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sabato 18 gennaio 2014

Casette dell'acqua, facciamo due conti coi Referendum del 2011

L'assessore all'ambiente Stefania Busatta ha dato avvio all'idea di LegaAmbiente di realizzare "Case (o casette) dell'acqua", ovvero degli erogatori di acqua microfiltrata, anche gasata, aperti alla popolazione.
Il progetto che nel 2011 aveva avuto qualche dubbio nell'iter parlamentare con l'equirazione del sistema di distribuzione a sistemi di " “somministrazione di bevande” - equiparandole, di fatto, ai bar o ad altri esercizi commerciali e dunque sottoponendole alla stessa tipologia di controlli e procedure"


Il beneficio che dovrebbero apportare è quello di erogare acqua a basso costo per evitare che i cittadini del comune comprimo l'acqua imbottigliata in bottiglie di plastica, il cui danno ambientale è doppio: da un lato la creazione di rifiuti di plastica con le botiglie contenitive; dall'altro il trasporto e la distribuzione nei supermercati di tonnellate di acqua in bottiglia.
Si fa notare la differente presenza di minerali disciolti nell'acqua potabile fornita della rete acquedotto e nell'acqua minerale in bottiglia, rende la prima migliore rispetto la seconda.

Le case dell'acqua offrono la stessa acqua potabile dell'acquedotto, già presente in tutte le case degli abitanti di Spinea (diverso il caso di quei comuni non riforniti da acqua o acquedotto o con raziocinamento della distribuzione d'acqua dell'acquedotto per scarse riserve idriche).
Quindi la fascia di cittadini interessata alle case dell'acqua è quella sprovvista di un qualsiasi depuratore per l'acqua potabile proveniente dall'acquedotto... che come già detto per le leggi italiane risulta con limiti più ferrei nella presenza di minerali discolti, oppure la fascia di consumatori di acqua gasata che tutt'oggi si riforniscono di acqua in bottiglia.
L'anidride carbonica nell'acqua potabile presa dall'acquedotto viene aggiunta per mezzo di pasticche acquistabili anche al supermercato.
Quanto meno saranno interessati gli abitanti desiderosi di far la spola casa-distributore con poche preoccupazioni per l'igiene dell'erogatore lasciato libero al pubblico (diversamente dal rubinetto di casa).

Tuttavia per gestire questo servizio si è dato in concessione l'installazione delle due casette dell'acqua piazzate in via Matteotti e viale San Remo, alla società PROACQUA GROUP S.r.l. (soluzioni innovative per l'uso dell'acqua pubblica).
La società trentina vende per l'appunto anche erogatori e depuratori d'acqua per il residenziale.
Nel sito della società, una pagina apposita indica i gestori di rete di acquedotto che hanno deciso di installare i loro erogatori "case dell'acqua".

Quindi non vengono infranti i referendum abrogativi del 2011 riguardo le leggi sulla privatizzazione dell'acqua che erano state emanate dallo Stato... od almeno così dovrebbe essere.
I due quesiti erano:
Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione parziale della norma che stabilisce la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, nella parte in cui prevede che tale importo includa anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.
In altre parole il costo dell'acqua che il cittadino paga, sia remunerativo anche del costo investito dal gestore del servizio idrico


Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Descrizione: Il quesito prevede l’abrogazione della norma che consente di affidare la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a soggetti scelti a seguito di gara ad evidenza pubblica, consentendo la gestione in house solo ove ricorrano situazioni del tutto eccezionali, che non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato

La gestione del servizio pubblico, in questo caso "distribuzione dell'acqua" non può essere data in mano a privati, eccetto i casi in cui vi siano situazioni del tutto eccezionali.

Da ciò ne deriva che il costo del litro d'acqua fornito dalle "casette dell'acqua" dovrà essere commisurato al costo dell'acqua dell'acquedotto così come appare in bolletta a Spinea e non essere comprensivo dei costi di distribuzione, microfiltraggio o simili della casetta dell'acqua, del gestore privato di depuratori ProAcqua srl, che è gestore del depuratore e non distributore dell'acqua dell'acquedotto pubblico come bar o esercizio commerciale.

Veritas offre l'acqua dell'acquedotto al prezzo di 1 euro ogni 1000 litri, ovvero un euro per un metro cubo.

Quindi il prezzo di un litro d'acqua nelle casette dell'acqua, nel rispetto dei referendum votati nel 2011 dovrà essere di 1 euro / 1000 litri = 0.001 euro, ovvero un millesimo di euro.

Quando si andrà a prendere un litro d'acqua potabile nella casetta dell'acqua si raccomanda di portarsi gli spiccioli ...quelli che non esistono visto che l'euro arriva solo fino ad 1 centesimo mentre il prezzo di un litro in accordo al referendum popolare del 2011 è pari ad 1 millesimo di euro!

Questo sempre che vi sia gente interessata in una città già ben rifornita con l'acquedotto in ogni casa.

venerdì 17 gennaio 2014

Città metropoltana vs Referendum per la separazione di Mestre da Venezia

Riguardo all'interesse che i cittadini hanno verso la città metropolitana, un esempio interessante può essere rappresentato dalla lettera inviata al Gazzettino il 13 novembre 2013, ove si commenta il quinto referendum per la separazione tra Venezia e Mestre (Chirignago, Marghera, ecc...).
Nella lettera un abitante di Marghera, quartiere di Mestre, esprime la sua volontà di vedere il popoloso quartiere di Mestre a sè stante, con un sindaco che non ignori i problemi degli abitanti del luogo come avviene invece con le redini in mano a Venezia.
Un esempio di quale possa essere il beneficio per i cittadini considerabili come periferici sotto l'unione dei Comuni in un'unica città metropolitana che bada agli interessi del centro e non a quelli degli emarginati.

