venerdì 14 dicembre 2007

Qui - Spinea in comune - partito del "non fare" e considerazioni varie



Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
Spinea non sarà più un agglomerato urbano da attraversare al ritmo di 28.000 automezzi al giorno su via Roma, ma una citta vivibile, senza semafori, con la possibility di raggiungere in pochi minuti di metropolitana di superficie non solo Venezia ma in un breve futuro anche il nuovo Ospedale di Mestre, Treviso e Castelfranco.
Due sono le opere strategiche per la viabilita del nord-est che porteranno indubbi benefici per Spinea: la metropolitana di superficie con fermata al Graspo d'Uva e il Passante di Mestre.
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il collegamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale.
Su piazza Fermi come da prima delibera del Masterplan era prevista la costruzione di un palazzo che svolgesse la funzione di negozi al pian terreno (in cui riallocare i negozi espropriati faccia alla villa su quegli edifici da abbattere per render visibile villa del Majno da via Roma) e abitazioni nei piani soprastanti.
Poichè i condomini retrostanti alla villa venivano considerati mortificanti per il paesaggio storico era prevista la costruzione di un muro di 15 metri che nascondesse assieme al palazzo di 3 piani (così come previsto dal documento preliminare del PAT e della norme tecniche del 2001) i retrostanti "volumi mortificatori".
A seguito delle proteste del comitato Cittadini per una Spinea vivibile, nonchè la presentazione delle osservazioni dei cittadini al momento della redazione del PAT secondo la nuova legge urbanistica regionale (tuttavia nella delibera delle osservazioni sollevate al PAT si è pensato di tener in considerazione delle proposte del comitato anche se vi fu una votazione di respinta degli atti) il progetto è cambiato fino a recenti variazioni tanto da richiedere un rifinanziamento.
Lo stesso comitato nelle osservazioni sul PAT presentava l'idea di utilizzare la piazza come parcheggio oppure riorganizzarla a verde o giardino padronale con costruzione di un parcheggio sottoterraneo.
Riguardo alla possibilità che ciò renda caotica la circolazione circostante è vero, un edificio in piazza Fermi non renderà caotica la circolazione.
La situazione attualmente è caotica perchè con via Roma intasata molti automobilisti cercano una soluzione alternativa per le vie laterali, mentre in futuro la vera e propria chiusura del tratto di via Roma da villa del Majno fino a piazza Marconi implica il dirottamento (link link) dei veicoli nel circostante tessuto urbano (tangenziale nord), qual'ora non vi sia stata una drastica riduzione del numero di veicoli transitanti su via Roma (33000 nel 2010) .
Due sono i proggetti che porteranno indubbi benefici: "la metropolitana di superficie" e "la tengenziale nord" (le opere secondarie del Passante)
A Spinea avremo più piste ciclabili
Vero
L'obiettivo e eliminare il traffico da attraversamento e incrementare le piste ciclabili per collegare tutte le frazioni al centra.
Fornase attraverso il senso unico di via Matteotti, Crea con il sottopasso fra via Martiri e la Strada Provinciale, il Villaggio dei Fiori ultimando il tratto compreso fra la chiesa di Santa Bertilla e la Biblioteca. Anche in via Costituzione e prevista la costruzione di una pista cicla-bile. In dettaglio tale progetto prevede, accanto alia pista ciclabile, la costruzione di una corsia specifica per le auto dirette ai centri commerciali.
In questo modo, tale flusso non interferira con i mezzi che percorreranno la terza corsia della strada provinciate.
Sblocco fondi per risistemazione di strade dissestate
Dare piste ciclabili tuttavia dovrebbe anche considerare a che prezzo.
Se il prezzo è dirottare il traffico in vie residenziali nettamente insufficienti per piste ciclabili, marciapidi, sicurezza, ecc...non c'è un gran guadagno.


Ci vorranno anni perchè entri in funzione la metropolitana ed il Passante di Mestre.
Falso
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie che costa quarantuno milioni di euro, l'appalto prevede 535 giorni per il completamento dei lavori. L'inaugurazione e ormai vicina ed è prevista per la primavera 2008.
Anche il Passante di Mestre sta procedendo speditamente e si conta di percorrerlo tra la fine del 2008 e la primavera del 2009.
Per quanto riguarda la metropolitana di superficie il completamento della stazione entro la primavera del 2008 è buona cosa, tuttavia i giornali parlano di mancato acquisto per tempo dei treni per la linea da parte della regione (2007/2008 + 2 anni = 2009/2010), e quindi ritardi nell'entrata in funzione del servizio (da notare che il dirottamento di parte del traffico locale comunale verso il parcheggio della stazione implica un maggior sfruttamento delle aree del quartiere Dante).
Per quanto riguarda il Passante, opera di grande beneficio per lo snodo TEN-T (link) di Mestre, la Valutazione di Impatto Ambientale stima un aumento del traffico per le reti pubbliche statali locali.
Si può quindi dire che se il Passante è opera prioritaria per il comune di Venezia, le opere complementari sono opere prioritarie per il comune di Spinea e Mirano.
Il potenziamento delle statali che dividono l'abitato centrale di Spinea da quelli di Mirano e Maerne sono considerati in ambito locale assieme alla "tangenziale nord" una valvola di sfogo per la viabilità strutturata dal PALAV al fine di uscire dal vecchio progetto a "dita di mano" (uno di queste dita è la Miranese/Roma) per poter decongestionare il centro, con tutte le problematiche del caso (vedi proteste di via Luneo).
A quanto pare per il progetto del Passante di Mestre esistono clausole restrittive per quanto riguarda il completamento dell'opera primaria (centinaia di migliaia di euro di penale per la cordata di ditte di costruzioni per ogni giorno di sforo dalla data di completamento dell'opera), mentre per le opere secondarie non esistono veri e propri vincoli temporali.
Tali opere si stima verranno ultimate entro il 2010-2011, con tutti gli scongiuri del caso che non avvenga nulla dalla data di completamento del tracciato primario e la data di completamento dell'intero progetto (sparizione dei fondi, reintegro in altre opere, fallimenti aziende, ecc...).
A ben vedere quindi non interessa granchè preoccuparsi del completamento del Passante, bensì interessa la decongestione del centro di spinea ad opera di vie laterali che sgravino l'abitato di Spinea dalle oltre 33000 auto passanti al giorno.
Solo in seguito a tali eventi si possono stimare le criticità cittadine ponendovi soluzioni appropriate.
Il verde a Spinea è sempre meno
Falso
II verde pubblico a Spinea fruibile da tutti e fortemente aumentato negli ultimi anni. Tre esempi per tutti: il grande parco di via Bennati, il Parco delle Stagioni al Graspo e l'ormai imminente parco fluviale che lambira il Rio Cimetto da via Roma (di fronte al Centra Clinico Chimico) fino all'ex macello di via Solferino.
Difficile affermare con certezza se questo sia calato o aumentato.
Di certo ad alcune fazioni politiche appare indigesto, poichè considerato fattore di spesa comunale senza reintegro.
In tutta sicurezza si può affermare che è diminuito il verde "allo stato brado" con la costruzione del parco del rio Cimetto ed il parco al Graso de Uva e la riapertura della villa Simionato.
Tuttavia è evidente fra le persone un diverso modo di intendere il cosiddetto "verde".
Per alcuni infatti un parco pubblico è si verde, ma pur sempre verde cementificato con la costruzione di varie opere complementari "di cemento" nell'ambito del parco, mentre per altri vi è una visione contraria.
Tale concetto esteso non solo ai parchi ma anche ai lotti di terreno di privati fa intendere in diverso modo la diffusione della natura nell'urbe fra chi considera il giardino intorno ad una nuova costruzione come sedimentazione del verde privato già esistente e chi invece lo intende come drastica diminuzione del verde.
Vero è che ultimamente si è costruito molto a Spinea in più zone parcellizzate da via Cici, a via Bennati, dietro la chiesa San Vito e Modesto, faccia a Santa Bertilla, ecc....
Tutto sommato nuove costruzioni implicano la sostituzione di piccoli spazi a verde o trasformazione da terra agricola ad edificabile senza che vi sia un processo inverso (edifici fatiscenti trasformati in aree a verde).

