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sabato 16 febbraio 2008

Articolo di giornale - opere complementari, servono altri 30 milioni

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008
Provincia I soldi potrebbero essere messi dalla società mista chiamata a gestire l’autostrada Opere complementari, servono altri 30 milioni Le bretelle sono alla progettazione definitiva. Vernizzi. «In primavera le gare d’appalto» L’area di Roncoduro a cavallo tra i Comuni di Mirano, Mira, Dolo e Pianiga sarà interessata da importanti varianti
FRANCESCO FURLAN


MESTRE. C’è un solco di cantieri aperti lungo 32 chilometri che attraversa dodici comuni delle province di Venezia e Treviso per la costruzione del Passante di Mestre. Apertura prevista, dice il cronoprogramma: fine dicembre 2008, ma senza i caselli intermedi di Crea, Cappella e Preganziol. Gli occhi dell’Italia che lavora e produce e muove le merci su gomma sono sul Passante di Mestre, ma quelli dei sindaci dei territori attraversati sono altrettanto vigili sulle opere complementari, che serviranno per rendere più “morbido” l’atterraggio del Passante e del traffico che porterà in dote. Che ne è delle tante strade, e rotatorie, e bretelle di cui si è discusso in decine di incontri, riunioni, conferenze? Quelle di fascia “A” - le più urgenti - sono in fase di progettazione definitiva. E i primi bandi per l’assegnazione dei lavori saranno pubblicati tra maggio e giugno. «Ma per poterle realizzare tutte mancano almeno - stima il commissario speciale Silvano Vernizzi - 30 milioni di euro». Che da qualche parte bisognerà pur tirar fuori.
La progettazione. Intanto la progettazione, in capo a Veneto Strade, va avanti senza grossi intoppi, ed è giunta alla fase definitiva (che è la penultima prima di quella esecutiva). Gli accordi con i comuni sono stati trovati cercando di soddisfare le esigenze dei sindaci che hanno cercato di sfruttare questa possibilità con un obiettivo comune in testa, a Quarto d’Altino, come a Spinea, a Mira come a Salzano: utilizzare la viabilità di collegamento al Passante per cercare di dirottare il traffico all’esterno dei centri urbani. «I cantieri delle prime opere complementari - ipotizza Vernizzi - potranno partire in autunno e qualcuna potrebbe essere pronta tra l’estate e l’autunno del 2009». I bandi d’appalto saranno realizzati accorpando due o più progetti, per mettere insieme interventi che raggiungano un valore di almeno 10 milioni di euro. Per i primi mesi del 2009 è prevista l’apertura anche dei cantieri in un nodo strategico della provincia, nell’area compresa tra i comuni di Mirano, Dolo, Pianiga e Mira dove si interesecheranno Passante, A4, metropolitana di superficie, e forse anche la Romea commerciale. Sono i cantieri della variante di Roncoduro, che collegherà la Brentana con l’A4 e, più a Est, il collegamento tra la strada Brentana e Oriago.
I finanziamenti. Data la celerità con cui procedono cantieri del Passante e progettazione delle opere complementari il nodo da sciogliere in tempi urgenti è quello che riguarda i finanziamenti. Nella cassaforte del commissario Vernizzi ci sono 106 milioni di euro, di cui 81 messi a disposizione dalla Regione e 25 dallo Stato con due diverse manovre finanziarie. «Ma per realizzare tutti gli interventi di cui è in corso la progettazione definitiva, e che comprendono anche gli interventi nel Trevigiano - dice Vernizzi - ne servono almeno altri 30». Proprio lunedì l’assessore alla viabilità della Provincia di Venezia, Paolo Gatto, ha incontrato a Roma il nuovo direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Lorenzo Quinzi, per discutere, tra le altre cose, dei finanziamenti necessari per il Passante. «I soldi vanno trovati - dice Gatto -, tutte queste sono opere fondamentali, non a caso è stato deciso che dovessero essere inserite in fascia “A”. L’altro aspetto che preme alla Provincia e ai Comuni è che l’apertura dei caselli intermedi e quella delle bretelle di collegamento sia contemporanea». Ma dove pescare i 30 milioni di euro mancanti che rispetto ai numeri del Passante (il cui costo è di 750 milioni di euro) saranno poca cosa ma che tradotti in asfalto equivalgono a tre-quattro tangenziali, e quindi tre-quattro centri con meno traffico?
Le ipotesi. Non è che siano poi molte le opportunità. Se governo (per ora è meglio non contarci) e Regione non provvederanno con uno specifico finanziamento, la risposta potrebbe arrivare dalla costituzione della società mista Anas-Regione che sarà chiamata a gestire il Passante di Mestre e che ha tra gli obiettivi quello di reinvestire gli utili sul territorio. Il braccio di ferro tra Regione e Anas, che rivendica le redini operative del nuovo soggetto, non si è ancora placato, ma è già stata fissata una data per la nascita della nuova società: il primo marzo. Stando a quel che Quinzi ha riferito a Gatto, il governo - impegnato a traghettare il Paese verso le elezioni - vorrebbe comunque chiudere la partita prima delle elezioni di aprile. In ogni caso i 30 milioni mancanti non saranno disponibili da domani e sarà necessaria una scelta. Il sindaco di Quarto d’Altino, Loredano Marcassa, ha già alzato la mano: «Ehi, ci siamo prima noi».

