lunedì 7 gennaio 2008

Articoli di giornale - Veneto City


... L'ingegnere Endrizzi lo disse chiaramente l'altro anno, in Provincia: "noi dobbiamo costruire i contenitori (torri alte 30 metri che cancellano l'identità dei campanili dei centri storici di Mirano, Scaltenigo, Ballò, Cazzago, Dolo, Pianiga) altri avranno il compito di riempire tali contenitori"...
"Completamente diverso è prevedere la multifunzionalità di Veneto City - continuano - a metà tra una Disneyland ed una Manhattan con implicazioni viabilistiche che non impegneranno solo le lunghe percorrenze, ma anche e soprattutto le brevi dei territori contermini. Per questo non è prevista alcuna soluzione, soprattutto da Nord, dove la presenza del reticolato romano crea gravissimi problemi di viabilità e circolazione di un territorio, ancora integro sotto il profilo del rispetto dei segni dell'antica centuriazione. Quali vantaggi avrà la nostra città? (Mirano) Nessuno, perchè nelle tre fasi di intervento previste dalla proposta, la prima sarà quella della trasformazione delle aree ancora vergini, ma di proprietà della ditta proponente, mentre Mirano ed in parte Pianiga, dovranno fare i conti con aree già pianificate ed in buona parte costruite a capannoni". Mirano sarà interessata per 90000 metri quadri, si prevede un movimento di 150000 persone e 70000 veicoli al giorno: "questi non sono numeri marginali in una città che è già messa in ginocchio dall'inquinamento a causa del traffico".
Un articolo correlato: controdeduzione minigrattacieli.

Tre sono le possibilità che interessano l'edilizia: la costruzione, la decostruzione e il restauro.
La costruzione di nuovi edifici dovrebbe avvenire laddove vi sia la necessità secondo il soddisfacimento dei servizi e delle richieste della comunità (può essere necessaria la costruzione di strade per servire una comunità intasata, di servici per quartieri residenziali o di nuovi quartieri residenziali qualora poli industriali vantino mancanza di manodopera).
Il restauro prevede un'opera di messa a nuovo di strutture più o meno storiche per rimarginare problematiche sorte negli anni dovute al degrado del tempo o per aggiornare la sicurezza di questi edifici alle attuali norme costruttive, antisismiche o anticendio.
In contrapposizione con la decostruzione, il restauro va ad agire su strutture di cui si voglia mantenere il tempo di vita utile nell'arco degli anni ripristinandolo e rinnovando la loro presenza sul territorio.
La decostruzione può essere vista in due modi: semplice distruzione di edifici in disuso con tecniche rapide e poco costose o operazione di disassembramento dei materiali che compongono la struttura con maggiori costi e una minore velocità, tuttavia con il pregio del riciclaggio di parte d'essa.
La decostruzione in genere viene oggi svolta ai fini di ricostruire nuovamente in loco o in progetti ampi che difficilmente vedono una diminuzione della cubatura.
Manca una qualsiasi forma di dismissione di edifici per adibire complessivamente nuove aree a verde.

Vari sono i lavori di costruzione e tutti legati fra loro (si distungono dal punto di vista del finanziamento economico, visto che tendenzialmente le opere viarie a livello locale o provinciale derivano da finanziamenti pubblici, le opere edilizie da finanziamenti sia pubblici che privati e i servici sono distinti nettamente fra attività commerciali di privati e quelli pubblici per la comunità).
La presenza di un sistema viario scorrevole facilità e invoglia industrie e persone a stabilirsi in una determinata zona.
Esempio tipico è il nucleo di Mestre, un tempo libero da problematiche di traffico e con un sistema di collegamenti a nucleo che permetteva di raggiungere facilmente tutto l'entroterra; oggi ingorgo perenne di lunghezza variabile (da qualche km fino a decine di km) e poco appetibile per attività o residenti.
Case ed industrie chiamano strade e parcheggi, ma anche il contrario, strade e parcheggi chiamano case ed industrie.
Ovviamente il tasso di disoccupazione dell'area lega le case e le industrie o la percentuale d'uso dei vari mezzi di trasporto.
Un polo industriale sviluppato (rumoroso e trafficoato, insomma poco adatto a fini residenziali) richiede comunque vicino dei quartieri dormitorio di personale che ogni giorno vi si recherà a lavorare.
Tendenzialmente ogni mattino ognuno percepisce 10-20km come strada accettabile per recarsi al posto di lavoro, meno di 5 km un brevissimo tratto per recarsi a lavoro e distanze maggiore come un posto di lavoro lontano dalla dimora, nonchè assai sconveniente (dal punto di vista dei tempi 10-15 minuti sono il fattore che tende a far cambiare opinione sulla facilità di accesso al posto di lavoro).
Oltre a ciò vi sono altri servizi a contorno della vita sociale e che prevedono un movimento delle persone.
Un esempio che va molto in voga nella città natale di una campionessa di nuoto: la piscina.
Nel caso di ubicazione delle piscine extracomune ciò comporta un traffico periodico a tutte le ore del giorno direzionato verso fuori e in rientro secondo le direttrici di passaggio.
La costruzione di tutto ciò che serve in loco trasforma il traffico da passante intercomunale in variabile locale con riduzione della distanza percorribile e quindi del tempo in cui i veicoli restano su strada.
Case senza lavoro è impossibile comprarle, soprattutto oggi che i mutui rischiano di mandare in fallimento molte famiglie a causa dell'inflazione.
Quindi per ogni quartiere residenziale creato c'è un rilancio anche nel campo industriale per garantire un posto di lavoro ed un basso tasso di disoccupazione (il tutto si traduce in benessere sociale), ma anche nuovi flussi di clienti per attività commerciali varie (anche richiesta di costruzione di nuove attività commerciali), cosa che tuttavia porta con se nuove richieste di trasporto merci.
Da non dimenticare che data la superficie utile comunale o provinciale, un settore sgomita contro l'altro (il verde contro le costruzioni, le strade direttrici o dorsali contro le isole residenziali, le attività industriali e commerciali contro la quiete residenziale, ecc...)

Attualmente vaste fasce della popolazione da Mestre fin dentro l'entroterra, quasi fino a Vigonza e Padova sentono in modo pressante l'arretratezza del territorio nei confronti della viabilità.
Si dovrebbe quindi perseguire a più livelli questo fine costruttivo, piuttosto che quello residenziale (che come prima spiegato richiamerebbe con minore area utile necessità di ulteriore urbanizzazione industriale e viaria per il sostentamento).

Piani di decostruzione per aumentare il verde o rinucleare i centri in forma più coerente non sono previsti, se non forse lungo quella fascia che andrà a comporre il Passante Verde.
Il restauro costituisce la pagnottella giornaliera di quella moltitudine di architetti, ingegneri, geometri disegnatori e restauratori/operai specializzati che sono presenti nel territorio, ma la totale mancanza di finanziamenti regionali o piani di sgravio fiscale per il miglioramento dell'estetica del costruito (diversamente da quanto avviene per esempio nella regione a statuto speciale del Trentino Alto Adige) non permettono di dar alla materia piena forma se non marginale.
La verifica di sicurezza delle abitazioni alle nuove normative sismiche, anticendio e agli stati limite (o normative europee) invece sono capitolo forse sconosciuto.

La bolla speculativa del mattone sono forse 20 anni che deve esplodere: case a prezzi sempre più alti e difficoltà con normali stipendi di acquistarle preferiscono altre forme come affitto e mutuo.
Alte tasse sugli immobili sono una perdita continua che deve essere reintegrata in qualche modo e la presenza di un sempre maggior numero di persone facilita la possibilità che si possa sfruttare una rendita di locazione, cosa effettuabile con un alto indice delle nascite (ciò non si verifica) o con un moto di immigrazione nell'area di interesse.

Se ne può dedurre che costruire è relativamente facile.
Mantenere una cittadinanza equilibrata è difficile, cosa verificatasi forse per troppo tempo in questa provincia.

