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mercoledì 25 settembre 2013

Service Tax ... Serv-IVA la tax.

Come fatto notare nel quotidiano online Giornalettismo, Repubblica si avventura nella simulazione del peso della nuova vecchia tassa in sostituzione dell'IMU: la service tax.
La service tax nasce da una proposta del ministro Calderoli durante il governo PDL-Lega che stava deliberando sulla creazione dell'IMU, tassa che doveva entrare in vigore dal 2014, poi anticipata da Monti al 2012 con alcune modifiche.
L'idea della RES, una tassa che comprendesse rifiuti e servizi insieme, applicata in sostituzione della TARES, si inseriva nel discorso dell'IMU, poichè la prima definizione della tassa unica sugli immobili prevedeva un contributo nullo per le prime case.
Siccome questo avrebbe comportato notevoli diseguaglianze fra comuni turistici con prevalenza di seconde case che pagavano l'IMU e comuni dormitorio, con prevalenza di prime case che non pagavano l'IMU, una delle proposte fu per l'appunto quella di tassare tutte le case in funzione della rendita catastale, con un'aliquota fissa, giustificando la tassazione con i servizi che lo Stato offriva ai cittadini (la RES proposta da Calderoli) a cui inglobare in futuro anche la TARES.
La proposta fu scartata ed il riequilibrio della contribuzione dell'IMU fra comuni dormitorio e comuni turistici fu garantito con un apposito fondo perequativo gestito dall'Agenzia delle Entrate, ove con certi meccanismi i comuni limitrofi avrebbero mediato la tassa federalista, scorporando la percentuale (circa 50%) dovuta allo Stato.
Un fattore per il calcolo della ridistribuzione dell'IMU raccolta fra i Comuni limitrofi sarebbe stata la rendita della tassazione negli anni precedenti.

Nel primo anno di tassazione IMU, non potendo considerare la tassazione degli anni precedenti, si sarebbe fatto riferimento all'ICI 2010.
Come già discusso, l'ICI 2010 non comprendeva le aliquote ben differenziate dell'IMU fra prime e seconde case, nè i moltiplicatori aumentati del 60% da Monti, con un surplus di gettito fiscale rispetto l'ICI 2010 che si presume non sia stato accorpato dallo Stato, ma forse così non è avvenuto con le ulteriori modifiche apportate in corso d'opera.
In teoria in fondo di perequazione fra i Comuni limitrofi era utile per il semplice fatto che prime case e seconde case pagando aliquote diverse comportavano gettiti di tassazione diversi fra i comuni dormitorio (prevalenza di prime case) ed i comuni turistici (prevalenza di seconde case), anche perchè è bene notare che la tassazione IMU sulla prima casa godeva di detrazioni fiscali non indifferenti (200 euro per figli e 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni + un massimo di detrazione).

Ora l'IMU prima casa verrà probabilmente abolita, senza la restituzione promessa dal promotore della modifica di tassazione.
Questo comporta inevitabilmente il ricadere nella versione originale dello schema IMU, quello previsto e deliberato dal governo PDL-Lega nel 2010, in parte simile alla tassazione IMU 2012 (modifica dei moltiplicatori e di alcune regole nella ridistribuzione del gettito), ma con differenze apparentemente più accentuate fra i comuni dormitorio ed i comuni limitrofi.
Le differenze non sono così rilevanti perchè la tassazione prima casa godendo già di detrazioni consistenti era nulla o inferiore rispetto all'ICI per i possessori di piccoli immobili od appartamenti.
In effetti la filosofia adottata dai Comuni nel definire le aliquote, osservabile presentandosi in consiglio comunale liberamente come cittadini interessati, fu di non gravare il più possibile sulle prime case, anche nel caso di Comuni dormitorio.


In realtà scopriamo in questa tornata legislativa che l'IMU prima casa non può essere rimossa senza andare a compensare la tassazione con un'altra tassa: la service tax, tassa che nasceva per un altro scopo, già risolto nella tassazione IMU (tassa che ovviamente non è più unica per gli immobili), ovvero il fondo di perequazione fra comuni limitrofi.
Personalmente credo che il problema sia il mancato gettito IVA dal 2012 al 2013, dato il crollo dei consumi dovuto all'aumento di tassazione (sia per l'aumento precedente dell'IVA dal 20 al 21%, sia per l'aumento di tassazione sugli immobili che ha devastato il settore edile/immobiliare), unito ad un prodotto interno lordo negativo quando invece era stato previsto come positivo nella precedente finanziaria.
Ciò inesorabilmente comporta la necessità di promulgare una tassazione per ripagare i conti/debiti dello Stato italiano mascherando tutto con una detassazione per non reprimere i consumi.
Tuttavia una cosa è malgovernare con governi tecnici sostenuti dai due principali partiti italiani, costringendo il popolo italiano a continui salassi, una cosa è nascondere tutto spacciandosi per ottimi governanti, creando non poche sovrapposizioni di legge o aggravi per settori in crisi.

Riducendo la questione politica al minimo indispensabile per descrivere l'evoluzione della tassazione sugli immobili, provo quindi a descrivere cosa cambia nel passaggio da IMU a RES... opps Service Tax, pur facendo notare la nebulosità con cui fin'ora è stata presentata al pubblico, tanto da non rendere sicuri alcuni aspetti della tassazione.

Calcolo della service tax
Il calcolo si esegue esattamente come previsto dalla proposta Calderoli: un'aliquota del 2 per mille applicata a tutte le case (prime e seconde case) al valore di metri quadrati degli immobili od al valore della rendita catastale, aspetto che sarà scelto dai Comuni.

Non ci sono detrazioni.
Nel caso di immobili locati, il 20% della tassazione sarà pagata dagli inquilini.
Nel futuro la service tax verrà accorpata alla TARES (vedendo lo stato dell'Italia, sicuramente con un aumento di tassazione).

Ora, l'aliquota media dell'IMU prima casa nel 2012 è stata del 4.5 per mille, mentre la service tax è del 2 per mille.
Apparentemente tutto ciò sembra uno sgravio fiscale; in realtà la detassazione prevista per l'IMU modifica in modo difforme il beneficio del cambio di tassazione.
Ammettiamo per ipotesi di considerare un comune che ha scelto di calcolare la service tax con la rendita catastale, così come l'IMU.
Se presupponiamo una rendita catastale X abbiamo che le due tasse si equivalgono se:
X * 160 * 1.05 * 4.5 - 200 * t - 50 * nf = X * 160 * 1.05 * 2.0

con
nf = figli a carico minori di 26 anni (max 4 poichè si applica una detrazione massima di 600 euro)
t = 1 se si hanno figli, zero se si è single.

Per i single senza figli t=0 e nf=0, quindi con qualsiasi rendita catastale il cambio comporta una detassazione del 2.5 per mille rispetto la media.
Per chi ha un solo figlio l'equazione diviene
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 200 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
oppure
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 250 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
ovvero
X*160*1.05 * (4.5 - 2)/1000 = 200
X=476
Quindi, chi ha una rendita catastale inferiore a 476 per la propria prima casa pagava meno con l'IMU, mentre chi ha una rendita superiore a 476 paga meno con la service tax.
Rendite maggiori ovviamente fanno capo a case in città più grandi ove il singolo metro quadrato edificato ha valori maggiori, oppure in comuni secondari fa riferimento ad abitazioni di dimensioni maggiori.
Aumentando il numero dei figli la sproporzione aumenta rendendo più alta la rendita catastale, inglobando un maggior numero di immobili/famiglie nella situazione in cui era più conveniente l'IMU piuttosto che la service tax.
Si potrebbe dire che la service tax è l'IMU senza detrazioni + sottrazione ai Comuni della possibilità di decidere l'aliquota prime case, assegnandovi un'aliquota fissa.
In effetti se i comuni dormitorio con prevalenza di prime case e di appartamenti con rendita catastale inferiori a 476 erano costretti a variare al rialzo anche le aliquote IMU prima casa, i comuni turistici con forte rendita da seconde case anche con aliquota del 7.6 che avevano annullato od abbassato l'aliquota IMU prima casa si trovano privati di uno sgravio fiscale per i loro cittadini residenti.

In realtà la service tax non è solo una variazione  al rialzo di tassazione per le prime case, poichè ingloba un ulteriore aggravio per le seconde case, ivi comprese quelle locate.
Ora, ammettendo che in Italia vi siano 60 milioni di italiani e considerando che la media di persone per famiglia è circa 3, risulta che  20 milioni di abitazioni sono prime case, sulle 24 milioni totali.
Quindi circa 4 milioni di abitazioni si aggiungono alle case locate nel pagare l'IMU come seconde case (quindi aliquota maggiore) e nel pagare la service tax.
Questo è indiscutibilmente un aggravio di tassazione del 2 per mille ad almeno tre differenti tipologie di immobili:

