venerdì 5 ottobre 2007

articoli di giornale - Piazza Santa Bertilla

LA NUOVA

VENERDÌ, 28 SETTEMBRE 2007 Pagina 31

Provincia Spinea. Tre blocchi di quattro piani con negozi e appartamenti Una grande piazza davanti alla chiesa L’intervento previsto copre 15 mila metri quadrati a Santa Bertilla FRANCESCO FURLAN

SPINEA. Spinea ha fame di piazze. Dopo il progetto per piazza Fermi - che ha scatenato molte polemiche - questa sera verrà presentata la nuova piazza di Santa Bertilla. Un intervento su un’area di 15 mila metri quadrati, ed edifici per 13.400 metri cubi, divisi in tre blocchi di 4 piani, per un’altezza massima di 13 metri. Piacerà alla comunità di Spinea?

Per tastare il polso degli spintenesi bisognerà aspettare questa sera. Il piano - che è già stato approvato dal Comune e che presto dovrebbe diventare relatà - verrà presentato alle 21 in sala monsignor Barbazza, dietro la chiesa di Santa Bertilla, dal sindaco Claudio Tessari, dall’assessore all’Urbanistica Mario Simionato, e dal progettista, l’architetto Roberto Moscardi, che ha lo studio proprio a Spinea. Che è fiducioso perché, sostiene, è un intervento che prevede un luogo di ritrovo, «una piazza civile che si unirà a quella religiosa». L’obiettivo è «creare una centralità vitale» per Spinea. La piazza sarà rialzata di 80 centimetri, per realizzare uno stacco rispetto alla strada, e avrà una superficie complessiva di 3 mila metr quadri, più 700 metri quadri per una seconda parte, chiamata campiello. Il tutto andrà a unirsi con la zona del sagrato antistante la chiesa.

Già scelto anche il materiale: listoni di pietra chiara con inserti di porfido. Nel centro della piazza è prevista invece una fontana, a raso, leggermente inclinata verso l’interno per raccogliere l’acqua, con piccoli zampilli. Gli edifici, che racchiuderanno la piazza in una sorta di semicerchio, si estenderanno su una superficie di 13.400 metri quadrati. Non verrà salvata l’ex scuola «Pascoli», testimonianza della Spinea degli anni Cinquanta, perché nonostante l’opposizione del centrosinistra, l’iniziale ipotesi di vincolo avanzata anche dalla Sovrintendenza regionale, il ministero per i Beni culturali ha in un secondo momento dato l’ok per il suo abbattimento.

Per ciò che riguarda gli edifici invece al primo piano sono previsti negozi, realizzati con ampie vetrate, così da rendere più luminosa la piazza, mentre i piani superiori saranno prevalentemente destinati alla residenza. E’ una piazza che andrà a cambiare fortemente il volto di Spinea, considerato anche il fatto che tra la futura piazza e il Villaggio di Fiori è in fase di costruzione la nuova zona residenziale di Spinea.


IL GAZZETTINO

Domenica 30 settembre

Prende forma la nuova piazza ma i cittadini chiedono più verde Spinea

Il progetto della nuova piazza di Santa Bertilla sembra aver convinto i cittadini di Spinea , al termine della presentazione ufficiale tenutasi venerdì sera in sala Barbazza. Qualche dubbio rimane e anche qualche critica. Nel complesso, però, la gente sembra piuttosto intrigata dall'idea di avere finalmente un vero centro pubblico di aggregazione, cosa che, finora, Spinea non ha mai avuto. Il progetto rientra nel piano norma n. 18 che prevede la realizzazione di una piazza antistante il sagrato della chiesa di S. Bertilla, mediante l'abbattimento di un fabbricato ad ovest (la pasticceria) ed il recupero della vecchia scuola elementare "Pascoli", dimessa ed abbandonata ormai da anni. La Piazza, chiaramente, costituisce il fulcro del piano: si apre completamente a nord e si collega alla chiesa tramite un prolungamento del sagrato, interrotto dal passaggio di attraversamento pedonale di via Roma. Bisognerà attendere ancora qualche anno per poter assistere a questa rivoluzione urbanistica, al momento è stato approvato soltanto il progetto, realizzato dallo studio Moscardi di Spinea , e si spera a breve di poter emanare il bando per l'assegnazione dei lavori. Quello che preoccupa maggiormente i cittadini è l'aumento della cementificazione rispetto al verde pubblico: "la piazza è bella, niente da dire, ma non era il caso di ampliare gli spazi di verde?". Per il verde c'è il progetto del nuovo parco del fluviale del Rio Cimetto, ha risposto l'Assessore ai lavori pubblici Mario Simionato, qui si parla di una piazza. Per qualcuno è troppo grande, per qualcuno troppo piccola, per qualcuno ancora verrà soffocata da via Roma che, effettivamente, ogni giorno viene attraversata mediamente da 30 mila veicoli. Non è da escludere che, in un futuro prossimo, via Roma possa venire chiusa alla circolazione, in luogo di un percorso alternativo frutto della continuazione del Masterplan che rivoluzionerà l'altro versante di Spinea , quello di Piazza Marconi. Per qualcun altro i lavori della Piazza non erano una priorità, rispetto alla costruzione di un centro civico (di cui al momento Spinea è sprovvista) e di una piscina comunale. Nessuna critica feroce, in ogni caso, solo qualche sprazzo di polemica. "Piazza Marconi e Piazza Santa Bertilla saranno i centri della Spinea del domani -ha voluto sottolineare il sindaco Claudio Tessari -una Spinea che aspettiamo da quarant'anni, in cui il primo polo rappresenterà il lato storico della città, mentre l'innovativa piazza di Santa Bertilla costituirà il lato giovane, fresco e moderno".Davide Tamiello


LA NUOVA

MARTEDÌ, 02 OTTOBRE 2007 Pagina 30

Provincia Spinea. Presentato il progetto di fronte alla chiesa Orgnano, piace la piazza «Però manca il verde»

SPINEA. Piace alla gente la nuova piazza di Santa Bertilla, un po’ meno la Spinea del futuro. Venerdì sera il progetto per la nuova piazza di Orgnano è passato per la prima volta al giudizio dei cittadini.

I progettisti Roberto Moscardi e Alejandro Patricio Sala hanno svelato con mappe e simulazioni come verrà recuperata l’area compresa tra via Roma ed il Villaggio dei fiori: via la vecchia scuola Pascoli, che lascerà il posto ad una piazza di 3 mila metri quadri, rialzata di 80 centimetri rispetto alla strada, con un campiello di 700 metri quadri ed edifici, in prevalenza ad uso residenziale e commerciale, per circa 13.400 metri quadrati. Complessivamente la piazza incontra il favore dei cittadini.

Soddisfa più o meno tutti la collocazione dei volumi e la distribuzione degli spazi. Non convince tutti però il modo in cui il piano norma 18 ha trattato i temi della viabilità e del verde. «Perchè non si è colta l’occasione di deviare via Roma concedendo così alla nuova piazza e al sagrato di Santa Bertilla una sorta di continuità pedonale?». Tanti puntano il dito anche sulla mancanza cronica di verde in città. «Siamo di fronte alla grande speculazione edilizia del Villaggio dei fiori - afferma Valeria Muffato - avevamo bisogno di respirare e invece si costruisce ancora. Ormai Spinea è solo cementificazione». Le ragioni dell’assessore all’Urbanistica Mario Simionato («Saranno le nuove bretelle Nord e Sud a spostare il traffico») faticano a convincere tutti. Critica il modus operandi della giunta anche Michele Bertaggia: «Era il caso di sottoporla alla gente prima di approvarla. Adesso cosa serve discuterne?». Ma alla maggior parte dei convenuti, la nuova piazza piace.

«Sono state accolte le nostre principali osservazioni mosse all’indomani della presentazione del primo progetto - osserva don Marco Scattolon, parroco di Santa Bertilla - ora la piazza non volta più le spalle alla chiesa e gli edifici hanno un’altezza più adeguata». Giudizio positivo anche da Luciano Faraon, noto avvocato di Spinea: «Manca solo di completare il campanile della chiesa, che la città aspetta da anni». A margine dell’incontro, il sindaco Claudio Tessari non dimentica Villaggio dei fiori: «Entro il 2009 apriranno anche i cantieri per il nuovo distretto sociosanitario, la casa di riposo, la nuova scuola Disney». (f.d.g.)

In primo luogo si nota come dei tre articoli vi siano due di parere favorevole senza far emergere le reali domande poste all'amministrazione in occasione dell'incontro, ed il terzo più aperto a descrivere quanto in realtà detto in sala alla conferenza.


Le domande svolte dopo la breve esposizione di Roberto Moscardi, affetto da un abbassamento della voce e di Alejandro Patricio sono state varie e anche non inerenti il tema della piazza.

