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sabato 13 dicembre 2014

TASI e paga 2014-2015-2016


Scadenza per la seconda rata IMU e TASI 2014, iniziano le processioni alle poste per pagare le due tasse patrimoniali odiate dagli italiani.
Un tempo si facevano processioni religiose con in testa il cristi in croce, oggi ci si trova tutti riuniti in coda per pagare le tasse, sentendosi messi in croce.
IMU e TASI sono la stessa tassa, solo che in teoria i soldi vegono raccolti per scopi diversi e destinati ad enti diversi: la TASI viene data completamente all'ente locale comune, mentre l'IMU è spartita fra comune e Stato.
Purtroppo questa rata scade proprio a ridosso degli scandali di Roma, per cui l'opinione diffusa della popolazione in coda è che i soldi versati vengano utilizzati dai comuni e dallo Stato per dare appalti ai lobbysti mafiosi locali, corruttori dei partiti politici del vecchio bipolo con tangenti, come visto all'Expo, al Mose, alla direzione di MPS, in bancopoli, negli appalti per servizi (verde, immigrazione, eventi cittadini ,...) e rifacimento piazze / edilizia comune come visto a Roma...

Per riferimenti su come calcolarla conviene fare andare nell'apposita sezione di calcolo presente sul sito di ogni comune italiano, oppure andare in comune allo sportello informativo a chiedere.
Il sito del comune potrebbe essere un sito ".gov", oppure www.comune.[nome del comune].[provincia].it.


Le more per errori nel pagamento di queste due tasse sono pesanti, nella pura tradizione legislativa della destra italiana (diminuire i servizi, tagliare le tasse, aumentare le % di multe e occasioni per incappare nelle multe), per cui conviene essere molto accorti anche nei conti fatti dal commercialista.
La tassa, creata da PDL e Lega nel 2011 (doveva entrare in atto nel 2014) ed anticipata da Monti dal 2014 al 2012 (+ aumento del moltiplicatore), è una patrimoniale, nella pura tradizione legislativa della sinistra italiana, separata dal reddito percepito così come i liberisti di partiti politici di centro parlamentare hanno sempre auspicato (ICI+IRPEF collassava in una specie di ICI fissa per ogni casa), andando così a tassare gravemente chi ha redditi inferiori a 30 mila euro annui (aumenti del 200%) al pari di chi invece guadagna oltre 75 mila euro l'anno (sgravi anche del 5% rispetto ad ICI+IRPEF).
 
Gli errori in cui si può incappare sono vari:
1) il comune dopo giugno con assemblee straordinarie indette nei mesi di vacanza (luglio ed agosto, settembre) ha cambiato le aliquote: poco prima di pagare conviene guardare se le aliquote sono corrette
2) per l'IMU si può errare e pagare a metà la prima rata e la seconda rata: in realtà la prima rata è metà del calcolo fatto con le aliquote base, mentre la seconda rata è la metà dell'aliquota base, più o meno la differenza necessaria in funzione dell'aliquota scelta dal comune. Semplice no?!.
3) fare caso se il comune prevede detrazioni per TASI, le percentuali di pagamento TASI fra proprietario ed inquilino, preveda pagamenti differiti della TASI: per esempio alcuni comuni hanno imposto un'unica rata al 16 dicembre.
4) il bollettino TASI non arriva a casa, quindi non ci si deve dimenticare di questa tassa.
5) l'IMU sulla prima casa quest'anno non si paga: sbagliato, solo alcune categorie di immobili non la pagano.
6) chi ha ampliato col Piano Casa portando l'abitazione in classe A (aumento del 70% della volumetria che permette di ricavare due appartamenti da una casa) basta che paghi IMU e TASI: sbagliato, per tutte le seconde case locate nella stessa città ove il proprietario ha la prima casa, si paga anche l'IRPEF per immobile sfitto, triplicando così la tassazione, a discapito dell'edilizia (tanto per cambiare) laddove solo due anni fa dalle più eque ICI+IRPEF si passava ad un'imposta onerosa unica come l'IMU!!!
...

In genere abbiamo visto che anche quest'anno la tassazione ha aggravato la situazione per i meno abbienti, proseguendo la tradizione dei governi italiani di aumentare chi è ai minimi e facilitare l'1% dei più ricchi.

Vi è poi la questione delle Tasse Tossiche, facendo un riferimento credit default swap, ovvero ai titoli tossici che entrando in atto per un fallimento di un derivato, hanno fatto saltare l'economia mondiale nel 2008.
Le tasse tossiche sono le clausole di salvaguardia, largamente utilizzate da vari governi, ma che sono diventate piuttosto onerose di recente, dove da un lato si concedevano 80 euro al mese in busta paga (senza la certezza del rinnovo per gli anni a seguire) e dall'altra si sbloccava la possibilità di portare l'aliquota massima della TASI al 6 per mille dal 2015-2016, lasciando ai Comuni la possibilità di eguagliare l'IMU (aliquota prima casa massima 6,5 per mille, ovvero 4 più 2,5 a scelta del comune), ma senza le detrazioni dell'IMU!!!

Questa tassa tossica, al pari delle altre (IVA al 25%, aumenti di tasse per la previdenza integrativa, accise benzina, ...), entrerà in vigore indipendentemente dal governo nuovo che ci sarà nel 2015, a meno che il governo stesso non la elimini, cosa che non vuole fare per restare entro i parametri del MEF e del rientro del deficit assunti con l'Unione Europea (le tasse tossiche inoltre coprono manove di quest'anno, soldi già concessi a pochi).
In effetti ciò che intristisce maggiormente il quadro italiano è vedersi sgridare dall'Unione Europa da Junckers, ex-governatore del Lussemburgo, uno dei principali artefici dell'evasione fiscale in Italia (anche da parte degli esponenti della mafia di Roma e politici al seguito), come dimostrato dallo scandalo LuxLeaks, dove si evince che aziende operanti anche in Italia pagavano solo l'1% di tasse!!!



La TASI quest'anno prevede un'aliquota massima del 2,5 per mille, lasciando ai comuni la scelta della totalità dell'aliquota: per esempio gli M5S si sono imposti di annullare l'aliquota, togliendo anche quell'1 per mille del 2,5 per mille che viene consegnato allo Stato, tenendo ben presente delle vecchie discussioni sul meccanismo di perequazione (semplice no?!).
Nel caso in cui il comune dovesse prevedere una detassazione (esigua visto che varia dal 10% al 30% del valore della tassa) per i meno abbienti (certificati come?!) l'aliquota massima scelta dal comune può arrivare al 3,3 per mille.
I soldi dati dall'agenzia delle entrate ai comuni comunque vengono mediati sulla base dei valori dei versamenti IMU del 2013 o 2012, rispetto al totale residuo fra quanto raccolto nell'anno corrente e quanto sottratto dallo Stato per l'aliquota base.
Tuttavia dal 2015 questi limiti per la prima casa e le seconde case (già gravate con IRPEF, IMU, ecc...) arriveranno al 6 per mille, ovvero 180-240% in più!!!


Per il futuro altre due modifiche aumenteranno questa tassazione per pagare all'Unione Europea ed al coadiuvatore dell'evasione fiscale Junckers, il debito contratto in passato con "opere appaltate alla romana":
  • la riforma del catasto;
  • la local tax;
Sfruttando il fatto che la tassa sulla casa è divenuta incomprendibile a molti, e difficile da seguire persino per i commercialisti / CAF, la politica vorrebbe metter mano nuovamente alla tassa, sicuramente estendendo ancora l'imposizione fiscale... magari reintroducendo l'IRPEF sugli immobili sfitti da affiancare a IMU e TASI, così come fatto in parte quest'anno.
L'ulteriore nuova mazzata per l'edilizia da decine di miliardi è la riforma del catasto, con il passaggio ai metri quadrati.... il tutto col forte rischio che il valore catastale (modificato dall'erario con estrema lentezza e non aggiornato ogni anno) superi il valore di mercato, di un mercato che ogni anno vede crolli del valore degli immobili.
Il crollo del valore degli immobili non colpisce solo tutto l'indotto (progettisti, costruttori, impiantisti, produttori di materiali, operai edili...) ma colpisce anche i comuni (diminuzione degli oneri primari e secondari, diminuzion del gettito d'IVA) ed i patrimoni immobili delle banche che non usano fondazioni, sui quali viene calcolato il rapporto di indebitamento.
Ricordo che le fondazioni delle banche o dei partiti politici non pagano l'IMU.
Inoltre la modifica del catasto arriva prima che il mercato rivaluti il valore degli immobili sulla base dell'efficienza energetica delle strutture, per cui una classe G varrebbe quanto un edificio energeticamente poco dispendioso, con un relativo lieve rilancio dell'edilizia (per quel minimo di investitori con liquidità sufficiente per costruire nuove abitazioni), ma una perdita notevole di patrimonio privato (una casa con efficienza bassa viene valutata meno subito dal mercato, ma paga tasse come fosse una casa efficiente, per cui diviene ancora meno conveniente acquistarla).


Edit:
proprio oggi l'aumento delle aliquote della TASI nel 2015 è stato congelato (non cancellato) per il prossimo anno.
Non è chiaro per il 2016 e per le altre clausole di salvaguardia.

sabato 31 maggio 2014

TASI, a chi conviene ed a chi no?

Il Comune di Spinea ha deciso le caratteristiche della TASI:
  • aliquota 2,5%;
  • nessuna detrazione di qualsiasi tipo (per esempio per figli a carico come l'IMU prima casa);
  • l'inquilino in affitto (forse anche negozi od uffici) pagherà il 10% (il proprietario il 90%);
  • la base imponibile è la rendita catastale dell'immobile (e non i metri quadrati).
 Non è chiaro cosa succeda al proprietario di un immobile in locazione se l'inquilino non versa la TASI e viceversa.
Dato che il Comune di Spinea ha deciso già l'aliquota differentemente da quello di Mira (o altri limitrofi) è obbligatorio pagare la prima rata della TASI il 16 giugno.

Prendendo in considerazione una prima casa, il conto della TASI è semplice: 160 * 1.05 * rendita catastale * 2,5 / 1000.

Vediamo a chi conviene la nuova tassa:
L'IMU sulla prima casa nel 2012 aveva aliquota 4,5 per mille, ma aveva detrazioni per figli a carico, 200 euro forfettario per chi aveva figli, ed ulteriori 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni fino a 400 euro (4 figli).
Quindi, per tutti i single che non avevano detrazioni, il passaggio da IMU a TASI è conveniente, variando verso il basso, per ora le aliquote. Ribadisco per ora.
Per le famiglie che godevano di una detrazione di 200 euro il confronto è:
160 * 1.05 * rendita catastale * 4.5/1000 e 160 * 1.05 * rendita catastale * 2.5/1000 - 200
Ovvero per rendite inferiori a 595 (un appartamento di 100-120 metri quadrati) si pagherà più TASI che IMU (aumento delle tasse dal 2012) , mentre per rendite superiori a 595 si pagava più IMU, pur avendo detrazioni, che TASI (ribasso delle tasse dal 2012).
Nel caso di famiglia con due figli sotto i 26 anni:
160 * 1.05 * rendita catastale * 4.5/1000 e 160 * 1.05 * rendita catastale * 2.5/1000 - 200 -50*2
quindi per rendite inferiori a 892 (all'incirca una casa due piani con giardino) si pagherà più TASI che IMU (aumento delle tasse dal 2012) , mentre per rendite superiori a 892 si pagava più IMU, pur avendo detrazioni, che TASI (ribasso delle tasse dal 2012).