Volantino di propaganda della provincia


Buoni propositi, che tuttavia dovrebbero già essere stati applicati.
La situazione è disastrosa già ora che non è ancora entrato in funzione il Passante (valutazione impatto ambientale del Passante), e probabilmente peggiorerà in futuro quando questo sarà in funzione (più forse altri progetti come Veneto City).
Tuttavia tali progetti provinciali di ammodernamento della rete stradale saranno completati nel 2010, due anni dopo il completamento del Passante.
Bisogna far notare che la risoluzione dei problemi di viabilità risulta essere estremamente difficile in situazioni di sfruttamento massiccio della zona in cui si vuole intervenire.
Per esempio i lavori di messa in sicurezza e potenziamento di una strada statale comportano il rischio di rallentamenti o blocchi del traffico con conseguente dilavamento nel tessuto residenziale dei mezzi di trasporto leggero e pesante.
Tale caratteristica risente enormemente degli indici di flusso del traffico, e rende più conveniente prevenire che curare.
Tuttavia l'attuale situazione è già compromessa a tal punto che è ineludibile la necessità di trovar una cura.
Insomma si dovrebbe premere sull'acceleratore per queste opere e realizzarle il prima possivile.
Se il Passante, doveva essere costruito già 30 anni fa come prevenzione per i giorni attuali, ed è opera prioritaria per la discarica di PM10 mestrina, il potenziamento delle strade statali intorno ai comuni di Spinea-Mirano-Maerne/Martellago è altrettanto prioritario per l'ambito locale e necessiterebbe di tempi certi e rapidi di realizzazione.



Totale indicato: 78.65 mil di euro
Visto che si parlava di una spesa di 100 mil di euro, probabilmente molte "opere minori" non sono indicate.
Va considerato tuttavia che l'aumento dei costi del petrolio comporta anche un aumento dei costi di costruzione/trasporto, cosa che fa lievitare il 78 mil previsti a cifre più alte.
La cifra stanziata invece tende in genere a restare fissa, cosa che comporta la cancellazione delle opere secondarie o la cui natura è considerata di secondaria importanza.
Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l'impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c'è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008,...link



strade mobilità e sicurezza: no result


Non si fa notare un'importante aspetto: la dimensione della rotonda.
Una generica rotonda infatti soddisfa gli enunciati riportati dal volantino di propaganda della provincia.
Tuttavia per mancanza di spazio vista la contiguità fra abitato e intersezioni stradali sono state realizzate rotonde non classiche.
Cosa si intende per rotonda non classica: una rotonda dalle dimensioni ridotte, senza corsie di immissione separate, con un marcatore del centro dell'incrocio/rotonda e dei segnali di dare la precedenza su tutte le strade di intersezione.
Queste si distinguono in due casi, quelle di dimensioni ridotte ma tali da lasciar comprendere le intenzioni degli autisti dentro la rotonda con sufficiente preavviso e quelle con dimensioni così scarse che lo sfruttamento della rotonda o l'inversione di marcia è paragonabile ad una svolta ad U interna alla carreggiata della strada confluente.
In entrambi i casi si verificano notevoli problemi sull'utilizzazione delle rotonde non classiche poichè il segnale di "dare la precedenza" riporta i guidatori nelle classiche situazioni da test vero/falso per l'ottenimento della patente.
In altre parole ci si trova nella situazione di dover ragionare quale strada delle confluenti debba avere la precedenza con due o più veicoli in movimento (il dare la precedenza non impone lo stop, ma solo il rallentamento del veicolo e la fermata nel caso in cui sia da dar la precedenza).
Il tutto degenera nell'incrocio non regolato a tre o quattro intersezioni con altrettanti dare la precedenza, da sempre uno dei più pericolosi esistenti.
Inoltre ben diverso è il comportamento degli autisti rispetto al codice della strada (la sicurezza sulle strade si basa sul codice della strada, ma dovrebbe prevedere il comportamento degli autisti e prevenire le incertezze o i cattivi comportamenti).
In questo caso spesso si nota da parte degli autisti un comportamento di accelerazione in prossimità della rotonda per sorpassarla celermente ed evitare di ritrovarsi in situazioni in cui si dovrebbe valutare il diritto di precedenza.
Tale aspetto costituisce per l'ex-incrocio un notevole calo della sicurezza.

Articoli di giornale - Varie sul Passante

LA NUOVA
VENERDÌ, 28 DICEMBRE 2007
Provincia Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè


MESTRE. Visto dall’alto dell’elicottero, sembra una di quelle piste per le biglie che in spiaggia si disegnano trascinando il più piccolino per le gambe, usando il fondoschiena per sagomare il percorso sulla sabbia. Ci sono i rettilinei, le curve in ripetizione, i ponti e i tunnel, che solitamente sono i più difficili da affrontare. Il Passante di Mestre è ormai un unico grande solco sul terreno di 32 chilometri.

Un unico grande solco inciso dal “vomere” delle decine di ruspe delle 66 imprese - tra appalti e subappalti - che lavorano nei cantieri. Un solco che si vede e che resterà perché non basta un colpo di mano sulla sabbia per far finta che non sia successo nulla. «Fa un bell’effetto - dice il commissario speciale al Passante e dirigente della Regione, Silvano Vernizzi - vedere che l’autostrada sta prendendo forma, anche perché non è stata facile la relazione con il territorio».

Commissario Vernizzi, il 23 dicembre 2008 è prevista l’apertura del Passante: ce la farete davvero?

«Siamo nei tempi previsti, abbiamo anche aperto i cantieri nei due tratti più complicati dal punto di vista tecnico».

A quali si riferisce?

«Il tunnel sotto la Castellana, a Martellago, perché è il tratto più lungo in galleria, circa 400 metri. E i tunnel sotto la tratta ferroviaria Padova-Venezia, a Vetrego di Mirano, dove il terreno è molto friabile e ci sono molte falde d’acqua».

Gli anziani del posto ricordano un vecchio proverbio: “A Vetrego o me bruxo o me nego”. Già anni fa un cantiere per un sottopasso provocò lo smottamento della massicciata ferroviaria. Rischiate di rimanere scottati?

«E’ un proverbio che non conoscevo ma che è perfetto per il luogo, perché c’è un terreno pieno di insidie, che cambia conformazione a distanza di pochi metri. Abbiamo già realizzato un sottopasso per una bretella complementare, e non abbiamo avuto problemi, anche se abbiamo dovuto fare i conti con una falda in pressione spuntata all’improvviso. E’ andata bene e speriamo che continui ad andare bene».

Altri interventi importanti?

«A metà febbraio dovremo abbattere un altro viadotto, all’altezza di Dolo, quindi chiuderemo per una notte l’autostrada nel tratto Villabona-Dolo».

Febbraio è lontanissimo. Entro fine anno il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro la vuole sostituire. In sua difesa di sono schierati sindaci, Provincia, Regione, parlamentari veneti, e perfino i comitati.

«E’ evidente che il sostegno di tutti questi soggetti mi ha fatto molto piacere. Ma il sostegno dei comitati, con i quali gli scontri, sempre civili, sono stati molti, in modo particolare, perché proprio non me lo aspettavo».

Ipotizziamo che lei continui ad essere il commissario al Passante anche nel 2008: come la mettiamo con l’attraversamento del canale Taglio a Mirano?

«Il progetto del ponte pensato dal’architetto Siviero è pronto da tempo e soddisfa il Comune di Mirano. Il sindaco Gianni Fardin aspettava solo la conferma dal governo del finanziamento di 20 milioni di euro per le opere di mitigazione. Quei soldi ora sono sicuri, quindi non ci sono più ostacoli all’accordo, che dovrebbe essere siglato all’inizio di gennaio».

Il 23 dicembre del 2008 aprirà l’autostrada tra Dolo e Quarto d’Altino. Ma quanto bisognerà aspettare per i caselli intermedi del Passante?

«L’apertura dei caselli di Crea e Preganziol è prevista per l’estate del 2009. Per quello di Martellago-Scorzè, che ha subìto uno spostamento a causa di una modifica al progetto per la tutela dell’oasi vincolata di Robegano bisognerà attendere».

A che punto è la progettazione?

«Abbiamo realizzato il progetto preliminare, che lo localizza a Cappella. Il progetto dovrà essere approvato dal Cipe, ma prima, a inizio gennaio, lo faremo vedere ai comuni interessati: Scorzè, Martellago e anche Salzano».


