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venerdì 7 agosto 2009

Spesa corrente elettrica

Arrivato in comune il conto per la spesa di corrente elettrica consumata nella stazione dei treni SFMR: 40.000 euro al mese da pagare.

Fin'ora infatti era stata la regione a finanziare il progetto e le spese di gestione.
Invece ora che la gestione è stata consegnata al comune, le spese di gestione vanno a carico della comunità locale e non delle ferrovie dello stato.

Grazie Tessari.

domenica 12 ottobre 2008

Articolo di giornale: I vagoni sono stracolmi, pendolari lasciati a terra

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 09 OTTOBRE 2008 - Provincia La stazione di Spinea. Il biglietto è aumentato dell’80% ma il servizio è scadente I vagoni sono stracolmi, pendolari lasciati a terra Disagi continui al treno delle 7.45 per Venezia. Gli utenti: «Così non si può andare avanti»
FRANCESCO FURLAN
...
La stazione di Spinea è nata anche con questo obiettivo, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo sistema ferroviario metropolitano di superficie, che vedrà i treni fermarsi ogni 15 minuti. Ma per questo bisognerà aspettare almeno il 2010. E intanto il presente continua ad essere fatto di ritardi, accumulati anche se il tracciato tra Spinea e Venezia è di una manciata di chilometri, e disservizi....


LA NUOVA
GIOVEDÌ, 09 OTTOBRE 2008
Provincia Passeggeri pigiati, donna sviene
Quarto. Soccorsa dal personale, poi si è ripresa a Mestre

QUARTO. Le carrozze erano talmente stracolme che una signora rimasta in piedi vicino alle porte d’ingresso è svenuta.
E’ successo ieri mattina nella corsa delle 7.54 da Quarto d’Altino a Venezia, un Taf (treno ad alta frequentazione) proveniente da Portogruaro e frequentatissimo da lavoratori e studenti. Già a Quarto salire è un’impresa, spesso i passeggeri viaggiano schiacciati contro le pareti.
....
(Lorenzo Baldoni)
Già in passato La Nuova Venezia aveva fatto notare come la regione fosse colpevole di un notevole ritardo nell'acquisto di nuove carrozze e treni da affiancare a quelli esistenti per supportare un servizio degno sulla linea in questione.
E' evidente come regni il malumore per l'esiguo numero di persone che utilizzano tale mezzo pubblico per dirigersi a Mestre.
Insomma un'iniziativa lodevole che finisce per presentarsi nel peggiore dei modi alla cittadinanza.
Tuttavia è bene notare che il numero di veicoli transitanti giornalmente per Mestre è stimato intorno alle 30.000 unità, con una crescita annua del 3%.
I nuovi parcheggi e la capacità delle ferrovie è intorno ai 300-600 veicoli al giorno, ovvero 1-2% del totale.
Chi usufruisce di tale mezzo per recarsi a Mestre lascia l'auto parcheggiata fronte alla stazione per tutta la durata lavorativa giornaliera (8-10 ore), quindi un parcheggio da 300-600 posti non ha un notevole riflusso al variare delle ore della giornata, benchè al contrario il numero di veicoli transitanti giornalmente sulla Miranese è calcolato quasi costante per ogni ora della giornata.
Per questo motivo l'idea di creare un ulteriore servizio di trasporto per Mestre non sembra dare una sferzata al traffico di via Roma/Miranese.
A ciò si aggiungono le problematiche sul trasporto descritte dagli articoli e le solite problematiche logistiche riguardanti una ferrovia (se il posto di lavoro si trova ad 1 km dalla stanzione, od ogni mattina il pendolare si arma di un po' di pazienza, oppure preferisce un mezzo che può raggiungere comodamente qualsiasi punto del territorio).

LA NUOVA
Domenica 12-10-08, 29 Provincia «Abbiamo già chiesto un treno in più»
SPINEA. Un treno in più per Spinea. Lo ha chiesto l’assessore comunale alla Viabilità Mario Simionato in un incontro avvenuto in Regione con l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso per parlare dei disservizi sulla linea ferroviaria Spinea-Mestre-Venezia...

mercoledì 23 aprile 2008

Articolo di giornale - targhe alterne addio

LA NUOVA
SABATO, 19 APRILE 2008
Cronaca Misure anti-smog. Scarso coordinamento tra Comuni, chiusa un’epoca Risultati modesti, targhe alterne addio Da Villa e Zoggia concordano, Mingardi avverte: «Grande Ztl in centro»
«L’epoca delle targhe alterne è finita». La Provincia decreta la fine delle limitazioni al traffico come arma anti-smog. «Hanno portato a risultati assolutamente insufficienti» spiega l’assessore all’Ambiente Ezio Da Villa. E il presidente Davide Zoggia rincara la dose: «Non faccio l’indiano in riserva. I cittadini sentono questi provvedimenti come un fastidio. E se non servono, penseremo ad altro». Positivo il commento dell’assessore comunale alla Mobilità, Enrico Mingardi: «Ne prendiamo atto positivamente, ma servono delle alternative. Noi faremo del centro di Mestre una grande zona a traffico limitato».
«Venezia ha fatto un lavoro straordinario ma all’ultimo tavolo tecnico, i Comuni hanno votato in un modo e poi hanno fatto tutt’altro. Alcuni sono intervenuti in aree limitatissime e senza controlli. Provvedimenti fatti così non servono a niente». Basta targhe alterne, annunciano Ezio Da Villa e il presidente della Provincia Davide Zoggia. Uno smog che si riduce del 5% nelle belle giornate fa dire alla Provincia che è ora di cambiare strada. Da Villa motiva il fallimento con «l’assoluta assenza della Regione e dello Stato da ogni azione coordinata volta a limitare il traffico nei centri urbani», complici «le resistenze di alcuni Comuni». Nel 2007 Venezia è rimasta sola con pochi Comuni, nel resto del Veneto si è circolato liberamente. «Il coordinamento è complicato, la Regione non fa la sua parte - incalza Davide Zoggia - alla fine rischiamo solo di rompere le scatole ai cittadini. Ed è inutile nascondere che i provvedimenti si sono rivelati inutili. Occorre trovare altre strade. Noi abbiamo deciso». Lo stop alle targhe alterne dovrà ora essere ufficializzato ai Comuni. La decisione arriva anche dopo che l’Unione Europea ha dettato una nuova direttiva, più restrittiva, sulle polveri sottili. Nelle aree urbane gli stati europei dovranno ridurre del 20% l’esposizione alle Pm2,5 entro il 2020 rispetto ai valori del 2010, portando nel 2015 i livelli di esposizione al di sotto dei 20 microgrammi. «Per il nostro territorio e la pianura padana significa garantirci sforamenti tutti i giorni», rileva Da Villa. «Purtroppo su questo il governo, anche quello di centrosinistra, non ha fatto nulla». La decisione viene accolta positivamente dall’assessore comunale alla Mobilità Enrico Mingardi. «Ne prendo atto con sollievo. Noi portiamo avanti un progetto di mobilità che ridurrà il numero di auto in circolazione, allargando la Ztl del centro di Mestre e l’apertura del Passante speriamo porterà a ridurre le emissioni della tangenziale. Poi ci sono le infrastrutture, il tram, il potenziamento del trasporto pubblico. Nel programma elettorale del sindaco era scritto che le targhe alterne erano solo un palliativo ma siamo intervenuti anche perchè eravamo obbligati. Ricordo che ci sono sindaci rinviati a giudizio per non aver agito. Se la normativa europea sposta la competenza al governo, ne prendiamo atto positivamente ma non deve essere un passo indietro, serve un nuovo progetto di azione». E Mingardi così riconferma le domeniche ecologiche «chieste dai cittadini». Cauto il collega all’Ambiente Pierantonio Belcaro. «Stop alle targhe alterne? Ne discuteremo con gli altri sindaci, ora è prematuro».




CORRIERE DEL VENETO
giovedì 27 marzo 2008
De profundis per le targhe alterne Domani ultimo giorno: per il 2009 tutti contro, solo Venezia resiste Già 52 superamenti dall’inizio dell’anno. Mingardi: partiamo penalizzati, abbiamo la tangenziale
Il fronte del no
(….) Comincia il Comune di Spinea che il prossimo autunno non imporrà la circolazione a targhe alterne: «Abbiamo sempre aderito alle inizitive della Provincia convinti che un’azione su larga scala potessere essere utile adesso questa condizione è venuta meno, siamo solo quattro comuni a fare le targhe alterne e non ha senso continuare, punteremo sulla sensibilizzazione all’uso della biciletta» spiega il sindaco Claudio Tessari (…)


Un po' tutte le misure contro lo smog sono sempre risultate un mezzo fallimento.
La realtà è che la mobilità, bene di prima necessità del nostro mondo è oramai un bene irrinunciabile.
Non può nulla contro la necessitò di mobilità neppure il rialzo impazzito del costo dei carburanti.

Lascia perplessi la veemenza con cui a volte ci si scaglia contro l'anidride carbonica prodotta dalle automobili, rispetto a pozzi petroliferi in fiamme in medioriente, rispetto a industrie di fusione e formatura dei metalli (acciaio in testa), rispetto alle miniere di carbone in fiamme che bruciano da decine d'anni (esempio: centralia), ecc...

Non essendo ben chiaro quanto siano state adottate dagli abitanti dei comuni le misure delle targhe alterne, per spostamenti intercomunali o locali, non è semplice stabilire quanto ciò influirà sul traffico spinetense negli anni a venire in cui non verra più adottato questo metodo.
Qui era stato fatto notare come la presenza di un servizio di metropolitana diretto verso Venezia converta traffico di transito in traffico locale diretto verso la stazione della metropolitana.
Si ricorda anche questo post sul servizio GiroSpinea.


venerdì 7 marzo 2008

articolo di giornale: barriere fonoassorbenti al Graspo d'Uva

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 06 MARZO 2008
Provincia IL METRO’ DI SUPERFICIE A SPINEA Barriere fonoassorbenti al Graspo d’Uva
SPINEA. Metropolitana di superficie, in arrivo le barriere antirumore per il Graspo d’Uva. I pannelli fonoassorbenti saranno installati nella zona di via Unità, dove serviranno a proteggere le abitazioni più vicine al passaggio del metrò. Lo ha annunciato martedì sera, nel corso di un incontro svoltosi in comune con i cittadini del Graspo d’Uva, l’assessore alla viabilità Mario Simionato. «Il progetto - ha spiegato Simionato - nasce da un’indagine tecnico-scientifica condotta con appositi strumenti, con la quale sono stati simulati i rumori che saranno prodotti una volta attivo il metrò, in rapporto alla distanza delle abitazioni». All’incontro, dov’erano presenti diversi residenti delle zone più vicine ai binari, hanno partecipato anche rappresentanti della Regione (che vuole la linea) e della ditta esecutrice incaricata dei lavori. Ai proprietari della case è stato spiegato che il posizionamento delle barriere è funzionale all’assorbimento dell’inquinamento acustico che inevitabilmente sarà prodotto dai treni, in transito piuttosto frequentemente. I pannelli avranno dimensioni variabili, dai 2 metri e mezzo fino a 3 e mezzo. Da terra le barriere saranno costituite da materiale opaco, che assorbe di più, mentre nella parte superiore sarà trasparente per essere meno impattante visivamente. «Abbiamo tranquillizzato i cittadini - conclude Simionato - assicurando che in pratica le proprietà non saranno intaccate se non in qualche caso e in maniera molto marginale, mentre i cantieri cercheranno di contenere al massimo i disagi». I lavori saranno eseguiti al più presto, visto che il cantiere del metrò dovrà chiudere entro la prossima primavera. Per l’estate dovrebbero transitare già i primi treni. (f.d.g.)