Ora si può notare come abbiano un aumento di tassazione coloro che hanno un immobile di rendita catastale inferiore piuttosto che il contrario, segnando una patrimoniale stile sceriffo di Notthingam che prende ai poveri di patrimonio e premia i ricchi (previo il fatto che magari la patrimoniale ha già dimostrato tutti i suoi effetti nefasti nel 2012 con la seconda crisi economica dopo quella del 2008 dovuta alla speculazione finanziaria).

Ora la media delle famiglie italiane è 3.2 persone per famiglia (padre, madre, 1,2 figli) ed il limite di rendita catastale è ampiamento inclusivo per persone che abitano in appartamenti, verificabile in aree densamente abitate come Spinea, ove molti vivono in appartamenti e condomini.
Ciononostante non si può nemmeno fare una colpa ai Comuni della Tasi stessa, poichè da un lato lo Stato ha tagliato loro versamenti, dall'altro ha ripartito i profitti dell'IMU sulla base dell'ICI 2010  (ovvero di tassazione con coefficienti moltiplicatori molto più bassi, 100 anzichè 160) invece che delle previsioni di guadagno IMU calcolate e dall'altro lato ancora sopravvivendo l'IMU solo per le seconde case per berlusconiana volontà, tutti i comuni non turistici con prevalenza di prime case sono obbligati ad imporre la TASI sulle prime e seconde case senza detrazioni.

Eppure sui giornali continuano a susseguirsi proclami politici che la TASI costerà meno dell'IMU, pur essendo stimati gettiti fiscale pari o superiori all'IMU ...sarà il miracolo Letta-Monti-Renzi, ovvero la generazione della rendita delle tasse dal nulla?!
Eppure tutto ciò risulta una doppia fandonia se oltre alle considerazioni fin qui svolte si pensa che il limite massimo per la TASI imposto per il 2014, ovvero il 2,5% è già previsto che dovrà aumentare nel 2015 e nel 2016 !!!!
Infatti dal 1 gennaio 2015 l'aliquota della TASI diventerà pari all'aliquota dell'IMU, 4 per mille (senza detrazioni a discrezione del Comune) e potrà aumentare fino al 6 per mille.

Passiamo alle seconde case.
Le seconde case continuano a pagare l'IMU, tassa messa al posto di ICI + IRPEF per immobile sfitto con gli stessi valori che aveva (moltiplicatore 160, più di uffici di banche, negozi o attività produttive...come se vivere in casa portasse lauti guadagni) e aliquota IMU dal 7,6 per mille a valori superiori (prima era il 10.6 per mille).
Ricordo che l'IMU, oltre al meccanismo dell'IRPEF anticipata del 2012 (si pagava l'IMU corrispondente a ICI 2012 e IRPEF 2012, si assommava al pagamento dell'IRPEF 2011 pagato nella dichiarazione dei redditi dell'annno solare successivo, ovvero il 2012), l'IMU sulle seconde case o case in locazione era circa 1,2 - 1,5 volte il valore dell'insieme di ICI+IRPEF (cosa che causò un crollo del mercato immobiliare e la perdita di un 1-1,5%% di PIL dal fallimento di decine di migliaia di imprese edili).
E' stato dimostrato in questo blog come l'IMU gravasse un appartamento in affitto con il 40-45% di tasse, tasse che ovviamente appesantiscono non solo gli investimenti in LAVORO REALE (creare beni, costruire prodotti, edificare immobili, ...), ma anche costituiva un rialzo del canone mensile degli affitti dovuti.

Ma dal 2014 il governo ha reintrodotto l'IRPEF sugli immobili sfitti !!!
Questa tassa che tratta una seconda casa come se fosse produttiva di reddito solo per il fatto di possederla dovrà essere versata solo per le seconde case ubicate nella città dove il proprietario ha la prima casa. E' evidente che questa regoletta assurda e senza senso è stata introdotta come paliativo ed un domani verrà rimossa, gravando tutte le seconde case dell'IRPEF oltre che dell'IMU la quale inglobava l'IRPEF.
Quindi se per esempio qualcuno con qualche soldo da parte decidesse di usufruire del piano casa per ristrutturare la propria abitazione con ampliamento, portando la classe energetica dell'abitazione ad A ha diritto ad un ampliamento del 70%, percentuale che permette di realizzare due abitazioni contingue.
Tuttavia queste abitazioni si trovano nella stessa città, per cui una risulta come prima casa, mentre la seconda viene aggravata oltre che dall'IMU e dalla TASI anche dall'IRPEF per immobili sfitti.
Ovviamente ciò invoglia a non ristrutturare casa usufruendo del "piano casa", tenendosi anche una classe energetica bassa, piuttosto che a realizzare qualcosa che verrà tassato dallo sceriffo di Notthingam più che tutte le case che stanno intorno, in modo insensato.
Men che meno è corretto andare a tassare i volenterosi che invece che investire il loro denaro in paradisi fiscali esteri, delocalizzazioni o schemi Ponzi della Borsa, alias mercato finanziario / speculativo, decide di realizzare qualcosa di concreto per l'edilizia del suo paese (immobili di classe energetica A).

Per quanto riguarda la TASI, per le seconde case si pagherà con l'aliquota prevista dal Comune, eventuali coefficienti di riduzione (10-20-30%) se l'immobile è locato, eventuale ripartizione fra proprietario ed inquilino della tassazione (10-20-30% a discrezione del Comune pagato dall'inquilino).
L'aliquota della TASI e dell'IMU sommate non possono superare l'11,6 per mille e nel caso in cui lo superino non è chiaro quale delle due aliquote dovrà essere ribassata.
Nel caso in cui l'inquilino non paghi la TASI non si sa cosa succede (per esempio se paga il proprietario il 100%).



Non è nemmeno chiaro perchè per gli italiani debba sussistere la filosofia di pagare i servizi a cottimo, laddove versano già l'IMU e l'IRPEF sulla rendita degli immobili (o l'IRPEF sulla rendita degli immobili sfitti) oltre che una caterba di altre tasse (es: l'IVA e le accise sui carburanti), laddove quando gli italiani fanno volontariato è sempre gratuito o quando offrono gratuitamente i materiali al riciclaggio di rifiuti non vengono retribuiti per i beni minerali che si offrono  allo Stato (materiali riciclati e rivenduti per denaro per essere nuovamente forgiati).

Ma la politica applicata al territorio italiano è qualcosa che non va considerato come qualcosa di logico e sensato....è un culto religioso medioevale pieno di se arroccato sul suo bastione.

domenica 12 gennaio 2014

Ici, Imu, Mini-IMU, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...

Dato che neppure i commercialisti riescono più a capire quale sia la tassazone sulla prima casa, dopo questi ultimi due anni di inganni del governo Monti e Letta retti da PD e PDL, il Ministero dell'Economia (se ne esiste ancora una in Italia) e delle Finanze hanno pubblicato un breve riassunto delle scadenze sulla nuova tassazione sulla casa del 2014.

La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto:
1) per l’imposta unica comunale (IUC) che si compone dell’IMU, della TARI e della TASI i seguenti termini di versamento:
  • per l’IMU: il 16 giugno e il 16 dicembre; 
  • per la TARI e la TASI: almeno due rate a scadenza semestrale i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi. Inoltre è prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno. 

2) per la cosiddetta “mini IMU”, vale a dire l’eventuale parte residuale della seconda rata dell’IMU 2013 a carico del contribuente: il prossimo 24 gennaio;
3) per la maggiorazione standard della TARES: il prossimo 24 gennaio, a meno che il versamento non sia stato già effettuato entro il 2013.

Riassumendo la nuova tassa sugli immobili dovrebbe essere così:
Prime case
IUC = IMU + Tari + Tasi
IMU = 0; 
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille; 
Tari = prende il posto della Tares

Viene tolta l'IMU per le prime case (non determinate categorie catastali), che almeno per Spinea era al 5 per mille rispetto l'aliquota base di 4 per mille, ma con detrazione di 200 euro per figli e ulteriori 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni. Se per esempio un immobile aveva una rendita catastale di 500 e 1 solo figlio di età superiore a 26 anni ciò corrispondeva ad una tassa al netto delle detrazioni di 220 euro invece che 420 euro e quindi ad un'aliquota reale di 2.62 per mille.

Tuttavia ora le le prime case pagheranno la Tasi, l'imposta sui servizi offerti dal Comune, a quanto pare non ripagati dalla valanga di altre tasse che gravano sul cittadino (IVA, Irpef, RES, IRAP,...), con un'aliquota base di 1 per mille per lo Stato, ma variabile fino al 3.5 per mille a scelta del Comune.
Faccio notare che anche la prima stesura della legge sulla tassa che in dialetto veneziano ammutolisce (tasi = taci in dialetto), prevedeva il possibile aumento dell'aliquota al 3.5 per mille, ma solo dal 2015/2016 in poi, con un incremento progressivo anno per anno.
Da ciò si evidenzia come la nuova tassa sia più onerosa della vecchia IMU, proprio per la mancanza delle detrazioni che abbassavano l'aliquota reale.
Si ha quindi:
- per i single senza figli la convenienza in qualsiasi caso di rendita catastale, poichè la possibile aliquota massima del 3.5 per mille risulta in genere inferiore alle aliquote che i Comuni avevano adottato per l'IMU;
- per tutte le famiglie con figli un aumento di spesa in funzione della rendita catastale, facendo pagare di più a chi vive in prime case con minor rendita catastale e meno a chi vive in case maggiori.
Il calcolo è semplice:
IMU=160*1.05*rendita catastale*5/1000 - 200 - n*50 = 160*1.05*rendita catastale * 3.5/1000=Tasi
Assumendo n=0, ovvero zero figli con età inferiore a 26 anni, ma comunque una detrazione di 200 euro per figli:
160*1.05*(5-3.5)*rendita catastale / 1000 = 200
 viene: rendita catastale = 793.65
Ovvero
- chi vive in una casa con rendita catastale maggiore di 793.65 paga più IMU e meno Tasi - quindi grandi abitazioni hanno un beneficio dal cambio di tassazione;
- chi vive in una casa con rendita catastale minore di 793.65 paga meno con l'IMU che con la Tasi  -  quindi chi vive in piccoli appartamenti/case ha un aumento della tassazione.
Invece la possibile fregatura riservata dallo Stato Italia ai Comuni locali si trova nel Fondo di Perequazione, qui spiegato ed anche qui.
Nel primo anno di IMU, il 2012 ai comuni fu versato dal fondo di perequazione
un importo di tassazione pari all'ICI 2010 (che non aveva di certo nè le aliquote dell'IMU, nè il moltiplicatori 160 per le case, dato che era 100).
L'eccedenza di tassazione rispetto l'ICI 2010 dovrebbe essere andata allo Stato.
Nel 2013, l'IMU prime case è stata eliminata, creando così notevoli disequilibri fra comuni con prevalenza di prime case e comuni con prevalenza di seconde case.
In questo caso il fondo di perequazione gestito da Stato ed agenzie delle entrate avrà un bel da fare a spostare i proventi della tassazione fra i comuni con prevalenza di seconde case e quelli con prevalenza di prime case limitrofi, il tutto sulla base di regole di ridistribuzione fra i comuni limitrofi non ben note (forse ancora sulla base dell'ICI 2010)

Detrazioni: forse 60-80 euro....devono decidere, per ora non l'ho considerata.


Seconde case
IUC = IMU + Tari + Tasi + IrpefIMU = alta; 
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille e limite per non superare l'11.6 per mille; 
Tari = prende il posto della Tares, mediata fra inquilino e proprietario;
Irpef o Cedolare secca = invariate.

