Visualizzazione post con etichetta piscina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta piscina. Mostra tutti i post

sabato 16 agosto 2014

Piscina di Spinea, qualche cifra

Dopo quasi un decennio di invidia verso la vicina Mirano e Chirignago, anche Spinea si dota di una piscina con la realizzazione di un simile servizio nelle vicinanze della stazione dei treni, recentemente costruita vicino all'ex-cavalcavia fra Chirignago e Spinea.
Mirano, Chirignago, Maerne e Mira sono già dotati di piscine (si veda immagine a lato tratta dal link), per cui l'opera attirerà sicuramente gli interessati del solo abitato cittadino, ma potrebbe attrarre nuotatori paganti anche dall'entroterra grazie alla vicina stazione servita da treni provenienti da Castelfranco a Mestre, purchè il doppio abbonamento (abbonamento mensile dei treni ed abbonamento mensile di iscrizione alla piscina) risulti conveniente rispetto ai concorrenti provinciali.
L'opera si inserisce in un'area già fortemente intasata da traffico veicolare, che andrebbe sgravata delocalizzando servizi piuttosto che addensata, specie se si considera che la chiusura di via Roma (ex-masterplan e piazza lunga un chilometro) voluta da vari partiti politici per fare gli interessi speculativi di aree cittadine centrali, ridurrebbero drasticamente le vie di accesso, dirottando il traffico di decine di migliaia di auto nei vicini quartieri residenziali.

Il progetto sviluppato in project financing è un esempio di Partenariato Pubblico Privato (PPP) che identifica forme di cooperazione tra i poteri pubblici e privati con lo scopo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi di interesse pubblico.
Non rientrano nel partenariato pubblico privato le cooperazioni dolose fra poteri pubblici e privati viste in Italia con corruzione e tangentopoli.
Esistono due forme di partenariato:
  • contrattuale: l'amministrazione ed i privati regolano i loro impegni unicamente su base convenzionale (con bando pubblico ?!);
  • istituzionalizzato: la cooperazione avviene attraverso un soggetto giuridico diverso distinto (per esempio una società di capitali a partecipazione mista, pubblica e privata).
Le forme di parternariato definiscono in quale campo di leggi si ricade fra i due soggetti nell'esecuzione dell'opera/servizi.
L'aspetto caratterizzante di entrambe le forme di cooperazione pubblico/privato è il coinvolgimento di capitali privati nell'opera, con un ritorno economico nel lungo periodo ed il coinvolgimento di privati nei rischi d'investimento.
In Italia non esiste una normativa che regoli il partenariato pubblico privato, differentemente da altre nazioni europee, come Francia e Spagna, per cui i rapporti fra pubblico e privato vengono decisi caso per caso nei rapporti fra politica e privati.
L'opera dovrebbe prevedere un intervento di capitali privati per l'80% del costo dell'opera e di capitali pubblici per il 20% (non chiaro se a fondo perduto oppure con compartecipazione sul successivo fatturato).
La spesa dell'opera dovrebbe attestarsi sui due milioni di euro, 400 mila euro da fondi pubblici, 1,6 milioni da capitali privati.