IL GAZZETTINO
martedì 11 marzo 2008 Barriere fonoassorbenti al Graspo d'Uva per proteggere dai rumori del metrò
Saranno installate dalla Regione una serie di barriere fonoassorbenti nella zona del Graspo d’Uva che proteggeranno le abitazioni più vicine al passaggio del metrò di superficie. Lo ha annunciato l’assessore alla viabilità Mario Simionato nel corso di un incontro svoltosi in comune con i cittadini del Graspo d’Uva che hanno le case vicine alle rotaie. Presenti rappresentanti della Regione, del Comune e della ditta esecutrice dei lavori.
«Il progetto – spiega Simionato - nasce dopo un’indagine tecnico-scientifica che ha simulato i rumori che saranno prodotti in rapporto alla distanza delle abitazioni». I pannelli varieranno dai 2 metri e 50 fino a 3 metri e 50. Da terra le barriere saranno costituite da materiale non trasparente, che assorbe di più, mentre salendo sarà trasparente per essere meno impattante anche visivamente.
«Abbiamo tranquilizzato i cittadini – conclude l’assessore Simionato - in pratica le proprietà non saranno intaccate se non in qualche caso e molto marginalmente mentre i cantieri conterranno al massimo i disagi».
Il tutto sarà eseguito al più presto visto che il cantiere del metrò dovrà chiudere in primavera e che per l’estate già dovrebbero passare i primi treni.
L'inserimento delle barriere fonoassorbenti è giusto e doveroso.
Quando anni fa il tratto di ferrovia era utilizzato per transito di treni merci, il rumore dello stridio delle frenare era udibile fin centinaia di metri, quasi fin via Matteotti (ben oltre una vis distante come via Bennati).
Inoltre sarà da tenere in considerazione il tratto in curva che direziona la metropolitana di superficie verso Mestre, poichè potrebbe diventare luogo di inquinamento acustico rispetto al vicino quartiere di Fornase.

lunedì 3 marzo 2008

Articoli di giornale - sottopasso di Asseggiano

LA NUOVA
Domenica 02-03-08,
Provincia Apertura rinviata ancora, mancano le pompe anti-allagamento Il sottopasso è pronto, ma resta chiuso Gli abitanti della zona isolati dai cantieri del Sfmr chiedono alla Regione di accelerare i tempi Maurizio Toso
ASSEGGIANO. Lo aspettano da un pezzo gli abitanti di Asseggiano il sottopasso pedonale di via Macello. E lo aspetteranno ancora per un pezzo, visto che l’infrastruttura non verrà aperta al pubblico prima di un mese. Motivazione: non sono ancora arrivate le pompe necessarie a evitare l’allagamento dell’opera in caso di precipitazioni intense. Più volte in passato la Regione, responsabile di questo cantiere legato alla metropolitana di superficie, aveva assicurato che tutto sarebbe stato pronto per la metà di febbraio. Ora, invece, la scadenza viene spostata entro marzo, un mese e mezzo più tardi rispetto a quella che era la previsione originaria. La cosa non entusiasma certo i residenti della zona, che da tempo hanno una sensazione di isolamento legata alla presenza massiccia di cantieri per la Sfmr. Il sottopasso di via Macello, riservato solo ai pedoni tanto che per percorrerlo i ciclisti devono scendere di sella, era molto attesa, specie dopo la chiusura di un altro varco, che all’origine si trovava più a monte di via Asseggiano, in direzione Spinea. Passaggio chiuso a suo tempo con motivazioni legate alla sicurezza, visto che il continuo transito di mezzi pesanti avrebbe potuto creare non pochi problemi a pedoni e ciclisti. Vista la situazione, considerando che entro breve si sarebbe dovuto aprire il sottopasso di via Macello, anche la Municipalità di Chirignago-Zelarino si era messa il cuore in pace dopo aver chiesto la riapertura del primo varco. Ora, invece, bisognerà aspettare un altro mese per poter transitare lungo il sottopasso di via Macello, operazione che sarà possibile solo dopo l’arrivo delle pompe. Va detto, però, che questo è il primo strappo al cronoprogramma, ovvero alla tempistica di realizzazione e consegna delle opere collegate alla metropolitana regionale di superficie: i cantieri legati alle opere più strettamente legate alla linea ferroviarie (in ballo c’è anche il ripristino di quella dei Bivi) sono in stato avanzato di realizzazione. Le buone notizie, invece, arrivano dall’area delle ex cave Cavasin, dove nel corso degli scavi per il sottopasso ciclo-pedonale erano state scoperte nel sottosuolo abbondanti tracce di sostanze tossiche di vario genere, sorpresa che aveva portato a un’interruzione dei lavori e a una successiva bonifica dell’intera area, con particolare attenzione alla pulizia delle acque. In questo caso tutto procede secondo programma, tanto che entro la fine di questo mese si riprenderà a lavorare al sottopasso per bici e pedoni. Tornando alla situazione di via Macello, c’è da dire che tra i residenti della zona oltre alla sensazione di isolamento si sta diffondendo una certa rassegnazione. Per molti la paura è che una volta entrata in funzione la metropolitana regionale il quartiere si trovi diviso in due, con gruppi di abitanti costretti a fare un lungo giro per raggiungere il centro di Asseggiano




LA NUOVA
martedì 4 marzo 2008 Spinea. I disagi dei residenti di via Asseggiano Strada buia e pericolosa «I pedoni sono a rischio»
SPINEA La nuova pista ciclabile? E’ monca e finisce pure in mezzo alla rotatoria, senza alcuna sicurezza. A denunciarlo sono i residenti di Asseggiano, zona di confine tra Spinea e Mestre, sottolinenando l'insicurezza della strada nel tratto compreso tra la nuova rotatoria in via Asseggiano e l'incrocio con via Macello. «Camminare lungo la strada, o usare la bicicletta per andare a prendere la pista ciclabile è praticamente impossibile perché o le auto si fermano, o i pedoni sono costretti a buttarsi in mezzo al fosso», denuncia Aldo Sartor anche a nome dei residenti, che ha già posto il problema anche al sindaco di Spinea Claudio Tessari Sono settimane difficili per i residenti della zona, chiusi tra i cantieri del Sistema metropolitano di superficie. Non solo perché l'apertura del sottopasso ciclopedonale di via Macello è stata rinviata di un mese, ma anche perché, sul fronte opposto, nel tratto di via Asseggiano che va verso Rossignago, la vita per i pedoni non è per nulla facile. «Perché anche quando aprirà il sottopasso questa parte di strada rimarrà-impraticabile», aggiunge Sartor. Senza contare i problemi, di illuminazione: «La sera è buio pesto. Mesi fa per i cantieri della metropolitana è stato tolto un lampione e nessuno lo ha più rimesso. nonostante il comune sia sfato più volte sollecitato, speriamo che qualcuno intervenga presto». (f. fur.)