Rebus opere complementari garantiti 200 milioni di euro Una storia lunga 30 anni che ha avvelenato Mestre MITIA CHIARIN

MESTRE. La partita non si chiude tra un anno. Resta il rebus delle opere complementari che gli enti locali reclamano. Gli interventi di fascia A sono finanziati per 106 milioni di euro. Altri 100 milioni li garantisce il governo; serviranno anche per il Passante verde, la grande opera che deve attenuare l’impatto della nuova autostrada. Per le opere di fascia B non c’è un euro. Nuovi fondi al territorio saranno garantiti dalla società mista tra Anas e Regione Veneto che nascerà all’inizio del 2008, primo esempio di «federalismo autostradale», ha promesso il ministro Di Pietro. Che nel frattempo vuol «licenziare» il commissario Vernizzi per sostituirlo con il presidente dell’Anas Ciucci. E il Veneto, è storia di questi giorni, torna ad alzar le barricate. E va deciso il futuro della tangenziale di Mestre. Probabilmente resterà un sogno l’abbattimento; il rischio è che rimanga a pieno servizio, se non si troverà un innesto diverso per la Romea commerciale, il cui tracciato è stato bocciato. Ecco le questioni ancora aperte di un progetto, il Passante appunto, che ha oramai trent’anni di storia anche se i cantieri chiuderanno solo il prossimo anno. Mestre attende dagli anni Settanta una alternativa al caos quotidiano sulla tangenziale. Affossati le complanari, il tunnel e il collegamento «largo» con Vicenza, dal 1990 la priorità del Veneto si chiama Passante. Il primo progetto preliminare è del 1997, confermato nel secondo accordo Stato-Regione del 2001 e dalla delibera del Cipe del 2002, quando la Legge Obiettivo mette fine alle doglianze dell’Ue sulla scelta di affidare alle tre concessionarie autostradali (Autovie Venete, Autostrade Spa e Venezia-Padova) la realizzazione e gestione della nuova autostrada. Il 30 novembre 2002 arriva il nuovo progetto preliminare. E’ cosa fatta? No. A Mestre è allarme smog, la tangenziale è al collasso. La terza corsia non può bastare. Nel febbraio 2003 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara lo stato di emergenza ambientale per la tangenziale e poi a marzo nomina il commissario delegato; è il segretario regionale delle infrastrutture della Regione Veneto, Silvano Vernizzi. Nell’aprile del 2003 il commissario attiva le procedure per l’approvazione del progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale che viene approvato dal Cipe nel novembre dello stesso anno. E comincia lo scontro, durato fino ad oggi, con i cittadini e gli amministratori locali, da Treviso a Venezia, contrari al tracciato. Ad agosto 2003 viene approvato il bando di gara per il «general contractor». Nel febbraio 2004, la gara viene assegnata all’Ati, sostituita poi dalla Società di progetto «Passante di Mestre». Il contratto viene firmato il 30 aprile del 2004 da Impregilo Spa, Grandi Lavori Fincosit, Fip Industriale, Cooperativa Muratori e Cementisti, Consorzio Veneto Cooperative, Serenissima costruzioni. Il via ai lavori l’11 dicembre del 2004. Sul cartello di cantiere, i 1320 giorni di lavori necessari per realizzare l’opera che vale 864 milioni e 262 mila euro, scadono il 1º maggio 2008 ma la fine dei lavori ci sarà solo tra un anno. Sia perchè le opere sono oggi, a tre anni di distanza, realizzate per il 60% sia perchè le ultime varianti al tracciato, quelle di Salzano e Martellago, hanno ritardato i cantieri. Nel frattempo c’è già una inaugurazione da ricordare. Il 7 agosto scorso sono stati aperti al traffico i primi sette chilometri, tra Quarto d’Altino e Mogliano per collegare l’A4 alla A27. Ma è un flop: la striscia d’asfalto è scarsamente utilizzata.



I NUMERI Lavori al 60% espropri al 98% Finanziamenti pari a zero per gli interventi in fascia B, compito della nuova società Anas-Regione

Lavori realizzati al sessanta per cento, cantieri consegnati all’ottanta per cento, mentre affidamenti, monitoraggio ambientali e bonifiche belliche sono concluse. Ecco il bilancio dei cantieri del Passante, «fotografati» al 30 novembre scorso. I ritardi per le varianti al tracciato reclamate dalle amministrazioni di Salzano e Martellago, spiegano dalla Regione, hanno rallentato il lavoro dei 670 tra impiegati ed operai di 66 imprese tra appalti e subappalti che operano tra Mira e Quarto d’Altino, lungo i 32 chilometri e 200 metri che comporranno la nuova autostrada. In questo momento si lavora per chiudere gli espropri degli edifici che dovranno lasciar spazio alla striscia di asfalto, lungo la Castellana. Per questo gli espropri sono conclusi ad oggi per il 98 per cento mentre per le interferenze la percentuale scende al 60 per cento per la necessità di coordinare gli interventi nei cantieri con Acm, Enel, Telecom, Consorzi di bonifica. (m.ch.)




I COMITATI «Impatto ambientale contenuto, intervento condiviso» I residenti a difesa del commissario Vernizzi: rischiamo di ripartire da zero

MIRANO. «Niente cambio di commissario al Passante. Meglio continuare con Silvano Vernizzi altrimenti si rischia di tornare indietro e perdere altro tempo». Così la portavoce del comitato No al Passante, Rosanna Zanon, commenta la decisione del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, di sostituire Vernizzi col presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. In pratica per i comitati è questa la preoccupazione maggiore ad un anno esatto dall’apertura dell’autostrada Dolo-Quarto d’Altino. Così hanno deciso di scendere in campo per difendere Vernizzi. «Anche noi abbiamo inviato una lettera a Di Pietro - continua Zanon - dove lo invitiamo e rivedere la sua posizione. Cambiare commissario a pochi mesi dall’inaugurazione del Passante è controproducente». Il ragionamento di Zanon è molto semplice. In questi anni di attività il comitato si è concentrato soprattutto sulle opere di mitigazione ambientale. Con Vernizzi si è instaurato un dialogo nel rispetto reciproco dei ruoli e alla fine i risultati stanno dando i loro frutti. «Nel progetto originario - continua Zanon - c’erano solo le barriere fonoassorbenti e la recinzione a sette metri dal confine della strada. Ora, invece, sono stati stanziati fondi per il Passante Verde, abbiamo studiato fasce di rispetto dove non edificare, piste ciclabili a ridosso delle opere complementari, cercato di salvaguardare le aree agricole, creato boschi specie a Mirano, Martellago e Scorzè. Per raccogliere gli euro necessari abbiamo contattato e stimolato i parlamentari veneti per rendere meno drammatico l’impatto ambientale del Passante. Alla fine avremo un’infrastruttura abbastanza condivisa dal territorio e sarebbe la prima volta in Italia. Per questo motivo cambiare Vernizzi non servirebbe a granché. Siamo in una fase molto delicata, dove abbiamo chiarito con gli enti locali quali potrebbero essere gli scenari futuri. Con lo stesso attuale commissario abbiamo studiato e apportato alcune migliorie all’opera ma se ora venisse a mancare questa esperienza, collaudata in tre anni di lavoro, si perderebbe solo del tempo mentre noi vorremmo che i lavori di costruzione dell’autostrada e del Passante Verde procedessero assieme. Ricordiamoci che ci sono ancora due ricorsi al Tar congelati».(Alessandro Ragazzo)



