Fra le linee d'azione del PAES, il punto M.006 prevede il potenziamento delle piste ciclabili a Spinea, creandone di nuove, congiungendo tratti di quelle esistenti.
La riduzione di tonnellate di CO2 prodotte prevista è pari a 78.4 tonnellate sulle 6950 tonnellate totali con tutti gli interventi previsti nel piano.
Già in passato s'era fatto notare in questo blog come la popolazione del miranese fosse poco interessata ad utilizzare le biciclette, con il fallimento della manifestazione organizzata dai Lions Club.
Nel frattempo le numerose clitiche sollevate per la realizzazione della pista ciclabile in via Roma spinsero vari soggetti ad un botta e risposta su newsletter del comune e lettere ai giornali, culminato nel sondaggio condotto dalla FIAB Spinea, che dimostrava come ai bambini piace andare in bici, a parte forse quando piove, fa freddo, fa caldo o c'è nebbia.
Di certo la FIAB potrà emulare il sondaggio con gli anziani, ma il problema sono quei 35-40 anni che stanno nel mezzo, in cui l'uomo adolescente ed adulto cambia mezzo di locomozione.
Il lavoro richiede infatti puntualità, possibilità di spostarsi in tempi rapidi verso mete non previste, possibilità di potar carichi, e non alterazione delle condizioni igieniche dell'individuo (correndo in bicicletta si suda piuttosto che utilizzare un mezzo di locomozione).
Quest sono solo alcuni degli ulteriori impedimenti che in tutta probabilità spingonoi residenti a non utilizzare la bicicletta come mezzo di locomozione.
Tuttavia la scheda d'azione del PAES riporta uno studio di stima del numero di abitanti che utilizzano la bicicletta come mezzo di locomozione: su circa 28 mila abitanti 687 ciclisti giornalieri
La stima delle emissioni viene quindi fatta sul numero di km di pista ciclabile per abitante, l'ipotesi di potenziamento che prevede quasi un raddoppio e le stime di crescita della popolazione (posta a circa 24 mila abitanti nel 2005).
Per il calcolo delle emissioni di CO2 prendendo spunto da vari studi derivati anche da altre città, si ipotizza un percorso di soli 2 x 2 km giornalieri (andata e ritorno), che in parte sovrastima gli anziani/bambini che in bicicletta si recano a prendere il pane od a scuola ed in parte sottostima i pur pochi ciclisti che escono dalla città (in uscita casa-lavoro).
Quindi passando dai 9 km di piste ciclabili previsti nel 2005 ai circa 15 previsti per il 2020 ad un costo stimato di 1000 euro al metro lineare (15-9 = 6km, circa 6 milioni di euro di previsione ) di pista ciclabile, secondo il calcolo adottato nel 2020 dovrebbero all'incirca raddoppiare i ciclisti per un totale di 1374 persone.
Un rapido conto mostra che ogni ciclista costerà 8733 euro in potenziamento di piste ciclabili, quanto un impianto fotovoltaico da 3 Kwp, capace di produrre una riduzione delle emissioni di circa 48 tonnellate di CO2 in 30 anni (533 kg ogni anno per 1 KWh elettrico prodotto da 1 KWp).
Dato che dal 2014 al 2020 mancano 6 anni, 533 Kg per 3 Kwp per 687 ciclisti (il solo incremento previsto con le nuove piste ciclabili dal 2005) per sei anni comportano una riduzione di 6594 tonnellate di CO2 rispetto le 78 tonnellate ottenibili con la medesima spesa in piste ciclabili.
La stima di riduzione delle emissioni potrebbe poi essere raddoppiata se il Comune nel regalare impianti fotovoltaici alla popolazione detraesse il 55%, di fatto a parità di spesa raddoppiando in questo modo il numero di impianti realizzabili/cedibili gratuitamente: circa 1526 impianti in 6 anni, su quasi 8000 case di Spinea, con una riduzione di 14640 tonnellate di emissioni fino al 2020).
A parità di spesa ecologicamente conviene di più regalare impianti fotovoltaici da 3 Kwp alla lotteria di natale, premiando i primi 114.5 classificati. 
Questo risultato sconfortante in realtà non considera la riduzione degli incidenti comportata dalla creazione delle piste ciclabili, laddove ben costruite (quindi non come in via Matteotti ove si costringe il flusso di auto a uscire dalle vie laterali Sarpi, Verga, Bruno tagliando la strada proprio alla pista ciclabile per la creazione del senso unico).
lunedì 13 gennaio 2014
Progetto Pedibus e PAES, qualche cifra
Il progetto Pedibus è un programma organizzato da alcuni anni con dei cittadini volontari che si fanno carico ogni mattina di controllare che bambini delle scuole di Spinea (elementari e medie) vadano a scuola a piedi piuttosto che essere accompagnati in auto dai genitori.
In questo modo i genitori possono andare a lavoro diretti senza compiere più viaggi dentro la città per andare prima nella scuola del figlio e poi verso lavoro.
Ricordo che una delle forme di traffico di attraversamento che coinvolse il quartiere Dante quando crearono i sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio, Bennati fu proprio il passaggio delle auto dei genitori che ogni mattina dovettero cambiar tragitto per portare i figli a scuola nel quartiere Fermi, chiuso fra via Roma intasata ed il senso unico di via Matteotti.
Per partecipare al progetto Pedibus ci si deve iscrivere.
Il 9 gennaio 2014 La Nuova Venezia in un articolo descriveva l'apertura di nuovi percorsi a Fornase per il progetto Pedibus ed il raggiungimento della quota di 250 iscritti.
La popolazione per classi d'età di Spinea al variare degli anni è descritta in questo sito internet.
Fra gli zero ed i cinque anni, i bambini vanno all'asilo e probabilmente sono troppo piccoli per andare a scuola a piedi; quindi 1544 bambini vengono accompagnati a scuola.
Elementari e medie, scuole tutte presenti a Spinea, coinvolgono bambini con età compresa fra i 6 ed i 14 anni, per un totale di 2160 bambini.
Gli istituti superiori ed universitari non sono presenti sul territorio di Spinea, quindi le altre età possono essere scartate.
Quindi il progetto Pedibus avendo in mano la statistica completa sembra aver coinvolto solo l'11.6% dei possibili interessati.
In realtà nulla vieta che vi siano anche dei ragazzi che vanno a scuola a piedi od in bicicletta senza aderire al progetto Pedibus.
Il PAES stima che il progetto Pedibus (sigla M.008) elimini 14.9 tonnellate di CO2 (circa 59.6 Kg di CO2 evitati a bambino fino al 2020) su un totale di 6950 tonnellate evitabili con una serie più vasta di interventi.
La stima viene fatta considerando i percorsi medi previsti dal pedibus e comparando approssimativamente la distanza percorsa dai bambini sugli stessi alla distanza evitata in auto dai genitori.
In questo modo la distanza percorsa dall'auto non considera l'aumento delle distanze di percorrenza dovute ad una serie di sensi unici realizzati negli ultimi anni.
Mi sembra quindi che si creino dei curiosi contrasti fra un progetto fortemente voluto dall'amministrazione comunale, tanto che il sindaco presenzia l'inaugurazione dei nuovi percorsi, e la probabile sottostima di emissioni di CO2 evitate, che darebbe credito a chi crede che i sensi unici altro non facciano che allungare i percorsi facendo inquinare di più le auto, fra chi loda il progetto perchè permette ai genitori di dirigersi direttamente a lavoro senza intasare la circolazione locale con mete multiple e la maggioranza delle persone che al progetto non ha mai aderito.
In questo modo i genitori possono andare a lavoro diretti senza compiere più viaggi dentro la città per andare prima nella scuola del figlio e poi verso lavoro.
Ricordo che una delle forme di traffico di attraversamento che coinvolse il quartiere Dante quando crearono i sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio, Bennati fu proprio il passaggio delle auto dei genitori che ogni mattina dovettero cambiar tragitto per portare i figli a scuola nel quartiere Fermi, chiuso fra via Roma intasata ed il senso unico di via Matteotti.
Per partecipare al progetto Pedibus ci si deve iscrivere.
Il 9 gennaio 2014 La Nuova Venezia in un articolo descriveva l'apertura di nuovi percorsi a Fornase per il progetto Pedibus ed il raggiungimento della quota di 250 iscritti.
La popolazione per classi d'età di Spinea al variare degli anni è descritta in questo sito internet.
Fra gli zero ed i cinque anni, i bambini vanno all'asilo e probabilmente sono troppo piccoli per andare a scuola a piedi; quindi 1544 bambini vengono accompagnati a scuola.
Elementari e medie, scuole tutte presenti a Spinea, coinvolgono bambini con età compresa fra i 6 ed i 14 anni, per un totale di 2160 bambini.
Gli istituti superiori ed universitari non sono presenti sul territorio di Spinea, quindi le altre età possono essere scartate.
Quindi il progetto Pedibus avendo in mano la statistica completa sembra aver coinvolto solo l'11.6% dei possibili interessati.
In realtà nulla vieta che vi siano anche dei ragazzi che vanno a scuola a piedi od in bicicletta senza aderire al progetto Pedibus.
Il PAES stima che il progetto Pedibus (sigla M.008) elimini 14.9 tonnellate di CO2 (circa 59.6 Kg di CO2 evitati a bambino fino al 2020) su un totale di 6950 tonnellate evitabili con una serie più vasta di interventi.
La stima viene fatta considerando i percorsi medi previsti dal pedibus e comparando approssimativamente la distanza percorsa dai bambini sugli stessi alla distanza evitata in auto dai genitori.
In questo modo la distanza percorsa dall'auto non considera l'aumento delle distanze di percorrenza dovute ad una serie di sensi unici realizzati negli ultimi anni.
Mi sembra quindi che si creino dei curiosi contrasti fra un progetto fortemente voluto dall'amministrazione comunale, tanto che il sindaco presenzia l'inaugurazione dei nuovi percorsi, e la probabile sottostima di emissioni di CO2 evitate, che darebbe credito a chi crede che i sensi unici altro non facciano che allungare i percorsi facendo inquinare di più le auto, fra chi loda il progetto perchè permette ai genitori di dirigersi direttamente a lavoro senza intasare la circolazione locale con mete multiple e la maggioranza delle persone che al progetto non ha mai aderito.
Più sicurezza con gli attraversamenti pedonali in rilevato?
Su una recente newsletter del Comune, l'amministrazione ha indicato che con i lavori di realizzazione della pista ciclabile in via Roma si sarebbe proceduto anche a realizzare degli attraversamenti in rilevato.
Gli attraversamenti in rilevato sono dei passaggi pedonali normalissimi, solo che invece di trovarsi al livello della strada sono posti sopra un grande dosso.
La parte in salita del dosso, prossima alle strisce dell'attraversamento pedonale può essere considerata a distanza nulla dal punto in cui si incrociano pedoni con flusso di automobili.
In questo modo viene rispettata la norma del codice della strada che vieta di porre dossi in particolari posizioni quali: corsie di immossione di rotatorie, curve, spazi di frenata.
In effetti i dossi sono di per se un elemento pericolosissimo per la corsa naturale dei veicoli, poichè facendo sobbalzare le ruote (e le sospensioni) possono portare al bloccaggio delle stesse (senza un adeguato ABS) riducendo la tenuta degli pneumatici.
Se prendessimo in considerazione per esempio la tenuta di strada di un'auto in curva, ogni singola ruota sviluppa due forze con la strada, una parallela alla ruota ed una tangente diretta verso l'esterno e più piccola di quella diretta lungo l'asse delle ruote o per così dire lungo il moto.
L'insieme di queste due forze permette all'auto di curvare facendo presa sull'asfalto.
Se però si ponesse un dosso in curva od in ingresso di curva le forze fra ruota e manto stradale si annullerebbero, facendo andare dritta l'auto, fuori dalla curva.
Nel caso dei dossi posti su una strada rettilinea, nei punti ove non è assolutamente necessario avere tenuta di strada per il veicolo, il sobbalzo costituisce un disincentivo a prendere velocità.
Per cui se un veicolo arriva a bassa velocità sentirà uno scossone minore sulle sospensioni, invece se un veicolo proviene ad alta velocità rimbalzerà per il momento che si crea fra le ruote anteriori e posteriori, mentre queste a turno perdono d'aderenza sul dosso.
Quindi gli attraversamenti sopra un dosso vicino alle strisce semplicemente fanno si che i veicoli condotti da chi non ama far sobbalzare l'auto siano lenti a ridosso del passaggio pedonale.
Mentre chi non si preoccupa di tali problemi, comunque perde di aderenza a ridosso del passaggio pedonale ed anche se aumenta lo spazio di frenata, comunque avrebbe preso sotto il pedone.
Diverso è il caso dei dossi per la rotatoria posta fra via Alfieri e via Roma, dove i dossi sono posti a qualche metro di distanza, nello spazio dedicato alla frenata per il vincolo di dare precedenza delle "corsie di immissione". Si fa notare come l'esperimento della rotatoria di via Alfieri-Roma non sia stato replicato in nessun'altra rotatoria di Spinea, nemmeno per quelle di via Luneo-Rossignago con la camionabile.
Quindi i passaggi pedonali posti sopra un rilevato stradale o dosso non creano automaticamente la sicurezza per l'attraversamento.
Tuttavia esiste un altro aspetto da considerare in funzione delle diverse condizioni di traffico su una strada urbana: condizioni di traffico scarso, condizioni di coda, condizioni critiche.
In condizioni di traffico in coda la velocità è limitata dal lento procedere della coda di auto, per cui il dosso non serve.
In condizioni di traffico scarso, lo spazio ampio per il basso numero di veicoli porta in genere il guidatore ad aumentare le velocità oltre i limiti.
Sta poi alla coscienza del conduttore del veicolo scegliere come comportarsi di fronte ad un passaggio pedonale rialzato.
In condizioni di traffico critico, le auto saturano il percorso stradale per cui basta un piccolo rallentamento di uno dei veicoli nel percorso per provocare rallentamenti di tutti i veicoli che segono.
Un passaggio pedonale in dosso in questa condizione di traffico peggiora la circolazione dei veicoli perchè anche se il passaggio pedonale è vuoto, comunque ci sono auto che frenano per il dosso, provocando code incipienti.
Da qualche giorno sono stati conclusi due nuovi attraversamenti pedonali a Spinea: uno di fronte al Municipio ed uno all’altezza della biblioteca. Scopriamo insieme le caratteristiche tecniche di questi due manufatti che migliorano la sicurezza stradale di via Roma sia per i veicoli che per i pedoni. Gli attraversamenti pedonali rialzati sono costituiti da un rilievo del piano viabile attraverso rampe di raccordo in corrispondenza di aree da proteggere da eccessive velocità ed in prossimità di attraversamenti pedonali. Il veicolo che transita sull’attraversamento è costretto a rallentare, ma non subisce uno scossone impulsivo e violento così come accade quando si attraversano dossi stradali. Inoltre è più facile per il conducente comprendere che tale misura non è soltanto punitiva, ma svolge una funzione urbana di collegamento. Gli attraversamenti realizzati su Via Roma sono composti da due rampe della pendenza del 4,6% (fronte Municipio) e del 3,35% (fronte biblioteca) e da un piano orizzontale sopraelevato dell’estensione di circa 7 metri.
Gli attraversamenti in rilevato sono dei passaggi pedonali normalissimi, solo che invece di trovarsi al livello della strada sono posti sopra un grande dosso.
La parte in salita del dosso, prossima alle strisce dell'attraversamento pedonale può essere considerata a distanza nulla dal punto in cui si incrociano pedoni con flusso di automobili.
In questo modo viene rispettata la norma del codice della strada che vieta di porre dossi in particolari posizioni quali: corsie di immossione di rotatorie, curve, spazi di frenata.
In effetti i dossi sono di per se un elemento pericolosissimo per la corsa naturale dei veicoli, poichè facendo sobbalzare le ruote (e le sospensioni) possono portare al bloccaggio delle stesse (senza un adeguato ABS) riducendo la tenuta degli pneumatici.
Se prendessimo in considerazione per esempio la tenuta di strada di un'auto in curva, ogni singola ruota sviluppa due forze con la strada, una parallela alla ruota ed una tangente diretta verso l'esterno e più piccola di quella diretta lungo l'asse delle ruote o per così dire lungo il moto.
L'insieme di queste due forze permette all'auto di curvare facendo presa sull'asfalto.
Se però si ponesse un dosso in curva od in ingresso di curva le forze fra ruota e manto stradale si annullerebbero, facendo andare dritta l'auto, fuori dalla curva.
Nel caso dei dossi posti su una strada rettilinea, nei punti ove non è assolutamente necessario avere tenuta di strada per il veicolo, il sobbalzo costituisce un disincentivo a prendere velocità.
Per cui se un veicolo arriva a bassa velocità sentirà uno scossone minore sulle sospensioni, invece se un veicolo proviene ad alta velocità rimbalzerà per il momento che si crea fra le ruote anteriori e posteriori, mentre queste a turno perdono d'aderenza sul dosso.
Quindi gli attraversamenti sopra un dosso vicino alle strisce semplicemente fanno si che i veicoli condotti da chi non ama far sobbalzare l'auto siano lenti a ridosso del passaggio pedonale.
Mentre chi non si preoccupa di tali problemi, comunque perde di aderenza a ridosso del passaggio pedonale ed anche se aumenta lo spazio di frenata, comunque avrebbe preso sotto il pedone.
Diverso è il caso dei dossi per la rotatoria posta fra via Alfieri e via Roma, dove i dossi sono posti a qualche metro di distanza, nello spazio dedicato alla frenata per il vincolo di dare precedenza delle "corsie di immissione". Si fa notare come l'esperimento della rotatoria di via Alfieri-Roma non sia stato replicato in nessun'altra rotatoria di Spinea, nemmeno per quelle di via Luneo-Rossignago con la camionabile.
Quindi i passaggi pedonali posti sopra un rilevato stradale o dosso non creano automaticamente la sicurezza per l'attraversamento.