  1. la prima domanda verteva sulla riduzione del verde pubblico con la cementificazione apportata da quest'opera e sull'infrazione sul vincolo al taglio degli alberi presente per via Roma (recentemente tra l'altro sono stati abbattuti ben tre alberi centenari proprio su via Roma vantando la pericolosità ed il rischio di crollo)
  2. La seconda domanda sempre rivolta all'ambito ambientalistico accusava l'amministrazione dello scempio creato abbattendo il verde pubblico o riducendolo al ben minore verde privato
  3. In seguito è stata richiesta la costruzione della piscina prima della piazza, sport ambito nel comune che ha dato i natali alla campionessa olimpica Pellegrino, e che costringe molti a spostarsi con le auto verso le vicine piscine di Mirano e Chirignago
  4. Un parere favorevole è stato espresso a sostegno dell'estetica della piazza che va a sostituirsi ad un'area a verde pubblico non curata.
  5. Una persona ha lamentato la scivolosità delle striscie di attraversamento realizzate con il marmorino nei giorni di pioggia.
  6. In seguito è stata richiesta una spiegazione sulle tecniche di risparmio energetico applicate alle costruzioni presentate nei rendering sviluppati dallo studio dell'architetto Moscardi vista anche la possibilità di sfruttare gli incentivi statali offerti da talune soluzioni tecniche o visto il prossimo venturo conto energia. Inoltre avendo ben presente che le piazze storiche indicate nella precedente presentazione dello studio sono ben diverse dalla situazione reale nell'area per la presenza di una via da 30000 veicoli al giorno e per lo sviluppo del residenziale intorno alla piazza (nel caso di piazza Santa Bertilla il residenziale è sviluppato in altro loco e il lotto è situato fra i due quartieri di Oriago e Villaggio dei Fiori) ed avendo ben presente la mancanza della cultura della piazza da parte dei cittadini di Spinea, è stato richiesto quali attività o sistemi sarebbe ro stati adottati da parte dell'amministrazione per attirare in piazza la popolazione dei vicini quartieri al fine di vivere la nuova area pubblica e sviluppare le interrelazioni sociali.
  7. In seguito è stato richiesta qualche spiegazione nei riguardi dell'illuminazione (illuminazione pubblica o privata) e delle aree rialzate fra gli appartamenti dedicate alla visione della piazza da un'ambito rialzato.
  8. E' stato fatto notare che al Villaggio dei Fiori piazza Cortina (piazza centrale del quartiere V.d.Fiori) è in situazioni disastrose di incuria da parte dell'amministrazione con marmi rotti e verde non curato, mentre si sta badando a realizzare una piazza non centrale nell'abitato residenziale (nè del V.d.Fiori, nè del quartiere Origo).
  9. E' stato fatto notare che la chiesa di Santa Bertilla verrà si dotata di una piazza, ma ancora manca di un requisito necessario quale un campanile.
  10. Infine sono stati sollevati dei dubbi riguardo alla percorrenza delle vie ciclabili non connesse con la piazza e non del tutto congrue.

In seguito sono intervenuti sia il sindaco Tessari, che l'assessore all'urbanistica Simionato e l'architetto R.Moscardi.

L'intervento dell'architetto si è sviluppato principalmente riguardo alla richiesta delle tecniche di sviluppo del progetto nella parte residenziale.
Purtroppo la valutazione delle tecniche costruttive più idonee all'esecuzione del progetto è una fase successiva alla presentazione eseguita quel giorno.
Si è dimostrato disponibile a sviluppare eventuali pannelli solari per il tetto di forma curva.

L'assessore all'urbanistica Simionato si è infrvorito nei riguardi della viabilità di via Roma, problema annoso a cui risulta difficile trovare soluzione.
Una serie di opere devono essere realizzate per sgravare la via principale che tagia in due il comune ed entro il 2011 si potrà pensare di avere una riduzione del traffico.
Stime dicono che il traffico aumenta sulla via del 3% ogni anno, quindi si parla di circa 33000-35000 veicoli da reindirizzare entro quella data con opere complementari (probabilmente il riferimento riguardava le opere secondarie al passante).
L'illuminazione sviluppata per creare i giochi di luci ed ombre descritti e voluti nel progetto dall'architetto Roberto Moscardi è privata ad uso pubblico, quindi in tutta probabilità il comune e i cittadini di Spinea si assumeranno l'onere della bolletta elettrica relativa.
Questo sempre che non si costituisca una soluzione con accumulatore e pannelli fotovoltaici per garantire illuminazione notturna sgravata dalla rete elettrica.
Si provvederà inoltre a verificare le difficoltà inerenti il passaggio pedonale e le condizioni di piazza Cortina.

Il sindaco Tessari si è pronunciato nei riguardi del verde affermando che entro la fine del suo mandato pubblicherà una tabella in cui verranno mostrate le parti a verde pubblico e privato presenti prima del suo mandato e dopo mostrando quanto non vi sia stata una riduzione del la quantità di vegetazione presente nella città.
La piscina sarà un progetto che avrà la posa della prima pietra nel 2009 e che non sarà concluso entro il suo mandato.
Il discorso è poi degenerato su un insieme di argomenti e propaganda politica.


Vi sarebbe da aggiungere che attualmente il vicino rio Cimetto su cui si sviluppa il nuovo parco vicino alla piazza Santa Bertilla è stato utilizzato come fogna a cielo aperto per svariati anni dai vicini palazzoni non allacciati ad una vera rete fognaria.
Inoltre fuoriuscendo dalla cava di via Luneo, già sotto inchiesta per la presenza di fanghi inquinati da idrocarburi e metalli pesanti (tuttora sotto indagini da parte della prefettura anche se non si è riuscito a stabilire quanto abbia influito nei casi di tumore sviluppatisi in via Luneo), vi è il rischio che presenti anche queste problematiche di inquinamento.

Il quartiere Dante ed i comitati Per via Matteotti e Cittadini per Spinea vivibile sono interessati marginalmente alla questione di Piazza Santa Bertilla.
Non essendoci interessi specifici riguardanti le questioni del comitato non si può tuttavia non notare come cambino le soluzioni al variare della zona trattata.

Per piazza Fermi e piazza Marconi, il piano approvato prevede la chiusura di un tratto di via Roma-Miranese con l'abbattimenti di 13 edifici fronte alla villa del Majno e la formazione di una nuova strada che colleghi le due piazze.
Altri provvedimenti riguardanti la viabilità sono la bretella che dovrebbe dirottare parte del traffico verso la Fornace, via Macello e via Asseggiano e la chiusura di un senso di marcia per via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati (nessun provvedimento per le vie interne, eccettuato il cartello divieto di transito per frontisti da sempre ignorato all'incrocio fra via D'Annunzio e via Alfieri).
Infine altre opere sono la rotonda in via Alfieri, il senso unico in via Cattaneo.
Tale sistema convoglierebbe buona parte del traffico nella circonvallazione intorno al quartiere Dante (via Matteotti, via D'Annunzio, via Bennati) non dimenticando via Cici e Bellini e parte dei veicoli in via Buonarroti.

Ricordando quanto promesso a via Asseggiano e quanto ottenuto oggi dagli abitanti di quella via non si può sperare di ottenere qualcosa di definitivo soprattutto in una situazione in continuo mutamento nella quale non si sta badando alla sicurezza delle fasi transitorie tanto quanto si prevede per il progetto finale.
Ci sono molti dubbi che le previsioni dell'amministrazione saranno confermate nel 2011 così come paventato dall'assessore all'urbanistica e non solo per l'opposizione recente del comune di Mirano con dei comitati per aggravare di per se una situazione già penosa nel nostro comune.

Tuttavia non si può notare come, anche se l'assessore all'urbanistica Simionato recentemente in un articolo avesse rilasciato come dichiarazioni l'idea di semafori conta veicoli all'imbocco di Spinea sulla rotonda fra la Fossa e Villaggio dei Fiori ed a Chirignago
L’idea è semplice: basta installare un semaforo alla Fossa che diventa rosso quando il volume di traffico è troppo elevato, così da deviare le auto lungo la camionabile per Marghera». E lo stesso si potrebbe fare dalla parte di Chirignago, con un semaforo che devi il traffico su via Oriago e quindi sulla camionabile. Un progetto realizzabile o una provocazione? «Qualcosa bisogna pur fare - risponde - e questa è una strada che si può percorrere». Almeno che da Chirignago non arrivi il semaforo rosso.
per quanto riguarda piazza Santa Bertilla non si è provveduto a pensare un piano di chiusura di via Roma per sgravare lo spazio pubblico dai 30000 veicoli transitanti, dirottando le auto già lungo il Villaggio dei Fiori (magari con un senso unico) a sud verso la camionabile e verso via Rossignago-Asseggiano a nord.
Appare quindi evidente come esistano due pesi e due misure nelle soluzioni adottate, in via Matteotti in anticipo dei tempi di almeno 4 anni, mentre per quanto concerne piazza Santa Bertilla, nemmeno ipotizzati.
Con queste affermazioni ovviamente non si vuole creare ulteriori problemi ai comitati di via Asseggiano o ai residenti del Villaggio dei Fiori, ma si vuole ribadire come la repentinità con cui sono stati affrontati i lavori in via Matteotti non abbia un reale senso e non rispetti criteri di sicurezza realmente utili, o previsti.
Se l'alleggerimento di via Roma avverrà nel 2011, dopo la stabilizzazione della circolazione nel comune si potranno verificare le reali criticità e i veri problemi da risolvere, quando saranno in funzionamento effettivo il servizio di metropolitana di superficie, quando saranno appurati i contrasti con i comitati di Mirano che vogliono dirottare il passante in territorio di via Luneo, anzichè lungo la via degli elettrodotti, quando esisteranno reali vie alterative per il traffico.
Nel frattempo tutto è uno spostamento di criticità di loco in loco dovuto alla situazione transitoria ed alle soluzioni basate su piani urbanistici antiquati ed inadatti a descrivere le modificazioni apportate da varie opere regionali (SFRM) e statali (Passante).

Ciononostante non si capisce la difficoltà con cui l'amministrazione non riesce a percepire quanto più interessa a molti cittadini (il campanile di Santa Bertilla non realizzato, la piscina comunale, rifacimento dei marmi nelle piazze già esistenti, i problemi di allagamento per l'inefficienza della rete fognaria, eccetera) ed a metterlo in pratica sul territorio.