Il Comune ha imposto i requisiti minimi per la realizzazione della struttura: un valore di 750 mila euro, una sala di 900 metri quadrati con due vasche (una di dimensioni non olimpioniche 25 x 12,6 metri quadrati e 12,6 x 8 meri quadrati), 425 metri quadrati di spogliatoi e servizi.
Dovrebbero essere previsti poi adeguati interventi per soddisfare le normative in fatto di risparmio energetico ed energie rinnovabili, soluzioni per la fornitura di acqua dalla rete idrica senza inficiare la fornitura ai vicini quartieri e smaltimento in fognatura periodico dell'acqua con cloro nelle fasi annuali di manutenzione.
E' bene notare che l'impianto avrà un valore previsto di 750 mila euro, di cui 400 mila (53%) forniti dall'amministrazione comunale.
Parte del complesso prevede poi una volumetria di 18500 metri quadrati (commerciale e residenziale) concessa ai privati per compensare la partecipazione al progetto.
Proprio questa volumetria ha suscitato delle polemiche fra partiti politici, per il passaggio della volumetria da 13500 metri quadrati a 18500 meri quadrati.
Dato che il valore in ambito centrale in località di Spinea del metro quadro residenziale si aggira intorno ai 1200-2000 euro al metro quadrato, la volumetria concessa ha un valore che al minimo si aggira attorno ai 22,2 milioni di euro, utili per invogliare il privato ad investire i 350 mila euro rimanenti per la realizzazione della piscina.
Il complesso copre un'area di 1600 metri quadrati, per cui i 18500 metri quadrati per essere realizzati dovranno essere costruiti su più piani, sotto terra e sopra terra.
La copertura dei costi per residenziale e commerciale potrà avvenire vendendo le singole unità così realizzate a privati e stakeholders per mezzo dei loro capitali privati, con probabilmente un ritorno economico futuro derivante da quanto acquistato.
L'altra faccia della medaglia vede invece la creazione di posti di lavoro temporaneo per una percentuale del costo dell'opera (ovviamente il valore commerciale non può superare il costo di progettazione e realizzazione dell'opera) in un settore gravemente colpito dalla crisi finanziaria dovuta alla deregolamentazione dei mercati finanziari, del 2008 con derivati e subprime, e del 2011 con l'influsso delle Dark Pool.
Tuttavia non risulta l'imposizione di nessun vincolo sul coinvolgimento di progettisti / costruttori disoccupati da parte del Comune ai tre soggetti privati che partecipano al project financing (Tempo Libero Srl, Aspen Sas e la famiglia Pasqualetto).

martedì 7 gennaio 2014

Piscina di Spinea a tre vasche: quella normale, per i bambini e per il legno

Il mondo cambia il fretta e se non si sta al passo, si rischia di pagarlo caro.
E' il caso per esempio della nuova piscina che dovrebbe sorgere a Spinea così come pensata dallo Studio Versuro.
La piscina progettata nel 2009 posizionata verso sud vicino allo stadio del Villaggio dei fiori, con ampie vetrate colorate, dovrebbe trovar collocazione nel nuovo PAT 2013 (piano di assetto del territorio) vicino alla stazione dei treni vicino l'ex-cavalcavia per Mestre.
Non è chiaro quando inizieranno i lavori di costruzione, ma alle porte c'è quel vincolo della Direttiva europea 2010/31/UE che impone dal 2018
Art. 9
1. Gli Stati membri provvedono affinché:
b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.
Per "edificio ad energia quasi zero" si intende una struttura con altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze

La differenza fra costruire una piscina a forma di rettangolo con pareti in cemento e piccole vetrate qual è per esempio quella di Mirano o quella di Chirignago e una piscina con ampie vetrate sta nel fatto che le vetrate non hanno mai valori di isolamento paragonabili a quelli di un muro, specie se ricoperto con isolamento a cappotto (conduzione termica poliuretano 0.03 W/m^2K).
Una conduzione termica tipica per una finestra doppio vetro è pari a 1.4-2.7 W/m^2K (triplo vetro 1.0 W/m^2K), quella di un muro varia anche a 0.25-0.7 W/m^2K.
Uno degli esempi di sistema "vetrato" con migliore resistenza all'emissione di calore è rappresentato dal Burj Dubai la cui vela fatta in teflon raggiunge valori di conduzione termica di 1 W/m^2k (lastra unica), ma a discapito della spesa per la realizzazione visto l'alto costo del materiale.

L'aspetto curioso di una piscina con maggior dispersione di calore, al di là del rispetto o meno di futuri vincoli di legge, è che tutto il calore disperso viene pagato in riscaldamento, il cui costo va a bilancio con i ricavi di gestione e con il prezzo unitario con cui verranno venduti gli abbonamenti mensili alla piscina.
Insomma, chi maggiormente dovrebbe essere interessato al comportamento energetico della struttura dovrebbe essere chi in quella struttura ci andrà a nuotare, non chi l'ammirerà dall'esterno per le sue forme armoniose e curve.


