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giovedì 23 gennaio 2014

Linee guida sulla mobilità sostenibile

Come segnalato dal blog Energie Rinnovabili, il Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha pubblicato le linee guida sull'approccio che tecnici e politici (decisori) dovrebbero avere per definire la mobilità sostenibile in modo coerente con le normative nazionali.
Le linee guida non hanno quindi un valore di legge, ma si basano sulle leggi in vigore in Italia e con degli esempi spiegano approcci semplici alla definizione di corrette decisioni da adottare per ottenere una mobilità urbana sostenibile.

La filosofia delle linee guida può essere riassunta con la citazione del paragrafo del documento:

Queste linee guida forniscono così alle amministrazioni strumenti e procedure in forma semplificata, facilmente applicabili per casi semplici, quali:
  • simulazione dei carichi sulla rete (interazione domanda-offerta);
  • individuazione di parametri di prestazione finalizzati ad individuare processi decisionali alternativi fra loro; 
  • dimensionamento di nodi; 
  • progettazione di parametri di regolazione semaforica; 
  • progettazione della topologia della rete.
Inoltre, le stesse linee guida hanno l’obiettivo di ampliare la consapevolezza che per affrontare correttamente le problematiche legate al traffico ed alla mobilità, devono essere utilizzate adeguate competenze tecniche ed analoghi strumenti specialistici propriamente calibrati. È importante ribadire la necessità di evitare approcci improvvisati, con assenza di competenze scientifiche, che, oltre a non risolvere il problema (anzi, forse a contribuire ad aumentarne l’impatto), generano la sensazione diffusa che il fenomeno sia aleatorio e quindi non governabile.

A pagina 52 si evidenzia come
Come riportato nell’introduzione, per progettare un sistema di trasporto devono essere individuati ed utilizzati metodi quantitativi. Questi metodi devono essere applicati per stimare gli effetti degli interventi prima della loro realizzazione. Ad ogni livello del processo di pianificazione si identificano opzioni coerenti di strategie e di interventi da adottare per raggiungere gli obiettivi rispettando i vincoli.
Aspetto molto interessante poichè per esempio anche la chiusura della "piazza lunga un chilometro" in via temporanea evidenziando un dirottamento del traffico nelle vie laterali (via Buonarroti, via Capitanio, via Alfieri-Bennati) zone 30 costituisce un grave danno all'ambito residenziale toccato dal traffico di una delle arterie principali cittadine chiusa per la speculazione immobiliare del centro.
Tuttavia gli stessi decisori che dovrebbero sottostare ed applicare le leggi sono gli stessi che ignorano i risultati sul territorio delle modifiche che compiono ignorando le leggi.
Nel 2007-2008 la chiusura di via Matteotti avvenne con l'ex-sindaco Claudio Tessari e l'assessore all'urbanistica Simionato che spacciarono la realizzazione dell'opera per "sperimentazione", parola occulta di quella che oggi viene definita come "lotta semantica" per far continuare i lavori, senza alcuna verifica degli effetti che avrebbe procurato alla circolazione dei quartieri limitrofi...tutto in funzione del progetto Masterplan che avrebbe dirottato via Roma sul retro di villa del Majno, verso via Matteotti stessa e gli altri sensi unici, i quali avrebbero reso in quartiere Dante un quartiere-rotatoria atipica.
Falliti i risultati della "sperimentazione" di via Matteotti, l'amministrazione comunale dichiarò l'opera conclusa ed inutile tornare indietro, scatenando l'ira dei cittadini ingannati che seppur delle più disparate simpatie politiche (dalla Lega Veneta - Lega Nord ai Comunisti Italiani) si opposero per anni a tali interventi (tutt'oggi non è inusuale vedere auto che percorrono via Bennati e via Matteotti contro il senso unico).
La liberazione del traffico diretto lungo via Matteotti verso la chiesa San Vito e Modesto, eliminando questo senso di marcia, ha permesso di continuare a speculare sui terreni del centro con progetti da 10-20 milioni di euro, blaterando dello spostamento del traffico nella cosiddetta "tangenziale nord" opera complementare non ancora realizzata dopo 7 anni !!!
In 7 anni i piani speculativi del centro non si sono fermati ed ancora manca una verifica alla tesi dei politici che la tangenziale nord sgraverà via Roma di tutto il traffico (per la contentezza dei miranesi che dovranno compiere una decina di km in più per arrivare a Chirignago e viceversa).

