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lunedì 9 febbraio 2009

Universitalia e Passante verde

Nell'inserto della Nuova Venezia, La sfida del Passante, pubblicato l'8 febbraio 2009 giorno dell'apertura del tracciato autostradale si parla del progetto del Passante Verde.
Il sito: www.passanteverde.it (whois)

Il Passante Verde è un'idea attribuita all'ingegnere Sebastiano Steffinlongo, definito come curatore e realizzatore del progetto.
L'idea consiste nel riqualificare più lotti di terreno a ridosso dell'autostrada del Passante per migliorare la qualità urbana delle aree residenziali adiacenti vicine alla via di comunicazione.
L'intervento, che nel migliore dei casi mira a creare due fasce di terreno lasciate a verde, vegetazione e bosco per tutta la lunghezza del Passante, ha molteplici ripercussioni.
In primo luogo, un bosco creato a ridosso di una via di comunicazione destinata a sopportare parte del traffico che intasava Mestre e la tangenziale permette di ridurre il fall-out di inquinamento e polveri sottili che vengono prodotte, con effetti benefici anche in campo dell'inquinamento acustico.
In secondo luogo tale opera permette di creare una zona a verde ad uso pubblico per quella parte delle residenze che vengono a trovarsi ai margini delle città, in particolar modo lato Mestre in cui la metropoli sta sempre più eliminando i confini fra comune e comune.
A svantaggio dell'opera vi sono le case e le costruzioni già presenti a ridotto del Passante, in quel territorio ricco di diffuso, che nel linguaggio della pianificazione territoriale significa aree non ben definite con compenetrazione sparsa di campi, residenze ad uso abitazione ed attività industriali, manifatturiere od artigianali.
Va da sè che l'optimun si otterrebbe concentrando aree indutriali il più vicino possibile al Passante o meglio ai caselli del Passante.
L'idea del Passante Verde è stato un ottimo mezzo per convincere anche i sostenitori tenaci dell'ambientalismo, molti dei quali riuniti in comitati no-Passante, ad accettare l'idea di un tracciato non interrato, che passa per vari comuni dell'entroterra veneziano.
In realtà ci sono molte altre cose da dire a riguardo del Passante Verde.
Se per esempio osserviamo i dati della Fondazione Pellicani sulla "metropoli" del venziano-miranese notiamo come un abitato già esistente di 500.000 persone e circa 200.000 famiglie, a seguito dell'opera del Passante autostradale non avrà una contrazione di crescita, bensì un'aumento delle unità residenti.
Di fatto in questi ultimi cinque anni (l'ultima tornata elettorale per capirsi), tutti i comuni hanno dato varie concessioni edilizie e costruito, sebbene sia opinione diffusa in Italia che con l'attuale bolla speculativa dell'immobile non sia più molto conveniente investire nel mattone (leggasi come alto rischio di investire su un immobile per poi non trovare acquirenti o pagare alte tasse di ICI come seconda casa, e rischio aggiunto che da un giorno all'altro i costi delle abitazioni siano costretti a smaltire i quasi 100.000 euro che separano i costi di vendita della maggior parte degli immobili dal prezzo medio sborsabile da una famiglia senza dover stipulare un mutuo).
Non dovrebbe aver favorito l'equilibrio interno di compravendita degli immobili nemmeno l'attuale crisi economica, ingenerata dalle banche per truffe perpetrate proprio da alcune banche di varie nazioni (soprattutto America) con vari fondi di investimento scoperti per l'acquisto di mutui.
Eppure vari analisti economici e banche continuano ad investire nella zona, convinte che vi sarà crescita sia delle unità residenziali sia dei residenti, proprio grazie al miglioramento apportato dai vari Caselli del Passante.
D'altra parte un casello autostradale porta possibilità di risparmio con facilità di collegamento, area fertile per lo sviluppo di aziende ed industrie, magari di qualche settore che grazie al corridoio 5 (vedi TENT o meglio TEN-T) commercerà con l'estero o con paesi in via di sviluppo dei Balcani.
La conseguenza dell'aumento di aziende, oltre che all'aumento del prodotto interno locale, tocca anche il tasso di disoccupazione e l'aumento del numero dei residenti.
Tuttavia se ciò può essere considerato benefico ai fini del benessere cittadino (tralasciando la questione dell'inquinamento procurato dal settore agro-industriale) e del consumismo, ha la sconvenienza di ampliare sempre più la richiesta di terreno agricolo da riconvertire in terreno edificabile.
Un maggior numero di famiglie e di residenti porta anche ad un maggior traffico veicolare sulle strade, con direzioni molteplici in funzione delle attività giornaliere e dei centri di attrazione (servizi di varia natura, luogo del posto di lavoro, attività amatoriali...).
E' così che le città come Mestre arrivano a inglobare le tangenziali nel tessuto interno, trovandosì da un decennio all'altro strette nella morsa del caos.
Certo è difficile fare stime concrete e sicure sul futuro del Passante, dato che fra il 2030 stime pessimistiche e il 2060, stime americane (le uniche ottimistiche) sono previsti radicali modificazioni sul consumo del petrolio: semplicemente il petrolio liquido con i consumi attuali si ridurrà a zero, il metano estratto in relazione al petrolio subirà un notevole aumento di costo dato anche il suo legame alle reti di cucine e di caldaie per riscaldamento casalingo; ciononostante è impensabile la mancanza di mobilità per l'uomo moderno.
Vi saranno in tutta probabilità forme alternative di energia, e nuovi equilibri socio-economici basati anche sull'evoluzione strutturale che la civiltà occidentale subirà (esempio: dalla riconversione di 35 milioni di veicoli italiani ad altra forma energetica...alla faccia dei finanziamenti per la FIAT in un anno di magra, alla pedita della sudditanza dal mondo arabo dell'OPEC...).
In quest'ottica di lungo periodo si ha quindi una crescita della metropoli del mestrino, case sempre più a ridosso del Passante e sempre maggiori situazioni di ingorgo create dall'aumento dell'afflusso di mezzi su strada.
In quest'ottica di lungo periodo si inserisce il Passante Verde.
Oggi un utile mezzo per abbattere l'impatto delle polveri sottili prodotte e dell'inquinamento.
Un domani, terreno fertile e non edificato su cui costruire eventuali ampliamenti del Passante, dati dall'aumento dei residenti circolanti nell'area, magari con autoveicoli basati su altra forma di energia scevra degli attuali PM10, PM2.5 e CO2.
Piccolo appunto: auto ad idrogeno producono vapore acqueo a temperature di 60°C circa...ottime per gelate notturne, afa e surriscaldamento dell'atmosfera....il concetto di inquinamento moderno è alquanto curioso.