Il comune di Spinea ha in Fascia A (progetto preliminare approvato e progettazione definitiva in corso) l'adeguamento della SP36 dalla Fossa a via Rossignago (via della Costituzione).
Le zone indicate si spera non siano indicative dei capi estremi visto che rimane un tronco di SP36 fra via Rossignago fino al passaggio a livello con Maerne, tanto più che l'innesto della cosiddetta tangenziale nord avviene proprio oltre via Rossignago.
Un potenziamento di quelle strade è necessario già oggi, prima ancora dell'apertura del Passante al seguito dell'intensificazione del traffico.
Le stime di impatto del Passante.

Non sono inseriti nella Fascia A il collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Cici e via Matteotti, nè il potenziamento della strada statale fra Fornase, Crea e Mirano.


mercoledì 12 dicembre 2007

articolo di giornale - controdeduzione minigrattacieli

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 DICEMBRE 2007 Pagina 32 - Provincia SPINEA. Polemiche in Consiglio: «Nessuno pensa alla mobilità» Passa la variante dei mini-grattacieli La giunta forza sulle concessioni fino a 10 piani per i nuovi palazzi di Filippo De Gaspari
SPINEA. «Spinea alta, Spinea verde». Recupera un vecchio slogan in voga ai tempi della verticalizzazione di Mestre, l’assessore Mario Simionato, per spiegare al Consiglio comunale le ragioni di un innalzamento dei volumi previsti dai regolamenti edilizi. Alla fine il provvedimento è passato a maggioranza, non senza battibecchi. Ora i palazzi di Spinea potranno arrivare a raggiungere i 19 metri e 6 piani per i piani attuativi di iniziativa privata e i 31 metri e 10 piani per i piani di iniziativa pubblica.
«La tendenza - spiega Simionato - è già in atto in molte città europee e permetterà anche a Spinea di liberare spazi a terra, mantenendo il volume edificatorio attuale». Per la maggioranza insomma la variante consentirà di avere più spazi verdi e la concessione di qualche metro in più in altezza permetterà di evitare il rischio che si arrivi al limite dell’espansione orizzontale. Ma la minoranza non ci sta: «Paragonare Spinea alle grandi città è un clamoroso errore - attacca Silvano Checchin, del Partito democratico - ma soprattutto non si capisce perché la maggioranza abbia prima fatto approvare in Regione una proposta di innalzamento a 19 metri fuori terra, per poi proporre di aumentare ancora a 31 metri». Per Checchin inoltre c’è il rischio di trovarsi mini grattacieli in pieno centro, proprio dove la giunta vuole intervenire con piani di recupero e Masterplan. Anche nelle file della stessa maggioranza non mancano le perplessità. Per Osvaldo Stella (Fi): «Dobbiamo capire cosa vogliamo fare di questa città, se rimanere per metà un paese di campagna o se diventare a tutti gli effetti tessuto urbano di Mestre. E’ il caso di ragionare bene sulla verticalizzazione e su dove collocare questi volumi». Al momento del voto, Stella abbandona l’aula. A seguire il confronto anche una cinquantina di cittadini dei comitati. Delusi dal dibattito lasciano l’aula prima del voto, commentando: «Nessun accenno al fatto che l’espansione, sia essa orizzontale o verticale, comporterà un aumento della densità abitativa e quindi del traffico. I nostri politici sono troppo impegnati a scaricarsi addosso le colpe del passato e non guardano al disastro che stanno facendo: siamo disgustati». Per i comitati insomma, il problema non è tanto quanta gente ci starà ancora a Spinea, ma come questa potrà muoversi quando esce di cas
a.

