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sabato 4 ottobre 2014

Pini marittimi di Piazza Marconi e piazza lunga un chilometro

Passate le elezioni, la nuova vecchia giunta Checchin in continuità con la giunta Tessari si occupa del piano di ristrutturazione del centro di Spinea... il cui fine palesato è sempre quello di chiudere via Roma/Miranese (progetto Masterplan prima, e Piazza Lunga un Chilometro oggi).
Per ora il comune ha approvato e deciso di attuare una ristrutturazione della piazza Marconi, per farla diventare centro di attività culturali da svolgere sopra quello che oggi risulta essere uno dei parcheggi liberi più capienti della città, utilissimo per il vicino mercato di piazza Fermi (quando piazza Fermi viene utilizzata come parcheggio, le auto di centinaia di clienti usufruiscono di piazza Marconi per accedervi) e per le funzioni della vicina chiesa di San Vito e Modesto.
I progetti di chiusura di via Roma, Masterplan prima e Piazza Lunga un Chilometro prevedono un vasto aumento della cubatura (realizzazione di edifici alti anche fino a 30 metri) sull'area di piazza Marconi, costruzioni che andrebbero a ripagare il rifacimento della piazza Fermi intorno alla villa del Majno di proprietà di privati e le opere complementari utili per chiudere la viabilità di via Roma, dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto o da villa del Majno fino alla chiesa.
In entrambi i casi si parla di progetti per il valore di decine di milioni di euro che tuttavia stravolgerebbero non solo la distribuzione del traffico locale e intercomunale spostandolo verso quartieri periferici (quartiere Dante, via Alfieri, via Capitanio, via Buonarroti), ma anche l'economia locale passando da un'area liberamente accessibile a chiunque ad un'area pedonalizzata (esempi di tali interventi sono visibili a Mestre, Noale, Mirano, ...).
Questi lavori non coinvolgono i lotti residenziali disabitati a fianco di piazza Marconi e via Matteotti a cui invece giova una ristrutturazione della piazza.

Come già visto con le foto storiche, piazza Marconi  che un tempo ospitava la vecchia scuola abbattuta decenni fa, dove oggi c'è il prato ed i pini marittimi, è passata negli anni da un luogo di formazione ad una distesa piatta di cemento con funzione di parcheggio, con il campanile invaso da un'immensa pianta di edera, ed in seguito su progetto di un geometra di Spinea ad un luogo più vario che poneva l'attenzione sul vicino edificio storico dell'asilo, inserendo del verde nel centro di Spinea.
L'evoluzione della piazza fino al progetto con i pini marittimi, costato pochi milioni di lire (qualche migliaio di euro) dell'epoca, ricorda molto l'evoluzione avvenuta per un'altra piazza, quella di Santa Bertilla, che recentemente ha visto l'abbattimento della scuola Pascoli, ormai in disuso e la rimozione di un'ampia area verde, sostituita con una nuova viabilità ed una nuova piazza in stile moderno.

Ora, il nuovo progetto della giunta Checchin non sembra essere così noto e compartecipato dai cittadini come spesso si palesa nei discorsi politici.
Non è chiaro se il lavoro che si intende attuare su piazza Marconi sia un progetto temporaneo, definitivo, in preparazione al piano di aumento della cubatura previsto dai progetti della Piazza Lunga un Chilometro o del Masterplan, oppure una semplice ristrutturazione di piazza Marconi mantenendone funzioni ed aspetto.
L'idea di edificare un polo culturale e per incontri su piazza Marconi non è nuova, dato che già quarant'anni fa partiti politici intendevano procedere su questa strada piuttosto che mantenere le funzioni di piazza e parcheggio dell'area.
Tuttavia il piano venne bocciato e per decenni l'area rimase invariata, con funzioni prima di mercato del pesce e parcheggio e negli ultimi 10 anni di stazione delle corriere e parcheggio, evitando così opere più complesse, ma anche economicamente più costose se per esempio si considera il buco di risorse creato dal teatro di Mirano, che ha drenato soldi al bilancio del vicino comune.

Attualmente il progetto di rifacimento della piazza dovrebbe comportare lo spostamento della fermata degli autobus dalla piazza, con accesso da via Matteotti allo spiazzo prospiciente via Roma.
Parallelamente si sta procedendo a rendere molti parcheggi del centro cittadino da normali a disco orario (il precedente piano mirava a trasformarli in parcheggi a pagamento).
Oltre a questo verranno divelte anche le aiole che delimitavano i parcheggi della piazza e sostituiti i pini marittimi con essenze (piante di basso fusto?!) naturali.
Subito sono sorte delle associazioni spontanee di cittadini che si oppongono all'idea di tagliare i pini marittimi, vecchi di 40 anni: non tagliate quei pini, a Spinea scatta la protesta; i 13 pini marittimi vanno salvaguardati e non abbattuti.
Insomma sembra non esserci più quell'intento dell'amministrazione comiunale che aveva portato il comune a piantare un albero per ogni nuovo nato.

Si può notare che in quasi tutti i progetti presentati nel concorso di idee di Piazza Marconi-Fermi, prevedono una pesante cementificazione dell'area, di supporto con la cubatura realizzata nel project financing alle spese utili per ristrutturare piazza Fermi (in altre parole sopra piazza Marconi si cementificherebbe, con stili poco attinenti alle ville venete per creare il surplus di denaro utile per spingere finanziatori privati a cedere gratuitamente dei lavori di ristrutturazione di parti pubbliche in piazza Fermi), tuttavia tali progetti erano fortemente contrari alle regole imposte dal PALAV, il piano provinciale di salvaguardia della laguna veneta
In effetti il PALAV inserisce via Miranese, assieme al Terraglio ed alla Riviera del Brenta fra i percorsi storico-monumentali, ovvero percorsi storicamente utilizzate da migliaia di generazioni per muoversi fra i centri abitati.
E' bene notare che questo non significa minimamente che la Riviera del Brenta od il Terraglio o peggio via Miranese / Roma debba essere chiusa al traffico e trasformata in piazza, proprio come poli industriali vengono restaurati in modo conservativo, mantenendovi all'interno attività varie (l'esempio più concreto è proprio villa del Majno).
Ciononostante il PALAV prevede fra le prescrizioni ed i vincoli per le vie storico-monumentali (qualsiasi area che sia Piazza Marconi o l'area di Santa Bertilla):
Prescrizioni e vincoli
Non è consentita la realizzazione di nuovi accessi, se non finalizzata alla riorganizzazione di quelli esistenti.
Nelle aree classificate agricole dai vigenti strumenti urbanistici non è consentita, entro una fascia di m. 100 ai lati del Terraglio, del Naviglio del Brenta e della Miranese, la realizzazione di nuovi edifici o manufatti;
sono consentiti l'ampliamento degli edifici esistenti ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 1985, n.24 e l'adeguamento delle reti tecnologiche esistenti.
Finché i Comuni non si adeguano a quanto disposto dal secondo comma del presente articolo, anche per stralci relativi ad ambiti territoriali significativi al fine della tutela del profilo paesaggistico, per le restanti aree previste dagli strumenti urbanistici, ad esclusione delle zone territoriali omogenee A e B, sono consentiti, entro la stessa fascia di cui al comma precedente, esclusivamente interventi di manutenzione ordinari a e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché interventi finalizzati all'adeguamento igienico-sanitario e delle reti tecnologiche esistenti.
Non è consentita l'installazione di insegne e cartelloni pubblicitari, con esclusione delle insegne e cartelli indicatori di pubblici servizi o attrezzature pubbliche e private di assistenza stradale, attrezzature ricettive ed esercizi pubblici esistenti nelle immediate adiacenze, nel rispetto di quanto stabilito in materia nelle direttive del presente articolo.
In fregio ai percorsi di cui al presente articolo va previsto, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia, il reimpianto degli elementi arborei a vario titolo abbattuti, anche mediante convenzione con le proprietà interessate.

Questi divieti prevedono delle restrizioni ben chiare sulla gestione del patrimonio edilizio esistente ed arboreo o sulla nuova edificazione a ridosso di via Roma / Miranese, ivi compreso il reimpianto degli elementi arborei tagliati per qualsivoglia ragione.
Qualche dubbio può sorgere sul rispetto delle disposizioni con l'intervento di installazione della casetta dell'acqua, avvenuto in via Matteotti, vicino l'incrocio con via Roma, dato che l'intervento non rientra nel caso igienico-sanitario, bensì idrico, ed l'impianto di erogazione di acqua pubblica a pagamento è equiparato ad un distributore di bevande ed affini.
Tuttavia divieti non valgono per le zone territoriali omogenee A e B e valgono fintanto che il Comune non si adeguano a quanto disposto dal secondo comma del presente articolo, anche per stralci relativi ad ambiti territoriali significativi al fine della tutela del profilo paesaggistico, per le restanti aree previste dagli strumenti urbanistici.
Il secondo comma viene evidenziato in grassetto qui di seguito:
I Comuni, in sede di adeguamento degli strumenti urbanistici al presente piano di area, delimitano una congrua fascia di territorio posta in fregio ai percorsi stessi su cui intervenire nel rispetto delle seguenti direttive:
- individuare e valorizzare tutti gli elementi edilizi ed urbanistici di valore storico, monumentale e ambientale direttamente o indirettamente connessi al percorso o caratterizzanti il quadro paesaggistico;
- individuare e salvaguardare i complessi di ville, i parchi, i sistemi di alberature in fregio o comunque connesse ai percorsi, gli elementi morfologici significativi (quali fossati, tratturi, ecc.), nonché gli ambiti di interesse storico-ambientale;
- individuare e valorizzare i manufatti e le "attrezzature di transito" e, nel caso della Riviera del Brenta, i manufatti e le opere idrauliche, le attrezzature per la navigazione, gli approdi nonché i documenti della civiltà industriale legati all'uso dell'acqua;
- predisporre adeguate soluzioni per rimuovere le situazioni di degrado paesaggistico e ambientale, con particolare riguardo alle aree abbandonate o mal utilizzate, agli edifici od alle destinazioni d'uso incongrue, alle situazioni di congestione funzionale;
- prevedere la sistemazione organica degli accessi esistenti;
- definire le tipologie, le caratteristiche e materiali delle insegne e dei cartelli indicatori consentiti, ai fini di un loro corretto inserimento ambientale.
Inoltre i Comuni interessati ad uno stesso percorso, attraverso appositi accordi di programma, prevedono la riqualificazione paesaggistica del percorso medesimo, mediante la predisposizione di criteri unitari finalizzati a coordinare gli interventi, e l'individuazione di soluzioni adeguate, per consentire una maggiore fruibilità collettiva del complesso monumentale ed ambientale.