martedì 22 gennaio 2008

Rotonde in via Roma



  • Recentemente sono sorte in via Roma numerose rotonde, al fine di fluidificare il traffico, sostituendo le intersezioni con semaforizzazione. Tuttavia non tutti gli incroci di diversa importanza o semaforizzati o non semaforizzati hanno avuto il medesimo trattamento. E' importante notare come tale provvedimento non abbia ridotto o variato il numero degli accessi in via Roma sia del traffico passante che di quello locale. Le rotonde attualmente presenti su via Roma sono 6, ed in previsione ne verrà costruita un'altra in un senso di marcia di via Roma
  • Tralasciando quella estrema presente fra il quartiere industriale ed i quartieri di Oriago e Villaggio dei fiori (fronte a via delle industrie), una via di interesse è Via Luneo. Nell'incrocio di tale via (indicata in giallo) congiungente la statale ed il tratto di via Luneo proveniente da nord di Mirano (polemiche) con sbocco in via Roma in tale punto non è stata inserita una rotonda per fluidificare il traffico. Si è provveduto a inserire un obbligo di svolta a destra per chi da via Luneo deve immettersi in via Roma, non sempre rispettato (con conseguenti incidenti). Spazio esiguo e difficoltà dovute allo sfasamento con la dorsale proveniente dal quartiere del Villaggio dei Fiori (via Martiri della Libertà) hanno probabilmente spinto l'amministrazione ad adottare questa soluzione.
  • A seguire vi è la rotonda dalla forma inconsueta (una specie di otto) che regola il traffico fra incroci non propriamente sincroni provenienti dai quartieri di Oriago e Villaggio del Fiori. In questo caso la possibilità di usufruire di spazio vista la scarsa urbanizzazione nell'intorno ha permesso maggiori libertà di edificazione della rotonda. L'area è poi stata interessata da un più vasto piano di risistemazione urbanistica conc reazione di una piazza e di nuovi stabili fronte alla chiesa di Santa Bertilla.
  • La rotonda successiva si trova vicino ai Bersaglieri fra le vie: Capitanio, Rossignago, Garibaldi e Roma. In tal caso l'edificato era molto prossimo alla strada e le vie di comunicazioni molto importanti (via Rossignago porta con se una buona parte del traffico veicolare). Via Garibaldi e via Capitanio invece presentano delle sezioni assai esigue la prima con doppio marciapiede, la seconda senza marciapiede e banchine (proteste). La realizzazione della rotonda ha permesso l'eliminazione del semaforo, tuttavia a causa dello scarso spazio ciò è avvenuto a scapito della facilità di percorrenza. Basti pensare all'innesto di via Garibaldi sulla rotonda (uscendo da via Garibaldi è impossibile immettersi su via Rossignago, tanto che si è dovuta realizzare una corsia apposita che permette di evitare la rotonda).
  • Per quanto riguarda via Matteotti non è stata eseguita nessuna rotonda, anche se lo spazio disponibile è molto sia nella carreggiata (via Roma in quel punto si presenta assai larga) sia per la presenza di vasti spazi nell'intorno delle strade (l'aia della chiesa, il parcheggio fronte alla chiesa di San Vito e Modesto, la zona a verde vicino al parcheggio di piazza Marconi). In tale luogo vigono interessi urbanistici di risistemazione con il Masterplan che prevedevano la creazione di uno spazio pedonale fra piazza Marconi (al posto del parcheggio si prevedeva di realizzare nuovi edifici) e l'aia della Chiesa San Vito e Modesto, con possibile chiusura nel prossimo mandato amministrativo del sindaco del tratto di via Roma compreso fra l'incrocio e villa del Majno (elenco disegni). La volontà di realizzare ciò e la volontà di fluidificare via Roma eliminando gli incroci semaforizzati sono in conflitto a meno che non si provveda ad eliminare gli sbocchi delle vie laterali (via Cattaneo e via Matteotti) su via Roma. Detto fatto, via Matteotti è stata messa a senso unico da via Roma verso il cimitero e via Cattaneo è stata messa a senso unico da via Roma verso via Buonarroti. Tale decisione ha creato notevoli problemi all'ACTV ed al seguente GiroSpinea, nonchè vari altri problemi (esempio, esempio, ...).
  • Su via Alfieri è stata realizzata una rotonda dalle dimensioni esigue con fondo rialzato. Seppur la sezione di via Roma sia abbastanza ampia, la presenza di un marciapiede, della vicina fermata dell'autobus, e del giardino della villa ha fatto adottare all'amministrazione l'inserimento di una rotonda dalle dimensioni esigue (niente corsie di immissione, diametro di circa un metro, mancata variazione della direzione per chi transita da via Roma a via Roma attraverso la rotonda). In altre parole è come se l'incrocio (tale incrocio precedentemente non era semaforizzato) gli si mettesse in rilevato il centro e si segnalassero tutte le vie laterali con "dare precedenza" indipendentemente dalla sedimentata consapevolezza del guidatore che porta a vedere via Roma come principale e la lateriale via Alfieri come secondaria. Inutile far notare che tale rotonda è diventata un pericolo per il transito proprio a causa di questi motivi ed a causa dell'impossibilità di percepire chi percorra la rotonda per svoltare (le dimensioni della rotonda sono circa uguali a quelle del veicolo che svolta). Probabilmente consapevolmente a tali problemi la rotonda è stata rialzata sopra ad un dosso, formando un modello misto che fa concorrenza alle altre soluzioni stravaganti adottate sul territorio (la rotonda ad otto, la rotonda triangolare, la circonvallazione del quartiere cittadino). Motivo della presenza della rotonda, favorire la fuoriuscita del traffico da via Alfieri che si immette in via Roma (verso Mirano) e permettere alla tratta di GiroSpinea di uscire dalla via. Nel primo caso ci si trova nella stessa soluzione di via Luneo, benchè qui si adottino per qualche misterioso motivo una diversa soluzione (la vicina rotonda sorta fra Spinea e Chirignago avrebbe comunque permesso un'agile inversione di marcia anche se fosse stato imposto l'obbligo di svolta a destra). Nel seconda caso è assolutamente evidente come sia molto più sensato una circolazione a doppio senso in via Matteotti con rotonda nell'innesto con via Roma e via Cattaneo tale da permettere alla tratta del mezzo pubblico di asservire anche i quartieri attorno via Buonarroti. Ciononostante con l'aggravante del mancato inserimento della rotonda in via Matteotti (punto precedentemente discusso), con i vari problemi per via Alfieri per i quali l'amministrazione non ha ancora oggi pensato di trovar soluzione (soprattutto in questo caso per il tratto nord) e con l'insistenza nel considerare la via come dorsale di scorrimento per i vicini sensi unici realizzati od in fase di realizzazione seppure non vi sia stato preso alcun accorgimento di sicurezza (la via è residenziale, senza marciapiedi e con notevoli problemi di parcheggio, svalutazione dell'abitato per l'aumento dell'inquinamento acustico e delle polveri, rischio sicurezza per tutte le intersezioni a raso su almeno uno dei lati, ecc...), con l'aggravante che mai alla popolazione in campagna elettorale o alla presentazione dei modelli di riassetto urbanistico è stata presentata l'incidenza che questi avrebbero avuto sull'abitato già esistente, si è proceduto con un piano che ha tutto l'aspetto della presa in giro al fine di favorire un particolare punto (costruzione di nuovi edifici in piazza Marconi, riassetto della piazza/aia della vicina chiesa e pedonalizzazione previste nel Masterplan) a scapito di cittadini anziani considerati erroneamente troppo vecchi per sollevare polemiche e protestare. D'altra parte svariate altre uscite nelle occasioni di incontro hanno ben segnato il confine netto fra imposizione dialogo e discorsi fatti per guadagnare tempo: basti pensare alla paventata sperimentazione del senso unico su via Matteotti richiesta dall'opposizione e spacciata per effettiva dal sindaco e dall'amministrazione per guadagnare tempo fintanto che veniva completata l'opera (a completamento dell'opera, il sindaco dichiarò che la sperimentazione era stata conclusa con successo, benchè nessuna sperimentazione sia realmente avvenuta). A tutt'oggi opere più importanti appaiono essere la via di collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Matteotti e via Cici (diventerebbe utile valvola di sfogo per i quartieri ad alta urbanizzazione intorno ai polit attrattivi di piazza Marconi e della scuola elementare, a scapito del centro anziani) e la "tangeziale nord" più volte paventata. Fuori dall'ambito comunale assumono una grande importanza il potenziamento delle strade statali fra Martellago, Mirano e Spinea, andando verso la Romea e Borbiago. Tuttavia sebbene queste opere siano nettamente più importanti, si investe denaro e tempo alla realizzazione di un'opera che crea problemi alla popolazione e ad almeno due quartieri (tra l'altro i lavori hanno avuto luogo nel momento peggiore in cui potevano essere realizzati, ovvero quando via Fornase e via Cattaneo vennero chiuse) creando ed alimentando un fenomeno di sfiducia che si protende sempre più verso i lavori urbanistici in generale e verso l'apolitica piuttosto che verso le decisioni invise dalla popolazione o verso le soluzioni di risistemazione urbanistica sconveniente o tali da portare più danni al tessuto urbano che pregi. Un bagaglio sconveniente di debiti che i "padri" attuali lasciano ai "figli" come eredità.
  • A seguire vi sono ora le due rotonde realizzate realizzate su via Roma laddove era presente il cavalcavia. La prima realizzata per collegarsi con il nuovo tratto di strada che dovrebbe entrare a far parte della cosiddetta tangenziale nord ed asservire il parcheggio della stazione metropolitana di superficie. La seconda dovrebbe asservire un eguale parcheggio oltre la linea ferroviaria. Le due rotonde con corsie di immissione, raggi superiori al metro (differentemente dalle precedenti) e doppia corsia interna sono molto prossime. La particolarità che contraddistingue è il grado di inclinazione da un lato verso l'altro con bordo superiore verso via dell'Unità e quartiere Dante.
  • Via Bennati secondo le previsioni doveva collegarsi direttamente con via Roma (ora è collegata con via dell'Unità). A seguito del probabile mancato esporprio del terreno del consorzio (dovrebbe esserci un ricorso al TAR pendente) recentemente si è deciso di cambiare ulteriormente la disposizione viaria. In questo momento si prevede di trasformare via dell'Unità da via Bennati fino all'incrocio su via Roma in un senso unico dedicato alle auto di via Roma proveniente dal centro di Spinea e dirette a Chirignago. Giunte all'incrocio con via Bennati un'apposita rotonda da costruire provvede a smistare il traffico sulla rampa che condurrebbe alla rotonda di collegamento con la tangenziale nord sopra il cavalcavia. Indi la circolazione potrebbe tranquillamento procedere verso la successiva rotonda lato Graspo de Uva, prima descritta. Nel senso contrario nulla cambierebbe, visto che comunque le auto uscenti dalla rotonda sopra il cavalcavia passerebbero nel vecchio tratto di via Roma (reso a senso unico) dirigendosi agevolmente verso il centro. Da notare la presenza di una villa/edificio storico nell'angolo fra via dell'Unità e via Bennati in prossimità della rotonda.
  • Quindi chi malauguratamente volesse percorrere il tratto che porta dal centro di Spinea verso Chirignago secondo le previsioni si troverà, in meno di 500 metri in linea d'aria ben 4 rotonde di diverse dimensioni, passando da un tratto di carreggiata a larga sezione ad uno più stretto (l'attuale tratto di via dell'Unità di fronte alla caserma della polizia municipale) che verrebbe convertito in senso unico per poi salire sul cavalcavia dove sono presenti le altre due rotonde di smistamento. L'aspetto più curioso è la deviazione che dovrebbe compiere la corriera dell'ACTV che nell'importante tratta da Mirano a Mestre si dovrebbe a dover curvare nella strozzatura di via dell'Unità, fronte a Bennati per salire nella rampa che porterebbe alla successiva rotonda.
  • Alcune delle soluzioni adottate hanno delle controindicazioni. La rotonda costruita sopra di un dosso in condizioni di traffico intasato o poco scorrevole non costituisce un pericolo, tuttavia in condizioni di scorribilità del traffico e velocità elevata dei mezzi l'effetto di un dosso può essere nocivo in prossimità di frenate (motivo per cui in genere le rotonde non vengono costruite sopra dossi ed i dossi vengono costruiti nei rettilinei, non vicino agli incroci e nemmeno vicino alle curve). Il poche parole, la sollecitazione apportata sulle sospensioni tale da provocare la sensazione di disagio sull'abitacolo dell'auto decomprime la spinta che viene scaricata a terra per un determinato tratto di strada. L'aderenza del veicolo e quindi la capacità di frenare e mantenere la direzionalità sono direttamente proporzionali alla capacità di aderenza, ovvero allo scambio di reazioni che avviene fra gli pneumatici e l'asfalto. Per quanto un dosso risulti graduale riducendo l'oscillazione dell'abitacolo ad una semplice diversa sollecitazione sonora all'interno del veicolo, l'accoppiamento di un dosso vicino ad un incrocio (rotonda, dare la precedenza o stop) è sconveniente ed a svantaggio della sicurezza. Si deve inoltre mantenere molta cura affinchè il gradino permanga nel tempo graduale senza che si verifichino lesioni del mando stradale per gelo o altri fattori. Nei riguardi delle rotonde costruite vicino alla stazione della metropolitana, inclinate rispetto i due bordi estremi, una costruzione a regola d'arte dovrebbe prevedere che essendo l'incinazione su "due lati" della sede stradale lungo la direzione della strada, il ruscellamento dell'acqua avverrebbe non in senso trasverso alla direzione di marcia, bensì parallelo con tutti i problemi di aderenza correlati. La brevità del tratto non rende il problema notevole e una buona asfaltatura non impermeabile permette comunque un veloce deflusso dell'acqua. Molto più importante diviene la compattazione del terreno fra il terreno che costituiva il viadotto precedente ed il terreno nuovo immesso per dare un'inclinazione costante. In tal caso un cattivo lavoro di compattazione del terreno porterebbe a sgradevolissimi cedimenti a lungo termine, man mano che le tensioni dei carichi transitanti compattano ulteriormente il terreno dando luogo ai cedimenti secondari. Tendenzialmente, soprattutto nell'amministrazione pubblica in cui facilmente vi è un ricambio di cariche e addetti (su tutti i livelli dell'amministrazione) si tende a trascurare la verifica della durabilità nel tempo delle opere costruite. Una rotonda inclinata consegnata piana, se nel tempo dovesse sviluppare eccessive inclinazioni e cedimenti potrebbe perdere le caratteristiche di funzionalità, sicurezza e comfort (vale anche qui il discorso prima detto riguardo alle sollecitazioni sulle sospensioni delle auto).
Agiornato 28 gennaio 2008


