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domenica 16 marzo 2008

articolo di giornale - Casello di Borbiago, 400 Tir ignorano il divieto, dati provincia, 1000 veicoli sulla PS81

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 MARZO 2008
Provincia I comitati di Borbiago: «Era logico, pronti a protestare» Casello, qualche Tir ignora il divieto Il Comune: «Controlli severi». Autostrade: «I cartelli ci sono» Vendramin (Verdi): «Sono transitate pericolose cisterne» Il sindaco Carpinetti: «L’accordo deve essere rispettato» Si pensa alle multe GIACOMO PIRAN
MIRA. Alcuni camion, violando il divieto di transito, hanno utilizzato ieri il casello di Borbiago nel suo primo vero giorno di apertura. Dopo la notizia il sindaco di Mira, Michele Carpinetti, ha confermato di voler usare il «pugno di ferro» contro i trasgressori e di aver chiesto la collaborazione del Comune di Venezia per avere una pattuglia della polizia locale di supporto. Nel frattempo la Società Autostrade ha intensificato l’attività di comunicazione mentre rimangono in allerta i comitati.
Comitati che attendono la riunione di domani per decidere eventuali azioni di protesta. «Sono stati io a segnalare al sindaco - spiega il portavoce dei Verdi Francesco Vendramin - il passaggio di due camion cisterna al casello di Borbiago. Questo dimostra che non si riesce a promettere quello che è stato detto lunedì e che quello che si prospettava so è verificato. Se la situazione prosegue, noi siamo disposti a bloccare tutto. Sono passati camion con cisterne che sono molto pericolosi. Dobbiamo aspettare che succeda un incidente grave?».
Il sindaco di Mira conferma nel frattempo l’accordo fatto con Lino Brentan ed annuncia tolleranza zero contro chi viola il divieto. «Ci siamo attivati perché l’accordo vada rispettato, i camion non devono transitare per il casello. Abbiamo mobilitato i nostri vigili e abbiamo chiesto la collaborazione del comune di Venezia per avere una pattuglia di rinforzo poiché questo problema riguarda anche l’area comunale di Venezia. Ho parlato con Lino Brentan ed ho avuto rassicurazioni da parte sua sul fatto che saranno intensificati i controlli. I camion che usciranno saranno multati nella Bretella di collegamento dalla Polstrada mentre appena entreranno nella sp 81 saranno multati dai nostri vigili. Quello che si doveva fare è stato fatto». La Società Autostrade chiede un pò di pazienza in questi primi giorni e conferma che è stata intensificata la campagna informativa. Ieri, infatti, lungo la Romea, a Marghera ed in A4 erano presenti cartelli con il divieto di uscita a Borbiago per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. «Ci vuole un po’ di pazienza - spiega Giorgio Mattiello, direttore esercizio di Autostrade - e la notizia si diffonderà. Per questo è stata potenziata la segnaletica e abbiamo diffuso messaggi, sia via radio sia contattando le associazioni di categoria, avvisando del divieto. Continuiamo il monitoraggio sulla zona e siamo in contatto con la Polstrada che presiederà il casello». Critico il commento del portavoce del comitato Mattia Donadel che conferma che continuerà l’azione di controllo e che sarà presa una decisione su come agire solo dopo la riunione pubblica che si svolgerà domani alle 20.30 al centro anziani di Oriago. «Come volevasi dimostrare l’accordo non dice niente rispetto a lunedì. Questo non ha retto neanche un giorno e sapevamo anche prima che i vigili non sarebbero riusciti a controllarlo a causa del poco personale. Noi continuiamo a controllare la situazione e decideremo domani sera cosa fare. Non è escluso che attueremo altre forme di protesta».



LA NUOVA
VENERDÌ, 14 MARZO 2008
Provincia Borbiago. I comitati rilanciano: «Siamo pronti a protestare ancora» «Al casello 400 Tir in quattro giorni» Il Comune di Venezia corre in aiuto di Mira con vigili per i controlli
ALESSANDRO ABBADIR
MIRA. «Hanno passato il casello di Borbiago quasi 400 tir in 4 giorni. Se continua in questo modo, senza alcun controllo siamo pronti a bloccare il casello con azioni dimostrative. Ci stanno prendendo in giro». E’ questa la presa di posizione dei comitati pronti di nuovo alla protesta, se le promesse fatte dalla Società Autostrade non verranno rispettate. Intanto per il Comune un aiuto. Ieri mattina il vicesindaco di Venezia Michele vinello ha risposto alla lettera del collega di Mira, Michele Carpinetti.Con i vigili di Mira a fermare i tir ci saranno anche quelli di Venezia. Il sindaco, però, ammette: molti camion superiori alle 7,5 tonnellate, legati alle aziende della zona passano il casello, ma non basta controllarli, vanno fermati. «Nel giro di 4 giorni - spiegano Mattia Donadel, Aldo Bertoldo, Gianna Causin, Orlando Zampieri e Francesco Vendramin - sono passati dal casello quasi 400 camion, alla faccia dei controlli promessi da Brentan. Cosa servono questi controlli se i Tir non vengono fermati? La zona di Ca’ Rubaldi verrà letteralmente invasa dallo smog. Siamo davvero senza armi. I vigili di Mira devono cominciare a far rispettare i divieti, altrimenti i Tir li fermiamo noi. Siamo stanchi delle chiacchiere e delle prese in giro». I Verdi sono ancora più decisi. «Dopo aver violato gli accordi del 1999 - dicono Francesco Vendramin e il coordinatore dei verdi della Riviera, Andrea Bortolato - ora la Regione cerca addirittura di rimangiarsi gli accordi siglati tre giorni fa in Municipio a Mira. Aiuteremo i cittadini a tutelare il proprio diritto alla salute anche con azioni dimostrative. Abbiamo contato i camion: quasi 400 in 4 giorni». I residenti chiedono anche migliore cartellonistica per indicare la stazione dei treni di Oriago Porta Ovest e il parcheggio scambiatore da 600 posti. «Con Pasqua e Pasquetta - dice Vendramin - assisteremo al primo test con l’arrivo di decine di pullman turistici. Vedremo se la viabilità non andrà in tilt». Il Comune di Mira intanto annuncia l’arrivo di aiuti per il controllo del traffico da parte del Comune di Venezia. «Il vicesindaco di Venezia Michele Vianello - dice il sindaco Michele Carpinetti - ci ha aiutato. Da questo fine settimana e soprattutto da lunedì ci sarà all’imbocco del casello una pattuglia di vigili di Venezia, che affiancherà i nostri a tutte le ore del giorno». Il sindaco ammette che diversi camion sono passati. «Sono passati effettivamente - dice il sindaco - camion di grossa stazza, soprattutto betoniere e camion con materiali edili, mezzi legati alle ditte della zona. Non è passato invece il grosso traffico di tir internazionale, che si muove con il navigatore satellitare. Al momento infatti il casello non è segnalato sulle mappe». Sempre fiacco al momento l’utilizzo della nuova stazione di Oriago. Le corse dirette a Venezia sono le stesse di sempre. «Una stazione del genere con un treno all’ora - ommentano diversi cittadini - serve a ben poco».