Si evince in primo luogo che non vi sia scritto da nessuna parte come la fruibilità collettiva del complesso monumentale ed ambientale sia valorizzata dalla sua trasformazione in Piazza, pur imponendo l'articolo del PALAV ka tutela e la salvaguardia dei complessi di ville, dei parchi (l'area verde di piazza Marconi è registrata nel PRG come area attrezzata a parco gioco e sport) e sistemi di alberature in fregio.
Il quadro storico paesaggistico protetto dal PALAV è quello evidenziato dalle foto storiche disponibili nell'archivio comunale e quelle poche qui inserite, pubbliche in internet, qualcosa di ben diverso dai progetti presentati alla mostra della Piazza Lunga un Chilometro (o col Masterplan) col project financing, che per un'area a ridosso di villa del Majno prevedono stili e canoni lontani dall'architettura veneta per l'area egualmente protetta di Piazza Marconi.

Forse per questi motivi a settembre la fiera del paese oltre alle solite giostre ubicate in piazza Fermi ha visto la pro-logo cittadina organizzare un capannone proprio su piazza Marconi, per incentivare un festival storico del vintage, con gli anni '50 a tema.
(foto a lato di Fabio da Villa)


Ora, essendo evidente che la fruibilità di quanto avviene in piazza Fermi o alla chiesa San Vito e Modesto avviene grazie all'uso di Piazza Marconi quale parcheggio, o che il parcheggio di piazza Marconi abbia la funzione di parcheggio scambiatore fra auto e autobus, proprio come il parcheggio della stazione dei treni di Spinea ha medesime funzioni, e tenendo ben presenti tutti i problemi che creerebbe la chiusura di via Roma/Miranese alla viabilità locale dei quartieri limitrofi ed intercomunale ed alle attività commerciali al di fuori dei periodi di fiera, risulta difficile pensare con i vincoli del PALAV prescritti un progetto di project financing pubblico-privato con realizzazione di molti nuovi edifici nelle aree in questione.
Non sembra credibile nemmeno l'uso inverso fra Piazza Marconi e Fermi durante i periodi di fiera, ovvero piazza Fermi utilizzato come parcheggio scambiatore o di accesso alle funzioni della fiera, o simili ubicate in piazza Marconi, poichè la realizzazione del senso unico di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati ha appesantito la circolazione nel quartiere Dante e sulla vicina via Capitanio, proprio per l'accesso al centro cittadino (antecedentemente si passava facilmente dai quartieri nord e sud per le vie che tagliano direttamente via Roma, senza impegnare il tratto di via monumentale-storica).
E' pur vero che le provincie stanno ormai scomparendo, ed il PALAV è un'opera collegata al PTCP, piano territoriale di coordinamento provinciale, con valore superiore ai PUT (piani urbani del traffico) e PAT (piani di assetto territoriali) comunali.
Tuttavia nella nuova formula le funzioni delle provincie (ivi compresa la modifica del PALAV) per l'ambito di Venezia passeranno al consiglio costituito da alcuni membri scelti dei vari comuni aderenti all'ambito omogeneo o città metropolitana: per ogni comune il sindaco, alcuni consiglieri di maggioranza ed un consigliere d'opposizione.

Da anni sindaci del bipolo politico sostengono praticamente la stessa idea: via Roma / Miranese sarà chiusa ed il traffico spostato nella vicina tangenziale nord / via 11 settembre, o nella tangenziale sud, posizione che permette di finanziare progetti come la Piazza lunga un chilometro od il Masterplan per il centro cittadino.
Tuttavia il blocco della viabilità di via Roma/Miranese comporta una deviazione per gli abitanti dei comuni limitrofi diretti a lavoro (5-6 giorni su 7, 2 volte al giorno) di chilometri, pari anche a 2700 chilometri l'anno.
Questi problemi creati ai pendolari che già oggi hanno dubbi sul piano di Spinea sicuramente saranno adito per dissidi fra sindaci ed assessori di vicine amministrazioni comunali, mettendo Spinea all'angolo nel consiglio dei sindaci, facente funzioni delle vecchie provincie che hanno emanato il PALAV.

sabato 6 luglio 2013

Premiazione delle idee per via Matteotti

Il 20 giugno 2013 si è svolta la premiazione del concorso di idee per via Matteotti.

Gran parte dell'intervento è stato dedicata alla disquisizione delle regole per la premiazione, al significato del concorso di idee ed all'evoluzione storica della progettazione per l'ambito piazza Marconi/Fermi.

Per quanto riguarda l'evoluzione storica della progettazione, il taglio temporale ha fatto partire la crescita di un'idea di piazza centrale per Spinea sin dagli anni '80 con l'individuazione di un ambito comune ove intervenire per creare una centralità ad una città che invece molti descriverebbero evoluta per satelliti a cavallo delle reti di traffico passante, il tutto fino al progetto Masterplan che nel 2008 prevedeva radicali modifiche della viabilità interna.

L'accenno alle problematiche di viabilità emerse con le prime modifiche ad hoc del 2007 (messa a senso unico di via Matteotti, Bennati e D'Annunzio, sviluppo di un progetto che dirigesse il traffico direttamente sulla rotatoria per Mestre dall'incrocio fra via Bennati e via Unità) è stato piuttosto scarno, così l'individuazione degli interessati alle modifiche anche nei quartieri coinvolti piuttosto che nei soli proprietari prospicienti alla piazza (ivi comprese le case disabitate lungo il senso unico di via Matteotti che si affacciano su piazza Marconi).
Quindi i quartieri che subirebbero il traffico generato dalla chiusura di via Roma per la realizzazione della "piazza lunga un chilometro", che siano quelli a cavallo della "tangenziale sud", o quelli tutt'oggi di accesso al complesso residenziale intorno piazza Fermi (quartiere Dante divenuto di accesso al quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e un tratto di via Roma che si vuole chiudere), ancor oggi sembrano non avere voci in capitolo sulla progettazione del volto futuro della città.

In particolare, fronte alle telecamere della tv online BrentaTV non si fatto nessun accenno alle classiche uscite di questi ultimi cinque/sei anni sostenute bipartisan dai partiti di centro (centrodestra e centrosinistra): la tangenziale nord porterà fuori il traffico dal centro di Spinea; la tangenziale sud permetterà di dare un nuovo volto al centro.

Una parte dell'incontro ha accennato anche ai lavori degli studenti (architetti con laurea breve senza specializzazioni) di architettura dell'Università di Venezia (IUAV).
I progetti degli studenti del corso della professoressa Vittadini, esposti in sala consigliare si sono recentemente confrontati con le problematiche inerenti alla città di Spinea.


Quanto non detto nella presentazione dei progetti vincitori del concorso di idee sono le ipotesi restrittive imposte nella progettazione agli studenti, vista la difficoltà di intervento nel tessuto urbano di interesse, correttamente ricordare dalla professoressa Vittadini durante la presentazione dei progetti dello IUAV.
In particolar modo l'aver considerato metà dei veicoli giornalmente circolanti in via Roma (15.000 automobili) dovuto a traffico intercomunale, spostati sulla tangenziale nord, e l'aver limitato le considerazioni sull'assetto plausibile della circolazione locale.
In effetti una delle idee più in voga nelle disquisizioni sulla viabilità di Spinea è che la creazione di piste ciclabili o sensi unici induca la popolazione (locale?! intercomunale?! entrambe?!) ad abbandonare l'auto per sposarsi in bicicletta.
Da questo punto di vista l'esperienza dei sensi unici di via Matteotti, Bennati, D'Annunzio dimostra come all'atto pratico le auto semplicemente si riversino in altro luogo, per la precisione via Alfieri e via Capitanio, spostando o peggio aumentando le problematiche laddove in ambito residenziale molti pedoni anziani si trovano a stretto contatto con auto che non rispettano i limiti di velocità di 30 km/h..
Un cattivo presupposto per pensare ad una città futura che esalta il centro e non cita nemmeno come privati interessati i residenti di quartieri che si faranno carico del traffico che non può più transitare per via Roma.