LA NUOVA
09-12-07, 32 Provincia La maggioranza vuole aumentare il limite d’altezza per le costruzioni Torri di trentuno metri in centro a Spinea
SPINEA. Guardano verso il cielo, gli amministratori di Spinea: non cercano ispirazioni celesti, ma nuovo spazio per costruire. A terra ne è rimasto ben poco (anche la Regione parla di «saturazione») e non rimane quindi che pensare a mini-grattacieli. Ora il limite previsto dai regolamenti edilizi è di 13 metri. La giunta guidata da Claudio Tessari ora intende aumentare, fino quasi a triplicare, in particolare per le zone centrali, il limite di altezza, portandolo a 31 metri. Una decisione che sarà discussa domani sera in consiglio comunale. E il centrosinistra annuncia battaglia. Lunedì sera dalle 19.30 il parlamentino locale di Spinea sarà chiamato a votare sulla possibilità di: alzare fino a sei piani fuori terra con un’altezza massima di 19 metri i piani urbanistici attuativi di iniziativa privata; fino a dieci piani con un’altezza massima di 31 metri i piani di iniziativa pubblica (ad esempio: il masterplan elaborato per la nuova piazza Fermi). Da un punto di vista procedurale si tratta di una variazione delle norme tecniche di attuazione previste dal Piano regolatore generale (Prg) che ha bisogno però dell’ok della Regione. Da un punto di vista politico, si tratta invece di fissare la direzione dello sviluppo urbanistico di Spinea nei prossimi anni. E il mirino della giunta di Claudio Tessari è puntato verso il cielo. «Lo sviluppo verticale è l’unico possibile - dice Mario Simionato, assessore all’Urbanistica - in un comune di 15 chilometri quadrati. E’ l’unico modo per risparmiare terreno, soprattutto in una zona come quella del centro. Noi non possiamo confrontarci con comuni come Mirano o Mira, ma piuttosto come Mestre, di cui Spinea può essere considerata un sobborgo». Dichiarazioni che faranno discutere. «Questa ennesima variante non ha nemmeno bisogno di essere commentata», spiega Silvano Checchin, del Partito democratico, che si prepara per un agguerrito confronto. «Si può pensare sul serio di realizzare una piazza e migliorare la qualità della vita su aree centrali costruendo edifici con altezze di 19 o 31 metri magari proprio adiacenti alla Piazza stessa?». «Otti anni di giunta Tessari - aggiunge Silvano Checchin - non sono stati sufficienti per proporre un progetto definitivo e condiviso di piazza. In questi anni, con numerose varianti, il Prg è stato stravolto per per aumentare la capacità edificatoria senza ricavare spazi e luoghi d’incontro per la città».

Verticalizzare non è sinonimo di verde, e nemmeno di sicurezza e acquisizione di spazi.
Esempi ne esistono molteplici e non sono sempre a favore dell'una o dell'altra ipotesi.

Se prendiamo ad esempio il la piazza alla base del complesso del WTC, questa non presentava una vegetazione diffusa, bensì una struttura cementificata rialzata in cui erano stati inseriti varie opere artistiche.


Frequentata da turisti, e da lavoratori degli edifici del complesso in poco spazio la verticalizzazione ammassa svariate migliaia o anche decine di migliaia di persone con tutto ciò che ne consegue, dall'attività fisiologica, all'alimentazione, alla necessità di mezzi di trasporto (traghetto, autobus, metropolitana, parcheggi per auto)





Verticalizzare nell'area del WTC però non significò risolvere i problemi di traffico e di parcheggio tanto che nei sub-level del complesso ogni giorno migliaia di operatori di borsa, impiegati e dipendenti vari andavano a sostare la loro auto (i sottolivelli del WTC vedevano due piani a parcheggio, un piano dedicato a magazzini, uno ad impianti tecnici ed uno per la stazione della subway di NY).

