Di recente il
Comune di Padova ha deciso di installare nuovi autovelox sulle sue strade ad alto scorrimento che sgravano il centro e la periferia urbana di decine di migliaia di auto.
Le postazioni fisse previste saranno 8, su un limite di velocità di 90 km/h quasi mai rispettato con superamenti costanti di 10-30 km/h.
Già in passato si è visto come chi si reca in un'altra città per lavoro, percorrendo ogni giorno il tragitto per recarsi a lavoro, rischia salassi veri e propri in quei casi in cui l'autovelox viene piazzato sul tratto che percorre quotidianamente.
Infatti la prima multa presa impiega 15-30 giorni per arrivare a casa del lavoratore, mentre quest'ultimo percorre ogni giorno la strada.
Quindi avviene spesso che alcuni si vedano ricevere anche 15-20 multe per eccesso di velocità di 5 km/h (circa 50-100 euro di sanzione), cosa che non provoca minimamente il miglioramento della sicurezza delle strade (per 15 giorni l'autista continua a correre come gli pare, dopo semplicemente cambia tragitto), bensì aspetto che sicuramente rovina la vita di una famiglia ed accuisce le tensioni sociali.
Si vedano gli articoli:
Pioggia di ricorsi contro l'autovelox,
Assalto all'autovelox palo staccato e gettato nel fosso.
Certo è pur vero che la questione multe è diventata una voce di bilancio comunale non trascurabile (circa 100 mila euro anno), utile per far cassa, e
spesso alcuni consiglieri si lamentano proprio delle differenze di riacavato di questa forma impropria di tassazione fra un Comune che ha staccato centinaia di sanzioni con la ZTL ed un altro.
Il denaro ricavato dalle sanzioni è vincolato ad essere utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale.
Una soluzione per questo sistema di tassazione indiretta si basa sull'utilizzo di un navigatore satellitare, dove caricare una mappa con tutti i punti GPS ove è presente un autovelox.
Sul sito
www.poigps.com una community aperta ha creato con segnalazione degli utenti una mappa di oltre 19 mila punti sparsi per tutta Italia, corrispondenti a postazioni fisse con varie forme di autovelox o sistemi di rilevamento e postazioni mobili (autovelox portatili).
I punti GPS inseriti in appositi file possono essere caricati facilmente sui navigatori Nuvi o Tom Tom, impostando ad una certa distanza l'emissione di un messaggio sonoro di avvertimento (per esempio 250 metri).
La comunità oltre ai PDI degli autovelox, crea mappe anche per altri servizi: ristoranti, semafori, stazioni di benzina/gas, eccetera.
Per accedere al download delle mappe si deve essere registrati al sito.
Le mappe vengono costantemente aggiornate, quindi basta aver cura di ripetere periodicamente l'upload dei dati al navigatore satellitare.
In questo modo si può viaggiare in qualsiasi città senza il patema d'animo di rischiare multe periodiche, o quanto meno rendersi conto della presenza di nuovi autovelox sparsi nel territorio senza incappare in decine di multe reiterate.
La sicurezza creata dall'uso delle mappe GPS è maggiore rispetto quanto esegua la tecnica delle postazioni fisse di autovelox.
Infatti sentendo suonare il GPS, il guidatore ha tutto il tempo di osservare il rispetto del limite di velocità con la precisione certosina richiesta (5 km/h solo abbuonati), distogliendo solo una volta lo sguardo dal conta chilometri.
Anzi, a fronte dell'inserimento di un autovelox in un punto pericoloso (cosa non sempre vera dato che i Comuni spesso piazzano gli autovelox dove si possono massimizzare i guadagni), avrà modo di rallentare parecchie centinaia di metri prima, con aumento della sicurezza.
Si pensi al caso di un'auto che visto l'autovelox frena repentinamente, portando chi segue ad un tamponamento.
In effetti uno dei principali difetti dell'indurre il guidatore alla "paranoia da multe" è che questo, dopo aver preso 15 multe di fila ogni giorno, o sarà indotto a correre sempre ai 30 km/h ovunque, oppure distoglierà in continuazione la sua attenzione da chi lo precede per osservare che il conta-chilometri segni la velocità corretta con scarto infinitesimo, col rischio di tamponamenti.
Prevenire è meglio anche di curare (dover rimettere in sesto colonnine sradicate, imbrattate o fatte esplodere con bombe artigianali).
Ovviamente una maggior sicurezza per le strade comporta una minore emissione di multe per i bilanci dei Comuni o per le società private che vincono la gestione del sistema di telerilevamento in date posizioni dei Comuni.
Il costo per non rischiare di prendere una multa, spesso per niente (vedi eccesso di 5 km/h), è pari ad un centinaio di euro per comprarsi un navigatore a cui aggiungere, un po' di cura nel seguire la community del sito
poigps.com.
Aggiornamento 27-07-2014
Il sito della
Polizia di Stato elenca gli autovelox ed i sistemi tutor per regione.
Tuttavia è bene notare che l'elenco contempla solo le postazioni fisse installate su strade statali ed autostrade, non quelle piazzate dai Comuni.
Esistono poi applicazioni per smartphone che permettono di sapere della presenza di un autovelox in un punto pericoloso da monitorare prima di averlo oltrepassato a tutta velocità prendendo una multa: Autovelox!, Autovelox Italia, iCoyote, WAZE.
Una descrizione delle applicazioni è disponibile sul sito
Giornalettismo.