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martedì 7 gennaio 2014

Piscina di Spinea a tre vasche: quella normale, per i bambini e per il legno

Il mondo cambia il fretta e se non si sta al passo, si rischia di pagarlo caro.
E' il caso per esempio della nuova piscina che dovrebbe sorgere a Spinea così come pensata dallo Studio Versuro.
La piscina progettata nel 2009 posizionata verso sud vicino allo stadio del Villaggio dei fiori, con ampie vetrate colorate, dovrebbe trovar collocazione nel nuovo PAT 2013 (piano di assetto del territorio) vicino alla stazione dei treni vicino l'ex-cavalcavia per Mestre.
Non è chiaro quando inizieranno i lavori di costruzione, ma alle porte c'è quel vincolo della Direttiva europea 2010/31/UE che impone dal 2018
Art. 9
1. Gli Stati membri provvedono affinché:
b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.
Per "edificio ad energia quasi zero" si intende una struttura con altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze

La differenza fra costruire una piscina a forma di rettangolo con pareti in cemento e piccole vetrate qual è per esempio quella di Mirano o quella di Chirignago e una piscina con ampie vetrate sta nel fatto che le vetrate non hanno mai valori di isolamento paragonabili a quelli di un muro, specie se ricoperto con isolamento a cappotto (conduzione termica poliuretano 0.03 W/m^2K).
Una conduzione termica tipica per una finestra doppio vetro è pari a 1.4-2.7 W/m^2K (triplo vetro 1.0 W/m^2K), quella di un muro varia anche a 0.25-0.7 W/m^2K.
Uno degli esempi di sistema "vetrato" con migliore resistenza all'emissione di calore è rappresentato dal Burj Dubai la cui vela fatta in teflon raggiunge valori di conduzione termica di 1 W/m^2k (lastra unica), ma a discapito della spesa per la realizzazione visto l'alto costo del materiale.

L'aspetto curioso di una piscina con maggior dispersione di calore, al di là del rispetto o meno di futuri vincoli di legge, è che tutto il calore disperso viene pagato in riscaldamento, il cui costo va a bilancio con i ricavi di gestione e con il prezzo unitario con cui verranno venduti gli abbonamenti mensili alla piscina.
Insomma, chi maggiormente dovrebbe essere interessato al comportamento energetico della struttura dovrebbe essere chi in quella struttura ci andrà a nuotare, non chi l'ammirerà dall'esterno per le sue forme armoniose e curve.


Tuttavia altri problemi sembrano essere già possibili per una piscina vetrata, infatti prendendo in considerazione quanto indicato in questo blog sulle energie rinnovabili  dal 2010 sono stati modificati ulteriormente i valori di conduzione termica delle finestre-chiusure apribili, abbassando ulteriormente il coefficiente che denota quanta calore fuoriesce dal chiusura colorata/trasparente.
Rimane un po' di dubbio se una facciata vetrata possa essere assimilata ad una "finestra/chiusura apribile o assimilata", ma in un tal caso si avrebbe che tutta l'ampio sistema vetrato della nuova piscina di Spinea dovrà montare tripli vetri basso emissivi, il cui costo aumenta notevolmente (da non dimenticare che la detraibilità al 65% anche in IRES è data per sostituzioni di sistemi vetrati e il 50% è ottenibile con ristrutturazioni e non nuove costruzioni).

Un'altra prescrizione entrata in atto con il DPR59/2009 è l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico su ogni nuova costruzione.

Infine nel recepimento italiano della direttiva europea 2009/28/CE nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 già in vigore impone l'obbligo di:
Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti 
1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1 gennaio 2017.
Ciò significa che il 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria di un edificio di nuova costruzione deve essere garantito con impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Per una piscina l'ACS può essere considerata l'acqua delle docce, ma anche l'acqua della piscina stessa... entrambe risultano un onere superiore alle richieste di una famiglia, per cui molte piscine pubbliche ristrutturate hanno soddisfatto questo limite ricorrendo a due artifizi: i tubi riscaldanti posti sul tetto (una specie di pannello solare fatto con semplici tubi neri esposti al sole) e sistemi di riscaldamento dell'acqua a biomassa (ciclo della CO2 nullo, solo che la CO2 diviene legno nel bosco e torna nell'aria dopo combustione in città).
Inoltre va applicata la percentuale alla somma dei consumi previsti per ACS + riscaldamento + raffrescamento, il che corrisponde per esempio ad applicare un altro 20% di energia da fonti rinnovabili per l'ACS (50%+20%=70%) ma anche nel riscaldamento e nel raffrescamento.
Non sono compresi gli impianti fotovoltaici nelle percentuali incentivate, per ovvie ragioni.
Ciò si traduce per casi residenziali in ben determinate soluzioni tecniche ed impiantistiche applicate in edifici ovviamente di classe energetica A (case passive) od anche case attive (producono più energia di quanta ne consumino).
Per una piscina non ancora iniziata a costruire,ciò corrisponde a potenziare in risorse rinnovabili tutta la parte di calore che viene dispersa per esigenze estetiche, probabilmente ricorrendo ad un doppio sistema di riscaldamento con cogenerazione (produzione di calore ed elettricità) e biomassa (produzione di surplus di calore invernale) con eventuali altri apporti derivanti da un secondo sistema di riscaldamento d'emergenza.

Ironia della sorte, fare la piscina ad acqua corrisponderà a "fare la vasca per il legno" (coclea) dove scaricare le biomasse (il minor costo lo si ha con il cippato piuttosto che col pellet) per alimentare la caldaia a biomasse.
Inoltre la coclea ove stivare circa 20-30 metri cubi di legno dovrà essere accessibile ai camion probabilmente ogni 7-10 giorni.

Essendo passato il 1 gennaio 2014 ora vale il 35% da fonti rinnovabili.

mercoledì 27 novembre 2013

In arrivo nuovi T-Red e Velo OK - autovelox + multe

La Nuova Venezia segnala l'arrivo anche a Spinea di nuovi sistemi autovelox per fare multe al fine di limitare la velocità in alcune sezioni stradali.
Verranno inoltre installati dei pannelli luminosi di segnalazione della velocità (5 o 7 pannelli).

Ricordo ancora una volta che con un navigatore satellitare GPS è possibile inserire le posizioni degli autovelox sulle mappe (scaricando anche i circa 20.000 punti segnalati dalla community per tutta l'Italia) per ricevere una segnalazione preventiva delle posizioni ove presenti autovelox, velo ok e simili...
Consiglio anche di partecipare alla community www.poigps.com e segnalare i punti con sistemi autovelox nuovi per mantenerla viva ed aggiornata.

Inoltre visto che in passato qui a Spinea come in tante altre città i sistemi autovelox hanno creato un profondo malessere cittadino sfociato in azioni notevoli (vedi Fornase - autovelox fatto esplodere
 - autovelox sradicati) si consiglia di camminare sempre distante da simili postazioni o per chi ha l'abitazione vicina, di adottare le misure più cautelative che ci si sente d'applicare.

Le posizioni ove verranno posti i nuovi Velo OK e T-Red sono:
Velo OK - riconoscibili dalle colonnine arancioni
  • via Rossignago nel tratto finale verso via della Costituzione;
  • via Roma nel tratto tra via delle Industrie e la rotatoria della Fossa;
  • via Fornase tra via Prati e via Bennati;
  • via Matteotti tra via D’Annunzio e via Fornase;
  • via Bennati nel tratto tra via D’Annunzio e via Parini;
  • via Martiri della Libertà nel tratto tra viale Viareggio e la rotatoria di Crea;ù
  • via Rossignago nel tratto iniziale verso via Roma.
Dubbio che si vocifera:  Velo Ok possono fare multe solo quando vi sia a fianco della postazione un poliziotto come presidio.

T-Red: segnalerà sia l'eccesso di velocità che il passaggio con disco rosso o giallo inoltrato specie sulla direttrice Spinea-Marghera sulla camionabile

  • puntato al semaforo tra la provinciale 81 (via della Costituzione) e via Fornase.

E' bene ricordare che per chi svolta a sinistra proveniente da Mirano per entrare nel quartiere di Fornase, per oltre una decina di metri capita spesso di sostare oltre il limite d'arresto del semaforo, pur essendo costretti ad aspettare che nel senso opposto non ci siano auto o si fermino.
Quindi in moltissimi casi chi deve svoltare verso Fornase lo fa con il giallo, specie se il semaforo per chi proviene da Marghera-Borbiago scatta contemporaneamente da chi proviene da Mirano.
Inoltre se nel verso opposto le auto dovessero passare fino a giallo-rosso inoltrato, chi svolta prenderebbe la multa per colpe d'altri non potendo fare retromarcia fino al segnale d'alt del semaforo.
Senza un'adeguata considerazione di questi aspetti si creerà sicuramente malcontento per multe onerose per bilanci famigliari, staccate senza averne colpa.


I dispositivi saranno installati entro dicembre ed entreranno in funzione già nei primi mesi del 2014.



Edit 15 gennaio 2014
Un ulteriore telecamera è stata posta all'incrocio fra via Sarpi e via Matteotti nel senso unico, puntata all'incrocio con la strada chiusa di via Donizzetti, molto probabilmente con il solo intento di multare i residenti che uscendo da casa si infilano nella vicina via Sarpi, invece di percorrere l'assurdo sistema di sensi unici posti intorno al quartiere Dante con via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
Qui può essere letta una descrizione più accurata della questione.

sabato 5 ottobre 2013

Sito del Comune - cambiamenti

Il sito del Comune è stato modificato, aggiornandolo ad una visualizzazione più fluida ed ordinata.... tuttavia alcune modifiche apportate per ora sembrano poco intuitive.