Comportamenti un po' cervellotici sono presenti inoltre nella partecipazione del comune alle manifestazioni di Biciclima, di cui la popolazione ha sentito poco parlare, oppureil paragone fra l'aver sfruttato gli incentivi statali per quanto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico vicino al pattinodromo comunale e non aver previsto nessun vincolo o clausula ambientale per la realizzazione della piazza Santa Bertilla (isolamento, riduzione delle emissioni, doppi vetri di contenimento delle emissioni, pannelli fotovoltaici per alimentare in modo pulito le luci, eccetera).

La mancanza di risposta riguardo alle attività da sviluppare per rendere la piazza vivibile ed appetibile per una citta dormitorio di Mestre, lascia a dir poco alibiti.

Si segnala inoltre che la costruzione della piazza prevede un piano di investimenti di 2.6 milioni di euro ricavati grazie alla vendita di edifici di proprietà pubblica.
Tuttavia come qui segnalato il mercato degli immobili è in calo del 6%, mentre gli interessi sono legati al tempo utile per trovare acquirenti per la vendita delle abitazioni.
Per questo motivo tenere da conto le emissioni ed il risparmio energetico possono costituire una carta vincente per la vendita degli immobili (pannelli solari venduti assieme all'edificio che reintegrano gli interessi sulla spesa fintanto che non viene venduto l'immobile, emissioni ridotte che permettono agli acquirenti di risparmiare nell'uso e nel consumo energetico di climatizzazione degli appartamenti)

Si ricorda inoltre questo articolo: Articoli di giornale - mercato immobiliare in calo

Altre spese sono correlate inoltre riguardo all'illuminazione pubblica della piazza (conto elettricità spesa e manutenzione) ed alla fontana a raso prevista nella piazza (alimentazione del ciclo d'acqua e manutenzione-pulizia)

Articoli di giornale - Allagamento di Spinea

IL GAZZETTINO
giovedì 27 settembre 2007 MIRANESE

Spinea paralizzata dal maltempo Strade bloccate, traffico in tilt L'acqua in mattinata ha raggiunto molti garage e scantinati Rio Cimetto, Parauro e Menegon esondano: per fortuna l'acqua non ha toccato le case. Meno disagi negli altri comuni

La prima pioggia d'autunno anche quest'anno non ha avuto pietà. L'anno scorso fu Scorzè ad essere messa in ginocchio dal maltempo, ieri invece in provincia è stata Spinea a leccarsi le ferite, ovvero il centro più vicino all'epicentro del nubifragio, Mestre. Enormi disagi alla circolazione con auto rinchiuse in code chilometriche lungo via Roma, garage e scantinati allagati in tutte le zone del territorio. Qualcuno, per attraversare solamente il cavalcavia del Graspo d'Uva, ieri ha impiegato circa un'ora e mezza. Novanta minuti di attesa per percorrere poco più di duecento metri di strada, un'agonia allucinante. Gli uomini della Protezione civile sono entrati in azione intorno alle nove del mattino, circa una trentina di uomini tra il reparto comunale e quello intercomunale. Alcuni di loro, pur essendo volontari, sono stati chiamati sul posto di lavoro. "Si tratta di un accordo particolare firmato dal comune di Spinea - spiega l'ingegner Mario Raniolo, dirigente comunale - in caso di necessità, il datore di lavoro deve lasciar intervenire i dipendenti facenti parte del corpo di Protezione civile. Sarà il Comune poi a pagare la giornata di lavoro all'azienda". Ieri, in effetti, le condizioni di estrema necessità c'erano eccome. Allagate e chiuse le vie Bennati, Fornase, Unità, Capitanio ed enormi disagi invece nelle vie Crea, Bologna, Don Milani, De Amicis, Cici e Prati. I corsi d'acqua, il Rio Cimetto, il Parauro e il Menegon, sono usciti dagli argini. Fortunatamente l'esondazione si è riversata completamente nei campi, risparmiando quindi gli edifici e le abitazioni private. Tutta Spinea, in pratica, è rimasta paralizzata per gran parte della mattinata, con conseguenti ritardi di autobus e mezzi pubblici. Tutti in ritardo al lavoro e non solo a Spinea, visto che via Roma è un punto nevralgico per la viabilità dell'intero Miranese in quanto unico collegamento diretto con Mestre. Il Comune sta già pensando di chiedere lo stato di calamità: "Certamente ci accoderemo a Mestre nell'inviare la richiesta - continua Raniolo - dipende da quanto farà Cacciari, penso però che non ci siano dubbi in proposito vista la situazione di Mestre. Per quanto ci riguarda abbiamo avuto delle situazioni critiche, fortunatamente però i danni sono stati piuttosto contenuti rispetto all'ultima volta anche grazie ai lavori attuati dall' Amministrazione". Disagi piuttosto contenuti nelle altre zone del Miranese. Tutto tranquillo a Santa Maria di Sala e Noale. A Mirano, una transenna è crollata sulle auto parcheggiate davanti all'ex mobilificio Gatti di via Vittoria e nelle prime ore del mattino il semaforo del quadrivio "Ballarin" (via della Vittoria, via Porara, via Cavin di Sala e via XX Settembre) è andato in tilt per circa un quarto d'ora. Problemi anche alla cittadella scolastica di via Matteotti, in particolare all'istituto "8 marzo": le infiltrazioni hanno messo a dura prova studenti e personale in palestra, nei corridoi, in segreteria e in ufficio presidenza. Il dirigente scolastico Norma Castellarin ha già segnalato il fatto all'Amministrazione provinciale la quale ha assicurato che nei prossimi mesi subappalterà i lavori per il rifacimento del tetto.

Davide Tamiello


LA NUOVA

GIOVEDÌ, 27 SETTEMBRE 2007 Pagina 10

Primo Piano Difficile raggiungere le scuole e gli uffici, costretti ad aprire in ritardo. Molti tornano a casa Spinea si sveglia nell’acqua: traffico paralizzato Più di un’ora per compiere trecento metri in auto, ma il resto del Miranese si salva Le lezioni si sono svolte regolarmente nonostante la mancanza di alcuni docenti Problemi nella zona industriale di Olmo


via Capitanio

giardino di casa allagato


via Palestro

SPINEA. Spinea piange, gli altri Comuni, chi più chi meno, tirano un sospiro di sollievo. Il maltempo di ieri ha messo in ginocchio Spinea che ha intenzione di chiedere lo stato di calamità naturale. Complice la pioggia, caduta copiosa per quasi tutta la notte tra martedì e ieri fino a mattina inoltrata comportando seri disagi alla circolazione. Le scuole, come il resto del comprensorio del Miranese, hanno aperto regolarmente ma qualche classe è stata costretta i rivedere il proprio programma per mancanza del docente o ritardo dello stesso. Nel resto del Miranese la situazione è stata sempre sotto controllo. Qualche problema si è verificato di buon mattino a Olmo di Martellago, dove in alcune strade attorno alla zona industriale l’acqua iniziava a salire. Ma per fortuna nessuno è finito in ammollo. Infiltrazioni, invece, si sono verificate alla scuola 8 marzo di Mirano ma le lezioni sono andate avanti senza problemi. Oggi ancora maltempo, tutti incrociano le dita.

Spinea. Qui la situazione è stata critica per tutta la mattina. Allertati uomini della protezione civile, circa una trentina, vigili e personale del Comune. In molti punti l’acqua è salita di diversi centimetri, allagando scantinati e mandando in tilt il traffico con alcune strade che sono state persino chiuse.

Le zone più colpite dal maltempo sono state le vie Bennati, Fornase, Crea, Unità, Bologna, don Milani, Capitanio, Cici, De Amicis, Prati e la provinciale 81. Complice, infatti, anche l’esondazione del Rio Cimetto, la zona del Graspo d’Uva è rimasta paralizzata per ore. Alcuni automobilisti raccontano di aver impiegato oltre un’ora per attraversare il cavalcavia.

Alcuni genitori residenti in via Capitanio, poi, c’hanno impiegato lo stesso tempo per fare mezzo chilometro per accompagnare i figli a scuola in zona Santa Bertilla. Insomma, una situazione a dir poco pazzesca. Ovvio che per raggiungere i posti di lavoro per qualcuno sia stata una vera e propria odissea. Diversi c’hanno rinunciato e sono rientrati o rimasti a casa, altri per arrivare c’hanno messo delle ore. E così alcuni uffici hanno aperto oltre l’orario stabilito o con personale ridotto, mentre in una banca del centro di Spinea tutti i dipendenti sono arrivati in ritardi. Eccetto uno, che è riuscito ad aprire la filiale giusto in tempo alle 8.30 mentre i suoi colleghi sono arrivati dopo le 9. Anche il rio Parauro e lo scolo Menegon sono straripati ma per fortuna in zone dove ci sono campi. Disagi anche per le scuole, dove in più d’una ci sono verificate infiltrazioni d’acqua.

Le lezioni, però, sono andate avanti senza problemi, anche se ci sono stati degli accorpamenti tra sezioni per ovviare all’assenza di docenti. Comunque dopo mezzogiorno la situazione è tornata un po’ alla volta alla normalità.

Negli articoli di giornale non appare minimamente via Bennati ed il quartiere Dante.

Via Bennati allagata per vari decimetri di tirante d'acqua, fino anche a mezzo metro per alcuni minuti, via Alfieri piena di veicoli fermi in coda fin dall'inizio della via (situazione mai vista).

Il traffico di via Roma paralizzato nonchè i sensi unici di via Bellini e Matteotti hanno scaricato veicoli nel quartiere Dante (alcuni dei quali sopraggiunti attraverso via Cicci credendo che così avrebbero tragliato il centro di Spinea).

Via Bennati allagata ha subito rappresentato un problema e gli autisti furbi hanno deciso di passare per la meno allagata Via Alfieri in barba ai cartelli di divieto di transito eccetto frontisti.



