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domenica 10 giugno 2018

Soluzioni per la viabilità

Vediamo alcune soluzioni per la viabilità dei quartieri a seguito della creazione dei sensi unici di Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati.

Situazione attuale


Problemi:
1) pesanti accodamenti sul tratto che va dall’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo alla rotatoria sull’ex-cavalcavia (freccia gialla) e pesanti accodamenti in entrambi i versi passando per il centro di Spinea (doppia freccia gialla); Nessuna indicazione nel PAES202020 dell’inquinamento prodotto dai frequenti accodamenti al semaforo fra Via Roma, Matteotti, Cattaneo dovuti alle scelte urbanistiche sbagliate (ovvero la messa a senso unico di Via Matteotti, D'Annunzio, Bennati);
2) mancanza di nessuna tutela a pedoni e ciclisti su buona parte di Via Alfieri, Via Tommaseo, Via Abba, Via Sarpi, Via Bruno, Via Verga (tratti rossi) e un marciapiede costruito 40 anni fa e non a norma sul parte di Via Alfieri (tratto blu);
3) Quartiere rotatoria (quartiere Dante area azzurra) creato in funzione del Masterplan (dirottamento di Via Roma su Via Matteotti) con creazione del senso unico in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati, creato riqualificando le vie (ovvero Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati), creando ampi spazi ciclo-pedonali; riqualificata Via Bennati ….ma i flussi intrappolati da queste scelte urbanistiche hanno iniziato a percorrere Via Alfieri, anche perché viene mantenuta a doppio senso ed il divieto di transito fra Via D’Annunzio e Via Alfieri non viene rispettato dall’utenza in transito o controllato dalla polizia; Dopo 10 anni e ribadisco 10 anni, parte di Via Capitanio è stata messa a senso unico (freccia viola il senso unico) interrompendo il flusso che risaliva verso il centro di Spinea, che in parte si è riversato sul quartiere Dante, ed in parte verso Via Mion per usufruire di Via Roma per accedere al quartiere Fermi chiuso dai sensi unici o verso Via Buonarrotti e le aree a nord;
4) Quartiere attorno Piazza Fermi (area con trasparenza rossa, chiuso fra il senso unico di Via Matteotti, e Via Roma. Chi vive in questo quartiere o chi vuole accedere alle attività di questo quartiere (si pensi al bar della Pellegrini) può o passare per il quartiere rotatoria Dante, oppure per Via Capitanio, in entrambi i casi andando a gravare in seguito su Via Roma. Precedentemente percorreva semplicemente via Matteotti percorrendo la strada più breve e senza coinvolgere Via Roma.
I flussi che compiono questa manovra sono:
  • i flussi di Fornase e Crea diretti verso il centro; 
  • i flussi diretti ai negozi ed i servizi di Piazza Fermi e limitrofi; 
  • i flussi diretti verso le scuole di Via Bellini (elementari), l’asilo vicino le elementari e di Via Buonarrotti (medie);
  •  tutti i residenti del popoloso quartiere attorno Piazza Fermi; 
  • i residenti del quartiere Dante o su Via Capitanio.
5) Rotatoria fra Via Roma e Via Alfieri (cerchietto nero con sfondo bianco): pericolosa perché spesso chi percorre Via Roma non la percepisce come rotatoria e non dà la precedenza ai mezzi in uscita da Via Alfieri od in ingresso a Via Alfieri.
Alcuni sensi unici come per esempio quelli in Via Verga, Bruno e Sarpi non vengono indicati per rappresentare al meglio le problematiche e le criticità presenti.


Flussi pedonali


Con la freccia verde tratteggiata si indicano i flussi ciclo-pedonali su pista ciclopedonale o marciapiede:
  • in direzione cimitero lungo Via Matteotti;
  • in direzione chiesa San Vito e Modesto e scuole medie;
  • lungo Via Roma sugli ampi marciapiedi già esistenti e lungo la pista ciclabile già realizzata. 
Con la freccia verde non tratteggiata si indicano i flussi ciclo-pedonali che non sono stati tutelati, pur dirottando flussi veicolari su tali strade:
  • lungo Via Alfieri per tutti i residenti diretti verso il cimitero o verso i negozi di piazza Fermi;
  • in direzione piazza Fermi, lungo Via Verga, Via Bruno e Via Sarpi;
  • in direzione Via Roma, verso la fermata dell’autobus ACTV posta a fianco dell’intersezione fra Via Roma e Via Alfieri;
  • in attraversamento di Via Bennati verso il circolo per gli anziani e il campo sportivo a ridosso della ferrovia. 
Come si può notare buona parte di questi flussi hanno pesantemente risentito dell’aumento dei flussi dovuto alla creazione del senso unico in Via Matteotti, che ha spostato auto sul quartiere Dante e non su Via Bennati.
In particolar modo risulta estremamente rischioso il tratto fra la piazza Dante e Via Roma, dove molti studenti ed anziani che usano i mezzi pubblici sono disincentivati ad utilizzarli per non dover percorrere questo tratto di strada .
Problemi ignorati per 11 anni.




Soluzione: Via Matteotti a doppio senso con rotatoria al posto del semaforo


Via Matteotti a doppio senso con una rotatoria al posto del semaforo:
1) il quartiere Fermi diventerebbe raggiungibile senza transitare per il quartiere rotatoria Dante e gravare sulle vie non riqualificate di Via Capitanio, Via Alfieri per tutti i flussi veicolari prima citati;
2) messa in sicurezza della rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma con l’obbligo di svolta in destra (utilizzo delle rotatorie di diametro superiore a qualche metro per direzionare i flussi uscenti), che favorisce tra l’altro Via 11 settembre e la “Tangenziale Nord” per smaltire i flussi residenziali;
3) fluidificazione del traffico in Via Roma riducendo le emissioni inquinanti dovute allo stazionamento in Via Roma per il semaforo grazie alla creazione della rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo;
4) proteste da parte dei residenti di Via Matteotti che si vedono la strada riavere i flussi che aveva 10 anni fa, così come ne ha avuto negli ultimi 50 anni;
5) rilancio delle attività commerciali di Via Matteotti che hanno visto una riduzione dei clienti a seguito della creazione del senso unico (molte attività hanno aperto e chiuso con cicli di 1-2 anni per mancanza di visibilità);


Via Alfieri a senso unico discendente


Via Alfieri a senso unico creando marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti: soluzione col senso unico parallelo a quello di Via Matteotti.
I motivi per cui non si fa Via Alfieri a senso unico, pur essendo evidenti i gravi errori di pianificazione urbanistica commessi con le soluzioni urbanistiche adottate negli ultimi 11 anni, è che:
  • in Via Alfieri passa il servizio GiroSpinea pagato con i soldi dei contributi che i residenti versano alla Regione Veneto e le corse o le fermate si devono sempre incrociare su strade a doppio senso; 
  • Via Alfieri deve rimanere a doppio senso per smistare i flussi fra i sensi unici del quartiere rotatoria e gli accessi al Quartiere Fermi. 
Entrambe le motivazione appena riportate vengono usate anche come spiegazione per invocare l’impossibilità di chiudere l’intersezione fra Via Alfieri e Via D’Annunzio, dove si dovrebbe far rispettare il divieto di transito per non residenti, da dove entrano i flussi da sud di Spinea diretti verso il quartiere intrappolato attorno Piazza Fermi o verso i servizi del centro, od i quartieri a nord di Spinea o verso Chirignago.
Con un pallino verde si indicano le fermate degli autobus dell’ACTV in Via Roma e piazza Marconi (parcheggio) e mentre con dei cerchietti gialli le fermate del GiroSpinea in Via Alfieri.
In tutte le grandi città non necessariamente le linee autobus devono avere percorrenza in entrambi i versi davanti alle fermate degli autobus; in molti casi esistono linee che percorrono diverse strade per diversi versi di percorrenza od anche hanno linee con solo un verso di percorrenza, in direzione del maggiore interesse degli utilizzatori.
Attualmente è difficile valutare l’interesse degli utilizzatori del servizio GiroSpinea, poiché raramente il servizio raccoglie più di 1 o 2 utenti a corsa in media…
Questo unicum imposto al servizio GiroSpinea ciononostante potrebbe essere risolto creando fermate sugli snodi dei sensi unici, ovvero fra Via Alfieri e Via Abba a sud del quartiere Dante o in piazza Dante a nord del quartiere Dante... basti anche solo pensare al fatto che l'ACTV non entra nel quartiere Dante per raccogliere i residenti che ogni mattina invece percorrono Via Alfieri per raggiungere le fermate poste in Via Roma.
Le stesse fermate di Via Roma non sono combacianti, ovvero si trovano a centinaia di metri di distanza.

