martedì 14 agosto 2018
Issam sul protezionismo verso le bici elettriche a basso costo
Issam parla del protezionismo verso le bici elettriche a basso costo prodotte in Cina, con imposizione di una tassa doganale da 100 euro nelle misure anti-dunping emanate il 18 luglio 2018.
domenica 5 agosto 2018
La bolla del bikesharing in Cina
Ecco un video delle discariche di biciclette abbandonate della bolla del bikesharing in Cina, documentato da Wu Guoyong.
Perchè riportare il fallimento del bikesharing in una immensa nazione che all'apice dell'industrializzazione era ricordata per le masse di cittadini che si muovevano in bicicletta?
Probabilmente per notare come la prudenza debba smuovere le scente di un'amministrazione, specie quando pensa che la popolazione sia d'accordo nel modificare radicalemtne la viabilità dell'intera città.
Non sembre la popolazione segue talune decisioni amministrative, nemmeno in paesi che l'informazione italiana descrive come non liberi.
Lo spreco di risorse è visibile nelle immagini di Wu Guoyong riprese con un drone.
Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra partecipazione a FIAB.
Perchè riportare il fallimento del bikesharing in una immensa nazione che all'apice dell'industrializzazione era ricordata per le masse di cittadini che si muovevano in bicicletta?
Probabilmente per notare come la prudenza debba smuovere le scente di un'amministrazione, specie quando pensa che la popolazione sia d'accordo nel modificare radicalemtne la viabilità dell'intera città.
Non sembre la popolazione segue talune decisioni amministrative, nemmeno in paesi che l'informazione italiana descrive come non liberi.
Lo spreco di risorse è visibile nelle immagini di Wu Guoyong riprese con un drone.
Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra partecipazione a FIAB.
domenica 10 giugno 2018
Soluzioni per la viabilità
Vediamo alcune soluzioni per la viabilità dei quartieri a seguito della creazione dei sensi unici di Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati.
Situazione attuale
Problemi:
1) pesanti accodamenti sul tratto che va dall’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo alla rotatoria sull’ex-cavalcavia (freccia gialla) e pesanti accodamenti in entrambi i versi passando per il centro di Spinea (doppia freccia gialla); Nessuna indicazione nel PAES202020 dell’inquinamento prodotto dai frequenti accodamenti al semaforo fra Via Roma, Matteotti, Cattaneo dovuti alle scelte urbanistiche sbagliate (ovvero la messa a senso unico di Via Matteotti, D'Annunzio, Bennati);
2) mancanza di nessuna tutela a pedoni e ciclisti su buona parte di Via Alfieri, Via Tommaseo, Via Abba, Via Sarpi, Via Bruno, Via Verga (tratti rossi) e un marciapiede costruito 40 anni fa e non a norma sul parte di Via Alfieri (tratto blu);
3) Quartiere rotatoria (quartiere Dante area azzurra) creato in funzione del Masterplan (dirottamento di Via Roma su Via Matteotti) con creazione del senso unico in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati, creato riqualificando le vie (ovvero Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati), creando ampi spazi ciclo-pedonali; riqualificata Via Bennati ….ma i flussi intrappolati da queste scelte urbanistiche hanno iniziato a percorrere Via Alfieri, anche perché viene mantenuta a doppio senso ed il divieto di transito fra Via D’Annunzio e Via Alfieri non viene rispettato dall’utenza in transito o controllato dalla polizia; Dopo 10 anni e ribadisco 10 anni, parte di Via Capitanio è stata messa a senso unico (freccia viola il senso unico) interrompendo il flusso che risaliva verso il centro di Spinea, che in parte si è riversato sul quartiere Dante, ed in parte verso Via Mion per usufruire di Via Roma per accedere al quartiere Fermi chiuso dai sensi unici o verso Via Buonarrotti e le aree a nord;
4) Quartiere attorno Piazza Fermi (area con trasparenza rossa, chiuso fra il senso unico di Via Matteotti, e Via Roma. Chi vive in questo quartiere o chi vuole accedere alle attività di questo quartiere (si pensi al bar della Pellegrini) può o passare per il quartiere rotatoria Dante, oppure per Via Capitanio, in entrambi i casi andando a gravare in seguito su Via Roma. Precedentemente percorreva semplicemente via Matteotti percorrendo la strada più breve e senza coinvolgere Via Roma.
I flussi che compiono questa manovra sono:
Alcuni sensi unici come per esempio quelli in Via Verga, Bruno e Sarpi non vengono indicati per rappresentare al meglio le problematiche e le criticità presenti.
Flussi pedonali
Con la freccia verde tratteggiata si indicano i flussi ciclo-pedonali su pista ciclopedonale o marciapiede:
In particolar modo risulta estremamente rischioso il tratto fra la piazza Dante e Via Roma, dove molti studenti ed anziani che usano i mezzi pubblici sono disincentivati ad utilizzarli per non dover percorrere questo tratto di strada .
Problemi ignorati per 11 anni.
Soluzione: Via Matteotti a doppio senso con rotatoria al posto del semaforo
Via Matteotti a doppio senso con una rotatoria al posto del semaforo:
1) il quartiere Fermi diventerebbe raggiungibile senza transitare per il quartiere rotatoria Dante e gravare sulle vie non riqualificate di Via Capitanio, Via Alfieri per tutti i flussi veicolari prima citati;
2) messa in sicurezza della rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma con l’obbligo di svolta in destra (utilizzo delle rotatorie di diametro superiore a qualche metro per direzionare i flussi uscenti), che favorisce tra l’altro Via 11 settembre e la “Tangenziale Nord” per smaltire i flussi residenziali;
3) fluidificazione del traffico in Via Roma riducendo le emissioni inquinanti dovute allo stazionamento in Via Roma per il semaforo grazie alla creazione della rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo;
4) proteste da parte dei residenti di Via Matteotti che si vedono la strada riavere i flussi che aveva 10 anni fa, così come ne ha avuto negli ultimi 50 anni;
5) rilancio delle attività commerciali di Via Matteotti che hanno visto una riduzione dei clienti a seguito della creazione del senso unico (molte attività hanno aperto e chiuso con cicli di 1-2 anni per mancanza di visibilità);
Via Alfieri a senso unico discendente
Via Alfieri a senso unico creando marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti: soluzione col senso unico parallelo a quello di Via Matteotti.
I motivi per cui non si fa Via Alfieri a senso unico, pur essendo evidenti i gravi errori di pianificazione urbanistica commessi con le soluzioni urbanistiche adottate negli ultimi 11 anni, è che:
Con un pallino verde si indicano le fermate degli autobus dell’ACTV in Via Roma e piazza Marconi (parcheggio) e mentre con dei cerchietti gialli le fermate del GiroSpinea in Via Alfieri.
In tutte le grandi città non necessariamente le linee autobus devono avere percorrenza in entrambi i versi davanti alle fermate degli autobus; in molti casi esistono linee che percorrono diverse strade per diversi versi di percorrenza od anche hanno linee con solo un verso di percorrenza, in direzione del maggiore interesse degli utilizzatori.
Attualmente è difficile valutare l’interesse degli utilizzatori del servizio GiroSpinea, poiché raramente il servizio raccoglie più di 1 o 2 utenti a corsa in media…
Questo unicum imposto al servizio GiroSpinea ciononostante potrebbe essere risolto creando fermate sugli snodi dei sensi unici, ovvero fra Via Alfieri e Via Abba a sud del quartiere Dante o in piazza Dante a nord del quartiere Dante... basti anche solo pensare al fatto che l'ACTV non entra nel quartiere Dante per raccogliere i residenti che ogni mattina invece percorrono Via Alfieri per raggiungere le fermate poste in Via Roma.
Le stesse fermate di Via Roma non sono combacianti, ovvero si trovano a centinaia di metri di distanza.
Tuttavia così facendo verrebbe meno una scusa per costringere Via Alfieri a doppio senso.
Il senso unico in Via Alfieri discendente, alternato con il senso unico di Via Abba a salire e di Via Tommaseo (su cui graverebbero i flussi che non transitano più per Via Alfieri), renderebbe difficoltosa la circolazione da e per il quartiere Fermi, disincentivando così l’uso dell’auto per recarsi in centro a Spinea e favorendo l’uso del servizio GiroSpinea o degli autobus, l’uso del Pedibus per mandare il figlio a scuola o della bicicletta per recarsi in centro a Spinea.
Di sicuro non incentiverà la mobilità sostenibile una pista ciclabile che collega Spinea a Mirano, quando un anziano non può percorrere simili distanze, od è interessato ad andare a fare la spesa in centro a Spinea e non in centro a Mirano e quando appena esce di casa si trova una caterva di auto dirottate sul proprio quartiere residenziale senza nemmeno una pista ciclabile.
Il senso unico quindi garantirebbe maggiore sicurezza laddove i flussi ciclo-pedonali escono di casa e si mettono in strada.
Tuttavia tale soluzione non risolve:
Via Alfieri a doppio senso e senso unico verso nord fra Piazzetta Dante e Via Roma
La soluzione con Via Alfieri a doppio senso, eccetto per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma non crea nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri e non riduce il transito di veicoli diretti verso nord (verso Scuole, Chirignago, Via Buonarrotti o verso il centro di Spinea attorno Piazza Fermi), ma mette al sicuro solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma.
Permette di mettere parzialmente in sicurezza la rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma (elimina il rischio di conflitto per chi entra in Via Alfieri dall'ex-cavalcavia); rende quasi inutile il parcheggio attorno alla farmacia (accessibile solo dal sistema di sensi unici), decongestiona Via Verga che da 11 anni subisce i flussi verso Via Matteotti che cercano di saltare il semaforo... uno dei tanti aspetti ignorati.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma; non vengono dirottati i flussi su Via Bennati.
Via Alfieri a doppio senso e senso unico discendente per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma
Con questa soluzione non viene creata nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri, ma solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma dove si ricava lo spazio per un percorso protetto per pedoni e biciclette.
Ciononostante togliendo il transito verso Via Roma si elimina il flusso di auto diretto da sud verso Chirignago-Mestre, o vero i quartieri nord di Spinea, riducendo in parte i conflitti nella pericolosa rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma; permarrebbero i flussi diretti verso le scuole del quartiere Fermi, e verso i servizi/negozi del centro di Spinea attraverso anche attraverso Via Verga per saltare il semaforo.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma a causa del semaforo
Via Alfieri tutta a senso unico verso nord
Con Via Alfieri a senso unico verso nord si ricava lo spazio per creare marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti.