Le seconde case continueranno a pagare l'IMU con moltiplicatori ed aliquote come avvenuto nel 2012 e nel 2013; si ricorda che le seconde case, specie quelle locate sono fra le più tartassate con moltiplicatore doppio rispetto banche, uffici e negozi ed aliquota simile a seconde case.

Non è stata reintrodotta l'IRPEF per immobile sfitto, per volontà di alcuni politici, tassa che era stata eliminata ed accorpata nell'IMU, comunque con abnorme aumento di imposta.
Inoltre sarebbe stato a dir poco ridicolo e criminale imporre un'IMU con aliquota variabile a seconda che l'immobile fosse locato o sfitto e parallelamente applicare ulteriormente una tassa come l' "IRPEF per l'immobile sfitto"  se l'immobile fosse stato non locato, come se producesse rendita dall'esser vuoto (specie oggi che con il crollo del mercato degli immobili, il valore di un immobile non si rivaluta come avveniva invece negli anni '90 durante la svalutazione della lira).
Per i casi di immobile locato permane invece la possibilità di pagare o l'IRPEF sulla rendita dell'affitto o la cedolare secca, tassa che come l'IMU facilità le aliquote elevate 0.43-0.45 riducendo il regime fiscale a 0.21 per gli immobili locati con canone libero.
Esattamete come l'IMU anche l'IRPEF, tasse pari uguali ad oltre il 40% del valore dell'affitto, sono dovute senza che lo Stato faccia NIENTE per ottenerle.

Per esempio per i sempre più diffusi casi di danni all'immobile o di mancato pagamento dell'affitto lo Stato potrebbe utilizzare il denaro che riceve per non fare NIENTE e non erogare NESSUN SERVIZIO per svolgere almeno il compito di ente fidejussorio sui danni che generalmente l'inquilino fa alla proprietà altrui, o quanto meno ente fidejussorio per il mancato pagamento degli affitti.
In un periodo in cui lo Stato fa pesare ai suoi cittadini NUOVE TASSE per ripagare i SERVIZI che eroga è il MINIMO far notare i SOLDI CHE LO STATO RICEVE PER NON FARE NIENTE.
Da notare che con il decreto sulla "spending review" tempo fa si parlava dell'eliminazione della detraibilità del canone di affitto (il 19% della spesa annuale) dalle tasse versate dall'inquilino, quanto meno per le locazioni che per volontà delle parti rientravano nel regime impositivo con l'IRPEF, mentre continuava a sussistere la detrabilità per i contratti in cui proprietario ed inquilino decidevano di usufruire del regime di cedolare secca al posto del versamento Irpef.

La Tari prende il posto della Tares e garantisce il pagamento del servizio raccolta rifiuti.
Se qualcuno si sta chiedendo perchè si dovrebbe pagare la raccolta rifiuti per un comune dove non si abita e dove non si scarica alcun sacchetto dell'immondizia, o perchè si paghi una tassa quando si danno GRATUITAMENTE dei prodotti acquistati sotto forma di materie prime all'ente responsabile con la raccolta differenziata (risorse che vengono differenziate, riciclate e rivendute con guadagno) evidentemente sta facendo un esercizio di logica, equità e giustizia che non vale per il paese Italia dopo 20 anni di malgoverno.
 

La Tasi, tassa sui servizi offerti dal comune, ed a quanto pare non più garantiti dal versamento di altre tasse come l'IMU e l'IRPEF sulla rendita della locazione, va pagata anche per le seconde case e case locate, aggiungendosi all' IMU, Imposta Municipale (non più) Unica, all'Irpef sulla rendita catastale e alla Tari.
Anche in questo caso i geniali politici hanno avuto la bella idea di scaricare parte della tassazione dal proprietario dell'immobile (il cui contratto con l'inquilino è stato stabilito per 4+4 anni, mentre le tasse italiane cambiano oramai ogni 6-12 mesi) sull'inquilino con il netto risultato che l'aumento di soldi da pagare essendo una tassa, piuttosto che un aumento del canone di affitto, non potrà essere detratto al 19% come sopra spiegato. Insomma un'autentica fregatura per gli inquilini.
Analogamente imporre la Tasi al solo proprietario avrebbe avuto una LOGICA altrettanto RIDICOLA, poichè, in uo Stato che ci tiene a mascherare l'aumento delle tasse dovuto al malgoverno bipartisan che negli ultimi 20 anni ha fatto fallire economicamente questo paese, l'imposizione di una tassa per l'erogazione dei servizi (alla faccia delle altre tasse dovute senza erogazione diretta di servizi), avrebbe comportato per il proprietario di seconda casa il pagamento di servizi quali l'illuminazione pubblica goduti da altri (abitanti residenti rispetto chi non risiede nel comune o affittuari).
Fortunatamente ci si è resi conto che l'introduzione della Tasi
con aliquote che potrebbero arrivare al massimo fino al 3.5 per mille in aggiunta all'IMU per le seconde case (e l'IRPEF ?!) avrebbe comportato un'ennesima esplosione di regime fiscale per gli immobili, facendo crollare in previsione di un altro 20% il valore degli stessi come avvenuto nel 2012 con l'IMU e Monti.
Per questo si è pensato di adottare un vincolo di aliquota massima per l'insieme delle due tasse che si calcolano in modo eguale (IMU e Tasi, di cui la prima per non avere nessun servizio, la seconda per avere i servizi che dovrebbero comunque essere pubblici) ma con aliquote diverse.
Per questo l'aliquota della Tasi e quella dell'IMU insieme non potranno superare l'11.6 per mille... aumentando così l'aliquota massima di tassazione del 2012-2013 che era invece del 10.6 per mille (dimenticando ovviamente l'Irpef su rendita o cedolare secca che invece sussistono sempre).
Per questo solo PER ORA l'insieme di IMU+Tasi non costituirà un raddoppio del regime fiscale, ma in tutta probabilità un aumento di 1,2 - 1,5 volte la tassa pagata gli anni scorsi.
Ricordo infine che al momento della costruzione di un immobile o inclusi nel costo d'acquisto di una nuova casa sono compresi gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, i quali comprendono per l'appunto la creazione dei servizi per cui si paga la tasi.
Solo in Italia si è obbligati a comprare i servizi dallo Stato e poi si paga il "canone di abbonamento annuale" ai servizi come tassa Tasi, anche in questo caso con obbligo di versamento, a dimostrare che riformisti, liberisti e seguaci del culto delle privatizzazioni che da 20 anni malgovernano l'Italia col loro piano di rinascita democratica, stanno ottenendo l'indubbio risultato che si erano prospettati: eliminare ciò che era pubblico e gratuito a favore di una logica di spesa per qualsiasi servizio a cui sono costretti tutti i cittadini paganti.



Tirando le somme, di fatto il passaggio dell'IMU alla Tasi comporerà un aumento di versamento di imposte se non saranno previste adeguate detrazioni.
I Comuni dovrebbero interessarsi di quanto verserà loro il fondo di perequazione per il 2013, nella distinzione fra comuni con prevalenza di prime case o seconde case, scoprendo magari un crollo delle rendite ipotizzate nel bilancio 2013.
Per tutte le seconde case l'aliquota base del 7.6 per mille dovuta allo Stato relativa all'IMU di fatto aumenta di un altro 1 per mille legato alla Tasi (lo Stato Italia dalla casa prenderà l'8.6 per mille) e complessivamente, specie nei Comuni Capoluogo d'Italia, viste le pesanti esposizioni finanziarie dovute anche ai buchi di bilancio creati dai subprime, comprati grazie alla Finanza Creativa di Tremonti (finanziaria 2001), si prevede un aumento di tassazione nel passaggio al nuovo e più complicato regime impositivo sugli immobili.




Aggiornamento 22-01-2014
Quest'anno sono arrivati un bollettino ed un modulo F24 per la Tares del 2013, l'imposta che sostituisce la TIA, imposta sui rifiuti e sull'igiene ambientale.
Di certo non ci sono sconti sulla tassa anche se il comune sembra aver superato oltre il 50% della raccolta differenziata (materiali riciclati e rivenduti come materie prime e quindi a costo zero). poichè i soldi raccolti (almeno il doppio se si considera che almeno il 50% dei rifiuti riciclati significa dimezzare i costi di smaltimento) vengono utilizzati da Veritas in altro modo (e di certo non ridati al Comune).
Il modulo F24 è il valore della Tares 2013 da pagare per il 2013 (non il valore della Tares 2014).
Il bollettino da pagare entro il 24 gennaio 2014 è invece il supplemento previsto da una legge del 2011 per la Tares 2013, ovvero un aumento della tassazione pari a 0.30 euro (30 centesimi) per ogni metro quadrato dell'abitazione.

Sembra che questo aumento vada pagato dai proprietari dai residenti e non nelle regioni a statuto speciale.
Nel bollettino per l'aumento della Tares per il 2013 è scritto che il supplemento è dovuto ai servizi indivisibili, servizi che dal 2014 fanno parte della TASI, tassa sui servizi indivisibili comunali.
Dal 2014 Tares e Tasi saranno separate e con aliquote molto maggiori rispetto i 0.30 centesimi di aumento previsti per il 2013.
Quindi nel 2014 non ci sarà la maggiorazione Tares pagata quest'anno il 24 gennaio per la Tares 2013.
Perchè si sia scelto di far pagare la tassa in due blocchi è un mistero del caos creato dallo Stato Italia su tasse federali.


Lo statuto del contribuente (legge 27.07.2000 n° 212 , G.U. 31.07.2000) è disponibile su www.altalex.com.
Definisce:

  • Art. 2. Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie; 
  • Art. 3. Efficacia temporale delle norme tributarie;
  • Art. 5. Informazione del contribuente;
  • Art. 6. Conoscenza degli atti e semplificazione;
  • Art. 7. Chiarezza e motivazione degli atti; 
  • Art. 10. Tutela dell'affidamento e della buona fede.Errori del contribuente.

Mini-IMU entro il 24 gennaio

Le prime case che nel 2013 non hanno versato l'IMU dovranno versare la mini-IMU entro il 24 gennaio 2014.

Il calcolo della tassa da versare per i cittadini di Spinea è semplice, dato che si fa esattamente come per l'IMU, ma sulla differenza fra l'aliquota adottata dal comune e l'aliquota base.
Quindi dato che il Comune di Spinea ha adottato un'aliquota del 5 per mille, il 24 gennaio si pagherà senza esenzioni una tassa sull'aliquota dell'1 per mille di cui solo un 40% dovrà essere versato.
Quindi per esempio se si prende un immobile di rendita catastale 600, si devono applicare i consueti coefficienti moltiplicatori 1.05 e 160, un'aliquota dell'1per mille ed un coefficiente di 0.40 (nessuna detrazione per figli).
600*1.05*160*1*0.40 / 1000 = 40.32 euro.
Sotto circa 12 euro l'IMU non è dovuta, ma conviene sempre chiedere all'ufficio tributi del comune, di modo che facciano il loro lavoro.
Nel caso di possesso congiunto, per esempio moglie e marito al 50%, rispetto l'esempio precedente le quote da versare per ciascuno sono di 20.16 euro a testa.

Comunque lo Sportello Tributi del Comune rimarrà aperto per aiutare i cittadini ad orientarsi su quanto pagare per quella che è divenuta una tassa impazzita (si veda anche l'epopea di sigle Imu, mini Imu, Iuc, Tasi, Res, Tari...)
L'ufficio sarà aperto i giorni:
- lunedì dalle 10 alle 12 - giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
- martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 nei giorni 7, 14 e 21 gennaio.
- sabato dalle ore 9 alle 12 nei giorni 11, 18 e 25 gennaio 2014.