Tuttavia altri problemi sembrano essere già possibili per una piscina vetrata, infatti prendendo in considerazione quanto indicato in questo blog sulle energie rinnovabili  dal 2010 sono stati modificati ulteriormente i valori di conduzione termica delle finestre-chiusure apribili, abbassando ulteriormente il coefficiente che denota quanta calore fuoriesce dal chiusura colorata/trasparente.
Rimane un po' di dubbio se una facciata vetrata possa essere assimilata ad una "finestra/chiusura apribile o assimilata", ma in un tal caso si avrebbe che tutta l'ampio sistema vetrato della nuova piscina di Spinea dovrà montare tripli vetri basso emissivi, il cui costo aumenta notevolmente (da non dimenticare che la detraibilità al 65% anche in IRES è data per sostituzioni di sistemi vetrati e il 50% è ottenibile con ristrutturazioni e non nuove costruzioni).

Un'altra prescrizione entrata in atto con il DPR59/2009 è l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico su ogni nuova costruzione.

Infine nel recepimento italiano della direttiva europea 2009/28/CE nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 già in vigore impone l'obbligo di:
Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti 
1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1 gennaio 2017.
Ciò significa che il 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria di un edificio di nuova costruzione deve essere garantito con impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Per una piscina l'ACS può essere considerata l'acqua delle docce, ma anche l'acqua della piscina stessa... entrambe risultano un onere superiore alle richieste di una famiglia, per cui molte piscine pubbliche ristrutturate hanno soddisfatto questo limite ricorrendo a due artifizi: i tubi riscaldanti posti sul tetto (una specie di pannello solare fatto con semplici tubi neri esposti al sole) e sistemi di riscaldamento dell'acqua a biomassa (ciclo della CO2 nullo, solo che la CO2 diviene legno nel bosco e torna nell'aria dopo combustione in città).
Inoltre va applicata la percentuale alla somma dei consumi previsti per ACS + riscaldamento + raffrescamento, il che corrisponde per esempio ad applicare un altro 20% di energia da fonti rinnovabili per l'ACS (50%+20%=70%) ma anche nel riscaldamento e nel raffrescamento.
Non sono compresi gli impianti fotovoltaici nelle percentuali incentivate, per ovvie ragioni.
Ciò si traduce per casi residenziali in ben determinate soluzioni tecniche ed impiantistiche applicate in edifici ovviamente di classe energetica A (case passive) od anche case attive (producono più energia di quanta ne consumino).
Per una piscina non ancora iniziata a costruire,ciò corrisponde a potenziare in risorse rinnovabili tutta la parte di calore che viene dispersa per esigenze estetiche, probabilmente ricorrendo ad un doppio sistema di riscaldamento con cogenerazione (produzione di calore ed elettricità) e biomassa (produzione di surplus di calore invernale) con eventuali altri apporti derivanti da un secondo sistema di riscaldamento d'emergenza.

Ironia della sorte, fare la piscina ad acqua corrisponderà a "fare la vasca per il legno" (coclea) dove scaricare le biomasse (il minor costo lo si ha con il cippato piuttosto che col pellet) per alimentare la caldaia a biomasse.
Inoltre la coclea ove stivare circa 20-30 metri cubi di legno dovrà essere accessibile ai camion probabilmente ogni 7-10 giorni.

Essendo passato il 1 gennaio 2014 ora vale il 35% da fonti rinnovabili.