 IL GAZZETTINO 13 NOVEMBRE 2013 PAG. XXIX IL REFERENDUM TRA VENEZIA E MESTRE (LETTERA) Si profila il quinto referendum per la separazione tra Venezia e la Terraferma e sia nel caso vinca il sì oppure il no per Marghera rimarrebbe sempre il ruolo di quartiere e basta! Addirittura mi sono sentito dire che in caso di separazione ci sarebbero dei risparmi! A mio avviso i costi della politica non sono un problema se questi servono ad amministrare meglio il proprio territorio! Per questo a Marghera è arrivato il momento di avere un sindaco nostro che esprima la volontà popolare sul centro abitato e sulla zona industriale che portano tale nome (Marghera appunto e non Mestre o Venezia). Cosa che nessun veneziano e tantomeno mestrino deve aver il diritto di rivendicare, visto che non sono Margherini e abitano in zone con nomi diversi dal nostro! Impossibile che chi passa per Marghera non abbia mai notato i cartelli stradali di inizio e fine confine… Con la probabile approvazione della legge sulle Città Metropolitane vi è un articolo che dà la possibilità, che il Comune capoluogo si possa frazionare, per poter meglio rispondere alle esigenze dei cittadini e per un Comune come il nostro, formato da tanti territori (Venezia, Isole, Mestre, Zelarino, Chirignago, Favaro Veneto e Marghera) tutto ciò cadrebbe a fagiolo! Se si pensa che abbiamo 28mila abitanti e Spinea ad esempio ne ha la metà di noi, essendo già un Comune, la cosa sta benissimo in piedi! Inoltre neanche stare assieme a Mestre ci porterebbe ad alcun beneficio, anzi, visto che Porto Marghera è già riconosciuta dalla Stato Italiano come Sin (Sito interesse nazionale) per cui tutti i discorsi sulle bonifiche già intrapresi proseguiranno comunque, per poter creare nuovi posti di lavoro e far divenire Marghera il comune più ricco dell‘intera Città Metropolitana di Venezia. Invito pertanto le altre realtà di questo Comune a formare dei comitati per poter avviare l’iter per la loro autonomia, cosa che lo Stato in caso di approvazione della suddetta legge, da la possibilità! Giovanni Vianello
Oltre questo la città metropolitana, unione dei comuni e il consiglio dei sindaci o tutte le altre regole che nel frattempo hanno pensato, sembrano più atti creati per far fronte alla minaccia del fallimento dei comuni capoluogo italiani (vedi decreto Salva-Roma), oberati di buchi di bilancio aumentati dalla recente finanza creativa (finanziaria Tremonti del 2001) che ha permesso loro di comprare con denaro contante delle tasse subprime poi divenuti carta straccia.

Venezia e Mestre separate, due comitati ci riprovano con il quinto referendum
Venezia e Mestre futuro separato...
Mestre - wikipedia

martedì 21 ottobre 2008

articoli di giornale - Non passa il referendum sulla viabilità

LA NUOVA
18-10-08, 29 Provincia Viabilità, il referendum salta per 30 firme di Filippo De Gaspari
SPINEA. Per sole trenta firme non si farà il referendum sulla viabilità promosso dai comitati di Spinea. La consultazione è stata bocciata dall’ufficio elettorale per difetto di firme valide raccolte dai promotori: 30 quelle mancanti al raggiungimento del quorum necessario per continuare l’iter referendario.
...
Il sindaco Claudio Tessari ha così commentato l’esito della petizione: «Mi sembra una nuova puntata di dilettanti allo sbaraglio. Ad ogni modo questa è la pietra tombale sopra ogni ipotesi di cancellazione delle modifiche modifiche viarie volute da questa giunta, anche se ricordo che il buon esito della raccolta firme non avrebbe comunque voluto dire referendum certo». I comitati incassano, ma tentano di guardare il bicchiere mezzo pieno. «Vogliamo acquisire i nominativi e fare la nostra verifica - spiega Gianni Causin per i comitati - abbiamo fatto firmare chiunque volesse farlo, ma adesso bisogna capire se tutti lo abbiano fatto in buona fede». I comitati sembrano comunque intenzionati a far valere in altri modi le duemila firme raccolte, a cominciare dalla nuova lista che li vedrà impegnati insieme alla civica 585 alle prossime amministrative di primavera.

Riflessione personale: oggi viviamo in un periodo alquanto strano.
-Un sindaco che dà dei dilettanti allo sbaraglio a 2000 cittadini che tentano di esprimere la loro opinione secondo una delle regole più vecchie della nostra costituzione (la partecipazione attiva alle scelte che modificano l'uscio di casa e non solo passiva con il voto elettorale). Inizialmente lo stesso sindaco nei primi incontri con i cittadini, poi riunitisi in referendum aveva espresso l'opinione che il Referendum non serviva perchè le elezioni erano il referendum (affermazione non corretta su cui in seguito ha fatto un passo indietro).
-Ieri consigli di giunta comunali (articolo del Gazzettino del 14 ottobre 2007 ) ironicamente definiti dal giornalista come "sedute spiritiche" vista la capacità dell'assessore all'urbanistica di disquisire in aula senza esservi effettivamente presente. Interviste in cui si prometteva il numero chiuso per i veicoli transitanti per via Roma, o modifiche sostanziali all'ingresso dei veicoli in via Alfieri da via D'Annunzio, risoluzione dei problemi per via Capitanio, ecc...
-(Il Gazzettino 18 ottobre 2008 - il Comune rifà l'asta su piazza Santa Bertilla) Oggi proteste dell'opposizione per la svendita di aree comunali sottoprezzo in un piano di urbanizzazione in cui il denaro utile per la costruzione viene ricavato grazie a concessioni di bonus cubatura alle aziende costruttrici e svendendo aree ed appartamenti comunali (oltre alla svendita non bisogna trascurare la crisi economica che imperversa che ha portato alla netto calo delle vendite di immobili).
Vuol dire che da quando il Gazzettino ha sollevato la questione, nel giro dì quindici giorni, ìl Comune di Spinea ha automaticamente guadagnato 180 mila euro. Ma i nuovi conti sono giusti? Il geom. Scarparo Mauro ha rifatto i conti inserendo le opere di urbanizzazione. Dunque, aveva ragione Silvano Checchin del Pd quando diceva che non aveva senso fare una stima di un terreno che aveva già tutte le opere di urbanizzazìone fatte e strafatte e far finta che si trattasse di una palude. Ed ecco che saltano fuori 180 mila curo in più di opere di urbanizzazione. Bene? Dipende. Il Comune di Spinea ha speso circa 600 mila curo per l'urbanìzzazìone di Santa Bertilla e zona Erp - quella di sua competenza. Ovviamente non ha tirato fuori un centesimo perchè le opere di urbanizzazione se l'è fatte realizzare dai privati i quali hanno avuto, per il disturbo, un premio di cubatura del 15 per cento ìn più. Dunque, è vero che si tratta di soldi virtuali, ma che vanno conteggiati. La domanda: se il Comune ha speso 600 mila euro perchè ne vuole indietro solo 180 mila? È visto che si tratta di soldi pubblici, hanno ragione o no i Consiglieri del Partito democratico a chiedere con una mozione in Consiglio comunale che qualcuno li spieghi alla città questi conti? E, tanto per restare in tema di conti, perchè il Comune di Spinea ha determinato valori ai fini ICI delle aree edificabili del PN 18 che non tengono conto delle perizie di stima effettuate e che dal 2001 al 2007 diminuiscono?
-blog che espongono le varie motivazioni per cui essere titubanti verso le modifiche urbanistiche attuate attorno al quartiere Dante.

