domenica 7 giugno 2009

Lavori dell'ultimo giorno

Pochi giorni prima delle elezioni comunali, a Spinea sono partiti lavori di ristrutturazione un po' dovunque.

Decine di strade asfaltate in tutta fretta, rifacimento delle linee di carreggiata e della segnaletica orizzontale su strade nuove e vecchie, marciapiedi dell'ultimo minuto (per esempio quello vicino a via Bellini già presente ma lesionato dal tempo), chiusura dell'ingresso di via Alfieri da via D'Annunzio (un punto critico molto contestato dai residenti del quartiere Dante con il sistema dei sensi unici creato attorno all'abitato residenziale), 3 colonnine d'autovelox in via Alfieri-via Rossignago-via Fornase, 4 giganteschi televisori al plasma posizionati in alcuni punti (comune, farmacia, ...) per permettere agli abitanti di seguire i risultati elettorali.

Sembra insomma che all'ultimo momento siano venuti fuori tutti i problemi mai rilevati in 10 anni dall'amministrazione comunale (in effetti la maggior parte delle strade piene di buche, fessure e cedimenti erano decine d'anni che non venivano asfaltate...).
Le spese dell'ultimo giorno non è detto siano state previste nel bilancio dell'amministrazione uscente, da cui consegue che queste ricadranno sul bilancio della prossima amministrazione.
Se per esempio il marciapiede di via Bellini rientra nei consuntivi di spesa, dato che serve un'ordinanza ed un progetto per l'attuazione, schermi al plasma e asfaltature straordinarie in tutta probabilità non sono previste (in genere rientrano come spesa media annuale, ma se in 10 anni non è mai stato fatto nulla a differenza l'ultima settimana, la previsione sull'anno in base ai dati medi risulterà quindi sbagliata).
D'altro canto gli abitanti del quartiere Dante hanno potuto riassaporare il piacere di essere nuovamente un quartiere residenziale (anche se passano ancora camion di varia portata da via Roma verso Fornase, attraverso le vie residenziali).
L'aver messo in opera dei lavori di costruzione sull'ingresso di via D'Annunzio fa pensare che chiuderanno l'ingresso tanto contestato dagli abitanti di via Alferi.
In realtà la lentezza con cui stanno costruendo quanto progettato è simbolo che si vuole far passare le elezioni prima della realizzazione dei lavori.
Ciò che stanno realizzando è infatti una doppia aiola, atta a creare un percorso a con doppia curva che "teoricamente" dovrebbe disincentivare il passaggio degli autoveicoli.
Quindi è del tutto falsa la voce secondo la quale verrà chiuso ingresso da via D'Annunzio.
D'altra parte se veramente fosse chiuso il transito appena descritto che senso avrebbe posizionare in via Alferi un box per gli autovelox?
Nessun senso.
Infatti molto più sensato per un Comune che spende e spandem soprattutto a ridosso della campagna elettorale, è costringere il traffico in zona residenziale, dove il limite di velocità in zona30 può scendere a soli 30K/h e le multe possono quindi aumentare di numero e di portata (da eccesso di velocità per 5-20km/h a valori di eccesso di velocità di 20-40-50km/h a cui corrispondono considerevoli aumenti delle sanzioni ed anche il ritiro della patente).
Quindi si spiega per quale motivo via Alferi debba necessariamente sorbirsi traffico non residenziale, o per quale motivo via Rossignago, percorsa in genere a 50-80lm/h, veda ora un cartello di limite di velocità a 30km/h proprio in prossimità del box dell'autovelox (tutto il resto della via ha un limite di 50km/h).

Quanto alle asfaltature dell'ultimo minuto...forse si vuole far credere che l'amministrazione uscente è il cosiddetto "governo del fare".
In realtà opinione del tutto personale è il "governo del fare male".

lunedì 1 giugno 2009

Terreni agricoli convertiti in edificabili e nuove strade con accordi di programma

Puntata di Report dedicata ai terreni agricoli covertiti in edificabili grazie alla costruzione di servizi che valorizzano il valore di rendita con un rapporto 1 a 5 e opere realizzate grazie ad accordi di programma, che permettono di sforare i limiti di edificabilità previsti dal piano regolatore del territorio.

Sebbene il video presenti varie inesattezze (per esempio non cita minimamente la legge urbanistica regionale, non cita il Passante verde, ecc...), ben mostra come nelle amministrazioni locali si programmino lavori e costruzioni con fini difformi da quelli paventati.
Il video accenna solo alla costruzione dei nuovi caselli del Passante di Mestre, tra l'altro scelta opinabile.
Dimentica completamente quanto avvenuto con le opere complementari e le somiglianze fra una programmazione che costruisce una nuova strada in pieno territorio agricolo (le cosiddette "tangenziali nord", "tangenziale sud" fin'anche ai terreni agricoli della stazione dei treni dove si pensa di costruire degli hotel ed il cui valore è schizzato in alto grazie all'opera pagata dalla regione) con il presupposto illusorio di riuscire a spostare il traffico da via Roma all'esterno del comune (con un aggravio di percorrenza di qualche Km, che renderà inutile la costruzione della strada, ma aprirà nuovi ingressi per nuova edificazione).
Testo
Video

D'altra parte il modello tanto amato per rilanciare settori industriale e salvare classi di operai lavoratori dalla cassa integrazione, ovvero le sovvenzioni statali a fondo perduto, la rottamazione, i bonus per la conversione di autoveicoli ed elettrodomestici alla nuova tecnologia più efficiente e meno dispendiosa di energia, sarebbero la soluzione più adatta per costruire senza sfruttare ulteriore territorio.
Basta poco, qualche semplice legge che imponga ai cittadini di demolire le abitazioni energeticamente troppo dispendiose, costruite con norme tecniche e soprattutto sismiche troppo vecchie, con un finanziamento a fondo perduto del tutto insignificante rispetto alla spesa totale (in genere un 5-10% del totale).
I consumi energetici di un'abitazione sono decisamente un aspetto di impatto ambientale ben maggiore rispetto ad un Km di aumento della percorrenza, aspetto paragonabile all'impatto sull'ambiente dovuto alla costruzione di case in un mercato saturo di nuove abitazioni con una superficie a verde totale ben inferiore ai canoni di benessere e vivibilità.
Decostruire per ricostruire diviene quindi non solo un obbligo per chi ipocritamente si riempie la bocca di ideali ambientalistici, per chi moralizza di consumo di territorio, e differenzia fra soluzioni proposte per classi sociali e altre classi sociali (razzismo classista), ma anche un fattore trainante per uno dei principali settori di produttività italiana in deficit da anni nella totalità dei lavoratori partecipanti vero simbolo della precarietà (esclusi quella piccola decina di affaristi-immobiliaristi che sfruttando tangenti ed accordi/comunioni fra politica ed imprenditoria, in pieno conflitto di interessi, generano denaro dal nulla).

Ovviamente pochissimi italiani sono in grado di sopportare la decostruzione e ricostruzione di abitazioni secondo la variabilità delle leggi ambientali-strutturali e con un periodo di ritorno inferiore ai 50-100 anni secondo una delle filosofie politiche teorizzate quasi un secolo fa e come visibile non più attuali.
Ma tant'è che questo non importa, dato che il mancato rispetto delle leggi, e dei piani regolatori, nonchè un connubbio affaristico-politico fa passare per giusta la sopradetta filosofia pianificatoria.
D'altra parte se i giornalisti ragionassero per logica dovrebbero scartare la politica.

venerdì 29 maggio 2009

ANTIFA nelle liste del terrorismo internazionale!

Scardinata da un’esplosione questa notte alle 4 la sede della Lega al Villaggio dei Fiori. Un forte botto ha provocato l’esplosione della parta bassa della saracinesca della sede. Sembra che un’auto con alcuni giovani sia stata notata a Spinea - vicino ai Bersaglieri proprio nel momento dell’esplosione. Sul posto da questa mattina le forze dell’Ordine e la Digos. Un’esplosione sembra ci sia stata anche a Padova. Il sindaco Claudio Tessari si è recato stamane sul posto e dichiara: “Un gesto folle che cerca di scardinare il buon clima elettorale che c’è qui a Spinea. La campagna elettorale è assolutamente tranquilla e si sta svolgendo tra tutte le forze in campo nella normale dialettica politica».
Prima ancora che siano ben identificati gli autiri ed in pieno pregiudizio sull'azione, considerando che l'azione è tipica dei centrisociali di anarco insurrezionalisti (alias black block, alias noglobal, alias compagni anarchici, alias antifascisti militanti), i primi a sostenere la lotta fisica contro gruppi politici di destra, non per sostegno ad un gruppo in cui spesso vi sono persone di pensiero fascista, bensì per ideali di pace e benessere sociale (mi sono svegliato in piena notte per l'esplosione) vi mando pienamente affanculo centri sociali humus di tale subcultura urbana!

mercoledì 27 maggio 2009

Stampa imbrigliata...

