lunedì 17 settembre 2007

Articoli di giornale - Il gorgo e la bretella

LA NUOVA
SABATO, 15 SETTEMBRE 2007 Pagina 10

Regione Praticamente inutilizzati i 6,5 km di bretella inaugurati lo scorso 6 agosto Quarto-Mogliano, l’autostrada deserta Un veicolo a minuto ed è l’ora di punta. Sull’asfalto si posano le farfalle La segnaletica indica l’innesto dall’A4 all’A27 Un colpo di volante e si lasciano Tir e vetture in coda in tangenziale «Yuhu, c’è qualcuno?»
FRANCESCO FURLAN
QUARTO D’ALTINO. «Yuhu, c’è qualcuno?» Ci sentiamo soli come la più famosa particella di sodio protagonista della pubblicità di un’acqua minerale, a percorre il mini-Passante, la bretella di collegamento, in direzione Belluno, tra A4 e A27. Parafrasando dalla réclame: un’autostrada povera di auto.
Incolonnati. Sull’asse principale dell’A4, quello che porta verso l’imbuto di Mestre, la colonna di macchine e Suv e Tir e furgoncini prosegue ingrossandosi sempre di più, fino a diventare un ingorgo di lamiere. Qui, sulla bretella tra Quarto e Mogliano, gli uccellini cinguettano felici saltellando sulla coltre d’asfalto. E siamo presi da quella strana nostalgia da vacanza, quella nostalgia un po’ canaglia di tornare nell’ingorgo, a condividere con gli altri la nuova preghiera laica del mattino: la coda in tangenziale.
Il sopralluogo. Quell’ingorgo ce lo siamo appena lasciati alle spalle. Sono da poco passate le 9 di giovedì 13 settembre. Per raggiungere la nuova bretella di 6,5 chilometri - inaugurata in pompa magna, con taglio del nastro e tutto il resto, all’inizio di agosto - abbiamo percorso tutta la strada Miranese da Spinea all’ingresso della tangenziale ai piedi del cavalcavia dell’Amelia, (25 minuti a passo d’uomo per 4 km). Imboccando la tangenziale abbiamo ingranato la seconda, a volte la terza (mai la quarta), e ci siamo messi in colonna, con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci, raggiungendo l’uscita di Quarto d’Altino (strada percorsa: 15 chilometri) in soli, si fa per dire, 18 minuti. Poi il ritorno sull’A4, tra Tir e auto incolonnati provenienti da Trieste e diretti a Mestre, Padova e oltre
L’innesto. Ci illuminiamo quando i cartelli ci indicano l’innesto della bretella verso Belluno. La prendiamo orgogliosi, con l’impressione però di avere sbagliato strada, di essere entrati in una proprietà privata, perché davanti, dietro e a lato (in sorpasso) non c’è nessuno. «E’ questa la bretella per Belluno, no?». Chiediamo a due operai della Icostrade che stanno lavorando all’impianto di illuminazione. «Sì». Richiediamo: «Ma le auto ci passano, no?». Risposta: «Sì ma poche, una decina ogni mezz’ora».
La conta. Per parlare non c’è bisogno di alzare la voce perché l’unico rumore, un brusio di sottofondo, è quello della colonna di mezzi che sull’A4 prosegue verso Mestre. Una decina ogni mezz’ora? Mah. Abbiamo il cronometro e verifichiamo: in 15 minuti contiamo 15 auto, 2 Tir, e 2 furgoni, di cui uno, a onor del vero, con un piccolo rimorchio. Vogliamo fare 20? Facciamo 20. Riproviamo dopo un po’ con lo stesso intervallo di tempo. Questa volta fanno 10 auto, 5 Tir, un furgone. Bilancio: 16 transiti. Ed è un’ora di punta.
I proclami. Lo scorso 6 agosto, data dell’inaugurazione alla presenza del governatore Giancarlo Galan e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, era stata diffusa questa stima: 2-3 mila transiti al giorno. «Io ne conto al massimo 2-300 di giorno. Di notte non lo so. E’ così tranquillo che ci possiamo schiacciare un pisolino», dice un altro operaio. Che sia proprio la notte a far la differenza?
Silenzio. A metà bretella facciamo una sosta nella piazzola d’emergenza. E’ così silenzioso da riuscire a distinguere il rumore di una vanga la cui lama cozza contro i sassi del terreno che incide e rovescia. Ci giriamo: è un operaio che scava un pozzetto a una ventina di metri. Un uccellino cinguetta in mezzo alla strada, arriva l’eco dei rintocchi delle campane della chiesa di Bonisiolo che sarà a mezzo chilometro, il vento sibila tra i giunchi del fossato. C’è anche una farfalla che si posa sul guardrail che luccica neanche fosse coperto di rugiada: manca solo la vispa Teresa in questo paesaggio da autostrada bucolica.
Campagna. «In effetti per ora sembra più una strada di campagna», dice Piergiorgio Zanardo, dalla sua casa con vista sul Passante. E’ tra quelli che, nonostante la possibilità di essere espropriato, ha deciso di rimanere. Gli avevano promesso le barriere anti-rumore, ma per ora non si vedono. «E per ora neppure servono, è così pacifico! Però dovranno metterle presto, perché qui quando aprirà tutto il Passante, allora sì, sarà un inferno». La stima: 140-170 mila mezzi al giorno. E allora sì, questo senso di solitudine in autostrada, sarà solo un vecchio ricordo da custodire.