Case locate:
con l'IMU le case locate, a discrezione del comune potevano giovare di una detassazione dell'aliquota seconda casa fino ad un massimo del 2 per mille.
Aggiungerci una service tax del 2 per mille corrisponde ad annullare la detassazione o, peggio incrementarla, a fronte di aliquote seconda casa doppie o triple rispetto alle aliquote prima casa.
Come già fatto notare in passato nella stima dell'IMU, ciò corrisponde ai maggiori aggravi di tassazione, dato che a differenza di uffici e negozi (che hanno avuto più risalto nella stampa giornalistica) il moltiplicatore delle case locate è di 160 e non di 55 come per i negozi o di 80 come per gli uffici.
Non stupisce che nel 2012 l'edilizia sia morta causa IMU con disoccupazione per muratori, produttori di materiali, impiantisti su nuove case, progettisti ingegneri o architetti.
Fortunatamente su intervento del PDL è stata scongiurata la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti, che avrebbe ulteriormente gravato sulle locazioni in quel lasso di tempo mai nullo che passa fra una locazione e l'altra, in un paese che vede giovani italiani e famiglie sempre più impoverite ed incapaci di pagare affitti mensili.
La reintroduzione dell'IRPEF, a fronte delle considerazioni già espresse per il passaggio da ICI + IRPEF a IMU nel 2012 sarebbe parsa come una vera e propria presa in giro a chi mette in locazione immobili, dato che l'IMU fu prevista con aliquote maggiori proprio per rendere una tassazione unica dell'immobile, che sgravava i proprietari con IRPEF e rendita elevata caricando solo la rendita dell'immobile oltre che i possibili guadagni secondo la rendita del proprietario.
Tuttavia la service tax introduce anche un'ulteriore questione subdola: parte della tassazione graverà per il 20% sull'inquilino e per l'80% sul proprietario dell'immobile, in modo costante.
Gli errori logici relativi a questa scelta sono evidenti: nel caso l'inquilino moroso non paghi l'affitto, il proprietario si troverà con un immobile di proprietà che non avrà pagato la tassazione dovuta.
Senza un'accurata legislazione sull'argomento, allo stato attuale una qualsiasi causa di rimborso graverà quindi sul proprietario, multe incluse per il ritardo nel versamento e magari con eventuale intervento di Equitalia.
Ciò è demenziale e simile ad uno degli altri misteri italiani: condomini costretti a pagare i conti di servizi (luce-acqua-gas) per coinquilini morosi, sgravati di qualsiasi pena, eccettuate eventuali cause a loro carico da parte dei coinquilini.
Un ulteriore aspetto da considerare è che nella riunione fra Service Tax e Tares, il proprietario si fa carico con percentuale maggiore di qualcosa che non gli compete: l'uso di servizi, il buon smaltimento e riciclaggio di rifiuti da parte di chi ne produce, ovvero da parte dell'inquilino.
Diverso sarebbe stato se il proprietario fosse stato considerato beneficiario dei servizi di un comune nel periodo sfitto, pagando così il 100% della tassa per i mesi non locato ed un inquilino fosse stato considerato beneficiario dei servizi nel periodo locato (con il proprietario che non gode ovviamente dei servizi di quel comune avendo dato in locazione la seconda casa).
In realtà una tale formulazione mista per cui il proprietario sarà responsabile della Service Tax + TARES anche per l'immobile locato lascia intuire che la modifica a cui in futuro potrà accedere uno Stato colmo di debiti da ripagare sarà con l'accorpamento della TARES il far pagare la tassa sui rifiuti anche alle seconde case od agli immobili sfitti, invece che farla pagare ai soli luoghi di residenza.
Ciò comporta un aumento del gettito fiscale pagato ancora dai proprietari di almeno una seconda casa.

Seconde case ereditate
Più volte viene ribadito che i proprietari di seconde case sono persone ricche.
Già in passato  ho fatto notare come questo non sia vero.
A fronte di un cambio generazionale che trasferisce immobili costruiti fra gli anni '60 e gli anni '90 dai padri ai figli, ciò che si può stimare è un flusso di cassa dovuto alla tassa sull'eredità su cui vanno a gravare le onerose tassazioni previste per seconde case e case locate.
Ciò non corrisponde necessariamente a ricchi proprietari immobiliaristi con decine di immobili, bensì anche a semplici operai o disoccupati, con magari un mutuo sulla casa comprata per non vivere con i propri genitori (i non bamboccioni riprendendo uno dei tanti insulti bipartisan dei politici ai giovani italiani).
Uno Stato che grava così pesantemente sulle seconde case, ben conscio del cambio generazionale e dei danni provocai all'edilizia/compravendita di immobili spingendo gli eredi a liberarsi dell'immobile ereditato il prima possibile per sgravarsi dalle spese con conseguente crollo del valore degli immobili è forse una nazione che non sta facendo bene i propri conti.
Attualmente il crollo del valore degli immobili si attesta intorno al 20% grazie all'IMU 2012.
Analogamente il crollo delle compravendite implica il crollo dell'IVA correlata, ivi compresa quella data dalle false partite iva che senza variazioni con la riforma Fornero, venivano sfruttate da molte agenzie immobiliari a percentuali minime su lavoro eseguito.

Seconde case in ambito turistico
Nella maggior parte dei comuni turistici l'aliquota media dell'IMU, proprio grazie all'alto numero di seconde case, si è attestata al 7.6 per mille, senza nessun rialzo della tassazione.
A differenza nei comuni dormitorio, con prevalenza di seconde case il rialzo della tassazione dell'aliquota per seconde case è variato da un 8.5 ad un 10.5 (si può presupporre con ottima approssimazione che le seconde case in comuni dormitorio siano in larga parte o case ereditate o case locate, con quanto sopra detto).
Aggiungere un 2 per mille di service tax nei comuni turistici basando il calcolo sulla rendita catastali, non significa altro che caricare per imposizione dello Stato di un 2 per mille la tassazione IMU, portando le aliquote ai valori medi ottenuti nei comuni dormitorio per le seconde case nel 2012.
Quindi laddove c'erano le condizioni per non aggravare l'IMU sulle seconde case, che comunque avrebbe contribuito al sostentamento dei comuni limitrofi tramite il fondo di perequazione, .lo Stato impone un aggravio fisso, che era in realtà una delle proposte sostitutive a quello che poi è divenuto il fondo perequativo fra comuni limitrofi, e si badi bene, service tax che non rientra nel fondo perequativo fra comuni (tassa che premia i comuni con maggiore edificazione piuttosto che quelli con più verde).
Vorrei dare un giudizio a quanto detto nell'ultima frase, ma mi mancano le parole.


Un ulteriore aspetto da considerare è che i cittadini nel pagare una tassa che copra i servizi, in realtà ripagano quanto hanno già acquistato!
Gli oneri primari e secondari che ogni impresa costruttrice di immobili paga al Comune per garantire i servizi all'immobile infatti vengono pagati dal cittadino al momento dell'acquisto della loro prima o seconda casa, dato che le imprese devono rientrare dei costi con un guadagno.
Con la RES, il cui unico scopo era creare un'equità di gettito dell'IMU o la service tax il cui scopo sembra essere l'aumento della tassazione patrimoniale a fronte del crollo di consumi e del gettito IVA, si può pensare ad uno Stato che fa pagare svariate tasse (accise, oneri, balzelli sul lavoro) per non garantire niente, perchè i servizi essenziali quali smaltimento rifiuti, luce, strade, e tutti gli altri elementi inseriti nella service tax vengono pagati all'atto dell'acquisto dell'immobile tramite gli oneri primari e secondari, ma anche come "locazione" nei decenni.
Un po' come se un Italiano andasse a prendere un'auto dalla FIAT, pagandone il prezzo pieno, e poi negli anni fosse costretto a versare un abbonamento di 2000 euro alla FIAT per l'uso dell'auto che ne fa nel paese al fine di garantirsi l'esistenza di concessionarie FIAT aperte in tutto il paese.


In conclusione, non vi è una conclusione.
Già con l'IMU vi sono state variazioni ogni mese, ivi comprese le aliquote IMU decise dai comuni con termini protratti e valori modificati.
Analogamente la service tax, alias IMU senza detrazioni subirà ulteriori modifiche con l'accorpamento della TARES, e costringerà i cittadini italiani a restare costantemente aggiornati per non incorrere in errori nel pagamento, cosa che comporta in genere multe ed ulteriore extragettito per lo Stato.




Aggiornamento 22-10-2013
La service tax ora viene chiamata Tasi e rientra in una tassazione sugli immobili detta Trise che comprende per l'appunto tasi e tarsi, quest'ultima a sostituire la tares.





domenica 9 dicembre 2012

L'IMU resterà tutta ai Comuni...?! non mi sembra proprio

A meno di 10 giorni dall'ultima rata dell'IMU, ecco forse l'ultima modifica alla tassazione più odiata italiana, nonchè record per variazioni in corso di pagamento.

Molti giornali hanno titolato all'incirca come segue: convertito in legge il decreto anti-casta, l'IMU resterà ai Comuni (Giornalettismo, Telereggio, Arena, ...).

Il governo avrebbe stabilito come regalo di Natale di ripartire in un nuovo modo l'Imposta Municipale Unica (unica non considerando tutte le altre...ved Irpef locazioni), lasciando ai Comuni tutta l'imposta ricavata dalle prime case ed assoggettandosi l'imposta delle seconde case.
In teoria la modifica va tutta a svantaggio dei Comuni, per vari motivi:
1) l'imposta è maggiore per le seconde case piuttosto che per le prime case, viste le aliquote dal 7.6 in su (sono rarissimi i casi di riduzione di imposta) rispetto alle prime case (4 per mille a salire).
2) Nelle prime case grava la riduzione di 200 euro per prima casa, quindi in genere le imposte versate sono minori...
3) Inoltre, visto lo sdegno popolare per il ripristino dell'imposta per la casa di domicilio, i Comuni non si sono fatti carico dell'aggravio delle condizioni di imposta per le prime case, gravando nella decisione delle aliquote per i loro bilanci pubblici, sulle seconde case.
Ora si vedono compromessi i loro studi, fatti per niente impegando tempo e risorse.
4) la differenza fra Comuni turistici e comuni dormitorio, rispettivamente a prevalenza di seconde case e prime case ora si fa sentire in modo inverso. Se il fondo di perequazione fra comuni confinanti era sorto quando la tassa voluta dalla Lega, non prevedendo gettito fiscale per i Comuni a prevalenza prime case, garantiva una ridistribuzione del guadagno fra vicini territoriali, la sottrazione dell'IMU delle seconde case ai Comuni turistici inverte la ripartizione dei gettiti dell'IMU.
Tra l'altro molti Comuni a prevalenza seconde case erano riusciti a non aumentare le aliquote delle prime case e seconde case proprio grazie alle rosee previsioni di rendita di un vasto pratrimonio immobiliare costituito da seconde case.