LA NUOVA
Sabato 15-03-08, 38 Provincia Brentan (Venezia-Padova) fornisce i dati sui tir: «Sono pochissimi» «Al casello di Borbiago quasi tutte auto» Francesco Furlan
MIRA. «Il casello di Borbiago è un casello per le auto, e i dati lo dimostrano». Lino Brentan, amministratore delegato dell’autostrada Padova-Venezia, tira fuori dal cassetto i dati delle entrate e delle uscite del nuovo casello e cerca di tranquillizzare i comitati che hanno detto di aver contato 400 tir negli ultimi quattro giorni. «Sono molti meno, i controlli ci sono, e funzionano praticamente al cento per cento - attacca Brentan -. I pochi tir che passano sono di quei camionisti che lavorano nella zona». Lo conferma, dice Brentan, il fatto che siano tutti tir entrati e usciti con il telepass: «Sono camionisti che per tornare a casa sarebbero obbligati ad uscire a Mestre, prendere la rotonda della Romea e poi percorrere al ritroso la provinciale 81. Non fanno la differenza nell’impatto del traffico». Ecco dunque i dati per i mezzi sopra i 75 quintali, per i quali vige l’ordinanza di divieto di transito. Martedì sono state registrate 25 entrate e 33 uscite (totale: 58). Mercoledì 14 entrate e 18 uscite. Infine giovedì: 12 entrate e 21 uscite. Questo a fronte di un dato complessivo sui volumi di traffico che mercoledì ha registrato 1.641 entrate e 2.655 uscite e giovedì 1.675 entrate e 2.638 uscite. Automobilisti che prima in gran parte gravitavano sul casello di Dolo, che infatti ha registrato un notevole calo nel numero dei passaggi. «I comitati possono stare tranquilli - spiega Brentan - perché i numeri parlano chiaro: qui non ci sono tir di passaggio. E’ un casello al servizio del territorio, di chi dalla zona di Mira deve spostarsi per raggiungere Padova, ed è molto più comodo a prendere il casello di Borbiago». I comitati, soprattutto nella zona di Ca’ Rubaldi, denunciano un aumento incontrollato dei tir di passaggio. «Dati alla mano dico che non è vero», aggiunge Brentan, che spiega: «Tra mercoledì e giovedì sono transitati 1 o 2 camion all’ora. Se noi decidessimo di aprire il casello ai tir sopra le 7.5 tonnellate potrebbero essere interessati tra i 300 e i 400 camion che potrebbero raggiungere la zona di porto Marghera attraverso la camionabile, ma sappiamo che non si può fare». Non si può per almeno un paio di motivi. Prima di tutto perché la strada, al centro di un progetto di sistemazione lungo tutto l’asse da Marghera a Spinea, non è in grado di sopportare un simile carico di traffico pesante. «In secondo luogo perché deve esserci l’accordo con il territorio - spiega Brentan -, questa non è certo una decisione che possiamo prendere da soli». Ma il traffico sull’area del casello è destinato a crescere? «Rispetto ai transiti attuali, circa 4.300 tra entrate e usciti - aggiunge Brentan - io credo che ci sarà un aumento di altri 500-600 mezzi, perché il casello non è ancora molto conosciuto da tutti». Sulla questione interviene anche l’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso: «Non capisco a chi giova creare allarmismo sul casello di Mira. I timori che vengono continuamente esternati pubblicamente sono infondati e lo dimostrano i dati della società Padova-Venezia, gli unici attendibili. Non si può barare con i numeri e non si può fare politica con le angosce della gente».