Tuttavia così facendo verrebbe meno una scusa per costringere Via Alfieri a doppio senso.

Il senso unico in Via Alfieri discendente, alternato con il senso unico di Via Abba a salire e di Via Tommaseo (su cui graverebbero i flussi che non transitano più per Via Alfieri), renderebbe difficoltosa la circolazione da e per il quartiere Fermi, disincentivando così l’uso dell’auto per recarsi in centro a Spinea e favorendo l’uso del servizio GiroSpinea o degli autobus, l’uso del Pedibus per mandare il figlio a scuola o della bicicletta per recarsi in centro a Spinea.
Di sicuro non incentiverà la mobilità sostenibile una pista ciclabile che collega Spinea a Mirano, quando un anziano non può percorrere simili distanze, od è interessato ad andare a fare la spesa in centro a Spinea e non in centro a Mirano e quando appena esce di casa si trova una caterva di auto dirottate sul proprio quartiere residenziale senza nemmeno una pista ciclabile.
Il senso unico quindi garantirebbe maggiore sicurezza laddove i flussi ciclo-pedonali escono di casa e si mettono in strada.
Tuttavia tale soluzione non risolve:
  • gli accodamenti e la produzione di inquinamento su Via Roma che rimarrebbe intasata di traffico per il semaforo e per l'obbligo di usare Via Roma per risalire da sud a nord di Spinea; 
  • la pericolosità della rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma, dove chi percorre Via Roma non percepisce l'intersezione come una rotatoria e non dà la precedenza a chi svolta;
  • la sicurezza del tratto compreso fra Piazzetta Dante e Via Roma, luogo dove mancano marciapiedi e piste ciclabili, ma si hanno molti pedoni diretti verso le fermate dell’ACTV in Via Roma.


Via Alfieri a doppio senso e senso unico verso nord fra Piazzetta Dante e Via Roma


La soluzione con Via Alfieri a doppio senso, eccetto per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma non crea nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri e non riduce il transito di veicoli diretti verso nord (verso Scuole, Chirignago, Via Buonarrotti o verso il centro di Spinea attorno Piazza Fermi), ma mette al sicuro solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma.
Permette di mettere parzialmente in sicurezza la rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma (elimina il rischio di conflitto per chi entra in Via Alfieri dall'ex-cavalcavia); rende quasi inutile il parcheggio attorno alla farmacia (accessibile solo dal sistema di sensi unici), decongestiona Via Verga che da 11 anni subisce i flussi verso Via Matteotti che cercano di saltare il semaforo... uno dei tanti aspetti ignorati.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma; non vengono dirottati i flussi su Via Bennati.


Via Alfieri a doppio senso e senso unico discendente per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma


Con questa soluzione non viene creata nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri, ma solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma dove si ricava lo spazio per un percorso protetto per pedoni e biciclette.
Ciononostante togliendo il transito verso Via Roma si elimina il flusso di auto diretto da sud verso Chirignago-Mestre, o vero i quartieri nord di Spinea, riducendo in parte i conflitti nella pericolosa rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma; permarrebbero i flussi diretti verso le scuole del quartiere Fermi, e verso i servizi/negozi del centro di Spinea attraverso anche attraverso Via Verga per saltare il semaforo.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma a causa del semaforo


Via Alfieri tutta a senso unico verso nord


Con Via Alfieri a senso unico verso nord si ricava lo spazio per creare marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti.
Tuttavia in una prospettiva di lungo periodo peggiora il traffico di attraversamento per il quartiere secondo due possibili futuri assetti della viabilità di Via Roma già voluti da passate amministrazioni.
Una soluzione è quella prevista dal Masterplan, che prevedeva la chiusura di Via Roma dirottando i flussi dietro Piazza Fermi (lungo Via Ponchielli o lungo una strada aperta con Piazza Matteotti), ed in seguito avrebbe fatto percorrere il sistema rotatorio del quartiere Dante, con accesso alla rotatoria dell’ex-cavalcavia di Chirignago tramite una nova strada dall’intersezione fra Via Bennati e Via Unità.
Tale soluzione mantiene tutte le problematiche di ingorghi ed inquinamento descritte e rende il quartiere Dante sostanzialmente una rotatoria dove le emissioni inquinanti avrebbero pesanti ricadute, anche peggiori della soluzione temporanea con Via Roma aperta, nonchè svalutazione degli immobili del quartiere.
Tale soluzione veniva portata avanti con l’idea che tutti i flussi di Via Roma sarebbero finiti su Via 11 settembre e Tangenziale Nord, previsione che non si è verificata.
L’altra soluzione è quella portata avanti alla bocciatura del Masterplan, con la creazione di quella che i residenti di Via Capitanio hanno definito “Strada folle” (o "tangenziale sud") che congiunge Via Martiri con Via Capitanio stessa, ed in futuro potrebbe collegare Via Capitanio con Via Matteotti permettendo di chiudere Via Roma per oltre un chilometro fra i Bersaglieri e la chiesa San Vito e Modesto, il tutto sempre con l’idea che Via 11 Settembre e la Tangenziale Nord avrebbero portato fuori dal centro di Spinea i flussi di Via Roma, cosa non verificatasi.
Una tale soluzione invece dirotterebbe i flussi di Via Roma su Via Martiri, Vis Capitanio e Via Alfieri.


Chiusura dell'accesso a Via Alfieri da Via D'Annunzio



In questo caso i flussi provenienti da sud vengono inviati dove era previsto andassero, ovvero in Via Bennati (quindi proteste da parte degli abitanti di Via Bennati), riqualificata per accoglierli al momento della creazione dei tre sensi unici di Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati.
La fermata del GiroSpinea può incrociare i due sensi di percorrenza in Piazzetta Dante, percorrendo Via Tommaseo, senza alcun problema, visto che da oltre 11 anni i flussi pedonali si dirigono già in quella direzione per arrivare alla fermata dell’ACTV posta vicino all’intersezione fra Via Alfieri e Via Roma e non in Via Alfieri.
Da notare che i flussi diretti verso il quartiere intrappolato fra Via Roma e Via Matteotti a senso unico si sposteranno su Via Tommaseo, dove non è presente nessuna protezione per l'utenza debole.
Quindi permangono tutti i problemi creati dalle cattive soluzioni urbanistiche attuate, ovvero:
  • la pericolosità del tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma per i flussi ciclopedonali;
  • inquinamento prodotto dai flussi in Via Roma a causa del semaforo;
  • mancanza di piste ciclopedonali in Via Tommaseo, che andrebbe resa a senso unico per metterla in sicurezza dato che parte dei flussi preferiranno percorrere questo asse piuttosto che il resto di Via Bennati;
  • pericolosità dell'intersezione a rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma.
La soluzione viene osteggiata da chi transita per il quartiere Dante verso i quartieri a nord di Via Roma, o verso Piazza Fermi e si è vista prima chiudere Via Matteotti, 10 anni dopo chiudere Via Capitanio e non vuole passare per Via Bennati, riqualificata ancora 10 anni fa proprio per accogliere i flussi di Via Matteotti chiusa.


