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mercoledì 1 ottobre 2014

Negozi costretti a chiudere

Notizia interessante al TG3 Regione Veneto di questa sera 01/10/2014, fra notizie sugli scandali del mose ed aziende locali costrette a chiudere dopo esser state acquisite da multinazionali estere: al minuto 11.44 viene presentato un servizio sullo stato dei negozietti cittadini, sempre più costretti a chiudere ed impossibilitati a riaprire, per la competizione con i vicini centri commerciali provvisti di parcheggi chiari e gratuiti, a differenza delle aree del centro chiuse con ZTL, pedonalizzazioni e parcheggi a pagamento con ubicazione poco chiara. L'esempio preso in considerazione è Mestre.
A questo si aggiunge la crisi con l'indebolimento della capacità d'acquisto (circolo vizioso ben descritto nel documentario Inequity for all) che di per se sta portando ad un calo dei consumi e si aggiunge l'aumento dei canoni d'affitto dei locali dei negozi, per l'aumento delle tasse sugli immobili (IMU, TASI, TARI, ...) per ripagare gli interessi sul debito pubblico alle banche e coprire i buchi creati dai subprime/derivati sugli enti pubblici italiani che li acquistarono prima del 2008.


domenica 12 gennaio 2014

Viabilità, cosa prevede il PAES?

Il PAES, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, del comune di Spinea derivante dal Patto dei Sindaci (un'azione congiunta per la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento dell'efficienza energetica e la riconversione di una percentuale di energia consumata in fonti rinnovabili) è stato pubblicato sul sito del Comune.
Per una descrizione del documento si rimanda al sito del comune oppure a questo articolo.
La redazione del piano consta di una fase di analisi degli ambiti che contribuiscono alle emissioni, la redazione dell'IBE, Inventario di Base delle Emissioni, e la definizione di un piano d'azione al fine di ridurre l'impatto ambientale di pubblico e privato del comune entro i termini previsti dall'Unione europea con il Patto 202020.

Fra le varie voci considerate vi è anche il trasporto privato e commerciale, il quale inciderebbe sullle emissioni per il 40% rispetto all'edilizia residenziale (principalmente riscaldamento ed illuminazione), il patrimonio comunale (riscaldamento ed illuminazione), ed il comparto pubblico non comunale.
Per questo nel documento del PAES, circa a pagina 15 per quanto riguarda il traffico torna la vecchia ossessione comunale di togliere il traffco da via Roma... perchè se lo stesso numero di auto passano 1-2 km a sud ed a nord rispetto via Roma aumentando i tratti di percorrenza, pare cambi tutto ed i veicoli inizino a emettere profumo di rose:

Il  traffico,  principalmente  concentrato  sull’asse  “monumentale”  di  via  Roma  ed  equamente  suddiviso  in traffico  di  attraversamento  e  traffico  locale,  è  stato  spesso  oggetto  di  analisi  approfondite  allo  scopo  di diminuire  l’impatto  sull’inquinamento  e  sulla  comunità.  Le  soluzioni  individuate  sono  quelle  relative  allo spostamento dei veicoli verso le zone periferiche della città grazie al potenziamento della camionabile (a SUD) ed alla realizzazione della costruenda tangenziale nord di collegamento tra la zona del Graspo deUva.
Segue
Date queste caratteristiche della città di Spinea sono appunto i consumi residenziali e quelli legati al trasporto  che  fanno  impennare  le  tonnellate  di  CO2 emesse nella nostra città ed è li che dovremmo agire, operando non tanto con atti di amministativi coercitivi che superino in rigore le norme nazionali, quanto piuttosto con percorsi di condivisione capaci di coinvolgere da un lato gli utilizzatori di gas, energia elettrica e carburanti, ...
Niente di più lontano dalla realtà di Spinea, ove coercitivamente si suppone che tutti i pendonali che percorrono in auto Spinea da Mirano a Chirignago (e viceversa) debbano spostarsi sulla tangenziale nord (o sulla tangenziale sud), ove coercitivamente si impone la tangenziale sud sfruttando il vincolo dell'opera complementare al Passante di Mestre.
Analogamente l'idea stessa di chiudere via Roma e realizzare il Masterplan / Piazza Lunga un Chilometro non ha nè percorsi di condivisione, nè di partecipazione del cittadino, il quale non solo ha disertato tutti gli incontri di premiazione e pubblicazione dei progetti del concorso di idee per piazza Marconi, ma nel caso della mostra in via Alfieri ha espresso pareri estremamente negativi.

Leggiamo poi nel pdf del PAES:
La  realizzazione  del  Passante  di  Mestre  e  del  Sistema  Ferroviario  Metropolitano  Regionale,  hanno contribuito  a  sgravare  via  Miranese  da  una  pare del traffico di attraversamento, con  conseguente  miglioramento della qualità ambientale.
Questa affermazione che appare del tutto irrealistica a chi vive a Spinea è legata probabilmente ad alcune constatazioni, come per esempio che nel parcheggio della stazione  SFMR, pendolari lasciano l'auto per spostarsi in treno, oppure che dal casello di Mirano si possa accedere alla rete autostradale per dirigersi a Marghera senza pagare un euro.
Tuttavia la mancanza di cifre concrete sull'effettiva riduzione di traffico, ben si coniuga con l'impressione di chi vive a Spinea che non sia poprio mutato il traffico che percorre quotidianamemente via Roma.
In effetti se per esempio si considera la stazione dei treni con parcheggio scambiatore lo sgravio di traffico può essere considerato per recarsi alla stazione di Mestre od a Castelfranco più che nell'accedere con l'auto al parcheggio scambiatore stesso.
Di conseguenza via Roma e per i quartieri a Sud, via Alfieri e via Bennati hanno subito il flusso d'auto diretto verso il parcheggio scambiatore.

In seguito
Il  Comune  di  Spinea  occupa  una  posizione  strategica di  collegamento  tra  la  città  di  Mestre-Venezia e i principali centri urbani dell’entroterra veneziano. Pur essendo un asse urbano, via Miranese risulta dunque caricata  in  gran  parte  con  flussi  di  traffico  di  attraversamento  che  costituiscono  un  forte  elemento  di disturbo e interruzione del centro abitato.
Realizzare  un  quadro  di  riferimento  del traffico e della mobilità del comune non risulta cosa agevole; richiede  l’analisi  aggiuntiva  delle  dinamiche in  atto  esternamente  all’area  come  pure  la  valutazione  dei rapporti  tra  il  sistema  infrastrutturale  interno  e  quello  del  contesto  territoriale  in cui si trova inserito il comune. Ciò significa che le eventuali criticità sul traffico dipendono da fenomeni congiunti, che possono essere governati solo parzialmente dalle scelte assunte dal piano.

In questo si trova piena similitudine con quanto questo blog afferma da anni riguardo alle criticità indotte al trasporto locale e globale indotti con certi interventi sul territorio.

Tuttavia pur avendo una visione complessiva comune delle difficoltà insite nel Comune il PAES prosegue con:
4.7.3 Nuovi progetti ed evoluzione dei volumi di trafficolocale e di attraversamento
La  realizzazione  del  Passante  Autostradale  ed  il  Servizio  Ferroviario  Metropolitano  Regionale,  con  le necessarie  opere  complementari,  rappresentano  un’interessante  opportunità per  orientare  i  volumi  di traffico e nel complesso, la generale trasformazione del territorio Spinea. La realizzazione di queste opere ha  infatti  già  iniziato  a  sgravare  via  Miranese  da  una  parte  del  traffico di attraversamento, con conseguente miglioramento della qualità ambientale del comune.
...
La stazione dei treni nelle previsioni del PAES dovrebbe quindi "garantire la mobilità della popolazione in un contesto a struttura policentrica" che altro vuol dire se non divenire luogo ove i pendolari dovrebbero recarsi per dirigersi in treno verso i vari luoghi nel territorio urbano.
Il problema quindi sta nel travisare la Stazione come sgravio della circolazione d'auto, quando in realtà diviene punto da raggiungere per sgravare i territori limitrofi dalla circolazione delle auto (es: mi dirigo in auto alla stazione dei treni di Spinea per andare a Mestre senza passare per Chirignago in auto).

Viene quindi il turno delle lodi alla Tangenziale Sud, detta anche Strada Folle:
Durante  la  progettazione  del  sistema  del  Passante  di  Mestre sono stati definiti inoltre un insieme di interventi  infrastrutturali,  di  natura  essenzialmente  locale, definite "opere complementari" che rappresentano un adeguato bypass con la rete ordinaria nei nodi di scambio e permettono di convogliare in modo sostenibile la mobilità dell’area e migliorare il livello di servizio e il traffico congestionato.

Nel caso del territorio di Spinea le opere complementari del passante sono sostanzialmente tre:
[omesse]
Intervento 8 BIS -  Bretella Sud - collegamento via Martiri della libertà - via Capitanio. Poco più di un chilometro, niente rispetto a quello che accadrà a nord, ma la bretellina passerà sopra i campi  da calcio del Villaggio dei Fiori, scavalcando il Rio Cimetto e collegandosi alla viabilità urbana con due rotatorie, una della quali, quella su via Capitanio, di forma ovale e con ben cinque innesti
lodi apparentemente immotivate se si considerasse quanto descritto ovvero il collegamento fra via Martiri con via Capitanio, strada con dimensioni tali da non potersi far carico di quello già sovrabbondantemente presente....tanto più con una rotatoria da cinque innesti, una cattedrale nel deserto oggi che invece come già previsto mesi fa nell'analisi del nuovo PAT, ha in realtà il vero scopo di costituire un accesso verso Chirignago-Mestre e la tanto lodata Stazione dei treni SFMR, passando attraverso la tangenziale sud ed il quartiere Dante (via Alfieri e via Bennati), che così diventerebbero nuova porta per l'accesso a Mestre facendosi carico del traffico odierno di via Roma (30 mila veicoli al giorno).

Segue poi l'analisi del trasporto pubblico, senza evidenziale come vi sia conflitto fra l'attuale linea di percorrenza degli autobus ACTV ed i propositi di chiusura e pedonalizzazione di una parte di via Roma a cavallo delle metrature realizzabili a cavallo di piazza Marconi-Fermi.
Lodi anche per il servizio GiroSpinea, incapace di invogliare la popolazione a farne uso (circa 2500 passeggeri all'anno, ovvero 7 passeggeri al giorno su pulmini da 34 posti con corse ogni ora in entrambi i sensi), in prodonda perdita se non ci fossero fondi regionali a sostenerne i costi.

Piste ciclabili
Nonostante la realizzazione di 2 km di nuove piste  ciclabili, gli interventi realizzati in questo periodo non hanno  prodotto  miglioramenti  rilevanti:  l’indice  di ciclabilità, che calcola i metri di piste ciclabili per abitante,  al  2006,  resta  di  molto  al  di  sotto  al  parametro  di  riferimento di 1.5 m/abitante, parametro desunto  dalla  letteratura  europea,  passando  da  0,21 m/abitante  del  2001  a  0,30  m/abitante  del  2006. Ugualmente l’indice di continuità al 2006 risulta pari al 0.77 ed indica una rete ampliamente frammentata e discontinua
Senza dimenticare la scarsissima quantità di persone che utilizzano le piste ciclabili o aderiscono ad attività relative, da cui si deduce la perdita di denaro pubblico per opere che non coinvolgono la popolazione, quando non vengono sfruttate per secondi fini.

Piazza lunga un chilometro - progetti dello IUAV
L’idea  di  fondo  è  quella  di  restituire  all’asse  principale  di  via  Roma,  che  attraversa  longitudinalmente  tutto  il compatto centro urbano di Spinea, il suo significato di centro della vita quotidiana degli abitanti, oggi fortemente compromesso dall’intensità del traffico di attraversamento e dalle conseguenze di inquinamento e pericolosità che ne  derivano.  Deviato  il  traffico  di  attraversamento sulla  tangenziale  nord  in  corso  di  realizzazione  si  apre l’opportunità di dedicare la capacità stradale ottenuta alla riconquista degli spazi centrali. Per i futuri urbanisti via  Roma diviene così una lunga piazza, dove il ridisegno dello spazio pubblico scandisce la presenza dei  luoghi della socialità e degli elementi urbanistici di pregio. Accanto ai progetti puntual alcuni gruppi di lavoro hanno sviluppato ragionamenti  sull’insieme  della  mobilità,  arrivando ad  una  prima  stima  della  variazione  delle  emissioni  di  CO2 conseguente al nuovo assetto rispetto alla situazione esistente.
...
I risultati raggiunti hanno in parte messo in discussione l’attuale configurazione urbanistica della porzione centrale del territorio, senza però la pretesa di proporre interventi realmente attuabili e rispondenti ai vincoli esistenti. Le proposte  hanno  catturato  l’interesse  dell’Amministrazione  comunale  e  della  cittadinanza,  mettendo  in  luce  la genialità delle idee di un gruppo giovane e innovativo di futuri urbanisti.
Anche se le elaborazioni di calcolo non hanno evidenziato azioni particolarmente efficaci sulla riduzione della CO2,  ...
Quindi in barba alla considerazione in cui mi trovavo in accordo che le criticità locali dipendano da fattori locali e non locali che minimo la possibilità di intervento nel piano ("Ciò significa che le eventuali criticità sul traffico dipendono da fenomeni congiunti, che possono essere governati solo parzialmente dalle scelte assunte dal piano.") si persegue a lodare soluzioni costruite sulla base della unica ipotesi che il traffico passante si posti sulla tangenziale nord, quando come evidenziato dagli studenti dello IUAV ciò non comporta riduzioni di emissione d'anidride carbonica.