Tuttavia esiste un altro aspetto da considerare in funzione delle diverse condizioni di traffico su una strada urbana: condizioni di traffico scarso, condizioni di coda, condizioni critiche.
In condizioni di traffico in coda la velocità è limitata dal lento procedere della coda di auto, per cui il dosso non serve.
In condizioni di traffico scarso, lo spazio ampio per il basso numero di veicoli porta in genere il guidatore ad aumentare le velocità oltre i limiti.
Sta poi alla coscienza del conduttore del veicolo scegliere come comportarsi di fronte ad un passaggio pedonale rialzato.
In condizioni di traffico critico, le auto saturano il percorso stradale per cui basta un piccolo rallentamento di uno dei veicoli nel percorso per provocare rallentamenti di tutti i veicoli che segono.
Un passaggio pedonale in dosso in questa condizione di traffico peggiora la circolazione dei veicoli perchè anche se il passaggio pedonale è vuoto, comunque ci sono auto che frenano per il dosso, provocando code incipienti.
domenica 12 gennaio 2014
PAES e gli accordi con Veritas
Si prende in considerazione il PAES di Spinea, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibil.
Nel piano si legge che una delle azioni che si pensa di perseguire per incentivare i privati a modificare i loro impianti di riscaldamento con altri maggiormente efficienti (o legati a energie rinnovabili) è:
Quanto previsto nel PAES è indurre Veritas anche alla fornitura di impiantistica, ambiente nel quale esistono già diverse aziende nel territorio veneto.
In questo caso Veritas si troverebbe in una doppia posizione privilegiata, in primo luogo perchè già vende energia sul territorio della provincia, ed in secondo luogo viene sponsorizzata dal Comune stesso, a discapito della concorrenza di altre aziende del territorio !
Si nota poi quanto questa scelta del PAES e quindi dell'amministrazione comunale appaia insulsa ed illogica, poichè chiedere ad una società che vende energia nel territorio di vendere anche gli impianti che vanno con la fornitura di gas / energia elettrica sarebbe come chiedere ad un rivendiore di benzina di fare anche da venditore di auto a prezzo scontato.
E' quasi ovvio che il gruppo che assumerà entrambe i compiti sarà invogliato a vendere ai clienti auto scassate che consumano molta benzina, piuttosto che modelli efficienti e performanti.
Oppure quanto meno con una tale linea d'azione non si potrà mai chetare il pregiudizio che ci una fregatura o qualcosa di losco dietro.
Nel piano si legge che una delle azioni che si pensa di perseguire per incentivare i privati a modificare i loro impianti di riscaldamento con altri maggiormente efficienti (o legati a energie rinnovabili) è:
Nel concreto, l’idea è quella di chiedere a Veritas, su supervisione del comune di Spinea, la fornitura a costi convenienti e promozionali di nuove tecnologie emergenti (fotovoltaico, valvole termostatiche, caldaie a condensazione, pompe di calore) per tutti i nuovi utenti allacciati alle proprie forniture, in cambio, ovviamente, di un risparmio economico ed energetico garantito.Ora, la multiutility Veritas distribuisce nel territorio della provincia di Venezia vari servizi quali
- servizio idrico integrato;
- igiene ambientale;
- servizi urbani collettivi;
- energia: il gruppo veneziano sta costantemente aumentando le proprie competenze nell’energy management e nella produzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli solari). Veritas fornisce gas naturale ed energia elettrica a industrie, piccole e medie imprese, enti pubblici, settore residenziale (condomini) e settore domestico attraverso la partecipata Veritas Energia.
Quanto previsto nel PAES è indurre Veritas anche alla fornitura di impiantistica, ambiente nel quale esistono già diverse aziende nel territorio veneto.
In questo caso Veritas si troverebbe in una doppia posizione privilegiata, in primo luogo perchè già vende energia sul territorio della provincia, ed in secondo luogo viene sponsorizzata dal Comune stesso, a discapito della concorrenza di altre aziende del territorio !
Si nota poi quanto questa scelta del PAES e quindi dell'amministrazione comunale appaia insulsa ed illogica, poichè chiedere ad una società che vende energia nel territorio di vendere anche gli impianti che vanno con la fornitura di gas / energia elettrica sarebbe come chiedere ad un rivendiore di benzina di fare anche da venditore di auto a prezzo scontato.
E' quasi ovvio che il gruppo che assumerà entrambe i compiti sarà invogliato a vendere ai clienti auto scassate che consumano molta benzina, piuttosto che modelli efficienti e performanti.
Oppure quanto meno con una tale linea d'azione non si potrà mai chetare il pregiudizio che ci una fregatura o qualcosa di losco dietro.
Viabilità, cosa prevede il PAES?
Il PAES,  Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, del comune di Spinea derivante dal Patto dei Sindaci (un'azione congiunta per la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento dell'efficienza energetica e la riconversione di una percentuale di energia consumata in fonti rinnovabili) è stato pubblicato sul sito del Comune.
 Per una descrizione del documento si rimanda al sito del comune oppure a questo articolo.
Per una descrizione del documento si rimanda al sito del comune oppure a questo articolo.
La redazione del piano consta di una fase di analisi degli ambiti che contribuiscono alle emissioni, la redazione dell'IBE, Inventario di Base delle Emissioni, e la definizione di un piano d'azione al fine di ridurre l'impatto ambientale di pubblico e privato del comune entro i termini previsti dall'Unione europea con il Patto 202020.
Fra le varie voci considerate vi è anche il trasporto privato e commerciale, il quale inciderebbe sullle emissioni per il 40% rispetto all'edilizia residenziale (principalmente riscaldamento ed illuminazione), il patrimonio comunale (riscaldamento ed illuminazione), ed il comparto pubblico non comunale.
Per questo nel documento del PAES, circa a pagina 15 per quanto riguarda il traffico torna la vecchia ossessione comunale di togliere il traffco da via Roma... perchè se lo stesso numero di auto passano 1-2 km a sud ed a nord rispetto via Roma aumentando i tratti di percorrenza, pare cambi tutto ed i veicoli inizino a emettere profumo di rose:
Analogamente l'idea stessa di chiudere via Roma e realizzare il Masterplan / Piazza Lunga un Chilometro non ha nè percorsi di condivisione, nè di partecipazione del cittadino, il quale non solo ha disertato tutti gli incontri di premiazione e pubblicazione dei progetti del concorso di idee per piazza Marconi, ma nel caso della mostra in via Alfieri ha espresso pareri estremamente negativi.
Leggiamo poi nel pdf del PAES:
Tuttavia la mancanza di cifre concrete sull'effettiva riduzione di traffico, ben si coniuga con l'impressione di chi vive a Spinea che non sia poprio mutato il traffico che percorre quotidianamemente via Roma.
In effetti se per esempio si considera la stazione dei treni con parcheggio scambiatore lo sgravio di traffico può essere considerato per recarsi alla stazione di Mestre od a Castelfranco più che nell'accedere con l'auto al parcheggio scambiatore stesso.
Di conseguenza via Roma e per i quartieri a Sud, via Alfieri e via Bennati hanno subito il flusso d'auto diretto verso il parcheggio scambiatore.
In seguito
In questo si trova piena similitudine con quanto questo blog afferma da anni riguardo alle criticità indotte al trasporto locale e globale indotti con certi interventi sul territorio.
Tuttavia pur avendo una visione complessiva comune delle difficoltà insite nel Comune il PAES prosegue con:
Il problema quindi sta nel travisare la Stazione come sgravio della circolazione d'auto, quando in realtà diviene punto da raggiungere per sgravare i territori limitrofi dalla circolazione delle auto (es: mi dirigo in auto alla stazione dei treni di Spinea per andare a Mestre senza passare per Chirignago in auto).
Viene quindi il turno delle lodi alla Tangenziale Sud, detta anche Strada Folle:
Segue poi l'analisi del trasporto pubblico, senza evidenziale come vi sia conflitto fra l'attuale linea di percorrenza degli autobus ACTV ed i propositi di chiusura e pedonalizzazione di una parte di via Roma a cavallo delle metrature realizzabili a cavallo di piazza Marconi-Fermi.
Lodi anche per il servizio GiroSpinea, incapace di invogliare la popolazione a farne uso (circa 2500 passeggeri all'anno, ovvero 7 passeggeri al giorno su pulmini da 34 posti con corse ogni ora in entrambi i sensi), in prodonda perdita se non ci fossero fondi regionali a sostenerne i costi.
Piste ciclabili
Piazza lunga un chilometro - progetti dello IUAV
Rimane quindi la reale preoccupazione che il PAES, ennesimo atto pubblico costruito concordemente all'idea di chiudere il centro di Spinea (circa dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto) costituisca aggravio per la rete alternativa Tangenziale Sud, costruita di nascosto senza rivelarne la vera natura, o peggio divenga un peggioramento della vita per i quartieri confinanti, così come avviene oggi ogni qualvolta si esegue la manifestazione Notte Gialla (manifestazione che per ora viene svolta una sola notte in estate quando il traffico pendolare è già ridotto di per sè).
 Per una descrizione del documento si rimanda al sito del comune oppure a questo articolo.
Per una descrizione del documento si rimanda al sito del comune oppure a questo articolo.La redazione del piano consta di una fase di analisi degli ambiti che contribuiscono alle emissioni, la redazione dell'IBE, Inventario di Base delle Emissioni, e la definizione di un piano d'azione al fine di ridurre l'impatto ambientale di pubblico e privato del comune entro i termini previsti dall'Unione europea con il Patto 202020.
Fra le varie voci considerate vi è anche il trasporto privato e commerciale, il quale inciderebbe sullle emissioni per il 40% rispetto all'edilizia residenziale (principalmente riscaldamento ed illuminazione), il patrimonio comunale (riscaldamento ed illuminazione), ed il comparto pubblico non comunale.
Per questo nel documento del PAES, circa a pagina 15 per quanto riguarda il traffico torna la vecchia ossessione comunale di togliere il traffco da via Roma... perchè se lo stesso numero di auto passano 1-2 km a sud ed a nord rispetto via Roma aumentando i tratti di percorrenza, pare cambi tutto ed i veicoli inizino a emettere profumo di rose:
Il traffico, principalmente concentrato sull’asse “monumentale” di via Roma ed equamente suddiviso in traffico di attraversamento e traffico locale, è stato spesso oggetto di analisi approfondite allo scopo di diminuire l’impatto sull’inquinamento e sulla comunità. Le soluzioni individuate sono quelle relative allo spostamento dei veicoli verso le zone periferiche della città grazie al potenziamento della camionabile (a SUD) ed alla realizzazione della costruenda tangenziale nord di collegamento tra la zona del Graspo deUva.Segue
Date queste caratteristiche della città di Spinea sono appunto i consumi residenziali e quelli legati al trasporto che fanno impennare le tonnellate di CO2 emesse nella nostra città ed è li che dovremmo agire, operando non tanto con atti di amministativi coercitivi che superino in rigore le norme nazionali, quanto piuttosto con percorsi di condivisione capaci di coinvolgere da un lato gli utilizzatori di gas, energia elettrica e carburanti, ...Niente di più lontano dalla realtà di Spinea, ove coercitivamente si suppone che tutti i pendonali che percorrono in auto Spinea da Mirano a Chirignago (e viceversa) debbano spostarsi sulla tangenziale nord (o sulla tangenziale sud), ove coercitivamente si impone la tangenziale sud sfruttando il vincolo dell'opera complementare al Passante di Mestre.
Analogamente l'idea stessa di chiudere via Roma e realizzare il Masterplan / Piazza Lunga un Chilometro non ha nè percorsi di condivisione, nè di partecipazione del cittadino, il quale non solo ha disertato tutti gli incontri di premiazione e pubblicazione dei progetti del concorso di idee per piazza Marconi, ma nel caso della mostra in via Alfieri ha espresso pareri estremamente negativi.
Leggiamo poi nel pdf del PAES:
La realizzazione del Passante di Mestre e del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, hanno contribuito a sgravare via Miranese da una pare del traffico di attraversamento, con conseguente miglioramento della qualità ambientale.Questa affermazione che appare del tutto irrealistica a chi vive a Spinea è legata probabilmente ad alcune constatazioni, come per esempio che nel parcheggio della stazione SFMR, pendolari lasciano l'auto per spostarsi in treno, oppure che dal casello di Mirano si possa accedere alla rete autostradale per dirigersi a Marghera senza pagare un euro.
Tuttavia la mancanza di cifre concrete sull'effettiva riduzione di traffico, ben si coniuga con l'impressione di chi vive a Spinea che non sia poprio mutato il traffico che percorre quotidianamemente via Roma.
In effetti se per esempio si considera la stazione dei treni con parcheggio scambiatore lo sgravio di traffico può essere considerato per recarsi alla stazione di Mestre od a Castelfranco più che nell'accedere con l'auto al parcheggio scambiatore stesso.
Di conseguenza via Roma e per i quartieri a Sud, via Alfieri e via Bennati hanno subito il flusso d'auto diretto verso il parcheggio scambiatore.
In seguito
Il Comune di Spinea occupa una posizione strategica di collegamento tra la città di Mestre-Venezia e i principali centri urbani dell’entroterra veneziano. Pur essendo un asse urbano, via Miranese risulta dunque caricata in gran parte con flussi di traffico di attraversamento che costituiscono un forte elemento di disturbo e interruzione del centro abitato.
Realizzare un quadro di riferimento del traffico e della mobilità del comune non risulta cosa agevole; richiede l’analisi aggiuntiva delle dinamiche in atto esternamente all’area come pure la valutazione dei rapporti tra il sistema infrastrutturale interno e quello del contesto territoriale in cui si trova inserito il comune. Ciò significa che le eventuali criticità sul traffico dipendono da fenomeni congiunti, che possono essere governati solo parzialmente dalle scelte assunte dal piano.
In questo si trova piena similitudine con quanto questo blog afferma da anni riguardo alle criticità indotte al trasporto locale e globale indotti con certi interventi sul territorio.
Tuttavia pur avendo una visione complessiva comune delle difficoltà insite nel Comune il PAES prosegue con:
4.7.3 Nuovi progetti ed evoluzione dei volumi di trafficolocale e di attraversamentoLa stazione dei treni nelle previsioni del PAES dovrebbe quindi "garantire la mobilità della popolazione in un contesto a struttura policentrica" che altro vuol dire se non divenire luogo ove i pendolari dovrebbero recarsi per dirigersi in treno verso i vari luoghi nel territorio urbano.
La realizzazione del Passante Autostradale ed il Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale, con le necessarie opere complementari, rappresentano un’interessante opportunità per orientare i volumi di traffico e nel complesso, la generale trasformazione del territorio Spinea. La realizzazione di queste opere ha infatti già iniziato a sgravare via Miranese da una parte del traffico di attraversamento, con conseguente miglioramento della qualità ambientale del comune.
...
Il problema quindi sta nel travisare la Stazione come sgravio della circolazione d'auto, quando in realtà diviene punto da raggiungere per sgravare i territori limitrofi dalla circolazione delle auto (es: mi dirigo in auto alla stazione dei treni di Spinea per andare a Mestre senza passare per Chirignago in auto).
Viene quindi il turno delle lodi alla Tangenziale Sud, detta anche Strada Folle:
Durante la progettazione del sistema del Passante di Mestre sono stati definiti inoltre un insieme di interventi infrastrutturali, di natura essenzialmente locale, definite "opere complementari" che rappresentano un adeguato bypass con la rete ordinaria nei nodi di scambio e permettono di convogliare in modo sostenibile la mobilità dell’area e migliorare il livello di servizio e il traffico congestionato.lodi apparentemente immotivate se si considerasse quanto descritto ovvero il collegamento fra via Martiri con via Capitanio, strada con dimensioni tali da non potersi far carico di quello già sovrabbondantemente presente....tanto più con una rotatoria da cinque innesti, una cattedrale nel deserto oggi che invece come già previsto mesi fa nell'analisi del nuovo PAT, ha in realtà il vero scopo di costituire un accesso verso Chirignago-Mestre e la tanto lodata Stazione dei treni SFMR, passando attraverso la tangenziale sud ed il quartiere Dante (via Alfieri e via Bennati), che così diventerebbero nuova porta per l'accesso a Mestre facendosi carico del traffico odierno di via Roma (30 mila veicoli al giorno).
Nel caso del territorio di Spinea le opere complementari del passante sono sostanzialmente tre:
[omesse]
Intervento 8 BIS - Bretella Sud - collegamento via Martiri della libertà - via Capitanio. Poco più di un chilometro, niente rispetto a quello che accadrà a nord, ma la bretellina passerà sopra i campi da calcio del Villaggio dei Fiori, scavalcando il Rio Cimetto e collegandosi alla viabilità urbana con due rotatorie, una della quali, quella su via Capitanio, di forma ovale e con ben cinque innesti
Segue poi l'analisi del trasporto pubblico, senza evidenziale come vi sia conflitto fra l'attuale linea di percorrenza degli autobus ACTV ed i propositi di chiusura e pedonalizzazione di una parte di via Roma a cavallo delle metrature realizzabili a cavallo di piazza Marconi-Fermi.
Lodi anche per il servizio GiroSpinea, incapace di invogliare la popolazione a farne uso (circa 2500 passeggeri all'anno, ovvero 7 passeggeri al giorno su pulmini da 34 posti con corse ogni ora in entrambi i sensi), in prodonda perdita se non ci fossero fondi regionali a sostenerne i costi.
Piste ciclabili
Nonostante la realizzazione di 2 km di nuove piste ciclabili, gli interventi realizzati in questo periodo non hanno prodotto miglioramenti rilevanti: l’indice di ciclabilità, che calcola i metri di piste ciclabili per abitante, al 2006, resta di molto al di sotto al parametro di riferimento di 1.5 m/abitante, parametro desunto dalla letteratura europea, passando da 0,21 m/abitante del 2001 a 0,30 m/abitante del 2006. Ugualmente l’indice di continuità al 2006 risulta pari al 0.77 ed indica una rete ampliamente frammentata e discontinuaSenza dimenticare la scarsissima quantità di persone che utilizzano le piste ciclabili o aderiscono ad attività relative, da cui si deduce la perdita di denaro pubblico per opere che non coinvolgono la popolazione, quando non vengono sfruttate per secondi fini.