Creazione di barriere per limitare la velocità delle vetture


La creazione di barriere per limitare la velocità di percorrenza in Via Alfieri (vedi pallini neri) riduce solo la velocità dei flussi che percorrono Via Alfieri a seguito della creazione del senso unico di Via Matteotti, non impone il rispetto del divieto di transito posto fra Via D’Annunzio e Via Alfieri.
Forse con tre barriere (una è già stata rimossa forse su richiesta dei residenti) spinge i mezzi verso Via Bennati, senso unico senza intoppi e/o verso Via Tommaseo, dove non esistono piste ciclopedonali a difesa dell'utenza debole, od almeno così appare dagli insulti che i conducenti dei veicoli in transito per il quartiere propinano ai residenti del quartiere dopo la creazione di tali barriere.
Tali barriere creano situazioni pericolose fra gli accessi dei privati (cancelli e garages) e le deviazioni (si pensi che per Via Fornase sono stati persino adottati semafori privati per tale problema!!!).
La realizzazione delle isole non mette in sicurezza i pedoni od i ciclisti in Via Alfieri creando una pista ciclabile od estendendo il marciapiede.
Non risolve il problema dello snodo fra Piazzetta Dante e Via Roma.
Non risolve gli ingorghi che si formano all’intersezione fra Via Matteotti, Via Roma e Via Cattaneo. Tale soluzione è stata adottata 11 anni dopo la creazione del quartiere rotatoria Dante con i tre sensi unici in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati.


Inversione dei tre sensi unici


L'inversione dei tre sensi unici creati 11 anni fa, principalmente quello di Via Matteotti, permette di accedere al centro senza gravare sul quartiere periferico, tuttavia semplicemente inverte i problemi in uscita dal quartiere chiuso dal senso unico di Via Matteotti verso nord, costringendo ad utilizzare maggiormente Via Roma o transitare per Via Sarpi, Via Verga, Via Bruno e Via Alfieri per andare verso sud.
La soluzione non risolve i problemi di prevenzione e messa in sicurezza dei flussi ciclo-pedonali dentro il quartiere Dante, specie nel tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma; non risolve i problemi di flussi di attraversamento; non previene completamente che un domani Via Roma non venga dirottata su Via Ponchielli e Via Matteotti.
Infine in mancanza di una rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo non risolve i problemi di accodamenti e inquinamento prodotto al semaforo.

domenica 27 maggio 2018

Chiusura Via Matteotti e sicurezza in Via Alfieri

Con la chiusura di Via Matteotti il traffico già compromesso da anni in Via Alfieri è esploso, subendo i forti flussi lungo le vie laterali (Via Sarpi, Via Verga, Via Bruno) in conflitto con i canonici flussi in transito per Via Alfieri, provenienti da Fornase/camionabile, diretti verso il centro di Spinea (una volta transitavano per Via Matteotti, ora a senso unico).
Ciò che i responsabili della sicurezza e della viabilità non hanno valutato è che la situazione già compromessa in Via Alfieri avrebbe creato molti conflitti anche per la riddotta visibilità in uscita dalle laterali.

Cosa bastava?
mandare per esempio un poliziotto a dirigere il traffico nelle ore di punta (casa-lavoro e figli che non usano pedibus portati a scuola), oppure mandare un vigile a far rispettare il divieto di transito fra Via Alfieri e Via D'Annunzio non viene rispettato.



Da notare che chiusi i lavori in Via Matteotti, il comune sembra essersi deciso ad adottare delle soluzioni per diminuire la velocità dei mezzi in percorrenza su Via Alfieri (laddove il problema è aver dirottato il traffico su un quartiere residenziale).
Sulla pagina facebook di Occhio Spinea è infatti comparso un messaggio che si lamentava dell'ennesimo ostacolo al transito dalla camionabile verso Via Roma lungo Via Alfieri, dove per l'appunto sono state poste delle barriere... quindi attraverso il divieto di transito fra Via D'Annunzio e Via Alfieri.


A quanto pare la volontà di spostare il traffico su mezzi sostenibili non vale per tutte le vie del comune. Via Alfieri dovrà rimanere luogo di transito dei flussi (anche col divieto di transito).

Post scrittum: riporto anche questa foto emblematica scattata in Via Matteotti in direzione nord, verso il centro. Apparentemente in flussi venivano dirottati verso Via Bellini (contro il senso unico imposto da 11 anni) sulla pista ciclabile diretta alle scuole, questo perchè nel lento spostarsi del cantiere molti residenti di Via Matteotti e laterali con la strada a senso unico ebbero non pochi grattacapi a capire che strada percorrere per uscire o rientrare da casa. Fortunatamente non si ha notizia di studenti delle elementari in bici sulla pista ciclabile centrati da auto provenienti da Via Matteotti.

martedì 5 maggio 2015

Commercialà deed striit via Matteotti

Anche i due storici negozi di via Matteotti, il negozio di abbigliamento e la gelateria Pinguino Blu abbandonano via Matteotti.
Il negozio di abbigliamento "Creazioni Valeria" riapre in via Roma, vicino via Alfieri e la fermata dell'autobus per Mestre, proprio per aver maggiore visibilità, su una strada con 30 mila spettatori che passano ogni giorno.
Il Pinguino Blu si trasferisce in via Roma, vicino la rotatoria con via Capitanio e via Rossignago in una nuova struttura più moderna e probabilmente più in vista e più grande della precedente.
Certo se in questo sito passassero 30 mila internauti al giorno farei i salti di gioia anch'io.
Più in generale in via Matteotti i negozi e gli uffici aprono e chiudono continuamente nell'arco di pochi anni sin dal 2008-2009, quando la tortuosità del percorso attorno al sistema rotatoria (senso unico di via Matteotti, via D'Annunzio, e via Bennati) creatosi durante l'amministrazione Tessari faceva perdere gli autisti nel quartiere Dante o rendeva meno appetibile avventurarsi in una serie di sensi unici.

Tuttavia più in generale la situazione del commercio in via Roma ricorda molto quanto verificatosi nel 2012, quando a causa della crisi molti negozi furono costretti a chiudere, od a trasferirsi.
Oggi, pur con proclami di PIL positivo in Italia (+0.7% stimato), con l'effetto del +1% dovuto al Quantitative Easing (però a seguito della svalutazione del 20% del valore dell'euro), l'effetto del ribasso del prezzo del barile di petrolio per la produzione USA col fracking (altro effetto positivo per le economie 1.5%) e il ricalcolo del PIL considerando prostituzione ed altri reati (effetto positivo +1%), in via Roma campeggiano molti cartelli di locali in affitto, negozi in vendita o negozio trasferito in altro loco, proprio come avvenne nel 2012.

La chiusura di via Roma per creare la Piazza Lunga un Chilometri, spostando 30 mila persone sulla tangenziale nord (via 11 settembre) o sud, gioverebbe al commercio?
A Mestre rispondono di no.

Più in generale il paese vive un dramma silenzioso che vede i negozi online con sede in paradisi fiscali (vedi scandalo LuxLeaks) che non pagano IMU, TASI, TARES, IVA, IRES o tasse simili, accaparrarsi sempre maggiori fette di commercio, sfruttando l'ovvio vantaggio offerto da politici inetti, facendo concorrenza sleale alle piccole realtà locali, che ravvivano un tessuto socio economico come quello di Spinea.
Perchè ravviva il tessuto socio economico:  perchè un negozio online funziona con un infinitesimo delle persone che riceverebbero uno stipendio se si attuasse una rete di distribuzione capillare nel territorio di uno stato con dei negozi, pur potendo mantenere prezzi elevati e competitivi a favore di azionisti di borsa con i dividendi.
Oltretutto se nemmeno i negozi già costruiti attirano investimenti, poichè trattati da clienti e governanti come organismi obsoleti del tessuto socio-economico, men che meno vale investire denaro ed assumersi rischio per costruire nuove aree commerciali, come si pensa di fare per la piscina di Spinea, con netto risultato che la crisi di un settore si spande da sponda a sponda toccando nuovi lidi (l'edilizia) come uno tsunami distruttivo che si allarga sempre più.
Negli USA siti come Amazon hanno pesantemente colpito il commercio diffuso, creando una disoccupazione maggiore in parte compensata, in parte partecipe forse delle rivolte di Ferguson e Baltimora.