Per esempio risulta difficile trovare online la pagina con gli orari di ricevimento degli uffici.
Dentro la sezione Amministrazione trasparente, pur facendo riferimento agli uffici si ha accesso ad una serie di documenti prodotti dal Comune, accessibili alla popolazione (per esempio PAT, PRG, PUA, ...).
Gli orari sembrano presenti nella scheda di ogni ufficio, accedendo in basso al link "Uffici e servizi" sotto la colonna "amministrazione".
Nel precedente sito invece un'unica pagina spiegava in modo chiaro gli orari di tutti gli uffici, ed era facilmente accessibile dall'home page seguendo il link "orari uffici".

Analogamente risulta modificato il flusso di notizie pubblicate, su cui si poggiava il sistema di news scorrevoli inserito in questo sito, con link di redirect agli autori della news (semplicemente un sistema per aumentare la visibilità di un servizio news offerto dal comune).
Ora le news sono ben ordinate, ma nell'home page appaiono solo quelle dell'ultim'ora, un po' poco se si pensa al vecchio sito ove scorrendo si potevano ripercorrere tutti gli argomenti dei giorni precedenti.
Nella sezione News ed eventi si distinguono gli eventi dalle notizie dalla rassegna stampa.
La rassegna stampa (riferimenti ad articoli di giornale che parlano di Spinea o abitanti) è accessibile online in modo ordinato e comprensibile e tramite email con il servizio gratuito di newsletter.
Personalmente credo sia ancora migliore l'iscrizione via newsletter / email.
Le sottosezioni Notizie ed Eventi non si capisce perchè siano separate e non riunite in un unico Notizie ed Eventi"...come se gli eventi facciano notizia (si pensi per esempio alle recensioni di vari giornali ad un evento come la "Notte gialla").
Fortunatamente entrambe sono accessibili con un Feed/RSS e quindi possono essere raggruppate utilizzando questa tecnologia.

Rispetto alla precedente gestione delle news/eventi sul vecchio sito il problema sorge con l'annuncio dei consigli comunali, prima inseriti assieme al flusso di notizie ed eventi, oggi in sezione separata sotto la categoria servizi e senza Feed /RSS.
Questo problema credo debba essere risolto.

Nella sezione notizie appare poi il link a twitter, non quello a facebook o youtube (si pensi alla confusione che si crea se il comune pubblicasse un video youtube di un evento).
I link twitter, facebook, youtube (od in futuro G+) appaiono nella home page.

Edit:
il sito del comune vecchio era sull'url www.comune.spinea.ve.it mentre quello nuovo www.spinea.gov.it

mercoledì 10 luglio 2013

Spinea fra i comuni ricicloni - risultati poco esaltanti

Il comune di Spinea, dopo aver fatto richiesta per partecipare al gruppo dei "comuni ricicloni" è stato inserito da legambiente nella classifica dei comuni in regola con le direttive europee che impongono un riciclaggio dei rifiuti superiore al 65% (criterio per essere considerato un comune riciclone).
Quest'anno ben 330 comuni si son aggiudicati il premio "Rifiuti free", avendo ridotto i rifiuti da smaltire dell''80/90% dei rifiuti o ridotto a soli 75 kg pro capite / anno la quantità di rifiuti indifferenziati.

Secondo l'indice di buona gestione per i comuni sopra 10.000 abitanti e per l'area nord si ha invece un risultato molto basso rispetto ai concorrenti: 156-esimi su 172 classificati.

Pur avendo un alta %RD pari al 67% e di PC RU pari a 1.20, il basso indice di buona gestione pari al 45,41 può essere dovuto ad altre cause, come segnalato nello stesso dossier:

La normativa comunitaria e nazionale indicano come la gestione dei rifiuti urbani in un determinato ambito territoriale debba essere valutata non solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma considerando anche altri fattori tra i quali la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio.
Ad esempio nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata ma elevata produzione pro capite totale di rifiuti, scarsa raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e assenza di una piattaforma ecologica, non si può trascurare come gli ultimi tre fattori siano altamente sfavorevoli.
A partire dall’edizione di Comuni Ricicloni 2004 è stato quindi introdotto l’indice di buona gestione, che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio.
L’indice di buona gestione, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire dai valori di 24 parametri scelti dalla giuria del concorso ed elencati in tabella 1 unitamente ai principi cui si riferiscono. 
 
Più che un successo come segnalato in vari articoli (nuovavenezia.gelocal.it, spineanews.com,  facebook.com), forse è un inizio...

domenica 2 dicembre 2012

ZTL a Mira

Scontro fra Comune, commercianti e residenti sulle ZTL imposte a Mira - La Nuova Venezia

Come già scritto in passato le  Zone a Traffico Limitato rappresentano un notevole impatto per i frontisti siano essi abitanti residenti, negozianti dell'area, anche figli che visitano i genitori, imprese che intervengono per lavori in qualche edificio o più semplicemente persone che semplicemente transitano per un'area chiusa.
Di tutti questi casi citati, spesso le ZTL vengono attivate con la sola idea di ridurre il traffico semplicemente passante per migliorare la vivibilità dell'area o ridurre le emissioni di CO2 (comunque il traffico passa in altra zona ed emette CO2 a seconda del tragitto diverso compiuto).
Per tutti gli altri casi aumenta la burocrazia con l'emissione in genere di particolari permessi per tot ore/giorni che permettano l'accesso all'area limitata, dato che per esempio non si può impedire ad un'impresa di lavorare o gravarla dei costi di varie multe o ai figli di vedere i propri genitori.

Ma esistono i mezzi alternativi con cui recarsi nell'area pubblica ad alto rischio multe staccate da azienda privata, cooperativa o municipalizzata: pedoni, biciclette, ecc...
Il problema è che non si ha alcun riscontro che le ZTL convertano il traffico in eguale flusso di pedoni e ciclisti, bensì semplicemente lo spostamento del tragitto di percorrenza, così come rilevato da associazione dei negozianti e persone che subiscono spesso le variazioni dovute alla creazione di inopportuni sensi unici.

Tutto lo scontro su parcheggi blu e ZTL nel Comune di Spinea nasce con l'interrogazione in consiglio comunale del consigliere PDL Piazzi, il quale confrontando le cifre delle multe staccate dalla polizia municipale di Mestre e Mirano notava come a Spinea il Comune "guadagnasse" meno dei comuni limitrofi in questa voce di bilancio.
Da ciò la maggioranza si impegnò a chiamare Trolese, capo del Comando di Polizia Municipale in seconda commissione consigliare per spiegare il motivo del minor numero di multe.
Ne risultò che i Comuni di Mirano (Mirano, superati 500 mila euro di multe) e Mestre hanno avuto un picco di multe perchè autisti ignari delle ZTL erano entrati nell'area pubblica limitata sotto il controllo di un'azienda privata.
Da qui dovrebbe nascere l'idea di studiare la possibilità del Comune di istituire sia dei parcheggi blu che delle ZTL, poi così contestata da uomini di Tessari - PDL e commercianti/residenti.

A favore delle strisce blu e delle ZTL si schierano anche Spinea Cinque Stelle ed alcuni comitati pro-ambiente e pro-biciclette, nella convinzione che le multe invoglino i cittadini ad abbandonare i loro 10-20 mila euro di auto in garage, più delle accise del carburante.
Quindi a tal scopo economico val bene una cattiva segnalazione delle aree ZTL o degli orari di attivazione (si pensi ad un'auto parcheggiata in un'area ZTL quando si può che non può essere mossa a restrizioni attive, per il rischio di portarla davanti alle telecamere di controllo).senza cartelli chiari che mettano in pericolo esborso di molti euro coloro che girano con un autoveicolo.
Quindi se da un lato commercianti che vendono beni leggeri non hanno molto da lamentarsi, diversa diviene la questione con magazzini o beni che necessitano di un bagagliaio per essere trasportati (es: anziano di 70 anni con 4 borse della spesa in bicicletta? in autobus? a piedi?!).
Tuttavia nel caso di Mira, un ristorante chiuso dalla ZTL, pur vendendo un bene prodotto leggero e consumato sul posto critica la zona a traffico limitato, poichè inficierebbe la visibilità del suo locale, facendogli perdere clienti.
In effetti la cultura della movimentazione scontrandosi con la libertà dell'individuo è un onere che varia a seconda dei gusti delle persone stesse (o per esempio le condizioni meteo, si immagini per esempio andar a piedi al ristorante con gli amici in un giorno invernale con 7 gradi e pioggia...), ed i cui costi per invogliare a non utilizzare l'auto non possono ricadere sul singolo privato.
Ben inteso quindi che non si può imporre a qualcuno come muoversi, vi è il conflitto fra chi ci guadagna e chi ci perde nell'adozione di tali mezzi relativamente ad un suolo pubblico.

Da notare anche che la società che ha partecipato al bando per la ZTL di Mira segnala la presenza di sovvenzioni regionali, ma indica anche che solo undici comuni in Veneto hanno adottato una tale misura...un po' pochi dato che tre sono intorno a Spinea (Mestre, Mirano, e Mira).

In generale le ZTL sono una complicazione per la guida e per la circolazione nelle città.
Spesso la loro segnalazione non è intuitiva, tanto che molti dei malcapitati che vi entrano oggi è a causa del fatto che in auto l'area limitata non viene percepita nella sua forma (es: di un flusso di auto diretto nell'area solo i residenti possono entrare gli altri no pena multa, solo da tal ora a tal ora si può entrare), diversamente da ciò che avviene per i segnali stradali verticali ed orizzontali.