Piazza lunga un chilometro - progetti dello IUAV
L’idea di fondo è quella di restituire all’asse principale di via Roma, che attraversa longitudinalmente tutto il compatto centro urbano di Spinea, il suo significato di centro della vita quotidiana degli abitanti, oggi fortemente compromesso dall’intensità del traffico di attraversamento e dalle conseguenze di inquinamento e pericolosità che ne derivano. Deviato il traffico di attraversamento sulla tangenziale nord in corso di realizzazione si apre l’opportunità di dedicare la capacità stradale ottenuta alla riconquista degli spazi centrali. Per i futuri urbanisti via Roma diviene così una lunga piazza, dove il ridisegno dello spazio pubblico scandisce la presenza dei luoghi della socialità e degli elementi urbanistici di pregio. Accanto ai progetti puntual alcuni gruppi di lavoro hanno sviluppato ragionamenti sull’insieme della mobilità, arrivando ad una prima stima della variazione delle emissioni di CO2 conseguente al nuovo assetto rispetto alla situazione esistente.
...
I risultati raggiunti hanno in parte messo in discussione l’attuale configurazione urbanistica della porzione centrale del territorio, senza però la pretesa di proporre interventi realmente attuabili e rispondenti ai vincoli esistenti. Le proposte hanno catturato l’interesse dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza, mettendo in luce la genialità delle idee di un gruppo giovane e innovativo di futuri urbanisti.Quindi in barba alla considerazione in cui mi trovavo in accordo che le criticità locali dipendano da fattori locali e non locali che minimo la possibilità di intervento nel piano ("Ciò significa che le eventuali criticità sul traffico dipendono da fenomeni congiunti, che possono essere governati solo parzialmente dalle scelte assunte dal piano.") si persegue a lodare soluzioni costruite sulla base della unica ipotesi che il traffico passante si posti sulla tangenziale nord, quando come evidenziato dagli studenti dello IUAV ciò non comporta riduzioni di emissione d'anidride carbonica.
Anche se le elaborazioni di calcolo non hanno evidenziato azioni particolarmente efficaci sulla riduzione della CO2, ...
Rimane quindi la reale preoccupazione che il PAES, ennesimo atto pubblico costruito concordemente all'idea di chiudere il centro di Spinea (circa dai Bersaglieri fino alla chiesa San Vito e Modesto) costituisca aggravio per la rete alternativa Tangenziale Sud, costruita di nascosto senza rivelarne la vera natura, o peggio divenga un peggioramento della vita per i quartieri confinanti, così come avviene oggi ogni qualvolta si esegue la manifestazione Notte Gialla (manifestazione che per ora viene svolta una sola notte in estate quando il traffico pendolare è già ridotto di per sè).
Ici, Imu, Mini-IMU, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...
Dato che neppure i commercialisti riescono più a capire quale sia la tassazone sulla prima casa, dopo questi ultimi due anni di inganni del governo Monti e Letta retti da PD e PDL, il Ministero dell'Economia (se ne esiste ancora una in Italia) e delle Finanze hanno pubblicato un breve riassunto delle scadenze sulla nuova tassazione sulla casa del 2014.
La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto:
Riassumendo la nuova tassa sugli immobili dovrebbe essere così:
Prime case
IUC = IMU + Tari + Tasi
IMU = 0;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille;
Tari = prende il posto della Tares
Viene tolta l'IMU per le prime case (non determinate categorie catastali), che almeno per Spinea era al 5 per mille rispetto l'aliquota base di 4 per mille, ma con detrazione di 200 euro per figli e ulteriori 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni. Se per esempio un immobile aveva una rendita catastale di 500 e 1 solo figlio di età superiore a 26 anni ciò corrispondeva ad una tassa al netto delle detrazioni di 220 euro invece che 420 euro e quindi ad un'aliquota reale di 2.62 per mille.
Tuttavia ora le le prime case pagheranno la Tasi, l'imposta sui servizi offerti dal Comune, a quanto pare non ripagati dalla valanga di altre tasse che gravano sul cittadino (IVA, Irpef, RES, IRAP,...), con un'aliquota base di 1 per mille per lo Stato, ma variabile fino al 3.5 per mille a scelta del Comune.
Faccio notare che anche la prima stesura della legge sulla tassa che in dialetto veneziano ammutolisce (tasi = taci in dialetto), prevedeva il possibile aumento dell'aliquota al 3.5 per mille, ma solo dal 2015/2016 in poi, con un incremento progressivo anno per anno.
Da ciò si evidenzia come la nuova tassa sia più onerosa della vecchia IMU, proprio per la mancanza delle detrazioni che abbassavano l'aliquota reale.
Si ha quindi:
- per i single senza figli la convenienza in qualsiasi caso di rendita catastale, poichè la possibile aliquota massima del 3.5 per mille risulta in genere inferiore alle aliquote che i Comuni avevano adottato per l'IMU;
- per tutte le famiglie con figli un aumento di spesa in funzione della rendita catastale, facendo pagare di più a chi vive in prime case con minor rendita catastale e meno a chi vive in case maggiori.
Il calcolo è semplice:
IMU=160*1.05*rendita catastale*5/1000 - 200 - n*50 = 160*1.05*rendita catastale * 3.5/1000=Tasi
Assumendo n=0, ovvero zero figli con età inferiore a 26 anni, ma comunque una detrazione di 200 euro per figli:
160*1.05*(5-3.5)*rendita catastale / 1000 = 200
viene: rendita catastale = 793.65
Ovvero
- chi vive in una casa con rendita catastale maggiore di 793.65 paga più IMU e meno Tasi - quindi grandi abitazioni hanno un beneficio dal cambio di tassazione;
- chi vive in una casa con rendita catastale minore di 793.65 paga meno con l'IMU che con la Tasi  -  quindi chi vive in piccoli appartamenti/case ha un aumento della tassazione.
Invece la possibile fregatura riservata dallo Stato Italia ai Comuni locali si trova nel Fondo di Perequazione, qui spiegato ed anche qui.
Nel primo anno di IMU, il 2012 ai comuni fu versato dal fondo di perequazione un importo di tassazione pari all'ICI 2010 (che non aveva di certo nè le aliquote dell'IMU, nè il moltiplicatori 160 per le case, dato che era 100).
L'eccedenza di tassazione rispetto l'ICI 2010 dovrebbe essere andata allo Stato.
Nel 2013, l'IMU prime case è stata eliminata, creando così notevoli disequilibri fra comuni con prevalenza di prime case e comuni con prevalenza di seconde case.
In questo caso il fondo di perequazione gestito da Stato ed agenzie delle entrate avrà un bel da fare a spostare i proventi della tassazione fra i comuni con prevalenza di seconde case e quelli con prevalenza di prime case limitrofi, il tutto sulla base di regole di ridistribuzione fra i comuni limitrofi non ben note (forse ancora sulla base dell'ICI 2010)
Detrazioni: forse 60-80 euro....devono decidere, per ora non l'ho considerata.
Seconde case
IUC = IMU + Tari + Tasi + IrpefIMU = alta;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille e limite per non superare l'11.6 per mille;
Tari = prende il posto della Tares, mediata fra inquilino e proprietario;
Irpef o Cedolare secca = invariate.
Le seconde case continueranno a pagare l'IMU con moltiplicatori ed aliquote come avvenuto nel 2012 e nel 2013; si ricorda che le seconde case, specie quelle locate sono fra le più tartassate con moltiplicatore doppio rispetto banche, uffici e negozi ed aliquota simile a seconde case.
Non è stata reintrodotta l'IRPEF per immobile sfitto, per volontà di alcuni politici, tassa che era stata eliminata ed accorpata nell'IMU, comunque con abnorme aumento di imposta.
Inoltre sarebbe stato a dir poco ridicolo e criminale imporre un'IMU con aliquota variabile a seconda che l'immobile fosse locato o sfitto e parallelamente applicare ulteriormente una tassa come l' "IRPEF per l'immobile sfitto" se l'immobile fosse stato non locato, come se producesse rendita dall'esser vuoto (specie oggi che con il crollo del mercato degli immobili, il valore di un immobile non si rivaluta come avveniva invece negli anni '90 durante la svalutazione della lira).
Per i casi di immobile locato permane invece la possibilità di pagare o l'IRPEF sulla rendita dell'affitto o la cedolare secca, tassa che come l'IMU facilità le aliquote elevate 0.43-0.45 riducendo il regime fiscale a 0.21 per gli immobili locati con canone libero.
Esattamete come l'IMU anche l'IRPEF, tasse pari uguali ad oltre il 40% del valore dell'affitto, sono dovute senza che lo Stato faccia NIENTE per ottenerle. 
Per esempio per i sempre più diffusi casi di danni all'immobile o di mancato pagamento dell'affitto lo Stato potrebbe utilizzare il denaro che riceve per non fare NIENTE e non erogare NESSUN SERVIZIO per svolgere almeno il compito di ente fidejussorio sui danni che generalmente l'inquilino fa alla proprietà altrui, o quanto meno ente fidejussorio per il mancato pagamento degli affitti.
In un periodo in cui lo Stato fa pesare ai suoi cittadini NUOVE TASSE per ripagare i SERVIZI che eroga è il MINIMO far notare i SOLDI CHE LO STATO RICEVE PER NON FARE NIENTE.
Da notare che con il decreto sulla "spending review" tempo fa si parlava dell'eliminazione della detraibilità del canone di affitto (il 19% della spesa annuale) dalle tasse versate dall'inquilino, quanto meno per le locazioni che per volontà delle parti rientravano nel regime impositivo con l'IRPEF, mentre continuava a sussistere la detrabilità per i contratti in cui proprietario ed inquilino decidevano di usufruire del regime di cedolare secca al posto del versamento Irpef.
La Tari prende il posto della Tares e garantisce il pagamento del servizio raccolta rifiuti.
Se qualcuno si sta chiedendo perchè si dovrebbe pagare la raccolta rifiuti per un comune dove non si abita e dove non si scarica alcun sacchetto dell'immondizia, o perchè si paghi una tassa quando si danno GRATUITAMENTE dei prodotti acquistati sotto forma di materie prime all'ente responsabile con la raccolta differenziata (risorse che vengono differenziate, riciclate e rivendute con guadagno) evidentemente sta facendo un esercizio di logica, equità e giustizia che non vale per il paese Italia dopo 20 anni di malgoverno.
  
La Tasi, tassa sui servizi offerti dal comune, ed a quanto pare non più garantiti dal versamento di altre tasse come l'IMU e l'IRPEF sulla rendita della locazione, va pagata anche per le seconde case e case locate, aggiungendosi all' IMU, Imposta Municipale (non più) Unica, all'Irpef sulla rendita catastale e alla Tari.
Anche in questo caso i geniali politici hanno avuto la bella idea di scaricare parte della tassazione dal proprietario dell'immobile (il cui contratto con l'inquilino è stato stabilito per 4+4 anni, mentre le tasse italiane cambiano oramai ogni 6-12 mesi) sull'inquilino con il netto risultato che l'aumento di soldi da pagare essendo una tassa, piuttosto che un aumento del canone di affitto, non potrà essere detratto al 19% come sopra spiegato. Insomma un'autentica fregatura per gli inquilini.
Analogamente imporre la Tasi al solo proprietario avrebbe avuto una LOGICA altrettanto RIDICOLA, poichè, in uo Stato che ci tiene a mascherare l'aumento delle tasse dovuto al malgoverno bipartisan che negli ultimi 20 anni ha fatto fallire economicamente questo paese, l'imposizione di una tassa per l'erogazione dei servizi (alla faccia delle altre tasse dovute senza erogazione diretta di servizi), avrebbe comportato per il proprietario di seconda casa il pagamento di servizi quali l'illuminazione pubblica goduti da altri (abitanti residenti rispetto chi non risiede nel comune o affittuari).
Fortunatamente ci si è resi conto che l'introduzione della Tasi  con aliquote che potrebbero arrivare al massimo fino al 3.5 per mille in aggiunta all'IMU per le seconde case (e l'IRPEF ?!) avrebbe comportato un'ennesima esplosione di regime fiscale per gli immobili, facendo crollare in previsione di un altro 20% il valore degli stessi come avvenuto nel 2012 con l'IMU e Monti. 
Per questo si è pensato di adottare un vincolo di aliquota massima per l'insieme delle due tasse che si calcolano in modo eguale (IMU e Tasi, di cui la prima per non avere nessun servizio, la seconda per avere i servizi che dovrebbero comunque essere pubblici) ma con aliquote diverse.
Per questo l'aliquota della Tasi e quella dell'IMU insieme non potranno superare l'11.6 per mille... aumentando così l'aliquota massima di tassazione del 2012-2013 che era invece del 10.6 per mille (dimenticando ovviamente l'Irpef su rendita o cedolare secca che invece sussistono sempre).
Per questo solo PER ORA l'insieme di IMU+Tasi non costituirà un raddoppio del regime fiscale, ma in tutta probabilità un aumento di 1,2 - 1,5 volte la tassa pagata gli anni scorsi.
Ricordo infine che al momento della costruzione di un immobile o inclusi nel costo d'acquisto di una nuova casa sono compresi gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, i quali comprendono per l'appunto la creazione dei servizi per cui si paga la tasi.
Solo in Italia si è obbligati a comprare i servizi dallo Stato e poi si paga il "canone di abbonamento annuale" ai servizi come tassa Tasi, anche in questo caso con obbligo di versamento, a dimostrare che riformisti, liberisti e seguaci del culto delle privatizzazioni che da 20 anni malgovernano l'Italia col loro piano di rinascita democratica, stanno ottenendo l'indubbio risultato che si erano prospettati: eliminare ciò che era pubblico e gratuito a favore di una logica di spesa per qualsiasi servizio a cui sono costretti tutti i cittadini paganti.
 
Tirando le somme, di fatto il passaggio dell'IMU alla Tasi comporerà un aumento di versamento di imposte se non saranno previste adeguate detrazioni. 
I Comuni dovrebbero interessarsi di quanto verserà loro il fondo di perequazione per il 2013, nella distinzione fra comuni con prevalenza di prime case o seconde case, scoprendo magari un crollo delle rendite ipotizzate nel bilancio 2013. 
Per tutte le seconde case l'aliquota base del 7.6 per mille dovuta allo Stato relativa all'IMU di fatto aumenta di un altro 1 per mille legato alla Tasi (lo Stato Italia dalla casa prenderà l'8.6 per mille) e complessivamente, specie nei Comuni Capoluogo d'Italia, viste le pesanti esposizioni finanziarie dovute anche ai buchi di bilancio creati dai subprime, comprati grazie alla Finanza Creativa di Tremonti (finanziaria 2001), si prevede un aumento di tassazione nel passaggio al nuovo e più complicato regime impositivo sugli immobili. 
Aggiornamento 22-01-2014 
Quest'anno sono arrivati un bollettino ed un modulo F24 per la Tares del 2013, l'imposta che sostituisce la TIA, imposta sui rifiuti e sull'igiene ambientale. 
Di certo non ci sono sconti sulla tassa anche se il comune sembra aver superato oltre il 50% della raccolta differenziata (materiali riciclati e rivenduti come materie prime e quindi a costo zero). poichè i soldi raccolti (almeno il doppio se si considera che almeno il 50% dei rifiuti riciclati significa dimezzare i costi di smaltimento) vengono utilizzati da Veritas in altro modo (e di certo non ridati al Comune). 
Il modulo F24 è il valore della Tares 2013 da pagare per il 2013 (non il valore della Tares 2014). 
Il bollettino da pagare entro il 24 gennaio 2014 è invece il supplemento previsto da una legge del 2011 per la Tares 2013, ovvero un aumento della tassazione pari a 0.30 euro (30 centesimi) per ogni metro quadrato dell'abitazione. 
Sembra che questo aumento vada pagato dai proprietari dai residenti e non nelle regioni a statuto speciale. 
Nel bollettino per l'aumento della Tares per il 2013 è scritto che il supplemento è dovuto ai servizi indivisibili, servizi che dal 2014 fanno parte della TASI, tassa sui servizi indivisibili comunali. 
Dal 2014 Tares e Tasi saranno separate e con aliquote molto maggiori rispetto i 0.30 centesimi di aumento previsti per il 2013.  
Quindi nel 2014 non ci sarà la maggiorazione Tares pagata quest'anno il 24 gennaio per la Tares 2013.
Perchè si sia scelto di far pagare la tassa in due blocchi è un mistero del caos creato dallo Stato Italia su tasse federali. 
Lo statuto del contribuente (legge  27.07.2000 n° 212 , G.U. 31.07.2000) è disponibile su www.altalex.com.
Definisce: 
La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto:
1) per l’imposta unica comunale (IUC) che si compone dell’IMU, della TARI e della TASI i seguenti termini di versamento:
2) per la cosiddetta “mini IMU”, vale a dire l’eventuale parte residuale della seconda rata dell’IMU 2013 a carico del contribuente: il prossimo 24 gennaio;
- per l’IMU: il 16 giugno e il 16 dicembre;
- per la TARI e la TASI: almeno due rate a scadenza semestrale i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi. Inoltre è prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno.
3) per la maggiorazione standard della TARES: il prossimo 24 gennaio, a meno che il versamento non sia stato già effettuato entro il 2013.
Riassumendo la nuova tassa sugli immobili dovrebbe essere così:
Prime case
IUC = IMU + Tari + Tasi
IMU = 0;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille;
Tari = prende il posto della Tares
Viene tolta l'IMU per le prime case (non determinate categorie catastali), che almeno per Spinea era al 5 per mille rispetto l'aliquota base di 4 per mille, ma con detrazione di 200 euro per figli e ulteriori 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni. Se per esempio un immobile aveva una rendita catastale di 500 e 1 solo figlio di età superiore a 26 anni ciò corrispondeva ad una tassa al netto delle detrazioni di 220 euro invece che 420 euro e quindi ad un'aliquota reale di 2.62 per mille.