Rimane quindi la reale preoccupazione che il PAES, ennesimo atto pubblico costruito concordemente all'idea di chiudere il centro di Spinea (circa dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto) costituisca aggravio per la rete alternativa Tangenziale Sud, costruita di nascosto senza rivelarne la vera natura, o peggio divenga un peggioramento della vita per i quartieri confinanti, così come avviene oggi ogni qualvolta si esegue la manifestazione Notte Gialla (manifestazione che per ora viene svolta una sola notte in estate quando il traffico pendolare è già ridotto di per sè).

sabato 6 luglio 2013

Premiazione delle idee per via Matteotti

Il 20 giugno 2013 si è svolta la premiazione del concorso di idee per via Matteotti.

Gran parte dell'intervento è stato dedicata alla disquisizione delle regole per la premiazione, al significato del concorso di idee ed all'evoluzione storica della progettazione per l'ambito piazza Marconi/Fermi.

Per quanto riguarda l'evoluzione storica della progettazione, il taglio temporale ha fatto partire la crescita di un'idea di piazza centrale per Spinea sin dagli anni '80 con l'individuazione di un ambito comune ove intervenire per creare una centralità ad una città che invece molti descriverebbero evoluta per satelliti a cavallo delle reti di traffico passante, il tutto fino al progetto Masterplan che nel 2008 prevedeva radicali modifiche della viabilità interna.

L'accenno alle problematiche di viabilità emerse con le prime modifiche ad hoc del 2007 (messa a senso unico di via Matteotti, Bennati e D'Annunzio, sviluppo di un progetto che dirigesse il traffico direttamente sulla rotatoria per Mestre dall'incrocio fra via Bennati e via Unità) è stato piuttosto scarno, così l'individuazione degli interessati alle modifiche anche nei quartieri coinvolti piuttosto che nei soli proprietari prospicienti alla piazza (ivi comprese le case disabitate lungo il senso unico di via Matteotti che si affacciano su piazza Marconi).
Quindi i quartieri che subirebbero il traffico generato dalla chiusura di via Roma per la realizzazione della "piazza lunga un chilometro", che siano quelli a cavallo della "tangenziale sud", o quelli tutt'oggi di accesso al complesso residenziale intorno piazza Fermi (quartiere Dante divenuto di accesso al quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e un tratto di via Roma che si vuole chiudere), ancor oggi sembrano non avere voci in capitolo sulla progettazione del volto futuro della città.

In particolare, fronte alle telecamere della tv online BrentaTV non si fatto nessun accenno alle classiche uscite di questi ultimi cinque/sei anni sostenute bipartisan dai partiti di centro (centrodestra e centrosinistra): la tangenziale nord porterà fuori il traffico dal centro di Spinea; la tangenziale sud permetterà di dare un nuovo volto al centro.

Una parte dell'incontro ha accennato anche ai lavori degli studenti (architetti con laurea breve senza specializzazioni) di architettura dell'Università di Venezia (IUAV).
I progetti degli studenti del corso della professoressa Vittadini, esposti in sala consigliare si sono recentemente confrontati con le problematiche inerenti alla città di Spinea.


Quanto non detto nella presentazione dei progetti vincitori del concorso di idee sono le ipotesi restrittive imposte nella progettazione agli studenti, vista la difficoltà di intervento nel tessuto urbano di interesse, correttamente ricordare dalla professoressa Vittadini durante la presentazione dei progetti dello IUAV.
In particolar modo l'aver considerato metà dei veicoli giornalmente circolanti in via Roma (15.000 automobili) dovuto a traffico intercomunale, spostati sulla tangenziale nord, e l'aver limitato le considerazioni sull'assetto plausibile della circolazione locale.
In effetti una delle idee più in voga nelle disquisizioni sulla viabilità di Spinea è che la creazione di piste ciclabili o sensi unici induca la popolazione (locale?! intercomunale?! entrambe?!) ad abbandonare l'auto per sposarsi in bicicletta.
Da questo punto di vista l'esperienza dei sensi unici di via Matteotti, Bennati, D'Annunzio dimostra come all'atto pratico le auto semplicemente si riversino in altro luogo, per la precisione via Alfieri e via Capitanio, spostando o peggio aumentando le problematiche laddove in ambito residenziale molti pedoni anziani si trovano a stretto contatto con auto che non rispettano i limiti di velocità di 30 km/h..
Un cattivo presupposto per pensare ad una città futura che esalta il centro e non cita nemmeno come privati interessati i residenti di quartieri che si faranno carico del traffico che non può più transitare per via Roma.

Tuttavia come palesato dall'amministrazione, il concorso di idee non è un bando di gara, bensì è un metodo per raccogliere possibili idee con cui progettare un intervento nell'area, senza necessariamente rimanere legati in modo ferreo ad un solo progetto.
A tal riguardo un accenno è stato fatto sulla possibilità di sviluppare le idee raccolte con i progetti vincitori con la collaborazione degli studenti dello IUAV.

Infine la vera presentazione dei progetti con rappresentazione dettagliata è stata rimandata a a settembre.





lunedì 20 maggio 2013

Una piazza lunga un chilometro, chiamati gli interessati...o forse no.

Prosegue la telecronaca della newsletter del Comune sull'insieme di cervelli chiamati a decidere della realizzazione del Masterplan, ovvero quel progetto di chiusura di via Roma che gravi difficoltà creerebbe ai cittadini dei comuni limitrofi per andare e venire sull'asse Mestre e Mirano, previo passare per quartieri residenziali di Spinea.
Il progetto chiamato Masterplan sotto la giunta Tessari, con la giunta Busatta-Checchin ha acquisito il nome di "Piazza Lunga un Chilometro", visto allungato il suo percorso da villa del Majno-Chiesa San Vito e Modesto fino ai Bersaglieri e coinvolto altre figure quali la professoressa Vittadini, e Chinellato in veste del precedente consigliere all'urbanistica Simionato.
Le variazioni apportate da un tale progetto coinvolgono sia il traffico intercomunale che il traffico locale, creando da un lato un maggiore accentramento di servizi verso il centro di piazza Marconi/Fermi, tale da attirare ulteriore traffico d'auto con una totale scarsità di parcheggi se si considera l'eliminazione di quelli odierni e sottostimati proprio di piazza Matteotti/Fermi, dall'altro una totale ridistribuzione dei percorsi per giungere alle direzioni principali di mobilità.
Per quest'ultimo caso si pensi per esempio ai nuovi quartieri edificati al Villaggio dei Fiori, comprati da giovani in età da lavoro, che nei prossimi 30 anni andranno verso il polo attrattivo di Mestre, creando quel traffico che percorre via Roma cinque giorni alla settimana, andata e ritorno (od anche 4 volte al giorno).
Questo traffico non potendo sfogare su via Roma chiusa, ed essendo distante da via 11 settembre, o tangenziale nord, che dal 2007 il comune con diverse maggioranze presuppone porti via il traffico da via Roma, si riverseranno sulla tangenziale sud, previo poi risalire verso via Matteotti (fra il senso unico e il cimitero) e quindi sul quartiere Dante, attraverso via Alfieri o via Bennati.
Una notevole variazione del traffico locale che distruggerebbe un quartiere residenziale che tutt'oggi è divenuto sempre a causa degli interventi urbanistici avvenuti nel 2007-2008 unica via di accesso al quartiere Fermi, le cui vie di mobilitazione sono il senso unico di via Matteotti e il tratto di via Roma che si vuole chiudere (quindi la chiusura di via Roma accentuerebbe il passaggio dal vicino quartiere Dante per imboccare il senso unico di via Matteotti).
E se movida deve essere per il centro di Spinea, a maggior ragione c'è la viva preoccupazione sulle bande di alcolizzati che sfrecceranno in quartiere cittadino per recarsi ai locali di ristoro della "piazza lunga un chilometro" completamente pedonalizzata.


In una tale situazione un cittadino di Spinea, Comune che si interessa dei suoi cittadini, si aspetterebbe di essere coinvolto nel processo decisionale che vuole realizzare così incisive modifiche per la viabilità locale ed intercomunale.

Invece i cittadini non sono minimamente coinvolti nel processo decisionale, ed anzi vengono tenuti a distanza o illusi dei benefici del processo, come se avere le 30.000 auto sotto casa anzichè in via Roma possa essere un incentivo a vivere in una Spinea Vivibile con una piazza completamente pedonale ove recarsi...se non si viene presi sotto da un'auto appena si esce dal cancello.

Ed ecco quindi completamente rispettata la legge urbanistica regionale del Veneto che prevede per l'appunto di avvertire i soggetti interessati alle modifiche urbanistiche per l'assetto del territorio...solo che è la politica dei partiti a definire chi ha voci in capitolo, in funzione dei benefici che ne può ricavare.

venerdì 16 novembre 2012

Consiglio (12-11-2012) a ruoli invertiti

Il recente consiglio comunale è disponibile online sul sito brenta.tv.

All'inizio viene presentata la relazione sul progetto PAES 20-20-20 (o strategia 20-20-20 - osservatoriokyoto.it, fire-italia.it, madeinvda.it), che fa il punto al consiglio sulla situazione del Comune di Spinea sui tre punti: risparmio energetico, riduzione emissioni di CO2, energie rinnovabili.
Il Comune, che spesso di recente ha citato il progetto come punto di partenza per l'adozione di alcune decisioni urbanistiche per il centro cittadino, ha rilevato la necessità di migliorare la comunicazione con i privati cittadini per conseguire migliori risultati, specie dal punto di vista del risparmio energetico.
Invece riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2 il Comune sembra intenzionato a procedere al divieto per i non redidenti di transitare per via Roma, nel tratto dalla rotonda dei Bersaglieri fino alla Chiesa San Vito e Modesto.
Per ottenere questo scopo, si è accennato alla possibilità di realizzare una Zona a Traffico Limitato (ZTL) al pari di quelle di Miranoe  Mestre, pur tuttavia realizzate con valide alternative di transito.
I residenti verrebbero esentati dalla ZTL, salvando così il traffico locale.
L'idea porta in se qualche problema.
In primis vengono colpiti pesantemente i cittadini dei Comuni confinanti, e se Mirano e Chirignago dovessero mettersi d'accordo, ciò potrebbe portare a delle ZTL ai due ingressi (est-ovest) di Spinea, in modo tale che le sole strade secondarie risultino libere e via della Costituzione verso Martellago.
Inoltre non è nemmeno bello presentarsi alle discussioni del Consiglio dei Comuni od alla definizione dello Statuto della Città Metropolitana, con i Comuni in lite per le "servitù di passaggio" verso i luoghi di lavoro.
In effetti il problema del traffico del veneziano principalmente è dovuto al fatto che la gente è obbligata a dirigersi al posto di lavoro (e qualche volta è anche contenta di andarci), cinque giorni alla settimana, dalle 2 alle 4 volte al giorno.
Per questo motivo, l'apposizione della ZTL nel tratto di via Roma fra i Bersaglieri e San Vito e Modesto lascia scoperta via Buonarroti, dove vi sono asilo, scuola media e ingressi del Parco, tramite un apposito svincolo della rotatoria dei Bersaglieri.
C'è quindi il rischio che il traffico non passi a mezzi pubblici o meno inquinanti, ma semplicemente salti l'ultimo tratto di via Roma, reso ZTL percorrendo la strada parallela.
Non si può tra l'altro sostenere che i mezzi provenienti da Mirano siano felici di transitare per la tangenziale nord, probabilmente pari a tre volte il percorso di via Roma per il centro di Spinea.
Infatti dalla camionabile a sud di Mirano, o da via Miranese, sarebbero costretti a percorrere 2 km verso Martellago (direzione ortogonale a Mestre) per poi aggirare tutto il centro cittadino di Spinea (circa un percorso doppio rispetto via Roma).
Si ricorda tra l'altro che la ricerca degli studenti dello IUAV ha valutato riduzioni di emissione di CO2 non significative, se le auto vengono direzionate lungo la tangenziale nord, piuttosto che via Roma.

L'idea quindi, meriterebbe una soluzione più condivisa, con alcune piccole variazioni di sostanza, fra i comuni dormitorio per le attività produttive di Mestre, i comuni di transito come Spinea e Chirignago e la stessa città di Mestre, oramai commercialmente morta per le ZTL ed i parcheggi a pagamento imposti, come sostenuto dai commercianti di Spinea nell'incontro.

Altro tema della serata è stato il guazzabuglio creato dalle mozioni incrociate riguardo via Matteotti, via Alfieri e via Bennati.
In effetti come già citato in passato, i consiglieri dell'IDV nel gruppo di maggioranza, in contrapposizione allo studio del dottor Pasetto voluto dalla stessa maggioranza, avevano intenzione di fare una mozione per fermare la rimessa a doppio senso di via Matteotti.
Parte di via Matteotti fu messa a senso unico dalla giunta del sindaco Claudio Tessari, ora consigliere d'opposizione.

I comitati favorevoli al ritorno al doppio senso dal lontano 2007-2008 (attività commerciali di via Matteotti, residenti del quartiere Dante, residenti di via Capitanio) che hanno sostenuto la lista UDC-585 facente parte della maggioranza, si sentirono un po' presi in giro a fronte della mozione, presentata con largo anticipo in un'intervista sui giornali in cui si invitava a non prendere decisioni troppo frettolose (dal 2007 al 2012 ?!).
La mozione è stata inserita nel consiglio comunale del 12 novembre, ma i consiglieri dell'IDV non si sono presentati in aula per sostenerla.
Nel medesimo consiglio comunale, il consigliere della lista Claudio Tessari, Carmelo Ruggeri ha sollevato una mozione per la messa in sicurezza di via Alfieri-Bennati.... una curiosa inversione ad U della lista politica dell'ex-sindaco che creando un sistema di sensi unici ha dirottato parte del traffico sui tratti alternativi (ivi compresi i pulmini del GiroSpinea).
In particolare l'attenzione si è concentrata sul tratto di via Alfieri che va da Piazzetta Dante fino a via Roma (dove c'è la rotatoria con dossi prima dei segnali di dare precedenza, ottimi per aumentare lo spazio di frenata ad alte velocità, specie su sanpietrini sdrucciolevoli).
In quel tratto, la strada stretta, senza banchina, percorsa da traffico uscente dai quartieri Dante e Fermi, percorsa spesso da pedoni diretti alla fermata degli autobus (unico sbocco diretto per il quartiere verso la fermata), con parcheggi e bidoni in strada che limitano la visuale, per il consigliere della Lista Tessari, presenta infatti il problema dei distacchi di piastre e marmi nel vicino stabile (ex Corò).


