I comitati faticano ad andare d'accordo sulla questione viabilità a Mirano. Troppa la distanza tra le posizioni, soprattutto in merito all'alternativa al Pum proposta dai Comitati di via Bollati, via Scaltenigo, via Luneo e Campocroce e sottoscritta da Italia Nostra e Mirano Condivisa: una circonvallazione che porti il traffico pesante fuori da Mirano, sfruttando strade esistenti o già approvate e quindi in via di realizzazione che tocchino le zone industriali dei comuni limitrofi e che si basa su un semplice principio: perchè Mirano deve sopportare un traffico che non genera? II documento in questione propone un anello che parte dalla Nolese in zona Santa Maria di Sala e si immette nella nuova variante della Sr515, passa l'Aprilia, Ponte Casino, arriva fino a Scorzè per poi scendere verso sud in zona industriale. Si scende ancora, attraverso la variante di villa Combi a sud di Martellago, si entra in via della Costituzione (Sp 36) e si prosegue fino alla rotonda di Crea, si imbocca la rotatoria di via Taglio verso via Venezia per poi prendere via Porara ("via che, con l'arrivo del Passante, verrà ampiamente potenziata, compreso un nuovo cavalcavia che scavalcherà il Passante"). Si arriva a Vetrego Est. Qui si prende quel piccolo di strada che attualmente fa parte dell'autostrada ma che col Passante, che sposterà il casello di Villabona a Roncoduro, verrà destinato al traffico in uscita dall'autostrada. Da qui, si atttaversa l'intera zona industriale di Cazzago, fino alla rotatoria di Arino (dove, cioè dovrebbe sorgere Veneto City), per poi procedere per la futura strada interprovinciale di Pianiga e Vigonza per ricollegarsi alla Noalese, tornando così al punto di partenza. A nord, due possibili varianti al passaggio per Scorzè: una tangenziale a sud di Robegano o una tangenziale nord di Salzano, che si ricolleghi appunto a nord con la 515e a est con la Sp36 attraverso via Villetta (attualmente, però vietata al traffico per i mezzi pesanti). Una proposta parziale, secondo l'amministrazione comunale, in quanto non terrebbe conto del traffico leggero. "Una soluzione - ha ribadito l'assessore all'Ambiente Anna Gnata - che si basa su delle ipotesi e che vorrebbe sostituirsi al Pum, un piano basato invece su accurati daiti scientifici". I più conviniti dettrattori dell'ipotesi restano i comitati del Cosp, che non intendono spostare l'attenzione dalla loro unica risposta possibile al problema: la tangenziale a nord di Mirano - "In questo progetto vengono coinvolte almeno una decina di amministrazioni. - ricorda Andrea Maddalon - Come pensate di riuscire a mettere d'accordo tutti?". I tempi stringono, Regione e Veneto Strade presto chiederanno di sottoscrivere un protocollo d'intesa per risolvere le questioni ancora in ballo ma Mirano, al momento, non ha ancora deciso. Il rischio e quello di trovarsi spalle al muro con l'acqua alla gola se l'Amministrazione non dà una svolta alla trattativa, le soluzioni verranno imposte dall'alto.Come qui spiegato, il traffico uscente da Mirano indipendentemente da quella che sia la fonte viene direzionato verso centro sud.
A nord esistono delle vie attualmente insufficienti a sopportare un qualsiasi traffico passante o sostenuto.
Tuttavia la soluzione prospettata per spostare il traffico dal centro di Spinea necessita di dirottarlo a nord in posizione assai sconveniente per chiunque arrivasse dalla Fossa e da via Taglio diretto a Mestre centro.
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