Altro caso è considerare la questione ambientale del rio Cimetto.
Il rio Cimetto utilizzato fino a poco fa come fogna a cielo aperto necessiterebbe forse di una bonifica prima di essere trasformato a parco in cui mandare bambini a giocare.
Inoltre dall'annosa questione delle cave di via Luneo inquinate con idrocarburi iniettati in falda come discarica abusiva degli anni '80 fuoriesce questo rio Cimetto che potrebbe aver portato con se parte delle sostanze pericolose.
Alcuni dicono che oramai tali sostanze non ci sono più perchè tutte defluite verso il Brenta.
Altri vantano studi epidemiologici che indicano come in tutto il veneto vi sia un rischio di malattie (tumori, cancri carcinomi) correlate a tali sostanze che si attesta intorno al 20% (molto elevato) sia intorno alle aree pertinenti a tale inquinamento sia intorno ad aree non pertinenti (probabilità diffusa non indica quindi il rio Cimetto come causa, bensì altri fattori più diffusi devono concorrervi).
Altri ancora invece fanno notare che eventuali metalli pesanti si depositerebbero sulle sponde per entrare nel ciclo dei vegetali.


Stanno mettendo a posto via Matteotti però la carreggiata è pericolosa, per non parlare dei marciapiedi...
Falso
La sistemazione di via Matteotti e ormai completata, nonostante il "partito del non fare" abbia impedito la sua realizzazione. Ora via Matteotti e sicura, e davero una bella ed elegante strada cittadina e consentirà il percorso in sicurezza per ciclisti e pedoni da Fornase verso il cimitero e il centra citta e viceversa. Ora sarà sistemata anche via Bennati che completerà la grande penisola residenziale del quadrante via Matteotti-via Bennati.
Chiamare penisola residenziale uno scombinamento della viabilità che rende via Matteotti una via morta e via Alfieri residenziale piena di problematiche una via a rischio di morte per ciclisti pedoni e chiunque debba sostare od uscire da un cancello lato Mestre.

Problemi per piazza Marconi
Scuola prima della modifica, dopo la modifica
Aree prigioniere (in particolare)
ecc...

La resa a senso unico di via Matteotti per eliminare il semaforo con via Roma via Cattaneo senza inserirvi una rotatoria che avrebbe contrastato con il piano edilizio di costruzioni voluto (pedonalizzazione di un tratto di via Roma dall'aia della chiesa di San Vito e Modesto fino alla villa del Majno).
Rotatorie sono state inserite a tutti gli incroci fra laterali e via Roma, eccetto via Luneo (rimasta tuttavia a doppio senso con obbligo quasi mai rispettato di svolta a destra per chi ne esce) e via Matteotti....guarda caso punti in cui oggi vi sono svariate problematiche.
D'altra parte non si spiega per quale motivo debbano essere realizzati i lavori di via Matteotti se in realtà l'unica vera opera, tanto acclamata e su cui si disegnano oggi rosee illusioni salvifiche è la tangenziale a nord di Spinea decongestionatrice del centro e di tutto l'abitato.
Se tale è l'opera somma capace di ridurre emissioni e decongestionare il centro scopo primario dovrebbe essere anticipare quest'opera dal 2010-2011, piuttosto che agire in altri modi.
E' vero altresì che la viabilità dei quartieri a cavallo del Comune e della villa del Majno necessità di soluzioni alternative che migliorino gli accessi diretti fra aree residenziali e che risolvano problemi in vie molto più problematiche rispetto via Matteotti: via Alfieri e via Capitanio in primis per le quali o non vi si adottano soluzioni per non dirotta traffico o vi si adottano soluzioni di sicurezza anticipatamente a tutte le altre vie (per esempio a via Matteotti).

Riguardo al partito del "non fare", risulta un po' sconveniente utilizzare quest'appellativo.
Gli aderenti del partito del "non fare" infatti si sentono più partito dei "raggirati" visto che non furono mai avvertiti dei progetti per via Matteotti (al pari delle attività commerciali su tale strada), ben diverso dalla presentazione del Masterplan o di altri piani norma in cui l'attenzione si incentrava su altre tematiche, e meno che meno erano stati avvertiti della possibilità che ciò comportasse una variazione per le vie affini del quartiere Dante.
Buona parte dei comitati che oggi osservano con più attenzione l'operato dell'amministrazione comunale con una partecipazione più attiva sono inoltre contenti di soluzioni che decongestionino il centro di Spinea dal traffico passante, poichè ciò comporterebbe un beneficio per tutta la cittadinanza.
A tal riguardo quindi la resa a senso unico di via Matteotti diviene opera secondaria fra quelle che veramente costituiscono una soluzione per il paese.

L'idea stessa del partito del non fare è tuttavia estendibile a chiunque se solo si cambia il soggetto di interesse.
Se per esempio osserviamo che Spinea è patria natia dell'attuale campionessa di nuoto si può osservare che fino al 2009 non vi sarà l'inizio dei lavori per la costruzione della piscina comunale.
Altri 2 anni di "non fare".
Se osserviamo che nel 2006 e nel 2007 vari quartieri di Spinea sono finiti sott'acqua a causa della scarsità della rete di fognature smaltimento dei reflui, opera prioritaria sarebbe agire per non ritrovarsi l'anno prossimo con ulteriori allagamenti.
Anche in questo caso si potrebbe parlare di partito del "non fare".
ecc...

In fin dei conti a questo mondo esiste ancora gente che crede che sia ogni partito ad avere le soluzioni adatte e non le soluzioni giuste (poche e difficili da trovare) a cui dovrebbero tendere tutti i partiti.
Sarà abbattuto il traffico di attraversamento soprattutto su via Roma?
Vero
II traffico su via Roma sara drasticamente ridotto quando sarà completata la tangenziale nord di Spinea che partendo dal cavalcavia (la prima parte fino a via Asseggiano sta per essere ormai portata a termine) arriverà, costeggiando la linea delta Valsugana, fino a via della Costituzione. II cantiere per realizzare questa arteria partira alla fine del 2008 e la conclusione dei lavori e prevista per il 2010.
Quando quest'opera sara realizzata si potra intercettare il traffico passante e "obbligarlo" a percorrere la nuova arteria. Per Spinea sara una vera liberazione!
Opere primarie rimandate al futuro.
link