INDICE

mercoledì 28 novembre 2007

ipotesi di interessamento alla stazione SFMR cittadina - modifica di parte del traffico intercittadino in locale



  • Si stima che la stazione SFMR riesca ad eliminare parte del traffico diretto verso Mestre e Venezia offrendo un rapido e facile supporto per raggiungere le città. Bisogna osservare che il direzionamento di universitari verso Padova è sfavorito dai problemi che da decenni affliggono le FFSS a Mestre con le coincidenze e la mancanza di una linea diretta. Quindi notando una distribuzione diffusa di stazioni nel territorio (stazione di Maerne che asserve Maerne Mirano e Martellago - stazione di Marano per i comuni di Spinea Mirano e Mira) è presumibile che parte degli utenti possano scegliere fra la nuova stazione SFMR e la stazione di Marano a seconda che debbano dirigersi a Padova o Mestre e Venezia ed a seconda delle condizioni in cui si trovereranno le strade statali esterne al centro abitato utili a raggiungere Marano.
  • A tal riguardo lo spostamento di utenti dalle auto singole per raggiungere Mestre Venezia dal traffico di via Roma verso il servizio SFMR modifica il traffico veicolare locale interno alla città (trasformazione di traffico extracittadino in locale). Un provvedimento di chiusura di via Roma o la stessa intasata da traffico passante spinge quindi molti ad usufruire di vie interne e residenziali per giungere alla stazione SFMR. Dato il sistema circolatorio rotatorio creato sul quartiere Dante fra le vie Matteotti, D'Annunzio e Bennati, ciò implica un aumento di traffico che finirà per usufruire delle vie residenziali trasformate in dorsali di transito senza nessuna prevenzione per la sicurezza dei locali.
  • Oltre alle solite strade indicate anche in altri disegni in verde chiaro vengono indicati i direzionamenti verso le tre possibili stazioni (quella cittadina in ciano e quelle di Maerne e Marano in giallo ocra). Il territorio abitativo è diviso in due aree ciano e verde scuro ad indicare per il primo caso la maggiore facilità di accesso alla stazione SFMR, mentre per il secondo la possibilità di scelta fra la stazione di Marano e quella di Spinea, grazie alle vicine strade statali.
  • Si ricorda l'articolo "Mancano i treni per la metropolitana di superficie".



INDICE



Aggiornamento 28 aprile 2008
Articolo di giornale - targhe alterne addio

lunedì 29 ottobre 2007

articoli di giornale - Asseggiano, via libera al sottopasso

LA NUOVA
27-10-07, 29 Cronaca Lavori dal 2009, chieste però precise garanzie a tutela dei residenti Asseggiano, via libera al sottopasso
ASSEGGIANO. Via libera al progetto che cambierà l’assetto di Asseggiano, a patto che vengano rispettate alcune condizioni. Questa, in breve, la posizione della Municipalità di Chirignago-Zelarino sul nodo di Asseggiano, ovvero sull’eliminazione del passaggio ferroviario a livello legata alla realizzazione della metropolitana regionale di superficie (Sfmr). La questione è nota: per evitare che la frazione si trovi spezzata in due, la Regione costruirà un sottopasso. Bene, nel corso del consiglio municipale che si è svolto giovedì sera Chirignago-Zelarino ha approvato il progetto presentatogli. Aggiungendo, però un paio di raccomandazioni, che hanno come obiettivo tutelare la qualità della vita di quanti vivono in questa parte del territorio municipale. C’è da dire, però, che già qualcosa la Municipalità era riuscita a ottenere. Rispetto al piano originario, il progetto è stato modificato. Niente più sottopasso con curva a gomito, dettaglio considerato pericoloso, ma infrastruttura diversa, da costruire a destra della chiesa di Asseggiano (direzione Spinea), in uno spiazzo attualmente occupato da un’area verde. Prendendo come immagine quella di un tubo, le due estremità sono da una parte in via Frassinelli, da un’altra nei pressi della chiesa. Probabile inizio dei lavori nel 2009, per realizzare l’opera verrà demolità la stazione ferroviara della frazione, destinata comunque a essere dismessa. Ricordato che per permettere l’entrata in servizio della Sfmr verrà ripristinata la «linea dei bivi», va anche dato conto di quelle che sono le perplessità, o meglio i consigli, espressi da Chirignago-Zelarino. Il punto caldo è legato alla viabilità di supporto alla metropolitana regionale, in questo caso alla strada che metterà in collegamento diretto l’abitato di Asseggiano con la stazione Sfmr che sorgerà a Spinea, in località Graspo D’ Uva. Esaminando il progetto, infatti, i consiglieri municipali si sono accorti che il tracciato dei binari della metropolitana regionale e quello della strada di collegamento esiste uno spazio libero. Preso atto della cosa, Chirignago-Zelarino chiede che in quell’area non venga data nessuna autorizzazione a costruire. Richiesta tutt’altro che sorprendente, se si considera che tutto il territorio municipale è interessato da un brulicare di cantieri edilizi e che in molti vedono nella cementificazione una delle cause alle recenti alluvioni. C’è poi una seconda osservazione legata alla strada tra Asseggiano e la stazione del Graspo. In sostanza, la Municipalità chiede che la via sia soggetta a regime di zona a traffico limitato, percorribile cioè solo dai residenti. Anche in questo caso il «consiglio» parte da esperienze passate, si vuole evitare insomma che anche questa diventi una strada di attraversamento, come ad esempio è già successo in via Risorgimento a Chirignago, che con il tempo è diventata trafficatissimo by-pass tra via Miranese e via Risorgimento. Da segnalare che il progetto è stato approvato dalla maggioranza di centrosinistra, mentre l’opposizione di centrodestra ha deciso di astenersi. (Maurizio Toso)

mercoledì 3 ottobre 2007

articoli di giornale - mancano i treni per la metropolitana di superficie

LA NUOVA

LUNEDÌ, 24 SETTEMBRE 2007 Pagina 9

Cronaca Il punto sui cantieri del Sistema ferroviario metropolitano regionale: ai forti ritardi dei lavori si stanno sommando le pastoie burocratiche Binari pronti? Mancheranno i treni Conclusa l’opera nel 2009, ci vorranno almeno altri 2 anni per avere i convogli

La metropolitana di superficie, prima ancora di nascere, rischia di marciare in ritardo rispetto alle attese delle migliaia di pendolari che confidano nell’entrata in funzione del Sfmr per viaggiare più velocemente verso i luoghi di lavoro, studio o verso casa.

Il quadro della situazione nell’ultimo semestre 2007 riserva ancora varie incognite. Se i cantieri sono conclusi per circa il novanta per cento fuori dal nodo di Mestre, in terraferma con i lavori delle fermate sono ancora indietro. E c’è il rischio concreto che una volta affidato il servizio, con una gara di assegnazione il cui bando sarà pubblicato entro il primo semestre 2008, il sistema ferroviario metropolitano regionale non abbia treni a sufficienza per garantire subito le corse cadenzate nel quadrilatero tra Mestre, Padova, Castelfranco e Treviso. All’appello ne mancano dai ventidue ai ventiquattro.

Servono dai 22 ai 24 convogli per garantire le corse del Sfmr, ma chi gestirà il servizio non potrà garantirne subito l’operatività. Ci vorrano dai 2 ai 4 anni, dai 24 ai 48 mesi, per vederli in esercizio. Perché quei treni oggi come oggi non esistono, vanno acquistati e costruiti. Con buona pace dei pendolari che continuano a maledire i ritardi del sistema ferroviario veneto. La conferma di questo scenario, tutt’altro che consolante, arriva dall’ingegner Bruno Carli, dirigente del settore Mobilità della Regione Veneto, ospite di uno dei convegni della settimana della mobilità sostenibile a Mestre. Per il primo semestre 2008 - spiega Carli - la Regione bandirà la gara d’appalto per affidare sia il servizio Sfmr che il trasporto pubblico urbano ed extraurbano tra Mestre, Padova e Treviso. Annunciata più volte, la gara ora è in dirittura d’arrivo. La Regione, d’intesa con i Comuni, assegnerà con un bando unico anche il servizio di autobus che devono garantire i collegamenti alle fermate del metrò.

Cantieri lenti. A Mestre i cantieri marciano più lenti del resto del Veneto, è notorio. Altrove si è al 90%, ha recentemente ribadito l’assessore Chisso. I cantieri a Mestre interessano oggi Asseggiano, la fermata del nuovo ospedale (Terraglio-Zelarino). Per gennaio 2008 si attende il via agli interventi pee i sottopassi alla Gazzera e la fermata di via Olimpia; in attesa restano le fermate di Marocco e Carpenedo. Un intoppo per l’avvio del servizio? «Un conto è il bando di gara, altra cosa è quando entrerà in funzione il servizio Sfmr - spiega Carli - calcolando il tempo necessario dato dalla gara per consentire ai partecipanti di definire le loro offerte e poi di stipulare il contratto, c’è il tempo di arrivare alla conclusione delle opere».

Treni. Il 2009 sarà l’anno del Sfmr, chiediamo. «In generale si può dire di sì ma il contratto con il gestore prevede che si proceda per fasi; questi anzitutto dovrà procurarsi una ventina di convogli. Il contratto parte, ma l’esercizio dipenderà dai tempi del gestore. Che ha, stando al garante della concorrenza, dai 2 ai 4 anni di tempo per costruire e mettere in esercizio i nuovi treni. Se il bando prevedesse un periodo inferiore di tempo per il gestore, il rischio è quello di incappare in una infrazione».

200 milioni. Per velocizzare i tempi e soprattutto per assicurare che il materiale rotabile rimanga in capo alla Regione, ora a palazzo Balbi si valuta un’altra strada: l’acquisto diretto dei 24 treni necessari. Un investimento di oltre 200 milioni di euro (in media ogni treno costa dai 7 ai 12 milioni). Sempre il garante ha stabilito che i treni di proprietà di Trenitalia non è automatico passino al futuro gestore. In pratica, il sistema prevede che chi vince la gara debba dotarsi dei treni per gestire le tratte, con il rischio che a ogni rinnovo di appalto il problema dei mezzi si riproponga. Chiarisce il dirigente: un gestore non è obbligato a passare ad altri il materiale rotabile.

