LA PIAZZA del Miranese Sud
dicembre 2007
La Finanziaria farà dimuinire l’Ici I sindaci Fardin e Tessari: “Ci saranno forti ritardi nei trasferimenti statali. Ci saranno meno entrate dall’imposta sugli immobili. Rischiano si saltare i mutui delle opere pubbliche”
“Più che tagli, la nuova legge Finanziaria produrrà ritardi nei pagamenti dei trasferimenti statali". Lo affermano i sindaci del Miranese, alle prese in questi giorni con le nuove norme contenute nella manovra in discussione in Parlamento. Tra emendamenti e decreti fiscali collegati, il giudizio dei Comuni, anche nel nostro comprensorio, è moderatamente negativo. Secondo Gianni Fardin, primo cittadino di Mirano: "La finanziaria abbatterà l’Ici tanto che l’introito principale per il Comune sarà costituito da maggiori finanziamenti statali trasferiti dallo Stato". Se a prima vista la cosa appare vantaggiosa per gli enti locali, ma soprattutto per i cittadini, è pur vero che sui comuni incombe l’incognita del calcolo dell’importo specifico da trasferire. Si chiede infatti Fardin: "Come farà il governo centrale a calibrare i trasferimenti ai comuni? Farà dei calcoli per ogni ente, e in tal caso c’è da capire sulla base di quali dati, oppure farà una specie di studio di settore?". Per Fardin, ma non solo, si rischiano dunque problemi di natura temporale: "Non sapendo quanti soldi possono arrivare, e con quali tempi, rischiano di saltare mutui e di conseguenza le opere pubbliche appaltate, dato che i servizi erogati dall’ente non possono certo essere tagliati". Insomma, cambiano le modalità del trasferimento, ma per i Comuni il problema rimane sempre lo stesso: non potendo permettersi di tagliare i servizi ai cittadini, a risentirne saranno i lavori. Lo spauracchio è insomma lo stesso delle precedenti leggi finanziarie, quando il terrore dei sindaci erano i tagli. Per Claudio Tessari, primo cittadino di Spinea, i problemi riguarderanno, più che le nuove opere pubbliche, le manutenzioni. "L’Ici è per un Comune l’unica fonte di sostentamento, ridurla comporterà problemi di incassi e quindi di investimenti a livello dei singoli paesi". La stessa Anci, l’associazione che raggruppa i comuni d’Italia, conferma i timori locali: "Non si consente ai comuni – spiegano i sindaci in una proposta di emendamento ad alcuni articoli della Finanziaria – l’iscrizione in bilancio di una somma certa. Si prevede infatti che a seguito della maggiore detrazione Ici per la prima casa, il trasferimento compensativo sia riconosciuto “in via previsionale”. I Comuni dovrebbero invece avere la possibilità di porre a conoscenza del Governo i dati reali sulla base dei quali effettuare il rimborso". “Chiarezza” è dunque la parola d’ordine dei sindaci.Anche perché non si può far mistero di come ogni bilancio comunale si basi in buona parte sugli incassi dell’imposta sugli immobili. Di fronte ad una Finanziaria che penalizza questo aspetto, i Comuni potrebbero reagire in due modi: riducendo le spese e migliorando l’efficienza, oppure, anche se sembra un paradosso, tagliando la riduzione Ici di competenza comunale, in pratica aumentando la tassa fino a vanificare gli effetti delle novità introdotte dalla Finanziaria. Ci sono poi i piccoli comuni, come Santa Maria di Sala, che si ritengono penalizzati dal meccanismo dei trasferimenti: i salesi ricevono infatti la più bassa contribuzione pro capite della Provincia, circa 109 euro per abitante, a fronte dei 195 euro di Salzano. "Ingiusto – spiega il sindaco Paolo Bertoldo – che ad ottenere più trasferimenti siano quei comuni che hanno sforato i bilanci in tutte le maniere, mentre tutti quelli più virtuosi, come il nostro, si trovano ad ottenere meno di tutti". Anche a Martellago aria di disagio per i provvedimenti governativi: “Cercheremo di aiutare gli enti locali con delle direttive precise in tema fiscale e dei trasferimenti” spiega Marco Stradiotto, ex sindaco di Martellago ora parlamentare.
Anche se non proprio in sincrono con quanto affermato nell'articolo sulla questione mutui per finanziare opere pubbliche è stata prodotta anche una puntata di Report mandata in onda il 14 ottobre 2007 "il banco vince sempre"
STEFANIA RIMINI FUORI CAMPOVideo della puntata
E ci sono anche 900 enti pubblici che si sono esposti per 10 miliardi e mezzo.
STEFANIA RIMINI
E’ stata assorbita una perdita di?
ENRICO CARDILLO- Assessore Bilancio Comune di Napoli
Di 30milioni di euro.
STEFANIA RIMINI FUORI CAMPO
Tutte queste perdite sono figlie della stessa famiglia: quella dei derivati.
Londra è la loro patria: si fabbricano qui i prodotti più sofisticati destinati al fragile mercato italiano. Nelle banche d’investimento della City lavorano giovani banchieri dai 25 ai 40 anni che escono dai migliori programmi di finanza statunitensi e a quelli che riescono a chiudere uno swap con un Ente locale italiano, le banche assegnano dei premi di centinaia di migliaia di sterline.
STEFANIA RIMINI
Qui a Londra quello che si legge e che si sente è che gli Enti locali italiani sono stati un mercato ricchissimo fino adesso per le banche d’investimento?
LUCA BARONE- Specialista in derivati di credito strutturati Sta al cliente essere informato o in qualche modo avere la conoscenza di prodotti che sono particolarmente complessi per essere in grado per lo meno di capire che tipo di rischi si sta assumendo, perché ci sono dei prodotti derivati in cui non puoi mai perdere di piu’ di quello che hai investito, ci sono derivati in cui puoi perdere 100 volte quello che hai investito.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
E se è una regione o un comune a perdere 100 volte quello che ha investito, paghiamo noi con l’Ici, allora la faccenda ci riguarda anche se la materia è da mal di testa. Allora i derivati o swap si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono operazioni che di solito si costruiscono su un debito. Sul debito si pagano gli interessi, che possono aumentare a seconda di come vanno i mercati. E allora la banca di solito ti propone una assicurazione. Prospettata così nessuno dice di no. E infatti li hanno piazzati un po’ a tutti, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dal policlinico al salumificio, all’istituto delle suore. Solo che spesso quest’assicurazione invece che tutelarti dai rischi spesso te ne rifila degli altri. E tu non lo capisci, perché sono contratti così complessi che addirittura l’ex ministro delle finanze Siniscalco ha detto: “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”.
Allora figuriamo ci il funzionario di un piccolo comune, o un carrozziere. L’inchiesta della nostra Stefania Rimini comincia proprio dai piccoli imprenditori.
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