Tuttavia studi di Oxford hanno appurato che la quarta rivoluzione industriale, basata su stampanti 3D, migliore efficientamento produttivo e distribuzione, internet delle cose, ecc... potrebbero provocare il licenziamento dell'attuale 47% della manodopera mondiale attualmente impiegata in un lavoro, con esiti catastrofici nelle economie, questo anche perchè la riduzione di potenziali posti di lavoro per efficientamento non viene compensata da una creazione di nuovi posti di lavoro potenziali con la ricerca scientifica.
Casi simili si sono visti con la chiusura della maggior parte dei negozi di fotografi, stamperie, rivenditori di dvd e blockbuster per il noleggio di film, a seguito dell'introduzione di stampanti casalinghe (lavoro in industrie in Asia con posti occupati inferiore alle decine di negozi citati aperti negli anni '90 in ogni città italiana).
Casi simili si vivono oggi con la continua chiusura di edicole (5000 solo nel 2014), soppiantate dalla distribuzione di contenuti per via telematica dall'editore al cliente senza passare per l'edicolante, o fra poco con i servizi taxi con Uber ed auto che non necessitano di autista per correre per le strade (innovazione di Google, proprietaria anche di Uber).
Avere un occhio attento su questi fenomeni dovrebbe essere una priorità per chi ha a cuore il destino di questo paese.


sabato 5 ottobre 2013

Il mistero dell'autobus nel fosso

Ad aprile 2013 sui giornali locali è apparsa una notizia curiosa: "Incidente stradale a Spinea, autobus finisce con la ruota in fosso", "Autobus senza passeggeri finisce in un fosso".

Nel link di VeneziaToDay è disponibile anche un'immagine che documenta la posizione ove sarebbe avvenuto l'incidente.
L'incidente è avvenuto oltre il cartello stradale di banchina cedevole nella corsia di immissione in via De Filippo, verso via delle Industrie, dove sono presenti alcuni centri commerciali/aziende e verso via Martiri.

La vicenda vede un autobus vuoto finire con una ruota posteriore in fosso a causa del cedimento della banchina per il peso del mezzo.
L'autobus risultava vuoto (con passeggeri a borso sarebbe stato maggiore il peso e forse peggiore l'esito dell'incidente).

Ma cosa ci faceva un autobus vuoto lì ?
Effettivamente questo sembra il vero mistero della questione, dato che è palese come strade secondarie o residenziali non siano state costruite per supportare traffico pesante.
Stava sperimentando il passaggio per una nuova via per aprire una via di corsa ACTV selettiva da Mirano verso i centro commerciali/aziende di Spinea ?
Oppure stava sperimentando la possibilità di raggiungere via Martiri e la tangenziale sud, risalendo poi verso via Matteotti e il quartiere Dante, nell'ipotesi di via Roma chiusa al traffico in qualche punto (per esempio fra i Bersaglieri, villa del Majno e la chiesa San Vito e Modesto) quale alternativa a via Buonarroti ? (il collegamento fra via Martiri, via Capitanio e via Matteotti tuttavia non è concluso)
Oppure si stava dirigendo ai parcheggi presenti nell'area per sostare in attesa di partire lungo una tratta di lavoro che solitamente cominciano dal capolinea di Mirano ?
Oppure aveva bisogno degli spazi dei parcheggi vicino ai centri commerciali per fare una semplice inversione a U, piuttosto che girare intorno a 360° in una delle 2 rotatorie ?

Non si capisce proprio cosa ci facesse lì l'autobus.

venerdì 19 luglio 2013

Messa in sicurezza di via Capitanio

Per le notizie trapelate dai giornali, la soluzione adottata manterrà via Capitanio a doppio senso (non è chiaro se tutta o solo la parte a sud con minor numero di frontisti/case), provvedendo alla costruzione di percorsi protetti per pedoni e ciclisti.
Si pensa quindi di ridurre in questo modo il traffico transitante verso lo snodo nevralgico di Spinea, la rotatoria Bersaglieri, capace di direzionare in qualsiasi area di Spinea (Buonarroti, Fermi, verso Santa Bertilla, Rossignago, o Mestre), traffico che difficilmente sparirà e si riverserà da qualche altra parte, così come previsto nel recente studio del traffico di Spinea del Dottor Pasetto.
Oppure la previsione di riduzione del traffico in via Capitanio verrà mancata con un intervento che privilegia il senso unico nord-sud per via Matteotti, piuttosto che le ben più critiche strade circostanti tenute a doppio senso, fra cui anche via Capitanio.
La terza alternativa sostiene i sensi unici in ogni luogo (via Bennati, via Alfieri, via Matteotti, via Capitanio, via Martiri) costringendo così a percorrere i "corridoi nord-sud urbani" per andare e venire da casa, ricollegati da assi trasversali quali via Roma (ulteriormente aggravata la circolazione), la camionabile, via Sarpi/Verga/Bruno, la tangenziale sud (fra via Martiri e via Capitanio od anche via Matteotti se ampliata), ecc....
Inoltre è difficile pensare che i commercianti del centro sostengano una soluzione con tutti sensi unici, se si considerano le proteste sollevate sin dal 2007 dai negozi costretti al senso unico di via Matteotti.

Il sindaco Checchin presuppone ancora ben altri scenari:

«Una scelta sempre più a carattere urbano», dice il sindaco Silvano Checchin, «che non pregiudica in prospettiva altri e diversi scenari viabilistici».
Frase che sembra richiamare per l'ennesima volta la cosiddetta Tangenziale Sud, strada che dovrebbe accollarsi parte del traffico che oggi transita su via Roma, sicuramente quello locale, specie dei residenti del Villaggio dei Fiori diretti a lavoro a Mestre, in tutta probabilità anche parte del traffico intercomunale proveniente da Mirano, troppo distante dalla tangenziale nord per soddisfare i propositi di percorrenza esterna delle ultime due giunte comunali (Tessari-Checchin).
Una buona percentuale delle 30.000 autoche passano ogni giorno per via Roma in altro loco significherebbe sicuramente un centro più bello per i proprietari di immobili del centro, ed una "periferia" più caotica per i proprietari di immobili dei quartieri coinvolti.

Non stupisce quindi che ci sia qualche progettista che sia arrivato a pensare di far sparire il traffico di via Roma sotto la stessa, quale alternativa all'onee di dover avvantaggiare alcuni e svantaggiare tutti gli altri, dal 2007 spesso mai riconosciuti come soggetti interessati come previsto dalla legge urbanistica regionale.

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


sabato 6 luglio 2013

Premiazione delle idee per via Matteotti

Il 20 giugno 2013 si è svolta la premiazione del concorso di idee per via Matteotti.

Gran parte dell'intervento è stato dedicata alla disquisizione delle regole per la premiazione, al significato del concorso di idee ed all'evoluzione storica della progettazione per l'ambito piazza Marconi/Fermi.

Per quanto riguarda l'evoluzione storica della progettazione, il taglio temporale ha fatto partire la crescita di un'idea di piazza centrale per Spinea sin dagli anni '80 con l'individuazione di un ambito comune ove intervenire per creare una centralità ad una città che invece molti descriverebbero evoluta per satelliti a cavallo delle reti di traffico passante, il tutto fino al progetto Masterplan che nel 2008 prevedeva radicali modifiche della viabilità interna.

L'accenno alle problematiche di viabilità emerse con le prime modifiche ad hoc del 2007 (messa a senso unico di via Matteotti, Bennati e D'Annunzio, sviluppo di un progetto che dirigesse il traffico direttamente sulla rotatoria per Mestre dall'incrocio fra via Bennati e via Unità) è stato piuttosto scarno, così l'individuazione degli interessati alle modifiche anche nei quartieri coinvolti piuttosto che nei soli proprietari prospicienti alla piazza (ivi comprese le case disabitate lungo il senso unico di via Matteotti che si affacciano su piazza Marconi).
Quindi i quartieri che subirebbero il traffico generato dalla chiusura di via Roma per la realizzazione della "piazza lunga un chilometro", che siano quelli a cavallo della "tangenziale sud", o quelli tutt'oggi di accesso al complesso residenziale intorno piazza Fermi (quartiere Dante divenuto di accesso al quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e un tratto di via Roma che si vuole chiudere), ancor oggi sembrano non avere voci in capitolo sulla progettazione del volto futuro della città.

In particolare, fronte alle telecamere della tv online BrentaTV non si fatto nessun accenno alle classiche uscite di questi ultimi cinque/sei anni sostenute bipartisan dai partiti di centro (centrodestra e centrosinistra): la tangenziale nord porterà fuori il traffico dal centro di Spinea; la tangenziale sud permetterà di dare un nuovo volto al centro.

