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sabato 25 gennaio 2014

Elezioni e Piazze

Tempo di elezioni, tempo di proclami/promesse dei partiti politici.
La promessa che va per la maggiore quest'anno è l'attuazione della Piazza lunga un chilometro.


Il centrodestra si presenta diviso alle elezioni fra un gruppo vicino NCD, con l'ex sindaco Tessari ricandidato sindaco ed un gruppo filo-Tosi che al movimento Prima il Veneto affianca Piazzi, Da Lio e ciò che resta della lista 585.
La lista 585, che aveva raccolto le più disparate fedi politiche (da leghisti ai comunisti italiani oltre ad elettori del centro moderato) critiche alle modifiche alla viabilità locale di Spinea, modifiche attuate come primo passo per la maggiormente impattante opera del Masterplan voluta dall'ex sindaco Tessari (un piano di speculazione edilizia attorno piazza Fermi che avrebbe dirottato il traffico di via Roma dietro villa del Majno direzionandolo sul sistema di sensi unici rotatoria di via Matteotti-via D'Annunzio-via Bennati attorno al quartiere Dante), dopo non aver portato risultati sul ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti, messa in sicurezza di via Capitanio ed anzi esser passato dalla parte di chi sosteneva la chiusura di via Roma sotto il piano urbano di speculazione edilizia su piazza Fermi-Marconi degli esponenti del PD (la Piazza lunga un chilometro), passa ad allearsi con gli ex-assessori e sostenitori del sindaco Claudio Tessari.
L'idea probabilmente erronea di Curelli, propinata post elezioni del 2009-2010 anche agli aderenti della 585, è che chiudendo dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, così come voluto dal PD, poi fosse obbligo ripristinare il doppio senso in via Matteotti per dar sfogo al quartiere Fermi chiuso dalla
Piazza pedonale lunga un chilometro e dal solo senso unico uscente in via Matteotti.
Questa operazione di alleanza con ex-sostenitori di Tessari e leghisti filo Tosi, voluta solo da chi dirige la 585, molto probabilmente farà perdere molti (o quasi tutti) i consensi ricevuti nelle passate elezioni.
Gli ex-sostenitori di Tessari, Piazzi e Da Lio dovrebbero sostenere l'idea di chiudere via Roma al fine di favorire la speculazione edilizia nel centro cittadino, proprio come sostiene ancor oggi Tessari da NCD con i nemici/amici di Tosi / Piazzi / Curelli.
Le divisioni nel centrodestra non sono nuove, tanto che si presentarono divisi con "diversi delfini candidati" anche nelle precedenti elezioni cittadine, quelle che elessero a sindaco Checchin del PD con l'appoggio di liste civiche, IDV UDC, 585, ecc...

Quest'anno il PD locale non ha fatto le primarie... aspetto che per questo partito potrebbe essere sinonimo di forte malessere interno.
Ci fossero state le primarie i candidati sarebbero stati Checchin e Mainardi, non la Busatta, vicesindaco della giunta Checchin, spesso indicata da Curelli della 585 come il regista occulto che si opponeva alla messa a doppio senso di via Matteotti a discapito del quartiere Dante e di via Capitanio.
Il PD a questa tornata elettorale ha candidato Checchin senza primarie, e per questo si è vista la separazione di un nuovo gruppo "Buongiorno Spinea" che raggruppa esponenti della sinistra, IDV e socialisti i cui intenti non sono ben noti.

Inoltre in questa tornata elettorale vi sarà per la prima volta la presenza dei Cinque Stelle (M5S) con la candidatura di Massimo De Pieri a sindaco.
Il movimento cinque stelle in questi anni vicino ai problemi dei cittadini di Crea, di via Capitanio/Martiri, di via Prati (aree non salvaguardate come per esempio via Fornase e via Rossignago che giovano di senafori, marciapiedi e piste ciclabili, multi-autovelox, ecc...) e contrario a molti interventi realizzati dalla giunta Checchin, ha recentemente indetto un sondaggio conoscitivo a libera partecipazione via web per costruire il programma assieme alla popolazione.
Tuttavia manca forse la pubblicizzazione del programma stesso del movimento o la posizione assunta in determinate questioni (come per esempio riguardo la chiusura di via Roma), dato che i giornali sembrano non parlarne e nei blog web mancano link di riferimento.

Cosa resta dopo questi cinque anni?
Ripristino del doppio senso di via Matteotti?: no.
Messa in sicurezza di via Capitanio? no
Operazioni chiare per evitare che la tangenziale sud e il quartiere Dante diventino la nuova via di accesso a Mestre centro lungo via Miranese, chiudendo via Roma a ridosso di villa del Majno? no.
Un uso sapiente del sistema GiroSpinea indirizzandolo verso i punti di interesse al fine di non sperperare i soldi pubblici della Regione Veneto (servizio creato per volontà di Tosi) così come avviene oggi? no.
eccetera...

Il casello del Passante di Mestre, oltre ad aver notevolmente aumentato le emissioni di CO2 sul territorio di Spinea, inficiando non poco il PAES, è implicato in giochi di pedaggio con lo spostamento di traffico locale, che anni fa si incolonnava sulla tangenziale di Mestre, sulle strade locali dei comuni di Mirano, Spinera, Dolo e forse Martellago nel prossimo futuro.
Le politiche liberiste-riformiste filo centro-politico italiano che favoriscono la costruzione di arterie di comunicazione perchè ciò comporta facilità di trasporto ed investimenti sul territorio per realizzare nuove aree industriali e lavoro, hanno fallito.
Fronte ad una crisi che ha visto eplodere la disoccupazione e la cassa-integrazione il Centro per l'Impiego di Mirano ha visto un aumento dei disoccupati iscritti e scarsi investimenti in attività creatrici di lavoro nel Miranese (oramai gli investimenti finiscono sempre nel mercato finanziario, più redditizio,veloce, semplice dato che a portata di family banker / brooker finanziario via telefono, deregolamentato, ma soprattutto causa della crisi attuale per il lavoro e per le economie mondiali).
Allo stato attuale il casello del Passante di Mestre l'unica cosa che sembra aver attirato è...l'autostrada Orte-Mestre...uno strano caso di autostrada che attira autostrada, chiamando Mestre un'uscita che non è a Mestre neanche se si realizzasse l'idea dell'unione dei comuni.

La Regione Veneto ha finanziato con briciole di pane i progetti della Piazza lunga un chilometro: 200 mila euro quando ne servirebbero almeno 10-20 milioni per la costruzione.
Insomma la realizzazione dei progetti passerebbe sempre per il Project Financing, così come fatto per Piazza Santa Bertilla.

Piazza Santa Bertilla è l'esempio che viene nascosto dalla politica locale, desiderosa di realizzare un piano speculativo addosso alle proprietà di piazza Fermi-Marconi.
Il motivo per cui non si parla più di quella piazza è che:
  • la piazza non è vissuta dai cittadini;
  • gli immobili costano troppo e nessuno li compra (cosa che forse inizia a creare qualche problema e fa temere ad alcuni che il Comune rischi di dover pagare per quanto realizzato rimasto invenduto, a cui potrebbero aggiungersi gli interessi maturati nel frattempo);
  • la piazza non è ancora stata completata!!! mancano infatti pannelli dell'edificio che dovrebbe ospitare la pasticceria a due piani, vi sono cavi scoperti e rimane almeno un pianerottolo con ponteggio di sicurezza in legno.

Del parco acquatico lungo il Rio Cimetto non vi è traccia, ma si coglie la foresta di condomini che sorge nelle vicinanze con coni ottici privi di piante e verde previsto negli elaborati presentati anni fa.
L'aspetto curioso è che gli appartamenti di tali condomini, la cui costruzione è stata approvata in concomitanza al piano per Santa Bertilla, sono stati venduti, mentre il costruito attorno a Piazza Santa Bertilla rimane invenduto.
Un recente progetto denominato Water (acqua), che si pronuncia Vater non in ode al fatto che il Rio Cimetto per anni ha raccolto le acque reflue della discarica / cave di via Luneo, avendo tra l'altro numerosi edifici con scarico fognario sul corso d'acqua, dovrebbe migliorare l'area sotto il profilo ambientale-paesagistico nei prossimi anni.

Ma la politica è sorda a questi problemi evidenti a Piazza Santa Bertilla e per la maggior parte sostiene la necessità di realizzare la Piazza lunga un chilometro (od il Masterplan) su piazza Fermi-Marconi...meglio poi se con operazione di Finanza Creativa tremontiana col project financing.

