mercoledì 11 dicembre 2013

IMU 2013 - service tax

Riassunto sintetico della confusione di quest'anno, 2013, sull'IMU.

Quest'anno l'IMU del 2013 per le prime case non si paga (escluse alcune categorie A/1, A/8, A/9).

Entro il 16 dicembre 2013 si paga l'IMU per le seconde case, anche locate in funzione delle aliquote scelte dei comuni.
Le aliquote per molti sono ignote perchè nella confusione creata dal governo sulla "tassa federalista", imponendo ai comuni le volontà del governo a molti sono sfuggite le delibere di approvazione delle aliquote dell'IMU dei comuni.

Per esmepio a Mira per le seconde case si è scelta un'aliquota del 7,6 per mille per le seconde case locate con contratto libero, del 6 per mille per le case locate con contratto concordato e del 10 per mille per le seconde case sfitte (aumentando da 8,2 per mille a 10 per mille).
E' bene notare che le prime case hanno un'aliquota del 4.4 per mille, quindi qualora dovessero versare il 40% dell'aumento di tassazione dovrebbero versare lo 0.4% del 0.4 per mille della rendita catastale (senza detrazioni in teoria).
Le varie aliquote sono presenti nel pdf informativa della delibera sulle aliquote, mentre una buona spiegazione delle leggi di quest'anno la si trova alla pagina "la pagina dell'IMU".
Rispetto al 2012 ritocco al ribasso per le case affittate (credo ci fosse l'aliquota 8.2 per mille nel 2012), e valori stabili per le prime case e le seconde case sfitte.

Mirano, le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5.3 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case (sfitte, locate od in uso gratuito) pagano invece con il 9.8 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.


Spinea le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case date in affitto pagheranno il 7.6 per mille mentre le seconde case sfitte pagheranno il 9.5 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.

Salzano le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte, valori invariati rispetto al 2012.
Gli abitanti di Salzano per la prima casa hanno l'aliquota base.

Dolo le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Vengono confermate le aliquote del 2012 (4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili).
Anche in questo casi gli abitanti hanno l'aliquota base per la prima casa.

Noale le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
L'aliquota prima casa non sembra indicata, seconde case sfitte 9.6 per mille e forse 7.6 per mille per immobili affittati.

Scorzè le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Le aliquote del 2013 sono le medesime del 2012 (4 per mille per prime case e 7.6 per mille per qualsiasi altro immobile).

Martellago le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina (non sembra esserci un riassunto chiaro delle aliquote).
Le aliquote sono 4.5 per mille per la prima casa, 9.8 per mille per le seconde case sfitte, con una piccola riduzione dei valori del 2012.




Per le prime case non si sa ancora se nel gennaio 2014 si pagherà parte dell'IMU di quest'anno, così come non è chiaro quale sarà e come colpirà la nuova (vecchia) tassa sulle abitazioni con più voci di spesa per proprietari ed inqulini (diversamente dall'IMU che faceva pagare solo i proprietari) e riduzioni di detrazioni detrazioni.
I telegiornali, volenti o nolenti creatori di confusione, hanno accennato che nel gennaio 2014 si pagherà il primo acconto della nuova tassa.
Questo non è ancora deciso e lo sarà con la finanziaria (che oggi viene chiamata "legge di stabilità" per puro gioco psicologico visto che l'economia va sempre peggio) di tagli e tasse che il governo Letta deve emanare entro quest'anno.


E' bene notare come i continui cambiamenti sulla tassazione, la forma federalista, voci continue su leggi in fase di studio e non ancora approvate non facciano altro che creare confusione, inducendo all'errore, con una tassazione che ha rincarato di molto le pene per errori e trasgressioni.

mercoledì 27 novembre 2013

Mostra lampo dei progetti per piazza Marconi-Fermi

Mostra lampo per i progetti per piazza Marconi Fermi nelle sale dell'ex-mobilificio Corò in via Alfieri, vicino via Roma.
Le tavole che hanno vinto il concorso di idee indetto dal Comune e i progetti dello IUAV sono stati esposti solo dal 23 al 29 novembre 2013 (La Nuova Venezia), con il presidio di un addetto ai lavori per controllare le sale ed in qualche caso spiegare i disegni rappresentati.

Affluenza apparentemente scarsa della popolazione che oramai (riprendendo la considerazione fatta da alcuni progettisti non vincitori del concorso) si riunisce più sui Social Network che in piazza...benchè a quanto pare abbia trascurato anche l'annuncio del Comune della mostra solo sul social network Facebook (link, link2)

Tuttavia si segnala la presenza di abitanti di via Alfieri alibiti per il traffico che transita tutt'oggi per una strada tartassata da anni in modo bipartisan (ben diversamente da molti altri ambiti ove si è persino costruito sul costruito), ed attoniti per le conseguenze che potrebbe avere la realizzazione dei progetti premiati se solo l'ipotesi di spostamento del traffico sulla tangenziale nord si rivelasse infondata (ipotesi utilizzata come base sia per la progettazione degli interventi del Concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, sia per gli interventi ipotizzati dal corso della professoressa Vittadini dello IUAV).... ipotesi ovviamente smentita in varie occasioni in cui i sindaci Tessari/Checchin facevano riferimento alla Tangenziale Sud quale ulteriore elemento grazie al quale togliere traffico sull'asse di via Roma (ovviamente scaricandolo ad altri quartieri).



Dal Masterplan del 2007-2008 ad oggi non si segnalano grandi differenze, quanto fatto dal centrodestra (civiche, ex-PDL e Lega) è stato "difeso" dal centrosinistra (PD, UDC, ed anche IDV).
Così durante la premiazione in Comune, con una scarsissima partecipazione popolare come comunemente si addice in Italia ad opere da decine di milioni di euro di investimento (se non ricordo male fra i premiati quello che costava meno richiedeva 18 milioni di euro di investimento), denaro raccolto con tasse e multe, si è assistito al balletto di opinioni fra un centrodestra che vuole portare avanti l'idea di via Roma pedonalizzata ed il centrosinistra interessato a sviluppare idee per proporre un nuovo assetto al centro di Spinea.
Non sono intervenuti invece i sostenitori dell'IDV che in passato si erano distinti per la volontà di ritardare il ritorno a doppio senso di via Matteotti per dar spazio alle soluzioni tecniche del Concorso di idee per piazza Marconi e Fermi, previo poi ritornare in maggioranza esaurita la breve esperienza nel partito Rivoluzione Civile di Ingroia per le elezioni 2013.


A sei-sette anni dalle modifiche urbanistiche subito contestate dalla popolazione rimangono le proteste dei comitati (insultati da alcuni esponenti dell'IDV come fascisti, nel tentativo di difendere quanto fatto dalla giunta di centrodestra Tessari), un referendum sfiorato con oltre 2000 firme raccolte per contestare le modifiche urbanistiche, partiti di opposte fazioni che difendono il loro operato l'un l'altro fingendo scontri mentre a piccoli passi la viabilità continua a mutare secondo il medesimo schema generale che in tutta probabilità nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere la tangenziale sud, approvata dalla giunta Tessari ed inizialmente sostenuta dal sindaco Checchin nei dibattiti con i cittadini (vedi Viabilità Spinea).

Tassazione sulla casa

Dal 2011 al 2013: Ici, Imu, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...
Forse è un gioco: trova quante più sigle diverse puoi per definire una tassa unica sulla casa e sui servizi che i Comuni non garantiscono più con Irpef, Ires, Irap, Iva, ed imposte di bollo,...



(meme di 4chan)

In arrivo nuovi T-Red e Velo OK - autovelox + multe

La Nuova Venezia segnala l'arrivo anche a Spinea di nuovi sistemi autovelox per fare multe al fine di limitare la velocità in alcune sezioni stradali.
Verranno inoltre installati dei pannelli luminosi di segnalazione della velocità (5 o 7 pannelli).

Ricordo ancora una volta che con un navigatore satellitare GPS è possibile inserire le posizioni degli autovelox sulle mappe (scaricando anche i circa 20.000 punti segnalati dalla community per tutta l'Italia) per ricevere una segnalazione preventiva delle posizioni ove presenti autovelox, velo ok e simili...
Consiglio anche di partecipare alla community www.poigps.com e segnalare i punti con sistemi autovelox nuovi per mantenerla viva ed aggiornata.

Inoltre visto che in passato qui a Spinea come in tante altre città i sistemi autovelox hanno creato un profondo malessere cittadino sfociato in azioni notevoli (vedi Fornase - autovelox fatto esplodere
 - autovelox sradicati) si consiglia di camminare sempre distante da simili postazioni o per chi ha l'abitazione vicina, di adottare le misure più cautelative che ci si sente d'applicare.

Le posizioni ove verranno posti i nuovi Velo OK e T-Red sono:
Velo OK - riconoscibili dalle colonnine arancioni
  • via Rossignago nel tratto finale verso via della Costituzione;
  • via Roma nel tratto tra via delle Industrie e la rotatoria della Fossa;
  • via Fornase tra via Prati e via Bennati;
  • via Matteotti tra via D’Annunzio e via Fornase;
  • via Bennati nel tratto tra via D’Annunzio e via Parini;
  • via Martiri della Libertà nel tratto tra viale Viareggio e la rotatoria di Crea;ù
  • via Rossignago nel tratto iniziale verso via Roma.
Dubbio che si vocifera:  Velo Ok possono fare multe solo quando vi sia a fianco della postazione un poliziotto come presidio.

T-Red: segnalerà sia l'eccesso di velocità che il passaggio con disco rosso o giallo inoltrato specie sulla direttrice Spinea-Marghera sulla camionabile

  • puntato al semaforo tra la provinciale 81 (via della Costituzione) e via Fornase.

E' bene ricordare che per chi svolta a sinistra proveniente da Mirano per entrare nel quartiere di Fornase, per oltre una decina di metri capita spesso di sostare oltre il limite d'arresto del semaforo, pur essendo costretti ad aspettare che nel senso opposto non ci siano auto o si fermino.
Quindi in moltissimi casi chi deve svoltare verso Fornase lo fa con il giallo, specie se il semaforo per chi proviene da Marghera-Borbiago scatta contemporaneamente da chi proviene da Mirano.
Inoltre se nel verso opposto le auto dovessero passare fino a giallo-rosso inoltrato, chi svolta prenderebbe la multa per colpe d'altri non potendo fare retromarcia fino al segnale d'alt del semaforo.
Senza un'adeguata considerazione di questi aspetti si creerà sicuramente malcontento per multe onerose per bilanci famigliari, staccate senza averne colpa.