"Ad ogni modo questa è la pietra tombale sopra ogni ipotesi di cancellazione delle modifiche modifiche viarie volute da questa giunta" un'uscita decisamente sconveniente visto che una delle proteste di chi non si riconosce nelle recenti modifiche riguarda proprio la sicurezza e fattori che aumentano il rischio di incidenti!

Quindi si può solo dire: oggi viviamo in un periodo alquanto strano.

mercoledì 11 giugno 2008

Articolo di giornale - raccolte 2144 firme

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 11 GIUGNO 2008
Provincia Spinea. Il voto potrebbe essere affiancato alle comunali del 2009 Referendum viabilità, raccolte 2.144 firme I comitati sperano in un’apertura del Comune per trovare una soluzione
SPINEA. Sono 2144 le firme raccolte per indire il referendum consultivo su viabilità e urbanistica di Spinea. Lunedì i comitati promotori, «Per via Matteotti» e «Cittadini per una Spinea vivibile», hanno consegnato in Comune le sottoscrizioni dopo 90 giorni di raccolta che scadeva a mezzanotte di sabato. In realtà ne servivano 2050, ma gli organizzatori hanno preferito consegnarne qualcuna in più.
Perché potrebbero essercene di doppie o di non valide. E infatti ora il Comune dovrà controllare che tutto sia in ordine e non vi siano irregolarità. Ora non è detto che si vada per forza al voto, anche perché i comitati sperano di risolvere la questione attorno ad un tavolo. Ma se si andasse al voto, chiederanno di affiancarlo a quello comunale dell’anno prossimo. Le schede referendarie erano quattro, dove all’interno i cittadini hanno trovato due o tre quesiti. Nella scheda A, i comitati promotori chiedevano di non applicare il progetto urbanistico su piazza Fermi e piazza Marconi e proponevano che eventuali nuove costruzioni non abbiano cubature eccessive. Nella scheda B lanciavano l’idea che le vie Matteotti, Bennati e Cattaneo tornassero al doppio senso di marcia mentre in quella C consigliavano alla giunta di far tornare via Martini al doppio senso mentre su via Desenzano sia istituito un senso unico. Infine nella scheda D, i comitati chiedevano ai firmatari di lanciare l’idea alla giunta di una pista ciclabile un via Capitanio e in tutta via Alfieri, trasformandola a senso unico, e ripristinare lo spartitraffico in via Ponchielli. Tre sono stati i coordinatori dell’iniziativa, Valeria Chinellato, Gianni Causin e Gianni Crosera mentre sono una quarantina le persone in totale che vi hanno lavoratori. Gli autenticatori sono stati i consiglieri comunali Silvano Checchin dei Ds, Piercarlo Signorelli e Francesco Alacqua della Margherita, Alessandro Fontana di Rifondazione Comunista e quello provinciale della Lega Nord Giovanni Anci. I punti di raccolta sono stati il mercato e in altre zone cittadine, invece invecel’associazione 585 ha messo a disposizione i locali di via Ponchielli. Intanto stasera i comitati si incontreranno per parlare dell’esito della raccolta firme mentre per fine giugno è atteso il pronunciamento del Tar, chiesto dai cittadini attraverso il loro legale, di sospensione della delibera contro il senso unico e gli altri interventi viari adottati dal Comune. «Ci teniamo a ribadire - dicono il presidente e il portavoce del 585 Luigi Colombo e Pietro Curreli - che qui non c’è alcuna azione politica. I cittadini chiedono solo che la viabilità torni all’antico. Speriamo che davanti a questa protesta, il Comune apra un tavolo per trovare una soluzione».




sabato 17 maggio 2008

Articoli di giornale: Due lettere ai giornali sul referendum

IL GAZZETTINO
Venerdì 9 maggio 2008 LETTERE
Spinea, il referendum interessa a pochi
Continuo a leggere notizie riguardanti i comitati che richiedono l'indizione di un referendum sulla viabilità a Spinea.
Pare che questi cittadini non abbiano a cuore le loro tasche (vogliono affidarsi alle carte bollate; da chi verranno i soldi per le cause?) e nemmeno quelle della collettività, dal momento che tutti i cittadini dovranno pagare le spese per il referendum. Quanto al merito dei quesiti, a me sembra che la maggioranza (silenziosa!) dei cittadini abbia "digerito" le grosse e coraggiose novità che ci sono state. Il traffico che per decenni è stato solo su via Matteotti (che NON aveva marciapiedi!!) ora è più democraticamente diviso fra le vie Matteotti e Bennati, una per senso di marcia; ed entrambe le strade sono state sistemate con piste ciclabili e marciapiedi per renderle più sicure.
Questo non toglie che la minoranza rumorosa abbia ogni diritto di esprimere il proprio dissenso, anche su questioni vecchie di mesi che, ormai, interessano solo loro: mi pare che all'ultima manifestazione, organizzata in pompa magna con volantini appiccicati ovunque, fossero meno di duecento persone. Ma non è giusto che tutta la collettività debba pagare per un referendum per il quale sono andati a raccogliere le firme persino al Villaggio dei Fiori, e non si capisce cosa interessi del senso unico di via Matteotti a un cittadino del Villaggio dei Fiori. In secondo luogo, l'anno prossimo ci saranno le elezioni, e quello sarà un "referendum" naturale sull'operato del sindaco: cinque anni fa Tessari le ha vinte promettendo proprio queste modifiche alla viabilità, nero su bianco, e ora sta solo mantenendo le promesse, andando contro a tutti coloro che sanno dire solo "no".
Giacomo Simion
Spinea