Quindi se questa variazione del governo fosse confermata, tendenzialmente si può dire che a Natale il governo si è regalato all'incirca i due terzi della tassazione IMU raccolta nel paese, assogettandosi le rendite più alte e più diffuse (seconde case, negozi, banche, scuole, uffici, ecc...) lasciando per l'ennesima volta i Comuni spiazzati nei loro bilanci sia per studi e denaro perso per compierli sia per previsioni di bilanci del prossimo anno.


giovedì 29 novembre 2012

Nuovo cambio

La dichiarazione IMU, documento che deve essere presentato in certi casi, spesso quando si usufruisce di aliquota ridotta come nel caso di abitazioni locate solo per il 2012 può essere presentata in ritardo, ovvero entro 4 febbraio 2013.

mercoledì 14 novembre 2012

Case in locazione-affitto, un piccolo esempio con le aliquote di Mira

Si prendono ad esempio le aliquote definite dal Comune di Mira, uno dei primi Comunii governati dalla Cinque Stelle (M5S) per il calcolo dell'IMU delle case abitate.
Le aliquote adottate per le seconde case sono: 6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato, 8.2 per mille per le case affittate con contratto libero, e 10 per mille per le seconde case sfitte.

Prima dell'introduzione dell'IMU, le seconde case pagavano due tassazioni: l'ICI e l'IRPEF.
L'ICI si basava su 12 mesi di possesso con determinati coefficienti fissi ed immutabili nell'anno di tassazione.
L'IRPEF da versare sia se la casa era locata sia se era sfitta, si basava su coefficienti fissi per l'anno di tassazione e due sistemi di calcolo simili.
Nel caso in cui un'abitazione risultasse per l'anno di tassazione per alcuni mesi sfitta e per gli altri mesi affittata, il valore dell'imposta era dato dalla percentuale dell'IRPEF per seconde case sfitte rapportata al totale di mesi sfitti ed all'IRPEF sul reddito da locazione guadagnato nell'anno, legato al numero di mesi in cui la casa era rimasta affittata.

Nel caso più complesso, ovvero di seconda casa per alcuni mesi sfitta e per gli altri locata, l'IMU permane il dover considerare i rispettivi mesi di differente tassazione, ma con la complicazione di differenti aliquote.
Si pensi per esempio ad una casa con rendita catastale 500, per 3 mesi sfitta nel 2012 e per 9 mesi affittata.
L'IMU dovuta per l'anno in corso dovrà considerare a Mira tre mesi come imposta al 10 per mille e 9 mesi come imposta al 6 - 8.2 per mille.
Dato che il calcolo dell'IMU consta di sole moltiplicazioni si può procedere in due modi diversi:
1) calcolare l'imposta IMU con le aliquote di casa locata (per esempio contratto concordato)  e casa sfitta, ed applicare le frazioni di mese relative per il conto dell'IMU totale.
Quindi:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(6) = 500 * 1.05 * 160 * 6 / 1000 =  504 euro
IMU totale = 504 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 378 euro + 210 euro = 588.


2) un altro metodo per calcolare l'imposta IMU dovuta in questo esempio di casa in parte locata ed in parte sfitta si basa su un'aliquota media: per tre mesi la casa sfitta ha aliquota 10, per 9 mesi la casa affittata con canone concordato ha aliquota 6.
L'aliquota da considerare per il calcolo è:
ALIQUOTA MEDIA = 10 * 3 / 12 + 6 * 9 / 12 = 7
Quindi l'IMU totale dovuta per l'anno è:
IMU = 500 * 1.05 * 160 * 7 / 1000 = 588 euro.

Un metodo vale l'altro. Uno può essere fatto per fare il calcolo, l'altro per verirficarlo.

Quindi il saldo che deve essere versato entro il 17 dicembre 2012, considerando che la prima rata di giugno si calcola con le aliquote base può essere ottenuto per differenza:
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.

L'IMU da versare come seconda rata è
IMU dicembre = 588 - 319.2 = 268.8 euro.
Ovvero minore della prima rata versata mesi fa, proprio perchè l'aliquota del canone concordato è inferiore all'aliquota base.

Il valore da versare quindi risulta maggiore di una semplice IMU con canone concordato, di bel 84 euro.

Come si può notare l'IMU da versare è maggiore, questo perchè è praticamente impossibile tenere sempre una casa locata / affittata perennemente locata.
Ovvero, i contratti di locazione liberi 4+4 o quelli concordati 3+2 coprirebbero alcuni anni di locazione se solo gli inquilini restassero nelle case e vi fossero altri inquilini pronti ad entrare appena i precedenti se ne vanno. Ma ciò NON SI VERIFICA MAI.
Ed anzi, molti inquilini vantano contratti di affitto per una durata media di tre anni, dopo di che, l'inquilino sua sponte non rinnova il contratto o lo disdice, costringendo a nuovi versamenti di denaro ad agenzie di locazione, e imposte IMU rialzate...

Nel caso dell'esempio, se si fosse trattato di un contratto di locazione libero, il valori di IMU sarebebro stati:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(8.2) = 500 * 1.05 * 160 * 8.2 / 1000 =  688.8 euro
IMU totale = 688.8 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 516.6 euro + 210 euro = 726.6 euro.
Si può quindi notare come la seconda rata dovuta a dicembre risulti maggiore rispetto alla prima rata, proprio a causa del fatto che l'aliquota scelta risulta superiore all'aliquota base con cui è calcolata la rata di giugno.
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
IMU dicembre = 726.6 - 319.2 = 407.4 euro.


Veniamo quindi al confronto con quanto dovuto prima con l'ICI - IRPEF.
L'irpef si pagava in funzione dell'aliquota del proprio reddito: 23-27-38-41-43 per cento.
L'ici per le seconde case aveva un'aliquota prossima al 7 per mille con moltiplicatore 100.
Si adotta un valore di canone concordato di 380 euro, e di canone libero a 500 euro al mese.

ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (23 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 161 euro
Canone concordato


IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi *  23 / 100 = 1048.8 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 826.85 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi *  23 / 100 = 1380 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 1075.25 euro

Il totale di tasse versate era: 367.5 + 826.85 oppure 367.5 + 1075.25, ovvero 1194 o 1442 euro
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 se canone concordato o 726.6 + 1380 euro se canone libero.
Un proprietario con aliquota bassa, ovvero un possessore di seconda casa, magari quella dei genitori morti ereditata e messa in affitto passa da 1200-1440 euro di tasse annue a 1636 - 2106 euro, ovvero un aumento rispettivamente di 436 euro all'anno per il canone concordato e di 666 euro all'anno se libero (36 e 46% di tassazione in più).
Il vantaggio dell'investimento come interesse per un immobile di 150 mila euro è quindi di 1.94 per cento per il canone concordato e del 2.59 per cento per un canone libero.
Ovvero gli stessi valori offerti da un comune deposito bancario, con la differenza che non si danno in mano 150 mila euro ad uno sconosciuto che potrebbe distruggerli come invece troppo spesso avviene nelle case affittate e senza possibilità di rifarsi sull'inquilino (per un risarcimento si dovrebbe passare per una causa con avvocato, altri 3000-6000 euro e senza certezze sul risarcimento).

Ciò spiga perchè le banche non investano più in immobili, bensì in fondi subprime ad alto tasso di interesse, ma anche ad alto rischio, o perchè gli studi di progettazione di ingegneri ed architetti siano fermi, non assumano più personale lasciando a casa neolaureati fra i più preparati della nostra nazione.

Vi è poi da considerare che se avessimo preso un'aliquota elevata (persona benestante con reddito fra i 55 mila ed i 75 mila euro annui), ad esempio 43 per cento i risultati sarebbero stati:
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (43 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 301 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi *  43 / 100 = 1960.8 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 1960.8 * 9 / 12 = 1545.85 euro
Tasse dovute = 367.5 + 1545.85 =  1913 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi *  43 / 100 = 2580 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 2580 * 9 / 12 = 2010.5 euro
Tasse dovute = 367.5 + 2010.5 = 2378 euro

Invece con l'IMU permangono i conti prima eseguiti:

Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 = 1636 se canone concordato o 726.6 + 1380 = 2106 euro se canone libero.
Abbiamo quindi che nel passaggio da ICI + IRPEF a IMU + IRPEF, i redditi maggiori pagano all'incirca quanto pagavano prima...pur mantenendo un reddito base fisso superiore a 55.000 euro che dà loro una notevole sicurezza, a differenza dei redditi di 15.000 euro che magari hanno ereditato la casa dei genitori (pagandoci tra l'altro pure le tasse di successione).

Per un reddito alto con il passaggio all'IMU abbiamo quindi una riduzione delle tasse del 14.5 per cento nel caso di un canone concordato ed una riduzione dell'11.5 per cento se il canone concordato è libero.
Ovviamente per un'aliquota del 45 per cento, il passaggio all'IMU consta di una riduzione di imposta versata maggiore.

In conclusione, si ha quindi che i più tartassati dal passaggio al nuovo sistema di tassazione sono le aliquote basse, ovvero le fasce più deboli che hanno ereditato una seconda casa dai genitori, e magari vivono in una prima casa con mutuo su cui debbono pure versare l'IMU.
Mentre per le aliquote maggiori, la tassazione si è alleviata...