Stavo leggendo un articolo del gazzettino...quando me lo sono proprio chiesto: ma perchè la stampa è così supina ad osannare un dato potere politico?
L'articolo è: il gazzettino mercoledì 27 maggio 2009 "verso le elezioni" di Alberto Francesconi.

L'articolo di Francesconi elogia senza mezzi termini tutto quanto può essere attribuito al programma dell'amministrazione uscente degli ultimi dieci anni di Spinea.

Vediamo qualche punto:
  • La notorietà arriva con Federica Pellegrini: ahimè la campionessa record mondiale olimpionica non ha mai potuto usufruire di una piscina, poichè per un misterioso motivo negli ultimi 10 anni non sono mai stati trovati finanziamenti per la costruzione di una piscina, sebbene tale costruzione fosse da sempre richiesta da vaste fasce di cittadini costretti ad intasare giornalmente le strade per recarsi nelle continue piscine comunali in macchina. Certo con una pianificazione urbanistica degna di questo nome si sarebbe valutato che non sempre devono essere costruiti progeti faraonici per ridurre le problematiche di viabilità, dato che spesso conviene semplicemente omogeneizzare la distribuzione dei servizi per i cittadini, al fine di impedire lunghi tragitti in auto. Da non dimenticare le varie attività per cui l'amministrazione cittadina si è appigliata alla campionessa cittadina, per cercare visibilità elettorale, sebbene non abbia fatto nulla per la campionessa o per promuovere lo sport della campionessa, e sebbene la stessa nuotatrice professionista per soddisfare l'esigenze di carattere tecnico da anni non si alleni più nemmeno nel territorio veneto (prima si trasferì a Milano con il suo allenatore personale, in seguito a Bologna con il suo fidanzato).
  • Casello del Passante: il nuovo casello autostradale costruito dietro le case degli abitanti del quartiere di Crea, che oggi si lamentano per la mancanza di sonno dovuta alle barriere fonoassorbenti sul Passante non presenti proprio in prossimità dell'abitato, si trova ad essere al confine del territorio comunale e arriverà a scaricare traffico oltre la rotonda fra Spinea e Mirano, alla Fossa, che sebbene sia territorio del comune in questione viene considerato di fatto zona esterna del miranese, quasi fosse appartenente al territorio di Mirano. Non è un caso che proprio il comune di Mirano abbia osteggiato tale casello ed il traffico che porterà, dato che scaricherà il traffico in prossimità della via di comunicazione fra il centro di Mirano e la rotonda, completamente al di fuori del centro di Spinea.
  • "il sitema di viabilità complementare che consentirà nel giro di due annidi by-passare il centro urbano con due tangenziali togliendo 30mila auto al giorno da via Roma": in primo luogo sono da notare le numerose critiche sollevate sull'idea che la "tangenziale nord" possa effettivamente togliere tutto il traffico dal centro di Spinea. In secondo luogo conviene leggersi la definizione di tangenziale, dato che erroneamente da anni si parla di fischi per fiaschi. In terzo luogo è sbagliato pure quanto descritto, dato che la cosiddetta "tangenziale sud" altri non è che una strada a sud a ridosso del centro residenziale che unirà via dei Martiri (capace di supportare un certo tipo di traffico) con via Capitanio (mulattiera asfaltata incapace di sostenere una qualsiasi forma di traffico veicolare). Ciò che più colpisce è come si trascuri completamente il piano di collegare inoltre via Capitanio con via Matteotti, scaricando tutto l'ipotetico traffico della tangenziale sud nel quartiere Dante, lesionato dai balzani lavori che hanno reso il quartiere imbrigliato in tre sensi unici con spostamento del traffico nell'ambito residenziale con violazione dei presupposti di sicurezza tanto paventati dall'attuale maggioranza. D'altra parte gli incidenti avvenuti negli ultimi anni nel territorio comunale confermano non solo come non siano stati fatti i progressi sperati in fatto di sicurezza (vedi la pista ciclabile di via Matteotti che troppo a ridosso delle vie laterali, in cui il traffico è aumentato) favorisce lo scontro fra autoveicoli e biciclette, ma anche che l'idea più importante, ovvero tentare di spostare il traffico cittadino fuori dell'abitato residenziale dopo 10 anni non è ancora stata attuata ed anzi la costruzione della "tangenziale sud" non farà altro che aprire vie di comunicazione su territorio agrcolo trasformabile in edificabile anzichè effettivamente spostare il traffico dai quartieri residenziali.
  • Stazione per Venezia: i parcheggio consta di 300 (l'articolo dice 70% di 400 posti, ovvero 280 parcheggi) posti macchina circa...con 30.000 veicoli transitanti per Mestre e Venezia. Vi è poi la totale mancanza di un qualsiasi collegamento che renda il Graspo de Uva un quartiere ancora legato all'abitato di Spinea, dato che la riattivazione della linea lo riconsegna al continuo diffuso di Mestre-Chirignago con cui non vi è alcuna linea di separazione.
  • "Merito dei solidi rapporti costruiti in questi anni dal sindaco uscente Claudio Tessari con la Regione Veneto, osteggiati dall’opposizione che accusa il Comune di avere cementificato Spinea con strade e con il nuovo Piano d’ambito territoriale (Pat) che prevede qualcosa come 700mila metri cubi edificabili nel territorio comunale": rapporti così solidi che la regione ha dato il via libera alla ulteriore deroga sulla massima altezza costruibile in centro cittadino (il limite di 9 metri era stato portato infatti a circa 14 metri grazie ad una richiesta di deroga, ed un'ulteriore richiesta alla giunta regionale permette ora di costruire palazzi di quasi 30 metri, ovvero 10 piani, in centro cittadino e solo nel caso in cui il committente sia l'amministrazione pubblica, anche nel caso in cui la costruzione costituisca un contributo barattato alle aziende costruttrici per ottenere la realizzazione di un'opera di interesse pubblico o di presunto interesse pubblico) ...il tutto per poter soddisfare le esigenze necessarie per permettere una qualsiasi opera di intervento con il programma degli accordi fra amministrazione pubblica e privati costruttori. Da notare che le norme regionali impongono vincoli sismici estremamente restrittivi rigurardo all'altezza massima delle strutture in proporzione al distanziamento fra nuovo edificato e vecchio edificato. Non è stato pubblicato alcun progetto...quindi non si può muovere alcuna critica, se non è noto cosa si intende costruire.
  • "Meno contestabili le altre eredità che l’amministrazione uscente lascia alla città con il progetto della nuova piazza e...": meno contestabile il progetto della nuova piazza?! ma quale piazza?!
  • "Fatte queste premesse, si penserebbe a un gruppo compatto pronto a raccogliere i frutti dei dieci anni di gestione da parte del centrodestra. Errore:...": Il problema è che le premesse son sbagliate.
  • "Ma Checchin, che contesta all’amministrazione uscente la cementificazione del centro e il Pat...": altro presupposto sbagliato. Purtroppo in Italia esistono solo due concezioni estremiste sulla cementificazione: 1) la cementificazione giusta nell'idea che costruire bene o male non importi, basta solo e sempre costruire (ideale del centrodestra); 2) la cementificazione selvaggia nell'idea che costruire è di per se e sempre un'opera di intervento distruttivo sul territorio, indipendentemente se un progetto sia utile o meno per la popolazione ed il territorio. Da questo punto di vista sfugge all'ideologia dei principali gruppi politici italiani che l'estremismo nelle posizioni è di per se aspetto facilmente criticabile ed odioso, e che spesso la logica ed il discernimento dell'utilità, nel rispetto delle leggi, nonchè di parametri socioambientali ed economici permette un lento progresso in armonia con l'ambiente. Quanto alla cementificazione attuata nel territorio, previa dimostrazione dello sforamento dei parametri regionali, impone più una critica all'attuale legge urnanistica regionale, la quale impone come unico vincolo alla trasformazione delle superfici agricole in aree edificabili, un valore del 20% per ogni mandato (ovvero ogni 5 anni può essere convertito il 20% di aree agricole in aree edificabili) senza badare a definire alcun altro vincolo strutturale. Per esempio un ulteriore vincolo che manca alla legge urbanistica regionale è l'imposizione di un vincolo che permetta di fermare la costruzione di nuovi edifici qualora si superi l'area edificata rispetto quella inedificabile (per esempio una regola dell'architettura vede un buon inserimento dell'edificato nell'ambiente se si rispetta la proporzione di 2/3, ovvero di una data area 2 parti vengono lasciate a verde e si edifica su il restante terzo...a Spinea si è arrivati invece a 80% edificato e 20% a verde).
Quindi a me pare evidente che chi scrive o lo fa per soddisfare certi interessi politici (lodare qualcuno e sbeffeggiare altri) oppure non ha la minima idea delle vicende del territorio di cui parla (difetto di documentazione).