Proprio per questo creano un forte malcontento popolare, mentre non necessariamente questo disago spinge il singolo individuo ad utilizzare altri mezzi di locomozione.



PS: Mirano pur avendo parcheggi blu e ZTL non incidenti sul traffico di via Miranese è forse l'unico caso di ottima disposizione di parcheggi gratuiti ed a pagamento fra aree di scorrimento, servizi ed aree storiche.

sabato 28 luglio 2012

Città metropolitana...e chi paga?

Sempre più spesso il potere politico sovracomunale (regioni e/o provincie) parla di Città Metropolitana.

Questo progetto di riunificazione dei Comuni del miranese in un unico grande Comune che accorpi il centro di Venezia con gli abitati di Mestre, Chirignago, Mira, Spinea, e forse anche Mirano, Marcon e Martellago, sembra basarsi sulla semplice considerazione che le aree costruite e le case sono diventate così attigue fra i diversi confini comunali da far sembrare il tutto un'unica grande metropoli, piuttosto che tante città affiancate.

Ma la realtà è che l'idea delle Città Metropolitane ha radici storiche profonde nella politica nazionale italiana, dato che costituiva di uno degli esclusivi punti politici del Piano di Rinascita Democratica (altra fonte, wikipedia) della poco democratica loggia massonica P2, ma molto efficiente entità occulta italiana, preso atto che a decenni dallo scioglimento ancora vede realizzarsi punti del suo piano politico totale.

Di certo tralasciando il passato storico così velocemente dimenticato, a sostegno della bontà di tale modifica urbanistica si possono trovare delle ragioni architettoniche ed urbanistiche sufficienti che accostino onorevolmente gli stili ed i canoni di Venezia, con le ville dell'entroterra, l'abitato privo di auto con il traffico caotico del centro di Mestre o le soluzioni urbanistiche da città dormitorio al servizio delle fabbriche di Porto Marghera dei vicini comuni di Spinea e Mira.

Ma la realtà economica che può interessare al cittadino medio degli abitanti di Mira, Mirano, Spinea, Marcon, Martellago....e di tutti gli altri Comuni che verrebbero fatti confluire nella Città Metropolitana, sicuramente investirebbe la tassazione dell'Imposta Unica Municipale sugli immobili.
Infatti, se realtà Comunali attigue al comune di Venezia (Venezia, porto marghera, mestre, chirignago, ...) presentano bilanci in buono stato, scarsa esposizione finanziaria od anche in alcuni casi parziale attivo, il Comune di Venezia in controtendenza con la Regione Veneto, presenta una forte esposizione finanziaria (fonte: Giornalettismo).



Se quindi la Regione Veneto ha un disavanzo pro capite di 6 euro per abitante, il Comune ha un disavanzo pro capite di 1500 euro circa pro capite.
Quindi, aumentando il numero dei cittadini facenti parte del comune, il disavanzo diminuisce ed incrementi di tassazione su più persone permettono un maggiore guadagno per ripianare il debito. Ciò sempre che le maggiori entrate non vengano utilizzate per esporsi a nuovi debiti (questione inerente la gestione della cosa pubblica).
Invece da parte dei cittadini accorpati dal Comune confinante alla Città Metropolitana di Venezia, vi è il passaggio da un Comune non in passivo o con passivo ridotto, che raccoglie soldi per finanziare opere per il territorio al Comune con un pesante passivo, la cui scala delle priorità dovrebbe mettere ai primi posti le spese per risanare il bilancio, le spese per la gestione della città storica di Venezia e non le piccole necessità delle realtà locali accorpate.

Quindi, se già il fondo di perequazione dell'IMU gravava sui Comuni confinanti a Venezia ridistrubuendo risorse in funzione del ricavo di tutti i Comuni confinanti (diversa quantità di abitanti, di case principali o secondarie, diverse aliquote, diverse rendite degli immobili, ecc...), ovvero avendo vicino un Comune con una forte esposizione finanziaria, parte delle risorse previste per i Comuni in attivo per il meccanismo del fondo di perequazione dovrebbero essere distribuite al Comune in forte passivo, l'idea di creare una città metropolitana potrebbe diventare una mazzata ben peggiore per i "cittadini pagatori di IMU".
In effetti questi, accorpati alla città metropolitana, da residenti di entità moderate si troverebbero a ripagare con un aumento delle aliquote IMU i debiti di un Comune di cui non avevano mai fatto parte e che li ignorera nelle loro necessità, per esigenze di bilancio, da quando ne faranno parte.

Sembra ieri quando si professava l'idea del "Vedo Pago Voto" a sostegno dell'IMU, quale pubblicità della tassazione che avrebbe valorizzato le realtà locali, garantendo denaro ai Comuni, e permesso una partecipazione attiva del cittadino alla politica (vedo l'amministratore che aliquote impone, pago le tasse e tengo da conto dove vengono impiegati i soldi, voto una coalizione o l'altra fra le sole due scelte possibili nel sistema bipolare italiano).
L'illusione del messaggio pubblicitario "Vedo Voto Pago", del tutto simile all'illusorio "Veni Vidi Vici" del "De Bello Gallico", che già appariva strano per il semplice fatto che le case maggiormente tartassate dalle aliquote IMU sono le seconde case, ove il proprietario non ha residenza e quindi non ha diritto di voto, assume una sua concretezza piena nella realizzazione delle Città Metropolitane, che garantiranno un notevole flusso di denaro ai Comuni economicamente disastrati d'Italia per i quali non era bastato il Patto di Stabilità (esempio: proteste), e nemmeno i trucchetti degli enti territoriali speciali (esempio: ente territoriale speciale Roma Capitale).

Il "Vedo Pago Voto"
già dimenticato dalle realtà politiche locali, provinciali e regionali, non sembra nemmeno aver coinvolto i giornalisti, assunti per scopi pubblicitari, più che per documentare ed informare i lettori.

Qui par proprio di sognare; manca solo che brevettino l’acqua calda e con questo caldo sarebbe fatta!...
Come possa la Città Metropolitana curare da Venezia le funzioni anche comunali nell’intera area dell’attuale Provincia non è dato d’immaginare. E non si tratta, come s’é assistito in questi giorni, di rivendicare scranni di comando o blasoni, ma di assicurare alla gente servizi adeguati; e per farlo efficacemente la partecipazione dei cittadini diventa presupposto essenziale. Ma il tema Città Metropolitana è solo l’occasione per rimeditare e risolvere «alla veneta» l’organizzazione funzionale del territorio Veneto, cosi peculiare nella sua configurazione sia geografica che storico- culturale.
Nessun’altra Regione è caratterizzata da un altrettanto marcato policentrismo.
L’intero territorio è rappresentato dalle sue «capitali», che vanno valorizzate nel loro ruolo di espressione del proprio hinterland per confini di funzioni, non cartacei; si chiamino mandamenti, distretti, comprensori, circoscrizioni (in Montagna Comunità di Vallata, bacini omogenei o cos’altro) con funzioni sovracomunali, assorbendo il problema dell’accorpamento dei piccoli Comuni. Questa potrebbe essere l’ora della Regione, chiamata a colmare i vuoti di funzioni aperti della mannaia statale, inventando un nuovo potere locale. Ecco la sfida.
Ivone Cacciavillani
12 luglio 2012
corriere del veneto.corriere.it

Ciò che resta difficile stimare rimane sempre quanto costeranno le Città Metropolitane ai singoli cittadini accorpati ai Comuni con bilancio in forte negativo, in un piano predeterminato a cui non sembra possibile opporsi (esempio: Città metropolitana la provincia dice si, La Nuova Venezia), in un paese dove si trova sempre una scappatoia alle promesse elettorali (fatta la legge gabbato lo santo) o dove i politici spostano beni del partito all'estero, invece che informare i cittadini della crisi economica alle porte (esempio: lastampa.it).

Invece quanto costerà in termini totali alla popolazione delle città metropolitane questa fantastica invenzione politica, è noto: basta bilanciare i passivi e gli attivi dei comuni accorpati. Il passivo economico risultante sarà ripagato con un aumento delle aliquote IMU dai cittadini, con le loro prime e seconde case.


Aggiornamento
Una lettura più approfondita dell'articolo di legge che prevede l'istituzione delle città metropolitane indica che i bilanci dei singoli comuni rimarranno tali, mentre il bilancio della provincia dovrebbe essere accorpato con quello della città capoluogo.
La carica di sindaco metropolitano verrà definita dall'accordo dei comuni, assieme allo statuto della città metropolitana e dagli eventuali veti imposti da sindaco della città capoluogo o dal presidente della provincia.
La buona organizzazione di tali aree territoriali omogenee verrà inoltre incentivata con la dislocazione di funzioni provinciali ed anche regionali anche alle amministrazioni comunali. Quest'ultimo aspetto, trattato come benefico dai sostenitori delle città metropolitane, potrebbe nascondere alcune problematiche (formazione del personale, costi di gestione, stato economico delle funzioni o degli enti al momento del conferimento alle amministrazioni locali).
In effetti le cariche provinciali, del tutto onorifiche, assegnate ai sindaci delle città capoluogo dovrebbero passare dall'attuale forma gestionale (su tre tematiche agricoltura/ambiente, mobilità, istruzione secondaria superiore) a semplice funzione di coordinamento fra le realtà comunali.
Men che meno è chiaro se nel futuro possano verificarsi problemi di conflitto di interessi nella figura del sindaco metropolitano, il quale è sia sindaco del capoluogo, sia possessore delle cariche provinciali di coordinamento.
Un esempio di scontro fra comuni della provincia e comune capoluogo (generato anche dal comportamento dei cittadini del comune capoluogo) è lo scandalo rifiuti di Napoli, risolto con l'intervento della protezione civile - Stato e l'ausilio di leggi speciali.
Tutto si gioca sullo statuto.... ma il sindaco della città capoluogo può porre il veto, autoeleggendosi automaticamente e poi può definire lo statuto con i suoi consiglieri da lui eletti, senza un organo di decisione collegiale.
Inoltre dato che esistono tre possibili meccanismi di elezione del sindaco metropolitano, è possibile che al variare delle città metropolitane si instaurino meccanismi burocratici diversi, cosa assolutamente nuova per l'ordinamento italiano.
Rimane la questione del buonsenso, fronte ai debiti delle città capoluogo: è giusto dare maggiori poteri ad amministrazioni in pesante deficit senza un meccanismo di elezione diretta dei cittadini di tutti i comuni della città metropolitana?

