Invitati al consiglio vari sindaci interessati dal tracciato nel veneto: Dolo, Mirano, Spinea, Campagna Lupia, ...
Il sindaco di Spinea non ha partecipato per impegni, ma come raccontato dal sindaco di Mirano, si è detto fortemente contrario all'opera non essendo mai stato invitato alla discussione del progetto come avvenuto in passato per altri comuni come Dolo.
La Orte Mestre è un'autostrada che dovrebbe connettere la periferia romana con Venezia Mestre passando per centinaia di comuni italiani.
Relativamente al tratto finale il comune di Dolo è stato il primo coinvolto nella discussione del progetto intorno al 2008-2009, dato che i primi progetti convolgevano quel comune come sbocco viario.
Tuttavia allo stato di fatto oggi il progetto prevede due varianti che coinvolgono in toto il comune di Mira e presuppongono due possibili sbocchi: un innesto a Mestre-Marghera sulla tangenziale di Mestre; uno scocco a Crea, fra Mirano e Spinea, innestandosi con il passante di Mestre.
Contrari all'opera varie sigle riunite nel blog www.stoporme.org.
La questione è piuttosto nuova, tanto che persino sullo stesso sito stoporme.org i fotopiani disponibili per la regione Veneto sono quelli relativi allo sbocco a Roncoduro.
L'opera, inserita come complementare nelle TEN-T europee, opere di viabilità definire dall'Unione Europea, non risulta fra quelle fondamentali da sviluppare, tanto più che risulta un eguale doppione del collegamento attraverso l'autostrada del Sole, di soli pochi chilometri più lunga rispetto al nuovo tratto viario, motivo per cui la nuova opera sembra del tutto inutile o nel caso sarebbe da intervenire su quanto già esistente potenziando l'autostrada del Sole.
Quindi l'autostrada più che utile ai territori atraversati, od all'Unione Europa con le sole 20 mila auto al giorno stimate nella relazione tecnica, sembra più utile alla stessa società progettista, in mano ad un pregiudicato per reati di truffa e corruzione (dagospia.com - interrogazione sull'autostrada).
La proposta della maggioranza di Mira è stata quella di terminare l'autostrada in comuni vicini per poi incanalare e potenziare la Romea (progetto della Romea commerciale), proposta a cui si oppongono alcuni comuni come quello di Dolo che subirebbe delle opere per il potenziamento della Romea, mentre con l'autostrada Orte-Mestre non subisce alcunchè avendo spostato il tracciato sul vicino comune di Mira e Spinea Mirano o Mestre-Marghera.
Un consigliere della minoranza invece ha puntualizzato come forse la vera utilità dell'autostrada, per cui alcuni comuni non si oppongono pienamente all'ora, riguarda la vicinanza dello sbocco a Crea-Mirano con il vicino complesso di Veneto City, cittadella di centri commerciali che si pensa di costruire fra Mirano e Dolo, aspetto che spiegherebbe per cui alcune parti politiche e comuni non siano del tutto contrari a determinate soluzioni tecniche.
In generalela minoranza si è cimentata nel ricordare più e più volte che l'autostrada è stata inserita nella legge obbiettivo ed è stata già approvata dal CIPE per cui è impossibile bloccarne la costruzione, un po' come avvenne per il Passante di Mestre e le sue opere complementari del 2007, e che casomai sarebbe da muovere richieste al "brontosauro messo in moto" per ottenere opere compensative sul territorio.
L'autostrada dovrebbe essere avviata dal 2015, giusto in tempo per l'entrata in vigore delle nuove norme sulla progettazione delle strade, recepimento della normativa europea, oggi in fase transitoria dal 2012 al 2016, anno in cui entreranno in atto.