Nel 2001 l'incubo degli attentati terroristici contro palazzoni portò molti a ripensare la politica della verticalizzazione a favore di una maggiore sicurezza.




Per esempio uno dei progetti ad essere accantonato è TRY2004, torre piramidale che poggia su 3 differenti isole i suoi quattro vertici a cui ha collaborato l'architetto italiano Bini.
SHIMIZU'S TRY 2004 Shimizu's "The city in the Air" or "Try 2004" Concept and Binistar's preliminary conceptual construction pneumatic method proposal. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method.
Here is a 49 Minute professional documentary, "Extreme Engineering: City in a Pyramid", produced by Powderhouse Productions for the Discovery Channel. This documentary is about the Shimuzu TRY 2004 pyramid city concept and preliminary conceptual construction pneumatic method proposal by BiniSystems. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method. (Note: this Quicktime movie is 41 megabytes in size.) link


Oggi a quanto pare questo incubo è finito.

Altre considerazioni riguardano le fonti energetiche del futuro.
Un edificio di 31 metri, 18 metri sopra il massimo fin'ora consentito, 12 metri sopra quanto si vuole permettere per il privato, è in primo luogo un'ombra protesa su parte delle abitazioni circostanti.
Nel caso in cui vicini vogliano o vorranno nel prossimo futuro installare pannelli fotovoltaici si configurerebbe una diatriba non prevista dalla legge (non esiste il reato d'ombra procurata), ma non considerata dalle norme tecniche attuative cittadine.

Appare molto curioso che vi sia differenza fra privato e pubblico, distinzione che sembra declassare il cittadino a ruolo di incompetente nel scegliere il progettista o la ditta più adatta per costruire un edificio alto.
Seppur Spinea non sia terra di multimiliardari porre la differenziazione fra pubblico e privato impedisce il sorgere di palazzoni e torri come funghi, d'altra parte restringe il campo dei beneficiatari della variazione normativa ad un numero esiguo di possibili progetti.
Raddoppiare per l'ambito pubblico una misura massima di costruzione è facilmente intendibile per un piccolo comune come Spinea come la cancellazione di un vincolo problematico per un qualche progetto previsto dall'amministrazione.
Ciò ha fatto pensare a qualche consigliere se non fosse il caso di vedere il progetto e discutere su qualche misura eccezionale per qualche progetto piuttosto che modificare una regola generale.
E' pur sempre vero che il volume di cubatura non viene intaccato (non viene aumentato), cosa che si traduce in un innalzamento a scapito delle due dimensioni areali (per una base quadrata un innalzamento di h corrisponde ad una riduzione di h/2 per larghezza e profondità della costruzione), tuttavia nell'ambito di un progetto i volumi sono spesso molteplici.

Nel caso del MasterPlan era prevista la costruzione di più di un volume in diverse aree: alcuni volumi dovevano essere costruiti in piazza Marconi; un edificio doveva essere costruito su piazza Fermi in cui riallocare parte delle attività da demolire di fronte alla villa del Majno; un volume era previsto vicino alla nuova stazione della metropolitana di superficie.

Proposta alternativa del comitato "Cittadini per una Spinea vivibile" quella di non costruire edifici in piazza Fermi (tra l'altro con l'inapplicabile soluzione del muro di 15 metri per nascondere le costruzioni retrostanti la piazza) quella di mantenere a parcheggio l'area (parcheggio comodo e strategico per chiunque voglia accedere alle attività lungo via Roma senza dover impegnare la via intasata) oppure costruire un parcheggio in sotterranea con edificazione a giardino in superficie.
La proposta del comitato non è mai stata accolta, anche nella domanda presentata nella redazione del PAT si disse di tenerne conto.