L'argomento della sicurezza in via Alfieri questo blog l'ha trattato il 28 novembre 2007 (post aggiornato il 07-01-2008), specie per la maggiore rilevanza dei problemi con l'aumento di auto transitanti a causa delle modifiche urbanistiche volute dalla giunta dell'ex sindaco Claudio Tessari, in carica per 2 mandati (10 anni).

Si ricorda per l'occasione che il progetto definitivo della viabilità di Spinea della giunta Tessari, prevedeva la realizzazione del Progetto Masterplan, nella cui prima versione veniva pedonalizzata via Roma da dietro la Chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno, dirottando via Roma sul retro di villa del Majno (fra i palazzoni e l'attuale piazza Fermi), facendo sbucare le oltre 30 mila auto in via Matteotti, da dove avrebbero percorso intorno al quartiere Dante via D'Annunzio e via Bennati fino all'ex-cavalcavia per Chirignago.
Il secondo progetto invece prevedeva di dirottare un verso di via Roma, quello diretto a Mestre, attorno al quartiere Dante, e fra via Bennati e via dell'Unità la realizzazione di una rotatoria diretta sul tratto storico di via Roma sull'ex-cavalcavia, per far risalire il flusso di auto sul percorso corretto.
Entrambi i due progetti avrebbero rovinato la pace e la bellezza delle ville in via dell'Unità.
In quest'ambito via Alfieri necessariamente doveva rimanere a doppio senso per essere sfruttata come collegamento fra i sensi unici e per il quartiere Fermi, e probabilmente per questo motivo, il bus GiroSpinea fu posto in via Alfieri dove non c'erano marciapiedi, piuttosto che in via Matteotti (marciapiede largo e pista ciclopedonale) o via Bennati (molti tratti con doppio marciapiede).

sabato 28 luglio 2012

Mostra progetti IUAV - Relazione dello Studio Pasetto

La mostra dei progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana dello IUAV è stata prolungata fino a martedì 31 luglio 2012.

Inoltre venerdì 27 luglio 2012 si è riunita la seconda Commissione Consigliare nel cui ordine del giorno era presente l'esposizione dei risultati delle indagini sulla viabilità riguardante il biennio 2011-2012 eseguita dall'ingegner Pasetto.

I progetti dello IUAV, riguardo all'ossessione comunale di via Roma resa piazza

La presentazione dei progetti per la piazza di Spinea, sviluppati per il corso di tecnica della pianificazione urbanistica è avvenuta il 17 luglio 2012.

Dallo studio degli studenti (laurea breve in architettura, corsi di specializzazione in corso) l'amministrazione comunale contava di trarre delle idee per il miglioramento dell'apparenza della città di Spinea per eventuali realizzazioni urbanistiche da mettere in atto negli anni a venire.

Ciò che ne risulta invece è una parziale delusione per coloro i quali durante questi anni hanno sempre sostenuto la fantasiosa prospettiva che la "tangenziale nord" (via 11 settembre) avrebbe tolto tutto il traffico da via Roma.
Dallo studio della movimentazione del traffico e delle possibili emissioni, risulta infatti una esigua diminuzione delle emissioni di CO2, dovuta in gran parte all'eccessivo percorso che la tangenziale nord costringe a fare, benchè essendo la percorrenza a velocità lievemente più sostenuta (circa 60 km/h invece dei 35-40 km/h del tratto cittadino di via Roma), captando gli automobilisti all'imbocco del Graspo de Uva e scaricandoli in via della Costituzione, a ridosso del sottopassaggio, dove mancano totalmente vie di comunicazioni decenti verso mirano (escluso il rientro verso la Fossa).
Quindi il tempo di percorrenza da un capo all'altro di Spinea diminuisce di poco rispetto fra un tratto e l'altro.
Il beneficio maggiore deriva dalla riduzione delle emissioni nocive prodotte in gran parte dalle fase di decelerazione ed accelerazione degli autoveicoli (CO, solfuri, ecc...), poichè nel tratto cittadino di via Roma, spezzettato da un maggior numero di vie/auto che si immettono nella strada principale, comporta un maggior numero di accelerazioni e decelerazioni per i mezzi che percorrono questa strada.
Considerazioni più corrette potrebbero essere fatte se fosse stata indicata la legge di studio utilizzata per stimare mediamente quante emissioni spettano al numero di veivoli misurato in alcuni punti di via Roma.

A tal riguardo è bene ricordare le considerazioni svolte a suo tempo con la realizzazione dei tre sensi unici del quartiere Dante, e la distruzione dell'incrocio di scambio fra via Matteotti e via Cattaneo (arterie di comunicazione e dorsali prima della realizzazione dei sensi unici, e situazione generale dopo le modifiche, con ipotesi di chiusira di via Roma - progetto Masterplan).
Quella soluzione infatti comportò un maggior afflusso di immissioni di veicoli nel tratto di via Roma attiguo, per molte direzioni di marcia, poichè l'alternativa erano i sensi unici diretti in senso contrario alla destinazione.
Quindi se oggi via Roma risulta più intasata da immissioni di auto costrette a percorrerla per passare da una zona all'altra di Spinea (da sud a nord di via Roma e viceversa) è anche grazie alle modifiche urbanistiche della precedente giunta Tessari.

Quindi concettualmente i progetti presentati sono viziati da pesanti ipotesi restrittive, tali da permettere agli studenti di eseguire gli elaborati per l'esecuzione dell'esame (in tempi ordinari).

Si nota così il forte taglio restrittivo dato ai progetti elaborati, in partecipazione al progetto PAES Patto 20-20-20 che lega tutti i Comuni del miranese nel progetto di ridurre le emissioni di CO2 nel territorio del 20%.
Infatti i progetti degli studenti si sviluppano rigidamente intorno all'idea di realizzare una piazza lunga un chilometro sul tratto di via Roma a cavallo fra quantiere Dante, Fermi e Rosselli (simil-masterplan), considerando la sola variazione extraurbana del traffico passante per Spinea fra il tratto attualmente in uso e la possibile percorrenza della "Tangenziale Nord" (via undici settembre), benchè sia evidente che il carattere fortemente intercomunale della questione non possa essere separato dalla viabilità dei comuni confinanti, ovvero del tratto rettilineo di raccondo con lo snodo della tangenziale di Mestre, attraverso Chirignago e non possa essere separato dalla situazione circolatoria intercorrente fra Mirano e Maerne.
In particolar modo questo secondo snodo, più e più volte si è fatto notare come la circolazione a nord di Mirano sia scarsa e difficilmente interlacciabile, con gli assi di circolazione tutt'ora esistenti a sud sulla camionabile e su via Roma/Miranese (dalla Fossa), se non in modo poco appetibile per i guidatori, scaricati a km di distanza, a ridosso del sottopassaggo di Matertellago in via della Costituzione.
Quindi se il carattere della modifca è locale (creazione di un blocco della circolazione per un tratto di via Roma), con variazione locale del traffico di circolazione (spostamento del traffico di 30 mila veicoli di via Roma in altri rami della città di Spinea), senza nessuno studio di organicità con il tessuto intercomunale (acquisizione del traffico da uno snodo di interesse, ovvero lo snodo con le tangenziali, lungo un tratto rettilieno e deposito in un'area priva di velici vie di comunicazione), è sbagliata l'idea che i progetti sviluppati dagli studenti dello IUAV possano rappresentare un'utile base per lo sviluppo del Piando 20-20-20 per ridurre le emissioni di CO2 a livello intercomunale.
Ed anzi, qualcuno potrebbe farsi l'idea che si citi il piano 20-20-20di giusta riduzione della CO2 come un appiglio per realizzare opere che nulla hanno a che vedere con il piano ed anzi, modifichino in modo così radicale la struttura urbana del comune da divenire un appesantimento alla circolazione.
In effetti l'idea di chiudere via Roma, non annullando il traffico di auto intercomunale, bensì scaricandolo su qualche altro quartiere di Spinea, idea politica a 360° per le forze politiche presenti sul territorio (le une convinte di scaricare il traffico di auto a nord, le altre di scaricarlo a sud, altre pensano di separarlo, tutte non considerano l'impatto sul quartiere Dante e su via Capitanio) viene portata avanti con tutti i mezzi possibili, anche inidonei, come sopra indicato.
Un altro mezzo curioso utilizzato per sostenere l'idea di un tratto di via Roma chiusa al traffico è la recente indicazione della stessa come "Via Monumentale" nel piano di assetto del territorio comunale (PAT).
Il PAT, piano di assetto del territorio conforme al PTCP ed al PTRC, rispettivamente piano di coordinamento territoriale provinciale e piano territoriale regionale di coordinamento, viene inviato a Regione e Provincia per il controllo della coerenza rispetti ai piani territoriali urbanistici di livello superiore.
E così sembra esser stato fatto per il PAT che elegge via Roma a Via Monumentale per la presenza di alcune ville (la maggior parte in mano a privati) sul suo percorso (solo una nel tratto che si vorrebbe chiudere).
Eppure nel piano della mobilità del PTCP, via Roma/Miranese, da Mestre/Chirignago fino a Vigonza (dove interseca un altro asse principale di scorrimento) viene indicata come una strada locale di progetto, non inserita in alcun bene culturale o paesaggistico (per esempio: a differenza del graticolato romano a fra Santa Maria di Sala, Dolo, Mirano e Vigonza).
Analogamente considerazioni si ritrovano nel PTRC della regione veneto, si veda per esempio la mappa della mobilità (o la tavola 4 qui o qui), dove via Roma rimane una delle "strade principali".
Eppure, nemmeno gli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana si sono accorti di questa fenomenale incongruenza fra enti statali superiori (regione e provincia) e propositi comunali, dando per assunto quanto voluto dalle amministrazioni comunali di Spinea: Via Roma, via Monumentale da chiudere.

La terza ipotesi fortemente limitativa per gli elaborati presentati ed esposti in Comune, è la riduzione del traffico locale ad un'entità inesistente.
In questo modo è stato possibile suddividere non senza qualche dubbio il traffico passante in via Roma in due metà: una metà di traffico intercomunale, ed una metà di traffico comunale.
Quindi dei 30 mila veicoli attualmente in transito ogni giorno sull'arteria in questione (per gli studenti 800 ogni ora), 15 mila proverrebbero da fuori Spinea, in transito, e 15 mila sarebbero traffico locale diretto ai luoghi di lavoro o rincasante dai luoghi di lavoro o di scorrimento da un quartiere all'altro di Spinea.
Questa semplificazione ha permesso di ipotizzare che metà del traffico intercomunale percorresse la tangenziale nord.
Ma degli elaborati presentati, nessuno ha elaborato come e dove sarebbe finito metà del traffico locale, nell'ipotesi di chiusura di via Roma nel tratto di 1 km.

In effetti, come analizzato in passato (situazione generale dopo modifiche), i pochi snodi di comunicazione fra le aree a sud di via Roma ed a nord di via Roma, specie dopo la creazione dei tre sensi unici intorno al quartiere Dante, ha concentrato il traffico negli unici punti di snodo diretto, ovvero a cavallo di via Alfieri a doppio senso di marcia (con via Cattaneo poco discoste) ed a cavallo di via Capitanio (con la rotatoria dei Bersaglieri).
Prima buona parte della circolazione di snodo, specie del grosso quartiere Fermi, oggi chiuso fra un senso unico e via Roma nel tratto più intasato che un domani si vuole chiudere, era assorbito da via Matteotti a doppio senso di circolazione, con il semaforo di collegamento con via Cattaneo sul quale agevolmente si poteva introdurre una rotatoria, piazzata invece dalla giunta Tessari all'imbocco di via Alfieri.
La questione essendo quindi estremamente difficile da trattare per degli studenti che devono semplicemente passare un esame, specie se si deve preservare il dictat della piazza lunga un chilometro, invoglia quindi a ignorare questa sostanziali considerazioni sul traffico locale.
Analogamente gli elaborati progettuali degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana non considerano le modificazioni alla circolazione urbana locale, ma non perchè queste dimostrerebbero la sconvenienza per qualsiasi amministrazione civile schierata a favore dei suoi cittadini, di chiudere via Roma e realizzare una nuova piazza oltre quelle già presenti (piazza Fermi, Matteotti, Dante, Rosselli a poca distanza), bensì perchè si dovrebbe cercare di invogliare i cittadini (sia che siano pimpanti ragazzini, sia che si tratti di ultrasettantenni che dall'oggi al domani si trovano 15.000 veicoli locali passare sull'uscio dell'abitazione, dove magari da oltre 15 anni aspettano un marciapiede od una ciclabile e la banchina misura solo 15 centimetri - problematiche di via Alfieri) a vivere la città in modo sostenibile con altri mezzi di trasporto, senza l'uso di automobili.
Certo sarebbe già indicativo notare il numero di passeggeri che usufruiscono del servizio GiroSpinea, fintanto che è pagato dalla regione e non un domani che sarà garantito dal comune: una media di 1-3 passeggeri a pulmino, autista compreso, ben inferiore alle ventina di persone trasportabili.
Ma anche tralasciando questo aspetto che indica la scarsa capacità di adattarsi ai mutamenti dei residenti di Spinea, non considerare negli elaborati degli studenti dello IUAV, l'effetto che una chiusura di via Roma avrebbe sull'abitato di via Capitanio o su quello del quartiere Dante, è un'ipotesi francamente troppo restrittiva per considerare questi progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana, utili ed indicativi per progetti comunali PAES Piano 20-20-20 o realizzazione della piazza lunga un chilometro.