Da notare anche che su La Nuova Venezia nello stesso giorno dell'articolo di Francesconi viene pubblicato un articolo in cui si parla del degrado in cui è stato lasciato dall'amministrazione comunale il quartiere "separato" di Spinea del Graspo de Uva

martedì 26 maggio 2009

Le tangenziali del comune di Spinea

Via Undici Settembre e la nuova via che collegherà via Capitanio con via dei Martiri vengono spesso definite "tangenziali".
In realtà non sono tangenziali, ma semplici vie comunali.
Si stima che dovrebbero prendere tutto il traffico di via Roma, circa 33000 veicoli nel 2010, spostandolo dietro ed a ridosso dell'abitato residenziale sorto attorno a via Roma, nelle vie trasversali.
Non le si può percorrere a 110 Km/h esattamente come una tangenziale.
Non hanno i requisiti nè di spartitraffico, nè di larghezza e numero di corsie utili per essere definiti come tangenziali.
Men che meno hanno il requisito fondamentale delle tangenziali (simile alle autostrade), ovvero l'esser vie dirette che permettono un deflusso del traffico in velocità nella direzione più breve rispetto alle strade locali (via Roma) che vanno a sostituire.

sabato 9 maggio 2009

1000 euro e passa tutto....

Servizio delle Iene sulle affissioni abusive e sul condono presente nella "milleproroghe" per chi ha multe dovute a tale reato.

video.mediaset.it

lunedì 4 maggio 2009

Tessari tris...


No Grazie
.

Non ho mai avuto intenzione di esprimere opinioni politiche, ma a seguito dell'ostruzionismo pro-lista civica Tessari da parte del coordinatore provinciale del PDL Dalla Tor, me la sento di offrire la mia opinione, certo una goccia nell'acqua.

In fin dei conti dopo anni di promesse (vedi quelle fatte agli abitanti di via Asseggiano, vedi le interviste con giornali riguardo al posizionamento di semafori limitatori dell'ingresso dei veicoli nel comune, ...), rimandi (esempio: 30.000 veicoli fuori centro, vedi la costruzione della piscina), incompetenze (esempio: vedi cattiva gestione della pianificazione territoriale e lo spostamento di traffico in zone residenziali, l'inefficienza lavori incomprensibilmente fatti troppo presto laddove non ve ne era la maggiore necessità rovinando un equilibrio storico di transito dei veicoli, ...), conti in rosso (vedi crollo finanziario non previsto ed esposizione con due progetti per una buona metà con un finanziamento derivato dalla costruzione di appartamenti...in un momento di crollo della bolla speculativa dell'immobile) è ovvio che sia a favore di un processo che migliori la qualità delle idee che comanderanno il comune, l'amministrazione del futuro di Spinea.
Ciò non è rivolto solo al PDL, bensì a tutto il panorama politico italiano e locale vecchio e nuovo.
Ovviamente chi è uscente ha maggiormente i riflettori puntati contro, dato che il suo operato condiziona il tempo attuale.
Quindi certo, chi non era al comando può con estrema facilità criticare, ma è altresì vero che chi era al comando poteva nei meccanismi comunali assumere sempre e solo le scelte corrette e giuste per ottenere la mano vincente, l'asso pigliatutto, la giocata giusta al momento delle elezioni comunali.
Quindi se da un lato alcune piccole scelte sono state corrette e condivise da tutti (costruzione di un impianto a pannelli solari, rinnovamento telematico comunicativo che ha fatto vincere alcuni premi al comune), nella politica e gestione tradizionale il giudizio non può che essere negativo, vedi come sia stato umiliante per i nostri concittadini l'apparire in una rete televisiva nazionale e decine di forum internet non per i pregi del comune, bensì per i difetti (il caso della "Sexy Vigilessa").
Ricordando quindi le affermazioni dette nel 2007 in uno dei primi post con cui è stato aperto questo blog: "il referendum popolare c'è stato quando mi avete votato"
non posso esimermi dall'offrire un'opinione del tuto personale: Rinnovamento!

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.

Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.

venerdì 20 febbraio 2009

Radio - Spinea

Di recente è nata Radio Spinea, una radio diffusa via Web ascoltabile tramite qualsiasi computer collegandosi al link.

La radio ha suscitato notevole scalpore in varie testate giornalistiche soprattutto in funzione della richiesta diffusa di rinnovamento dell'amministrazione statale, innovazione tecnologica ed applicazione di nuove idee profittevoli.

I pregi dell'iniziativa sono:
  • ragruppare i cittadini in siti quale quello del comune, a fronte della sempre maggiore impassibilità dell'italiano medio all'azione politica locale attiva nell'arco della giornata;
  • costo zero, dato che la radio paga i diritti di copyright grazie alla sovvenzione della pubblicità che riesce a trasmettere.
Va detto che agli inizi i sostenitori dell'iniziativa sono proprio quei negozi locali che investono denaro nel progetto dell'attuale amministrazione, fiduciosi che tale idea possa un giorno crescere e il pubblico consumista raggiungibile tramite la radio e le pubblicità sia sempre maggiore.
Dall'altro canto il comune si rinnova creando uno strumento di comunicazione diretta con i cittadini che si sintonizzano, attraverso il quale dare informazioni, forse attraverso il quale fare politica ed attraverso il quale creare un rapporto ravvicinato fra cittadini ed amministrazione e fra finanziatori e comune con i bilanci in rosso.

L'esordio è stato dei migliori, raggiungendo in qualche giorno 2000 accessi, ovvero 2000 persone che si sono collegate per ascoltare la radio.
Ciò non stupisce, sebbene abbia reso ottimisti i promotori del progetto, data la vasta newsletter con cui già il comune informa i cittadini degli articoli riguardanti il comune e delle novità proposte sul territorio locale.
Oltre alla newsletter del comune vi è stata un'ampia pubblicizzazione su vari giornali locali.
Nel tempo il numero di accessi alla radio si è assestato sulle 100 unità al giorno, molti dei quali per varie ore.
In effetti specialmente i negozi che hanno pagato pubblicità sul canale radiofonico, amano collegare i propri computer per diffondere nel proprio esercizio commerciale le varie trasmissioni "comunali".
Da questo punto di vista l'amministrazione fa quindi notare che i reali ascoltatori sono molti di più degli accessi, dato che secondo loro chi frequenta gli esercizi commerciali che diffondono negli ambienti le trasmissioni radiofoniche del comune, sono anch'essi ascoltatori.
Si può facilmente capire per quale motivo molta importanza viene data al numero degli ascoltatori ed alle statistiche di ascolto (messaggi personali "Anc'io ascolto Radio Spinea"), dato che il compenso ricevuto dalla trasmissione di messaggi pubblicitari è diretta proporzione del ranking di ascolto raggiunto dalla radio, cosa che permette di abbattere il costo del copyright delle canzoni trasmesse.

Da questo punto di vista si ricorda la puntata di Report: Il sottofondo della SIAE.
Qui può essere visto il video che analizza la questione del pagamento dei diritti di copyright da parte delle radio, i fondi a perdere per il mantenimento della tradizione musicale italiana e molto altro...


Da questo punto di vista è in effetti curioso notare come sia estremamente semplice creare un canare di diffusione della musica in internet, tanto che gli stessi esercizi commerciali, sapendo come fare avrebbero potuto ovviare all'uso di una radio.
Nel web esistono infatti programmi e siti come Playlist.com, o Imeem.com... i quali permettono in modo del tutto legale di crearsi un proprio canale di condivisione dei contenuti multimediali (audio o video).
In tal caso i contenuti non vengono scaricati sul disco fisso del pc, con infrazione di varie norme sul diritto d'autore, ma semplicemente ascoltati, proprio come se si trattasse di una radio web online.
I requisiti per la creazione di un tale sistema sono solo un'email da sfruttare nella registrazione del sito, ed un minimo di manualità con il computer ed internet per la creazione della lista di cazioni preferite (modificabile ogni giorno, e riascoltabile infinite volte) da ascoltare dai siti suddetti o da apposite interfacce create sul proprio blog o sito.
In altre parole, una volta creata la lista dei preferiti, si può copiare un applet java dal sito di imeem o di playlist sul proprio blog o sito personale, per avere sempre in home la playlist da condividere nell'ascolto con gli internauti che raggiungono la pagina principale così creata.