Tuttavia come palesato dall'amministrazione, il concorso di idee non è un bando di gara, bensì è un metodo per raccogliere possibili idee con cui progettare un intervento nell'area, senza necessariamente rimanere legati in modo ferreo ad un solo progetto.
A tal riguardo un accenno è stato fatto sulla possibilità di sviluppare le idee raccolte con i progetti vincitori con la collaborazione degli studenti dello IUAV.

Infine la vera presentazione dei progetti con rappresentazione dettagliata è stata rimandata a a settembre.





martedì 12 marzo 2013

Piazza Marconi - foto storiche

Come segnalato su piazza Marconi verte il vincolo storico paesaggistico del PALAV.
Ma qual è il volto storico della piazza?

Nel web in google image o ebay esistono alcune foto storiche della piazza di periodi diversi.

Cartolina probabilmente degli anni '80-'90 con la piazza così com'è oggi, le alberature fra via Roma e via Matteotti, il parcheggio, non utilizzato dall'ACTV e sullo sfondo la chiesa con l'aia antistante non restaurata con lastre di pietra (delimitazione con siepe ed alberelli)




Immagine presumibilmente degli anni '50, con il filobus, senza il palazzone di Campa (Cisettantasette), il campanile infestato dall'edera e la totale mancanza di collegamento con l'attuale piazza Marconi (presenza di un edificio fronte strada laddove oggi c'è un filare d'alberi)



 Cartolina disponibile sul sito delcampe.net, mostra una chiesa prima del restauro, l'incrocio.





Immagini presumibilmente degli anni '60-'70. Appare l'edificio di Campa (oggi ha la scritta Cisettantassette), non l'area verde od il parcheggio. L'edificio fronte strada, laddove oggi c'è un fila di alberi è stato demolito.



Altra vista storica (forse dal campanile) di anno non ben definito con vista fra il bar La Bella Venezia e via Matteotti a destra dell'immagine. Si può notare il caffè trattoria presente laddove oggi c'è il palazzo Cisettantasette. Si può notare come già in passato questo si protraesse verso via Roma oltre le facciate rispetto agli edifici vicini a via Prampolini, di fronte al fianco della chiesa.

Un ringraziamento al gestore del forum gi-and-gi.forumcommunity.net per i suggerimenti su dove trovare delle immagini per delle considerazioni sul progetto di Piazza Marconi.

domenica 10 marzo 2013

I progetti della nuova piazza online?

Riporto qui di seguito parte del lavoro svolto da un internauta riguardo a Piazza Marconi.
Volendo sperimentare un software, ha ricostruito una versione estremamente semplificata  di alcuni isolati di Spinea, attorno a piazza Marconi.

Tale ricostruzione è liberamente accessibile online grazie ad addons web, oppure può essere scaricata ed eseguita sul proprio computer da questo indirizzo.
L'aspetto interessante è il fatto che la simulazione dei quartieri è un ambiente virtuale 3D, dove si può gironzolare con un personaggio, un po' come se ci si trovasse in un video-game.
Una prospettiva sicuramente migliore rispetto semplici disegni o rappresentazioni architettoniche!


Inoltre, pur fuori dei termini di gara del concorso di idee pubblicato dal Comune di Spinea, ha citato alcune caratteristiche del progetto stesso: vincoli, coni ottici, difficoltà nel rendere omogeneo il progetto, leggi, ...
Riporto qui di seguito le sue condiserazioni.
Per quanto riguarda l'intervento pensato per la piazza, vanno messi in rilievo alcuni punti. Nel realizzare l'ambiente virtuale si è deciso di mettere via Matteotti a doppio senso di marcia con una rotatoria nell'incrocio con via Roma per diverse motivazioni.
In primis la chiusura del quartiere Fermi fra una via intasata ed un senso unico, che già oggi provoca il transito delle auto attraverso aree residenziali Zona30, ambito che andrebbe invece tutelato.
In secondo luogo perchè, in un'ottica di chiusura quale si trova oggi via Matteotti a senso unico, si verificano ulteriori disagi qualora si volesse spostare il mercato nella nuova piazza Marconi.
In effetti si avrebbe il luogo di parcheggio di piazza Fermi occluso ed accessibile dalla sola via Roma, mentre via Matteotti a senso unico vedrebbe l'accesso invaso dai pedoni del mercato, costringendo così le auto a transitare per le vie laterali dal quartiere Dante.
Oggi, con piazza Fermi luogo del mercato settimanale, si ha una fortissima riduzione dello spazio dedicato ai parcheggi, specie per tutti quei clienti che provengono da quartieri distanti come Fornase, od anche fuori città, e che necessitano di un bagagliaio per le borse.
Quindi oggi il parcheggio di piazza Marconi è funzionale alle attività del mercato in Piazza Fermi, oltre che essere sottostimato rispetto al flusso di persone che giungono nel luogo.
Da qui si evidenzia come le due piazze, in realtà parcheggi, siano da decenni funzionali ai servizi del centro cittadino, dalle poste al Comune, dalla chiesa (funzioni matrimoni e funerali visto che in genere nelle funzioni religiose i cittadini sopraggiungono a piedi) fino al mercato od agli eventi, dal movimento di ragazzi per la movida, ai residenti dei vicini condomini o lavoratori degli uffici.
Il rifacimento della piazza necessita almeno del mantenimento dei posti parcheggio, e vista la mancanza di spazio, questo deve essere ricavato sotto terra.
La difficoltà sorge quando si debbono individuare le posizioni migliori per le rampe di ingresso; in effetti le soluzioni adottate nella simulazione virtuale si dimostrano vistose e problematiche, pur cercando di spostarle dal caos di via Roma.
Senza un semaforo via Roma dovrebbe divenire più fluida, riducendo la produzione di CO2 per sosta dei veicoli ai semafori, e i prodotti nocivi provocati da freni e cattiva combustione nelle accelerazioni/frenate.
Tuttavia si evince come sia utile porre nell'area un sistema di attraversamento che non crei fenomeni di stop and go per giungere alla chiesa o per arrivare alla fermata degli autobus.
L'attraversamento non è stato trattato nell'ambiente virtuale.
Analogamente è bene ricordare che su parte dell'area vigono i vincoli di salvaguardia paesaggistica ed ambientale del P.A.L.A.V..
Quindi se da un lato si ha il vincolo al taglio degli alberi o quanto meno il reimpianto di adeguata vegetazione sostitutiva nell'area tutelata, dall'altro quella particolare specie vegetale adottata decenni fa si è dimostrata completamente inadatta, pessima da affiancare ad un manto stradale, viste le radici sviluppatesi su marciapiedi e asfalto.
E' evidente, come si può comprendere dalle foto dell'evoluzione storica di piazza Marconi, che è difficile preservare l'immagine storica del luogo, quando negli ultimi 60 anni è cambiato almeno 3 volte in aspetto, vegetazione e coni ottici.
Sfortunatamente le foto non sono ancora state inserite nell'apposita sezione creata con Unity 3D nella simulazione.
Ad oggi ci si trova con un edificio, il Cisettantasette che migliorerebbe i coni ottici e visivi se fosse tagliato di una fetta prospiciente a via Roma, ipotesi che è impensabile proporre al/ai proprietario/i.
Tuttavia nella ambientazione virtuale si è pensato di seguire questa soluzione come dimostrazione, imponendo all'edificio rosso (utilizzato il colore rosso nella simulazione per indicare un nuovo edificio) il medesimo angolo del contiguo palazzo con archi, in modo tale che il cono ottico di chi proviene da via Roma verso la chiesa dia una sensazione di spazio libero che aumenta, si apre, così come si dovrebbe percepire nell'ingresso di una piazza.
In effetti allo stato attuale, piazza Marconi non è una piazza, bensì una piazza e mezza.
Proprio l'edifico d'angolo fra via Matteotti e via Roma impedisce di vedere la chiesa dal fondo di piazza Marconi, laddove comincia il senso unico.
Mentre generalmente nelle città storiche la chiesa è uno degli elementi fronte alle piazza ben visibile da ogni suo punto.
Si può anche notare un altro punto di contrasto fra la percezione di spazio libero necessario per definire piazza un'area urbana e la presenza degli alberi a ridosso di via Roma, che spezzano la continuità prospettica.
Considerando quindi che molti degli edifici affacciati sulla piazza non hanno nemmeno una continuità di stile architettonico, appare alquanto arduo proporre un progetto coerente per l'area.
Infine, per migliorare la collaborazione fra le due piazze, si è pensato di inserire un semplice passaggio pedonale a sud, di collegamento fra i due ambiti (piazza Marconi e piazza Fermi).
Dato che questa è una semplice prova delle potenzialità del programma, e non un progetto per il concorso, le ipotesi fin qui esposte alla base delle modifiche attuate nell'ambiente virtuale, sono apparse più che sufficienti per non lasciare l'ambito nello stato di complicazione quale si trova, senza evidenti riduzioni di accessi motorizzati a favore di un traffico ciclopedonale.


Estendendo i progetti vincitori del concorso di idee per piazza Marconi a questo stile di rappresentazione, i cittadini potrebbero visitare online la nuova piazza Marconi, prima ancora della sua realizzazione finale.

mercoledì 19 dicembre 2012

PUT sostenibile bipartisan (centro e destra o sinistra); ma sostenibile per tutti i cittadini?

Visto il fervore di questi ultime settimane, è il caso di ritornare a parlare di via Matteotti.

La società AGRI.TE.CO sc Ambiente Progetto Territorio, nel suo sito internet ha pubblicato alcuni interessanti dettagli di un lavoro eseguito nel 2004: redazione del Piano Urbano del Traffico per il Comune di Spinea.