Tuttavia ora le le prime case pagheranno la Tasi, l'imposta sui servizi offerti dal Comune, a quanto pare non ripagati dalla valanga di altre tasse che gravano sul cittadino (IVA, Irpef, RES, IRAP,...), con un'aliquota base di 1 per mille per lo Stato, ma variabile fino al 3.5 per mille a scelta del Comune.
Faccio notare che anche la prima stesura della legge sulla tassa che in dialetto veneziano ammutolisce (tasi = taci in dialetto), prevedeva il possibile aumento dell'aliquota al 3.5 per mille, ma solo dal 2015/2016 in poi, con un incremento progressivo anno per anno.
Da ciò si evidenzia come la nuova tassa sia più onerosa della vecchia IMU, proprio per la mancanza delle detrazioni che abbassavano l'aliquota reale.
Si ha quindi:
- per i single senza figli la convenienza in qualsiasi caso di rendita catastale, poichè la possibile aliquota massima del 3.5 per mille risulta in genere inferiore alle aliquote che i Comuni avevano adottato per l'IMU;
- per tutte le famiglie con figli un aumento di spesa in funzione della rendita catastale, facendo pagare di più a chi vive in prime case con minor rendita catastale e meno a chi vive in case maggiori.
Il calcolo è semplice:
IMU=160*1.05*rendita catastale*5/1000 - 200 - n*50 = 160*1.05*rendita catastale * 3.5/1000=Tasi
Assumendo n=0, ovvero zero figli con età inferiore a 26 anni, ma comunque una detrazione di 200 euro per figli:
160*1.05*(5-3.5)*rendita catastale / 1000 = 200
viene: rendita catastale = 793.65
Ovvero
- chi vive in una casa con rendita catastale maggiore di 793.65 paga più IMU e meno Tasi - quindi grandi abitazioni hanno un beneficio dal cambio di tassazione;
- chi vive in una casa con rendita catastale minore di 793.65 paga meno con l'IMU
Invece la possibile fregatura riservata dallo Stato Italia ai Comuni locali si trova nel Fondo di Perequazione, qui spiegato ed anche qui.
Nel primo anno di IMU, il 2012 ai comuni fu versato dal fondo di perequazione
L'eccedenza di tassazione rispetto l'ICI 2010 dovrebbe essere andata allo Stato.
Nel 2013, l'IMU prime case è stata eliminata, creando così notevoli disequilibri fra comuni con prevalenza di prime case e comuni con prevalenza di seconde case.
In questo caso il fondo di perequazione gestito da Stato ed agenzie delle entrate avrà un bel da fare a spostare i proventi della tassazione fra i comuni con prevalenza di seconde case e quelli con prevalenza di prime case limitrofi, il tutto sulla base di regole di ridistribuzione fra i comuni limitrofi non ben note (forse ancora sulla base dell'ICI 2010)
Detrazioni: forse 60-80 euro....devono decidere, per ora non l'ho considerata.
Seconde case
IUC = IMU + Tari + Tasi + IrpefIMU = alta;
Tasi = variabile con aliquote fino al 3.5 per mille e limite per non superare l'11.6 per mille;
Tari = prende il posto della Tares, mediata fra inquilino e proprietario;
Irpef o Cedolare secca = invariate.
Le seconde case continueranno a pagare l'IMU con moltiplicatori ed aliquote come avvenuto nel 2012 e nel 2013; si ricorda che le seconde case, specie quelle locate sono fra le più tartassate con moltiplicatore doppio rispetto banche, uffici e negozi ed aliquota simile a seconde case.
Non è stata reintrodotta l'IRPEF per immobile sfitto, per volontà di alcuni politici, tassa che era stata eliminata ed accorpata nell'IMU, comunque con abnorme aumento di imposta.
Inoltre sarebbe stato a dir poco ridicolo e criminale imporre un'IMU con aliquota variabile a seconda che l'immobile fosse locato o sfitto e parallelamente applicare ulteriormente una tassa come l' "IRPEF per l'immobile sfitto" se l'immobile fosse stato non locato, come se producesse rendita dall'esser vuoto (specie oggi che con il crollo del mercato degli immobili, il valore di un immobile non si rivaluta come avveniva invece negli anni '90 durante la svalutazione della lira).
Per i casi di immobile locato permane invece la possibilità di pagare o l'IRPEF sulla rendita dell'affitto o la cedolare secca, tassa che come l'IMU facilità le aliquote elevate 0.43-0.45 riducendo il regime fiscale a 0.21 per gli immobili locati con canone libero.
Esattamete come l'IMU anche l'IRPEF, tasse pari uguali ad oltre il 40% del valore dell'affitto, sono dovute senza che lo Stato faccia NIENTE per ottenerle.
In un periodo in cui lo Stato fa pesare ai suoi cittadini NUOVE TASSE per ripagare i SERVIZI che eroga è il MINIMO far notare i SOLDI CHE LO STATO RICEVE PER NON FARE NIENTE.
Da notare che con il decreto sulla "spending review" tempo fa si parlava dell'eliminazione della detraibilità del canone di affitto (il 19% della spesa annuale) dalle tasse versate dall'inquilino, quanto meno per le locazioni che per volontà delle parti rientravano nel regime impositivo con l'IRPEF, mentre continuava a sussistere la detrabilità per i contratti in cui proprietario ed inquilino decidevano di usufruire del regime di cedolare secca al posto del versamento Irpef.
La Tari prende il posto della Tares e garantisce il pagamento del servizio raccolta rifiuti.
Se qualcuno si sta chiedendo perchè si dovrebbe pagare la raccolta rifiuti per un comune dove non si abita e dove non si scarica alcun sacchetto dell'immondizia, o perchè si paghi una tassa quando si danno GRATUITAMENTE dei prodotti acquistati sotto forma di materie prime all'ente responsabile con la raccolta differenziata (risorse che vengono differenziate, riciclate e rivendute con guadagno) evidentemente sta facendo un esercizio di logica, equità e giustizia che non vale per il paese Italia dopo 20 anni di malgoverno.
Anche in questo caso i geniali politici hanno avuto la bella idea di scaricare parte della tassazione dal proprietario dell'immobile (il cui contratto con l'inquilino è stato stabilito per 4+4 anni, mentre le tasse italiane cambiano oramai ogni 6-12 mesi) sull'inquilino con il netto risultato che l'aumento di soldi da pagare essendo una tassa, piuttosto che un aumento del canone di affitto, non potrà essere detratto al 19% come sopra spiegato. Insomma un'autentica fregatura per gli inquilini.
Analogamente imporre la Tasi al solo proprietario avrebbe avuto una LOGICA altrettanto RIDICOLA, poichè, in uo Stato che ci tiene a mascherare l'aumento delle tasse dovuto al malgoverno bipartisan che negli ultimi 20 anni ha fatto fallire economicamente questo paese, l'imposizione di una tassa per l'erogazione dei servizi (alla faccia delle altre tasse dovute senza erogazione diretta di servizi), avrebbe comportato per il proprietario di seconda casa il pagamento di servizi quali l'illuminazione pubblica goduti da altri (abitanti residenti rispetto chi non risiede nel comune o affittuari).
Fortunatamente ci si è resi conto che l'introduzione della Tasi
Per questo l'aliquota della Tasi e quella dell'IMU insieme non potranno superare l'11.6 per mille... aumentando così l'aliquota massima di tassazione del 2012-2013 che era invece del 10.6 per mille (dimenticando ovviamente l'Irpef su rendita o cedolare secca che invece sussistono sempre).
Per questo solo PER ORA l'insieme di IMU+Tasi non costituirà un raddoppio del regime fiscale, ma in tutta probabilità un aumento di 1,2 - 1,5 volte la tassa pagata gli anni scorsi.
Ricordo infine che al momento della costruzione di un immobile o inclusi nel costo d'acquisto di una nuova casa sono compresi gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, i quali comprendono per l'appunto la creazione dei servizi per cui si paga la tasi.
Solo in Italia si è obbligati a comprare i servizi dallo Stato e poi si paga il "canone di abbonamento annuale" ai servizi come tassa Tasi, anche in questo caso con obbligo di versamento, a dimostrare che riformisti, liberisti e seguaci del culto delle privatizzazioni che da 20 anni malgovernano l'Italia col loro piano di rinascita democratica, stanno ottenendo l'indubbio risultato che si erano prospettati: eliminare ciò che era pubblico e gratuito a favore di una logica di spesa per qualsiasi servizio a cui sono costretti tutti i cittadini paganti.
Quindi nel 2014 non ci sarà la maggiorazione Tares pagata quest'anno il 24 gennaio per la Tares 2013.
Definisce:
- Art. 2. Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie; 
- Art. 3. Efficacia temporale delle norme tributarie;
- Art. 5. Informazione del contribuente;
- Art. 6. Conoscenza degli atti e semplificazione;
- Art. 7. Chiarezza e motivazione degli atti;
- Art. 10. Tutela dell'affidamento e della buona fede.Errori del contribuente. 
 
Mini-IMU entro il 24 gennaio
Le prime case che nel 2013 non hanno versato l'IMU dovranno versare la mini-IMU entro il 24 gennaio 2014.
Il calcolo della tassa da versare per i cittadini di Spinea è semplice, dato che si fa esattamente come per l'IMU, ma sulla differenza fra l'aliquota adottata dal comune e l'aliquota base.
Quindi dato che il Comune di Spinea ha adottato un'aliquota del 5 per mille, il 24 gennaio si pagherà senza esenzioni una tassa sull'aliquota dell'1 per mille di cui solo un 40% dovrà essere versato.
Quindi per esempio se si prende un immobile di rendita catastale 600, si devono applicare i consueti coefficienti moltiplicatori 1.05 e 160, un'aliquota dell'1per mille ed un coefficiente di 0.40 (nessuna detrazione per figli).
600*1.05*160*1*0.40 / 1000 = 40.32 euro.
Sotto circa 12 euro l'IMU non è dovuta, ma conviene sempre chiedere all'ufficio tributi del comune, di modo che facciano il loro lavoro.
Nel caso di possesso congiunto, per esempio moglie e marito al 50%, rispetto l'esempio precedente le quote da versare per ciascuno sono di 20.16 euro a testa.
Comunque lo Sportello Tributi del Comune rimarrà aperto per aiutare i cittadini ad orientarsi su quanto pagare per quella che è divenuta una tassa impazzita (si veda anche l'epopea di sigle Imu, mini Imu, Iuc, Tasi, Res, Tari...)
L'ufficio sarà aperto i giorni:
- lunedì dalle 10 alle 12 - giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
- martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 nei giorni 7, 14 e 21 gennaio.
- sabato dalle ore 9 alle 12 nei giorni 11, 18 e 25 gennaio 2014.
Per calcolare la Mini-IMU il comune mette a disposizione questa pagina web.
Edit 21-01-2014
Tra l'altro circa un migliaio di comuni italiani hanno deliberato che anche sotto i 12 euro si dovrà pagare la mini-IMU.
Inoltre per alcuni comuni come Milano che non hanno emanato detrazioni per i figli a carico, l'IMU sembra sia dovuta quasi interamente.
Quest'ultimo caso risulta tuttavia non verificato e dubbio.
Il calcolo della tassa da versare per i cittadini di Spinea è semplice, dato che si fa esattamente come per l'IMU, ma sulla differenza fra l'aliquota adottata dal comune e l'aliquota base.
Quindi dato che il Comune di Spinea ha adottato un'aliquota del 5 per mille, il 24 gennaio si pagherà senza esenzioni una tassa sull'aliquota dell'1 per mille di cui solo un 40% dovrà essere versato.
Quindi per esempio se si prende un immobile di rendita catastale 600, si devono applicare i consueti coefficienti moltiplicatori 1.05 e 160, un'aliquota dell'1per mille ed un coefficiente di 0.40 (nessuna detrazione per figli).
600*1.05*160*1*0.40 / 1000 = 40.32 euro.
Sotto circa 12 euro l'IMU non è dovuta, ma conviene sempre chiedere all'ufficio tributi del comune, di modo che facciano il loro lavoro.
Nel caso di possesso congiunto, per esempio moglie e marito al 50%, rispetto l'esempio precedente le quote da versare per ciascuno sono di 20.16 euro a testa.
Comunque lo Sportello Tributi del Comune rimarrà aperto per aiutare i cittadini ad orientarsi su quanto pagare per quella che è divenuta una tassa impazzita (si veda anche l'epopea di sigle Imu, mini Imu, Iuc, Tasi, Res, Tari...)
L'ufficio sarà aperto i giorni:
- lunedì dalle 10 alle 12 - giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
- martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 nei giorni 7, 14 e 21 gennaio.
- sabato dalle ore 9 alle 12 nei giorni 11, 18 e 25 gennaio 2014.
Per calcolare la Mini-IMU il comune mette a disposizione questa pagina web.
Edit 21-01-2014
Tra l'altro circa un migliaio di comuni italiani hanno deliberato che anche sotto i 12 euro si dovrà pagare la mini-IMU.
Inoltre per alcuni comuni come Milano che non hanno emanato detrazioni per i figli a carico, l'IMU sembra sia dovuta quasi interamente.
Quest'ultimo caso risulta tuttavia non verificato e dubbio.
sabato 11 gennaio 2014
Titoli di efficienza energetica e boschetto dei nuovi nati
Qualche mese fa il Comune di Spinea, su proposta di consiglieri della maggioranza vicini a Legambiente ho deciso di adottare la delibera definita "il boschetto dei nuovi nati", in ottemperanza ad una legge statale del 1995 voluta dal ministro Rutelli.
Quindi, in una zona di 18 mila metri quadrati, tra via del Parco e via delle Rose, alle spalle del parco Nuove Gemme si è creata un'area di compensazione ambientale, dove sono state messe 2400 piante: 1700 arbusti, 700 alberi di età inferiore ai 2 anni ed un'altezza variabile 50-80 cm di querce, aceri, frassini, olmi, carpini, biancospini.
Questo boschetto è valutabile come riforestazione a perdere, ovvero come l'opera di impianto di specie vegetali legnose destinate solo a crescere, diversamente da quei casi in cui sistemi di riforestazione rientrano nella produzione di legna per pellet, cippato o legno da costruzione.
In una tale condizione lo stato italiano concede dei contributi alla riforestazione a perdere pari alla quantità di CO2 (anidride carbonica) che gli alberi piantati sottraggono all'atmosfera in un certo numero di anni di vita.
I contributi vengono concessi sotto forma di Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o Certificati Bianchi, facendone apposita richiesta al GSE tramite una ESCO, una società abilitata per certificare, richiedere e vendere titoli di efficienza energetica nella relativa borsa dei titoli (una borsa del "mercato ecologico" parallela al GME, borsa del mercato elettrico).
Attualmente il valore dei titoli di efficienza energetica si aggira intorno agli 105 euro l'uno.
Il valore può essere consultato direttamente sul sito del GME (qui a fine pagina).
Diversamente dalle società fortemente produttrici di inquinameno, obbligate ad investire in diminuzione di emissioni ed in diminuzione di inquinamento (magari per l'appunto con l'efficienza energetica) o ad acquistare titoli di efficienza energetica sul mercato relativo da terzi, il caso della riforestazione a perdere di terreno privato o pubblico rientra nel contributo volontario al sistema, per cui per l'appunto in caso di incentivo dev'essere il singolo privato od ente a richiedere tramite un'ESCO i titoli di efficienza energetica, altrimenti nulla è riconosciuto in automatico.
I titoli di efficienza energetica sono dei titoli al portatore proprio come fossero delle azioni, e di certo non risolleveranno il bilancio del Comune, ma dimostrano come anche semplicemente piantare un certo numero di alberi può essere benefico per la vivibilità di Spinea dei prossimi decenni,... anche perchè questi sottrarranno una piccola parte della CO2 che verrà prodotta prodotta dall'impianto a biomassa della piscina per riconvertirla attraverso la fotosintesi clorofilliana in legno.
Per non perdere tali occasioni, rimane di fondamentale importanza coltivare il merito o le persone che meritano nell'amministrazione del Comune e dei beni pubblici.
Sfortunatamente in Italia si verifica sempre l'esatto contrario: le persone meritevoli rimangono disoccupate, le leggi vengono dimenticate dal 1995 ad oggi e quelle (titoli di efficienza energetica) emanate qualche anno fa... forse devono scontare almeno 18 anni (2013-1995) prima che qualcuno le tiri fuori dal cassetto.
Come prevede tra l’altro una vecchia legge, dell’allora ministro Francesco Rutelli, che obbligava i Comuni a piantare un albero per ogni nuovo nato. Legge finita del cassetto dei provvedimenti validi sì, ma mai applicati. nuovavenezia.gelocal.it
Quindi, in una zona di 18 mila metri quadrati, tra via del Parco e via delle Rose, alle spalle del parco Nuove Gemme si è creata un'area di compensazione ambientale, dove sono state messe 2400 piante: 1700 arbusti, 700 alberi di età inferiore ai 2 anni ed un'altezza variabile 50-80 cm di querce, aceri, frassini, olmi, carpini, biancospini.
Questo boschetto è valutabile come riforestazione a perdere, ovvero come l'opera di impianto di specie vegetali legnose destinate solo a crescere, diversamente da quei casi in cui sistemi di riforestazione rientrano nella produzione di legna per pellet, cippato o legno da costruzione.
In una tale condizione lo stato italiano concede dei contributi alla riforestazione a perdere pari alla quantità di CO2 (anidride carbonica) che gli alberi piantati sottraggono all'atmosfera in un certo numero di anni di vita.