Un altro aspetto curioso del Passante Verde è la sua stesura.
Non è ben chiaro chi abbia avuto l'idea dell'opera, checchè ne dicano i giornali.
In effetti il curatore e responsabile non viene indicato come ideatore, ed anzi sovente il progetto del Passante Verde è stato dato come esercitazione al corso di Pianificazione territoriale per geografi, edili e ingegneri civili dell'università di Padova.
Le prime tracce sull'idea nascono proprio in relazione ad un'esercitazione di pianificazione territoriale sviluppata da cinque studenti che doveva descrivere i fattori strutturali del territorio intercomunale a cavallo dell'opera del Passante, individuando criticità e soluzioni di equilibrio per la circolazione intercomunale e per le varie aree a differente uso della cittadinanza.
Proprio in quest'ottica venne sviluppata una tavola A0 che realizzava una fascia di rispetto da mantenere a verde lungo tutta l'opera del Passante, del tutto similare a quelle esistenti per legge regionale per spiaggie, linee ferroviarie, cimiteri e stazioni di distribuzione di carburante.
Un'ottima esercitazione per la verifica di quanto appreso a lezione e per cominciare a sviluppare idee concrete utili per il proprio futuro professionale.
A seguire l'idea di un Passante Verde venne sviluppata dividendo il territorio a cavallo dell'autostrada in vari aree vicine a differenti comuni in cui realizzare il concetto così ben visto oggi da giornali di tutte le sponde politiche (pro-sinistra e pro-destra).
Anche in questo caso le varie aree sono state fornite a vari esaminandi del corso di Pianificazione Territoriale, al fine di sviluppare la tematica del Passante Verde con i concetti appresi a lezione in più esercitazioni ricche di contenuti e disegni.
Indubbiamente il curatore e responsabile dell'opera ha il merito di aver raccolto le idee elaborate dagli studenti e di averle trattate o forse rielaborate, tanto da assumere il ruolo di ideatore del progetto.