Per un importo di 65.000 euro la società di progettazione di Marghera ha redatto il PUT2004 (articoli con tag put2004), ampiamente commentato in questo blog per le informazioni e le scelte ivi inserite e quelle mai rispettate.

Nel messaggio appare inoltre un progetto della piazza Marconi, con ampliamento dell'area verde e l'inserimento della rotatoria pr smistare il traffico del semaforo.


Via Matteotti è ovviamente a doppio senso ed il sistema permette una fluidificazione del traffico passante per via Roma ed uscente dalle laterali per la circolazione locale (collegamento diretto quartieri nord-sud possibile altrimenti fra via Rossignago-Capitanio-Buonarroti nella rotatoria dei Bersaglieri), senza formazione di rallentamenti, code inquinanti o problemi (si veda per esempio all'errore di aver messo via Cattaneo a senso unico entrante costringendo i carri funebri della chiesa San Vito e Modesto ad uscire in senso vietato quando passavano i pedoni per andare verso il cimitero).

Le idee dello studio che delineò il PUT furono disattese dalla precedente amministrazione di centrodestra capegata da Tessari-Simionato, la quale preferì costruire una rotatoria all'incrocio con via Alfieri piuttosto che con via Matteotti, rotatoria in via Alfieri che fu ricostruita dopo soli due anni e mezzo dalla creazione per evidente usura del mando e che oggi, a cinque anni necessiterebbe di un nuovo "restauro" con "sommo gaudio" per il bilancio comunale.

L'attuale amministrazione di centrosinistra del sindaco Checchin ha indetto un concorso di idee per piazza Marconi, mentre con il piano 20-20-20 porta avanti l'idea di eliminare traffico da via Roma spostandolo nella tangenziale nord non ancora completa (in pratica come sosteneva Claudio Tessari) per ridurre le emissioni, tramite una Zona a Traffico Limitato che multi i non residenti che dovessero passare oltre i Bersaglieri o San Vito e Modesto per andare/ritornare da lavoro a Mestre (il MasterPlan di Tessari - Rizzo invece spostava il traffico di via Roma a ridosso dei palazzoni dietro villa del Majno per poi far percorrere il sistema di sensi unici creati attorno al quartiere Dante, via Matteotti, via D'Annunzio, via Bennati, rotatoria in via dell'Unità ed immissione sopra l'ex-cavalcavia).


Nei prossimi giorni ulteriori dettagli su come a Spinea si zittisscono i comitati di cittadini per privilegiare i quartieri centrali rispetto a quelli periferici (tangenziale sud compresa) nel disegno globale di un futuro sostenible della città.

lunedì 8 ottobre 2012

Parcheggi a pagamento: i residenti li hanno già pagati !

Già paventati gli anni passati, ignorati da parte dei cittadini, potrebbero sbarcare a Spinea i parcheggi blu.

Dove
393 parcheggi su 831 disponibili oggi  nel centro del Villaggio dei Fiori (piazza Cortina), via Roma, davanti alla biblioteca, in piazza Rosselli ed a piazza Fermi/Marconi.

Blu vs liberi: minima quanto?!
Non verranno convertiti tutti i parcheggi, poichè la legge impone che una minima parte rimangano gratuiti. Il problema sarà verificare quanti di questi rimarranno gratuiti visto l'ampio uso per esempio di Piazza Fermi e Marconi per accedere ai servizi, dal Comune, alle Poste, ai negozi, alla Chiesa.

Il fatto: il sistema non disincentiva niente.
I parcheggi a pagamento, invenzione tassativa pre-ZTL non disincentivano il parcheggio, poichè i motivi per cui gli italiani si muovono in auto travalicano il dover pagare ulteriori tasse all'apparato statale e/o misto (privato che riscuote per pubblico gravando maggiormente sul costo unitario del bene) per usufruire di beni e servizi: opere primarie e secondarie già versati da chiunque costruisce in lotti edificabili.
Vien quasi da chiedersi perchè versare oneri primari e secondari per qualsiasi edificazione se poi si devono versare ulteriori balzelli.
I motivi per cui gli italiani possono aver bisogno del bagagliaio di un'auto o di recarsi in un dato luogo non spariscono se i parcheggi sono a pagamento.
Un sacchetto di pane come spesa certamente può essere portato a casa a piedi ed in bicicletta.
Più difficile che ciò avvenga se piove (parcheggi blu solo quando non piove ?!) oppure se un'anziana signora deve far spesa per una settimana (2 o più borse della spesa spaccano la schiena a piedi o mettono in pericolo i ciclisti anziani).
Altre persone interessate al provvedimento per esempio sono tutti gli abitanti dei quartieri esterni al quartiere Fermi: questi per accedere ai servizi del Municipio hanno sempre potuto usufruire di piazza Fermi.
Tuttavia, se questa piazza "diviene a pagamento", o pagano, oppure si fanno qualche chilometro in bicicletta dai quartieri periferici al centro; ciò è anche dovuto al fatto che il servizio GiroSpinea è malstrutturato, dato che non serve tutti i quartieri periferici.
Altro esempio interessante può essere rappresentato dal negozio di vendita vestiti in piazza Fermi: si preannunciano arzilli anziani sbandare fra miriade di passanti (creati dalla mobilità dolce che attraversa Spinea per recarsi a lavoro a Mestre a piedi !!!) con in spalla i completo di vestiti appena acquistato.

Il servizio in mano a privati
Il servizio sarà gestito da privati (in linea con i concetti di privatizzazione delle teorie politiche liberiste che da decenni vengono applicate in Italia) i quali gestirannoil servizio di riscossione delle locazioni delle auto parcheggiate su suolo pubblico con profitto, laddove i cittadini hanno già pagato gli oneri primari e secondari di urbanizzazione. Per fare una battuta vien quasi da chiedere se il privato che attua le locazioni sarà costretto a pagare l'IMU per l'affitto di piazzone di sosta!

Il denaro finirà quindi per metà in mano alla ditta privata, per metà al Comune, che lo reinvestirà (sanzioni incluse) per opere di viabilità e manutenzione stradale.

Mistero
Uno degli obiettivi è quello di disincentivare l'uso del parcheggio di piazza Fermi come fosse privato.
Questo aspetto risulta molto interessante, poichè proprio il quartiere Fermi, piazza Cortina, piazza Rosselli e via Roma, specie davanti alla biblioteca, risultano circondate da svariati condomini in cui per decenni sono state concesse licenze di costruzione senza minimamente vincolare il numero delle abitazioni al numero di garage creati nei lotti, con ovvio esubero di auto negli spazi attigui, specie negli anni '90 in cui una politica nazionale di incentivi al settore auto ha aumentato il numero di auto per famiglia.
Quindi a che prò cittadini e residenti che pagano ICI e IMU da decenni, oltre ad aver indirettamente versato gli oneri costruttivi primari, ora dovrebbero vedersi un privato (affiancato ai provvedimenti sanzionatori dei vigili comunali) frapporre fra il servizio acquisito e pagato ed il bene comune? Mistero.
Riassumendo
  • Costruisci una casa: paghi gli oneri primari che prevedono anche la costruzione di parcheggi come servizio;
  • Versi tasse allo Stato per decenni per potere usufruire dei suoi servizi;
  • di punto in bianco il servizio diviene a pagamento in stile locazione a tempo di un'area (comunque rimangono oneri primari e IMU) con tre soggetti a gravare sul canone di locazione (sanzioni dei vigili per comportamenti scorretti; costo della locazione per metà al privato che comunque ci deve guadagnare ed in parte al Comune che guadagnerà a percentuale fissa).
E' quasi demenziale tutto ciò.

Tariffe
 Il costo sarà probabilmente di 80 centesimi per 1 ora, 50 centesimi per mezz'ora, proprio per sfavorire quel traffico che parcheggia nell'area per brevi soste, quali recarsi in Comune per svolgere carte o documenti, oppure recarsi nei negozi per far la spesa usufruendo poi del bagagliaio.
12 ore verrebbero quindi a costare circa 10 euro senza sorveglianza del parcheggio... come andare ogni giorno al cinema.