I dispositivi saranno installati entro dicembre ed entreranno in funzione già nei primi mesi del 2014.



Edit 15 gennaio 2014
Un ulteriore telecamera è stata posta all'incrocio fra via Sarpi e via Matteotti nel senso unico, puntata all'incrocio con la strada chiusa di via Donizzetti, molto probabilmente con il solo intento di multare i residenti che uscendo da casa si infilano nella vicina via Sarpi, invece di percorrere l'assurdo sistema di sensi unici posti intorno al quartiere Dante con via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
Qui può essere letta una descrizione più accurata della questione.

Abolizione delle province e nuovo feudalesimo ?!

Qualche anno fa l'abolizione delle province era il mantra del risparmio alla spesa pubblica, con la creazione di aree metropolitane (o aree vaste) che permettessero di mantenere funzioni riducendo enti e cariche pubbliche.
Dopo vari incontri fra tecnici, sindaci e il sindaco della città capoluogo di Venezia, la discussione sembra sparita nel nulla, mentre alcune aree sembrano indirizzarsi verso l'unione dei comuni.

Dopo un anno dai decreti di abolizione delle province di Monti, se non erro ritirati perchè incostituzionali, si verifica la solita situazione all'Italiana con la moltiplicazione delle figure istituzionali sostitutive alle funzioni provinciali, aspetto che riduce di sicuro il risparmio ottenibile con l'abolizione delle province.

http://www.youtube.com/watch?v=TSsRETFkoCo&feature=share

Interviene Luca Beccaria, giovane consigliere comunale di Camagna e dottorando DRASD (Dottorato di Ricerca in Autonomie locali, Servizi pubblici e Diritti di cittadinanza) in un hangouts realizzato dal blogger LeFou.

Opinione personale: materia estremamente difficile per profani.

domenica 27 ottobre 2013

Navigatori satellitari ed autovelox

Di recente il Comune di Padova ha deciso di installare nuovi autovelox sulle sue strade ad alto scorrimento che sgravano il centro e la periferia urbana di decine di migliaia di auto.
Le postazioni fisse previste saranno 8, su un limite di velocità di 90 km/h quasi mai rispettato con superamenti costanti di 10-30 km/h.

Già in passato si è visto come chi si reca in un'altra città per lavoro, percorrendo ogni giorno il tragitto per recarsi a lavoro, rischia salassi veri e propri in quei casi in cui l'autovelox viene piazzato sul tratto che percorre quotidianamente.
Infatti la prima multa presa impiega 15-30 giorni per arrivare a casa del lavoratore, mentre quest'ultimo percorre ogni giorno la strada.
Quindi avviene spesso che alcuni si vedano ricevere anche 15-20 multe per eccesso di velocità di 5 km/h (circa 50-100 euro di sanzione), cosa che non provoca minimamente il miglioramento della sicurezza delle strade (per 15 giorni l'autista continua a correre come gli pare, dopo semplicemente cambia tragitto), bensì aspetto che sicuramente rovina la vita di una famiglia ed accuisce le tensioni sociali.
Si vedano gli articoli: Pioggia di ricorsi contro l'autovelox, Assalto all'autovelox palo staccato e gettato nel fosso.

Certo è pur vero che la questione multe è diventata una voce di bilancio comunale non trascurabile (circa 100 mila euro anno), utile per far cassa, e spesso alcuni consiglieri si lamentano proprio delle differenze di riacavato di questa forma impropria di tassazione fra un Comune che ha staccato centinaia di sanzioni con la ZTL ed un altro.
Il denaro ricavato dalle sanzioni è vincolato ad essere utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale.

Una soluzione per questo sistema di tassazione indiretta si basa sull'utilizzo di un navigatore satellitare, dove caricare una mappa con tutti i punti GPS ove è presente un autovelox.
Sul sito www.poigps.com  una community aperta ha creato con segnalazione degli utenti una mappa di oltre 19 mila punti sparsi per tutta Italia, corrispondenti a postazioni fisse con varie forme di autovelox o sistemi di rilevamento e postazioni mobili (autovelox portatili).
I punti GPS inseriti in appositi file possono essere caricati facilmente sui navigatori Nuvi o Tom Tom, impostando ad una certa distanza l'emissione di un messaggio sonoro di avvertimento (per esempio 250 metri).
La comunità oltre ai PDI degli autovelox, crea mappe anche per altri servizi: ristoranti, semafori, stazioni di benzina/gas, eccetera.

Per accedere al download delle mappe si deve essere registrati al sito.

Le mappe vengono costantemente aggiornate, quindi basta aver cura di ripetere periodicamente l'upload dei dati al navigatore satellitare.

In questo modo si può viaggiare in qualsiasi città senza il patema d'animo di rischiare multe periodiche, o quanto meno rendersi conto della presenza di nuovi autovelox sparsi nel territorio senza incappare in decine di multe reiterate.
La sicurezza creata dall'uso delle mappe GPS è maggiore rispetto quanto esegua la tecnica delle postazioni fisse di autovelox.
Infatti sentendo suonare il GPS, il guidatore ha tutto il tempo di osservare il rispetto del limite di velocità con la precisione certosina richiesta (5 km/h solo abbuonati), distogliendo solo una volta lo sguardo dal conta chilometri.
Anzi, a fronte dell'inserimento di un autovelox in un punto pericoloso (cosa non sempre vera dato che i Comuni spesso piazzano gli autovelox dove si possono massimizzare i guadagni), avrà modo di rallentare parecchie centinaia di metri prima, con aumento della sicurezza.
Si pensi al caso di un'auto che visto l'autovelox frena repentinamente, portando chi segue ad un tamponamento.
In effetti uno dei principali difetti dell'indurre il guidatore alla "paranoia da multe" è che questo, dopo aver preso 15 multe di fila ogni giorno, o sarà  indotto a correre sempre ai 30 km/h ovunque, oppure distoglierà in continuazione la sua attenzione da chi lo precede per osservare che il conta-chilometri segni la velocità corretta con scarto infinitesimo, col rischio di tamponamenti.
Prevenire è meglio anche di curare (dover rimettere in sesto colonnine sradicate, imbrattate o fatte esplodere con bombe artigianali).
Ovviamente una maggior sicurezza per le strade comporta una minore emissione di multe per i bilanci dei Comuni o per le società private che vincono la gestione del sistema di telerilevamento in date posizioni dei Comuni.


Il costo per non rischiare di prendere una multa, spesso per niente (vedi eccesso di 5 km/h), è pari ad un centinaio di euro per comprarsi un navigatore a cui aggiungere, un po' di cura nel seguire la community del sito poigps.com.


Aggiornamento 27-07-2014
Il sito della Polizia di Stato elenca gli autovelox ed i sistemi tutor per regione.
Tuttavia è bene notare che l'elenco contempla solo le postazioni fisse installate su strade statali ed autostrade, non quelle piazzate dai Comuni.
Esistono poi applicazioni per smartphone che permettono di sapere della presenza di un autovelox in un punto pericoloso da monitorare prima di averlo oltrepassato a tutta velocità prendendo una multa: Autovelox!, Autovelox Italia, iCoyote, WAZE. Una descrizione delle applicazioni è disponibile sul sito Giornalettismo.

martedì 22 ottobre 2013

Trise:Tasi + Tarsi (alias service tax)

Fra una battuta e l'altra, da chi dice che "tasi e tarsi" si traduca in dialetto veneto in "taci e paga" a chi crede che il vero nome della tassa non sia Tise, ma Triste, il governo italiano si appresta a rivedere il nuovo-vecchio sistema di tassazione sugli immobili.

Tralasciando le giustificazioni per la creazione di queste tasse, nel senso che potevano mettere che la Tasi serviva per rifondere le spese per qualche guerra chissàdove o per il terremoto in Irpinia, come avviene ancora tutt'oggi per le accise benzina, senza che nulla mutasse nel fatto che ogni proprietario di casa sarà costretto a pagare questa nuova tassa, in passato erano già state svolte varie considerazioni su questo sistema imponitivo: service tax.

A tutt'ora non sono chiari i particolari della tassazione, poichè questa è ancora in discussione nelle due camere (parlamento e senato), tuttava trapelano dei particolari per fare due conti, così come qui descritto.

La Tise potrà basarsi sul valore catastale oppure sui metri quadrati di superficie di un immobile e nel 2014 avrà un'aliquota dell'1 per mille per le prime case.
I Comuni potranno decidere un'aliquota aggiuntiva del 2.5 per mille da aggiungere al valore dell'1 per mille.
Dal 2016 l'aliquota massima sarà del 6 per mille (l'IMU prima casa aveva un'aliquota del 4 per mille più o meno due per mille... in media si era attestata intorno al 4.5 per mille).
Quindi come notato da altri, la Tasi non comporta nessuna modifica di imponibile rispetto la vecchia IMU (ivi compresa l'aliquota massima del 6 per mille), solo un'eliminazione delle detrazioni fiscali per le prime case che potevano scaricare 200 euro con figli a carico e 50 euro per ogni figlio con una certa età.