LA NUOVA
GIOVEDÌ, 20 MARZO 2008
Provincia BORBIAGO. IERI LA COMMISSIONE Mille auto in più sulla provinciale Con l’apertura del casello è aumentato il traffico dei mezzi
MIRA. «Il casello autostradale di Borbiago ha fatto aumentare il traffico sulla provinciale 81 di poco più del 10%. Da 9 mila veicoli al giorno siamo arrivati a 10 mila. Il casello ne aggiunge 1000 in più al giorno, al momento. Una verifica sul posto la faremo con società autostrade in un’altra riunione il 4 aprile. Ora aspettiamo l’esodo Pasquale per capire se il casello reggerà all’urto dei turisti». E’ questa la presa di posizione dell’assessore ai lavori pubblici e al Traffico Stefano Lorenzin che ieri mattina ha partecipato con i comitati alla commissione di controllo sul traffico organizzata da Regione e Provincia. Alla commissione di controllo sul traffico ha partecipato anche per la prima volta in rappresentanza dei comitati di Ca’ Rubaldi Antonella Panzonato. «I dati che abbiamo già a disposizione - spiega l’assessore Stefano Lorenzin - sono del tutto provvisori. Ci era stato chiesto di fare un primo bilancio il 31 di marzo, ma invece abbiamo posticipato l’analisi dei flussi al 4 aprile. In quell’occasione controlleremo direttamente l’entrata dei mezzi nel casello di Borbiago soprattutto nelle ore di punta. I dati sono precisi: dal casello entrano 1.000 auto in più al giorno sulla sp81. Resta da vedere quante entreranno a Pasqua e Pasquetta e quante dopo che in autunno partirà il servizio della Metropolitana di Superficie». A controllare che il traffico pesante non invada i centri urbani ci saranno i vigili di Mira e Venezia al mattino e nelle ore di punta. Oltre che sulla rotatoria di accesso, i vigili dei due comuni controlleranno anche l’accesso nelle strade comunali e cioè in via Ghebba ad Oriago, in via Colombara a Ca’ Sabbioni, in via Giovanni XXIII a Borbiago. Vigili che in questi giorni hanno già dato diverse multe ai camionisti (con camion superiori alle 7,5 tonnellate) che hanno violato il divieto. Contemporaneamente all’apertura del casello autostradale è entrata in funzione a poche centinaia di metri di distanza la nuova stazione dei treni di Venezia Porta Ovest. Le corse fino ad autunno resteranno le stesse, una ogni 20 minuti. (a.ab.)


giovedì 24 gennaio 2008

Articoli di giornale - sicurezza per la statale 81 e realizzazione caselli di Borbiago

LA NUOVA
DOMENICA, 20 GENNAIO 2008
Provincia Mira. Accelerati i tempi per la stazione della metropolitana di superficie «Oriago Porta Ovest apre il primo marzo» Annuncio dell’assessore Gatto. Brentan (Autovie) preme per il casello
MIRA. «La Regione ci ha comunicato che la nuova stazione di Oriago Porta Ovest della metropolitana di superficie sarà aperta il primo marzo. Ci saranno decine di corse ogni giorno dirette a Venezia. E’ evidente che anche il casello autostradale di Borbiago dovrà essere aperto». Lo ha detto Paolo Gatto, assessore alla viabilità della Provincia e lo conferma Lino Brentan, presidente di Autovie Venete.
«Entro un mese - dice Brentan - il casello autostradale di Borbiago dovrà essere completato. Non potrà sicuramente restare chiuso per anni. I lavori di messa in sicurezza potranno essere fatti contemporaneamente all’apertura del casello autostradale. Il casello autostradale è stato realizzato anche per servire il parcheggio scambiatore della nuova stazione». La stazione di Oriago Porta Ovest, ormai completata, infatti è uno degli assi portanti del Sistema ferroviario metropolitano regionale in Riviera. E’ sorto anche un parcheggio scambiatore da 600 posti auto previsto per assorbire fenomeni di congestionamento autostradale. E’ stato realizzato un binario di precedenza (la Mestre-Adria è a singolo binario), dove c’è l’incrocio di treni provenienti da opposte direzioni. Ci sono banchine dotate di pensilina, marciapiedi alti per favorire la discesa e la salita dei passeggeri, l’accesso ai disabili, un sottopasso a scale fisse con rampe di superamento delle barriere. L’assessore provinciale alla viabilità Paolo Gatto chiarisce. «La Regione - dice Gatto - ci ha comunicato ufficialmente che la nuova stazione completata da anni sarà aperta con fermate e corse per residenti e turisti il primo marzo, cioè praticamente fra un mese. E’ evidente che spingerà per l’apertura del nuovo casello sulla A4». Il comune di Mira si era espresso contrario a questa ipotesi. «Prima di aprire il casello - spiega l’assessore ai trasporti di Mira Stefano Lorenzin - devono mettere in sicurezza la Provinciale 81 e ci vorranno anni. Non sarà pronta prima del 2009». Anche i residenti hanno promesso proteste se si apre la strada. Intanto arrivano le proteste del centrodestra contro la maggioranza sull’esclusione dall’assemblea pubblica sugli espropri legati all’allargamento della sp 81. «Come opposizione - spiega il capogruppo di Forza Italia Vanna Baldan - abbiamo sempre offerto la più ampia disponibilità, nelle commissioni ed in consiglio, a valutare soluzioni provvisorie che, se pur non ottimali, accelerino il processo di apertura del casello. Ciò a cui non rinunciamo è la denuncia di incapacità agli amministratori che in questi anni hanno permesso la costruzione del casello e oggi vogliono mantenerlo chiuso. Forse per timore di queste critiche hanno preferito non invitarci all’assemblea degli espropriati». (Alessandro Abbadir)


Ora che il governo è caduto e si vive nell'incertezza della forma politica che governerà nel prossimo futuro si può aggiungere qualche altro motivo per i ritardi e l'insicurezza per il potenziamento della provinciale81

lunedì 7 gennaio 2008

Articoli di giornale - Varie sul Passante

LA NUOVA
VENERDÌ, 28 DICEMBRE 2007
Provincia Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè


MESTRE. Visto dall’alto dell’elicottero, sembra una di quelle piste per le biglie che in spiaggia si disegnano trascinando il più piccolino per le gambe, usando il fondoschiena per sagomare il percorso sulla sabbia. Ci sono i rettilinei, le curve in ripetizione, i ponti e i tunnel, che solitamente sono i più difficili da affrontare. Il Passante di Mestre è ormai un unico grande solco sul terreno di 32 chilometri.