Articolo di giornale - Ragazzina investita su via Roma

LA NUOVA
venerdì 28-12-07
Provincia Portava la bicicletta a mano: è grave. L’investitore: «Correva» Ragazzina falciata sulle strisce
SPINEA. Travolta da un’auto mentre attraversa di corsa la strada. E’ finita all’ospedale gravemente ferita al volto e con diverse contusioni una tredicenne di Spinea, falciata da un’auto con a bordo due giovani poco più che diciottenni. All’inizio si temeva il peggio, ma la ragazzina è stata ricoverata in ospedale a Mirano e dopo un periodo di osservazione è stata dichiarata fuori pericolo. L’incidente è accaduto intorno alle 18 in via Roma, davanti all’hotel Raffaello e a pochi passi dalla chiesa di Santa Bertilla. La ragazzina stava attraversando la strada a piedi, portando però la bicicletta a mano. Forse la fretta o la paura di stare troppo tempo sulla carreggiata le hanno giocato un brutto scherzo: per guadagnare la pista ciclabile che corre a Nord di via Roma, la ragazzina ha tagliato via Roma di corsa, venendo centrata in pieno da un’utilitaria che dal centro di Spinea procedeva in direzione di Mirano. L’auto, una Ford Ka guidata da B.D., 18 anni, della zona, non è riuscita a evitare la giovane ciclista, investendola e scaraventandola a terra. I due giovani occupanti hanno raccontato agli agenti della polizia locale, intervenuti per i rilievi, di aver notato la ragazzina correre e di aver per questo rallentato. Sicuri di essere stati visti avrebbero poi ripreso a correre, convinti che la ragazzina si sarebbe fermata a centro strada. La tredicenne ha invece continuato la sua corsa e B.D. non ha più potuto fermare l’auto. La ragazzina è stata caricata violentemente sul cofano della vettura, sfondando il parabrezza e finendo a terra in malo modo. L’auto, nel tentativo disperato di evitare l’ostacolo è invece finita fuori strada, abbattendo la cordonata in cemento, travolgendo la siepe e finendo di traverso sulla pista ciclabile, solo per puro caso deserta in quel momento. I primi ad intervenire per sincerarsi delle condizioni della tredicenne sono stati proprio i due giovani occupanti dell’auto, rimasti illesi, che hanno cercato di mantenere la ragazzina cosciente fino all’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono quindi giunti i medici del Suem di Mirano che hanno tentato di tamponare la forte emorragia al volto della tredicenne, decidendo quindi di immobilizzarla per trasportarla al vicino ospedale di Mirano. La giovane ciclista ha riportato diverse contusioni, in particolare al volto, ma se la caverà. Il traffico lungo via Roma ha subito solo qualche piccolo rallentamento. (Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO
venerdì 28 dicembre 2007 SPINEA
Investita mentre attraversa Grave una tredicenne
(d.t.) Voleva imboccare la pista ciclabile, dall'altra parte della strada e per attraversare è scesa dalla bici proseguendo a piedi: un'auto l'ha investita in pieno.Da ieri una tredicenne residente a Spinea in via Luneo è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Mirano.L'incidente è avvenuto poco prima delle 19, in via Roma, all'altezza dell'Hotel Raffaello, vicino alla chiesa di Santa Bertilla.La Ford Ka che stava procedendo da Mestre verso Mirano non ha potuto fare nulla per evitare il violento impatto: la ragazzina è stata letteralmente "caricata" sul cofano della macchina tanto che con il corpo ha sfondato il parabrezza per poi finire sbalzata sull'asfalto a circa quattro metri di distanza.
Immediatamente soccorsa, con un'ambulanza del Suem è stata trasportata al pronto soccorso dove per fortuna le sue condizioni, seppur serie, sono apparse meno preoccupanti di quanto si potesse pensare. Disperato il conducente dell'automobile, B.D., diciottenne della zona, che continuava a ripetere: «Non l'ho vista, non l'ho vista». La dinamica dell'investimento è ancora al vaglio dei vigili urbani di Spinea intervenuti sul posto per i rilievi di prassi.


IL GAZZETTINO
sabato 29 dicembre 2007 Spinea
(d.t.) Migliorano le ...

(d.t.) Migliorano le condizioni della tredicenne travolta da un'automobile giovedì sera a Spinea . La ragazzina, infatti, se la caverà con una gamba rotta e quaranta giorni di prognosi, nulla di serio se si pensa a quel che poteva causare uno scontro di quel genere. La ragazza, che in quel momento stava cercando di attraversare via Roma proprio di fronte all'hotel Raffaello, era scesa dalla bici proseguendo a piedi per raggiungere la pista ciclabile sull'altro lato della strada quando la Ford Ka di B.D., un diciottenne di Spinea , l'ha investita in pieno. Il giovane automobilista non ha nemmeno visto la bici buttarsi in mezzo alla strada, tra l'altro in un punto non coperto da strisce pedonali. In un primo momento, l'impatto violento e le ferite al volto avevano fatto temere il peggio. la ragazzina, infatti, è stata letteralmente "caricata" sul cofano della macchina tanto da sfondare il parabrezza con il corpo per poi finire sbalzata sull'asfalto a circa quattro metri di distanza.


Articoli di giornale - 100000 euro per le rotonde di via Rossignago e via Luneo

IL GAZZETTINO
sabato 22 dicembre 2007 SPINEA
Dalla Regione 100 mila euro per le rotonde
(D.T.) Dalla Regione 100 mila euro per le rotonde a Spinea . La Giunta regionale, infatti, su proposta dell'assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha assegnato un contributo di 100 mila euro per la realizzazione di due rotatorie lungo la Strada Provinciale n. 36, in corrispondenza delle vie Luneo e Rossignago. "Abbiamo dato risposta positiva ad una specifica richiesta della provincia di Venezia - ha spiegato Chisso - che ha chiesto il sostegno regionale per i due interventi, la cui realizzazione richiede una spesa complessiva di 167 mila euro. La S.P. n. 36 è infatti un'arteria ad elevato volume di traffico, mentre gli attuali incroci a raso con la viabilità comunale di Spinea hanno manifestato la loro inadeguatezza e si sono rivelati insufficienti a far defluire correttamente il flusso veicolare. Gli interventi in questione assumono inoltre particolare urgenza - ha concluso Chisso - in relazione allo stato dei lavori del Passante di Mestre nell'area, ed in particolare all'imminente avvio delle lavorazioni della galleria artificiale in corrispondenza della rotatoria in località Fossa fra Spinea e Mirano".


giovedì 20 dicembre 2007

Articoli di giornale - Investita sulle strisce pedonali in via Roma - via Matteotti

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 20 DICEMBRE 2007
Provincia Investita sulle strisce pedonali Spinea. Anziana ricoverata in ospedale a Mirano
SPINEA. Brutto incidente ieri mattina in via Roma, in centro a Spinea, dove un’anziana è stata investita mentre attraversava tranquilla sulle strisce pedonali. Ricoverata all’ospedale di Mirano, non versa in gravi condizioni. L’episodio è accaduto poco dopo le 10. La donna, Z.A., 68 anni, di Spinea, stava attraversando sulle strisce pedonali in prossimità della pasticceria Palladio, a Orgnano. Mentre stava occupando la carreggiata è stata centrata da una Volvo che procedeva da Mirano in direzione di Mestre, guidata da D.R., un quarantasettenne di Padova. Sul luogo sono presto intervenuti gli agenti della polizia locale, che si trovavano in servizio nei pressi del luogo dell’incidente. L’anziana era immobile a terra, e non si muoveva, visibilmente dolorante. Dopo pochi minuti è arrivata in via Roma un’autoambulanza del pronto soccorso di Mirano, che ha caricato la donna e l’ha portata all’ospedale. Nonostante la brutta caduta le sue condizioni non destano preoccupazione. La viabilità ha subito qualche rallentamento, anche se il pronto intervento dei vigili ha permesso di tenere sotto controllo la situazione. Un altro incidente si è verificato, nella notte, a Spinea. Una Hyundai coupè che proseguiva ad alta velocità lungo via Matteotti, all’altezza dell’isola ecologica, si è schiantata contro un palo. Illesi i due ragazzi che si trovavano a bordo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri. (Francesco Furlan)

Va fatto notare che i pali della pista ciclabile disposti in via Matteotti non erano stati provvisti delle apposite fasce catarifrangenti.
Seppure la nuova illuminazione potenziata rispetto alla precedente ne permetta la visione, il colore degli stessi, verde scuro non permette sempre una piena visione.