Per questo a carnevale, per l'ennesima volta è stato chiuso il chilometro di strada che va dalla rotatoria dei Bersaglieri alla chiesa Santa Bertilla.
Le auto dirottate con cartelli su via Buonarroti e su via Capitanio e su via Matteotti-Alfieri hanno notevolmente intasato questi quartieri, poichè diversamente dalle Notti Gialle o dagli appuntamenti invernali del Natale, la chiusura è stata realizzata di giorno in orario da ufficio, a cavallo di un periodo non propriamente festivo per tutti i lavoratori.
Fortunatamente i giornali locali non hanno fatto alcun paragone fra il carnevale di Rio o di Venezia e quello di Spinea... anzi, i treni della linea Mestre-Padova e della stazione SFMR di Spinea erano carichi di turisti diretti a Venezia, tanto da risultare oberati di passeggeri.
Nel caso di Spinea questo flusso di persone diretto a Venezia si sarà diretto in auto verso la stazione SFMR, trovandosi di fronte putroppo i cartelli di deviazione su quartieri residenziali e Zone30, perchè via Roma era stata chiusa.

Nel 2014 la tangenziale nord (+ via 11 settembre) non è ancora stata completata, benchè per sette anni i "partiti tradizionali" locali e loro fratture/scissioni, l'abbiano additata di poteri miracolosi: capace di togliere tutto il traffico da via Roma.
Nel frattempo è stata completata in tutta fretta la cosiddetta tangenziale sud, mentre la popolazione dotata di buonsenso critico si domanda perchè se la tangenziale nord ha tali poteri taumaturgici, così come inserito nel PAES, si stenti così tanto a completare l'opera...il tempo di completamento infatti sembra slittare per la seconda volta a dopo le elezioni, le quali vedono i principali esponenti politici del recente passato elettorale, ricandidarsi con i medesimi intenti forse mal-celati.

giovedì 9 gennaio 2014

Grande rotatoria dove non serve e numerosi incidenti dove era prevedibile

Nei giorni scorsi la cosiddetta "Strada Folle" (viabilitaspinea.com) di Spinea è stata quasi completata.
Aperta la rotatoria in via Capitanio, entro poco tempo verrà aperto anche il tratto di congiunzione fra via dei Martiri e via Capitanio stessa.

L'opera inserita come complementare al Passante di Mestre nel programma della legge obbiettivo, pur non avendo niente a che fare con l'autostrada, si inserisce in quel nutrito gruppo di soluzioni stravaganti che il Comune di Spinea da una decina d'anni sta inserendo nella viabilità locale.

Oltre a rotatorie in curva (vicino al centro Pam), rotatorie con dosso nello spazio di frenata (via Alfieri), rotatorie ad otto (costruite e forse demolite a breve per rendere migliore piazza Santa Bertilla), rotatorie inclinate, vero spasso per chi fa rally (ex-cavalcavia),  le rotatorie continue a distanza di un centinaio di metri (via Alfieri, proposta per via Bennati, e 2 ex cavalcavia), ecc... la nuova arrivata è la "rotatoria folle", un'opera con un arco di circonferenza che fa concorrenza alle rotonde della Fossa e della camionabile per Mirano, come se dovessero passarci gli autobus attraverso (autobus che a Spinea ogni tanto si perdono per strada al Villaggio dei Fiori).
L'opera appare ancora più incredibile se si considera che sin dall'inizio è stata progettata con tali dimensioni, neanche dovesse assolvere a scopi superiori a quelli prospettati di collegamento fra via Capitanio e via Martiri, quando in realtà in altri luoghi per anni sono state lasciate soluzioni ristrette e pericolose: la rotatoria dell'incrocio di via Luneo e la rotatoria dell'incrocio di via Rossignago.
In quegli incroci fra via Luneo e via Rossignago con la camionabile, strada che ha sicuramente subito l'influenza del casello del Passante di Mestre, per anni sono state posti due semplici circoli di meno di un metro di raggio, tale da spacciare l'incrocio per una rotatoria classica.
I numerosi incidenti avvenuti a causa della soluzione adottata dopo oltre 5-7 anni hanno spinto il Comune a chiedere la modifica urbanistica al fine di realizzare una vera rotatoria con corsie di immissione negli incroci di via Luneo-Rossignago con la provinciale, rispetto quelle soluzioni fantasiose e false che spesso vengono inserire in ambito urbano storico.
Appare del tutto evidente come ci sia qualcosa di strano nella pianificazione e gestione urbanistica di Spinea, laddove opere oggi inutili vengono falsamente inserite come complementari al Passante di Mestre, ed opere non eseguite, che prevedibilmente sarebbero state pericolose, hanno spinto il Comune ad agire a suon di incidenti e morti.

In realtà oramai appare chiaro a tutti che il fine della "strada folle" di Spinea, che va sotto il nome di Tangenziale Sud, approvata con un blitz dalla giunta Tessari (civiche, PDL, Lega nord), tanto che nessuno se n'era accorto, e tacitamente portata avanti dalla giunta Checchin (PD, UDC, IDV; 585, PCI) è quello di creare un tratto alternativo di viabilità che permetta la chiusura di via Roma nel tratto che va dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, rendendo via Capitanio, via Matteotti, via Alfieri, via Bennati e via Buonarroti le nuove arterie di circolazione locale fra i quartieri, mentre il traffico di 30 mila veicoli in transito da e per Mestre, verrà spostato sulla tangenziale sud, in futuro collegata con via Matteotti, risalendo poi attraverso il quartiere residenziale Dante, via Alfieri e via Bennati (sempre che si possa ancora parlare di residenziale dopo tutto ciò) verso le due rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Questo spiega anche perchè gli autobus ACTV ogni tanto vengano visti girare fuori percorso per strade del comune al fine di sperimentare la possibilità di percorrere e curvare su nuovi tratti.
Infatti la realizzazione della "Piazza lunga un chilometro", slogan di Checchin che fa il paio con il "progetto Masterplan" di Tessari, ha il forte vincolo di rendere pedonalizzata la parte di via Roma percorsa dall'ACTV per il servizio di collegamento dal Capolinea di Mestre-Venezia al capolinea di Mira, sfruttata da migliaia di ragazzi delle superiori ogni giorno per andare a scuola e da altrettanti pendolari.
Creare un percorso alternativo che permetta agli autobus di accedere da via delle Macchine o da via Martiri risalendo per la tangenziale sud verso in quartiere Dante, rientrando poi nel percorso storico di via Miranese/Roma, aiuterebbe sicuramente il progetto di speculazione edilizia del centro di Spinea con la "piazza lunga un chilometro".
In questo modo una parte dei cittadini di Spinea verrebbero chiamati a pagare questo insieme d'opere che per piccoli passi un pezzo alla volta sin dalla messa a senso unico di via Matteotti nel 2007,  si dirigono sempre e in modo politicamente bipartisan (alla faccia delle opposizioni) verso lo stesso fine, che si chiami Masterplan o "piazza lunga un chilometro", trovandosi dall'aver acquistato casa in un quartiere residenziale calmo e tranquillo a vivere in un'area dove l'intento del comune è stato quello di dirottare decine di migliaia di auto ed autobus ogni giorno tolti da via Roma.

La sensazione è che lo stesso modus operandi sbagliato applicato per situazioni palesi come via Luneo e via Rossignago nell'incrocio con la provinciale si tramuterà in disagio, incidenti e morti anche con l'idea di spostare il traffico veicolare dall'attuale via Roma ai quartieri residenziali "periferici" attraverso la tangenziale sud.
A quel punto, indipendentemente da quel che ne pensino consiglieri dell'IDV od altri preoccupati ai valori economici spesi dal comune, tornare indietro corrisponderà a spendere nuovamente denaro per ripristinare gli errori compiuti da precedenti giunte in comune accordo, ben inteso che almeno qui a Spinea cambiano le giunte, ma non cambia la politica applicata (il mistero delle opposizioni che non sono per niente opposte) e soprattutto non cambiano i tecnici comunali che da anni avallano queste soluzioni politiche.

Già nel PUT2004 si era evidenziato come l'intento fosse quello di chiudere il centro di via Roma scaricando ad altri il traffico proveniente da Mirano; in data 7  febbraio 2013 la Giunta Municipale ha adottato la delibera di indirizzo per un nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico), che molto probabilmente arriverà al fotofinish per le prossime elezioni o sarà già pronto e servito per la prossima giunta comunale, sempre che i cittadini credano ancora che conti qualcosa votare, volti nuovi e vecchi di un sistema che oramai ricorda più il feudalesimo che la democrazia a favore del pubblico e di TUTTI i cittadini residenti.

mercoledì 27 novembre 2013

Mostra lampo dei progetti per piazza Marconi-Fermi

Mostra lampo per i progetti per piazza Marconi Fermi nelle sale dell'ex-mobilificio Corò in via Alfieri, vicino via Roma.
Le tavole che hanno vinto il concorso di idee indetto dal Comune e i progetti dello IUAV sono stati esposti solo dal 23 al 29 novembre 2013 (La Nuova Venezia), con il presidio di un addetto ai lavori per controllare le sale ed in qualche caso spiegare i disegni rappresentati.