Resi cornuti i proprietari di prima casa, vengono mazziati i proprietari di seconde case, ivi compresi coloro che magari l'hanno semplicemente ereditata dai genitori morti, pagandovi un'enormità di tasse di successione.
Infatti i proprietari di seconde case, sfitte od in locazione si troveranno da un lato a dover pagare ancora l'IMU con moltiplicatori (160) e coefficienti fra i più elevati (aliquota media seconde case 9.3), e dall'altro vedranno affiancarsi la Tasi, imposta sui servizi con aliquote che dal 2016 saranno tali da raddoppiare nel caso non dovesse esser posto un tetto fra l'unione di IMU e Tasi sul medesimo immobile.
Ricordo infatti che per le seconde case locate l'IMU prevede moltiplicatori 160  (scuole 140, uffici 80, negozi 55) e aliquota come seconda casa (valore applicato anche a scuole, uffici, negozi).
Quindi a parità di valore catastale, un ufficio paga metà IMU di una seconda casa locata.
Inoltre solo pochi comuni hanno applicato una detrazione di 1-2 per mille per le case locate (pur non ovviando al problema che a casa in attesa di locazione, l'immobile risulta come sfitto e quindi paga senza detrazioni).
Alle aliquote seconde case che in media erano pari a 9.3 per mille si aggiungerebbe un 1 per mille di aliquota base tasi per il 2014, più eventuale 2.5 per mille scelto dal Comune e nel 2016 valori fino al 6 per mille (9+6=15 per mille).
Tuttavia alcuni dicono che proprio per ovviare a questo raddoppio di tasse (tanto poi il prossimo anno ci sarà un nuovo governo a spostare nuovamente i limiti causa crollo del gettito di tasse iva per il crollo dei consumi dovuto all'IMU) verrà imposto un tetto massimo all'aliquota congiunta di IMU e Tasi, due tasse che si calcolano nello stesso modo si sommano, e ... se le chiamassimo tutte e due IMU sembrerebbero un aumento del sistema imponitivo.
L'aliquota della Tise + aliquota dell'IMU per le seconde case non dovrà superare il tetto del 11.6 per mille, superiore al 10.6 per mille aliquota massima prevista nel 2012 per l'IMU.
Tutta la colpa delle tasse "federali" volute dal governo sarà poi nelle mani dei Comuni, tanto per allotanare il malcontento popolare dai partiti di governo, sempre più incapaci di assumersi responsabilità sullo stato dell'Italia oggi e sullo stato dell'Italia di domani.



Ingegneri civili, architetti, produttori di materiali da costruzione, manovali ed operai da cantiere possono pure emigrare.
Il governo italiano ha deciso di ammazzare definitivamente la già moribonda edilizia rendendoli disoccupati a vita.

Altri articoli:
Tasi ed IMU: cambia di nuovo la tassa sulla casa
Allarme ANCE: stangata 72% sulla prima casa
Imu contro Tasi, chi paga di più e perchè
Quanto costerà la casa nel 2014

Aggiornamento 24-10-2013
Secondo il Corriere della Sera nella nuova finanziaria (alias legge di stabilità) è prevista anche la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti seconde case. La reintroduzione dell'IRPEF avverrebbe dal 2013, benchè l'anno fiscale si sia già concluso, con il consueto pagamento posticipato.
Corriere della Sera - Giornalettismo

Si avrebbe quindi il passaggio in pochi anni da un sistema ICI + IRPEF (pre-governo PDL-Lega del 2010) ad un sistema con IMU (tassa delineata dal governo PDL+Lega per il 2014) a moltiplicatori ed aliquote rialzati (anticipo di tassazione con Monti retto da PD e PDL al 2012) talmente da essere in genere 150% più elevata del precedente sistema impositivo. Previo poi reintrodurre l'IRPEF ed aggiungerci anche la TASI (o la trise).

ICI + IRPEF --> l'IMU, 150% volte maggiore --> IMU + TASI + IRPEF (probabilmente un altro 120-150% di tassazione in più).

lunedì 14 ottobre 2013

Pista ciclabile in via Roma

Si è conclusa la realizzazione della pista ciclabile in via Roma, una priorità per la giunta PD di Checchin alleata con altri partiti.
L'idea sostenuta anche da alcune associazioni e dal Lions Club prevede un progetto grandioso: creare una rete di piste ciclabili a cavallo di via Miranese (via Roma a Spinea) che colleghi i comuni dell'entroterra con Mestre-Venezia.
A tal riguardo sono state organizzate anche delle manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica al progetto.
Tuttavia pur coinvolgendo svariati Comuni con decine di migliaia di abitanti (Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...), l'interesse dei cittadini è risultato alquanto scarso (vedi La Nuova Venezia 13 maggio 2013 pag.13 - in 300 con Bicincittà a scoprire il miranese).
Il problema di fondo di questa idea è l'interesse che i cittadini italiani delle aree interessate abbiano realmente all'opera.
Personalmente se ripenso alle mie biciclettate, quando ancora avevo tempo libero per farle, solo in rare occasioni ho percorso simili distanze: 1-2 volte a Mestre in bicicletta, 1 volta a Lido in migliaia di giorni e qualche decina d'anni di vita.
Molto più interesse l'ho avuto a percorrere il tragitto verso Mirano, per raggiungere il servizio di vendita di latte in bottiglia vicino alla piscina comunale, servizio da qualche anno arrivato anche in piazza Fermi e piazza Cortina alcuni giorni a settimana.
Prima che il la vendita di latte sciolto venisse offerto anche a Spinea passai in bicicletta per l'abitato di Crea, il sottopasso e le strade secondarie di Mirano, evitando i tragitti altamente trafficati e scegliendo i passaggi pedonali più sicuri per le aree con traffico pesante.
Solo in alcune occasioni percorsi via Roma/Miranese, usufruendo degli spazi pedonali quasi sempre vuoti, separati con aiola dal traffico a motore e larghi tanto da permettere la circolazione di biciclette e pedoni in sicurezza.

Altri punti dove casualmente ho avuto interesse a dirigermi sono stati: la strada privata di servizio a fianco del Passante di Mestre fra Crea, Mirano e Martellago; le via che fra campi a nord di via Rossignago porta verso Martellago; la riva del taglio verso Marano e Mira ed in parte il rientro a Spinea attraverso l'abitato di Borbiago, anch'esso servito da una pista mista ciclo-pedonale separata dalla strada e larga per il flusso di pedoni e biciclette. 

Quello che credo si possa dedurre percorrendo quei tragitti a fronte delle decine di migliaia di abitanti dei vari Comuni interessati, è lo scarso interesse della popolazione per tali opere (per capirsi percorrendo quei tragitti vidi un'infinitesima parte dei 28 mila abitanti di Spinea), diversamente da associazioni di ciclisti che invece esaltano tale mezzo di locomozione, come se tutti i cittadini dei Comuni lo utilizzassero.
Quindi forse si può presupporre un bilancio difforme fra lo scarso interesse del pubblico, le associazioni che votano questo o quel partito politico perchè attui i loro progetti, facendone pubblicità nelle varie manifestazioni e la politica che in Italia troppo spesso con il gioco delle alleanze soddisfa più gli amici che il benessere cittadino in generale.

Diversa la questione per i negozianti fronte alla rete ciclabile, i quali, barattando eventuali parcheggi per una pista ciclabile che coinvolge in modo scarso gli abitanti della città, potrebbero vantare un calo di clienti.

Al di là della semplice logica statistica o delle blande considerazioni economiche, si deve però notare come la legge italiana (DM 30/11/99) per la creazione delle piste ciclabili favorisca la costruzione delle stesse, puntualizzando:
Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;...
c) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
Già da questi passaggi si evince come la norma voglia favorire la mobilità ciclabile, senza dimenticare l'incidentalità, l'interesse o l'aspetto economico, ovvero tre soggetti di eguale peso posti parimenti nel medesimo punto.

Prendendo ora in considerazione il terzo aspetto, gli incidenti sviluppatisi negli ultimi anni in via Roma, si può osservare come il traffico da 30.000 veicoli transitante aumenti l'incidenza di eventi dannosi al km per anno rispetto altre strade secondarie.
Questo è anche uno dei tanti motivi per non rischiare di inviare il traffico di via Roma in ambiti residenziali (per esempio spostandolo sul retro di villa del Majno e facendolo girare intorno al quartiere Dante così come previsto dal Masterplan o molto probabilmente farlo transitare per la "tangenziale sud" e risalire verso i quartieri residenziali verso il tracciato storico di via Roma/Miranese).
La normativa sulle piste ciclabili impone di valutare il numero di incidenti al Km per individuare le zone dove intervenire.... una semplice valutazione quantitativa.

Tuttavia andando ad analizzare in modo qualitativo gli incidenti sviluppatisi, si può notare come molti incidenti gravi si siano verificati al di fuori del tratto ove oggi è stata costruita la pista ciclabile in via Roma, alcuni come semplici tamponamenti fra veicoli (per esempio quelli dovute alle frenate improvvise dopo un dosso troppo vicino al segnale di precedenza, come sulla rotatoria fra via Alfieri e via Roma), alcuni fra auto e pedoni in attraversamento di via Roma, laddove mancava la visibilità (vedi vicino l'Hotel Raffaello) ed alcuni fra auto uscenti da vie laterali e moto/ciclisti sul tratto di via Roma.
La maggior parte degli incidenti ha coinvolto pedoni in attraversamento a via Roma.
Il motivo per cui non si registrano incidenti fra biciclette che percorrevano via Roma e auto sul medesimo verso di marcia è perchè in larga parte molti ciclisti fra villa del Majno ed i Bersaglieri utilizzavano il largo spazio pedonale per transitare quasi fosse un'area ciclo-pedonale, pur essendo sconveniente per la presenza di san pietrini.
Diverso è il caso fra villa del Majno e piazza Marconi per la presenza di una strettoia fra gli edifici che non lascia i medesimi spazi per pedoni e ciclisti.
Inoltre si ha poca incidenza fra le auto uscenti dalle vie laterali (da notare il vasto flusso di pedoni, auto e ciclisti diretti nella medesima area ove vi sono USL, Poste e Municipio) e il flusso ciclabile in via Roma per l'ampia visibilità presente in loco.
Il medesimo problema della conflittualità fra auto uscenti dalle vie laterali e ciclisti lo si è visto in via Matteotti, dove la realizzazione della pista ciclabile stessa ha spinto gli automobilisti a percorrere le vie laterali Sarpi, Verga, Bruno per accedere al quartiere Fermi diversamente da quanto avveniva precedentemente in cui l'accesso era diretto lungo via Matteotti.
Inoltre dalle vie laterali Sarpi, Verga e Bruno manca la visibilità per l'immissione nel senso unico di via Matteotti, tanto che uscendo con l'auto agli autisti capita spesso di invadere la pista ciclabile per mezzo metro di cofano prima di poter vedere se sopraggiungono ciclisti.
Negli ultimi anni questo aspetto mai risolto ha creato alcuni incidenti proprio fra auto e ciclisti in via Matteotti, laddove invece la pista ciclabile doveva avere lo scopo di proteggerli nella percorrenza di via Matteotti.

