La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto:
1) per l’imposta unica comunale (IUC) che si compone dell’IMU, della TARI e della TASI i seguenti termini di versamento:
2) per la cosiddetta “mini IMU”, vale a dire l’eventuale parte residuale della seconda rata dell’IMU 2013 a carico del contribuente: il prossimo 24 gennaio;
- per l’IMU: il 16 giugno e il 16 dicembre;
- per la TARI e la TASI: almeno due rate a scadenza semestrale i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi. Inoltre è prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno.
3) per la maggiorazione standard della TARES: il prossimo 24 gennaio, a meno che il versamento non sia stato già effettuato entro il 2013.
Riassumendo la nuova tassa sugli immobili dovrebbe essere così:
Prime case
IUC = IMU + Tari + Tasi
IMU = 0;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille;
Tari = prende il posto della Tares
Viene tolta l'IMU per le prime case (non determinate categorie catastali), che almeno per Spinea era al 5 per mille rispetto l'aliquota base di 4 per mille, ma con detrazione di 200 euro per figli e ulteriori 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni. Se per esempio un immobile aveva una rendita catastale di 500 e 1 solo figlio di età superiore a 26 anni ciò corrispondeva ad una tassa al netto delle detrazioni di 220 euro invece che 420 euro e quindi ad un'aliquota reale di 2.62 per mille.
Tuttavia ora le le prime case pagheranno la Tasi, l'imposta sui servizi offerti dal Comune, a quanto pare non ripagati dalla valanga di altre tasse che gravano sul cittadino (IVA, Irpef, RES, IRAP,...), con un'aliquota base di 1 per mille per lo Stato, ma variabile fino al 3.5 per mille a scelta del Comune.
Faccio notare che anche la prima stesura della legge sulla tassa che in dialetto veneziano ammutolisce (tasi = taci in dialetto), prevedeva il possibile aumento dell'aliquota al 3.5 per mille, ma solo dal 2015/2016 in poi, con un incremento progressivo anno per anno.
Da ciò si evidenzia come la nuova tassa sia più onerosa della vecchia IMU, proprio per la mancanza delle detrazioni che abbassavano l'aliquota reale.
Si ha quindi:
- per i single senza figli la convenienza in qualsiasi caso di rendita catastale, poichè la possibile aliquota massima del 3.5 per mille risulta in genere inferiore alle aliquote che i Comuni avevano adottato per l'IMU;
- per tutte le famiglie con figli un aumento di spesa in funzione della rendita catastale, facendo pagare di più a chi vive in prime case con minor rendita catastale e meno a chi vive in case maggiori.
Il calcolo è semplice:
IMU=160*1.05*rendita catastale*5/1000 - 200 - n*50 = 160*1.05*rendita catastale * 3.5/1000=Tasi
Assumendo n=0, ovvero zero figli con età inferiore a 26 anni, ma comunque una detrazione di 200 euro per figli:
160*1.05*(5-3.5)*rendita catastale / 1000 = 200
viene: rendita catastale = 793.65
Ovvero
- chi vive in una casa con rendita catastale maggiore di 793.65 paga più IMU e meno Tasi - quindi grandi abitazioni hanno un beneficio dal cambio di tassazione;
- chi vive in una casa con rendita catastale minore di 793.65 paga meno con l'IMU
Invece la possibile fregatura riservata dallo Stato Italia ai Comuni locali si trova nel Fondo di Perequazione, qui spiegato ed anche qui.
Nel primo anno di IMU, il 2012 ai comuni fu versato dal fondo di perequazione
L'eccedenza di tassazione rispetto l'ICI 2010 dovrebbe essere andata allo Stato.
Nel 2013, l'IMU prime case è stata eliminata, creando così notevoli disequilibri fra comuni con prevalenza di prime case e comuni con prevalenza di seconde case.
In questo caso il fondo di perequazione gestito da Stato ed agenzie delle entrate avrà un bel da fare a spostare i proventi della tassazione fra i comuni con prevalenza di seconde case e quelli con prevalenza di prime case limitrofi, il tutto sulla base di regole di ridistribuzione fra i comuni limitrofi non ben note (forse ancora sulla base dell'ICI 2010)
Detrazioni: forse 60-80 euro....devono decidere, per ora non l'ho considerata.
Seconde case
IUC = IMU + Tari + Tasi + IrpefIMU = alta;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille e limite per non superare l'11.6 per mille;
Tari = prende il posto della Tares, mediata fra inquilino e proprietario;
Irpef o Cedolare secca = invariate.
Le seconde case continueranno a pagare l'IMU con moltiplicatori ed aliquote come avvenuto nel 2012 e nel 2013; si ricorda che le seconde case, specie quelle locate sono fra le più tartassate con moltiplicatore doppio rispetto banche, uffici e negozi ed aliquota simile a seconde case.
Non è stata reintrodotta l'IRPEF per immobile sfitto, per volontà di alcuni politici, tassa che era stata eliminata ed accorpata nell'IMU, comunque con abnorme aumento di imposta.