I contributi vengono concessi sotto forma di Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o Certificati Bianchi, facendone apposita richiesta al GSE tramite una ESCO, una società abilitata per certificare, richiedere e vendere titoli di efficienza energetica nella relativa borsa dei titoli (una borsa del "mercato ecologico" parallela al GME, borsa del mercato elettrico).
Attualmente il valore dei titoli di efficienza energetica si aggira intorno agli 105 euro l'uno.
Il valore può essere consultato direttamente sul sito del GME (qui a fine pagina).
Diversamente dalle società fortemente produttrici di inquinameno, obbligate ad investire in diminuzione di emissioni ed in diminuzione di inquinamento (magari per l'appunto con l'efficienza energetica) o ad acquistare titoli di efficienza energetica sul mercato relativo da terzi, il caso della riforestazione a perdere di terreno privato o pubblico rientra nel contributo volontario al sistema, per cui per l'appunto in caso di incentivo dev'essere il singolo privato od ente a richiedere tramite un'ESCO i titoli di efficienza energetica, altrimenti nulla è riconosciuto in automatico.
I titoli di efficienza energetica sono dei titoli al portatore proprio come fossero delle azioni, e di certo non risolleveranno il bilancio del Comune, ma dimostrano come anche semplicemente piantare un certo numero di alberi può essere benefico per la vivibilità di Spinea dei prossimi decenni,... anche perchè questi sottrarranno una piccola parte della CO2 che verrà prodotta prodotta dall'impianto a biomassa della piscina per riconvertirla attraverso la fotosintesi clorofilliana in legno.
Per non perdere tali occasioni, rimane di fondamentale importanza coltivare il merito o le persone che meritano nell'amministrazione del Comune e dei beni pubblici.
Sfortunatamente in Italia si verifica sempre l'esatto contrario: le persone meritevoli rimangono disoccupate, le leggi vengono dimenticate dal 1995 ad oggi e quelle (titoli di efficienza energetica) emanate qualche anno fa... forse devono scontare almeno 18 anni (2013-1995) prima che qualcuno le tiri fuori dal cassetto.
giovedì 9 gennaio 2014
200 mila euro per la Piazza lunga un chilometro di Spinea
Come da articolo di nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/12/30/news/la-piazza-lunga-un-chilometro-1.8386874
SPINEA. Piazza lunga un chilometro, arrivano 200 mila euro dalla Regione. Primi finanziamenti per il progetto voluto dal Comune per rivitalizzare il centro. Di questi tempi senz’altro una buona notizia per Spinea. La città può ora sviluppare il suo progetto intitolato “Spinea: una piazza lunga un chilometro”, che rielabora l’idea messa in campo proprio un anno fa dagli studenti dello Iuav, l’Istituto di architettura di Venezia e riproposta di recente durante la mostra dei progetti sulla riqualificazione urbanistica di piazza Marconi e piazza Fermi.Avviene così un balzo in avanti inaspettato di fronte ad un progetto che non doveva essere tale, bensì semplice concorso di idee, le quali come più volte evidenziato partono dal presupposto mai dimostrato che tutto il traffico di via Roma si sposterà sulla tangenziale nord.
Ma a cosa serviranno questi 200 mila euro se il progetti prevedono un costo per la realizzazione fra i 18 ed i 30 milioni di euro? Come si può considerare una buona notizia un progetto che favorisce gli speculatori del centro di Spinea, sfavorendo i cittadini dei quartieri residenziali che si vedranno piombare davanti casa 30 mila auto di via Roma costrette a deviare dalla parte di strada trasformata in piazza pedonalizzata, dato che è palese che non gradiranno il passaggio per la lontana tangenziale nord?
Tutto si gioca sull'idea portata avanti sin dal 2007 dalla giunta Tessari che tutto il traffico di via Roma si sposterà sulla tangenziale nord, idea che non trova conferme negli oltre 6 km di percorrenza aggiuntiva a cui sarebbero costretti tutti i miranesi diretti a Mestre e viceversa, andando ad ingrossare tra l'altro il tratto già pesantemente percorso della provinciale SP81.
Persone che si recano a lavoro 5 giorni su 7, percorrendo 15-20 km si troverebbero a vedersene aggiungere altri 6, con un appesantimento considerevole delle emissioni di anidride carbonica e di spesa per la benzina.
Perchè si porta ancor oggi avanti l'idea che il traffico si sposterà sulla tangenziale nord, quando la medesima giunta Tessari e tacitamente la giunta Checchin tacitamente hanno spinto anche per la realizzazione della "tangenziale sud" ?
Gli stessi studenti del corso della dottoressa Vittadini dello IUAV nel realizzare i loro progetti non hanno considerato che il traffico di via Roma si sposterà in toto sulla tangenziale nord, ma solo che 15 mila veicoli al giorno, provenienti dai comuni limitrofi si sposteranno così lontano (idea altrettanto bizzarra), diversamente dagli altri 15 mila veicoli creati ipoteticamente da cittadini di Spinea che ogni giorno percorrono via Roma per andare a lavoro.
Per questo le soluzioni adottate dallo IUAV non presentavano una piazza lunga un chilometro, ma una "simbiosi" fra traffico veicolare e pedonale, capaci di convivere sullo stesso tracciato, un sistema che avvicini l'auto al passante in barba alle "leggi ingegneristiche dello Stato" che cercano di limitare gli investimenti di persone dovute ad automobili.
Su quale strada andranno gli oltre 15 mila veicoli ipotizzati dagli studenti dello IUAV per descrivere il traffico giornaliero di abitanti di Spinea, se invece di lasciare via Roma a doppio senso aperta, così come previsto nei loro progetti, si realizzerà invece l'idea fissa di due non opposizioni (il centrodestra ed il centrosinistra) di pedonalizzare via Roma? come potranno i quartieri residenziali con strada adibite per sopportare 300 veicoli al giorno farsi carico di 15 mila veicoli al giorno senza subire un danno ? come potranno i residenti che subiranno le modifiche urbanistiche essere fieri di una piazza che rovina la loro vita quotidiana ?
Solo poco tempo fa in Comune si pensava di attuare una ZTL su via Roma, nella zona dove dovrebbe sorgere il "Masterplan" di Tessari, alias "Piazza lunga un chilometro" di Checchin, ovvero fra la rotatoria con via Rossignago, Bersaglieri e via Capitanio fino alla chiesa San Vito e Modesto, via Matteotti, via Cattaneo.
Attraverso questa ZTL sarebbero potuti transitare cittadini spinetensi, ma non quelli di altri comuni, idea bislacca ed inattuabile se solo si pensa che la società privata che avesse preso una tale concessione avrebbe dovuto verificare oltre 15 mila targhe ogni giorno per individuare i possibili trasgressori.
Anche in questo caso, con l'uso del progetto PAES202020 come scusante per avallare impossibili riduzioni di anidride carbonica del traffico veicolare, si stava pensando di attuare soluzioni che sarebbero andate a discapito di italiani (abitanti di comuni limitrofi), al fine di favorire quella che appare sempre di più come un'ossessione bipartisan della politica locale.
Altro aspetto da considerare è che la popolazione di ben 28 mila abitanti di Spinea (escludiamo abitanti di Mirano e Chirignago anche se la "piazza lunga un chilometro" inficia anche sulla loro vita) ha DISERTATO tutti gli incontri organizzati dal Comune per mostrare e premiare i vincitori del concorso di idee di Piazza Marconi, segno che l'argomento non interessa o forse crea qualche disagio, così come avvenuto per la mostra lampo dei progetti di piazza Marconi, aperta al pubblico proprio in via Alfieri, una delle vie travolte dai piani mastodontici che ci si prefigge per Spinea. In quell'occasione molti abitanti di via Alfieri già oggi preoccupati per i livelli di traffico raggiunti a causa di una gestione disastrosa della pianificazione territoriale che sta portando a rendere sensi unici tutte le strade di passaggio fra i quartieri (parte di via dei Martiri a nord, via Capitanio prossimamente, via Bennati, via Matteotti), si sono mostrati estremamente negativi verso i progetti presentati al concorso, i quali ovviamente badano più ai proventi derivabili da nuove cubature piuttosto che al mantenimento dell'equilibrio del tessuto di circolazione locale ed intercomunale del Comune (mantenimento delle funzionalità della linea ACTV e relative fermate poste su quella che diverrebbe piazza, mantenimento della circolazione pesante di 30 mila veicoli su una strada a doppio senso breve che faccia defluire il traffico intercomunale e locale senza passare per quartieri residenziali, non trasformazione del quartiere Dante con le strade via Matteotti, via Alfieri e via Bennati nella porta di accesso verso Mestre o della nuova piscina/stazione di Spinea, così come appare invece nel PUT e nella quasi totalità dei progetti del concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, mantenimento delle funzionalità chiesa San Vito e Modesto - cimitero, mantenimento della circolazione diretta fra quartieri confinanti senza dover accedere proprio a via Roma per spostarsi dall'uno all'altro, ecc...)
«In questi anni la città partecipata è cresciuta molto, rendendo protagoniste le associazioni e creando sinergie nuove», spiega il sindaco Silvano Checchin, «ora arriva un contributo economico importante per realizzare un’idea di piazza policentrica che valorizzi gli spazi aperti lungo via Roma in modo sostenibile e sottolineando le diverse funzioni e capacità attrattive dei luoghi di incontro».Si maschera così il fallimento totale di un progetto partecipato a cui non ha partecipato nessun cittadino, sia come presenza all'atto della premiazione dei progetti, sia come interesse partecipato nel suggerire soluzioni, che quando non vengono fermate da candidati interni del PD, da esponenti del PDL via Corte dei Conti o da elementi dell'Italia dei Valori, vengono completamente ignorate da giunta e giornali.
Passa così l'idea falsa di qualcosa ben studiato, solo perchè porta con sè sigle come quelle dello IUAV o parole altisonanti (es: "partecipata", "sinergie", "policentrica"...), in realtà un castello di carte sintomo dell'ossessione politica locale, basato su presupposti portati avanti dalla passata amministrazione in teoria politicamente opposta all'attuale, che incideranno non poco sulla vita degli abitanti dei comuni vicini di Chirignago e Mirano, e dintorni o sugli abitanti della stessa città di Spinea, che ogni giorno percorrono via Roma per andare a lavorare rispetto una piazza per manifestazioni utilizzata solo qualche volta all'anno nel centro di Spinea, laddove appare evidente a tutti che oramai la socialità dei giovani ed adulti si sia spostata su Facebook, sui social network più che sul masegno della piazza posto a definire geograficamente un luogo centro di qualcosa che non ti appartiene più, perchè acquistato da altri in project financing.
Grande rotatoria dove non serve e numerosi incidenti dove era prevedibile
Nei giorni scorsi la cosiddetta "Strada Folle" (viabilitaspinea.com) di Spinea è stata quasi completata.
Aperta la rotatoria in via Capitanio, entro poco tempo verrà aperto anche il tratto di congiunzione fra via dei Martiri e via Capitanio stessa.
L'opera inserita come complementare al Passante di Mestre nel programma della legge obbiettivo, pur non avendo niente a che fare con l'autostrada, si inserisce in quel nutrito gruppo di soluzioni stravaganti che il Comune di Spinea da una decina d'anni sta inserendo nella viabilità locale.
Oltre a rotatorie in curva (vicino al centro Pam), rotatorie con dosso nello spazio di frenata (via Alfieri), rotatorie ad otto (costruite e forse demolite a breve per rendere migliore piazza Santa Bertilla), rotatorie inclinate, vero spasso per chi fa rally (ex-cavalcavia), le rotatorie continue a distanza di un centinaio di metri (via Alfieri, proposta per via Bennati, e 2 ex cavalcavia), ecc... la nuova arrivata è la "rotatoria folle", un'opera con un arco di circonferenza che fa concorrenza alle rotonde della Fossa e della camionabile per Mirano, come se dovessero passarci gli autobus attraverso (autobus che a Spinea ogni tanto si perdono per strada al Villaggio dei Fiori).
L'opera appare ancora più incredibile se si considera che sin dall'inizio è stata progettata con tali dimensioni, neanche dovesse assolvere a scopi superiori a quelli prospettati di collegamento fra via Capitanio e via Martiri, quando in realtà in altri luoghi per anni sono state lasciate soluzioni ristrette e pericolose: la rotatoria dell'incrocio di via Luneo e la rotatoria dell'incrocio di via Rossignago.
In quegli incroci fra via Luneo e via Rossignago con la camionabile, strada che ha sicuramente subito l'influenza del casello del Passante di Mestre, per anni sono state posti due semplici circoli di meno di un metro di raggio, tale da spacciare l'incrocio per una rotatoria classica.
I numerosi incidenti avvenuti a causa della soluzione adottata dopo oltre 5-7 anni hanno spinto il Comune a chiedere la modifica urbanistica al fine di realizzare una vera rotatoria con corsie di immissione negli incroci di via Luneo-Rossignago con la provinciale, rispetto quelle soluzioni fantasiose e false che spesso vengono inserire in ambito urbano storico.
Appare del tutto evidente come ci sia qualcosa di strano nella pianificazione e gestione urbanistica di Spinea, laddove opere oggi inutili vengono falsamente inserite come complementari al Passante di Mestre, ed opere non eseguite, che prevedibilmente sarebbero state pericolose, hanno spinto il Comune ad agire a suon di incidenti e morti.
In realtà oramai appare chiaro a tutti che il fine della "strada folle" di Spinea, che va sotto il nome di Tangenziale Sud, approvata con un blitz dalla giunta Tessari (civiche, PDL, Lega nord), tanto che nessuno se n'era accorto, e tacitamente portata avanti dalla giunta Checchin (PD, UDC, IDV; 585, PCI) è quello di creare un tratto alternativo di viabilità che permetta la chiusura di via Roma nel tratto che va dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, rendendo via Capitanio, via Matteotti, via Alfieri, via Bennati e via Buonarroti le nuove arterie di circolazione locale fra i quartieri, mentre il traffico di 30 mila veicoli in transito da e per Mestre, verrà spostato sulla tangenziale sud, in futuro collegata con via Matteotti, risalendo poi attraverso il quartiere residenziale Dante, via Alfieri e via Bennati (sempre che si possa ancora parlare di residenziale dopo tutto ciò) verso le due rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Questo spiega anche perchè gli autobus ACTV ogni tanto vengano visti girare fuori percorso per strade del comune al fine di sperimentare la possibilità di percorrere e curvare su nuovi tratti.
Infatti la realizzazione della "Piazza lunga un chilometro", slogan di Checchin che fa il paio con il "progetto Masterplan" di Tessari, ha il forte vincolo di rendere pedonalizzata la parte di via Roma percorsa dall'ACTV per il servizio di collegamento dal Capolinea di Mestre-Venezia al capolinea di Mira, sfruttata da migliaia di ragazzi delle superiori ogni giorno per andare a scuola e da altrettanti pendolari.
Creare un percorso alternativo che permetta agli autobus di accedere da via delle Macchine o da via Martiri risalendo per la tangenziale sud verso in quartiere Dante, rientrando poi nel percorso storico di via Miranese/Roma, aiuterebbe sicuramente il progetto di speculazione edilizia del centro di Spinea con la "piazza lunga un chilometro".
In questo modo una parte dei cittadini di Spinea verrebbero chiamati a pagare questo insieme d'opere che per piccoli passi un pezzo alla volta sin dalla messa a senso unico di via Matteotti nel 2007, si dirigono sempre e in modo politicamente bipartisan (alla faccia delle opposizioni) verso lo stesso fine, che si chiami Masterplan o "piazza lunga un chilometro", trovandosi dall'aver acquistato casa in un quartiere residenziale calmo e tranquillo a vivere in un'area dove l'intento del comune è stato quello di dirottare decine di migliaia di auto ed autobus ogni giorno tolti da via Roma.
La sensazione è che lo stesso modus operandi sbagliato applicato per situazioni palesi come via Luneo e via Rossignago nell'incrocio con la provinciale si tramuterà in disagio, incidenti e morti anche con l'idea di spostare il traffico veicolare dall'attuale via Roma ai quartieri residenziali "periferici" attraverso la tangenziale sud.
A quel punto, indipendentemente da quel che ne pensino consiglieri dell'IDV od altri preoccupati ai valori economici spesi dal comune, tornare indietro corrisponderà a spendere nuovamente denaro per ripristinare gli errori compiuti da precedenti giunte in comune accordo, ben inteso che almeno qui a Spinea cambiano le giunte, ma non cambia la politica applicata (il mistero delle opposizioni che non sono per niente opposte) e soprattutto non cambiano i tecnici comunali che da anni avallano queste soluzioni politiche.
Già nel PUT2004 si era evidenziato come l'intento fosse quello di chiudere il centro di via Roma scaricando ad altri il traffico proveniente da Mirano; in data 7 febbraio 2013 la Giunta Municipale ha adottato la delibera di indirizzo per un nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico), che molto probabilmente arriverà al fotofinish per le prossime elezioni o sarà già pronto e servito per la prossima giunta comunale, sempre che i cittadini credano ancora che conti qualcosa votare, volti nuovi e vecchi di un sistema che oramai ricorda più il feudalesimo che la democrazia a favore del pubblico e di TUTTI i cittadini residenti.
Aperta la rotatoria in via Capitanio, entro poco tempo verrà aperto anche il tratto di congiunzione fra via dei Martiri e via Capitanio stessa.
L'opera inserita come complementare al Passante di Mestre nel programma della legge obbiettivo, pur non avendo niente a che fare con l'autostrada, si inserisce in quel nutrito gruppo di soluzioni stravaganti che il Comune di Spinea da una decina d'anni sta inserendo nella viabilità locale.