Inoltre, a pagina 58 delle linee guida si indica come eseguire il confronto fra assetti diversi della medesima rete di trasporto... esempi che i decisori del Comune di Spinea ignoreranno con molta superficialità perchè a decidere dell'assetto di Spinea son stati messi architetti in erba dello IUAV piuttosto che ingegneri di Padova.


Il documento è consultabile su: www.centrostudicni.it



Poi fra le considerazioni sviluppate dal blogger si nota:
  • L'estrema complessità della materia diluita su diverse normative pubblicate a decine d'anni di distanza, sia a livello locale con i vari piani comunali (PUT, PAT, PUM, PUP, ...), che a livello provinciale (per esempio il PALAV), regionale (legge urbanistica) e statale - UE (normative DL 02 maggio 2012 recepimento di una direttiva europea del 2010, codice della strada DL 30 aprile 1992, n.285, ecc...);
  • le linee guida non hanno consapevolezza del fatto che in realtà spesso la definizione delle reti stradali parta dalla speculazione edile di investitori vicini ai centri politici-decisori, piuttosto che al contrario partire dal basso, dalla definizione coerente e scientifica delle criticità da risolvere per migliorare la sicurezza a la sostenibilità del trasporto urbano;
  • il processo decisionale pur semplificato mostrato negli esempi non consta di percentuali di traffico assunte a caso da architetti dello IUAV o studi privati che sviluppano piani PAES;
  • la figura dell'architetto non viene considerata nelle linee guida, benchè la materia urbanistca venga insegnata con metodologie e fini diversi in ambito accademico alla facoltà di ingegneria civile, edile rispetto architettura;
  • l'unione europea ha emanato linee guida (programma ELTISplus) per la definizione dei PUMS (piani urbanistici di mobilità sostenibile), piani non cogenti sulle nazioni aderenti all'europa, ma a cui tutti possono accedere per sviluppare una rete stradale/trasportistica urbana sostenibile.
Dal 2010 al 2016 si è poi nel periodo di transizione fra la precedente normativa riguardante i trasporti alla nuova normativa DL 02 maggio 2012, recepimento della Direttiva europea (Direttiva 2010/40/UE).
Tanto progetti sbagliati in partenza, rimangono sbagliati in partenza, indipendentemente se nel tempo si modificano le leggi e magari adottano maggiori strumenti per verficare o ripristinare i danni che la politica ha fatto nel modificare la rete di trasporto urbana.

sabato 6 luglio 2013

Premiazione delle idee per via Matteotti

Il 20 giugno 2013 si è svolta la premiazione del concorso di idee per via Matteotti.

Gran parte dell'intervento è stato dedicata alla disquisizione delle regole per la premiazione, al significato del concorso di idee ed all'evoluzione storica della progettazione per l'ambito piazza Marconi/Fermi.

Per quanto riguarda l'evoluzione storica della progettazione, il taglio temporale ha fatto partire la crescita di un'idea di piazza centrale per Spinea sin dagli anni '80 con l'individuazione di un ambito comune ove intervenire per creare una centralità ad una città che invece molti descriverebbero evoluta per satelliti a cavallo delle reti di traffico passante, il tutto fino al progetto Masterplan che nel 2008 prevedeva radicali modifiche della viabilità interna.

L'accenno alle problematiche di viabilità emerse con le prime modifiche ad hoc del 2007 (messa a senso unico di via Matteotti, Bennati e D'Annunzio, sviluppo di un progetto che dirigesse il traffico direttamente sulla rotatoria per Mestre dall'incrocio fra via Bennati e via Unità) è stato piuttosto scarno, così l'individuazione degli interessati alle modifiche anche nei quartieri coinvolti piuttosto che nei soli proprietari prospicienti alla piazza (ivi comprese le case disabitate lungo il senso unico di via Matteotti che si affacciano su piazza Marconi).
Quindi i quartieri che subirebbero il traffico generato dalla chiusura di via Roma per la realizzazione della "piazza lunga un chilometro", che siano quelli a cavallo della "tangenziale sud", o quelli tutt'oggi di accesso al complesso residenziale intorno piazza Fermi (quartiere Dante divenuto di accesso al quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e un tratto di via Roma che si vuole chiudere), ancor oggi sembrano non avere voci in capitolo sulla progettazione del volto futuro della città.