mercoledì 19 dicembre 2007

Articoli di giornale - Accordi sui finanziamenti a Passante e opere secondarie

LA NUOVA
MARTEDÌ, 18 DICEMBRE 2007
Primo Piano Accordo Venezia-Roma sulle procedure Galan firma un’intesa con Prodi e Di Pietro: il Veneto inserito nella Legge Obiettivo RENZO MAZZARO
VENEZIA. Babbo Natale ha fatto un salto a palazzo Chigi e torna carico di regali per il Veneto. Alla faccia di chi ci vuol male, come dicono sempre sul canale 235 Caccia e Pesca di Sky. Babbo Natale, per una volta, è il presidente Galan, che ieri pomeriggio ha firmato con Romano Prodi e Antonio Di Pietro un «atto aggiuntivo all’intesa generale quadro tra governo e Regione, sottoscritta nell’ottobre 2003». Questa spiegazione così formale non è ovviamente di Giancarlo Galan ma di un tecnico, Silvano Vernizzi. Giancarlo Galan, che è un politico, ha dato la notizia nel modo seguente: «Grazie e auguri. Perché? Perché ho firmato quello che ho firmato a palazzo Chigi». E poi dite se non abbiamo un presidente divulgatore. Seguiva un sintetico elenco di strade, autostrade, bretelle, tangenziali e ferrovie, con contorno di milioni di euro, di cui diamo più sotto le coordinate precise, concluso da una perentoria dedica: «Ai cervelloni che hanno detto e ripetuto per anni che il Veneto è un gigante economico ma un nano politico. Oggi mi piace ricordare una simile sciocchezza per consentire ai cittadini del Veneto di farsi una bella risata sotto le feste». Centrosinistra. Risata? Ma quale risata. Il centrosinistra del Veneto si inalbera come un sol uomo (è una prerogativa, questa di Galan, di riuscire a resuscitarlo tutte le volte, sulla quale qualcuno dovrebbe riflettere) e passa al contrattacco, contestando il merito di tanto successo. Dice, anzi scandisce, Achille Variati, capogruppo del Pd: «Quello che è stato firmato a Roma è alla lettera quello che avevamo concordato con Galan e Chisso un mese e mezzo fa. L’intesa è esattamente la stessa. Il che significa che quando le intese si formano nel Veneto, vanno a buon fine anche a Roma, diversamente dagli anni del federalismo gridato e barricadero, ma inconcludente, che c’era con il governo precedente. Galan sia onesto. O almeno si informi da Chisso». Ribadisce lapidario Giampiero Marchese: «E’ un passaggio che Galan aveva puntualmente concordato con noi». Chiosa il viceministro Cesare De Piccoli: «L’intesa Di Pietro-Galan conferma la positiva azione sulle infrastrutture nel Veneto, ma è il risultato della collaborazione intelligente tra il governo Prodi di centrosinistra e la Regione». Palazzo Balbi. Taglia corto l’assessore Renato Chisso: «In Veneto la stagione del fare continua: daremo ulteriori importanti risposte alla nostra economia». Tagliamo ancora più corto noi, facendoci aiutare dall’uomo che la sa più lunga, Silvano Vernizzi, a.d. di Veneto Strade. Legge Obiettivo. «L’accordo è per il novanta per cento una questione di procedure - spiega Vernizzi -. Alcune opere stradali fondamentali sono state inserite in procedura di Legge Obiettivo: sono la Nogara-mare; il sistema delle tangenziali di Verona, Vicenza e Padova; la cosiddetta autostrada del mare, che collegherà il futuro casello di Meolo con Jesolo. Si tratta di opere che hanno già copertura finanziaria, in quanto sono finanza di progetto, presentate in Regione, di cui la Regione è concedente e in cui il contributo pubblico è già stato stanziato nel bilancio regionale. Avevano bisogno solo dell’inserimento nella Legge Obiettivo per la semplificazione dell’iter». Valsugana. Conferma importante di una notizia già nota: tra le opere prioritarie viene inserito l’adeguamento a 4 corsie dalla statale Valsugana, tra Bassano e Pian dei Zocchi, dunque in territorio veneto (in Trentino le 4 corsie ci sono già). Ma attenzione: qui mancano i soldi. Chi potrebbe cacciare il quattrino? «Un finanziamento potrebbe venire soltanto dalla Finanziaria statale 2008 - risponde Vernizzi - o dall’Anas, o dalla Legge Obiettivo 2008. Questo è comunque il primo passo». La notizia è da valutare importante, perché la Valsugana a 4 corsie si pone in concorrenza diretta quanto a traffico con l’autostrada Valdastico Nord. Ergo, il completamento di quest’ultima diventa ancor più problematico. A fortiori, perché la Valsugana arriva a Trento, mentre la Valdastico Nord si fermerebbe a Rovereto, per innestarsi a quel punto sull’Autobrennero. Terza corsia Ve-Ts. Anche questa viene inserita nell’accordo. «Ma è solo una forma di regolarizzazione della procedura - precisa Vernizzi - che non dice niente di nuovo: l’opera è prevista dal piano finanziario di Autovie, con un cronoprogramma controfirmato da Anas e Di Pietro. Ferrovie. In Legge Obiettivo viene inserita la linea ferroviaria Verona-Fortezza, direttrice Brennero, per il tratto da Verona fino al confine con il Trentino. Il tratto successivo fino al confine con l’Austria è già incluso nella procedura d’urgenza. 170 milioni. L’accordo Galan-Prodi-Di Pietro decide infine sulla destinazione dei 170 milioni di euro previsti dalla Finanziaria statale 2007 per infrastrutture nel Veneto ma non ancora fisicamente assegnati. «La cifra - illustra il solito Vernizzi - è così ripartita: 80 milioni per il completamento del Passante; 20 milioni alle opere del Passante Verde; 50 alla galleria Col Cavalier in città di Belluno; 10 milioni alla Sr 10 in provincia di Padova, per capirci la Monselice-Legnago; 5 al Ponte sul Cordevole di Bribano; 5 su una bretella nel comune di Vittorio Veneto». A fine corsa, e misurando a spanne, l’accordo interessa opere per 5 miliardi di euro. Fanalino di coda. La stagione del fare nel Veneto non include la Gardesana. «Abbiamo lasciato fuori la Affi-Pai - ammette Chisso - chiedendo ai Comuni e alla Provincia di Verona una soluzione concordata». I soliti litigiosi.

Il fatto che il potenziamento delle statali limitrofe al comune di Spinea non sia considerato non è di buon auspicio, soprattutto in questi anni in cui le finanziarie son fatte per metà da tagli, e l'Anas, con la getione Di Pietro vanta i buchi economici al finanziamento delle opere delle leggi obietivo e visto che tali opere prioritarie per l'abitato di Spinea risultano essere solo secondarie nel progetto del Passante (in effetti se fossero prioritarie sarebbero già state potenziate ora che ve ne è necessità).
Rimandati al 2009 i caselli del Passante
...Il commissario fa il punto sull’opera e sullo stato della progettazione. E garantisce che l’inaugurazione avverrà il 23 dicembre 2008 «Apriremo il Passante tra un anno» Ma i caselli di Crea e Preganziol slittano al 2009, tempi incerti per Scorzè...