Si ricorda quindi, che se il problema dell'Italia è l'evasione fiscale, in sistema di tassazione fisso e costante separato dal reddito irpef può andar bene per negozi ed aziende produttive, le quali usufruiscono di coefficienti moltiplicatori di gran lunga inferiori alle case-abitazioni (negozi 60, case 160, uffici 80).
Mentre per abitazioni affittate, un sistema di separazione sconnesso dal reddito IRPEF grava maggiormente sui redditi più bassi, con case costruite dai genitori negli anni 60-70, anni del boom edilizio, che oggi divengono sempre più facilmente seconde case di una nuova generazione di giovani che non sa più come arrivare a fine mese.
Inoltre a parità di investimento (150 mila euro per esempio), un negozio costituisce attività produttiva e benchè abbia un'aliquota elevata, ed un moltiplicatore più che dimezzato, è un luogo ove si può far guadagno con il commercio, mentre una casa in affitto di pari valore è un bene concesso in mano ad un estraneo (che può essere danneggiato), su cui grava il più alto moltiplicatore di rendita catastale e con il quale i comuni si dilettano a definire svariate aliquote, non considerando che non è possibile tenerlo sempre locato.
Tutto ciò senza considerare l'ulteriore rischio della diffusa presenza di inquilini morosi cronici che spesso neanche pagano l'affitto (nè bollette, tasse come la tarsu o altri conti con terzi) e non perchè non abbiano un reddito, bensì perchè inculcati da ideali politici radicali).

Per queste ragioni si reputa la tassazione IMU a dir poco diabolica e deleteria per la società italiana.

IMU, le aliquote del veneziano

  • Cavallino-Trepporti: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per seconde case ed attività produttive (guadagni da ZTL e imposta di soggiorno, quindi niente rialzi). 
  • Caorle: 3 per mille per le prime case, 9.5 per mille per le seconde case. 
  • Chioggia: 10.6 per mille tutti gli edifici eccetto prime case ed edifici rurali. 
  • Jesolo: aliquota zero per le prime case, 9.6 per mille per le attività produttive, 10.6 per mille per le seconde case (comune a prevalenza turistica con molte seconde case e negozi). 
  • Mira: 4.4 per mille per le prime case, 6 per mille per le abitazioni affittate a canone concordato, forse 8.2 per mille per le abitazioni locate/affittate con canone libero, 10 per mille per le case sfitte. 
  • Mirano: 5.3 per mille per le prime case, 9.8 per mille per gli altri immobili. 
  • Salzano:  4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte. 
  • San Donà: 4.5 per mille prime case, 8.7 per mille tutti gli altri immobili. 
  • Spinea: 5 per mille per le prime case, forse 9.5 per mille per gli altri edifici (aliquota precedentemente scelta).
In realtà, in molti casi non è chiaro se i Comuni del veneziano attuano aliquote ridotte o meno, laddove non specificato dal giornale La Piazza . Quindi val sempre intasare gli uffici dei Comuni per farsi dire con esattezza l'aliquota da versare per non incorrere in multe o sanzioni, al variare del proprio caso.
Es:  per altri immobili si intendono seconde case ed attività produttive od anche edifici rurali?
fonte: la Piazza edizione cartacea, "L'imposta vira verso l'aumento"

Per gli altri Comuni, come indicato negli applet di calcolo dell'IMU del sito comunale:
  • Dolo: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili. 
  • Martellago: 5 per mille per le prime case, 10 per mille per gli altri immobili. 
  • Noale: ??? 
  • Scorzè: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili. 
  • Venezia (Mestre, Chirignago, Marghera...): 7.6 per le prime case, 10.6 per gli altri immobili.



lunedì 5 novembre 2012

IMU, l'ultimo mese di sofferenza (si spera)

L'IMU, detta anche Imposta che varia regole ogni mese per dubbia psicosi dell'apparato burocratico statale nella realizzazione della cosiddetta teoria del caos, sta per arrivare al saldo (o ultima rata) finale da pagare il 17 dicembre 2012.

Come già ricordato, la variazione delle aliquote può essere ancora attuata entro il 10 dicembre 2012 per voce del Governo italiano, qualora lo ritenesse opportuno.
I Comuni dovevano stabilirle entro il 30 settembre (molti l'hanno cambiata o decisa a fine luglio...quindi senza che la popolazione se ne rendesse conto, pur rimanendo convinta dei valori iniziali proposti), e se per chi segue la newsletter di Spinea l'aliquota da versare è nota (almeno quella di prima e seconda casa...non quelle ridotte per particolari categorie), per molti altri Comuni aleggia il buio più assoluto.

Come se non bastasse, vigeva il caos più assoluto sulla presentazione della Dichiarazione dell'IMU che i contribuenti devono fare (quali? a chi? entro quando?....), con un modello non ancora definito dallo Stato.
Ebbene il Comune di Mira primo fra tutti ha dato la notizia della pubblicazione del modello per la Dichiarazione IMU da presentare a soggetti diversi in contesti diversi.
Con decreto del 30/12/2012 il Governo ha stabilito il modello e le regole di presentazione, ben riassunte nei PDF scaricabili dal sito del Comune di Mira.
Chi è anziano e non capisce cos'è un PDF o non ha inernet non se ne renderà conto.
Chi non capisce il "burocratese scritto" avrà qualche problema a districarsi nelle istruzioni.

Una cosa è certa, nel caos generato dalle continue variazioni di legge sull'IMU, quasi nessun cittadino sa che alcune categorie devono presentare la Dichiarazione IMU, o men che meno a chi presentarla.
Entrare nel dettaglio di tutte le categorie che debbono presentarla è complesso -  basta leggere i PDF delle istruzioni.
Tuttavia prendiamo alcuni esempi di obbligatorietà nella presentazione dell'IMU, purchè non rientrino nei casi di esenzione elencati:
1) chi ha stipulato un contratto di locazione od affitto dal 1 gennaio 2012 al 1 luglio 2012 deve compilare la dichiarazione IMU spedendola al Comune. Ciò entro 90 giorni dall'avvenuta modifica o nel caso di quest'anno entro il 30 novembre (benchè in altre parti del PDF si cita entro il 1 febbraio 2013).
Chi ha stipulato un contratto di locazione prima del 1 gennaio 2012 non è chiaro cosa debba fare. Chi invece ha stipulato un contratto di locazione dopo il 1 luglio 2012 non deve compilare la Dichiarazione IMU (non è chiaro se la deve presentare il prossimo anno). Forse nel caso di stipula del contratto di locazione regolare, si rientra nella casistica di coloro che hanno fatto "comunicazione dei dati catastali all'Agenzia delle Entrate", quindi non è chiaro se la dichiarazione debba essere presentata all'Agenzia delle Entrate (alla faccia del sistema SIATEL che avvicina Comuni ed Agenzia delle Entrate per i controlli) e/o anche al Comune. Non devono fare la dichiarazione i possessori di prima casa.
2) chi attua una variazione catastale (compresi matrimoni o separazioni con l'immobile fra i beni comuni) o variazione delle rendite catastali (si pensi a chi ha ampliato casa usufruendo del Piano Casa) nel 2012, deve compilare la dichiarazione IMU e comunicarla all'Agenzia del Territorio. Ma in teoria il decreto sviluppo prevedeva la sparizione dell'Agenzia del Territorio (vedi articolo di giornale) con funzioni inglobate dall'Agenzia delle Entrate?!...Quindi forse la dichiarazione va fatta all'Agenzia del Territorio dell'Agenzia delle Entrate. Da notare che in questo caso la dichiarazione IMU non va fatta ai Comuni, benchè evidentemente dovrebbero essere informati della variazione di IMU versata per la diversa rendita. Evidente un errore di legge...
3) le imprese costruttrici di immobili per ottenere la riduzione dell'IMU al bene in vendita non considerabile come seconda casa devono comunicare la dichiarazione IMU.


Multe
Non presentate la dovuta dichiarazione IMU come previsto per legge?  Le multe variano in funzione dell'errore che commesso:
a) da 100 a 200% del tributo dovuto con un minimo di 51 euro in caso di mancata presentazione della dichiarazione nelle casistiche previste.
Si pensi ad una seconda casa locata che paga 2.000 euro di IMU e deve pagare altri 2.000 - 4.000 euro di multa qualora non comunichi che la casa è locata pur pagando con l'aliquota ridotta, mentre al Comune risulta la seconda casa come sfitta per la mancata Dichiarazione IMU (benchè sia evidente che con il servizio SIATEL il Comune possa verificare comodamente i dati della locazione registrata all'Agenzia delle Entrate!)
b) da 50% al 100% dell'imposta se la dichiarazione è infedele (es: 2000 euro paga una multa aggiuntiva di 1000 - 2000 euro).
In questa casistica rientra per esempio chi ha modificato la rendita della propria casa, variando quindi anche l'importo IMU (per esempio ha ampliato al max del 20% la casa usufruendo del Piano Casa) senza comunicare a chi di dovere la variazione, e di conseguenza pagando meno. Ma in teoria vi rientrano anche coloro che convinti che l'aliquota stabilita dal Comune fosse il 4.5 per mille, pagano meno il saldo del 17 dcembre 2012, perchè non si sono resi conto che nei mesi successi l'imposta è variata! Rientrano nella casistica anche coloro che erroneamente pagheranno il saldo di dicembre semplicemente bissando la precedente rata, dimenticando che l'ultima rata si fa carico anche del surplus di imposta dovuto alla differenza fra aliquote base ed aliquote scelte dal Comune (vedi precedente spiegazione).
c) da 51 euro a 258 euro se l'omissione o l'errore riguardano elementi non incidenti sull'ammontare dell'imposta.
Probabilmente in questo caso ricade chi paga le rate dell'IMU senza differenziare fra Stato e Comuni nel versamento, od errori simili come la compilazione incompleta o parzialmente infedele, eccetera.


Mi rifiuto di spiegare in modo corretto tutte le casitiche di questo nuovo orpello dell'IMU.
Non ho tempo, non voglio accollarmi responsabilità su una materia caotica, sono stanco di continui aggiornamenti e non vengo pagato per svolgere un lavoro che dovrebbe fare un qualche non ben identificato apparato burocratico dello Stato, sulle sue leggi.
Sinceramente sostengo chi pretende il diritto alla chiarezza burocratica.
Insomma, una sana coda di centinaia di migliaia di persone in uffici comunali e Agenzie del Territorio/Entrate a ridosso delle vacanze di Natale è quel che ci vuole per una situazione così parossistica...

lunedì 29 ottobre 2012

IMU, manca quasi un mese...il caos ricomincia...