In particolar modo Imeem rintraccia e fornisce anche link di Amazzon.com per l'acquisto legale della canzone che si sta ascontando o del CD che la contiene, fornendo così una notevole pubblicizzazione del prodotto, il tutto nel rispetto del mancato profitto nel trattamento di contenuti multimediali.
Ovviamente i principali antagonisti di tale sistema sono RIAA e SIAE, monopoliste del trattamento dei costi di copyright, inserite fra distributori di contenuti multimediali (radio, discoteche...) e produttori di contenuti multimediali (cantanti, gruppi musicali,...), dato che in questo modo si salta completamente l'interconnessione danarosa fornita proprio da tali enti.
Anche per questo motivo sono nate formule come il diritto di distribuzione di un contenuto multimediale, le quali criticano tali portali internet poichè essi non rispettano appunto il diritto di distribuzione, ovvero quei particolari contratti che a volte sussistono fra distributore e produttore di un contenuto multimediale (con il trattamento dell'ente monopolita) per la distribuzione esclusiva su un dato territorio o per il tracciamento delle statistiche di ascolto, sulle quali si basano costi e profitti pubblicitari.
Tuttavia la questione è ancora aperta, i siti del tutto legali e la facilità di utilizzo notevole da parte dell'ascoltatore.
L'ascoltatore non è più passivo, bensì attivo, come se fosse lui a scegliere nella propria radio preferita quali contenuti multimediali devono essere trasmessi (un similare di quel sistema recentemente messo appunto da canali televisivi, dove con un SMS dall'esorbitante costo si può comunicare in diretta con il programma televisivo per dire qualcosa o richiedere la trasmissione di un dato video di canzone).

Un complimento va fatto soprattutto alla società che si è aggiudicata il contratto per la messa in onda...emm la messa online della radio del comune di Spinea.
Una geniale attività imprenditoriale con il comune suddetto e con i vari centri commerciali da loro gestiti, la quale ricrea esattamente quanto fatto da portali gratuiti e facilmente consultabili da chiunque via internet, come Playlist e Imeem, sebbene è evidente che nel caso radiofonico vi debba assolutamente essere un'opera di ragioneria per il trattamento di dati statistici, per il trattamento dei costi di copyright con la SIAE e dei profitti pubblicitari.

Comunque una radio non è solo una lista di canzoni da mandare in onda, come fossero una playlist personali di un qualsiasi internauta, dato che la trasmissione può crescere e spaziare dalle news alle dirette online, direttamente in prima linea (magari quando l'amministrazione presenzia a qualche manifestazione).
Su tale aspetto forse avrebbero da ridire soltanto quei piccoli seguaci dell'informazione libera dalla politica, amanti di autori come Travaglio, i quali generalmente rabbrividiscono ogni qualvolta sentono parlare di privati cittadini che "direttamente" finanziano un comune ottenendo in cambio un beneficio o i quali rabbrividiscono quando il quarto potere statale, il potere dell'informazione di news e testate giornalistiche si comportano come emanazione del potere legislativo, anzichè da pungolatori e controllori della correttezza degli altri poteri costituzionali (legislativo, esecutivo, giudiziario).

A tal proposito è' bene ricordare che la legge urbanistica della regione Veneto prevede...anzi impone che il comune comunichi con la popolazione, informandola di progetti e piani urbanistici tramite pubblicazione su testate giornalistiche locali, al fine di favorire il dialogo fra comunità, soggetti privati ed eletti al potere.

lunedì 9 febbraio 2009

Universitalia e Passante verde

Nell'inserto della Nuova Venezia, La sfida del Passante, pubblicato l'8 febbraio 2009 giorno dell'apertura del tracciato autostradale si parla del progetto del Passante Verde.
Il sito: www.passanteverde.it (whois)

Il Passante Verde è un'idea attribuita all'ingegnere Sebastiano Steffinlongo, definito come curatore e realizzatore del progetto.
L'idea consiste nel riqualificare più lotti di terreno a ridosso dell'autostrada del Passante per migliorare la qualità urbana delle aree residenziali adiacenti vicine alla via di comunicazione.
L'intervento, che nel migliore dei casi mira a creare due fasce di terreno lasciate a verde, vegetazione e bosco per tutta la lunghezza del Passante, ha molteplici ripercussioni.
In primo luogo, un bosco creato a ridosso di una via di comunicazione destinata a sopportare parte del traffico che intasava Mestre e la tangenziale permette di ridurre il fall-out di inquinamento e polveri sottili che vengono prodotte, con effetti benefici anche in campo dell'inquinamento acustico.
In secondo luogo tale opera permette di creare una zona a verde ad uso pubblico per quella parte delle residenze che vengono a trovarsi ai margini delle città, in particolar modo lato Mestre in cui la metropoli sta sempre più eliminando i confini fra comune e comune.
A svantaggio dell'opera vi sono le case e le costruzioni già presenti a ridotto del Passante, in quel territorio ricco di diffuso, che nel linguaggio della pianificazione territoriale significa aree non ben definite con compenetrazione sparsa di campi, residenze ad uso abitazione ed attività industriali, manifatturiere od artigianali.
Va da sè che l'optimun si otterrebbe concentrando aree indutriali il più vicino possibile al Passante o meglio ai caselli del Passante.
L'idea del Passante Verde è stato un ottimo mezzo per convincere anche i sostenitori tenaci dell'ambientalismo, molti dei quali riuniti in comitati no-Passante, ad accettare l'idea di un tracciato non interrato, che passa per vari comuni dell'entroterra veneziano.
In realtà ci sono molte altre cose da dire a riguardo del Passante Verde.
Se per esempio osserviamo i dati della Fondazione Pellicani sulla "metropoli" del venziano-miranese notiamo come un abitato già esistente di 500.000 persone e circa 200.000 famiglie, a seguito dell'opera del Passante autostradale non avrà una contrazione di crescita, bensì un'aumento delle unità residenti.
Di fatto in questi ultimi cinque anni (l'ultima tornata elettorale per capirsi), tutti i comuni hanno dato varie concessioni edilizie e costruito, sebbene sia opinione diffusa in Italia che con l'attuale bolla speculativa dell'immobile non sia più molto conveniente investire nel mattone (leggasi come alto rischio di investire su un immobile per poi non trovare acquirenti o pagare alte tasse di ICI come seconda casa, e rischio aggiunto che da un giorno all'altro i costi delle abitazioni siano costretti a smaltire i quasi 100.000 euro che separano i costi di vendita della maggior parte degli immobili dal prezzo medio sborsabile da una famiglia senza dover stipulare un mutuo).
Non dovrebbe aver favorito l'equilibrio interno di compravendita degli immobili nemmeno l'attuale crisi economica, ingenerata dalle banche per truffe perpetrate proprio da alcune banche di varie nazioni (soprattutto America) con vari fondi di investimento scoperti per l'acquisto di mutui.
Eppure vari analisti economici e banche continuano ad investire nella zona, convinte che vi sarà crescita sia delle unità residenziali sia dei residenti, proprio grazie al miglioramento apportato dai vari Caselli del Passante.
D'altra parte un casello autostradale porta possibilità di risparmio con facilità di collegamento, area fertile per lo sviluppo di aziende ed industrie, magari di qualche settore che grazie al corridoio 5 (vedi TENT o meglio TEN-T) commercerà con l'estero o con paesi in via di sviluppo dei Balcani.
La conseguenza dell'aumento di aziende, oltre che all'aumento del prodotto interno locale, tocca anche il tasso di disoccupazione e l'aumento del numero dei residenti.
Tuttavia se ciò può essere considerato benefico ai fini del benessere cittadino (tralasciando la questione dell'inquinamento procurato dal settore agro-industriale) e del consumismo, ha la sconvenienza di ampliare sempre più la richiesta di terreno agricolo da riconvertire in terreno edificabile.
Un maggior numero di famiglie e di residenti porta anche ad un maggior traffico veicolare sulle strade, con direzioni molteplici in funzione delle attività giornaliere e dei centri di attrazione (servizi di varia natura, luogo del posto di lavoro, attività amatoriali...).
E' così che le città come Mestre arrivano a inglobare le tangenziali nel tessuto interno, trovandosì da un decennio all'altro strette nella morsa del caos.
Certo è difficile fare stime concrete e sicure sul futuro del Passante, dato che fra il 2030 stime pessimistiche e il 2060, stime americane (le uniche ottimistiche) sono previsti radicali modificazioni sul consumo del petrolio: semplicemente il petrolio liquido con i consumi attuali si ridurrà a zero, il metano estratto in relazione al petrolio subirà un notevole aumento di costo dato anche il suo legame alle reti di cucine e di caldaie per riscaldamento casalingo; ciononostante è impensabile la mancanza di mobilità per l'uomo moderno.
Vi saranno in tutta probabilità forme alternative di energia, e nuovi equilibri socio-economici basati anche sull'evoluzione strutturale che la civiltà occidentale subirà (esempio: dalla riconversione di 35 milioni di veicoli italiani ad altra forma energetica...alla faccia dei finanziamenti per la FIAT in un anno di magra, alla pedita della sudditanza dal mondo arabo dell'OPEC...).
In quest'ottica di lungo periodo si ha quindi una crescita della metropoli del mestrino, case sempre più a ridosso del Passante e sempre maggiori situazioni di ingorgo create dall'aumento dell'afflusso di mezzi su strada.
In quest'ottica di lungo periodo si inserisce il Passante Verde.
Oggi un utile mezzo per abbattere l'impatto delle polveri sottili prodotte e dell'inquinamento.
Un domani, terreno fertile e non edificato su cui costruire eventuali ampliamenti del Passante, dati dall'aumento dei residenti circolanti nell'area, magari con autoveicoli basati su altra forma di energia scevra degli attuali PM10, PM2.5 e CO2.
Piccolo appunto: auto ad idrogeno producono vapore acqueo a temperature di 60°C circa...ottime per gelate notturne, afa e surriscaldamento dell'atmosfera....il concetto di inquinamento moderno è alquanto curioso.

