IL GAZZETTINO
Domenica 26 ottobre 2008 Ecco il progetto segreto della strada dei Bivi
Ecco il progetto segreto della strada dei Bivi. La Provincia se lo tiene ben stretto perchè il rischio è che tra Zelarino e Trivignano - ma soprattutto a Trivignano - ci sia una sollevazione di fronte ad una strada che taglia di netto in mezzo alle campagne, ma interessa in parte anche gli abitati. In realtà la Provincia ha studiato tre soluzioni, due sono state scartate perchè sarebbero devastanti per il territorio, la terza invece viene data per buona. La strada dei Bivi, lo ricordiamo, da sempre è considerata fondamentale per "scaricare" la Miranese e la Castellana e permette al traffico che arriva a Mestre e deve andare verso Spinea , di non passare per Mestre. La nuova strada parte dal cavalcavia degli Arzeroni e va via dritta invece di girare a sinistra per il nuovo ospedale dell'Angelo. Corre in parallelo a via Paccagnella - e quindi lascia fuori l'abitato di Zelarino - fino all'altezza di Olmo e poi scavalca la prima volta la ferrovia facendo subito dopo un ampio curvone in mezzo alla campagna, alla fine del curvone si aggancia alla ferrovia dei Bivi. Corre in parallelo alla linea feroviaria, sul lato verso Martellago, passa accanto alla zona industriale e va a collegarsi alla rotatoria su via Asseggiano in Comune di Martellago, al confine con Spinea . Questa è la soluzione proposta dalla Provincia - il progetto è di Area engineering di San Donà di Piave - e la identificate sulla carta che pubblichiamo per il curvone e le due grandi asole (si chiamano rotonde a trombetta). Le due alternative - linee tratteggiate - sono una al di qua della linea dei Bivi e l'altra - complicatissima - che attraversa per tre volte la linea ferroviaria.
L'ipotesi scelta è quella più logica ed ha però un problema non da poco: bisogna spostare 650 metri di ferrovia. La strada dei Bivi parte dalla zona dell'Ospedale dell'Angelo a 4 corsie - dunque attraversa le campagne di Trivignano come una autostrada e si sa già che da quelle parti chiedono che, almeno, la strada diventi a due corsie - fino a quando scende ad affiancarsi alla ferrovia. Lì diventa a due corsie fino a Spinea . di Maurizio Dianese
Considerando che i veicoli passanti per il centro cittadino raggiungono le 30.000 unità, e di certo non diminuiscono a Chirignago, considerando gli innumerevoli problemi che tale traffico provoca alla salute dei cittadini sia per lo smog che devasta le vie respiratorie sia per gli incidenti che periodicamente vedono pedoni avere la peggio c'è da chiedersi perchè ancor oggi si parli di progetto segreto anzichè di progetto realizzato.
La pianificazione di centri cittadini costruiti a dorso delle vie di comunicazioni, arterie principali che si diramano nel territorio dal nucleo Mestre, così come previsto dal PALAV ha creato gli evidenti problemi che possono essere notati dai pendolari ogni mattino.
A fronte di tutto ciò il denaro pubblico dovrebbe essere investito per ottenere il prima possibile questi miglioramenti alla circolazione intercumunale, anzichè un insieme di sensi unici e manovre locali in un clima di forte rinnovamento per l'arrivo sia della stazione metropolitana di superficie che del Passante.
Differenza d'ambito fra strade che ricadono nell'ambito di intervento comunale e strade che ricadono nell'ambito di intervento procinciale.
Assieme alla strada dei bivi rimane comunque da potenziare il sistema delle provinciali valvola di sfogo che passano fra gli abitati di Borbiago, Crea, Spinea, Mirano, Martellago...prossimamente caricati forse anche dal traffico dei caselli del Passante.
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