Previo quindi che c'è chi stima che l'opera costerà 10 miliardi di euro con il sistema del project financing (Orte-Mestre 10 miliardi di debiti sui cittadini), durante la dialogo al consiglio comunale di Mira il prezzo simbolico per la realizzazione dell'opera è stato indicato di 2 miliardi di euro... una cifra incommensurabile per sole 20 mila auto transitanti al giorno (dato da verificare sulla relazione tecnica).
Ma se anche le auto transitanti fossero di più e tali da garantire in 10-20 anni una spesa da 2 o 10 miliardi di euro, il maggior numero d'auto comporta sicuramente maggiori emissioni di CO2, o spostamento delle stesse dall'autostrada del sole, già esistente al nuovo tratto viario, con peggioramento dei vincoli di emissione per i comuni attraversati come da accordi con l'Unione Europea (si veda: Paes, manca qualcosa?) o stravolgimenti nella viabilità locale (si veda quanto successo con i furbetti del Passante di Mestre).
Non giova nemmeno l'elezione di Lupi ministro dei trasporti e delle infrastrutture per il recente "nuovo" governo Renzi, dato che è fra i maggiori sostenitori dell'opera:
MINISTRO Lupi, cosa la rende sicuro che questa volta il cantiere per la Orte-Mestre si aprirà? In passato agli annunci non è seguito l’avvio dei lavori.
La sicurezza mi viene dall’approvazione del Cipe, che è giunta in seguito a un’altra delibera, sempre del Cipe, che determinava le linee guida sulla defiscalizzazione delle opere in project financing e che impone condizioni tali per cui anche quello avviato per la Orte-Mestre può essere definito un processo certo.
Conferma il bando di gara internazionale per il 2014 e la posa della prima pietra nel primo trimestre 2015?
C’è una road map ben definita, con i passaggi della delibera Cipe in Corte dei conti prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista a febbraio. Di lì il concedente ha trenta giorni per pubblicare il bando di gara internazionale, e siamo ai primi di aprile. Poi 6 mesi per l’affidamento. L’avvio dei cantieri per gli espropri sarà nei primi mesi 2015 e l’inizio lavori nei primi mesi del 2016.
Quale pensa possa essere la scansione di realizzazione dell’opera? Si inizierà con l’adeguamento della attuale E45 o si partirà subito con il tracciato nuovo da Ravenna verso nord?
La road map prevista, e che noi auspichiamo si realizzi, prevede prima l’intervento sulla tratta Orte-Cesena-Ravenna.
Secondi alcuni tecnici, rispetto ai tempi in cui venne presentato il progetto, sono cambiate due condizioni: è diminuito il traffico veicolare e l’accesso al credito per le imprese costruttrici è sempre più difficile. L’intervento è ancora attuale?
La diminuzione del traffico ha due cause: la recessione e il degrado dell’attuale E45. Se i criteri per i nostri investimenti fossero questi sei anni di crisi dovremmo chiudere tutti i cantieri e rinunciare allo sviluppo e alla crescita. Non può essere così. Anzi, dobbiamo attrezzarci per cogliere la ripresa quando verrà e colmare il nostro gap logistico e infrastrutturale. Quanto al de- grado dell’attuale superstrada, i costi di manutenzione stanno diventando eccessivi e non risolutivi. Serve un intervento più radicale.
L’ambiente: saranno adottate misure particolari per la salvaguardia ambientale?
Il progetto ha già ottenuto la valutazione di impatto ambientale dal ministero dell’Ambiente, cui hanno contribuito, ripeto, i pareri delle cinque regioni interessate. Sono previste ovviamente, come sempre per le grandi opere infrastrutturali, opere di riqualificazione del territorio impropriamente chiamate, il termine e il concetto non mi piacciono, “opere di compensazione”.
L’intervento ha tra gli altri il pregio di ridurre il traffico pesante della Romea. Si potrà arrivare a vietare a questi veicoli di percorrere la statale?
La mia filosofia non è quella dei divieti ma di rendere conveniente l’alternativa.
fonte: www.mauriziolupi.it
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