domenica 13 gennaio 2013

Piano di assetto del territorio (PAT) - 2012

Il piano di assetto del territorio è uno strumento relativamente nuovo con cui i comuni definiscono l'evoluzione futura del territorio urbano.
Previsto con la legge urbanistica regionale del 2001, poi modificata nel 2004.
Il PAT, che dovrebbe essere approvato entro i cinque anni di un mandato, presenta delle modifiche sostanziali rispetto i precedenti piani di assetto del territorio, fra le quali:
  • la possibilità per chiunque di sollevare obbiezioni ed idee per lo sviluppo del piano, a cui il Comune deve dare risposta positiva o negativa con motivazione;
  • il confronto del piano comunale di assetto del territorio con i piani di coordinamento del territorio provinciale e regionale;
  • il carattere di assolutezza del piano, che una volta approvato non dovrebbe essere rigettato da successive amministrazioni;
  • la possibilità di sviluppare piani di assetti del territorio intercomunali, laddove problematiche coinvolgano più Comuni.
In genere il PAT, che viene dato con particolari direttive in mano ad un'azienda specializzata nella progettazione territoriale, mentre la struttura partecipativa dovrebbe appianare le divergenze fra diverse visioni di assetto del territorio mediando "in modo tecnico" l'insorgere di conflitti.
Questo tuttavia non serba verificarsi.
Il gruppo politico Cinque Stelle (M5S) trova forti elementi per un dissenso verso il piano di assetto del territorio di Spinea.
Un riassunto dell'articolo lo si trova sul blog  opzionezero.org :
«L’hanno approvato giusto in tempo per sottoscrivere gli impegni relativi al Piano Norma 22 e garantire nuovi e pesanti diritti edificatori, che porteranno una nuova colata di cemento su Spinea – attacca Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle – L’approvazione del Piano Norma 22 consentirà di costruire migliaia di metri quadri di superfici commerciali (4.500 mq, oltre a 5.000 mq di uffici e “alberghi”, 250 nuovi alloggi ed una piscina) a ridosso della stazione ferroviaria, decretando la morte certa per ogni attività commerciale del centro e l’inutilità di qualunque progetto di riqualificazione della piazza. A cosa serve preoccuparsi dei parcheggi a pagamento – conclude De Pieri – quando i commercianti del centro non avranno più clienti da far parcheggiare?».
 In queste affermazioni una cosa un po' mi ha stupito, ovvero non aver accennato minimamente ai prodotti a chilometro zero.
Questo vecchio cavallo di battaglia di Grillo, oggi apparentemente sparito dai suoi comizi, ben si adatterebbe alla modifica di aree omogenee agricole in aree edificabili, specie laddove la legge urbanistica regionale permette la conversione di un 20% delle aree agricole in aree edificabili.
Tanto più che l'esempio dei campi dati in concessione anche da grandi Comuni (al momento mi viene in mente Bologna) è una pratica cittadina capace di generare ricchezza semplicemente dall'impiego del tempo libero degli stessi italiani nel coltivarsi ortaggi vari.
Indubbiamente questo ha anche ripercussioni sull'economia locale, creando posti di lavoro e riducendo i costi dei prodotti agricoli, qualora venduti alla rete ortofrutticola locale senza onerose spese di trasporto.
Tuttavia in analoga situazione si pone anche la realizzazione della piscina e di nuovi esercizi commerciali, riducendo così le "trasferte" di giovani verso Mirano e Chirignago (Bissuola, dove si allenava un tempo la Pellegrini) e verso i negozi del centro.
La questione della competizione, specie quest'anno in cui hanno chiuso un negozio ogni tre in via Roma, l'equilibrio fra negozi e consumatori ha un'importanza notevole.
Tuttavia, si può notare come gli esercizi commerciali previsti per la nuova piazza Santa Bertilla, approvata nel 2007-2009, dopo cinque anni ancora non risultano aperti, sintomo di un malessere che sta colpendo il mondo dell'edilizia.
Quindi un comune cittadino  non può che aspettarsi dagli interessati che ulteriori spiegazioni, risposta a semplici domande:
  1. Spinea ha 28 mila abitanti e probabilmente un centinaio di negozi, ovvero 280 persone ogni negozio; è questo il limite di saturazione, o forse si ha un equilibrio negativo che porta gli abitanti di Spinea a far spese fuori città e gli abitanti di città limitrofe  a non venir a far spese nel territorio comunale?
  2. Perchè i prodotti dei negozi di Spinea sono così cari? forse un confronto dei prezzi dei negozi del paese con la merce venduta in esercizi commerciali d paesi limitrofi può rendere evidente la causa del problema; ad esempio: alti costi dell'energia o tasse elevate, o costi di locazione dei locali in centro troppo alti, o costi eccessivi di acquisto/trasporto della merce da vendere nei negozi dai centri di produzione, ecc...