Un unico grande solco inciso dal “vomere” delle decine di ruspe delle 66 imprese - tra appalti e subappalti - che lavorano nei cantieri. Un solco che si vede e che resterà perché non basta un colpo di mano sulla sabbia per far finta che non sia successo nulla. «Fa un bell’effetto - dice il commissario speciale al Passante e dirigente della Regione, Silvano Vernizzi - vedere che l’autostrada sta prendendo forma, anche perché non è stata facile la relazione con il territorio».

Commissario Vernizzi, il 23 dicembre 2008 è prevista l’apertura del Passante: ce la farete davvero?

«Siamo nei tempi previsti, abbiamo anche aperto i cantieri nei due tratti più complicati dal punto di vista tecnico».

A quali si riferisce?

«Il tunnel sotto la Castellana, a Martellago, perché è il tratto più lungo in galleria, circa 400 metri. E i tunnel sotto la tratta ferroviaria Padova-Venezia, a Vetrego di Mirano, dove il terreno è molto friabile e ci sono molte falde d’acqua».

Gli anziani del posto ricordano un vecchio proverbio: “A Vetrego o me bruxo o me nego”. Già anni fa un cantiere per un sottopasso provocò lo smottamento della massicciata ferroviaria. Rischiate di rimanere scottati?

«E’ un proverbio che non conoscevo ma che è perfetto per il luogo, perché c’è un terreno pieno di insidie, che cambia conformazione a distanza di pochi metri. Abbiamo già realizzato un sottopasso per una bretella complementare, e non abbiamo avuto problemi, anche se abbiamo dovuto fare i conti con una falda in pressione spuntata all’improvviso. E’ andata bene e speriamo che continui ad andare bene».

Altri interventi importanti?

«A metà febbraio dovremo abbattere un altro viadotto, all’altezza di Dolo, quindi chiuderemo per una notte l’autostrada nel tratto Villabona-Dolo».

Febbraio è lontanissimo. Entro fine anno il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro la vuole sostituire. In sua difesa di sono schierati sindaci, Provincia, Regione, parlamentari veneti, e perfino i comitati.

«E’ evidente che il sostegno di tutti questi soggetti mi ha fatto molto piacere. Ma il sostegno dei comitati, con i quali gli scontri, sempre civili, sono stati molti, in modo particolare, perché proprio non me lo aspettavo».

Ipotizziamo che lei continui ad essere il commissario al Passante anche nel 2008: come la mettiamo con l’attraversamento del canale Taglio a Mirano?

«Il progetto del ponte pensato dal’architetto Siviero è pronto da tempo e soddisfa il Comune di Mirano. Il sindaco Gianni Fardin aspettava solo la conferma dal governo del finanziamento di 20 milioni di euro per le opere di mitigazione. Quei soldi ora sono sicuri, quindi non ci sono più ostacoli all’accordo, che dovrebbe essere siglato all’inizio di gennaio».

Il 23 dicembre del 2008 aprirà l’autostrada tra Dolo e Quarto d’Altino. Ma quanto bisognerà aspettare per i caselli intermedi del Passante?

«L’apertura dei caselli di Crea e Preganziol è prevista per l’estate del 2009. Per quello di Martellago-Scorzè, che ha subìto uno spostamento a causa di una modifica al progetto per la tutela dell’oasi vincolata di Robegano bisognerà attendere».

A che punto è la progettazione?

«Abbiamo realizzato il progetto preliminare, che lo localizza a Cappella. Il progetto dovrà essere approvato dal Cipe, ma prima, a inizio gennaio, lo faremo vedere ai comuni interessati: Scorzè, Martellago e anche Salzano».


Rebus opere complementari garantiti 200 milioni di euro Una storia lunga 30 anni che ha avvelenato Mestre MITIA CHIARIN