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martedì 19 giugno 2012

I piani del Comune di Spinea per il 2012

IL GAZZETTINO 2 MARZO 2012 PAG. XXXIII
PONTE E SCUOLA DISNEY NEI PIANI DEL COMUNE
Presentato, in Consiglio comunale, il bilancio di previsione per il 2012
...
1.200.000 euro saranno investiti per la realizzazione di diverse opere pubbliche, tra le quali il rifacimento del ponte di via Petrarca, interventi per migliorare la viabilità e la pubblica illuminazione ed interventi di ristrutturazione della vecchia scuola Disney, che diventerà sede di uffici. Saranno incrementate, per quanto possibile, anche le risorse sul sociale, investendo sul migloramento degli edifici scolastici.

Probabilmente quello del Gazzettino è un refuso.
La scuola Walt Disney non è per niente vecchia...anzi la si potrebbe definire nuova.
Sorge dal piano concordato dalla precedente amministrazione il cui sindaco era Claudio Tessari, fra pubblico e privato, in una serie di accordi per la costruzione di opere pubbliche in cambio di cubature edificabili per le imprese dei privati.
Si veda per esempio
SABATO, 04 AGOSTO 2007
Pagina 29 - Provincia POLEMICA A SPINEA Piazza S. Bertilla passa a maggioranza Via libera in Consiglio al progetto per l’area. Critiche dal centrosinistra

SPINEA. Via libera del Consiglio comunale alla piazza di Santa Bertilla. E’ stato votato a maggioranza il progetto redatto dal gruppo di lavoro guidato dall’architetto Roberto Moscardi per rifare l’area tra la chiesa di Orgnano e viale Sanremo. Previsti volumi in prevalenza ad uso residenziale, col piano terra però interamente dedicato al commercio ed un edificio, quello centrale, ad uso direzionale. Troveranno spazio inoltre anche la scuola materna Walt Disney, la nuova caserma dei carabinieri di Villaggio dei Fiori, una casa per anziani ed il distretto socio-sanitario. Ma soprattutto verrà realizzata una grande piazza collegata attraverso via Roma col sagrato di Santa Bertilla.

GIOVEDÌ
, 13 SETTEMBRE 2007
Pagina 28 - Provincia Spinea. Ripartiti i 400mila euro di avanzo di cassa Trovati altri fondi in bilancio per sistemare strade e scuole
...
mentre il consiglio ha deciso di togliere per quest'anno i 110 mila euro di leasing per la scuola materna Walt Disney, visto che i soldi non serviranno subito.
...
LA NUOVA VENEZIA

MARTEDÌ
, 02 OTTOBRE 2007 Pagina 30Provincia Spinea. Presentato il progetto di fronte alla chiesa Orgnano, piace la piazza «Però manca il verde»
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A margine dell’incontro, il sindaco Claudio Tessari non dimentica Villaggio dei fiori: «Entro il 2009 apriranno anche i cantieri per il nuovo distretto sociosanitario, la casa di riposo, la nuova scuola Disney». (f.d.g.)
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La scuola, già realizzata, visibile a chiunque passi per il percorso ciclopedonale lungo il Rio Cimetto, e che incuriosisce per l'inconsueto piccolo fossato interno alla recinzione, verrà convertita in spazio per uffici con un probabile ulteriore costo per la conversione.
E' strano che a distanza di così pochi anni una non vecchia scuola materna venga convertita a nuova destinazione urbanistica.
Sembra che la scuola costruita in leasing non abbia avuto acquirenti, per cui il comune ha deciso di modificare la destinazione d'uso da scuola (moltiplicatore IMU 140) ad uffici (moltiplicatore IMU per uffici pubblici 140, per uffici privati 80).
Su questo intervento forse servirebbe una maggiore chiarezza, specie per non incorrere in errori palesi come sopra evidenziato (una scuola nuova trattata come vecchia).


IL GAZZETTINO 7 MARZO PAG XXIV
MARCIAPIEDI “KILLER”, IL COMUNE CORRE AI RIPARI
Dopo le numerose segnalazioni giunte in Comune, sono partiti i primi interventi per la
messa in sicurezza dei marciapiedi cittadini. La situazione era un po’ degenerata nell’ultimo periodo, dopo che alcuni anziani erano inciampati sulle radici fiorenti, rischiando di farsi male.
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Il problema delle condizioni dei marciapiedi è un problema che riguarda anche altre zone di Spinea: per intervenire su tali situazioni il Comune ha già previsto di stanziare, nelle opere pubbliche triennali, oltre 100.000 euro. Saranno valutate, in primis, le situazioni più urgenti, come il rifacimento del marciapiede in via Mion. «Ovviamente dipende anche dalle entrate del bilancio - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Gianpier Chinellato - ma via Mion e via Volturno sono sicuramente delle priorità».

La questione dei marciapiedi, benchè manchi una informazione dei giornali sul numero di infortunati a causa dei marciapiedi, è ben rilevante se si pensa che alcuni di questi sono oltre 30 anni che non vengono risistemati.... ed ancora non si pensa di far nulla (benchè proteste c'erano già anni fa).
Si può vedere per esempio il marciapiede di via Alfieri (presente solo su una parte della strada), insufficiente per larghezza secondo le disposizioni delle leggi sulle barriere architettoniche e oramai cimelio storico evitato da molti passanti (persone che "amano" essere sfiorate sul ciglio della strada dal traffico passante per il quartiere Dante (tendenzialmente diretto al quartiere Fermi chiuso fra via Roma intasata e la serie di sensi unici da via Matteotti), che non rispetta i limiti di velocità dei 30km/h) e utilizzatori del servio GiroSpinea.
L'opera di risistemazione a fine mandato della giunta precedente ("zona cesarini comunale", ovvero prima delle elezioni per guadagnare consenso, ma bilancio nei costi trattati dalla giunta comunale successiva) aveva risistemato alcuni di questi.
Non importa far notare che alcuni di questi marciapiedi o piste ciclopedonali, come all'incrocio fra il senso unico di via Matteotti e via Verga, si presentino già in stato di degrado avanzato e sconnessione, specie nei raccordi dove transita il "traffico pesante" di automobili incide con il suo peso sui mattoncini (già la rotonda fra via Roma e via Alfieri aveva subito tale tipo di degrado).
Altre aree sono già state risistemate con una notevole solerzia, quali per esempio gli interventi in via Martiri e gli interventi in via Fornase, il primo testa di ponte per il quartiere Crea, ed il secondo per le svariate proteste degli abitanti locali (dossi, pista ciclabile su un lato e marciapiede sull'altro, parcheggi, autovelox, semafori per l'immissione in strada e scritta sul muro di un anonimo che si interroga, dicendo: "Ma cosa volete di più?!").

Infine secondo La Nuova Venezia, sia con la recente amministrazione comunale, così come con la precedente, permane il sogno di portare fuori il traffico veicolare da via Roma, per mezzo delle tangenziali Nord (via 11 settembre 2001) e della tangenziale sud (collegamento fra via Martiri e via Capitanio).
LA NUOVA 9 GIUGNO 2012 PAG.36
«VIA ROMA È TROPPO PERICOLOSA»
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Come continuano le polemiche sulla pericolosità dell’arteria principale che attraversa la città. Via Roma si conferma strada ad alto rischio: gli incidenti, anche gravi, non calano, molti continuano a vedere coinvolti pedoni o ciclisti. Accade soprattutto per via dei servizi, uffici e negozi, che si
trovano da entrambi i lati della strada e che i cittadini possono raggiungere solo attraversando la carreggiata. Unica soluzione: mettere in sicurezza le zebre.
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Con alcune, come ad Orgnano, è già stato fatto, realizzando dossi e rendendo più luminosi e visibili a distanza le strisce. Ma molti altri, tra cui proprio quello in prossimità di via Mion, sono ancora senza protezione. La soluzione passa però anche dalla riduzione del traffico su via Roma: per questo il Comune attende la realizzazione delle tangenziali a nord e a sud di Spinea, che dovrebbero intercettare almeno il traffico non locale, cioè quello di attraversamento lungo la direttrice Miranese.

In effetti via Roma è pericolosa, da anni si ribadisce che proprio per questo motivo è insensato costringere gli abitanti del quartiere Fermi, chiusi fra il senso unico di via Matteotti a percorrerla passando per via Capitanio per rincasare nelle loro abitazioni (via Capitanio, rotonda dei Bersagleri, tratto in via Roma e poi via Cici) od in alternativa nel percorrerla da via Unità dopo aver percorso i sensi unici del quartiere Dante, voluti dall'amministrazione Tessari (o dopo essere transitati attraverso le ben più strette via Tommaseo, via Verga, via Giornado Bruno, rotatoria di piazzetta Dante).
Una via intasata da 30.000 veicoli transitanti al giorno ha visto con le soluzioni adottate dall'amministrazione di Claudio Tessari e le scelte urbanistiche di Simionato, un aumento di traffico dovuto ad auto che svoltano uscendo da piazza Fermi (2 incidenti dovuti a tale dinamica), ed un aumento di auto che vi si devono immettere in via Roma per rincasare da via Capitanio o da via Unità, o costrette a percorrere il quartiere Dante, attraverso vie più strette e spesso ad alta velocità, non rispettando il limite dei 30 Km/h.