L'idea che elezioni siano un referendum credo la si possa considerare un'opinione politica, alla pari di uscite del tipo: se si fossero saputi i pro ed i contro di certe scelte di urbanistica in campagna elettorale, ci sarebbe forse stato qualche voto in meno.
In realtà tale opinione (le elezioni sono un referendum) è quanto paventato dallo stesso sindaco ai primi incontri con i cittadini del quartiere Dante a seguito delle modifiche alla viabilità in via Matteotti.
In seguito il sindaco tornò sui suoi passi esprimendosi in modo differente, ovvero sostenendo che chiunque può entro certi limiti imposti dallo statuto fare una raccolta firme per indire un referendum cittadino (per i residenti del Villaggio dei Fiori, del quartiere Dante, ecc...).
Ovviamente il sindaco non sostenne l'iniziativa, tanto da non appoggiare il referendum.
Per questo motivo vale poco commentare e discutere opinioni che sono date più dall' amore per uno o dell'altro partito.
Molto più concreto appare descrivere i dubbi che possono essere sollevati sulle modifiche urbanistiche, tali da rendere il comitato Per via Matteotti non come un insieme di persone
che sanno dire solo "no" , bensì come un gruppo di accorti che hanno visto la propria situazione residenziale mutare e hanno assunto un atteggiamento scettico nei confronti delle soluzioni adottate.
Da ciò è apparso come più utili alla cittadinanza fossero in tutta probabilità altri interventi, come per esempio la tangenziale nord ed il potenziamento delle provinciali che circondano Spinea.
A seguito di questi interventi e degli effetti sul territorio di modificazioni radicali come il Passante e la nuova stazione della metropolitana di superficie si può andare ad individuare le criticità locali, tenendo ben presente dei pro e dei contro delle soluzioni aodttate.
Anteporre la messa a senso unico di via Matteotti, magari in seguito alla necessità di togliere il semaforo dell'incrocio con via Roma e via Cattaneo, è quindi apparsa creatrice di nuovi problemi, piuttosto che risolutrice.
E' vero in effetti che l'eliminazione del semaforo nell'intersezione con via Cattaneo, via Roma e via Matteotti ha reso più fluido il traffico.
Tuttavia bisogna anche considerare che vi cono stati incidenti nell'incrocio fra via Roma e via Cattaneo, che è stato separata una linea di congiunzione fra due quartieri, che ora i carri funebri che devono dirigersi al cimitero posto in fondo a via Matteotti sono costretti ad infrangere il codice della strada, che il traffico si è intensificato sulle vie secondarie (via Sarpi, via Giordano Bruno, via Verga, nonchè negli accessi sud di via Alfieri da via D'Annunzio e da via Tommaseo fino alla piazzetta Dante/tratto nord di via Alfieri), che c'è la forte tentazione di commettere infrazioni (piazza Marconi, vie laterali a via Matteotti, via Tommaseo), ecc...
Più volte è stato fatto notare come, l'eliminazione della possibilità di comunicare fra via Matteotti e via Cattaneo ha costretto i cittadini che vogliono passare da nord a sud o viceversa (magari per andare al parco Nuove Gemme, od alle scuole medie/elementari, ecc...) ora sono costretti ad impegnare
proprio l'intasata via Roma, immettendosi e svoltando.
Riguardo al traffico distribuito democraticamente per le vie Bennati e Matteotti, è curioso come si continui a ricordare solo le due vie, e si facciano nuove ordinanze per far entrare il traffico in via Alfieri.
In realtà la visione di una distribuzione del traffico in più vie è alquanto discutibile.
Se da una parte appare come logico che più sezioni viarie possano portare un maggior numero di veicoli, o in alternativa considerando costante il flusso di automezzi, diminuire il numero di veicoli transitanti per ogni singolo tratto, dall'altro bisogna notare come non si stiano aumentando i possibili casi, bensì riducendo.
Se in effetti prima esisteva via Capitanio a doppio senso, via Matteotti a doppio senso, via Alfieri a doppio senso, e via Bennati a doppio senso, per un totale di 4+4=8 possibili tratte, ora ci si ritrova con via Matteotti e via Bennati rese a senso unico, ovvero due tratte in meno per diluire il traffico.
Inoltre la vicinanza dell'intervento di chiusura per via Matteotti e via Bennati con via Alfieri e via Capitanio rende pressochè ovvio lo spostamento di parte del traffico in tali vie.
Da tener presente che via Alfieri seppur piena di problematiche per le quali non si è pensato minimamente di intervenire, è stata ripetutamente definita come via di supporto (vedi l'ordinanza che vi dirotta traffico, o l'inversione di via Paolo Sarpi per poter costituire un ricircolo che dia sfogo ai quartieri imprigionati od il servizio GiroSpinea).
Inoltre articoli di giornale già parlano di via Capitanio resa in un prossimo futuro a senso unico.
Questo non sembra minimante distribuire il traffico, bensì ridurre la capacità totale portante, non considerando che esistono strade con differenti capacità, magari definite anche interne a quartieri residenziali dentro il PUT2004
nella tavola B2_1_centri_urbani.PDF (presente qui) che con un piccolo incremento di traffico possono subire notevoli difficoltà (per esempio tutt'ora in via Alfieri se un pedone cammina sul bordo della strada il pulmino GiroSpinea o si accoda o deve invadere la corsia opposta).
Quindi la mia semplice opinione è che suddividere tutto in un "partito del si" ed un "partito del no", non sia altro che un utile mezzo inconscio nell'uomo per non badare ai dettagli delle questioni.