MESTRE. La partita non si chiude tra un anno. Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l’impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c’è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008, primo esempio di «federalismo autostradale», ha promesso il ministro Di Pietro. Che nel frattempo vuol «licenziare» il commissario Vernizzi per sostituirlo con il presidente dell’Anas Ciucci. E il Veneto, è storia di questi giorni, torna ad alzar le barricate. E va deciso il futuro della tangenziale di Mestre. Probabilmente resterà un sogno l’abbattimento; il rischio è che rimanga a pieno servizio, se non si troverà un innesto diverso per la Romea commerciale, il cui tracciato è stato bocciato. Ecco le questioni ancora aperte di un progetto, il Passante appunto, che ha oramai trent’anni di storia anche se i cantieri chiuderanno solo il prossimo anno. Mestre attende dagli anni Settanta una alternativa al caos quotidiano sulla tangenziale. Affossati le complanari, il tunnel e il collegamento «largo» con Vicenza, dal 1990 la priorità del Veneto si chiama Passante. Il primo progetto preliminare è del 1997, confermato nel secondo accordo Stato-Regione del 2001 e dalla delibera del Cipe del 2002, quando la Legge Obiettivo mette fine alle doglianze dell’Ue sulla scelta di affidare alle tre concessionarie autostradali (Autovie Venete, Autostrade Spa e Venezia-Padova) la realizzazione e gestione della nuova autostrada. Il 30 novembre 2002 arriva il nuovo progetto preliminare. E’ cosa fatta? No. A Mestre è allarme smog, la tangenziale è al collasso. La terza corsia non può bastare. Nel febbraio 2003 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara lo stato di emergenza ambientale per la tangenziale e poi a marzo nomina il commissario delegato; è il segretario regionale delle infrastrutture della Regione Veneto, Silvano Vernizzi. Nell’aprile del 2003 il commissario attiva le procedure per l’approvazione del progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale che viene approvato dal Cipe nel novembre dello stesso anno. E comincia lo scontro, durato fino ad oggi, con i cittadini e gli amministratori locali, da Treviso a Venezia, contrari al tracciato. Ad agosto 2003 viene approvato il bando di gara per il «general contractor». Nel febbraio 2004, la gara viene assegnata all’Ati, sostituita poi dalla Società di progetto «Passante di Mestre». Il contratto viene firmato il 30 aprile del 2004 da Impregilo Spa, Grandi Lavori Fincosit, Fip Industriale, Cooperativa Muratori e Cementisti, Consorzio Veneto Cooperative, Serenissima costruzioni. Il via ai lavori l’11 dicembre del 2004. Sul cartello di cantiere, i 1320 giorni di lavori necessari per realizzare l’opera che vale 864 milioni e 262 mila euro, scadono il 1º maggio 2008 ma la fine dei lavori ci sarà solo tra un anno. Sia perchè le opere sono oggi, a tre anni di distanza, realizzate per il 60% sia perchè le ultime varianti al tracciato, quelle di Salzano e Martellago, hanno ritardato i cantieri. Nel frattempo c’è già una inaugurazione da ricordare. Il 7 agosto scorso sono stati aperti al traffico i primi sette chilometri, tra Quarto d’Altino e Mogliano per collegare l’A4 alla A27. Ma è un flop: la striscia d’asfalto è scarsamente utilizzata.



I NUMERI Lavori al 60% espropri al 98% Finanziamenti pari a zero per gli interventi in fascia B, compito della nuova società Anas-Regione

Lavori realizzati al sessanta per cento, cantieri consegnati all’ottanta per cento, mentre affidamenti, monitoraggio ambientali e bonifiche belliche sono concluse. Ecco il bilancio dei cantieri del Passante, «fotografati» al 30 novembre scorso. I ritardi per le varianti al tracciato reclamate dalle amministrazioni di Salzano e Martellago, spiegano dalla Regione, hanno rallentato il lavoro dei 670 tra impiegati ed operai di 66 imprese tra appalti e subappalti che operano tra Mira e Quarto d’Altino, lungo i 32 chilometri e 200 metri che comporranno la nuova autostrada. In questo momento si lavora per chiudere gli espropri degli edifici che dovranno lasciar spazio alla striscia di asfalto, lungo la Castellana. Per questo gli espropri sono conclusi ad oggi per il 98 per cento mentre per le interferenze la percentuale scende al 60 per cento per la necessità di coordinare gli interventi nei cantieri con Acm, Enel, Telecom, Consorzi di bonifica. (m.ch.)




I COMITATI «Impatto ambientale contenuto, intervento condiviso» I residenti a difesa del commissario Vernizzi: rischiamo di ripartire da zero

MIRANO. «Niente cambio di commissario al Passante. Meglio continuare con Silvano Vernizzi altrimenti si rischia di tornare indietro e perdere altro tempo». Così la portavoce del comitato No al Passante, Rosanna Zanon, commenta la decisione del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, di sostituire Vernizzi col presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. In pratica per i comitati è questa la preoccupazione maggiore ad un anno esatto dall’apertura dell’autostrada Dolo-Quarto d’Altino. Così hanno deciso di scendere in campo per difendere Vernizzi. «Anche noi abbiamo inviato una lettera a Di Pietro - continua Zanon - dove lo invitiamo e rivedere la sua posizione. Cambiare commissario a pochi mesi dall’inaugurazione del Passante è controproducente». Il ragionamento di Zanon è molto semplice. In questi anni di attività il comitato si è concentrato soprattutto sulle opere di mitigazione ambientale. Con Vernizzi si è instaurato un dialogo nel rispetto reciproco dei ruoli e alla fine i risultati stanno dando i loro frutti. «Nel progetto originario - continua Zanon - c’erano solo le barriere fonoassorbenti e la recinzione a sette metri dal confine della strada. Ora, invece, sono stati stanziati fondi per il Passante Verde, abbiamo studiato fasce di rispetto dove non edificare, piste ciclabili a ridosso delle opere complementari, cercato di salvaguardare le aree agricole, creato boschi specie a Mirano, Martellago e Scorzè. Per raccogliere gli euro necessari abbiamo contattato e stimolato i parlamentari veneti per rendere meno drammatico l’impatto ambientale del Passante. Alla fine avremo un’infrastruttura abbastanza condivisa dal territorio e sarebbe la prima volta in Italia. Per questo motivo cambiare Vernizzi non servirebbe a granché. Siamo in una fase molto delicata, dove abbiamo chiarito con gli enti locali quali potrebbero essere gli scenari futuri. Con lo stesso attuale commissario abbiamo studiato e apportato alcune migliorie all’opera ma se ora venisse a mancare questa esperienza, collaudata in tre anni di lavoro, si perderebbe solo del tempo mentre noi vorremmo che i lavori di costruzione dell’autostrada e del Passante Verde procedessero assieme. Ricordiamoci che ci sono ancora due ricorsi al Tar congelati».(Alessandro Ragazzo)



lunedì 3 dicembre 2007

Previsioni di aumento traffico dovute al Passante

La VAS del Passante di Mestre era stata indicata in questo post.