Tuttavia in una prospettiva di lungo periodo peggiora il traffico di attraversamento per il quartiere secondo due possibili futuri assetti della viabilità di Via Roma già voluti da passate amministrazioni.
Una soluzione è quella prevista dal Masterplan, che prevedeva la chiusura di Via Roma dirottando i flussi dietro Piazza Fermi (lungo Via Ponchielli o lungo una strada aperta con Piazza Matteotti), ed in seguito avrebbe fatto percorrere il sistema rotatorio del quartiere Dante, con accesso alla rotatoria dell’ex-cavalcavia di Chirignago tramite una nova strada dall’intersezione fra Via Bennati e Via Unità.
Tale soluzione mantiene tutte le problematiche di ingorghi ed inquinamento descritte e rende il quartiere Dante sostanzialmente una rotatoria dove le emissioni inquinanti avrebbero pesanti ricadute, anche peggiori della soluzione temporanea con Via Roma aperta, nonchè svalutazione degli immobili del quartiere.
Tale soluzione veniva portata avanti con l’idea che tutti i flussi di Via Roma sarebbero finiti su Via 11 settembre e Tangenziale Nord, previsione che non si è verificata.
L’altra soluzione è quella portata avanti alla bocciatura del Masterplan, con la creazione di quella che i residenti di Via Capitanio hanno definito “Strada folle” (o "tangenziale sud") che congiunge Via Martiri con Via Capitanio stessa, ed in futuro potrebbe collegare Via Capitanio con Via Matteotti permettendo di chiudere Via Roma per oltre un chilometro fra i Bersaglieri e la chiesa San Vito e Modesto, il tutto sempre con l’idea che Via 11 Settembre e la Tangenziale Nord avrebbero portato fuori dal centro di Spinea i flussi di Via Roma, cosa non verificatasi.
Una tale soluzione invece dirotterebbe i flussi di Via Roma su Via Martiri, Vis Capitanio e Via Alfieri.
Chiusura dell'accesso a Via Alfieri da Via D'Annunzio
In questo caso i flussi provenienti da sud vengono inviati dove era previsto andassero, ovvero in Via Bennati (quindi proteste da parte degli abitanti di Via Bennati), riqualificata per accoglierli al momento della creazione dei tre sensi unici di Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati.
La fermata del GiroSpinea può incrociare i due sensi di percorrenza in Piazzetta Dante, percorrendo Via Tommaseo, senza alcun problema, visto che da oltre 11 anni i flussi pedonali si dirigono già in quella direzione per arrivare alla fermata dell’ACTV posta vicino all’intersezione fra Via Alfieri e Via Roma e non in Via Alfieri.
Da notare che i flussi diretti verso il quartiere intrappolato fra Via Roma e Via Matteotti a senso unico si sposteranno su Via Tommaseo, dove non è presente nessuna protezione per l'utenza debole.
Quindi permangono tutti i problemi creati dalle cattive soluzioni urbanistiche attuate, ovvero:
Creazione di barriere per limitare la velocità delle vetture
La creazione di barriere per limitare la velocità di percorrenza in Via Alfieri (vedi pallini neri) riduce solo la velocità dei flussi che percorrono Via Alfieri a seguito della creazione del senso unico di Via Matteotti, non impone il rispetto del divieto di transito posto fra Via D’Annunzio e Via Alfieri.
Forse con tre barriere (una è già stata rimossa forse su richiesta dei residenti) spinge i mezzi verso Via Bennati, senso unico senza intoppi e/o verso Via Tommaseo, dove non esistono piste ciclopedonali a difesa dell'utenza debole, od almeno così appare dagli insulti che i conducenti dei veicoli in transito per il quartiere propinano ai residenti del quartiere dopo la creazione di tali barriere.
Tali barriere creano situazioni pericolose fra gli accessi dei privati (cancelli e garages) e le deviazioni (si pensi che per Via Fornase sono stati persino adottati semafori privati per tale problema!!!).
La realizzazione delle isole non mette in sicurezza i pedoni od i ciclisti in Via Alfieri creando una pista ciclabile od estendendo il marciapiede.
Non risolve il problema dello snodo fra Piazzetta Dante e Via Roma.
Non risolve gli ingorghi che si formano all’intersezione fra Via Matteotti, Via Roma e Via Cattaneo. Tale soluzione è stata adottata 11 anni dopo la creazione del quartiere rotatoria Dante con i tre sensi unici in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati.
Inversione dei tre sensi unici
L'inversione dei tre sensi unici creati 11 anni fa, principalmente quello di Via Matteotti, permette di accedere al centro senza gravare sul quartiere periferico, tuttavia semplicemente inverte i problemi in uscita dal quartiere chiuso dal senso unico di Via Matteotti verso nord, costringendo ad utilizzare maggiormente Via Roma o transitare per Via Sarpi, Via Verga, Via Bruno e Via Alfieri per andare verso sud.
La soluzione non risolve i problemi di prevenzione e messa in sicurezza dei flussi ciclo-pedonali dentro il quartiere Dante, specie nel tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma; non risolve i problemi di flussi di attraversamento; non previene completamente che un domani Via Roma non venga dirottata su Via Ponchielli e Via Matteotti.
Infine in mancanza di una rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo non risolve i problemi di accodamenti e inquinamento prodotto al semaforo.
Situazione attuale
Problemi:
1) pesanti accodamenti sul tratto che va dall’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo alla rotatoria sull’ex-cavalcavia (freccia gialla) e pesanti accodamenti in entrambi i versi passando per il centro di Spinea (doppia freccia gialla); Nessuna indicazione nel PAES202020 dell’inquinamento prodotto dai frequenti accodamenti al semaforo fra Via Roma, Matteotti, Cattaneo dovuti alle scelte urbanistiche sbagliate (ovvero la messa a senso unico di Via Matteotti, D'Annunzio, Bennati);
2) mancanza di nessuna tutela a pedoni e ciclisti su buona parte di Via Alfieri, Via Tommaseo, Via Abba, Via Sarpi, Via Bruno, Via Verga (tratti rossi) e un marciapiede costruito 40 anni fa e non a norma sul parte di Via Alfieri (tratto blu);
3) Quartiere rotatoria (quartiere Dante area azzurra) creato in funzione del Masterplan (dirottamento di Via Roma su Via Matteotti) con creazione del senso unico in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati, creato riqualificando le vie (ovvero Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati), creando ampi spazi ciclo-pedonali; riqualificata Via Bennati ….ma i flussi intrappolati da queste scelte urbanistiche hanno iniziato a percorrere Via Alfieri, anche perché viene mantenuta a doppio senso ed il divieto di transito fra Via D’Annunzio e Via Alfieri non viene rispettato dall’utenza in transito o controllato dalla polizia; Dopo 10 anni e ribadisco 10 anni, parte di Via Capitanio è stata messa a senso unico (freccia viola il senso unico) interrompendo il flusso che risaliva verso il centro di Spinea, che in parte si è riversato sul quartiere Dante, ed in parte verso Via Mion per usufruire di Via Roma per accedere al quartiere Fermi chiuso dai sensi unici o verso Via Buonarrotti e le aree a nord;
4) Quartiere attorno Piazza Fermi (area con trasparenza rossa, chiuso fra il senso unico di Via Matteotti, e Via Roma. Chi vive in questo quartiere o chi vuole accedere alle attività di questo quartiere (si pensi al bar della Pellegrini) può o passare per il quartiere rotatoria Dante, oppure per Via Capitanio, in entrambi i casi andando a gravare in seguito su Via Roma. Precedentemente percorreva semplicemente via Matteotti percorrendo la strada più breve e senza coinvolgere Via Roma.
I flussi che compiono questa manovra sono:
- i flussi di Fornase e Crea diretti verso il centro;
- i flussi diretti ai negozi ed i servizi di Piazza Fermi e limitrofi;
- i flussi diretti verso le scuole di Via Bellini (elementari), l’asilo vicino le elementari e di Via Buonarrotti (medie);
- tutti i residenti del popoloso quartiere attorno Piazza Fermi;
- i residenti del quartiere Dante o su Via Capitanio.
Alcuni sensi unici come per esempio quelli in Via Verga, Bruno e Sarpi non vengono indicati per rappresentare al meglio le problematiche e le criticità presenti.
Flussi pedonali
Con la freccia verde tratteggiata si indicano i flussi ciclo-pedonali su pista ciclopedonale o marciapiede:
- in direzione cimitero lungo Via Matteotti;
- in direzione chiesa San Vito e Modesto e scuole medie;
- lungo Via Roma sugli ampi marciapiedi già esistenti e lungo la pista ciclabile già realizzata.
- lungo Via Alfieri per tutti i residenti diretti verso il cimitero o verso i negozi di piazza Fermi;
- in direzione piazza Fermi, lungo Via Verga, Via Bruno e Via Sarpi;
- in direzione Via Roma, verso la fermata dell’autobus ACTV posta a fianco dell’intersezione fra Via Roma e Via Alfieri;
- in attraversamento di Via Bennati verso il circolo per gli anziani e il campo sportivo a ridosso della ferrovia.
In particolar modo risulta estremamente rischioso il tratto fra la piazza Dante e Via Roma, dove molti studenti ed anziani che usano i mezzi pubblici sono disincentivati ad utilizzarli per non dover percorrere questo tratto di strada .
Problemi ignorati per 11 anni.
Soluzione: Via Matteotti a doppio senso con rotatoria al posto del semaforo
Via Matteotti a doppio senso con una rotatoria al posto del semaforo:
1) il quartiere Fermi diventerebbe raggiungibile senza transitare per il quartiere rotatoria Dante e gravare sulle vie non riqualificate di Via Capitanio, Via Alfieri per tutti i flussi veicolari prima citati;
2) messa in sicurezza della rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma con l’obbligo di svolta in destra (utilizzo delle rotatorie di diametro superiore a qualche metro per direzionare i flussi uscenti), che favorisce tra l’altro Via 11 settembre e la “Tangenziale Nord” per smaltire i flussi residenziali;
3) fluidificazione del traffico in Via Roma riducendo le emissioni inquinanti dovute allo stazionamento in Via Roma per il semaforo grazie alla creazione della rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo;
4) proteste da parte dei residenti di Via Matteotti che si vedono la strada riavere i flussi che aveva 10 anni fa, così come ne ha avuto negli ultimi 50 anni;
5) rilancio delle attività commerciali di Via Matteotti che hanno visto una riduzione dei clienti a seguito della creazione del senso unico (molte attività hanno aperto e chiuso con cicli di 1-2 anni per mancanza di visibilità);
Via Alfieri a senso unico discendente
Via Alfieri a senso unico creando marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti: soluzione col senso unico parallelo a quello di Via Matteotti.