Un altro aspetto curioso del Passante Verde è la sua stesura.
Non è ben chiaro chi abbia avuto l'idea dell'opera, checchè ne dicano i giornali.
In effetti il curatore e responsabile non viene indicato come ideatore, ed anzi sovente il progetto del Passante Verde è stato dato come esercitazione al corso di Pianificazione territoriale per geografi, edili e ingegneri civili dell'università di Padova.
Le prime tracce sull'idea nascono proprio in relazione ad un'esercitazione di pianificazione territoriale sviluppata da cinque studenti che doveva descrivere i fattori strutturali del territorio intercomunale a cavallo dell'opera del Passante, individuando criticità e soluzioni di equilibrio per la circolazione intercomunale e per le varie aree a differente uso della cittadinanza.
Proprio in quest'ottica venne sviluppata una tavola A0 che realizzava una fascia di rispetto da mantenere a verde lungo tutta l'opera del Passante, del tutto similare a quelle esistenti per legge regionale per spiaggie, linee ferroviarie, cimiteri e stazioni di distribuzione di carburante.
Un'ottima esercitazione per la verifica di quanto appreso a lezione e per cominciare a sviluppare idee concrete utili per il proprio futuro professionale.
A seguire l'idea di un Passante Verde venne sviluppata dividendo il territorio a cavallo dell'autostrada in vari aree vicine a differenti comuni in cui realizzare il concetto così ben visto oggi da giornali di tutte le sponde politiche (pro-sinistra e pro-destra).
Anche in questo caso le varie aree sono state fornite a vari esaminandi del corso di Pianificazione Territoriale, al fine di sviluppare la tematica del Passante Verde con i concetti appresi a lezione in più esercitazioni ricche di contenuti e disegni.
Indubbiamente il curatore e responsabile dell'opera ha il merito di aver raccolto le idee elaborate dagli studenti e di averle trattate o forse rielaborate, tanto da assumere il ruolo di ideatore del progetto.

sabato 7 febbraio 2009

Passante, non solo traffico

Leggendo articoli di giornale e l'inserto gratuito de La Nuova Venezia, La sfida del Passante, mi è sorta una domanda:

Quando il petrolio sfiorava i 150 dollari, molti dei prodotti di outlet, negozi cittadini, grandi magazzini, per esempio quelli della linea dei capannoni da Mestre a Marcon a fianco di Zelarino e del nuovo ospedale, subirono notevoli rialzi dovuti proprio alle spese di trasporto.
La tangenziale di Mestre strozzata da code e rallentamenti del traffico, collo di bottiglia per automobilisti e camion, allungava il tempo di rifornimento di tali esercizi commerciali con lunghe percorrenze (la benzina viene spesa anche stando fermi in coda).
Oggi fortunatamente la speculazione sul petrolio, il cui prezzo dal 2000 ad oggi per un decennio è rimasto elevato a causa del terrorismo (non solo quello islamico) e dei disastri naturali (non solo i tornado che hanno devastato i campi di estrazione americani), è scesa con il dirottamento di molti investimenti dei fondi sovrani da tale materia prima a varie aziende e società nei più svariati settori (Manchester City docet).
La riduzione dei costi del carburante dovrebbe estendere la possibilità di ribassare i prezzi della mercanzia dei negozi e centri commerciali, una volta smaltita l'eccendenza di deposito acquistata nel periodo con costi elevati.
Analogamente la riduzione dei tempi di percorrenza è di per sè una notevole riduzione del costo di carburante, dato che, percorrendo più velocemente l'ultimo miglio di distribuzione da magazzino a punto vendita, vi è una notevole riduzione delle quantità di combustibile impiegato.
Quindi in un periodo di crisi economica mondiale ingenerata da frodi bancarie in cui vengono a mancare le liquidità per il cittadino comune, alias consumista, la riduzione del costo del petrolio/carburanti e la velocizzazione del trasporto di merci non possono che giovare all'economia complessiva ed al PIL regionale o locale.
Tuttavia il passo fondamentale perchè ciò avvenga si basa su una moltitudine di conciddatini della metropoli che si sviluppa fra Passante e Mestre, i quali guadagnano dalla riduzione dei costi per l'acquisto delle merci e dall'aumento del prezzo di vendita dei medesimi prodotti.

Non mi sarebbe dispiaciuto un accenno a tale fatto negli articoli di giornale sul Passante.

lunedì 19 gennaio 2009

I controlli sugli incidenti - potere esecutivo locale e potere legislativo locale

Continuano gli incidenti sul quartiere Dante, ma non se ne accorgono nè la stampa nè i vigili.

Qualche giorno fa è successo un nuovo incidente in via Grossi, senso unico da via Alfieri, lato sud e via Matteotti.
Un'auto, uscendo da via Grossi per immettersi in via Matteotti, recentemente messa a senso unico fino a via D'Annunzio, ha investito un ciclista della pista ciclabile creata dal Comune nella convinzione di aumentare la sicurezza della zona.
Come già fatto notare più e più volte in realtà tale sicurezza non è migliorata dato che tutti i veicoli costretti a percorrere i tre sensi unici (via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati) percorrono le vie secondarie per evitare il lungo circolo dei tre sensi unici nel processo quotidiano di movimentazione delle persone fra i diversi quartieri (per esempio).
Tali vie alla pari di via Alfieri e di Piazza Dante sono del tutto prive di marciapiedi, rettilinee quanto basta per non rispettare i limiti di velocità legati alla natura residenziale del luogo, e presentano nelle intersezioni una totale mancanza di visibilità per chi deve svoltare (le auto per poter acquisire visibilità pongono il cofano 1-1.5 metri oltre il ciglio stradale, occupando pienamente o la corsia trasversale o nel caso sopra citato la pista ciclabile).
Se solo i vigili comunali si appostassero con l'autovelox nel quartiere Dante si potrebbe presupporre che sia volontaria la scelta di mandare traffico dove i limiti sono di soli 30Km/h per risanare i bilanci comunali in rosso con le esose spese fin'oggi compiute dal comune grazie all'uso delle sanzioni amministrative.
In realtà in quasi due anni gli appostamenti totali si contano sulle dita di due mani...o forse anche una...spesso anche perchè sono stati i cittadini a lamentarsi direttamente con il comando di polizia (non ho idea quanti residenti del quartiere abbiano internet e quanti siano dell'umore a datto a fare una segnalazione via comune, dato l'astio che molti di questi provano proprio nei confronti del potere legislativo locale...c'è ancora chi distingue fra potere legislativo ed esecutivo).

Nell'incidente prima accennato fortunatamente la vittima ciclista non ha subito danni fisici notevoli (solo qualche escoriazione).
I danni sono stati limitati alla sola bicicletta, cosa che ha permesso di giungere ad un accordo fra autista e ciclista con una constatazione amichevole.
Cosa implica ciò:
  • I giornalisti non vengono a sapere nulla, non scrivono articoli a riguardo e quindi l'informazione su carta stampata perde l'assolutezza di buona descrittrice delle problematiche del territorio.
  • Data la constatazione amichevole, non sono stati chiamati i vigili od i carabinieri, non è stata rilevata la causa dell'incidente, non c'è stata sanzione amministrativa (tuttto perfettamente lecito secondo legge italiana, dato che esiste un limite di danno che distingue quando sia obbligo interpellare i rappresentanti del potere esecutivo e quando no, quando debba esserci una semplice sanzione amministrativa, quando una denuncia in campo penare e quando può non esserci alcuna sanzione amministrativa).
Cosa fa il potere legislativo che amministra il comune?
Semplicemente si basa spesso sul potere esecutivo per il rilevare le casistiche di incidente e le problematiche presenti nei vari quartieri.
Già in passato fu incaricato il comando di polizia dei vigili per rilevare il numero di accessi a via Alfieri nel tratto sud di questa.
Lo stesso comandante dei vigili ammise tuttavia che era alquanto curioso che fosse la polizia a rilevare tale dato, non per mancanza di pazienza o strumentazione, quanto perchè la presenza di un vigile in prossimità dell'ingresso sud di via Alfieri (dove si ricorda che vige un cartello di divieto di ingresso) alterava la raccolta degli stessi dati (il vigile non può nascondersi, poichè deve svolgere azione intimidatoria e non sanzionatoria; le sanzioni debbono arrivare qualora vi sia infrazione al codice della strada da parte di un conducente che non abbia tenuto in considerazione della presenza del vigile ovvero dell'azione intimidatoria).
Quindi un aspetto molto importante da notare è che il cosiddetto "attuale governo locale del comune" non ha una descrizione corretta delle problematiche presenti nel territorio e nei quartieri, poichè si basa sui soli dati raccolti da chi non ha come lavoro l'obbligo di fare sanzioni amministrative per risanare il bilancio in rosso del comune.