Vi sarebbe poi da considerare che l'edilizia è palesemente in crisi.
La filiera dell'edilizia comprende produttori materiali, progettisti, operai / direttori d cantiere, oneri per il Comune, impiantisti ed arredatori, gestori dei locali o proprietari.
Forse è anche per questo che con l'edilizia in crisi sono aumentati i furti notturni in bar e locali del miranese.
La possibilità che salti una filiera così articolata per la società potrebbe essere paragonato all'effetto di un infarto per un paziente.
Tuttavia ciò non giustifica che si debba costruire in modo forsennato e sregolato a suon di condoni, pacchette sulle spalle e approvazione di tutto il massimo approvabile.
Diviene quindi ovvio porre l'attenzione sulla necessità di generare altre forme di lavoro: case antisismiche, miglioramento edilizia esistente con controlli più serrati affinchè non siano imprese fantasma ad eseguire lavori di ristrutturazione togliendo lavoro ad progettisti/operai onesti, incentivazione alle ristrutturazioni edilizie, alla verifica di impianti elettrici, fognari, ecc...
Le ristrutturazioni sono incentivate al 50% fino a giugno 2013, ma solo ad un occhio accorto appare evidente come la maggioranza dei lavori di ristrutturazione si svolgano in nero, spesso con truffe ai danni del "cliente" (subappalto, materiali scadenti, prezzi eccessivi o eccessivi rialzi, danni al cantiere o altre tecniche subdole per spingere l'interessato al pagamento in contanti ed in nero, iva evasa, iva al 21% invece che al 10%, materiali acquistati parzialmente o totalmente in nero, mancati contributi pensionistici, evasione di denaro verso paesi esteri).



L'idea stessa della piscina a Spinea non è nuova; da decenni si pensava di realizzarne in posizioni sempre diverse, dalla località La Fossa, ai progetti dello Studio Versuro a ridosso dei campi da calcio del Villaggio dei Fiori, fino al recente piano norma 22.

Fra i pregi e difetti di un progetto che sembra quasi obbligatorio, essendo Spinea città natale di una campionessa olimpica, quindi si potrebbe notare questi due aspetti
  • pregio: la vicinanza della piscina a hotel e stazione dei treni può costituire un flusso di denaro con turismo mirato o con sportivi/nuotatori interessati (purchè la Pellegrini venga periodicamente a nuotare in questa piscina) da paesi vicini (la stazione permette un collegamento veloce da città limitrofe, meglio se con una convenzione fra abbonamento della piscina ed abbonamento dei treni).
  • difetto: se fosse confermato come progetto definitivo quello dello studio Versuro si avrebbe un bellissimo edificio per il pregio di una campionessa olimpica, ma con qualche dubbio non indifferente sul consumo energetico o sui fenomeni di condensa del vapore acqueo a causa delle ampie vetrate esposte.
Si fa notare che il costo di riscaldamento ha un'influenza diretta sulla gestione della piscina e sul benessere dei nuotatori; quindi a parità di benessere, il costo del riscaldamento o raffrescamento, qualora maggiore comporterebbe costi di abbonamento non competitivi con i vicini concorrenti (piscina comunale di Mirano e piscina di Bissuola).
Analogamente la condensa su pareti vetrate inficia la principale caratteristica di sistemi trasparenti, ponendo acqua a ridosso del legno lamellare.