Inversione via Paolo Sarpi

  • Via Paolo Sarpi è un senso unico fra via Alfieri e via Matteotti. Fino a poco tempo fa era percorribile in verso da via Alfieri fino a via Matteotti. Di dimensioni estremamente ridotte e con accessi residenziali a raso non può sopportare un traffico a doppio senso, ma a malapena una circolazione a senso unico con auto non in sosta sul bordo strada.
  • A seguito della resa a senso unico di via Matteotti gli abitanti del senso unico si trovano nella condizioni di avere un senso unico che sfocia in un senso unico. Ciò implica che ogni mattina vi è un percorso predefinito da percorrere per fuoriuscire dalla propria residenza e prendere la direzione più adatta. A seguito di questa costrizione qualche abitante di via Paolo Sarpi ha richiesto l'inversione del senso unico da via Matteotti verso via Alfieri. Così facendo può usufruire della vicine vie Verga per entrare da via Alfieri facilmente nel senso unico di via Matteotti per poi prender l'imbocco per il proprio senso unico di residenza, senza dover subire ogni giorno un lungo percorso attraverso i tre sensi unici via Matteotti, via Bennati e via D'Annunzio.
  • L'inversione di via Paolo Sarpi permette al quartiere Fermi stretto fra via Roma e via Matteotti resa a senso unico, di uscire portandosi in via Alfieri (strada resienziale con varie problematiche trasformata in dorsale di transito in barba alla sicurezza) senza dover compiere il lungo giro fra i tre sensi unici. Tale inversione è stata mesa in atto circa una settimana prima del telerilevamento del numero di traffico entrante dall'accesso sud fra via D'Annunzio e Alfieri (telerilevamento eseguito in seguito alle proteste del comitato "Per via Matteotti" al fine di valutare se e quali provvedimenti prendere per tale ingresso sul quale vige un divieto di ingresso per non residenti non rispettato da nessuno), fin'ora unica valvola di sfogo dei quartieri per evitare il sistema rotatorio imposto. Ciò ha portato ad un aumento del traffico lungo via Sarpi, con leggera diminuzione nell'accesso sud di via Alfieri (nonchè un beneficio per gli abitanti di via Donizzetti che percorrendo contromano nel senso unico di via Matteotti circa 10 metri di strada riescono a uscire agevolmente dalla trappola di sensi unici).
  • Tale decisione rende il quartiere Dante e via Alfieri sempre più permeabile al traffico indipendentemente che questo entri dal lato sud da via D'Annunzio, con spostamento di questo in una via residenziale, nettamente insufficiente per sicurezza e sulla quale non è previsto nulla, rovinando tra l'altro la comunicazione diretta esistente fra i quartieri a nord di via Roma (quartiere Buonarrotti) con quelli a sud (quartiere Dante e Fermi).

mercoledì 12 dicembre 2007

articolo di giornale - controdeduzione minigrattacieli

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 DICEMBRE 2007 Pagina 32 - Provincia SPINEA. Polemiche in Consiglio: «Nessuno pensa alla mobilità» Passa la variante dei mini-grattacieli La giunta forza sulle concessioni fino a 10 piani per i nuovi palazzi di Filippo De Gaspari
SPINEA. «Spinea alta, Spinea verde». Recupera un vecchio slogan in voga ai tempi della verticalizzazione di Mestre, l’assessore Mario Simionato, per spiegare al Consiglio comunale le ragioni di un innalzamento dei volumi previsti dai regolamenti edilizi. Alla fine il provvedimento è passato a maggioranza, non senza battibecchi. Ora i palazzi di Spinea potranno arrivare a raggiungere i 19 metri e 6 piani per i piani attuativi di iniziativa privata e i 31 metri e 10 piani per i piani di iniziativa pubblica.
«La tendenza - spiega Simionato - è già in atto in molte città europee e permetterà anche a Spinea di liberare spazi a terra, mantenendo il volume edificatorio attuale». Per la maggioranza insomma la variante consentirà di avere più spazi verdi e la concessione di qualche metro in più in altezza permetterà di evitare il rischio che si arrivi al limite dell’espansione orizzontale. Ma la minoranza non ci sta: «Paragonare Spinea alle grandi città è un clamoroso errore - attacca Silvano Checchin, del Partito democratico - ma soprattutto non si capisce perché la maggioranza abbia prima fatto approvare in Regione una proposta di innalzamento a 19 metri fuori terra, per poi proporre di aumentare ancora a 31 metri». Per Checchin inoltre c’è il rischio di trovarsi mini grattacieli in pieno centro, proprio dove la giunta vuole intervenire con piani di recupero e Masterplan. Anche nelle file della stessa maggioranza non mancano le perplessità. Per Osvaldo Stella (Fi): «Dobbiamo capire cosa vogliamo fare di questa città, se rimanere per metà un paese di campagna o se diventare a tutti gli effetti tessuto urbano di Mestre. E’ il caso di ragionare bene sulla verticalizzazione e su dove collocare questi volumi». Al momento del voto, Stella abbandona l’aula. A seguire il confronto anche una cinquantina di cittadini dei comitati. Delusi dal dibattito lasciano l’aula prima del voto, commentando: «Nessun accenno al fatto che l’espansione, sia essa orizzontale o verticale, comporterà un aumento della densità abitativa e quindi del traffico. I nostri politici sono troppo impegnati a scaricarsi addosso le colpe del passato e non guardano al disastro che stanno facendo: siamo disgustati». Per i comitati insomma, il problema non è tanto quanta gente ci starà ancora a Spinea, ma come questa potrà muoversi quando esce di cas
a.

LA NUOVA
09-12-07, 32 Provincia La maggioranza vuole aumentare il limite d’altezza per le costruzioni Torri di trentuno metri in centro a Spinea
SPINEA. Guardano verso il cielo, gli amministratori di Spinea: non cercano ispirazioni celesti, ma nuovo spazio per costruire. A terra ne è rimasto ben poco (anche la Regione parla di «saturazione») e non rimane quindi che pensare a mini-grattacieli. Ora il limite previsto dai regolamenti edilizi è di 13 metri. La giunta guidata da Claudio Tessari ora intende aumentare, fino quasi a triplicare, in particolare per le zone centrali, il limite di altezza, portandolo a 31 metri. Una decisione che sarà discussa domani sera in consiglio comunale. E il centrosinistra annuncia battaglia. Lunedì sera dalle 19.30 il parlamentino locale di Spinea sarà chiamato a votare sulla possibilità di: alzare fino a sei piani fuori terra con un’altezza massima di 19 metri i piani urbanistici attuativi di iniziativa privata; fino a dieci piani con un’altezza massima di 31 metri i piani di iniziativa pubblica (ad esempio: il masterplan elaborato per la nuova piazza Fermi). Da un punto di vista procedurale si tratta di una variazione delle norme tecniche di attuazione previste dal Piano regolatore generale (Prg) che ha bisogno però dell’ok della Regione. Da un punto di vista politico, si tratta invece di fissare la direzione dello sviluppo urbanistico di Spinea nei prossimi anni. E il mirino della giunta di Claudio Tessari è puntato verso il cielo. «Lo sviluppo verticale è l’unico possibile - dice Mario Simionato, assessore all’Urbanistica - in un comune di 15 chilometri quadrati. E’ l’unico modo per risparmiare terreno, soprattutto in una zona come quella del centro. Noi non possiamo confrontarci con comuni come Mirano o Mira, ma piuttosto come Mestre, di cui Spinea può essere considerata un sobborgo». Dichiarazioni che faranno discutere. «Questa ennesima variante non ha nemmeno bisogno di essere commentata», spiega Silvano Checchin, del Partito democratico, che si prepara per un agguerrito confronto. «Si può pensare sul serio di realizzare una piazza e migliorare la qualità della vita su aree centrali costruendo edifici con altezze di 19 o 31 metri magari proprio adiacenti alla Piazza stessa?». «Otti anni di giunta Tessari - aggiunge Silvano Checchin - non sono stati sufficienti per proporre un progetto definitivo e condiviso di piazza. In questi anni, con numerose varianti, il Prg è stato stravolto per per aumentare la capacità edificatoria senza ricavare spazi e luoghi d’incontro per la città».

Verticalizzare non è sinonimo di verde, e nemmeno di sicurezza e acquisizione di spazi.
Esempi ne esistono molteplici e non sono sempre a favore dell'una o dell'altra ipotesi.

Se prendiamo ad esempio il la piazza alla base del complesso del WTC, questa non presentava una vegetazione diffusa, bensì una struttura cementificata rialzata in cui erano stati inseriti varie opere artistiche.


Frequentata da turisti, e da lavoratori degli edifici del complesso in poco spazio la verticalizzazione ammassa svariate migliaia o anche decine di migliaia di persone con tutto ciò che ne consegue, dall'attività fisiologica, all'alimentazione, alla necessità di mezzi di trasporto (traghetto, autobus, metropolitana, parcheggi per auto)





Verticalizzare nell'area del WTC però non significò risolvere i problemi di traffico e di parcheggio tanto che nei sub-level del complesso ogni giorno migliaia di operatori di borsa, impiegati e dipendenti vari andavano a sostare la loro auto (i sottolivelli del WTC vedevano due piani a parcheggio, un piano dedicato a magazzini, uno ad impianti tecnici ed uno per la stazione della subway di NY).