Si può quindi vedere nella mappa degli incidenti dal 2007 al 2012, confrontando con il PUT 2004, che non vi è stata alcuna riduzione degli incidenti lungo via Roma, ma sono bensì aumentati gli incidenti dovuti alle soluzioni adottate per i quartieri Fermi, Dante e Rosselli: un grave incidente viziato dal semaforo nel passaggio pedonale del senso unico di via Cattaneo; incidenti fra auto o auto-ciclisti su via Roma in uscita da piazza Fermi; incidenti fra auto e ciclisti che percorrevano la pista ciclopedonale del senso unico di via Matteotti (incidenti fra auto uscenti dalle vie laterali ed i ciclisti che percorrevano la ciclopedonale di via Matteotti); incidenti nel quartiere Dante (fortunatamente via Tommaseo ne ha sviluppati pochi, benchè basti un sopralluogo per notare con che velocità le auto dal senso unico di via Bennati si fiondino dentro il doppio senso di via Tommaseo).

Per risolvere questi problemi, aumentati grazie alle soluzioni precedentemente adottate, permane l'idea che le tangenziali nord e sud portino fuori il traffico da via Roma.
Benchè la tangenziale nord possa sgravare via Asseggiano e via Rossignago di parte del loro traffico, appare improbabile che tali interventi possano risolvere i problemi di via Roma (o quelli derivati dalle precedenti soluzioni) per il semplice fatto che le nuove arterie adottate come opere complementari al Passante (legge statale delle grandi opere) dalla giunta Tessari, finiscono ancor oggi nel nulla.
Infatti il collegamento esterno tangenziale nord che porta in via della Costituzione non è controbilanciato da un'adeguata circolazione stradale a nord di Mirano (quindi non verrà seguito dalla maggior parte del traffico diretto a Mirano, che continuerà a seguire la camionabile a sud o il centro cittadino di Spinea).
Men che meno si può pensare che assolvano a questo compito le poche vie presenti (via Luneo, via Zigaraga) a nord di Mirano, già oberate di traffico per la loro capacità e dimensione.
Il collegamento a sud fra via Capitanio e via Martiri si presenta invece ancora più problematico. Infatti via Capitanio si trova in condizioni di traffico pessime con una notevole difficoltà per l'intervento di messa in sicurezza (casulamente i giornali non riportano statistiche di incidenti di via Capitanio).
Il collegamento fra la tangenziale sud e via Matteotti non è attualmente in costruzione; di conseguenza non si vede per quale motivo la tangenziale sud dovrebbe sostituire in parte via Roma se collega solo via Martiri e via Capitanio.
Peggio ancora, nel caso venisse realizzato il collegamento fra la tangenziale sud e via Matteotti, non si risolverebbero i problemi già citati del quartiere Fermi (al quale gioverebbe casomai il collegamento fra via Cici e via Matteotti nel tratto a doppio senso di circolazione dato che creerebbe una via d'accesso facilmente accessibile dall'area poco urbanizzata intorno al cimitero di via Matteotti), e nelle intenzioni prospettate si assumerebbe parte del traffico veicolare di via Roma, scaricandolo a ridosso dei sensi unici del quartiere Dante: via Matteotti uscente verrebbe preservata, mentre via D'Annunzio, via Bennati, via dell'Unità e le vie interne al quartiere Dante (via Tommaseo in primis e vie interne in cascata) verrebbero coinvolte dal traffico veicolare di via Roma.
Direzionare parte di 30.000 veicoli di via Roma in un quartiere zona 30km/h sarebbe un sogno ?.... sembra più un incubo.
Non si discute forse per renitenze politiche della possibilità di aprire via Cici a via Matteotti a doppio senso, creando un punto di ingresso per il quartiere Fermi.

Anno 2012: poco sembra esser cambiato.

domenica 27 maggio 2012

Possibili percorsi ciclabili



Si può raggiungere l'area ciclopedonale di Mirano, a cavallo del Taglio o raggiungere la piazza centrale.
Si può passare da Chirignago a Mirano, attraverso Spinea, seguendo strade con pista ciclabile o con bassa circolazione.
Si può prevedere un percorso chiuso, attraverso Borbiago per circa 15 km.
Un prossimo sottopassaggio migliorerà l'attraversamento pedonale a ridosso della corsia di immissione della rotatoria in località Fossa.

I Comuni di Martellago-Maerne e di Mira non sono raggiungibili con piste ciclabili o strade non troppo trafficate.
Chirignago risulta sviluppata a cavallo di via Roma, con scarsa separazione fra il traffico ciclabile ed a motore.
Miglioramenti possono essere eseguiti con una collaborazione fra i Comuni del Miranese, tramite interventi mirati.
Per esempio
  • un sottopassaggio fra il Graspo de Uva e il quartiere Dante a Spinea che non costringa a passare ciclisti e pedoni per via Fornase e via Unità;
  • un sottopassaggio sotto la ferrovia fra via Fornase a Spinea e l'incontaminata via delle Ferrovie che non costringa al lungo percorso per via Oriago, ben più trafficata e stretta;
  • potenziamento delle piste ciclo pedonali a fianco del Passante di Mestre (ex strade per la costruzione dell'opera), che in questo modo potrebbero permettere di giungere anche a Martellago e Maerne;
  • miglioramenti alla viabilità (anche la circolazione delle auto presenta difficoltà) nell'area compresa fra Borbiago e Crea, dove sembra sussistere una separazione netta fra i comuni di Mira e Spinea;
  • un miglioramento del "parco del Rio Cimetto", un insieme di prati verdi inseriti fra molteplici palazzoni, sconnesso da viabilità ciclopedonale (ottimo sarebbe stato un collegamento con il Parco Nuove Gemme);
  • un miglioramento della viabilità del nord di Spinea - Asseggiano, basata su strade strette e trafficate, magari coinvolgendo il sottopassaggio di via Macello;
  • un collegamento fra il sottopassaggio vicino alla stazione di Maerne-Martellago attraverso strade che non siano la camionabile via della Costituzione.


Per accedere a Mira il passaggio migliore, sebbene poco sviluppato e molto trafficato, sembra essere la percorrenza di via Oriago.

Mappa delle telecamere - ZTL - box autovelox a Spinea e dintorni




Sono gradite indicazioni e segnalazioni alla mappa nei commenti


Altre sulle telecamere:
  • Telecamere in cimitero contro i satanisti: non se ne parla più, non si sa se installate;
  • Telecamere al centro Bennati contro i vandali: non se ne parla più, pare non siano state installate;
  • Telecamere sulle isole ecologiche per scovare chi infrange la raccolta differenziata: 3 telecamere mobili spostate di volta in volta.

Aggiornamento 15-08-2014
Si consiglia di utilizzare un navigatore ed i punti GPS di postazioni autovelox fissi e mobili, così come indicato in questo articolo: Navigatori satellitari ed autovelox.

venerdì 28 marzo 2008

Sms, iniziativa del Comune: l'affetto di Spinea per la supercampionessa

«Vogliamo essere vicini a Federica Pellegrini e per questo abbiamo invitato tutti i suoi amici e concittadini ad inviarle messaggi sms. Glieli consegneremo appena torna, per dimostrarle tutto il nostro affetto».

Così il sindaco di Spinea Claudio Tessari ha voluto festeggiare la supercampionessa Federica Pellegrini attivando un quattro e quattr'otto questa iniziativa per rendere onore alla sua concittadina più famosa. Anche nelle scorse occasioni quando Fede ha vinto, Spinea si è mobilitata tributandole grandi onori e festeggiandola davanti al municipio con cortei e sfilate degli atleti delle numerose società sportive cittadine.

I messaggi per Federica si possono leggere qui. Per mandare un messaggio di saluto a Federica il numero da comporre è

346.5279939

Si può scrivere il proprio nome e la città di provenienza.