lunedì 7 gennaio 2008

Articoli di giornale - Varie sul Passante

LA NUOVA
VENERDÌ, 28 DICEMBRE 2007
Provincia Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè


MESTRE. Visto dall’alto dell’elicottero, sembra una di quelle piste per le biglie che in spiaggia si disegnano trascinando il più piccolino per le gambe, usando il fondoschiena per sagomare il percorso sulla sabbia. Ci sono i rettilinei, le curve in ripetizione, i ponti e i tunnel, che solitamente sono i più difficili da affrontare. Il Passante di Mestre è ormai un unico grande solco sul terreno di 32 chilometri.

Un unico grande solco inciso dal “vomere” delle decine di ruspe delle 66 imprese - tra appalti e subappalti - che lavorano nei cantieri. Un solco che si vede e che resterà perché non basta un colpo di mano sulla sabbia per far finta che non sia successo nulla. «Fa un bell’effetto - dice il commissario speciale al Passante e dirigente della Regione, Silvano Vernizzi - vedere che l’autostrada sta prendendo forma, anche perché non è stata facile la relazione con il territorio».

Commissario Vernizzi, il 23 dicembre 2008 è prevista l’apertura del Passante: ce la farete davvero?

«Siamo nei tempi previsti, abbiamo anche aperto i cantieri nei due tratti più complicati dal punto di vista tecnico».

A quali si riferisce?

«Il tunnel sotto la Castellana, a Martellago, perché è il tratto più lungo in galleria, circa 400 metri. E i tunnel sotto la tratta ferroviaria Padova-Venezia, a Vetrego di Mirano, dove il terreno è molto friabile e ci sono molte falde d’acqua».

Gli anziani del posto ricordano un vecchio proverbio: “A Vetrego o me bruxo o me nego”. Già anni fa un cantiere per un sottopasso provocò lo smottamento della massicciata ferroviaria. Rischiate di rimanere scottati?

«E’ un proverbio che non conoscevo ma che è perfetto per il luogo, perché c’è un terreno pieno di insidie, che cambia conformazione a distanza di pochi metri. Abbiamo già realizzato un sottopasso per una bretella complementare, e non abbiamo avuto problemi, anche se abbiamo dovuto fare i conti con una falda in pressione spuntata all’improvviso. E’ andata bene e speriamo che continui ad andare bene».

Altri interventi importanti?

«A metà febbraio dovremo abbattere un altro viadotto, all’altezza di Dolo, quindi chiuderemo per una notte l’autostrada nel tratto Villabona-Dolo».

Febbraio è lontanissimo. Entro fine anno il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro la vuole sostituire. In sua difesa di sono schierati sindaci, Provincia, Regione, parlamentari veneti, e perfino i comitati.

«E’ evidente che il sostegno di tutti questi soggetti mi ha fatto molto piacere. Ma il sostegno dei comitati, con i quali gli scontri, sempre civili, sono stati molti, in modo particolare, perché proprio non me lo aspettavo».

Ipotizziamo che lei continui ad essere il commissario al Passante anche nel 2008: come la mettiamo con l’attraversamento del canale Taglio a Mirano?

«Il progetto del ponte pensato dal’architetto Siviero è pronto da tempo e soddisfa il Comune di Mirano. Il sindaco Gianni Fardin aspettava solo la conferma dal governo del finanziamento di 20 milioni di euro per le opere di mitigazione. Quei soldi ora sono sicuri, quindi non ci sono più ostacoli all’accordo, che dovrebbe essere siglato all’inizio di gennaio».

Il 23 dicembre del 2008 aprirà l’autostrada tra Dolo e Quarto d’Altino. Ma quanto bisognerà aspettare per i caselli intermedi del Passante?

«L’apertura dei caselli di Crea e Preganziol è prevista per l’estate del 2009. Per quello di Martellago-Scorzè, che ha subìto uno spostamento a causa di una modifica al progetto per la tutela dell’oasi vincolata di Robegano bisognerà attendere».

A che punto è la progettazione?