Ciò diviene ancora più evidente proprio per questo caso di incidente avvenuto qualche giorno fa.
Prima della trasformazione di via Matteotti a senso unico fino a via D'Annunzio, nel senso unico con via Grossi era presente un semaforo che regolamentava per ciclisti e auto la circolazione, rendendola alternata.
Ciò permetteva la non collisione dei mezzi nei sensi di percorrenza ortogonali e forniva all'incrocio una notevole sicurezza.
L'incidente disastroso che vide un camion finire contro una casa si verificò proprio perchè il camion lungo via Matteotti passò con il rosso e per non investire un'auto uscente proprio da via Grossi (senza visibilità non aveva visto il camion e si apprestava ad uscire dalla via con il verde del semaforo) sterzò finendo contro una casa.
L'incrocio era molto più sicuro prima rispetto quanto lo è oggi, senza contare che proprio oggi i primi a rischiare sono i ciclisti (un incidente fra un'auto o un camion uscenti da via Grossi con un ciclista non è paragonabile con un incidente fra auto/auto o auto/camion).

Vedi anche PUT2004.

Se si pensasse meno a dire "abbiamo sperimentato con successo", al fine di raccogliere consensi elettoriali da sfruttare con alleanze con un partito o l'altro e si badasse più alla realtà delle cose, questo blog quasi sicuramente non esisterebbe.



Vedi anche la tabella presente nell'articolo:
LA NUOVA
GIOVEDÌ, 28 FEBBRAIO 2008
Cronaca I bilanci? Si fanno con le multe Nelle casse comunali 15 milioni IL CAPOLUOGO. Ca’ Farsetti nel 2006 ha incassato quasi due milioni in più rispetto all’anno precedente grazie a Ztl telecamere e al moltiplicarsi dei parcheggi a pagamento di Gianluca Codognato...

sabato 27 dicembre 2008

Articolo di giornale - Opere complementari al Passante per Spinea

IL GAZZETTINO
giovedì 27 novembre 2008
La bretella verso Maerne per alleggerire via Roma
(d.t.) Opere complementari al centro di un incontro tra Veneto Strade e il sindaco di Spinea, Claudio Tessari. L'incontro si terrà questa mattina alle dieci nella sede di Veneto Strade, in presenza anche dell'assessore provinciale alla Viabilità Paolo Gatto. Nella conferenza dei servizi di oggi, infatti, verrà approvato il progetto definitivo. Delle opere richieste dal Comune di Spinea, opere di "compensazione" al Passante. In cosa consistono? In primis, la tanto attesa tangenziale nord. Su questa bretella, che partirà più o meno all'altezza della stazione di Maerne e che procederà parallela alla linea ferroviaria. Il sindaco Claudio Tessari ha puntato molto. Questa nuova strada di collegamento, infatti, permetterò di alleggerire il traffico di attraversamento in via Roma, l’'autostrada urbana" di Spinea, che ogni giorno conta il passaggio di decine di migliaia di veicoli. Non per nulla, tutto il progetto della viabilità interna del futuro di Spinea poggia su questa tangenziale. I sensi unici in via Capitanio, Bennati e Matteotti, così come il masterplan, fanno parte di un unico disegno che ha come soggetto principale il nuovo raccordo che darà un'alternativa valida a via Roma. Secondo punto all'ordine del giorno, la sistemazione di via della Costituzione, per le mappe nota anche come Sp 36. La strada verrà allargata a tre corsie (creando una terza corsia di decelerazione per facilitare l'accesso di automobili e camion alle attività della zona) e dotata di una pista ciclabile. Un intervento quantomai necessario e richiesto a gran voce dai cittadini. Ultimo, verrà messo nero su bianco il nuovo collegamento tra via Martiri e via Capitanio, una strada a due corsie più pista ciclabile. «In questo incontro - spiega il sindaco Claudio Tessari - definiremo gli ultimi punti dell'accordo. E' un momento molto importante, queste opere cambieranno il volto della Spinea di oggi per proiettarla in quella di domani».
"Opere complementari al Passante" significa opere di secondo piano rispetto al tracciato del Passante di Mestre.
Non è solo una questione di finanziamento dell'opera, scaricato su un soggetto o sull'altro, bensì anche di interesse che i vari soggetti possono avere data l'opera del Passante a definire una serie di lavori secondari che permettano di rendere coerente l'inserimento della nuova viabilità sul tessuto urbano preesitente.
In pratica i comuni interessati dal passaggio del Passante sul loro territorio hanno avuto la possibilità di costruire delle opere compensative che equilibrassero gli eventuali disagi dovuti alla costruzione del Passante.
Quindi vediamo più in dettaglio queste opere secondarie locali.
In primo luogo il completamento della Tangenziale Nord (oggi via 11 settembre 2001) su cui si poggia tutto il progetto di viabilità interna del Masterplan, di via Matteotti di via D'Annunzio e di via Bennati.
"E' un unico disegno...", cosa che più volte è stato ripetuta dal sindaco e dai portavoce dell'attuale amministrazione comunale, aspetto che dovrebbe far riflettere taluni abitanti del comune di Spinea (rilasciate le tavole del progetto del Masterplan, alcune considerazioni riguardo al Masterplan, presentazione del Masterplan).

Varie decine di migliaia di euro già investiti sul progetto sul Masterplan dipendono direttamente dalla possibilità di deviare il traffico di via Roma sulla Tangenziale Nord, via 11 settembre 2001.
In cifre una strada residenziale dovrebbe sopportare al massimo 200-300 veicoli all'ora (strada residenziale con marciapiedi e pista ciclabile, invece vie residenziali senza tali requisiti dovrebbero sopportare una quantità inferiore di veicoli leggeri transitanti e nessun veicolo pesante).
Moltiplicando tale valore per il numero di ore giornaliere il conto è presto fatto: 4800-7200 veicoli al giorno.

Dato che il traffico di via Roma attualmente è composto di 30.000 veicoli transitanti al giorno, con un incremento del 3% annuo, è facile calcolare quanti veicoli dovrebbero essere dirottati nella Tangenziale Nord.
La Tangenziale Nord dovrebbe miracolosamente sorbirsi dalle 22.800 alle 25.200 auto al giorno in modo tale che siano rispecchiate le condizioni di traffico preddisposte come dato per il progetto del Masterplan.
L'alternativa è quella di modificare l'accezione di alcune vie interne, tipo via Matteotti, via Buonattori, via Bennati, ed altre con centri per anziani, scuole, asili....trasformandole senza che ne abbiano i requisiti in vie di comunicazione portante locale ad alto traffico, invece che in vie residenziali.
Qui era stato spiegato quali fossero i bacini di utenza intercomunale che, transitando per via Roma in direzione Mestre vanno ad ingrossare giornalmente il numero di veicoli passanti per il centro cittadino.
Come già spiegato, buona parte del traffico proveniente da Maerne/Martellago trova più comodo percorrere via Rossignago e via Asseggiano per andare a Mestre, mentre chi proviene da Mirano ha come soluzione preferenziale il centro cittadino di Spinea e via Roma.
Costringere chi proviene da Mirano a spostarsi verso la Tangenziale Nord (molto più distante di via Luneo e via Rossignago) per poi reimboccare la via Miranese/via Roma alle porte di Spinea vicino al Graspo de Uva è una deviazione che allunga la percorrenza di qualche chilometro, e spinge il traffico in via Luneo (lato Mirano) e via Zigaraga, altri centri già subissati di traffico benchè vi sia un sistema viario del tutto inefficiente a sopportarlo.

Da notare inoltre che il carico aggiuntivo che dovrebbe deviare da via Roma e portarsi su via 11 settembre 2001, alias Tangenziale Nord senza un'efficiente sistema di direzionamento verso la Tangenziale Nord, dovrebbe percorrere un tratto di via della Costituzione, strada già intasata dai veicoli, che meriterebbe un ampliamento delle caratteristiche geometriche tale da permetterle di sopportare le attuali condizioni di traffico e su cui verranno a riversarsi ulteriori veicoli transitanti a seguito dell'apertura dei caselli del Passante.
Si verifica un analogo a quanto descritto qui per i quartieri nord e sud di Spinea a seguito dell'aver messo a senso unico via Matteotti, per cui la modifica apportata alla viabilità va ad incidere in aree residenziali o peggio ancora in aree già molto trafficate.