Rimane quindi da considerare cosa comporta il Piano di Assetto del Territorio per la questione viabilità relativamente ai quartieri Dante-Fermi-Capitanio.
Ad una lettura veloce dei copiosi manoscritti non appare nulla di diretto, riferito alla questione.
Tuttavia nella tavola delle trasformabilità si può notare come si sia proceduto ad una modifica di notevole peso per la questione via Matteotti: la pista ciclabile proveniente dal cimitero invece che proseguire per il senso unico da via D'Annunzio viene deviata in via Betlemme e da qui diretta in via Cici, da dove può accedere a tutto il quartiere Fermi.

 puntini blu = pista ciclabile, dal Cimitero arriva quasi in prossimità di via D'Annunzio e devia per via Betlemme, entrando nel quartiere Fermi per via Cici
si nota in linea tratteggiata marrone il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti, escludendo via Cici, diversamente da quanto previsto nei PRG degli ultimi 10 anni

Un'ipotesi incredibile se si considera la veemenza e la renitenza con cui molti personaggi politici del Comune si oppongono ad un'idea simile, paventando l'idea sbagliata che la pista ciclabile sparirebbe se via Matteotti tornasse a doppio senso.
 L'aspetto ancor più incredibile è che questa possibile "trasformabilità" non è stata presentata nè da Chinellato, nè dal portavoce della lista 585 ai comitati cittadini contrari al sistema di sensi unici del quartiere Dante, quale possibile soluzione per la rimessa a doppio senso di via Matteotti.... appare così dal nulla, rimanendo nel vuoto, dimenticata...
In fin dei conti è il piano di assetto del territorio, mica il piano regolatore (PRG)...entrambi con lo scopo di regolare la crescita del Comune !!!

Così dal Piano di Assetto del Territorio non traspare e non si capisce quale assetto futuro si intenda raggiungere per la viabilità locale e intercomunale.
Non un problema di poco conto se si considerano sia le proteste per la cosiddetta tangenziale sud, sia le proteste per il dirottamento del traffico nel quartiere Dante, cosa che comporta concordemente anche la possibilità di intervenire in via Capitanio, mettendo in sicurezza la strada.

Al Consiglio comunale del 12-11-2012 si era rimasti con la possibile proposta di chiusura di via Roma per mezzo di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che bloccasse il traffico intercomunale passante fra i Comuni del miranese e Mestre, permettendo tuttavia una circolazione locale sostenibile.
Invece prima del 12 novembre 2012 e dopo l'idea del Masterplan il progetto verso cui tendeva l'amministrazione comunale era la piazza lunga un chilometro che prevedeva la chiusura/pedonalizzazione di un tratto di via Roma da chiesa San Vito e Modesto fino alla rotaroria dei Bersaglieri.
In quest'ottica si adagiavano bene anche le affermazioni sulla strada denominata "tangenziale sud" che a detta di vari esponenti politici avrebbe permesso un giorno di ridurre il traffico in via Roma assieme alla tangenziale nord.

Così l'ipotesi più probabile era la suddivisione delle principali direzioni di scorrimento intercomunali (via Miranese e camionabile a sud da Mirano, strada da Mira-Dolo, strada da Martellago, direzione verso Marghera e direzione verso Mestre centro e centri commerciali di Marcon per vie interne da Chirignago) lungo nuovi assi, al compimento definitivo della "piazza lunga un chilometro" e degli innesti della "tangenziale sud" con via Matteotti.
Chi proviene da Martellago, diretto verso Mestre avrebbe preferito la ben più veloce e scorrevole tangenziale nord (tratto verde chiaro).
Chi proviene da Mirano, dovrebbe compiere quasi due chilometri (circa tre quarti di via Roma) solo per raggiungere la tangenziale nord, da qui l'alta probabilità che i percorsi prescelti divenissero altri conformi al baricentro spostato verso sud della circolazione a Mirano.
Nell'ipotesi che l'accesso a via Buonarroti rimanesse aperto, così come avvenuto durante l'ultima "Notte Gialla" il percorso preferenziale per l'asse Miranese si sposterebbe sul retro del Comune, dove ci sono scuole e ingresso al Parco Nuove Gemme (tratto verde scuro).
Mentre l'accesso da aree a sud potrebbe trovare interesse a passare per la tangenziale sud e il quartiere Dante piuttosto che doversi dirigere alla Miranese (tratto rosso).