Oltre a queste considerazioni, i progetti sviluppavano anche altre idee di modifica urbanistica e risistemazione.
A tal riguardo, molto curiosa è sembrata l'idea di incentivare la mobilità degli studenti (con tanto di presentazione delle qualità benefiche del camminare per gli studenti italiani sempre più obesi) che frequentano le scuole medie Ungaretti, vicino al Comune.
Per quanto sia giusto sostenere la mobilità pedonale per gli effetti benefici all'organismo umano, il progetto sviluppava l'idea di creare un parcheggio con breve periodo di sosta (5-10 minuti) da realizzare a ridosso di via Roma, considerata come percorribile, vicino al Municipio.
Ciò avrebbe spinto i genitori a lasciare il figlio su questo parcheggio, e questo avrebbe potuto raggiungere a piedi le scuole medie a qualche centinaio di metri di distanza.
La poca cura nel considerare la circolazione locale è evidente.
La realizzazione di un tale snodo, anche funzionasse al meglio, come i propositi dello studente proponente, porterebbe nuovo traffico a cavallo di via Roma, con svolte di immissione e di rientro (senza contare che non necessariamente l'auto del genitore che poi deve proseguire verso lavoro è nel giusto senso di marcia nell'occupazione di via Roma).
Un'ulteriore aggravio per la circolazione di via Roma, che prima delle modifiche intorno al quartiere Dante (realizzazione dei sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati) smaltiva il traffico di auto di genitori che portavano a scuola i bambini e poi dirette a lavoro in modo del tutto agevole con l'incrocio con semaforo fra via Matteotti a doppio senso, via Roma e via Cattaneo, in modo diretto e senza impegno per via Roma, che così non si faceva carico di ulteriori veicoli (portare i bambini a scuola prima e dopo la resa a senso unico di via Matteotti).
Ma come già fatto notare, da anni a questa parte l'intento dei vari politici che si alternano al Comune sembra essere più quello di distruggere la circolazione viaria strutturata della città di Spinea, pur di ottenere il quasi utopico progetto di realizzazione di una nuova piazza, a fianco di quelle già esistenti, su uno dei tratti che regione e provincia prevedono essere asse locale di snodo del traffico intercomunale.

giovedì 5 luglio 2012

Spinea: la piazza lunga un chilometro

Qualche settimana in occasione dell'annuncio della Notte Gialla, erano state sviluppate varie considerazioni sull'idea di chiudere via Roma, chiodo fisso di liste civiche affiliate ai partiti tradizionali e chiodo fisso di partiti politici sia di centrodestra che di centrosinistra: Masterplan o Notte Gialla.
L'idea balzana di prendere la strada più trafficata di Spinea per deviarla altrove, ad uso e consumo di una piazza che si estenda dalla chiesa San Vito e Modesto al cinema Bersaglieri non è mai tramontata, anche se cambiano le amministrazioni comunali.

In aiuto alla politica la professoressa Vittadini dello IUAV ha sviluppato con studenti del suo corso, diversi progetti che analizzano diverse soluzioni per realizzare la pedonalizzazione di via Roma.
In occasione della notte, gialla Via Roma dalla Chiesa di San Vito e Modesto fino alla rotonda dei Bersaglieri sarà completamente pedonale. E se fosse sempre così? E’ quello che si sono chiesti i giovani progettisti dello IUAV coordinati dalla Professoressa Maria Rosa Vittadini. Attraverso un rigoroso studio del territorio urbano, avvalendosi dei dati e della collaborazione dell’Assessorato alla Viabilità e all’Urbanistica, i ragazzi della Prof. Vittadini hanno elaborato sei diversi progetti di riqualificazione urbana
....
Le diciotto tavole, complete di grafici, dati, rendering, saranno esposte presso la Sala Consigliare dal 17 al 27 luglio prossimo e saranno proprio i giovani progettisti, tutti con Laurea in Architettura di primo livello, a presentare soluzioni alternative per la “forma urbis” e la viabilità di Spinea in linea con il trend europeo per la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione di Co2. La mostra dei progetti è intimamente connessa con il Patto 20-20-20 ed il PAES (Piano per l’energia sostenibile) attualmente in fase di redazione da parte dell’Assessorato all’Ambiente.
...

Sarà quindi interessante valutare, sull'uscio delle case di quale quartiere verranno scaricate le oltre 30 mila auto passanti su via Roma giornalmente (o vicino quali scuole/parchi frequentati da bambini) e come si possa sostenere la riduzione di emissioni di CO2 pedonalizzando il percorso più breve e trafficato, rispetto tragitti alternativi, chiudendo in un turbine di sensi unici le poche vie di comunicazione diretta fra quartieri a sud di via Roma e quartieri a nord della stessa.

D'altra parte, già piccole modifiche di viabilità del recente passato, le quali hanno rovinato parte della circolazione dei quartieri Rosselli, Fermi e Dante, hanno generando incidenti che in questi anni potevano essere evitati.
Sarà quindi interessante valutare come reagirà la politica di fronte a questi progetti di studenti dello IUAV che casualmente seguono l'idea a fondamento del vecchio piano Masterplan (la chiusura e pedonalizzazione di via Roma).
Si preccuperà per gli incidenti che subiscono abitanti di Spinea che dall'oggi al domani subiscono modifiche alla circolazione viaria e spostamento del traffico passante in aree residenziali non costruite e nemmeno adibite per sopportare 30 mila auto passanti? oppure si preoccuperà di realizzare la pedonalizzazione di via Roma, al servizio dei privati della villa del Majno come previsto dal Masterplan, in barba alle altre piazze già esistenti nei vari quartieri (Fermi, Dante, Rosselli, ingresso Parco Nuove Gemme, ...) che invece subiranno le modifiche di circolazione?

mercoledì 20 giugno 2012

Masterplan o Notte Gialla?

Cambiano i partiti eletti in Comune, non cambiano i propositi (a volte con aiuti insperati).
Anche quest'anno ci sarà la manifestazione "Notte Gialla" a Spinea.
Qui si può leggere l'annuncio del Comune.

In principio ci fu il Masterplan, un progetto faraonico di abbattimento di edifici e ricostruzione di altri (con tanto di richiesta alla regione di poterne costruire di superiori a 30 metri) per chiudere via Roma e realizzare con tale arteria una piazza centrale dalla chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno.
Il primo progetto del Masterplan prevedeva lo spostamento del traffico viario nel retro di villa del Majno e l'oscuramento dei condomini affacciati sulla piazza, che "mortificavano" la visuale prospettica (per questo si pensava di realizzare una serie di palazzoni in ventro in stile moderno).
Il traffico di 30.000 veicoli incanalato nel retro di villa del Majno sarebbe sfociato in via Matteotti a doppio senso e dà lì si sarebbe propagato per il quartiere Dante.
Il progetto fu contrastato da comitati cittadini, finendo per essere revisionato.

Il secondo progetto del Masterplan, realizzato anche in plastico, prevedeva sempre lo spostamento del traffico di via Roma nel retro di villa del Majno (oltre ad un mix fra un boschetto ed una piazza discendente dalla quota di 4 metri sempre per oscurare i retrostanti palazzoni), ed a seguire il collegamento con via Matteotti.
Tuttavia in questo secondo caso progettuale via Matteotti appariva a senso unico, realizzata in tutta fretta, assieme ad altri interventi apparentemente insensati: aver reso a senso unico via D'Annunzio e via Bennati e l'aver pensato di realizzare una rotatoria che collegasse via Bennati direttamente con la rotatoria dell'ex-cavalcavia.
Lo stesso plastico indicava una comunicazione fra via Roma a lato della chiesa di San Vito e Modesto e il nuovo incrocio fra piazza Fermi e via Matteotti.
Proprio per l'idea di realizzare una rotatoria che dal senso unico di via Bennati, nell'incrocio con via dell'Unità, saliva all'ex-cavalcavia assumendo le funzioni della corsia di immissione in rotatoria di via Roma, appariva evidente l'idea di scindere il traffico di via Roma, da un lato lungo i sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, facendolo poi risalire fino alla rotatoria sull'ex-cavalcavia e dall'altro senso di marcia di far scendere chi proveniva da Chirignago attraverso il tracciato storico di via Roma, direzionandolo a fianco del Cisettantasette - chiesa di San Vito e Modesto e poi verso il retro di villa del Majno.
Tale mirabolante Masterplan non veniva compreso dagli stessi abitanti di via Matteotti, i quali illusi dall'aver meno traffico per la realizzazione del senso unico sulla loro strada di residenza, non avevano capito che la loro era solo una condizione temporanea, mentre il progetto finale a cui si tendeva per piccoli passi, li avrebbe trasformati nel nuovo ramo di via Roma (da qualche migliaio di veicoli transitanti al giorno ad almeno 15.000, ovvero la metà dei 30.000 di via Roma).

Molti comitati continuarono a schierarsi contro l'idea di trasformare un quartiere in una immensa rotatoria a concentrazione di PM10, che avrebbe svalutato non poco le abitazioni, il tutto con un piano di avanzamento dei lavori senza partecipazione cittadina (una delle affermazioni della passata amministrazione infatti era che il voto alle elezioni era il referendum o che stavano sperimentando il progetto, mentre costruivano l'opera in via definitiva).

In tale "ottica Masterplan" rientravano anche le due opere complementari al Passante: la tangenziale nord e la tangenziale sud.
La prima veniva descritta come una strada che avrebbe portato fuori tutto il traffico di via Roma dal centro di Spinea.
Tale prospettiva illusoria, del tutto simile all'idea che via Matteotti fosse stata resa a senso unico per ridurvi il traffico, piuttosto che per rientrare in seguito in quell'insieme di modifiche urbanistiche noto come Masterplan, non era in grado di spiegare per quale motivo un qualsiasi autista in transito per Spinea avrebbe dovuto percorrere via 11 settembre ed il collegamento fino quasi alla stazione di Maerne-Martellago, aumentando di qualche chilometro la percorrenza, finendo tra l'altro nel nulla (via Zigaraga e Luneo sono piccole e strette, già oggi oberate di traffico per la loro capacità e dirette verso arterie di scarso interesse, mentre via Roma ed il resto di via Miranese si sviluppano al livello di via Roma od al livello della camionabile a sud dell'abitato di Spinea/Mirano).
Al 2012 la via di collegamento fra via 11 settembre 2001 e via della Costituzione non è ancora stata realizzata...per cui se da un lato è evidente che scarse quantità di traffico percorrono la parziale "tangenziale nord", chiunque può sostenere l'idea che ciò si verifica perchè l'opera non è completata.
Attualmente via 11 settembre scarica il traffico nella rotatoria a cavallo di via Asseggiano, strada già oberata oltre il suo limite di traffico in transito.
Non è noto perchè la realizzazione sia così rallentata o forse del tutto arenata.

La cosiddetta "tagenziale sud", analogamente veniva a volte prospettata come una via capace di sgravare via Roma dal traffico, in modo da realizzare in tutta tranquillità una piazza laddove oggi transitano 30.000 veicoli al giorno.
La tangenziale sud come opera complementare al Passante di Mestre, doveva collegare via Martiri con via Capitanio, ed in seguito il Comune prevedeva di costruire un raccordo fra la tangenziale sud, via Capitanio e via Matteotti (o via Cici).
Questi propositi per la tangenziale sud è l'ennesima dimostrazione che il "Grande Piano" (Master Plan) urbanistico voleva scaricare nel senso unico di via Matteotti un senso di marcia del traffico di via Roma, alla faccia degli abitanti illusi che la soluzione fosse stata adottata per ridurre il traffico nella loro via.
A seguito del piano approvato in extremis dall'amministrazione Tessari, e protetto dai vincoli di legge statali delle norme sulle "Grandi Opere", le proteste hanno coinvolto da subito un nuovo comitato, che senza mezzi termini descrive ancor oggi l'opera come "strada folle".

L'ACTV che da decenni percorre con le sue corse via Roma per collegare le scuole e la stazione degli autobus di Mirano con Mestre, è sempre stata un bandolo della matassa urbanistica.... o forse è stato l'unico ente con cui il Comune ha collaborato/ascoltato per prospettare soluzioni urbanistiche per l'aera qui discussa.
In effetti l'idea di trasformare via Roma in una piazza pedonale, costringe l'ACTV ad una modifica delle sue linee per altre vie di comunicazione che siano pur sempre percorribili da un autobus (restrizioni di dimensioni in lunghezza e larghezza, limiti di curvatura, fermate nei due sensi di marcia vicine).

Cambiano i sindaci, non cambiano i piani del Comune.

Su la Nuova Venezia del 9 giugno 2012, pag.36 l'articolo «VIA ROMA È TROPPO PERICOLOSA», segnala come il Comune prospetti ancor oggi:
La soluzione passa però anche dalla riduzione del traffico su via Roma: per questo il Comune attende la realizzazione delle tangenziali a nord e a sud di Spinea, che dovrebbero intercettare almeno il traffico non locale, cioè quello di attraversamento lungo la direttrice Miranese.
Soluzione chiara all'amministrazione, ma non chiara a cittadini interessati e comitati civici (i cittadini ignari se ne renderanno conto quando ormai sarà impossibile tornare indietro).
Come spiegato sopra le tagenziali nord e sud:
  1. nel caso dovessero veramente intercettare il traffico di via Roma, trasformerebbero radicalmente le illusioni di molti cittadini e sposterebbero il traffico di 30.000 veicoli al giorno sull'uscio di casa loro (attualmente via Roma ha caratteristiche di capacità ben superiore a qualsiasi via residenziale o senso unico)
  2. nel caso non dovessero intercettare il traffico, dato che collegate con aree di scarso interesse per chi transita per Spinea con notevoli prolungamenti di percorrenza, rimarrebbero catterali nel deserto (sulle quali edificare nuovi quartieri) senza togliere il chiodo fisso delle amministrazioni comunali (centrodestra o centrosinistra indifferentemente) di rendere pedonale via Roma per dare una piazza a villa del Majno (il Comune si affaccia un centinaio di metri più avanti a tale piazza), ai commercianti di via Roma ed alla chiesa di San Vito e Modesto.