Affluenza apparentemente scarsa della popolazione che oramai (riprendendo la considerazione fatta da alcuni progettisti non vincitori del concorso) si riunisce più sui Social Network che in piazza...benchè a quanto pare abbia trascurato anche l'annuncio del Comune della mostra solo sul social network Facebook (link, link2)

Tuttavia si segnala la presenza di abitanti di via Alfieri alibiti per il traffico che transita tutt'oggi per una strada tartassata da anni in modo bipartisan (ben diversamente da molti altri ambiti ove si è persino costruito sul costruito), ed attoniti per le conseguenze che potrebbe avere la realizzazione dei progetti premiati se solo l'ipotesi di spostamento del traffico sulla tangenziale nord si rivelasse infondata (ipotesi utilizzata come base sia per la progettazione degli interventi del Concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, sia per gli interventi ipotizzati dal corso della professoressa Vittadini dello IUAV).... ipotesi ovviamente smentita in varie occasioni in cui i sindaci Tessari/Checchin facevano riferimento alla Tangenziale Sud quale ulteriore elemento grazie al quale togliere traffico sull'asse di via Roma (ovviamente scaricandolo ad altri quartieri).



Dal Masterplan del 2007-2008 ad oggi non si segnalano grandi differenze, quanto fatto dal centrodestra (civiche, ex-PDL e Lega) è stato "difeso" dal centrosinistra (PD, UDC, ed anche IDV).
Così durante la premiazione in Comune, con una scarsissima partecipazione popolare come comunemente si addice in Italia ad opere da decine di milioni di euro di investimento (se non ricordo male fra i premiati quello che costava meno richiedeva 18 milioni di euro di investimento), denaro raccolto con tasse e multe, si è assistito al balletto di opinioni fra un centrodestra che vuole portare avanti l'idea di via Roma pedonalizzata ed il centrosinistra interessato a sviluppare idee per proporre un nuovo assetto al centro di Spinea.
Non sono intervenuti invece i sostenitori dell'IDV che in passato si erano distinti per la volontà di ritardare il ritorno a doppio senso di via Matteotti per dar spazio alle soluzioni tecniche del Concorso di idee per piazza Marconi e Fermi, previo poi ritornare in maggioranza esaurita la breve esperienza nel partito Rivoluzione Civile di Ingroia per le elezioni 2013.


A sei-sette anni dalle modifiche urbanistiche subito contestate dalla popolazione rimangono le proteste dei comitati (insultati da alcuni esponenti dell'IDV come fascisti, nel tentativo di difendere quanto fatto dalla giunta di centrodestra Tessari), un referendum sfiorato con oltre 2000 firme raccolte per contestare le modifiche urbanistiche, partiti di opposte fazioni che difendono il loro operato l'un l'altro fingendo scontri mentre a piccoli passi la viabilità continua a mutare secondo il medesimo schema generale che in tutta probabilità nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere la tangenziale sud, approvata dalla giunta Tessari ed inizialmente sostenuta dal sindaco Checchin nei dibattiti con i cittadini (vedi Viabilità Spinea).

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


lunedì 4 febbraio 2013

Via Matteotti alla corte dei Conti...

03 febbraio 2013, il PDL minaccia di fare ricorso alla corte dei Conti, se il Comune di Spinea con la giunta Checchin dovesse toccare l'intervento di creazione del senso unico di via Matteotti.
Un'altra opinione potrebbe essere quella di mandare alla Corte dei Conti anche la spesa di 30 mila euro per la realizzazione di tre box in lamiera sottile e 3 pedane di cemento di qualche metro quadrato di via Fornase, Alfieri, Rossignago, intervento della medesima giunta comunale che con i tre sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati pensava di dirottare il traffico di via Roma sul retro di villa del Majno verso il quartiere Dante, con danneggiamento della Zona30 prevista dal PUT, oppure i 25 mila euro spesi per la realizzazione di un modellino in legno del Masterplan.

venerdì 16 novembre 2012

Consiglio (12-11-2012) a ruoli invertiti

Il recente consiglio comunale è disponibile online sul sito brenta.tv.

All'inizio viene presentata la relazione sul progetto PAES 20-20-20 (o strategia 20-20-20 - osservatoriokyoto.it, fire-italia.it, madeinvda.it), che fa il punto al consiglio sulla situazione del Comune di Spinea sui tre punti: risparmio energetico, riduzione emissioni di CO2, energie rinnovabili.
Il Comune, che spesso di recente ha citato il progetto come punto di partenza per l'adozione di alcune decisioni urbanistiche per il centro cittadino, ha rilevato la necessità di migliorare la comunicazione con i privati cittadini per conseguire migliori risultati, specie dal punto di vista del risparmio energetico.
Invece riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2 il Comune sembra intenzionato a procedere al divieto per i non redidenti di transitare per via Roma, nel tratto dalla rotonda dei Bersaglieri fino alla Chiesa San Vito e Modesto.
Per ottenere questo scopo, si è accennato alla possibilità di realizzare una Zona a Traffico Limitato (ZTL) al pari di quelle di Miranoe  Mestre, pur tuttavia realizzate con valide alternative di transito.
I residenti verrebbero esentati dalla ZTL, salvando così il traffico locale.
L'idea porta in se qualche problema.
In primis vengono colpiti pesantemente i cittadini dei Comuni confinanti, e se Mirano e Chirignago dovessero mettersi d'accordo, ciò potrebbe portare a delle ZTL ai due ingressi (est-ovest) di Spinea, in modo tale che le sole strade secondarie risultino libere e via della Costituzione verso Martellago.
Inoltre non è nemmeno bello presentarsi alle discussioni del Consiglio dei Comuni od alla definizione dello Statuto della Città Metropolitana, con i Comuni in lite per le "servitù di passaggio" verso i luoghi di lavoro.
In effetti il problema del traffico del veneziano principalmente è dovuto al fatto che la gente è obbligata a dirigersi al posto di lavoro (e qualche volta è anche contenta di andarci), cinque giorni alla settimana, dalle 2 alle 4 volte al giorno.
Per questo motivo, l'apposizione della ZTL nel tratto di via Roma fra i Bersaglieri e San Vito e Modesto lascia scoperta via Buonarroti, dove vi sono asilo, scuola media e ingressi del Parco, tramite un apposito svincolo della rotatoria dei Bersaglieri.
C'è quindi il rischio che il traffico non passi a mezzi pubblici o meno inquinanti, ma semplicemente salti l'ultimo tratto di via Roma, reso ZTL percorrendo la strada parallela.
Non si può tra l'altro sostenere che i mezzi provenienti da Mirano siano felici di transitare per la tangenziale nord, probabilmente pari a tre volte il percorso di via Roma per il centro di Spinea.
Infatti dalla camionabile a sud di Mirano, o da via Miranese, sarebbero costretti a percorrere 2 km verso Martellago (direzione ortogonale a Mestre) per poi aggirare tutto il centro cittadino di Spinea (circa un percorso doppio rispetto via Roma).
Si ricorda tra l'altro che la ricerca degli studenti dello IUAV ha valutato riduzioni di emissione di CO2 non significative, se le auto vengono direzionate lungo la tangenziale nord, piuttosto che via Roma.

L'idea quindi, meriterebbe una soluzione più condivisa, con alcune piccole variazioni di sostanza, fra i comuni dormitorio per le attività produttive di Mestre, i comuni di transito come Spinea e Chirignago e la stessa città di Mestre, oramai commercialmente morta per le ZTL ed i parcheggi a pagamento imposti, come sostenuto dai commercianti di Spinea nell'incontro.

Altro tema della serata è stato il guazzabuglio creato dalle mozioni incrociate riguardo via Matteotti, via Alfieri e via Bennati.
In effetti come già citato in passato, i consiglieri dell'IDV nel gruppo di maggioranza, in contrapposizione allo studio del dottor Pasetto voluto dalla stessa maggioranza, avevano intenzione di fare una mozione per fermare la rimessa a doppio senso di via Matteotti.
Parte di via Matteotti fu messa a senso unico dalla giunta del sindaco Claudio Tessari, ora consigliere d'opposizione.

I comitati favorevoli al ritorno al doppio senso dal lontano 2007-2008 (attività commerciali di via Matteotti, residenti del quartiere Dante, residenti di via Capitanio) che hanno sostenuto la lista UDC-585 facente parte della maggioranza, si sentirono un po' presi in giro a fronte della mozione, presentata con largo anticipo in un'intervista sui giornali in cui si invitava a non prendere decisioni troppo frettolose (dal 2007 al 2012 ?!).
La mozione è stata inserita nel consiglio comunale del 12 novembre, ma i consiglieri dell'IDV non si sono presentati in aula per sostenerla.
Nel medesimo consiglio comunale, il consigliere della lista Claudio Tessari, Carmelo Ruggeri ha sollevato una mozione per la messa in sicurezza di via Alfieri-Bennati.... una curiosa inversione ad U della lista politica dell'ex-sindaco che creando un sistema di sensi unici ha dirottato parte del traffico sui tratti alternativi (ivi compresi i pulmini del GiroSpinea).
In particolare l'attenzione si è concentrata sul tratto di via Alfieri che va da Piazzetta Dante fino a via Roma (dove c'è la rotatoria con dossi prima dei segnali di dare precedenza, ottimi per aumentare lo spazio di frenata ad alte velocità, specie su sanpietrini sdrucciolevoli).
In quel tratto, la strada stretta, senza banchina, percorsa da traffico uscente dai quartieri Dante e Fermi, percorsa spesso da pedoni diretti alla fermata degli autobus (unico sbocco diretto per il quartiere verso la fermata), con parcheggi e bidoni in strada che limitano la visuale, per il consigliere della Lista Tessari, presenta infatti il problema dei distacchi di piastre e marmi nel vicino stabile (ex Corò).