Riportando dalla valutazione di impatto ambientale:
Il Passante di Mestre: autostrada a doppia carreggiata separata con 3 corsie per senso di marcia la cui capacità teorica oraria nelle condizioni di deflusso libero è di 6000 veicoli equivalenti per ora e per senso di marcia con una velocità massima per gli autoveicoli di 130 Km/h.. La barriera di Villabona è arretrata sino a Dolo subito ad est della connessione tra il Passante e la A4. Tale soluzione prevede 2 nuovi ingressi liberalizzati ad est della barriera: un casello a Vetrego ed uno a Borbiago (cfr.successivo punto 1). La barriera di Quarto d’Altino è anch’essa arretrata appena ad ovest della connessione tra il Passante e la A4. Le tariffe previste sulla nuova autostrada sono le medesime attualmente presenti nelle tratte autostradali dell’area. Mentre nelle barriere del sistema aperto della tangenziale si è previsto un pedaggio pari a 90 centesimi di Euro a Dolo, a 60 centesimi di Euro sulla A27 e a 70 centesimi sulla A4 per la barriera di Quarto d’Altino.
Raccordo casello di Spinea e Borbiago/Oriago nuovo casello sulla A4 – Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h. La connessione con svincolo e casello tra il Passante e la stazione SFR di Maerne è stata implementata solo come test infrastrutturale. La connessione stradale è ad 1 corsia per senso di marcia con velocità di base pari a 90 km/h;

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La tangenziale continua a mantenere una forte attrattività in tutte le configurazioni simulate, funzione del suo ruolo centrale rispetto allo sviluppo territoriale dell’area di studio, in qualche caso incrementato a causa dell’arretramento della barriera di Villabona e la conseguente attrattività della tratta liberalizzata Dolo – Villabona e per l'introduzione di nuovi svincoli liberi.
La rete viaria ordinaria risulta viceversa scaricata in tutte le configurazioni simulate, con qualche
attenzione alla situazione di regime (2020) qualora i tassi di crescita degli scenari alti venissero
effettivamente confermati nel tempo.

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Connessione SS309 Romea – collegamento tra la SS309 Romea con un nuovo casello sulla A4 in località Oriago. Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.
Strada dei Bivi - Nelle simulazioni di base del modello la strada termina in località Trivignano Olmo in connessione alla SS245. Il collegamento previsto affianca il tracciato ferroviario Mestre-
Castelfranco e collega l’uscita della Tangenziale di Mestre dove si collega alla SS14-Bis con la
località di Olmo. In uno dei test a carattere infrastrutturale la strada dei Bivi si chiude verso ovest sulla SP33 a Spinea ed è completata con una diramazione verso nord alla stazione SFR di Maerne. Le caratteristiche della strada sono quelle del tipo IV CNR alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 1.250 veicoli equivalenti ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.