In particolare, fronte alle telecamere della tv online BrentaTV non si fatto nessun accenno alle classiche uscite di questi ultimi cinque/sei anni sostenute bipartisan dai partiti di centro (centrodestra e centrosinistra): la tangenziale nord porterà fuori il traffico dal centro di Spinea; la tangenziale sud permetterà di dare un nuovo volto al centro.

Una parte dell'incontro ha accennato anche ai lavori degli studenti (architetti con laurea breve senza specializzazioni) di architettura dell'Università di Venezia (IUAV).
I progetti degli studenti del corso della professoressa Vittadini, esposti in sala consigliare si sono recentemente confrontati con le problematiche inerenti alla città di Spinea.


Quanto non detto nella presentazione dei progetti vincitori del concorso di idee sono le ipotesi restrittive imposte nella progettazione agli studenti, vista la difficoltà di intervento nel tessuto urbano di interesse, correttamente ricordare dalla professoressa Vittadini durante la presentazione dei progetti dello IUAV.
In particolar modo l'aver considerato metà dei veicoli giornalmente circolanti in via Roma (15.000 automobili) dovuto a traffico intercomunale, spostati sulla tangenziale nord, e l'aver limitato le considerazioni sull'assetto plausibile della circolazione locale.
In effetti una delle idee più in voga nelle disquisizioni sulla viabilità di Spinea è che la creazione di piste ciclabili o sensi unici induca la popolazione (locale?! intercomunale?! entrambe?!) ad abbandonare l'auto per sposarsi in bicicletta.
Da questo punto di vista l'esperienza dei sensi unici di via Matteotti, Bennati, D'Annunzio dimostra come all'atto pratico le auto semplicemente si riversino in altro luogo, per la precisione via Alfieri e via Capitanio, spostando o peggio aumentando le problematiche laddove in ambito residenziale molti pedoni anziani si trovano a stretto contatto con auto che non rispettano i limiti di velocità di 30 km/h..
Un cattivo presupposto per pensare ad una città futura che esalta il centro e non cita nemmeno come privati interessati i residenti di quartieri che si faranno carico del traffico che non può più transitare per via Roma.

Tuttavia come palesato dall'amministrazione, il concorso di idee non è un bando di gara, bensì è un metodo per raccogliere possibili idee con cui progettare un intervento nell'area, senza necessariamente rimanere legati in modo ferreo ad un solo progetto.
A tal riguardo un accenno è stato fatto sulla possibilità di sviluppare le idee raccolte con i progetti vincitori con la collaborazione degli studenti dello IUAV.

Infine la vera presentazione dei progetti con rappresentazione dettagliata è stata rimandata a a settembre.





sabato 28 luglio 2012

Mostra progetti IUAV - Relazione dello Studio Pasetto

La mostra dei progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana dello IUAV è stata prolungata fino a martedì 31 luglio 2012.

Inoltre venerdì 27 luglio 2012 si è riunita la seconda Commissione Consigliare nel cui ordine del giorno era presente l'esposizione dei risultati delle indagini sulla viabilità riguardante il biennio 2011-2012 eseguita dall'ingegner Pasetto.

I progetti dello IUAV, riguardo all'ossessione comunale di via Roma resa piazza

La presentazione dei progetti per la piazza di Spinea, sviluppati per il corso di tecnica della pianificazione urbanistica è avvenuta il 17 luglio 2012.

Dallo studio degli studenti (laurea breve in architettura, corsi di specializzazione in corso) l'amministrazione comunale contava di trarre delle idee per il miglioramento dell'apparenza della città di Spinea per eventuali realizzazioni urbanistiche da mettere in atto negli anni a venire.