LA NUOVA
MARTEDÌ, 18 DICEMBRE 2007
Primo Piano Il ministro con una lettera di poche righe scatena il finimondo. Al posto del’attuale commissario il presidente dell’Anas Passante, Di Pietro «licenzia» Vernizzi E Galan scrive a Prodi: «Merita di essere confermato, ha lavorato bene» Pressioni sul governo anche da parte di Zoggia, presidente della Provincia NICOLA PELLICANI
Di Pietro dà il ben servito al commissario per il Passante Silvano Vernizzi. E scoppia il finimondo. La doccia fredda arriva con una missiva di poche righe, partita venerdì scorso da Roma ed indirizzata al presidente della Regione Giancarlo Galan. L’oggetto è la proroga del commissario straordinario per il Passante in scadenza a fine dicembre. Un passaggio che ormai tutti ritenevano poco più che una formalità, dal momento che la conclusione dell’opera inizia ormai a vedersi all’orizzonte ed è fissata tra un anno, alla fine del 2008. La riconferma di Vernizzi, l’uomo del Passante, com’è stato ribattezzato nel Nordest, sembrava scontata. Del resto è lui che ha seguito passo passo la realizzazione dei 32 chilometri di autostrada che faranno rifiatare la tangenziale di Mestre e tutto il traffico nell’area circostante. Di Pietro propone però di sostituire Vernizzi con il presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Il ministro ha inviato la lettera ai vari destinatari interessati alla nomina. Vale a dire, oltre a Galan, al capo della Protezione civile Guido Bertolaso. E per conoscenza al sottosegretario Enrico Letta e al segretario generale della Presidenza del Consiglio Carlo Malinconico. Di Pietro «condivide senz’altro l’esigenza di prorogare lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre», come recita la lettera, ma ritiene che «il Commissario vada opportunamente individuato nella persona del presidente dell’Anas, società concessionaria della rete stradale nazionale, dotatata di tutte le competenze tecniche occorrenti per il miglior espletamento del compito». Di Pietro specifica inoltre che «la realizzazione del Passante è affidata all’Anas che ha già anticipato 200 milioni a tal fine». Infine a sostegno della sua tesi il ministro evidenzia che la nomina di Ciucci «assicurerebbe il risparmio del corrispettivo connesso all’incarico». Di Pietro in sostanza chiede la testa di Vernizzi. Un fulmine a ciel sereno, che ha sorpreso un po’ tutti. A partire da Galan, che non ha perso tempo facendo partire in tempo reale una risposta piccata, inviata direttamente a Prodi, in cui esprime «vivo stupore» per l’iniziativa di Di Pietro che comporterebbe come primo effetto un ritardo nell’intervento atteso da una vita da mezza Europa. Quanto al presunto risparmio del corrispetivo, Galan fa notare come «fin dall’inizio non è stata posta alcuna spesa a carico di Anas o del bilancio dello Stato». E comunque il risparmio del compenso a Vernizzi ha il sapore di un pretesto a fronte dei risultati ottenuti. Lo sottolinea anche il presidente della Provincia di Venezia. Anche Davide Zoggia ha preso carta e penna per scrivere a Prodi, per esprimere tutta la sua «preoccupazione per le conseguenze negative che comporterebbe il cambio del commissario in corsa. Senza nulla togliere alle competenze del presidente dell’Anas, finora Vernizzi ha svolto un ottimo lavoro, non vedo la ragione di sostituirlo adesso che l’opera si avvia alla conclusione. Vernizzi in questi anni è riuscito a ricomporre contrasti e rispondere alla esigenze emerse dal territorio senza per questo perdere di vista la realizzazione del progetto. Sono quindi certo che Prodi, ma anche Di Pietro, concorderanno con l’esigenza di riconfermare l’attuale commissario». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Achille Variati e Giampietro Marchese, entrambi del Pd, secondo cui «sarebbe un grave errore sostiuire Vernizzi. Non solo perché è bravo, ma perché la sua sostituzione comporterebbe solo un’inutile perdita di tempo».

Tuttavia un rallentamento dei lavori dovuto alla sostituzione di Vernizzi comporterebbe un dilazionamento dei termini per reperire il denaro sufficiente al completamento.

lunedì 17 dicembre 2007

Articoli di giornale - via Capitanio

IL GAZZETTINO
venerdì 14 dicembre 2007 «Via Capitanio come un' autostrada»
Con il senso unico di via Matteotti, via Capitanio è diventata una importante strada di accesso a via Roma. Una situazione mal digerita dai residenti, i quali lamentano perché le auto ora sfrecciano a folle velocità dove il limite è di 30 km all'ora. Non bastasse il traffico cosiddetto leggero, sono arrivati anche i camion. Tutto ciò va ad aggiungersi ad una situazione di degrado, a detta di chi vive in via Capitanio: in alcuni punti l'erba non viene tagliata da mesi attirando nidi e tane di bisce e topi. Quel che viene chiesto all'Amministrazione è una maggiore attenzione perché ora come ora, i cittadini non si sentono al sicuro, tanto che hanno protocollato in Comune una richiesta di intervento accompagnata da circa 120 firme."Chiediamo - spiega Walter De Pieri del Comitato "dell'autostrada" di via Capitanio, un nome che ironizza sui flussi di traffico cui è sottoposta la piccola via - dossi in asfalto, cartelli che non siano appesi agli alberi, strisce pedonali, semafori lampeggianti all'incrocio, taglio delle erbacce perché abbiamo trovato bisce e topi nei garage. Potrebbero venire i vigili anche qui come è in programma in via Alfieri e verificare il flusso di auto visto che su di noi è stata scaricata tutta l'affluenza del traffico di via Matteotti". Maggior sicurezza, quindi, con l'autovelox, il telelaser o la cara vecchia paletta: non importa il metodo, quel che conta sono i risultati."Le 280 ore in più promesse per il controllo della velocità dove sono state svolte? Sono circa 60 minuti al giorno, ma da noi i vigili non si sono praticamente mai visti"."Il traffico è effettivamente aumentato in quella zona, ho verificato di persona - risponde Mauro Armelao, Assessore alle Politiche di sicurezza del Comune di Spinea - ma via Capitanio è anche, stando ai dati della Polizia Locale, tra le strade più monitorate del territorio comunale appunto perché siamo a conoscenza del problema venutosi a creare in seguito alla chiusura di via Matteotti.Vedremo comunque di intensificare i controlli da parte dei vigili almeno nelle ore di punta". Davide Tamiello

Strade residenziali o più che residenziali come via Alfieri, via Capitanio, ecc... entrano in crisi anche solo con piccoli incrementi del traffico.
Per tali vie due sono le soluzioni, mantenere il traffico quasi nullo o solo residenziale al fine di limitare inquinamento acustico e garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti, oppure vengono attuate sufficienti misure di sicurezza prima ancora che tale via subisca l'aumento di traffico (ad aumento avvenuto infatti diviene più difficile intervenire per la natura stessa della via e per il traffico presente).
Come qui indicato esistono solo pochi punti di passaggio fra medesime aree residenziali, delle strettoie obbligate nel tessuto.
La chiusura di una di queste (senso unico via Matteotti verso via Cattaneo) ha completamente scombinato la circolazion che ora si trova a percorrere in zone a minor sicurezza.
Non sono quindi stati risolti i problemi di sicurezza nella viabilità poichè per la chiusura di una dorsale si sono verificati problemi in almeno 3 altre vie residenziali.
D'altra parte il comitato di via Capitanio ha ben noti i problemi verificatisi con la chiusura della dorsale di via Matteotti e le proteste sorte a seguito dei lavori dal comitato "Per via Matteotti", il comitato inerente il quartiere Dante sorto a seguito della chiusura di un senso di marcia in via Matteotti.
Anche il comitato di via Matteotti vanta una scarsissima presenza di polizia in loco, tale da far rispettare il codice della strada.

Il futuro vede la realizzazione dei lavori in via Bennati e via D'Annunzio per trasformarla in senso unico.
In questo periodo si verificherà un ulteriore spostamento del traffico nelle sole uniche vie inadatte per le quali non è mai stato preso alcun provvedimento: via Capitanio (doppio senso di percorribilità anche se geometricamente scarsa rispetto la precedente dorsale, limite di velocità di 30km/h, accessi residenziali senza banchina, mancanza marciapiedi e piste ciclabili, presenta una rotonda in via Roma che ne facilita l'accesso e collega due aree residenziali contigue) e via Alfieri (doppio senso di percorribilità anche se geometricamente scarsa rispetto la precedente dorsale, limite di velocità di 30km/h, accessi residenziali senza banchina, mancanza marciapiedi e piste ciclabili, presenta una rotonsa in via Roma che ne facilita l'accesso).