 
base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Nell'ipotesi che anche via Buonarroti fosse interdetta al traffico, la via preferenziale rimarrebbe solo la tangenziale sud, attraverso il sistema di sensi unici del quartiere Dante (tratto rosso) rendendo via Roma come una strada di accesso alle strade dei quartiere ad ovest di Spinea.
In tal caso è bene notare che nell'ipotesi di chiusura di via Roma (tratto celeste chiaro) a maggior ragione via Capitanio dovrebbe rimanere a doppio senso (e forse è proprio per questo che non si è ancora intervenuti in via Capitanio), per non rendere completamente chiuso al traffico locale la circolazione fra i quartieri Dante, Fermi, Rosselli, Capitanio, rispetto al Villaggio.
Il possibile passaggio circolare partirebbe dalla rotatoria dei Bersaglieri, lungo via Capitanio, "tangenziale sud", quartiere Dante, nuovi quartieri edificati a nord del quartiere Dante, via Buonarroti e di nuovo rotatoria dei Bersaglieri.
In questo assetto del territorio i nuovi quartieri residenziali edificati al villaggio, pieni di giovani coppie in età da lavoro, cinque giorni su sette (due o quattro volte al giorno) diretti a Mestre per recarsi a lavoro non potendo più passare per l'arteria principale, via Roma, passerebbero per le nuove vie di comunicazione, ovvero la tangenziale sud - quartiere Dante (via Buonarroti chiusa o no?!).

base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Con l'ipotesi di una Zona a traffico limitato (ZTL) si sgravano i "nuovi assi" del traffico locale, il quale rimarrebbe in via Roma, ma indubbiamente ci si presenta alla "Conferenza dei Comuni" della città metropolitana con i Sindaci dei Comuni limitrofi carichi di lettere di protesta dei pendolari diretti a Mestre pluri-multati (non bastassero le proteste dei residenti di Spinea che si trovano parte delle 30 mila auto di via Roma sotto casa, con conseguente svalutazione economica del proprio immobile).
Tuttavia si può notare come nell'ultimo Natale non si sia ripetuta l'esperienza di chiudere via Roma (piazza lunga un chilometro) per renderla accessibile ai pedoni.
Ciò molto probabilmente è dovuto all'opinione espressa dall'associazione dei commercianti nell'occasione dell'incontro per discutere dei parcheggi a pagamento.
In quell'occasione i commercianti si espressero contro l'idea di una piazza chiusa o di parcheggi a pagamento, perchè similmente a Mestre questo avrebbe allontanato i clienti piuttosto che avvicinarli.
Ed in effetti i più interessati ad una piazza lunga un chilometro in un tale periodo di crisi economica più che gli attuali negozianti presenti a Spinea, sono forse i locatori di negozi in centro.
In effetti in una piazza chiusa si adattano bene locali di ristoro (bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, kebab...) che risaputamente sentono per ultimi gli effetti della crisi con un calo di consumi, e di conseguenza possono rimanere aperti con taluni canoni più a lungo di altre attività commerciali.

Inoltre a breve (15 gennaio 2013) scadrà il concorso per il riassetto di Piazza Marconi, uno dei punti cruciali dell'assetto del paese sotto svariati punti di vista, ivi compreso quanto sopra descritto.
L'appuntamento e soprattutto la premiazione sarà quindi utile a capire verso cosa tenderà il Comune nei prossimi anni, e quali altre mirabolanti idee dovrebbero essere inserite nel Piano di Assetto del Territorio.

Infatti nel PAT sono previsti ben tre possibili scenari di crescita del territorio: scenario 1 densificazione; scenario 2 amplificazione; scenario 3.

scenario 1

scenario 2

 scenario 3

Nei tre scenari la tangenziale sud quasi non è visibile, benchè già indicata collegata con via Matteotti, come non dovesse divenire un asse di interesse nell'assetto territoriale.
Per quanto riguarda la viabilità generale si segue lo sproporzionato progetto dell'amministrazione Tessari, convinta di poter spostare tutto il traffico di via Roma sulla tangenziale nord.
Appare del tutto evidente l'allungamento di percorrenza per chi proviene da via Miranese e dalla camionabile a sud (o da Mira e Dolo).
In alternativa si può notare come la "tangenziale nord" finisca a nord di Mirano, vicino Martellago, laddove non esistono arterie principali di scorrimento, se si esclude per l'appunto via della Costituzione che collega la Fossa con Martellago.