Nel 2001 l'incubo degli attentati terroristici contro palazzoni portò molti a ripensare la politica della verticalizzazione a favore di una maggiore sicurezza.




Per esempio uno dei progetti ad essere accantonato è TRY2004, torre piramidale che poggia su 3 differenti isole i suoi quattro vertici a cui ha collaborato l'architetto italiano Bini.
SHIMIZU'S TRY 2004 Shimizu's "The city in the Air" or "Try 2004" Concept and Binistar's preliminary conceptual construction pneumatic method proposal. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method.
Here is a 49 Minute professional documentary, "Extreme Engineering: City in a Pyramid", produced by Powderhouse Productions for the Discovery Channel. This documentary is about the Shimuzu TRY 2004 pyramid city concept and preliminary conceptual construction pneumatic method proposal by BiniSystems. This pneumatic process is partially based on the Binistar general technology and method. (Note: this Quicktime movie is 41 megabytes in size.) link


Oggi a quanto pare questo incubo è finito.

Altre considerazioni riguardano le fonti energetiche del futuro.
Un edificio di 31 metri, 18 metri sopra il massimo fin'ora consentito, 12 metri sopra quanto si vuole permettere per il privato, è in primo luogo un'ombra protesa su parte delle abitazioni circostanti.
Nel caso in cui vicini vogliano o vorranno nel prossimo futuro installare pannelli fotovoltaici si configurerebbe una diatriba non prevista dalla legge (non esiste il reato d'ombra procurata), ma non considerata dalle norme tecniche attuative cittadine.

Appare molto curioso che vi sia differenza fra privato e pubblico, distinzione che sembra declassare il cittadino a ruolo di incompetente nel scegliere il progettista o la ditta più adatta per costruire un edificio alto.
Seppur Spinea non sia terra di multimiliardari porre la differenziazione fra pubblico e privato impedisce il sorgere di palazzoni e torri come funghi, d'altra parte restringe il campo dei beneficiatari della variazione normativa ad un numero esiguo di possibili progetti.
Raddoppiare per l'ambito pubblico una misura massima di costruzione è facilmente intendibile per un piccolo comune come Spinea come la cancellazione di un vincolo problematico per un qualche progetto previsto dall'amministrazione.
Ciò ha fatto pensare a qualche consigliere se non fosse il caso di vedere il progetto e discutere su qualche misura eccezionale per qualche progetto piuttosto che modificare una regola generale.
E' pur sempre vero che il volume di cubatura non viene intaccato (non viene aumentato), cosa che si traduce in un innalzamento a scapito delle due dimensioni areali (per una base quadrata un innalzamento di h corrisponde ad una riduzione di h/2 per larghezza e profondità della costruzione), tuttavia nell'ambito di un progetto i volumi sono spesso molteplici.

Nel caso del MasterPlan era prevista la costruzione di più di un volume in diverse aree: alcuni volumi dovevano essere costruiti in piazza Marconi; un edificio doveva essere costruito su piazza Fermi in cui riallocare parte delle attività da demolire di fronte alla villa del Majno; un volume era previsto vicino alla nuova stazione della metropolitana di superficie.

Proposta alternativa del comitato "Cittadini per una Spinea vivibile" quella di non costruire edifici in piazza Fermi (tra l'altro con l'inapplicabile soluzione del muro di 15 metri per nascondere le costruzioni retrostanti la piazza) quella di mantenere a parcheggio l'area (parcheggio comodo e strategico per chiunque voglia accedere alle attività lungo via Roma senza dover impegnare la via intasata) oppure costruire un parcheggio in sotterranea con edificazione a giardino in superficie.
La proposta del comitato non è mai stata accolta, anche nella domanda presentata nella redazione del PAT si disse di tenerne conto.

Recentemente il MasterPlan è stato rifinanziato in seguito a delle modifiche e in un'intervista il sindaco se n'è uscito con:
Su piazza Fermi sorgerà un palazzo e il traffico nelle aree circostanti sarà un caos. Falso
In Piazza Fermi e previsto un park sot-terraneo e la creazione in superficie di spazi verdi e arredo urbano.
...
Altri importanti interventi sulla viabilita consentiranno a breve di avere il colle-gamento fra via Martiri - via Baseggio -via delle Industrie.
Via Cici verra collegata a Piazza Fermi e sara realizzato un collegamento dall'area dietro la chiesa dei SS. Vito e Modesto verso la futura tangenziale. link
Rimane quindi libero un volume di contropartita senza un'area dove allocarlo.
Ne deriva quindi che un impulso verso la verticalizzazione approvato con deduzioni nell'ambito dello stesso lotto (il volume di cubatura per lotto invariato comporta una riduzione delle dimensioni d'area con ricavo di scampoli di spazio da riutilizzare nell'intorno dell'edificio), in un progetto che prevede la riallocazione di volume di cubatura destinato ad altro ambito viene ad essere assommato e sormontato con un aumento dell'altezza senza comportare una riduzione delle dimensioni areali.
Nel caso specifico è importante far notare che se fosse realmente importante la costruzione di spazi od il mantenimento a verde non si costruirebbe per poi imporre la verticalizzazione al fine di "donare" qualche metro in più all'ambito limitrofo dell'edificio, bensì si lascerebbe inalterata la natura del lotto.
Verticalizzare libererà piazza Fermi e permetterà magari la costruzione di un giardino padronale al pari di molte altre ville di Spinea, ma in tutta probabilità inserirà una costruzione notevolmente diversa alle esose richieste di servizi fronte ad una via a senso unico dal difficile accesso.

La seduta del consiglio comunale è stata popolata da un buon gruppo di spettatori dei comitati che hanno mormorato su varie uscite dell'amministrazione.
Persone che fino a quest'estate se ne dormivano tranquilli nella propria abitazione, risvegliate dal dirottamento del traffico sotto casa (chiusura via Matteotti) oggi si sentono maggiormente attivi nel seguire la programmazione del territorio comunale non riuscendo a capire come con una cittadina povera di spazi ad alta urbanizzazione si costruisca senza tener da conto dei servizi con l'illusione che la verticalizzazione di un edificio nel progetto di eliminar una piazza lascerà qualche metro di spazio alla comunità (in altro loco).

Riguardo alle tecniche costruttive bisogna notare come edificare per 13-19 metri sia ben diverso dal costruire per 31 metri.
Per un tre piani di 13 metri infatti si può far ricorso al progetto di un semplice geometra con struttura in muratura.
Per 19 metri, circa quattro piani diviene più complesso utilizzare soluzioni in muratura per le norme sismiche e le forti azioni da taglio.
Serve inoltre la firma sul progetto di un dottore in materia
Per strutture di 31 metri vi sono variazioni significative sia per la struttura con necessità di ricorrere a cemento od acciaio, sia per i lavori di messa in opera di fondazioni tali da smaltire gli sforzi accumulati.


Aggiornamento 07-01-08: Progetto Veneto City.

giovedì 6 dicembre 2007

Elenco disegni

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan





2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web





Aggiornato al 12-06-08

Via Lorenzini - Errore cartografia

Via Lorenzini non influisce notevolmente nelle questioni di sicurezza del quartiere Dante o di Spinea, tuttavia è interessante notare un errore assai diffuso.
La diffusione di quest'errore dev'essere imputata in tutta probabilità al catasto che fornisce carte sbagliate sia sulla presenza della via sia sui dati della stessa.


Via Lorenzini infatti non esiste, seppur sia riportata sia nelle mappe del PUT2004 sia sulle cartografie di minori importanza accessibili da internet (vedi google search, world wind, ecc...).
La via in questione viene infatti indicata come un proseguio laterale di via Alfieri (la via in cui si immette).
Inoltre via Lorenzini o l'appendice di via Alfieri in questione non collega via Alfieri a via Matteotti, bensì è una strada chiusa.