I motivi per cui non si fa Via Alfieri a senso unico, pur essendo evidenti i gravi errori di pianificazione urbanistica commessi con le soluzioni urbanistiche adottate negli ultimi 11 anni, è che:
- in Via Alfieri passa il servizio GiroSpinea pagato con i soldi dei contributi che i residenti versano alla Regione Veneto e le corse o le fermate si devono sempre incrociare su strade a doppio senso;
- Via Alfieri deve rimanere a doppio senso per smistare i flussi fra i sensi unici del quartiere rotatoria e gli accessi al Quartiere Fermi.
Con un pallino verde si indicano le fermate degli autobus dell’ACTV in Via Roma e piazza Marconi (parcheggio) e mentre con dei cerchietti gialli le fermate del GiroSpinea in Via Alfieri.
In tutte le grandi città non necessariamente le linee autobus devono avere percorrenza in entrambi i versi davanti alle fermate degli autobus; in molti casi esistono linee che percorrono diverse strade per diversi versi di percorrenza od anche hanno linee con solo un verso di percorrenza, in direzione del maggiore interesse degli utilizzatori.
Attualmente è difficile valutare l’interesse degli utilizzatori del servizio GiroSpinea, poiché raramente il servizio raccoglie più di 1 o 2 utenti a corsa in media…
Questo unicum imposto al servizio GiroSpinea ciononostante potrebbe essere risolto creando fermate sugli snodi dei sensi unici, ovvero fra Via Alfieri e Via Abba a sud del quartiere Dante o in piazza Dante a nord del quartiere Dante... basti anche solo pensare al fatto che l'ACTV non entra nel quartiere Dante per raccogliere i residenti che ogni mattina invece percorrono Via Alfieri per raggiungere le fermate poste in Via Roma.
Le stesse fermate di Via Roma non sono combacianti, ovvero si trovano a centinaia di metri di distanza.
Tuttavia così facendo verrebbe meno una scusa per costringere Via Alfieri a doppio senso.
Il senso unico in Via Alfieri discendente, alternato con il senso unico di Via Abba a salire e di Via Tommaseo (su cui graverebbero i flussi che non transitano più per Via Alfieri), renderebbe difficoltosa la circolazione da e per il quartiere Fermi, disincentivando così l’uso dell’auto per recarsi in centro a Spinea e favorendo l’uso del servizio GiroSpinea o degli autobus, l’uso del Pedibus per mandare il figlio a scuola o della bicicletta per recarsi in centro a Spinea.
Di sicuro non incentiverà la mobilità sostenibile una pista ciclabile che collega Spinea a Mirano, quando un anziano non può percorrere simili distanze, od è interessato ad andare a fare la spesa in centro a Spinea e non in centro a Mirano e quando appena esce di casa si trova una caterva di auto dirottate sul proprio quartiere residenziale senza nemmeno una pista ciclabile.
Il senso unico quindi garantirebbe maggiore sicurezza laddove i flussi ciclo-pedonali escono di casa e si mettono in strada.
Tuttavia tale soluzione non risolve:
- gli accodamenti e la produzione di inquinamento su Via Roma che rimarrebbe intasata di traffico per il semaforo e per l'obbligo di usare Via Roma per risalire da sud a nord di Spinea;
- la pericolosità della rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma, dove chi percorre Via Roma non percepisce l'intersezione come una rotatoria e non dà la precedenza a chi svolta;
- la sicurezza del tratto compreso fra Piazzetta Dante e Via Roma, luogo dove mancano marciapiedi e piste ciclabili, ma si hanno molti pedoni diretti verso le fermate dell’ACTV in Via Roma.
Via Alfieri a doppio senso e senso unico verso nord fra Piazzetta Dante e Via Roma
La soluzione con Via Alfieri a doppio senso, eccetto per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma non crea nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri e non riduce il transito di veicoli diretti verso nord (verso Scuole, Chirignago, Via Buonarrotti o verso il centro di Spinea attorno Piazza Fermi), ma mette al sicuro solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma.
Permette di mettere parzialmente in sicurezza la rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma (elimina il rischio di conflitto per chi entra in Via Alfieri dall'ex-cavalcavia); rende quasi inutile il parcheggio attorno alla farmacia (accessibile solo dal sistema di sensi unici), decongestiona Via Verga che da 11 anni subisce i flussi verso Via Matteotti che cercano di saltare il semaforo... uno dei tanti aspetti ignorati.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma; non vengono dirottati i flussi su Via Bennati.
Via Alfieri a doppio senso e senso unico discendente per il tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma
Con questa soluzione non viene creata nessuna sicurezza per i flussi ciclo-pedonali transitanti per Via Alfieri, ma solo i flussi fra piazzetta Dante e Via Roma dove si ricava lo spazio per un percorso protetto per pedoni e biciclette.
Ciononostante togliendo il transito verso Via Roma si elimina il flusso di auto diretto da sud verso Chirignago-Mestre, o vero i quartieri nord di Spinea, riducendo in parte i conflitti nella pericolosa rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma; permarrebbero i flussi diretti verso le scuole del quartiere Fermi, e verso i servizi/negozi del centro di Spinea attraverso anche attraverso Via Verga per saltare il semaforo.
Non vengono risolti i problemi degli accodamenti e dell'inquinamento in Via Roma a causa del semaforo
Via Alfieri tutta a senso unico verso nord
Con Via Alfieri a senso unico verso nord si ricava lo spazio per creare marciapiedi o pista ciclopedonale per l’utenza debole e la movimentazione sostenibile dei residenti.
Tuttavia in una prospettiva di lungo periodo peggiora il traffico di attraversamento per il quartiere secondo due possibili futuri assetti della viabilità di Via Roma già voluti da passate amministrazioni.
Una soluzione è quella prevista dal Masterplan, che prevedeva la chiusura di Via Roma dirottando i flussi dietro Piazza Fermi (lungo Via Ponchielli o lungo una strada aperta con Piazza Matteotti), ed in seguito avrebbe fatto percorrere il sistema rotatorio del quartiere Dante, con accesso alla rotatoria dell’ex-cavalcavia di Chirignago tramite una nova strada dall’intersezione fra Via Bennati e Via Unità.
Tale soluzione mantiene tutte le problematiche di ingorghi ed inquinamento descritte e rende il quartiere Dante sostanzialmente una rotatoria dove le emissioni inquinanti avrebbero pesanti ricadute, anche peggiori della soluzione temporanea con Via Roma aperta, nonchè svalutazione degli immobili del quartiere.
Tale soluzione veniva portata avanti con l’idea che tutti i flussi di Via Roma sarebbero finiti su Via 11 settembre e Tangenziale Nord, previsione che non si è verificata.
L’altra soluzione è quella portata avanti alla bocciatura del Masterplan, con la creazione di quella che i residenti di Via Capitanio hanno definito “Strada folle” (o "tangenziale sud") che congiunge Via Martiri con Via Capitanio stessa, ed in futuro potrebbe collegare Via Capitanio con Via Matteotti permettendo di chiudere Via Roma per oltre un chilometro fra i Bersaglieri e la chiesa San Vito e Modesto, il tutto sempre con l’idea che Via 11 Settembre e la Tangenziale Nord avrebbero portato fuori dal centro di Spinea i flussi di Via Roma, cosa non verificatasi.
Una tale soluzione invece dirotterebbe i flussi di Via Roma su Via Martiri, Vis Capitanio e Via Alfieri.
Chiusura dell'accesso a Via Alfieri da Via D'Annunzio
In questo caso i flussi provenienti da sud vengono inviati dove era previsto andassero, ovvero in Via Bennati (quindi proteste da parte degli abitanti di Via Bennati), riqualificata per accoglierli al momento della creazione dei tre sensi unici di Via Matteotti, Via D'Annunzio e Via Bennati.
La fermata del GiroSpinea può incrociare i due sensi di percorrenza in Piazzetta Dante, percorrendo Via Tommaseo, senza alcun problema, visto che da oltre 11 anni i flussi pedonali si dirigono già in quella direzione per arrivare alla fermata dell’ACTV posta vicino all’intersezione fra Via Alfieri e Via Roma e non in Via Alfieri.
Da notare che i flussi diretti verso il quartiere intrappolato fra Via Roma e Via Matteotti a senso unico si sposteranno su Via Tommaseo, dove non è presente nessuna protezione per l'utenza debole.
Quindi permangono tutti i problemi creati dalle cattive soluzioni urbanistiche attuate, ovvero:
- la pericolosità del tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma per i flussi ciclopedonali;
- inquinamento prodotto dai flussi in Via Roma a causa del semaforo;
- mancanza di piste ciclopedonali in Via Tommaseo, che andrebbe resa a senso unico per metterla in sicurezza dato che parte dei flussi preferiranno percorrere questo asse piuttosto che il resto di Via Bennati;
- pericolosità dell'intersezione a rotatoria fra Via Alfieri e Via Roma.
Creazione di barriere per limitare la velocità delle vetture
La creazione di barriere per limitare la velocità di percorrenza in Via Alfieri (vedi pallini neri) riduce solo la velocità dei flussi che percorrono Via Alfieri a seguito della creazione del senso unico di Via Matteotti, non impone il rispetto del divieto di transito posto fra Via D’Annunzio e Via Alfieri.
Forse con tre barriere (una è già stata rimossa forse su richiesta dei residenti) spinge i mezzi verso Via Bennati, senso unico senza intoppi e/o verso Via Tommaseo, dove non esistono piste ciclopedonali a difesa dell'utenza debole, od almeno così appare dagli insulti che i conducenti dei veicoli in transito per il quartiere propinano ai residenti del quartiere dopo la creazione di tali barriere.
Tali barriere creano situazioni pericolose fra gli accessi dei privati (cancelli e garages) e le deviazioni (si pensi che per Via Fornase sono stati persino adottati semafori privati per tale problema!!!).
La realizzazione delle isole non mette in sicurezza i pedoni od i ciclisti in Via Alfieri creando una pista ciclabile od estendendo il marciapiede.
Non risolve il problema dello snodo fra Piazzetta Dante e Via Roma.