Ma i ragionamenti sulla creazione della pista ciclabile in via Roma possono andar ben oltre le semplici considerazioni di incidentalità, interesse del pubblico e del fattore economico.
Da anni in modo bipartisan chi ha la maggioranza in Comune propone l'idea di pedonalizzare vaste aree di via Roma, all'incirca fra la chiesa di San Vito e Modesto e villa del Majno o i Bersaglieri.
Quindi se quell'area è destinata a diventare pedonale, per quale motivo oggi si spendono soldi per costruire una pista ciclabile ?!

Questi progetti di chiusura di via Roma, sia per il vecchio Masterplan, sia per i progetti degli studenti dello IUAV (tentarono di ragionare anche su come collegare il centro con la stazione dei treni) o sia per il concorso di idee per piazza Marconi-Fermi hanno sempre ipotizzato di base che metà dei veicoli transitanti in via Roma si spostassero sicuramente sulla Tangenziale Nord.
Mai nessuno ha fatto ipotesi o dato spiegazioni su quale percorso avrebbero seguito le altre 15 mila auto transitanti in via Roma giornalmente, considerate come traffico locale, ma di fatto in numero ben superiore a quanto spetterebbe a qualsiasi strada residenziale (piuttosto che di strada di smistamento o arteria urbana principale di scorrimento).


L'ipotesi che metà del traffico di via Roma o tutto il traffico della stessa si sposti sulla tangenziale nord  risulta ancor oggi da verificare, benchè siano passati (2013-2007) sei anni, visto l'indubbio allungamento di percorrenza per chi cinque giorni su sette si recherà a lavoro da Mirano verso Mestre percorrendo il tratto a nord piuttosto che via Roma chiusa e pedonalizzata.
Nel caso questa ipotesi utilizzata per la progettazione di ambiti urbani, per i concorsi di idee e per i piani norma dovesse risultare sbagliata e non verificata, si avrebbe un traffico passante per il Comune (ed un traffico locale di 15 mila auto?!) che tenderebbe ad utilizzare vie residenziali di sfogo, attigue a via Roma nel trato pedonalizzato (per esempio si pensi al Masterplan che dirottava via Roma sul retro di villa del Majno), aumentando quindi il transito su assi nord-sud piuttosto che l'arteria principale est-ovest (via Roma).
Analogamente per il traffico locale generato dai quartieri recentemente costruiti al Villaggio dei Fiori (tendenzialmente famiglie di 30-enni in età da lavoro), qualora si inviasse il traffico verso le tangenziali nord e sud si avrebbe lo spostamento del traffico su assi nord-sud  ed est-ovest quel tanto che basta per aggirare l'ostacolo della pedonalizzazione del centro, intersecando un'eventuale pista ciclabile che collega Mirano a Roma in più punti, piuttosto che seguirla parallelamente.


Il caso esemplare di questa pianificazione territoriale conflittuale lo si vide quando si pensò di progettare una rotatoria nell'incrocio fra via Bennati e via dell'Unità che si ricollegasse tramite un'apposita rampa direttamente con la nuova rotatoria sopra l'ex-cavalcavia (idea ancora dormiente in qualche cassetto degli uffici comunali e che periodicamente rispunta).
In quel periodo il Materplan prevedeva di far girare il traffico di via Roma dietro villa del Majno ed attorno ai sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati, con via Alfieri a doppio senso per riequilibrare la comunicazione fra i sensi unici.
In questo modo trasformando il quartiere Dante in una immensa rotatoria abitata, senza dir nulla ai soggetti interessati, le auto sarebbero arrivate all'incrocio fra via Unità e via Bennati e sarebbero finite sul tracciato storico di via Roma, sopra l'ex-cavalcavia, potendo proseguire per Mestre.
Tuttavia così facendo si sarebbe inviato il traffico d'auto di via Roma diretto verso Mestre di taglio a via dell'Unità, dove da un lato poteva giungere un percorso ciclo-pedonale proveniente da piazza Marconi, secondo l'idea di collegare con una ciclabile Mirano a Mestre passando per Spinea e dall'altro vi era il sottopassaggio per accedere alla stazione dei treni da ricollegare secondo gli studenti dello IUAV con il centro di piazza Marconi e Fermi secondo modelli di mobilità dolce.
Quindi un conflitto fra il verso di auto uscenti da via Bennati (o via Alfieri visto che soffre delle medesime sorti progettuali) e il flusso ciclo-pedonale delle associazioni pro-ciclismo lungo tutta via Roma-Miranese (via dell'Unità per ovviare all'ex-cavalcavia), ivi compresi gli studenti dello IUAV che si erano scervellati nel pensare ad un collegamento fra la stazione dei treni e il centro delle piazze Fermi-Marconi.

Tirando le somme, il problema di fondo è ben evidente: solo uno scarso numero di cittadini di Spinea è direttamente interessato ad usare i percorsi ciclabili giornalmente, poichè che sia per portare a casa sporte della spesa nel bagagliaio anzichè sul portapacchi o per recarsi a lavoro, in larga parte nessuno sta lasciando l'auto a casa per utilizzare le biciclette, creando un traffico misto che favorisce gli incidenti, laddove il traffico di auto incrocia senza visibilità i percorsi pedonali.

A fronte del fatto che si preme per la realizzazione di piste ciclabili e che in tutta probabilità rimarrà il traffico veicolare tale qual è, si dovrebbe procedere per allontanare il flusso ciclabile da quello pesante, oppure si dovrebbe evitare che il due flussi entrino in conflitto in modo disordinato.
Inoltre la pianificazione territoriale del Comune per portare avanti certi progetti rischia di stravolgere completamente il volto di Spinea con difetti che potrebbero risultare maggiormente dannosi la cui mitigazione comporterebbe successivi esborsi di spesa per risanare quanto appena costruito (vedi proteste dell'Italia dei Valori per via Matteotti).



Un altro problema che riguarda il traffico giornaliero passante per Spinea (da Mirano verso Chirignago e viceversa), specie per andare a lavoro, riguarda la volontà da parte di molti soggetti (Comuni, Regioni ed alcuni partiti politici nazionali) di creare una città metropolitana attorno a Venezia, nonchè organismi che contemplino conferenze di sindaci per svolgere compiti oggi in mano alle provincie.
A tal riguardo, qualsiasi peggioramento al traffico giornaliero passante per via Roma dovuto a cittadini dei comuni limitrofi si tramuterebbe in proteste verso i loro amministratori comunali per quanto realizzato a Spinea.

Trovarsi sindaci dei comuni limitrofi con le orecchie che fischiano per i pendolari costretti a percorrere 6 km in più di tangeiziale nord sui 15 km verso Mestre lungo via Roma per andare a lavoro 5 giorni a settimana sarebbe un pessimo biglietto da visita per qualsiasi futuro sindaco di Spinea nella conferenza di sindaci della città metropolitana.




La pista ciclabile di via Roma appena realizzata è salita all'onor della cronaca dei giornali non per questi aspetti, forse un po' troppo tecnici perchè un giornale si metta a farne informazione, bensì per:
1) un autobus ACTV che è finito contro le barriere di protezione  (questione incidenti);
2) le proteste dei commercianti (questioni economiche e soggetti interessati);
3) proteste dei motociclisti e scooteristi che non possono accedere alla ciclabile e si son visti sottrarre metri per il transito in via Roma (questione incidenti e soggetti interessati indirettamente);
4) discussioni con associazioni pro-utilizzo biciclette (soggetti interessati);

mentre nel frattempo il 1 ottobre 2013 una persona in scooter ha avuto un incidente con un'auto che si immetteva in via Roma (area al di fuori dell'intervento di creazione della pista ciclabile, ove gli scooter comunque non possono transitare).

Fra questi punti, il primo ricorda quanto avviene da anni per la pista ciclabile di via Matteotti, ove i pali di delimitazione risultano a tutt'oggi largamente piegati e storti.
In quel caso la manutenzione dei pali per porli verticali è una spesa continua del Comune che viene attuata ogni 2-3 anni.
La causa di tali piegature è forse dovuta al fatto che i pali di delimitazione della pista ciclabile subiscono urti con i parafanghi delle auto, quando queste uscendo dai parcheggi a spina di pesce fanno retromarcia verso la pista ciclabile.

Invece i danni che le barriere potrebbero provocare a motociclisti e scooteristi, veicoli sprovvisti di carrozzeria, cadendo dopo esser stati toccati da qualche auto, anche perchè è stata ridotta la larghezza delle corsie di via Roma, è un aspetto di aumento della pericolosità e dell'incidentalità che andrà valutato con il verificarsi di tali eventi (che tra l'altro già oggi accadono in altre aree di via Roma, visto il caso del 1 ottobre 2013 prima segnalato), tenendo ben presente tuttavia che quando si tratta di spendere denaro per risolvere i problemi indotti dalla creazione di piste ciclabili, l'Italia dei Valori (od almeno parte degli esponenti dell'Italia dei valori) potrebbe opporsi a spada tratta, come già visto nel 2012.

domenica 13 ottobre 2013

Rotatoria fra via Roma e via Alfieri

Qualche settimana fa è stata asfaltata la rotatoria fra via Roma e via Alfieri, uno dei tanti interventi fatti nel 2007 assieme alla creazione dei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio, Bennati.


La rotatoria è stata più volte discussa per varie questioni:

1) prevedeva dei dossi vicino ai segnali di dare precedenza per immettersi nella corsia di rotazione.
I dossi facendo "saltare" le ruote, specie ad alte velocità riducevano il peso sulle stesse e quale ovvia conseguenza allungavano lo spazio di frenata.
Proprio in tale ambito si sono verificati alcuni tamponamenti fra auto.

2) è malvista dagli abitanti del quartiere Dante, poichè dirotta camion verso via Alfieri, traffico da via Tommaseo che evita di recarsi in via dell'Unità e traffico in arrivo da Mestre, diretto verso il quartiere Fermi, specie durante il mercato, uscendo da via Verga e tagliando la strada alla pista ciclabile di via Matteotti.
Proprio in quel punto vi è stato un incidente fra un ciclista ed un'auto in uscita ed il Comune mesi fa  ha provveduto ad inserire due specchi riflettenti per rendere visibile il flusso di ciclisti sulla pista ciclabile agli automobilisti, piuttosto che risolvere il problema creato mettendo a senso unico via Matteotti, intervento che come più volte ribadito in questo blog, induce proprio a transitare per via Sarpi, Verga, Bruno.