Oltre a rotatorie in curva (vicino al centro Pam), rotatorie con dosso nello spazio di frenata (via Alfieri), rotatorie ad otto (costruite e forse demolite a breve per rendere migliore piazza Santa Bertilla), rotatorie inclinate, vero spasso per chi fa rally (ex-cavalcavia), le rotatorie continue a distanza di un centinaio di metri (via Alfieri, proposta per via Bennati, e 2 ex cavalcavia), ecc... la nuova arrivata è la "rotatoria folle", un'opera con un arco di circonferenza che fa concorrenza alle rotonde della Fossa e della camionabile per Mirano, come se dovessero passarci gli autobus attraverso (autobus che a Spinea ogni tanto si perdono per strada al Villaggio dei Fiori).
L'opera appare ancora più incredibile se si considera che sin dall'inizio è stata progettata con tali dimensioni, neanche dovesse assolvere a scopi superiori a quelli prospettati di collegamento fra via Capitanio e via Martiri, quando in realtà in altri luoghi per anni sono state lasciate soluzioni ristrette e pericolose: la rotatoria dell'incrocio di via Luneo e la rotatoria dell'incrocio di via Rossignago.
In quegli incroci fra via Luneo e via Rossignago con la camionabile, strada che ha sicuramente subito l'influenza del casello del Passante di Mestre, per anni sono state posti due semplici circoli di meno di un metro di raggio, tale da spacciare l'incrocio per una rotatoria classica.
I numerosi incidenti avvenuti a causa della soluzione adottata dopo oltre 5-7 anni hanno spinto il Comune a chiedere la modifica urbanistica al fine di realizzare una vera rotatoria con corsie di immissione negli incroci di via Luneo-Rossignago con la provinciale, rispetto quelle soluzioni fantasiose e false che spesso vengono inserire in ambito urbano storico.
Appare del tutto evidente come ci sia qualcosa di strano nella pianificazione e gestione urbanistica di Spinea, laddove opere oggi inutili vengono falsamente inserite come complementari al Passante di Mestre, ed opere non eseguite, che prevedibilmente sarebbero state pericolose, hanno spinto il Comune ad agire a suon di incidenti e morti.
In realtà oramai appare chiaro a tutti che il fine della "strada folle" di Spinea, che va sotto il nome di Tangenziale Sud, approvata con un blitz dalla giunta Tessari (civiche, PDL, Lega nord), tanto che nessuno se n'era accorto, e tacitamente portata avanti dalla giunta Checchin (PD, UDC, IDV; 585, PCI) è quello di creare un tratto alternativo di viabilità che permetta la chiusura di via Roma nel tratto che va dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, rendendo via Capitanio, via Matteotti, via Alfieri, via Bennati e via Buonarroti le nuove arterie di circolazione locale fra i quartieri, mentre il traffico di 30 mila veicoli in transito da e per Mestre, verrà spostato sulla tangenziale sud, in futuro collegata con via Matteotti, risalendo poi attraverso il quartiere residenziale Dante, via Alfieri e via Bennati (sempre che si possa ancora parlare di residenziale dopo tutto ciò) verso le due rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Questo spiega anche perchè gli autobus ACTV ogni tanto vengano visti girare fuori percorso per strade del comune al fine di sperimentare la possibilità di percorrere e curvare su nuovi tratti.
Infatti la realizzazione della "Piazza lunga un chilometro", slogan di Checchin che fa il paio con il "progetto Masterplan" di Tessari, ha il forte vincolo di rendere pedonalizzata la parte di via Roma percorsa dall'ACTV per il servizio di collegamento dal Capolinea di Mestre-Venezia al capolinea di Mira, sfruttata da migliaia di ragazzi delle superiori ogni giorno per andare a scuola e da altrettanti pendolari.
Creare un percorso alternativo che permetta agli autobus di accedere da via delle Macchine o da via Martiri risalendo per la tangenziale sud verso in quartiere Dante, rientrando poi nel percorso storico di via Miranese/Roma, aiuterebbe sicuramente il progetto di speculazione edilizia del centro di Spinea con la "piazza lunga un chilometro".
In questo modo una parte dei cittadini di Spinea verrebbero chiamati a pagare questo insieme d'opere che per piccoli passi un pezzo alla volta sin dalla messa a senso unico di via Matteotti nel 2007, si dirigono sempre e in modo politicamente bipartisan (alla faccia delle opposizioni) verso lo stesso fine, che si chiami Masterplan o "piazza lunga un chilometro", trovandosi dall'aver acquistato casa in un quartiere residenziale calmo e tranquillo a vivere in un'area dove l'intento del comune è stato quello di dirottare decine di migliaia di auto ed autobus ogni giorno tolti da via Roma.
La sensazione è che lo stesso modus operandi sbagliato applicato per situazioni palesi come via Luneo e via Rossignago nell'incrocio con la provinciale si tramuterà in disagio, incidenti e morti anche con l'idea di spostare il traffico veicolare dall'attuale via Roma ai quartieri residenziali "periferici" attraverso la tangenziale sud.
A quel punto, indipendentemente da quel che ne pensino consiglieri dell'IDV od altri preoccupati ai valori economici spesi dal comune, tornare indietro corrisponderà a spendere nuovamente denaro per ripristinare gli errori compiuti da precedenti giunte in comune accordo, ben inteso che almeno qui a Spinea cambiano le giunte, ma non cambia la politica applicata (il mistero delle opposizioni che non sono per niente opposte) e soprattutto non cambiano i tecnici comunali che da anni avallano queste soluzioni politiche.
Già nel PUT2004 si era evidenziato come l'intento fosse quello di chiudere il centro di via Roma scaricando ad altri il traffico proveniente da Mirano; in data 7 febbraio 2013 la Giunta Municipale ha adottato la delibera di indirizzo per un nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico), che molto probabilmente arriverà al fotofinish per le prossime elezioni o sarà già pronto e servito per la prossima giunta comunale, sempre che i cittadini credano ancora che conti qualcosa votare, volti nuovi e vecchi di un sistema che oramai ricorda più il feudalesimo che la democrazia a favore del pubblico e di TUTTI i cittadini residenti.
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martedì 7 gennaio 2014
Piscina di Spinea a tre vasche: quella normale, per i bambini e per il legno
Il mondo cambia il fretta e se non si sta al passo, si rischia di pagarlo caro.
E' il caso per esempio della nuova piscina che dovrebbe sorgere a Spinea così come pensata dallo Studio Versuro.
La piscina progettata nel 2009 posizionata verso sud vicino allo stadio del Villaggio dei fiori, con ampie vetrate colorate, dovrebbe trovar collocazione nel nuovo PAT 2013 (piano di assetto del territorio) vicino alla stazione dei treni vicino l'ex-cavalcavia per Mestre.
Non è chiaro quando inizieranno i lavori di costruzione, ma alle porte c'è quel vincolo della Direttiva europea 2010/31/UE che impone dal 2018
La differenza fra costruire una piscina a forma di rettangolo con pareti in cemento e piccole vetrate qual è per esempio quella di Mirano o quella di Chirignago e una piscina con ampie vetrate sta nel fatto che le vetrate non hanno mai valori di isolamento paragonabili a quelli di un muro, specie se ricoperto con isolamento a cappotto (conduzione termica poliuretano 0.03 W/m^2K).
Una conduzione termica tipica per una finestra doppio vetro è pari a 1.4-2.7 W/m^2K (triplo vetro 1.0 W/m^2K), quella di un muro varia anche a 0.25-0.7 W/m^2K.
Uno degli esempi di sistema "vetrato" con migliore resistenza all'emissione di calore è rappresentato dal Burj Dubai la cui vela fatta in teflon raggiunge valori di conduzione termica di 1 W/m^2k (lastra unica), ma a discapito della spesa per la realizzazione visto l'alto costo del materiale.
L'aspetto curioso di una piscina con maggior dispersione di calore, al di là del rispetto o meno di futuri vincoli di legge, è che tutto il calore disperso viene pagato in riscaldamento, il cui costo va a bilancio con i ricavi di gestione e con il prezzo unitario con cui verranno venduti gli abbonamenti mensili alla piscina.
Insomma, chi maggiormente dovrebbe essere interessato al comportamento energetico della struttura dovrebbe essere chi in quella struttura ci andrà a nuotare, non chi l'ammirerà dall'esterno per le sue forme armoniose e curve.
Tuttavia altri problemi sembrano essere già possibili per una piscina vetrata, infatti prendendo in considerazione quanto indicato in questo blog sulle energie rinnovabili dal 2010 sono stati modificati ulteriormente i valori di conduzione termica delle finestre-chiusure apribili, abbassando ulteriormente il coefficiente che denota quanta calore fuoriesce dal chiusura colorata/trasparente.
Rimane un po' di dubbio se una facciata vetrata possa essere assimilata ad una "finestra/chiusura apribile o assimilata", ma in un tal caso si avrebbe che tutta l'ampio sistema vetrato della nuova piscina di Spinea dovrà montare tripli vetri basso emissivi, il cui costo aumenta notevolmente (da non dimenticare che la detraibilità al 65% anche in IRES è data per sostituzioni di sistemi vetrati e il 50% è ottenibile con ristrutturazioni e non nuove costruzioni).
Un'altra prescrizione entrata in atto con il DPR59/2009 è l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico su ogni nuova costruzione.
Infine nel recepimento italiano della direttiva europea 2009/28/CE nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 già in vigore impone l'obbligo di:
Per una piscina l'ACS può essere considerata l'acqua delle docce, ma anche l'acqua della piscina stessa... entrambe risultano un onere superiore alle richieste di una famiglia, per cui molte piscine pubbliche ristrutturate hanno soddisfatto questo limite ricorrendo a due artifizi: i tubi riscaldanti posti sul tetto (una specie di pannello solare fatto con semplici tubi neri esposti al sole) e sistemi di riscaldamento dell'acqua a biomassa (ciclo della CO2 nullo, solo che la CO2 diviene legno nel bosco e torna nell'aria dopo combustione in città).
Inoltre va applicata la percentuale alla somma dei consumi previsti per ACS + riscaldamento + raffrescamento, il che corrisponde per esempio ad applicare un altro 20% di energia da fonti rinnovabili per l'ACS (50%+20%=70%) ma anche nel riscaldamento e nel raffrescamento.
Non sono compresi gli impianti fotovoltaici nelle percentuali incentivate, per ovvie ragioni.
Ciò si traduce per casi residenziali in ben determinate soluzioni tecniche ed impiantistiche applicate in edifici ovviamente di classe energetica A (case passive) od anche case attive (producono più energia di quanta ne consumino).
Per una piscina non ancora iniziata a costruire,ciò corrisponde a potenziare in risorse rinnovabili tutta la parte di calore che viene dispersa per esigenze estetiche, probabilmente ricorrendo ad un doppio sistema di riscaldamento con cogenerazione (produzione di calore ed elettricità) e biomassa (produzione di surplus di calore invernale) con eventuali altri apporti derivanti da un secondo sistema di riscaldamento d'emergenza.
Ironia della sorte, fare la piscina ad acqua corrisponderà a "fare la vasca per il legno" (coclea) dove scaricare le biomasse (il minor costo lo si ha con il cippato piuttosto che col pellet) per alimentare la caldaia a biomasse.
Inoltre la coclea ove stivare circa 20-30 metri cubi di legno dovrà essere accessibile ai camion probabilmente ogni 7-10 giorni.
Essendo passato il 1 gennaio 2014 ora vale il 35% da fonti rinnovabili.
E' il caso per esempio della nuova piscina che dovrebbe sorgere a Spinea così come pensata dallo Studio Versuro.
La piscina progettata nel 2009 posizionata verso sud vicino allo stadio del Villaggio dei fiori, con ampie vetrate colorate, dovrebbe trovar collocazione nel nuovo PAT 2013 (piano di assetto del territorio) vicino alla stazione dei treni vicino l'ex-cavalcavia per Mestre.
Non è chiaro quando inizieranno i lavori di costruzione, ma alle porte c'è quel vincolo della Direttiva europea 2010/31/UE che impone dal 2018
Art. 9Per "edificio ad energia quasi zero" si intende una struttura con altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze
1. Gli Stati membri provvedono affinché:
b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.
La differenza fra costruire una piscina a forma di rettangolo con pareti in cemento e piccole vetrate qual è per esempio quella di Mirano o quella di Chirignago e una piscina con ampie vetrate sta nel fatto che le vetrate non hanno mai valori di isolamento paragonabili a quelli di un muro, specie se ricoperto con isolamento a cappotto (conduzione termica poliuretano 0.03 W/m^2K).
Una conduzione termica tipica per una finestra doppio vetro è pari a 1.4-2.7 W/m^2K (triplo vetro 1.0 W/m^2K), quella di un muro varia anche a 0.25-0.7 W/m^2K.
Uno degli esempi di sistema "vetrato" con migliore resistenza all'emissione di calore è rappresentato dal Burj Dubai la cui vela fatta in teflon raggiunge valori di conduzione termica di 1 W/m^2k (lastra unica), ma a discapito della spesa per la realizzazione visto l'alto costo del materiale.
L'aspetto curioso di una piscina con maggior dispersione di calore, al di là del rispetto o meno di futuri vincoli di legge, è che tutto il calore disperso viene pagato in riscaldamento, il cui costo va a bilancio con i ricavi di gestione e con il prezzo unitario con cui verranno venduti gli abbonamenti mensili alla piscina.
Insomma, chi maggiormente dovrebbe essere interessato al comportamento energetico della struttura dovrebbe essere chi in quella struttura ci andrà a nuotare, non chi l'ammirerà dall'esterno per le sue forme armoniose e curve.
Tuttavia altri problemi sembrano essere già possibili per una piscina vetrata, infatti prendendo in considerazione quanto indicato in questo blog sulle energie rinnovabili dal 2010 sono stati modificati ulteriormente i valori di conduzione termica delle finestre-chiusure apribili, abbassando ulteriormente il coefficiente che denota quanta calore fuoriesce dal chiusura colorata/trasparente.
Rimane un po' di dubbio se una facciata vetrata possa essere assimilata ad una "finestra/chiusura apribile o assimilata", ma in un tal caso si avrebbe che tutta l'ampio sistema vetrato della nuova piscina di Spinea dovrà montare tripli vetri basso emissivi, il cui costo aumenta notevolmente (da non dimenticare che la detraibilità al 65% anche in IRES è data per sostituzioni di sistemi vetrati e il 50% è ottenibile con ristrutturazioni e non nuove costruzioni).
Un'altra prescrizione entrata in atto con il DPR59/2009 è l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico su ogni nuova costruzione.
Infine nel recepimento italiano della direttiva europea 2009/28/CE nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 già in vigore impone l'obbligo di:
Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevantiCiò significa che il 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria di un edificio di nuova costruzione deve essere garantito con impianti alimentati da fonti rinnovabili.
1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1 gennaio 2017.
Per una piscina l'ACS può essere considerata l'acqua delle docce, ma anche l'acqua della piscina stessa... entrambe risultano un onere superiore alle richieste di una famiglia, per cui molte piscine pubbliche ristrutturate hanno soddisfatto questo limite ricorrendo a due artifizi: i tubi riscaldanti posti sul tetto (una specie di pannello solare fatto con semplici tubi neri esposti al sole) e sistemi di riscaldamento dell'acqua a biomassa (ciclo della CO2 nullo, solo che la CO2 diviene legno nel bosco e torna nell'aria dopo combustione in città).
Inoltre va applicata la percentuale alla somma dei consumi previsti per ACS + riscaldamento + raffrescamento, il che corrisponde per esempio ad applicare un altro 20% di energia da fonti rinnovabili per l'ACS (50%+20%=70%) ma anche nel riscaldamento e nel raffrescamento.
Non sono compresi gli impianti fotovoltaici nelle percentuali incentivate, per ovvie ragioni.
Ciò si traduce per casi residenziali in ben determinate soluzioni tecniche ed impiantistiche applicate in edifici ovviamente di classe energetica A (case passive) od anche case attive (producono più energia di quanta ne consumino).
Per una piscina non ancora iniziata a costruire,ciò corrisponde a potenziare in risorse rinnovabili tutta la parte di calore che viene dispersa per esigenze estetiche, probabilmente ricorrendo ad un doppio sistema di riscaldamento con cogenerazione (produzione di calore ed elettricità) e biomassa (produzione di surplus di calore invernale) con eventuali altri apporti derivanti da un secondo sistema di riscaldamento d'emergenza.
Ironia della sorte, fare la piscina ad acqua corrisponderà a "fare la vasca per il legno" (coclea) dove scaricare le biomasse (il minor costo lo si ha con il cippato piuttosto che col pellet) per alimentare la caldaia a biomasse.
Inoltre la coclea ove stivare circa 20-30 metri cubi di legno dovrà essere accessibile ai camion probabilmente ogni 7-10 giorni.
Essendo passato il 1 gennaio 2014 ora vale il 35% da fonti rinnovabili.
mercoledì 11 dicembre 2013
IMU 2013 - service tax
Riassunto sintetico della confusione di quest'anno, 2013, sull'IMU.
Quest'anno l'IMU del 2013 per le prime case non si paga (escluse alcune categorie A/1, A/8, A/9).
Entro il 16 dicembre 2013 si paga l'IMU per le seconde case, anche locate in funzione delle aliquote scelte dei comuni.
Le aliquote per molti sono ignote perchè nella confusione creata dal governo sulla "tassa federalista", imponendo ai comuni le volontà del governo a molti sono sfuggite le delibere di approvazione delle aliquote dell'IMU dei comuni.
Per esmepio a Mira per le seconde case si è scelta un'aliquota del 7,6 per mille per le seconde case locate con contratto libero, del 6 per mille per le case locate con contratto concordato e del 10 per mille per le seconde case sfitte (aumentando da 8,2 per mille a 10 per mille).
E' bene notare che le prime case hanno un'aliquota del 4.4 per mille, quindi qualora dovessero versare il 40% dell'aumento di tassazione dovrebbero versare lo 0.4% del 0.4 per mille della rendita catastale (senza detrazioni in teoria).
Le varie aliquote sono presenti nel pdf informativa della delibera sulle aliquote, mentre una buona spiegazione delle leggi di quest'anno la si trova alla pagina "la pagina dell'IMU".
