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martedì 14 agosto 2018

Issam sul protezionismo verso le bici elettriche a basso costo

Issam parla del protezionismo verso le bici elettriche a basso costo prodotte in Cina, con imposizione di una tassa doganale da 100 euro nelle misure anti-dunping emanate il 18 luglio 2018.

domenica 5 agosto 2018

La bolla del bikesharing in Cina

Ecco un video delle discariche di biciclette abbandonate della bolla del bikesharing in Cina, documentato da Wu Guoyong.
Perchè riportare il fallimento del bikesharing in una immensa nazione che all'apice dell'industrializzazione era ricordata per le masse di cittadini che si muovevano in bicicletta?
Probabilmente per notare come la prudenza debba smuovere le scente di un'amministrazione, specie quando pensa che la popolazione sia d'accordo nel modificare radicalemtne la viabilità dell'intera città.
Non sembre la popolazione segue talune decisioni amministrative, nemmeno in paesi che l'informazione italiana descrive come non liberi.
Lo spreco di risorse è visibile nelle immagini di Wu Guoyong riprese con un drone.
Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra partecipazione a FIAB.

domenica 29 maggio 2016

Francia paga chi va in bicicletta

Per ridurre le emissioni e spingere le persone ad utilizzare la bicicletta per tragitti quotidiani, come il percorso casa-lavoro, la Francia ha deciso di pagare un prezzo fisso per ogni chilometro percorsoin bicicletta dai suoi cittadini.
Si veda l'articolo di ottobre 2015 su Repubblica, Wired, od il Correre della Sera...
Il chilometri percorsi possono essere verificati con una semplice applicazione per smartphone, connessa ad internet e con servizio GPS, un po' come WeCity, basta solo ricordarsi di avviare l'applicazione prima di partire ed all'arrivo.
La cifra pattuita dal governo francese è di 25 centesimi al chilometro.
Facendo due conti, se il tragitto casa-lavoro consta di 5 km per andare e 5 km per tornare (nel caso di abitanti di Mirano potrebbe essere anche di 15-20 km per singolo tragitto), 10 km al giorno verrebbero retribuiti 2,5 euro, come un biglietto del treno, cifra apparentemente irrisoria nel singolo giorno.
Tuttavia, considerando 24 giorni lavorativi al mese, la cifra ottenuta risulterebbe di 60 euro mensili, 720 euro l'anno, in uno Stato dove si pensava di rilanciare consumi ed economia con un finto bonus una tantum di 80 euro, non legato ad alcun comportamento corretto da parte dei cittadini, se non il voto di scambio.

Il guadagno per lo Stato italiano è valutabile in riduzione delle emissioni di CO2, rientro nei parametri di riduzione delle emissioni per il 2020, miglioramento della salute dei cittadini con minori costi per la sanità, rilancio di un settore ai minimi da decenni, riduzione della necessità di importare prodotti energetici da paesi esteri (petrolio od energia elettrica).

sabato 30 aprile 2016

Elettori colpiti dalla mobilità dolce

E' iniziata la realizzazione del nuovo tratto di pista ciclabile in via Roma a Spinea, dal precedente tratto, fino alla stazione degli autobus ACTV vicino alla chiesa San Vito e Modesto, fino a via Unità, dove è presente il sottopassaggio per la stazione dei treni.
Lo spostamento della fermata dell'ACTV nella sede di via Roma anzichè fuori del verso di marcia ed il restringimento delle corsie di via Roma, specialmente le due corsie presenti a fianco della chiesa San Vito e Modesto (svolta a sinistra verso il senso unico di via Matteotti, doppio senso per il solo parcheggio di piazza Marconi, e svolta dritta-destra verso via Roma o via Cattaneo), provoca pesanti rallentamenti alla circolazione, specie nelle ore di punta (traffico passante di lavoratori da e per Mestre-Venezia), con code che si prolungano anche nella rotatoria dell'ex-cavalcavia (con pesante aumento delle emissioni).

Una soluzione per evitare la coda sarebbe percorrere la nuova via 11 Settembre (accesso a via Rossignano intasando Asseggiano od a via Buonarroti, tramite via Cattaneo), sogno di delocalizzazione del traffico a nord di Spinea da parte della maggior parte dei partiti politici del comune, eppure la maggior parte degli autisti preferisce mettersi in coda per via Roma, infischiandosene del proclama politico spinetense di portare fuori il traffico di 30 mila veicoli passanti, scaricandolo nei quartieri a nord, richiusi come Crea fra le opere di interesse strategico (a sud per Crea, camionabile, Passante di Mestre e ferrovia, a nord per i quartieri di Asseggiano, ferrovia e tangenziale nord, alias, via 11 settembre+tratto da ultimare, alias Rossignago Bis).

Sulla Tangenziale  Nord regna da anni la più totale confusione, fra chi la indica come valvola di sfogo fra via Miranese-via Roma dall'ex-cavalcavia fino a Mirano (abitato che si trova 2 km a sud rispetto dove la tangenziale nord si innesta, ovvero la provinciale che collega la Fossa con Maerne), chi la spacchetta in via 11 settembre e il tratto da realizzare per ridurne la lunghezza relativa da percorrere, ma almeno finalmente viene indicata come via alternativa alla larga via Rossignano, strada dotata di svariati dossi, marciapiedi separati dalle corsie, un box autovelox e due finti autovelox limitatori di velocità.
La strada non manca di creare attriti fra i vicini... vicini che a quanto pare non si son accorti che l'intento del comune di Spinea è quello di chiudere via Roma che fa da collegamento fra lavoratori e posti di lavoro fra gli abitati del miranese e quelli di Chirignago-Mestre.
In altre parole gli intenti sono ben più sofisticati che scaricare 30.000 auto ad un quartiere periferico a cavallo fra il comune di Spinea e la municipalità di Chirignago, togliendo così almeno 30 mila persone che transitano ogni giorno da davanti i negozi del centro di Spinea, lungo via Roma 300 giorni l'anno, per avere una zona pedonale da utilizzare durante le festività annuali (vedasi "Notte Gialla").