Errore di poco conto ai fini delle problematiche inerenti il quartiere, lascia piuttosto alibito considerare che nel PUT2004 non ci si avveda di questo errore, tanto che viene preso un provvedimento (tavola B1_2_breve periodo.PDF) che ne regola lo scorrimento (senso unico da via Matteotti a via Alfieri).


Da molti abitanti aderenti ai comitati cittadini recentemente formatisi, questo viene considerato come un esempio di mancata verifica nel territorio dei materiali utilizzati per governarlo (verifica della cartografia e comunicazione al catasto degli errori/vizi insiti) e delle reali condizioni di sicurezza in cui si trova il quartiere.

A seguire due foto della via in questione







INDICE

mercoledì 5 dicembre 2007

Tangenziale nord



  • In giallo vengono indicate le vie interne di Spinea, compresa via Roma che si pensa di trasformare a traffico limitato con un provvedimento restrittivo (simile al bollino blu di Mestre); in rosso le strade statali il cui potenziamento dovrebbe essere fatto dalla provincia entro il 2010-2011 (attualmente vi è soltanto uno studio in fase di creazione); il cerchietto con X in rosso è il blocco previsto dal masterplan con pedonalizzazione di parte della via Roma/Miranese fra villa del Majno e piazza Marconi; in magenta vi è la tangenziale nord, ovvero una strada di nuovo collegamento fra la statale passante fra Maerne e Mirano/Spinea e diretta verso Mestre; in blu vengono indicate le vie portanti di Mirano dall'alto in basso via Miranese (diretta verso l'ospedale), via della Vittoria (si ricollega con il centro di Mirano al pari di via Miranese) e via Taglio (passa esterna al centro di Mirano fino alle scuole oltre il centro storico); in marrone abbiamo via Luneo (la via al centro di numerose proteste a Mirano)
  • A fronte della nuova costruzione di un tratto di tangenziale diretto verso mestre a nord di Spinea a ridosso fra via Asseggiano/Rossignago e a ridosso della linea della metropolitana di superficie, nell'attuale amministrazione del comune di Spinea si pensa di riuscire a dirottare la maggior parte del traffico passante su via Roma in questa nuova arteria che si viene ricollegata giusto con la nuova rotonda fra il comune di Spinea e quello di Venezia frazione Chirignago (non tocca centro storico, non tocca nuclei abitati bensì vi passa vicino). Quindi dati i due bacini d'utenza che formano il traffico passante, quello di Mirano in color Ciano e quello di Maerne-Martellago-Salzano in color verde si pensa di creare un direzionamento esterno del traffico nelle strade statali (rosso e magenta) rispettivamente per Mestre centro (magenta) e per Mestre-Marghera (rosso).
  • Una critica sviluppabile a questo modo di intendere la circolazione riguarda l'impossibilità da parte di chi proviene da Chirignago di raggiungere da una statale l'altra. In altre parole nelle due (future 3, e quattro considerando quella di via Rossignago) rotonde di smistamento del trafficovi dovrebbe essere il direzionamento del traffico passante senza possibilità di errore, poichè la variazione di direzione comporterebbe passare per il tessuto cittadino per Spinea.
  • Un'ulteriore critica prende in considerazioni le strade statali stesse, attualmente non potenziate e la cui previsione di potenziamento è ancora in fase progettuale (forse realizzazione entro il 2010), come opera complementare al Passante (generalisticamente bisogna sperare che dal governo provengano i fondi per il finanziamento...in realtà alcuni tratti sono finanziati dal comune di Spinea).
  • Dal punto di vista del bacino di Mirano la "tangenziale nord" di Spinea riveste un ruolo sconveniente e poco appetibile visto che costringe ad un largo giro per saltare il centro cittadino. E' pur sempre vero che aumentando il numero delle sezioni di strada dirette verso una medesima direzione vi è comunque una diluizione del traffico in diverse percentuali, ma altrettanto vero è che provvedimenti di limitazione con cartelli di divieto, ZTL e bollini vari (ben diverso sarebbe se venisse fisicamente eliminato il raccordo di via Roma con la rodonda di collegamento fra Mirano e Spinea, pur tenendo presente gli accessi di via Luneo e di via delle Industrie) svolgono il loro compito soprattutto in presenza di ufficiali di polizia (i quali tuttavia costano soprattutto se devono giornalmente presenziare su un luogo).
  • Come più volte indicato via Luneo ha suscitato numerose proteste a Mirano per il traffico presente (dovuto forse alla presenza del distributore di benzina a prezzi ribassati) in una via dal carattere campagnolo-residenziale. Ben osservando la struttura viaria, si può notare come delle tre arterie (due confluiscono nella strizione della Fossa) portanti di Mirano due di queste si perdano nel centro cittadino, e l'unica vera alternativa porti ad una seconda rotonda estremamente distante dalla "tangenziale nord" (color magenta). Il comune di Mirano non sta investendo per creare una viabilità portante a nord che si possa collegare con la rotonda della "tangenziale nord". Appare improbabile pensare che la tangenziale nord rappresenti un'utile alternativa per eliminare il traffico da via Roma. Solo un investimento da parte del comune di Mirano per dirottare il traffico a nord ed a sud (su via Taglio) liberando via della Vittoria e via Miranese potrebbe costituire una buona delocalizzazione della maggior parte del traffico fuori del centro cittadino. Sfortunatamente i comuni di Mirano e di Spinea non sono giunti ad un accordo per la redazione di un piano di assetto del territorio intercomunale (PATI) che li avrebbe fatti collaborare per una migliore soluzione delle problematiche urbanistiche.
  • Sulla base della "tengenziale nord" nel comune di Spinea si fanno progetti di chiusura di un tratto del centro senza il minimo dubbio che l'idea di dirottare a nord le 30000 auto passanti oggi per il centro possa fallire (il che come già detto dirotterebbe nel cuore di Spinea le auto in zone residenziali in cui vi sono scuole). Soprattutto colpisce che si discuta già di risistemazione interna in funzione dell'alleggerimento dovuto ad una strada ancora non pienamente esistente (la "tangenziale nord") e si metta in atto su alcuni quartieri uno stravolgimento alla circolazione (link) quando ancora il potenziamento delle statali è in fase progettuale. Attualmente le strade statali fra Mirano, Spinea e Maerne con direzionamento verso Borbiago-Romea sono già sature e meriterebbero già un potenziamento. Entro il 2008 sarà realizzato completamente il Passante ed il casello con ulteriore incremento del traffico, mentre il potenziamento della viabilità complementare di supporto viene considerato secondario ed appare non del tutto certo, quando in realtà svolge un compito primario per il comune di Spinea.
  • Comunque venga risolta la questione della comunicazione fra il bacino di utenza e la valvola di sfogo le aree del quartiere Dante rimangono intrappolate nel gioco dei sensi unici (link, link) creando così vari problemi alla circolazione (percorso per la scuola, piazza Marconi, problematiche via Alfieri, ecc...). E' importante notare come questa arteria sia o venga descritta come estremamente importante per l'abitato di Spinea più che non altri lavori interni le cui problematiche sono in gran parte dipendenti dalla situazione in cui si trova ora via Roma (cioè intasata 24 ore su 24). Da ciò ne deriva che principale misura urbanistica dovrebbe essere anticipare al prima possibile tale soluzione, anzichè rimandarla fino al teorico 2010 a fronte di uno sconbinamento interno della viabilità locale.