L'argomento della sicurezza in via Alfieri questo blog l'ha trattato il 28 novembre 2007 (post aggiornato il 07-01-2008), specie per la maggiore rilevanza dei problemi con l'aumento di auto transitanti a causa delle modifiche urbanistiche volute dalla giunta dell'ex sindaco Claudio Tessari, in carica per 2 mandati (10 anni).

Si ricorda per l'occasione che il progetto definitivo della viabilità di Spinea della giunta Tessari, prevedeva la realizzazione del Progetto Masterplan, nella cui prima versione veniva pedonalizzata via Roma da dietro la Chiesa San Vito e Modesto fino a villa del Majno, dirottando via Roma sul retro di villa del Majno (fra i palazzoni e l'attuale piazza Fermi), facendo sbucare le oltre 30 mila auto in via Matteotti, da dove avrebbero percorso intorno al quartiere Dante via D'Annunzio e via Bennati fino all'ex-cavalcavia per Chirignago.
Il secondo progetto invece prevedeva di dirottare un verso di via Roma, quello diretto a Mestre, attorno al quartiere Dante, e fra via Bennati e via dell'Unità la realizzazione di una rotatoria diretta sul tratto storico di via Roma sull'ex-cavalcavia, per far risalire il flusso di auto sul percorso corretto.
Entrambi i due progetti avrebbero rovinato la pace e la bellezza delle ville in via dell'Unità.
In quest'ambito via Alfieri necessariamente doveva rimanere a doppio senso per essere sfruttata come collegamento fra i sensi unici e per il quartiere Fermi, e probabilmente per questo motivo, il bus GiroSpinea fu posto in via Alfieri dove non c'erano marciapiedi, piuttosto che in via Matteotti (marciapiede largo e pista ciclopedonale) o via Bennati (molti tratti con doppio marciapiede).

lunedì 3 settembre 2012

Comitato difesa ambiente e territorio a Spinea: via Matteotti a senso unico!

Vediamo le argomentazioni a favore di via Matteotti a senso unico del Comitato difesa ambiente e territorio di Spinea il cui blog è online dal 2009.
Il dubbio comincia a serpeggiare anche nei più scettici e l'ineluttabile realtà sul destino di percorrenza di questa a quanto pare "strategica", arteria di Spinea, appare, per usare un gioco di parole, "a senso unico".
A rinfocolare la discussione su via Matteotti, è stata la presentazione dell’indagine commissionata dal Comune di Spinea allo Studio del Prof. Ing. Pasetto di Padova, che nell’arco di un anno e mezzo ha raccolto dati con rilevazioni nelle strade della nostra città.
Già qui iniziano i fraintendimenti: l'unico aspetto a senso unico almeno dal 2007 è la messa a senso unico di via Matteotti, non il contrario.
In effetti la passata giunta Tessari, quando vari Comitati sollevarono problemi per la mobilità locale su due quartieri (in seguito poi ci si rese conto che veniva coinvolta anche via Capitanio), la risposta fu che si stava sperimentando il senso unico in via Matteotti, e se la sperimentazione fosse fallita, tutto sarebbe tornato a doppio senso.
Completata la realizzazione dei sensi unici, l'amministrazione comunale esordì con un sonoro "sperimentazione riuscita", a cui non seguirono nè interventi per la messa in sicurezza di via Capitanio, nè per via Alfieri/quartiere Dante.
Infatti il Comune al momento della realizzazione dell'opera non aveva benchè minimamente previsto che sarebbero stati coinvolti il quartiere Dante/via Alfieri e via Capitanio dalle modifiche apportate a via Matteotti, accentuando le criticità già presenti su questi tracciati residenziali.

Non è dato sapere dov'era il Comitato difesa ambiente e territorio a Spinea, quando si spostava il traffico da via Matteotti e lo si scaricava nel quartiere Dante ed in via Capitanio, ovvero lungo strade in condizioni peggiori di via Matteotti ove sussistono per tragitti ben maggiori dimensioni insufficienti persino per tracciare la linea di mezzeria fra le due corsie, scarsa presenza di marciapiedi e piste ciclabili, aumentando i percorsi di transito per il densamente popolato quartiere Fermi (di conseguenza aumentando la CO2 prodotta per ogni uscita in auto da uno dei tanti condomini del quartiere Fermi) ed aumentando il traffico in via Roma già di per se intasata.
Da notare che il quartiere Fermi, chiuso fra l'intasata e poco appetibile via Roma e il nuovo senso unico di via Matteotti vanta oltre ad un'alta densità abitativa, delle scuole (elementari/asilo), la biblioteca (temporaneamente posizionata in via Cici), negozi del centro (non ultimo il nuovo polo di attrazione di traffico proveniente da fuori Spinea, ovvero il bar dei Pellegrini), ed il parcheggio utilizzato per accedere ai vari servizi Municipio-Poste-USL...).
In particolar modo, il bar della Pellegrini, la palestra di via Bennati, i bar di piazza Fermi, ecc... sono diventati un polo di attrazione di non residenti, i quali, persi nel sistema di sensi unici creati attorno al quartiere Dante, sovente chiedono indicazioni per come dirigersi alla loro destinazione, in un sistema di sensi unici così poco intuitivo.

Gli aderenti al Comitato difesa ambiente e territorio a Spinea non hanno mai preso parte alle critiche mosse alla giunta Tessari dal 2007 al 2009 per i problemi indirettamente generati nel territorio intorno a via Matteotti, così come non sembrano mai aver espresso alcun parere rispetto al piano Masterplan, il progetto definitivo di cui la messa a senso unico di via Matteotti rappresentava solo la punta dell'iceberg (dirottamento del traffico di via Roma su via Matteotti-D'Annunzio-Bennati per sgravate un tratto di via Roma del traffico e renderlo un continuo pedonale dalla Chiesa San Vito e Modesto, a piazza Marconi, fino villa del Majno in mano a privati).


primo progetto del Masterplan, poi sostuito con il sistema
rotatorio dei sensi unici intorno al quartiere Dante


Previo quindi che la soluzione urbanistica della messa a senso unico di via Matteotti era solo una prima tappa di una variazione ben maggiore, un'illusione di riduzione del traffico a cui sarebbe seguito un ben diverso e caotico destino finale sia per via Matteotti che per il quartiere Dante, se altri comitati non fossero intervenuti:
Questo lavoro analitico svolto in due fasi ha determinato delle conclusioni piuttosto ostiche, che per quanto concerne via Matteotti sicuramente scateneranno gli strali dei molti che avevano avuto modo di apprezzare questa scelta urbanistica come valida.
questa non può che apparire come l'ennesima opinione falsata dalla poca conoscenza di quali erano i veri piani della giunta, e l'ennesima opinione falsata dalla soggettività della soluzione che bada a sistemere l'uscio di casa propria non considerando i problemi generati a più livelli di circolazione del traffico, in più aree di Spinea.

Non si può considerare soluzione una modifica urbanistica che toglie un verso di marcia ed il relativo traffico a via Matteotti per scaricarlo in luoghi ove crea maggiori criticità di quelle che risolve, ovvero in via Alfieri e via Capitanio.
LE PROTESTE E IL MOVIMENTO D'OPINIONE CONTRO IL SENSO UNICO
Chi ha buona memoria, ricorderà che non fu indolore per la precedente Amministrazione Comunale, realizzare la pista ciclabile, restringere la carreggiata, trasformare la strada in senso unico da nord verso sud fino all’altezza dell’imbocco di Via Bennati, con l’investimento, tra l’altro di una consistente spesa economica ( si parla di circa 330.000 euro di soldi pubblici).
I comitati che sostennero quelle proteste furono "Per via Matteotti", affiancato poi dal "Comitato Spinea Vivibile" e dal "Comitato Autostrada in via Capitanio" (da non confondere con il "Comitato viabilità Spinea", relativo alla tangenziale sud e non legati ai precedenti citati).
Non stupiva a quel tempo nemmeno il sostegno di personaggi politici vicini a Claudio Tessari (Mauro Armelao), al Comitato viabilità Spinea, contro la tangenziale sud ed a favore della realizzazione del senso unico in via Matteotti, ad un anno dalle elezioni comunali.
La fine delle elezioni comunali, con un centrodestra spaccato in due tronconi ed un ex-sindaco passato in provincia, non sembrano nemmeno aver cambiato la posizione dei comitati, mentre in questi anni di giunta Tessari/Checchin sono state risistemate altre strade: via Martiri in fase di risistemazione dopo le proteste, via Fornase, varie strade al Villaggio dei Fiori, pista ciclabile in via Roma, ...niente per via Alfieri, niente per via Capitanio.