3) era una spesa continua di manutenzione, con interventi circa ogni due anni e mezzo per rifare i blocchetti di colore rosso di cui era costituita.
Nella foto vicino all'origine dello scatto è presente il lato meno usurato, dato che quello a destra con gli autobus in frenata per la fermata sotto l'edificio ex Corò subiva maggiori attriti.
Inoltre i "blocchetti rossi" risultavano sdrucciolevoli già in condizioni climatiche normali, peggio con la pioggia, rendendo più difficile la frenata.



L'intervento non credo sia stato annunciato nei servizi di newsletter del Comune o sul sito.


Quindi rimane la rotatoria, ma almeno ora i dossi ravvicinati ai punti ove dar precedenza risultano ridotti e l'aderenza/durabilità risulta migliore per la presenza dell'asfalto come copertura.
Dato che i blocchetti rossi non dovrebbero esser stati rimossi (l'intervento è durato solo un giorno, il tempo utile forse solo ad asfaltare tutte le corsie) sarà da valutare la durabilità del tratto di strada al gelo e disgelo.
Già in passato le aree usurate erano state localmente riempite con asfalto ... asfalto che ben presto si staccò dai blocchetti usurati sottostanti andando a scoprire nuovamente i solchi delle corsie di transito.
Ora si è coperto in modo più diffuso tutto il sedime stradale, ma qualora si dovesse infiltrare dell'acqua fra i diversi blocchetti di san pietrini potrebbe sollevarsi l'asfalto per ghiaccio e fessurarsi.

sabato 5 ottobre 2013

Sito del Comune - cambiamenti

Il sito del Comune è stato modificato, aggiornandolo ad una visualizzazione più fluida ed ordinata.... tuttavia alcune modifiche apportate per ora sembrano poco intuitive.

Per esempio risulta difficile trovare online la pagina con gli orari di ricevimento degli uffici.
Dentro la sezione Amministrazione trasparente, pur facendo riferimento agli uffici si ha accesso ad una serie di documenti prodotti dal Comune, accessibili alla popolazione (per esempio PAT, PRG, PUA, ...).
Gli orari sembrano presenti nella scheda di ogni ufficio, accedendo in basso al link "Uffici e servizi" sotto la colonna "amministrazione".
Nel precedente sito invece un'unica pagina spiegava in modo chiaro gli orari di tutti gli uffici, ed era facilmente accessibile dall'home page seguendo il link "orari uffici".

Analogamente risulta modificato il flusso di notizie pubblicate, su cui si poggiava il sistema di news scorrevoli inserito in questo sito, con link di redirect agli autori della news (semplicemente un sistema per aumentare la visibilità di un servizio news offerto dal comune).
Ora le news sono ben ordinate, ma nell'home page appaiono solo quelle dell'ultim'ora, un po' poco se si pensa al vecchio sito ove scorrendo si potevano ripercorrere tutti gli argomenti dei giorni precedenti.
Nella sezione News ed eventi si distinguono gli eventi dalle notizie dalla rassegna stampa.
La rassegna stampa (riferimenti ad articoli di giornale che parlano di Spinea o abitanti) è accessibile online in modo ordinato e comprensibile e tramite email con il servizio gratuito di newsletter.
Personalmente credo sia ancora migliore l'iscrizione via newsletter / email.
Le sottosezioni Notizie ed Eventi non si capisce perchè siano separate e non riunite in un unico Notizie ed Eventi"...come se gli eventi facciano notizia (si pensi per esempio alle recensioni di vari giornali ad un evento come la "Notte gialla").
Fortunatamente entrambe sono accessibili con un Feed/RSS e quindi possono essere raggruppate utilizzando questa tecnologia.

Rispetto alla precedente gestione delle news/eventi sul vecchio sito il problema sorge con l'annuncio dei consigli comunali, prima inseriti assieme al flusso di notizie ed eventi, oggi in sezione separata sotto la categoria servizi e senza Feed /RSS.
Questo problema credo debba essere risolto.

Nella sezione notizie appare poi il link a twitter, non quello a facebook o youtube (si pensi alla confusione che si crea se il comune pubblicasse un video youtube di un evento).
I link twitter, facebook, youtube (od in futuro G+) appaiono nella home page.

Edit:
il sito del comune vecchio era sull'url www.comune.spinea.ve.it mentre quello nuovo www.spinea.gov.it

Il mistero dell'autobus nel fosso

Ad aprile 2013 sui giornali locali è apparsa una notizia curiosa: "Incidente stradale a Spinea, autobus finisce con la ruota in fosso", "Autobus senza passeggeri finisce in un fosso".

Nel link di VeneziaToDay è disponibile anche un'immagine che documenta la posizione ove sarebbe avvenuto l'incidente.
L'incidente è avvenuto oltre il cartello stradale di banchina cedevole nella corsia di immissione in via De Filippo, verso via delle Industrie, dove sono presenti alcuni centri commerciali/aziende e verso via Martiri.

La vicenda vede un autobus vuoto finire con una ruota posteriore in fosso a causa del cedimento della banchina per il peso del mezzo.
L'autobus risultava vuoto (con passeggeri a borso sarebbe stato maggiore il peso e forse peggiore l'esito dell'incidente).

Ma cosa ci faceva un autobus vuoto lì ?
Effettivamente questo sembra il vero mistero della questione, dato che è palese come strade secondarie o residenziali non siano state costruite per supportare traffico pesante.
Stava sperimentando il passaggio per una nuova via per aprire una via di corsa ACTV selettiva da Mirano verso i centro commerciali/aziende di Spinea ?
Oppure stava sperimentando la possibilità di raggiungere via Martiri e la tangenziale sud, risalendo poi verso via Matteotti e il quartiere Dante, nell'ipotesi di via Roma chiusa al traffico in qualche punto (per esempio fra i Bersaglieri, villa del Majno e la chiesa San Vito e Modesto) quale alternativa a via Buonarroti ? (il collegamento fra via Martiri, via Capitanio e via Matteotti tuttavia non è concluso)
Oppure si stava dirigendo ai parcheggi presenti nell'area per sostare in attesa di partire lungo una tratta di lavoro che solitamente cominciano dal capolinea di Mirano ?
Oppure aveva bisogno degli spazi dei parcheggi vicino ai centri commerciali per fare una semplice inversione a U, piuttosto che girare intorno a 360° in una delle 2 rotatorie ?

Non si capisce proprio cosa ci facesse lì l'autobus.

mercoledì 25 settembre 2013

Service Tax ... Serv-IVA la tax.

Come fatto notare nel quotidiano online Giornalettismo, Repubblica si avventura nella simulazione del peso della nuova vecchia tassa in sostituzione dell'IMU: la service tax.
La service tax nasce da una proposta del ministro Calderoli durante il governo PDL-Lega che stava deliberando sulla creazione dell'IMU, tassa che doveva entrare in vigore dal 2014, poi anticipata da Monti al 2012 con alcune modifiche.
L'idea della RES, una tassa che comprendesse rifiuti e servizi insieme, applicata in sostituzione della TARES, si inseriva nel discorso dell'IMU, poichè la prima definizione della tassa unica sugli immobili prevedeva un contributo nullo per le prime case.
Siccome questo avrebbe comportato notevoli diseguaglianze fra comuni turistici con prevalenza di seconde case che pagavano l'IMU e comuni dormitorio, con prevalenza di prime case che non pagavano l'IMU, una delle proposte fu per l'appunto quella di tassare tutte le case in funzione della rendita catastale, con un'aliquota fissa, giustificando la tassazione con i servizi che lo Stato offriva ai cittadini (la RES proposta da Calderoli) a cui inglobare in futuro anche la TARES.
La proposta fu scartata ed il riequilibrio della contribuzione dell'IMU fra comuni dormitorio e comuni turistici fu garantito con un apposito fondo perequativo gestito dall'Agenzia delle Entrate, ove con certi meccanismi i comuni limitrofi avrebbero mediato la tassa federalista, scorporando la percentuale (circa 50%) dovuta allo Stato.
Un fattore per il calcolo della ridistribuzione dell'IMU raccolta fra i Comuni limitrofi sarebbe stata la rendita della tassazione negli anni precedenti.

Nel primo anno di tassazione IMU, non potendo considerare la tassazione degli anni precedenti, si sarebbe fatto riferimento all'ICI 2010.
Come già discusso, l'ICI 2010 non comprendeva le aliquote ben differenziate dell'IMU fra prime e seconde case, nè i moltiplicatori aumentati del 60% da Monti, con un surplus di gettito fiscale rispetto l'ICI 2010 che si presume non sia stato accorpato dallo Stato, ma forse così non è avvenuto con le ulteriori modifiche apportate in corso d'opera.
In teoria in fondo di perequazione fra i Comuni limitrofi era utile per il semplice fatto che prime case e seconde case pagando aliquote diverse comportavano gettiti di tassazione diversi fra i comuni dormitorio (prevalenza di prime case) ed i comuni turistici (prevalenza di seconde case), anche perchè è bene notare che la tassazione IMU sulla prima casa godeva di detrazioni fiscali non indifferenti (200 euro per figli e 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni + un massimo di detrazione).

Ora l'IMU prima casa verrà probabilmente abolita, senza la restituzione promessa dal promotore della modifica di tassazione.
Questo comporta inevitabilmente il ricadere nella versione originale dello schema IMU, quello previsto e deliberato dal governo PDL-Lega nel 2010, in parte simile alla tassazione IMU 2012 (modifica dei moltiplicatori e di alcune regole nella ridistribuzione del gettito), ma con differenze apparentemente più accentuate fra i comuni dormitorio ed i comuni limitrofi.
Le differenze non sono così rilevanti perchè la tassazione prima casa godendo già di detrazioni consistenti era nulla o inferiore rispetto all'ICI per i possessori di piccoli immobili od appartamenti.
In effetti la filosofia adottata dai Comuni nel definire le aliquote, osservabile presentandosi in consiglio comunale liberamente come cittadini interessati, fu di non gravare il più possibile sulle prime case, anche nel caso di Comuni dormitorio.