Una parte dell'incontro ha accennato anche ai lavori degli studenti (architetti con laurea breve senza specializzazioni) di architettura dell'Università di Venezia (IUAV).
I progetti degli studenti del corso della professoressa Vittadini, esposti in sala consigliare si sono recentemente confrontati con le problematiche inerenti alla città di Spinea.


Quanto non detto nella presentazione dei progetti vincitori del concorso di idee sono le ipotesi restrittive imposte nella progettazione agli studenti, vista la difficoltà di intervento nel tessuto urbano di interesse, correttamente ricordare dalla professoressa Vittadini durante la presentazione dei progetti dello IUAV.
In particolar modo l'aver considerato metà dei veicoli giornalmente circolanti in via Roma (15.000 automobili) dovuto a traffico intercomunale, spostati sulla tangenziale nord, e l'aver limitato le considerazioni sull'assetto plausibile della circolazione locale.
In effetti una delle idee più in voga nelle disquisizioni sulla viabilità di Spinea è che la creazione di piste ciclabili o sensi unici induca la popolazione (locale?! intercomunale?! entrambe?!) ad abbandonare l'auto per sposarsi in bicicletta.
Da questo punto di vista l'esperienza dei sensi unici di via Matteotti, Bennati, D'Annunzio dimostra come all'atto pratico le auto semplicemente si riversino in altro luogo, per la precisione via Alfieri e via Capitanio, spostando o peggio aumentando le problematiche laddove in ambito residenziale molti pedoni anziani si trovano a stretto contatto con auto che non rispettano i limiti di velocità di 30 km/h..
Un cattivo presupposto per pensare ad una città futura che esalta il centro e non cita nemmeno come privati interessati i residenti di quartieri che si faranno carico del traffico che non può più transitare per via Roma.

Tuttavia come palesato dall'amministrazione, il concorso di idee non è un bando di gara, bensì è un metodo per raccogliere possibili idee con cui progettare un intervento nell'area, senza necessariamente rimanere legati in modo ferreo ad un solo progetto.
A tal riguardo un accenno è stato fatto sulla possibilità di sviluppare le idee raccolte con i progetti vincitori con la collaborazione degli studenti dello IUAV.

Infine la vera presentazione dei progetti con rappresentazione dettagliata è stata rimandata a a settembre.





lunedì 20 maggio 2013

Una piazza lunga un chilometro, chiamati gli interessati...o forse no.

Prosegue la telecronaca della newsletter del Comune sull'insieme di cervelli chiamati a decidere della realizzazione del Masterplan, ovvero quel progetto di chiusura di via Roma che gravi difficoltà creerebbe ai cittadini dei comuni limitrofi per andare e venire sull'asse Mestre e Mirano, previo passare per quartieri residenziali di Spinea.
Il progetto chiamato Masterplan sotto la giunta Tessari, con la giunta Busatta-Checchin ha acquisito il nome di "Piazza Lunga un Chilometro", visto allungato il suo percorso da villa del Majno-Chiesa San Vito e Modesto fino ai Bersaglieri e coinvolto altre figure quali la professoressa Vittadini, e Chinellato in veste del precedente consigliere all'urbanistica Simionato.
Le variazioni apportate da un tale progetto coinvolgono sia il traffico intercomunale che il traffico locale, creando da un lato un maggiore accentramento di servizi verso il centro di piazza Marconi/Fermi, tale da attirare ulteriore traffico d'auto con una totale scarsità di parcheggi se si considera l'eliminazione di quelli odierni e sottostimati proprio di piazza Matteotti/Fermi, dall'altro una totale ridistribuzione dei percorsi per giungere alle direzioni principali di mobilità.
Per quest'ultimo caso si pensi per esempio ai nuovi quartieri edificati al Villaggio dei Fiori, comprati da giovani in età da lavoro, che nei prossimi 30 anni andranno verso il polo attrattivo di Mestre, creando quel traffico che percorre via Roma cinque giorni alla settimana, andata e ritorno (od anche 4 volte al giorno).
Questo traffico non potendo sfogare su via Roma chiusa, ed essendo distante da via 11 settembre, o tangenziale nord, che dal 2007 il comune con diverse maggioranze presuppone porti via il traffico da via Roma, si riverseranno sulla tangenziale sud, previo poi risalire verso via Matteotti (fra il senso unico e il cimitero) e quindi sul quartiere Dante, attraverso via Alfieri o via Bennati.
Una notevole variazione del traffico locale che distruggerebbe un quartiere residenziale che tutt'oggi è divenuto sempre a causa degli interventi urbanistici avvenuti nel 2007-2008 unica via di accesso al quartiere Fermi, le cui vie di mobilitazione sono il senso unico di via Matteotti e il tratto di via Roma che si vuole chiudere (quindi la chiusura di via Roma accentuerebbe il passaggio dal vicino quartiere Dante per imboccare il senso unico di via Matteotti).
E se movida deve essere per il centro di Spinea, a maggior ragione c'è la viva preoccupazione sulle bande di alcolizzati che sfrecceranno in quartiere cittadino per recarsi ai locali di ristoro della "piazza lunga un chilometro" completamente pedonalizzata.


In una tale situazione un cittadino di Spinea, Comune che si interessa dei suoi cittadini, si aspetterebbe di essere coinvolto nel processo decisionale che vuole realizzare così incisive modifiche per la viabilità locale ed intercomunale.

Invece i cittadini non sono minimamente coinvolti nel processo decisionale, ed anzi vengono tenuti a distanza o illusi dei benefici del processo, come se avere le 30.000 auto sotto casa anzichè in via Roma possa essere un incentivo a vivere in una Spinea Vivibile con una piazza completamente pedonale ove recarsi...se non si viene presi sotto da un'auto appena si esce dal cancello.

Ed ecco quindi completamente rispettata la legge urbanistica regionale del Veneto che prevede per l'appunto di avvertire i soggetti interessati alle modifiche urbanistiche per l'assetto del territorio...solo che è la politica dei partiti a definire chi ha voci in capitolo, in funzione dei benefici che ne può ricavare.

domenica 3 febbraio 2013

I 200 metri di strettoia di via Matteotti in Google Street

Google qualche anno fa passò per Spinea per registrare le immagini da inserire in Google Street View, accessibile da Google Map.

Qui di seguito si riportano alcune immagini di ciò che registrò l'auto della Google.
Il caso volle che dietro l'auto di Google ce ne fosse un'altra nei circa 200 metri di strettoia di via Matteotti, così che oggi è possibile vedere a colpo d'occhio le dimensioni per rapporto fra le parti, procedendo dal doppio contro il senso unico di via Matteotti.


La prima immagine è all'incrocio fra via D'Annunzio e via Matteotti (doppio senso verso le spalle, senso unico in fronte all'immagine).
Si evidenziano alcuni aspetti: 
  • lo spazio della carreggiata è tale da permettere l'inserimento di due corsie, un ampio spazio a sinistra (in destra al senso di marcia) e la pista ciclabile;
  • la pista ciclopedonale dal cimitero ha le stesse dimensioni della pista ciclabile di via Matteotti, i pedoni in teoria dovrebbero andare a destra lungo via D'Annunzio, seguendo il marciapiede e penetrando verso il quartiere Fermi da via Alfieri-Bennati fino al percorso pedonale oggi utilizzato dal pedibus;
  • manca da anni l'indicazione che per le biciclette non vale il senso unico, motivo per cui in teoria le biciclette non potrebbero entrare nel senso unico di via Matteotti... bensì la pista ciclabile è a doppio senso;
  • l'aver creato due sensi di marcia a sinistra del senso unico (questione da motivare nel progetto) costringe a ricavare una banchina in destra del senso unico (sinistra dell'immagine), ulteriore spazio o elemento aggiunto inutilmente utile per distanziare la corsia delle auto dai confini delle abitazioni;
  • l'aiola sparti traffico è stata sovente vittima di incidenti e l'incrocio fra auto provenienti dal senso unico ed auto dal doppio senso, nell'immissione in via D'Annunzio, con l'incrocio fra le tre piste ciclabili, ivi compresa quella di via D'Annunzio senza visuale (problema recentemente non risolto con l'introduzione di delimitatori di corsia flessibili); buona parte degli incidenti contestata con dichiarazione amichevole non viene comunicata nè al Comune, nè alla polizia;
 

