Mirano, Chirignago, Maerne e Mira sono già dotati di piscine (si veda immagine a lato tratta dal link), per cui l'opera attirerà sicuramente gli interessati del solo abitato cittadino, ma potrebbe attrarre nuotatori paganti anche dall'entroterra grazie alla vicina stazione servita da treni provenienti da Castelfranco a Mestre, purchè il doppio abbonamento (abbonamento mensile dei treni ed abbonamento mensile di iscrizione alla piscina) risulti conveniente rispetto ai concorrenti provinciali.
L'opera si inserisce in un'area già fortemente intasata da traffico veicolare, che andrebbe sgravata delocalizzando servizi piuttosto che addensata, specie se si considera che la chiusura di via Roma (ex-masterplan e piazza lunga un chilometro) voluta da vari partiti politici per fare gli interessi speculativi di aree cittadine centrali, ridurrebbero drasticamente le vie di accesso, dirottando il traffico di decine di migliaia di auto nei vicini quartieri residenziali.
Il progetto sviluppato in project financing è un esempio di Partenariato Pubblico Privato (PPP) che identifica forme di cooperazione tra i poteri pubblici e privati con lo scopo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi di interesse pubblico.
Non rientrano nel partenariato pubblico privato le cooperazioni dolose fra poteri pubblici e privati viste in Italia con corruzione e tangentopoli.
Esistono due forme di partenariato:
- contrattuale: l'amministrazione ed i privati regolano i loro impegni unicamente su base convenzionale (con bando pubblico ?!);
- istituzionalizzato: la cooperazione avviene attraverso un soggetto giuridico diverso distinto (per esempio una società di capitali a partecipazione mista, pubblica e privata).
L'aspetto caratterizzante di entrambe le forme di cooperazione pubblico/privato è il coinvolgimento di capitali privati nell'opera, con un ritorno economico nel lungo periodo ed il coinvolgimento di privati nei rischi d'investimento.
In Italia non esiste una normativa che regoli il partenariato pubblico privato, differentemente da altre nazioni europee, come Francia e Spagna, per cui i rapporti fra pubblico e privato vengono decisi caso per caso nei rapporti fra politica e privati.
L'opera dovrebbe prevedere un intervento di capitali privati per l'80% del costo dell'opera e di capitali pubblici per il 20% (non chiaro se a fondo perduto oppure con compartecipazione sul successivo fatturato).
La spesa dell'opera dovrebbe attestarsi sui due milioni di euro, 400 mila euro da fondi pubblici, 1,6 milioni da capitali privati.
Il Comune ha imposto i requisiti minimi per la realizzazione della struttura: un valore di 750 mila euro, una sala di 900 metri quadrati con due vasche (una di dimensioni non olimpioniche 25 x 12,6 metri quadrati e 12,6 x 8 meri quadrati), 425 metri quadrati di spogliatoi e servizi.
Dovrebbero essere previsti poi adeguati interventi per soddisfare le normative in fatto di risparmio energetico ed energie rinnovabili, soluzioni per la fornitura di acqua dalla rete idrica senza inficiare la fornitura ai vicini quartieri e smaltimento in fognatura periodico dell'acqua con cloro nelle fasi annuali di manutenzione.
E' bene notare che l'impianto avrà un valore previsto di 750 mila euro, di cui 400 mila (53%) forniti dall'amministrazione comunale.
Parte del complesso prevede poi una volumetria di 18500 metri quadrati (commerciale e residenziale) concessa ai privati per compensare la partecipazione al progetto.
Proprio questa volumetria ha suscitato delle polemiche fra partiti politici, per il passaggio della volumetria da 13500 metri quadrati a 18500 meri quadrati.
Dato che il valore in ambito centrale in località di Spinea del metro quadro residenziale si aggira intorno ai 1200-2000 euro al metro quadrato, la volumetria concessa ha un valore che al minimo si aggira attorno ai 22,2 milioni di euro, utili per invogliare il privato ad investire i 350 mila euro rimanenti per la realizzazione della piscina.
Il complesso copre un'area di 1600 metri quadrati, per cui i 18500 metri quadrati per essere realizzati dovranno essere costruiti su più piani, sotto terra e sopra terra.
La copertura dei costi per residenziale e commerciale potrà avvenire vendendo le singole unità così realizzate a privati e stakeholders per mezzo dei loro capitali privati, con probabilmente un ritorno economico futuro derivante da quanto acquistato.
L'altra faccia della medaglia vede invece la creazione di posti di lavoro temporaneo per una percentuale del costo dell'opera (ovviamente il valore commerciale non può superare il costo di progettazione e realizzazione dell'opera) in un settore gravemente colpito dalla crisi finanziaria dovuta alla deregolamentazione dei mercati finanziari, del 2008 con derivati e subprime, e del 2011 con l'influsso delle Dark Pool.
Tuttavia non risulta l'imposizione di nessun vincolo sul coinvolgimento di progettisti / costruttori disoccupati da parte del Comune ai tre soggetti privati che partecipano al project financing (Tempo Libero Srl, Aspen Sas e la famiglia Pasqualetto).