Si tralasciano per ora discussioni riguardanti il traffico locale relativamente alle modifiche di percorrenza e pedonalizzazione, concentrando l'attenzione sul solo traffico passante per il Comune.

Ma soprattutto non vi è alcuna garanzia che la soluzione prospettata comporti una diminuzione del rischio di incidenti o di pericolosità, dato che si sposta il traffico da una via dall'alta capacità di transito come via Roma a vie di tipo residenziale (in alcuni casi sensi unici), con scuole, senza visuali per le siepi, rendendo un intero quartiere un'immensa rotatoria.


In quest'ottica arriva il consueto annuncio comunale per la festa della Notte Gialla.

La manifestazione cerca di indurre i cittadini ignari ad essere contenti della chiusura di via Roma, per creare un casus da citare a sostegno del piano di riordino urbanistico di Spinea che da anni tanto smuove cittadini informati e comitati civici.

Generalmente la manifestazione si svolge d'estate, di notte (periodo in cui si verifica una riduzione del traffico), fuori dagli orari di traffico dovuto ai lavoratori diretti in ufficio od ai genitori che portano i figli a scuola.
Spettacoli, e negozi aperti danno l'illusione di prospettive rosee per i commercianti e divertimento per i cittadini.
Intanto le soluzioni adottate per spostare il traffico di via Roma (soluzioni temporanee) di anno in anno variano.

Il primo anno (luglio 2010) la manifestazione Notte Gialla si è svolta senza la chiusura di via Roma, con spettacoli e banchetti aperti ai bordi della via di transito.
Una claque di cittadini, sconosciuta ai comitati, sembra aver protestato via email per il fatto che via Roma è rimasta aperta al traffico

I mercatini di Natale (dicembre 2010) hanno visto via Roma parzialmente chiusa divenire un senso unico per un senso di marcia (libero Mirano verso Mestre, bloccato da Mestre verso Mirano).
In questo modo l'altro senso di marcia è stato occupato da pedoni e bancarelle per lo svolgimento dei mercatini.
Questa soluzione ha permesso di lasciare parte delle linee ACTV su via Roma e parte dirottarle nei percorsi.
Il senso di marcia chiuso è stato direzionato in via Buonarroti e tramite via Cattaneo, reintrodotto in via Roma.

Il secondo anno (luglio 2011) la manifestazione Notte Gialla si è svolta con la chiusura di via Roma, ed un vasto pubblico pronto a riappropiarsi del terreno più trafficato di Spinea.
In questo caso via Roma è stata completamente chiusa al traffico di autoveicoli, trasformando il manto d'asfalto in una sorta di larghissimo marciapiede ai cui lati erano disposti stand, banchetti, manifestazioni od intrattenimento vario dei bar-negozi.
La linea ACTV è stata fatta passare su via Roma a velocità ridotta, con i cittadini pronti a spostarsi, con l'accompagnamento dei vigili e protezione civile.
Questa edizione, estesa dalla rotonda dei Bersaglieri fino quasi alla stazione dei treni, vedeva le manifestazioni concentrarsi fra i Bersaglieri e la chiesa di San Vito e Modesto, un numero esiguo di stand oltre via Matteotti, relegati a bordo di via Roma o sul parcheggio della banca-farmacia di fronte al palazzone Corò.
Il traffico nel verso Mestre-Mirano è stato dirottato nel senso unico di via Matteotti, mentre il traffico in direzione Mirano-Mestre è stato dirottato dai vigili in via Buonarroti (dove vi sono le scuole).

A questa terza edizione (luglio 2012), si dà seguito all'idea del Masterplan di chiudere via Roma per trasformarla in una piazza pedonale.
Quest'anno si è adottata una soluzione a chiusura completa, con spostamento anche dei tracciati di percorrenza delle linee ACTV.
Spinea finalmente avrà quindi una vera grande piazza totalmente pedonale dai Bersaglieri fino a Piazza Marconi. La soluzione viabilistica escogitata consentirà di poter programmare in scioltezza ulteriori chiusure per vivere in modo diverso la nostra città. In questo modo il Comune viene incontro alle richieste di numerosissimi cittadini che l'anno scorso su Facebook avevano chiesto a gran voce la chiusura totale di via Roma al traffico.
...
I mezzi in direzione Mirano-Mestre passeranno per via Garibaldi, via Buonarroti, piazzetta Rosselli e via 11 Settembre.
In direzione Mestre-Mirano invece percorreranno via Matteotti, Fornase, via della Costituzione e rotonda Fossa.




Leggenda:
  • tratto blu scuro: spostamento del traffico di via Roma, direzione Mestre -> Mirano per la Notte Gialla;
  • tratto grigio chiaro: spostamento del traffico di via Roma, direzione Mirano -> Mestre per la notte Gialla;
  • tratto verde: tratto di via Roma che verrà reso pedonable per la Notte Gialla, quasi lo stesso che prevedeva il Masterplan;
  • tratto rosso a nord: il completamento della tangenziale nord lungo via 11 settembre fino alla rotatoria di Asseggiano, già realizzato ed a seguire il tratto in costruzione (indicazione generica di locazione, non il vero e proprio tracciato preciso) fino a via della Costituzione;
  • tratto rosso a sud: tangenziale sud (indicata genericamente dato che mancano indicazioni precise sui punti di passaggio del tracciato) compresa del tratto già in fase di realizzazione fra via Martiri e via Capitanio e del tratto che dovrebbe costruire il Comune (così come si prospettava anni fa) fra via Capitanio e via Matteotti a doppio senso;
  • segnagnaposto verdi: indicazione della posizione di scuola materne e medie, aree frequentate da bambini a piedi ed in bicicletta (non propriamente un'area adatta dove dirottare metà delle 30 mila auto transitanti al giorno per via Roma);
  • bandierina verde: indicazione di un ingresso del Parco Nuove Gemme, area frequentata da bambini e genitori, a piedi ed in bicicletta (non propriamente un'area adatta dove dirottare metà delle 30 mila auto transitanti al giorno per via Roma).
Si evidenzia come la tangenziale sud in quest'ottica andrebbe a sgravare del traffico il tratto di via Fornase fra l'incrocio con via Matteotti, fino all'incrocio con via Capitanio e via della Costituzione (camionabile).
La soluzione che troverebbe adito solo in seguito, con l'apertura del collegamento fra la tangenziale sud con via Matteotti, vede nuovamente l'evoluzione urbanistica in un grande masterplan eseguita per piccoli passi, in modo da non lasciar pienamente trasparire il progetto finale.
Evitando commenti più seri sulla soluzione adottata quest'anno per il tracciato della Notte Gialla, si può notare a colpo d'occhio come aumentano i tracciati di percorrenza o vicino a cosa questi vengono spostati.


Quindi che dire (tono ironico): personalmente spero che un giorno riusciremo tutti a fare una bella festa sul tracciato del Passante di Mestre... non importa se le auto saranno costrette ad uscire dal casello di Spinea, a percorrere le strade cittadine, a passare di fronte all'uscio di casa nostra (tanto non ce ne accorgeremo, perchè saremo tutti presi dai sollazzi della festa sul tracciato del Passante) per rientrare al casello successivo (Scorze-Martellago?!).
In fin dei conti la soluzione viabilistica escogitata consentirà di poter programmare in scioltezza ulteriori chiusure (del Passante di Mestre) per vivere in modo diverso la nostra città.


Aggiornamento
Mirano">Il Comune ha pubblicato il tracciato che verrà percorso dalle auto di via Roma, per evitare il tratto reso pedonabile ai fini della Notte Gialla
Direzione Mirano->Mestre
Direzione Mestre->Mirano

martedì 3 aprile 2012

Pianificazione territoriale

A che punto è la risistemazione della circolazione viaria a Spinea dopo anni ?
  1. separazione dei due rami di accesso ed uscita dalla rotatoria per andare al Graspo de Uva - Stazione della ferrovia
  2. senso unico di via Matteotti
  3. Masterplan per piazza Fermi
  4. messa in sicurezza di via Capitanio e "tangenziale sud"
  5. tangenziale nord
  6. Girobus spinea
1) Il progetto di separazione dei due rami di ingresso alla rotatoria per il Graspo de Uva da Spinea centro, attraverso via Roma sembra essersi sbloccato.
Ora i proprietari coinvolti nella modifica urbanistica si dicono soddisfatti del trasferimento dell'attività a Fornase, e può aver luogo la modifica.
Forse potrebbe essere rimossa la rotonda antistante a via Alfieri.
Il traffico di via Roma verrebbe diviso in due parti, quello proveniente dalla rotatoria sulla sede vecchia e quello diretto verso Chirignago, fatto transitare su via Unità fino all'incrocio con via Bennati per poi salire tramite una piccola rotatoria ed una rampa sulla rotatoria inclinata posizionata sopra l'ex-cavalcavia.

2) il senso unico di via Matteotti, che imbriglia l'area compresa fra via Cici, via Roma e via Matteotti stessa, potrebbe tornare a doppio senso di percorrenza, con possibilità di riattivazione della linea autobus che serve di collegamento fra il centro cittadino e Crea.
Le sorti della via che imbriglia un intero quartiere pieno di palazzoni e servizi (una scuola elementare, due scuole materne) fra un senso unico ed una via perennemente intasata (via Roma) si giocano sul futuro del servizio Girobus e la messa in sicurezza di via Capitanio, secondo lo studio in atto del Dottor Pasetto e le modifiche urbanistiche apportate dalla tangenziale sud in costruzione.
In effetti la possibilità di mettere in sicurezza via Capitanio con uno o più sensi unici dipendono dalla permanenza a senso unico della viabilità di via Matteotti, come visto in passato, gravata da molte meno criticità rispetto altre vie di comunicazione.
Non è ancora prevista l'apertura di una via che colleghi via Cici a via Matteotti all'altezza del cimitero (tratto a doppio senso di percorrenza) o a via Capitanio (situazione che rischierebbe di aggravare la già precaria situazione di via Capitanio), dando sfogo all'intero quartiere di palazzi richiuso dalla passata amministrazione Tessari fra una via intasata (via Roma) e una via a senso unico (via Matteotti) con aumento del traffico in un quartiere cittadino zona 30 (quartiere Dante e via Alfieri, via Tommaseo, via bennati) divenuto zona di passaggio obbligato in cui sfrecciano le auto ogni giorno per rincasare.
Non sono previste soluzioni per le criticità presenti in via Alfieri: mancanza di marciapiedi ed ingressi a raso; tratto fra la piazzetta Dante e via Roma con poca visibilità, pedoni ed ingressi a raso; fermate del Girobus posizionate dove mancano sia piste ciclabili sia marciapiedi a differenza delle vicine vie Bennati e Matteotti, ecc...
Non sono previste soluzioni per l'incrocio fra via Tommaseo e via Bennati, dove le auto dirette al quartiere chiuso da via Roma e via Matteotti, sono solite correre ad alta velocità, benchè spesso vi sia la presenza di pedoni.

3) Il Masterplan per piazza Fermi-Matteotti, con spostamento del traffico veicolare di via Roma dietro villa del Majno verso il senso unico di via Matteotti è tramontato.
A meno che nella prossima amministrazione non salgano a maggioranza nuovi sostenitori, non desiderosi di valutare l'impatto del progetto sulla viabilità di via Matteotti e del quartiere Dante, il progetto è stato accantonato.
Si può notare tuttavia che l'attuale amministrazione non disdegna l'idea di sperimentare la chiusura di via Roma nel tratto considerato.
In effetti alcune manifestazioni con un buon seguito di pubblico, le notti gialle, hanno visto la chiusura di via Roma nel tratto previsto dal Masterplan e dirottamento del traffico, nella prima edizione veicolando il traffico attraverso via Buonarroti e nella seconda edizione lungo via Matteotti e via Buonarroti attraverso via Cattaneo.

4) la messa in sicurezza di via Capitanio è in fase di studio. Il dottor Pasetto sta valutando le migliori soluzioni per la sua messa in sicurezza, secondo i dati di traffico veicolare raccolti nel territorio di Spinea, tenendo in considerazione anche dei nuovi tratti stradali previsti nella zona sud di Spinea (collegamento fra via Martiri e via Capitanio costruito come opera secondaria al Passante di Mestre).
La soluzione sembra dipendere dalla messa a doppio senso di circolazione della meno critica via Matteotti, per la scarsità di collegamento fra la zona nord e sud di Spinea (via Roma come spartiacque).
A seguire il tratto previsto che fronte alla tangenziale sud doveva collegare via Capitanio con via Cici, a spese del Comune è stato accantonato.
Le proteste degli abitanti di via Martiri e via Capitanio sulla tangenziale sud hanno spostato sempre più a sud il tracciato, con collegamento con via Matteotti, bloccando così la possibilità di creare una via di sfogo per il quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e le code perenni di via Roma.
In via Martiti verranno realizzate opere di attenuazione (se non erro una pista ciclabile ed un marciapiede), ma non verrà bloccata la costruzione della tangenziale Sud, perchè tale opera prevista come accordo fra Comune (precedente ammiistrazione) e Stato non può essere bloccata per sola scelta di un'amministrazione comunale (legge Grandi Opere).
Si segnala anche uno studio di studenti della Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio e Sostenibilità dell'Università IUAV, nell'ambito del corso di Tecniche e Pianificazione Urbanistica tenuto dalla Professoressa Vitadini ex Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente (per esempio: dal 1998 a fine 2000 Presidente del Gruppo di lavoro Ambiente e Territorio nell'ambito della Commissione Intergovernativa Italo-Francese per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione attraverso la val di Susa).