mercoledì 11 giugno 2008

Articolo di giornale - raccolte 2144 firme

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 11 GIUGNO 2008
Provincia Spinea. Il voto potrebbe essere affiancato alle comunali del 2009 Referendum viabilità, raccolte 2.144 firme I comitati sperano in un’apertura del Comune per trovare una soluzione
SPINEA. Sono 2144 le firme raccolte per indire il referendum consultivo su viabilità e urbanistica di Spinea. Lunedì i comitati promotori, «Per via Matteotti» e «Cittadini per una Spinea vivibile», hanno consegnato in Comune le sottoscrizioni dopo 90 giorni di raccolta che scadeva a mezzanotte di sabato. In realtà ne servivano 2050, ma gli organizzatori hanno preferito consegnarne qualcuna in più.
Perché potrebbero essercene di doppie o di non valide. E infatti ora il Comune dovrà controllare che tutto sia in ordine e non vi siano irregolarità. Ora non è detto che si vada per forza al voto, anche perché i comitati sperano di risolvere la questione attorno ad un tavolo. Ma se si andasse al voto, chiederanno di affiancarlo a quello comunale dell’anno prossimo. Le schede referendarie erano quattro, dove all’interno i cittadini hanno trovato due o tre quesiti. Nella scheda A, i comitati promotori chiedevano di non applicare il progetto urbanistico su piazza Fermi e piazza Marconi e proponevano che eventuali nuove costruzioni non abbiano cubature eccessive. Nella scheda B lanciavano l’idea che le vie Matteotti, Bennati e Cattaneo tornassero al doppio senso di marcia mentre in quella C consigliavano alla giunta di far tornare via Martini al doppio senso mentre su via Desenzano sia istituito un senso unico. Infine nella scheda D, i comitati chiedevano ai firmatari di lanciare l’idea alla giunta di una pista ciclabile un via Capitanio e in tutta via Alfieri, trasformandola a senso unico, e ripristinare lo spartitraffico in via Ponchielli. Tre sono stati i coordinatori dell’iniziativa, Valeria Chinellato, Gianni Causin e Gianni Crosera mentre sono una quarantina le persone in totale che vi hanno lavoratori. Gli autenticatori sono stati i consiglieri comunali Silvano Checchin dei Ds, Piercarlo Signorelli e Francesco Alacqua della Margherita, Alessandro Fontana di Rifondazione Comunista e quello provinciale della Lega Nord Giovanni Anci. I punti di raccolta sono stati il mercato e in altre zone cittadine, invece invecel’associazione 585 ha messo a disposizione i locali di via Ponchielli. Intanto stasera i comitati si incontreranno per parlare dell’esito della raccolta firme mentre per fine giugno è atteso il pronunciamento del Tar, chiesto dai cittadini attraverso il loro legale, di sospensione della delibera contro il senso unico e gli altri interventi viari adottati dal Comune. «Ci teniamo a ribadire - dicono il presidente e il portavoce del 585 Luigi Colombo e Pietro Curreli - che qui non c’è alcuna azione politica. I cittadini chiedono solo che la viabilità torni all’antico. Speriamo che davanti a questa protesta, il Comune apra un tavolo per trovare una soluzione».




mercoledì 6 febbraio 2008

articoli di giornale - presentazione del masterplan

LA NUOVA
DOMENICA, 03 FEBBRAIO 2008
Provincia IL DIBATTITO IN CONSIGLIO A SPINEA Più critiche che applausi al nuovo Masterplan
SPINEA. Demolizioni e nuove cubature non convincono il Partito democratico che boccia la prima uscita pubblica del nuovo Masterplan delle aree centrali, presentato in Consiglio comunale. Le cinque varianti apportate al progetto del 2006 (nuova planimetria, riduzione della sopraelevazione di piazza Fermi, eliminazione dell’edificio a Sud, parco verde e mantenimento dell’asilo) lasciano più dubbi che certezze anche ai circa 80 cittadini presenti in aula. Per Silvano Checchin (Pd) le perplessità riguardano l’abbattimento di ben 17 edifici (nella prima versione erano 12) e la nuova cubatura prevista a Sud della piazza, in via Matteotti, con 10 nuovi edifici alti 8 piani. «Francamente - afferma - edificare 41 mila metri cubi di cemento su soli 2.400 metri quadrati mi sembra inaccettabile». Ma Checchin ne ha anche per il nuovo parco previsto in piazza Fermi, un centinaio di alberi piantumati dove oggi sorge piazza mercato. «Un bel boschetto - dice - ma mi viene il dubbio che non si sia pensato alla reale funzione della piazza: dov’è lo spazio aggregativo e dove finirà il mercato, principale caratteristica della piazza veneta?». Critico anche Alessandro Fontana, di Rifondazione: «Nel nuovo studio aumentano le demolizioni ma non si dice quale sarà la spesa. Non si capisce nemmeno come verrà modificata la viabilità, visto che via Roma verrà pedonalizzata». E se Piercarlo Signorelli, Pd, attacca il metodo: «Prevaricato il Consiglio: avete dato il progetto prima alla stampa che ai consiglieri», perplessità arrivano anche dalle fila della maggioranza, con Osvaldo Stella (Fi), che pur definendo il Masterplan un buono studio, esprime preoccupazione per il grande parcheggio interrato (426 posti auto su tre piani): «Un’ampia autorimessa che avrà bisogno di un enorme impianto di aerazione». L’assessore Mario Simionato prova a ribattere colpo su colpo. «I 41 mila metri cubi - spiega - non saranno su 2.400, bensì su 11 mila metri quadri: va considerato il trasferimento di volumi che lascerà libera la piazza». E aggiunge: «Troppe 17 demolizioni? Ditelo a chi negli anni passati ha costruito tanti edifici incongrui che non c’entrano nulla col disegno di Spinea: eliminarli è una responsabilità che mi assumo volentieri». Sulla viabilità Simionato assicura la tangenziale Nord entro il 2011: «Via Roma sarà così liberata dal traffico e diventerà pedonale». Ora si passerà al piano particolareggiato.(Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO
SPINEA Dal progettista architetto Rizzi alla presenza del sindaco e di un centinaio di persone Presentato ufficialmente il masterplan Le critiche della minoranza: i costi troppo alti e l’elevato tasso di cementificazione
Circa un centinaio di persone, venerdì sera, hanno assistito alla presentazione ufficiale del nuovo Masterplan, il progetto che porterà a Spinea una nuova Piazza Fermi. Il progettista, l'architetto Renato Rizzi, ha sintetizzato le proposte di risistemazione delle aree centrali di Spinea al Consiglio comunale sotto lo sguardo critico e attento di un nutrito gruppo di cittadini. Cinque i punti principali, cinque sostanziali differenze rispetto alla prima versione presentata a marzo del 2006 al cinema Bersaglieri. L'abbassamento della piastra sopraelevata di Piazza Marconi, fulcro vitale della creazione di un nuovo centro storico per Spinea : la piazza sopraelevata verrà abbassata di 3,5 metri rispetto all'idea di partenza (da 4,7 a 1,2 metri) anche per non andare ad oscurare la facciata sud di villa Maino. "Il dislivello serve per sottolineare - ha spiegato Rizzi - la differenza tra lo spazio pubblico dalla quotidianità dello spazio urbano". La Piazza rialzata, poi, diventerà un vero e proprio parco centrale grazie alla piantumazione di 100 alberi. Gli edifici da abbattere, comunque, passano da 12 a 17, passando da 22 mila 770 metri cubi a 25 mila e cento circa. I volumi demoliti verranno in parte recuperati all'interno dello stesso perimetro del Master Plan, in parte delocalizzati in aree già previste dal Pat. Tra questi, un edificio a sud che andava a chiudere una delle uscite della Piazza, il cui perimetro verrà comunque ridotto. La minoranza del Consiglio ha attaccato due aspetti del progetto: i costi e l'elevato tasso di cementificazione. "Abbattere 17 edifici comporta dei costi. -ha sottolineato il capogruppo del Pd Silvano Checchin - C'è un limite al numero di stabili da abbattere? Prima erano 12, ora sono 17, se non c'è un limite domani potranno diventare anche 20. Eppure manca ancora un piano finanziario dell'opera. Il bosco? E' bello, ma poco funzionale alle attività tipiche di una piazza". Sui fondi disponibili per la realizzazione dell'opera, in effetti, l'Assessore Mario Simionato è stato abbastanza nebuloso. "Quel che è certo, è che non li tirerà fuori il Comune. E' prematuro parlarne ora, se ne discuterà durante la fase successiva, quella dei prossimi 12 mesi che prevede il piano particolareggiato". Alessandro Fontana, invece, consigliere di Rc, si è soffermato sulla realizzazione di 10 palazzi da 27 metri in centro a Spinea . "La piazza sarà attorniata da 10 grattacieli, non posso certo dire che la cosa sia di mio gusto". "Su quest'area sono state archiviate decine di progetti, da sindaci sia di sinistra che di destra. - ha concluso il sindaco Claudio Tessari - Questo progetto è frutto del confronto con la popolazione ma a questo punto bisogna decidere e mi pare che questa versione sia la migliore mai presentata".Davide Tamiello


Un precedente articolo sull'incontro.