«Abbiamo realizzato il progetto preliminare, che lo localizza a Cappella. Il progetto dovrà essere approvato dal Cipe, ma prima, a inizio gennaio, lo faremo vedere ai comuni interessati: Scorzè, Martellago e anche Salzano».


Rebus opere complementari garantiti 200 milioni di euro Una storia lunga 30 anni che ha avvelenato Mestre MITIA CHIARIN

MESTRE. La partita non si chiude tra un anno. Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l’impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c’è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008, primo esempio di «federalismo autostradale», ha promesso il ministro Di Pietro. Che nel frattempo vuol «licenziare» il commissario Vernizzi per sostituirlo con il presidente dell’Anas Ciucci. E il Veneto, è storia di questi giorni, torna ad alzar le barricate. E va deciso il futuro della tangenziale di Mestre. Probabilmente resterà un sogno l’abbattimento; il rischio è che rimanga a pieno servizio, se non si troverà un innesto diverso per la Romea commerciale, il cui tracciato è stato bocciato. Ecco le questioni ancora aperte di un progetto, il Passante appunto, che ha oramai trent’anni di storia anche se i cantieri chiuderanno solo il prossimo anno. Mestre attende dagli anni Settanta una alternativa al caos quotidiano sulla tangenziale. Affossati le complanari, il tunnel e il collegamento «largo» con Vicenza, dal 1990 la priorità del Veneto si chiama Passante. Il primo progetto preliminare è del 1997, confermato nel secondo accordo Stato-Regione del 2001 e dalla delibera del Cipe del 2002, quando la Legge Obiettivo mette fine alle doglianze dell’Ue sulla scelta di affidare alle tre concessionarie autostradali (Autovie Venete, Autostrade Spa e Venezia-Padova) la realizzazione e gestione della nuova autostrada. Il 30 novembre 2002 arriva il nuovo progetto preliminare. E’ cosa fatta? No. A Mestre è allarme smog, la tangenziale è al collasso. La terza corsia non può bastare. Nel febbraio 2003 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara lo stato di emergenza ambientale per la tangenziale e poi a marzo nomina il commissario delegato; è il segretario regionale delle infrastrutture della Regione Veneto, Silvano Vernizzi. Nell’aprile del 2003 il commissario attiva le procedure per l’approvazione del progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale che viene approvato dal Cipe nel novembre dello stesso anno. E comincia lo scontro, durato fino ad oggi, con i cittadini e gli amministratori locali, da Treviso a Venezia, contrari al tracciato. Ad agosto 2003 viene approvato il bando di gara per il «general contractor». Nel febbraio 2004, la gara viene assegnata all’Ati, sostituita poi dalla Società di progetto «Passante di Mestre». Il contratto viene firmato il 30 aprile del 2004 da Impregilo Spa, Grandi Lavori Fincosit, Fip Industriale, Cooperativa Muratori e Cementisti, Consorzio Veneto Cooperative, Serenissima costruzioni. Il via ai lavori l’11 dicembre del 2004. Sul cartello di cantiere, i 1320 giorni di lavori necessari per realizzare l’opera che vale 864 milioni e 262 mila euro, scadono il 1º maggio 2008 ma la fine dei lavori ci sarà solo tra un anno. Sia perchè le opere sono oggi, a tre anni di distanza, realizzate per il 60% sia perchè le ultime varianti al tracciato, quelle di Salzano e Martellago, hanno ritardato i cantieri. Nel frattempo c’è già una inaugurazione da ricordare. Il 7 agosto scorso sono stati aperti al traffico i primi sette chilometri, tra Quarto d’Altino e Mogliano per collegare l’A4 alla A27. Ma è un flop: la striscia d’asfalto è scarsamente utilizzata.