Per calcolare la Mini-IMU il comune mette a disposizione questa pagina web.

Edit 21-01-2014
Tra l'altro circa un migliaio di comuni italiani hanno deliberato che anche sotto i 12 euro si dovrà pagare la mini-IMU.
Inoltre per alcuni comuni come Milano che non hanno emanato detrazioni per i figli a carico, l'IMU sembra sia dovuta quasi interamente.
Quest'ultimo caso risulta tuttavia non verificato e dubbio.

mercoledì 11 dicembre 2013

IMU 2013 - service tax

Riassunto sintetico della confusione di quest'anno, 2013, sull'IMU.

Quest'anno l'IMU del 2013 per le prime case non si paga (escluse alcune categorie A/1, A/8, A/9).

Entro il 16 dicembre 2013 si paga l'IMU per le seconde case, anche locate in funzione delle aliquote scelte dei comuni.
Le aliquote per molti sono ignote perchè nella confusione creata dal governo sulla "tassa federalista", imponendo ai comuni le volontà del governo a molti sono sfuggite le delibere di approvazione delle aliquote dell'IMU dei comuni.

Per esmepio a Mira per le seconde case si è scelta un'aliquota del 7,6 per mille per le seconde case locate con contratto libero, del 6 per mille per le case locate con contratto concordato e del 10 per mille per le seconde case sfitte (aumentando da 8,2 per mille a 10 per mille).
E' bene notare che le prime case hanno un'aliquota del 4.4 per mille, quindi qualora dovessero versare il 40% dell'aumento di tassazione dovrebbero versare lo 0.4% del 0.4 per mille della rendita catastale (senza detrazioni in teoria).
Le varie aliquote sono presenti nel pdf informativa della delibera sulle aliquote, mentre una buona spiegazione delle leggi di quest'anno la si trova alla pagina "la pagina dell'IMU".
Rispetto al 2012 ritocco al ribasso per le case affittate (credo ci fosse l'aliquota 8.2 per mille nel 2012), e valori stabili per le prime case e le seconde case sfitte.

Mirano, le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5.3 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case (sfitte, locate od in uso gratuito) pagano invece con il 9.8 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.


Spinea le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case date in affitto pagheranno il 7.6 per mille mentre le seconde case sfitte pagheranno il 9.5 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.

Salzano le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte, valori invariati rispetto al 2012.
Gli abitanti di Salzano per la prima casa hanno l'aliquota base.

Dolo le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Vengono confermate le aliquote del 2012 (4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili).
Anche in questo casi gli abitanti hanno l'aliquota base per la prima casa.

Noale le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
L'aliquota prima casa non sembra indicata, seconde case sfitte 9.6 per mille e forse 7.6 per mille per immobili affittati.

Scorzè le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Le aliquote del 2013 sono le medesime del 2012 (4 per mille per prime case e 7.6 per mille per qualsiasi altro immobile).

Martellago le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina (non sembra esserci un riassunto chiaro delle aliquote).
Le aliquote sono 4.5 per mille per la prima casa, 9.8 per mille per le seconde case sfitte, con una piccola riduzione dei valori del 2012.




Per le prime case non si sa ancora se nel gennaio 2014 si pagherà parte dell'IMU di quest'anno, così come non è chiaro quale sarà e come colpirà la nuova (vecchia) tassa sulle abitazioni con più voci di spesa per proprietari ed inqulini (diversamente dall'IMU che faceva pagare solo i proprietari) e riduzioni di detrazioni detrazioni.
I telegiornali, volenti o nolenti creatori di confusione, hanno accennato che nel gennaio 2014 si pagherà il primo acconto della nuova tassa.
Questo non è ancora deciso e lo sarà con la finanziaria (che oggi viene chiamata "legge di stabilità" per puro gioco psicologico visto che l'economia va sempre peggio) di tagli e tasse che il governo Letta deve emanare entro quest'anno.


E' bene notare come i continui cambiamenti sulla tassazione, la forma federalista, voci continue su leggi in fase di studio e non ancora approvate non facciano altro che creare confusione, inducendo all'errore, con una tassazione che ha rincarato di molto le pene per errori e trasgressioni.

mercoledì 27 novembre 2013

Tassazione sulla casa

Dal 2011 al 2013: Ici, Imu, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...
Forse è un gioco: trova quante più sigle diverse puoi per definire una tassa unica sulla casa e sui servizi che i Comuni non garantiscono più con Irpef, Ires, Irap, Iva, ed imposte di bollo,...



(meme di 4chan)

mercoledì 25 settembre 2013

Service Tax ... Serv-IVA la tax.

Come fatto notare nel quotidiano online Giornalettismo, Repubblica si avventura nella simulazione del peso della nuova vecchia tassa in sostituzione dell'IMU: la service tax.
La service tax nasce da una proposta del ministro Calderoli durante il governo PDL-Lega che stava deliberando sulla creazione dell'IMU, tassa che doveva entrare in vigore dal 2014, poi anticipata da Monti al 2012 con alcune modifiche.
L'idea della RES, una tassa che comprendesse rifiuti e servizi insieme, applicata in sostituzione della TARES, si inseriva nel discorso dell'IMU, poichè la prima definizione della tassa unica sugli immobili prevedeva un contributo nullo per le prime case.
Siccome questo avrebbe comportato notevoli diseguaglianze fra comuni turistici con prevalenza di seconde case che pagavano l'IMU e comuni dormitorio, con prevalenza di prime case che non pagavano l'IMU, una delle proposte fu per l'appunto quella di tassare tutte le case in funzione della rendita catastale, con un'aliquota fissa, giustificando la tassazione con i servizi che lo Stato offriva ai cittadini (la RES proposta da Calderoli) a cui inglobare in futuro anche la TARES.
La proposta fu scartata ed il riequilibrio della contribuzione dell'IMU fra comuni dormitorio e comuni turistici fu garantito con un apposito fondo perequativo gestito dall'Agenzia delle Entrate, ove con certi meccanismi i comuni limitrofi avrebbero mediato la tassa federalista, scorporando la percentuale (circa 50%) dovuta allo Stato.
Un fattore per il calcolo della ridistribuzione dell'IMU raccolta fra i Comuni limitrofi sarebbe stata la rendita della tassazione negli anni precedenti.

Nel primo anno di tassazione IMU, non potendo considerare la tassazione degli anni precedenti, si sarebbe fatto riferimento all'ICI 2010.
Come già discusso, l'ICI 2010 non comprendeva le aliquote ben differenziate dell'IMU fra prime e seconde case, nè i moltiplicatori aumentati del 60% da Monti, con un surplus di gettito fiscale rispetto l'ICI 2010 che si presume non sia stato accorpato dallo Stato, ma forse così non è avvenuto con le ulteriori modifiche apportate in corso d'opera.
In teoria in fondo di perequazione fra i Comuni limitrofi era utile per il semplice fatto che prime case e seconde case pagando aliquote diverse comportavano gettiti di tassazione diversi fra i comuni dormitorio (prevalenza di prime case) ed i comuni turistici (prevalenza di seconde case), anche perchè è bene notare che la tassazione IMU sulla prima casa godeva di detrazioni fiscali non indifferenti (200 euro per figli e 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni + un massimo di detrazione).

Ora l'IMU prima casa verrà probabilmente abolita, senza la restituzione promessa dal promotore della modifica di tassazione.
Questo comporta inevitabilmente il ricadere nella versione originale dello schema IMU, quello previsto e deliberato dal governo PDL-Lega nel 2010, in parte simile alla tassazione IMU 2012 (modifica dei moltiplicatori e di alcune regole nella ridistribuzione del gettito), ma con differenze apparentemente più accentuate fra i comuni dormitorio ed i comuni limitrofi.
Le differenze non sono così rilevanti perchè la tassazione prima casa godendo già di detrazioni consistenti era nulla o inferiore rispetto all'ICI per i possessori di piccoli immobili od appartamenti.
In effetti la filosofia adottata dai Comuni nel definire le aliquote, osservabile presentandosi in consiglio comunale liberamente come cittadini interessati, fu di non gravare il più possibile sulle prime case, anche nel caso di Comuni dormitorio.


In realtà scopriamo in questa tornata legislativa che l'IMU prima casa non può essere rimossa senza andare a compensare la tassazione con un'altra tassa: la service tax, tassa che nasceva per un altro scopo, già risolto nella tassazione IMU (tassa che ovviamente non è più unica per gli immobili), ovvero il fondo di perequazione fra comuni limitrofi.
Personalmente credo che il problema sia il mancato gettito IVA dal 2012 al 2013, dato il crollo dei consumi dovuto all'aumento di tassazione (sia per l'aumento precedente dell'IVA dal 20 al 21%, sia per l'aumento di tassazione sugli immobili che ha devastato il settore edile/immobiliare), unito ad un prodotto interno lordo negativo quando invece era stato previsto come positivo nella precedente finanziaria.
Ciò inesorabilmente comporta la necessità di promulgare una tassazione per ripagare i conti/debiti dello Stato italiano mascherando tutto con una detassazione per non reprimere i consumi.
Tuttavia una cosa è malgovernare con governi tecnici sostenuti dai due principali partiti italiani, costringendo il popolo italiano a continui salassi, una cosa è nascondere tutto spacciandosi per ottimi governanti, creando non poche sovrapposizioni di legge o aggravi per settori in crisi.

Riducendo la questione politica al minimo indispensabile per descrivere l'evoluzione della tassazione sugli immobili, provo quindi a descrivere cosa cambia nel passaggio da IMU a RES... opps Service Tax, pur facendo notare la nebulosità con cui fin'ora è stata presentata al pubblico, tanto da non rendere sicuri alcuni aspetti della tassazione.

Calcolo della service tax
Il calcolo si esegue esattamente come previsto dalla proposta Calderoli: un'aliquota del 2 per mille applicata a tutte le case (prime e seconde case) al valore di metri quadrati degli immobili od al valore della rendita catastale, aspetto che sarà scelto dai Comuni.

Non ci sono detrazioni.
Nel caso di immobili locati, il 20% della tassazione sarà pagata dagli inquilini.
Nel futuro la service tax verrà accorpata alla TARES (vedendo lo stato dell'Italia, sicuramente con un aumento di tassazione).

Ora, l'aliquota media dell'IMU prima casa nel 2012 è stata del 4.5 per mille, mentre la service tax è del 2 per mille.
Apparentemente tutto ciò sembra uno sgravio fiscale; in realtà la detassazione prevista per l'IMU modifica in modo difforme il beneficio del cambio di tassazione.
Ammettiamo per ipotesi di considerare un comune che ha scelto di calcolare la service tax con la rendita catastale, così come l'IMU.
Se presupponiamo una rendita catastale X abbiamo che le due tasse si equivalgono se:
X * 160 * 1.05 * 4.5 - 200 * t - 50 * nf = X * 160 * 1.05 * 2.0

con
nf = figli a carico minori di 26 anni (max 4 poichè si applica una detrazione massima di 600 euro)
t = 1 se si hanno figli, zero se si è single.