Eppure la pista ciclabile di via Roma, che fino ad ora ha semplicemente eliminato una serie di parcheggi a servizio degli esercizi commerciali nell'area interessata dal progetto della "Piazza Lunga un Chilometro" ed ha sollevato polemiche da chi inquina meno utilizzando uno scooter, ha una duplice utilità: da un lato creare un percorso sicuro verso la stazione dei treni di Spinea in larga parte utilizzata da una parte degli abitanti di Spinea-Chirignago per andare a lavoro a Mestre-Venezia, previo che poi nessuno verificherà un aumento delle biciclette parcheggiate a ridosso della stazione, e dall'altro lato permette di intervenire su una strada, via Roma che negli ultimi anni ha sviluppato un certo numero di incidenti fra auto e ...pedoni negli attraversamenti di via Roma o qualche scooter nelle svolte.

In effetti il problema vero è che all'ultima domenica ecologica hanno partecipato in cinquemila
vista la presenza della nuotatrice pluripremiata Pellegrini... ma poi, in un comune di circa 28 mila persone ed un interland con un maggior numero di persone coinvolte dalle scelte urbanistiche del comune di Spinea, solo qualche centinaio ha partecipato alla biciclettata indirettamente a sostegno delle scelte urbanistiche e della politica della maggioranza del comune.
Si evidenzia quindi il classico mistero italiano di partiti eletti con programmi elettorali che alla fine non hanno seguito da parte degli elettori nella loro vita quotidiana, se non peggio trovando ostacoli.

Nel frattempo la "tangenziale nord", alias Rossignago Bis, da mesi è chiusa, con le luci accese tutte le notti a sprecar corrente elettrica, nell'attesa del completamento di alcuni lavori per la creazione del guardrail.


sabato 5 luglio 2014

Notte Gialla 2014

Al via la Notte Gialla, la manifestazione indetta dal comune per la prima giornata di sconti nei negozi e negli  esercizi commerciali.
La manifestazione prevede anche quest'anno la chiusura di una delle più performanti strade del comune per il deflusso libero del traffico veicolare, attirando tra l'altro migliaia di auto in aggiunta con persone in arrivo da paesi vicini.
Anche quest'anno la manifestazione entra in contrasto con i proclami degli ultimi due sindaci succedutisi a Spinea, i quali dal 2007 asseriscono di riuscire a dirottare il traffico sulla tangenziale nord (e sud?!) e via 11 settembre 2001, liberando il centro di Spinea per renderlo pedonabile.
Ebbene, la Notte Gialla attira migliaia di auto proprio in quel "centro" di Spinea rappresentato dal quartiere Fermi, chiuso da una serie di sensi unici creati sul vicino quartiere Dante, per cui si deve passare in un ambito residenziale "Zona 30" per avvicinarsi all'area della manifestazione.
Ricordo che il quartiere Fermi ha solo due accessi: via Roma stessa, che però viene chiusa ed un senso unico uscente (via Matteotti) bilanciato dalle stradine residenziali del vicino quartiere Dante (via Alfieri, via Bennati, via Sarpi / Verga / Bruno) o di via Capitanio.
Chiudendo via Roma salta in questo modo il traffico locale, costretto unicamente a passare per strade secondarie (via Alfieri, via Bennati, via Buonarroti, via Capitanio), e il traffico intercomunale che per ora non può che incanalarsi sulle stesse strade alternative appena citate per poi raggiungere via Roma/Miranese all'altezza delle rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Ma un altro elemento contrasta con una governance del comune (più associazioni di sostenitori a tema) che da 6 anni propende per la mobilità dolce o ciclabile come ulteriore motivazione per chiudere un chilometro di via Roma (Piazza lunga un chilometro): la Notte Gialla attira uno scarsissimo numero di ciclisti.
Per giungere alla manifestazione la maggior parte dei visitatori preferisce l'uso dell'automobile di proprietà, piuttosto che l'uso di mezzi pubblici come gli autobus dell'ACTV, Girospinea, i treni dalle ben 2 vicine stazioni o la bicicletta, anche se arrivano da luoghi limitrofi come Mirano e Chirignago, ben interconnessi con Spinea con piste ciclabili recentemente costruite a spese del Comune.
Ovviamente l'ARPAV non fornisce i dati del PM10 fronte a tale evento ed i quartieri di serie B subiscono una manifestazione per ora limitata ad una giornata estiva / festiva, quando perlomeno non ci sono scuole aperte, traffico diretto a lavoro, ecc...
Non si hanno notizie di simili giudizi logici da parte delle associazioni pro-bicicletta del comune di Spinea, associazioni spesso politicamente vicine od anche sostenitrici del neo-eletto sindaco Checchin.

Prosegue quindi l'ironica realtà di fatto in contrasto con le chiacchiere della politica che nelle interviste o nei manifesti elettorali ama citare termini quali città partecipata, piste ciclabili e mobilità dolce.
Nella speranza che almeno i negozi del centro di Spinea riescano a far cassa in un tale periodo di crisi, tutto il resto è la solita Italia.

lunedì 13 gennaio 2014

Piste ciclabili e PAES, qualche cifra

Fra le linee d'azione del PAES, il punto M.006 prevede il potenziamento delle piste ciclabili a Spinea, creandone di nuove, congiungendo tratti di quelle esistenti.
La riduzione di tonnellate di CO2 prodotte prevista è pari a 78.4 tonnellate sulle 6950 tonnellate totali con tutti gli interventi previsti nel piano.

Già in passato s'era fatto notare in questo blog come la popolazione del miranese fosse poco interessata ad utilizzare le biciclette, con il fallimento della manifestazione organizzata dai Lions Club.
Nel frattempo le numerose clitiche sollevate per la realizzazione della pista ciclabile in via Roma spinsero vari soggetti ad un botta e risposta su newsletter del comune e lettere ai giornali, culminato nel sondaggio condotto dalla FIAB Spinea, che dimostrava come ai bambini piace andare in bici, a parte forse quando piove, fa freddo, fa caldo o c'è nebbia.
Di certo la FIAB potrà emulare il sondaggio con gli anziani, ma il problema sono quei 35-40 anni che stanno nel mezzo, in cui l'uomo adolescente ed adulto cambia mezzo di locomozione.
Il lavoro richiede infatti puntualità, possibilità di spostarsi in tempi rapidi verso mete non previste, possibilità di potar carichi, e non alterazione delle condizioni igieniche dell'individuo (correndo in bicicletta si suda piuttosto che utilizzare un mezzo di locomozione).
Quest sono solo alcuni degli ulteriori impedimenti che in tutta probabilità spingonoi residenti a non utilizzare la bicicletta come mezzo di locomozione.