5) tangenziale nord: la strada, nominata via 11 settembre 2001, che avrebbe dovuto portare fuori città tutto il traffico intercomunale di via Roma non ha sortito gli effetti sperati.
Il traffico percorre ancora via Roma. In una minima parte percorre il tratto nord.
Manca in effetti ancora il tratto di strada che collega la via con la camionabile a nord della Fossa.
Si pensa di rilanciare l'area a fianco della Stazione incrementando le prestazioni della stessa e trovando una posizione adatta per la piscina comunale (i precedenti progetti paventati la posizionavano intorno alla tangenziale sud).

6) il Girobus Spinea costa con un pubblico scarso, grava sulle casse del Comune, e così com'è conformato non raggiunge i quartieri periferici.
Si sta valutando se proseguire con il servizio, modificarlo, asservendo aree di Spinea difficilmente raggungibili con autobus di linea o sospenderlo del tutto, garantendo tuttavia un autobus ACTV per la tratta verso Crea.
Il Girobus Spinea fu utilizzato come scusa per mantenere via Alfieri a doppio senso di circolazione ed impedire la chiusura dell'ingresso della via da via D'Annunzio dopo la creazione dei tre sensi unici.

giovedì 15 ottobre 2009

Dibattito su SpineaNews riguardo ai sensi unici

E' nata una discussione sulla newsletter di SpineaNews riguardo alla creazione della passata giunta comunale dei sensi unici di via Matteotti-D'Annunzio-Bennati.
Riporto qui di seguito gli interventi scritti alla redazione.
Gli interventi nelle lettere di Spineanews appaiono anche a questo link.

Primo intervento del signor Dall'Igna, a seguito della lettura di alcuni articoli di giornale sulla mancanza di denaro per i lavori di ripristino del doppio senso di marcia per via Matteotti.
Senso unico in via Matteotti: non torniamo indietro!
Gentile redazione,
leggo, oggi, con stupore ed amarezza la notizia che questa Amministrazione comunale, sopratutto per volontà della lega e dell'Udc, voler ripristinare il doppio senso di marcia in via Matteotti. Faccio notare che il sottoscritto da molti anni a questa parte si è battuto perché il senso unico diventasse realtà. Ovvio che il motivo principale è l'estremo disagio e pericolosità ad abitare fronte strada dove, sia per il doppio senso, che per mancanza assoluta di qualsiasi sicurezza per i residenti.
Non sto qui ad elencare per filo e per segno quali e quanti disagi ho sopportato e hanno sopportato altri cittadini nella stessa mia situazione. Finalmente la precedente Amministrazione ha preso a cuore il problema! La soluzione del senso unico ci è stata provvidenziale in quanto molto traffico non transità più (nonostante sia abbondante lo stesso quello che c'è). Anch'io sono stato promotore di una sottoscrizione intesa a rafforzare la decisione del Sindaco uscente e più volte sono intervenuto per affermare la necessità di dar corso al benedetto senso unico. Ora che la vita ci pare migliore ecco che i soliti contrari (pochissimi veramente residenti sulla via) che grazie al successo dell'attuale Amministrazione tornano alla carica! Leggo anche che il Sindaco non dice che l'attuale sistemazione è corretta ma che farebbe modifiche se solo ci fossero i soldi! Io l'ho votato convinto che non si ritornasse per niente indietro. Grazie per l'accoglienza.
Albino Dall’Igna
Spinea

Risposta alla prima lettera-mail del signor Dall'Igna
Viabilità: ecco il futuro del quartiere Dante e via Matteotti
Vi scrivo in relazione alla lettera del signor Dall'Igna da Voi pubblicata ieri.
Volevo augurare al signor Dall'Igna di dormire sogni tranquilli, poiché quando il Masterplan sarà concluso e via Roma verrà dirottata dietro villa del Majno, collegata direttamente con il senso unico di via Matteotti, potrebbe ricredersi sulla quiete che crede di aver acquisito.
A via Matteotti e più in generale al quartiere Dante non gioveranno di certo tutte le modifiche previste dalla sistemazione urbanistica della giunta Tessari, per le aree di interesse.
Il quartiere Dante e via Matteotti in primis diventeranno le aree verso cui sbatterà e circolerà in senso rotatorio (grazie ai sensi unici introdotti ed alle modifiche non ancora attuate, per esempio quella prevista per via Bennati-via dell'Unità) il traffico di 30.000 veicoli al giorno transitanti per via Roma.
Capite quindi perchè non ci si può esimere di augurare ai residenti delle zone suddette di dormire sogni tranquilli.
Per quanto riguarda al bilancio delle criticità risolte, create od accentuate con i recenti lavori urbanistici io faccio volentieri riferimento a questo blog (spineavivibile).
Saluti
Marco

Risposta del signor Dall'Igna e Bonso al primo parere discorde

Via Matteotti: non distruggete una cosa che funziona solo in nome del colore politico
Gent.ma redazione,
ho letto le dichiarazione dell'Assessore alla viabilità del comune di Spinea riguardanti il senso unico su via Matteotti e limitrofe e sono sconcertato: mi sembra assurdo che, in nome del colore politico e delle famigerate promesse elettorali si sta tentando di "distruggere" una cosa che funziona egregiamente ed ha consentito di aumentare notevolmente la sicurezza di ciclisti e pedoni che circolano in quelle strade. Le attività commerciali sono addirittura aumentate di numero. Può essere valida la proposta di consentire l'accesso su via Roma dal parcheggio di Piazza Marconi ma, per favore, ragioniamo con la testa e non con la tessera di partito e non torniamo ai pericoli ed al traffico di qualche anno fa. Mi appello anche al sign. Sindaco perché non si copra le spalle con la "mancanza di fondi" pur riconosciuta ma si faccia carico di valutare bene la faccenda dal punto di vista pratico visto che conosce bene l'area interessata. Grazie.
Sergio Bonso


Spinea
Noi abitanti di via Matteotti, finalmente considerati cittadini di serie A
Gentile Redazione,
ringrazio per l'accoglienza ricevuta e anche per lo scritto del sig. Marco. A lui mi rivolgo per riconfermargli,in modo sintetico e pratico senza la pretesa di conoscenze appropriate e moderne in tema di traffico e di urbanizzazione, che le mie convinzioni sono dettate da queste considerazioni: abito fronte strada (G. Matteotti) dal 1972. Da allora il traffico è aumentato enormemente senza che nessun amministratore vi ponesse rimedio finchè si è arrivati ai giorni nostri.
E' stata una sofferenza continua e costante e ad ogni mia rimostranza trovavo un muro di gomma davanti!
Ho coinvolto i comitati di quartiere (quando c'erano) tanto che è cominciata a serpeggiare l'idea che qualcosa si poteva fare.
In tutti questi anni la città non ha mai provveduto a spendere un becco di quattrino per dotarsi di infrastrutture moderne campando di volta in volta scuse dopo scuse.
Molte vie, per loro fortuna, non hanno avuto questo trauma in quanto la mia via è sempre stata una scorciatoia per chi era diretto in altri siti (traffico di transito o passaggio che si voglia).
Il solo Sindaco uscente ha preso a cuore e di fatto messo mano alla modifica stradale che coinvolge l'intero quartiere Dante.
Capisco chi si ritiene penalizzato ma chiedo: chi mi ha trasmesso solidarietà e vicinanza in tutti questi anni? E' la solita questione che ha come cemento il fatto che alla base ci sia molto egoismo e molto menefreghismo (io sto bene nel mio orticello , così voglio rimanere!) altro che solidarietà!.
Non essendo un'esperto di queste questioni, non so cosa succederà in futuro mi basta essere stato considerato come un cittadino di serie A.
Quindi caro Marco, grazie per le tue conoscenze in materia.
Spero non dover rispondere un giorno sì ed un altro, anche, all'argomento viabilità.
Ringrazio ancora una volta tutti coloro che hanno appoggiato e rafforzato con le loro firme questa realizzazione in primis il Sindaco uscente sig. Tessari.
Ringrazio x l'accoglienza un saluto alla redazione, agli eventuali lettori e non ultimo il sig. Marco.
Albino Dall’Igna
Spinea

Elencazione di alcune problematiche create con la creazione dei sensi unici, da parte del signor Marco.
Scusate se mi dilungo in una lettera di risposta.
-Problemi nella funzionalità delle processioni funebri per la chiesa di San Vito e Modesto.
-Problemi nella funzionalità di piazza Marconi. Tra l'altro molti automobilisti periodicamente escono dal semaforo di incrocio fra via Matteotti e via Roma, non rispettando la segnaletica.
-Problemi nel direzionamento del traffico. Mentre prima attraverso via Matteotti si poteva passare da Fornase a via Buonarroti direttamente, oggi si è costretti ad impegnare via Roma (immissione ed emissione dalla via, anche perchè si è sempre costretti ad immettersi a destra nel verso di percorrenza di via Roma) aumentando e rallentando il traffico nella stessa. D'altra parte è evidente a tutti che tutt'oggi le code in via Roma sono ancora presenti. Una rotonda nel largo incrocio fra via Roma, via Cattaneo e via Matteotti avrebbe enomemente giovato alla fluidità del traffico più che l'attuale soluzione.

-Allungamento della percorrenza per chi passa da un quartiere all'altro di Spinea, dato che deve fare un giro più lungo. Ciò si traduce in poco inquinamento se si considera 1 auto solanto. Se tuttavia si considerano 365 giorni l'anno e tutto il traffico passante, costringere i veicoli transitanti a farsi 3 vie anzichè una si traduce in un notevole cambiamento.
-confronto fra le alternative: le alternative alla circolazione nord-sud a Spinea sono scarse. Via Capitaneo: presenta criticità maggiori a via Matteotti.
Via Bennati: è simile a via Matteotti, ma solo nel tratto fra via dell'Unità e via D'Annunzio, oltre è strada ben stretta e tortuosa.
Via Alfieri non ne parliamo. Mancanza marciapiedi, lo snodo fra via Roma e piazzetta Dante, ...Inoltre non arriva fino a Fornase.
Via Martiri troppo distante, sebbene sia la meno critica.
Via Matteotti presentava per la maggior parte una larga banchina a volte impegnata da veicoli parcheggiati ed un solo tratto critico, ovvero dalla gelateria fino a via D'annunzio.
A ben vedere via Matteotti delle vie passanti di Spinea era quella con minori problemi.

-Soldi spesi: circa 300.000 euro per via Matteotti e 200.000 euro per gli altri sensi unici. Il tratto di via Matteotti da via D'Annunzio a Fornase è stato completato con una pista ciclabile, ovvero son stati spesi solo soldi di vernice visto il risultato finale. Al tratto critico è stato agggiunto un nuovo "marciapiede-pista ciclabile". Nel tratto da via Roma alla gelateria sono stati spesi soldi per rifare il marciapiede non sconnesso di 2-3 metri di larghezza e per aggiungere nell'altro lato la pista ciclabile a tema. Ricordo che via Matteotti presenta meno criticità di altre vie. Spinea ha vie completamente senza marciapiedi su uno od entrambi i lati (per esempio via Alfieri o via Capitanio hanno subito le conseguenze della chiusura del senso di marcia di via Matteotti, senza che fosse previsto anticipatamente alcun provvedimento di costruzione di piste ciclabili o marciapiedi) e vie con marciapiedi più sconnessi che avrebbero meritato di più un intervento.
Il marciapiede di via Bennati era sconnesso in alcuni punti. E' stato rifatto tutto e non solo le parti lesionate. Il marciapiede di via D'Annunzio non so se rispetti la larghezza limite prevista dalle barriere architettoniche.

-Il lungo circolo costretto dai sensi unici ha intrappolato gli abitanti dei quartieri residenziali compresi fra l'intasata via Roma e il senso unico di via Matteotti. Costoro prima potevano defluire da via Matteotti nella direzione voluta senza impegnare via Roma semplicemente seguendo un senso di marcia o l'altro. Oggi no dato che via Matteotti è diventata senso unico. Inoltre il traffico formato da questi guidatori, quando non impegna via Capitanio ed un pezzo di via Roma, per rincasare, impegna le tre vie laterali fra via Matteotti e via Alfieri: via Sarpi, via Giordano Bruno e via Verga. Tali vie del tutto inadatte per la circolazione di mezzi non residenziali presentano un'uscita ad angolo retto, spesso con siepe proprio sulla pista ciclabile di via Matteotti che limita la precaria visibilità e già si contano incidenti fra cofani di auto e biciclette. Sfortunatamente i giornali non hanno riportato la casistica degli infortuni che si è venuta a creare con la modifica urbanistica.

A queste critiche se ne aggiungono altre (Curiosità sul servizio GiroSpinea, le auto contromano in via Matteotti uscenti dalle vie laterali, ecc..).
Non mi dilungo.
Secondo me diluire i problemi a più vie, o più residenti, non è risolvere i problemi.
Portare traffico dove vi sono maggiori criticità è un peggioramento delle condizioni urbanistiche anzichè un miglioramento.
Ragioniamo per i fatti e non per le tessere di partito o le militanze in lista civica.

Signor Dall'Igna, la ringrazio per la risposta, tuttavia ho un'opinione diversa e non mi sembra proprio di badare al mio orto.

Sempre riguardo alla questione degli orticelli le volevo far notare che il problema di Spinea è via Roma, sia per inquinamento-caos, sia per gli incidenti che provoca periodicamente.
500.000 euro era più giusto spenderli per risolvere il problema di via Roma.
Non credo che tale problema sarà risolto con la "tangenziale nord" (non ancora completata perchè si attendono i soldi della regione per il tratto finale) con varie motivazioni a riguardo che non riporto.