IMU, manca quasi un mese al versamento del saldo finale dell'imposta per l'anno 2012 e come per le precedenti tappe, ecco rispuntare il caos.
Si paga? quando si paga? con che aliquota si paga? chi ha deciso l'aliquota? il governo la può modificare? non la vuole modificare?.... caos...

Il versamento del saldo dell'IMU è previsto per il 17 dicembre 2012, tanto per rovinare le vacanze di Natale, benchè alcuni articoli abbiano fatto pensare che i CAF chiedessero una proroga alla data del 30 novembre. Il 30 novembre è la data ultima per il versamento della Cedolare Secca per i locatori di immobili che l'hanno adottata... l'IMU non centra.

Il saldo dell'IMU del 17 dicembre sarà conteggiato con le aliquote previste dai Comuni, e/o modificate unilateralmente dallo Stato qualora ritenesse opportuno guadagnare più denaro dall'imposta per il soddisfacimento delle stime di rientro del debito.

Il saldo è conteggiato con l'aliquota piena, quindi risulterà maggiore come già spiegato rispetto ai precedenti versamenti.

Il termine imposto ai Comuni per decidere le aliquote era stato protratto fino al 30 settembre 2012, ma i CAF rilevano che solo una piccola percentuale di Comui le hanno decise.
Lo Stato invece ha tempo fino al 10 dicembre per modificare unilateralmente le aliquote, qualora il minstro dell'economia.
I CAF protestano perchè serve loro tempo per aggiornarsi e fare i conti e si rischia un intasamento negli ultimi 10 giorni di dicembre.
I cittadini non protestano, benchè sia evidente che non si capisce più niente, specie quanto deve essere pagato, pena dover pagare multe se si versasse l'IMU con aliquota sbagliata.
L'Agenzia delle Entrate ricorda che il modello di versamento del saldo dell'IMU non è ancora stato approvato, manca quindi il modulo per compilare il versamento (ma la prima rata allora?! boh).
L'Anci Veneto (corrieredelveneto.corriere.it) rileva che i conti del governo sono sbagliati e i Comuni sono costretti a rialzare le aliquote.
Il consigliere Signorelli del Comune di Spinea spiega i tagli del Governo al Comune dovuti alla Spending Review e fa notare con un'infografica che per l'anno 2012 i Comuni non potranno ricevere più del gettito ICI del 2010, mentre il surplus di gettito fiscale dovuto all'IMU 2012 verrà ridistribuito dal fondo perequativo ai Comuni confinanti (surplus dovuto ad aliquote maggiori, ma anche al moltiplicatore aumentato in genere del 60%).



Dato quindi che quasi tutti i Comuni aumenteranno l'entrata dell'IMU rispetto all'ICI 2010 (moltiplicatori 60% più alti, aliquote più alte, specie se si considera che le prime case non pagavano), vien quasi da chiedersi perchè ci si è sfasciati tanto la testa a decidere le aliquote IMU, ad aumentarle o peggio perchè non ridurle con poco senso civico ma molto senso pratico in questo periodo di crisi per le finanze degli italiani...
Quel che è peggio è che se qualche Comune confinante fra quelli che dovrebbero rientrare nella città metropolitana riducesse le aliquote a vantaggio dei suoi cittadini, con questi vincoli pagherebbero i cittadini dei Comuni confinanti con aliquote elevate, tramite il fondo perequativo.
Rimane poi il dubbio di quanto denaro abbia ricevuto il vicino Comune di Venezia, con i bilanci in forte passivo dalla perequazione dell'imposta IMU.


mercoledì 26 settembre 2012

Imposta Modificata Unilateralmente (IMU) - aumento delle aliquote

In un periodo in cui versare denaro agli italiani si accompagna agli evidenti scandali di spreco di soldi pubblici, arriva come una doccia fredda l'annuncio dell'aumento delle aliquote IMU prima casa: comune.spinea.ve.it.

L'aliquota passerà dal 4,5 per mille al 5,0 per mille.

L'articolo prevede un aggravio di spesa di 40 euro per circa 9200 cittadini... sui circa 24 mila di Spinea.
In realtà l'aumento dell'aliquota varia l'IMU, a seconda della rendita catastale dell'immobile e quindi pr alcuni può essere maggiore, per altri minore!

rendita x 160 x 1.05 x 0.5 / 1000
se la rendita è 250 (un piccolo bilocale) = 21 euro
se la rendita è 400 (appartamento con garage) = 33.6 euro
se la rendita è 900-1000 (casa 2 piani) = 75.6-84 euro

Si ricorda che la rata di dicembre (seconda o terza rata) sarà versata a conguaglio delle precedenti, calcolate con le aliquote base (4 per mille e 7.6 per mille).
Quindi se per esempio si è adottato il versamento di due sole rate, a giugno si è versato il 50% della tassa con l'aliquota del 4 per mille, mentre a dicembre si dovrà versare il 100% della differenza (5 - 4 = 1 per mille) e il 50% del 4 per mille prima non versato.

Inoltre il prossimo anno si potranno valutare quanti spinetensi hanno versato in modo erroneo l'I.M.U., versata magari con l'aliquota del 4,5 per mille, dato che a suon di modifiche, cambiamenti e variazioni, a qualcuno possono essere sfuggiti i termini di pagamento, presupposti al 4.0 e variati al 5 per mille.
Il mancato versamento dell'imposta comporta more per i cittadini, invece che ai politici che hanno creato in sistema così assurdo e complicato (il taglio di 600 mila euro da parte del governo italiano al comune di Spinea, sulla base del meccanismo di perequazione fra i comuni confinanti della zona, con Venezia dal bilancio pesantemente in passivo, rende bene l'idea di quanto possano essere defioniti una farsa i proclami di autonomia locale con questo sistema di tassazione).

Esempio:
pagamento con due rate, la prima è il 50% dell'aliquota base, rendita 500
prima rata a giugno
500 x 160 x 1.05 x 4 x 50% / 1000 = 168 euro
saldo a dicembre
500 x 160 x 1.05 x 4 x 50% / 1000 + 500 x 160 x 1.05 x (5 - 4) / 1000 = 252 euro

totale imu pagata nel 2012: 252 + 168 = 420 euro.


totale imu scialacquata dallo Stato (consglieri regionali e/o altri dipendenti assenteisti statali)?

giovedì 9 agosto 2012

IMU - confermate le aliquote?

Il ministero ha reso noti i dati relativi all'IMU per i comuni italiani.
Il Comune di Spinea confronta con delle tabelle i dati.

Sull'articolo del Gazzettino del 7 agosto "IMU, confermate le aliquote" si indicano:
  • 4,5 per mille per le prime case
  • 9,5 per mille per seconde case ed altri immobili

Sull'articolo de La Nuova Venezia del 9 agosto "A Spinea l'IMU resta invariata" si indicano:
  • 4.0 per mille per le prime case
  • 9.5 per mille per le seconde case e gli altri immobili

I due giornali indicano aliquote differenti per la prima casa...perchè in effetti non è chiaro cosa venga confermato: l'aliquota prevista a bilancio (4.5 per mille) o il punto votato in comune accordo delle parti politiche sulla possibile riduzione dell'aliquota sulla prima casa al 4 per mille?

Inutile far notare che tale sistema ad aliquote diversificate fra comuni ed a seconda delle rate, con annuncio in bilancio e possibile modifica postuma, da parte del comune od anche del governo sta generando una confusione che in caso di errore va a svantaggio dei proprietari di casa, i quali pagando con aliquota errata la rata di dicembre (a dicembre l'inghippo dei nuovi coefficienti) si vedrebbero recapitare a casa negli anni seguenti salate multe dall'Agenzia delle Entrate.

Il Comune di Spinea si posiziona quindi in un ambito di aliquote medio, con la prima casa poco discoste dal valore base previsto, ed una maggiore tassazione per le seconde case, che risultano meno presenti sul territorio comunale.
Nulla viene detto riguardo alle aliquote agevolate: per esempio la possibile riduzione di aliquota per le case in locazione (intanto il mercato ha già aumentato di 50-100 euro al mese i canoni per assorbire l'aumento spropositato di tassazione, con punte di affitto a 700 euro mensili).
Il Comune più tartassato risulta essere quello di Mirano, in amministrazione straordinaria per i problemi e gli scandali politici avuti negli anni scorsi, la tassazione prevista dal commissario è schizzata in alto per garantire i vasti servizi, con una coppia 5,5 per mille e 10 per mille.
Da notare che il commissario sembra aver deciso le aliquote senza un vero confronto con i cittadini del Comune.
Altri Comuni, come per esempio Mira, salito recentemente all'onor della cronaca per essere uno dei tre comuni italiani guidati dal nuovo gruppo dei "Cinque Stelle", ha deciso per aliquote più lievi per prima e seconda casa (4.5 e 8.8 per mille).

Tuttavia, come già accennato, i valori degli introiti di ogni comune vengono mediati in funzione di vari parametri di debito ed aliquote dal fondo perequativo dello Stato, per garantire a tutti un flusso di risorse.
Questa ridistribuzione, specie per quei Comuni che confinano con Venezia, potrebbe portare ad uno spostamento delle risorse verso il capoluogo storico.
A questo si aggiunge la quasi certezza delle città metropolitana per i prossimi anni: Città metropolitane...e chi paga?


L'imposta municipale unica mostra quindi la sua varietà nell'ambito locale, anche escludendo i comuni a prevalente carattere turistico (ad esempio Iesolo).