Il Comitato viabilità Spinea sostiene che la tangenziale sud porterà traffico nella rotatoria in via Capitanio (dopo un primo tentativo di imputare l'opera a Checchin emerse che l'approvazione del progetto come opera complementare al Passante era avvenuta durante l'amministrazione Tessari) e nella larga via Martiri (più larga di via Capitanio e via Alfieri, larga quanto via Matteotti), si dimostra contrario alla messa a doppio senso di via Matteotti.

Il Comitato difesa ambiente e territorio a Spinea segue di pari passo il Comitato viabilità Spinea, forse nato contro l'abbattimento di alcuni alberi vicino la nuova piazza Santa Bertilla e contrario alla distruzione della scuola Pascoli per il nuovo edificato dell'area.

I comitati Per via Matteotti, Spinea Vivibile e Autostrada per via Capitanio, continuano a considerare la messa a senso unico di via Matteotti una cattiva soluzione, dato che semplicemente spostava traffico su vie dove dopo oltre cinque anni ancora non è stata adottata alcuna messa in sicurezza e dato che una parte della mobilità interquartiere in questo modo finisce per incidere su via Roma, aumentandone il traffico.

Questo blog, slegato ai comitati raccoglie in homepage una serie di elementi che spiegano per quale motivo l'opera della giunta Tessari-Simionato era una cattiva soluzione.
Riporto per esempio alcuni link ad articoli e considerazioni ben visibili in home page:

Successivi alle modifiche urbanistiche

...

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico


Tuttavia su questa realtà incombono le Notti Gialle ed il Masterplan, entrambi con il fine "supremo" di chiudere il "nucleo storico" di Spinea (in pratica la via con il maggior transito di auto e meglio adibita al transito di 30 mila veicoli al giorno) per farne una piazza...a fianco delle già esistenti piazze Marconi e Fermi, fra la chiesa San Vito e Modesto e villa del Majno.
L'ultima edizione della Notte gialla della giunta Checchin proponeva di dirottare un senso di marcia di via Roma giù per via Matteotti (cosa fattibile sia con via Matteotti a doppio senso, che a senso unico).
Il Masterplan proponeva di dirottare il traffico di via Roma sul retro di villa del Majno per farlo sbucare in via Matteotti per girare intorno al quartiere Dante, da un lato seguendo via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, grazie anche alla realizzazione di una rotatoria in via dell'Unità che avrebbe comunicato direttamente con la rotatoria sopra l'ex-cavalcavia, vicino alla stazione dei treni (il primo progetto Masterplan prevedeva il dirottamento di tutti e due i sensi di marcia intorno al quartiere Dante, ovvero 30 mila veicoli, il secondo progetto Masterplan prevedeva il dirottamento di un solo verso di marcia lungo la rotatoria Matteotti-D'Annunzio-Bennari, ovvero 15 mila veicoli al giorno), distruggendo tra l'altro la circolazione locale e rallentando la percorrenza in via "Roma" per l'aumento delle cause generatrici del fenomeno "Stop and Go".



secondo progetto del Masterplan, incrocio fra via Roma dirottata sul retro
di villa del Majno e via Matteotti, nuovo asse viario per 15 mila veicoli diretti verso Mestre


Potrà questa ossessione per la chiusura di via Roma della politica locale (PD e PDL) a discapito di via Matteotti/quartiere Dante/via Capitanio, riunire e riappacificare i comitati cittadini.
Sembra di no leggendo articoli che omettono molti particolari della vicenda.
Ci fu fin da subito un innalzamento di scudi da parte di una parte di cittadini che non volevano la realizzazione del senso unico.
Errore: ci fu un'innalzamento di scudi da parte dei cittadini a seguito della realizzazione del senso unico, mai avvertiti dello stravolgimento che li aspettava; furono avvertiti i soli frontisti di via Matteotti della realizzazione del senso unico.
In seguito alla chiusura invece furono coinvolti i quartieri Dante/Alfieri ed in seguito via Capitanio.
Da non dimenticare pure la farsa della sperimentazione, con cui l'amministrazione comunale illuse i cittadini che subivano le modifiche che la situazione poteva essere ripristinata (in realtà semplice mezzo per guadagnare tempo e completare l'opera).
Da notare che la legge urbanistica regionale del Veneto, emanata dal 2001, specifica apertamente che i soggetti interessati alle modifiche di pianificazione territoriale e gli enti coinvolti devono essere ben informati dei progetti delle amministrazioni comunali per la trasparenza amministrativa.
Innanzitutto ci preme sottolineare che lo studio realizzato nel corso dell’ultimo anno e mezzo tiene conto esclusivamente della realizzazione della bretella sud (via Martiri-Via Capitanio), anche se non ancora realizzata, considerando inoltre l’eventuale collegamento con via Matteotti previsto nel P.R.G, ma dimentica la futura tangenziale nord, che dalla nuova stazione SFMR porterà in via della Costituzione a Maerne.
E' chiaro a tutti che la tangenziale nord non può rappresentare un considerevole sgravio del traffico in via Roma e men che meno risolvere i problemi al traffico locale fra i quartiere Dante-Fermi-Capitanio.
Individuando una rete primaria di traffico costituita una volta dai vecchi assi in via Fornase, via Roma e via Asseggiano, di queste solo via Roma è capace di supportare i 30 mila veicoli diretti ogni giorno a Mestre, la tangenziale nord si pone come via alternativa a via Rossignago per chi da Mestre-Chirignago fosse intenzionato a dirigersi a Maerne-Martellago o viceversa.
L'idea che la tangenziale nord, o via 11 settembre, non ancora completata, possa rappresentare un tratto alternativo a via Roma, era un cavallo di battaglia della giunta Tessari, con il quale giustificava la chiusura di via Roma dalla chiesa Santa Bertilla a villa del Majno.
Ciò se si discute di traffico passante, ma la creazione dei sensi unici in via Matteotti-D'Annunzio-Bennati ed il Masterplan, distruggevano anche le reti locali di mobilità fra i quartieri o di fuoriuscita dalla città (abitanti di Spinea diretti verso l'esterno del Comune o viceversa).
Può la tangenziale nord collegare i quartieri a sud ed a nord di via Roma? Ad esempio, un abitante di Fornase per arrivare al parco Nuove Gemme è costretto a passare per via Capitanio e poi per la rotatoria dei Bersaglieri, ultimo snodo che lega direttamente i quartieri a sud ed a nord senza far si che ci si debba immettere per un tratto in via Roma, oppure può passare attraverso il quartiere Dante, per vie residenziali a 30 km/h (limite mai rispettato da chi è costretto a transitare nel quartiere), e risalire impegnando via Roma (via D'Annunzio, via Bennati, via Unità), appesantendo il traffico con l'immissione e l'emissione del corso principale (fenomeno di Stop and go che rallenta il traffico sull'asse via Roma) per poi risalire al parco attraverso via Cattaneo, piazza Rosselli e via Buonarroti.
Una complicazione a dir poco assurda con emissione di maggiori quantità di CO2 per il maggior tragitto percorso in strade prive di spazi o marciapiedi o di una banchina tale da distanziare gli ingressi delle abitazioni dal traffico, e con l'interessamento interessamento di via Capitanio o del quartiere Dante, aree su cui da anni non è stato fatto nessuna opera di messa in sicurezza e nemmeno era prevista dalla giunta Tessari.
Come evidente, non viene interessata la tangenziale nord.
Questo è solo uno degli esempi dell'impatto che certi progetti hanno ed avrebbero avuto su una parte consistente dell'abitato di Spinea.

Evidenzio anche che la natura dei flussi di traffico è tale per cui non tutti i flussi di traffico possono essere eliminati o trasformati.
Si pensi per esempio alla mobilità verso il luogo di lavoro, necessaria ed ineliminabile, che fa passare ogni giorno cinque giorni su sette i lavoratori dalle reti residenziali alle arterie secondarie di scorrimento, ed in seguito alle arterie di scorrimento principale verso le principali direzioni di quartieri produttivi/industriali (Miranese, Mestrino, Marghera).
Per quanto riguarda la trasformazione del traffico, l'esempio tipico può essere rappresentato dalla necessità di viaggiare con l'auto per dirigersi con mobilità interquartiere verso i centri commerciali dell'area industriale a fianco del Villaggio dei Fiori, proprio per la possibilità di porre nel bagagliaio le varie borse della spesa non trasportabili in bicicletta e difficilmente trasportabili per lunghi tragitti a piedi.
Tale tipo di mobilità non può essere eliminata poichè andrebbe a discapito del centro commerciale e seppur contenuta non si può nemmeno pensare di dirottarla in assi già di per se carichi quale per esempio via Roma, con un complicato sistema di sensi unici fra i quartieri.
Già da questi esempi si comprende come la mobilità nel Comune di Spinea è qualcosa di molto complesso, e le soluzioni non possono favorire gli uni contro gli altri.