Le condizioni perchè ciò abbia un senso sono quindi:
  • un potenziamento di via della Costituzione triplo rispetto alle attese per tenere in considerazione del traffico aggiuntivo che si vorrebbe dirottare da via Roma a via 11 settembre 2001, alias Tangenziale Nord
  • la creazione di una via di comunicazione a nord di Mirano che capti il traffico proveniente da tale bacino, diretto verso Mestre e lo direzioni direttamente su via 11 settembre 2001
  • il completamento di queste opere che a quanto pare manca sia di una data certa condivisa sia di un finanziamento certo.
Un precedente articolo: "Opere complementari servono 30 milioni"

Fra i bilanci in rosso ed i costi delle opere da costruire dati a soggetti terzi (potenziamento della SP36 e completamento della Tangenziale Nord), vien da chiedersi se magari non fosse stato meglio utilizzare i 550.000 euro utilizzati per creare i tre sensi unici, per altri fini, quale per esempio il completamento di via 11 settembre 2001 con un anticipo di qualche anno rispetto alle più rosee previsioni.
Ma di questi problemi (progetti paventati come veramente utili per la città fermi in progettazione che debbono essere pagati da altri e progetti realizzati che hanno creato problemi o li hanno più semplicemente spostati) se ne occuperà probabilmente la prossima amministrazione, dato che a giugno ci saranno le elezioni comunali.
Quel che rimane è un tronco di strana che corre dietro al parco Nuove Gemme che apre una via di sbocco ai campi incolti fin'ora lì presenti e con la nuova stazione SFMR, qual'ora il terreno dovesse diventare casualmente edificabile, permette di rivalutarne il valore netto.


In secondo luogo come opera complementare al Passante, la risistemazione della SP36, alias via della Costituzione, date le previsioni di traffico previste.
Ironia della sorte, tale via è già intasata di parecchi veicoli spesso in coda e foriera di numerosi incidenti.
Il difficile sarà comprendere come intervenire senza bloccarla o dove spostare tutto il traffico che la percorre durante i lavori di miglioramento.
Intanto come prima accennato già oggi la SP36 meriterebbe di essere ampliata e messa in sicurezza, con i caselli subirà un ulteriore appesantimento e con l'idea "made in Spinea" di spostare il traffico per Mestre proveniente da Mirano su via 11 settembre 2001, si arriva ad un terzo carico sul medesimo tracciato.
I lavori a tutt'oggi non ci sono, il che significa forse che si aspetta l'apertura del Passante prima di intervenire, o magari anche il completamento di via 11 settembre 2001.


Ultimo si pensa alla "tangenziale sud", ovvero un collegamento fra via Martiri e via Capitanio.
Via Martiri è una strada in sicurezza e larga se paragonata a via Capitanio.
Qual è quindi lo scopo di collegare via Martiri a via Capitanio? forse dirottare parte del traffico di via Martiri in via Capitanio, sperando che non siano veicoli provenienti da Mirano che dalla camionabile cercano di raggiungere via Miranese, oppure invogliare gli abitanti ad appesantire ulteriormente via Capitanio già percorsa oltre le sue possibilità da auto che sfrecciano in barba ai limiti di 30Km/h.
In realtà solo così non si comprende l'assetto finale della viabilità.
Via Capitanio la si vuole trasformare in un senso unico.
Come più volte accennato la chiusura di sempre più assi dorsali e trasformazione in sensi unici non migliora le condizioni di traffico, bensì le concentra dato che diminuiscono i versi di percorrenza totali.
A tali opere va aggiunto il collegamento previsto dal comune che dovrebbe partire da via Capitanio in prossimità della "tangenziale sud" e finire per collegare via Cici e via Matteotti.
Il collegamento con via Cici sarebbe molto utile dato che porterebbe il traffico dei quartieri prigionieri ad entrare per via Capitanio per poi portarsi su via Cici ed accedere senza passare per via Roma al proprio luogo di residenza.
Ovviamente non è comprensibile per quale motivo non sia stato realizzato questo tratto prima di mettere a senso unico via Matteotti, con le conseguenze già descritte.
Via Cici tuttavia non è una via larga e spaziosa per ospitare un folto traffico di ingresso, e nella sua sede vede l'ex-biblioteca oggi centro di ricovero per anziani (un similare del centro per anziani presente in via Bennati).
Via Cici comunque farebbe da valvola di sfogo per una parte del traffico aggiuntivo che oggi ha iniziato a percorrere il quartiere Dante, a seguito della messa a senso unico di via Matteotti.
Il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti poi dovrebbe sbucare fra il cimitero e il nuovo incrocio con i sensi unici di recente realizzazione (parte di via Matteotti e via D'Annunzio).
Un'ulteriore modifica riguarda via dell'Unità che verrà resa a senso unico fino a via Bennati in cui verrà piazzata una rotonda ed una via di accesso alla nuova rotatoria, laddove era posizionato il cavalcavia.
Via dell'Unità verrà caricata del traffico di via Roma diretto verso Mestre, sebbene i residenti credo non sappiano nulla di ciò.
Chi proviene dal centro di Spinea si troverà quindi ad affrontare in meno di circa 500 metri: la rotatoria fra via Roma e via Alfieri, la rotatoria fra via Unità e via Bennati, la prima rotatoria inclinata sopra il cavalcavia e subito dopo la seconda rotatoria inclinata sopra il cavalcavia, lato Graspo de Uva.

LA SFIDA Le opere complementari saranno fondamentali

Il Passante di Mestre non è un progetto isolato. Anzi, la sua realizzazione influirà su tutto il territorio circostante. E’ prevista l’esecuzione di una fitta rete di opere complementari. L’accordo tra i vari soggetti interessati risale al 27 agosto 2004. Lo stanziamento totale per la loro realizzazione ammonta a 103 milioni di euro, di cui 81 provenienti dalla Regione Veneto e 22 dallo Stato. L’accordo prevede due livelli di priorità: la fascia A, che include 22 interventi in fase progettuale (42 km di strade complessive) per cui sono già state reperite le risorse finanziarie; la fascia B, che include 15 opere individuate in progetti di massima per cui bisogna ancora trovare i finanziamenti. SCHEDA Il Passante di Mestre è un’opera autostradale che collegherà direttamente i due tronconi dell’A4 oggi “divisi” dall’attuale Tangenziale di Mestre. Tracciato: da Roncoduro a Quarto d’Altino attraverso i comuni di Pianiga, Mirano, Mira, Spinea, Salzano, Martellago, Scorzè, Zero Branco, Mogliano Veneto, Preganziol, Casale sul Sile. Lunghezza del percorso: km 32,3. Tipo di strada: tre corsie da m. 3,75 ciascuna più la corsia di emergenza di m 3 per ogni senso di marcia. Piattaforma stradale: larghezza complessiva di m. 32,50. Ciascuna carreggiata è caratterizzata da una piattaforma pavimentata della larghezza complessiva di m. 14,95 (margine 0,70; tre corsie m. 3,75; corsia di emergenza m. 3; ciglio strada m. 1). Interconnessioni con rete autostradale: 3 (A4 Venezia- Padova a Pianiga-Mirano, A27 Mestre-Belluno a Mogliano, A4 Venezia-Trieste a Quarto d’Altino). Caselli: 3 barriere all’incrocio con tratti autostradali (Dolo, Mogliano, Quarto d’Altino), 3 caselli intermedi (Spinea, Martellago, Casale/Preganziol).

mercoledì 24 dicembre 2008

Tavole progetto Masterplan

All'indirizzo www.comune.spinea.ve.it/index.php/urbanistica/2372 il comune ha reso disponibili alcune tavole del Masterplan.

Vediamo alcuni aspetti:

Per quanto riguarda lo snodo via Roma (in nuova sede, dirottata dietro a villa del Majno), via Matteotti ci sono delle informazioni un po' contraddittorie


tavola 4

Si vede il collegamento fra la nuova via Roma (spostata dietro alla villa ed all'ex piazza Marconi). Le ampiezze delle strade sono alquanto variabili e l'allargamento in prossimità di via Matteotti può dar adito alla presenza di una rotonda irregolare oppure di una corsia di immissione sul senso unico di via Matteotti. Lo spigolo fra la nuova via Roma e via Matteotti sembra molto pronunciato (oppure è un effetto ottico delle varie linee inclinate) e non sembra dare spazio ad una doppia corsia di circolazione, soprattutto se si confronta l'ampiezza del passaggio con la larghezza della sottostante via Matteotti a senso unico.


tavola 1

La tavola 1 indica l'ambito di piano particolareggiato in cui si andrà a sviluppare il progetto. In questo caso si può vedere come il terreno preso in considerazione arrivi dino a metà larghezza delle rispettive strade adiacenti (via Roma in prossimità della chiesa e via Matteotti).


tavola 0

Nella tavola 0 vediamo come in blu sembrino essere indicati i nuovi edifici. La presenza di uno stabile dietro la villa del Majno potrebbe indicare che questa tavola fa riferimento al primo progetto con la costruzione di un edificio dietro alla villa. La parte grigia indicherebbe la zona resa pedonabile che si estende per un lungo tratto di via Roma e a fianco della chiesa fino al vicino palazzo (quindi con chiusura dello sbocco di via Matteotti sulla vecchia sede di via Roma, e quindi dirottando il tratto di via Roma finito dietro vialla del Majno direttamente su via Matteotti).

immagine del plastico

Fra le tavole viene mostrata anche questa immagine del plastico, modificato secondo le specifiche più recenti. Si può così vedere la vegetazione inserita dietro villa del Majno, la fila dei 10 palazzoni di un'altezza di circa 30 metri e sulla destra la villa dalla facciata principale.
In questo caso l'osservazione a sinistra dell'immagine vicino alla chiesa mostra come sia esiguo lo spazio riservato alla vecchio tratto di strada che conduce dal nuovo incrocio in via Matteotti a senso unico e la nuova sede di via Roma spostata dietro il complesso della villa.
In questo caso la pedonalizzazione arriva fino all'ingresso della chiesa e sembra lasciare uno stretto pertugio alla strada fra il portico del palazzone e la chiesa stessa. Rispetto alla sezione del senso unico di via Matteotti appare più larga quest'ultima che il passaggio a fianco della chiesa, il quale attualmente è una via a doppio senso di marcia (via Roma).