  • Osservando la viabilità compessiva vediamo come la cosiddetta "tangenziale nord" (color magenta) non sia appieno conveniente per chi proviene dal bacino di Mirano, costituendo un largo giro.
  • Si osserva in nero la strutturazione del PALAV, piano speciale di prevenzione totale della laguna di Venezia, che vede intorno al nucleo (cerchio) abitativo di Mestre Marghera una serie di sviluppi a raggio con abitato a cavallo delle principali vie di comunicazione. In giallo vi è il tratto di via Roma che si vuole chiudere al traffico passante con l'alternativa "tangenzilee nord" (a metà strada fra le direttrici di tessuto urbano), quindi percepibile dal guidatore come molto sconveniente. Si può inoltre notare come l'abitato di Maerne, Salzano, Noale non si sia sviluppato su una direttrice propria, bensì si appoggi sulle sue laterali, con un sistema di comunicazione portante (linee blu) tale da favorire il transito verso vie residenziali (per esempio via Luneo).
  • La "tangenziale nord" non sembra previsto arrivi direttamente a Mestre, bensì dirotta parte del traffico oltre il centro cittadino. In altre parole raggiungere il centro cittadino di Mestre la renderebbe direttrice portante (senza poi sviluppare dell'abitato nell'intorno alle nuove arterie portanti con opportuni piani regolatori si avrebbe una fascia di transito delle auto staccata da quella di sviluppo del centro cittadino). Ciò non è previsto.
  • Le strade statali fra Mirano e Spinea (qui indicate con linea blu) compiono un notevole giro per giungere all'abitato di Marghera. La mancanza di vie dorsali di collegamento porta a sviluppare un eventuale traffico di interscambio fra vie inadatte di centri cittadini.
  • L'abitato di Mirano appare del tutto privo di vie direzionali a nord del centro cittadino, mentre a sud presenta via Taglio come utile alternativa al traffico in centro cittadino. Tale disposizione poco si accosta alle previsioni sulle quali ci si basa nei progetti interni di viabilità del comune di Spinea.
  • Vista la presenza di uno sviluppo verso via Taglio di parte del traffico di Mirano, luogo assai distante dalla "tangenziale Nord", può aumentare il rischio che i due accessi a sud di Spinea divengano valvola di sfogo/collegamento per il traffico diretto verso Mestre ed a cui è impedito il transito per il centro cittadino. In particolar modo la via di collegamento fra via Martiri, via Cici, via Capitanio e via Matteotti può diventare una rapida attrattiva fuori dal centro storico per portarsi al medesimo imbocco fra Chirignago e Spinea in cui confluisce la "tangenziale nord". Si ricorda tuttavia che ciò comporta un interessamento da parte del quartiere Dante alla circolazione visto il sistema di tre sensi unici creato (via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati).



  • Per Mirano in nero è stata indicata via della Vittoria, in rosso via Miranese, in marrone via Luneo e via Taglio in blu. Per Spinea, via Roma è in giallo e la "tangenziale nord" è un magenta. Genericamente in blu sono state indicate le strade portanti statali, mentre in nero le arterie di direzionamento del traffico (il centro cittadino di Mestre è rappresentato con un cerchio nero ad indicare l'area cittadina distinta da frazioni e altri abitati meno urbanizzati).
  • Si indica con l'area sottolineata e color ciano la possibilità che traffico piuttosto che direzionarsi lungo larghe alternative, e sensi rotatori (un po' come avviene dentro il quartiere Dante fra i tre sensi di circolazione di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati (link) passi attraverso il tessuto urbano residenziale (non evidenziato) per comunicare fra le direttrici portanti verso Mestre e le strade statali.
  • Risulta difficile prevedere la variazione di comportamento duvuta alla presenza dei caselli autostradali del Passante, sia per appetibilità (traffico extra-provinciale) sia a causa della necessità di prevedere lo stato di equilibrio del territorio. Indubbiamente la "tangenziale nord" appare molto distante sia dal casello di Crea sia dal casello di Martellago, quindi poco appetibile. Nell'appetibilità influisce anche la condizione del traffico delle vie statali fra Mirano e Spinea, il che riporta a discutere di potenziamento di queste strade.



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Aggiornamento 28 aprile 2008

Due incidenti in via della Costituzione
Articolo di giornale - opere complementari, servono altri 30 milioni

Accesso diretto fra aree residenziali - ipotesi di modifica alla viabilità interna




  • Nel caso si creasse un collegamento fra via Capitanio e via Matteotti si avrebbe un tratto parallelo che potrebbe costituire un'alternativa di percorrenza nel caso in cui vi sia traffico bloccato sull'arteria principale. Tuttavia la presenza dell'innesto in via Capitanio (via dalle condizioni di sicurezza insufficienti) e via Matteotti resa a senso unico, renderanno più probabile lo spostamento del traffico da un'arteria all'altra (da via Capitaneo verso via Matteotti). Localmente permette di comunicare meglio fra piazza Fermi e il collegamento fra via Ponchielli e Bellini, sulle quali recentemente si vorrebbe intervenire in egual modo a quanto fatto per via Matteotti (vie larghe rese strette ed a senso unico per inserirvi marciapidi, parcheggi e pista ciclabile).
  • Riguardo alla possibilità che via Cici sia collegata a sud con le strade che portano a via dei Martiri, via Capitanio e via Matteotti è probabile che le vie di comunicazione presenti fra via Cici, piazza Fermi e via Matteotti costituiscano un utile fattore di scambio e facilitazione di accesso, soprattutto nel caso di modifiche alle vicine vie Ponchielli e Bellini.



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Accesso diretto fra aree residenziali - traffico passante