Per andare in centro si deve procedere verso via Bennati/Alfieri od il quartiere Dante.
In effetti l'accesso alle aree centrali per eventi, servizi, manifestazioni, fra cui i bar (ivi compreso il bar dei Pellegrini, nuovo polo di attrazione) che attirano molti clienti può essere fatto in due modi: attraverso via Roma dalla località Fossa, andando ad ingrossare il traffico di una strada intasata; permeando attraverso il quartiere Dante, zona 30 residenziale raramente rispettata.
I presupposti con cui si crearono i sensi unici, ovvero che tutto il traffico si sarebbe diretto in via Roma attraverso via Bennati e via dell'Unità, per dirigersi alle due principali piazze cittadine, mostrano come se funzionasse graverebbe ancor di più su via Roma, invece che gravare su un quartiere residenziale.
Di fatto la creazione di un senso unico non ha mutato traffico automobilistico in flussi di biciclette, mentre ha creato non pochi problemi ai pedoni-ciclisti del quartiere Dante, nella maggior parte anziani, vero e proprio bacino di utenti che raggiungono i quartiere centrale Fermi senza utilizzare l'auto.
Il problema evidentemente è l'aver creato i presupposti per cui le auto vadano a gravare laddove anziani escono di casa per andare in centro.



(immagine resa più chiara)

Proseguendo si ha l'indicazione chiara della scelta progettuale: due corsie per ciclisti in sinistra (destra dell'immagine) costringe a ricavare un ulteriore elemento in destra (sinistra dell'immagine) per distanziarsi dalle case.
Indicato come area per pedoni promiscua, viene utilizzato dai ciclisti, mentre la pista ciclabile rimane vuota.
Sullo sfondo un'auto su una corsia di dimensione doppia rispetto alla carrozzeria.
Tutta l'ironia dell'immagine sta nel fatto che questo tratto rientra nei 200 metri considerati strettoia.



Ancora ampi margini, tanto che nell'area è spuntato pure un parcheggio in linea, oltre alla banchina-area pedonale, l'ampia corsia e la doppia pista ciclabile.
L'incrocio laterale da cui esce l'auto proviene da via Alfieri.
In passato in quell'incrocio vi era posto un semaforo per permettere la fuoriuscita dei mezzi da via Alfieri.






Appare il cartello di senso vietato eccetto biciclette, com'è giusto che sia a destra dell'immagine.
All'altezza con l'incrocio con la strada proveniente da via Alfieri si notano ancora gli ampi margini rispetto alle dimensioni di un'auto.
Anche questa è strettoia.



 (nell'immagine c'è un'opacità creata dal sovrapporsi dell'auto fra due punti di scatto delle immagini)

Altro punto stretto di via Matteotti, in questo caso di auto ne potrebbero passare quattro fianco a fianco.
Lo spazio dedicato all'area pedonale e affiancato da un'area suppletiva.
I due sensi di marcia affiancati vuoti e riuniti, benchè vi fossero ampi margini per posizionarli uno per verso di marcia, così come previsto da normativa.
In questo punto spesso nell'area dedicata ai pedoni a sinistra dell'immagine, destra del senso unico i residenti parcheggiano l'auto in strada durante le ore notturne.




Un'altra decina di metri e la situazione rimane invariata, ampia corsia, ampia pista ciclabile vuota, area pedonale di coltre un metro e spazio a vuoto che distanzia l'area pedonale dalla corsia continua del senso unico.
A sinistra si nota la rientranza della tabaccheria con parcheggi a spina di pesce.




Corsia per il senso di marcia sovrabbondante, pista ciclabile in sinistra vuota, anzichè divisa per i due sensi di marcia, area pedonale in destra e parcheggio a spina di pesce.
Anche questa è la famosa strettoia di via Matteotti.





Arriviamo finalmente al primo dei due punti strettoia di via Matteotti: una casa che diversamente dalle altre si protrae con la recinzione circa mezzo metro oltre la linea dei cancelli.
Mi pare che la casa tra l'altro dovrebbe essere in vendita.
La pista ciclabile in questo caso perde circa mezzo metro.
La corsia per il senso di marcia lascia ampi margini alle auto.
A destra (sinistra dell'immagine) si ha uno spazio di distanziamento e l'area pedonale che invece di essere una corsia ciclabile è un ulteriore elemento da inserire nella carreggiata.




In questa immagine si evidenzia meglio come l'abitazione sottragga mezzo metro alla carreggiata stradale (oggi alla corsia ciclabile) per creare circa mezzo metro di giardino in fianco dell'abitazione.
Si evidenziano tutti gli altri elementi prima descritti, ivi compresa l'area pedonale a sinistra elemento aggiunto a causa del fatto che la pista ciclabile è stata accorpata per due versi di marcia in un solo lato.
Dietro l'abitazione invece la linea dei cancelli residenziali arretra di molto portando la pista ciclabile a dimensioni ben superiori ai due metri e mezzo.




Proseguendo di un'altra trentina di metri si arriva alla parte in cui la carreggiata di via Matteotti risulta di dimensioni minime.
La corsia mantiene le dimensioni prima viste, sovrabbondanti rispetto alla larghezza di un'auto, ed a sinistra dell'immagine l'area dedicata a spazio pedonale si riduce, senza ulteriori distanziamenti.
A destra dell'immagine la pista ciclabile a doppio flusso di dimensioni tali per cui un automobile ci potrebbe passare indisturbata.
La strettoia vera e propria di via Matteotti non è  di 200 metri, bensì una lunghezza ben inferiore, con una doppia pista ciclabile per doppio verso di marcia nel medesimo lato che costringe all'inserimento di un ulteriore elemento sul lato opposto come distanziatore dal ciglio delle case.





venerdì 25 gennaio 2013

IDV quasi fuori dalla maggioranza

Il 23-01-2012 si è tenuto l'ennesimo Consiglio Comunale con i rappresentanti dell'Italia dei Valori contro la maggioranza e gli alleati.
Solito riferimento a non prendere decisioni troppo in fretta, benchè io ricordo per l'ennesima volta esistevano già tre comitati (Per via Matteotti, Cittadini per una Spinea Vivibile e Comitato Autostrada in via Capitanio) dal 2007 ben prima che le elezioni creassero l'attuale maggioranza comunale e prima che i Grillini si alleassero con i comitati della Tangenziale Sud e di via Martiri.
Dopo l'exploit dei due consiglieri dimessi, con tanto di elencazione stile propaganda elettorale di tutte le pecche secondo loro ravvisabili (da via Matteotti, al PAT, eccetera), e curiosamente in accordo con il pensiero del nuovo partito dei Cinque Stelle, in controtendenza il consigliere Conte, unico che a mio parere merita di esser nominato, non si è dimesso preferendo il dialogo.
Forse avevano buone ragioni per far saltare il tavolo, o forse a febbraio ci sono le elezioni con le nuove alleanze nazionali e si doveva consumare in tutta fretta anche l'accordo locale.