In realtà scopriamo in questa tornata legislativa che l'IMU prima casa non può essere rimossa senza andare a compensare la tassazione con un'altra tassa: la service tax, tassa che nasceva per un altro scopo, già risolto nella tassazione IMU (tassa che ovviamente non è più unica per gli immobili), ovvero il fondo di perequazione fra comuni limitrofi.
Personalmente credo che il problema sia il mancato gettito IVA dal 2012 al 2013, dato il crollo dei consumi dovuto all'aumento di tassazione (sia per l'aumento precedente dell'IVA dal 20 al 21%, sia per l'aumento di tassazione sugli immobili che ha devastato il settore edile/immobiliare), unito ad un prodotto interno lordo negativo quando invece era stato previsto come positivo nella precedente finanziaria.
Ciò inesorabilmente comporta la necessità di promulgare una tassazione per ripagare i conti/debiti dello Stato italiano mascherando tutto con una detassazione per non reprimere i consumi.
Tuttavia una cosa è malgovernare con governi tecnici sostenuti dai due principali partiti italiani, costringendo il popolo italiano a continui salassi, una cosa è nascondere tutto spacciandosi per ottimi governanti, creando non poche sovrapposizioni di legge o aggravi per settori in crisi.

Riducendo la questione politica al minimo indispensabile per descrivere l'evoluzione della tassazione sugli immobili, provo quindi a descrivere cosa cambia nel passaggio da IMU a RES... opps Service Tax, pur facendo notare la nebulosità con cui fin'ora è stata presentata al pubblico, tanto da non rendere sicuri alcuni aspetti della tassazione.

Calcolo della service tax
Il calcolo si esegue esattamente come previsto dalla proposta Calderoli: un'aliquota del 2 per mille applicata a tutte le case (prime e seconde case) al valore di metri quadrati degli immobili od al valore della rendita catastale, aspetto che sarà scelto dai Comuni.

Non ci sono detrazioni.
Nel caso di immobili locati, il 20% della tassazione sarà pagata dagli inquilini.
Nel futuro la service tax verrà accorpata alla TARES (vedendo lo stato dell'Italia, sicuramente con un aumento di tassazione).

Ora, l'aliquota media dell'IMU prima casa nel 2012 è stata del 4.5 per mille, mentre la service tax è del 2 per mille.
Apparentemente tutto ciò sembra uno sgravio fiscale; in realtà la detassazione prevista per l'IMU modifica in modo difforme il beneficio del cambio di tassazione.
Ammettiamo per ipotesi di considerare un comune che ha scelto di calcolare la service tax con la rendita catastale, così come l'IMU.
Se presupponiamo una rendita catastale X abbiamo che le due tasse si equivalgono se:
X * 160 * 1.05 * 4.5 - 200 * t - 50 * nf = X * 160 * 1.05 * 2.0

con
nf = figli a carico minori di 26 anni (max 4 poichè si applica una detrazione massima di 600 euro)
t = 1 se si hanno figli, zero se si è single.

Per i single senza figli t=0 e nf=0, quindi con qualsiasi rendita catastale il cambio comporta una detassazione del 2.5 per mille rispetto la media.
Per chi ha un solo figlio l'equazione diviene
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 200 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
oppure
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 250 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
ovvero
X*160*1.05 * (4.5 - 2)/1000 = 200
X=476
Quindi, chi ha una rendita catastale inferiore a 476 per la propria prima casa pagava meno con l'IMU, mentre chi ha una rendita superiore a 476 paga meno con la service tax.
Rendite maggiori ovviamente fanno capo a case in città più grandi ove il singolo metro quadrato edificato ha valori maggiori, oppure in comuni secondari fa riferimento ad abitazioni di dimensioni maggiori.
Aumentando il numero dei figli la sproporzione aumenta rendendo più alta la rendita catastale, inglobando un maggior numero di immobili/famiglie nella situazione in cui era più conveniente l'IMU piuttosto che la service tax.
Si potrebbe dire che la service tax è l'IMU senza detrazioni + sottrazione ai Comuni della possibilità di decidere l'aliquota prime case, assegnandovi un'aliquota fissa.
In effetti se i comuni dormitorio con prevalenza di prime case e di appartamenti con rendita catastale inferiori a 476 erano costretti a variare al rialzo anche le aliquote IMU prima casa, i comuni turistici con forte rendita da seconde case anche con aliquota del 7.6 che avevano annullato od abbassato l'aliquota IMU prima casa si trovano privati di uno sgravio fiscale per i loro cittadini residenti.

In realtà la service tax non è solo una variazione  al rialzo di tassazione per le prime case, poichè ingloba un ulteriore aggravio per le seconde case, ivi comprese quelle locate.
Ora, ammettendo che in Italia vi siano 60 milioni di italiani e considerando che la media di persone per famiglia è circa 3, risulta che  20 milioni di abitazioni sono prime case, sulle 24 milioni totali.
Quindi circa 4 milioni di abitazioni si aggiungono alle case locate nel pagare l'IMU come seconde case (quindi aliquota maggiore) e nel pagare la service tax.
Questo è indiscutibilmente un aggravio di tassazione del 2 per mille ad almeno tre differenti tipologie di immobili:

Case locate:
con l'IMU le case locate, a discrezione del comune potevano giovare di una detassazione dell'aliquota seconda casa fino ad un massimo del 2 per mille.
Aggiungerci una service tax del 2 per mille corrisponde ad annullare la detassazione o, peggio incrementarla, a fronte di aliquote seconda casa doppie o triple rispetto alle aliquote prima casa.
Come già fatto notare in passato nella stima dell'IMU, ciò corrisponde ai maggiori aggravi di tassazione, dato che a differenza di uffici e negozi (che hanno avuto più risalto nella stampa giornalistica) il moltiplicatore delle case locate è di 160 e non di 55 come per i negozi o di 80 come per gli uffici.
Non stupisce che nel 2012 l'edilizia sia morta causa IMU con disoccupazione per muratori, produttori di materiali, impiantisti su nuove case, progettisti ingegneri o architetti.
Fortunatamente su intervento del PDL è stata scongiurata la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti, che avrebbe ulteriormente gravato sulle locazioni in quel lasso di tempo mai nullo che passa fra una locazione e l'altra, in un paese che vede giovani italiani e famiglie sempre più impoverite ed incapaci di pagare affitti mensili.
La reintroduzione dell'IRPEF, a fronte delle considerazioni già espresse per il passaggio da ICI + IRPEF a IMU nel 2012 sarebbe parsa come una vera e propria presa in giro a chi mette in locazione immobili, dato che l'IMU fu prevista con aliquote maggiori proprio per rendere una tassazione unica dell'immobile, che sgravava i proprietari con IRPEF e rendita elevata caricando solo la rendita dell'immobile oltre che i possibili guadagni secondo la rendita del proprietario.
Tuttavia la service tax introduce anche un'ulteriore questione subdola: parte della tassazione graverà per il 20% sull'inquilino e per l'80% sul proprietario dell'immobile, in modo costante.
Gli errori logici relativi a questa scelta sono evidenti: nel caso l'inquilino moroso non paghi l'affitto, il proprietario si troverà con un immobile di proprietà che non avrà pagato la tassazione dovuta.
Senza un'accurata legislazione sull'argomento, allo stato attuale una qualsiasi causa di rimborso graverà quindi sul proprietario, multe incluse per il ritardo nel versamento e magari con eventuale intervento di Equitalia.
Ciò è demenziale e simile ad uno degli altri misteri italiani: condomini costretti a pagare i conti di servizi (luce-acqua-gas) per coinquilini morosi, sgravati di qualsiasi pena, eccettuate eventuali cause a loro carico da parte dei coinquilini.
Un ulteriore aspetto da considerare è che nella riunione fra Service Tax e Tares, il proprietario si fa carico con percentuale maggiore di qualcosa che non gli compete: l'uso di servizi, il buon smaltimento e riciclaggio di rifiuti da parte di chi ne produce, ovvero da parte dell'inquilino.
Diverso sarebbe stato se il proprietario fosse stato considerato beneficiario dei servizi di un comune nel periodo sfitto, pagando così il 100% della tassa per i mesi non locato ed un inquilino fosse stato considerato beneficiario dei servizi nel periodo locato (con il proprietario che non gode ovviamente dei servizi di quel comune avendo dato in locazione la seconda casa).
In realtà una tale formulazione mista per cui il proprietario sarà responsabile della Service Tax + TARES anche per l'immobile locato lascia intuire che la modifica a cui in futuro potrà accedere uno Stato colmo di debiti da ripagare sarà con l'accorpamento della TARES il far pagare la tassa sui rifiuti anche alle seconde case od agli immobili sfitti, invece che farla pagare ai soli luoghi di residenza.
Ciò comporta un aumento del gettito fiscale pagato ancora dai proprietari di almeno una seconda casa.

Seconde case ereditate
Più volte viene ribadito che i proprietari di seconde case sono persone ricche.
Già in passato  ho fatto notare come questo non sia vero.
A fronte di un cambio generazionale che trasferisce immobili costruiti fra gli anni '60 e gli anni '90 dai padri ai figli, ciò che si può stimare è un flusso di cassa dovuto alla tassa sull'eredità su cui vanno a gravare le onerose tassazioni previste per seconde case e case locate.
Ciò non corrisponde necessariamente a ricchi proprietari immobiliaristi con decine di immobili, bensì anche a semplici operai o disoccupati, con magari un mutuo sulla casa comprata per non vivere con i propri genitori (i non bamboccioni riprendendo uno dei tanti insulti bipartisan dei politici ai giovani italiani).
Uno Stato che grava così pesantemente sulle seconde case, ben conscio del cambio generazionale e dei danni provocai all'edilizia/compravendita di immobili spingendo gli eredi a liberarsi dell'immobile ereditato il prima possibile per sgravarsi dalle spese con conseguente crollo del valore degli immobili è forse una nazione che non sta facendo bene i propri conti.
Attualmente il crollo del valore degli immobili si attesta intorno al 20% grazie all'IMU 2012.
Analogamente il crollo delle compravendite implica il crollo dell'IVA correlata, ivi compresa quella data dalle false partite iva che senza variazioni con la riforma Fornero, venivano sfruttate da molte agenzie immobiliari a percentuali minime su lavoro eseguito.