Non risolve gli ingorghi che si formano all’intersezione fra Via Matteotti, Via Roma e Via Cattaneo. Tale soluzione è stata adottata 11 anni dopo la creazione del quartiere rotatoria Dante con i tre sensi unici in Via Matteotti, Via D’Annunzio e Via Bennati.
Inversione dei tre sensi unici
L'inversione dei tre sensi unici creati 11 anni fa, principalmente quello di Via Matteotti, permette di accedere al centro senza gravare sul quartiere periferico, tuttavia semplicemente inverte i problemi in uscita dal quartiere chiuso dal senso unico di Via Matteotti verso nord, costringendo ad utilizzare maggiormente Via Roma o transitare per Via Sarpi, Via Verga, Via Bruno e Via Alfieri per andare verso sud.
La soluzione non risolve i problemi di prevenzione e messa in sicurezza dei flussi ciclo-pedonali dentro il quartiere Dante, specie nel tratto fra Piazzetta Dante e Via Roma; non risolve i problemi di flussi di attraversamento; non previene completamente che un domani Via Roma non venga dirottata su Via Ponchielli e Via Matteotti.
Infine in mancanza di una rotatoria nell’intersezione fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo non risolve i problemi di accodamenti e inquinamento prodotto al semaforo.
domenica 27 maggio 2018
Mitigazione della velocità in Via Alfieri
Bene, partiamo dal presupposto che aver reso a senso unico Via
Matteotti e non le vie attorno (Via Alfieri e Via Capitanio) sia giusto;
dirottare su strade con un maggior numero di criticità tutte le auto
che usavano Via Matteotti per transitare fra i
quartieri sud/nord senza impegnare Via Roma è giusto; costringere negli
ultimi 10 anni le auto a passare per Via Capitanio svoltando in Via Roma
per accedere al quartiere racciuso fra Via Cici, Via Matteotti e Via
Roma (dopo 10 anni!!! hanno reso un piccolo tratto Via Capitanio a
senso
unico, col risultato che ora le auto dopo aver percorso questa
impegnano Via Mion per accedere a Via Roma) o passare per Via Alfieri
attraverso la
mini-rotatoria pericolosa e impegnare il semaforo creando abnormi code
che inquinano sia giusto; non realizzare una rotatoria nell'intersezione
fra Via Roma, Via Matteotti, Via Cattaneo che avrebbe favorito il
deflusso
del traffico sia giusto; non inserire l'inquinamento prodotto dalle code
del semaforo fra Via Matteotti, Via Roma e Via Cattaneo nel PAES202020
sia giusto; non aver inserito nel PAES202020 l'inquinamento (emissioni
inquinanti come il PM10 e emissioni sonore) che il Passante di Mestre
avrebbe provocato nel comune di Spinea sia giusto perchè la "tangenziale
nord", alias "salva Rossignago" avrebbe ridotto le emissioni spostando
tutto il traffico che tutt'oggi passa per Via Roma davanti gli esercizi
commerciali su questa deviazione esterna alla città (ricordo che a tal
riguardo studi richiesti dal comune comprovavano che la tangenziale nord
non avrebbe ridotto
le emissioni, così come il traffico che la percorrre è probabilmente
solo quello che un tempo passava per Via Rossignago); sia giusto fare un
collegamento ciclabile con Mirano perchè gli anziani dei quartieri
invasi dalle auto (vedi Via Capitanio o Quartiere Dante e Via Alfieri) dirottate non vanno a fare la spesa in centro, bensì
vanno a farla a Mirano in bicicletta...
Bene dopo aver elencato tutti gli "ottimi" risultati ottenuti in tema di viabilità da almeno 3 amministrazioni comunali dal 2007 ad oggi, vediamo una soluzione temporanea adottata per Via Alfieri dopo 11 anni (!!!), al sorgere forse delle lamentele sul rischio di incidenti a seguito della chiusura di Via Matteotti per i lavori "temporanei" (oltre un mese) di sostituzione di alcune tubature.
Tali barriere di limitazione della velocitàfunzionano creando un senso unico alternato (nella foto in direzione nord), che costringa le auto ad eseguire una doppia curva e quindi a rallentare rispettando la velocità di 30 km/h previsto nella Zona 30 definita come tale nel PUT.
Si badi bene l'auto parcheggiata... che una volta rimossa costituisce una via di facile accesso per saltare la barriera.
Si noti anche che il flusso preferenziale è sud verso nord... laddove in teoria a sud c'è un divieto di transito per i mezzi non autorizzati che non viene fatto applicare.
Forse in questi giorni in cui si parla della questione magari molti meno utenti social non commetteranno l'infrazione, ciononostante negli ultimi 11 anni, è apparso anche inutile segnalare alla polizia il comportamento scorretto da parte degli automobilisti.
In effetti, l'errore compiuto su Via Alfieri è aver dirottato su tale via parte del traffico di attraversamento, più volte descritto, senza riqualificarla, intestardendosi sul non volerla rendere a senso unico, non badando al rispetto del divieto di transito posto a sud, nell'intersezione con Via D'Annunzio.
Questo è il problema da risolvere.
Prima di essere così Via Alfieri presentava parcheggi su entrambi i lati della strada e tutta la via era un senso alternato dove le auto parcheggiate proteggevano i pedoni (non le biciclette) e le auto in transito erano costrette ad andare piano.
Ora invece per risolvere il problema del grosso flusso in transito durante l'ora di punta, si mira solo a limitare la velocità di transito rasente a pedoni e ciclisti che come incentivo alla mobilità sostenibile non hanno non hanno un marciapiede (un tratto di Via Alfieri ha un marciapiede realizzato 40 anni fa) od una pista ciclabile e si chiama sicurezza far si che le auto punti pure sugli ingressi privati!!!
Quindi non è chiaro che sicurezza ci sia da auto che corrono dritte ai 70 km/h sfiorando gli ingressi privati i pedoni ed i ciclisti ad auto che puntano agli ingressi privati (correndo anche ai 40 km/h) da dove escono pedoni e ciclisti.
In un secondo momento è stata posta una terza barriera ove si evidenzia ancor di più questo problema per cui la manovra di svolta imposta per far rallentare le auto mira proprio agli ingressi delle abitazioni private.
Si poteva trovare una soluzione per esempio in questo caso? si, per esempio una delle barriere poste per far compiere la manovra alle auto poteva essere posta a difesa dell'ingresso privato, spostando la controcurva oppure invertendo le due isole temporanee, in modo tale che le auto curvassero sul lato del marciapiede (dove essendoci il marciapiede e non una semplice linea bianca sbiadita, le auto non sfiorano l'abitazione).
In alternativa si pensi a dei pensionati che percorrono in bicicletta Via Alfieri, rasenti alle ringhiere perchè il comune non sembra voler realizzare una pista ciclabile (quanto meno non l'ha fatta negli ultimi 11 anni) e si vedono le auto curvargli contro verso il bordo della strada per svolgere la doppia curva.
Ma un'alternativa ben nota al comune è stata applicata anche nel parcheggio della Stazione dei Treni di Spinea lato Chirignago.
Le barriere poste contro il campo rom sorto nel parcheggio alcuni anni fa, strettoie create per impedire che camper e camion entrassero in parte dell'area, essendo molto strette limitano la velocità di passaggio dei veicoli, ed al tempo stesso non costringono le auto a puntare ai margini delle strade, dove magari potrebbero esserci ingressi di abitazioni.
Le vie messe in sicurezza sono Via Matteotti, Via Bennati, Via Fornase, Via Martiri, Via Rossignago, Via Bellini, Via Luneo e Via Roma.
Le vie non messe in sicurezza sono:
Via Capitanio nel tratto rimasto a doppio; Via Alfieri è tutta residenziale.
Ciononostante l'errore era e resta la gestione dei flussi in quest'area di Spinea (dove non si includono solo i transiti sud-nord attraverso Via Capitanio e Via Alfieri, ma anche le code in Via Roma per la mancata realizzazione di una rottoria fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo), ed il fatto che si investe in mobilità sostenibile, tendenzialmente da altre parti di Spinea (non Via Alfieri e Via Capitanio), senza riduzioni a doppia cifra degli automobilisti (passaggio a bici, passeggiate, ACTV o lo stesso autobus Girospinea tutt'oggi sempre vuoto).
Post Scrittum:
e come già evidenziato sul Gruppo Facebook di Occhio Spinea è subito stata pubblicato un post degli automobilisti sulle barriere per limitare la velocità in Via Alfieri.
Bene dopo aver elencato tutti gli "ottimi" risultati ottenuti in tema di viabilità da almeno 3 amministrazioni comunali dal 2007 ad oggi, vediamo una soluzione temporanea adottata per Via Alfieri dopo 11 anni (!!!), al sorgere forse delle lamentele sul rischio di incidenti a seguito della chiusura di Via Matteotti per i lavori "temporanei" (oltre un mese) di sostituzione di alcune tubature.
Tali barriere di limitazione della velocitàfunzionano creando un senso unico alternato (nella foto in direzione nord), che costringa le auto ad eseguire una doppia curva e quindi a rallentare rispettando la velocità di 30 km/h previsto nella Zona 30 definita come tale nel PUT.
Si badi bene l'auto parcheggiata... che una volta rimossa costituisce una via di facile accesso per saltare la barriera.
Si noti anche che il flusso preferenziale è sud verso nord... laddove in teoria a sud c'è un divieto di transito per i mezzi non autorizzati che non viene fatto applicare.
Forse in questi giorni in cui si parla della questione magari molti meno utenti social non commetteranno l'infrazione, ciononostante negli ultimi 11 anni, è apparso anche inutile segnalare alla polizia il comportamento scorretto da parte degli automobilisti.
Come si può notare in questa foto la barriera è posta distante da accessi privati, che quindi non sono coinvolti dalle manovre di svolta delle auto lungo la strada.
Più a nord, in direzione sud, invece si può notare come le barriere siano state posti in corrispondenza di accessi privati. In questo modo le auto che percorrono la strettoia puntano curvando verso i cancelli dei garages o delle stesse abitazioni.
La barriera sotto indicata risulta essere stata rimossa già il 26 maggio (forse per le proteste dei residenti.

Questo è il problema da risolvere.
Prima di essere così Via Alfieri presentava parcheggi su entrambi i lati della strada e tutta la via era un senso alternato dove le auto parcheggiate proteggevano i pedoni (non le biciclette) e le auto in transito erano costrette ad andare piano.