  • Suddividendo il territorio in aree comuni di tessuto urbano (non proprio inerenti agli isolati od ai quartieri) è possibile definire i collegamenti diretti fra questi per valutare la percorribilità locale della circolazione senza dover impegnare via Roma. Il colore delle diverse aree tratteggiate descriventi differenti fasce di tessuto urbano non hanno una caratteristica specifica, bensì sono alternati per distinguere le zone confinanti. Le altre strade seguono le caratteristiche già descritte in altri disegni (giallo vie insufficienti, blu dorsali, magenta arterie principalo, nero via di collegamento fra via dei Martiri, via Capitanio e via Matteotti).
  • In rosso sono stati indicati alcuni tratti di strada di collegamento diretto fra area ed area. In questo modo si può capire dove si concentra il traffico senza passare per via Roma con un accesso diretto da una zona all'altra. Il disegno viene riferito alla situazione con via Matteotti e via Cattaneo a doppio senso.
  • In via Roma la presenza di un notevole traffico e gli obblighi di svolta a destra rendono preferibile gli accessi diretti (color rosso) piuttosto che inserirsi sulla via principale. Si può subito notare che l'accesso diretto di via Matteotti collegamento fra gli isolati sud e quelli nord con la creazione del senso unico in via Matteotti e Cattaneo è saltato. Ciò crea uno scombinamento del traffico che per trasferirsi da un luogo all'altro od è costretto a ricorrere a via Capianeo-via Rossignago-via Garibaldi (la via di collegamento fra via Roma ai Bersaglieri e via Buonarroti), cosa sconsigliata vista la mancanza di collegamenti diretti fra l'abitato che si sviluppa intorno a piazza Marconi oppure si deve trasferire su via Roma per poi scegliere la via residenziale migliore con cui svoltare. Si ha quindi una maggiore occupazione di via Roma da parte del traffico interno/locale il quale per spostarsi deve continuamente passare attraverso via Roma. Bisogna notare un'importante caratteristica: un traffico passante percorre via Roma in tutta la sua lunghezza senza mai fermarsi (rischio di velocità elevate con campo libero), un traffico locale costretto a sfruttare via Roma ogni qual volta voglia dirigersi da un'area ad un'altra crea tutta una serie di rallentamenti per immissione in via Roma e per svolta da via Roma. La chiusura di via Matteotti senza introduzione di una rotonsa e la messa a senso unico della stessa in atto pratico per via Roma (traffico locale è circa 15% di 30000 veicoli transitanti al giorno) è un peggioramento delle condizioni di scorrevolezza e decongestione delle code.
  • Fra diverse aree si nota una notevole sconnessione senza alcuna possibilità di comunicazione. Le poche vie di accesso a sud si trovano su strade residenziali fra Villaggio dei Fiori ed abitato a cavallo di via Capitanio (insufficiente per dimensioni). Nel caso si creasse un collegamento fra via Capitanio e via Matteotti (post a seguire) o via Cici il risultato sarebbe dirottare parte del traffico locale in un compartimento già qui descritto (in particolare) in cui una via di fuga è via Roma e l'altra è finire nel sistema rotatorio del quartiere Dante.
  • Molto importante è la connessione fra le strada passante fra via Capitanio, via Martiri e via Matteotti, con via Cici, strada residenziale esterna al quartiere Fermi. Un collegamento e sbocco di via Cici verso sud fra via Matteotti e il Villaggio dei Fiori permetterebbe di essere questa via una valvola di sfogo (a doppio senso) della circolazione interna fra i vari quartieri residenziali in una zona in cui potrebbe essere espansa la lotizzazione (in questi ultimi due mandati è stato dato avvio alla costruzione di nuovi 84 appartamenti a ridosso di via Bellini e delle scuole). Nella zona sud oltre l'incrocio con via Bellini attualmente strada chiusa lontana dal traffico e dalle vie più percorse è stata costruita una casa di riposo che risentirebbe notevolmente della variazione di traffico. Candidata a sostituire il ruolo di via Matteotti si può notare come questa non possa costituire un tramite diretto fra i quartieri a nord e quelli a sud nell'intorno di villa del Majno e del comune, tuttavia la facile accessibilità e la complicazione della struttura viaria di via Matteotti potrebbero modificare notevolmente la circolazione. Tuttavia l'edificazione di futuri edifici nella zona sud graverebbe particolarmente su via Cici andando ad incidere in una via che non possiede notevoli doti di sicurezza e può essere considerata a tutti gli effetti via residenziale. Da notare che anche via Cici come via Alfieri, di dimensioni inferiori rispetto a via Ponchielli, Matteotti, Bellini non è previsto subisca la creazione di un senso unico, poichè la si vuole considerar dorsale (mantenendo così la totale mancanza di provvedimenti a favore della sicurezza e dirottando su queste traffico), al contrario delle vie sopracitate ben più larghe sulle quali si agisce provocando un restringimento della carreggiata.
  • Nel caso di impedimento alla libera circolazione su via Roma con un provvedimento amministrativo atto a delocalizzare il traffico sulla "tangenziale nord", vista la scoordinazione del bacino di Mirano, il quale decentralizza il traffico a sud su via Taglio anzichè a nord (vedi proteste di via Luneo) come il comune di Spinea, parte dell'utenza di transito per il comune di Spinea, provenendo dalla statale, potrebbe imboccare la via di collegamento a sud fra via Martiri e via Matteotti per portarsi sulla rotonda vicino alla stazione della metropolitana di superficie, laddove vi è il ricongiungimento fra la "tangenziale nord" e via Miranese/Roma.



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Disposizione delle ville nel territorio del comune




  • Il disegno che indica la disposizione delle ville nel tessuto urbano, mostra come a Spinea non esista la sola villa del Majno. Si nota una distribuzione delle ville a cavallo di via Roma, la maggior parte di queste con giardino ed ampio parco (diversamente da villa del Majno che presenta una serie di edifici del primo dopoguerra e una piazza estremamente utile come parcheggio nel retro). Vi sono inoltre delle ville in via dell'Unità residenze di privati che vengono ad essere stritolate fra la nuova viabilità di via Bennati (senso unico uscente su rotonda), la rotatoria di collegamento fra Asseggiano, Spinea, Chirignago, via Bennati e la linea della metropolitana di superficie



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lunedì 3 dicembre 2007

Previsioni di aumento traffico dovute al Passante

La VAS del Passante di Mestre era stata indicata in questo post.


Riportando dalla valutazione di impatto ambientale:
Il Passante di Mestre: autostrada a doppia carreggiata separata con 3 corsie per senso di marcia la cui capacità teorica oraria nelle condizioni di deflusso libero è di 6000 veicoli equivalenti per ora e per senso di marcia con una velocità massima per gli autoveicoli di 130 Km/h.. La barriera di Villabona è arretrata sino a Dolo subito ad est della connessione tra il Passante e la A4. Tale soluzione prevede 2 nuovi ingressi liberalizzati ad est della barriera: un casello a Vetrego ed uno a Borbiago (cfr.successivo punto 1). La barriera di Quarto d’Altino è anch’essa arretrata appena ad ovest della connessione tra il Passante e la A4. Le tariffe previste sulla nuova autostrada sono le medesime attualmente presenti nelle tratte autostradali dell’area. Mentre nelle barriere del sistema aperto della tangenziale si è previsto un pedaggio pari a 90 centesimi di Euro a Dolo, a 60 centesimi di Euro sulla A27 e a 70 centesimi sulla A4 per la barriera di Quarto d’Altino.
Raccordo casello di Spinea e Borbiago/Oriago nuovo casello sulla A4 – Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h. La connessione con svincolo e casello tra il Passante e la stazione SFR di Maerne è stata implementata solo come test infrastrutturale. La connessione stradale è ad 1 corsia per senso di marcia con velocità di base pari a 90 km/h;

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La tangenziale continua a mantenere una forte attrattività in tutte le configurazioni simulate, funzione del suo ruolo centrale rispetto allo sviluppo territoriale dell’area di studio, in qualche caso incrementato a causa dell’arretramento della barriera di Villabona e la conseguente attrattività della tratta liberalizzata Dolo – Villabona e per l'introduzione di nuovi svincoli liberi.
La rete viaria ordinaria risulta viceversa scaricata in tutte le configurazioni simulate, con qualche
attenzione alla situazione di regime (2020) qualora i tassi di crescita degli scenari alti venissero
effettivamente confermati nel tempo.

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Connessione SS309 Romea – collegamento tra la SS309 Romea con un nuovo casello sulla A4 in località Oriago. Il raccordo è una strada di tipo III CNR con due corsie per senso di marcia, alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 3.600 veicoli equivalenti/ora ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.
Strada dei Bivi - Nelle simulazioni di base del modello la strada termina in località Trivignano Olmo in connessione alla SS245. Il collegamento previsto affianca il tracciato ferroviario Mestre-
Castelfranco e collega l’uscita della Tangenziale di Mestre dove si collega alla SS14-Bis con la
località di Olmo. In uno dei test a carattere infrastrutturale la strada dei Bivi si chiude verso ovest sulla SP33 a Spinea ed è completata con una diramazione verso nord alla stazione SFR di Maerne. Le caratteristiche della strada sono quelle del tipo IV CNR alla quale nel modello è stata assegnata una capacità teorica oraria di 1.250 veicoli equivalenti ed una velocità massima in condizione di libero deflusso di 90 Km/h.