LA NUOVA

VENERDÌ, 28 SETTEMBRE 2007 Pagina 6

Primo Piano «Quattro pompe in arrivo» Spinea allontana l’incubo

SPINEA. Il Comune ha chiesto lo stato di calamità naturale. Dopo l’eccezionale pioggia di mercoledì, infatti, ieri è iniziata la conta dei danni che sarà possibile quantificare solo stamani. Di certo molte zone del centro sono finite sott’acqua e l’altro ieri il lavoro per operai comunale, vigili e volontari della protezione civile è andato avanti per molte ore. Basti pensare che questi ultimi, coordinati da Federica Capuzzo, hanno garantito una copertura di ben diciannove ore, dalle 8 di mercoledì fino alle 3 di notte di ieri. In alcuni punti, come via Capitanio e via Bennati, l’acqua aveva raggiunto anche il mezzo metro ma per fortuna da dopo mezzogiorno, da quando ha smesso di piovere, la situazione è tornata lentamente alla normalità. In totale, comunque, su Spinea sono stati circa una decina gli interventi. Ieri in Comune è arrivata anche qualche lamentela per la gestione della viabilità ma l’evento atmosferico è stato - questa la giustificazione - talmente eccezionale che c’era poco da fare. Frattanto il Comune sta già guardando al futuro per difendersi dal rischio idraulico e per le prossime settimane arriveranno le quattro pompe in precedenza acquistate. «Si tratta - spiega l’assessore alla sicurezza Mauro Armelao - di due elettropompe e di altrettante motopompe, oltre a un carrello rimorchio. Per il 2008, invece, prevediamo di acquistare, con il contributo regionale, una jeep accessoriata e in grado di trasportare sette volontari. Resta il fatto che ora la situazione è sotto controllo e un grazie va a tutti quelli che si sono dati da fare per portare il loro aiuto e assistenza a chi era in difficoltà, dimostrando spirito di sacrificio e senso del dovere. E mi riferisco ai volontari della protezione civile, vigili del fuoco, polizia locale e addetti comunali». E in tema di aiuti per quanti hanno subito danni per il nubifragio di mercoledì, la Banca Santo Stefano Credito Cooperativo, di Martellago ha messo a disposizione per tutta la provincia 2 milioni di euro. I finanziamenti sono a tassi agevolati e si possono richiedere in tutte le filiali della banca.

(Alessandro Ragazzo)




LA NUOVA

Sabato 29-09-07, 7 Primo Piano

Il nubifragio «costerà» un milione di euro

SPINEA. Oltre 450 mila euro di danni agli edifici comunali e altrettanti si temono per i privati. Dunque un po’ alla volta si comincia a delineare quanto costerà a Spinea il maltempo di mercoledì scorso che l’ha messa in ginocchio per tutta la mattina provocando gravi disagi alle strutture. Secondo i tecnici del Comune, infatti, almeno 250 mila euro serviranno per sistemare gli immobili pubblici come le scuole, dove ci sono state infiltrazioni e qualche allagamento, il magazzino e il municipio, oltre alle fognature, gli argini dei corsi d’acqua e le condotte delle acque bianche e nere che sono scoppiate in diversi punti del territorio. Di 200 mila euro, invece, sarà l’esborso per sistemare le strade, l’asfaltatura e l’illuminazione pubblica. I punti dove si dovrà mettere mano saranno soprattutto le vie Bennati, del Forte e Solferino, angolo via Mion, ovvero buona parte del centro cittadino. A tutto questo, ovvio, si dovranno aggiungere i dati dei danni subiti dai privati, visto che in molti si sono trovati la casa, il giardino e lo scantinato invasi dall’acqua. Almeno dieci sono stati gli interventi della protezione civile senza contare, però, il «fai da te», con molti che hanno provveduto da loro a raccogliere l’acqua e ad asciugare i pavimenti della loro casa. Spinea, come già confermato nei giorni scorsi, chiederà lo stato di calamità. Per ora i tecnici del Comune stanno finendo di fare tutte le foto dei danni subiti per poi chiedere i soldi necessari e risistemare il tutto. Frattanto ieri pomeriggio il cielo aveva cominciato a essere assai minaccioso e a diventare sempre più scuro. Qualcuno ha iniziato di nuovo a tremare. Ma per evitare i problemi dei giorni scorsi, Spinea ha messo a punto un piano immediato di intervento, allertando subito la protezione civile nel caso si dovesse affrontare una nuova ondata di maltempo. (Alessandro Ragazzo)



IL GAZZETTINO

Sabato 29 settembre 2007 SPINEA Dopo il nubifragio

Per il Comune un conto da 450mila euro Senza contare i danni ai privati

Spinea

Che il nubifragio avesse causato ingenti danni a Spinea lo si era capito, che il totale si aggirasse intorno ai 500 mila euro, lo si poteva presumere. La conferma alle tante ipotesi fatte in questi due giorni è arrivata ieri mattina direttamente dall'ufficio: tenendo conto solamente di strutture ed edifici pubblici, infatti, la cifra sale a 450 mila euro, quasi un miliardo delle vecchie lire.Questa prima stima dei danni è stata divisa in due sottocategorie: 250 mila euro serviranno a rimettere in sesto scuole, municipio, magazzino comunale, fognature e serramenti.L'alluvione di mercoledì ha fatto saltare, inoltre, alcune condutture delle acque bianche e nere.Altri 200 mila euro, invece, serviranno a coprire i danni arrecati a strade, impianti di illuminazione e agli argini dei corsi d'acqua che hanno ceduto dopo l'esondazione, uno su tutti il Rio Cimetto.Nel conteggio, ovviamente, non sono inclusi i danni ai privati. "Stiamo raccogliendo più materiale possibile - spiega l'ingegner Mario Raniolo, dirigente del Comune di Spinea - contare i danni dei privati è un procedimento molto delicato che richiede molto tempo e molta attenzione".Gli operai del Comune, in attesa di nuove indicazioni, hanno già cominciato a rimboccarsi le maniche per riportare alla normalità l'intera situazione.Le zone più colpite dal nubifragio sono essenzialmente tre: via Bennati, via Solferino (in particolare all'altezza dell'intersezione con via Mion) e via Del Forte. In queste tre zone, infatti, il livello dell'acqua ha raggiunto in certi punti i 50 centimetri.Dal Comune arriva la conferma che verrà inoltrata richiesta per lo stato di calamità sulla scia di quanto richiesto dal Comune di Mestre.La prassi, in questi casi, prevede una prima fase di raccolta dettagliata di perizie, rilievi e materiale fotografico. "In primo luogo manderemo una segnalazione di Comune disastrato. -continua Raniolo- Poi, quando verrà stabilito quale sarà l'ente preposto all'assegnazione delle indennità per calamità naturale (Regione o Provincia) invieremo la richiesta".Davide Tamiello






mercoledì 3 ottobre 2007

Articoli di giornale - Niente senso unico per via Asseggiano

LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 03 OTTOBRE 2007 Pagina 30

Provincia SPINEA: IL FACCIA A FACCIA Via Asseggiano non sarà a senso unico Il comitato: «Promessa non mantenuta». Dissuasori per via Rossignago

SPINEA. Niente senso unico su via Asseggiano ma dei dissuasori su via Rossignago. E’ questo l’esito di un incontro avvenuto lunedì sera tra i comitati di zona, il sindaco di Spinea Claudio Tessari e l’assessore alla Viabilità Mario Simionato. Il quale ha confermato che i cittadini non potranno essere accontentati sul senso unico ma, ha assicurato, il Comune farà il possibile per mettere in sicurezza via Rossignago. E infatti venerdì ci sarà un sopralluogo per vedere quali interventi adottare in tempi rapidi. I residenti in più di un’occasione avevano lamentato i problemi della strada, molto trafficata e priva di controlli efficaci.

I comitati imputano alla giunta di essersi rimangiata la parola fatta a sua tempo, ovvero di rendere a senso unico via Asseggiano, in entrata da via Rossignago, fino a quando non sarà realizzata la nuova strada a nord. «Ovviamente siamo delusi - spiega Fabio Lazzaro membro del comitato di zona - ma abbiamo preso atto della decisione del Comune di non istituire il senso unico. Abbiamo chiesto, però, di avere più controlli e di installare dei dissuasori per diminuire la velocità dei veicoli su via Rossignago. Stiamo parlando di una strada dissestata, con un continuo via vai di camion complice anche il gran numero di cantieri aperti. E infatti abbiamo sia problemi di sicurezza che di rumore. Ragion per cui dopo domani ci rivedremo di nuovo per capire quali interventi adottare da subito». E infatti venerdì, come detto, ci sarà un sopralluogo al parteciperanno i comitati di zona e lo stesso Simionato, il quale spiega i motivi del no al senso unico su via Asseggiano.

«La recente riapertura della strada dopo i lavori estivi - spiega - ha ripresentato la solita circolazione intensa ma la nuova rotonda ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva sta dando i suoi frutti e noi crediamo che ad oggi non ci siano motivi per prendere altri provvedimenti. L’ideale sarebbe non essere confinanti con Mestre e toglierle il traffico ma questo, purtroppo, non è possibile». (a.rag.)

Articoli di giornale - Problemi a Mirano

LA NUOVA

MARTEDÌ, 02 OTTOBRE 2007 Pagina 29

Provincia Nei prossimi giorni un incontro con la Provincia e poi con i residenti arrabbiati Le tre tangenziali che non danno pace a Mirano Fardin: «La variante di via Luneo è necessaria». Ma molti comitati sono contrari

FRANCESCO FURLAN

MIRANO. «Entro otto giorno convocherò i comitati per cercare una soluzione condivisa. Ma non si può far finta di non vedere che le vie Parauro, Mariutto e Villafranca stanno soffocando dal traffico». Il progetto delle tre tangenziali lascia senza pace il sindaco di Mirano, Gianni Fardin. Che nei prossimi giorni dovrà fare i conti con la selva di comitati nati pro o contro la realizzazione dell’anello di tangenziali intorno a Mirano, e che nei giorni scorsi hanno fatto sentito la loro voce con proteste e manifestazioni.