Tuttavia la scheda d'azione del PAES riporta uno studio di stima del numero di abitanti che utilizzano la bicicletta come mezzo di locomozione: su circa 28 mila abitanti 687 ciclisti giornalieri



La stima delle emissioni viene quindi fatta sul numero di km di pista ciclabile per abitante, l'ipotesi di potenziamento che prevede quasi un raddoppio e le stime di crescita della popolazione (posta a circa 24 mila abitanti nel 2005).
Per il calcolo delle emissioni di CO2 prendendo spunto da vari studi derivati anche da altre città, si ipotizza un percorso di soli 2 x 2 km giornalieri (andata e ritorno), che in parte sovrastima gli anziani/bambini che in bicicletta si recano a prendere il pane od a scuola ed in parte sottostima i pur pochi ciclisti che escono dalla città (in uscita casa-lavoro).

Quindi passando dai 9 km di piste ciclabili previsti nel 2005 ai circa 15 previsti per il 2020 ad un costo stimato di 1000 euro al metro lineare (15-9 = 6km, circa 6 milioni di euro di previsione ) di pista ciclabile, secondo il calcolo adottato nel 2020 dovrebbero all'incirca raddoppiare i ciclisti per un totale di 1374 persone.

Un rapido conto mostra che ogni ciclista costerà 8733 euro in potenziamento di piste ciclabili, quanto un impianto fotovoltaico da 3 Kwp, capace di produrre una riduzione delle emissioni di circa 48 tonnellate di CO2 in 30 anni (533 kg ogni anno per 1 KWh elettrico prodotto da 1 KWp).
Dato che dal 2014 al 2020 mancano 6 anni, 533 Kg per 3 Kwp per 687 ciclisti (il solo incremento previsto con le nuove piste ciclabili dal 2005) per sei anni comportano una riduzione di 6594 tonnellate di CO2 rispetto le 78 tonnellate ottenibili con la medesima spesa in piste ciclabili.
La stima di riduzione delle emissioni potrebbe poi essere raddoppiata se il Comune nel regalare impianti fotovoltaici alla popolazione detraesse il 55%, di fatto a parità di spesa raddoppiando in questo modo il numero di impianti realizzabili/cedibili gratuitamente: circa 1526 impianti in 6 anni, su quasi 8000 case di Spinea, con una riduzione di 14640 tonnellate di emissioni fino al 2020).

A parità di spesa ecologicamente conviene di più regalare impianti fotovoltaici da 3 Kwp alla lotteria di natale, premiando i primi 114.5 classificati.

Questo risultato sconfortante in realtà non considera la riduzione degli incidenti comportata dalla creazione delle piste ciclabili, laddove ben costruite (quindi non come in via Matteotti ove si costringe il flusso di auto a uscire dalle vie laterali Sarpi, Verga, Bruno tagliando la strada proprio alla pista ciclabile per la creazione del senso unico).

lunedì 14 ottobre 2013

Pista ciclabile in via Roma

Si è conclusa la realizzazione della pista ciclabile in via Roma, una priorità per la giunta PD di Checchin alleata con altri partiti.
L'idea sostenuta anche da alcune associazioni e dal Lions Club prevede un progetto grandioso: creare una rete di piste ciclabili a cavallo di via Miranese (via Roma a Spinea) che colleghi i comuni dell'entroterra con Mestre-Venezia.
A tal riguardo sono state organizzate anche delle manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica al progetto.
Tuttavia pur coinvolgendo svariati Comuni con decine di migliaia di abitanti (Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...), l'interesse dei cittadini è risultato alquanto scarso (vedi La Nuova Venezia 13 maggio 2013 pag.13 - in 300 con Bicincittà a scoprire il miranese).
Il problema di fondo di questa idea è l'interesse che i cittadini italiani delle aree interessate abbiano realmente all'opera.
Personalmente se ripenso alle mie biciclettate, quando ancora avevo tempo libero per farle, solo in rare occasioni ho percorso simili distanze: 1-2 volte a Mestre in bicicletta, 1 volta a Lido in migliaia di giorni e qualche decina d'anni di vita.
Molto più interesse l'ho avuto a percorrere il tragitto verso Mirano, per raggiungere il servizio di vendita di latte in bottiglia vicino alla piscina comunale, servizio da qualche anno arrivato anche in piazza Fermi e piazza Cortina alcuni giorni a settimana.
Prima che il la vendita di latte sciolto venisse offerto anche a Spinea passai in bicicletta per l'abitato di Crea, il sottopasso e le strade secondarie di Mirano, evitando i tragitti altamente trafficati e scegliendo i passaggi pedonali più sicuri per le aree con traffico pesante.
Solo in alcune occasioni percorsi via Roma/Miranese, usufruendo degli spazi pedonali quasi sempre vuoti, separati con aiola dal traffico a motore e larghi tanto da permettere la circolazione di biciclette e pedoni in sicurezza.

Altri punti dove casualmente ho avuto interesse a dirigermi sono stati: la strada privata di servizio a fianco del Passante di Mestre fra Crea, Mirano e Martellago; le via che fra campi a nord di via Rossignago porta verso Martellago; la riva del taglio verso Marano e Mira ed in parte il rientro a Spinea attraverso l'abitato di Borbiago, anch'esso servito da una pista mista ciclo-pedonale separata dalla strada e larga per il flusso di pedoni e biciclette. 