Rispetto al 2012 ritocco al ribasso per le case affittate (credo ci fosse l'aliquota 8.2 per mille nel 2012), e valori stabili per le prime case e le seconde case sfitte.
Mirano, le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5.3 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case (sfitte, locate od in uso gratuito) pagano invece con il 9.8 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.
Spinea le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case date in affitto pagheranno il 7.6 per mille mentre le seconde case sfitte pagheranno il 9.5 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.
Salzano le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte, valori invariati rispetto al 2012.
Gli abitanti di Salzano per la prima casa hanno l'aliquota base.
Dolo le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Vengono confermate le aliquote del 2012 (4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili).
Anche in questo casi gli abitanti hanno l'aliquota base per la prima casa.
Noale le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
L'aliquota prima casa non sembra indicata, seconde case sfitte 9.6 per mille e forse 7.6 per mille per immobili affittati.
Scorzè le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Le aliquote del 2013 sono le medesime del 2012 (4 per mille per prime case e 7.6 per mille per qualsiasi altro immobile).
Martellago le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina (non sembra esserci un riassunto chiaro delle aliquote).
Le aliquote sono 4.5 per mille per la prima casa, 9.8 per mille per le seconde case sfitte, con una piccola riduzione dei valori del 2012.
Per le prime case non si sa ancora se nel gennaio 2014 si pagherà parte dell'IMU di quest'anno, così come non è chiaro quale sarà e come colpirà la nuova (vecchia) tassa sulle abitazioni con più voci di spesa per proprietari ed inqulini (diversamente dall'IMU che faceva pagare solo i proprietari) e riduzioni di detrazioni detrazioni.
I telegiornali, volenti o nolenti creatori di confusione, hanno accennato che nel gennaio 2014 si pagherà il primo acconto della nuova tassa.
Questo non è ancora deciso e lo sarà con la finanziaria (che oggi viene chiamata "legge di stabilità" per puro gioco psicologico visto che l'economia va sempre peggio) di tagli e tasse che il governo Letta deve emanare entro quest'anno.
E' bene notare come i continui cambiamenti sulla tassazione, la forma federalista, voci continue su leggi in fase di studio e non ancora approvate non facciano altro che creare confusione, inducendo all'errore, con una tassazione che ha rincarato di molto le pene per errori e trasgressioni.
Quest'anno l'IMU del 2013 per le prime case non si paga (escluse alcune categorie A/1, A/8, A/9).
Entro il 16 dicembre 2013 si paga l'IMU per le seconde case, anche locate in funzione delle aliquote scelte dei comuni.
Le aliquote per molti sono ignote perchè nella confusione creata dal governo sulla "tassa federalista", imponendo ai comuni le volontà del governo a molti sono sfuggite le delibere di approvazione delle aliquote dell'IMU dei comuni.
Per esmepio a Mira per le seconde case si è scelta un'aliquota del 7,6 per mille per le seconde case locate con contratto libero, del 6 per mille per le case locate con contratto concordato e del 10 per mille per le seconde case sfitte (aumentando da 8,2 per mille a 10 per mille).
E' bene notare che le prime case hanno un'aliquota del 4.4 per mille, quindi qualora dovessero versare il 40% dell'aumento di tassazione dovrebbero versare lo 0.4% del 0.4 per mille della rendita catastale (senza detrazioni in teoria).
Le varie aliquote sono presenti nel pdf informativa della delibera sulle aliquote, mentre una buona spiegazione delle leggi di quest'anno la si trova alla pagina "la pagina dell'IMU".
Rispetto al 2012 ritocco al ribasso per le case affittate (credo ci fosse l'aliquota 8.2 per mille nel 2012), e valori stabili per le prime case e le seconde case sfitte.
Mirano, le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5.3 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case (sfitte, locate od in uso gratuito) pagano invece con il 9.8 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.
Spinea le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case date in affitto pagheranno il 7.6 per mille mentre le seconde case sfitte pagheranno il 9.5 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.
Salzano le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte, valori invariati rispetto al 2012.
Gli abitanti di Salzano per la prima casa hanno l'aliquota base.
Dolo le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Vengono confermate le aliquote del 2012 (4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili).
Anche in questo casi gli abitanti hanno l'aliquota base per la prima casa.
Noale le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
L'aliquota prima casa non sembra indicata, seconde case sfitte 9.6 per mille e forse 7.6 per mille per immobili affittati.
Scorzè le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Le aliquote del 2013 sono le medesime del 2012 (4 per mille per prime case e 7.6 per mille per qualsiasi altro immobile).
Martellago le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina (non sembra esserci un riassunto chiaro delle aliquote).
Le aliquote sono 4.5 per mille per la prima casa, 9.8 per mille per le seconde case sfitte, con una piccola riduzione dei valori del 2012.
Per le prime case non si sa ancora se nel gennaio 2014 si pagherà parte dell'IMU di quest'anno, così come non è chiaro quale sarà e come colpirà la nuova (vecchia) tassa sulle abitazioni con più voci di spesa per proprietari ed inqulini (diversamente dall'IMU che faceva pagare solo i proprietari) e riduzioni di detrazioni detrazioni.
I telegiornali, volenti o nolenti creatori di confusione, hanno accennato che nel gennaio 2014 si pagherà il primo acconto della nuova tassa.
Questo non è ancora deciso e lo sarà con la finanziaria (che oggi viene chiamata "legge di stabilità" per puro gioco psicologico visto che l'economia va sempre peggio) di tagli e tasse che il governo Letta deve emanare entro quest'anno.
E' bene notare come i continui cambiamenti sulla tassazione, la forma federalista, voci continue su leggi in fase di studio e non ancora approvate non facciano altro che creare confusione, inducendo all'errore, con una tassazione che ha rincarato di molto le pene per errori e trasgressioni.
mercoledì 27 novembre 2013
Mostra lampo dei progetti per piazza Marconi-Fermi
Mostra lampo per i progetti per piazza Marconi Fermi nelle sale dell'ex-mobilificio Corò in via Alfieri, vicino via Roma.
Le tavole che hanno vinto il concorso di idee indetto dal Comune e i progetti dello IUAV sono stati esposti solo dal 23 al 29 novembre 2013 (La Nuova Venezia), con il presidio di un addetto ai lavori per controllare le sale ed in qualche caso spiegare i disegni rappresentati.
Affluenza apparentemente scarsa della popolazione che oramai (riprendendo la considerazione fatta da alcuni progettisti non vincitori del concorso) si riunisce più sui Social Network che in piazza...benchè a quanto pare abbia trascurato anche l'annuncio del Comune della mostra solo sul social network Facebook (link, link2)
Tuttavia si segnala la presenza di abitanti di via Alfieri alibiti per il traffico che transita tutt'oggi per una strada tartassata da anni in modo bipartisan (ben diversamente da molti altri ambiti ove si è persino costruito sul costruito), ed attoniti per le conseguenze che potrebbe avere la realizzazione dei progetti premiati se solo l'ipotesi di spostamento del traffico sulla tangenziale nord si rivelasse infondata (ipotesi utilizzata come base sia per la progettazione degli interventi del Concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, sia per gli interventi ipotizzati dal corso della professoressa Vittadini dello IUAV).... ipotesi ovviamente smentita in varie occasioni in cui i sindaci Tessari/Checchin facevano riferimento alla Tangenziale Sud quale ulteriore elemento grazie al quale togliere traffico sull'asse di via Roma (ovviamente scaricandolo ad altri quartieri).
Dal Masterplan del 2007-2008 ad oggi non si segnalano grandi differenze, quanto fatto dal centrodestra (civiche, ex-PDL e Lega) è stato "difeso" dal centrosinistra (PD, UDC, ed anche IDV).
Così durante la premiazione in Comune, con una scarsissima partecipazione popolare come comunemente si addice in Italia ad opere da decine di milioni di euro di investimento (se non ricordo male fra i premiati quello che costava meno richiedeva 18 milioni di euro di investimento), denaro raccolto con tasse e multe, si è assistito al balletto di opinioni fra un centrodestra che vuole portare avanti l'idea di via Roma pedonalizzata ed il centrosinistra interessato a sviluppare idee per proporre un nuovo assetto al centro di Spinea.
Non sono intervenuti invece i sostenitori dell'IDV che in passato si erano distinti per la volontà di ritardare il ritorno a doppio senso di via Matteotti per dar spazio alle soluzioni tecniche del Concorso di idee per piazza Marconi e Fermi, previo poi ritornare in maggioranza esaurita la breve esperienza nel partito Rivoluzione Civile di Ingroia per le elezioni 2013.
A sei-sette anni dalle modifiche urbanistiche subito contestate dalla popolazione rimangono le proteste dei comitati (insultati da alcuni esponenti dell'IDV come fascisti, nel tentativo di difendere quanto fatto dalla giunta di centrodestra Tessari), un referendum sfiorato con oltre 2000 firme raccolte per contestare le modifiche urbanistiche, partiti di opposte fazioni che difendono il loro operato l'un l'altro fingendo scontri mentre a piccoli passi la viabilità continua a mutare secondo il medesimo schema generale che in tutta probabilità nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere la tangenziale sud, approvata dalla giunta Tessari ed inizialmente sostenuta dal sindaco Checchin nei dibattiti con i cittadini (vedi Viabilità Spinea).
Le tavole che hanno vinto il concorso di idee indetto dal Comune e i progetti dello IUAV sono stati esposti solo dal 23 al 29 novembre 2013 (La Nuova Venezia), con il presidio di un addetto ai lavori per controllare le sale ed in qualche caso spiegare i disegni rappresentati.
Affluenza apparentemente scarsa della popolazione che oramai (riprendendo la considerazione fatta da alcuni progettisti non vincitori del concorso) si riunisce più sui Social Network che in piazza...benchè a quanto pare abbia trascurato anche l'annuncio del Comune della mostra solo sul social network Facebook (link, link2)
Tuttavia si segnala la presenza di abitanti di via Alfieri alibiti per il traffico che transita tutt'oggi per una strada tartassata da anni in modo bipartisan (ben diversamente da molti altri ambiti ove si è persino costruito sul costruito), ed attoniti per le conseguenze che potrebbe avere la realizzazione dei progetti premiati se solo l'ipotesi di spostamento del traffico sulla tangenziale nord si rivelasse infondata (ipotesi utilizzata come base sia per la progettazione degli interventi del Concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, sia per gli interventi ipotizzati dal corso della professoressa Vittadini dello IUAV).... ipotesi ovviamente smentita in varie occasioni in cui i sindaci Tessari/Checchin facevano riferimento alla Tangenziale Sud quale ulteriore elemento grazie al quale togliere traffico sull'asse di via Roma (ovviamente scaricandolo ad altri quartieri).
Dal Masterplan del 2007-2008 ad oggi non si segnalano grandi differenze, quanto fatto dal centrodestra (civiche, ex-PDL e Lega) è stato "difeso" dal centrosinistra (PD, UDC, ed anche IDV).
Così durante la premiazione in Comune, con una scarsissima partecipazione popolare come comunemente si addice in Italia ad opere da decine di milioni di euro di investimento (se non ricordo male fra i premiati quello che costava meno richiedeva 18 milioni di euro di investimento), denaro raccolto con tasse e multe, si è assistito al balletto di opinioni fra un centrodestra che vuole portare avanti l'idea di via Roma pedonalizzata ed il centrosinistra interessato a sviluppare idee per proporre un nuovo assetto al centro di Spinea.
Non sono intervenuti invece i sostenitori dell'IDV che in passato si erano distinti per la volontà di ritardare il ritorno a doppio senso di via Matteotti per dar spazio alle soluzioni tecniche del Concorso di idee per piazza Marconi e Fermi, previo poi ritornare in maggioranza esaurita la breve esperienza nel partito Rivoluzione Civile di Ingroia per le elezioni 2013.
A sei-sette anni dalle modifiche urbanistiche subito contestate dalla popolazione rimangono le proteste dei comitati (insultati da alcuni esponenti dell'IDV come fascisti, nel tentativo di difendere quanto fatto dalla giunta di centrodestra Tessari), un referendum sfiorato con oltre 2000 firme raccolte per contestare le modifiche urbanistiche, partiti di opposte fazioni che difendono il loro operato l'un l'altro fingendo scontri mentre a piccoli passi la viabilità continua a mutare secondo il medesimo schema generale che in tutta probabilità nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere la tangenziale sud, approvata dalla giunta Tessari ed inizialmente sostenuta dal sindaco Checchin nei dibattiti con i cittadini (vedi Viabilità Spinea).
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Checchin,
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via Alfieri
Tassazione sulla casa
Dal 2011 al 2013: Ici, Imu, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...
Forse è un gioco: trova quante più sigle diverse puoi per definire una tassa unica sulla casa e sui servizi che i Comuni non garantiscono più con Irpef, Ires, Irap, Iva, ed imposte di bollo,...
Forse è un gioco: trova quante più sigle diverse puoi per definire una tassa unica sulla casa e sui servizi che i Comuni non garantiscono più con Irpef, Ires, Irap, Iva, ed imposte di bollo,...
(meme di 4chan)
In arrivo nuovi T-Red e Velo OK - autovelox + multe
La Nuova Venezia segnala l'arrivo anche a Spinea di nuovi sistemi autovelox per fare multe al fine di limitare la velocità in alcune sezioni stradali.
Verranno inoltre installati dei pannelli luminosi di segnalazione della velocità (5 o 7 pannelli).
Ricordo ancora una volta che con un navigatore satellitare GPS è possibile inserire le posizioni degli autovelox sulle mappe (scaricando anche i circa 20.000 punti segnalati dalla community per tutta l'Italia) per ricevere una segnalazione preventiva delle posizioni ove presenti autovelox, velo ok e simili...
Consiglio anche di partecipare alla community www.poigps.com e segnalare i punti con sistemi autovelox nuovi per mantenerla viva ed aggiornata.
Inoltre visto che in passato qui a Spinea come in tante altre città i sistemi autovelox hanno creato un profondo malessere cittadino sfociato in azioni notevoli (vedi Fornase - autovelox fatto esplodere
- autovelox sradicati) si consiglia di camminare sempre distante da simili postazioni o per chi ha l'abitazione vicina, di adottare le misure più cautelative che ci si sente d'applicare.
Le posizioni ove verranno posti i nuovi Velo OK e T-Red sono:
Velo OK - riconoscibili dalle colonnine arancioni
T-Red: segnalerà sia l'eccesso di velocità che il passaggio con disco rosso o giallo inoltrato specie sulla direttrice Spinea-Marghera sulla camionabile
E' bene ricordare che per chi svolta a sinistra proveniente da Mirano per entrare nel quartiere di Fornase, per oltre una decina di metri capita spesso di sostare oltre il limite d'arresto del semaforo, pur essendo costretti ad aspettare che nel senso opposto non ci siano auto o si fermino.
Quindi in moltissimi casi chi deve svoltare verso Fornase lo fa con il giallo, specie se il semaforo per chi proviene da Marghera-Borbiago scatta contemporaneamente da chi proviene da Mirano.
Inoltre se nel verso opposto le auto dovessero passare fino a giallo-rosso inoltrato, chi svolta prenderebbe la multa per colpe d'altri non potendo fare retromarcia fino al segnale d'alt del semaforo.
Senza un'adeguata considerazione di questi aspetti si creerà sicuramente malcontento per multe onerose per bilanci famigliari, staccate senza averne colpa.
I dispositivi saranno installati entro dicembre ed entreranno in funzione già nei primi mesi del 2014.
Edit 15 gennaio 2014
Un ulteriore telecamera è stata posta all'incrocio fra via Sarpi e via Matteotti nel senso unico, puntata all'incrocio con la strada chiusa di via Donizzetti, molto probabilmente con il solo intento di multare i residenti che uscendo da casa si infilano nella vicina via Sarpi, invece di percorrere l'assurdo sistema di sensi unici posti intorno al quartiere Dante con via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
Qui può essere letta una descrizione più accurata della questione.
Verranno inoltre installati dei pannelli luminosi di segnalazione della velocità (5 o 7 pannelli).
Ricordo ancora una volta che con un navigatore satellitare GPS è possibile inserire le posizioni degli autovelox sulle mappe (scaricando anche i circa 20.000 punti segnalati dalla community per tutta l'Italia) per ricevere una segnalazione preventiva delle posizioni ove presenti autovelox, velo ok e simili...
Consiglio anche di partecipare alla community www.poigps.com e segnalare i punti con sistemi autovelox nuovi per mantenerla viva ed aggiornata.
Inoltre visto che in passato qui a Spinea come in tante altre città i sistemi autovelox hanno creato un profondo malessere cittadino sfociato in azioni notevoli (vedi Fornase - autovelox fatto esplodere
- autovelox sradicati) si consiglia di camminare sempre distante da simili postazioni o per chi ha l'abitazione vicina, di adottare le misure più cautelative che ci si sente d'applicare.
Le posizioni ove verranno posti i nuovi Velo OK e T-Red sono:
Velo OK - riconoscibili dalle colonnine arancioni
- via Rossignago nel tratto finale verso via della Costituzione;
- via Roma nel tratto tra via delle Industrie e la rotatoria della Fossa;
- via Fornase tra via Prati e via Bennati;
- via Matteotti tra via D’Annunzio e via Fornase;
- via Bennati nel tratto tra via D’Annunzio e via Parini;
- via Martiri della Libertà nel tratto tra viale Viareggio e la rotatoria di Crea;ù
- via Rossignago nel tratto iniziale verso via Roma.
T-Red: segnalerà sia l'eccesso di velocità che il passaggio con disco rosso o giallo inoltrato specie sulla direttrice Spinea-Marghera sulla camionabile
- puntato al semaforo tra la provinciale 81 (via della Costituzione) e via Fornase.
E' bene ricordare che per chi svolta a sinistra proveniente da Mirano per entrare nel quartiere di Fornase, per oltre una decina di metri capita spesso di sostare oltre il limite d'arresto del semaforo, pur essendo costretti ad aspettare che nel senso opposto non ci siano auto o si fermino.