Gli interventi fanno parte delle opere complementari al Passante, e sono inseriti nell’accordo che Mirano dovrà siglare con il commissario speciale al Passante, Silvano Vernzzi. Mirano ha ottenuto il finanziamento per le tangenziali dopo aver subìto il progetto che prevede l’attraversamento del canale Taglio in viadotto e non in tunnel. A farla semplice, l’accordo è stato questo: «Noi accettiamo il ponte sul Taglio ma voi ci date i soldi per l’anello di tangenziali». Tuttavia la firma è ancora in alto mare, soprattutto perché mancano garanzie sui finanziamenti per gli interventi di mitigazione lungo il tracciato. Intanto però la cassaforte della Regione è già stata scardinata perché la seconda commissione regionale ha decretato da tempo l’inseribilità delle tre tangenziali nella manovra finanziaria regionale: 7 milioni per la tangeziale Sud, 7 per la tangeziale Nord, e 5 per quella Ovest. Non appena Mirano firmerà l’accordo arriveranno i soldi. Sia chiaro: di progetti non c’è n’è ancora. Quelli che pubblichiamo a lato sono tracciati di massima, indicativi, elaborati su Google Map.

La variante di Luneo. La priorità di Mirano è quella di realizzare la variante di Luneo, con tre proposte aperte. Due prevedono il tracciato a Sud di via Luneo. In un caso la strada parte dalla Salzanese e si aggancia alla rotatoria della Fossa. Nel secondo caso, sempre a Sud, si aggancia invece all’incrocio tra le vie della Vittoria e Miranese, nei pressi dell’ex area Volvo. Il secondo caso prevede la realizzazione della tangenziale a Nord di via Luneo, dalla Salzanese a via della Costituzione. In questo caso però sarebbe necessario trovare un accordo con Spinea. E’ sulla variante alla Noalese che, maggiormente, si spaccano i comitati. A favore si sono espressi il coordinamento che riunisce gli abitanti di via Mariutto, Villafranca e Parauro, Uniti per via Bollati, il comitato di Caorliega, Ballò-Scaltenigo e il comitato in difesa del graticolato romano. Contro sono Mirano condivisa, i due comitati di via Luneo, Italia Nostra e la Libera associazione Pro Caorliega.

I tracciati a Sud e Ovest. Il tracciato a Sud è particolarmente delicato, perché previsto all’interno di una zona caratterizzata dal graticolato romano e vincolata dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici. Anche in questo caso le resistenze sono tante. L’innesto della bretella è previsto da un lato all’attuale rotatoria tra via Scaltenigo e viale Venezia dall’altro all’altezza della zona artigianale nei pressi del centro Iguazù, su via Cavin di Sala. La strada dovrebbe servire ad allegerire il nodo di via Battisti. Infine l’ultima tangenziale, il cui progetto è già stato in realtà messo nel dimenticatoio (Fardin: «Non è una priorità») è prevista sull’attuale via Bollati-Mazzan.

Gli incontri. «Entro fine settembre avevamo chiesto ai comitati di fornirci delle proposte alternative - attacca Fardin - ma sulla mia scrivania non ho visto nulla. Ora nei prossimi giorni avremo un incontro con la Provincia, e a seguire convocherò i comitati. Ma sia ben chiaro che c’è bisogno di una tangenziale a Nord, almeno che la Provincia ci dica che non è necessaria. E poi bisogna capire che quando parlo di tangenziale mi riferisco ad una strada a due corsie, mica alla tangenziale di Mestre. Su come farla, potremo decidere assieme». La discussione sulla tangenziale Sud si aprirà solo in un secondo momento.

In altre parole, Mirano sta cercando di dirottare tutto il traffico a Spinea, già satura di traffico più del comune confinante che già dovrebbe prender provvedimenti per sgravare il traffico che invia ogni giorno sul nostro comune.
Da non dimenticare che Spinea dei comuni presenti nell'area è quello con minor territorio non edificato (in altre parole cià significa abbattere case per un tracciato che taglia via Luneo o quanto meno mettere fortemente a ridosso dell'abitato un'opera impattante come il Passante).
Si ricorda inoltre che il Passante proprio per le sue problematiche ambientali è stato NECESSARIAMENTE inserito lungo la linea degli elettrodotti, via di passaggi da Scorzè a Mirano con vincoli distanziometrici sull'edificato per l'inquinamento elettromagnetico.


Ecco chi vuole le strade e chi le contesta La mappa della protesta. Decine di attivisti pronti a manifestare

MIRANO. A chiedere a gran voce la tangenziale Nord, la variante di Luneo, è soprattutto il Cosp, il Coordinamento obiettivo sicurezza e prevenzione che fa capo ai tre comitati dell’area Nord orientale di Mirano: quello delle vie Polo, Da Verazzano e Colombo, guidato dai coniugi Donatella Brugnaro e Andrea Favaro, quest’ultimo medico del pronto soccorso ed esponente della Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta; il comitato delle vie Dante e Villafranca, il cui portavoce è l’impiegato di banca Pierluigi Paloscia; il comitato «Portici di via Mariutto», capeggiato da Paolo Libralesso, gestore dello storico bar Olimpia. Chiedono la variante come antidoto al traffico che soffoca gli abitanti della zona, dove sorgono tra l’altro anche l’ospedale, un asilo ed una scuola elementare. Il Cosp è tra l’altro capofila dell’accordo che ha riunito attorno al tema dell’urgenza della variante, ben 8 comitati cittadini. A firmare col Cosp sono stati infatti anche i comitati di Caorliega, «Viabilità sicura di Scaltenigo-Ballò», «Difesa del Graticolato romano» e soprattutto il comitato «Uniti per via Bollati e vie limitrofe» dell’ingegner Giuseppe Scalici. Inizialmente contrari al progetto di anello tangenziale, tanto da essere appoggiati dal laboratorio «Mirano condivisa», i residenti di via Bollati hanno trovato un’intesa col Cosp convenendo sulla necessità di salvare dallo smog l’area Nord di Mirano, senza per questo prevedere tangenziali anche a Sud (viale Venezia) e ad Ovest (via Bollati appunto). Sull’altro fronte, quello contrario all’ipotesi di nuove strade, capofila è il laboratorio «Mirano condivisa», che da aprile elabora idee e progetti per la salvaguardia dell’ambiente e forme alternative di mobilità. Presidente dell’associazione è Gianni Zanlorenzi, Anna Citran è il suo vice e Roberta Manzi la segretaria. Aderiscono al fronte del no anche i due comitati di via Luneo: «No tangenziale Luneo-Cimetto» e «No tangenziale Nord», capitanati rispettivamente da Alessandro Meggiato e Oscar Ninetto Sorato, quest’ultimo titolare di un distributore di benzina proprio in via Luneo. Contrari alle tre tangenziali sono anche Italia Nostra e quelli della «Libera associazione Pro Caorliega» di Campocroce.

(Filippo De Gaspari)

articoli di giornale - corso per sindaci

IL VENEZIA – IL MESTRE

martedì 2 ottobre 2007

L’iniziativa. L’amministratori chiedono di poter tornare a studiare e l'Anci li accontenta: 3 cicli di lezioni Scuola per sindaci: i politici sui banchi

Sindaci e assessori hanno bisogno di ritornare sui banchi di scuola. E l'Anci gli fornisce, banchi, lavagne, campanella e un ciclo di lezioni per imparare a governare un Comune. Otto moduli di insegnamento su altrettanti temi, classi da 35 - 40 sindaci alla volta e lezioni da tre ore a sera nei vari Municipi del territorio. Si comincia già il mese prossimo con i primi tre cicli, mentre gli altri cinque prenderanno il via nel 2008. A chiedere di poter tornare davanti ai professori sono stati gli stessi amministratori dei 508 Comuni del Veneto attraverso un questionario distribuito dall'Anci. Sono oltre 270 gli amministratori che hanno risposto segnalando lacune e temi sui quali hanno bisogno di qualche ripetizione. «Spesso sindaci e assessori fuori dal municipio hanno altri lavori - spiega Vanni Mengotto, presidente dell'Anci del Veneto - hanno specializzazioni differenti da quelle chieste agli amministratori che invece dovrebbero avere conoscenze generali di molte materie. E avere idea delle conseguenze dei provvedimenti che prendono». I più urgenti - secondo il questionario - sono quelle sulla gestione del territorio. Al secondo posto la gestione finanziaria dell'Ente: elementi base per stendere e gestire un bilancio comunale. La terza priorità invece i lavori pubblici. A ruota seguono le politiche sociali, la comunicazione e l'istruzione e la cultura. Il questionario interroga anche i futuri alunni sulle loro preferenze di orari e giorni in cui frequentare le lezioni che saranno completamente a carico dell'Anci. «Per legge i Comuni fanno formazione solo del personale e non possono spendere per gli amministratori - sottolinea Mengotto - così abbiamo pensato di ovviare noi alla mancanza. Come insegnati ci saranno alcuni nostri consulenti che lavorano con noi da tempo, ma anche i sindaci più esperti che si metteranno a disposizione». M. D.R.

articoli di giornale - via Asseggiano riaperta

LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 26 SETTEMBRE 2007 Pagina 25

Cronaca Disagi ieri per molti automobilisti, al confine con Spinea c’erano ancora i cartelli del cantiere per la nuova viabilità Asseggiano, riapertura e caos Presidente Dini: «La fine dei lavori porterà piacevoli novità» La Municipalità vuole informare al più presto i cittadini sulla novità

ASSEGGIANO. Asseggiano è di nuovo aperta, ma nessuno se n’è accorto. Il motivo è semplice. I cartelli che indicano la presenza del cantiere al confine con Spinea, fino a ieri non erano ancora stati tolti. «Ho chiamato la ditta per dire di rimuovere la segnaletica posizionata per indicare la chiusura della strada - spiega Maria Teresa Dini, presidente della Municipalità. Credo che entro oggi (ieri, ndr), questo desiderio verrà esaudito».