Recentemente il MasterPlan è stato rifinanziato in seguito a delle modifiche e in un'intervista il sindaco se n'è uscito con:
Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
...
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il colle-gamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale. link
Rimane quindi libero un volume di contropartita senza un'area dove allocarlo.
Ne deriva quindi che un impulso verso la verticalizzazione approvato con deduzioni nell'ambito dello stesso lotto (il volume di cubatura per lotto invariato comporta una riduzione delle dimensioni d'area con ricavo di scampoli di spazio da riutilizzare nell'intorno dell'edificio), in un progetto che prevede la riallocazione di volume di cubatura destinato ad altro ambito viene ad essere assommato e sormontato con un aumento dell'altezza senza comportare una riduzione delle dimensioni areali.
Nel caso specifico è importante far notare che se fosse realmente importante la costruzione di spazi od il mantenimento a verde non si costruirebbe per poi imporre la verticalizzazione al fine di "donare" qualche metro in più all'ambito limitrofo dell'edificio, bensì si lascerebbe inalterata la natura del lotto.
Verticalizzare libererà piazza Fermi e permetterà magari la costruzione di un giardino padronale al pari di molte altre ville di Spinea, ma in tutta probabilità inserirà una costruzione notevolmente diversa alle esose richieste di servizi fronte ad una via a senso unico dal difficile accesso.

La seduta del consiglio comunale è stata popolata da un buon gruppo di spettatori dei comitati che hanno mormorato su varie uscite dell'amministrazione.
Persone che fino a quest'estate se ne dormivano tranquilli nella propria abitazione, risvegliate dal dirottamento del traffico sotto casa (chiusura via Matteotti) oggi si sentono maggiormente attivi nel seguire la programmazione del territorio comunale non riuscendo a capire come con una cittadina povera di spazi ad alta urbanizzazione si costruisca senza tener da conto dei servizi con l'illusione che la verticalizzazione di un edificio nel progetto di eliminar una piazza lascerà qualche metro di spazio alla comunità (in altro loco).

Riguardo alle tecniche costruttive bisogna notare come edificare per 13-19 metri sia ben diverso dal costruire per 31 metri.
Per un tre piani di 13 metri infatti si può far ricorso al progetto di un semplice geometra con struttura in muratura.
Per 19 metri, circa quattro piani diviene più complesso utilizzare soluzioni in muratura per le norme sismiche e le forti azioni da taglio.
Serve inoltre la firma sul progetto di un dottore in materia
Per strutture di 31 metri vi sono variazioni significative sia per la struttura con necessità di ricorrere a cemento od acciaio, sia per i lavori di messa in opera di fondazioni tali da smaltire gli sforzi accumulati.


Aggiornamento 07-01-08: Progetto Veneto City.

sabato 15 settembre 2007

Prima riunione con il sindaco Claudio Tessari

Prima riunione con il sindaco Claudio Tessari
ore 12.00 (molti salteranno il pasto e poi dovranno scappare a lavoro)

Le persone intervenute sono molte, le testimonianze si sprecano.

Testimonianza comune: dall'oggi al domani ci siamo accorti delle variazioni nel traffico viario senza sapere cosa fosse successo.