Ora invece per risolvere il problema del grosso flusso in transito durante l'ora di punta, si mira solo a limitare la velocità di transito rasente a pedoni e ciclisti che come incentivo alla mobilità sostenibile non hanno non hanno un marciapiede (un tratto di Via Alfieri ha un marciapiede realizzato 40 anni fa) od una pista ciclabile e si chiama sicurezza far si che le auto punti pure sugli ingressi privati!!!
Quindi non è chiaro che sicurezza ci sia da auto che corrono dritte ai 70 km/h sfiorando gli ingressi privati i pedoni ed i ciclisti ad auto che puntano agli ingressi privati (correndo anche ai 40 km/h) da dove escono pedoni e ciclisti.
In un secondo momento è stata posta una terza barriera ove si evidenzia ancor di più questo problema per cui la manovra di svolta imposta per far rallentare le auto mira proprio agli ingressi delle abitazioni private.
Si poteva trovare una soluzione per esempio in questo caso? si, per esempio una delle barriere poste per far compiere la manovra alle auto poteva essere posta a difesa dell'ingresso privato, spostando la controcurva oppure invertendo le due isole temporanee, in modo tale che le auto curvassero sul lato del marciapiede (dove essendoci il marciapiede e non una semplice linea bianca sbiadita, le auto non sfiorano l'abitazione).
In alternativa si pensi a dei pensionati che percorrono in bicicletta Via Alfieri, rasenti alle ringhiere perchè il comune non sembra voler realizzare una pista ciclabile (quanto meno non l'ha fatta negli ultimi 11 anni) e si vedono le auto curvargli contro verso il bordo della strada per svolgere la doppia curva.
Ma un'alternativa ben nota al comune è stata applicata anche nel parcheggio della Stazione dei Treni di Spinea lato Chirignago.
Le barriere poste contro il campo rom sorto nel parcheggio alcuni anni fa, strettoie create per impedire che camper e camion entrassero in parte dell'area, essendo molto strette limitano la velocità di passaggio dei veicoli, ed al tempo stesso non costringono le auto a puntare ai margini delle strade, dove magari potrebbero esserci ingressi di abitazioni.
Le vie non messe in sicurezza sono:
Via Capitanio nel tratto rimasto a doppio; Via Alfieri è tutta residenziale.
Ciononostante l'errore era e resta la gestione dei flussi in quest'area di Spinea (dove non si includono solo i transiti sud-nord attraverso Via Capitanio e Via Alfieri, ma anche le code in Via Roma per la mancata realizzazione di una rottoria fra Via Roma, Via Matteotti e Via Cattaneo), ed il fatto che si investe in mobilità sostenibile, tendenzialmente da altre parti di Spinea (non Via Alfieri e Via Capitanio), senza riduzioni a doppia cifra degli automobilisti (passaggio a bici, passeggiate, ACTV o lo stesso autobus Girospinea tutt'oggi sempre vuoto).
Post Scrittum:
e come già evidenziato sul Gruppo Facebook di Occhio Spinea è subito stata pubblicato un post degli automobilisti sulle barriere per limitare la velocità in Via Alfieri.
Chiusura Via Matteotti e sicurezza in Via Alfieri
Con la chiusura di Via Matteotti il traffico già compromesso da anni in Via Alfieri è esploso, subendo i forti flussi lungo le vie laterali (Via Sarpi, Via Verga, Via Bruno) in conflitto con i canonici flussi in transito per Via Alfieri, provenienti da Fornase/camionabile, diretti verso il centro di Spinea (una volta transitavano per Via Matteotti, ora a senso unico).
Ciò che i responsabili della sicurezza e della viabilità non hanno valutato è che la situazione già compromessa in Via Alfieri avrebbe creato molti conflitti anche per la riddotta visibilità in uscita dalle laterali.
Cosa bastava?
mandare per esempio un poliziotto a dirigere il traffico nelle ore di punta (casa-lavoro e figli che non usano pedibus portati a scuola), oppure mandare un vigile a far rispettare il divieto di transito fra Via Alfieri e Via D'Annunzio non viene rispettato.
Da notare che chiusi i lavori in Via Matteotti, il comune sembra essersi deciso ad adottare delle soluzioni per diminuire la velocità dei mezzi in percorrenza su Via Alfieri (laddove il problema è aver dirottato il traffico su un quartiere residenziale).
Sulla pagina facebook di Occhio Spinea è infatti comparso un messaggio che si lamentava dell'ennesimo ostacolo al transito dalla camionabile verso Via Roma lungo Via Alfieri, dove per l'appunto sono state poste delle barriere... quindi attraverso il divieto di transito fra Via D'Annunzio e Via Alfieri.
A quanto pare la volontà di spostare il traffico su mezzi sostenibili non vale per tutte le vie del comune. Via Alfieri dovrà rimanere luogo di transito dei flussi (anche col divieto di transito).
Post scrittum: riporto anche questa foto emblematica scattata in Via Matteotti in direzione nord, verso il centro. Apparentemente in flussi venivano dirottati verso Via Bellini (contro il senso unico imposto da 11 anni) sulla pista ciclabile diretta alle scuole, questo perchè nel lento spostarsi del cantiere molti residenti di Via Matteotti e laterali con la strada a senso unico ebbero non pochi grattacapi a capire che strada percorrere per uscire o rientrare da casa. Fortunatamente non si ha notizia di studenti delle elementari in bici sulla pista ciclabile centrati da auto provenienti da Via Matteotti.
Ciò che i responsabili della sicurezza e della viabilità non hanno valutato è che la situazione già compromessa in Via Alfieri avrebbe creato molti conflitti anche per la riddotta visibilità in uscita dalle laterali.
Cosa bastava?
mandare per esempio un poliziotto a dirigere il traffico nelle ore di punta (casa-lavoro e figli che non usano pedibus portati a scuola), oppure mandare un vigile a far rispettare il divieto di transito fra Via Alfieri e Via D'Annunzio non viene rispettato.

Da notare che chiusi i lavori in Via Matteotti, il comune sembra essersi deciso ad adottare delle soluzioni per diminuire la velocità dei mezzi in percorrenza su Via Alfieri (laddove il problema è aver dirottato il traffico su un quartiere residenziale).
Sulla pagina facebook di Occhio Spinea è infatti comparso un messaggio che si lamentava dell'ennesimo ostacolo al transito dalla camionabile verso Via Roma lungo Via Alfieri, dove per l'appunto sono state poste delle barriere... quindi attraverso il divieto di transito fra Via D'Annunzio e Via Alfieri.
A quanto pare la volontà di spostare il traffico su mezzi sostenibili non vale per tutte le vie del comune. Via Alfieri dovrà rimanere luogo di transito dei flussi (anche col divieto di transito).
Post scrittum: riporto anche questa foto emblematica scattata in Via Matteotti in direzione nord, verso il centro. Apparentemente in flussi venivano dirottati verso Via Bellini (contro il senso unico imposto da 11 anni) sulla pista ciclabile diretta alle scuole, questo perchè nel lento spostarsi del cantiere molti residenti di Via Matteotti e laterali con la strada a senso unico ebbero non pochi grattacapi a capire che strada percorrere per uscire o rientrare da casa. Fortunatamente non si ha notizia di studenti delle elementari in bici sulla pista ciclabile centrati da auto provenienti da Via Matteotti.
venerdì 25 maggio 2018
Via Alfieri 11 anni dopo messa in sicurezza?
Com'è la situazione di Via Alfieri 11 anni dopo aver dirottato 1 o 2 quartieri (Fornase/Crea verso il centro e il quartiere attorno piazza Fermi in rientro) ad attraversare il quartiere Dante?
Pericoloso passaggio da piazzetta Dante in direzione Via Roma... unica soluzione adottata una esigua barriera gialla per i numerosi pedoni che si dirigono verso le vicine fermate degli autobus presenti in Via Roma.
Marciapiedi a norma? no.
Pista ciclabile per andare a prendere le medicine nella farmacia se non la chiudono? no
Riduzione dei flussi dirottati su questo percorso? no
Le auto che sfiorano forse sono un incentivo a non usare la mobilità sostenibile. Molto meglio fare un incidente auto contro auto che pedone contro auto o bici contro auto.
Asfaltata forse 20 anni fa.
Ultima modifica lo spostamento delle linee bianche perchè altrimenti le auto passavano rasenti agli ingressi delle abitazioni.
Ora passano rasenti agli ingressi delle abitazioni valicando la linea bianca.
Marciapiede a norma? Pista ciclabile per andare a fare la spesa in centro?
La rotatoria che doveva essere posta fra Via Roma e Via Matteotti, troppo scivolosa con i blocchetti di porfido rosso, è stata asfaltata ed i dossi sono stati ridotti.
Con la realizzazione della pista ciclabile la minirotatoria è stata spostata per far spazio nella carreggiata.
Inutile dire che sia col semaforo che senza, specie se Via Matteotti è chiusa per lavori, la rotatoria è un facile accesso dei flussi al quartiere residenziale.
Qual è il problema? ancor oggi dopo anni chi proviene dal centro lungo Via Roma non ha ben capito che se nel verso opposto mettono la freccia per girare entrando in Via Roma, la precedenza va data all'altro verso di Via Roma. Si rischia l'incidente spesso.
In Via Alfieri passa solo qualche auto... e la visibilità dalle laterali (Via Verga, Via Sarpi e Via Bruni per cui devono passare gli abitanti del quartiere popoloso compreso fra Via Matteotti, Via Roma e Via Cici se non vogliono intasare ulteriormente Via Roma) è pessima.
Però qualche anno fa hanno risolto tutto sulla carta ponendo qualche specchio.
Marciapiede a norma? Pista ciclabile per andare a fare la spesa in centro?
L'ingresso di Via Alfieri da Via D'Annunzio.
11 anni dopo c'è ancora il divieto di transito per i non residenti e autobus (difficilmente leggibile perchè parallelo a chi arriva e svolta), non rispettato da nessuno.
L'ultimo (no aspetta l'unico) appostamento fatto dalla polizia locale per verificare il rispetto del divieto di transito è stato fatto 10 anni fa.
Molti hanno il sospetto che se ci sarà da verificare quanto traffico impegna questa strada a causa degli errori di pianificazione territoriale, come per magia proprio quel giorno la polizia locale si ricorderà di fare presenza sul posto per deviare il traffico verso via Bennati (che almeno un marciapiede ce l'ha).
Box autovelox messo... qualche mese dopo rimosso.
Sembra che averlo messo a ridosso alla curva non servisse a niente, tuttavia non è chiaro perchè sia stato rimosso.
Marciapiede a norma? Sì, c'è il marciapiede, ma non è a norma, dato che è stato costruito 30/40 anni fa.