Se il problema fosse stato risolto 10 anni fa, nel primo anno di insediamento della giunta Tessari, quanto inquinamento e quanta incidenza di tumori da PM10 si sarebbero evitanti i cittadini di Spinea? quanti incidenti (in alcuni casi mortali) ci saremmo evitati su via Roma?
Poi se vogliamo badare al nostro orto possiamo chiederci quale sarà l'effetto della pedonalizzazione di via Roma ed il conseguente spostamento del traffico nel retro di villa del Majno con la congiungente che sfocia proprio sul senso unico di via Matteotti, così com'era previsto nei disegni architettonici presentati per il Mastrplan.
Potremmo osservare la casistica degli incidenti provocati in questi ultimi 10 anni in via Roma e tentare di fare una previsione per il quartiere Dante o per via Matteotti.
Signor Dall'Igna mi scusi, ma non vedo proprio perchè dovrei avere un'opinione diversa sull'argomento.

Saluti
Ringrazio nuovamente la redazione di SpineaNews per lo spazio editoriale concesso.

Ulteriore lettera-mail pubblicata da SpineaNews sulla newsletter, da parte del signor Mattia
Gentile redazione Spinea News,
vorrei rispondere alla lettera del signor Marco sulla viabilita' del quartiere Dante-Matteotti.
Intanto sgombro il campo da equivoci: non mi sento parte in causa in quanto abito in via Matteotti, ma nella parte rimasta a doppio senso: si puo' dire quindi che subisco solo i "disagi" della nuova viabilita', dovuta agli aumenti di percorrenza per arrivare in centro.
Proprio da qui vorrei partire: certo, ora andare in centro partendo, diciamo, da Fornase, richiede piu' strada. Ma questo se consideriamo solo la macchina: sembra che stiamo trascurando nella nostra discussione, il fatto che ora tutti i cittadini ex-di-serie-B di Fornase e limitrofi abbiano la CONCRETA possibilita' di andare in centro a piedi o in bici, cosa che prima richiedeva un certo coraggio. Vedo ragazzi e ragazzini usare ogni giorno la pista ciclabile per andare a scuola, quando ero bimbo io, i miei genitori non me l'avrebbero concesso perche' era pericolosissimo.
Quanto alle percorrenze aumentate che aumenterebbero l'inquinamento, mi sembra un argomento debole: si dimentica che il senso unico ha costretto quasi di "eliminare" il semaforo di via Roma, che ora e' quasi sempre verde; lei dice che il traffico su via Roma e' peggiorato e io a questa affermazione non posso che fare a meno di chiedermi in quale citta' lei viva, dal momento che ricordo bene che una volta nelle ore di punta il traffico in direzione Mirano arrivava fino a Chirignago: e si sa bene che il traffico di scorrimento, quale e' quello che interessa ora le vie D'Annunzio e Bennati, inquina molto meno che le macchine in coda. Dal primo insediamento della giunta Tessari ad oggi mi sembra che la situazione di via Roma sia ENORMEMENTE migliorata (si ricorda il semaforo dei Bersaglieri?!?!?!) e non vedo come si possa fare di meglio se non con un'alternativa che bypassi il centro.

Per concludere, lei ritiene che siano stati soldi spesi male. Io non mi trovo d'accordo, penso che invece sia stata presa una decisione coraggiosa: non significa che, solo perche' le cose erano cosi' "da sempre", quella fosse la migliore viabilita' possibile. Alla fine della storia, via Matteotti finalmente si trova con un arredo urbano dignitoso e qualche parcheggio in piu' per i negozi; tutti i cittadini, dell'intero quartiere e quelli di Fornase, hanno marciapiede e una pista ciclabile per andare in centro; via Bennati (che nel tratto di cui stiamo parlando e' IDENTICA a via matteotti) e' stata ugualmente risistemata (a proposito, NON E' VERO che siano stati rifatti tutti i marciapiedi, si faccia un giro e vedra' certamente che in lunghi tratti sono solo stati risistemati quelli vecchi), via Alfieri e' diventata praticamente zona a traffico limitato, A PARTE l'ultimo tratto che va fino a via Roma, che e' a mio avviso l'unica mancanza che si puo' imputare al progetto, in quanto cosi' com'e' sicuramente non va bene.
Infine, non ha senso parlare dei progetti futuri: quelli sono in mano all'attuale giunta che prendera' le decisioni piu' opportune, che potrebbero anche essere diverse da quanto aveva previsto la giunta precedente. A questo punto, direi per fortuna che non ci sono i soldi per tornare indietro!!! Questi si', sarebbero davvero soldi buttati, nessuno ci tocchi la pista ciclabile che abbiamo aspettato per decenni.
Grazie per l'ospitalita',
Mattia

Riporto di seguito la risposta alla lettera-mail del signor Mattia pubblicata con un certo ritardo nella Newsletter di Spineanews.com.

Andiamo per punti, e perdonatemi se la risposta si allunga sempre più
1) la viabilità del miranese è complessa e trae in causa più città, motivo per cui si discute di ragionare in termini di metropoli e non di semplice comune indipendente.
L'urbanistica dà strumenti per ragionare e risolvere i problemi in congiuntura fra più comuni, dato che esiste il PAT, ma anche il PATI.
Lei Mattia si sente escluso e porta indubbiamente il beneficio apportato dalla creazione di una pista ciclabile che congiunge uno dei tanti satelliti residenziali di Spinea al centro.
Rimane tuttavia legato all'idea comune che necessariamente pista ciclabile e strada debbano essere indissolubilmente legati, specialmente nella via maggiormente percorsa da mezzi in mobilitazione concorde ed anche trasversale, e senza considerare che esistevano almeno tre alternative a tale soluzione: via Bennati che però non arriva in centro, via Capitanio e via Cici (forse anche via Alfieri poteva essere un'alternativa).
2) quand'era piccolo Lei, signor Mattia, posso immaginare che Spinea fosse nella sua forma precedente all'espansione edilizia, ovvero un nucleo storico omogeneo cressciuto a ridosso di via Roma, seguito da alcuni nuclei residenziali satellite che avrebbero dovuto funzionare indipendentemente l'uno dall'altro, ognuno con i suoi servizi. D'altra parte erano i tempi in cui esistevano ancora campi a separare le città.
Oggi si tende a parlare di città metropolitana, a descrivere il "diffuso" esistente da Mestre al miranese come una "città non città" che presenta diverse difficoltà a cui bisogna rispondere nel modo appropriato.
3) Semaforo di via Roma-Matteotti-Cattaneo: sinceramente non capisco. Io ho citato un'alternativa che prevede una rotonda fra le vie e Lei invece porta ad esempio il vantaggio apportato dalla rotonda di via Bersaglieri alla circolazione di via Roma. Forse abbiamo la medesima idea per i due incroci così simili e così diversi. Una delle tante diversità che vorrei ricordare e che effettivamente creò problemi per l'incrocio dei Bersaglieri, era la ristrettezza di spazio disponibile. La prima soluzione adottata per la rotonda dei Bersaglieri presentava per la carenza di spazio difficoltà che l'incrocio di via Matteotti-Roma-Cattaneo non ha tutt'oggi. Tutto ciò dovrebbe risultare curioso anche agli occhi di chi non è esperto.
4) Dovrei ritenere che sono soldi spesi male: mi sembrava di aver dato un parere più ampio citando problemi accentuati, creati e problemi semplicemente traslati. Ho indicato parti create, ma che potevano benissimo essere create da qualche altra parte, parti funzionali rifatte e parti minimamente prese in considerazione.
E' un parere molto ampio, non credo si possa riassumere come Lei dice.
5) Dei negozi di via Matteotti hanno sostenuto i comitati civici, questo perchè hanno lamentato un calo delle vendite. Un esempio concreto: quando piazza Ferretto è stata convertita in pedonabile, dei negozi della stessa hanno chiuso per le ingenti perdite. I locali sono stati acquistati da gelaterie, pub e bar più adatte alla sitemazione imposta dal Comune.
6) il comitato Cittadini per una Spinea Vivibile hanno sostenuto spesso l'idea che la sola cosa che impedisce a via Matteotti di essere a doppio senso di circolazione nel tratto in questione riguarda i soli parcheggi a spina di pesce. Se questi fossero rettilinei vi sarebbe qualche parcheggio in meno, ma si otterrebbe lo spazio per circolare a doppio senso di marcia.
7) i parcheggi liberi che devono essere garantiti dipendono dal numero di cittadini residenti con determinati rapporti di proporzionalità. L'eliminazione dei parcheggi di piazza Marconi-Fermi per il progetto del Masterplan necessità, per mantenere i suddetti rapporti di proporzionalità, di creare nuovi posti di sosta. Ricordo che l'idea di progettare un parcheggio sotto piazza Fermi non era inclusa nel primo progetto del Masterplan.
Parallelamente è stato creato il parcheggio della stazione dei treni.
8) il vecchio assessore all'urbanistica nel prosismo futuro prevedeva come soluzioni non ancora progettate la messa a senso unico di via Capitanio e delle vie Pochielli-Bellini, quest'ultime con sensi contrapposti. Inoltre si pensava di sviluppare di parcheggi laterali su queste vie.
9) via Bennati non è identica a via Matteotti, dato che entrambe raggiungono Fornase. Forse Lei dimentica il tratto di via Bennati da via D'Annunzio a Fornase.
La rotonda fra via D'Annunzio e via Bennati è curiosa, dato che ha un terzo di circonferenza che asserve un senso unico. Magari serve per chi proviene da via Bennati a doppio senso per fare inversione ad U. Generalmente Spinea ha rotonde molto curiose: rotonda ad 1 via (vicino al centro PAM), rotonda sopra dosso, rotonde inclinate, rotonde non circolari. Non si può negare una notevole inventiva progettuale.
10) via Alfieri: il tratto da piazzetta Dante a via Roma presenta problematiche notevoli, comparabili all'ultimo tratto di via Capitanio nello sbocco dei Bersaglieri. Via Alfieri non è una zona a traffico limitato a meno che Lei non si riferisca alla velocità limitate. E' un ingresso a traffico limitato per quanto riguarda l'imbocco sud di via D'Annunzio, non rispettato da molti veicoli.
Soprattutto l'ingresso regolamentato è stato continuamente esteso da una serie di circolari di autorizzazione poco note alla popolazione che comunque ha sempre fatto quel che voleva.
Via Alferi si potrebbe definire zona a traffico limitato se il vincolo esistesse su tutti gli ingressi a via Alfieri con le altre vie del quartiere o più in generale al quartiere Dante.
Vi è poi l'assurdo di chi costruisce marciapiedi e piste ciclabili in via Matteotti e via Bennati per poi costringere la gente ad attendere l'autobus dove questi non ci sono, ovvero via Alfieri.
Via Alfieri oggi è a doppio senso solo perchè vi transita il GiroSpinea che per un motivo inspiegabile secondo la passata direzione urbanistica deve incrociarsi assolutamente nei due versi di percorrenza e non può essere disposto il passaggio su via Bennati e via Matteotti con tanto di pista ciclopedonale di collegamento già esistente per congiungere le fermate.
Ad essere malevolo verrebbe da pensare che via Alfieri è a doppio senso per i progetti di viabilità finale con Masterplan realizzato, più che per il servizio GiroSpinea.
Gli abitanti di via Alfieri avevano richiesto la chiusura dell'ingresso sud da via D'Annunzio, invece che il divieto di transito con il cartello ballerino (spesso viene girato da vandali).
Non è stato concesso dall'assessore all'urbanistica, poichè da lì entra la tratta di un senso di marcia del GiroSpinea.
In via Alfieri è stato posto il box per autovelox, sebbene credo non sia mai stato inserito un autovelox al suo interno per far multe. In compenso periodicamente gli abitanti del quartiere devono ripulire autonomamente il box da vernici e cemento-malta spalmate sulle fessure dello stesso.
Secondo me uno smacco agli abitanti, un po' come il cartello di divieto di transito perennemente vandalizzato ed a chi crede che via Alfieri sia zona a traffico limitato.

Per la redazione di SpineaNews: personalmente gradirei leggere notizie ed articoli di giornale sulla sostenibilità del progetto della piazza Santa Bertilla, per una gran parte finanziato con la realizzazione e la vendita di appartamenti nel progetto stesso, oggi che il mercato immobiliare è fermo, ed i prezzi stanno calando.
Lo dico un po' perchè bado al mio orto ed a quello degli altri 20.000 abitanti di Spinea, poichè se le previsioni di spesa sono falsate dalla crisi immobiliare recente, dovrà essere il Comune a sborsare i soldi contanti, o più soldi contanti di quanto preventivato dalla vecchia giunta.
Ciò rende ancora più triste l'esultanza di taluni per la mancanza di soldi con la presunzione che ciò influirà soltanto su via Matteotti.