Secondo l'analisi del Comune, Spinea rientra fra i comuni con più prime case, a differenza di comuni come Salzano, Pianiga e Santa Maria di Sala con un maggior numero di seconde case (maggior numero di guadagni per residente).

Da ciò si capisce la natura del traffico di Spinea, quartiere dormitorio di operai ed impiegati le aziende di Mestre/Marghera o più in generale del Miranese.
Ciò indica che una gran quantità di residenti, probabilmente in età da lavoro, per la maggior parte dei giorni lavorativi dell'anno si mobilitano verso il luogo di lavoro, generando un flusso di traffico costante lungo l'asse di via Miranese / via Roma.

Si può quindi postulare una semplice ipotesi per gli ultimi decenni di edificato: la maggior parte dei cittadini, acquisita la prima casa tende a risiedervi in modo stabile senza variare la loro residenza.
Secondo tale ipotesi i quartieri cittadini possono essere divisi in zone edificati in periodi più o meno recenti, e di conseguenza, con il tasso di mortalità si può avere una riconversione delle prime case in seconde case, ereditate dai figli.
I figli, ereditata la seconda casa, si troverebbero a pagare il bene dei genitori due volte: la prima con i contributi dell'eredità, la seconda con i contributi di IMU più che raddoppiati (passaggiod al 4,5 per mille dei genitori al 10.5 per mille ai figli come seconda casa), senza avere la certezza di ridurre l'aliquota mettendo in affitto la casa dei genitori, questo anche a causa della stagnazione del mercato immobiliare.
In quest'ottica varrebbe la pena considerare un incentivo per i primi anni di IMU per i figli che ereditano seconde abitazioni, come contributo per quanto già versato come tasse per l'eredità, nel tempo necessario ai giovani per decidere il traslogo nell'abitazione dei genitori, la messa in vendita (nuove tasse da pagare per la variazione di proprietà appena pagata come tasse di eredità e IMU dell'anno in corso) o la messa in locazione (sperando di trovare un locatario in tempi brevi).


Un'altra considerazione che si può svolgere è che benchè esistano quartieri giovani e vecchi, abitati da persone in età lavorativa, in pensione o con prevalenza di seconde case, la pianificazione urbanistica, fatta dal Comune con tempi di ritorno di lungo periodo (decenni) non può agire unicamente considerando la tornata politica dell'ennesima amministrazione politica, ma deve valutare aspetti per tutti i decenni in cui varierà l'età e lo stato della popolazione del quartiere.
In altre parole, qualsiasi variazione dello stato di viabilità e soluzione adottata non uò ricadere nei soli quartieri con maggior numero di anziani, poichè questi avendo un'età avanzata non riescono a protestare sulle decisioni assunte dal Comune, non può scaricare il traffico in quartieri ove vi sia una prevalenza di lavoratori o pensionati, che in un prossimo futuro potrebbero avere grosse problematiche ad uscire di casa per raggiungere i servizi cittadini poichè si trovano auto che sfrecciano sull'uscio di casa, e non può nemmeno considerare l'annullamento totale dei flussi del traffico locale verso l'esterno del Comune (per esempio: persone dirette al posto di lavoro per 20-30 anni a venire) con mezzi quali "abuso di sensi unici", "mobilità dolce", pedonalizzazione di strade principali cittadine o secondarie cittadine (così come previsto dalle regole che definiscono la stesura del PUT), poichè tali accorgimenti non annullano il flusso generato dalla necessità di mobilità (necessario andare a lavoro), ma solo rendono più ostico ed impervio lo svolgimento della necessità di mobilità in un'ottica urbana in eterno divenire (in altre parole rinnovo della popolazione di quartieri vecchi con urbanizzazione alta densità come previsto dal PAT, vendita di abitazioni ereditate o locazioni a nuovi residenti/lavoratori).

i quartieri vecchi, in cui è più probabile trovare anziani con richieste di servizi per la terza età
non possono essere completamente




venerdì 27 aprile 2012

Calcola l'IMU

Il Comune di Spinea ha inserito sull'home page un collegamento ad una pagina pratica per il calcolo dell'IMU.

E' vero, l'IMU la calcolano CAF, commercialisti, ma in questo periodo di confusione o meglio, nel primo anno di versamento di questa tassa, due sono gli aspetti di sicuro interesse per il cittadino:

1) sapere con qualche mese di anticipo quanto ognuno pagherà, in modo tale da poter piafinicare le proprie finanze nei prossimi mesi, duramente messe alla prova dal doppio pagamento dell'Irpef e dalle modifiche di aliquote e coefficienti moltiplicatori della rendita;

2) controllare il conteggio eseguito da CAF e commercialisti, per verificare di non pagare più o meno tasse (eventuali rimborsi o multe potrebbero ricadere in seguito sui proprietari).

Il portale generale con le applicazioni per il calcolo dell'IMU è: riscotel.it

martedì 3 aprile 2012

IMU - IRPEF - 2012

Segue un breve riassunto sull'IMU.

La tassa è stata emanata dal PDL-Lega a seguito del federalismo dei comuni e doveva entrare in vigore dopo le elezioni statali (2014) che avrebbero visto coinvolti i partiti, se non fosse caduto il governo (in altre parole una legge voluta da un precedente governo avrebbe gravato sul consenso elettorale del governo susseguente).
L'intenzione era quella di prevedere la tassa per le sole seconde case e di andare a sanare i tagli ai bilanci comunali imposti dal Governo ai Comuni con il Patto di Stabilità (si vedano le marce di protesta di vari sindaci di tutti gli schieramenti a Roma riguardo al Patto di Stabilità).
La campagna pubblicitaria politica sull'IMU, "vedo, pago, voto", non spiegava per quale motivo i proprietari di seconde case, quindi non residenti nel Comune, avrebbero dovuto influire sul Comune votando il Sindaco alle elezioni in funzione delle aliquote scelte sull'IMU e la gestione del bilancio comunale.

A seguito della crisi economica del 2011, e delle 4-5 manovre finanziarie di almeno due governi nello stesso anno, evidente prolungamento dei crack finanziari del 2008, il governo Monti, succeduto al governo PDL-Lega, ha anticipato l'IMU di due anni, ed imposto la tassa anche sulle prime case (cambiati anche alcuni coefficienti moltiplicatori per il calcolo).

L'IMU, imposta municipale unica, come previsto dalla prima stesura della tassa copre l'ICI e l'IRPEF sugli immobili sfitti.
Prima del 2007 l'ICI sulle prime case era pagata in una piccola percentuale, mentre il resto era detraibile.
Nel 2007 si decise di eliminarla completamente.
Analogamente l'IRPEF per immobili sfitti non era dovuta per la prima casa (il senso della tassa era che un immobile sfitto veniva valutato come rendita solo per il fatto di possederlo).
Per le seconde case (o per gli immobili costruiti da imprese di costruzioni, prima dell'atto della vendita) l'ICI era dovuta per l'anno in corso, mentre l'IRPEF per immobili sfitti era dovuta nella dichiarazione dei redditi dell'anno seguente.
Per uffici e negozi, essendo questi luoghi di lavoro, non era dovuta l'IRPEF per immobili sfitti, bensì l'IRPEF per il reddito sviluppato e l'ICI sul locale/immobile.

L'IMU, come imposta municipale unica raggruppa l'ICI e l'IRPEF per immobili sfitti, legando il guadagno ad una varietà di aliquote diverse per i differenti scopi dell'immobile, con un versamento di imposte nell'anno in corso, come l'ICI e non nella dichiarazione dei redditi postuma di un anno.
Ciò significa che lo Stato guadagnerà un anticipo di tasse (è come se venisse anticipato di un anno il pagamento dell'IRPEF per immobili sfitti), cosa che gli permetterà di far cassa prima, ed al variare dei bilanci dei Comuni guadagnerà una quota fissa di tasse (3.8 per mille dell'IMU), lasciando libere le amministrazioni locali di imporre le aliquote in funzione del guadagno necessario.
Analogamente lo Stato perde il contributo dell'IRPEF inglobato nell'IMU.
Non si può stabilire con certezza a priori quanti soldi un Comune o lo Stato guadagnerà.

Infatti benchè siano noti i valori di prime e seconde case presenti sul territorio, risulta difficile stabilire quanta IRPEF pagavano i soggetti coinvolti, non si sà a priori quante di queste abitazioni verranno locate nell'anno in corso (variazione dell'aliquota nel caso di locazione), così come è difficile per lo Stato prevedere i cambiamenti politici e di bilancio di tutti i comuni e di conseguenza le relative aliquote.
Infine, il denaro raccolto dall'Agenzia delle Entrate e ridistribuito nel territorio con un certo ritardo, passa attraverso il fondo di perequazione comunale, nato per colmare le differenze fra Comuni confinanti quando c'era la sola tassazione IMU sulla seconda casa, rimasto attivo ancor oggi che la tassa investe tutti gli immobili.

L'unico pregio della tassa sembra essere il coinvolgimento del Comune al controllo del territorio per individuare case fantasma, abusi edilizi e simili.
Tuttavia questo pregio sarà da valutare.
Infatti si presuppone che al Comune interessi individuare i casi di abuso diffuso, per aumentare in modo considerevole il bilancio, piuttosto che limitarsi semplicemente ad aumentare di mezzo punto o di un punto la tassa nel bilancio dell'anno seguente.
In altre parole, se in un Comune di 8000 unità ci sono 1000 immobili fantasma, allora per il Comune potrebbe aver senso il controllo degli abusi nel territorio.
Se nel Comune di 8000 unità, 10 case sono abusive, il guadagno che ne trarrebbe il Comune dal controllo degli abusi è scarso e risulta più semplice in caso di carenze di bilancio, aumentare semplicemente l'aliquota dell'IMU (La Nuova Venezia: 1600 immobili fantasma nel veneziano - 132 solo a Spinea).