La strada non viene resa senso unico, perchè altrimenti i gruppi facebook protestano perchè gli tocca fare il giro per andare in centro in auto... mica usano le piste ciclabili costruite dal Comune per andare a Mirano... oppure come spesso sostenuto da alcuni politici e/o tecnici legati all'amministrazione comunale perchè altrimenti le corse del GiroSpinea non si incrociano sulla stessa strada.
In qualsiasi grande comune ci sono anche linee di autobus che non hanno una corrispettiva corsa nel verso opposto in tutte le strade, ma forse Spinea non è un gran comune...
Tempo fa le linee erano queste dove si faceva notare che attraversando Via Matteotti verso Via Cattaneo si potevano raggiungere le scuole di Via Buonarroti:

Tuttavia comunque se Via Alfieri fosse a senso unico in alternanza a Via Abba, Via Matteotti e Via Bennati, comunque rimaerebbero l'incrocio fra Via Alfieri e Via Abba comune ai diversi sensi di marcia e la piazzetta Dante comune a tutti i sensi di marcia.
Quindi 11 anni dopo aver aumentato i flussi di transito nella strada mettendo a posto Via Matteotti, Via Bennati, Via Rossignago, la tangenziale nord, Via Roma, Via Capitaneo (fra le ultime ovviamente)... perchè Via Alfieri non viene messa in sicurezza?
Qual è l'aspetto che ha creato sicurezza fino ad oggi? semplicemente il fatto che i flussi da e per lavoro e per le scuole passano per la via in orario di punta 07.30-08.30, mentre gli anziani di un quartiere di residenti costruito 40 anni fa escono a piedi per andare a fare la spesa in piazzetta Dante od in centro intorno alle 9.00-11.00.
Quando l'orario di uscita degli anziani colliderà con il trandito di auto dai quartieri limitrofi attraverso la strada succederà il morto, se non saranno stato adottate contromisure.
domenica 18 dicembre 2016
Evidenti errori di progettazione urbanistica
Iniziano a palesarsi gli errori di progettazione urbanistica compiuti dalle ultime amministrazioni comunali.
In principio furono realizzati i sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, a creare un sistema di circolazione rotatorio attorno al quartiere Dante, andando a gravare su via Alfieri e via Roma a ridosso dell'ex-cavalcavia.
Gli errori inizialmente furono:
- andare a gravare su via Alfieri, via a doppio senso, senza piste ciclabili, in parte senza marciapiedi (nella parte dove è presente il marciapiede questo, costruito oltre 30 anni fa, si presenta in cattive condizioni e con dimensioni insufficienti oltre che senza segnaletica) e con un pericoloso tratto vicino a via Roma senza visibilità, dove chi si reca alle fermate degli autobus ACTV è costretto a camminare in carreggiata, dove sempre maggiori quantità di auto vengono dirottate dalle modifiche urbanistiche.
- andare a gravare via Roma, Via Capitanio e via Alfieri per accedere al quartiere Fermi, in parte lungo via Capitanio (accesso in seguito dalla piazza) ed in parte dal quartiere Dante, percorrendo via Alfieri ed una delle strade laterali (via Sarpi, Verga, Bruno), oppure da via Roma tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia
- eliminare la possibilità di passare dai quartieri a sud di via Roma a quelli a nord e viceversa, direttamente dal semaforo fra via Matteotti (il senso unico infatti allontana dall'incrocio), via Cattaneo e via Roma, senza gravare così la già critica circolazione in via Roma; diverso sarebbe stato creare una rotatoria a cavallo fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma.
Tutto ciò non ha ridotto il traffico a Spinea, anzi lo ha peggiorato specie in quartieri residenziali (principalmente via Capitanio e quartiere Dante) ed ha gravato ancor di più la circolazione in via Roma, aggiungendovi ulteriore traffico passante.
Un ulteriore errore compiuto è stato spendere il bonus lavori complementari al Passante di Mestre nella creazione della Tangenziale Nord (allacciata con via 11 settembre 2001 all'ex-cavalcavia) e la "Tangenziale Sud" o "Strada folle", con l'idea che tali strade avrebbero portato via tutto il traffico dal centro di Spinea.
La "Strada folle" se avesse portato via il traffico dal centro di Spinea l'avrebbe scaricato in via Capitanio, creando non poche criticità; la Tangenziale Nord invece l'avrebbe lasciato a 2-3 km di distanza della rotatoria della Fossa, dove passa la maggior parte del traffico smistato da camionabile diretta a Marghera e Borbiago, via Miranese diretta verso il centro di Mirano o l'ospedale, la camionabile diretta verso Maerne e Martellago, via Taglio diretta verso Mira e Dolo e la camionabile a sud di Mirano, legata anche ad uno dei caselli del Passante di Mestre a Dolo.
In altre parole la "Tangenziale Nord" non interessa agli automobilisti, poichè comporterebbe un forte aggravio di spesa carburante per recarsi a lavoro, tant'è che a quasi un anno dall'apertura la percorrono solo poche sparute auto dirette a Maerne e Martellago.
Dopo aver speso tempo per scoprire che la "Tangenziale Nord" non riduceva le emissioni di CO2 se percorsa da un automobilista che abitualmente percorre via Roma (ma tanto non ne passano nemmeno), si è nascosto che l'aver accettato il Passante di Mestre sul territorio di Spinea aumentava in modo eclatante le emissioni di PM10 nel territorio comunale, con ricadute nell'intorno (abitati di Mirano e Spinea e maggiori disagi per i quartieri vicino la Fossa e Crea).
In seguito è stata giustamente realizzata la pista ciclabile in via Roma fra la chiesa di San Vito e Modesto e la stazione dei treni, passando per il sottopassaggio in via dell'Unità.
Lo spazio per la realizzazione della pista ciclabile è stato ricavato eliminando una corsia di via Roma, a ridosso del semaforo fra via Roma, via Cattaneo e via Matteotti.
Per quanto corretto costruire piste ciclabili, buona parte degli abitanti di Spinea, raramente inforca tale mezzo di locomozione, specie d'estate o d'inverno (spesso sono gli anziani od i giovani ad utilizzare la bicicletta, muovendosi nei quartieri residenziali, ovvero dove hanno dirottato il traffico con le soluzioni urbanistiche adottate) e molto spesso non utilizza nemmeno la pista ciclabile costruita in via Roma, per non perdere tempo ad attraversare continuamente la strada, tanto che si è pensato di multare i ciclisti che, correndo fuori dalla pista ciclabile, dovessero così dimostrare il disinteresse per quanto costruito.
Tuttavia la realizzazione della pista ciclabile nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia è andata a gravare una situazione già compromessa dagli errori passati, peggiorando enormemente le condizioni di percorrenza del tratto fra l'ex-cavalcavia e l'incrocio con via Matteotti e via Cattaneo con code che spesso arrivano fino a buona parte della nuova rotatoria situata sull'ex-cavalcavia.
Il problema è che le amministrazioni comunali ed i tecnici, continuando a perseverare nel non realizzare una rotatoria nell'incrocio fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma ed avendo eliminato la corsia di accumulo di via Roma, quella per la svolta verso via Matteotti, nelle ore di flusso intenso con traffico di attraversamento, basta che solo un'auto debba svoltare verso via Matteotti, provenendo dall'ex-cavalcavia per far si che tutte le auto che semplicemente devono andare verso il centro di Spinea rimangano ferme (motori accesi e produzione di PM10 per stazionare) accumulandosi nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto fino alla rotatoria sull'ex-cavalcavia in attesa che l'auto svolti (essendoci un flusso intenso diretto verso Mestre, la svolta avviene solo quando scatta il rosso sul semaforo di via Roma e si ferma il flusso d'auto in via Roma dal centro di Spinea verso Chirignago-Mestre).
L'unico modo per l'automobilista di sfuggire a tutto ciò è: scendere per via Alfieri (via Bennati a senso unico infatti è senso vietato), per poi passare per vie ancor più strette e senza prevenzione per ciclisti e pedoni (via Verga, via Sarpi o via Bruni), per poi accedere al quartiere Fermi, Fornase o peggio, rientrare in via Roma da via Capitaneo, dall'incrocio con via Fornase.
La "Tangenziale Nord" non viene presa in considerazione perchè del traffico interpassante fra i comuni del miranese, è interessanto a tale strada solo per chi si dirige verso Maerne e Martellago (pur dopo una lunga serie di rotatorie, curve e controcurve), mentre per chi è diretto in quartieri interni di Spinea, c'è possibilità solo di ricollegarsi con il semaforo di via Matteotti, via Roma e via Cattaneo, dopo aver percorso una lunga deviazione (l'uscita di via Buonarrotti alla rotatoria con via Roma e via Capitanio costringe a passare a ridosso di scuole medie e asilo).
Lato Asseggiano, la "Tangenziale Nord" non ha comportato peggioramenti (visto che ridicole quantità di traffico intercomunale da via Roma sono passate alla "Tangenziale Nord", dirette verso Maerne e Martellago): la situazione che era già pessima con il traffico spesso in coda delle ore di punta diretto verso Mestre lungo la stretta via Asseggiano, spesso provenendo da via Rossignago, oggi è rimasta invariata, senza benefici da parte della "Tangenziale Nord".
Visti gli evidenti errori che hanno peggiorato la qualità dell'aria, gli spostamenti e la sicurezza di pedoni e ciclisti nei quartieri del comune di Spinea si auspica un cambio di rotta nelle scelte dell'amministrazione e magari un cambio di rotta anche nelle figure professionali coinvolte nella progettazione urbanistica, incapaci di prevedere i problemi creati a molti cittadini del comune nell'attuazione delle volontà dei politici.
In principio furono realizzati i sensi unici di via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati, a creare un sistema di circolazione rotatorio attorno al quartiere Dante, andando a gravare su via Alfieri e via Roma a ridosso dell'ex-cavalcavia.
Gli errori inizialmente furono:
- andare a gravare su via Alfieri, via a doppio senso, senza piste ciclabili, in parte senza marciapiedi (nella parte dove è presente il marciapiede questo, costruito oltre 30 anni fa, si presenta in cattive condizioni e con dimensioni insufficienti oltre che senza segnaletica) e con un pericoloso tratto vicino a via Roma senza visibilità, dove chi si reca alle fermate degli autobus ACTV è costretto a camminare in carreggiata, dove sempre maggiori quantità di auto vengono dirottate dalle modifiche urbanistiche.
