanno dove lasciare la macchina». Per Gabriele Giacometti gli automobilisti hanno capito i motivi della protesta. «Da molti - spiega - abbiamo ricevuto solidarietà. Ora continueremo con le nostre azioni perché questo piano viario non tiene conto né della sicurezza dei cittadini della zona né delle richieste degli stessi».





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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013