IL GAZZETTINO
Sabato 10 maggio 2008
LETTERE A Spinea strade soffocate dal traffico
Ha ben da dire il signor Simion sulla nuova viabilità di Spinea . (Gazzettino 9/5/08) Provi a venire nelle ore di inizio e fine turno di lavoro in via Alfieri e via Parini, vedrà che si ricrederà, visto che questa strada è diventata la sostituta di via Matteotti e via Bennati e nell'ultimo tratto direzione via Roma la strada è molto stretta e senza marciapiede, la pista ciclabile non esiste, quindi bisogna avere gli occhi anche sulla nuca per non farsi mettere sotto dalle moltissime auto che viaggiano sicuramente sopra i limiti consentiti. (Contate: dalle 18 alle 18.15 giorno 8/5 - 97 auto sono transitate, direzione via Roma angolo bar Dante e pescheria). Grazie ai geni che hanno fatto scempio di due strade che si potevano ancora chiamare così data la loro larghezza. In quanto alle future elezioni, penso sarà dura per il sostituto della stessa parte politica del Sindaco uscente.
Allen Ferrari
Spinea

97 auto in 15 minuti sono circa un'auto ogni 9 secondi.
In realtà andrebbe aggiunto il periodo in cui vi è il mercato in piazza Fermi, tra l'altro momento in cui gli anziani della via si recano in chiesa od a far le spese.
Andrebbe inoltre considerato che la mattina il maggiore afflusso di traffico si forma proprio quando i ragazzi redidenti/domiciliati nel quartiere devono dirigersi alle scuole impegnando le strade residenziali.
Infine come espresso nel post Un nuovo bus per il GiroSpinea
appare curioso come si intervenga in altre strade per creare marciapiedi, piste ciclabili e quanto occorre per la sicurezza di chi viaggia leggero e si scelga di disporre il GiroSpinea in tutt'altra sede, assai più rischiosa per pedoni e ciclisti.

Si fa notare inoltre che molte delle vie interne e residenziali entrano in crisi (alla pari di via Capitanio) semplicemente con un traffico di transito.
I domiciliati del quartiere generalmente rispettano i limiti per il semplice fatto che di lì a qualche decina di secondi sono giunti alla propria abitazione.
Al contrario altri sono portati ad accelerare, soprattutto nel tratto di via Alfieri rettilineo fra piazzetta Dante e via Grossi.
Tuttavia in tale tratto esistono intersezioni con strade residenziali seneza visibilità per la presenza di recinzioni e siepi (ciò significa che per vedere se proviene qualcuno dalla via si deve avanzare impegnando con il cofano della propria auto parte della carreggiata di via Alfieri).
Inoltre come più volte fatto notare le soluzioni adottate spingono molti ad impegnare anche le vie laterali (via Sarpi, via Giordano Bruno e via Verga).
Misurazioni del traffico entrante nel quartiere sono state compiute all'ingresso di via D'Annunzio su via Alfieri da parte delle forze dell'ordine.
Appare quindi evidente come la divisa abbia scoraggiato molti ad entrare in via Alfieri nel rispetto del divieto per evitare una sanzione amministrativa, diversamente dalla cosuetudine dettata dalla mancanza delle persone.
Le forze dell'ordine non sono un utile mezzo di misurazione, poichè dovendo fare azione intimidatoria e non raccolta multe per far quadrare i bilanci comunali (la cronaca del 2008 riporta casi di semafori veloci, multe fatte per far guadagno e truffe basate sull'uso delle sanzioni amministrative) sono tenuti a segnalare la presenza di un autovelox/misuratore laser o la presenza di un vigile urbano.
Certo, per far multe val bene dirottare il traffico laddove il limite di velocità è di soli 30 Km/h (via Alfieri, via Capitanio, ...).
Vale la pena ricordare anche la protesta basata sull'uso di una sagoma di cartone a forma di vigilessa (sexy vigilessa).
Inoltre la messa a senso unico di via Bennati ha costretto molti dei residenti della via ad usufruire più intensamente di un'altra via assai inadatta ad aumenti di traffico veicolare, via Tommaseo.

Infine appare curioso come si discutesse di inserire dei semafori temporizzati basati sul volume di traffico entrante per distribuire il traffico alla Fossa ed a Chirignago verso le altre arterie principali di scorrimento del territorio, quando in realtà la soluzione adottata per una situazione analoga (distribuire democraticamente il traffico fra via Matteotti e via Bennati) è stata basata sulla riduzione delle possibili dorsali di smistamento del traffico anzichè sulla reale distribuzione del traffico (aaccennato precedentemente in questo articolo).

Ed il futuro è forse la fine delle targhe alterne.


LA NUOVA
Sabato 10-05-08, 29 Provincia Referendum, già raggiunte 1.500 firme
SPINEA. A Spinea viaggia spedita la raccolta firme per chiedere il referendum sul divieto di costruire nuovi edifici in piazza Fermi e Marconi, l’abolizione del senso unico in via Matteotti e in via Martiri e la costruzione di piste ciclabili. I comitati Via Matteotti e Cittadini per Spinea vivibile annunciano di essere arrivati a quota 1500 firme in due mesi di lavoro e hanno tempo fino all’8 giugno per raggiungere le 2150 sottoscrizioni richieste. Il braccio di ferro con la giunta comunale va avanti. «Da qui a fine maggio - dice Gianni Causin di Spinea Vivibile - organizzeremo cinque punti raccolta sempre dalle 8.30 alle 12.30». Oggi, sabato 24 e sabato 31 in piazza Fermi, mercoledì 21 e 28 al mercato di Villaggio dei Fiori. «Vogliamo mettere a conoscenza la gente - aggiunge - di ciò che sta accadendo e accadrà in questo comune. Prima di rivedere il cuore cittadino, sarebbe meglio realizzare le due tangenziali esterne a Spinea. Le strade del centro sono strette e senza sicurezza. E poi noi vogliamo che piazza Fermi diventi veramente il punto d’incontro per tutti i cittadini e non solo cemento». Frattanto entro il 15 giugno l’avvocato dei comitati Stefano Giordano chiederà la sospensione del piano del traffico di Spinea. Secondo il legale, le decisioni prese dal Comune non sono state approvate dal parlamento cittadino. «Ho verificato le tavole allegate al piano del traffico approvato dal consiglio comunale con delibera numero 56 del 2004 - spiega il legale - E ho verificato che non vi era alcuna previsione del senso obbligato su via Matteotti. Anzi nella medesima tavola si prevedeva una soluzione alternativa. Veniva invece previsto il senso unico in una fantomatica tavola non prevista dalla delibera 54/2004. Ho diffidato l’ente, affinché venisse chiarito da dove provenisse tale tavola e perché si fosse attuata una mai votata dall’assemblea comunale. Il tutto senza esito. Non rimane dunque che domandare la sospensione degli atti impugnati». (Alessandro Ragazzo)


Referendum sulla viabilità
Articolo su referendum con considerazioni di impedimento per raccolta firme.