I NUMERI Lavori al 60% espropri al 98% Finanziamenti pari a zero per gli interventi in fascia B, compito della nuova società Anas-Regione

Lavori realizzati al sessanta per cento, cantieri consegnati all’ottanta per cento, mentre affidamenti, monitoraggio ambientali e bonifiche belliche sono concluse. Ecco il bilancio dei cantieri del Passante, «fotografati» al 30 novembre scorso. I ritardi per le varianti al tracciato reclamate dalle amministrazioni di Salzano e Martellago, spiegano dalla Regione, hanno rallentato il lavoro dei 670 tra impiegati ed operai di 66 imprese tra appalti e subappalti che operano tra Mira e Quarto d’Altino, lungo i 32 chilometri e 200 metri che comporranno la nuova autostrada. In questo momento si lavora per chiudere gli espropri degli edifici che dovranno lasciar spazio alla striscia di asfalto, lungo la Castellana. Per questo gli espropri sono conclusi ad oggi per il 98 per cento mentre per le interferenze la percentuale scende al 60 per cento per la necessità di coordinare gli interventi nei cantieri con Acm, Enel, Telecom, Consorzi di bonifica. (m.ch.)




I COMITATI «Impatto ambientale contenuto, intervento condiviso» I residenti a difesa del commissario Vernizzi: rischiamo di ripartire da zero

MIRANO. «Niente cambio di commissario al Passante. Meglio continuare con Silvano Vernizzi altrimenti si rischia di tornare indietro e perdere altro tempo». Così la portavoce del comitato No al Passante, Rosanna Zanon, commenta la decisione del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, di sostituire Vernizzi col presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. In pratica per i comitati è questa la preoccupazione maggiore ad un anno esatto dall’apertura dell’autostrada Dolo-Quarto d’Altino. Così hanno deciso di scendere in campo per difendere Vernizzi. «Anche noi abbiamo inviato una lettera a Di Pietro - continua Zanon - dove lo invitiamo e rivedere la sua posizione. Cambiare commissario a pochi mesi dall’inaugurazione del Passante è controproducente». Il ragionamento di Zanon è molto semplice. In questi anni di attività il comitato si è concentrato soprattutto sulle opere di mitigazione ambientale. Con Vernizzi si è instaurato un dialogo nel rispetto reciproco dei ruoli e alla fine i risultati stanno dando i loro frutti. «Nel progetto originario - continua Zanon - c’erano solo le barriere fonoassorbenti e la recinzione a sette metri dal confine della strada. Ora, invece, sono stati stanziati fondi per il Passante Verde, abbiamo studiato fasce di rispetto dove non edificare, piste ciclabili a ridosso delle opere complementari, cercato di salvaguardare le aree agricole, creato boschi specie a Mirano, Martellago e Scorzè. Per raccogliere gli euro necessari abbiamo contattato e stimolato i parlamentari veneti per rendere meno drammatico l’impatto ambientale del Passante. Alla fine avremo un’infrastruttura abbastanza condivisa dal territorio e sarebbe la prima volta in Italia. Per questo motivo cambiare Vernizzi non servirebbe a granché. Siamo in una fase molto delicata, dove abbiamo chiarito con gli enti locali quali potrebbero essere gli scenari futuri. Con lo stesso attuale commissario abbiamo studiato e apportato alcune migliorie all’opera ma se ora venisse a mancare questa esperienza, collaudata in tre anni di lavoro, si perderebbe solo del tempo mentre noi vorremmo che i lavori di costruzione dell’autostrada e del Passante Verde procedessero assieme. Ricordiamoci che ci sono ancora due ricorsi al Tar congelati».(Alessandro Ragazzo)



venerdì 26 ottobre 2007

Passante di Mestre - VIA, Valutazione Impatto Ambientale

I documenti riguardanti la valutazione di impatto ambientale, VIA, riguardanti questa opera possono essere trovati nel nuovo sito ministeriale voluto dal ministero per le politiche ambientali che raccoglie ed elenca tutte le VIA e VAS di ambito nazionale rintracciabili con la semplice funzione search (senza richieste ministeriali o affini).

Riguardo al Passante di Mestre, opera invisa dagli ambientalisti e voluta dalle associazioni edili, dalle associazioni commercianti nonchè da chiunque faccia uso di un veicolo per andare a lavoro o spostarsi sono disponibili le VIA di tutti i comuni interessati dall'opera.

Scheda tecnica
Casale sul Sile, Martellago, Mira, Mirano, Mogliano, Pianiga, Preganziol, Quarto d'Altino, Salzano, Scorze', Spinea, Zero Branco


Scheda tecnica
Albizzate, Casorate Sempione, Cavaria con Premezzo, Ferno, Gallarate, Jerago con Orago, Somma Lombardo

Il progetto del Passante verde può invece essere trovato a questo link

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013