Ciò che ne risulta invece è una parziale delusione per coloro i quali durante questi anni hanno sempre sostenuto la fantasiosa prospettiva che la "tangenziale nord" (via 11 settembre) avrebbe tolto tutto il traffico da via Roma.
Dallo studio della movimentazione del traffico e delle possibili emissioni, risulta infatti una esigua diminuzione delle emissioni di CO2, dovuta in gran parte all'eccessivo percorso che la tangenziale nord costringe a fare, benchè essendo la percorrenza a velocità lievemente più sostenuta (circa 60 km/h invece dei 35-40 km/h del tratto cittadino di via Roma), captando gli automobilisti all'imbocco del Graspo de Uva e scaricandoli in via della Costituzione, a ridosso del sottopassaggio, dove mancano totalmente vie di comunicazioni decenti verso mirano (escluso il rientro verso la Fossa).
Quindi il tempo di percorrenza da un capo all'altro di Spinea diminuisce di poco rispetto fra un tratto e l'altro.
Il beneficio maggiore deriva dalla riduzione delle emissioni nocive prodotte in gran parte dalle fase di decelerazione ed accelerazione degli autoveicoli (CO, solfuri, ecc...), poichè nel tratto cittadino di via Roma, spezzettato da un maggior numero di vie/auto che si immettono nella strada principale, comporta un maggior numero di accelerazioni e decelerazioni per i mezzi che percorrono questa strada.
Considerazioni più corrette potrebbero essere fatte se fosse stata indicata la legge di studio utilizzata per stimare mediamente quante emissioni spettano al numero di veivoli misurato in alcuni punti di via Roma.

A tal riguardo è bene ricordare le considerazioni svolte a suo tempo con la realizzazione dei tre sensi unici del quartiere Dante, e la distruzione dell'incrocio di scambio fra via Matteotti e via Cattaneo (arterie di comunicazione e dorsali prima della realizzazione dei sensi unici, e situazione generale dopo le modifiche, con ipotesi di chiusira di via Roma - progetto Masterplan).
Quella soluzione infatti comportò un maggior afflusso di immissioni di veicoli nel tratto di via Roma attiguo, per molte direzioni di marcia, poichè l'alternativa erano i sensi unici diretti in senso contrario alla destinazione.
Quindi se oggi via Roma risulta più intasata da immissioni di auto costrette a percorrerla per passare da una zona all'altra di Spinea (da sud a nord di via Roma e viceversa) è anche grazie alle modifiche urbanistiche della precedente giunta Tessari.

Quindi concettualmente i progetti presentati sono viziati da pesanti ipotesi restrittive, tali da permettere agli studenti di eseguire gli elaborati per l'esecuzione dell'esame (in tempi ordinari).