Saluti
Marco


Ultimo intervento del signor Dall'Igna
Via Matteotti: dimezzare il flusso di veicoli in transito è stata un'imperdonabile leggerezza?
Gentile Redazione,
sono costretto, mio malgrado, ad intervenire nuovamente sul tema viabilità ed in particolare di via Matteotti dopo l'ultimo intervento del sig. Marco. Credo sia, la sua, una provocazione bella e buona quando argomenta, dati alla mano, tutta una serie di errori commessi dalla precedente Amministrazione. Si sa che tirando l'acqua al proprio mulino si sovvertono anche le teorie che ne giustificano gli atti conseguenti. Lui, il sig. Marco di sicuro l'acqua la sa dove portare. Io sono sempre quell'abitante, fronte strada, di via Matteotti e vorrei molto umilmente chiedergli: sarà che quasi dimezzare il flusso di veicoli in transito sia stata un'imperdonabile leggerezza? Se sì mi dovrei rattristare e chiedere a gran voce di ritornare al doppio senso?
Mi scuso con lui e con i lettori ma mi rendo conto sempre più quanto è facile dire stupidaggini pensando invece di dire cose degne di attenzione. Ci si può sbagliare nella vita! Tanti auguri sig. Marco.
Albino Dall’Igna
Spinea

Nuovo parere:
Una opinione senza fermarci alla critica o alla lamentela a tutti i costi
Ho avuto occasione di leggere in questo spazio e nei giornali locali, per esempio nella lettera al Gazzettino di domenica 11 Ottobre, alcuni articoli sulla viabilità in Via Matteotti, sulla pista di pattinaggio su ghiaccio invernale, sul carretto sopra la rotonda e sui conti che non tornano.
Premetto che sono una semplice cittadina e non è mia intenzione entrare in polemica con altri cittadini o con la rappresentanza politica attualmente in carica o all’opposizione, ma voglio riportare il punto di vista di una “persona comune”.
Chi vive Via Matteotti non può non essersi reso conto che la vita è notevolmente cambiata: IN MEGLIO.
Ci sono bambini che da Fornase raggiungono la scuola in bicicletta, persone che passeggiano o che fanno jogging lungo la pista ciclabile/pedonale, cittadini che vanno a far visita ai loro cari in cimitero, famiglie che pedalano in bicicletta.
Mi chiedo: avreste lasciato i vostri figli percorrere quella strada prima? Vi sareste avventurati in cimitero con le macchine che sfrecciavano a 100km all’ora? Sareste andati a correre con la possibilità di essere falciati?
Per quanto riguarda la pista di pattinaggio, bisognerebbe ricordare che il Comune non dovrebbe essere una società per azioni. Non dovrebbe, cioè, guardare alle singole iniziative che si attuano come a un qualcosa da cui trarre sempre e comunque dei benefici in termini economici. Gli unici benefici ai quali il Comune dovrebbe tendere sono quelli che riguardano la collettività … vero o no!?
Si parla tanto di giovani che non hanno iniziative. Ebbene, un’ iniziativa come quella della pista di pattinaggio mi sembra abbia attratto famiglie e giovani da Spinea e non solo da Spinea. Ha fatto divertire e ha dato una risposta alle esigenze di “alternative su cosa fare”.
Vorrei contare quali sono le manifestazioni che si tengono a Spinea. Mettiamole a confronto con quelle di paesi vicini, ne usciremo sconfitti sotto tutti i punti di vista.
Se si vuole una città migliore, più vivibile, con più afflusso di persone, con “qualcosa da fare”, non si può non investire e non si può non investire sui giovani.
Passiamo al carretto sopra la rotonda di accesso al Paese. Mi è sembrata una bella idea, un elogio alle rotonde di Spinea. Bambini che accolgono da un lato chi entra in città, giraffe che ci guardano dall’alto, un carretto che ci ricorda le nostre origini.
C’è sempre chi si lamenta di tutto, bisognerebbe qualche volta guardare all’interesse comune più che all’interesse del singolo.
Non mi sembra possibile che un’ amministrazione debba criticare sempre e comunque quella che l’ha preceduta. Inevitabilmente questo succede sempre e comunque che si parli di destra, sinistra o centro.
Da ultimo. E’ possibile che i conti quando cambia l’amministrazione non tornino MAI..! Ma chi lavora per noi non dovrebbe dare un resoconto puntuale della propria attività? Oggi c’è disponibilità, domani siamo in rosso con i conti…E’ possibile che le iniziative intraprese con una amministrazione debbano sempre essere messe sul tavolo da quella successiva, rivalutate, riviste, revisionate?
Vorrei invitare tutti i cittadini a ricordare bene cosa è stato fatto per il paese negli scorsi anni, cosa verrà fatto dalla attuale giunta e così via; mettiamo tutto sulla bilancia e vediamo di volta in volta dove pende.
Quanto scritto sopra, senza fermarci alla critica e alla lamentela a tutti i costi, ma a fini propositivi, nell’interesse della cittadinanza.
Silvia S.
Spinea

Forse ultimo commento sulla questione, non pubblicato sulla newsletter di Spineanews.com (troppo lungo?!) ma solo sul link del sito nella sezione lettere. Un simpatico seguito alla precedente lettera non pubblicata per varie edizioni pdf della newsletter.
Questione viabilità e… non solo
Ringrazio la redazione di SpineaNews e chi interviene nella discussione attraverso le lettere.
Ammetto che inzia ad essere un po’ deprimente intervenire nella questione viabilità, per il semplice fatto che i sostenitori di “via Matteotti a senso unico” son sempre pronti ad accusare chi ha un parere diverso di faziosità politica o di badare solo al proprio orto, e poi secondo me si dimostrano loro stessi faziosi e legati unicamente alla loro prospettiva.
Basta poco in effetti.
Per esempio basta lodare la possibilità dei ciclisti di andare da Fornase al centro di spinea, e dimenticare gli incidenti fra auto uscenti dalle vie laterali di via Matteotti e ciclisti nella pista ciclopedonale, questo perchè l’intervento stesso ha portato ad un’intensificazione nel traffico proprio in vie strette e senza visuale nello sbocco sulla nuova pista ciclabile di via Matteotti.
Basta dimenticare che auto che sfrecciano a 100Km/h oggi non passano più in via Matteotti….sono magicamente sparite, trasferite su un altro pianeta.
Sbagliano i comitati del quartiere Dante e di via Capitanio a dire che oggi sfrecciano da loro, dove la banchina è di esosi 15 centimetri sui cancelli residenziali, senza pista ciclopedonale, senza marciapiede, senza dossi (il dosso di via Alfieri è ben diverso da altri realizzati recentemente…limita ben poco la velocità di percorrenza a 30km/h).
Sbaglia anche chi dice che via Matteotti, prima dell’intervento della giunta Tessari presentava meno criticità delle altre vie, poi coinvolte dagli effetti delle modifiche urbanistiche.
Non è vero che i problemi sono stati spostati in altro loro, aumentando le problematiche del territorio.
Non è vero che vengono giornalmente vandalizzate le colonnine dei box autovelox di via Rossignago, via Alfieri e Fornase, poste dalla giunta Tessari come risposta alle pressioni dei comitati di quartiere.
Non è vero che qualche giorno fa il Comune ha deciso un intervento di ripristino della viabilità di via Cattaneo e del semaforo.
Non è vero che nell’articolo del La Nuova Venezia non si capisce la motivazione di tale intervento del Comune (forse problemi per un qualsiasi corteo funebre ad uscire dall’aia della chiesa ed immettersi in via Matteotti in direzione del cimitero?!) e che l’articolo del Gazzettino sembra ignorare ciò di cui sta parlando, affermando cose non vere (”La rivoluzione viaria applicata da Mario Simionato e Claudio Tessari spazzata via con un colpo di spugna.” in realtà vengono modificati solo alcuni aspetti dei tanti interventi apportati precedentemente, quindi od il gironalista non sa e sbaglia a scrivere, oppure è fazioso).
Non è vero che la rotonda dei Bersaglieri sarebbe stata un buon esempio di intervento anche per l’incrocio Roma-Cattaneo-Matteotti, per molti motivi già spiegati.
eccetera…
Non so se ridere o piangere a ciò che leggo.
Aggiungo solo un’altra piccola informazione che mi risulta: i sostenitori dei comitati della viabilità, contrari agli interventi apportati da Simionato e Tessari, hanno più volte sollecitato la Giunta precedente anche sui problemi di velocità. Gli abitanti di via Alfieri in un anno e mezzo hanno visto una postazione autovelox ben 3 volte, sempre su richiesta della popolazione grazie al servizio di segnalazione online premiato a livello statale, due volte il controllo delle auto entranti nell’ingresso da via D’Annunzio e ben tre volanti della polizia municipale nel corso delle manifestazioni che fecero nel quartiere.
L’assessore all’urbanistica per verificare il rispetto del divieto di transito, dava mandato alla polizia municipale di verificare gli ingressi dal lato sud di via Alfieri, la quale, solo con la presenza sul marciapiede di via D’Annunzio al fine di svolgere il compito assegnato dicincentivavano l’ingresso degli autoveicoli! Il confronto delle cifre di transito con quanto rilevato dai comitati diventava quindi un’autentica presa in giro…una delle tante prese in giro, visto che se ne potrebbero citare altre.
Non mi pare che il box autovelox sia mai entrato in funzione in via Alfieri. Tuttavia le prese di posizione a riguardo sono state già indicate (malta, vernice, oscuramento delle aperture).
Per quanto riguarda gli abitanti di via Capitanio, si può ricordare la sagoma della vigilessa, l’unico “rappresentante” di cartone della polizia ad aver pattugliato ogni giorno la via.
Finì anche in una trasmissione di Rai2, sebbene più per le forme ed il soggetto ispiratore che per il significato intrinseco.
Infine l’intervento prospettato ai comitati dalla passata amministrazione prevedeva la realizzazione di un sistema autovelox fisso posizionato non a terra.
La questione del finanziamento all’opera di piazza Santa Bertilla si pone dato che il finanziamento segue la filosofia del costruire con sistemi creativi.
Nel caso in questione parte del finanziamento doveva derivare da una contropartita monetaria ottenuta dalla vendita di immobili.
Quindi è pressocchè ovvio chiedere a SpineaNews, al Comune od ai giornalisti, una verifica dello studio di fattibilità precedentemente compiuto a seguito delle modifiche venutesi a creare con crisi economica, calo del prezzo degli immobili e calo delle vendite.
Se per esempio i margini di fattibilità e di finanziamento dell’opera previsti nello studio di fattibilità compiuto anni or sono vengono meno a seguito di vari fattori (calo vendita appartamenti, abbassamento prezzi, …) ne consegue che i maggiori costi ricadono sui bilanci comunali odierni e non passati, ed i diretti finanziatori dei bilanci sono i cittadini.
Oltre a questo esempio, altri rientrano i una tale logica di spesa ed ammortamento in bilanci di future amministrazioni.
Il motivo per cui in Italia si costruisce tutto sempre all’ultimo momento o nel penultimo anno o nell’ultimo anno di mandato a mio parere si accorda con tale logica politica, sebbene possano intervenire anche altre questioni a tal riguardo, tali da rendere il discorso molto complesso da trattare.
Aggiungo dell’altro: sarebbe interessante anche verificare il ritorno economico del parco fotovoltaico, in parte perchè è stata un’idea lodevole l’installazione dell’impianto da 27000 KWh annuali, in parte perchè in genere ai cittadini sfuggono gli incentivi inerenti alle fonti rinnovabili ed il guadagno annuale che se ne può ricavare per 20 anni.
Ricordo a titolo di esempio che per 20 anni un impianto fotovoltaico integrato usufruisce della tariffa incentivante del conto energia (0.48 euro/KWh prodotto per impianto “costruito” nel 2009) con denaro contante depositato dal GSE in conto corrente, a cui si aggungono i proventi di vendita dell’energia nella GME, mercato elettrico dell’energia con il sistema di scambio sul posto o ritiro dedicato (il primo prevede la compensasione della spesa della bolletta elettrica casalinga, il secondo sola vendita di energia al valore del prezzo zonale), a cui si aggiungono eventuali altri incentivi e bonus (simulare8.3 per previsioni di rientro della spesa).
Purtroppo la normativa a riguardo è abbastanza o volutamente ostica (basterebbe documentarsi in forum o sulel FAQ del sito del GSE), così come la spesa iniziale per l’installazione dell’impianto.
Per quanto riguarda il sottopassaggio della discordia di Crea, non ho mai avuto modo di vederlo da vicino.
Il progetto dello stesso ha una firma, responsabile della progettazione non conforme alle norme tecniche.
Sono imputabili anche il direttore responsabile dell’ufficio tecnico urbanistico che in linea teorica dovrebbe verificare quanto progettato ed il costruttore o direttore del cantiere quali verificatori del progetto.
Ricordando vecchi articoli di giornale se non erro per il sottopasso di via Macello e per quello di via dell’Unità, sembra che la questione di Crea non sia un caso isolato.
Saluti
Marco

In conclusione (se non si tratta di conclusione, editerò in futuro il post) cosa si può desumere a mio parere da tutto ciò?
In particolar modo due aspetti:
1) l'ipocrisia che emerge nella considerazione dei fatti. In effetti il signor Mattia a mio parere è illuminante. Loda l'intervento della rotonda dei Bersaglieri, in cui era estremamente difficile procedere alla creazione di una rotonda e non si accorge che nell'incrocio di via Matteotti, via Cattaneo e via Roma era proprio tale tipologia di intervento che avrebbe creato minori problematiche urbanistiche.
2) Con tutto rispetto, ma i sostenitori della messa a senso unico di via Matteotti sono sempre pronti ad accusare chi ha pareri diversi dal loro di essere di parte politica con tanto di tessera e di badare solo al proprio orto. Si scopre poi che sono del tutto all'oscuro di cosa comportava il Masterplan per la loro via (ovvero badano al loro orto ma non sanno cosa avrebbe comportato la realizzazione del Masterplan), ignorano quali siano i veri problemi creati da via Roma a Spinea, i quali andavano risolti 10 anni fa, ignorano le problematiche create in altre aree della città nell'intorno della loro via in un bilancio complessivo da compiere per valutare o disquisire della bontà dell'intervento urbanistico (l'intervento ha portato più benefici od un aumento delle criticità).
Certo, anche questa è ipocrisia, ma al tempo stesso è qualcosa di più.

D'altra parte in Italia esiste prima la libertà di opinione, che l'obbligo a basarsi sui fatti.


Post Scrittum:
Alla redazione di SpineaNews è stata inviata una lettera anche riguardo alle questioni di RadioSpineaWeb, e possibilità di creare una Web-TV comunale in modo del tutto gratuito, con i servizi di streaming via internet (Live Streaming e UStreaming) senza doversi rivolgere a ditte esterne dalle parcelle esose, così come si può leggere nel dibattito rappresentanti politici degli ultimi giorni.
In passato su due post (post1 e post2) erano state indicate le medesime soluzioni.
Verrà pubblicata o considerata? speriamo di si, anche perchè con una live-web-tv si potrebbe vincere ancora il concorso per l'innovazione dell'Amministrazione comunale.

News dal sito del Comune

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Incipit

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013