Seconde case in ambito turistico
Nella maggior parte dei comuni turistici l'aliquota media dell'IMU, proprio grazie all'alto numero di seconde case, si è attestata al 7.6 per mille, senza nessun rialzo della tassazione.
A differenza nei comuni dormitorio, con prevalenza di seconde case il rialzo della tassazione dell'aliquota per seconde case è variato da un 8.5 ad un 10.5 (si può presupporre con ottima approssimazione che le seconde case in comuni dormitorio siano in larga parte o case ereditate o case locate, con quanto sopra detto).
Aggiungere un 2 per mille di service tax nei comuni turistici basando il calcolo sulla rendita catastali, non significa altro che caricare per imposizione dello Stato di un 2 per mille la tassazione IMU, portando le aliquote ai valori medi ottenuti nei comuni dormitorio per le seconde case nel 2012.
Quindi laddove c'erano le condizioni per non aggravare l'IMU sulle seconde case, che comunque avrebbe contribuito al sostentamento dei comuni limitrofi tramite il fondo di perequazione, .lo Stato impone un aggravio fisso, che era in realtà una delle proposte sostitutive a quello che poi è divenuto il fondo perequativo fra comuni limitrofi, e si badi bene, service tax che non rientra nel fondo perequativo fra comuni (tassa che premia i comuni con maggiore edificazione piuttosto che quelli con più verde).
Vorrei dare un giudizio a quanto detto nell'ultima frase, ma mi mancano le parole.


Un ulteriore aspetto da considerare è che i cittadini nel pagare una tassa che copra i servizi, in realtà ripagano quanto hanno già acquistato!
Gli oneri primari e secondari che ogni impresa costruttrice di immobili paga al Comune per garantire i servizi all'immobile infatti vengono pagati dal cittadino al momento dell'acquisto della loro prima o seconda casa, dato che le imprese devono rientrare dei costi con un guadagno.
Con la RES, il cui unico scopo era creare un'equità di gettito dell'IMU o la service tax il cui scopo sembra essere l'aumento della tassazione patrimoniale a fronte del crollo di consumi e del gettito IVA, si può pensare ad uno Stato che fa pagare svariate tasse (accise, oneri, balzelli sul lavoro) per non garantire niente, perchè i servizi essenziali quali smaltimento rifiuti, luce, strade, e tutti gli altri elementi inseriti nella service tax vengono pagati all'atto dell'acquisto dell'immobile tramite gli oneri primari e secondari, ma anche come "locazione" nei decenni.
Un po' come se un Italiano andasse a prendere un'auto dalla FIAT, pagandone il prezzo pieno, e poi negli anni fosse costretto a versare un abbonamento di 2000 euro alla FIAT per l'uso dell'auto che ne fa nel paese al fine di garantirsi l'esistenza di concessionarie FIAT aperte in tutto il paese.


In conclusione, non vi è una conclusione.
Già con l'IMU vi sono state variazioni ogni mese, ivi comprese le aliquote IMU decise dai comuni con termini protratti e valori modificati.
Analogamente la service tax, alias IMU senza detrazioni subirà ulteriori modifiche con l'accorpamento della TARES, e costringerà i cittadini italiani a restare costantemente aggiornati per non incorrere in errori nel pagamento, cosa che comporta in genere multe ed ulteriore extragettito per lo Stato.




Aggiornamento 22-10-2013
La service tax ora viene chiamata Tasi e rientra in una tassazione sugli immobili detta Trise che comprende per l'appunto tasi e tarsi, quest'ultima a sostituire la tares.





venerdì 19 luglio 2013

Messa in sicurezza di via Capitanio

Per le notizie trapelate dai giornali, la soluzione adottata manterrà via Capitanio a doppio senso (non è chiaro se tutta o solo la parte a sud con minor numero di frontisti/case), provvedendo alla costruzione di percorsi protetti per pedoni e ciclisti.
Si pensa quindi di ridurre in questo modo il traffico transitante verso lo snodo nevralgico di Spinea, la rotatoria Bersaglieri, capace di direzionare in qualsiasi area di Spinea (Buonarroti, Fermi, verso Santa Bertilla, Rossignago, o Mestre), traffico che difficilmente sparirà e si riverserà da qualche altra parte, così come previsto nel recente studio del traffico di Spinea del Dottor Pasetto.
Oppure la previsione di riduzione del traffico in via Capitanio verrà mancata con un intervento che privilegia il senso unico nord-sud per via Matteotti, piuttosto che le ben più critiche strade circostanti tenute a doppio senso, fra cui anche via Capitanio.
La terza alternativa sostiene i sensi unici in ogni luogo (via Bennati, via Alfieri, via Matteotti, via Capitanio, via Martiri) costringendo così a percorrere i "corridoi nord-sud urbani" per andare e venire da casa, ricollegati da assi trasversali quali via Roma (ulteriormente aggravata la circolazione), la camionabile, via Sarpi/Verga/Bruno, la tangenziale sud (fra via Martiri e via Capitanio od anche via Matteotti se ampliata), ecc....
Inoltre è difficile pensare che i commercianti del centro sostengano una soluzione con tutti sensi unici, se si considerano le proteste sollevate sin dal 2007 dai negozi costretti al senso unico di via Matteotti.

Il sindaco Checchin presuppone ancora ben altri scenari:

«Una scelta sempre più a carattere urbano», dice il sindaco Silvano Checchin, «che non pregiudica in prospettiva altri e diversi scenari viabilistici».
Frase che sembra richiamare per l'ennesima volta la cosiddetta Tangenziale Sud, strada che dovrebbe accollarsi parte del traffico che oggi transita su via Roma, sicuramente quello locale, specie dei residenti del Villaggio dei Fiori diretti a lavoro a Mestre, in tutta probabilità anche parte del traffico intercomunale proveniente da Mirano, troppo distante dalla tangenziale nord per soddisfare i propositi di percorrenza esterna delle ultime due giunte comunali (Tessari-Checchin).
Una buona percentuale delle 30.000 autoche passano ogni giorno per via Roma in altro loco significherebbe sicuramente un centro più bello per i proprietari di immobili del centro, ed una "periferia" più caotica per i proprietari di immobili dei quartieri coinvolti.

Non stupisce quindi che ci sia qualche progettista che sia arrivato a pensare di far sparire il traffico di via Roma sotto la stessa, quale alternativa all'onee di dover avvantaggiare alcuni e svantaggiare tutti gli altri, dal 2007 spesso mai riconosciuti come soggetti interessati come previsto dalla legge urbanistica regionale.

giovedì 18 luglio 2013

+20% in raccolta differenziata

Il Comune ricorda i dati sulla raccolta differenziata che vedono un aumento del 20% in due anni, passando probabilmente da un 47% all'attuale 67%, valore utile per rientrare nell'elenco dei comuni ricicloni (minimo 65% per rispettare le direttive europee), concorso di legambiente a cui ci iscriviamo ogni anno.
I possibili miglioramenti sono il passaggio all'onorificenza di "Comune Rifiuti free" data da Legambiente ai Comuni che riciclano oltre l'80-90% dei loro rifiuti e la conquista delle prime posizioni della classifica dei Comuni Ricicloni, che non contempla solo le percentuali di materiale riciclato, ma anche la produzione pro capite di spazzatura ed altri elementi nella definizione di un indice generale di buon comportamento.
Il chiarimento credo sia dovuto alla cattiva informazione passata su alcuni giornali che segnalavano in alcuni casi una percentuale di riciclaggio del 77% (probabile errore di trascrizione), aumentata del 20% dal 55% (facebook/spinea) ed in altri casi la partecipazione del Comune all'acquisizione del premio a Roma, frase che faceva presumere che il Comune si fosse piazzato fra le migliori posizioni della classifica anzichè fra le ultime (citazione news: www.spineanews.com "una notizia da verificare")


Edit:
Il 3 marzo 2013 il giornale La Vita del Popolo segnalava in un articolo:

il miranese si scopre “riciclone” E all’improvviso il Miranese si scoprì riciclone. I dati 2012 sulla raccolta differenziata, resi noti da Veritas, fotografano un vero e proprio exploit nella maggior parte dei comuni del territorio, con aumenti fin oltre il 20% rispetto ad appena due anni fa. In tre casi è stato sfondato il tetto del 70%: a Martellago (75%, era il 55,6% nel 2010), Spinea (70,2 contro 50,8) e Santa Maria di Sala (70, ben 24 % in più rispetto al 2010). Più indietro ma comunque con buoni miglioramenti Scorzè (62 contro 54,5) e Mirano (59,5 contro 47)
Purtroppo ignote ancora le fonti dei dati.




Secondo edit dalle news del sito del Comune:
L’Assessora Busatta ha ritirato ieri a Roma il prestigioso riconoscimento di Legambiente, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, “Comuni Ricicloni 2013” per aver raggiunto quasi il 68% nel 2012. Ad oggi i valori stanno migliorando di mese in mese, avendo raggiunto il 77% di rifiuto differenziato. Sicuramente molto c’è ancora da fare per migliorare ulteriormente i risultati, ma la strada intrapresa sembra essere di buon auspicio. Grazie alle cittadine e ai cittadini che ogni giorno collaborano per realizzare un ambiente più sano.
Quindi sembra che l'arcano sulla forte differenza di cifre (67-77%) sia stato svelato: la premiazione per l'edizione 2013 avviene per aver raggiunto il 68% nel 2012.
Quindi uno può pensare che dalla premiazione in luglio 2012 alla premiazione del luglio 2013, i dati siano stati raccolti nel 2012.

Tuttavia è pur da notare che nelle FAQ, il sito spiega che l'iscrizione per l'edizione 2013 del concorso non avviene a metà 2012, bensì nel 2013, da marzo fino in genere a maggio.
4. Quando si apre e quando si chiude l'edizione annuale di Comuni Ricicloni? Comuni Ricicloni si apre con la pubblicazione del bando di concorso nel mese di marzo, nel quale viene indicata la scadenza per l'invio dei dati (di solito intorno al 10 maggio, ma la data varia di anno in anno) e si conclude con la cerimonia di premiazione a Roma nella prima metà di luglio.

Quindi mentre sui giornali a marzo già si vantava il 70% del rifiuto riciclato (77% a luglio secondo recenti comunicati del Comune, +7%), a marzo/maggio il concorso valutava una prestazione del 67%.