E se per l'autore del blog Comitato difesa ambiente e territorio di Spinea vi sarà uno spreco di 330 mila euro
...
LA SICUREZZA IN VIA MATTEOTTI NON VIENE GARANTITA NELL'ULTIMO TRATTO
I dati della ricerca, che semplificando portano ad un’unica conclusione: quella della rimessa a doppio senso di via Matteotti per riportare alla normalità e sicurezza il traffico nella zona di Piazza Dante, non considera, a nostro parere, che l’ultimo tratto dell’attuale senso unico in via Matteotti, vede la carreggiata restringersi per mantenere la pista ciclabile;ovvero lo considera ma lo ritiene ugualmente possibile!
Questo particolare tratto di strada, non garantisce il passaggio di due macchine e diventa un punto molto pericoloso, che la soluzione della trasformazione in zona a traffico moderato 30kmh ed eventuale senso alternato, non ci sembra una soluzione percorribile;
Qui gli aspetti da evidenziare sono molti.
In primo luogo, non valuto se la cifra spesa sia congrua con i lavori effettivamente eseguiti, ma mi limito a notare che sin dalla prima settimana di chiusura di un senso di marcia in via Matteotti, molti cittadini protestarono.
Vi era quindi tutto il tempo di valutare con calma il rapporto: costi benefici, individuando quali criticità venivano risolte e quali accentuate.
Il fatto stesso che cittadini di altre strade limitrofe venivano coinvolte dalla modifica, pur essendo in condizioni di sicurezza peggiori, già questo avrebbe dovuto far ragionare un'amministrazione interessata ai problemi dei cittadini, più che alla pedonalizzazione di via Roma.

Ma in realtà non c'era nessuna intenzione di tornare indietro, ed anzi la creazione del senso unico per i fini del progetto Masterplan era un obbligo a cui i cittadini non dovevano opporsi, perchè per Tessari la vittoria alle elezioni comunali con il Masterplan nel programma valeva più di qualsiasi referendum sui problemi generati alla mobilità (più o meno diceva che era il suo referendum) dalle soluzioni adottate ad uso del Masterplan stesso.
Si può anche notare come per tutto il tratto che va dalla rotatoria dei Bersaglieri fino a via Matteotti-Cattaneo, le strade che si immettono in via Roma hanno l'obbligo di svolta a destra.
Invece per via Alfieri, pur sbucando in un incrocio insicuro in via Roma, anche per la vicina fermata degli autobus, pur non avendo un collegamento diretto con i quartieri a nord di via Roma, pur avendo vicine le rotatorie della Stazione dei treni (capaci con un giro di reimmettere nell'altro verso di marcia di via Roma) si decise di realizzare una rotatoria per il servizio GiroSpinea, costretto a passare per via Alfieri.
E proprio questo aspetto risulta fra i più curiosi, riguardo ad una via, priena di problemi, quando tutt'intorno venivano realizzati piste ciclabili, marciapiedi, ed opere per la sicurezza di pedoni-ciclisti, ovvero l'insensatezza di dover utilizzare il servizio Girospinea su una via dove un esiguo numero di passeggeri, anche perchè scarna di marciapiedi e piazzole di sosta per pedoni/autobus, costretti a sostare dove sfrecciano le auto, quando tutt'intorno venivano proprio realizzati marciapiedi, piazzone e piste ciclabili.

Via Matteotti presenta una breve strozzatura, per un tratto inferiore rispetto all'intera via Capitanio od ai problemi più diffusi di via Alfieri (via Martiri, spece nel tratto di confluenza della "Y" serve il quartiere Villaggio dei Fiori e non è stata coinvolta direttamente dalle modifiche apportate a via Matteotti).
Via Matteotti, in tutta la sua lunghezza presenta corsie adeguate al traffico di arteria di scorrimento secondaria, proprio come via Martiri e da via Roma fino a via Sarpi presenta da sempre un larghissimo marciapiede utilzzato da pedoni e talvolta ciclisti, dove si affacciano vari negozi, ed una linea di parcheggi ed una banchina in terra di circa mezzo metro (a volte vi venivano parcheggiate le auto).
L'unico tratto critico di via Matteotti è pari a circa 200 metri, fra via Sarpi e via D'Annunzio, dove la strada si restringe, pur mantenendo lo spazio per definire due corsie, ma con scarsi spazi laterali dovuti alla lotizzazione incongrua di alcune case, più estesa rispetto agli altri frontisti.
Tale tratto critico è inferiore rispetto alla lunghezza di via Alfieri o via Capitanio.
Dal DM 30 novembre 1999 n°557: le piste ciclabili hanno larghezza pari a 1.50 metri; tale larghezza è riducibile a 1.25 metri nel caso in cui si tratti di due corsie contigue per una larghezza complessiva minima pari a 2.50 m; per le piste ciclabili in sede propria (non semplicemente disegnate sul sedime stradale con delle righe) la larghezza della pista ciclabile può essere ridotta per un tratto limitato, segnalato, pari a 1 metro.

La larghezza della pista ciclabile in via Matteotti è pari a due metri, un metro per senso di marcia e la leggera curvatura dell'asse di via Matteotti, nonchè lo spazio lasciato da alcune abitazioni del tratto critico di 200 metri più rientranti, danno la sensazone che la pista ciclabile abbia dimensioni maggiori proprio nel tratto critico che nella parte provvista di marciapiedede sull'altro lato (fra via Roma e via Verga).
Tuttavia, percorrendo a varie ore della giornata la pista ciclabile, ci si rende conto come gli incroci fra ciclisti nei due sensi di marcia sulla pista ciclabile, siano esigui e nella maggior parte si sviluppano fronte ai negozi attrattori di pubblico fra via Roma e via Verga, piuttosto che nel tratto critico di via Matteotti.

Da ciò si nota anche un'altra incongruenza: il traffico ciclopedonale sottostà alle medesime regole di percorrenza imposte alla viabilità ordinaria, mentre in via Matteotti, l'uso della pista ciclabile fu considerato a doppio senso non segnalato, mentre la circolazione nell'asse viario è a senso unico!
Le piste ciclabili realizzate in via D'Annunzio (pista ciclabile in sede stradale non propria di 1-1.5 metri) e via Bennati (pista ciclabile di 1 metro o parcheggio con alberi + marciapiede) infatti inducono a pensare che anche per la biciclette sussista l'obbligo di rispetto del sistema rotatorio di sensi unici così come previsto dal codice della strada.
Questa considerazione porta tra l'altro ad un'altra idea, ovvero al fatto che non necessariamente la circolazione su pista ciclabile deve essere posizionata a ridosso di un asse di scorrimento primario o secondario, ed anzi molto più sicuro, specie laddove si vanta mancanza di spazio sull'asse stradale è la separazione del luogo adibito al transito di veicoli da quello adibito al transito di ciclisti.

Infine molto più interessante sarebbe discutere se una pista ciclabile, posta volutamente non in area 30Km/h, ma a fianco di una strada secondaria di scorrimento presenti una valenza urbanistica superiore alla distruzione della rete di scorrimento secondaria (vie che collegano i quartieri dove sono ubicate le strade residenziali) o primaria (vie che passano per il Comune e indirizzano verso le destinazioni di maggiore interesse per la mobilità, facendo transitare in modo fluido anche il traffico passante non residente).
Perchè questo è il problema sorto con l'intervento, e che capiterebbe se si procedesse con la chiusura di via Roma, ovvero della più grossa e ben dimensionata arteria della rete principale di traffico di Spinea, senza realizzare una alternativa adeguata.
Dato quindi che il flusso di traffico di autoveicoli non si annulla creando sensi unici, bensì deborda inequivocabilmente nell'intorno, coinvolgendo costantemente sempre più aree, la soluzione non può essere espandere il problema.

BISOGNA VALUTARE ANCHE IL PROBLEMA DEI COSTI
In un momento particolarmente difficile per le già esigue possibilità economiche del Comune, per trovare risorse economiche da mettere in campo per demolire le aiuole che dovranno essere rimosse, come anche i parcheggi a pettine, saranno sotratte giocoforza da qualche altro intervento magari più importante, rammentando che l’opera è già costata parecchio alle tasche dei cittadini.
Inoltre non ci sembra che lo studio, poichè la simulazione a quanto pare abbisogna, per essere avvallabile, di dati rilevati e non quindi semplicemente ipotizzati, abbia però dovuto tener conto dell’effetto della bretella in costruzione in via Martiri.-via Capitanio, tanto da consigliare la soluzione del senso unico da nord a sud in via Capitanio, come assolutamente inevitabile, ma senza analizzare e prevedere che ciò comporterà un peggioramento di grave appesantimento del traffico in via Capitanio nel tratto fino a Fornase e di conseguenza in Via Mion per il flusso di macchine che opterà per la direzione di via Roma.
Attualmente parte delle auto che passano dal Villaggio dei Fiori al quartiere Fornase, attraverso via Capitanio, non coinvolgono via Mion, la quale presenta adeguate corsie ed in alcuni casi il marciapiede, bensì coinvolgono via Solferino e via Fregene.
Di queste, via Solferino presenta i problemi maggiori, dato che manca di spazio adeguato per tracciare la linea di mezzaria, e si presenta con una pista ciclabile di circa un metro semplicemente disegnata con delle linee pur rappresentando l'unione fra il popoloso quartiere villaggio dei Fiori e l'asse/quartiere di via Capitanio.
La tangenziale sud potrebbe giovare a via Solferino, sgravandola di parte del traffico che vi transita.