Guasti sulla linea. Bisogna fare i conti anche la linea ferroviaria che oggi limita il numero dei treni in transito. Regione e Rete ferroviaria italiana - continua Carli - stanno trattando per arrivare ad un accordo sul numero di corse da eseguire lungo le linee del futuro metrò regionale. «I binari sono quelli, bisogna trovare una quadratura con Rfi», dice, che sovrintende alla gestione dei binari. Di recente è stata ridotta la capacità di transito dei convogli sul ponte della Libertà: oggi più di dieci mezzi l’ora non transitano tra Mestre e Venezia. Intanto chi viaggia in treno continua a convivere con i ritardi. «Dopo l’appalto di due anni fa, per cui ci siamo mossi per primi, oggi il 91% delle locomotive sono state sostituite e i guasti sui convogli di Trenitalia sono destinati a calare ulteriormente. Molti dei problemi sulla linea oggi dipendono da Rfi su cui noi non possiamo incidere: non possiamo multarli come facciamo con Trenitalia».


LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 22

Cronaca IL CASO «Io comprerei i treni» Chisso: «Sfmr, entro ottobre si decida» L’assessore regionale: Situazione difficile ma non preoccupante Per i convogli dovremo attendere più di due anni

«La partita Sfmr dovremo affrontarla entro il mese prossimo nella finanziaria regionale, senza perdere tempo. Che si decida per una cosa o per l’altra. Io sarei per l’acquisto diretto dei treni ma è difficile seguire una ideologia quando bisogna attenersi alla compatibilità con il bilancio, in una situazione così difficile». Parola di Renato Chisso, assessore regionale ai trasporti. Si decide entro il prossimo mese, spiega il politico di Forza Italia, un fattore decisivo per la marcia, già ritardataria rispetto alle aspettative generali, del sistema metropolitano regionale. Che rischia di dover attendere almeno altri due anni per vedere locomotive e vagoni (circa 24 i treni che mancano all’appello) in servizio per garantire il servizio cadenzato del Sfmr, che va in gara nel primo semestre del prossimo anno e che dovrebbe iniziare l’esercizio non prima del 2009. Sempre che i cantieri delle fermate a Mestre finiscano per tempo. Con una spesa di oltre 200 milioni di euro, la Regione Veneto potrebbe accelerare la partita del materiale rotabile, acquistando da sè i treni senza delegare il compito a chi vince la gara. Ma a decidere se l’investimento si farà, ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, sarà la Finanziaria regionale. «Io sono di questa idea ma bisogna vedere la compatibilità con il bilancio. Non sono preoccupato, comunque per i treni non si dovrà attendere più di due anni e mezzo», spiega il politico. Ma le associazioni dei consumatori incalzano la giunta Galan. Lorenzo Miozzi del Movimento dei consumatori considera essenziale che sia la Regione ad acquistare i treni. «Il materiale rotabile deve essere della Regione - segnala Miozzi - per dare certezza al servizio Sfmr al di là di chi vincerà la gare ma bisogna anche dire che il metrò regionale è un progetto che è stato venduto troppo presto rispetto ai reali tempi di esercizio, creando una grande aspettativa come intervento anti-traffico, al pari del Passante». Critico è anche Franco Conte, presidente veneto del Codacons. «Chi risponderà dei ritardi futuri? Il non aver programmato per tempo l’acquisto dei treni porta a pensare che tra due o quattro anni l’attuale organigramma politico sarà altrove ma io li diffido fin d’ora e lo dico pure a Renato Chisso che è abbastanza attento a questo settore: saranno loro i responsabili della situazione e se serve arriveremo a reclamare anche delle dimissioni. Ricordo che non si possono aumentare i prezzi delle Ferrovie senza considerare la qualità del servizio. E rispetto al resto d’Europa, non ci siamo». (m.c.)



Si ricorda che l'assesore all'urbanistica di Spinea, Mario Simionato, si era così espresso sui benefici apportati alla viabilità del comune dalla nuova stazione della metropolitana di superficie costruita vicino al quartiere Dante.

Scoprire ora che questa non servirà a nulla vista la mancanza di convogli lascia alibili sulla comunicazione fra i diversi gradi dell'amministrazione (comune, provincia, regione).

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 15

Economia Chisso: «Ferrovie deve fare la sua parte» L’assessore sull’invito al fai-da-te di Cipolletta: «Il Veneto non è da serie B» Intanto Di Pietro sta trattando il ripristino dei contratti con i consorzi Cepav e Iricav Due

MATTEO MARIAN

VENEZIA. «Il Veneto non può essere considerata come una regione di serie B, quindi non vedo perché Ferrovie ci inviti a trovare autonomamente le risorse per l’alta velocità quando, per altre regioni, si è impegnata in prima persona». Renato Chisso, assessore regionale alle Infrastrutture, respinge l’invito che Innocenzo Cipolletta, presidente di Ferrovie dello Stato, ha rivolto alla Regione Veneto dal Meeting dei quarantenni di Altavilla Vicentina.

«Ferrovie non ha le risorse necessarie neanche per la progettazione di alcune tratte - ha detto sabato scorso Cipolletta -. Sarebbe bene che il Veneto facesse come il Friuli-Venezia Giulia e trovasse i finanziamenti necessari».

«Al di la delle dichiarazioni formali - aggiunge a questo proposito Chisso - non mi risulta che il Friuli-Venezia Giulia abbia, da solo, trovato risorse per l’alta velocità». La copertura finanziaria del tratto Verona-Padova (sul quale il Cipe ha dato solo un via libera tecnico) continua, quindi, a rimanere un rebus. Anche alla luce del fatto che, nell’ultimo Dpef, la tratta in questione non ha raccolto nemmeno una citazione. E senza contare, inoltre, che per la Venezia-Trieste ogni discorso è stato rimandato al 2020.

L’alta velocità in Veneto rimane appesa, quindi, alla prossima Finanziaria e alla trattativa che il ministro Antonio Di Pietro ha intavolato con i general contractor Cepav Due (tratto Milano-Verona) e Iricav Due (Verona-Padova). Soggetti che, alla luce del decreto Bersani, si sono visti revocati i contratti di concessione e affidamento dei lavori. Di Pietro ha espresso la volontà di congelare l’efficacia del decreto Bersani per (con una norma da inserire nella Finanziaria in discussione) ottenendo così il ripristino dei vecchi contratti, mantenendo però gli obiettivi di trasparenza e di riduzione dei costi. Il dialogo con Cepav Due (consorzio che vede Snamprogetti con il 40% delle quote, Pizzarotti al 24%, Condotte con il 12%, al pari di Maltauro e Saipem) pare in fase avanzata. Con Iricav Due (Astaldi al 40%, Ansaldo al 12%, Impregilo al 12%) le posizioni sembrano, invece, più distanti. Astaldi, per altro, ha in piedi un contenzioso con il governo che parla di un risarcimento per una cifra vicina ai 44 milioni.

In attesa della nuova Finanziaria e dell’esito finale delle trattative tra Di Pietro e i due consorzi, Chisso torna, però, a sollevare l’urgenza della definizione della società concessionaria mista Anas-Regione Veneto. «Questa potrebbe essere una soluzione per reinvestire gli utili derivanti dalla gestione del Passante e della Venezia-Padova sul territorio, e quindi anche sul sistema ferroviario» sottolinea l’assessore veneto alle Infrastrutture. Anche se va detto che di utili non se ne parlerà fin tanto che la realizzazione del Passante non sarà stata ammortizzata. «So i che i legali delle due parti, recentemente, si sono parlati - dice Chisso a proposito dell’iter che dovrebbe portare alla costituzione della società mista -. Una soluzione che possa non incontrare delle obiezioni a livello europeo dovrebbe essere stata trovata. Una bozza definitiva è stata inviata a Roma, ora attendiamo gli eventi. Ricordando che su questo c’è stato un impegno diretto da parte di Romano Prodi».



Aggiornamento 29 aprile 2008

IL GAZZETTINO
domenica 20 aprile 2008 SPINEA
La metropolitana di superficie diventa realtà: entro l'estate il via ai primi convogli della Sfmr

La metropolitana di superficie muove i primi passi. Un progetto che sembrava fantascienza, fino a pochi anni fa, ora dovrebbe diventare realtà. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle Ferrovie cominceranno a provare la nuova linea dell'Sfmr (Sistema ferroviario metropolitano di superficie). L'Sfmr collegherà le più grosse città venete con treni regionali per alleggerire il traffico su gomma.
Il sistema entrerà in funzione in tre fasi. Attualmente è in fase avanzata la realizzazione delle infrastrutture per la fase 1 che collegherà Venezia, Mestre, Padova e Treviso. Con il sistema a regime saranno previsti treni con cadenza regolare ogni 15 minuti sulla Venezia-Padova, mentre sulle altre tratte la cadenza dovrebbe essere minore, 20 o 30 minuti, tranne le ore di punta dove l'attesa non dovrebbe superare i 15 minuti. Il sistema prevede una stretta organizzazione con il trasporto su gomma, che coinvolge otto società, e si prevede l'adozione del biglietto unico in tutta la zona interessata.
I primi lavori, dopo una lunga attesa, sembrano finalmente volgere al termine: presto anche l'area del Miranese e della Riviera del Brenta avrà il suo metrò a cielo aperto. Da domani, praticamente, inizierà l'addestramento dei macchinisti di Trenitalia scelti per percorrere quotidianamente la nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea . Alla sessione di prove saranno presenti anche il sindaco Claudio Tessari, alcuni tecnici della Regione e i tecnici di Rfi Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. «La metropolitana non è più un miraggio, e questa per Spinea rappresenta una svolta epocale - dichiara soddisfatto Tessari - Quando sarà attiva? Forse già per l'estate, dipende da quanto tempo ci vorrà per gli ultimi dettagli. Di certo saremo pronti entro l'autunno». D.T.