«Serve a poco, ma intanto funziona» Vernizzi rivendica quanto fatto. «E a fine 2008 l’opera sarà conclusa»
MESTRE. «Certo nessuno pensava di risolvere i problemi della tangenziale di Mestre con l’apertura di questa bretella. Era pronta e l’abbiamo aperta: visto che era finita che senso aveva tenerla chiusa? Che poi ci passino 1, 10 o 100 auto non importa: almeno quelli che da Trieste devono raggiungere Treviso o Belluno non devono più passare per Mestre. Per il momento va bene così». Lo dice in modo schietto Silvano Vernizzi, commissario speciale al Passante di Mestre.
Insomma, quella dello scorso 6 agosto, tra Quarto e Mogliano, è stata un’apertura simbolica, di facciata? Vernizzi spiega: «Non è così. Le auto ci passano, anche se poche. Di sicuro non è risolutiva per sciogliere il nodo di Mestre». Per questo bisognerà attendere l’ultimazione dell’intero Passante, i 32 chilometri tra Quarto e Dolo, un unico grande cantiere a cielo aperto che taglia le province di Venezia e Treviso. «Il tratto era finito, perché non utilizzarlo?» insiste Vernizzi.
«Avevano bisogno di lanciare un segnale, dire alla gente che i lavori vanno avanti spediti: per questo hanno aperto questo pezzo, certo non per i benefici, che sono irrisori», commentavano ieri gli operai al lavoro lungo la bretella. Un’opera parziale che, calcolando il costo totale del Passante (750 milioni), è costata circa 152 milioni di euro. Certo fa un po’ sorridere pensare alla parata di politici che il 6 agosto, in periodo di ferie, si era presentata a Bonisiolo per l’inaugurazione. «Andando avanti di questo passo - ironizzava qualcuno - dovremo aspettarci un’altra ventina di inaugurazioni, contando bretelle e gallerie». Battuta a parte, dovrebbe esserci solo un’altra grande cerimonia perché, spiega il commissario, non è possibile aprire altri tratti prima della conclusione finale dell’opera. «La bretella Quarto-Mogliano collega due autostrade - dice - ma altre aperture parziali avrebbero pesanti ripercussioni sulla viabilità locale». Bisogna quindi aspettare, a sentire le promesse, il 28 dicembre del 2008. Intanto i cantieri procedono. A Mirano sono cominciati i lavori per la seconda canna sotto il tratto ferroviario della Mestre-Padova. A Martellago inizieranno presto quelli per la canna sotto la Castellana. Tempi rispettati? «Intoppi per ora non ce ne sono - risponde Vernizzi - avanti così e il programma sarà rispettato». (f.fur.)


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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013