Mistero !!!
Ammetto che troverei più sensata l'idea su un qualche errore di trascrizione/comunicazione, ciononostante esiste una terza ipotesi dovuta ad un'altra faq un po' sibillina:
6. Quindi se non si raggiungono alte percentuali di raccolta differenziata non si può partecipare a Comuni Ricicloni?
No, è importante che tutti i comuni inviino i dati, sia perchè questo ci permette di mappare la situazione della raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale sia perchè Comuni Ricicloni prevede alcuni premi o menzioni speciali anche per quelle realtà che hanno da poco intrapreso dei percorsi virtuosi di raccolta differenziata.
La faq fa presumere che siano i Comuni stessi a fornire i dati sul riciclaggio dei rifiuti, piuttosto che essere la giuria del concorso a procurarsi in autonomia i dati verificando che effettivamente si abbia tale  raccolta differenziata.
Questo ipotesi suggerita dalla faq rende ancora più curiosa la discrepanza di valori fra articolo, comunicati del Comune e risultati del concorso.


Ma comunque trend positivo, da cui si può sperare che nel 2014 (con i dati del 2013) comunicati dal Comune che intanto dà ai giornali altre cifre, si possa scalare la classfica e vincere il ben più ambito premio di "Comune a rifiuti free" per chi supera l'80% di rifiuti riciclati.
Basta molto poco, solo un 3% di scarto dalle cifre pubblicate sui comunicati del Comune.


Terzo e spero ultimo edit a questo post sul tema delle cifre un po' altalenanti riguardo la raccolta differenziata fornite in diverse occasioni:

La Piazza - Pronte le videocamere
...
E' l’occasione per Busatta per tracciare un primo bilancio, a un anno dalla fine del mandato, su quanto fatto a Spinea nell’ambito ecologico. «La raccolta differenziata – spiega la vicesindaco – ha raggiunto nei primi quattro mesi del 2013 quasi il 77%, è il frutto di un’ampia sinergia...
I primi quattro mesi ricadono nel periodo per l'iscrizione al concorso "Comuni ricicloni" del 2013.

Il piano degli Interventi serve per migliorare la città...titolo forse un po' fuorviante...

Il piano degli interventi è uno dei "nuovi" strumenti previsti nella legge urbanistica regionale del Veneto.
Il Comune segnala sul suo servizio di news che il piano serve per migliorare la città.

Tuttavia aprendo il PDF indicato nella pagina del sito del Comune sembra essere un altro il senso dell'intervento, tradotto dal burocratese.
Il Comune con una recente seduta ha deciso delle variazioni ad alcuni elementi essenziali per la pianificazione urbanistica: variazioni al piano di recupero di via Volturno, variazioni nelle norme tecniche attuative e nel regolamento edilizio, ecc...

Fra queste variazioni si ha la riperimetrazione del Piano Norma 12, ampiamente discusso con i quartieri interessati del Graspo de Uva in una serie di date elencate nel PDF.
Quindi dopo aver fatto notare che gli elaborati sono disponibili sul sito del comune, così come le sedute della seconda commissione (peccato non siano stati aggiunti i collegamento all'articolo di news, oltre al link del PDF, così magari chiunque poteva trovarli facilmente), gli elaborati sono pubblici e consultabili accedendo allo Sportello comune per un limite di 30 giorni.
La notizia del deposito verrà data sull'albo pretorio e su due quotidiani, così come previsto dalla legge urbanistica regione veneto.
Entro questi 30 giorni (credo a cavallo dei mesi vacanzieri di luglio ed agosto) chiunque potrà formulare le proprie osservazioni.


venerdì 12 luglio 2013

Via Crea se ne occupa l'ANAS

Messa in sicurezza di via Crea.
Il Comune dopo alcune sperimentazioni non apprezzate dai frontisti passa la palla all'Anas che eseguirà alcuni interventi di mitigazione in modo gratuito per l'amministrazione locale, computandoli come inerventi dovuti agli effetti del Passante sulla rete viabilistica locale.

Non si hanno dettagli su quali provvedimenti siano stati adottati.

mercoledì 10 luglio 2013

Spinea fra i comuni ricicloni - risultati poco esaltanti

Il comune di Spinea, dopo aver fatto richiesta per partecipare al gruppo dei "comuni ricicloni" è stato inserito da legambiente nella classifica dei comuni in regola con le direttive europee che impongono un riciclaggio dei rifiuti superiore al 65% (criterio per essere considerato un comune riciclone).
Quest'anno ben 330 comuni si son aggiudicati il premio "Rifiuti free", avendo ridotto i rifiuti da smaltire dell''80/90% dei rifiuti o ridotto a soli 75 kg pro capite / anno la quantità di rifiuti indifferenziati.

Secondo l'indice di buona gestione per i comuni sopra 10.000 abitanti e per l'area nord si ha invece un risultato molto basso rispetto ai concorrenti: 156-esimi su 172 classificati.

Pur avendo un alta %RD pari al 67% e di PC RU pari a 1.20, il basso indice di buona gestione pari al 45,41 può essere dovuto ad altre cause, come segnalato nello stesso dossier:

La normativa comunitaria e nazionale indicano come la gestione dei rifiuti urbani in un determinato ambito territoriale debba essere valutata non solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma considerando anche altri fattori tra i quali la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio.
Ad esempio nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata ma elevata produzione pro capite totale di rifiuti, scarsa raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e assenza di una piattaforma ecologica, non si può trascurare come gli ultimi tre fattori siano altamente sfavorevoli.
A partire dall’edizione di Comuni Ricicloni 2004 è stato quindi introdotto l’indice di buona gestione, che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio.
L’indice di buona gestione, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire dai valori di 24 parametri scelti dalla giuria del concorso ed elencati in tabella 1 unitamente ai principi cui si riferiscono. 
 
Più che un successo come segnalato in vari articoli (nuovavenezia.gelocal.it, spineanews.com,  facebook.com), forse è un inizio...

lunedì 8 luglio 2013

Sviluppo sostenibile ed ostinazione sulla difesa degli errori del passato

Il rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future) è un documento rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED) in cui, per la prima volta, viene introdotto il concetto di sviluppo sostenibile.
La sua definizione era la seguente:
"lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri" (WCED,1987) 
In tale definizione, come si può vedere, non si parla propriamente dell'ambiente in quanto tale, quanto più ci si riferisce al benessere delle persone, e quindi anche la qualità ambientale; mette in luce quindi un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d'oggi nei confronti delle generazioni future, toccando quindi almeno due aspetti dell'ecosostenibilità: ovvero il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del nostro pianeta.

Un tempo in effetti il concetto di sostenibilità territoriale era riferito unicamente alla sola sfera ecologica,trascurando altri fattori che competono ad un'entità territoriale.
Oggi la sostenibilità territoriale si basa sul concetto delle "tre sfere", le cui intersezioni ed interrelazioni danno vita al territorio vissuto dalle generazioni odierne e future.
Parallelamente si sono sviluppati i concetti di sostenibilità forte e sostenibilità debole che portano a soluzioni diverse nell'affrontare i problemi di sostenibilità in relazione allo sviluppo economico del territorio.
Le tre sfere di influenza per un territorio sostenibile contemplano non solo l'ambito naturale ed ecologico, ma anche la società e l'economia del territorio.
Nel caso rappresentato in figura si prende in considerazione il caso utopico delle sfere di influenza separate e parimente sviluppate nel medesimo ambito territoriale.
Invece generalmente queste si presentano con forti relazioni fra le stesse o sovrapposizioni, ove si cerca di sviluppare più una sfera di influenza a discapito di un'altra o delle altre, ricercando un nuovo equilibrio.
Le regole per descrivere le relazioni fra le diverse sfere derivano da due principali aspetti:
1) le leggi che regolano il comportamento delle singole sfere (leggi relative alla società, alla creazione di posti di lavoro, alla competizione economica, leggi urbanistiche che magari non limitano ad un minimo la superficie a verde convertibile in edificabile in un territorio altamente edificato, ecc...);
2) l'indole delle persone (teoricamente ben rappresentata da diversi gruppi politici in un sistema democratico).

Tendenzialmente nelle relazioni fra le diverse sfere si ha la formazioni di contrapposizioni fra estremi opposti: ad esempio le contrapposizioni tipiche relative alla possibile sofferenza dell'economia in caso di vittoria degli ambientalisti puri rispetto l'estremo opposto definito dalla completa distruzione dell'ambiente in caso di completa deregolamentazione agli affari.

Inoltre in un'ottica estremamente variabile per diversi fattori si ha la tendenza a porre evidenza solo sui benefici a breve termine, omettendo gli impatti a lungo termine (agli estremi opposti sia la povertà e la criminalità diffusa dalla mancanza di lavoro per 25 mila persone, come certificato dal CPI all'estremo opposto il consumo totale del territorio paesaggistico ambientale a discapito delle generazioni future).


Attualmente, lo strumento per intervenire sulla sostenibilità territoriale è definito dal PAT, piano di assetto territoriale, il quale tuttavia deve sottostare ai piani di assetto territoriale della regione de ella provincia, il tutto con una legge urbanistica che dall'alto dell'ente regionale, regola molti dei parametri, quali per esempio l'entità di SAO (superficie agricola omogenea) che può essere convertita in edificabile ad ogni emanazione del PAT. 
Infine spesso manca una lettura efficace dei cambiamenti avvenuti con precedenti interventi di modifica che attestino il soddisfacimento od il fallimento dei risultati preposti.
Un tale aspetto che può essere denotato sia in modifiche urbanistiche che in rilancio dell'economia con la creazione di nuove superfici commerciali, manca per esempio della verifica dell'effettivo arrivo di nuovi soggetti imprenditoriali (si pensi per esempio agli esercizi commerciali di piazza Santa Bertilla, semplicemente trasferitisi dal vecchio negozio a Spinea vicino al Municipio al nuovo, od ai negozi alla base dei condomini edificati dietro la chiesa San Vito e Modesto vuoti da anni).


Dunque, la sostenibilità territoriale deve assicurare che lo sviluppo economico e sociale di un territorio abbia continuità senza distruggere l'ambiente naturale da cui dipende.


Consumare ettari di terreno per creare un "pattinodromo cattedrale nel deserto" è sicuramente la prospettiva peggiore da non raggiungere grazie alla collaborazione di tutti.


Articoli esterni:
Cemento alla stazione, bagarre fuori dal consiglio comunale
Riqualificazione urbana, proroga di accordo di pianificazione area SFMR

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013