La tanto discussa verticalizzazione può essere vista in questa proiezione. Sulla destra appare la villa, con nel retro (centrodestra) alcuni dei palazzi già esistenti. Sulla sinistra a sfondo della villa svettano a riportare al giorno odierno una serie di palazzoni (contorni appena accennati) le cui dimensioni elevate superano quelle di tutti gli edifici circostanti e che vengono a stagliarsi persino sopra il bosco previsto dietro all'edificio storico.


Quindi osservando la precedente tavola 4 (edifici in marroncino in basso ed al centro dell'immagine a seguire) appare evidente come la verticalizzazione, si prensenti
non solo come un espediente utile per ricavare spazi alla base da destinare a verde o parcheggio, ma sia utilizzata anche per ricavare edificato laddove ha un notevole valore.
Prendendo il documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea", è facile notare come per i soggetti interessati vi sia un forte interesse alla realizzazione di nuovo edificato proprio laddove il valore di riferimento delle aree edificabili urbanizzate assume la quota maggiore.
Quindi l'ambito delle nuove costruzioni deve essere interpretato secondo tre parametri, tutti racchiudibili nella sola parola "verticalizzazione", ovvero:
  1. l'idea che costruire edifici più alti, oltre i vecchi limiti imposti dalla regione e per cui si è chiesta una modificazione, porta nell'ambito globale una riduzione della superficie costruita, ma nell'ambito locale non è palese che apporti una riduzione degli spazi occupati che così possono essere dedicati ad altre risorse o servizi. In altre parole, data la cubatura che deve essere realizzata, se l'altezza a cui si può giungere è maggiore, ciò implica che si può costruire maggiormente in un minor numero di siti, indipendentemente dal fatto che questo stoni con la prospettiva della villa o che effettivamente alla base delle nuove edificazioni vengano riacavati spazi a verde e servizi. Per capirsi ancora meglio invece di avere un numero superiore di palazzoni che rispettino le quote dell'edificato, molti dei quali da situare in zona non appetibile fuori dal centro storico, si preferisce costruire oltre i limiti dell'edificato privato in centro storico e basta.
  2. La realizzazione di un maggiori numero di edifici e di cubatura in centro storico ha un'appetibilità maggiore per chi usufruirà del nuovo costruito da vendere come compensazione delle opere realizzate. Al contrario, chi usufruisce di crediti edilizi si trova a cedere del vecchio per avere un costruito in nuovo, senza alcuna compensazione per quanto riguarda il periodo di inattività durante i lavori di costruzione od alcun rimborso dell'interesse se anzichè per crediti edilizi si passasse per denaro contante.
  3. La realizzazione di nuovi edifici in prossimità del centro storico in un mercato già in affanno finisce per colpire in primo luogo chi già è cittadino di Spinea e si vede ulteriormente svalutato il proprio immobile, magari uno di quelli utilizzato per la valutazione dei crediti edilizi. Oltre al disagio economico si aggiunge dal punto di vista della pianificazione un aumento di un certo numero di unità di traffico in un'area localizzata anzi verticalizzata, già alle cronache per la caoticità di movimentazione non ancora risolta.

tavola 4


Riguardo alla piazzetta retrostante alla villa, si era discusso della riduzione della sua altezza da 4,7 metri a 1,2 metri. In realtà come si può ben vedere dalle tavole la maggior parte della piazzetta retrostante alla villa del Majno è stata portata ad una quota di 1,20 metri, mentre in prossimità della strada, è rimasto un dislivello di 3.00-3.50 metri, utile per definire le strutture di smaltimento dell'aria del garage interrato e per definire i vari impianti di risalita (ascensore, scale, rampe per le auto)




Si possono fare alcune considerazioni a riguardo.
In primo luogo piazza Marconi e piazza Mercato hanno da sempre svolto il ruolo di grandi parcheggi per il tessuto urbano, sia per la loro posizione strategica, sia per la vicinanza a negozi e servizi (da tenere presente quando sul documento di relazione finale redatto dalla società Mesa s.r.l. inerente "L'impiego dei crediti edilizi per l'attuazione del progetto della nuova piazza di Spinea" la valutazione dei crediti per negozi commerciali viene fatta sulla base di attività locate in piazzetta Dante, per niente trafficata, e via Verga, ancor meno trafficata rispetto ai dua ambiti centrali della città).
Il Masterplan rende in tutta probabilità inagibile al parcheggio di piazza Marconi, convertendolo in un'area pedonale.
Per quanto riguarda piazza Mercato viene costruito un ampio parcheggio interrato.
Nel caso questo venga trasformato in parcheggio a pagamento, la perdita per il bene comune sarebbe netta ed a sfavore della comunità (conversione di cià che era pubblico e gratuito in a pagamento, magari senza che sia voluto).
Sagre di paese con le giostre e mercato tradizionalmente svolte in piazza Mercato (retrostante alla villa del Majno) dovrebbero essere spostati in altra sede.
In passato si era parlato del parcheggio della stazione della ferrovia, benchè non sia chiaro se l'idea sia mutata o rimasta.
La sagra paesana occupa un gran spazio.
Il mercato smuove anche una notevole quantità di veicoli se si considera che normalmente vengono invase da macchine parcheggiate tutte le vie da via Cici a via Matteotti.

La disposizione di alberi ad alto fusto, così come nelle tavole, potrebbe essere non compatibile con i miseri 2.20metri di terreno.
Particolare attenzione deve essere fatta riguardo alle specie vegetali poste in tale sede per la possibilità che le radici possano provocare danni alla struttura o subire ribaltamenti a seguito di refolate di vento.

Esiste un doppio danno per gli abitanti dei palazzoni retrostanti alla villa del Majno: da un lato la presenza di nuove abitazioni deprezza le vicine già costruite, dall'altro la presenza della folta foresta (così come rappresentata nelle tavole) toglie agli appartamenti dei suddetti edifici la vista sull'edificio storico.
Ciò spiega per quale motivo si sia formato il comitato dei Cittadini per Spinea una Spinea vivibile (solo assonanza con questo blog), i quali sin dal primo progetto del Masterplan lamentavano il danno fatto alla loro residenza (in quel caso era stato prevista la costruzione di un muro alto una decina di metri e poi la costruzione di uno stabile da frapporre fra la villa e gli stabili già esistenti).
Da notare come il comune non abbia mai preso in considerazione l'ipotesi di finanziare il rifacimento della facciata dei palazzoni retrostanti alla villa od altre forme compensative al danno economico che viene procurato ad abitazioni vecchie di trenta-quarant'anni.

La costruzione di un garage in interrato, dovrebbe essere preceduta da accurati studi geologici: da un lato i vicini palazzoni potrebbero subire crepe e cedimenti a causa della decompressione del terreno nella fase di scavo, dall'altro la vicinanza della struttura alla villa del Majno potrebbe creare problemi ad una struttura protetta dai beni culturali (tanto più che appena restaurata).
Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle fondazioni della villa del Majno poichè in taluni casi edifici storici in terreni sabbiosi hanno mostrato in non averle minimamente.
In queste immagini si può ben capire quanto descritto in questo post, in cui si tentava di dare un dimensionamento delle quantità di terreno da movimentare e della quantità di macerie da inviare alla discarica con altrettanti camion.
Si sa poco anche riguardo al passaggio di autobus nell'area interessata, vista la linea che collega Mestre a Mirano.
Il problema è notevole visto che l'ACTV è un ente che fin'ora non sembra aver espresso pubblicamente alcun parere a riguardo dell'opera.
Il dubbio riguardo alla linea che gli autobus dell'ACTV dovrebbero percorrere segue il dubbio per i veicoli, ma tant'è questo al massimo è un problema che investe gli abitanti di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.

News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013