LA NUOVA
DOMENICA, 20 APRILE 2008 Pagina 33 – Provincia SPINEA: VITA DA PENDOLARI Prima prova per il metrò di superficie Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 sarà testata la nuova linea
SPINEA. Prime prove di metrò di superficie a Spinea. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle ferrovie cominceranno a provare la nuova linea del Sistema ferroviario metropolitano di superficie che partirà con ogni probabilità entro autunno. In pratica inizierà l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia nella nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea lungo la linea Mestre-Maerne. I lavori nella zona, infatti, sono ormai a buon punto così come cresce in fretta anche la neonata stazione denominata «Miranese» che sostituirà quella di Asseggiano. La giornata di domani sarà pure l’occasione per fare il punto della situazione e conoscere i tempi futuri per l’avvio del metrò che collegherà le principali città venete. Una volta a regime, i residenti del comprensorio potranno avere a portata di mano il treno che renderà più veloci gli spostamenti. Ad esempio, da Spinea a Venezia ci si impiegherà attorno al quarto d’ora di viaggio. La nuova linea, sulla tratta Venezia-Castelfranco, sarà a doppio binario e abbandonerà quella esistente, seguendo un tracciato del tutto diverso dall’attuale. Piegando a sud, sarà utilizzata parte della ex linea dei Bivi che un tempo collegava le linee per Milano, Trento, Udine e Trieste evitando la stazione di Mestre. Le rotaie soprappasseranno quindi la linea principale Padova-Mestre e si affiancheranno a Sud di quest’ultima per entrare nella stazione di Mestre. Nella nuova stazione di Spinea fermeranno due treni metropolitani l’ora per direzione: un treno ogni mezz’ora sia verso Mestre che verso Castelfranco. Accanto alla neo fermata sarà realizzato un parcheggio scambiatore da circa 375 posti auto, collegato direttamente alle vie Miranese e Asseggiano e anche tutta la viabilità della zona sta cambiando volto di giorno in giorno. Infatti ai piedi del cavalcavia sono nate due rotatorie che avranno in compito di smistare il traffico fuori dal centro di Spinea e indirizzarlo sulle direttrici periferiche. Inoltre in futuro anche il servizio di Girospinea arriverà fino alla stazione ferroviaria che diventerà il vero nodo dei trasporti cittadino. (Alessandro Ragazzo)



LA NUOVA
MARTEDÌ, 22 APRILE 2008
Provincia SPINEA Metrò regionale rimandato dalla pioggia
SPINEA. La pioggia scesa copiosa ieri ha fatto slittare a domani le prime prove del metrò regionale di superfice (Sfmr) con l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia sulla neonata tratta a doppio binario Mestre-Spinea all’interno della Mestre-Maerne. In pratica ci saranno due prove. La prima avverrà dalle 6 alle 9 e la seconda dalle 18 alle 21. I convogli partiranno dalla stazione di Spinea, realizzata ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva e che diventerà punto di riferimento per i passeggeri e i pendolari di tutto il Miranese. L’occasione servirà anche per fare il punto della situazione sui tempi di realizzo dell’intera opera e l’avvio del metrò di superfice che secondo Comune e regione potrebbe partire già in estate. Questo consentirà ai pendolari e agli utenti delle ferrovie di potersi muovere da una città e l’altra del Veneto in tempi rapidi. Alla presentazione di domani ci saranno il sindaco Claudio Tessari, i tecnici della Regione oltre a quelli di Rfi, gli ingegneri Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. (a.rag.)


Articoli di giornale - Un’ora di bus per andare a Venezia

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 32 -

Provincia SPINEA: IL RACCONTO DI UNA PENDOLARE «Un’ora di bus per andare a Venezia» Tra cantieri aperti e strade bloccate la Miranese è perennemente in tilt

SPINEA. Questa è la storia di chi vorrebbe arrivare al lavoro in bus puntuale, cerca di partire ad un’ora decente da casa, aspetta la corriera per quaranta minuti e poi si ritrova in mezzo al traffico senza vie d’uscita. Risultato: deve saltare la pausa pranzo perché in ufficio arriva con mezz’ora di ritardo e deve sbrigare gli arretrati. Se non è un’odissea poco ci manca.

E’ quella che in questi giorni stanno vivendo Laura Favero, una giovane dipendente regionale, e altre centinaia di persone che ogni mattina salgono sull’autobus a Spinea con direzione Venezia. Tra cantieri aperti, strade chiuse e deviazioni arrivare a destinazione è una vera e propria corsa ad ostacoli. Infatti negli ultimi giorni si sono sommati una serie di problemi che hanno mandato in tilt il traffico. E’ la stessa Laura Favero a raccontare la sua odissea, uguale a quella di molti altri pendolari. Spiega una sua giornata nera.

«Arrivo in fermata poco dopo le 8 - dice - per prendere il bus delle 8.12 che arriva con mezz’ora di ritardo». E racconta: «Chiediamo spiegazioni all’autista che ci risponde di essere partito regolarmente alle 8 dal capolinea di Mirano ma tra il traffico, il maltempo e i cambi di tragitto in centro è arrivato in grave ritardo. Facciamo presente che in questa fascia oraria dovrebbero passare autobus ogni dieci minuti e invece per tre quarti d’ora siamo rimasti in piedi alla fermata ad aspettare. Saliamo in corriera, ovviamente piena, è non c’è passeggero che non si lamenti per il viaggio. A Spinea rimaniamo bloccati, da Santa Bertilla fino al cavalcavia di Catene. Così per arrivare a piazzale Roma a Venezia ci impieghiamo un’ora esatta, contro i trenta minuti, massimo trentacinque, di viaggio soliti. Così tutti arriviamoal lavoro in ritardo e io devo saltare la pausa pranzo per terminare il lavoro».

«A questo punto mi chiedo a che ora si debba partire da casa per arrivare puntuali in ufficio - dice Laura -. Credo non sia colpa dell’Actv ma una soluzione a tutti questi disagi a catena deve essere trovata alla svelta».

(Alessandro Ragazzo)


Un centinaio di persone ben felici di poter lasciare lo scomodo autobus che raddoppia i tempi di percorrenza per la più comoda metropolitana di superficie.
Nel caso in cui venga chiuso il senso di marcia di via Roma così come previsto nel progetto iniziale nel tratto fra via Matteotti e via Bennati, costoro saranno un centinaio di autisti nuovi in circolazione intorno al quartiere dante nei giorni lavorativi.





lunedì 24 settembre 2007

articoli di giornale - Asseggiano riapre al traffico

LA NUOVA
LUNEDÌ, 24 SETTEMBRE 2007 Pagina 15
Provincia Spinea. Salvo imprevisti la strada tornerà percorribile dopo i lavori Via Asseggiano riapre oggi al traffico Continuano i cantieri della metropolitana. La Miranese sarà meno trafficata di
Alessandro Ragazzo
SPINEA. E’ attesa per oggi, salvo imprevisti dell’ultima ora, la riapertura di via Asseggiano a Spinea. Dunque dopo più di un mese di lavori riapre i battenti la strada usata per chi da Spinea raggiunge Mestre, e viceversa, per evitare la Miranese. La chiusura è stata resa necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. La notizia del via libera alla circolazione sarà senz’altro ben vista da migliaia di automobilisti che in queste settimane, specie dall’inizio delle scuole, hanno subito code nelle ore di punta.
E un sospiro di sollievo lo tireranno anche gli utenti dell’autobus che si erano lamentati per i forti disagi e i ritardi che gli impedivano di arrivare puntuali al lavoro. A questo punto centinaia di auto troveranno di nuovo sfogo in via Asseggiano, permettendo di «liberare» via Miranese e rendere un po’ più fluida la circolazione. E così un altro tassello del metrò di superficie è stato completato coi cantieri, ormai, che viaggiano spediti in attesa della prossima primavera quando potranno iniziare a viaggiare i primi treni che permetteranno di raggiungere Venezia in un quarto d’ora. Come di recente ha confermato l’assessore comunale alla Viabilità Mario Simionato, già da fine anno i primi convogli di prova, ovvero senza passeggeri, potranno viaggiare sulla nuova linea metropolitana tra Venezia e Castelfranco. L’attuale stazione di Asseggiano, a binario singolo, sarà eliminata e sostituita da quella in costruzione e che si chiamerà «Spinea», destinata a servire gli utenti non solo di Spinea e di Chirignago ma anche di parte del comprensorio del Miranese. La nuova linea, invece, sarà a doppio binario poiché abbandonerà quella esistente e avrà un tracciato del tutto diverso da quello odierno. E sempre in materia di metropolitana di superficie da venerdì scorso il collegamento tra i due rami di via Unità a Spinea è stato spostato e realizzato sul lato Nord del sottopasso ciclo-pedonale. Per motivi tecnici legati alla realizzazione dei lavori da parte dell’impresa appaltatrice si può garantire un collegamento di dimensioni di 1,5 metri da percorrere a piedi o con cicli a mano. L’attuale passaggio ciclo-pedonale rimane chiuso e impraticabile e ritornerà all’uso esclusivo privato. La modifiche, comunque, sono segnalate sul posto.

lunedì 17 settembre 2007

Articoli di giornale - Via Asseggiano soffoca

IL GAZZETTINO
Sabato 15 settembre 2007
Asseggiano soffoca per i lavori della Smfr: «Aprite al traffico almeno via Angiolieri»
(d.d.) - «Aprite alle auto almeno via Angiolieri». È la richiesta che alcuni cittadini di Asseggiano rivolgono a Comune e Municipalità. Con via Macello e via Asseggiano, verso Spinea , chiuse al traffico per i lavori dell'Sfmr il paese si sente soffocare; per arrivare a Spinea ora bisogna portarsi in via Risorgimento, passare il centro di Chirignago, e poi prendere la Miranese attraversando il cavalcavia del "Graspo de ua". «Un giro assurdo, che si potrebbe evitare - spiega Riccardo Trentin, uno dei cittadini - consentendo al circolazione su via Cecco Angiolieri». La strada in questione, una laterale di via Asseggiano, si ricollega, dopo un percorso di neanche 300 metri, a via Macello, oltre il cantiere, dove il traffico avrebbe libera uscita. «Hanno sistemato da poco via Angiolieri per farci passare cicli e pedoni - continua Trentin - ma su una strada così larga potevano passare anche automobili, alla peggio con un senso unico alternato nel tratto più stretto». In ogni caso, fanno sapere dalla Municipalità, ormai sarebbe tardi, anche per mettere un semaforo mobile. Ci vorrebbe forse più di una settimana, mentre via Macello, garantisce Veneto Strade, dovrebbe aprire forse già prima del 24, data in cui scade l'ordinanza che ne ha decretato la chiusura per consentire i lavori.

sabato 15 settembre 2007

Articoli di giornale - CAOS, chiusa via Asseggiano - critiche a Claudio Tessari e alla sua amministrazione

LA NUOVA

21-08-07, 27 Provincia

Chiude via Asseggiano disagi per la viabilità

SPINEA. Via Asseggiano chiusa al traffico. Da domani mattina e fino al 24 settembre la strada usata per chi da Spinea vuole raggiungere Mestre evitando la strada Miranese sarà chiusa al traffico all’altezza del civico 7, ovvero dell’ex passaggio ferroviario. La chiusura, informa il Comune di Spinea in una lettera inviata alle decine di famiglie che abitano nella zona, è necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. I disagi per la viabilità saranno notevoli, anche perché da mesi è chiusa anche via Macello, la strada che da piazza Rosselli conduce ad Asseggiano. Chi da Spinea vorrà raggiungere Mestre dovrà quindi per forza fare la via Miranese, già sufficientemente congestionata. Per raggiungere Spinea invece le famiglie che abitano più a est rispetto alla zona del cantiere che verrà aperto, dovranno percorrere via Asseggiano in direzione di Mestre, e poi imboccare via Risorgimento, la strada che porta verso Chirignago. La chiusura è attesa per domattina ma i disagi alla circolazione si cominceranno a vedere soprattutto dall’inizio di settembre, quando riapriranno le scuole e la maggior parte dei lavoratori sarà tornata dalle ferie per rimettersi in coda come pendolari verso Mestre o Venezia. (f.fur.)