domenica 13 gennaio 2013

Piano di assetto del territorio (PAT) - 2012

Il piano di assetto del territorio è uno strumento relativamente nuovo con cui i comuni definiscono l'evoluzione futura del territorio urbano.
Previsto con la legge urbanistica regionale del 2001, poi modificata nel 2004.
Il PAT, che dovrebbe essere approvato entro i cinque anni di un mandato, presenta delle modifiche sostanziali rispetto i precedenti piani di assetto del territorio, fra le quali:
  • la possibilità per chiunque di sollevare obbiezioni ed idee per lo sviluppo del piano, a cui il Comune deve dare risposta positiva o negativa con motivazione;
  • il confronto del piano comunale di assetto del territorio con i piani di coordinamento del territorio provinciale e regionale;
  • il carattere di assolutezza del piano, che una volta approvato non dovrebbe essere rigettato da successive amministrazioni;
  • la possibilità di sviluppare piani di assetti del territorio intercomunali, laddove problematiche coinvolgano più Comuni.
In genere il PAT, che viene dato con particolari direttive in mano ad un'azienda specializzata nella progettazione territoriale, mentre la struttura partecipativa dovrebbe appianare le divergenze fra diverse visioni di assetto del territorio mediando "in modo tecnico" l'insorgere di conflitti.
Questo tuttavia non serba verificarsi.
Il gruppo politico Cinque Stelle (M5S) trova forti elementi per un dissenso verso il piano di assetto del territorio di Spinea.
Un riassunto dell'articolo lo si trova sul blog  opzionezero.org :
«L’hanno approvato giusto in tempo per sottoscrivere gli impegni relativi al Piano Norma 22 e garantire nuovi e pesanti diritti edificatori, che porteranno una nuova colata di cemento su Spinea – attacca Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle – L’approvazione del Piano Norma 22 consentirà di costruire migliaia di metri quadri di superfici commerciali (4.500 mq, oltre a 5.000 mq di uffici e “alberghi”, 250 nuovi alloggi ed una piscina) a ridosso della stazione ferroviaria, decretando la morte certa per ogni attività commerciale del centro e l’inutilità di qualunque progetto di riqualificazione della piazza. A cosa serve preoccuparsi dei parcheggi a pagamento – conclude De Pieri – quando i commercianti del centro non avranno più clienti da far parcheggiare?».
 In queste affermazioni una cosa un po' mi ha stupito, ovvero non aver accennato minimamente ai prodotti a chilometro zero.
Questo vecchio cavallo di battaglia di Grillo, oggi apparentemente sparito dai suoi comizi, ben si adatterebbe alla modifica di aree omogenee agricole in aree edificabili, specie laddove la legge urbanistica regionale permette la conversione di un 20% delle aree agricole in aree edificabili.
Tanto più che l'esempio dei campi dati in concessione anche da grandi Comuni (al momento mi viene in mente Bologna) è una pratica cittadina capace di generare ricchezza semplicemente dall'impiego del tempo libero degli stessi italiani nel coltivarsi ortaggi vari.
Indubbiamente questo ha anche ripercussioni sull'economia locale, creando posti di lavoro e riducendo i costi dei prodotti agricoli, qualora venduti alla rete ortofrutticola locale senza onerose spese di trasporto.
Tuttavia in analoga situazione si pone anche la realizzazione della piscina e di nuovi esercizi commerciali, riducendo così le "trasferte" di giovani verso Mirano e Chirignago (Bissuola, dove si allenava un tempo la Pellegrini) e verso i negozi del centro.
La questione della competizione, specie quest'anno in cui hanno chiuso un negozio ogni tre in via Roma, l'equilibrio fra negozi e consumatori ha un'importanza notevole.
Tuttavia, si può notare come gli esercizi commerciali previsti per la nuova piazza Santa Bertilla, approvata nel 2007-2009, dopo cinque anni ancora non risultano aperti, sintomo di un malessere che sta colpendo il mondo dell'edilizia.
Quindi un comune cittadino  non può che aspettarsi dagli interessati che ulteriori spiegazioni, risposta a semplici domande:
  1. Spinea ha 28 mila abitanti e probabilmente un centinaio di negozi, ovvero 280 persone ogni negozio; è questo il limite di saturazione, o forse si ha un equilibrio negativo che porta gli abitanti di Spinea a far spese fuori città e gli abitanti di città limitrofe  a non venir a far spese nel territorio comunale?
  2. Perchè i prodotti dei negozi di Spinea sono così cari? forse un confronto dei prezzi dei negozi del paese con la merce venduta in esercizi commerciali d paesi limitrofi può rendere evidente la causa del problema; ad esempio: alti costi dell'energia o tasse elevate, o costi di locazione dei locali in centro troppo alti, o costi eccessivi di acquisto/trasporto della merce da vendere nei negozi dai centri di produzione, ecc...

Vi sarebbe poi da considerare che l'edilizia è palesemente in crisi.
La filiera dell'edilizia comprende produttori materiali, progettisti, operai / direttori d cantiere, oneri per il Comune, impiantisti ed arredatori, gestori dei locali o proprietari.
Forse è anche per questo che con l'edilizia in crisi sono aumentati i furti notturni in bar e locali del miranese.
La possibilità che salti una filiera così articolata per la società potrebbe essere paragonato all'effetto di un infarto per un paziente.
Tuttavia ciò non giustifica che si debba costruire in modo forsennato e sregolato a suon di condoni, pacchette sulle spalle e approvazione di tutto il massimo approvabile.
Diviene quindi ovvio porre l'attenzione sulla necessità di generare altre forme di lavoro: case antisismiche, miglioramento edilizia esistente con controlli più serrati affinchè non siano imprese fantasma ad eseguire lavori di ristrutturazione togliendo lavoro ad progettisti/operai onesti, incentivazione alle ristrutturazioni edilizie, alla verifica di impianti elettrici, fognari, ecc...
Le ristrutturazioni sono incentivate al 50% fino a giugno 2013, ma solo ad un occhio accorto appare evidente come la maggioranza dei lavori di ristrutturazione si svolgano in nero, spesso con truffe ai danni del "cliente" (subappalto, materiali scadenti, prezzi eccessivi o eccessivi rialzi, danni al cantiere o altre tecniche subdole per spingere l'interessato al pagamento in contanti ed in nero, iva evasa, iva al 21% invece che al 10%, materiali acquistati parzialmente o totalmente in nero, mancati contributi pensionistici, evasione di denaro verso paesi esteri).



L'idea stessa della piscina a Spinea non è nuova; da decenni si pensava di realizzarne in posizioni sempre diverse, dalla località La Fossa, ai progetti dello Studio Versuro a ridosso dei campi da calcio del Villaggio dei Fiori, fino al recente piano norma 22.

Fra i pregi e difetti di un progetto che sembra quasi obbligatorio, essendo Spinea città natale di una campionessa olimpica, quindi si potrebbe notare questi due aspetti
  • pregio: la vicinanza della piscina a hotel e stazione dei treni può costituire un flusso di denaro con turismo mirato o con sportivi/nuotatori interessati (purchè la Pellegrini venga periodicamente a nuotare in questa piscina) da paesi vicini (la stazione permette un collegamento veloce da città limitrofe, meglio se con una convenzione fra abbonamento della piscina ed abbonamento dei treni).
  • difetto: se fosse confermato come progetto definitivo quello dello studio Versuro si avrebbe un bellissimo edificio per il pregio di una campionessa olimpica, ma con qualche dubbio non indifferente sul consumo energetico o sui fenomeni di condensa del vapore acqueo a causa delle ampie vetrate esposte.
Si fa notare che il costo di riscaldamento ha un'influenza diretta sulla gestione della piscina e sul benessere dei nuotatori; quindi a parità di benessere, il costo del riscaldamento o raffrescamento, qualora maggiore comporterebbe costi di abbonamento non competitivi con i vicini concorrenti (piscina comunale di Mirano e piscina di Bissuola).
Analogamente la condensa su pareti vetrate inficia la principale caratteristica di sistemi trasparenti, ponendo acqua a ridosso del legno lamellare.


Rimane quindi da considerare cosa comporta il Piano di Assetto del Territorio per la questione viabilità relativamente ai quartieri Dante-Fermi-Capitanio.
Ad una lettura veloce dei copiosi manoscritti non appare nulla di diretto, riferito alla questione.
Tuttavia nella tavola delle trasformabilità si può notare come si sia proceduto ad una modifica di notevole peso per la questione via Matteotti: la pista ciclabile proveniente dal cimitero invece che proseguire per il senso unico da via D'Annunzio viene deviata in via Betlemme e da qui diretta in via Cici, da dove può accedere a tutto il quartiere Fermi.

 puntini blu = pista ciclabile, dal Cimitero arriva quasi in prossimità di via D'Annunzio e devia per via Betlemme, entrando nel quartiere Fermi per via Cici
si nota in linea tratteggiata marrone il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti, escludendo via Cici, diversamente da quanto previsto nei PRG degli ultimi 10 anni

Un'ipotesi incredibile se si considera la veemenza e la renitenza con cui molti personaggi politici del Comune si oppongono ad un'idea simile, paventando l'idea sbagliata che la pista ciclabile sparirebbe se via Matteotti tornasse a doppio senso.
 L'aspetto ancor più incredibile è che questa possibile "trasformabilità" non è stata presentata nè da Chinellato, nè dal portavoce della lista 585 ai comitati cittadini contrari al sistema di sensi unici del quartiere Dante, quale possibile soluzione per la rimessa a doppio senso di via Matteotti.... appare così dal nulla, rimanendo nel vuoto, dimenticata...
In fin dei conti è il piano di assetto del territorio, mica il piano regolatore (PRG)...entrambi con lo scopo di regolare la crescita del Comune !!!