Quello che credo si possa dedurre percorrendo quei tragitti a fronte delle decine di migliaia di abitanti dei vari Comuni interessati, è lo scarso interesse della popolazione per tali opere (per capirsi percorrendo quei tragitti vidi un'infinitesima parte dei 28 mila abitanti di Spinea), diversamente da associazioni di ciclisti che invece esaltano tale mezzo di locomozione, come se tutti i cittadini dei Comuni lo utilizzassero.
Quindi forse si può presupporre un bilancio difforme fra lo scarso interesse del pubblico, le associazioni che votano questo o quel partito politico perchè attui i loro progetti, facendone pubblicità nelle varie manifestazioni e la politica che in Italia troppo spesso con il gioco delle alleanze soddisfa più gli amici che il benessere cittadino in generale.

Diversa la questione per i negozianti fronte alla rete ciclabile, i quali, barattando eventuali parcheggi per una pista ciclabile che coinvolge in modo scarso gli abitanti della città, potrebbero vantare un calo di clienti.

Al di là della semplice logica statistica o delle blande considerazioni economiche, si deve però notare come la legge italiana (DM 30/11/99) per la creazione delle piste ciclabili favorisca la costruzione delle stesse, puntualizzando:
Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;...
c) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
Già da questi passaggi si evince come la norma voglia favorire la mobilità ciclabile, senza dimenticare l'incidentalità, l'interesse o l'aspetto economico, ovvero tre soggetti di eguale peso posti parimenti nel medesimo punto.

Prendendo ora in considerazione il terzo aspetto, gli incidenti sviluppatisi negli ultimi anni in via Roma, si può osservare come il traffico da 30.000 veicoli transitante aumenti l'incidenza di eventi dannosi al km per anno rispetto altre strade secondarie.
Questo è anche uno dei tanti motivi per non rischiare di inviare il traffico di via Roma in ambiti residenziali (per esempio spostandolo sul retro di villa del Majno e facendolo girare intorno al quartiere Dante così come previsto dal Masterplan o molto probabilmente farlo transitare per la "tangenziale sud" e risalire verso i quartieri residenziali verso il tracciato storico di via Roma/Miranese).
La normativa sulle piste ciclabili impone di valutare il numero di incidenti al Km per individuare le zone dove intervenire.... una semplice valutazione quantitativa.

Tuttavia andando ad analizzare in modo qualitativo gli incidenti sviluppatisi, si può notare come molti incidenti gravi si siano verificati al di fuori del tratto ove oggi è stata costruita la pista ciclabile in via Roma, alcuni come semplici tamponamenti fra veicoli (per esempio quelli dovute alle frenate improvvise dopo un dosso troppo vicino al segnale di precedenza, come sulla rotatoria fra via Alfieri e via Roma), alcuni fra auto e pedoni in attraversamento di via Roma, laddove mancava la visibilità (vedi vicino l'Hotel Raffaello) ed alcuni fra auto uscenti da vie laterali e moto/ciclisti sul tratto di via Roma.
La maggior parte degli incidenti ha coinvolto pedoni in attraversamento a via Roma.
Il motivo per cui non si registrano incidenti fra biciclette che percorrevano via Roma e auto sul medesimo verso di marcia è perchè in larga parte molti ciclisti fra villa del Majno ed i Bersaglieri utilizzavano il largo spazio pedonale per transitare quasi fosse un'area ciclo-pedonale, pur essendo sconveniente per la presenza di san pietrini.
Diverso è il caso fra villa del Majno e piazza Marconi per la presenza di una strettoia fra gli edifici che non lascia i medesimi spazi per pedoni e ciclisti.
Inoltre si ha poca incidenza fra le auto uscenti dalle vie laterali (da notare il vasto flusso di pedoni, auto e ciclisti diretti nella medesima area ove vi sono USL, Poste e Municipio) e il flusso ciclabile in via Roma per l'ampia visibilità presente in loco.
Il medesimo problema della conflittualità fra auto uscenti dalle vie laterali e ciclisti lo si è visto in via Matteotti, dove la realizzazione della pista ciclabile stessa ha spinto gli automobilisti a percorrere le vie laterali Sarpi, Verga, Bruno per accedere al quartiere Fermi diversamente da quanto avveniva precedentemente in cui l'accesso era diretto lungo via Matteotti.
Inoltre dalle vie laterali Sarpi, Verga e Bruno manca la visibilità per l'immissione nel senso unico di via Matteotti, tanto che uscendo con l'auto agli autisti capita spesso di invadere la pista ciclabile per mezzo metro di cofano prima di poter vedere se sopraggiungono ciclisti.
Negli ultimi anni questo aspetto mai risolto ha creato alcuni incidenti proprio fra auto e ciclisti in via Matteotti, laddove invece la pista ciclabile doveva avere lo scopo di proteggerli nella percorrenza di via Matteotti.

Ma i ragionamenti sulla creazione della pista ciclabile in via Roma possono andar ben oltre le semplici considerazioni di incidentalità, interesse del pubblico e del fattore economico.
Da anni in modo bipartisan chi ha la maggioranza in Comune propone l'idea di pedonalizzare vaste aree di via Roma, all'incirca fra la chiesa di San Vito e Modesto e villa del Majno o i Bersaglieri.
Quindi se quell'area è destinata a diventare pedonale, per quale motivo oggi si spendono soldi per costruire una pista ciclabile ?!

Questi progetti di chiusura di via Roma, sia per il vecchio Masterplan, sia per i progetti degli studenti dello IUAV (tentarono di ragionare anche su come collegare il centro con la stazione dei treni) o sia per il concorso di idee per piazza Marconi-Fermi hanno sempre ipotizzato di base che metà dei veicoli transitanti in via Roma si spostassero sicuramente sulla Tangenziale Nord.
Mai nessuno ha fatto ipotesi o dato spiegazioni su quale percorso avrebbero seguito le altre 15 mila auto transitanti in via Roma giornalmente, considerate come traffico locale, ma di fatto in numero ben superiore a quanto spetterebbe a qualsiasi strada residenziale (piuttosto che di strada di smistamento o arteria urbana principale di scorrimento).