In realtà i giorni disponibili non sono propriamente 90...in linea teorica questo è il tempo concesso, in linea pratica vi sono diversi contrasti creati dalla stessa legge.
La raccolta delle fime deve essere eseguita con degli autentificatori.
Per quanto le figure professionali che possono autentificare la firma raccolta nella lista siano molteplici, quelle disponibili per la causa proposta da un referendum sono sempre una percentuale.
Ancora meno divengono le ore disponibili per la raccolta firme se si considera che tali persone non è detto siano in pensione (lavorando il tempo utile si riduce drasticamente) oppure single senza una propria vita privata.
A ciò si aggiungono i necessari balzelli di promozione in area pubblica.
Per esempio, distribuire i volantini in area pubblica o casa per casa comporta l'avvertimento e la concessione di una licenza per la distribuzione (con restrizioni di luogo, giorno ed ora) in apposito ufficio ed il pagamento di una tassa.
Per l'istituzione di un banchetto all'aperto esistono spazi ben prestabiliti in cui mettersi, il pagamento di una tassa in funzione delle dimensioni del banchetto e la possibilità di fare azione di raccolta firme solo alcuni giorni del mese.
Vi è inoltre la sospensiva della raccolta firme nei giorni di campagna elettorale.

articolo di gironale - inizio raccolta firme

IL GAZZETTINO
Giovedì 8 maggio 2008 Spinea
Nei prossimi giorni partirà la raccolta di firme tra i banchi del mercato per l’abolizione dei sensi unici di via Matteotti e Martiri e la creazione di nuove piste ciclabili Viabilità, i comitati puntano al referendum
Visto che non li vogliono ascoltare, i Comitati per la Viabilità andranno avanti in sede legale e chiederanno la sospensione del Piano del traffico di Spinea. Dopo mesi di studi, l'avvocato Stefano Giordano, incaricato dai tre comitati antitraffico (Spinea Vivibile, Comitato Via Matteotti e Comitato Viabilità Villaggio dei Fiori), sostiene di avere dalla sua una clamorosa scoperta: le tavole B1.2 e BX.X, che supportano sia la decisione di trasformare via Matteotti in senso unico sia le altre modifiche apportate alla viabilità del quartiere, non sarebbero mai state votate nel deliberato 56/2004, all'origine della "riforma" della viabilità spinetense. Secondo l'avvocato, data questa mancanza, tutte le decisioni assunte dall'Amministrazione sarebbero passibili di sospensione immediata, in quanto mancanti di approvazione da parte del consiglio comunale.
I Comitati sono sul piede di guerra da almeno un anno: già il 12 settembre del 2007 avevano inviato una diffida al Comune, in cui invitavano l'Amministrazione a fermare i lavori per il riordino della viabilità, e avevano dato il via ad una raccolta di firme. A questa diffida il Comune rispondeva il 29 ottobre, dicendo che l'Amministrazione non era in dovere di sospendere la nuova viabilità, ma avrebbe atteso, eventualmente, le decisioni del Tar, cui i comitati si erano rivolti. Una risposta che ai comitati era sembrata un vero schiaffo.
«Noi combattiamo per mantenere vive le attività del quartiere - spiega Valeria Chinellato, presidente del Comitato di via Matteotti - e anche perché con questo piano il traffico di via Roma è stato deviato su strade strette e pericolose». «Ci sembra impossibile che una Amministrazione continui a non volere il confronto con i cittadini e si debba arrivare a tanto» aggiunge Gianni Crosera, del Comitato Villaggio dei Fiori. I Comitati hanno avviato anche una raccolta di firme (per adesso 1500) per un referendum in quattro punti: divieto di costruire nuovi edifici in piazza Fermi e Marconi, abolizione del senso unico in via Matteotti e in via Martiri, costruzione di piste ciclabili. I banchetti per la raccolta delle firme saranno presenti nei due mercati cittadini anche nei prossimi giorni. Mariangela Vaglio



Tavola BX.X

Tavola B1.2 soluzione 1

Tavola B1.2 soluzione alternativa

Al di là dell'errore di scrittura di via Saro, dove invece si trova via Paolo Sarpi nella tavola BX.X, è bene notare come buona parte dei sensi unici previsti nella tanto contestata tavola non siano stati applicati (vedi il senso unico di via Abba, o quello di via Grossi).
Permane sempre l'errore di via Lorenzini.
Si rimanda poi all'elenco generale per quanto riguarda le tematiche sviluppate nella modifica urbanistica.

Nella tavola B1.2 in entrambe le soluzioni non viene indicato il sistema di circolazione a senso unico per via Matteotti via Bennati, mentre per via Alfieri è prevista una soluzione a senso unico nel tratto compreso fra via Grossi e la piazzetta Dante.
Al contrario la tavola BX.X inverte completamente le soluzioni adottate, ponendo via Alfieri a doppio senso di circolazione e via Matteotti, D'Annunzio e Bennati a senso unico.
Vi è quindi un netto cambiamento che sembra non tenere da conto come nel PUT2004 nella tavola B2_1_centri_urbani.PDF l'area a cavallo di via Alfieri fosse stata definita come residenziale o come l'importanza delle vie fra via Alfieri, via Matteotti e via Bennati fosse descritta in modo decisamente differente.