Guarda i video

L'intervento ad Antenna 3 Nordest sport: il record

Federica Pellegrini, gli sms dal Comune

Federica Pellegrini, l'aperitivo con gli amici

Federica Pellegrini, l'aperitico con gli amici (2)

sabato 16 febbraio 2008

Articolo di giornale - opere complementari, servono altri 30 milioni

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008
Provincia I soldi potrebbero essere messi dalla società mista chiamata a gestire l’autostrada Opere complementari, servono altri 30 milioni Le bretelle sono alla progettazione definitiva. Vernizzi. «In primavera le gare d’appalto» L’area di Roncoduro a cavallo tra i Comuni di Mirano, Mira, Dolo e Pianiga sarà interessata da importanti varianti
FRANCESCO FURLAN


MESTRE. C’è un solco di cantieri aperti lungo 32 chilometri che attraversa dodici comuni delle province di Venezia e Treviso per la costruzione del Passante di Mestre. Apertura prevista, dice il cronoprogramma: fine dicembre 2008, ma senza i caselli intermedi di Crea, Cappella e Preganziol. Gli occhi dell’Italia che lavora e produce e muove le merci su gomma sono sul Passante di Mestre, ma quelli dei sindaci dei territori attraversati sono altrettanto vigili sulle opere complementari, che serviranno per rendere più “morbido” l’atterraggio del Passante e del traffico che porterà in dote. Che ne è delle tante strade, e rotatorie, e bretelle di cui si è discusso in decine di incontri, riunioni, conferenze? Quelle di fascia “A” - le più urgenti - sono in fase di progettazione definitiva. E i primi bandi per l’assegnazione dei lavori saranno pubblicati tra maggio e giugno. «Ma per poterle realizzare tutte mancano almeno - stima il commissario speciale Silvano Vernizzi - 30 milioni di euro». Che da qualche parte bisognerà pur tirar fuori.
La progettazione. Intanto la progettazione, in capo a Veneto Strade, va avanti senza grossi intoppi, ed è giunta alla fase definitiva (che è la penultima prima di quella esecutiva). Gli accordi con i comuni sono stati trovati cercando di soddisfare le esigenze dei sindaci che hanno cercato di sfruttare questa possibilità con un obiettivo comune in testa, a Quarto d’Altino, come a Spinea, a Mira come a Salzano: utilizzare la viabilità di collegamento al Passante per cercare di dirottare il traffico all’esterno dei centri urbani. «I cantieri delle prime opere complementari - ipotizza Vernizzi - potranno partire in autunno e qualcuna potrebbe essere pronta tra l’estate e l’autunno del 2009». I bandi d’appalto saranno realizzati accorpando due o più progetti, per mettere insieme interventi che raggiungano un valore di almeno 10 milioni di euro. Per i primi mesi del 2009 è prevista l’apertura anche dei cantieri in un nodo strategico della provincia, nell’area compresa tra i comuni di Mirano, Dolo, Pianiga e Mira dove si interesecheranno Passante, A4, metropolitana di superficie, e forse anche la Romea commerciale. Sono i cantieri della variante di Roncoduro, che collegherà la Brentana con l’A4 e, più a Est, il collegamento tra la strada Brentana e Oriago.
I finanziamenti. Data la celerità con cui procedono cantieri del Passante e progettazione delle opere complementari il nodo da sciogliere in tempi urgenti è quello che riguarda i finanziamenti. Nella cassaforte del commissario Vernizzi ci sono 106 milioni di euro, di cui 81 messi a disposizione dalla Regione e 25 dallo Stato con due diverse manovre finanziarie. «Ma per realizzare tutti gli interventi di cui è in corso la progettazione definitiva, e che comprendono anche gli interventi nel Trevigiano - dice Vernizzi - ne servono almeno altri 30». Proprio lunedì l’assessore alla viabilità della Provincia di Venezia, Paolo Gatto, ha incontrato a Roma il nuovo direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Lorenzo Quinzi, per discutere, tra le altre cose, dei finanziamenti necessari per il Passante. «I soldi vanno trovati - dice Gatto -, tutte queste sono opere fondamentali, non a caso è stato deciso che dovessero essere inserite in fascia “A”. L’altro aspetto che preme alla Provincia e ai Comuni è che l’apertura dei caselli intermedi e quella delle bretelle di collegamento sia contemporanea». Ma dove pescare i 30 milioni di euro mancanti che rispetto ai numeri del Passante (il cui costo è di 750 milioni di euro) saranno poca cosa ma che tradotti in asfalto equivalgono a tre-quattro tangenziali, e quindi tre-quattro centri con meno traffico?
Le ipotesi. Non è che siano poi molte le opportunità. Se governo (per ora è meglio non contarci) e Regione non provvederanno con uno specifico finanziamento, la risposta potrebbe arrivare dalla costituzione della società mista Anas-Regione che sarà chiamata a gestire il Passante di Mestre e che ha tra gli obiettivi quello di reinvestire gli utili sul territorio. Il braccio di ferro tra Regione e Anas, che rivendica le redini operative del nuovo soggetto, non si è ancora placato, ma è già stata fissata una data per la nascita della nuova società: il primo marzo. Stando a quel che Quinzi ha riferito a Gatto, il governo - impegnato a traghettare il Paese verso le elezioni - vorrebbe comunque chiudere la partita prima delle elezioni di aprile. In ogni caso i 30 milioni mancanti non saranno disponibili da domani e sarà necessaria una scelta. Il sindaco di Quarto d’Altino, Loredano Marcassa, ha già alzato la mano: «Ehi, ci siamo prima noi».

Il comune di Spinea ha in Fascia A (progetto preliminare approvato e progettazione definitiva in corso) l'adeguamento della SP36 dalla Fossa a via Rossignago (via della Costituzione).
Le zone indicate si spera non siano indicative dei capi estremi visto che rimane un tronco di SP36 fra via Rossignago fino al passaggio a livello con Maerne, tanto più che l'innesto della cosiddetta tangenziale nord avviene proprio oltre via Rossignago.
Un potenziamento di quelle strade è necessario già oggi, prima ancora dell'apertura del Passante al seguito dell'intensificazione del traffico.
Le stime di impatto del Passante.

Non sono inseriti nella Fascia A il collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Cici e via Matteotti, nè il potenziamento della strada statale fra Fornase, Crea e Mirano.


domenica 10 febbraio 2008

Le rotatorie a Spinea istruzioni per l'uso (2003)


La rotatoria permette una maggiore fluidità del traffico, poichè in condizioni di traffico scorrevole in entrambi i sensi di marcia non implica la sosta con produzione di PM10 e CO2 solo per sostenere la combustione, senza che vi sia moto. Ciò significa minore inquinamento in prossimità dell'incrocio e possibilità di seguire la direzione voluta in qualsiasi momento secondo i diritti di precedenza senza dover inutilmente attendere solo che cambi il colore del semaforo.
In condizioni di traffico intasato regola il passaggio di traffico dalle vie laterali e nella strada principale senza che vi sia alternanza.
Va da se che essendo la strada intasata, ed essendoci il diritto di precedenza, comunque in queste condizioni nell'immissione si formeranno delle code.
I semafori spesso sono temporizzati per alternare rosso e giallo sulle vie dell'incrocio e per permettere il transito dei pedoni dopo aver fatto il giro delle strade che si immettono nell'incrocio.
La rotatoria elimina questo tempo di attesa per gli autoveicoli (anche solo 1 minuti moltiplicato per il numero di volte che accade in un'ora e per 24 ore diviene un valore degno di nota) relegando il passaggio dei pedoni in altro loco.

Riguardo alla sicurezza, bisogna invece distinguere fra rotatoria e rotatoria.
Molti sono le situazioni di insicurezza che una rotatoria comporta diversamente da un incrocio, che tuttavia presenta altro situazioni pericolose.
Un incrocio può essere insicuro nei casi
  • di transito con il rosso, o giallo, sia per i pedoni sia per la possibile intersezione con il moto di altre auto.
  • Nei casi di giallo mal condizionato (durata del giallo inferiore a 30-40 secondi) chi vuole rispettare il codice potrebbe arrivare al bloccaggio dell'autovettura per rispettare l'avvertimento sul transito provocando una serie di tamponamenti.
  • altra condizione di pericolo può derivare dalla presenza di materiali tali da limitare la capacità di frenata in prossimità dell'incrocio o nell'incrocio stesso.
  • in condizioni di saturazione del traffico (vie di uscita intasate) si può verificare la fermata di autveicoli nell'area di disbrigo/intersezione che verrebbe così a trovarsi trasversale a successive possibilità di corsa.
Nel caso della rotonda si hanno condizioni di pericolo maggiori qualora vi sia nelle corsie di immissione o nella rotatoria una cattiva manutenzione della strada, poichè, essendo queste parti in curva viene ad essere richiamata la tenuta del mezzo allo slittamento trasversale.
Non è un caso che vi sia un maggior numero di incidenti nelle rotatore in inverno col gelo, con la prima pioggia su fondo stradale unto o con la presenza di pietrischetto o oli sulle corsie di immissione e sulla corsia interna rispetto agli incroci.
La rotatoria classica prevede la costruzione di corsie di immissione alle corsie interne, un segnale di dare la precedenza che permetta il deflusso della via interna e un diametro che permetta la percezione delle intenzioni dei veivoli all'interno della rotatoria.
In tali condizioni vi è un deflusso fluido e vi è la possibilità per chi vi si immette o per chi vi è già dentro di frenare in condizioni di sicurezza.
L'estensione della ratoria all'ambito cittadino ha tuttavia creato una notevole variazione a questo schema.
La riduzione del diametro della rotatoria sotto un certo limite infatti provoca una riduzione delle velocità di introduzione alla rotatoria nei casi di svolta, e quindi assieme alla mancanza di spazio un'eliminazione delle corsie di immissione.
Analogamente ristretti spazi non permettono di percepire le intenzioni dell'auto interna alla rotatoria.
Ciò porta a situazioni di insicurezza accentuate soprattutto laddove l'incrocio preveda l'immissione di strade percepite dagli autist con differente precedenza (per esempio via laterale stretta o piccola rispetto ad una strada urbana di scorrimento interno).
In tali condizioni mancano gli spazi di frenata, e non viene percepito il segnale di dare la precedenza.
In questo caso si potrebbe quindi parlare di semplice incrocio non semaforizzato con segnali di dare la precedenza su tutte le strade di immissione...di fatto questa è la condizione di funzionameto.
In tal caso spesso chi percorre la strada principale, vedendo con la coda dell'occhio il sopraggiungere di auto sulla laterale a cui dar la precedenza, accelera appunto per passare per primo creando così situazioni di insicurezza.
Tanto varrebbe parlare di incrocio e meglio ancora sistemare una serie di stop sulle vie di importanza secondaria o segnali di stop su tutti le vie (tanto non verrebbero comunque rispettati).