Il pericolo, se no, è quello di ritrovarsi ancora con il deserto in via Asseggiano e il caos fra via Risorgimento e via Miranese. «Una situazione che vogliamo superare al più presto - continua la Dini -. Per questo bisogna informare i cittadini che adesso la viabilità di quel territorio è tornata quasi nella normalità». La fine dei lavori sulla linee ferroviaria al confine con Spinea, necessari per la futura metropolitana di superficie, hanno rappresentato un vero e proprio disagio per tutto l’ex quartiere di Chirignago.«Per fortuna adesso l’intervento è finito», specifica ancora Dini, «e ci sono anche alcune piacevoli novità». Quando si parla di piacevoli novità, si intende soprattutto l’apertura della strada che dalla rotonda di Spinea, ai piedi del cavalcaferrovia, porta proprio ad Asseggiano. Quell’arteria servirà a smaltire ulteriormente il traffico che attraversa via Miranese soprattutto nelle ore di punta. Resta però il fatto che anche ieri tantissima gente, imbrogliata dai cartelli, ha continuato a percorrere via Risorgimento e la stessa via Miranese, nella convinzione che il cantiere fra Asseggiano e Spinea fosse in pieno fermento. «Qui non passa ancora nessuno», racconta la farmacista Laura Gobbin, che svolge la propria attività vicino alla chiesa del rione, «Non hanno tolto i cartelli. Proprio come a inizio lavori, quando, di contro, non li avevano proprio messi». La fase della comunicazione da questa parti sembra non decollare. In ogni caso, l’intervento lungo la ferrovia è durato poco, ma ha creato notevoli disagi alla popolazione. In particolare a chi vive dopo il passaggio passaggio a livello della linea Castelfranco-Bassano. La chiusura della strada ha infatti imprigionato molti residenti. Ed è così scoppiato il malumore delle tante famiglie chiuse fra due linee dimesse e una funzionante ma spesso inaccessibile, a causa del passaggio dei treni. Adesso le cose dovrebbero sistemarsi, Sempre se verranno tolti i cartelli che indicano la chiusura della via.

(Gianluca Codognato)






articoli di giornale - mancano i treni per la metropolitana di superficie

LA NUOVA

LUNEDÌ, 24 SETTEMBRE 2007 Pagina 9

Cronaca Il punto sui cantieri del Sistema ferroviario metropolitano regionale: ai forti ritardi dei lavori si stanno sommando le pastoie burocratiche Binari pronti? Mancheranno i treni Conclusa l’opera nel 2009, ci vorranno almeno altri 2 anni per avere i convogli

La metropolitana di superficie, prima ancora di nascere, rischia di marciare in ritardo rispetto alle attese delle migliaia di pendolari che confidano nell’entrata in funzione del Sfmr per viaggiare più velocemente verso i luoghi di lavoro, studio o verso casa.

Il quadro della situazione nell’ultimo semestre 2007 riserva ancora varie incognite. Se i cantieri sono conclusi per circa il novanta per cento fuori dal nodo di Mestre, in terraferma con i lavori delle fermate sono ancora indietro. E c’è il rischio concreto che una volta affidato il servizio, con una gara di assegnazione il cui bando sarà pubblicato entro il primo semestre 2008, il sistema ferroviario metropolitano regionale non abbia treni a sufficienza per garantire subito le corse cadenzate nel quadrilatero tra Mestre, Padova, Castelfranco e Treviso. All’appello ne mancano dai ventidue ai ventiquattro.

Servono dai 22 ai 24 convogli per garantire le corse del Sfmr, ma chi gestirà il servizio non potrà garantirne subito l’operatività. Ci vorrano dai 2 ai 4 anni, dai 24 ai 48 mesi, per vederli in esercizio. Perché quei treni oggi come oggi non esistono, vanno acquistati e costruiti. Con buona pace dei pendolari che continuano a maledire i ritardi del sistema ferroviario veneto. La conferma di questo scenario, tutt’altro che consolante, arriva dall’ingegner Bruno Carli, dirigente del settore Mobilità della Regione Veneto, ospite di uno dei convegni della settimana della mobilità sostenibile a Mestre. Per il primo semestre 2008 - spiega Carli - la Regione bandirà la gara d’appalto per affidare sia il servizio Sfmr che il trasporto pubblico urbano ed extraurbano tra Mestre, Padova e Treviso. Annunciata più volte, la gara ora è in dirittura d’arrivo. La Regione, d’intesa con i Comuni, assegnerà con un bando unico anche il servizio di autobus che devono garantire i collegamenti alle fermate del metrò.

Cantieri lenti. A Mestre i cantieri marciano più lenti del resto del Veneto, è notorio. Altrove si è al 90%, ha recentemente ribadito l’assessore Chisso. I cantieri a Mestre interessano oggi Asseggiano, la fermata del nuovo ospedale (Terraglio-Zelarino). Per gennaio 2008 si attende il via agli interventi pee i sottopassi alla Gazzera e la fermata di via Olimpia; in attesa restano le fermate di Marocco e Carpenedo. Un intoppo per l’avvio del servizio? «Un conto è il bando di gara, altra cosa è quando entrerà in funzione il servizio Sfmr - spiega Carli - calcolando il tempo necessario dato dalla gara per consentire ai partecipanti di definire le loro offerte e poi di stipulare il contratto, c’è il tempo di arrivare alla conclusione delle opere».

Treni. Il 2009 sarà l’anno del Sfmr, chiediamo. «In generale si può dire di sì ma il contratto con il gestore prevede che si proceda per fasi; questi anzitutto dovrà procurarsi una ventina di convogli. Il contratto parte, ma l’esercizio dipenderà dai tempi del gestore. Che ha, stando al garante della concorrenza, dai 2 ai 4 anni di tempo per costruire e mettere in esercizio i nuovi treni. Se il bando prevedesse un periodo inferiore di tempo per il gestore, il rischio è quello di incappare in una infrazione».

200 milioni. Per velocizzare i tempi e soprattutto per assicurare che il materiale rotabile rimanga in capo alla Regione, ora a palazzo Balbi si valuta un’altra strada: l’acquisto diretto dei 24 treni necessari. Un investimento di oltre 200 milioni di euro (in media ogni treno costa dai 7 ai 12 milioni). Sempre il garante ha stabilito che i treni di proprietà di Trenitalia non è automatico passino al futuro gestore. In pratica, il sistema prevede che chi vince la gara debba dotarsi dei treni per gestire le tratte, con il rischio che a ogni rinnovo di appalto il problema dei mezzi si riproponga. Chiarisce il dirigente: un gestore non è obbligato a passare ad altri il materiale rotabile.

Guasti sulla linea. Bisogna fare i conti anche la linea ferroviaria che oggi limita il numero dei treni in transito. Regione e Rete ferroviaria italiana - continua Carli - stanno trattando per arrivare ad un accordo sul numero di corse da eseguire lungo le linee del futuro metrò regionale. «I binari sono quelli, bisogna trovare una quadratura con Rfi», dice, che sovrintende alla gestione dei binari. Di recente è stata ridotta la capacità di transito dei convogli sul ponte della Libertà: oggi più di dieci mezzi l’ora non transitano tra Mestre e Venezia. Intanto chi viaggia in treno continua a convivere con i ritardi. «Dopo l’appalto di due anni fa, per cui ci siamo mossi per primi, oggi il 91% delle locomotive sono state sostituite e i guasti sui convogli di Trenitalia sono destinati a calare ulteriormente. Molti dei problemi sulla linea oggi dipendono da Rfi su cui noi non possiamo incidere: non possiamo multarli come facciamo con Trenitalia».


LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 22

Cronaca IL CASO «Io comprerei i treni» Chisso: «Sfmr, entro ottobre si decida» L’assessore regionale: Situazione difficile ma non preoccupante Per i convogli dovremo attendere più di due anni

«La partita Sfmr dovremo affrontarla entro il mese prossimo nella finanziaria regionale, senza perdere tempo. Che si decida per una cosa o per l’altra. Io sarei per l’acquisto diretto dei treni ma è difficile seguire una ideologia quando bisogna attenersi alla compatibilità con il bilancio, in una situazione così difficile». Parola di Renato Chisso, assessore regionale ai trasporti. Si decide entro il prossimo mese, spiega il politico di Forza Italia, un fattore decisivo per la marcia, già ritardataria rispetto alle aspettative generali, del sistema metropolitano regionale. Che rischia di dover attendere almeno altri due anni per vedere locomotive e vagoni (circa 24 i treni che mancano all’appello) in servizio per garantire il servizio cadenzato del Sfmr, che va in gara nel primo semestre del prossimo anno e che dovrebbe iniziare l’esercizio non prima del 2009. Sempre che i cantieri delle fermate a Mestre finiscano per tempo. Con una spesa di oltre 200 milioni di euro, la Regione Veneto potrebbe accelerare la partita del materiale rotabile, acquistando da sè i treni senza delegare il compito a chi vince la gara. Ma a decidere se l’investimento si farà, ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, sarà la Finanziaria regionale. «Io sono di questa idea ma bisogna vedere la compatibilità con il bilancio. Non sono preoccupato, comunque per i treni non si dovrà attendere più di due anni e mezzo», spiega il politico. Ma le associazioni dei consumatori incalzano la giunta Galan. Lorenzo Miozzi del Movimento dei consumatori considera essenziale che sia la Regione ad acquistare i treni. «Il materiale rotabile deve essere della Regione - segnala Miozzi - per dare certezza al servizio Sfmr al di là di chi vincerà la gare ma bisogna anche dire che il metrò regionale è un progetto che è stato venduto troppo presto rispetto ai reali tempi di esercizio, creando una grande aspettativa come intervento anti-traffico, al pari del Passante». Critico è anche Franco Conte, presidente veneto del Codacons. «Chi risponderà dei ritardi futuri? Il non aver programmato per tempo l’acquisto dei treni porta a pensare che tra due o quattro anni l’attuale organigramma politico sarà altrove ma io li diffido fin d’ora e lo dico pure a Renato Chisso che è abbastanza attento a questo settore: saranno loro i responsabili della situazione e se serve arriveremo a reclamare anche delle dimissioni. Ricordo che non si possono aumentare i prezzi delle Ferrovie senza considerare la qualità del servizio. E rispetto al resto d’Europa, non ci siamo». (m.c.)