Articoli di giornale - Trasporti, lamentele per i divieti

LA NUOVA
LUNEDÌ, 17 DICEMBRE 2007 Pagina 14 - Provincia «Trasporti? Disastrosi nel Miranese» La Confartigianato: «Il nostro problema è soprattutto la viabilità»
MIRANO. «Fermo dei Tir espressione di un disagio profondo? Nel Miranese la situazione è anche peggiore». Ad affermarlo è il presidente della Confartigianato trasporti, Marco Semenzato. «Nel nostro territorio - afferma il funzionario - ai problemi della categoria che sono stati resi noti in questi giorni vanno ad aggiungersi gli altri che da anni affliggono il territorio e che non possono certo essere risolti a breve». Per Semenzato infatti: «Le locali arterie infrastrutturali sono inadeguate a servire le esigenze di un territorio che ha visto aumentare a dismisura il tessuto produttivo. Non bastasse questo, ci si è messa anche una recente spiccata tendenza da parte delle amministrazioni comunali ad emettere divieti alla circolazione su pressioni dei vari comitati dei cittadini che a vario titolo nascono e costringono i camionisti ad aumenti sensibili dei percorsi, portando al collasso l’attività di quei trasportatori che devono consegnare le merci sul territorio o che comunque lo devono devonoattraversare». Un problema annoso, che chiama direttamente in causa le responsabilità politiche: «E’ doveroso ricordare che le varie amministrazioni succedutesi negli anni hanno provveduto senza tanti problemi a concedere insediamenti produttivi sul proprio territorio senza preoccuparsi della viabilità necessaria per servirli, rimandando ad altri enti soluzioni che potessero in qualche modo essere utili. Oggi siamo giunti ad un punto in cui la somma di tanti aspetti non ci permette più di lavorare». Queste dunque le ragioni di un blocco che nei giorni scorsi ha mandato in crisi anche il Miranese, con la paralisi degli approvvigionamenti e cittadini appiedati ed esasperati. Per la Confartigianato una protesta inevitabile: «Le opere indispensabili ad alleggerire la situazione, come la variante alla 515 o il tratto del Passante, sono ferme o procedono a rilento - conclude Semenzato - speriamo solo che si sblocchino al più presto, perché i nostri autotrasportatori sono più esasperati di quelli visti in tv». (Filippo De Gaspari)

Le associazioni dei trasportatori sono poco inclini a rispettare vincoli di percorso, che siano vincoli di percorribilità futuri per la diretta via Roma a fronte della "tangenziale nord".
Prendendo atto che le zone residenziali devono essere liberate dal traffico e che un'attività di trasporto deve esistere per sostenere quelle attività che ne fanno uso, principio ispiratore non dovrebbe essere la distribuzione del traffico nel maggior numero possibile di vie disponibili, bensì la localizzazione su ambiti prestabiliti, chiari e diretti.
Fortunatamente l'abitato di Spinea ha ben localizzato le zone produttive/industriali in corrispondenza delle strade statali fra i tre comuni confinanti.
Tuttavia la natura quasi continua dell'abitato da Mestre a Mirano associata al piano di crescità e prevenzione della laguna di Venezia, il PALAV, non hanno previsto e posto rimedi alternativi alla delocalizzazione del traffico passante cittadino.
Anche i residenti sono favorevoli al potenziamento (che già dovrebbe essere presente, e che dovrebbe subire un ulteriore incremento in occasione dell'entrata in funzione del Passante) se questo comporta uno spostamento del traffico fuori dell'abitato residenziale.

Articoli di giornale - riqualificazione di via Roma

LA NUOVA
Domenica 16-12-07, 35 Provincia Aperto il cantiere tra la biblioteca e la chiesa di Santa Bertilla Si chiude la riqualificazione di via Roma
SPINEA. Via Roma si rifà il look nel tratto compreso tra la piazzetta dei Bersaglieri e il sagrato della chiesa di Santa Bertilla. Il cantiere aperto nei giorni scorsi lungo la strada principale di Spinea permetterà di completare il progetto della passeggiata sul lato nord, (già realizzata fino alla rotatoria dei Bersaglieri) come previsto dall’accordo siglato con la Provincia e la Regione, per un finanziamento complessivo di 1 milione e 200 mila euro, ripartito tra i vari enti. In pratica in questi mesi proseguirà la posa del porfido lungo via Roma che comporterà anche l’eliminazione della piccola ma storica siepe che attualmente separa via Roma dalla zona pedonale. Al suo posto verrà costruita, lungo tutto il percorso, un’aiuola, all’interno della quale saranno posate delle rose. Prevista anche una nuova illuminazione, sul modello di quella usata davanti al municipio. Il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile, sul lato opposto, che andrà da Santa Bertilla a villa Simion, sede della biblioteca. Per la sua realizzazione sarà necessario eliminare i posti auto, che però verranno recuperati nel piazzale davanti alla biblioteca, dove oggi c’è il distributore di benzina. Quest’ultimo, infatti, con il nuovo anno, si trasferirà sulla camionabile di Crea e in via Roma al suo posto, dopo la bonifica del terreno prevista dalla legge, sorgerà un parcheggio. Entro l’estate dovrebbero essere pronti almeno la passeggiata e la pista ciclabile. In seconda battuta, dopo che è stato raggiunto l’accordo con il parroco don Marco Scattolon, sarà realizzato anche il nuovo sagrato della chiesa di Santa Bertilla, che darà anche modo di vedere in anteprima lo stile che caratterizzerà la nuova piazza di Santa Bertilla, che sorgerà, a forma di semicerchio, proprio di fronte alla chiesa. «Questi cantieri ci permetteranno - dice Mario Simionato, assessore all’Urbanistica di Spinea - di concludere la riqualificazione di via Roma, anche in attesa di vedere diminuire con i prossimi interventi il transito di auto in via Roma». (Francesco Furlan)

Via Roma è una delle più colpite dal traffico passante nell'abitato di Spinea.
La necessità di riqualificare la via permettendo un migliore sfruttamento della stessa per traffico pedonale e ciclabile va di pari passo con la necessità di spostamento interquartiere soprattutto per fini ricreativi.
In questa categoria rientrano soprattutto i giovani.
L'idea di risistemare piantando dei roseti rende un'ottima impressione a lavori ultimati, particolarmente intonata con le vicine ville che si affacciano sulla via.
Sfortunatamente tale piante richiede molte cure per apparire gradevole alla vista e per non creare immensi cespugli tali da diminuire la visuale degli accessi laterali.
Molto corretta è la scelta di delocalizzare il distributore di benzina sia per rispettare le "fascie di sicurezza" che impongono dei vincoli di edificabilità in vicinanza dell'attività commerciale, sia per migliorarne l'usufruibilità da parte del pubblico.


sabato 15 dicembre 2007

Articoli di giornale - sblocco fondi per sistemazione vie dissestate

LA NUOVA
VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007
Provincia SPINEA: VARIAZIONE DI BILANCIO Oltre un milione e mezzo di euro per sistemare le vie dissestate
SPINEA. Oltre un milione e mezzo di euro per sistemare strade e marciapiedi cittadini. E’ quanto metterà sul piatto il Comune di Spinea nei prossimi anni per rendere più sicure le vie con piste ciclabili, parcheggi e rifacimento dell’asfalto. Il pacchetto degli interventi, infatti, arriverà lunedì sera in consiglio comunale. Il parlamentino locale sarà chiamato a dare il via libera visto che si discuterà di variazioni di bilancio per il triennio 2007-2009. in pratica i primi 480 mila euro serviranno a sistemare alcune arterie comunali, tra le quali via Bennati, particolarmente dissestata, e via Rossignago. Qui si prevede la sistemazione dei marciapiedi e la posa di un nuovo manto stradale. Altri 300 mila euro saranno investiti per via Desenzano, dove sorgerà un’area ad uso parcheggio per le auto ma che potrà diventare anche polivalente. Infine la spesa più onerosa sarà per via Fornase, alla quale andranno circa 750 mila euro. La strada, bistrattata dai lavori per la metropolitana di superficie e dello scavalco - che tanti problemi hanno arrecato - sarà sottoposta a un restyling e sarà messa in sicurezza fino a Chirignago. In sostanza, a lato delle case sarà costruito un marciapiede mentre in quello opposto il Comune intende fare una pista ciclabile. (a.rag.)

Per quanto sia contento che si proceda alla sistemazione di numerose vie e situazioni di disagio senza ricorrere più a sensi unici, tuttavia permane una forte differenza fra chi ha subito le modifiche di viabilità con aumenti del traffico senza nessun intervento sulla sicurezza e chi in condizioni di sicurezza discrete ha avuto la fortuna di vedersi aumentare con varie opere la sicurezza.