L'ipotesi che metà del traffico di via Roma o tutto il traffico della stessa si sposti sulla tangenziale nord  risulta ancor oggi da verificare, benchè siano passati (2013-2007) sei anni, visto l'indubbio allungamento di percorrenza per chi cinque giorni su sette si recherà a lavoro da Mirano verso Mestre percorrendo il tratto a nord piuttosto che via Roma chiusa e pedonalizzata.
Nel caso questa ipotesi utilizzata per la progettazione di ambiti urbani, per i concorsi di idee e per i piani norma dovesse risultare sbagliata e non verificata, si avrebbe un traffico passante per il Comune (ed un traffico locale di 15 mila auto?!) che tenderebbe ad utilizzare vie residenziali di sfogo, attigue a via Roma nel trato pedonalizzato (per esempio si pensi al Masterplan che dirottava via Roma sul retro di villa del Majno), aumentando quindi il transito su assi nord-sud piuttosto che l'arteria principale est-ovest (via Roma).
Analogamente per il traffico locale generato dai quartieri recentemente costruiti al Villaggio dei Fiori (tendenzialmente famiglie di 30-enni in età da lavoro), qualora si inviasse il traffico verso le tangenziali nord e sud si avrebbe lo spostamento del traffico su assi nord-sud  ed est-ovest quel tanto che basta per aggirare l'ostacolo della pedonalizzazione del centro, intersecando un'eventuale pista ciclabile che collega Mirano a Roma in più punti, piuttosto che seguirla parallelamente.


Il caso esemplare di questa pianificazione territoriale conflittuale lo si vide quando si pensò di progettare una rotatoria nell'incrocio fra via Bennati e via dell'Unità che si ricollegasse tramite un'apposita rampa direttamente con la nuova rotatoria sopra l'ex-cavalcavia (idea ancora dormiente in qualche cassetto degli uffici comunali e che periodicamente rispunta).
In quel periodo il Materplan prevedeva di far girare il traffico di via Roma dietro villa del Majno ed attorno ai sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati, con via Alfieri a doppio senso per riequilibrare la comunicazione fra i sensi unici.
In questo modo trasformando il quartiere Dante in una immensa rotatoria abitata, senza dir nulla ai soggetti interessati, le auto sarebbero arrivate all'incrocio fra via Unità e via Bennati e sarebbero finite sul tracciato storico di via Roma, sopra l'ex-cavalcavia, potendo proseguire per Mestre.
Tuttavia così facendo si sarebbe inviato il traffico d'auto di via Roma diretto verso Mestre di taglio a via dell'Unità, dove da un lato poteva giungere un percorso ciclo-pedonale proveniente da piazza Marconi, secondo l'idea di collegare con una ciclabile Mirano a Mestre passando per Spinea e dall'altro vi era il sottopassaggio per accedere alla stazione dei treni da ricollegare secondo gli studenti dello IUAV con il centro di piazza Marconi e Fermi secondo modelli di mobilità dolce.
Quindi un conflitto fra il verso di auto uscenti da via Bennati (o via Alfieri visto che soffre delle medesime sorti progettuali) e il flusso ciclo-pedonale delle associazioni pro-ciclismo lungo tutta via Roma-Miranese (via dell'Unità per ovviare all'ex-cavalcavia), ivi compresi gli studenti dello IUAV che si erano scervellati nel pensare ad un collegamento fra la stazione dei treni e il centro delle piazze Fermi-Marconi.

Tirando le somme, il problema di fondo è ben evidente: solo uno scarso numero di cittadini di Spinea è direttamente interessato ad usare i percorsi ciclabili giornalmente, poichè che sia per portare a casa sporte della spesa nel bagagliaio anzichè sul portapacchi o per recarsi a lavoro, in larga parte nessuno sta lasciando l'auto a casa per utilizzare le biciclette, creando un traffico misto che favorisce gli incidenti, laddove il traffico di auto incrocia senza visibilità i percorsi pedonali.

A fronte del fatto che si preme per la realizzazione di piste ciclabili e che in tutta probabilità rimarrà il traffico veicolare tale qual è, si dovrebbe procedere per allontanare il flusso ciclabile da quello pesante, oppure si dovrebbe evitare che il due flussi entrino in conflitto in modo disordinato.
Inoltre la pianificazione territoriale del Comune per portare avanti certi progetti rischia di stravolgere completamente il volto di Spinea con difetti che potrebbero risultare maggiormente dannosi la cui mitigazione comporterebbe successivi esborsi di spesa per risanare quanto appena costruito (vedi proteste dell'Italia dei Valori per via Matteotti).



Un altro problema che riguarda il traffico giornaliero passante per Spinea (da Mirano verso Chirignago e viceversa), specie per andare a lavoro, riguarda la volontà da parte di molti soggetti (Comuni, Regioni ed alcuni partiti politici nazionali) di creare una città metropolitana attorno a Venezia, nonchè organismi che contemplino conferenze di sindaci per svolgere compiti oggi in mano alle provincie.
A tal riguardo, qualsiasi peggioramento al traffico giornaliero passante per via Roma dovuto a cittadini dei comuni limitrofi si tramuterebbe in proteste verso i loro amministratori comunali per quanto realizzato a Spinea.

Trovarsi sindaci dei comuni limitrofi con le orecchie che fischiano per i pendolari costretti a percorrere 6 km in più di tangeiziale nord sui 15 km verso Mestre lungo via Roma per andare a lavoro 5 giorni a settimana sarebbe un pessimo biglietto da visita per qualsiasi futuro sindaco di Spinea nella conferenza di sindaci della città metropolitana.




La pista ciclabile di via Roma appena realizzata è salita all'onor della cronaca dei giornali non per questi aspetti, forse un po' troppo tecnici perchè un giornale si metta a farne informazione, bensì per:
1) un autobus ACTV che è finito contro le barriere di protezione  (questione incidenti);
2) le proteste dei commercianti (questioni economiche e soggetti interessati);
3) proteste dei motociclisti e scooteristi che non possono accedere alla ciclabile e si son visti sottrarre metri per il transito in via Roma (questione incidenti e soggetti interessati indirettamente);
4) discussioni con associazioni pro-utilizzo biciclette (soggetti interessati);

mentre nel frattempo il 1 ottobre 2013 una persona in scooter ha avuto un incidente con un'auto che si immetteva in via Roma (area al di fuori dell'intervento di creazione della pista ciclabile, ove gli scooter comunque non possono transitare).