Come funziona l'IMU:
1) il Comune calcola il bilancio, stima le entrate che devono arrivargli con i tagli dello Stato e calcola le aliquote con i dati del patrimonio immobiliare fornitigli dall'Agenzia delle Entrate (forse servendosi del nuovo sistema VIATEL).
2) definisce quindi in accordo con due persone, i revisori dell'Agenzia delle Entrate (nuova figura professionale pagata dal contribuente per rendere sostenibile il federalismo fiscale comunale), le aliquote stabilendo la bontà e stabilità del bilancio comunale con parametri imposti dallo Stato. Le aliquote vengono approvate in consiglio comunale, con intervento anche dei revisori dell'Agenzia delle Entrate ed in genere con un pubblico di cittadini spettatori interessati alquanto scarso ("non vedo, pago, forse voto in qualche altro Comune...").
I revisori comunicano le aliquote all'Agenzia delle Entrate, che le applicherà per l'anno in corso, raccogliendo le tasse dovute dai cittadini.
3) l'Agenzia delle Entrate riscuote il denaro dell'IMU, e lo inserisce nel fondo perequativo. Un 3.8 per mille viene destinato alle casse dello Stato, il resto dell'aliquota viene ridistribuito ai Comuni, facendo in modo che non vi sia un Comune povero di risorse ed uno ricco confinanti.
4) il Comune riceve una quantità di denaro dallo Stato conforme con quanto stabilito, più un certo ritardo temporale nella consegna dell'imposta, e così chiude il bilancio.

Il Comune di Spinea, con una partecipazione di pubblico al consiglio comunale piuttosto scarsa (una ventina di persone su quasi 24 mila cittadini) ha stabilito con un accordo fra le parti politiche di maggioranza ed opposizione le aliquote:
1) 4.5 per mille riguardo alla prima casa, con la possibilità di portare il valore al 4 per mille per l'anno 2013 e 4 per mille nel 2012 nel caso in cui le entrate siano superiori a quanto previsto;
2) 9.5 per mille per le seconde case;
3) 7.6 per mille per le seconde case locate;

Non risultano altri valori speciali: per esempio una riduzione al 4 per mille per le case costruite da imprese costruttrici (IMU la richiesta dell'ANCE per le imprese - aliquota allo 0.4%) che così risultano le più tartassate (oltre agli oneri di urbanizzazione pagano gli immobili costruiti come seconda casa ad aliquota piena dall'emissione del certificato di abitabilità al giorno di vendita) o per esempio foresterie, rustici, magazzini, ecc...

Nel 2007 i valori erano del 5 per mille per le prime case e del 7 per mille per le seconde case.

I revisori del bilancio dell'Agenzia delle Entrate hanno espresso parere favorevole sulla gestione del bilancio (scarso appesantimento dei costi del personale sul bilancio Comunale, buona gestione delle entrate, piccola esposizione debitizia per 500 mila euro...)

Niente è stato detto sul sormonto fra le tasse.
Infatti i contribuenti delle seconde case, per il primo anno di IMU, si troveranno a dover pagare nella dichiarazione dei redditi del 2012 l'IRPEF per appartamento sfitto per l'anno 2011 e l'IMU (ovvero ICI e IRPEF per appartamenti sfitti) dell'anno 2012. Tralasciando quindi le differenti aliquote tendenti al rialzo, ciò sarebbe come far pagare al contribuente nello stesso anno, il 2012, una volta l'ICI e due volte IRPEF.


L'IMU, come tassa che grava su un bene immobile non celabile (diversamente da mancata emissione di scontrini fiscali, false fatturazioni, ecc...), va quindi a far pagare immobili costituenti attività (negozi ed uffici) indipendentemente dal reddito prodotto.
Da un lato quindi si ha il pregio di far pagare eventuali evasori fiscali con tasse certe indipendenti dall'emissione di scontrini o fatture, dall'altro va a gravare in modo certo su quelle attività che non necessariamente forniscono guadagno (vedi negozi che non vendono niente per un mese), e secondo una logica politica liberista, dovrebbero aver già chiuso per la competizione di eguali soggetti in attivo.


Come si calcola l'IRPEF e l'IMU rispetto l'ICI.
Dalla dichiarazione dei redditi si prende la rendica catastale dell'immobile: per esempio 550.
Il valore della rendita viene moltiplicato per alcuni coefficienti.
Il risultato è l'ICI o l'IMU per l'immobile.

L'ICI nel comune di Spinea per la prima casa aveva aliquota 0.5% e per le seconde case 0.7%.
Il coefficiente moltiplicatore riguardo alal tipologia della casa sono riassunti qui: dossier.net o visurnet.com.
Basta guardate il tipo di abitazione (per esempio immobile ad uso abitazione categoria A1) ed il relativo coefficiente (100 prima del 2012 e 160 dopo la variazione del governo Mondi).
Un ulteriore cofficiente è dovuto alla rivalutazione delle rendite catastali voluta dal governo Amato negli anni '90 a seguito della crisi economica: pari a 1.05.
Infine vi è l'aliquota della tassa.

Quindi se l'immobile di rendita catastale 550 fosse una prima casa:
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 100
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 160

Se invece fosse stato un ufficio
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 50
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 80
od un negozio:
ICI = aliquota ICI * rendita catastale * 1.05 * 34
IMU = alituota IMU * rendita catastale * 1.05 * 55




E' bene notare che le imprese di costruzioni non pagano le loro costruzioni come uffici o negozi, ma come seconde case.
Quindi in numeri secondo i valori del Comune di Spinea:
Prima casa:
ICI = ( 5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 288.75 euro (zero euro fra il 2007 ed il 2011)
IMU = ( 4.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 415.8 euro
Nel caso di figlio a carico c'è una detrazione di 200 euro, con ulteriori 50 euro per ogni figlio inferiore a 26 anni fino ad un massimo di 400 euro di detrazione.
Seconda casa:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 887.04 euro
Seconda casa locata:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro
IMU = ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 702.24 euro
Uffici:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 50 = 202.13 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 80 = 438.9 euro
Negozi:
ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 34 = 137.45 euro
IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 55 = 311.28 euro


311.28 euro / 12 mesi = 26 euro di tassazione al mese da compensare con altrettanti ricavi dichiarati (considerazione che potrebbe essere dibattutta con i sostenitori della teoria che ogni negozio italiano debba evadere un terzo delle vendite del mese per compensare le tasse dovute).

E' evidente come negozi ed uffici continuano a pagare la metà delle imposte delle abitazioni a parità di rendita catastale (da considerare comunque le differenti rendite catastali fra un immobile di 80 metri quadri ed un negozio di una decina di metri quadri).
L'aliquota del 9.5 per mille infatti basandosi su un coefficiente moltiplicatore di 55-80, anzichè di 160, fa si che l'importo annuale dovuto di IMU sia inferiore all'importo dovuto per una prima casa. Quindi tutte quelle voci per cui i commercianti (attività redditizia?!), vengono strangolati dalla morsa della tassa non trova ragione, in quanto coloro che vengono letteralmente tartassati sono i proprietari di seconde case (proprietà non redditizia e non attività!!!).

Cosa si dovrebbe aspettare il comune di Spinea? un forte malcontento di non residenti!
Infatti la logica del "chi più ha più paga" o "chi ha la seconda casa, sicuramente ha più denaro e può pagare più tasse a fronte della crisi generata da decenni di inciuci della politica italiana e della speculazione bancaria" è del tutto sbagliata per un caso semplicissimo.
Infatti a Spinea sono residenti vari anziani, che alla loro dipartita lasciano gli immobili prima casa di residenza ai figli.
I figli, che magari hanno speso tempo e denaro nell'acquisto di una loro casa, non necessariamente sono ricchi e non necessariamente riescono a svendere in breve tempo la loro nuova seconda casa (da non dimenticare che dietro al passaggio di proprietà per eredità gravano imposte di successione) o non riescono in breve tempo a locarla a causa della stagnazione del mercato (aumento dell'offerta con domanda inalterata).
Su questa categoria ricade quindi una batosta di tasse ingiusta ed onerosa, che spiega per quale motivo percorrendo le strade del Comune si moltiplicano i cartelli di messa in vendita di immobili applicati sui balconi.

Nota aggiuntiva: viene meno il trucco legalizzato del comodato d'uso al figlio per non pagare le tasse su una seconda abitazione, considerata come prima casa.
In caso di comodato d'uso gratuito le tasse dovute sono, secondo le quote del comodato, pari all'aliquota della prima casa per il figlio e pari all'aliquota di una seconda casa per il padre.
Ciò spiega per quale motivo molti si siano già premuniti facendo una donazione di immobili da padri a figli, pagando le relative tasse di successione, in una logica economica di lungo periodo più redditizia con tale sistema dell'IMU.

Cosa cambia se si considera anche l'IRPEF?
L'IRPEF per immobili sfitti viene calcolata con la rendita catastale moltiplicata per dei coefficienti:
1) rivalutazione di 1/ 3 del valore della rendita catastale (quindi 1 + 1 / 3 = 4 / 3)
2) coefficiente di rivalutazione del 5 per cento (legge Amato anni '90)
3) aliquota IRPEF della persona: commercialistatelematico.com
E' evidente che aver accorpato l'IRPEF nell'IMU favorisce gli alti redditi (aliquota 0.43 per redditi sopra 75000 euro) e fa pagare di più i meno abbienti o gli evasori (aliquote inferiori).
Quindi all'atto pratico non vi è riscontro nella morale del "chi più ha più paga"....