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DESCRIZIONE DEL TRACCIATO AUTOSTRADALE
Barriera di Venezia Ovest - Casello di Spinea
Il tracciato si stacca dalla sede attuale dell’A4 prima del sovrappasso di accesso al casello esistente di Dolo, in Comune di Pianiga, piegando verso Nord-Est. L’attuale conformazione dello svincolo di Dolo viene modificata per consentire l’inserimento della nuova barriera denominata Porta Ovest di Venezia (Dolo), prevista sull’attuale sede autostradale in direzione di Venezia e la contemporanea dismissione del casello esistente. Il tratto di A4 compreso tra la nuova barriera di progetto e l’esistente di Villabona/Mestre verrà, quindi, liberalizzato. E’, quindi, previsto anche l’adeguamento della viabilità locale di accesso alla nuova barriera e il collegamento in direzione di Venezia. Il tratto è caratterizzato dalle trincee e gallerie artificiali per attraversare la ferrovia Milano-Venezia e Via Caltana e dal ponte sul Canale di Mirano (Taglio). L’asse autostradale ridiscende, quindi, a piano campagna e contemporaneamente devia verso Nord
con una curva planimetrica di raggio pari a 1360 m. Scavalcato il Canale Menegon il tracciato
incontra lo svincolo per il casello di Spinea, cui si collegherà, con un nuovo raccordo a 2 corsie per
senso di marcia, la SS 309 Romea, che si diparte dalla rotonda Rana in comune di Venezia.
Casello di Spinea - Casello di Martellago
Dopo il casello il tracciato si insinua in trincea in un varco presente tra i centri abitati di Spinea e
Mirano per sottopassare quest’ultima rotatoria per poi risalire in superficie, all’altezza dell’attraversamento del fosso Parauro. E’ inoltre prevista la costruzione di un cavalcavia
sull’autostrada lungo la SP 31 Mirano-Oriago. A nord del fosso Parauro il tracciato si sviluppa in leggero rilevato tra i confini comunali di Spinea, Martellago e Salzano. A Nord di Via Zigaraga il tracciato di progetto sale maggiormente in rilevato per scavalcare in viadotto di 645, la linea ferroviaria Venezia-Treviso, all’altezza di Via Cavino. Superato il Rio Roviego il tracciato rimane in rilevato per superare in rapida successione il Fiume Marzenego e il Rio Storto. Nel tratto compreso tra questi due manufatti il tracciato attraversa marginalmente l’area a verde ex cava Villette presso la Fornace (area SIC). Per assicurare la permeabilità ambientale e idraulica tra le due sub-aree generate, è prevista la costruzione di un viadotto lungo 120 m. Il tracciato prosegue, quindi, verso Nord attraversando Via della Rimembranza, dove è prevista la
costruzione di un cavalcavia, prima di raggiungere il casello di Martellago. Il casello è collegato alla viabilità ordinaria tramite una nuova arteria che si innesta a nord sulla ex SS 245 “Castellana”, nel tratto compreso tra Scorzè e Martellago, e a sud sulla SP 36 tra Martellago e
Spinea. Su tale casello convergerà, quindi, il traffico di queste arterie gravitante nell’area di Salzano, Scorzè, Noale, Martellago e Zero Branco (TV).
...
Raccordo Casello di Spinea – SS 309 Romea
Il casello di Spinea rappresenta il terminale della SS 309 Romea sul Passante ed è, quindi, elemento fondamentale dello schema di drenaggio dei traffici che oggi congestionano la tangenziale. Il raccordo Romea supera in sovrappasso la linea ferroviaria MI-VE e la SP 29, per la quale sono previste specifiche opere di deviazione in sede separata. Dopo un breve tratto in appoggio il tracciato sottopassa in galleria artificiale l’autostrada A4 e la ferrovia VE-Adria.
Sfruttando i dislivelli del sottopassaggio è prevista la realizzazione di rampe di allacciamento alla A4, che consentono di effettuare manovre di scambio nella direzio ne Venezia-Mestre (in entrata e uscita). Proseguendo verso sud il tracciato in progetto si congiunge alla SP 81 completando il by-pass del centro abitato di Oriamo, prima di raggiungere la rotatoria di svincolo della SS 309 Romea e SS 11 Padana superiore. Nel complesso, il tracciato in esame, lungo circa 6,8 Km, oltre a garantire il raccordo della grande viabilità di progetto con le direttrici attestate a Sud del nodo di Mestre, permette di realizzare la circonvallazione completa dei centri abitati di Spinea e Oriamo.
L’itinerario è completato dal collegamento a unica carreggiata, lungo circa 2,1 Km tra la SP 31Mirano/Oriago ed il piazzale lato Est del casello, che consente il drenaggio del traffico che oggi
insiste sulla SP 29 Spinea/Mira nel tratto in fregio dell’abitato di Crea.
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Opere complementari
I 32 chilometri di progetto dell’autostrada richiedono una serie di opere accessorie al tracciato oltre quelle ad esso direttamente connesse (svincoli, adeguamenti dei raccordi, deviazioni agli incroci e così via). Di queste ultime, in relazione al paesaggio, si è tenuto conto nella descrizione fin qui fatta dell’asse autostradale vero e proprio. Altra importanza assumono invece le cosiddette Opere Complementari. Si tratta infatti di opere in appendice di continuità, oppure distaccate dal corpo principale, della cui realizzazione il proponente si fa carico con l’obiettivo di rendere coerente e più solida la definizione dello scenario di progetto. In tal senso la loro funzione, lontano dal semplice corollario di ‘ricucitura’ della viabilità, è quella di completare il quadro degli elementi per la scelta fra le grandi alternative di fondo. L’opzione base presentata dal progetto tende infatti a risolvere gli aspetti trasportistici univocamente, tenuto conto delle necessità/opportunità delle diverse scale territoriali. I benefici attesi in senso lato, ed in particolare sociali ed economici, possono risultare allo stesso tempo di segno positivo anche nei termini di paesaggio, così come inteso nei paragrafi iniziali di questa componente. Le opere complementari hanno sviluppo diverso, con obiettivi precisi in coerenza con le realtà dei
luoghi attraversati e le prospettive indicate dai piani. Il loro impegno di ambiente, e specificamente quello di tipo paesaggistico, è in generale di profilo medio-basso, essendo legato a categorie di progetto (sezioni stradali) variabili, e comunque di ridotta interferenza di intervisività. A seguire vengono segnalate le opere complementari di maggior rilievo associate al progetto; in particolare:
- Raccordi Vetrego-A4;
- Casello Spinea-Svincolo Oriago;
- ‘La Fornace’;
- Variante di Martellago;
- Terraglio Est e collegamento A27-S.P. 64.
...
Casello Spinea – S.S.-309 Romea
COMPLEMENTARE n. 2
Il Raccordo casello di Spinea –è una delle principali opere complementari del Passante autostradale. Esso costeggia inizialmente il Canale Menegon definito dal PALAV ambito fluviale da riqualificare, attraversa il Rio Cimetto e, dopo aver costeggiato il Canale Cime supera tramite viadotto la linea ferroviaria Milano-Venezia e la SP29 Spinea-Mira. In questa zona, tra i comuni di Spinea e Mira, il paesaggio è caratterizzato da un sistema di campi chiusi ad uso seminativo o a cultura mista, con scarsa presenza di abitazioni. L’arteria entra poi nel Comune di Venezia-Mestre, affianca a sud un’area ad interesse paesisticoambientale e delle zone agricole pregiate di tutela ambientale, attraversando in galleria l’autostrada A4 Venezia – Milano.
L’opera infine costeggia alcune aree antropizzate e, dopo l’intersezione con lo Scolo Lusore, si
collega alla SS309 Romea per mezzo di una rotatoria che interessa un’area di pregio ambientale
avente le stesse caratteristiche di quella precedentemente descritta.