Fra questi punti, il primo ricorda quanto avviene da anni per la pista ciclabile di via Matteotti, ove i pali di delimitazione risultano a tutt'oggi largamente piegati e storti.
In quel caso la manutenzione dei pali per porli verticali è una spesa continua del Comune che viene attuata ogni 2-3 anni.
La causa di tali piegature è forse dovuta al fatto che i pali di delimitazione della pista ciclabile subiscono urti con i parafanghi delle auto, quando queste uscendo dai parcheggi a spina di pesce fanno retromarcia verso la pista ciclabile.

Invece i danni che le barriere potrebbero provocare a motociclisti e scooteristi, veicoli sprovvisti di carrozzeria, cadendo dopo esser stati toccati da qualche auto, anche perchè è stata ridotta la larghezza delle corsie di via Roma, è un aspetto di aumento della pericolosità e dell'incidentalità che andrà valutato con il verificarsi di tali eventi (che tra l'altro già oggi accadono in altre aree di via Roma, visto il caso del 1 ottobre 2013 prima segnalato), tenendo ben presente tuttavia che quando si tratta di spendere denaro per risolvere i problemi indotti dalla creazione di piste ciclabili, l'Italia dei Valori (od almeno parte degli esponenti dell'Italia dei valori) potrebbe opporsi a spada tratta, come già visto nel 2012.

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


mercoledì 15 maggio 2013

Bicincittà, i Lions Club favorevoli alla mobilità dolce

I Lions Club, un'associazione che in passato si era schiarata a favore del Masterplan sviluppato durante il decennio della giunta Tessari al Comune di Spinea, associazione che promuove varie attività ed incontri, in maggio hanno organizzato una biciclettata da varie città del Miranese verso Martellago per promuovere l'uso della bicicletta, inseguendo un progetto utopico che colleghi le città dell'entroterra a Venezia attraverso un'unica pista ciclabile lungo via Miranese.

Da:
LA NUOVA 9 MAGGIO 2013 PAG 27 “BICINCITTÀ” PER LA RETE DELLE PISTE CICLABILI
Alle 20 nella corte di Banca S. Stefano a Martellago si svolge il convegno organizzato dal Lions Club Spinea, con gli altri club di zona (Noale, Stra Host e Stra Rosalba Carnera), dal titolo “Mobilità dolce: la rete di piste ciclabili”. Verrà analizzato lo stato della rete di piste ciclabili che si estendono dal Miranese fino a Mestre e Venezia e del “Biciplan” di Mestre. Ma soprattutto verranno illustrati progetti innovativi come quello redatto dal Collegio degli ingegneri di Venezia per una pista ciclopedonale che, partendo da San Giuliano, arriva a Venezia correndo lungo il lato sud del Ponte della Libertà e producendo energia rinnovabile attraverso moduli fotovoltaici trasparenti installati sui parapetti. Relatori saranno gli ingegneri Roberto Di Bussolo, Gilberto Foccardi, Franco Pianon e l’architetto Massimiliano Manchiaro, che hanno progettato gli interventi. Domenica all’iniziativa “informativa” dei Lions si aggiunge quella simbolica di riconquista delle città organizzata dall’Uisp, Unione italiana sport per tutti, che organizza nel Miranese “Bicincittà” per promuovere l’uso della bicicletta nei piccoli spostamenti, tra casa e lavoro, casa e scuola e tra la città e i dintorni: piste ciclabili, parcheggi per biciclette, utilizzo in sicurezza del mezzo di trasporto più pulito ed economico, riduzione dell’inquinamento e richiesta di una mora agli incentivi sul trasporto su strada, spostando il traffico commerciale su ferrovia e via mare. La biciclettata partirà da più punti: a Martellago alle 9.10 da piazza Bertati, a Spinea alle 9.30 da piazza Marconi, a Mirano alle 9.50 da piazza Martiri, a Salzano alle 10.10 da via Monte Grappa e a Robegano alle 10.30 dal piazzale della Chiesa.
I risultati di questo evento che si dipanava su intenti forse ben maggiori che la semplice creazione di una rete ciclopedonale, se ben si considerano i precedenti intenti di pedonalizzazione di via Roma per creare una piazza chiusa a cavallo della proprietà privata di villa del Majno fino alla chiesa San Vito e Modesto sono descritti con enfasi nell'articolo:
LA NUOVA 13 MAGGIO 2013 PAG 13 IN 300 CON BICINCITTÀ A SCOPRIRE IL MIRANESE Famiglie, giovani, adulti. Tutti in sella ieri per percorrere mezzo Miranese e partecipare a “Bicincittà”, con arrivo in piazza Bertati a Martellago. Almeno 300 persone si sono presentate di buon mattino: chi in tenuta da ciclista, chi in jeans. Ma tutti avevano la loro bicicletta, per trascorrere un paio d’ore in compagnia,...
Un numero piuttosto esiguo se si considera la quantità di potenziali ciclisti dei comuni coinvolti: Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...
Si consideri che solo Spinea ha 28 mila abitanti.

Questo pone una difficoltà di non poco conto, non solo per i soldi pubblici da investire per un intervento, azione che pur sempre costituisce lavoro per progettisti e costruttori della filiera edilizia, quanto per il fatto che lo scarso interesse dimostrato ben si accorda con la realtà, ovvero che realizzare sensi unici per ricavare piste ciclabili vuote non invoglia cittadini a lasciare a casa l'auto per mezzi meno inquinanti, bensì semplicemente sposta il traffico da un ramo all'altro, o realizzando tutti sensi unici, crea maggior inquinamento nel territorio aumentando i percorsi od incrementando il numero di accelerazioni/decelerazioni.

domenica 27 maggio 2012

Possibili percorsi ciclabili



Si può raggiungere l'area ciclopedonale di Mirano, a cavallo del Taglio o raggiungere la piazza centrale.
Si può passare da Chirignago a Mirano, attraverso Spinea, seguendo strade con pista ciclabile o con bassa circolazione.
Si può prevedere un percorso chiuso, attraverso Borbiago per circa 15 km.
Un prossimo sottopassaggio migliorerà l'attraversamento pedonale a ridosso della corsia di immissione della rotatoria in località Fossa.