Si nota così il forte taglio restrittivo dato ai progetti elaborati, in partecipazione al progetto PAES Patto 20-20-20 che lega tutti i Comuni del miranese nel progetto di ridurre le emissioni di CO2 nel territorio del 20%.
Infatti i progetti degli studenti si sviluppano rigidamente intorno all'idea di realizzare una piazza lunga un chilometro sul tratto di via Roma a cavallo fra quantiere Dante, Fermi e Rosselli (simil-masterplan), considerando la sola variazione extraurbana del traffico passante per Spinea fra il tratto attualmente in uso e la possibile percorrenza della "Tangenziale Nord" (via undici settembre), benchè sia evidente che il carattere fortemente intercomunale della questione non possa essere separato dalla viabilità dei comuni confinanti, ovvero del tratto rettilineo di raccondo con lo snodo della tangenziale di Mestre, attraverso Chirignago e non possa essere separato dalla situazione circolatoria intercorrente fra Mirano e Maerne.
In particolar modo questo secondo snodo, più e più volte si è fatto notare come la circolazione a nord di Mirano sia scarsa e difficilmente interlacciabile, con gli assi di circolazione tutt'ora esistenti a sud sulla camionabile e su via Roma/Miranese (dalla Fossa), se non in modo poco appetibile per i guidatori, scaricati a km di distanza, a ridosso del sottopassaggo di Matertellago in via della Costituzione.
Quindi se il carattere della modifca è locale (creazione di un blocco della circolazione per un tratto di via Roma), con variazione locale del traffico di circolazione (spostamento del traffico di 30 mila veicoli di via Roma in altri rami della città di Spinea), senza nessuno studio di organicità con il tessuto intercomunale (acquisizione del traffico da uno snodo di interesse, ovvero lo snodo con le tangenziali, lungo un tratto rettilieno e deposito in un'area priva di velici vie di comunicazione), è sbagliata l'idea che i progetti sviluppati dagli studenti dello IUAV possano rappresentare un'utile base per lo sviluppo del Piando 20-20-20 per ridurre le emissioni di CO2 a livello intercomunale.
Ed anzi, qualcuno potrebbe farsi l'idea che si citi il piano 20-20-20di giusta riduzione della CO2 come un appiglio per realizzare opere che nulla hanno a che vedere con il piano ed anzi, modifichino in modo così radicale la struttura urbana del comune da divenire un appesantimento alla circolazione.
In effetti l'idea di chiudere via Roma, non annullando il traffico di auto intercomunale, bensì scaricandolo su qualche altro quartiere di Spinea, idea politica a 360° per le forze politiche presenti sul territorio (le une convinte di scaricare il traffico di auto a nord, le altre di scaricarlo a sud, altre pensano di separarlo, tutte non considerano l'impatto sul quartiere Dante e su via Capitanio) viene portata avanti con tutti i mezzi possibili, anche inidonei, come sopra indicato.
Un altro mezzo curioso utilizzato per sostenere l'idea di un tratto di via Roma chiusa al traffico è la recente indicazione della stessa come "Via Monumentale" nel piano di assetto del territorio comunale (PAT).
Il PAT, piano di assetto del territorio conforme al PTCP ed al PTRC, rispettivamente piano di coordinamento territoriale provinciale e piano territoriale regionale di coordinamento, viene inviato a Regione e Provincia per il controllo della coerenza rispetti ai piani territoriali urbanistici di livello superiore.
E così sembra esser stato fatto per il PAT che elegge via Roma a Via Monumentale per la presenza di alcune ville (la maggior parte in mano a privati) sul suo percorso (solo una nel tratto che si vorrebbe chiudere).
Eppure nel piano della mobilità del PTCP, via Roma/Miranese, da Mestre/Chirignago fino a Vigonza (dove interseca un altro asse principale di scorrimento) viene indicata come una strada locale di progetto, non inserita in alcun bene culturale o paesaggistico (per esempio: a differenza del graticolato romano a fra Santa Maria di Sala, Dolo, Mirano e Vigonza).
Analogamente considerazioni si ritrovano nel PTRC della regione veneto, si veda per esempio la mappa della mobilità (o la tavola 4 qui o qui), dove via Roma rimane una delle "strade principali".
Eppure, nemmeno gli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana si sono accorti di questa fenomenale incongruenza fra enti statali superiori (regione e provincia) e propositi comunali, dando per assunto quanto voluto dalle amministrazioni comunali di Spinea: Via Roma, via Monumentale da chiudere.

La terza ipotesi fortemente limitativa per gli elaborati presentati ed esposti in Comune, è la riduzione del traffico locale ad un'entità inesistente.
In questo modo è stato possibile suddividere non senza qualche dubbio il traffico passante in via Roma in due metà: una metà di traffico intercomunale, ed una metà di traffico comunale.
Quindi dei 30 mila veicoli attualmente in transito ogni giorno sull'arteria in questione (per gli studenti 800 ogni ora), 15 mila proverrebbero da fuori Spinea, in transito, e 15 mila sarebbero traffico locale diretto ai luoghi di lavoro o rincasante dai luoghi di lavoro o di scorrimento da un quartiere all'altro di Spinea.
Questa semplificazione ha permesso di ipotizzare che metà del traffico intercomunale percorresse la tangenziale nord.
Ma degli elaborati presentati, nessuno ha elaborato come e dove sarebbe finito metà del traffico locale, nell'ipotesi di chiusura di via Roma nel tratto di 1 km.