Problemi paventati all'amministrazione
  • allagamento di via Bennati nei giorni di pioggia a causa delle cattive condizioni del canale di scolo che passa nella vicina stradina ciclabile che passa da via Matteotti , via Alfieri, via Abba fino a via bennati
  • problema acustico, molti d'estate dormono con le finestre aperte ed alle 6.00 del mattino sono svegliati dal rumore del traffico.
  • inadeguatezza delle vie interessate dal nuovo traffico (Alfieri, D'Annunzio, Matteotti) sia per la mancanza di marciapieri e piste ciclabili sia per la mancanza di un'adeguata dimensione delle corsie e delle banchine
  • velocità sostenute dai veicoli che sfrecciano a vari orari. Alla mattina operai che cercano di raggiungere mestre provenienti da Fornase, Borbiago, Olmo, Mira. Di sera ritorno dei lavoratori nelle città dormitorio. Di notte auto che sfrecciano a grande velocità cariche di giovano che vogliono raggiungere bar e discoteche a Mestre. A mezzogiorno il traffico di ritorno alle abitazioni per la pausa pranzo e quello utile per portare a casa i bambini. La mattina alle 6.00 camioncini che riforniscono negozi sparsi sul territorio. Pulmini di linea lungo via Alfieri con le fermate messe appositamente dall'amministrazione, grandi quanto la corsia che percorrono. Durante tutto il giorno per via Bennati autocarri da 30 tonnellate che raggiungono i vicini cantieri di abitazioni concesse dal comune e della metropolitana di superficie (sovrappasso compreso).
  • preoccupazione per anziani che spesso vanno a fare la passeggiata e per i bambini che a settembre torneranno a scuola utilizzando le biciclette.
  • richiesta di un referendum popolare
Il sindaco Tessari si dimostra subito "disponibile" alla discussione con la popolazione del suo comune...cioè risponde agli abitanti e dichiara:
  1. indietro non si torna, il senso di via Matteotti chiuso resterà così.
  2. state sopravvalutando il problema, ho dato incarico a tecnici che hanno fatto studi e vedrete che tutto si sistemerà quando saranno riaperte la via a Fornase e la via che porta alla rotonda che smisterà alla via dei Bivi . (via Fornase è rimasta chiusa a luglio ed agosto per il cantiere del sovrappasso della metropolitana di superficie con pila di sovrappasso che finisce proprio in centro della strada anch'essa esigua per larghezza e non adatta ad un traffico sostenuto/ via dei Bivi, opera secondaria del progetto del Passante...l'ultima delle preoccupazioni del cantiere per le grandi opere promosso dallo Stato)
  3. il referendum popolare c'è stato quando mi avete votato (il sindaco Tessari è al secondo mandato e come definito dalle leggi non potrà più essere rieletto nella carica comunale di sindaco).
  4. Per i problemi idraulici di via Matteotti faremo in futuro. (non è ancora stato fatto niente in tre mesi).
  5. "Ma quando tempo fa ci fu la riunione con gli abitanti di via Matteotti eravate tutti contenti" dice il sindaco Claudio Tessati. Le persone alcune non capiscono poichè non avevano mai saputo della riunione. Altri insorgono dicendo che non erano stati informati. Logica prevede che se la soluzione adottata investe più vie, creando problemi non dovevano essere convocati soltanto gli abitanti di via Matteotti (si presentarono in meno di una decina) ma anche chi ne subisce oggi le conseguenze. I negozianti della stessa via Matteotti affermano di non essere mai stati avvertiti.
  6. Il sindaco caustico afferma che non c'è da preoccuparsi, per quanto sia stato chiuso il senso di marcia di via Matteotti è in atto anche una sperimentazione.
Seconda tornata di domande:
  1. qual è il senso di dichiarare improrogabilmente chiuso il senso di via Matteotti se tale decisione provoca problemi a bel tre vie? che senso ha traslare i problemi moltiplicandoli? RISPOSTA nessuna risposta
  2. perchè l'assessore all'urbanistica oggi che si discute di questo problema non è presente? RISPOSTA aveva un impegno
  3. le persone sumoreggiano e si adirano con le risposte date loro. Il sindaco minaccia di andarsene.
  4. citazione di problemi prima descritti
  5. i commercianti lamentano un calo nelle vendite visto che i lavori li hanno privati della normale circolazione, e dei parcheggi davanti al loro negozio su cui pendolari si fermavano (ora la metà percorrono un'altra direzione e non ri fanno due volte la rotatoria via Roma via Matteotti via D'annunzio via Bennati al posto della sola doppia percorrenza di via Matteotti). RISPOSTA vedremi di aggiungere qualche posto auto nel progetto.
  6. riguardo alla boutade del sindaco sulla sperimentazione si fa notare che non ci sono tecnici o strumentazione di misura, nè sono mai venuti in passato a misurare le condizioni della viabilità (fisica delle strade e quantitativa di carichi per asse transitanti). Inoltre l'azienda appaltata sta già disponendo i sanpietrini rossi...questa non è una sperimentazione. molti urlano: "Lei sindaco Claudio Tessari ci sta prendendo in giro"...
Spicca nella folla fra le domande di dissenso una persona che è contenta dei lavori in via Matteotti, poichè crede che questo gli permetterà di avere una via con minore traffico faccia alla sua abitazione.

L'assemble si conclude con un nulla di fatto

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013