I Comuni di Martellago-Maerne e di Mira non sono raggiungibili con piste ciclabili o strade non troppo trafficate.
Chirignago risulta sviluppata a cavallo di via Roma, con scarsa separazione fra il traffico ciclabile ed a motore.
Miglioramenti possono essere eseguiti con una collaborazione fra i Comuni del Miranese, tramite interventi mirati.
Per esempio
  • un sottopassaggio fra il Graspo de Uva e il quartiere Dante a Spinea che non costringa a passare ciclisti e pedoni per via Fornase e via Unità;
  • un sottopassaggio sotto la ferrovia fra via Fornase a Spinea e l'incontaminata via delle Ferrovie che non costringa al lungo percorso per via Oriago, ben più trafficata e stretta;
  • potenziamento delle piste ciclo pedonali a fianco del Passante di Mestre (ex strade per la costruzione dell'opera), che in questo modo potrebbero permettere di giungere anche a Martellago e Maerne;
  • miglioramenti alla viabilità (anche la circolazione delle auto presenta difficoltà) nell'area compresa fra Borbiago e Crea, dove sembra sussistere una separazione netta fra i comuni di Mira e Spinea;
  • un miglioramento del "parco del Rio Cimetto", un insieme di prati verdi inseriti fra molteplici palazzoni, sconnesso da viabilità ciclopedonale (ottimo sarebbe stato un collegamento con il Parco Nuove Gemme);
  • un miglioramento della viabilità del nord di Spinea - Asseggiano, basata su strade strette e trafficate, magari coinvolgendo il sottopassaggio di via Macello;
  • un collegamento fra il sottopassaggio vicino alla stazione di Maerne-Martellago attraverso strade che non siano la camionabile via della Costituzione.


Per accedere a Mira il passaggio migliore, sebbene poco sviluppato e molto trafficato, sembra essere la percorrenza di via Oriago.

domenica 10 agosto 2008

Nuova pista ciclabile in via Matteotti

Nuova pista ciclabile in via Matteotti Terminati i lavori di asfaltatura e rifacimento segnaletica

Via Matteotti ha la pista ciclabile anche nel tratto che va dall’incrocio di via D’Annunzio fino a Fornase. Sono infatti terminati ieri i lavori di asfaltatura e rifacimento della segnaletica della strada. A breve, nel tratto prima del cimitero provenendo dal centro di Spinea, sarà anche posizionato un dosso per limitare la velocità degli automezzi. A settembre, salvo imprevisti, dopo l’ultimazione dei lavori del viale pedonale, sarà realizzata anche la pista ciclabile che da Santa Bertilla arriva alla biblioteca civica.




lunedì 7 gennaio 2008

Volantino di propaganda della provincia


Buoni propositi, che tuttavia dovrebbero già essere stati applicati.
La situazione è disastrosa già ora che non è ancora entrato in funzione il Passante (valutazione impatto ambientale del Passante), e probabilmente peggiorerà in futuro quando questo sarà in funzione (più forse altri progetti come Veneto City).
Tuttavia tali progetti provinciali di ammodernamento della rete stradale saranno completati nel 2010, due anni dopo il completamento del Passante.
Bisogna far notare che la risoluzione dei problemi di viabilità risulta essere estremamente difficile in situazioni di sfruttamento massiccio della zona in cui si vuole intervenire.
Per esempio i lavori di messa in sicurezza e potenziamento di una strada statale comportano il rischio di rallentamenti o blocchi del traffico con conseguente dilavamento nel tessuto residenziale dei mezzi di trasporto leggero e pesante.
Tale caratteristica risente enormemente degli indici di flusso del traffico, e rende più conveniente prevenire che curare.
Tuttavia l'attuale situazione è già compromessa a tal punto che è ineludibile la necessità di trovar una cura.
Insomma si dovrebbe premere sull'acceleratore per queste opere e realizzarle il prima possivile.
Se il Passante, doveva essere costruito già 30 anni fa come prevenzione per i giorni attuali, ed è opera prioritaria per la discarica di PM10 mestrina, il potenziamento delle strade statali intorno ai comuni di Spinea-Mirano-Maerne/Martellago è altrettanto prioritario per l'ambito locale e necessiterebbe di tempi certi e rapidi di realizzazione.



Totale indicato: 78.65 mil di euro
Visto che si parlava di una spesa di 100 mil di euro, probabilmente molte "opere minori" non sono indicate.
Va considerato tuttavia che l'aumento dei costi del petrolio comporta anche un aumento dei costi di costruzione/trasporto, cosa che fa lievitare il 78 mil previsti a cifre più alte.
La cifra stanziata invece tende in genere a restare fissa, cosa che comporta la cancellazione delle opere secondarie o la cui natura è considerata di secondaria importanza.
Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l'impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c'è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008,...link



strade mobilità e sicurezza: no result


Non si fa notare un'importante aspetto: la dimensione della rotonda.
Una generica rotonda infatti soddisfa gli enunciati riportati dal volantino di propaganda della provincia.
Tuttavia per mancanza di spazio vista la contiguità fra abitato e intersezioni stradali sono state realizzate rotonde non classiche.
Cosa si intende per rotonda non classica: una rotonda dalle dimensioni ridotte, senza corsie di immissione separate, con un marcatore del centro dell'incrocio/rotonda e dei segnali di dare la precedenza su tutte le strade di intersezione.
Queste si distinguono in due casi, quelle di dimensioni ridotte ma tali da lasciar comprendere le intenzioni degli autisti dentro la rotonda con sufficiente preavviso e quelle con dimensioni così scarse che lo sfruttamento della rotonda o l'inversione di marcia è paragonabile ad una svolta ad U interna alla carreggiata della strada confluente.
In entrambi i casi si verificano notevoli problemi sull'utilizzazione delle rotonde non classiche poichè il segnale di "dare la precedenza" riporta i guidatori nelle classiche situazioni da test vero/falso per l'ottenimento della patente.
In altre parole ci si trova nella situazione di dover ragionare quale strada delle confluenti debba avere la precedenza con due o più veicoli in movimento (il dare la precedenza non impone lo stop, ma solo il rallentamento del veicolo e la fermata nel caso in cui sia da dar la precedenza).
Il tutto degenera nell'incrocio non regolato a tre o quattro intersezioni con altrettanti dare la precedenza, da sempre uno dei più pericolosi esistenti.
Inoltre ben diverso è il comportamento degli autisti rispetto al codice della strada (la sicurezza sulle strade si basa sul codice della strada, ma dovrebbe prevedere il comportamento degli autisti e prevenire le incertezze o i cattivi comportamenti).
In questo caso spesso si nota da parte degli autisti un comportamento di accelerazione in prossimità della rotonda per sorpassarla celermente ed evitare di ritrovarsi in situazioni in cui si dovrebbe valutare il diritto di precedenza.
Tale aspetto costituisce per l'ex-incrocio un notevole calo della sicurezza.