giovedì 31 gennaio 2008

Articoli di giornale - presentazione del Masterplan

IL GAZZETTINO
giovedì 31 gennaio 2008
SPINEA La proposta originale, presentata quasi due anni fa, andò incontro ad aspre polemiche in Consiglio comunale Ecco il masterplan riveduto e corretto Il progetto, dell’architetto Renato Rizzi, verrà mostrato domani sera al parlamentino locale
Il progetto è pronto. Il nuovo Masterplan, riveduto e corretto dall'architetto Renato Rizzi dopo un primo passaggio in consiglio comunale, verrà presentato domani sera al parlamentino locale. La proposta originale, presentata quasi due anni fa, a marzo 2006, andò incontro ad aspre polemiche: residenti ed opposizione, infatti, espressero in più momenti malumori e disappunto per questo maxi progetto (costato fino ad ora circa 150 mila euro) che mira a rivoluzionare il centro di Spinea . Le modifiche apportate a quella prima versione, saranno l'argomento di discussione di domani sera. In primis, l'abbassamento della piastra sopraelevata di Piazza Marconi, fulcro vitale della creazione di un nuovo centro storico per Spinea : la piazza sopraelevata verrà abbassata di 3,5 metri rispetto all'idea di partenza (da 4,7 a 1,2 metri) anche per non andare ad oscurare la facciata sud di villa Maino. Il dislivello, comunque, rimane per sottolineare, come spiega l'architetto Rizzi, "la differenza tra lo spazio "pubblico" dalla quotidianità dello spazio "urbano"". La Piazza rialzata, poi, verrà piantumata con 100 alberi: questa variante verde, invece, avrà lo scopo di non interrompere in maniera traumatica il legame con il giardino della villa. Una sorta di nuovo parco, quindi, al cui interno verrà mantenuta la parte storica dell'asilo. Le modifiche al progetto piaceranno al consiglio comunale? Dovendo fare un pronostico, l'aula consiliare dovrebbe raggiungere temperature bollenti sulla questione della volumetria: con questa nuova impostazione, infatti, verrà aumentato il numero di edifici da sostituire. Non più 12, come si diceva due anni fa, ma 17, passando da 22 mila 770 metri cubi a 25 mila e cento circa. I volumi demoliti verranno in parte recuperati all'interno dello stesso perimetro del Master Plan, in parte delocalizzati in aree già previste dal Pat. "Come avevo già affermato in occasione della prima versione - spiega il sindaco Claudio Tessari - il progetto in sintesi, si occupa della ridefinizione urbanistica delle aree centrali della città che una volta organizzate in diverso rapporto tra loro, concorreranno a far riaffiorare il cuore di Spinea con una vasta area pedonalizzata articolata in un sistema di piazze. Si tratta, in definitiva, di un interessante esempio di "città pubblica". Spinea ha bisogno di far emergere, con un sistema di piazze ed importanti spazi pubblici, il cuore pulsante del futuro per vivere in modo nuovo la città"". "Il progetto definitivo - aggiunge l'assessore ai lavori pubblici Mario Simionato - da un lato recupera nelle aree storiche la vecchia fisionomia di Spinea con la delocalizzazione degli edifici incongrui e la realizzazione di un parco in Piazza Fermi, dall'altro realizza un piano attuale in totale sintonia con l'architettura moderna europea. La seconda fase, fissata la base urbanistica, sarà passare al piano particolareggiato: arredo, parcheggi, forme e facciate degli edifici. Questo è il lavoro che ci aspetta nei prossimi 12 mesi".Davide Tamiello

Un uomo è alto in media 2.80 metri. La piazza prevedeva un aumento di altezza di 4.7 metri, come un piano commerciale di un negozio.
Un'enormità di metri cubi di terreno che sarebbe stato importato in centro all'abitato con camion da 35 tonnellate, gli unici capacità di trasportare tali quantità di terreno.
La piazza deve essere rialzata per distinguere il "pubblico della quotidianetà" dal pubblico "urbano" rappresentato della villa.
A qualcuno sfugge questo passaggio perchè vedono la villa in mano a privati con l'apertura su un'ala di questa di un pub e dell'altra di un negozio per la telefonia.
Perchè se la villa è di per sè un misto di interessi storici per la comunità e di interessi commerciali, la piazza deve invece distinguere riguardo tale aspetto? E perchè la quota di sallevamento deve distinguere fra lo "spazio villa" e lo "spazio quotidiano"? La quota di separazione di 4.7 metri, oggi 1.2 metri può a tutti gli effetti essere vista come un allontanare l'ambito storico dalla via principale che nell'ambito del Masterplan viene fatta cozzare addosso ad una via pedonale fronte alla villa e quindi deviata nel retro della villa, dietro al volume rialato.
Si verifica quindi la curiosa similitudine fra i volumi incongruenti faccia alla villa, ovvero quegli edifici costruiti nei decenni passati in barba all'estetica storica che non rispettano le norme tecniche per l'urbanistica riguardo al distanziamento muru a muro (le stesse su cui recentemente è stata fatta una controdeduzione al fine di variare la norma sull'altezza massima degli edifici) ed il volume retro villa, di terreno, in questo caso non incongruo utile per separare l'edificato storico dal comune tram-tram della vita.

Verrà piantumata ad alberi per rispettare il verde, e verrà mantenuta il vecchio asilo nido.
Poco si sa riguardi a dove passeranno gli autobus dell'ACTV nell'importante linea di collegamento fra Mirano e Mestre, o dove verranno localizzate le fermate e spostata la fermata che attualmente si trova in piazza Marconi.

Forti dubbi lascia la soluzione di far sbattere la via principale di Spinea per i soli 100 metri di chiusura del tratto di via Roma reso pedonalizzabile contro l'attuale senso unico di via Matteotti.
Dettagli sulla viabilità portano all'ennesimo monologo sulla tangenziale nord, miracolosamente capace di ridurre il traffico ai soli veicoli locali. 25000 abitanti, anche ammeddendo un'auto ogni tre in passaggio per tutta via Roma, si parla di 8000 veicoli, ovvero 22000-25000 veicoli meno di quanto è oggi e di quanto è previsto sia nel 2010.
I rischi per le parti residenziali attorno alla villa nel caso in cui la tangenziale nord non svolga il compito sulla quale si ripone tanta fiducia dovrebbero costituire un vincolo per la realizzazione del Masterplan, ovvero solo nel caso in cui si risca a ridurre di 20000 veicoli la circolazione in via Roma ha senso costruire in sicurezza il masterplan certi che questo non scombinerà l'abitato.
Tuttavia un altro aspetto influenza la questione viabilità: il quartiere Dante.
La realizzazione del senso unico di via Matteotti come qui scritto rende partecipe via Capitanio, via Alfieri, via Bennati, via Sarpi, via Verga ecc... del traffico della vicina via Matteotti.
Se via Matteotti diviene lo sfogo di via Roma, allora le vie precedentemente citate, del tutto incapaci di sopportare l'attuale traffico verrebbero a trovarsi in un'aggravio della situazione di sicurezza/pericolo (8000 veicoli sono poco traffico per via Roma, ma 8000 veicoli, 333 veicoli all'ora su via Alfieri, via Capitanio via Verga sarebbero una catastrofe visto che solo con 100-200 veicoli all'ora si creano situazione di grossa crisi per la sicurezza).
Non si può costringere un quartiere residenziale a fare da cuscinetto, da attenuatore del traffico della via principale, non si può credere che un semplice cartello o "bollino blu" impedisca a 20000 veicoli su 30000 di percorrere la più conveniente via Roma rispetto alla tangenziale nord.
Molto più saggio a fronte delle variazioni della metropolitana di superficie (trasforma traffico passante in traffico locale diretto proprio vicino al cuscinetto quartiere Dante) e del Passante (variazione della direzionalità di traffico locale medio pesante diretto extraprovincia, presenza di vari caselli, potenziamento delle provinciali, ecc...) è procedere per piccoli gradi, essendo sicuri prima della effettiva correzione dei problemi di viabilità interna del comune.

12 palazzi divengono 17 palazzi, tuttavia Campa si salva.
Poco chiaro è il modo di decidere quali palazzi si salvano e quali no.
Tralasciando le imposizioni dei beni culturali riguardo agli edifici considerati storici, qualche altro palazzo non rientra stranamente nei volumi da delocalizzare.
Attualmente via Roma è circondata da una serie di volumi incongrui, lì da 40 anni con attività commerciali di lungo periodo (tutti a Spinea sanno chi è Carrano, tutti sono stati da Cestaro, ecc...).
Come già detto, questi volumi per quanto incongrui sono ora un cuscinetto fra una via da 30000 veicoli piena di PM10 tale da rigar di nero la facciata di qualsiasi villa e il retrostante abitato a palazzoni.
Lo spostamento della strada svaluterebbe enormemente l'abitato e il valore degli immobili costringendo a creare un volume di attenuazione per il retro della villa (la piazza rialzata) e avvicinando i fumi della strada all'abitato residenziale.

Tuttavia 17 volumi da abbattere per circa 25000 metri cubi sono un'enorme quantità di materiale di risulta, di spazzatura per la discarica.
Oggi che si fa un gran parlare dei problemi di Napoli la soluzione del Masterplan, lascia esterrefatti, anche se il progetto è in discussione da 7 anni.

Circa 25000 metri cubi per nuove costruzioni, altrettanti di nuove costruzioni previsti dal PRG, piano regolatore comunale, più qualche altro migliaio di metri cubi richiesto dalla regione al comune, il tutto costruito in un solo ambito che per quanto sia stato aumentato da 4000 a 11000 metri quadrati rimane pur sempre una zona assai ristretta nel territorio comunale.
I nuovi volumi verrebbero realizzati lungo la nuova via di comunicazione fra piazza Fermi e via Matteotti, in parte su via Matteotti ed al posto delle villette residenziali in cui ora vivono anziani lungo via Manzoni (la via chiusa che è collegata all'attuale piazza Fermi).