Così dal Piano di Assetto del Territorio non traspare e non si capisce quale assetto futuro si intenda raggiungere per la viabilità locale e intercomunale.
Non un problema di poco conto se si considerano sia le proteste per la cosiddetta tangenziale sud, sia le proteste per il dirottamento del traffico nel quartiere Dante, cosa che comporta concordemente anche la possibilità di intervenire in via Capitanio, mettendo in sicurezza la strada.

Al Consiglio comunale del 12-11-2012 si era rimasti con la possibile proposta di chiusura di via Roma per mezzo di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che bloccasse il traffico intercomunale passante fra i Comuni del miranese e Mestre, permettendo tuttavia una circolazione locale sostenibile.
Invece prima del 12 novembre 2012 e dopo l'idea del Masterplan il progetto verso cui tendeva l'amministrazione comunale era la piazza lunga un chilometro che prevedeva la chiusura/pedonalizzazione di un tratto di via Roma da chiesa San Vito e Modesto fino alla rotaroria dei Bersaglieri.
In quest'ottica si adagiavano bene anche le affermazioni sulla strada denominata "tangenziale sud" che a detta di vari esponenti politici avrebbe permesso un giorno di ridurre il traffico in via Roma assieme alla tangenziale nord.

Così l'ipotesi più probabile era la suddivisione delle principali direzioni di scorrimento intercomunali (via Miranese e camionabile a sud da Mirano, strada da Mira-Dolo, strada da Martellago, direzione verso Marghera e direzione verso Mestre centro e centri commerciali di Marcon per vie interne da Chirignago) lungo nuovi assi, al compimento definitivo della "piazza lunga un chilometro" e degli innesti della "tangenziale sud" con via Matteotti.
Chi proviene da Martellago, diretto verso Mestre avrebbe preferito la ben più veloce e scorrevole tangenziale nord (tratto verde chiaro).
Chi proviene da Mirano, dovrebbe compiere quasi due chilometri (circa tre quarti di via Roma) solo per raggiungere la tangenziale nord, da qui l'alta probabilità che i percorsi prescelti divenissero altri conformi al baricentro spostato verso sud della circolazione a Mirano.
Nell'ipotesi che l'accesso a via Buonarroti rimanesse aperto, così come avvenuto durante l'ultima "Notte Gialla" il percorso preferenziale per l'asse Miranese si sposterebbe sul retro del Comune, dove ci sono scuole e ingresso al Parco Nuove Gemme (tratto verde scuro).
Mentre l'accesso da aree a sud potrebbe trovare interesse a passare per la tangenziale sud e il quartiere Dante piuttosto che doversi dirigere alla Miranese (tratto rosso).

 
base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Nell'ipotesi che anche via Buonarroti fosse interdetta al traffico, la via preferenziale rimarrebbe solo la tangenziale sud, attraverso il sistema di sensi unici del quartiere Dante (tratto rosso) rendendo via Roma come una strada di accesso alle strade dei quartiere ad ovest di Spinea.
In tal caso è bene notare che nell'ipotesi di chiusura di via Roma (tratto celeste chiaro) a maggior ragione via Capitanio dovrebbe rimanere a doppio senso (e forse è proprio per questo che non si è ancora intervenuti in via Capitanio), per non rendere completamente chiuso al traffico locale la circolazione fra i quartieri Dante, Fermi, Rosselli, Capitanio, rispetto al Villaggio.
Il possibile passaggio circolare partirebbe dalla rotatoria dei Bersaglieri, lungo via Capitanio, "tangenziale sud", quartiere Dante, nuovi quartieri edificati a nord del quartiere Dante, via Buonarroti e di nuovo rotatoria dei Bersaglieri.
In questo assetto del territorio i nuovi quartieri residenziali edificati al villaggio, pieni di giovani coppie in età da lavoro, cinque giorni su sette (due o quattro volte al giorno) diretti a Mestre per recarsi a lavoro non potendo più passare per l'arteria principale, via Roma, passerebbero per le nuove vie di comunicazione, ovvero la tangenziale sud - quartiere Dante (via Buonarroti chiusa o no?!).

base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Con l'ipotesi di una Zona a traffico limitato (ZTL) si sgravano i "nuovi assi" del traffico locale, il quale rimarrebbe in via Roma, ma indubbiamente ci si presenta alla "Conferenza dei Comuni" della città metropolitana con i Sindaci dei Comuni limitrofi carichi di lettere di protesta dei pendolari diretti a Mestre pluri-multati (non bastassero le proteste dei residenti di Spinea che si trovano parte delle 30 mila auto di via Roma sotto casa, con conseguente svalutazione economica del proprio immobile).
Tuttavia si può notare come nell'ultimo Natale non si sia ripetuta l'esperienza di chiudere via Roma (piazza lunga un chilometro) per renderla accessibile ai pedoni.
Ciò molto probabilmente è dovuto all'opinione espressa dall'associazione dei commercianti nell'occasione dell'incontro per discutere dei parcheggi a pagamento.
In quell'occasione i commercianti si espressero contro l'idea di una piazza chiusa o di parcheggi a pagamento, perchè similmente a Mestre questo avrebbe allontanato i clienti piuttosto che avvicinarli.
Ed in effetti i più interessati ad una piazza lunga un chilometro in un tale periodo di crisi economica più che gli attuali negozianti presenti a Spinea, sono forse i locatori di negozi in centro.
In effetti in una piazza chiusa si adattano bene locali di ristoro (bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, kebab...) che risaputamente sentono per ultimi gli effetti della crisi con un calo di consumi, e di conseguenza possono rimanere aperti con taluni canoni più a lungo di altre attività commerciali.

Inoltre a breve (15 gennaio 2013) scadrà il concorso per il riassetto di Piazza Marconi, uno dei punti cruciali dell'assetto del paese sotto svariati punti di vista, ivi compreso quanto sopra descritto.
L'appuntamento e soprattutto la premiazione sarà quindi utile a capire verso cosa tenderà il Comune nei prossimi anni, e quali altre mirabolanti idee dovrebbero essere inserite nel Piano di Assetto del Territorio.

Infatti nel PAT sono previsti ben tre possibili scenari di crescita del territorio: scenario 1 densificazione; scenario 2 amplificazione; scenario 3.

scenario 1

scenario 2

 scenario 3

Nei tre scenari la tangenziale sud quasi non è visibile, benchè già indicata collegata con via Matteotti, come non dovesse divenire un asse di interesse nell'assetto territoriale.
Per quanto riguarda la viabilità generale si segue lo sproporzionato progetto dell'amministrazione Tessari, convinta di poter spostare tutto il traffico di via Roma sulla tangenziale nord.
Appare del tutto evidente l'allungamento di percorrenza per chi proviene da via Miranese e dalla camionabile a sud (o da Mira e Dolo).
In alternativa si può notare come la "tangenziale nord" finisca a nord di Mirano, vicino Martellago, laddove non esistono arterie principali di scorrimento, se si esclude per l'appunto via della Costituzione che collega la Fossa con Martellago.

Mancano poi dettagli sulla viabilità locale, si pensi per esempio al quartiere Fermi il cui accesso sta fra una strada intasata (via Roma) ed un senso unico costringendo gli abitanti od i clienti del bar della Pellegrini ad accedere da via Capitanio o attraverso il quartiere limitrofo Dante.
Mancano dettagli sui poli di attrazione: punti turistici, chiese, piazze per manifestazioni, scuole con relativo traffico indotto, movimentazione generata dalla piscina, punti di richiamo per servizi di varia natura (poste, USSL, centri commerciali,..).

I quartieri esistenti vengono considerati nel piano di densificazione, ovvero nel caso in cui case vengano comprate e sostituite con palazzoni con più appartamenti (più famiglie, più auto) per rientrare dei costi di acquisto e vendita, costi che subiscono ribassi se nel periodo di crisi, l'assetto del territorio comunale casualmente cambia e dirotta nel quartiere da densificare quantità eccessive di auto rumorose e inquinanti.


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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013