Si ricorda che l'assesore all'urbanistica di Spinea, Mario Simionato, si era così espresso sui benefici apportati alla viabilità del comune dalla nuova stazione della metropolitana di superficie costruita vicino al quartiere Dante.

Scoprire ora che questa non servirà a nulla vista la mancanza di convogli lascia alibili sulla comunicazione fra i diversi gradi dell'amministrazione (comune, provincia, regione).

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 15

Economia Chisso: «Ferrovie deve fare la sua parte» L’assessore sull’invito al fai-da-te di Cipolletta: «Il Veneto non è da serie B» Intanto Di Pietro sta trattando il ripristino dei contratti con i consorzi Cepav e Iricav Due

MATTEO MARIAN

VENEZIA. «Il Veneto non può essere considerata come una regione di serie B, quindi non vedo perché Ferrovie ci inviti a trovare autonomamente le risorse per l’alta velocità quando, per altre regioni, si è impegnata in prima persona». Renato Chisso, assessore regionale alle Infrastrutture, respinge l’invito che Innocenzo Cipolletta, presidente di Ferrovie dello Stato, ha rivolto alla Regione Veneto dal Meeting dei quarantenni di Altavilla Vicentina.

«Ferrovie non ha le risorse necessarie neanche per la progettazione di alcune tratte - ha detto sabato scorso Cipolletta -. Sarebbe bene che il Veneto facesse come il Friuli-Venezia Giulia e trovasse i finanziamenti necessari».

«Al di la delle dichiarazioni formali - aggiunge a questo proposito Chisso - non mi risulta che il Friuli-Venezia Giulia abbia, da solo, trovato risorse per l’alta velocità». La copertura finanziaria del tratto Verona-Padova (sul quale il Cipe ha dato solo un via libera tecnico) continua, quindi, a rimanere un rebus. Anche alla luce del fatto che, nell’ultimo Dpef, la tratta in questione non ha raccolto nemmeno una citazione. E senza contare, inoltre, che per la Venezia-Trieste ogni discorso è stato rimandato al 2020.

L’alta velocità in Veneto rimane appesa, quindi, alla prossima Finanziaria e alla trattativa che il ministro Antonio Di Pietro ha intavolato con i general contractor Cepav Due (tratto Milano-Verona) e Iricav Due (Verona-Padova). Soggetti che, alla luce del decreto Bersani, si sono visti revocati i contratti di concessione e affidamento dei lavori. Di Pietro ha espresso la volontà di congelare l’efficacia del decreto Bersani per (con una norma da inserire nella Finanziaria in discussione) ottenendo così il ripristino dei vecchi contratti, mantenendo però gli obiettivi di trasparenza e di riduzione dei costi. Il dialogo con Cepav Due (consorzio che vede Snamprogetti con il 40% delle quote, Pizzarotti al 24%, Condotte con il 12%, al pari di Maltauro e Saipem) pare in fase avanzata. Con Iricav Due (Astaldi al 40%, Ansaldo al 12%, Impregilo al 12%) le posizioni sembrano, invece, più distanti. Astaldi, per altro, ha in piedi un contenzioso con il governo che parla di un risarcimento per una cifra vicina ai 44 milioni.

In attesa della nuova Finanziaria e dell’esito finale delle trattative tra Di Pietro e i due consorzi, Chisso torna, però, a sollevare l’urgenza della definizione della società concessionaria mista Anas-Regione Veneto. «Questa potrebbe essere una soluzione per reinvestire gli utili derivanti dalla gestione del Passante e della Venezia-Padova sul territorio, e quindi anche sul sistema ferroviario» sottolinea l’assessore veneto alle Infrastrutture. Anche se va detto che di utili non se ne parlerà fin tanto che la realizzazione del Passante non sarà stata ammortizzata. «So i che i legali delle due parti, recentemente, si sono parlati - dice Chisso a proposito dell’iter che dovrebbe portare alla costituzione della società mista -. Una soluzione che possa non incontrare delle obiezioni a livello europeo dovrebbe essere stata trovata. Una bozza definitiva è stata inviata a Roma, ora attendiamo gli eventi. Ricordando che su questo c’è stato un impegno diretto da parte di Romano Prodi».



Aggiornamento 29 aprile 2008

IL GAZZETTINO
domenica 20 aprile 2008 SPINEA
La metropolitana di superficie diventa realtà: entro l'estate il via ai primi convogli della Sfmr

La metropolitana di superficie muove i primi passi. Un progetto che sembrava fantascienza, fino a pochi anni fa, ora dovrebbe diventare realtà. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle Ferrovie cominceranno a provare la nuova linea dell'Sfmr (Sistema ferroviario metropolitano di superficie). L'Sfmr collegherà le più grosse città venete con treni regionali per alleggerire il traffico su gomma.
Il sistema entrerà in funzione in tre fasi. Attualmente è in fase avanzata la realizzazione delle infrastrutture per la fase 1 che collegherà Venezia, Mestre, Padova e Treviso. Con il sistema a regime saranno previsti treni con cadenza regolare ogni 15 minuti sulla Venezia-Padova, mentre sulle altre tratte la cadenza dovrebbe essere minore, 20 o 30 minuti, tranne le ore di punta dove l'attesa non dovrebbe superare i 15 minuti. Il sistema prevede una stretta organizzazione con il trasporto su gomma, che coinvolge otto società, e si prevede l'adozione del biglietto unico in tutta la zona interessata.
I primi lavori, dopo una lunga attesa, sembrano finalmente volgere al termine: presto anche l'area del Miranese e della Riviera del Brenta avrà il suo metrò a cielo aperto. Da domani, praticamente, inizierà l'addestramento dei macchinisti di Trenitalia scelti per percorrere quotidianamente la nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea . Alla sessione di prove saranno presenti anche il sindaco Claudio Tessari, alcuni tecnici della Regione e i tecnici di Rfi Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. «La metropolitana non è più un miraggio, e questa per Spinea rappresenta una svolta epocale - dichiara soddisfatto Tessari - Quando sarà attiva? Forse già per l'estate, dipende da quanto tempo ci vorrà per gli ultimi dettagli. Di certo saremo pronti entro l'autunno». D.T.


LA NUOVA
DOMENICA, 20 APRILE 2008 Pagina 33 – Provincia SPINEA: VITA DA PENDOLARI Prima prova per il metrò di superficie Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 sarà testata la nuova linea
SPINEA. Prime prove di metrò di superficie a Spinea. Domani dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 i tecnici delle ferrovie cominceranno a provare la nuova linea del Sistema ferroviario metropolitano di superficie che partirà con ogni probabilità entro autunno. In pratica inizierà l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia nella nuova tratta a doppio binario Mestre-Spinea lungo la linea Mestre-Maerne. I lavori nella zona, infatti, sono ormai a buon punto così come cresce in fretta anche la neonata stazione denominata «Miranese» che sostituirà quella di Asseggiano. La giornata di domani sarà pure l’occasione per fare il punto della situazione e conoscere i tempi futuri per l’avvio del metrò che collegherà le principali città venete. Una volta a regime, i residenti del comprensorio potranno avere a portata di mano il treno che renderà più veloci gli spostamenti. Ad esempio, da Spinea a Venezia ci si impiegherà attorno al quarto d’ora di viaggio. La nuova linea, sulla tratta Venezia-Castelfranco, sarà a doppio binario e abbandonerà quella esistente, seguendo un tracciato del tutto diverso dall’attuale. Piegando a sud, sarà utilizzata parte della ex linea dei Bivi che un tempo collegava le linee per Milano, Trento, Udine e Trieste evitando la stazione di Mestre. Le rotaie soprappasseranno quindi la linea principale Padova-Mestre e si affiancheranno a Sud di quest’ultima per entrare nella stazione di Mestre. Nella nuova stazione di Spinea fermeranno due treni metropolitani l’ora per direzione: un treno ogni mezz’ora sia verso Mestre che verso Castelfranco. Accanto alla neo fermata sarà realizzato un parcheggio scambiatore da circa 375 posti auto, collegato direttamente alle vie Miranese e Asseggiano e anche tutta la viabilità della zona sta cambiando volto di giorno in giorno. Infatti ai piedi del cavalcavia sono nate due rotatorie che avranno in compito di smistare il traffico fuori dal centro di Spinea e indirizzarlo sulle direttrici periferiche. Inoltre in futuro anche il servizio di Girospinea arriverà fino alla stazione ferroviaria che diventerà il vero nodo dei trasporti cittadino. (Alessandro Ragazzo)