Inoltre sarebbe stato a dir poco ridicolo e criminale imporre un'IMU con aliquota variabile a seconda che l'immobile fosse locato o sfitto e parallelamente applicare ulteriormente una tassa come l' "IRPEF per l'immobile sfitto" se l'immobile fosse stato non locato, come se producesse rendita dall'esser vuoto (specie oggi che con il crollo del mercato degli immobili, il valore di un immobile non si rivaluta come avveniva invece negli anni '90 durante la svalutazione della lira).
Per i casi di immobile locato permane invece la possibilità di pagare o l'IRPEF sulla rendita dell'affitto o la cedolare secca, tassa che come l'IMU facilità le aliquote elevate 0.43-0.45 riducendo il regime fiscale a 0.21 per gli immobili locati con canone libero.
Esattamete come l'IMU anche l'IRPEF, tasse pari uguali ad oltre il 40% del valore dell'affitto, sono dovute senza che lo Stato faccia NIENTE per ottenerle.
In un periodo in cui lo Stato fa pesare ai suoi cittadini NUOVE TASSE per ripagare i SERVIZI che eroga è il MINIMO far notare i SOLDI CHE LO STATO RICEVE PER NON FARE NIENTE.
Da notare che con il decreto sulla "spending review" tempo fa si parlava dell'eliminazione della detraibilità del canone di affitto (il 19% della spesa annuale) dalle tasse versate dall'inquilino, quanto meno per le locazioni che per volontà delle parti rientravano nel regime impositivo con l'IRPEF, mentre continuava a sussistere la detrabilità per i contratti in cui proprietario ed inquilino decidevano di usufruire del regime di cedolare secca al posto del versamento Irpef.
La Tari prende il posto della Tares e garantisce il pagamento del servizio raccolta rifiuti.
Se qualcuno si sta chiedendo perchè si dovrebbe pagare la raccolta rifiuti per un comune dove non si abita e dove non si scarica alcun sacchetto dell'immondizia, o perchè si paghi una tassa quando si danno GRATUITAMENTE dei prodotti acquistati sotto forma di materie prime all'ente responsabile con la raccolta differenziata (risorse che vengono differenziate, riciclate e rivendute con guadagno) evidentemente sta facendo un esercizio di logica, equità e giustizia che non vale per il paese Italia dopo 20 anni di malgoverno.
Anche in questo caso i geniali politici hanno avuto la bella idea di scaricare parte della tassazione dal proprietario dell'immobile (il cui contratto con l'inquilino è stato stabilito per 4+4 anni, mentre le tasse italiane cambiano oramai ogni 6-12 mesi) sull'inquilino con il netto risultato che l'aumento di soldi da pagare essendo una tassa, piuttosto che un aumento del canone di affitto, non potrà essere detratto al 19% come sopra spiegato. Insomma un'autentica fregatura per gli inquilini.
Analogamente imporre la Tasi al solo proprietario avrebbe avuto una LOGICA altrettanto RIDICOLA, poichè, in uo Stato che ci tiene a mascherare l'aumento delle tasse dovuto al malgoverno bipartisan che negli ultimi 20 anni ha fatto fallire economicamente questo paese, l'imposizione di una tassa per l'erogazione dei servizi (alla faccia delle altre tasse dovute senza erogazione diretta di servizi), avrebbe comportato per il proprietario di seconda casa il pagamento di servizi quali l'illuminazione pubblica goduti da altri (abitanti residenti rispetto chi non risiede nel comune o affittuari).
Fortunatamente ci si è resi conto che l'introduzione della Tasi
Per questo l'aliquota della Tasi e quella dell'IMU insieme non potranno superare l'11.6 per mille... aumentando così l'aliquota massima di tassazione del 2012-2013 che era invece del 10.6 per mille (dimenticando ovviamente l'Irpef su rendita o cedolare secca che invece sussistono sempre).
Per questo solo PER ORA l'insieme di IMU+Tasi non costituirà un raddoppio del regime fiscale, ma in tutta probabilità un aumento di 1,2 - 1,5 volte la tassa pagata gli anni scorsi.
Ricordo infine che al momento della costruzione di un immobile o inclusi nel costo d'acquisto di una nuova casa sono compresi gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, i quali comprendono per l'appunto la creazione dei servizi per cui si paga la tasi.
Solo in Italia si è obbligati a comprare i servizi dallo Stato e poi si paga il "canone di abbonamento annuale" ai servizi come tassa Tasi, anche in questo caso con obbligo di versamento, a dimostrare che riformisti, liberisti e seguaci del culto delle privatizzazioni che da 20 anni malgovernano l'Italia col loro piano di rinascita democratica, stanno ottenendo l'indubbio risultato che si erano prospettati: eliminare ciò che era pubblico e gratuito a favore di una logica di spesa per qualsiasi servizio a cui sono costretti tutti i cittadini paganti.
Quindi nel 2014 non ci sarà la maggiorazione Tares pagata quest'anno il 24 gennaio per la Tares 2013.
Definisce:
Art. 2. Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie; - Art. 3. Efficacia temporale delle norme tributarie;
- Art. 5. Informazione del contribuente;
- Art. 6. Conoscenza degli atti e semplificazione;
- Art. 7. Chiarezza e motivazione degli atti;
Art. 10. Tutela dell'affidamento e della buona fede.Errori del contribuente.
Nessun commento:
Posta un commento