Le aliquote erano:
aliquota 23% reddito inferiore a 15000 euro
aliquota 27% reddito compreso fra 15000 euro e 28000 euro
aliquota 38% reddito compreso fra 28000 euro e 55000 euro
aliquota 41% reddito compreso fra 55000 euro e 75000 euro
aliquota 43% reddito superiore a 75000 euro

All'esempio precedente, considereremo tre casi: aliquota minima (non abbiente od evasore), aliquota media (semplice borghese appena sopra la soglia di povertà con uno stipendio decente), aliquota massima.
In numeri secondo i valori del Comune di Spinea:
Prima casa:
IRPEF = non dovuta per prime case (segnata nella dichiarazione dei redditi e detratta)
ICI = ( 5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 288.75 euro (zero euro fra il 2007 ed il 2011)
IMU = ( 4.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 415.8 euro

Si ha quindi un raddoppio di imposte per il proprietario di prima casa, rispetto agli anni precedenti al 2007.


Seconda casa:
IRPEF1 = (23 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 177.1 euro
IRPEF2 = (38 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 292.6 euro
IRPEF3 = (43 / 100) * (4 / 3) * 550 * (1 + 5 / 100) = 331.1 euro

ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro

ICI+IRPEF1 = 581.35 euro - (l'imu è 1.53 volte il valore di tasse prima versato)
ICI+IRPEF2 = 696.85 euro - (l'imu è 1.27 volte il valore di tasse prima versato)
ICI+IRPEF3 = 735.35 euro - (l'imu è 1.21 volte il valore di tasse prima versato)

IMU = ( 9.5 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 887.04 euro

L'IMU dovuta è una tassa maggiore per persone meno abbienti o evasori fiscali (aliquota 15%) piuttosto che per ricchi (redditi maggiori di 75 mila euro), per i quali aumenta di soli 150 euro su 735 che già erano dovuti.

Seconda casa locata:
Nel caso di locazione, l'IRPEF per immobile sfitto non è dovuta.
Si paga l'IRPEF per reddito di locazione che varia in funzione del canone mensile/annuo.
Un regime di tassazione alternativo che anticipa l'IRPEF di 1 anno (come l'IMU), dietro una considerevole diminuzione di denaro dovuto è attuabile con la cosiddetta Cedolare Secca.
Il calcolo della cedolare secca è semplice:
soldi dovuti con contratto libero = 0.21 * canone mensile * 12 mesi
soldi dovuti con contratto concordato = 0.19 * canone concordato * 12 mesi
Anche in questo caso la tassazione premia maggiormente i redditi più alti (l'irpef sul 75% del reddito da locazione può avere le aliquote prima viste dal 23% al 43%).

Vi è una grande convenienza fiscale nel mettere le seconde case in affitto.
Tuttavia per un aumento dell'offerta non si attesta oggi un aumento della domanda di inquilini in cerca di locazioni.
E' bene notare che per il 2012, il primo anno di entrata in vigore dell'IMU proprio le abitazioni locate sono le maggiormente colpite da una tripla tassazione.
Infatti nel 2012 i proprietari di abitazioni dovranno pagare:
1) nel modello 730 od unico i proventi IRPEF relativi al 2011 (se l'appartamento era sfitto l'IRPEF di appartamento sfitto del 2011, dal 2012 compensata nell'IMU, se l'appartamento era fitto, l'IRPEF della rendita).
2) nel 2012 relativamente al 2012 l'IMU, imposta unica municipale, tassa che compensa l'ICI e l'IRPEF per abitazione sfitta, relativamente a tutti i 12 mesi, indipendentemente che l'appartamento sia fitto o sfitto.
3) nel 2012 la cedolare secca (a sostituzione dell'IRPEF dovuta per la rendita fondiaria) con un anticipo del 95% oppure nel 2013 l'IRPEF dovuta per la rendita fondiara se non si adotta il regime sostitutivo (cedolare secca). C'è da notare che il contratto di locazione (4+4 anni o 3+2 anni) e la relativa scelta per il regime della cedolare secca possono derivare dagli anni precedenti al 2012.
E' quindi evidente che nel 2012 per le seconde abitazioni, dovendo versare IMU e IRPEF del 2011, è come si dovesse versare un'ICI (quella relativa al 2012) e due IRPEF (quella relativa al 2011 e quella relativa al 2012 anticipatamente e non nel 2013 come vecchio modelllo di tassazione).
Mentre per le seconde case poste in locazione le tasse dovute possono essere:
a) nel 2012 l'IRPEF sfitta (o di locazione) relativa al 2011, l'IMU (ICI + IRPEF sfitta conteggiata su 12 mesi!!!) relativa al 2012 e nel 2013 l'IRPEF per rendita di locazione relativa al 2012. E' evidente quindi come si paghino nel 2012 due IRPEF (2011 e 2012) e si conteggino tasse per 2 IRPEF relativamente al 2012 (IRPEF sfitta per 12 mesi relativamente al 2012 e IRPEF da rendita di locazione per 12 mesi relativamente al 2012).
b) nel 2012 l'IRPEF sfitta relativa al 2011, l'IMU (ICI + IRPEF sfitta conteggiata su 12 mesi!!!) relativa al 2012 e il 95% dell'importo della cedolare secca, imposta sostitutiva dell'IRPEF per rendita di locazione che dovrebbe essere dovuta nel 2013. In questo caso nel 2012 il contribuente (magari operaio o neolaureato a 8000 euro al mese che ha soltanto avuto la sfortuna di ereditare (con le tasse di successione) l'abitazione dei suoi genitori e non è riuscito a venderla) dovrà versare l'ICI relativa al 2012 (inglobata nell'IMU) e ben tre importi IRPEF (IRPEF relativa al 2011, IRPEF di abitazione sfitta inglobata nell'IMU e cedolare secca, imposta sostitutiva dell'IRPEF per rendita fondiaria).
Quindi non è strano notare come il canone di affitto degli appartamenti abbia subito in pochi mesi un balzo da 500 euro in media a punte di 600-700 euro al mese.
Tali tasse non sono dovute da chi assume una locazione.

Ciò potrebbe ridurre i costi dei canoni di affitto pur di usufruire di un reddito non tassato e di sconti di imposta, rendendo così sempre meno conveniente l'investmento di denaro per metterle in locazione (attualmente ) a fronte di forme alternative di investimento (generalmente coincidenti con le stesse forme di investimento che hanno provocato la bolla speculativa finanziaria pari a tre volte il prodotto interno lordo mondiale che ha generato la crisi economica che dal 2008 imperversa in tutto il mondo - fonte documentario "Inside Jobs" del 2010).

Per un contratto libero con canone di 500 euro mensili:
IRPEF1 = 0.23 * 0.75 * 12 * 500 = 1035 euro
IRPEF2 = 0.38 * 0.75 * 12 * 500 = 1710 euro
IRPEF3 = 0.43 * 0.75 * 12 * 500 = 1935 euro
Canone annuale percepito = 6000 euro
Cedolare secca = 12*500 * 21 / 100 = 1260 euro

ICI = ( 7 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 100 = 404.25 euro

IMU = ( 7.6 / 1000 ) * 550 * 1.05 * 160 = 702.24 euro

In caso di mancata locazione l'imposta dovuta è l'IMU per seconda casa (887 euro circa).
In caso di locazione l'imposta dovuta è l'IMU ridotta (702 euro circa) + IRPEF sulla rendita oppure IMU ridotta (702 euro circa) + Cedolare Secca.
Nel caso di alcuni mesi sfitto ed alcuni locati, il calcolo complessivo viene fatto con i valori di tasse relativi ai mesi di riferimento.
Per esempio 4 mesi sfitto e 8 mesi locato con cedolare secca: IMU con aliquota 9.5 per mille * 4 mesi su 12 + IMU con aliquota 7.6 per mille * 8 mesi su 12 + cedolare secca * 8 mesi su 12



Uffici e negozi:
Analogamente, gli uffici ed i negozi non pagavano l'IRPEF per immobili sfitti, bensì l'IRPEF sulla rendita dell'attività, non compresa nell'IMU ed a tutt'oggi dovuta.
Tuttavia permane il fatto che tali categorie, produttrici di reddito diversamente da prime e seconde case, magari ereditate, pur pagando più degli anni precedenti, pagano complessivamente meno di altre categorie.
Aumenti esorbitanti del costo dei prodotti venduti/prestazioni offerte con conseguente inflazione potrebbero essere non giustificati, benchè fortemente paventati.


E bene notare inoltre che il reddito della persona fisica con il sistema della cedolare secca e quello dell'IMU viene sgravato dei ricavi dovuti all'IRPEF per la locazione di un immobile o l'IRPEF per un immobile sfitto.
Quindi detrazioni prolungate su 10 anni, per esempio le detrazioni per lavori edili inventivate al 36% o per risparmio energetico al 55%, dovrebbero essere valutate da caso a caso.


Il bilancio del Comune di Spinea, come da presentazione in sala consigliare, si attesta intorno ai 13 milioni di euro.
Di questi, un 20% è dovuto agli stipendi ed ai costi di personale (110 dipendenti), ed un 33% è dovuto alle entrate che lo Stato garantisce al Comune.
La maggior parte dei soldi raccolti dal territorio dal Comune è pari al 40% del bilancio comunale e con l'IMU questa si prevede che salga al 47% del valore del bilancio.

Nota: Sul sito del Comune vengono indicate le quote di imposta al variare della rendita catastale. Vale la pena notare che per le seconde case viene indicato nel grafico non la quantità delle imposte dovute, bensì la quota comunale, al netto del 3.8 per mille trasferito allo Stato.
Ciò permette di far sembrare l'IMU di poco superiore all'ICI (precedentemente incamerata tutta dallo Stato)
Quindi l'imposta dovuta al 9.5 per mille rimane il valore calcolato e di questo un 9.5 - 3.8 per mille, ovvero il 5.7 per mille rimane al comune.
Con una rendita catastale di 550, l'importo è pari a circa 525 euro, così come indicato dal grafico, mentre l'importo totale che il proprietario dovrà pagare è di 887 euro circa, come sopra scritto.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013