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DESCRIZIONE DEL TRACCIATO AUTOSTRADALE
Barriera di Venezia Ovest - Casello di Spinea
Il tracciato si stacca dalla sede attuale dell’A4 prima del sovrappasso di accesso al casello esistente di Dolo, in Comune di Pianiga, piegando verso Nord-Est. L’attuale conformazione dello svincolo di Dolo viene modificata per consentire l’inserimento della nuova barriera denominata Porta Ovest di Venezia (Dolo), prevista sull’attuale sede autostradale in direzione di Venezia e la contemporanea dismissione del casello esistente. Il tratto di A4 compreso tra la nuova barriera di progetto e l’esistente di Villabona/Mestre verrà, quindi, liberalizzato. E’, quindi, previsto anche l’adeguamento della viabilità locale di accesso alla nuova barriera e il collegamento in direzione di Venezia. Il tratto è caratterizzato dalle trincee e gallerie artificiali per attraversare la ferrovia Milano-Venezia e Via Caltana e dal ponte sul Canale di Mirano (Taglio). L’asse autostradale ridiscende, quindi, a piano campagna e contemporaneamente devia verso Nord
con una curva planimetrica di raggio pari a 1360 m. Scavalcato il Canale Menegon il tracciato
incontra lo svincolo per il casello di Spinea, cui si collegherà, con un nuovo raccordo a 2 corsie per
senso di marcia, la SS 309 Romea, che si diparte dalla rotonda Rana in comune di Venezia.
Casello di Spinea - Casello di Martellago
Dopo il casello il tracciato si insinua in trincea in un varco presente tra i centri abitati di Spinea e
Mirano per sottopassare quest’ultima rotatoria per poi risalire in superficie, all’altezza dell’attraversamento del fosso Parauro. E’ inoltre prevista la costruzione di un cavalcavia
sull’autostrada lungo la SP 31 Mirano-Oriago. A nord del fosso Parauro il tracciato si sviluppa in leggero rilevato tra i confini comunali di Spinea, Martellago e Salzano. A Nord di Via Zigaraga il tracciato di progetto sale maggiormente in rilevato per scavalcare in viadotto di 645, la linea ferroviaria Venezia-Treviso, all’altezza di Via Cavino. Superato il Rio Roviego il tracciato rimane in rilevato per superare in rapida successione il Fiume Marzenego e il Rio Storto. Nel tratto compreso tra questi due manufatti il tracciato attraversa marginalmente l’area a verde ex cava Villette presso la Fornace (area SIC). Per assicurare la permeabilità ambientale e idraulica tra le due sub-aree generate, è prevista la costruzione di un viadotto lungo 120 m. Il tracciato prosegue, quindi, verso Nord attraversando Via della Rimembranza, dove è prevista la
costruzione di un cavalcavia, prima di raggiungere il casello di Martellago. Il casello è collegato alla viabilità ordinaria tramite una nuova arteria che si innesta a nord sulla ex SS 245 “Castellana”, nel tratto compreso tra Scorzè e Martellago, e a sud sulla SP 36 tra Martellago e
Spinea. Su tale casello convergerà, quindi, il traffico di queste arterie gravitante nell’area di Salzano, Scorzè, Noale, Martellago e Zero Branco (TV).
...
Raccordo Casello di Spinea – SS 309 Romea
Il casello di Spinea rappresenta il terminale della SS 309 Romea sul Passante ed è, quindi, elemento fondamentale dello schema di drenaggio dei traffici che oggi congestionano la tangenziale. Il raccordo Romea supera in sovrappasso la linea ferroviaria MI-VE e la SP 29, per la quale sono previste specifiche opere di deviazione in sede separata. Dopo un breve tratto in appoggio il tracciato sottopassa in galleria artificiale l’autostrada A4 e la ferrovia VE-Adria.
Sfruttando i dislivelli del sottopassaggio è prevista la realizzazione di rampe di allacciamento alla A4, che consentono di effettuare manovre di scambio nella direzio ne Venezia-Mestre (in entrata e uscita). Proseguendo verso sud il tracciato in progetto si congiunge alla SP 81 completando il by-pass del centro abitato di Oriamo, prima di raggiungere la rotatoria di svincolo della SS 309 Romea e SS 11 Padana superiore. Nel complesso, il tracciato in esame, lungo circa 6,8 Km, oltre a garantire il raccordo della grande viabilità di progetto con le direttrici attestate a Sud del nodo di Mestre, permette di realizzare la circonvallazione completa dei centri abitati di Spinea e Oriamo.
L’itinerario è completato dal collegamento a unica carreggiata, lungo circa 2,1 Km tra la SP 31Mirano/Oriago ed il piazzale lato Est del casello, che consente il drenaggio del traffico che oggi
insiste sulla SP 29 Spinea/Mira nel tratto in fregio dell’abitato di Crea.
...
Opere complementari
I 32 chilometri di progetto dell’autostrada richiedono una serie di opere accessorie al tracciato oltre quelle ad esso direttamente connesse (svincoli, adeguamenti dei raccordi, deviazioni agli incroci e così via). Di queste ultime, in relazione al paesaggio, si è tenuto conto nella descrizione fin qui fatta dell’asse autostradale vero e proprio. Altra importanza assumono invece le cosiddette Opere Complementari. Si tratta infatti di opere in appendice di continuità, oppure distaccate dal corpo principale, della cui realizzazione il proponente si fa carico con l’obiettivo di rendere coerente e più solida la definizione dello scenario di progetto. In tal senso la loro funzione, lontano dal semplice corollario di ‘ricucitura’ della viabilità, è quella di completare il quadro degli elementi per la scelta fra le grandi alternative di fondo. L’opzione base presentata dal progetto tende infatti a risolvere gli aspetti trasportistici univocamente, tenuto conto delle necessità/opportunità delle diverse scale territoriali. I benefici attesi in senso lato, ed in particolare sociali ed economici, possono risultare allo stesso tempo di segno positivo anche nei termini di paesaggio, così come inteso nei paragrafi iniziali di questa componente. Le opere complementari hanno sviluppo diverso, con obiettivi precisi in coerenza con le realtà dei
luoghi attraversati e le prospettive indicate dai piani. Il loro impegno di ambiente, e specificamente quello di tipo paesaggistico, è in generale di profilo medio-basso, essendo legato a categorie di progetto (sezioni stradali) variabili, e comunque di ridotta interferenza di intervisività. A seguire vengono segnalate le opere complementari di maggior rilievo associate al progetto; in particolare:
- Raccordi Vetrego-A4;
- Casello Spinea-Svincolo Oriago;
- ‘La Fornace’;
- Variante di Martellago;
- Terraglio Est e collegamento A27-S.P. 64.
...
Casello Spinea – S.S.-309 Romea
COMPLEMENTARE n. 2
Il Raccordo casello di Spinea –è una delle principali opere complementari del Passante autostradale. Esso costeggia inizialmente il Canale Menegon definito dal PALAV ambito fluviale da riqualificare, attraversa il Rio Cimetto e, dopo aver costeggiato il Canale Cime supera tramite viadotto la linea ferroviaria Milano-Venezia e la SP29 Spinea-Mira. In questa zona, tra i comuni di Spinea e Mira, il paesaggio è caratterizzato da un sistema di campi chiusi ad uso seminativo o a cultura mista, con scarsa presenza di abitazioni. L’arteria entra poi nel Comune di Venezia-Mestre, affianca a sud un’area ad interesse paesisticoambientale e delle zone agricole pregiate di tutela ambientale, attraversando in galleria l’autostrada A4 Venezia – Milano.
L’opera infine costeggia alcune aree antropizzate e, dopo l’intersezione con lo Scolo Lusore, si
collega alla SS309 Romea per mezzo di una rotatoria che interessa un’area di pregio ambientale
avente le stesse caratteristiche di quella precedentemente descritta.


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mercoledì 28 novembre 2007

Quartiere Dante in particolare - aree prigioniere dei sensi unici e di via Roma



  • Come qui indicato in questo disegno si può notare come più quartieri siano preda sel sistema di sensi unici intorno al quartiere Dante (via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati), con possibilità di sbocco in via Roma intasata (obbligo di svolta a destra verso Mestre) oppure interessamento dell'area del quartiere (ciano). Gli abitanti di via Bennati e D'Annunzio hanno come possibilità di movimento finire nello sbocco del senso unico in cui sono destinati a vivere nei decenni a venire, oppure concentrarsi anche loro nell'area del quartiere Dante attraverso via Tommaseo e via Alfieri.
Una valvola di sfogo al quartiere Fermi, viene descritta qui.
Legata alla tempistica delle opere complementari del passante (2010-2011), quando con il sistema di sensi unici si è creato con 4 anni di anticipo una notevole confusione viaria nella zona, la soluzione di collegare le tre dorsali con una strada passante (via Matteotti, via Capitanio e via Martiri) ed via Cici rischia di spostare ancora l'asse baricentrico del traffico su una strada. residenziale.



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News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo

ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013