Per i single senza figli t=0 e nf=0, quindi con qualsiasi rendita catastale il cambio comporta una detassazione del 2.5 per mille rispetto la media.
Per chi ha un solo figlio l'equazione diviene
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 200 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
oppure
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 250 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
ovvero
X*160*1.05 * (4.5 - 2)/1000 = 200
X=476
Quindi, chi ha una rendita catastale inferiore a 476 per la propria prima casa pagava meno con l'IMU, mentre chi ha una rendita superiore a 476 paga meno con la service tax.
Rendite maggiori ovviamente fanno capo a case in città più grandi ove il singolo metro quadrato edificato ha valori maggiori, oppure in comuni secondari fa riferimento ad abitazioni di dimensioni maggiori.
Aumentando il numero dei figli la sproporzione aumenta rendendo più alta la rendita catastale, inglobando un maggior numero di immobili/famiglie nella situazione in cui era più conveniente l'IMU piuttosto che la service tax.
Si potrebbe dire che la service tax è l'IMU senza detrazioni + sottrazione ai Comuni della possibilità di decidere l'aliquota prime case, assegnandovi un'aliquota fissa.
In effetti se i comuni dormitorio con prevalenza di prime case e di appartamenti con rendita catastale inferiori a 476 erano costretti a variare al rialzo anche le aliquote IMU prima casa, i comuni turistici con forte rendita da seconde case anche con aliquota del 7.6 che avevano annullato od abbassato l'aliquota IMU prima casa si trovano privati di uno sgravio fiscale per i loro cittadini residenti.

In realtà la service tax non è solo una variazione  al rialzo di tassazione per le prime case, poichè ingloba un ulteriore aggravio per le seconde case, ivi comprese quelle locate.
Ora, ammettendo che in Italia vi siano 60 milioni di italiani e considerando che la media di persone per famiglia è circa 3, risulta che  20 milioni di abitazioni sono prime case, sulle 24 milioni totali.
Quindi circa 4 milioni di abitazioni si aggiungono alle case locate nel pagare l'IMU come seconde case (quindi aliquota maggiore) e nel pagare la service tax.
Questo è indiscutibilmente un aggravio di tassazione del 2 per mille ad almeno tre differenti tipologie di immobili:

Case locate:
con l'IMU le case locate, a discrezione del comune potevano giovare di una detassazione dell'aliquota seconda casa fino ad un massimo del 2 per mille.
Aggiungerci una service tax del 2 per mille corrisponde ad annullare la detassazione o, peggio incrementarla, a fronte di aliquote seconda casa doppie o triple rispetto alle aliquote prima casa.
Come già fatto notare in passato nella stima dell'IMU, ciò corrisponde ai maggiori aggravi di tassazione, dato che a differenza di uffici e negozi (che hanno avuto più risalto nella stampa giornalistica) il moltiplicatore delle case locate è di 160 e non di 55 come per i negozi o di 80 come per gli uffici.
Non stupisce che nel 2012 l'edilizia sia morta causa IMU con disoccupazione per muratori, produttori di materiali, impiantisti su nuove case, progettisti ingegneri o architetti.
Fortunatamente su intervento del PDL è stata scongiurata la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti, che avrebbe ulteriormente gravato sulle locazioni in quel lasso di tempo mai nullo che passa fra una locazione e l'altra, in un paese che vede giovani italiani e famiglie sempre più impoverite ed incapaci di pagare affitti mensili.
La reintroduzione dell'IRPEF, a fronte delle considerazioni già espresse per il passaggio da ICI + IRPEF a IMU nel 2012 sarebbe parsa come una vera e propria presa in giro a chi mette in locazione immobili, dato che l'IMU fu prevista con aliquote maggiori proprio per rendere una tassazione unica dell'immobile, che sgravava i proprietari con IRPEF e rendita elevata caricando solo la rendita dell'immobile oltre che i possibili guadagni secondo la rendita del proprietario.
Tuttavia la service tax introduce anche un'ulteriore questione subdola: parte della tassazione graverà per il 20% sull'inquilino e per l'80% sul proprietario dell'immobile, in modo costante.
Gli errori logici relativi a questa scelta sono evidenti: nel caso l'inquilino moroso non paghi l'affitto, il proprietario si troverà con un immobile di proprietà che non avrà pagato la tassazione dovuta.
Senza un'accurata legislazione sull'argomento, allo stato attuale una qualsiasi causa di rimborso graverà quindi sul proprietario, multe incluse per il ritardo nel versamento e magari con eventuale intervento di Equitalia.
Ciò è demenziale e simile ad uno degli altri misteri italiani: condomini costretti a pagare i conti di servizi (luce-acqua-gas) per coinquilini morosi, sgravati di qualsiasi pena, eccettuate eventuali cause a loro carico da parte dei coinquilini.
Un ulteriore aspetto da considerare è che nella riunione fra Service Tax e Tares, il proprietario si fa carico con percentuale maggiore di qualcosa che non gli compete: l'uso di servizi, il buon smaltimento e riciclaggio di rifiuti da parte di chi ne produce, ovvero da parte dell'inquilino.
Diverso sarebbe stato se il proprietario fosse stato considerato beneficiario dei servizi di un comune nel periodo sfitto, pagando così il 100% della tassa per i mesi non locato ed un inquilino fosse stato considerato beneficiario dei servizi nel periodo locato (con il proprietario che non gode ovviamente dei servizi di quel comune avendo dato in locazione la seconda casa).
In realtà una tale formulazione mista per cui il proprietario sarà responsabile della Service Tax + TARES anche per l'immobile locato lascia intuire che la modifica a cui in futuro potrà accedere uno Stato colmo di debiti da ripagare sarà con l'accorpamento della TARES il far pagare la tassa sui rifiuti anche alle seconde case od agli immobili sfitti, invece che farla pagare ai soli luoghi di residenza.
Ciò comporta un aumento del gettito fiscale pagato ancora dai proprietari di almeno una seconda casa.

Seconde case ereditate
Più volte viene ribadito che i proprietari di seconde case sono persone ricche.
Già in passato  ho fatto notare come questo non sia vero.
A fronte di un cambio generazionale che trasferisce immobili costruiti fra gli anni '60 e gli anni '90 dai padri ai figli, ciò che si può stimare è un flusso di cassa dovuto alla tassa sull'eredità su cui vanno a gravare le onerose tassazioni previste per seconde case e case locate.
Ciò non corrisponde necessariamente a ricchi proprietari immobiliaristi con decine di immobili, bensì anche a semplici operai o disoccupati, con magari un mutuo sulla casa comprata per non vivere con i propri genitori (i non bamboccioni riprendendo uno dei tanti insulti bipartisan dei politici ai giovani italiani).
Uno Stato che grava così pesantemente sulle seconde case, ben conscio del cambio generazionale e dei danni provocai all'edilizia/compravendita di immobili spingendo gli eredi a liberarsi dell'immobile ereditato il prima possibile per sgravarsi dalle spese con conseguente crollo del valore degli immobili è forse una nazione che non sta facendo bene i propri conti.
Attualmente il crollo del valore degli immobili si attesta intorno al 20% grazie all'IMU 2012.
Analogamente il crollo delle compravendite implica il crollo dell'IVA correlata, ivi compresa quella data dalle false partite iva che senza variazioni con la riforma Fornero, venivano sfruttate da molte agenzie immobiliari a percentuali minime su lavoro eseguito.

Seconde case in ambito turistico
Nella maggior parte dei comuni turistici l'aliquota media dell'IMU, proprio grazie all'alto numero di seconde case, si è attestata al 7.6 per mille, senza nessun rialzo della tassazione.
A differenza nei comuni dormitorio, con prevalenza di seconde case il rialzo della tassazione dell'aliquota per seconde case è variato da un 8.5 ad un 10.5 (si può presupporre con ottima approssimazione che le seconde case in comuni dormitorio siano in larga parte o case ereditate o case locate, con quanto sopra detto).
Aggiungere un 2 per mille di service tax nei comuni turistici basando il calcolo sulla rendita catastali, non significa altro che caricare per imposizione dello Stato di un 2 per mille la tassazione IMU, portando le aliquote ai valori medi ottenuti nei comuni dormitorio per le seconde case nel 2012.
Quindi laddove c'erano le condizioni per non aggravare l'IMU sulle seconde case, che comunque avrebbe contribuito al sostentamento dei comuni limitrofi tramite il fondo di perequazione, .lo Stato impone un aggravio fisso, che era in realtà una delle proposte sostitutive a quello che poi è divenuto il fondo perequativo fra comuni limitrofi, e si badi bene, service tax che non rientra nel fondo perequativo fra comuni (tassa che premia i comuni con maggiore edificazione piuttosto che quelli con più verde).
Vorrei dare un giudizio a quanto detto nell'ultima frase, ma mi mancano le parole.


Un ulteriore aspetto da considerare è che i cittadini nel pagare una tassa che copra i servizi, in realtà ripagano quanto hanno già acquistato!
Gli oneri primari e secondari che ogni impresa costruttrice di immobili paga al Comune per garantire i servizi all'immobile infatti vengono pagati dal cittadino al momento dell'acquisto della loro prima o seconda casa, dato che le imprese devono rientrare dei costi con un guadagno.
Con la RES, il cui unico scopo era creare un'equità di gettito dell'IMU o la service tax il cui scopo sembra essere l'aumento della tassazione patrimoniale a fronte del crollo di consumi e del gettito IVA, si può pensare ad uno Stato che fa pagare svariate tasse (accise, oneri, balzelli sul lavoro) per non garantire niente, perchè i servizi essenziali quali smaltimento rifiuti, luce, strade, e tutti gli altri elementi inseriti nella service tax vengono pagati all'atto dell'acquisto dell'immobile tramite gli oneri primari e secondari, ma anche come "locazione" nei decenni.
Un po' come se un Italiano andasse a prendere un'auto dalla FIAT, pagandone il prezzo pieno, e poi negli anni fosse costretto a versare un abbonamento di 2000 euro alla FIAT per l'uso dell'auto che ne fa nel paese al fine di garantirsi l'esistenza di concessionarie FIAT aperte in tutto il paese.


In conclusione, non vi è una conclusione.
Già con l'IMU vi sono state variazioni ogni mese, ivi comprese le aliquote IMU decise dai comuni con termini protratti e valori modificati.
Analogamente la service tax, alias IMU senza detrazioni subirà ulteriori modifiche con l'accorpamento della TARES, e costringerà i cittadini italiani a restare costantemente aggiornati per non incorrere in errori nel pagamento, cosa che comporta in genere multe ed ulteriore extragettito per lo Stato.




Aggiornamento 22-10-2013
La service tax ora viene chiamata Tasi e rientra in una tassazione sugli immobili detta Trise che comprende per l'appunto tasi e tarsi, quest'ultima a sostituire la tares.





domenica 9 dicembre 2012

L'IMU resterà tutta ai Comuni...?! non mi sembra proprio

A meno di 10 giorni dall'ultima rata dell'IMU, ecco forse l'ultima modifica alla tassazione più odiata italiana, nonchè record per variazioni in corso di pagamento.

Molti giornali hanno titolato all'incirca come segue: convertito in legge il decreto anti-casta, l'IMU resterà ai Comuni (Giornalettismo, Telereggio, Arena, ...).

Il governo avrebbe stabilito come regalo di Natale di ripartire in un nuovo modo l'Imposta Municipale Unica (unica non considerando tutte le altre...ved Irpef locazioni), lasciando ai Comuni tutta l'imposta ricavata dalle prime case ed assoggettandosi l'imposta delle seconde case.
In teoria la modifica va tutta a svantaggio dei Comuni, per vari motivi:
1) l'imposta è maggiore per le seconde case piuttosto che per le prime case, viste le aliquote dal 7.6 in su (sono rarissimi i casi di riduzione di imposta) rispetto alle prime case (4 per mille a salire).
2) Nelle prime case grava la riduzione di 200 euro per prima casa, quindi in genere le imposte versate sono minori...
3) Inoltre, visto lo sdegno popolare per il ripristino dell'imposta per la casa di domicilio, i Comuni non si sono fatti carico dell'aggravio delle condizioni di imposta per le prime case, gravando nella decisione delle aliquote per i loro bilanci pubblici, sulle seconde case.
Ora si vedono compromessi i loro studi, fatti per niente impegando tempo e risorse.
4) la differenza fra Comuni turistici e comuni dormitorio, rispettivamente a prevalenza di seconde case e prime case ora si fa sentire in modo inverso. Se il fondo di perequazione fra comuni confinanti era sorto quando la tassa voluta dalla Lega, non prevedendo gettito fiscale per i Comuni a prevalenza prime case, garantiva una ridistribuzione del guadagno fra vicini territoriali, la sottrazione dell'IMU delle seconde case ai Comuni turistici inverte la ripartizione dei gettiti dell'IMU.
Tra l'altro molti Comuni a prevalenza seconde case erano riusciti a non aumentare le aliquote delle prime case e seconde case proprio grazie alle rosee previsioni di rendita di un vasto pratrimonio immobiliare costituito da seconde case.