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mercoledì 28 novembre 2007

Casello del Passante dietro Crea - aree industriali - considerazioni sul traffico



  • Nel sistema viario già discusso, con il quartiere Dante (via D'Annunzio, via Alfieri e via Bennati) diventato dorsale di collegamento fra arterie principali si indicano sia il casello dietro Crea che le aree industriali (giallo ocra). (viene utilizzata la base cartografica e la mappa del casello di Crea qui reperita)
  • Il passante con il casello modificherà il numero delle utenze delle strade statali (via Luneo).
  • Come si può notare l'innesto avverrà sul territorio di Mirano e per accedervi si potrà percorrere il tratto di via Roma ed il tratto di statale da via Fornase. Non è noto quanto traffico richiamerà da Chirignago e frazioni/comuni limitrofi.
  • L'esecuzione dei lavori prevede prima la realizzazione del tratto principale del Passante ed in seguito il potenziamento delle strade statali e la creazione del casello. Ciò mostra come l'asse delle strade statali sia fondamentale per evitare un veloce defluire del traffico veicolare senza interessamento di centri cittadini.


  • Come opera secondaria al passante è prevista inoltre la realizzazione di una strada che colleghi Mestre alla strada statale (fra Maerne, Spinea e Mirano). Tale strada prioritaria per il centro cittadino di Spinea potrebbe costituire una riduzione del traffico per via Rossignago e via Asseggiano, qual'ora vi siano delle efficienti dorsali di collegamento ed un efficiente direzionamento lato Chirignago - Mestre. Fra le opere di progetto del Passante non è prioritaria.
    Strada dei Bivi - Nelle simulazioni di base del modello la strada termina in località Trivignano Olmo in connessione alla SS245. Il collegamento previsto affianca il tracciato ferroviario Mestre- Castelfranco e collega l’uscita della Tangenziale di Mestre dove si collega alla SS14-Bis con la località di Olmo. In uno dei test a carattere infrastrutturale la strada dei Bivi si chiude verso ovest sulla SP33 a Spinea ed è completata con una diramazione verso nord alla stazione SFRM di Maerne. Le caratteristiche della strada sono quelle del tipo IV CNR alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 1.250 veicoli equivalenti ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h. link




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venerdì 23 novembre 2007

Articoli di giornale - La tangenziale di via Luneo è necessaria - Casello del Passante a Crea

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 22 NOVEMBRE 2007
Provincia Mirano. E intanto in centro storico nasce un nuovo comitato «La tangenziale di Luneo è necessaria» Stasera Fardin incontra i residenti del quartiere contrari al progetto FILIPPO DE GASPARI
MIRANO. Gianni Fardin e la sua giunta nella tana del lupo. E’ in programma questa sera, alle 20.30, nella ex scuola del quartiere, l’atteso incontro tra l’amministrazione e i residenti di via Luneo. Un faccia a faccia annunciato da tempo, dopo mesi di scontri tra i comitati cittadini sulla cosiddetta tangenziale Nord, che dovrebbe lambire proprio l’abitato di Luneo. Da tempo i residenti del quartiere, che hanno dato vita non ad uno, ma bensì a due comitati contro la tangenziale, chiedevano un incontro col sindaco.
Un incontro per poter esprimere la loro posizione in maniera chiara. Oggi finalmente il confronto. Una riunione che non si preannuncia facile, anche perché le parti arrivano con idee diametralmente opposte in merito alle scelte da fare. I comitati, pur da posizioni diverse e supportati anche dai cittadini dell’area Sud di Salzano, ribadiranno il loro «no» alla tangenziale, mentre Fardin arriverà al Luneo con in mente il progetto della variante, considerato prioritario su tutti gli altri assi previsti attorno al centro città.
«Le posizioni dei comitati le conosciamo - afferma Fardin - vogliamo ora incontrare direttamente i cittadini e sentire le loro opinioni. Cercheremo di spiegare il perché un’ipotesi di questo tipo è valida non solo per Mirano, ma anche per lo stesso quartiere di Luneo». Ma molti cittadini arriveranno all’incontro col dente avvelenato anche per il ridotto margine di preavviso con cui il Comune ha comunicato l’incontro. «Due giorni sono troppo pochi - attacca Massimo Zaratin - come facciamo ad avvisare tutti?». Nonostante le distanze, il sindaco ha garantito massima disponibilità al confronto, in particolare sul tracciato della variante: «Non si è ancora deciso come e dove farla: su questo aspetto sono ancora aperte tutte le ipotesi». Intanto la moda dei comitati contagia sempre più miranesi: a dimostrarlo è anche la nascita di una nuova formazione, il Cocem, Comitato del centro di Mirano. «Abbiamo intrapreso una raccolta firme nei negozi del centro - afferma il portavoce Tiziano Veronese - per esprimere ferma contrarietà alle targhe alterne e a provvedimenti che inibiscono l’accesso del traffico verso il centro di Mirano: vogliamo una politica che favorisca le attività commerciali e artigianali, anima della nostra città». Ma il Cocem chiede anche che i 19 milioni di euro stanziati dalla Regione siano destinati alle opere di mitigazione ambientale del Passante e non per nuove opere viarie, come le tangenziali. Ferma l’opposizione anche al nuovo casello di Crea, giudicato «non necessario vista la vicinanza dei caselli di Roncoduro e Borbiago».

Riguardo al Casello di Crea, di cui il sindaco di Spinea Claudio Tessari si vanta spesso di aver ottenuto la costruzione, qualche dubbio sorge non tanto sull'utilità, quanto sull'effetto nel territorio residenziale, soprattutto a fronte delle modifiche apportate recentemente alla viabilità del quartiere Dante.
Per il resto Spinea è già invasa da molti veicoli passanti che ogni giorno si dirigono a Mestre dal comune stesso e dai comuni limitrofi (Mirano, Marano, Maerne-Martellago).
Tra l'altro il comune di Spinea fra quelli del Miranese è quello a maggiore superficie urbanizzata e minore superficie totale (il che indica come di campi e spazi liberi per costruire non ve ne siano).


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013