Articoli di giornale: I lavori del Passante creano difficoltà

Viabilità Mirano nord


I comitati faticano ad andare d'accordo sulla questione viabilità a Mirano. Troppa la distanza tra le posizioni, soprattutto in merito all'alternativa al Pum proposta dai Comitati di via Bollati, via Scaltenigo, via Luneo e Campocroce e sottoscritta da Italia Nostra e Mirano Condivisa: una circonvallazione che porti il traffico pesante fuori da Mirano, sfruttando strade esistenti o già approvate e quindi in via di realizzazione che tocchino le zone industriali dei comuni limitrofi e che si basa su un semplice principio: perchè Mirano deve sopportare un traffico che non genera? II documento in questione propone un anello che parte dalla Nolese in zona Santa Maria di Sala e si immette nella nuova variante della Sr515, passa l'Aprilia, Ponte Casino, arriva fino a Scorzè per poi scendere verso sud in zona industriale. Si scende ancora, attraverso la variante di villa Combi a sud di Martellago, si entra in via della Costituzione (Sp 36) e si prosegue fino alla rotonda di Crea, si imbocca la rotatoria di via Taglio verso via Venezia per poi prendere via Porara ("via che, con l'arrivo del Passante, verrà ampiamente potenziata, compreso un nuovo cavalcavia che scavalcherà il Passante"). Si arriva a Vetrego Est. Qui si prende quel piccolo di strada che attualmente fa parte dell'autostrada ma che col Passante, che sposterà il casello di Villabona a Roncoduro, verrà destinato al traffico in uscita dall'autostrada. Da qui, si atttaversa l'intera zona industriale di Cazzago, fino alla rotatoria di Arino (dove, cioè dovrebbe sorgere Veneto City), per poi procedere per la futura strada interprovinciale di Pianiga e Vigonza per ricollegarsi alla Noalese, tornando così al punto di partenza. A nord, due possibili varianti al passaggio per Scorzè: una tangenziale a sud di Robegano o una tangenziale nord di Salzano, che si ricolleghi appunto a nord con la 515e a est con la Sp36 attraverso via Villetta (attualmente, però vietata al traffico per i mezzi pesanti). Una proposta parziale, secondo l'amministrazione comunale, in quanto non terrebbe conto del traffico leggero. "Una soluzione - ha ribadito l'assessore all'Ambiente Anna Gnata - che si basa su delle ipotesi e che vorrebbe sostituirsi al Pum, un piano basato invece su accurati daiti scientifici". I più conviniti dettrattori dell'ipotesi restano i comitati del Cosp, che non intendono spostare l'attenzione dalla loro unica risposta possibile al problema: la tangenziale a nord di Mirano - "In questo progetto vengono coinvolte almeno una decina di amministrazioni. - ricorda Andrea Maddalon - Come pensate di riuscire a mettere d'accordo tutti?". I tempi stringono, Regione e Veneto Strade presto chiederanno di sottoscrivere un protocollo d'intesa per risolvere le questioni ancora in ballo ma Mirano, al momento, non ha ancora deciso. Il rischio e quello di trovarsi spalle al muro con l'acqua alla gola se l'Amministrazione non dà una svolta alla trattativa, le soluzioni verranno imposte dall'alto.
Come qui spiegato, il traffico uscente da Mirano indipendentemente da quella che sia la fonte viene direzionato verso centro sud.
A nord esistono delle vie attualmente insufficienti a sopportare un qualsiasi traffico passante o sostenuto.
Tuttavia la soluzione prospettata per spostare il traffico dal centro di Spinea necessita di dirottarlo a nord in posizione assai sconveniente per chiunque arrivasse dalla Fossa e da via Taglio diretto a Mestre centro.

Articoli di giornale - Casa prezzi invariati, mercato fermo

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 29 NOVEMBRE 2007
Cronaca Casa: prezzi invariati, mercato ancora fermo Aumentano i costi per metro quadro di uffici, negozi e soprattutto capannoni Operatori preoccupati A Mestre gli alloggi restano sempre troppo cari di GIANLUCA CODOGNATO
Le buone notizie arrivano dal mercato delle abitazioni usate: i prezzi, nell’ultimo semestre, sono rimasti quasi invariati. Ma il costo al metro quadro per negozi, uffici e soprattutto capannoni industriali, registra invece degli aumenti, a volte anche consistenti. E’ questo il panorama immobiliare mestrino a ottobre 2007 secondo il Nomisma. Per le case, i prezzi variano da 2.700 a 1.500 euro a metro quadro, a seconda di dove sono collocate (zona di pregio, centrale, semicentrale o periferica). Una spesa pressoché uguale a quella di sei mesi fa. I costi dei locali per ufficio, invece, aumentano nello stesso periodo di oltre il 4 per cento. Adesso si va dai 3.250 euro delle zone centrali, ai 1.900 euro delle cinture cittadine. Fino a giugno scorso si spendevano anche 130 euro in meno. Pure per i commercianti, l’acquisto di una negozio è sempre più oneroso. In centro uno spazio di 100 metri quadrati richiede oltre 400 mila euro. In periferia si spende la metà. Il prezzo dei capannoni si è invece impennato. Con un aumento annuo del 7 per cento. Le case. Secondo Nomisma, insomma, nella terraferma veneziana il prezzo della abitazioni, in questo caso usate, non ha subito impennate nel secondo semestre 2007. La tendenza è confermata sulle compravendite, ma anche sugli affitti. «Il rallentamento dei prezzi della case rappresenta una magra consolazione - spiega a questo punto Carlo Garofolini, responsabile dell’Adico di Venezia -. Ormai ci troviamo di fronte a un mercato «drogato», e l’unica notizia buona sarebbe il dimezzamento del costo delle case». Adesso come adesso, invece, i problemi per le famiglie sono altri e noti. «E’ il mutuo ormai il vero cruccio di molti veneziani - continua Garofolini - Una spada di Damocle puntata sui bilanci familiari». Gli uffici. Per quanto riguarda uffici e negozi, nessuna stagnazione di prezzi. Il costo per l’acquisto di questi spazi continua ad alzarsi. In centro a Mestre, un ufficio al metro quadro costa 3.250 euro, contro 3.120 di sei mesi fa. Su cento metri quadrati, sono 13 mila euro di differenza. In periferia il costo scende a 1.888 euro, 188.800 euro per 100 metri quadri d’ufficio. Contro i 184.500 euro del semestre precedente. I negozi. Per acquistare un negozio in città si spendono in media 2.440 euro al metro quadro. Contro i 2.390 euro di giugno scorso. In centro bisogna tirare fuori oltre 4 mila euro, in periferia circa 1.900. In un anno gli aumenti sono del 3,5 per cento. Per quanto riguarda i capannoni, invece, il prezzo sul mercato mestrino si è in impennato. Per 500 metri quadri si tirano fuori poco più di mille euro a metro. Un anno fa, ne bastavano 930. Per mille metri, invece, si è passati dagli 850 euro del 2006 ai 925 di adesso.
Gli operatori. Secondo Nomisma, i dati sul mercato immobiliare della terraferma «sembrano confermare le preoccupazioni espresse dagli operatori del settore a inizio anno». Si assiste, insomma, «a un generale raffreddamento delle dinamiche di mercato. Diminuiscono le operazioni di compravendita e i livelli di domanda e di offerta restano per lo più invariati».

Buona parte delle opere oggi costruite sono finanziate con la cessione di immobili costruiti su lotti di proprietà comunale.
Da ciò ne deriva che a fronte di una spesa considerabile come fissa (non vi sono stati mutamenti notevoli dei costi dei materiali da costruzione negli ultimo 2-3 anni) suddividendo gli introiti in svariati milioni procurati con la vendita di immobili ed in un piccolo salasso per le casse dello stato, il costo per la realizzazione di opere pubbliche comunali può essere considierato a "costo zero".
Tuttavia se nell'arco di costruzione delle opere avvengono variazioni nel mercato immobiliare, questo incide nel bilancio andando a incidere sempre più sulle casse del comune.
link
...L'Amministrazione, però, conta di reperire i fondi attraverso una strategia piuttosto complessa. Come? L'opera, innanzitutto, verrà venduta da una base d'asta di 2,3 milioni di euro stimati in diritto edificatorio: questo, secondo una stima dei periti, è il valore dell'area interessata (più altri due lotti contigui). In cambio del diritto a costruire, i vincitori del bando dovranno garantire la costruzione del nuovo distretto sanitario che sorgerà all'interno del complesso. Considerando eventuali rialzi (o ribassi), le entrate dagli oneri di urbanizzazione (in questa zona, già urbanizzata, gli acquirenti non saranno infatti esentati dalle spese di pavimentazione e arredo urbano, circa 1 milione di euro), si conta di raggiungere i 3,3 milioni di euro. Quel che mancherà per arrivare a tale cifra, verrà messo tra le voci del bilancio comunale del 2010 o del 2011....link


News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013