LA NUOVA

VENERDÌ, 24 AGOSTO 2007

Pagina 31 – Cronaca Non diminuiscono i disagi nonostante l’arrivo di qualche cartello Sfmr, via Asseggiano è ancora chiusa Malumore della Municipalità mai avvertita dagli uffici di Ca’ Farsetti

ASSEGGIANO. Magari non sono molti, forse le dimensioni sono ridotte. In via Asseggiano, comunque, sono apparsi ieri i cartelli che indicano l’interruzione della strada nel territorio comunale di Spinea, una misura decisa per consentire la posa delle rotaie della SFMR, il sistema ferroviario metropolitano regionale. Meno disagi di mercoledì, quando automobilisti si trovarono a fare i conti con l’interruzione del traffico a una decina di metri dal cantiere. Restano, però, l’irritazione della Municipalità e le lunghe code che hanno dovuto sopportare l’altroieri in tanti.

Se chi si è trovato all’improvviso davanti allo sbarramento di sicuro non ha intonato «alleluja», peggio ancora è andata a chi si è riversato in via Risorgimento per raggiungere la Miranese. Code lunghissime, complicate dal fatto che sulla strada, diventata da tempo un trafficato bypass, c’è anche un passaggio a livello ferroviario. Da ieri, perlomeno, sono indicate le deviazioni, anche se la direzione dei lavori della Sfmr aveva assicurato mercoledì pomeriggio che la cartellonistica era già stata posizionata dallo scorso 10 agosto.

E, comunque, resta la grande irritazione della Municipalità. Giusto per ricostruire la vicenda, sempre la direzione dei lavori aveva ricordato che, a fine luglio, c’era stata una riunione tecnica con i rappresentanti dei comuni di Venezia e Spinea, incontro nel corso del quale erano stati definiti dettagli operativi e tempi di esecuzione. Tutti sapevano, o almeno avrebbero dovuto sapere. Di sicuro, però, Chirignago-Zelarino era all’oscuro di tutto. Da una verifica fatta negli uffici del settore Lavori Pubblici municipali, infatti, è risultato che alla Municipalità guidata da Maria Teresa Dini non era stato comunicato nulla. «Ho interpellato i nostri tecnici», spiega Maurizio Enzo, «il risultato è stato che nessuno ci aveva detto dell’interruzione di via Asseggiano, tanto che sono venuto a saperlo in modo indiretto solo nel primo pomeriggio di mercoledì».

E qui si apre un’altra questione. Detto che la direzione dei lavori considera come interlocutore istituzionale il Comune ma non la Municipalità, c’è stato perlomeno un deficit di informazione da parte di qualcuno. E chi sia il colpevole interessa poco a quelli che si sono sorbiti la coda di via Risorgimento. (Maurizio Toso)


IL GAZZETTINO

venerdì 24 agosto 2007

Dopo la chiusura di via Asseggiano

Spinea in ostaggio del traffico, è caos Duro attacco da parte degli abitanti

La maledizione del ritorno. Non è solo una questione di ritorno in massa dalla vacanze quello che in questi giorni sta trasformando ogni giro in macchina per Spinea in un vero calvario. Ieri sera, complice la pioggia e l'ora di punta, il serpentone delle macchine sulla Miranese non conosceva pause. Le cause sono molte, non ultima la chiusura di un tratto, di strada usata da molti in alternativa alla Miranese stessa, quella che si snoda dal capitello di via Rossignago fino ad Asseggiano. Le Ferrovie hanno chiuso la strada di raccordo perché devono posizionare le nuove rotaie per la metropolitana di superficie. Le macchine sono così costrette per forza a passare per Chirignago e Spinea centro, non essendo possibile trovare percorsi alternativi. Si chiudono le strade, si aprono le polemiche: -non appena via Asseggiano è stata bloccata, gli abitanti dei dintorni, inferociti, hanno protestato perché il Comune di Spinea non aveva posizionato cartelli per avvisare residenti e non dell'impossibilità di percorrere la strada. C'è chi è partito come tutte le mattine convinto di poter andare a Mestre per quella via e si è trovato bloccato. «In effetti - ammette l'assessore Giovanni Da Lio - alla mattina persino io, che abito proprio lì vicino, non avevo visto cartelli, ma poi mi assicurano che sono stati messi in serata, per cui ora le segnalazioni ci sono.»

I lavori sono dunque partiti, l'opera dovrebbe essere inaugurata nel 2008, contestualmente al passante, ma l'assessore di riserva di essere più preciso, per quanto riguarda la tempistica, nei prossimi giorni. Certo è che la viabilità a Spinea in questo periodo vive giorni di passione. I Comitati di via Matteotti e del quartiere Dante minacciano lotta dura a partire da settembre, per ottenere che venia abbandonata la sperimentazione voluta dal Comune sul senso unico in via Matteotti, mentre molte perplessità suscita la rotondina nuova, creata ai piedi del cavalcavia, per facilitare l'immissione da via Alfieri, che risulta veramente mignon, tanto che le macchine non fanno in tempo a inserire le frecce di segnalazione e, quando c'è coda, rischiano di posizionarsi trasversalmente alla rotonda stessa. Con la chiusura anche di via Assaggiano, poi, il volume del traffico che passa necessariamente per Spinea aumenta. E non sono ancora tornati tutti dalle ferie: a settembre, il serpentone di macchine potrebbe essere la normalità. Mariangela Vaglio


IL GAZZETTINO

giovedì 6 settembre 2007

LETTERE A Spinea lavori mal programmati traffico in tilt

Martedì 4 settembre da Spinea a Chirignago 45 minuti di percorrenza in auto, penso che se andavo a piedi facevo prima. Domanda: come è possibile che il Comune di Spinea (al cui numero di telefono risponde solo una segreteria telefonica) abbia deciso di chiudere tutta la via Asseggiano, unica alternativa per i poveri lavoratori che devono andare verso Zelarino e Terraglio senza dare comunicazione, ma soprattutto programmando male i lavori con disagi enormi solo per noi che paghiamo addizionali a destra e a sinistra?

Chiedo di sapere quando durerà questo tormentone, che il Comune informi i cittadini sulla tempistica e che si dia una "mossa" sull'apertura di Asseggiano e ... qualche vigile all'incrocio di Chirignago per aiutare l'immissione sulla Miranese, non farebbe male! Cristina Collia Spinea



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Provincia in breve SPINEA Incidente

Incidente ieri verso le 17, in via Capitanio. Una Punto condotta da un anziano di Spinea, A.B. e uno scooter Malaguti con in sella A.G., 37 anni, anch’egli di Spinea, si sono scontrati in una curva, in aperta campagna. Ferito lo scooterista, trasportato al pronto soccorso con una sospetta frattura della gamba.



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Cronaca E questa sera dalle 18 alle 24 per quattro giorni chiude anche via Risorgimento Via Asseggiano isolata, la Miranese nel caos

ASSEGGIANO. Prima, la chiusura di via Macello. Qualche giorno fa, quella di via Rossignago e di un tratto di via Asseggiano. Risultato? Il caos più totale in via Miranese. E l’isolamento degli abitanti della stessa via Asseggiano. Nel territorio municipale, la viabilità sta vivendo in questi giorni une vera e propria congestione. Mentre molti residenti, soprattutto quelli di via Macello, non riescono ad accedere neppure ai servizi più importanti, come la farmacia. Una confusione frutto della disinformazione creata da due comuni: quello di Spinea e quello di Venezia. «La situazione è a dir poco insostenibile - protesta la dottoressa Laura Gobbin, che gestisce una farmacia ad Asseggiano -. Con la chiusura di un tratto della strada, di via Rossignago e di via Macello, qui siamo completamente isolati. Le nostre attività commerciali e circa trecento famiglie si trovano ormai fuori dal mondo». Tutto nasce appunto con il cantiere allestito per la realizzazione della metropolitana di superficie al confine fra il comune di Venezia e quello di Spinea. La chiusura (per niente pubblicizzata) di una parte di via Asseggiano e di via Rossignago ha in pratica demolito il collegamento fra le due realtà. Risultato? Per passare da un territorio a un altro è necessario percorrere via Risorgimento e via Miranese. In questo modo, le due arterie sono costantemente intasate. E, di contro, il rione di Asseggiano, nel suo tratto finale, non ha più passaggio di auto. «I disagi per la gente sono davvero numerosi - continua Gobbin -. Non oso pensare cosa possa succedere se qui si verificano delle emergenze». Ma i problemi, a partire da oggi, saranno anche altri. Questa sera, infatti, parte anche la Fiera Franca e via Risorgimento dalle 18 in poi e fino a martedì, resterà chiusa al traffico. Cosa succederà, dunque? «Io critico il comune di Spinea - dice Emanuele Rosteghin, delegato ai lavori pubblici per la Municipalità -. Come successo l’anno scorso con il cavalcavia del Graspo de Ua, anche questa volta ha fatto una comunicazione spot, senza informare bene i cittadini e senza individuare una viabilità alternativa. Evidentemente questa è una caratteristica dell’amministrazione Tessari». La preoccupazione cresce pensando anche al futuro di Asseggiano. «Fra un anno e mezzo, in teoria, la metropolitana di superficie sarà pronta - continua Rosteghin -. A quel punto l’ultima parte di Asseggiano sarà chiusa al traffico. E tutto graverà su via Miranese e su via Risorgimento. Già adesso bisogna trovare delle soluzioni. Tra le quali, ovvio, c’è la strada dei Bivi e le opere complementari al Passante». Maria Teresa Dini, presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, punta il dito anche nei confronti dell’amministrazione veneziana. «Loro erano stati avvertiti da Spinea che sarebbero cominciati i lavori - polemizza -. Ma a noi non hanno comunicato nulla. Adesso poi con la Fiera Franca la situazione rischia di arrivare al collasso. Via Risorgimento resta chiusa dalle 18 in poi. A questo punto non so davvero cosa potrà succedere». (Gianluca Codognato)



LA NUOVA

Domenica 09-09-07

Tessari: «Noi abbiamo avvisato tutti i cittadini»

ASSEGGIANO. Nessuna mancanza da parte del comune di Spinea. Anzi. «Noi abbiamo avvertito sia i nostri cittadini che quelli del comune di Venezia con volantini e lettere». Claudio Tessari, sindaco di Spinea, risponde così alle critiche mosse da Emanuele Rosteghin, delegato per la Municipalità di Chirignago Zelarino. La rovente questione riguarda la chiusura di una parte di Asseggiano e di via Rossignago, necessaria per procedere ai lavori per la metropolitana di superficie. Rosteghin, appunto, aveva criticato il sindaco Tessari. La risposta di Tessari è incandescente. «Rosteghin si informi prima di parlare - dice -. Io ho avvisato con tutti i mezzi a mia disposizione, lettere comprese, sia i miei cittadini che quelli che stanno sotto al Comune di Venezia, pur non essendo mio compito. E ho indicato anche la viabilità alternativa, anche se spetta alla Regione farlo. E’ il comune di Venezia che non ha avvertito i suoi cittadini. E questo dimostra ancora una volta l’inutilità dell’istituzione municipale». (g. cod.)