PUT2004 tavola A2_class_funzionale.PDF



PUT2004 nella tavola B2_1_centri_urbani.PDF





domenica 16 marzo 2008

articoli di giornale - referendum sulla viabilità

LA NUOVA
VENERDÌ, 14 MARZO 2008
Provincia Spinea. Tre mesi per trovare duemila sottoscrittori. Quattro schede Referendum sulla viabilità, da oggi le firme I comitati civici chiedono piste ciclabili e la revisione dei sensi unici di Alessandro Ragazzo
SPINEA. Via libera alla raccolta firme per indire il referendum consultivo su viabilità e urbanistica di Spinea. Proprio lunedì il vice segretario generale del Comune ha firmato la richiesta dei due comitati promotori, «Per via Matteotti» e «Cittadini per una Spinea vivibile», che ora hanno novanta giorni di tempo per raccogliere le 2 mila firme richieste. Già sabato prossimo saranno in piazza Fermi dove distribuiranno volantini mentre mercoledì prossimo saranno con un banchetto al Villaggio dei Fiori.Le schede saranno 4 con due o tre quesiti. Nella scheda A, i comitati promotori chiedono che non sia applicato il progetto urbanistico su piazza Fermi e piazza Marconi e propongono che eventuali nuove costruzioni non abbiano cubature eccessive. Nella scheda B lanciano l’idea che via Matteotti, via Bennati e via Cattaneo tornino al doppio senso di marcia mentre in quella C suggeriscono alla giunta che via Martini torni al doppio senso e che in via Desenzano sia istituito un senso unico. Infine nella scheda D, i comitati chiederanno agli spinetensi di proporre alla giunta una pista ciclabile in via Capitanio e in via Alfieri, trasformandola a senso unico, e ripristinare lo spartitraffico in via Ponchielli. «L’obiettivo è far cambiare parere alla giunta comunale - spiega Gianni Causin di Spinea vivibile - e ora ci daremo da fare per raccogliere le firme necessarie per indire il referendum». D’altro canto, invece, il Comune vuole andare avanti col proprio programma. Proprio da ieri, infatti, via Bennati è a senso unico dall’incrocio con via D’Annunzio fino a via Unità. Il progetto per via Bennati prevede una carreggiata di 5 metri a corsia unica. Il senso unico in via Bennati segue quello già esistente, in entrata da via Roma, su via Matteotti. In futuro toccherà a via Capitanio, a senso unico tra via Roma e via Solferino anche se non è ancora stato deciso il senso di marcia. «I lavori viari - spiega il sindaco Claudio Tessari - procedono come previsto. Se si arriverà al referendum non lo so ma altrove si fanno per cose più importanti. Qui leggo quesiti che per me sono assurdi. Ma siamo in democrazia e mi auguro una raccolta firme corretta. I cittadini devono essere ben informati su cosa firmano».

In realtà i giorni disponibili non sono propriamente 90...in linea teorica questo è il tempo concesso, in linea pratica vi sono diversi contrasti creati dalla stessa legge.
La raccolta delle fime deve essere eseguita con degli autentificatori.
Per quanto le figure professionali che possono autentificare la firma raccolta nella lista siano molteplici, quelle disponibili per la causa proposta da un referendum sono sempre una percentuale.
Ancora meno divengono le ore disponibili per la raccolta firme se si considera che tali persone non è detto siano in pensione (lavorando il tempo utile si riduce drasticamente) oppure single senza una propria vita privata.
A ciò si aggiungono i necessari balzelli di promozione in area pubblica.
Per esempio, distribuire i volantini in area pubblica o casa per casa comporta l'avvertimento e la concessione di una licenza per la distribuzione (con restrizioni di luogo, giorno ed ora) in apposito ufficio ed il pagamento di una tassa.
Per l'istituzione di un banchetto all'aperto esistono spazi ben prestabiliti in cui mettersi, il pagamento di una tassa in funzione delle dimensioni del banchetto e la possibilità di fare azione di raccolta firme solo alcuni giorni del mese.
Vi è inoltre la sospensiva della raccolta firme nei giorni di campagna elettorale.

mercoledì 14 novembre 2007

Articolo di giornale - incontro con Claudio Tessari

IL GAZZETTINO
mercoledì 14 novembre 2007
Richiesta piuttosto originale ieri dei Comitati di via Matteotti e Spinea Vivibile nell’incontro con il sindaco Claudio Tessari e l’ Facciamo un referendum sulla viabilità” Ma più che altro sembra un questionario a giudicare dal numero di domande che dovrebbero essere poste ai cittadini chiamate alle urne
I cittadini chiedono un referendum sulla viabilità. Questa la richiesta avanzata dai Comitati di via Matteotti e Spinea vivibile al termine dell'incontro di ieri mattina con il sindaco Claudio Tessari e l'Assessore alla viabilità Mario Simionato. Più che un referendum un questionario, a giudicare dal numero di domande che dovrebbero essere posti ai cittadini chiamati alle urne.
I punti in questione sono otto: il ritorno a doppio senso di via Matteotti e via Cattaneo, il mantenimento di via Bennati a doppio senso, la rimozione della rotatoria all'incrocio fra via Roma e via Alfieri, il divieto di costruzione di nuovi edifici in rilevato in Piazza Marconi, il ripristino dello spartitraffico in via Ponchielli, il traffico intercomunale di passaggio fuori da Spinea e la messa in sicurezza di via Capitanio.
Gianni Causin, del Comitato Spinea Vivibile, ha inoltre rinnovato la proposta di un'assemblea pubblica per coinvolgere l'intera cittadinanza a proposito della viabilità della Spinea del domani. Da via Alfieri piovono lamentele sul nuovo circuito viario che, a detta dei residenti, ha portato un notevole incremento del traffico di attraversamento.
"Via Bennati diverrà presto a senso unico come via Matteotti - spiega una residente - perché allora non mettiamo a senso unico anche via Alfieri, che è molto più stretta e quindi pericolosa delle altre due strade? In questo modo diverrebbe molto più sicura".
L'amministrazione risponde con fermezza che indietro non si torna: in via Matteotti, dopo il senso unico, verrà aumentato il numero di posti auto a servizio delle attività commerciale e verrà realizzata una pista ciclabile sul lato est che si collegherà con quella in fase di realizzazione sul tratto sud di via Matteotti (pronta in primavera) e con quella che verrà realizzata su via D'Annunzio e via Bennati.
II resto del piano prevede un percorso pedonale da Piazza Marconi sino a via D'Annunzio sul lato ovest e, sempre in via Matteotti, il ridimensionamento della carreggiata e l'inserimento di passaggi pedonali rialzati, oltre a migliori all'illuminazione e ai marciapiedi.
I residenti, all'idea di una pedonalizzazione di via Roma, sono insorti contro il sindaco per il timore che il traffico possa riversarsi nelle vie limitrofe. "La pedonalizzazione verrà fatta dal prossimo sindaco -ha spiegato Tessari - ma vi si potrà pensare solo quando verrà completata la tangenziale nord complementare al Passante". D.T.

Il motivo per cui vi sono svariate domande dipende dal fatto che molte sono le azioni compiute dall'amministrazione nel quartiere, con progressivo scombinamento della circolazione locale e concentramento in zone residenziali (link).
Il referendum consultivo deve inoltre vertere su ben determinate delibere ed argomenti in cui vi sia stata un'azione sul territorio da parte dell'amministrazione.
Progetti che modificano più zone implicano quindi maggiori tematicità implicite.