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 31 GENNAIO 2008
Provincia Spinea. Domani si discute la nuova versione del masterplan del centro Piazza più bassa e con cento alberi Diciassette edifici da spostare. E spuntano anche palazzi di otto piani FILIPPO DE GASPARI
SPINEA. Una città moderna, ma votata al recupero della sua antica fisionomia. Sarà così la Spinea del futuro, almeno secondo le linee guida del nuovo Masterplan, che ridisegnerà il centro di Spinea. L’ultima variante al piano verrà presentata domani sera, alle 19.30, in consiglio comunale. Novità rispetto alla precedente versione del piano, quella del marzo 2006, saranno la riduzione del livello di soprelevazione di piazza Fermi e la comparsa di un grande spazio verde centrale. Ma anche un aumento della volumetria edificabile nel contesto dei vecchi edifici destinati alla demolizione. Piazza Fermi. La novità più sostanziale riguarda l’abbassamento di 3 metri e mezzo della sopraelevazione di piazza Mercato, che passerà dai 4,70 metri della precedente versione del Masterplan a 1,20 dell’attuale. «Questo - spiega l’architetto Renato Rizzi - nel rispetto della facciata Sud di villa del Maino». Ma aggiunge: «Il leggero dislivello con le strade circostanti sottolinea comunque la distinzione tra lo spazio pubblico e quello urbano circostante». Altra novità riguarda l’eliminazione dell’edificio che chiudeva a Sud la nuova piazza, circa 10 mila metri cubi di cemento. La piazza avrà anche un parcheggio interrato disposto su tre piani, per un totale di 426 posti auto. L’accesso ai veicoli sarà dal lato Sud di via Fermi, mentre quello pedonale darà direttamente su una via Roma in versione pavimentata.
Cento alberi. «Toglieremo l’asfalto e faremo un grande parco verde nel cuore della città». Così l’assessore all’Urbanistica Mario Simionato spiega l’altra principale novità. Cento alberi che sovrasteranno proprio l’area del parcheggio interrato: un pò richiameranno l’antico giardino della villa, un pò fungeranno da filtro tra l’asse di via Roma ed il tessuto urbano residenziale a Sud. All’interno del nuovo «parco cittadino» sarà mantenuta la parte storica dell’asilo.
Nuove cubature. Il nuovo Masterplan avrà come principale conseguenza l’aumento dei nuovi edifici da sostituire, da 12 a 17, con una cubatura complessiva che passerà da 22.770 metri cubi a 25.100 circa. Una scelta che farà discutere, anche perché legata a quella che è stata chiamata «la verticalizzazione di Spinea», cioè l’aumento dell’altezza massima possibile degli edifici ad 8 piani contro i 4 attuali. «Sarà l’espressione della nuova architettura di tipo europeo - spiega Simionato - il nuovo non sarà una sorta di falso storico, ma avrà tutte le caratteristiche della modernità». Come avverrà questo? «I volumi demoliti - spiega Rizzi - verranno in parte rilocalizzati e dunque recuperati all’interno dello stesso perimetro del Masterplan, in parte saranno invece delocalizzati in aree già previste dal nuovo piano di assetto del territorio». In pratica il progetto tenderà a far piazza pulita degli edifici cosiddetti «incongrui», realizzati cioè dopo il disegno originario di Spinea.
Le osservazioni. «Il nuovo Masterplan - spiega Simionato - scaturisce da un percorso democratico, che ha accolto diverse modifiche presentate da associazioni, comitati, categorie e cittadini. Si è potuto modificare il progetto pur rimanendo coerenti con l’impostazione primaria». «E’ un classico esempio di città pubblica - aggiunge il sindaco Claudio Tessari -. Spinea ha bisogno di far emergere, con un sistema di piazze come questo, il cuore della città».

La creazione del parcheggio, o meglio il mantenimento del parcheggio di piazza Fermi è una condizione obbligatoria vista l'importanza strategica del luogo.
Oggi da piazza Fermi si riesce attraverso i marciapiedi a raggiungere tutti gli esercizi commerciali della zona, il comune, le poste spostandosi di un breve tratto.
Ciò avviene perchè nell'intorno non esistono altre alternative (l'unica è piazza Marconi, tuttavia non centrale) e ciò è ben visibile quando il mercato costringe la piazza a non essere accessibile per parcheggio.
Piazza Marconi nel masterplan perderà la sua funzione di parcheggio e nella prima versione masterplan anche piazza Fermi perdeva questa funzione.
Si verificava quindi una troppo elevata perdita di posti auto a svantaggio delle aree residenziali che avrebbero visto le proprie strade trasformarsi in parcheggi più o meno abusivi.
Tuttavia la creazione di un parcheggio sotterraneo a tre piani, così come previsto nel masterplan suscita qualche dubbio:

  1. Vi è il forte timore che in somiglianza a quanto avvenuto a Mestre il parcheggio diventi a pagamento, con aggravio di spesa per tutti i residenti
  2. non è ben chiaro dove vengano poste le rampe di accesso visto che lo spostamento di via Roma nel retro del piano rialzato dietro la villa vicino ai palazzoni creerebbe un'ambito di smistamento traffico in vicinanza della via principale (sempre con i dubbi riguardo al numero di veicoli che vi transiteranno)
  3. i camini di emissione dei fumi del parcheggio sicuramente non verrebbero costruiti a ridosso della villa...cosa che mette di malumore i residenti dei palazzoni.




INDICE


Aggiornamento 03-05-08
Qualche considerazione sui lavori per la realizzazione del progetto

venerdì 14 dicembre 2007

Qui - Spinea in comune - partito del "non fare" e considerazioni varie



Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
Spinea non sarà più un agglomerato urbano da attraversare al ritmo di 28.000 automezzi al giorno su via Roma, ma una citta vivibile, senza semafori, con la possibility di raggiungere in pochi minuti di metropolitana di superficie non solo Venezia ma in un breve futuro anche il nuovo Ospedale di Mestre, Treviso e Castelfranco.
Due sono le opere strategiche per la viabilita del nord-est che porteranno indubbi benefici per Spinea: la metropolitana di superficie con fermata al Graspo d'Uva e il Passante di Mestre.
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il collegamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale.
Su piazza Fermi come da prima delibera del Masterplan era prevista la costruzione di un palazzo che svolgesse la funzione di negozi al pian terreno (in cui riallocare i negozi espropriati faccia alla villa su quegli edifici da abbattere per render visibile villa del Majno da via Roma) e abitazioni nei piani soprastanti.
Poichè i condomini retrostanti alla villa venivano considerati mortificanti per il paesaggio storico era prevista la costruzione di un muro di 15 metri che nascondesse assieme al palazzo di 3 piani (così come previsto dal documento preliminare del PAT e della norme tecniche del 2001) i retrostanti "volumi mortificatori".
A seguito delle proteste del comitato Cittadini per una Spinea vivibile, nonchè la presentazione delle osservazioni dei cittadini al momento della redazione del PAT secondo la nuova legge urbanistica regionale (tuttavia nella delibera delle osservazioni sollevate al PAT si è pensato di tener in considerazione delle proposte del comitato anche se vi fu una votazione di respinta degli atti) il progetto è cambiato fino a recenti variazioni tanto da richiedere un rifinanziamento.
Lo stesso comitato nelle osservazioni sul PAT presentava l'idea di utilizzare la piazza come parcheggio oppure riorganizzarla a verde o giardino padronale con costruzione di un parcheggio sottoterraneo.
Riguardo alla possibilità che ciò renda caotica la circolazione circostante è vero, un edificio in piazza Fermi non renderà caotica la circolazione.
La situazione attualmente è caotica perchè con via Roma intasata molti automobilisti cercano una soluzione alternativa per le vie laterali, mentre in futuro la vera e propria chiusura del tratto di via Roma da villa del Majno fino a piazza Marconi implica il dirottamento (link link) dei veicoli nel circostante tessuto urbano (tangenziale nord), qual'ora non vi sia stata una drastica riduzione del numero di veicoli transitanti su via Roma (33000 nel 2010) .
Due sono i proggetti che porteranno indubbi benefici: "la metropolitana di superficie" e "la tengenziale nord" (le opere secondarie del Passante)
A Spinea avremo più piste ciclabili
Vero
L'obiettivo e eliminare il traffico da attraversamento e incrementare le piste ciclabili per collegare tutte le frazioni al centra.
Fornase attraverso il senso unico di via Matteotti, Crea con il sottopasso fra via Martiri e la Strada Provinciale, il Villaggio dei Fiori ultimando il tratto compreso fra la chiesa di Santa Bertilla e la Biblioteca. Anche in via Costituzione e prevista la costruzione di una pista cicla-bile. In dettaglio tale progetto prevede, accanto alia pista ciclabile, la costruzione di una corsia specifica per le auto dirette ai centri commerciali.
In questo modo, tale flusso non interferira con i mezzi che percorreranno la terza corsia della strada provinciate.
Sblocco fondi per risistemazione di strade dissestate
Dare piste ciclabili tuttavia dovrebbe anche considerare a che prezzo.
Se il prezzo è dirottare il traffico in vie residenziali nettamente insufficienti per piste ciclabili, marciapidi, sicurezza, ecc...non c'è un gran guadagno.