Quindi se questa variazione del governo fosse confermata, tendenzialmente si può dire che a Natale il governo si è regalato all'incirca i due terzi della tassazione IMU raccolta nel paese, assogettandosi le rendite più alte e più diffuse (seconde case, negozi, banche, scuole, uffici, ecc...) lasciando per l'ennesima volta i Comuni spiazzati nei loro bilanci sia per studi e denaro perso per compierli sia per previsioni di bilanci del prossimo anno.


giovedì 29 novembre 2012

Nuovo cambio

La dichiarazione IMU, documento che deve essere presentato in certi casi, spesso quando si usufruisce di aliquota ridotta come nel caso di abitazioni locate solo per il 2012 può essere presentata in ritardo, ovvero entro 4 febbraio 2013.

mercoledì 14 novembre 2012

Case in locazione-affitto, un piccolo esempio con le aliquote di Mira

Si prendono ad esempio le aliquote definite dal Comune di Mira, uno dei primi Comunii governati dalla Cinque Stelle (M5S) per il calcolo dell'IMU delle case abitate.
Le aliquote adottate per le seconde case sono: 6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato, 8.2 per mille per le case affittate con contratto libero, e 10 per mille per le seconde case sfitte.

Prima dell'introduzione dell'IMU, le seconde case pagavano due tassazioni: l'ICI e l'IRPEF.
L'ICI si basava su 12 mesi di possesso con determinati coefficienti fissi ed immutabili nell'anno di tassazione.
L'IRPEF da versare sia se la casa era locata sia se era sfitta, si basava su coefficienti fissi per l'anno di tassazione e due sistemi di calcolo simili.
Nel caso in cui un'abitazione risultasse per l'anno di tassazione per alcuni mesi sfitta e per gli altri mesi affittata, il valore dell'imposta era dato dalla percentuale dell'IRPEF per seconde case sfitte rapportata al totale di mesi sfitti ed all'IRPEF sul reddito da locazione guadagnato nell'anno, legato al numero di mesi in cui la casa era rimasta affittata.

Nel caso più complesso, ovvero di seconda casa per alcuni mesi sfitta e per gli altri locata, l'IMU permane il dover considerare i rispettivi mesi di differente tassazione, ma con la complicazione di differenti aliquote.
Si pensi per esempio ad una casa con rendita catastale 500, per 3 mesi sfitta nel 2012 e per 9 mesi affittata.
L'IMU dovuta per l'anno in corso dovrà considerare a Mira tre mesi come imposta al 10 per mille e 9 mesi come imposta al 6 - 8.2 per mille.
Dato che il calcolo dell'IMU consta di sole moltiplicazioni si può procedere in due modi diversi:
1) calcolare l'imposta IMU con le aliquote di casa locata (per esempio contratto concordato)  e casa sfitta, ed applicare le frazioni di mese relative per il conto dell'IMU totale.
Quindi:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(6) = 500 * 1.05 * 160 * 6 / 1000 =  504 euro
IMU totale = 504 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 378 euro + 210 euro = 588.


2) un altro metodo per calcolare l'imposta IMU dovuta in questo esempio di casa in parte locata ed in parte sfitta si basa su un'aliquota media: per tre mesi la casa sfitta ha aliquota 10, per 9 mesi la casa affittata con canone concordato ha aliquota 6.
L'aliquota da considerare per il calcolo è:
ALIQUOTA MEDIA = 10 * 3 / 12 + 6 * 9 / 12 = 7
Quindi l'IMU totale dovuta per l'anno è:
IMU = 500 * 1.05 * 160 * 7 / 1000 = 588 euro.

Un metodo vale l'altro. Uno può essere fatto per fare il calcolo, l'altro per verirficarlo.

Quindi il saldo che deve essere versato entro il 17 dicembre 2012, considerando che la prima rata di giugno si calcola con le aliquote base può essere ottenuto per differenza:
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.

L'IMU da versare come seconda rata è
IMU dicembre = 588 - 319.2 = 268.8 euro.
Ovvero minore della prima rata versata mesi fa, proprio perchè l'aliquota del canone concordato è inferiore all'aliquota base.

Il valore da versare quindi risulta maggiore di una semplice IMU con canone concordato, di bel 84 euro.

Come si può notare l'IMU da versare è maggiore, questo perchè è praticamente impossibile tenere sempre una casa locata / affittata perennemente locata.
Ovvero, i contratti di locazione liberi 4+4 o quelli concordati 3+2 coprirebbero alcuni anni di locazione se solo gli inquilini restassero nelle case e vi fossero altri inquilini pronti ad entrare appena i precedenti se ne vanno. Ma ciò NON SI VERIFICA MAI.
Ed anzi, molti inquilini vantano contratti di affitto per una durata media di tre anni, dopo di che, l'inquilino sua sponte non rinnova il contratto o lo disdice, costringendo a nuovi versamenti di denaro ad agenzie di locazione, e imposte IMU rialzate...

Nel caso dell'esempio, se si fosse trattato di un contratto di locazione libero, il valori di IMU sarebebro stati:
IMU(10) = 500 * 1.05 * 160 * 10 / 1000 = 840 euro
IMU(8.2) = 500 * 1.05 * 160 * 8.2 / 1000 =  688.8 euro
IMU totale = 688.8 euro * 9 mesi / 12 + 840 euro * 3 mesi / 12 = 516.6 euro + 210 euro = 726.6 euro.
Si può quindi notare come la seconda rata dovuta a dicembre risulti maggiore rispetto alla prima rata, proprio a causa del fatto che l'aliquota scelta risulta superiore all'aliquota base con cui è calcolata la rata di giugno.
IMU prima rata = 500 * 1.05 * 160 * 7.6 / 1000 * 50% = 638.4 / 2 = 319.2 euro.
IMU dicembre = 726.6 - 319.2 = 407.4 euro.


Veniamo quindi al confronto con quanto dovuto prima con l'ICI - IRPEF.
L'irpef si pagava in funzione dell'aliquota del proprio reddito: 23-27-38-41-43 per cento.
L'ici per le seconde case aveva un'aliquota prossima al 7 per mille con moltiplicatore 100.
Si adotta un valore di canone concordato di 380 euro, e di canone libero a 500 euro al mese.

ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (23 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 161 euro
Canone concordato


IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi *  23 / 100 = 1048.8 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 826.85 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi *  23 / 100 = 1380 euro
IRPEF totale = 161 * 3 / 12 + 1048.8 * 9 / 12 = 1075.25 euro

Il totale di tasse versate era: 367.5 + 826.85 oppure 367.5 + 1075.25, ovvero 1194 o 1442 euro
Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 se canone concordato o 726.6 + 1380 euro se canone libero.
Un proprietario con aliquota bassa, ovvero un possessore di seconda casa, magari quella dei genitori morti ereditata e messa in affitto passa da 1200-1440 euro di tasse annue a 1636 - 2106 euro, ovvero un aumento rispettivamente di 436 euro all'anno per il canone concordato e di 666 euro all'anno se libero (36 e 46% di tassazione in più).
Il vantaggio dell'investimento come interesse per un immobile di 150 mila euro è quindi di 1.94 per cento per il canone concordato e del 2.59 per cento per un canone libero.
Ovvero gli stessi valori offerti da un comune deposito bancario, con la differenza che non si danno in mano 150 mila euro ad uno sconosciuto che potrebbe distruggerli come invece troppo spesso avviene nelle case affittate e senza possibilità di rifarsi sull'inquilino (per un risarcimento si dovrebbe passare per una causa con avvocato, altri 3000-6000 euro e senza certezze sul risarcimento).

Ciò spiga perchè le banche non investano più in immobili, bensì in fondi subprime ad alto tasso di interesse, ma anche ad alto rischio, o perchè gli studi di progettazione di ingegneri ed architetti siano fermi, non assumano più personale lasciando a casa neolaureati fra i più preparati della nostra nazione.

Vi è poi da considerare che se avessimo preso un'aliquota elevata (persona benestante con reddito fra i 55 mila ed i 75 mila euro annui), ad esempio 43 per cento i risultati sarebbero stati:
ICI = 500 * 1.05 * 100 * 7 / 1000 = 367.5 euro
IRPEF sfitto = (43 / 100) * (4 / 3) * 500 * (1 + 5 / 100) = 301 euro
Canone concordato
IRPEF reddito = 380 euro * 12 mesi *  43 / 100 = 1960.8 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 1960.8 * 9 / 12 = 1545.85 euro
Tasse dovute = 367.5 + 1545.85 =  1913 euro
Canone libero
IRPEF reddito = 500 euro * 12 mesi *  43 / 100 = 2580 euro
IRPEF totale = 301 * 3 / 12 + 2580 * 9 / 12 = 2010.5 euro
Tasse dovute = 367.5 + 2010.5 = 2378 euro

Invece con l'IMU permangono i conti prima eseguiti:

Con l'IMU il proprietario paga invece 588 + 1048.8 = 1636 se canone concordato o 726.6 + 1380 = 2106 euro se canone libero.
Abbiamo quindi che nel passaggio da ICI + IRPEF a IMU + IRPEF, i redditi maggiori pagano all'incirca quanto pagavano prima...pur mantenendo un reddito base fisso superiore a 55.000 euro che dà loro una notevole sicurezza, a differenza dei redditi di 15.000 euro che magari hanno ereditato la casa dei genitori (pagandoci tra l'altro pure le tasse di successione).

Per un reddito alto con il passaggio all'IMU abbiamo quindi una riduzione delle tasse del 14.5 per cento nel caso di un canone concordato ed una riduzione dell'11.5 per cento se il canone concordato è libero.
Ovviamente per un'aliquota del 45 per cento, il passaggio all'IMU consta di una riduzione di imposta versata maggiore.

In conclusione, si ha quindi che i più tartassati dal passaggio al nuovo sistema di tassazione sono le aliquote basse, ovvero le fasce più deboli che hanno ereditato una seconda casa dai genitori, e magari vivono in una prima casa con mutuo su cui debbono pure versare l'IMU.
Mentre per le aliquote maggiori, la tassazione si è alleviata...