- andare a gravare via Roma, Via Capitanio e via Alfieri per accedere al quartiere Fermi, in parte lungo via Capitanio (accesso in seguito dalla piazza) ed in parte dal quartiere Dante, percorrendo via Alfieri ed una delle strade laterali (via Sarpi, Verga, Bruno), oppure da via Roma tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia
- eliminare la possibilità di passare dai quartieri a sud di via Roma a quelli a nord e viceversa, direttamente dal semaforo fra via Matteotti (il senso unico infatti allontana dall'incrocio), via Cattaneo e via Roma, senza gravare così la già critica circolazione in via Roma; diverso sarebbe stato creare una rotatoria a cavallo fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma.
Tutto ciò non ha ridotto il traffico a Spinea, anzi lo ha peggiorato specie in quartieri residenziali (principalmente via Capitanio e quartiere Dante) ed ha gravato ancor di più la circolazione in via Roma, aggiungendovi ulteriore traffico passante.
Un ulteriore errore compiuto è stato spendere il bonus lavori complementari al Passante di Mestre nella creazione della Tangenziale Nord (allacciata con via 11 settembre 2001 all'ex-cavalcavia) e la "Tangenziale Sud" o "Strada folle", con l'idea che tali strade avrebbero portato via tutto il traffico dal centro di Spinea.
La "Strada folle" se avesse portato via il traffico dal centro di Spinea l'avrebbe scaricato in via Capitanio, creando non poche criticità; la Tangenziale Nord invece l'avrebbe lasciato a 2-3 km di distanza della rotatoria della Fossa, dove passa la maggior parte del traffico smistato da camionabile diretta a Marghera e Borbiago, via Miranese diretta verso il centro di Mirano o l'ospedale, la camionabile diretta verso Maerne e Martellago, via Taglio diretta verso Mira e Dolo e la camionabile a sud di Mirano, legata anche ad uno dei caselli del Passante di Mestre a Dolo.
In altre parole la "Tangenziale Nord" non interessa agli automobilisti, poichè comporterebbe un forte aggravio di spesa carburante per recarsi a lavoro, tant'è che a quasi un anno dall'apertura la percorrono solo poche sparute auto dirette a Maerne e Martellago.
Dopo aver speso tempo per scoprire che la "Tangenziale Nord" non riduceva le emissioni di CO2 se percorsa da un automobilista che abitualmente percorre via Roma (ma tanto non ne passano nemmeno), si è nascosto che l'aver accettato il Passante di Mestre sul territorio di Spinea aumentava in modo eclatante le emissioni di PM10 nel territorio comunale, con ricadute nell'intorno (abitati di Mirano e Spinea e maggiori disagi per i quartieri vicino la Fossa e Crea).
In seguito è stata giustamente realizzata la pista ciclabile in via Roma fra la chiesa di San Vito e Modesto e la stazione dei treni, passando per il sottopassaggio in via dell'Unità.
Lo spazio per la realizzazione della pista ciclabile è stato ricavato eliminando una corsia di via Roma, a ridosso del semaforo fra via Roma, via Cattaneo e via Matteotti.
Per quanto corretto costruire piste ciclabili, buona parte degli abitanti di Spinea, raramente inforca tale mezzo di locomozione, specie d'estate o d'inverno (spesso sono gli anziani od i giovani ad utilizzare la bicicletta, muovendosi nei quartieri residenziali, ovvero dove hanno dirottato il traffico con le soluzioni urbanistiche adottate) e molto spesso non utilizza nemmeno la pista ciclabile costruita in via Roma, per non perdere tempo ad attraversare continuamente la strada, tanto che si è pensato di multare i ciclisti che, correndo fuori dalla pista ciclabile, dovessero così dimostrare il disinteresse per quanto costruito.
Tuttavia la realizzazione della pista ciclabile nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto e l'ex-cavalcavia è andata a gravare una situazione già compromessa dagli errori passati, peggiorando enormemente le condizioni di percorrenza del tratto fra l'ex-cavalcavia e l'incrocio con via Matteotti e via Cattaneo con code che spesso arrivano fino a buona parte della nuova rotatoria situata sull'ex-cavalcavia.
Il problema è che le amministrazioni comunali ed i tecnici, continuando a perseverare nel non realizzare una rotatoria nell'incrocio fra via Matteotti, via Cattaneo e via Roma ed avendo eliminato la corsia di accumulo di via Roma, quella per la svolta verso via Matteotti, nelle ore di flusso intenso con traffico di attraversamento, basta che solo un'auto debba svoltare verso via Matteotti, provenendo dall'ex-cavalcavia per far si che tutte le auto che semplicemente devono andare verso il centro di Spinea rimangano ferme (motori accesi e produzione di PM10 per stazionare) accumulandosi nel tratto fra la chiesa San Vito e Modesto fino alla rotatoria sull'ex-cavalcavia in attesa che l'auto svolti (essendoci un flusso intenso diretto verso Mestre, la svolta avviene solo quando scatta il rosso sul semaforo di via Roma e si ferma il flusso d'auto in via Roma dal centro di Spinea verso Chirignago-Mestre).
L'unico modo per l'automobilista di sfuggire a tutto ciò è: scendere per via Alfieri (via Bennati a senso unico infatti è senso vietato), per poi passare per vie ancor più strette e senza prevenzione per ciclisti e pedoni (via Verga, via Sarpi o via Bruni), per poi accedere al quartiere Fermi, Fornase o peggio, rientrare in via Roma da via Capitaneo, dall'incrocio con via Fornase.
La "Tangenziale Nord" non viene presa in considerazione perchè del traffico interpassante fra i comuni del miranese, è interessanto a tale strada solo per chi si dirige verso Maerne e Martellago (pur dopo una lunga serie di rotatorie, curve e controcurve), mentre per chi è diretto in quartieri interni di Spinea, c'è possibilità solo di ricollegarsi con il semaforo di via Matteotti, via Roma e via Cattaneo, dopo aver percorso una lunga deviazione (l'uscita di via Buonarrotti alla rotatoria con via Roma e via Capitanio costringe a passare a ridosso di scuole medie e asilo).
Lato Asseggiano, la "Tangenziale Nord" non ha comportato peggioramenti (visto che ridicole quantità di traffico intercomunale da via Roma sono passate alla "Tangenziale Nord", dirette verso Maerne e Martellago): la situazione che era già pessima con il traffico spesso in coda delle ore di punta diretto verso Mestre lungo la stretta via Asseggiano, spesso provenendo da via Rossignago, oggi è rimasta invariata, senza benefici da parte della "Tangenziale Nord".
Visti gli evidenti errori che hanno peggiorato la qualità dell'aria, gli spostamenti e la sicurezza di pedoni e ciclisti nei quartieri del comune di Spinea si auspica un cambio di rotta nelle scelte dell'amministrazione e magari un cambio di rotta anche nelle figure professionali coinvolte nella progettazione urbanistica, incapaci di prevedere i problemi creati a molti cittadini del comune nell'attuazione delle volontà dei politici.
mercoledì 8 giugno 2016
Al via la Tangenziale Nord, scelto il nome: Rossignago Bis
Martedì vi sarà l'apertura della "Tangenziale Nord", il tratto di strada fra via 11 settembre 2001 (da via Roma vicino alla stazione dei treni fino all'imbocco della tangenziale nord) e la camionabile che dalla Fossa si dirige verso Maerne/Martellago.
La strada in questione è stata per ben due amministrazioni comunali, di centrodestra e di centrosinistra, il sogno proibito di un ramo viario capace di togliere il traffico passante diretto verso Mestre/Venezia, così come era previsto invece dal piano provinciale PALAV che oltre a definire via Roma/Miranese via monumentale (come il Terraglio), con vincoli paesagistici (vedasi taglio degli alberi in Piazza Matteotti), imposta predefiniti rami di scorrimento per la circolazione diretta nella provincia di Venezia.
Invece con la "Tangenziale nord" l'intento del Comune di Spinea dall'amministrazione Tessari, come concordato con la legge delle Grandi Opere per l'accettazione del passaggio dell'inquinante Passante di Mestre sul territorio del Comune di Spinea, è di spostare le oltre 30 mila auto di lavoratori del miranese dirette verso Mestre sul tracciato della tangenziale, liberando le speculazioni nel centro con una percorrenza più lunga di chilometri per i pendolari che ogni giorno si recano a lavoro.
La costruzione della Tangenziale Nord ha avuto un iter di 7 anni per la sua realizzazione, ostacolato da ritrovamenti archeologici ed intoppi vari, ma da mesi risulta completata e con luci attive, pur non essendoci auto circolanti, ma i tempi di realizzazione sarebbero ben superiori se si considera che senza il ramo di via 11 settembre 2001, la strada non raggiungerebbe mai via Roma.
Uno dei motivi per cui ci si dimentica di questa dualità è forse il poter dire che la strada che decongestionerebbe il centro di Spinea è di soli 2,3 km, mentre via Roma dalla Fossa alla chiesa di San Vito e Modesto od al cavalcavia risulta di poco più di 3 chilometri.
In realtà i rami che nelle ipotesi di Giunta Tessari e Giunta Checchin decongestionerebbero via Roma sono la Tangenziale Nord e via 11 settembre 2001, per una percorrenza ben superiori ai 3 km di via Roma, a cui aggiungere gli ulteriori 2 chilometri per i pendolari di Mirano/Miranese, che dovrebbero discendere la camionabile Fossa/Maerne per giungere vicino alla rotatoria della Fossa.
Tutto questo allungamento della percorrenza, che graverebbe pesantemente sui bilanci famigliari dei lavoratori (andata e ritorno, 5+5 km al giorno aggiuntivi per 250 giorni lavorativi annui, 2500 km all'anno in più per veicolo nel territorio di Spinea), anche visivamente su una qualsiasi mappa dovrebbe portare giovamento per il solo traffico di Via Rossignago, che svolge le medesime funzioni, includendo nel percorso il centro di Spinea.
Tuttavia, da una facile analisi si può notare come dalla realizzazione di via 11 settembre 2001 via Rossignago aveva già smesso da tempo di direzionare tutto il traffico di auto percorrenti verso il centro di Spinea, per mezzo del tratto di strada di via Oriago fra Rossignago e la rotatoria con la Tangenziale Nord chiusa e via 11 settembre 2001.
Il quartiere attorno a via Macello diviene un nuovo quartiere escluso dal paese con ferrovia, Tangenziale Nord e via 11 settembre a rinchiuderlo, come successo in passato per Crea con camionabile, ferrovia e Passante di Mestre.