BISOGNA INVECE DISINCENTIVARE I VEICOLI A PASSARE PER IL CENTRO
Pertanto a nostro parere lo studio andrebbe continuato con le simulazioni delle nuove arterie con una valutazione e ricerca di soluzioni che portino a ricercare scelte sostenibili di disincentivazione dell’attraversamento dell’asse di Via Roma, sia da parte dei cittadini di Spinea in uscita e in penetrazione, e anche da parte dei cittadini di altri comuni, così come invece proposto negli elaborati degli studenti dell’IUAV presentati nello scorso mese in sala consigliare.
Una opinione molto interessante, poichè per esempio l'incrocio di via Matteotti permette al traffico inter-quartiere di attraversare via Roma senza impegnarla, mentre il sistema di sensi unici creato da Tessari-Simionato, aumenta proprio il numero di autoveicoli su via Roma.
Si pensi per esempio al quartiere Fermi, chiuso fra il tratto intasato di via Roma ed il senso unico di via Matteotti assieme al quartiere Dante divenuto rotatoria verso via dell'Unità, chiusa e con sbocco in via Roma per entrambi i sensi di marcia (senza rotatoria, la quale è stata posta su via Alfieri caricando così via Tommaseo ed il tratto critico fra piazzetta Dante e l'eficio Cisettantasette).
Ma in realtà questa opinione del tutto analoga a quanto sostenuto proprio da Tessari e dal consigliere all'urbanistica Simionato, manca anche di buonsenso.
Il traffico esiste perchè è necessario ad uno scopo, motivo che ne definisce anche la destinazione cittadina; chiudere le varie vie di transito od ostacolarle con mobilità dolce (sensi unici, dossi, avvicinamento fra pedoni, ciclisti ed automobili) non favorisce l'eliminazione del traffico (la necessità di uno scopo sussiste indipendentemente dalle condizioni di viaggio), così come non dirotta gli automobilisti in una strada eccezionalmente distante dalle vie di transito per l'asse Mirano/Mestre.
Inoltre l'amministrazione Comunale ha l'obbligo di redarre un Piano Urbanistico dei Trasporti dove si evidenzino le vari reti di mobilità, quella primaria, quella secondaria e quelle residenziali, ben dislocate rispetto al tessuto urbano, specie facendo attenzione a non mescolare in modo confuso le piste ciclabili con le arterie più trafficate, generando così situazioni di conflitto fra pedoni-ciclisti e autisti, situazioni che generano un rallentamento del traffico nelle vie principali (es: fenomeno di stop and go) ed un aumento della casistica di incidenti (s pensi a quelli verificatisi fra ciclisti della pista ciclabile di via Matteotti e autisti fuoriuscenti dalle vie laterali Sarpi-Verga-Bruno costretti a permeare attraverso queste stradine per accedere al quartiere chiuso Fermi senza passare per via Roma - esempio1, esempio2).
La realtà infatti non è che si vuole fluidificare in modo coerente il traffico passante sull'asse di via Miranese così come fatto a Chirignago ed al Graspo de Uva con l'eliminazione dei semafori e la realizzazione di rotonde, la realtà è che si vuole creare una nuova piazza con via Roma fra la Chiesa e i privati di villa del Majno, probabilmente per il rilancio dei negozi di via Roma, forse per invidia della "movida" di Mirano, il tutto scaricando il problema dei 30.000 veicoli passanti per via Roma in qualche altra area di Spinea, senza un reale piano intercomunale di collaborazione fra Mirano, Spinea e Venezia/Mestre (si pensi al progetto PAES 202020 citato recentemente come causa per spostare il traffico da via Roma sulla tangenziale nord), riducendo il più possibile le compensazioni che andrebbero date ai cittadini che dall'oggi al domani si troverebbero a vivere non più in un'area residenziale, ma in una caotica ed altamente trafficata.
Questa ipotetica percorrenza alternativa, al momento esiste basta solo sensibilizziare e indirizzare i veicoli verso la Provinciale e verso il casello autostradale gratuito di Oriago per arrivare a Mestre o per altre destinazioni.
I cittadini proveniente da fuori comune per le tratte direttrici SM di Sala- Mestre e viceversa, hanno ora questa alternativa , adesso di molto migliorata con i lavori di ampliamento, che consente ai veicoli in tempi brevi il raggiungimento del casello e della direttrice per Oriago-Marghera- Venezia.
Vanno studiati quindi sistemi dissuasivi con passaggi pedonali rialzati, che interrompano in più tratti via Roma con la trasformazione del centro in zona a traffico moderato Z.T.M a 30Kmh con controlli severi.
Vanno messe in campo campagne di informazione mediatica con i sistemi tradizionali e via internet, con la collaborazione dei comuni viciniori che devono essere coinvolti con l’obiettivo di sensibilizzare e convincere gli automobilisti a scegliere, per arrivare a Mestre, percorsi alternativi.
Previo che l'idea di dirottare il traffico verso Marghera è buona, specie nella proposta di fare informazione, la previsione del risultato è più complessa di quanto ipotizzato, poichè il luogo di destinazione preferenziale è proprio Marghera, area che sviluppa non poche code e non poche difficoltà di comunicazione con il resto di Mestre/Venezia o aree limitrofe (per esempio i supermercati Marcon-Zelarino o l'Ospedale di Mestre dalla parte opposta a Marghera rispetto l'asse della Miranese), specie dopo la realizzazione a Mestre di varie Zone a Traffico Limitato (ZTL), aree mal segnalate ed in continua espansione che hanno mietuto numerose vittime/multe.
Specie in risposta a chi vede le ZTL come un efficace mezzo di riduzione del flusso di traffico, risulta importante segnalare che, pur attivando le ZTL a Mestre quale fattore di disincentivamento al transito in auto, e quindi riduzione del numero di veicoli di passaggio per Spinea-Chirignago, non si evidenziano significative riduzioni di traffico sull'asse della Miranese/via Roma.

Tuttavia l'idea di dirottare il traffico verso Oriago-Marghera rimane pur sempre lodevole, perchè è uno di pochi casi in cui, con una via di comunicazione che si fa carico del traffico provinciale, ovvero via Miranese (si osservi a riguardo la tavola della mobilità del PTRC provinciale, che la considera senza chiusure, intoppi o piazze pedonali lunghe un chilometro davanti villa del Majno, come una rete di scorrimento secondario provinciale fra i Comuni del Miranese-Padovano), si ragiona giustamente a livello intercomunale, così come si presenta il problema di via Miranese, via Roma: alta densità di traffico in quasi tutti i comuni toccati da Mestre a Santa Maria di Sala/Vigonza, passando per Chirignago, Mirano e Spinea!
Quindi la soluzione ad un problema globale è più saggio trovarla a livello globale, magari creando un'arteria alternativa fuori dai centri abitati da Vigonza/Santa Maria di Sala a Mestre, la quale diluisca il traffico sull'asse portante, piuttosto che chiudere via Roma solo a Spinea nell'intorno di villa del Majno, presupponendo che il traffico percorra svariati chilometri in più verso la poco conveniente "tangenziale nord".

Per quanto riguarda la sicurezza della zona Piazza Dante, via Matteotti, a nostro parere si può benissimo lasciare via Matteotti a senso unico e per risolvere il problema della messa in sicurezza del quartiere Dante, delimitare dalla 7.00 alle 11.00 e dalle 17.00 alle 20.00 quella zona a traffico limitato ZTL ai soli residenti, in modo da dissuadere gli automobilisti a entrare nel quartiere Dante per via Alfieri, obbligando gli automobilisti della direttrice Fornase centro a percorrere Via Bennati fino all’intersezione di via Unità.

Questa soluzione perfettamente in linea con quei consiglieri del PDL che in seduta del Comune chiedono per quale motivo a Spinea si facciano meno multe agli automobilisti che a Mirano o Mestre (entrambe dotate di ZTL), rende quasi d'obbligo chiedersi, perchè il Comune in passato abbia speso ben 330 mila euro per mettere a senso unico via Matteotti.
A che pro...bastava una ZTL?!
Certo con una tale soluzione i clienti non residenti/frontisti dei negozi in via Matteotti avrebbero dovuto pagare una multa per fare un acquisto... o chiedere al negoziante l'invio del permesso di transito via posta per transitare nella ZTL in dato giorno/ora. Oppure si sarebbero trovati nella situazione tragicomica di dover accedere a Piazza Fermi da via Matteotti per lasciare l'auto e dirigersi al Municipio per richiedere un permesso per accedere alla ZTL di via Matteotti.
A Mestre hanno attivato anche le ZTL a tempo, lasciando per alcuni quartieri un piccolo spiraglio di accesso per negozi e banche, una vera mannaia per gli automobilisti, con multe di centinaia di euro che vanno a gravare sui bilanci famigliari delle persone più disparate, dai più ricchi ai più poveri.
Analogamente i figli dei genitori anziani residenti nell'area avrebbero dovuto usufuire di permessi di transito, così come tutte le piccole imprese chiamate a svolgere interventi in casa (idraulici, elettricisti, imbianchini, ...).
Da notare che i negozianti di via Matteotti (tabaccheria esclusa), si sono lamentati del calo delle vendite per la cattiva visibilità che il sistema di sensi unici crea, pur aumentando i parcheggi....figuriamoci con una ZTL.