Si ricorda quindi, che se il problema dell'Italia è l'evasione fiscale, in sistema di tassazione fisso e costante separato dal reddito irpef può andar bene per negozi ed aziende produttive, le quali usufruiscono di coefficienti moltiplicatori di gran lunga inferiori alle case-abitazioni (negozi 60, case 160, uffici 80).
Mentre per abitazioni affittate, un sistema di separazione sconnesso dal reddito IRPEF grava maggiormente sui redditi più bassi, con case costruite dai genitori negli anni 60-70, anni del boom edilizio, che oggi divengono sempre più facilmente seconde case di una nuova generazione di giovani che non sa più come arrivare a fine mese.
Inoltre a parità di investimento (150 mila euro per esempio), un negozio costituisce attività produttiva e benchè abbia un'aliquota elevata, ed un moltiplicatore più che dimezzato, è un luogo ove si può far guadagno con il commercio, mentre una casa in affitto di pari valore è un bene concesso in mano ad un estraneo (che può essere danneggiato), su cui grava il più alto moltiplicatore di rendita catastale e con il quale i comuni si dilettano a definire svariate aliquote, non considerando che non è possibile tenerlo sempre locato.
Tutto ciò senza considerare l'ulteriore rischio della diffusa presenza di inquilini morosi cronici che spesso neanche pagano l'affitto (nè bollette, tasse come la tarsu o altri conti con terzi) e non perchè non abbiano un reddito, bensì perchè inculcati da ideali politici radicali).

Per queste ragioni si reputa la tassazione IMU a dir poco diabolica e deleteria per la società italiana.

IMU, le aliquote del veneziano

  • Cavallino-Trepporti: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per seconde case ed attività produttive (guadagni da ZTL e imposta di soggiorno, quindi niente rialzi). 
  • Caorle: 3 per mille per le prime case, 9.5 per mille per le seconde case. 
  • Chioggia: 10.6 per mille tutti gli edifici eccetto prime case ed edifici rurali. 
  • Jesolo: aliquota zero per le prime case, 9.6 per mille per le attività produttive, 10.6 per mille per le seconde case (comune a prevalenza turistica con molte seconde case e negozi). 
  • Mira: 4.4 per mille per le prime case, 6 per mille per le abitazioni affittate a canone concordato, forse 8.2 per mille per le abitazioni locate/affittate con canone libero, 10 per mille per le case sfitte. 
  • Mirano: 5.3 per mille per le prime case, 9.8 per mille per gli altri immobili. 
  • Salzano:  4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte. 
  • San Donà: 4.5 per mille prime case, 8.7 per mille tutti gli altri immobili. 
  • Spinea: 5 per mille per le prime case, forse 9.5 per mille per gli altri edifici (aliquota precedentemente scelta).
In realtà, in molti casi non è chiaro se i Comuni del veneziano attuano aliquote ridotte o meno, laddove non specificato dal giornale La Piazza . Quindi val sempre intasare gli uffici dei Comuni per farsi dire con esattezza l'aliquota da versare per non incorrere in multe o sanzioni, al variare del proprio caso.
Es:  per altri immobili si intendono seconde case ed attività produttive od anche edifici rurali?
fonte: la Piazza edizione cartacea, "L'imposta vira verso l'aumento"

Per gli altri Comuni, come indicato negli applet di calcolo dell'IMU del sito comunale:
  • Dolo: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili. 
  • Martellago: 5 per mille per le prime case, 10 per mille per gli altri immobili. 
  • Noale: ??? 
  • Scorzè: 4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili. 
  • Venezia (Mestre, Chirignago, Marghera...): 7.6 per le prime case, 10.6 per gli altri immobili.



lunedì 5 novembre 2012

IMU, l'ultimo mese di sofferenza (si spera)

L'IMU, detta anche Imposta che varia regole ogni mese per dubbia psicosi dell'apparato burocratico statale nella realizzazione della cosiddetta teoria del caos, sta per arrivare al saldo (o ultima rata) finale da pagare il 17 dicembre 2012.

Come già ricordato, la variazione delle aliquote può essere ancora attuata entro il 10 dicembre 2012 per voce del Governo italiano, qualora lo ritenesse opportuno.
I Comuni dovevano stabilirle entro il 30 settembre (molti l'hanno cambiata o decisa a fine luglio...quindi senza che la popolazione se ne rendesse conto, pur rimanendo convinta dei valori iniziali proposti), e se per chi segue la newsletter di Spinea l'aliquota da versare è nota (almeno quella di prima e seconda casa...non quelle ridotte per particolari categorie), per molti altri Comuni aleggia il buio più assoluto.

Come se non bastasse, vigeva il caos più assoluto sulla presentazione della Dichiarazione dell'IMU che i contribuenti devono fare (quali? a chi? entro quando?....), con un modello non ancora definito dallo Stato.
Ebbene il Comune di Mira primo fra tutti ha dato la notizia della pubblicazione del modello per la Dichiarazione IMU da presentare a soggetti diversi in contesti diversi.
Con decreto del 30/12/2012 il Governo ha stabilito il modello e le regole di presentazione, ben riassunte nei PDF scaricabili dal sito del Comune di Mira.
Chi è anziano e non capisce cos'è un PDF o non ha inernet non se ne renderà conto.
Chi non capisce il "burocratese scritto" avrà qualche problema a districarsi nelle istruzioni.

Una cosa è certa, nel caos generato dalle continue variazioni di legge sull'IMU, quasi nessun cittadino sa che alcune categorie devono presentare la Dichiarazione IMU, o men che meno a chi presentarla.
Entrare nel dettaglio di tutte le categorie che debbono presentarla è complesso -  basta leggere i PDF delle istruzioni.
Tuttavia prendiamo alcuni esempi di obbligatorietà nella presentazione dell'IMU, purchè non rientrino nei casi di esenzione elencati:
1) chi ha stipulato un contratto di locazione od affitto dal 1 gennaio 2012 al 1 luglio 2012 deve compilare la dichiarazione IMU spedendola al Comune. Ciò entro 90 giorni dall'avvenuta modifica o nel caso di quest'anno entro il 30 novembre (benchè in altre parti del PDF si cita entro il 1 febbraio 2013).
Chi ha stipulato un contratto di locazione prima del 1 gennaio 2012 non è chiaro cosa debba fare. Chi invece ha stipulato un contratto di locazione dopo il 1 luglio 2012 non deve compilare la Dichiarazione IMU (non è chiaro se la deve presentare il prossimo anno). Forse nel caso di stipula del contratto di locazione regolare, si rientra nella casistica di coloro che hanno fatto "comunicazione dei dati catastali all'Agenzia delle Entrate", quindi non è chiaro se la dichiarazione debba essere presentata all'Agenzia delle Entrate (alla faccia del sistema SIATEL che avvicina Comuni ed Agenzia delle Entrate per i controlli) e/o anche al Comune. Non devono fare la dichiarazione i possessori di prima casa.
2) chi attua una variazione catastale (compresi matrimoni o separazioni con l'immobile fra i beni comuni) o variazione delle rendite catastali (si pensi a chi ha ampliato casa usufruendo del Piano Casa) nel 2012, deve compilare la dichiarazione IMU e comunicarla all'Agenzia del Territorio. Ma in teoria il decreto sviluppo prevedeva la sparizione dell'Agenzia del Territorio (vedi articolo di giornale) con funzioni inglobate dall'Agenzia delle Entrate?!...Quindi forse la dichiarazione va fatta all'Agenzia del Territorio dell'Agenzia delle Entrate. Da notare che in questo caso la dichiarazione IMU non va fatta ai Comuni, benchè evidentemente dovrebbero essere informati della variazione di IMU versata per la diversa rendita. Evidente un errore di legge...
3) le imprese costruttrici di immobili per ottenere la riduzione dell'IMU al bene in vendita non considerabile come seconda casa devono comunicare la dichiarazione IMU.


Multe
Non presentate la dovuta dichiarazione IMU come previsto per legge?  Le multe variano in funzione dell'errore che commesso:
a) da 100 a 200% del tributo dovuto con un minimo di 51 euro in caso di mancata presentazione della dichiarazione nelle casistiche previste.
Si pensi ad una seconda casa locata che paga 2.000 euro di IMU e deve pagare altri 2.000 - 4.000 euro di multa qualora non comunichi che la casa è locata pur pagando con l'aliquota ridotta, mentre al Comune risulta la seconda casa come sfitta per la mancata Dichiarazione IMU (benchè sia evidente che con il servizio SIATEL il Comune possa verificare comodamente i dati della locazione registrata all'Agenzia delle Entrate!)
b) da 50% al 100% dell'imposta se la dichiarazione è infedele (es: 2000 euro paga una multa aggiuntiva di 1000 - 2000 euro).
In questa casistica rientra per esempio chi ha modificato la rendita della propria casa, variando quindi anche l'importo IMU (per esempio ha ampliato al max del 20% la casa usufruendo del Piano Casa) senza comunicare a chi di dovere la variazione, e di conseguenza pagando meno. Ma in teoria vi rientrano anche coloro che convinti che l'aliquota stabilita dal Comune fosse il 4.5 per mille, pagano meno il saldo del 17 dcembre 2012, perchè non si sono resi conto che nei mesi successi l'imposta è variata! Rientrano nella casistica anche coloro che erroneamente pagheranno il saldo di dicembre semplicemente bissando la precedente rata, dimenticando che l'ultima rata si fa carico anche del surplus di imposta dovuto alla differenza fra aliquote base ed aliquote scelte dal Comune (vedi precedente spiegazione).
c) da 51 euro a 258 euro se l'omissione o l'errore riguardano elementi non incidenti sull'ammontare dell'imposta.
Probabilmente in questo caso ricade chi paga le rate dell'IMU senza differenziare fra Stato e Comuni nel versamento, od errori simili come la compilazione incompleta o parzialmente infedele, eccetera.


Mi rifiuto di spiegare in modo corretto tutte le casitiche di questo nuovo orpello dell'IMU.
Non ho tempo, non voglio accollarmi responsabilità su una materia caotica, sono stanco di continui aggiornamenti e non vengo pagato per svolgere un lavoro che dovrebbe fare un qualche non ben identificato apparato burocratico dello Stato, sulle sue leggi.
Sinceramente sostengo chi pretende il diritto alla chiarezza burocratica.
Insomma, una sana coda di centinaia di migliaia di persone in uffici comunali e Agenzie del Territorio/Entrate a ridosso delle vacanze di Natale è quel che ci vuole per una situazione così parossistica...

lunedì 29 ottobre 2012

IMU, manca quasi un mese...il caos ricomincia...

IMU, manca quasi un mese al versamento del saldo finale dell'imposta per l'anno 2012 e come per le precedenti tappe, ecco rispuntare il caos.
Si paga? quando si paga? con che aliquota si paga? chi ha deciso l'aliquota? il governo la può modificare? non la vuole modificare?.... caos...

Il versamento del saldo dell'IMU è previsto per il 17 dicembre 2012, tanto per rovinare le vacanze di Natale, benchè alcuni articoli abbiano fatto pensare che i CAF chiedessero una proroga alla data del 30 novembre. Il 30 novembre è la data ultima per il versamento della Cedolare Secca per i locatori di immobili che l'hanno adottata... l'IMU non centra.

Il saldo dell'IMU del 17 dicembre sarà conteggiato con le aliquote previste dai Comuni, e/o modificate unilateralmente dallo Stato qualora ritenesse opportuno guadagnare più denaro dall'imposta per il soddisfacimento delle stime di rientro del debito.

Il saldo è conteggiato con l'aliquota piena, quindi risulterà maggiore come già spiegato rispetto ai precedenti versamenti.