Mancano poi dettagli sulla viabilità locale, si pensi per esempio al quartiere Fermi il cui accesso sta fra una strada intasata (via Roma) ed un senso unico costringendo gli abitanti od i clienti del bar della Pellegrini ad accedere da via Capitanio o attraverso il quartiere limitrofo Dante.
Mancano dettagli sui poli di attrazione: punti turistici, chiese, piazze per manifestazioni, scuole con relativo traffico indotto, movimentazione generata dalla piscina, punti di richiamo per servizi di varia natura (poste, USSL, centri commerciali,..).

I quartieri esistenti vengono considerati nel piano di densificazione, ovvero nel caso in cui case vengano comprate e sostituite con palazzoni con più appartamenti (più famiglie, più auto) per rientrare dei costi di acquisto e vendita, costi che subiscono ribassi se nel periodo di crisi, l'assetto del territorio comunale casualmente cambia e dirotta nel quartiere da densificare quantità eccessive di auto rumorose e inquinanti.


giovedì 18 ottobre 2007

Vanessa Ferrari di Brescia Vs Federica Pellegrini di Spinea

Vanessa Ferrari vuole una palestra nuova per preparare le Olimpiadi. Prodi e il sindaco di Brescia Corsini si impegnano ad esaudire il desiderio. Una palestra nuova per preparare le Olimpiadi di Pechino 2008; questa la richiesta di Vanessa Ferrari, emersa a chiare lettere in questi ultimi giorni sia dalla Danimarca sia, ancor più forte, al rientro in Italia dopo il titolo di Campionessa del Mondo. "Le parallele le abbiamo, ma quelle che troviamo nelle gare in giro per il mondo sono molto più morbide - aveva dichiarato Vanessa dopo le gare di Aarhus - con la trave non ci sono problemi, ma per volteggio e corpo libero è proprio difficile. Per il volteggio non c'è la rincorsa e per il corpo libero devo allenarmi su una striscia". La Ferrari, così, è costretta a lasciare Brescia e la palestra della Brixia per allenarsi almeno qualche giorno, ogni settimana, nel centro tecnico di via Ovada a Milano....link

Alla richiesta di Vanessa Ferrari, il sindaco della sua città natia ha subito risposto, con l'aiuto anche del governo che ha sboccato dal ministero dei fondi utili per l'ampliamento della palestra di Brescia.

Analogamente a Spinea abbiamo una campionessa mondiale, Federica Pellegrini, costretta ad andare alla piscina di Mirano o del Terraglio per allenarsi o più recentemente al centro sportivo di Milano, poichè fra le varie opere previste, quella maggiormente voluta, ovvero una piscina comincerà soltanto nel 2009 finendo oltre il mandato da sindaco di Tessari.

Eppure di piscine nell'area ce n'è bisogno visto le lunghe code presenti nelle iscrizioni delle piscine dei comuni limitrofi (mesi di attesa per scalare la lista).
Inoltre poichè i corsi di 60 minuti per tutto l'arco della giornata costringono residenti amanti del nuoto a spostarsi di comune la presenza di una piscina nel territorio permetterebbe di ridurre almeno una piccola parte del traffico intercomunale che si svolge ogni 60 minuti pur di raggiungere il luogo in cui svolgere un po' di sport.

Nessuna richiesta allo stato per poter usufruire di fondi per finanziare la costosa opera, anzi un project financing mai spiegato appieno e tante promesse che fanno pensare agli abitanti di via Asseggiano.
Peccato che le Olimpiadi di Pechino siano nel 2008, ovvero un anno prima dell'inizio dei lavori.

Al contrario il sindaco preme per la società di calcio a cinque, gestita dall'amico Da Lio e militante solo in prima divisione, composta quasi unicamente da brasiliani che solo aspirano di arrivare ai mondiali della categoria sportiva.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013