Rimane quindi inspiegabile per quale motivo se la pedonalizzazione di via Roma (intasata giornalmente da 30000 veicoli) si attuerà soltanto con il completamento della tangenziale nord complementare al Passante si debba già da oggi attuare una serie di modifiche che comportano comunque un danno per il quartiere Dante.

link a disegni

Se la soluzione fosse realmente la tangenziale nord gli sforzi dovrebbero essere compiuti per realizzare questa e non per metter il carro davanti ai buoi.

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 14 NOVEMBRE 2007
Provincia Spinea. Già presentata la domanda: se Tessari non accetterà comincerà la raccolta firme. Sabato una manifestazione Un referendum sulla viabilità Sarà la prima consultazione popolare mai fatta nel Miranese di Alessandro Ragazzo
SPINEA. Una proposta di referendum con ben otto quesiti soprattutto sulla viabilità ma pure sull’urbanistica. E’ quello che stanno progettando i comitati di Spinea che ieri, al termine dell’incontro con il sindaco Claudio Tessari, hanno consegnato all’amministrazione comunale una copia di richiesta della consultazione. Ora resta da vedere se Tessari accetterà di indire un referendum, altrimenti i comitati hanno già fatto sapere che inizieranno a raccogliere le firme necessarie, circa 2300, per indirlo.
In sostanza i comitati chiedono il ritorno al doppio senso di marcia su via Matteotti, messa in sicurezza di via Bennati, tornare al doppio senso in via Cattaneo, eliminare la rotatoria all’incrocio tra le vie Roma e Alfieri, divieto di costruzione di nuovi edifici su piazza Fermi, ripristino dello spartitraffico in via Ponchielli, traffico di passaggio fuori dal centro e messa in sicurezza di via Capitanio.
Tutte domande, queste, fatte ancora una volta al sindaco dal comitati di via Matteotti e quello di Spinea Vivibile nel faccia a faccia di ieri, a cui ha partecipato anche l’assessore comunale alla Viabilità Mario Simionato. Ma com’era logico prevedere, per l’ennesima volta ognuno è tornato a casa con le proprie convinzioni. La giunta, come ricorda lo stesso sindaco Tessari, sta portando avanti il suo programma elettorale e indietro non si torna. Su via Matteotti sarà realizzato un senso unico da nord a sud con riduzione del volume di traffico in transito,

La riduzione del volume di traffico su via Matteotti non indica che un certo numero di veicoli è stato eliminato dalla faccia della terra, bensì che questi si siano spostati in altro loco.

link tavole scombinamento della circolazione del quartiere

aumenteranno i posti auto per le attività commerciali con sosta massima di un’ora,

Dal punto di vista urbanistico devono essere mantenuti certi indici di numero parcheggio pubblico disponibile per abitante.
A titolo di esempio: se si volesse trasformare piazza Marconi in un'area piena di palazzi si dovrebbero ricavare vari parcheggi pubblici in sostituzione di quelli eliminati con la lotizzazione dell'area, a cui dovrebbero aggiungersene altri per il soppravvenuto aumento di abitanti proprio nelle nuove costruzioni.

sarà fatta una pista ciclabile sul lato est che si collegherà con quella in costruzione nel tratto sud di via Matteotti e quella che sarà realizzata in via D’Annunzio e in via Bennati, sarà previsto un percorso pedonale da piazza Marconi sino a via D’Annunzio sul lato ovest, saranno rallentati i veicoli con la riduzione della carreggiata e l’inserimento di passaggi pedonali rialzati, ci saranno nuovi punti luce e marciapiede nel primo tratto. Insomma, una serie di interventi per rendere più vivibile la zona.
Problematiche ingenerate su piazza Marconi.

«Solo nel 2010-2011 quando sarà completato l’anello a Nord - spiega Tessari - potremmo pedonalizzare via Roma. Prima sarà obiettivamente impossibile».
Ma i comitati chiedono risposte immediate a quelle che definiscono esigenze per la tutela della salute. «Nei prossimi 4 anni» chiede Gianni Causin di Spinea Vivibile «come interverrà il Comune?». Per questo sabato mattina alle 10 i comitati hanno annunciato una manifestazione con corteo che partirà da piazza Marconi.

Valgono le stesse considerazioni sopra svolte.
30000 veicoli venivano stimati da Mario Simionato in campagna elettorale per un 75-80% come traffico passante e quindi un 20% come traffico locale cittadino al giorno.
Un qualsiasi provvedimento di chiusura del tratto di via Roma previsto comporterebbe il reversamento ai lati (si ricorda che in via Buonarroti e via Bellini sorgono delle scuole) di ben 6000 veicoli al giorno in vie residenziali.


sabato 15 settembre 2007

raccolta firme e referendum popolare

Per indire un referendum popolare servono almeno le firme del 10% dei residenti del comune.

Il comune fa circa 24000 cittadini, quindi 2400 firme.

Per avere esito favorevole al referendum devono partecipare nella data definita e scelta dal comune (un solo giorno) il 50%+1 degli abitanti (12000 + 1 abitanti).

Nei 90 giorni successivi alla votazione si procederà allo scrutinio per verificare se la maggioranza è favorevole o contraria.

Il comitato Per via Matteotti oltre alla raccolta firme di quest'estate fatta per mandare una lettera al sindaco Claudio Tessari, convinti che così come definito dalla legge urbanistica questo sarebbe stato favorevole al dialogo con la comunità (cosa che non si è verificata), fanno una ulteriore raccolta firme per finanziare il ricorso al TAR.
Basta un piccolo valore, 5 euro, come se si prendesse una birra in un bar il sabato sera.

Tutte le strade...

Il gruppo riunito in comitato decide che le strade da percorrere devono essere tutte quelle disponibili.

  1. formazione di un comitato
  2. referendum popolare
  3. ricorso al TAR
  4. manifestazioni
  5. volantinaggio
  6. solidarietà ai partiti politici utili per la causa
  7. diffida all'amministrazione e lettera al sindaco
  8. coinvolgimento di giornali e radio
  9. supporto ad altri comitati interessati dal Master Plan

Ottusità da una parte nell'ascoltare la popolazione, contro quanto previsto dalla nuova legge urbanistica sin dal primo articolo della stessa, fervore agonistico da parte degli altri colpiti a tradimento da modifiche e problematiche di cui non erano mai stati avvertiti.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013