In effetti, come analizzato in passato (situazione generale dopo modifiche), i pochi snodi di comunicazione fra le aree a sud di via Roma ed a nord di via Roma, specie dopo la creazione dei tre sensi unici intorno al quartiere Dante, ha concentrato il traffico negli unici punti di snodo diretto, ovvero a cavallo di via Alfieri a doppio senso di marcia (con via Cattaneo poco discoste) ed a cavallo di via Capitanio (con la rotatoria dei Bersaglieri).
Prima buona parte della circolazione di snodo, specie del grosso quartiere Fermi, oggi chiuso fra un senso unico e via Roma nel tratto più intasato che un domani si vuole chiudere, era assorbito da via Matteotti a doppio senso di circolazione, con il semaforo di collegamento con via Cattaneo sul quale agevolmente si poteva introdurre una rotatoria, piazzata invece dalla giunta Tessari all'imbocco di via Alfieri.
La questione essendo quindi estremamente difficile da trattare per degli studenti che devono semplicemente passare un esame, specie se si deve preservare il dictat della piazza lunga un chilometro, invoglia quindi a ignorare questa sostanziali considerazioni sul traffico locale.
Analogamente gli elaborati progettuali degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana non considerano le modificazioni alla circolazione urbana locale, ma non perchè queste dimostrerebbero la sconvenienza per qualsiasi amministrazione civile schierata a favore dei suoi cittadini, di chiudere via Roma e realizzare una nuova piazza oltre quelle già presenti (piazza Fermi, Matteotti, Dante, Rosselli a poca distanza), bensì perchè si dovrebbe cercare di invogliare i cittadini (sia che siano pimpanti ragazzini, sia che si tratti di ultrasettantenni che dall'oggi al domani si trovano 15.000 veicoli locali passare sull'uscio dell'abitazione, dove magari da oltre 15 anni aspettano un marciapiede od una ciclabile e la banchina misura solo 15 centimetri - problematiche di via Alfieri) a vivere la città in modo sostenibile con altri mezzi di trasporto, senza l'uso di automobili.
Certo sarebbe già indicativo notare il numero di passeggeri che usufruiscono del servizio GiroSpinea, fintanto che è pagato dalla regione e non un domani che sarà garantito dal comune: una media di 1-3 passeggeri a pulmino, autista compreso, ben inferiore alle ventina di persone trasportabili.
Ma anche tralasciando questo aspetto che indica la scarsa capacità di adattarsi ai mutamenti dei residenti di Spinea, non considerare negli elaborati degli studenti dello IUAV, l'effetto che una chiusura di via Roma avrebbe sull'abitato di via Capitanio o su quello del quartiere Dante, è un'ipotesi francamente troppo restrittiva per considerare questi progetti degli studenti del corso di tecnica della pianificazione urbana, utili ed indicativi per progetti comunali PAES Piano 20-20-20 o realizzazione della piazza lunga un chilometro.

Oltre a queste considerazioni, i progetti sviluppavano anche altre idee di modifica urbanistica e risistemazione.
A tal riguardo, molto curiosa è sembrata l'idea di incentivare la mobilità degli studenti (con tanto di presentazione delle qualità benefiche del camminare per gli studenti italiani sempre più obesi) che frequentano le scuole medie Ungaretti, vicino al Comune.
Per quanto sia giusto sostenere la mobilità pedonale per gli effetti benefici all'organismo umano, il progetto sviluppava l'idea di creare un parcheggio con breve periodo di sosta (5-10 minuti) da realizzare a ridosso di via Roma, considerata come percorribile, vicino al Municipio.
Ciò avrebbe spinto i genitori a lasciare il figlio su questo parcheggio, e questo avrebbe potuto raggiungere a piedi le scuole medie a qualche centinaio di metri di distanza.
La poca cura nel considerare la circolazione locale è evidente.
La realizzazione di un tale snodo, anche funzionasse al meglio, come i propositi dello studente proponente, porterebbe nuovo traffico a cavallo di via Roma, con svolte di immissione e di rientro (senza contare che non necessariamente l'auto del genitore che poi deve proseguire verso lavoro è nel giusto senso di marcia nell'occupazione di via Roma).
Un'ulteriore aggravio per la circolazione di via Roma, che prima delle modifiche intorno al quartiere Dante (realizzazione dei sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati) smaltiva il traffico di auto di genitori che portavano a scuola i bambini e poi dirette a lavoro in modo del tutto agevole con l'incrocio con semaforo fra via Matteotti a doppio senso, via Roma e via Cattaneo, in modo diretto e senza impegno per via Roma, che così non si faceva carico di ulteriori veicoli (portare i bambini a scuola prima e dopo la resa a senso unico di via Matteotti).
Ma come già fatto notare, da anni a questa parte l'intento dei vari politici che si alternano al Comune sembra essere più quello di distruggere la circolazione viaria strutturata della città di Spinea, pur di ottenere il quasi utopico progetto di realizzazione di una nuova piazza, a fianco di quelle già esistenti, su uno dei tratti che regione e provincia prevedono essere asse locale di snodo del traffico intercomunale.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013