Il termine imposto ai Comuni per decidere le aliquote era stato protratto fino al 30 settembre 2012, ma i CAF rilevano che solo una piccola percentuale di Comui le hanno decise.
Lo Stato invece ha tempo fino al 10 dicembre per modificare unilateralmente le aliquote, qualora il minstro dell'economia.
I CAF protestano perchè serve loro tempo per aggiornarsi e fare i conti e si rischia un intasamento negli ultimi 10 giorni di dicembre.
I cittadini non protestano, benchè sia evidente che non si capisce più niente, specie quanto deve essere pagato, pena dover pagare multe se si versasse l'IMU con aliquota sbagliata.
L'Agenzia delle Entrate ricorda che il modello di versamento del saldo dell'IMU non è ancora stato approvato, manca quindi il modulo per compilare il versamento (ma la prima rata allora?! boh).
L'Anci Veneto (corrieredelveneto.corriere.it) rileva che i conti del governo sono sbagliati e i Comuni sono costretti a rialzare le aliquote.
Il consigliere Signorelli del Comune di Spinea spiega i tagli del Governo al Comune dovuti alla Spending Review e fa notare con un'infografica che per l'anno 2012 i Comuni non potranno ricevere più del gettito ICI del 2010, mentre il surplus di gettito fiscale dovuto all'IMU 2012 verrà ridistribuito dal fondo perequativo ai Comuni confinanti (surplus dovuto ad aliquote maggiori, ma anche al moltiplicatore aumentato in genere del 60%).



Dato quindi che quasi tutti i Comuni aumenteranno l'entrata dell'IMU rispetto all'ICI 2010 (moltiplicatori 60% più alti, aliquote più alte, specie se si considera che le prime case non pagavano), vien quasi da chiedersi perchè ci si è sfasciati tanto la testa a decidere le aliquote IMU, ad aumentarle o peggio perchè non ridurle con poco senso civico ma molto senso pratico in questo periodo di crisi per le finanze degli italiani...
Quel che è peggio è che se qualche Comune confinante fra quelli che dovrebbero rientrare nella città metropolitana riducesse le aliquote a vantaggio dei suoi cittadini, con questi vincoli pagherebbero i cittadini dei Comuni confinanti con aliquote elevate, tramite il fondo perequativo.
Rimane poi il dubbio di quanto denaro abbia ricevuto il vicino Comune di Venezia, con i bilanci in forte passivo dalla perequazione dell'imposta IMU.


mercoledì 26 settembre 2012

Imposta Modificata Unilateralmente (IMU) - aumento delle aliquote

In un periodo in cui versare denaro agli italiani si accompagna agli evidenti scandali di spreco di soldi pubblici, arriva come una doccia fredda l'annuncio dell'aumento delle aliquote IMU prima casa: comune.spinea.ve.it.

L'aliquota passerà dal 4,5 per mille al 5,0 per mille.

L'articolo prevede un aggravio di spesa di 40 euro per circa 9200 cittadini... sui circa 24 mila di Spinea.
In realtà l'aumento dell'aliquota varia l'IMU, a seconda della rendita catastale dell'immobile e quindi pr alcuni può essere maggiore, per altri minore!

rendita x 160 x 1.05 x 0.5 / 1000
se la rendita è 250 (un piccolo bilocale) = 21 euro
se la rendita è 400 (appartamento con garage) = 33.6 euro
se la rendita è 900-1000 (casa 2 piani) = 75.6-84 euro

Si ricorda che la rata di dicembre (seconda o terza rata) sarà versata a conguaglio delle precedenti, calcolate con le aliquote base (4 per mille e 7.6 per mille).
Quindi se per esempio si è adottato il versamento di due sole rate, a giugno si è versato il 50% della tassa con l'aliquota del 4 per mille, mentre a dicembre si dovrà versare il 100% della differenza (5 - 4 = 1 per mille) e il 50% del 4 per mille prima non versato.

Inoltre il prossimo anno si potranno valutare quanti spinetensi hanno versato in modo erroneo l'I.M.U., versata magari con l'aliquota del 4,5 per mille, dato che a suon di modifiche, cambiamenti e variazioni, a qualcuno possono essere sfuggiti i termini di pagamento, presupposti al 4.0 e variati al 5 per mille.
Il mancato versamento dell'imposta comporta more per i cittadini, invece che ai politici che hanno creato in sistema così assurdo e complicato (il taglio di 600 mila euro da parte del governo italiano al comune di Spinea, sulla base del meccanismo di perequazione fra i comuni confinanti della zona, con Venezia dal bilancio pesantemente in passivo, rende bene l'idea di quanto possano essere defioniti una farsa i proclami di autonomia locale con questo sistema di tassazione).

Esempio:
pagamento con due rate, la prima è il 50% dell'aliquota base, rendita 500
prima rata a giugno
500 x 160 x 1.05 x 4 x 50% / 1000 = 168 euro
saldo a dicembre
500 x 160 x 1.05 x 4 x 50% / 1000 + 500 x 160 x 1.05 x (5 - 4) / 1000 = 252 euro

totale imu pagata nel 2012: 252 + 168 = 420 euro.


totale imu scialacquata dallo Stato (consglieri regionali e/o altri dipendenti assenteisti statali)?

giovedì 9 agosto 2012

IMU - confermate le aliquote?

Il ministero ha reso noti i dati relativi all'IMU per i comuni italiani.
Il Comune di Spinea confronta con delle tabelle i dati.

Sull'articolo del Gazzettino del 7 agosto "IMU, confermate le aliquote" si indicano:
  • 4,5 per mille per le prime case
  • 9,5 per mille per seconde case ed altri immobili

Sull'articolo de La Nuova Venezia del 9 agosto "A Spinea l'IMU resta invariata" si indicano:
  • 4.0 per mille per le prime case
  • 9.5 per mille per le seconde case e gli altri immobili

I due giornali indicano aliquote differenti per la prima casa...perchè in effetti non è chiaro cosa venga confermato: l'aliquota prevista a bilancio (4.5 per mille) o il punto votato in comune accordo delle parti politiche sulla possibile riduzione dell'aliquota sulla prima casa al 4 per mille?

Inutile far notare che tale sistema ad aliquote diversificate fra comuni ed a seconda delle rate, con annuncio in bilancio e possibile modifica postuma, da parte del comune od anche del governo sta generando una confusione che in caso di errore va a svantaggio dei proprietari di casa, i quali pagando con aliquota errata la rata di dicembre (a dicembre l'inghippo dei nuovi coefficienti) si vedrebbero recapitare a casa negli anni seguenti salate multe dall'Agenzia delle Entrate.

Il Comune di Spinea si posiziona quindi in un ambito di aliquote medio, con la prima casa poco discoste dal valore base previsto, ed una maggiore tassazione per le seconde case, che risultano meno presenti sul territorio comunale.
Nulla viene detto riguardo alle aliquote agevolate: per esempio la possibile riduzione di aliquota per le case in locazione (intanto il mercato ha già aumentato di 50-100 euro al mese i canoni per assorbire l'aumento spropositato di tassazione, con punte di affitto a 700 euro mensili).
Il Comune più tartassato risulta essere quello di Mirano, in amministrazione straordinaria per i problemi e gli scandali politici avuti negli anni scorsi, la tassazione prevista dal commissario è schizzata in alto per garantire i vasti servizi, con una coppia 5,5 per mille e 10 per mille.
Da notare che il commissario sembra aver deciso le aliquote senza un vero confronto con i cittadini del Comune.
Altri Comuni, come per esempio Mira, salito recentemente all'onor della cronaca per essere uno dei tre comuni italiani guidati dal nuovo gruppo dei "Cinque Stelle", ha deciso per aliquote più lievi per prima e seconda casa (4.5 e 8.8 per mille).

Tuttavia, come già accennato, i valori degli introiti di ogni comune vengono mediati in funzione di vari parametri di debito ed aliquote dal fondo perequativo dello Stato, per garantire a tutti un flusso di risorse.
Questa ridistribuzione, specie per quei Comuni che confinano con Venezia, potrebbe portare ad uno spostamento delle risorse verso il capoluogo storico.
A questo si aggiunge la quasi certezza delle città metropolitana per i prossimi anni: Città metropolitane...e chi paga?


L'imposta municipale unica mostra quindi la sua varietà nell'ambito locale, anche escludendo i comuni a prevalente carattere turistico (ad esempio Iesolo).

Secondo l'analisi del Comune, Spinea rientra fra i comuni con più prime case, a differenza di comuni come Salzano, Pianiga e Santa Maria di Sala con un maggior numero di seconde case (maggior numero di guadagni per residente).

Da ciò si capisce la natura del traffico di Spinea, quartiere dormitorio di operai ed impiegati le aziende di Mestre/Marghera o più in generale del Miranese.
Ciò indica che una gran quantità di residenti, probabilmente in età da lavoro, per la maggior parte dei giorni lavorativi dell'anno si mobilitano verso il luogo di lavoro, generando un flusso di traffico costante lungo l'asse di via Miranese / via Roma.

Si può quindi postulare una semplice ipotesi per gli ultimi decenni di edificato: la maggior parte dei cittadini, acquisita la prima casa tende a risiedervi in modo stabile senza variare la loro residenza.
Secondo tale ipotesi i quartieri cittadini possono essere divisi in zone edificati in periodi più o meno recenti, e di conseguenza, con il tasso di mortalità si può avere una riconversione delle prime case in seconde case, ereditate dai figli.
I figli, ereditata la seconda casa, si troverebbero a pagare il bene dei genitori due volte: la prima con i contributi dell'eredità, la seconda con i contributi di IMU più che raddoppiati (passaggiod al 4,5 per mille dei genitori al 10.5 per mille ai figli come seconda casa), senza avere la certezza di ridurre l'aliquota mettendo in affitto la casa dei genitori, questo anche a causa della stagnazione del mercato immobiliare.
In quest'ottica varrebbe la pena considerare un incentivo per i primi anni di IMU per i figli che ereditano seconde abitazioni, come contributo per quanto già versato come tasse per l'eredità, nel tempo necessario ai giovani per decidere il traslogo nell'abitazione dei genitori, la messa in vendita (nuove tasse da pagare per la variazione di proprietà appena pagata come tasse di eredità e IMU dell'anno in corso) o la messa in locazione (sperando di trovare un locatario in tempi brevi).


Un'altra considerazione che si può svolgere è che benchè esistano quartieri giovani e vecchi, abitati da persone in età lavorativa, in pensione o con prevalenza di seconde case, la pianificazione urbanistica, fatta dal Comune con tempi di ritorno di lungo periodo (decenni) non può agire unicamente considerando la tornata politica dell'ennesima amministrazione politica, ma deve valutare aspetti per tutti i decenni in cui varierà l'età e lo stato della popolazione del quartiere.
In altre parole, qualsiasi variazione dello stato di viabilità e soluzione adottata non uò ricadere nei soli quartieri con maggior numero di anziani, poichè questi avendo un'età avanzata non riescono a protestare sulle decisioni assunte dal Comune, non può scaricare il traffico in quartieri ove vi sia una prevalenza di lavoratori o pensionati, che in un prossimo futuro potrebbero avere grosse problematiche ad uscire di casa per raggiungere i servizi cittadini poichè si trovano auto che sfrecciano sull'uscio di casa, e non può nemmeno considerare l'annullamento totale dei flussi del traffico locale verso l'esterno del Comune (per esempio: persone dirette al posto di lavoro per 20-30 anni a venire) con mezzi quali "abuso di sensi unici", "mobilità dolce", pedonalizzazione di strade principali cittadine o secondarie cittadine (così come previsto dalle regole che definiscono la stesura del PUT), poichè tali accorgimenti non annullano il flusso generato dalla necessità di mobilità (necessario andare a lavoro), ma solo rendono più ostico ed impervio lo svolgimento della necessità di mobilità in un'ottica urbana in eterno divenire (in altre parole rinnovo della popolazione di quartieri vecchi con urbanizzazione alta densità come previsto dal PAT, vendita di abitazioni ereditate o locazioni a nuovi residenti/lavoratori).

i quartieri vecchi, in cui è più probabile trovare anziani con richieste di servizi per la terza età
non possono essere completamente




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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013