Quindi in moltissimi casi chi deve svoltare verso Fornase lo fa con il giallo, specie se il semaforo per chi proviene da Marghera-Borbiago scatta contemporaneamente da chi proviene da Mirano.
Inoltre se nel verso opposto le auto dovessero passare fino a giallo-rosso inoltrato, chi svolta prenderebbe la multa per colpe d'altri non potendo fare retromarcia fino al segnale d'alt del semaforo.
Senza un'adeguata considerazione di questi aspetti si creerà sicuramente malcontento per multe onerose per bilanci famigliari, staccate senza averne colpa.
I dispositivi saranno installati entro dicembre ed entreranno in funzione già nei primi mesi del 2014.
Edit 15 gennaio 2014
Un ulteriore telecamera è stata posta all'incrocio fra via Sarpi e via Matteotti nel senso unico, puntata all'incrocio con la strada chiusa di via Donizzetti, molto probabilmente con il solo intento di multare i residenti che uscendo da casa si infilano nella vicina via Sarpi, invece di percorrere l'assurdo sistema di sensi unici posti intorno al quartiere Dante con via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
Qui può essere letta una descrizione più accurata della questione.
Abolizione delle province e nuovo feudalesimo ?!
Qualche anno fa l'abolizione delle province era il mantra del risparmio alla spesa pubblica, con la creazione di aree metropolitane (o aree vaste) che permettessero di mantenere funzioni riducendo enti e cariche pubbliche.
Dopo vari incontri fra tecnici, sindaci e il sindaco della città capoluogo di Venezia, la discussione sembra sparita nel nulla, mentre alcune aree sembrano indirizzarsi verso l'unione dei comuni.
Dopo un anno dai decreti di abolizione delle province di Monti, se non erro ritirati perchè incostituzionali, si verifica la solita situazione all'Italiana con la moltiplicazione delle figure istituzionali sostitutive alle funzioni provinciali, aspetto che riduce di sicuro il risparmio ottenibile con l'abolizione delle province.
http://www.youtube.com/watch?v=TSsRETFkoCo&feature=share
Interviene Luca Beccaria, giovane consigliere comunale di Camagna e dottorando DRASD (Dottorato di Ricerca in Autonomie locali, Servizi pubblici e Diritti di cittadinanza) in un hangouts realizzato dal blogger LeFou.
Opinione personale: materia estremamente difficile per profani.
Dopo vari incontri fra tecnici, sindaci e il sindaco della città capoluogo di Venezia, la discussione sembra sparita nel nulla, mentre alcune aree sembrano indirizzarsi verso l'unione dei comuni.
Dopo un anno dai decreti di abolizione delle province di Monti, se non erro ritirati perchè incostituzionali, si verifica la solita situazione all'Italiana con la moltiplicazione delle figure istituzionali sostitutive alle funzioni provinciali, aspetto che riduce di sicuro il risparmio ottenibile con l'abolizione delle province.
http://www.youtube.com/watch?v=TSsRETFkoCo&feature=share
Interviene Luca Beccaria, giovane consigliere comunale di Camagna e dottorando DRASD (Dottorato di Ricerca in Autonomie locali, Servizi pubblici e Diritti di cittadinanza) in un hangouts realizzato dal blogger LeFou.
Opinione personale: materia estremamente difficile per profani.
domenica 27 ottobre 2013
Navigatori satellitari ed autovelox
Di recente il Comune di Padova ha deciso di installare nuovi autovelox sulle sue strade ad alto scorrimento che sgravano il centro e la periferia urbana di decine di migliaia di auto.
Le postazioni fisse previste saranno 8, su un limite di velocità di 90 km/h quasi mai rispettato con superamenti costanti di 10-30 km/h.
Già in passato si è visto come chi si reca in un'altra città per lavoro, percorrendo ogni giorno il tragitto per recarsi a lavoro, rischia salassi veri e propri in quei casi in cui l'autovelox viene piazzato sul tratto che percorre quotidianamente.
Infatti la prima multa presa impiega 15-30 giorni per arrivare a casa del lavoratore, mentre quest'ultimo percorre ogni giorno la strada.
Quindi avviene spesso che alcuni si vedano ricevere anche 15-20 multe per eccesso di velocità di 5 km/h (circa 50-100 euro di sanzione), cosa che non provoca minimamente il miglioramento della sicurezza delle strade (per 15 giorni l'autista continua a correre come gli pare, dopo semplicemente cambia tragitto), bensì aspetto che sicuramente rovina la vita di una famiglia ed accuisce le tensioni sociali.
Si vedano gli articoli: Pioggia di ricorsi contro l'autovelox, Assalto all'autovelox palo staccato e gettato nel fosso.
Certo è pur vero che la questione multe è diventata una voce di bilancio comunale non trascurabile (circa 100 mila euro anno), utile per far cassa, e spesso alcuni consiglieri si lamentano proprio delle differenze di riacavato di questa forma impropria di tassazione fra un Comune che ha staccato centinaia di sanzioni con la ZTL ed un altro.
Il denaro ricavato dalle sanzioni è vincolato ad essere utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale.
Una soluzione per questo sistema di tassazione indiretta si basa sull'utilizzo di un navigatore satellitare, dove caricare una mappa con tutti i punti GPS ove è presente un autovelox.
Sul sito www.poigps.com una community aperta ha creato con segnalazione degli utenti una mappa di oltre 19 mila punti sparsi per tutta Italia, corrispondenti a postazioni fisse con varie forme di autovelox o sistemi di rilevamento e postazioni mobili (autovelox portatili).
I punti GPS inseriti in appositi file possono essere caricati facilmente sui navigatori Nuvi o Tom Tom, impostando ad una certa distanza l'emissione di un messaggio sonoro di avvertimento (per esempio 250 metri).
La comunità oltre ai PDI degli autovelox, crea mappe anche per altri servizi: ristoranti, semafori, stazioni di benzina/gas, eccetera.
Per accedere al download delle mappe si deve essere registrati al sito.
Le mappe vengono costantemente aggiornate, quindi basta aver cura di ripetere periodicamente l'upload dei dati al navigatore satellitare.
In questo modo si può viaggiare in qualsiasi città senza il patema d'animo di rischiare multe periodiche, o quanto meno rendersi conto della presenza di nuovi autovelox sparsi nel territorio senza incappare in decine di multe reiterate.
La sicurezza creata dall'uso delle mappe GPS è maggiore rispetto quanto esegua la tecnica delle postazioni fisse di autovelox.
Infatti sentendo suonare il GPS, il guidatore ha tutto il tempo di osservare il rispetto del limite di velocità con la precisione certosina richiesta (5 km/h solo abbuonati), distogliendo solo una volta lo sguardo dal conta chilometri.
Anzi, a fronte dell'inserimento di un autovelox in un punto pericoloso (cosa non sempre vera dato che i Comuni spesso piazzano gli autovelox dove si possono massimizzare i guadagni), avrà modo di rallentare parecchie centinaia di metri prima, con aumento della sicurezza.
Si pensi al caso di un'auto che visto l'autovelox frena repentinamente, portando chi segue ad un tamponamento.
In effetti uno dei principali difetti dell'indurre il guidatore alla "paranoia da multe" è che questo, dopo aver preso 15 multe di fila ogni giorno, o sarà indotto a correre sempre ai 30 km/h ovunque, oppure distoglierà in continuazione la sua attenzione da chi lo precede per osservare che il conta-chilometri segni la velocità corretta con scarto infinitesimo, col rischio di tamponamenti.
Prevenire è meglio anche di curare (dover rimettere in sesto colonnine sradicate, imbrattate o fatte esplodere con bombe artigianali).
Ovviamente una maggior sicurezza per le strade comporta una minore emissione di multe per i bilanci dei Comuni o per le società private che vincono la gestione del sistema di telerilevamento in date posizioni dei Comuni.
Il costo per non rischiare di prendere una multa, spesso per niente (vedi eccesso di 5 km/h), è pari ad un centinaio di euro per comprarsi un navigatore a cui aggiungere, un po' di cura nel seguire la community del sito poigps.com.
Aggiornamento 27-07-2014
Il sito della Polizia di Stato elenca gli autovelox ed i sistemi tutor per regione.
Tuttavia è bene notare che l'elenco contempla solo le postazioni fisse installate su strade statali ed autostrade, non quelle piazzate dai Comuni.
Esistono poi applicazioni per smartphone che permettono di sapere della presenza di un autovelox in un punto pericoloso da monitorare prima di averlo oltrepassato a tutta velocità prendendo una multa: Autovelox!, Autovelox Italia, iCoyote, WAZE. Una descrizione delle applicazioni è disponibile sul sito Giornalettismo.
Le postazioni fisse previste saranno 8, su un limite di velocità di 90 km/h quasi mai rispettato con superamenti costanti di 10-30 km/h.
Già in passato si è visto come chi si reca in un'altra città per lavoro, percorrendo ogni giorno il tragitto per recarsi a lavoro, rischia salassi veri e propri in quei casi in cui l'autovelox viene piazzato sul tratto che percorre quotidianamente.
Infatti la prima multa presa impiega 15-30 giorni per arrivare a casa del lavoratore, mentre quest'ultimo percorre ogni giorno la strada.
Quindi avviene spesso che alcuni si vedano ricevere anche 15-20 multe per eccesso di velocità di 5 km/h (circa 50-100 euro di sanzione), cosa che non provoca minimamente il miglioramento della sicurezza delle strade (per 15 giorni l'autista continua a correre come gli pare, dopo semplicemente cambia tragitto), bensì aspetto che sicuramente rovina la vita di una famiglia ed accuisce le tensioni sociali.
Si vedano gli articoli: Pioggia di ricorsi contro l'autovelox, Assalto all'autovelox palo staccato e gettato nel fosso.
Certo è pur vero che la questione multe è diventata una voce di bilancio comunale non trascurabile (circa 100 mila euro anno), utile per far cassa, e spesso alcuni consiglieri si lamentano proprio delle differenze di riacavato di questa forma impropria di tassazione fra un Comune che ha staccato centinaia di sanzioni con la ZTL ed un altro.
Il denaro ricavato dalle sanzioni è vincolato ad essere utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale.
Una soluzione per questo sistema di tassazione indiretta si basa sull'utilizzo di un navigatore satellitare, dove caricare una mappa con tutti i punti GPS ove è presente un autovelox.
Sul sito www.poigps.com una community aperta ha creato con segnalazione degli utenti una mappa di oltre 19 mila punti sparsi per tutta Italia, corrispondenti a postazioni fisse con varie forme di autovelox o sistemi di rilevamento e postazioni mobili (autovelox portatili).
I punti GPS inseriti in appositi file possono essere caricati facilmente sui navigatori Nuvi o Tom Tom, impostando ad una certa distanza l'emissione di un messaggio sonoro di avvertimento (per esempio 250 metri).
La comunità oltre ai PDI degli autovelox, crea mappe anche per altri servizi: ristoranti, semafori, stazioni di benzina/gas, eccetera.
Per accedere al download delle mappe si deve essere registrati al sito.
Le mappe vengono costantemente aggiornate, quindi basta aver cura di ripetere periodicamente l'upload dei dati al navigatore satellitare.
In questo modo si può viaggiare in qualsiasi città senza il patema d'animo di rischiare multe periodiche, o quanto meno rendersi conto della presenza di nuovi autovelox sparsi nel territorio senza incappare in decine di multe reiterate.
La sicurezza creata dall'uso delle mappe GPS è maggiore rispetto quanto esegua la tecnica delle postazioni fisse di autovelox.
Infatti sentendo suonare il GPS, il guidatore ha tutto il tempo di osservare il rispetto del limite di velocità con la precisione certosina richiesta (5 km/h solo abbuonati), distogliendo solo una volta lo sguardo dal conta chilometri.
Anzi, a fronte dell'inserimento di un autovelox in un punto pericoloso (cosa non sempre vera dato che i Comuni spesso piazzano gli autovelox dove si possono massimizzare i guadagni), avrà modo di rallentare parecchie centinaia di metri prima, con aumento della sicurezza.
Si pensi al caso di un'auto che visto l'autovelox frena repentinamente, portando chi segue ad un tamponamento.
In effetti uno dei principali difetti dell'indurre il guidatore alla "paranoia da multe" è che questo, dopo aver preso 15 multe di fila ogni giorno, o sarà indotto a correre sempre ai 30 km/h ovunque, oppure distoglierà in continuazione la sua attenzione da chi lo precede per osservare che il conta-chilometri segni la velocità corretta con scarto infinitesimo, col rischio di tamponamenti.
Prevenire è meglio anche di curare (dover rimettere in sesto colonnine sradicate, imbrattate o fatte esplodere con bombe artigianali).
Ovviamente una maggior sicurezza per le strade comporta una minore emissione di multe per i bilanci dei Comuni o per le società private che vincono la gestione del sistema di telerilevamento in date posizioni dei Comuni.
Il costo per non rischiare di prendere una multa, spesso per niente (vedi eccesso di 5 km/h), è pari ad un centinaio di euro per comprarsi un navigatore a cui aggiungere, un po' di cura nel seguire la community del sito poigps.com.
Aggiornamento 27-07-2014
Il sito della Polizia di Stato elenca gli autovelox ed i sistemi tutor per regione.
Tuttavia è bene notare che l'elenco contempla solo le postazioni fisse installate su strade statali ed autostrade, non quelle piazzate dai Comuni.
Esistono poi applicazioni per smartphone che permettono di sapere della presenza di un autovelox in un punto pericoloso da monitorare prima di averlo oltrepassato a tutta velocità prendendo una multa: Autovelox!, Autovelox Italia, iCoyote, WAZE. Una descrizione delle applicazioni è disponibile sul sito Giornalettismo.
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News dal sito del Comune
Google News su Spinea - Pellegrini
Incipit
NOTA BENE
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'
Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
Successivi alle modifiche urbanistiche
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
PUT2004: Statistiche degli incidenti
Quartiere Dante in particolare
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale prima delle modifiche urbanistiche
- Arterie, dorsali, vie secondarie prima della pedonalizzazione di via Roma
- Incidenti
- I controlli sugli incidenti - potere esecutivo locale, potere legislativo locale, potere informativo e la realtà territoriale.
Successivi alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale dopo le modifiche urbanistiche
- Aree imprigionate nei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati
- Blocco di via Roma, traffico di transito da est a ovest
- Blocco di via Roma, traffico di transito da ovest a est
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma e la chiusura di un tratto di via Roma
- Via di collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Matteotti e via Cici
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
- Considerazioni sullo sfruttamtno della Stazione della metropolitana di superficie e sulla modifica di traffico intercomunale diretto a Venezia in traffico locale diretto verso il quartiere Dante
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
- disegno descrivente gli accessi fra aree residenziali senza accedere a via Roma (prima delle modifiche urbanistiche)
- ipotesi di modifica della viabilità interna con creazione di tre nuovi incroci fra via Cici, piazza Marconi e via Matteotti
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
- Modifiche alla viabilità interna invocate in nome della "tangenziale nord" come valvola di sfogo del traffico passante in centro di Spinea.
PUT2004: Statistiche degli incidenti
- Visione della tavola del PUT A5_punti_conflitto_rischio.PDF in funzione degli incidenti indicati, della tipologia degli incidenti, delle condizioni delle strade interessate dalle recenti modifiche urbanistiche che hanno visto coinvolte varie aree cittadine (targhe alterne addio 28-04-08).
Quartiere Dante in particolare
- Aree prigioniere fra via Roma ed i nuovi tre sensi unici (via Matteotti, via Bennati, via D'Annunzio)
- Portare i bambini a scuola la mattina prima della modifica al senso di circolazione di via Matteotti e Dopo la modifica a via Matteotti
- Vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno) ed infrazioni al codice della strada a seguito del senso unico in via Matteotti
- Parcheggio di piazza Marconi - senso unico di via Matteotti e sicurezza all'incrocio con via Roma (foto che mostra come vi siano infrazioni alla costrizione di percorrere via Bennati, via Matteotti e via D'Annunzio)
- Incidenti in via Bennati, indicazione di una situazione di costrizione dovuta ai sensi unici come per piazza Marconi e le vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno).
- Sensi unici di via Matteotti e via Cattaneo da via Roma e chiesa di San Vito e Modesto; carri funebri ed infrazione del codice della strada per dirigersi normalmente in corteo al cimitero.
- L'errore di via Lorenzini
- Servizio GiroSpinea costretto a passare per via Alfieri solo per poter incrociare le fermate sulla stessa strada a causa della messa a senso unico di via Matteotti.
- Quartiere Dante prima della modifica su via Matteotti
- Da Fornase verso il centro di Spinea, prima di aver reso via Matteotti a senso unico
- Problematiche di via Alfieri (presenti da sempre anche prima delle modifiche in via Matteotti, ma accentuate dall'aumento del traffico per le civine soluzioni adottate)
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma poco scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma intasata)
- Da Fornase verso il centro di Spinea, dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da Fornase verso il centro di Spinea (caso con accesso sud di via Alfieri chiuso)
- Chiusura e pedonalizzazione del tratto di via Roma fra villa del Majno, piazza Marconi e l'aia della chiesa San Vito e Modesto e via Cattaneo
- Pali in via Matteotti
- Stato della rotonda fra via Alfieri e via Roma
- Ordinanza 62/VM/08 - regolazione degli ingressi in via Alfieri da via D'Annunzio
- Referendum: inizio della raccolta firme, alcune lettere ai giornali, raccolte 2144 firme, referendum non passa per difetto di 30 firme.
- Dossi in via Capitanio, via Matteotti e via Alfieri.
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
- Presentazione del Masterplan (01-02-2008), una conferma di quanto sopra scritto in più post e disegni
- rese disponibili alcune tavole del progetto del Masterplan
- Il progetto segreto della provincia (lo confermano e lo negano in continuazione per cui forse non c'è molto da sperare)
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013
 

 
 
 
 