Bisogna notare che Spinea si distingue tuttavia per una serie di rotatorie di tipologia molto più variegata.
  1. Le due nuove rotatorie situate in corrispondenza dell'ex-cavalcavia fra il quartiere Dante e il quartiere Graspo de Uva che presentano un'inclinazione generale fra i due bordi estremi.
  2. La rotonda di piazza Dante non è propriamente una rotatoria anche se spesso ci si riferisce in questi termini. Una chiara indicazione che non si tratta di una rotatoria è la mancanza del cartello stradale che indica la presenza di una rotatoria. Di forma triangolare con diritto di precedenza in ingresso come tutte le rotatorie, il sistema di circolazione è stato definito dalla formazione di tre sensi unici uniti a triangolo con varie problematiche relative alla sicurezza.
  3. La rotonda in prossimità della Chiesa Santa Bertilla ha una forma particolare ad otto od a arachide. Dall'estetica accattivante con il muretto a sbalzo in mattoni e dalla facile percorribilità vista la larghezza delle corsie, difficilmente viene percorsa seguendo le corsie interne favorendo un transito di passaggio rettilineo. La forma per quanto curiosa è dovuta per garantire un minimo di spazio che permetta di distinguere le auto che percorrono la rotonda da quelle che proseguono per la propria corsia.
  4. Vicino al centro commerciale PAM su via delle macchine vi è la presenza di una rotatoria che fa da curva per la medesima strada. Di dimensioni non notevoli, probabilmente rientra in un progetto non ancora completato altrimenti non avrebbe ragione d'esistere.
  5. La rotonda dei Bersaglieri a tutto diritto può essere definita come mini-rotatoria. Al momento della realizzazione apparve evidente come da via Garibaldi fosse impossibile uscire e svoltare verso via Rossignago, tanto da dover realizzare un passaggio secondario diretto (passando per tale strada ci si trova facilmente trasversali alla corsia vicino all'emissione della rotatoria per via Rossignago)
  6. La roatoria fra via Alfieri e via Roma è costruita sopra un dosso. Il dosso generalmente viene costruito nei rettilinei distanti da incroci, curve e rotonde per il semplice motivo che il sobbalzo che porta a rollentare provoca anche una diminuzione dell'aderenza. Tale diminuzione dell'aderenza in corrispondenza di luoghi in cui deve essere mantenuta aderenza per frenare o per non sbandare rende sconsigliabile determinate soluzioni miste.

lunedì 28 gennaio 2008

Articoli di giornale - costruzione del viadotto del Passante

LA NUOVA
DOMENICA, 27 GENNAIO 2008
Provincia SPINEA: IL PASSANTE Apre il cantiere per il cavalcavia Verrà realizzato all’incrocio tra la provinciale e via Crea
SPINEA. Procedono spediti i lavori per il Passante nel territorio di Spinea. A partire da domani i cantieri interesseranno in modo più rilevante ed evidente anche la strada provinciale 81, nel tratto compreso tra il confine con Mirano e la rotatoria di via della Costituzione.
L’accesso a via Crea Ovest resterà infatti chiuso per almeno due settimane, per permettere la realizzazione di un by-pass provvisorio alla camionabile. In quel punto infatti dovrà essere realizzato il nuovo cavalcavia autostradale sul Passante. I lavori procederanno per fasi: per prima cosa verrà steso un nastro d’asfalto provvisorio parallelo alla provinciale, su cui sarà dirottato il traffico della camionabile e questo determinerà la chiusura temporanea di via Crea. In quest’arco di tempo (due settimane circa) il centro della frazione potrà essere raggiunto solamente da Est, cioè da via della Costituzione.
In un secondo momento si procederà alla demolizione dell’attuale tratto di provinciale 81 e alla successiva realizzazione del cavalcavia al posto della vecchia strada. Appena pronto il viadotto, il traffico potrà tornare sulla provinciale e si potranno quindi riprendere i lavori del Passante sotto il nuovo manufatto. Di lì l’autostrada, dopo aver lambito l’abitato di Crea, passerà in trincea, proseguendo a Nord verso la rotatoria della Fossa. Da domani dunque si procederà con i lavori di asfaltatura del by-pass provvisorio alla provinciale, che comporterà la chiusura dell’incrocio con via Crea. Se i lavori non subiranno intoppi l’opera sarà completata nel giro di due settimane, dopodiché l’accesso a Crea dalla provinciale 81 sarà ripristinato.
Si passerà quindi alla seconda fase, con la realizzazione del nuovo cavalcavia autostradale. Intanto l’impresa Mantovani ha inoltrato la richiesta per procedere, sempre in quella zona, con la chiusura definitiva delle vie Villafranca e Rossini, nel tratto interessato dal tracciato dell’autostrada. Entrambe le strade saranno infatti tagliate dal Passante e diventeranno vie senza uscita.
Via Rossini perderà di fatto lo sbocco a Crea su via Verona, rimanendo raggiungibile solo dalla provinciale 81, mentre via Villafranca non terminerà più sulla provinciale camionabile, ma sarà raggiungibile solo da viale Venezia, via dei Dori e via Vecellio. (Filippo De Gaspari)

Articoli di giornale - Via Zigaraga ed il traffico pesante

Il GAZZETTINO
Domenica 26 gennaio 2008 MAERNE DI MARTELLAGO 50 famiglie che abitano in una strada ai confini con tre comuni che si trova vicino ad un cantiere del Passante «I camion ci stanno distruggendo le case» Alle pareti si sono aperte grosse crepe e i residenti sono decisi a rivolgersi alla Procura
(ndr) Un terremoto, ma provocarlo non è la natura bensì i camion del Passante che sfrecciano su una strada tutta buche: l'effetto però è lo stesso, sommovimenti tellurici nelle case dove si aprono crepe à gogo.Sono arrabbiati e pronti ad adire alle vie legali per ottenere risarcimento dei danni, come scrivono in una petizione firmata da 50 famiglie, i cittadini del comitato "Salviamo Zigaraga", lunga via che, tra le varie, ha la sfortuna di essere in periferia e al confine tra 3 comuni (Spinea , Martellago e Salzano), con relativi vuoti di competenze, e di trovarsi nel bel mezzo di un cantiere del Passante.I residenti da anni denunciano l'abuso della loro sconnessa e stretta strada da parte di camionisti e automobilisti poco rispettosi dei limiti di velocità e divieti di transito per certe tipologie di mezzi pesanti, ma la situazione è degenerata con l'apertura dei cantieri dell'autostrada.Gli abitanti si sono fatti una ragione dell'inevitabilità dell'opera, ma chiedono che sia data loro la possibilità di conviverci in modo dignitoso, e con disagi minimi.Sotto accusa l'inciviltà di alcuni camionisti di tir e betoniere autorizzati, che prendono la Zigaraga come un circuito, ma soprattutto l'immobilismo dei Comuni che non si decidono ad attuare un lavoro minimo ma essenziale, un'asfaltatura decente per coprire le buche che talvolta sono crateri con relativi pericoli per ciclisti e pedoni.E su cui le ruote dei camion sobbalzano, dando scosse continue alle abitazioni dove si sono create innumerevoli lesioni alle pareti (persino sui sanitari), senza contare lo stress cui vengono sottoposti i residenti."Nonostante le tante segnalazioni alle amministrazioni non si è mosso nulla - lamentano gli abitanti del civico 1, a Maerne - L'unico che ha fatto qualcosa, va dato atto, è il sindaco di Martellago che ha fatto asfaltare un pezzo di strada davanti a casa nostra, ma è stato un intervento molto parziale: è stato sistemato solo un piccolo tratto e sono state lasciate le buche maggiori.Né abbiamo mai visto un vigile a controllare. Viviamo in una strada diventata di cantiere ma che di cantiere non è perché ci abitano centinaia di persone che in casa non hanno tregua e fuori rischiano la vita in questo percorso ad ostacoli. E le nostre abitazioni stanno cedendo".Il Comitato rinnova pertanto l'ultimatum agli amministratori dei tre comuni di intervento immediato per porre fine a tale situazione, e per i danni alle case e per i rischi per le persone ("se succederà qualcosa vi riterremo responsabili, ma bisogna attendere la tragedia per muoversi?"), li invita a farsi un giro, magari in bici, nel loro quartiere, per rendersi conto, e chiude la petizione ribadendo la delusione "nel vedere come i nostri amministratori, pronti ad accettare il Passante barattandolo con metri cubi edificabili e opere complementari, temporeggino di fronte alle richieste minime dei loro cittadini che fanno sacrifici seri nel tentativo di vivere dignitosamente".

Via Luneo e via Zigaraga sono nettamente insufficienti per l'odierno traffico e vengono a trovarsi in un'area in cui vi è un "buco" nel tessuto stradale di scorrimento.
Per questo motivo queste strade che anche se nettamente insufficienti rappresentano una valvola di sfogo vengono a trovarsi in una cattiva situazione di sicurezza a cui bisognerebbe ovviare costruendo qualche arteria che permetta il collegamento Salzano-Mirano con le statali prossime a Mirano Maerne e Spinea senza passare vicino all'abitato.
Per far questo servono investimenti, ministri delle infrastrutture che non cambiano ad ogni starnuto del governo e portano a compimento le opere di cui vi è necessità e non cercano di intralciare la cooperazione fra diversi livelli di amministrazione (per esempio con la sostituzione di Vernizzi).