Articolo di giornale - Ragazzina investita su via Roma

LA NUOVA
venerdì 28-12-07
Provincia Portava la bicicletta a mano: è grave. L’investitore: «Correva» Ragazzina falciata sulle strisce
SPINEA. Travolta da un’auto mentre attraversa di corsa la strada. E’ finita all’ospedale gravemente ferita al volto e con diverse contusioni una tredicenne di Spinea, falciata da un’auto con a bordo due giovani poco più che diciottenni. All’inizio si temeva il peggio, ma la ragazzina è stata ricoverata in ospedale a Mirano e dopo un periodo di osservazione è stata dichiarata fuori pericolo. L’incidente è accaduto intorno alle 18 in via Roma, davanti all’hotel Raffaello e a pochi passi dalla chiesa di Santa Bertilla. La ragazzina stava attraversando la strada a piedi, portando però la bicicletta a mano. Forse la fretta o la paura di stare troppo tempo sulla carreggiata le hanno giocato un brutto scherzo: per guadagnare la pista ciclabile che corre a Nord di via Roma, la ragazzina ha tagliato via Roma di corsa, venendo centrata in pieno da un’utilitaria che dal centro di Spinea procedeva in direzione di Mirano. L’auto, una Ford Ka guidata da B.D., 18 anni, della zona, non è riuscita a evitare la giovane ciclista, investendola e scaraventandola a terra. I due giovani occupanti hanno raccontato agli agenti della polizia locale, intervenuti per i rilievi, di aver notato la ragazzina correre e di aver per questo rallentato. Sicuri di essere stati visti avrebbero poi ripreso a correre, convinti che la ragazzina si sarebbe fermata a centro strada. La tredicenne ha invece continuato la sua corsa e B.D. non ha più potuto fermare l’auto. La ragazzina è stata caricata violentemente sul cofano della vettura, sfondando il parabrezza e finendo a terra in malo modo. L’auto, nel tentativo disperato di evitare l’ostacolo è invece finita fuori strada, abbattendo la cordonata in cemento, travolgendo la siepe e finendo di traverso sulla pista ciclabile, solo per puro caso deserta in quel momento. I primi ad intervenire per sincerarsi delle condizioni della tredicenne sono stati proprio i due giovani occupanti dell’auto, rimasti illesi, che hanno cercato di mantenere la ragazzina cosciente fino all’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono quindi giunti i medici del Suem di Mirano che hanno tentato di tamponare la forte emorragia al volto della tredicenne, decidendo quindi di immobilizzarla per trasportarla al vicino ospedale di Mirano. La giovane ciclista ha riportato diverse contusioni, in particolare al volto, ma se la caverà. Il traffico lungo via Roma ha subito solo qualche piccolo rallentamento. (Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO
venerdì 28 dicembre 2007 SPINEA
Investita mentre attraversa Grave una tredicenne
(d.t.) Voleva imboccare la pista ciclabile, dall'altra parte della strada e per attraversare è scesa dalla bici proseguendo a piedi: un'auto l'ha investita in pieno.Da ieri una tredicenne residente a Spinea in via Luneo è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Mirano.L'incidente è avvenuto poco prima delle 19, in via Roma, all'altezza dell'Hotel Raffaello, vicino alla chiesa di Santa Bertilla.La Ford Ka che stava procedendo da Mestre verso Mirano non ha potuto fare nulla per evitare il violento impatto: la ragazzina è stata letteralmente "caricata" sul cofano della macchina tanto che con il corpo ha sfondato il parabrezza per poi finire sbalzata sull'asfalto a circa quattro metri di distanza.
Immediatamente soccorsa, con un'ambulanza del Suem è stata trasportata al pronto soccorso dove per fortuna le sue condizioni, seppur serie, sono apparse meno preoccupanti di quanto si potesse pensare. Disperato il conducente dell'automobile, B.D., diciottenne della zona, che continuava a ripetere: «Non l'ho vista, non l'ho vista». La dinamica dell'investimento è ancora al vaglio dei vigili urbani di Spinea intervenuti sul posto per i rilievi di prassi.


IL GAZZETTINO
sabato 29 dicembre 2007 Spinea
(d.t.) Migliorano le ...

(d.t.) Migliorano le condizioni della tredicenne travolta da un'automobile giovedì sera a Spinea . La ragazzina, infatti, se la caverà con una gamba rotta e quaranta giorni di prognosi, nulla di serio se si pensa a quel che poteva causare uno scontro di quel genere. La ragazza, che in quel momento stava cercando di attraversare via Roma proprio di fronte all'hotel Raffaello, era scesa dalla bici proseguendo a piedi per raggiungere la pista ciclabile sull'altro lato della strada quando la Ford Ka di B.D., un diciottenne di Spinea , l'ha investita in pieno. Il giovane automobilista non ha nemmeno visto la bici buttarsi in mezzo alla strada, tra l'altro in un punto non coperto da strisce pedonali. In un primo momento, l'impatto violento e le ferite al volto avevano fatto temere il peggio. la ragazzina, infatti, è stata letteralmente "caricata" sul cofano della macchina tanto da sfondare il parabrezza con il corpo per poi finire sbalzata sull'asfalto a circa quattro metri di distanza.


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013