Ma anche non curandosi di questi aspetti che rinfocillano le casse Comunali proprio come evitare spese di 330 mila euro per un intervento che non risolve, ma semplicemente sposta i problemi, qual è l'evidenza della creazione di un sistema di ZTL che coinvolga via Matteotti, ed il quartiere Dante, via Bennati esclusa?... che viene impegnata via Capitanio, che grazie alla rotatoria dei Bersaglieri è l'unico punto rimasto per smistare il traffico fra i quartieri a sud ed a nord di via Roma senza impegnare la stessa.
Ma coinvolgendo anche via Capitanio nella mega ZTL dei quartieri a sud di Spinea? il risultato è l'evidente spostamento di traffico dalla rete di scorrimento secondaria, in via Bennati-Unità ed inesorabilmente in via Roma, ovvero in una via già intasata di per se, che andrebbe sgravata e non appesantita del traffico di altre aree di Spinea, specie se questi fuoriescono da una via laterale a via Roma (via Unità) con possibilità di svolta in entrambi i sensi di marcia (aumento del fenomeno Stop and go), per le ovvie conseguenze della chiusura del transito diretto nell'incrocio fra via Matteotti e via Cattaneo.

Quindi dato che non si può nemmeno procedere al contrario, ovvero creare ostacoli in via Roma (od altre soluzione di mobilità dolce) per far defluire altrove il flusso ineliminabile di traffico, laddove a Spinea, attualmente, non esiste nessun altra strada con la capacità di transito di via Roma che colleghi le direzioni di interesse, così come fa gli assi di via Miranese/via Roma, quindi manca completamente la possibilità di portare avanti l'idea di chiudere in modo permanente via Roma, così come previsto dal Masterplan (dirottamento delle auto di via Roma sul retro di villa del Majno e quindi in via Matteotti) o così come si prova con le Notti Gialle / mercatini di Natale, sarebbe il caso di smetterla di sostenere cattive soluzioni urbanistiche adottate in disaccordo di una parte della popolazione, con fini ultimi ben diversi da quelli transitori rimasti.


domenica 7 giugno 2009

Lavori dell'ultimo giorno

Pochi giorni prima delle elezioni comunali, a Spinea sono partiti lavori di ristrutturazione un po' dovunque.

Decine di strade asfaltate in tutta fretta, rifacimento delle linee di carreggiata e della segnaletica orizzontale su strade nuove e vecchie, marciapiedi dell'ultimo minuto (per esempio quello vicino a via Bellini già presente ma lesionato dal tempo), chiusura dell'ingresso di via Alfieri da via D'Annunzio (un punto critico molto contestato dai residenti del quartiere Dante con il sistema dei sensi unici creato attorno all'abitato residenziale), 3 colonnine d'autovelox in via Alfieri-via Rossignago-via Fornase, 4 giganteschi televisori al plasma posizionati in alcuni punti (comune, farmacia, ...) per permettere agli abitanti di seguire i risultati elettorali.

Sembra insomma che all'ultimo momento siano venuti fuori tutti i problemi mai rilevati in 10 anni dall'amministrazione comunale (in effetti la maggior parte delle strade piene di buche, fessure e cedimenti erano decine d'anni che non venivano asfaltate...).
Le spese dell'ultimo giorno non è detto siano state previste nel bilancio dell'amministrazione uscente, da cui consegue che queste ricadranno sul bilancio della prossima amministrazione.
Se per esempio il marciapiede di via Bellini rientra nei consuntivi di spesa, dato che serve un'ordinanza ed un progetto per l'attuazione, schermi al plasma e asfaltature straordinarie in tutta probabilità non sono previste (in genere rientrano come spesa media annuale, ma se in 10 anni non è mai stato fatto nulla a differenza l'ultima settimana, la previsione sull'anno in base ai dati medi risulterà quindi sbagliata).
D'altro canto gli abitanti del quartiere Dante hanno potuto riassaporare il piacere di essere nuovamente un quartiere residenziale (anche se passano ancora camion di varia portata da via Roma verso Fornase, attraverso le vie residenziali).
L'aver messo in opera dei lavori di costruzione sull'ingresso di via D'Annunzio fa pensare che chiuderanno l'ingresso tanto contestato dagli abitanti di via Alferi.
In realtà la lentezza con cui stanno costruendo quanto progettato è simbolo che si vuole far passare le elezioni prima della realizzazione dei lavori.
Ciò che stanno realizzando è infatti una doppia aiola, atta a creare un percorso a con doppia curva che "teoricamente" dovrebbe disincentivare il passaggio degli autoveicoli.
Quindi è del tutto falsa la voce secondo la quale verrà chiuso ingresso da via D'Annunzio.
D'altra parte se veramente fosse chiuso il transito appena descritto che senso avrebbe posizionare in via Alferi un box per gli autovelox?
Nessun senso.
Infatti molto più sensato per un Comune che spende e spandem soprattutto a ridosso della campagna elettorale, è costringere il traffico in zona residenziale, dove il limite di velocità in zona30 può scendere a soli 30K/h e le multe possono quindi aumentare di numero e di portata (da eccesso di velocità per 5-20km/h a valori di eccesso di velocità di 20-40-50km/h a cui corrispondono considerevoli aumenti delle sanzioni ed anche il ritiro della patente).
Quindi si spiega per quale motivo via Alferi debba necessariamente sorbirsi traffico non residenziale, o per quale motivo via Rossignago, percorsa in genere a 50-80lm/h, veda ora un cartello di limite di velocità a 30km/h proprio in prossimità del box dell'autovelox (tutto il resto della via ha un limite di 50km/h).

Quanto alle asfaltature dell'ultimo minuto...forse si vuole far credere che l'amministrazione uscente è il cosiddetto "governo del fare".
In realtà opinione del tutto personale è il "governo del fare male".

lunedì 4 maggio 2009

Tessari tris...


No Grazie
.

Non ho mai avuto intenzione di esprimere opinioni politiche, ma a seguito dell'ostruzionismo pro-lista civica Tessari da parte del coordinatore provinciale del PDL Dalla Tor, me la sento di offrire la mia opinione, certo una goccia nell'acqua.

In fin dei conti dopo anni di promesse (vedi quelle fatte agli abitanti di via Asseggiano, vedi le interviste con giornali riguardo al posizionamento di semafori limitatori dell'ingresso dei veicoli nel comune, ...), rimandi (esempio: 30.000 veicoli fuori centro, vedi la costruzione della piscina), incompetenze (esempio: vedi cattiva gestione della pianificazione territoriale e lo spostamento di traffico in zone residenziali, l'inefficienza lavori incomprensibilmente fatti troppo presto laddove non ve ne era la maggiore necessità rovinando un equilibrio storico di transito dei veicoli, ...), conti in rosso (vedi crollo finanziario non previsto ed esposizione con due progetti per una buona metà con un finanziamento derivato dalla costruzione di appartamenti...in un momento di crollo della bolla speculativa dell'immobile) è ovvio che sia a favore di un processo che migliori la qualità delle idee che comanderanno il comune, l'amministrazione del futuro di Spinea.
Ciò non è rivolto solo al PDL, bensì a tutto il panorama politico italiano e locale vecchio e nuovo.
Ovviamente chi è uscente ha maggiormente i riflettori puntati contro, dato che il suo operato condiziona il tempo attuale.
Quindi certo, chi non era al comando può con estrema facilità criticare, ma è altresì vero che chi era al comando poteva nei meccanismi comunali assumere sempre e solo le scelte corrette e giuste per ottenere la mano vincente, l'asso pigliatutto, la giocata giusta al momento delle elezioni comunali.
Quindi se da un lato alcune piccole scelte sono state corrette e condivise da tutti (costruzione di un impianto a pannelli solari, rinnovamento telematico comunicativo che ha fatto vincere alcuni premi al comune), nella politica e gestione tradizionale il giudizio non può che essere negativo, vedi come sia stato umiliante per i nostri concittadini l'apparire in una rete televisiva nazionale e decine di forum internet non per i pregi del comune, bensì per i difetti (il caso della "Sexy Vigilessa").
Ricordando quindi le affermazioni dette nel 2007 in uno dei primi post con cui è stato aperto questo blog: "il referendum popolare c'è stato quando mi avete votato"
non posso esimermi dall'offrire un'opinione del tuto personale: Rinnovamento!

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.

Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013