Il Passante Verde dovrebbe interessare l'opera del Passante con la costruzione di una fascia verde di attenuazione dell'impatto ambientale fra comuntià e linea autostradale.

articoli di giornale - Auto vietate a Mirano e Spinea per carnevale

LA NUOVA
SABATO, 26 GENNAIO 2008
Provincia L’INIZIATIVA Al via la prima domenica ecologica Auto vietate solo a Spinea e Mirano Ma le piazze resteranno deserte: non è prevista alcuna iniziativa
MIRANO. Solo Mirano e Spinea per la prima domenica a piedi. Partono domani le giornate ecologiche promosse dalla Provincia, ma come per le targhe alterne, i comuni non sembrano sgomitare per varare provvedimenti anti-traffico.
E così domani a chiudere i propri centri alle auto saranno solamente due comuni su sette. Qualcosa di più potrebbe arrivare nelle prossime due domeniche a piedi, in programma il 24 febbraio e 30 marzo, quando potrebbero aggregarsi anche Salzano e Noale.
A Mirano domani circolazione interdetta dalle 9 alle 18 in tutta l’area del centro storico compresa tra via della Vittoria (dall’incrocio via XX Settembre all’incrocio con piazzale Garibaldi) e via Cavin di Sala (dall’incrocio con via XX Settembre fino all’incrocio via Gramsci), oltre naturalmente alla piazza già interessata dalla Ztl domenicale. Il traffico sarà dunque deviato all’incrocio del Ponte nuovo su via Taglio e all’incrocio delle vie Cavin di Sala-Battisti-Scaltenigo sulla camionabile viale Venezia.
Per quanto riguarda le strade comunali interne, il traffico verrà deviato da via Porara agli incroci con viale Venezia, via Firenze, via Verdi e via Rossigni, in via Wolf Ferrari all’incrocio con via Bellini, in via della Vittoria all’incrocio con via Mascagni e con piazzale Garibaldi e in via Cavin di Sala all’incrocio con via Pensieri e con via Gramsci.
Dal provvedimento sono esclusi i residenti all’interno dell’area sottoposta a limitazione, ai quali sarà comunque consentito di uscire e rientrare dalla propria abitazione. Sono esclusi inoltre i veicoli di soccorso e polizia e gli autobus adibiti al trasporto pubblico.
A Spinea invece, così come avviene anche per le targhe alterne, sarà interessato tutto il territorio comunale, escluse le tangenziali esterne. Il blocco delle auto sarà però operativo in una fascia oraria più ridotta, dalle 10 alle 17.
Sono previste deroghe per i veicoli con almeno tre persone a bordo, mezzi di servizio e delle società sportive e quelli con a bordo persone dirette a manifestazioni sportive, religiose e sociali. In entrambi i comuni il provvedimento persegue l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’inquinamento da polveri sottili. Mirano e Spinea rientrano infatti nella cosiddetta fascia A, comprendente i comuni con il fattore di rischio più alto per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Peccato solo per la totale assenza in entrambi i centri di qualsiasi iniziativa culturale o festa di piazza: ad animare i paesi ci penseranno comunque i bambini, che invaderanno le piazze con coriandoli e mascherine nella penultima domenica di carnevale. (Filippo De Gaspari)


LA NUOVA
DOMENICA, 27 GENNAIO 2008
Provincia L’INIZIATIVA PER COMBATTERE LO SMOG C’è la domenica ecologica, tutti a piedi a Spinea e Mirano
MIRANO. Domenica a piedi oggi a Mirano e Spinea, unici comuni del Miranese ad aderire alla prima delle tre giornate ecologiche promosse dalla Provincia. Nei due comuni non sono però in programma manifestazioni o iniziative culturali di rilievo. A Mirano circolazione interdetta dalle 9 alle 18 in tutta l’area del centro storico compresa tra l’incrocio di via della Vittoria con piazzale Garibaldi e quello di via Cavin di Sala con via Gramsci, oltre naturalmente alla piazza, già interessata dalla Ztl domenicale. Il traffico sarà deviato all’incrocio del Ponte nuovo su via Taglio e all’incrocio delle vie Cavin di Sala-Battisti-Scaltenigo sulla camionabile, viale Venezia. Cambia la circolazione anche nelle strade comunali interne del quartiere Moro: le auto verranno deviate da via Porara agli incroci con viale Venezia, via Firenze, via Verdi e via Rossini, in via Wolf Ferrari all’incrocio con via Bellini, in via della Vittoria all’incrocio con via Mascagni e con piazzale Garibaldi e in via Cavin di Sala all’incrocio con via Pensieri e via Gramsci. Dal provvedimento sono esclusi i residenti all’interno dell’area sottoposta a limitazione, che potranno comunque uscire e rientrare dalla propria abitazione. Dal blocco sono esclusi gli autobus di linea. A Spinea sarà invece interessato tutto il territorio comunale, escluse le camionabili esterne. Il blocco delle auto sarà però operativo solamente dalle 10 alle 17, con deroghe per i veicoli con almeno tre persone a bordo, mezzi di servizio e delle società sportive e quelli diretti a manifestazioni sportive, religiose e sociali. Le prossime domeniche ecologiche sono in programma il 24 febbraio e il 30 marzo: allora potrebbero aggregarsi anche altri comuni, come Salzano e Noale. (Filippo De Gaspari)

LA NUOVA
LUNEDÌ, 28 GENNAIO 2008
La prima domenica ecologica è con tante auto a spasso
MIRANO. Pur senza iniziative di rilievo o manifestazioni organizzate, ci ha pensato il bel tempo a riempire la piazza di Mirano nella prima delle tre domeniche ecologiche promosse dalla Provincia. Molti i cittadini, soprattutto famiglie, che approfittando del sole, hanno scelto di trascorrere in città un’insolita domenica senz’auto, passeggiando lungo strade solitamente molto trafficate. Centri chiusi ieri sia a Mirano che Spinea, ma non del tutto blindati: molte le deroghe concesse agli automobilisti e del resto Comuni e comandi di polizia locale avevano provveduto ad informare per tempo i cittadini. A Mirano, con il blocco in vigore dalle 9 alle 18, ad animare piazza Martiri ci hanno pensato centinaia di bambini in maschera, che in poco tempo hanno formato un grande tappeto colorato di coriandoli. A Spinea il blocco è stato più breve, cominciato alle 10 e terminato alle 17, ma ha riguardato tutto il territorio comunale, escluse solamente le tangenziali esterne. Nessuna sanzione elevata dai vigili, che si sono limitati a presidiare i principali accessi alla città. Del resto in entrambi i comuni aderenti i comandi di polizia locale hanno scelto di non reprimere, preferendo dare informazioni agli automobilisti su orari del blocco e sulle deviazioni in zona. I cittadini sembrano aver apprezzato. «Senz’auto è certamente meglio - ha affermato un miranese - ma si poteva pensare a qualche iniziativa di sensibilizzazione, come ha fatto Mestre con l’Energy day».(Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO
venerdì 25 gennaio 2008
Domeniche ecologiche Chi aderisce e chi "marca visita"
Al via le "domeniche ecologiche" promosse dalla Provincia di Venezia: nel Miranese sono solo due i comuni che aderiscono alla prima delle tre giornate, quella di domenica 27 gennaio. Piazze senz'auto e traffico deviato infatti, secondo le indicazioni di Ca'Corner, anche il prossimo 24 febbraio e 30 marzo.Tra i sette comuni, appunto, solo Mirano e Spinea hanno deciso di adottare il provvedimento che, al di là degli effetti sulla riduzione dell'inquinamento, mira a sensibilizzare la cittadinanza su altri temi importanti, uno tra tutti la mobilità alternativa.Mirano, in effetti, necessita anche di campagne di questo tipo facendo parte di quei comuni che rientrano nella cosiddetta fascia A, etichetta che sta a significare il più elevato fattore di rischio per quanto riguarda l'inquinamento da polveri sottili. Proprio aMirano, quindi, dalle 9 alle 18 di domenica (anzi, di tutte e tre le domeniche) sarà quindi interdetta la circolazione ai veicoli a motore in tutta l'area compresa tra via della Vittoria (dall'incrocio via XX Settembre all'incrocio con piazzale Garibaldi) e via Cavin di Sala (dall'incrocio con via XX Settembre fino all'incrocio via Gramsci) e il centro storico interessato dalla zona a traffico limitato domenicale e festiva. Il traffico della strada provinciale Miranese sarà deviato all'intersezione del Ponte Nuovo sulla provinciale Mirano-Mira e, all'intersezione delle vie Cavin di Sala-Battisti-Scaltenigo, sulla strada provinciale Dolo-Scaltenigo-Mirano. Il traffico delle strade comunali sarà così deviato: via Porara alle intersezioni con viale Venezia, con via Firenze, con via Verdi e con via Rossini; via Wolf Ferrari all'intersezione con via Bellini; via Vittoria all'intersezione con via Mascagni e con piazzale Garibaldi; via Cavin di Sala all'intersezione con via Pensieri e con via Gramsci. Dal provvedimento, ovviamente, sono esclusi i cittadini residenti nell'area sottoposta a limitazione.ASpinea , invece, circolazione vietata dalle 10 alle 17 su tutto il territorio comunale. Provvedimento non troppo severo, a dire la verità, a giudicare dal gran numero di deroghe: i veicoli con almeno tre persone a bordo potranno circolare liberamente, così come i veicoli di servizio, delle forze dell'ordine, delle società sportive e le vetture con persone che si recano a manifestazioni sportive, religiose e sociali. Né a Mirano né a Spinea , comunque, sono previste feste e animazioni particolari.Tra gli altri comuni,Martellago chiude la Piazza in occasione del carnevale dei bambini (si può dire quindi che aderisce "indirettamente")Salzano eNoale marcano visita alla prima ma hanno già in programma biciclettate e manifestazioni in piazza per le giornate di febbraio e marzo.Davide Tamiello



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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013