IL GAZZETTINO

martedì 11 settembre 2007

Spinea A causa di un tamponamento a catena avvenuto ieri mattina verso le 9.30 sul cavalcavia del “Graspo de Ua” Traffico in tilt, Miranese paralizzata La circolazione è rimasta praticamente ferma per circa due ore per permettere i rilievi e la pulizia del manto stradale

Traffico in tilt ieri mattina lungo le arterie principali del Miranese a causa di un tamponamento a catena, avvenuto sul cavalcavia del "Graspo d'uva" e che ha coinvolto quattro mezzi. E' successo poco dopo le 9.30: secondo una prima ricostruzione la Peugeot 206 condotta da R.S., 49 anni di Chirignago, viaggiando in direzione Mestre, giunta quasi nel punto più alto del cavalcavia sarebbe andata a cozzare contro il posteriore della Bmw Ag di C.A., 38 anni di Valdobbiadene, la quale a sua volta avrebbe tamponato la Mazda Xedos che vedeva alla guida FG, 70 anni di Venezia. Un ventenne di Camposampiero, poi,

A.T., al volante di un furgone Iveco, non vedendo in tempo i veicoli fermi sarebbe andato a sbattere contro l'ultimo della fila, la Peugeot.

Nell'impatto, sono rimasti lievemente feriti l'anziano conducente della Mazda e un passeggero a bordo della Peugeot. I due sono stati portati d'urgenza al Pronto soccorso dell'Ospedale di Mirano.

Le loro condizioni, comunque, non preoccupano: si parla di qualche giorno di prognosi.

Sul posto, anche gli agenti della Polizia locale di Spinea, i carabinieri di Spinea e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Mestre. Circolazione paralizzata per oltre due ore per permettere i rilievi del caso e la pulizia del manto stradale: oltre un chilometro di coda lungo via Roma con le auto costrette a una lenta processione fin dalla rotonda della Fossa.

L'incidente è stato solo l'apice di una serie di eventi che ha trasformato la viabilità miranese in unico grande ingorgo. La momentanea chiusura di via Asseggiano e via Olmo, infatti, ha contribuito a far confluire l'intero traffico veicolare lungo via Roma. Risultato: tutti fermi e gran concerto di clacson. In mattinata. un altro incidente tra auto e scooter in via Roma, davanti alla biblioteca comunale, ha rallentato ulteriormente la circolazione. "Via Asseggiano dovrebbe essere riaperta entro il 24 settembre. - assicura il sindaco Claudio Tessari - A fine settembre dovrebbe essere terminato il tratto viario che va dal negozio Taac fino alla nuova rotatoria di via Asseggiano e successivamente dovremmo spegnere il semaforo di piazza Marconi rendendo via Cattaneo a senso unico verso nord. Capisco che le difficoltà che in questo momento stiamo attraversando sono un vero e proprio calvario, ma è altrettanto vero che nella nostra zona (a differenza per esempio del Veneto Orientale) la Provincia ha fatto poco o niente, nonostante la crescita esponenziale dei veicoli che percorrono le nostra strade".

Davide Tamiello


Si fa notare che il Mater Plan prevede la chiusura di via Roma!
20000 veicoli saranno dirottati nelle vicine vie di comunicazione.
Essendo il tratto assai breve, ne usufruiranno gli abitanti di via Buonarroti, via Cattaneo, via Cici, via Ponchielli, via Bellini, via D'Annunzio, via Bennati e via Alfieri/Abba.



LA NUOVA MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007 Pagina 28 – Provincia Incidenti e traffico, via Miranese in tilt La ripresa delle scuole e alcune strade chiuse hanno creato il caos

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Bentornata «normalità». Tra virgolette, ovvio, perché ieri mattina per gli automobilisti che transitavano in via Miranese ma anche su altre provinciali e regionali del comprensorio è stato un vero e proprio incubo tra cantieri ancora aperti, strade chiuse, deviazioni e per chiudere in bellezza incidenti. Complice l’apertura delle scuole e la contemporanea chiusura di parte delle vie Asseggiano e Olmo, migliaia di veicoli si sono riversati nelle arterie già di per sé intasate. Risultato: code e ingorghi ovunque.

Alle 7.30 a Olmo le auto e i bus diretti a Mestre erano incolonnati in via Selvanese mentre alla stessa ora percorrere o immettersi su via Roma a Spinea era impossibile. Alcuni utenti Actv hanno raccontato di aver attraversato il centro di Spinea in ben quarantacinque minuti e per arrivare a Venezia c’hanno impiegato un’ora e un quarto. Il tutto con la corriera affollata. Il caos è andato avanti fino a metà mattina con il rischio di avere degli incidenti. E infatti ne sono successi due, entrambi a Spinea e per fortuna non gravi, in meno di due ore. Il primo è avvenuto in via Roma di fronte alla biblioteca alle 7.50, quando il conducente di una Fiat Punto che viaggiava in direzione Mestre, stanco di restare in coda, ha deciso di svoltare a sinistra per imboccare una via secondaria. Non si è accorto, però, che alle sue spalle stava sopraggiungendo uno scooter che stava sorpassando i veicoli in fila. La moto ha centrato l’auto e il centauro è finito a terra riportando solo qualche botta. Poco dopo le 9.30, invece, sopra il cavalcavia del Graspo d’Uva, sempre sulla Miranese, si è verificato un tamponamento a catena tra quattro veicoli che viaggiavano verso Mestre. Così al caos già presente se ne aggiunto dell’altro, con auto e bus costretti a procedere sul posto a senso unico alternato fino alle 11. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, intervenuta sul posto coi carabinieri, vigili del fuoco e medici del Suem di Mirano, sembra che a provocare l’incidente sia stata una Peugeot 206 con alla guida R.S. 49 anni di Chirignago che ha urtato una Bmw Ag che gli stava davanti con al volante C.A. 38 anni di Valdobbiadene. Questa, sua volta, ha colpito il posteriore di una Mazda Xeros condotta da F.G. 70 anni di Venezia. Il quarto veicolo coinvolto è un furgone Iveco, guidato da A.T. 20 anni di Camposanpiero, che viaggiava dietro la Peugeot e che non ha potuto evitare lo scontro. Ad avere la peggio sono stati il conducente della Mazda e il passeggero che viaggiava sulla Peugeot. Trasportati all’ospedale, non sono gravi.




LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007

Pagina 33 - Provincia Da Mirano a Mestre, calvario quotidiano Spinea soffoca: raffico a rilento finché non riaprirà via Asseggiano

SPINEA. È un calvario quotidiano: dal lunedì al venerdì, da Mirano a Mestre. Circa 30 mila mezzi incolonnati dalle 7. Meglio mettersi l’animo in pace: per tutto settembre non ci sarà scampo, fino a quando non riaprirà via Asseggiano, oggi chiusa per la posa delle rotaie delle metropolitana di superficie. La riapertura, salvo complicazioni, è attesa per il 24 settembre. Nel frattempo bisogna armarsi di pazienza, per attraversare Spinea che in questi mesi è un grande cantiere aperto per la rivoluzione della viabilità. «È vero, è un calvario» ammette il sindaco Claudio Tessari.

«Ma i benefici li vedranno tutti. L’obiettivo è liberare il centro di Spinea dal traffico».

Quartiere Dante. In cinquanta lunedì hanno rallentato il traffico chiedendo il ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti (dal centro si può imboccare solo in direzione di Fornase). Il Comune non molla, convinto della bontà della sua scelta. Ieri però gli operai hanno rafforzato i segnali di divieto d’accesso, ignorati da tutti, che impediscono agli automobilisti che arrivano da via D’Annunzio di girare in via Alfieri e li obbligano a proseguire lungo via Bennati per poi raggiungere la centrale via Roma. Intensificati anche i controlli dei vigili.

Metropolitana di superficie. Con il Passante, la metropolitana di superficie cambierà le abitudini dei pendolari. Stando al programma, i primi treni partiranno dalla stazione di Spinea, ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, tra le primavera e l’estate del 2008. Lunga 125 metri, dotata di pensiline, godrà di un parcheggio da circa 500 posti. Venezia sarà così raggiungibile in un quarto d’ora. Gli interventi necessari hanno modificato il volto di Spinea e il segno più tangibile è lo scavalco ferroviario, alto 9 metri, realizzato a Fornase.

Bretella verso Asseggiano. Tra il 17 e il 22 settembre è attesa anche l’apertura della rotatoria nei pressi del negozio Tac. Chi arriva da Mestre, dovrà imboccarla dopo essere sceso per il cavalcavia. Poi potrà riprendere via Roma, o scegliere di imboccare la nuova bretella, ultimata, che collegherà alla nuova rotatoria realizzata di via Asseggiano. Da qui dovrà partire poi la strada che, evitando via Rossignago, porterà verso via della Costituzione, nei pressi della stazione di Maerne. «Per la fine del 2008 - spiega Mario Simionato, assessore alla Viabilità - dovremmo aprire il cantiere».

Semafori in pensione. Contestualmente all’apertura della rotonda e delle bretella verrà istituito il senso unico sulla prima parte di via Cattaneo, in direzione di piazza Rosselli, e verranno spenti i semafori all’incrocio della chiesa dei Santi Vito e Modesto. «Stiamo studiando - dice il sindaco - come garantire la sicurezza dei passaggi pedonali». Probabile l’introduzione di una semaforo a chiamata.

Passante e dintorni. Con l’arrivo del Passante e la successiva apertura del casello di Crea, tra il 2008 e il 2009 partirà anche la revisione di via della Costituzione (la provinciale 36) che diventerà a tre corsie, più pista ciclabile. L’intervento fa parte del pacchetto delle opere complementari al Passante e prevede anche la realizzazione di una nuova rotatoria all’incrocio tra il Villaggio dei Fiori e Crea, con la costruzione di un sottopassaggio ciclo-pedonale.

(Francesco Furlan)

L'obiettivo sarà pure liberare il centro di Spinea dal traffico, così come paventato da Claudio Tessari, ma per ora...quanto ottenuto è una notevole intensificazione proprio grazie alla scoordinazione di un piano propositivo.
Tuttavia cosa significa
togliere il traffico dal centro di Spinea? Significa sviluppare un PATI, piano di assetto territoriale intercomunale in cui più comuni collaborano per risolvere la questione del traffico? Purtroppo no! l'amministrazione ha proceduto senza dialogare con le opposte per verso politico dei vicini paesi di Venezia, Mirano Martellago/Maerne.
Il risultato è che il comune più debole ne fa paga le conseguenze!
Si ricorda per l'ennesima volta che come la chiusura di un senso di marcia ha dirottato veicoli in vie non adatte, così la chiusura del traffico viario su via Roma da piazza Marconi fino di fronte il municipio villa (che verrà resa visibile con l'abbattimento dei frontestanti 13 edifici) invierà traffico pesante (20000 veicoli stimate) nelle vicine vie Cici, Bellini, Buonarroti.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013