LA NUOVA
MARTEDÌ, 22 APRILE 2008
Provincia SPINEA Metrò regionale rimandato dalla pioggia
SPINEA. La pioggia scesa copiosa ieri ha fatto slittare a domani le prime prove del metrò regionale di superfice (Sfmr) con l’addestramento dei macchinisti di Trenitalia sulla neonata tratta a doppio binario Mestre-Spinea all’interno della Mestre-Maerne. In pratica ci saranno due prove. La prima avverrà dalle 6 alle 9 e la seconda dalle 18 alle 21. I convogli partiranno dalla stazione di Spinea, realizzata ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva e che diventerà punto di riferimento per i passeggeri e i pendolari di tutto il Miranese. L’occasione servirà anche per fare il punto della situazione sui tempi di realizzo dell’intera opera e l’avvio del metrò di superfice che secondo Comune e regione potrebbe partire già in estate. Questo consentirà ai pendolari e agli utenti delle ferrovie di potersi muovere da una città e l’altra del Veneto in tempi rapidi. Alla presentazione di domani ci saranno il sindaco Claudio Tessari, i tecnici della Regione oltre a quelli di Rfi, gli ingegneri Giuseppe Albanese e Gabriele Pupolin. (a.rag.)


articoli di giornale - Biciclima

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 32

Provincia Mirano. Sabato e domenica chiuso al traffico il centro della città Auto vietate e negozi aperti in piazza Sono quindici i Comuni che hanno aderito all’iniziativa «Biciclima» FILIPPO DE GASPARI

MIRANO. Sui temi dell’ambiente e della mobilità sostenibile Mirano ha fatto scuola. Sono 15 i Comuni che aderiscono in questi giorni alla campagna «Biciclima, nuovi stili di vita per una mobilità sostenibile». Il progetto, organizzato dalla Provincia in collaborazione con la Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta in occasione della settimana europea della mobilità, nasce proprio dall’esportazione di alcune esperienze maturate negli ultimi anni a Mirano.

Fino al 7 ottobre dunque, anche a Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Marcon, Martellago, Mira, Noale, Pianiga, Salzano, Scorzè, Spinea, Stra e Trebaseleghe, cittadini e istituzioni saranno coinvolti in iniziative e campagne di sensibilizzazione volte ad incentivare un cambiamento degli stili di vita nella mobilità delle cose e delle persone, partendo dai piccoli gesti quotidiani. «Nei giorni scorsi - spiega l’assessore alle Politiche giovanili di Mirano Maria Rosa Pavanello - il prologo ha già dato ottimi riscontri: basti pensare che a Mirano, durante le giornate a piedi rivolte ad amministratori, dipendenti comunali e alunni delle scuole, l’adesione ha sfiorato il 90%. Il 2007 si sta così rivelando uno degli anni più soddisfacenti».

Il programma di «Biciclima», già in pieno svolgimento in molti comuni, è stato presentato ieri a Mirano, alla presenza dei rappresentanti di Comune, categorie ed associazioni. Proprio a Mirano si svolgeranno gli appuntamenti clou: giovedì i riflettori saranno puntati sul convegno «Buone prassi ed esperienze a confronto per una città sostenibile», alle 17 nel nuovo teatro. Sabato e domenica si svolgerà invece la quarta edizione di «A piedi in centro, una piazza per le persone». Piazza Martiri e le vie adiacenti rimarranno chiuse al traffico per diventare un grande negozio a cielo aperto, con oltre 35 bancarelle in piazza dalle 10 alle 22, grazie alla collaborazione dell’Ascom. «La riduzione dell’inquinamento - ha spiegato il presidente Ennio Gallo - passa attraverso la rivisitazione urbanistica delle città, con un occhio di riguardo alla mobilità sostenibile. Il piccolo commercio può dare una mano, non costringendo la gente a spostarsi per la spesa, ma spingendola a comperare nel piccolo negozio sotto casa». Lo stimolo in questa direzione è chiaro: negli stessi giorni partirà infatti la campagna «Negozi Biciclima», con molti esercizi che applicheranno sconti ed agevolazioni all’acquisto dei prodotti a chiunque si recherà a fare la spesa con mezzi alternativi all’auto. Alcune officine e meccanici offriranno addirittura un check up gratuito del mezzo. In piazza, oltre ai negozianti, ci saranno anche musica e spettacoli ad animare la due giorni a piedi. Stasera intanto, in municipio a Spinea, si svolgerà l’incontro a tema «Pm10 e polveri sottili: quali rischi?» in cui medici specialisti dell’Asl e rappresentanti della Fiab parleranno dell’incidenza dell’inquinamento sulla nostra salute.



Credo di non sbagliare se affermo che non lo sa nessuno di queste iniziative.

Spinea, anzi, via Roma è la cartina tornasole dell'efficacia reale di queste iniziative.

Non si notano variazioni all'intasamento perenne negli orari caldi di traffico.

Solo la riapertura di via Asseggiano ha migliorato lievemente la situazione.



IL GAZZETTINO

mercoledì 26 settembre 2007

Quindici comuni impegnati a cambiare gli stili di vita dei loro abitanti

Mirano

Anche a Mirano è tutto pronto per l'iniziativa "Biciclima, nuovi stili di vita per una mobilità sostenibile". La manifestazione è organizzata, in occasione della Settimana Europea della Mobilità sostenibile, dalla Provincia di Venezia in collaborazione con Fiab-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, e Bike Office della Provincia di Venezia. Biciclima è un progetto permanente di sensibilizzazione che coinvolge 15 Comuni della Provincia di Venezia e oltre, per incentivare un cambiamento reale degli stili di vita quotidiana nell'ambito della mobilità sostenibile. Le iniziative si protrarranno fino a domenica 7 ottobre. Oltre a Mirano (tra i primi comuni ad aderire) quest'anno parteciperanno anche altri 14 comuni: Camponogara, Dolo, Fiesso d'Artico, Fossò, Marcon, Martellago, Mira, Noale, Pianiga, Salzano, Scorzè, Spinea, Stra e Trebaseleghe. A Mirano, in particolare, gli appuntamenti sono due: giovedì 27 settembre il Convegno per amministratori, operatori ed educatori dal titolo "Buone prassi ed esperienze a confronto per una città sostenibile" alle ore 17.00 presso il nuovo Teatro, e sabato 29 e domenica 30 settembre la 4° edizione di "A piedi in centro. Una Piazza per` le persone", dove piazza Martiri, via XX Settembre, calle Ghirardi, piazza "Paolo e Nella Errera" saranno chiuse al traffico diventando un grande negozio a cielo aperto dalle 10 alle 22.





Articoli di giornale - Un’ora di bus per andare a Venezia

LA NUOVA

MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007 Pagina 32 -

Provincia SPINEA: IL RACCONTO DI UNA PENDOLARE «Un’ora di bus per andare a Venezia» Tra cantieri aperti e strade bloccate la Miranese è perennemente in tilt

SPINEA. Questa è la storia di chi vorrebbe arrivare al lavoro in bus puntuale, cerca di partire ad un’ora decente da casa, aspetta la corriera per quaranta minuti e poi si ritrova in mezzo al traffico senza vie d’uscita. Risultato: deve saltare la pausa pranzo perché in ufficio arriva con mezz’ora di ritardo e deve sbrigare gli arretrati. Se non è un’odissea poco ci manca.

E’ quella che in questi giorni stanno vivendo Laura Favero, una giovane dipendente regionale, e altre centinaia di persone che ogni mattina salgono sull’autobus a Spinea con direzione Venezia. Tra cantieri aperti, strade chiuse e deviazioni arrivare a destinazione è una vera e propria corsa ad ostacoli. Infatti negli ultimi giorni si sono sommati una serie di problemi che hanno mandato in tilt il traffico. E’ la stessa Laura Favero a raccontare la sua odissea, uguale a quella di molti altri pendolari. Spiega una sua giornata nera.

«Arrivo in fermata poco dopo le 8 - dice - per prendere il bus delle 8.12 che arriva con mezz’ora di ritardo». E racconta: «Chiediamo spiegazioni all’autista che ci risponde di essere partito regolarmente alle 8 dal capolinea di Mirano ma tra il traffico, il maltempo e i cambi di tragitto in centro è arrivato in grave ritardo. Facciamo presente che in questa fascia oraria dovrebbero passare autobus ogni dieci minuti e invece per tre quarti d’ora siamo rimasti in piedi alla fermata ad aspettare. Saliamo in corriera, ovviamente piena, è non c’è passeggero che non si lamenti per il viaggio. A Spinea rimaniamo bloccati, da Santa Bertilla fino al cavalcavia di Catene. Così per arrivare a piazzale Roma a Venezia ci impieghiamo un’ora esatta, contro i trenta minuti, massimo trentacinque, di viaggio soliti. Così tutti arriviamoal lavoro in ritardo e io devo saltare la pausa pranzo per terminare il lavoro».

«A questo punto mi chiedo a che ora si debba partire da casa per arrivare puntuali in ufficio - dice Laura -. Credo non sia colpa dell’Actv ma una soluzione a tutti questi disagi a catena deve essere trovata alla svelta».

(Alessandro Ragazzo)


Un centinaio di persone ben felici di poter lasciare lo scomodo autobus che raddoppia i tempi di percorrenza per la più comoda metropolitana di superficie.
Nel caso in cui venga chiuso il senso di marcia di via Roma così come previsto nel progetto iniziale nel tratto fra via Matteotti e via Bennati, costoro saranno un centinaio di autisti nuovi in circolazione intorno al quartiere dante nei giorni lavorativi.





News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013