Ci vorranno anni perchè entri in funzione la metropolitana ed il Passante di Mestre.
Falso
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie che costa quarantuno milioni di euro, l'appalto prevede 535 giorni per il completamento dei lavori. L'inaugurazione e ormai vicina ed è prevista per la primavera 2008.
Anche il Passante di Mestre sta procedendo speditamente e si conta di percorrerlo tra la fine del 2008 e la primavera del 2009.
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie il completamento della stazione entro la primavera del 2008 è buona cosa, tuttavia i giornali parlano di mancato acquisto per tempo dei treni per la linea da parte della regione (2007/2008 + 2 anni = 2009/2010), e quindi ritardi nell'entrata in funzione del servizio (da notare che il dirottamento di parte del traffico locale comunale verso il parcheggio della stazione implica un maggior sfruttamento delle aree del quartiere Dante).
Per quanto riguarda il Passante, opera di grande beneficio per lo snodo TEN-T (link) di Mestre, la Valutazione di Impatto Ambientale stima un aumento del traffico per le reti pubbliche statali locali.
Si può quindi dire che se il Passante è opera prioritaria per il comune di Venezia, le opere complementari sono opere prioritarie per il comune di Spinea e Mirano.
Il potenziamento delle statali che dividono l'abitato centrale di Spinea da quelli di Mirano e Maerne sono considerati in ambito locale assieme alla "tangenziale nord" una valvola di sfogo per la viabilità strutturata dal PALAV al fine di uscire dal vecchio progetto a "dita di mano" (uno di queste dita è la Miranese/Roma) per poter decongestionare il centro, con tutte le problematiche del caso (vedi proteste di via Luneo).
A quanto pare per il progetto del Passante di Mestre esistono clausole restrittive per quanto riguarda il completamento dell'opera primaria (centinaia di migliaia di euro di penale per la cordata di ditte di costruzioni per ogni giorno di sforo dalla data di completamento dell'opera), mentre per le opere secondarie non esistono veri e propri vincoli temporali.
Tali opere si stima verranno ultimate entro il 2010-2011, con tutti gli scongiuri del caso che non avvenga nulla dalla data di completamento del tracciato primario e la data di completamento dell'intero progetto (sparizione dei fondi, reintegro in altre opere, fallimenti aziende, ecc...).
A ben vedere quindi non interessa granchè preoccuparsi del completamento del Passante, bensì interessa la decongestione del centro di spinea ad opera di vie laterali che sgravino l'abitato di Spinea dalle oltre 33000 auto passanti al giorno.
Solo in seguito a tali eventi si possono stimare le criticità cittadine ponendovi soluzioni appropriate.
Il verde a Spinea è sempre meno
Falso
II verde pubblico a Spinea fruibile da tutti e fortemente aumentato negli ultimi anni. Tre esempi per tutti: il grande parco di via Bennati, il Parco delle Stagioni al Graspo e l'ormai imminente parco fluviale che lambira il Rio Cimetto da via Roma (di fronte al Centra Clinico Chimico) fino all'ex macello di via Solferino.
Difficile affermare con certezza se questo sia calato o aumentato.
Di certo ad alcune fazioni politiche appare indigesto, poichè considerato fattore di spesa comunale senza reintegro.
In tutta sicurezza si può affermare che è diminuito il verde "allo stato brado" con la costruzione del parco del rio Cimetto ed il parco al Graso de Uva e la riapertura della villa Simionato.
Tuttavia è evidente fra le persone un diverso modo di intendere il cosiddetto "verde".
Per alcuni infatti un parco pubblico è si verde, ma pur sempre verde cementificato con la costruzione di varie opere complementari "di cemento" nell'ambito del parco, mentre per altri vi è una visione contraria.
Tale concetto esteso non solo ai parchi ma anche ai lotti di terreno di privati fa intendere in diverso modo la diffusione della natura nell'urbe fra chi considera il giardino intorno ad una nuova costruzione come sedimentazione del verde privato già esistente e chi invece lo intende come drastica diminuzione del verde.
Vero è che ultimamente si è costruito molto a Spinea in più zone parcellizzate da via Cici, a via Bennati, dietro la chiesa San Vito e Modesto, faccia a Santa Bertilla, ecc....
Tutto sommato nuove costruzioni implicano la sostituzione di piccoli spazi a verde o trasformazione da terra agricola ad edificabile senza che vi sia un processo inverso (edifici fatiscenti trasformati in aree a verde).

Altro caso è considerare la questione ambientale del rio Cimetto.
Il rio Cimetto utilizzato fino a poco fa come fogna a cielo aperto necessiterebbe forse di una bonifica prima di essere trasformato a parco in cui mandare bambini a giocare.
Inoltre dall'annosa questione delle cave di via Luneo inquinate con idrocarburi iniettati in falda come discarica abusiva degli anni '80 fuoriesce questo rio Cimetto che potrebbe aver portato con se parte delle sostanze pericolose.
Alcuni dicono che oramai tali sostanze non ci sono più perchè tutte defluite verso il Brenta.
Altri vantano studi epidemiologici che indicano come in tutto il veneto vi sia un rischio di malattie (tumori, cancri carcinomi) correlate a tali sostanze che si attesta intorno al 20% (molto elevato) sia intorno alle aree pertinenti a tale inquinamento sia intorno ad aree non pertinenti (probabilità diffusa non indica quindi il rio Cimetto come causa, bensì altri fattori più diffusi devono concorrervi).
Altri ancora invece fanno notare che eventuali metalli pesanti si depositerebbero sulle sponde per entrare nel ciclo dei vegetali.


Stanno mettendo a posto via Matteotti però la carreggiata è pericolosa, per non parlare dei marciapiedi...
Falso
La sistemazione di via Matteotti e ormai completata, nonostante il "partito del non fare" abbia impedito la sua realizzazione. Ora via Matteotti e sicura, e davero una bella ed elegante strada cittadina e consentirà il percorso in sicurezza per ciclisti e pedoni da Fornase verso il cimitero e il centra citta e viceversa. Ora sarà sistemata anche via Bennati che completerà la grande penisola residenziale del quadrante via Matteotti-via Bennati.
Chiamare penisola residenziale uno scombinamento della viabilità che rende via Matteotti una via morta e via Alfieri residenziale piena di problematiche una via a rischio di morte per ciclisti pedoni e chiunque debba sostare od uscire da un cancello lato Mestre.

Problemi per piazza Marconi
Scuola prima della modifica, dopo la modifica
Aree prigioniere (in particolare)
ecc...

La resa a senso unico di via Matteotti per eliminare il semaforo con via Roma via Cattaneo senza inserirvi una rotatoria che avrebbe contrastato con il piano edilizio di costruzioni voluto (pedonalizzazione di un tratto di via Roma dall'aia della chiesa di San Vito e Modesto fino alla villa del Majno).
Rotatorie sono state inserite a tutti gli incroci fra laterali e via Roma, eccetto via Luneo (rimasta tuttavia a doppio senso con obbligo quasi mai rispettato di svolta a destra per chi ne esce) e via Matteotti....guarda caso punti in cui oggi vi sono svariate problematiche.
D'altra parte non si spiega per quale motivo debbano essere realizzati i lavori di via Matteotti se in realtà l'unica vera opera, tanto acclamata e su cui si disegnano oggi rosee illusioni salvifiche è la tangenziale a nord di Spinea decongestionatrice del centro e di tutto l'abitato.
Se tale è l'opera somma capace di ridurre emissioni e decongestionare il centro scopo primario dovrebbe essere anticipare quest'opera dal 2010-2011, piuttosto che agire in altri modi.
E' vero altresì che la viabilità dei quartieri a cavallo del Comune e della villa del Majno necessità di soluzioni alternative che migliorino gli accessi diretti fra aree residenziali e che risolvano problemi in vie molto più problematiche rispetto via Matteotti: via Alfieri e via Capitanio in primis per le quali o non vi si adottano soluzioni per non dirotta traffico o vi si adottano soluzioni di sicurezza anticipatamente a tutte le altre vie (per esempio a via Matteotti).

Riguardo al partito del "non fare", risulta un po' sconveniente utilizzare quest'appellativo.
Gli aderenti del partito del "non fare" infatti si sentono più partito dei "raggirati" visto che non furono mai avvertiti dei progetti per via Matteotti (al pari delle attività commerciali su tale strada), ben diverso dalla presentazione del Masterplan o di altri piani norma in cui l'attenzione si incentrava su altre tematiche, e meno che meno erano stati avvertiti della possibilità che ciò comportasse una variazione per le vie affini del quartiere Dante.
Buona parte dei comitati che oggi osservano con più attenzione l'operato dell'amministrazione comunale con una partecipazione più attiva sono inoltre contenti di soluzioni che decongestionino il centro di Spinea dal traffico passante, poichè ciò comporterebbe un beneficio per tutta la cittadinanza.
A tal riguardo quindi la resa a senso unico di via Matteotti diviene opera secondaria fra quelle che veramente costituiscono una soluzione per il paese.

L'idea stessa del partito del non fare è tuttavia estendibile a chiunque se solo si cambia il soggetto di interesse.
Se per esempio osserviamo che Spinea è patria natia dell'attuale campionessa di nuoto si può osservare che fino al 2009 non vi sarà l'inizio dei lavori per la costruzione della piscina comunale.
Altri 2 anni di "non fare".
Se osserviamo che nel 2006 e nel 2007 vari quartieri di Spinea sono finiti sott'acqua a causa della scarsità della rete di fognature smaltimento dei reflui, opera prioritaria sarebbe agire per non ritrovarsi l'anno prossimo con ulteriori allagamenti.
Anche in questo caso si potrebbe parlare di partito del "non fare".
ecc...

In fin dei conti a questo mondo esiste ancora gente che crede che sia ogni partito ad avere le soluzioni adatte e non le soluzioni giuste (poche e difficili da trovare) a cui dovrebbero tendere tutti i partiti.
Sarà abbattuto il traffico di attraversamento soprattutto su via Roma?
Vero
II traffico su via Roma sara drasticamente ridotto quando sarà completata la tangenziale nord di Spinea che partendo dal cavalcavia (la prima parte fino a via Asseggiano sta per essere ormai portata a termine) arriverà, costeggiando la linea delta Valsugana, fino a via della Costituzione. II cantiere per realizzare questa arteria partira alla fine del 2008 e la conclusione dei lavori e prevista per il 2010.
Quando quest'opera sara realizzata si potra intercettare il traffico passante e "obbligarlo" a percorrere la nuova arteria. Per Spinea sara una vera liberazione!
Opere primarie rimandate al futuro.
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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013