La strada in questione è stata per ben due amministrazioni comunali, di centrodestra e di centrosinistra, il sogno proibito di un ramo viario capace di togliere il traffico passante diretto verso Mestre/Venezia, così come era previsto invece dal piano provinciale PALAV che oltre a definire via Roma/Miranese via monumentale (come il Terraglio), con vincoli paesagistici (vedasi taglio degli alberi in Piazza Matteotti), imposta predefiniti rami di scorrimento per la circolazione diretta nella provincia di Venezia.
Invece con la "Tangenziale nord" l'intento del Comune di Spinea dall'amministrazione Tessari, come concordato con la legge delle Grandi Opere per l'accettazione del passaggio dell'inquinante Passante di Mestre sul territorio del Comune di Spinea, è di spostare le oltre 30 mila auto di lavoratori del miranese dirette verso Mestre sul tracciato della tangenziale, liberando le speculazioni nel centro con una percorrenza più lunga di chilometri per i pendolari che ogni giorno si recano a lavoro.
La costruzione della Tangenziale Nord ha avuto un iter di 7 anni per la sua realizzazione, ostacolato da ritrovamenti archeologici ed intoppi vari, ma da mesi risulta completata e con luci attive, pur non essendoci auto circolanti, ma i tempi di realizzazione sarebbero ben superiori se si considera che senza il ramo di via 11 settembre 2001, la strada non raggiungerebbe mai via Roma.
Uno dei motivi per cui ci si dimentica di questa dualità è forse il poter dire che la strada che decongestionerebbe il centro di Spinea è di soli 2,3 km, mentre via Roma dalla Fossa alla chiesa di San Vito e Modesto od al cavalcavia risulta di poco più di 3 chilometri.
In realtà i rami che nelle ipotesi di Giunta Tessari e Giunta Checchin decongestionerebbero via Roma sono la Tangenziale Nord e via 11 settembre 2001, per una percorrenza ben superiori ai 3 km di via Roma, a cui aggiungere gli ulteriori 2 chilometri per i pendolari di Mirano/Miranese, che dovrebbero discendere la camionabile Fossa/Maerne per giungere vicino alla rotatoria della Fossa.
Tutto questo allungamento della percorrenza, che graverebbe pesantemente sui bilanci famigliari dei lavoratori (andata e ritorno, 5+5 km al giorno aggiuntivi per 250 giorni lavorativi annui, 2500 km all'anno in più per veicolo nel territorio di Spinea), anche visivamente su una qualsiasi mappa dovrebbe portare giovamento per il solo traffico di Via Rossignago, che svolge le medesime funzioni, includendo nel percorso il centro di Spinea.
Tuttavia, da una facile analisi si può notare come dalla realizzazione di via 11 settembre 2001 via Rossignago aveva già smesso da tempo di direzionare tutto il traffico di auto percorrenti verso il centro di Spinea, per mezzo del tratto di strada di via Oriago fra Rossignago e la rotatoria con la Tangenziale Nord chiusa e via 11 settembre 2001.
Il quartiere attorno a via Macello diviene un nuovo quartiere escluso dal paese con ferrovia, Tangenziale Nord e via 11 settembre a rinchiuderlo, come successo in passato per Crea con camionabile, ferrovia e Passante di Mestre.
domenica 29 maggio 2016
Francia paga chi va in bicicletta
Per ridurre le emissioni e spingere le persone ad utilizzare la bicicletta per tragitti quotidiani, come il percorso casa-lavoro, la Francia ha deciso di pagare un prezzo fisso per ogni chilometro percorsoin bicicletta dai suoi cittadini.
Si veda l'articolo di ottobre 2015 su Repubblica, Wired, od il Correre della Sera...
Il chilometri percorsi possono essere verificati con una semplice applicazione per smartphone, connessa ad internet e con servizio GPS, un po' come WeCity, basta solo ricordarsi di avviare l'applicazione prima di partire ed all'arrivo.
La cifra pattuita dal governo francese è di 25 centesimi al chilometro.
Facendo due conti, se il tragitto casa-lavoro consta di 5 km per andare e 5 km per tornare (nel caso di abitanti di Mirano potrebbe essere anche di 15-20 km per singolo tragitto), 10 km al giorno verrebbero retribuiti 2,5 euro, come un biglietto del treno, cifra apparentemente irrisoria nel singolo giorno.
Tuttavia, considerando 24 giorni lavorativi al mese, la cifra ottenuta risulterebbe di 60 euro mensili, 720 euro l'anno, in uno Stato dove si pensava di rilanciare consumi ed economia con un finto bonus una tantum di 80 euro, non legato ad alcun comportamento corretto da parte dei cittadini, se non il voto di scambio.
Il guadagno per lo Stato italiano è valutabile in riduzione delle emissioni di CO2, rientro nei parametri di riduzione delle emissioni per il 2020, miglioramento della salute dei cittadini con minori costi per la sanità, rilancio di un settore ai minimi da decenni, riduzione della necessità di importare prodotti energetici da paesi esteri (petrolio od energia elettrica).
Si veda l'articolo di ottobre 2015 su Repubblica, Wired, od il Correre della Sera...
Il chilometri percorsi possono essere verificati con una semplice applicazione per smartphone, connessa ad internet e con servizio GPS, un po' come WeCity, basta solo ricordarsi di avviare l'applicazione prima di partire ed all'arrivo.
La cifra pattuita dal governo francese è di 25 centesimi al chilometro.
Facendo due conti, se il tragitto casa-lavoro consta di 5 km per andare e 5 km per tornare (nel caso di abitanti di Mirano potrebbe essere anche di 15-20 km per singolo tragitto), 10 km al giorno verrebbero retribuiti 2,5 euro, come un biglietto del treno, cifra apparentemente irrisoria nel singolo giorno.
Tuttavia, considerando 24 giorni lavorativi al mese, la cifra ottenuta risulterebbe di 60 euro mensili, 720 euro l'anno, in uno Stato dove si pensava di rilanciare consumi ed economia con un finto bonus una tantum di 80 euro, non legato ad alcun comportamento corretto da parte dei cittadini, se non il voto di scambio.
Il guadagno per lo Stato italiano è valutabile in riduzione delle emissioni di CO2, rientro nei parametri di riduzione delle emissioni per il 2020, miglioramento della salute dei cittadini con minori costi per la sanità, rilancio di un settore ai minimi da decenni, riduzione della necessità di importare prodotti energetici da paesi esteri (petrolio od energia elettrica).
sabato 30 aprile 2016
Elettori colpiti dalla mobilità dolce
E' iniziata la realizzazione del nuovo tratto di pista ciclabile in via Roma a Spinea, dal precedente tratto, fino alla stazione degli autobus ACTV vicino alla chiesa San Vito e Modesto, fino a via Unità, dove è presente il sottopassaggio per la stazione dei treni.
Lo spostamento della fermata dell'ACTV nella sede di via Roma anzichè fuori del verso di marcia ed il restringimento delle corsie di via Roma, specialmente le due corsie presenti a fianco della chiesa San Vito e Modesto (svolta a sinistra verso il senso unico di via Matteotti, doppio senso per il solo parcheggio di piazza Marconi, e svolta dritta-destra verso via Roma o via Cattaneo), provoca pesanti rallentamenti alla circolazione, specie nelle ore di punta (traffico passante di lavoratori da e per Mestre-Venezia), con code che si prolungano anche nella rotatoria dell'ex-cavalcavia (con pesante aumento delle emissioni).
Una soluzione per evitare la coda sarebbe percorrere la nuova via 11 Settembre (accesso a via Rossignano intasando Asseggiano od a via Buonarroti, tramite via Cattaneo), sogno di delocalizzazione del traffico a nord di Spinea da parte della maggior parte dei partiti politici del comune, eppure la maggior parte degli autisti preferisce mettersi in coda per via Roma, infischiandosene del proclama politico spinetense di portare fuori il traffico di 30 mila veicoli passanti, scaricandolo nei quartieri a nord, richiusi come Crea fra le opere di interesse strategico (a sud per Crea, camionabile, Passante di Mestre e ferrovia, a nord per i quartieri di Asseggiano, ferrovia e tangenziale nord, alias, via 11 settembre+tratto da ultimare, alias Rossignago Bis).
Sulla Tangenziale Nord regna da anni la più totale confusione, fra chi la indica come valvola di sfogo fra via Miranese-via Roma dall'ex-cavalcavia fino a Mirano (abitato che si trova 2 km a sud rispetto dove la tangenziale nord si innesta, ovvero la provinciale che collega la Fossa con Maerne), chi la spacchetta in via 11 settembre e il tratto da realizzare per ridurne la lunghezza relativa da percorrere, ma almeno finalmente viene indicata come via alternativa alla larga via Rossignano, strada dotata di svariati dossi, marciapiedi separati dalle corsie, un box autovelox e due finti autovelox limitatori di velocità.
La strada non manca di creare attriti fra i vicini... vicini che a quanto pare non si son accorti che l'intento del comune di Spinea è quello di chiudere via Roma che fa da collegamento fra lavoratori e posti di lavoro fra gli abitati del miranese e quelli di Chirignago-Mestre.
In altre parole gli intenti sono ben più sofisticati che scaricare 30.000 auto ad un quartiere periferico a cavallo fra il comune di Spinea e la municipalità di Chirignago, togliendo così almeno 30 mila persone che transitano ogni giorno da davanti i negozi del centro di Spinea, lungo via Roma 300 giorni l'anno, per avere una zona pedonale da utilizzare durante le festività annuali (vedasi "Notte Gialla").
Eppure la pista ciclabile di via Roma, che fino ad ora ha semplicemente eliminato una serie di parcheggi a servizio degli esercizi commerciali nell'area interessata dal progetto della "Piazza Lunga un Chilometro" ed ha sollevato polemiche da chi inquina meno utilizzando uno scooter, ha una duplice utilità: da un lato creare un percorso sicuro verso la stazione dei treni di Spinea in larga parte utilizzata da una parte degli abitanti di Spinea-Chirignago per andare a lavoro a Mestre-Venezia, previo che poi nessuno verificherà un aumento delle biciclette parcheggiate a ridosso della stazione, e dall'altro lato permette di intervenire su una strada, via Roma che negli ultimi anni ha sviluppato un certo numero di incidenti fra auto e ...pedoni negli attraversamenti di via Roma o qualche scooter nelle svolte.
In effetti il problema vero è che all'ultima domenica ecologica hanno partecipato in cinquemila
vista la presenza della nuotatrice pluripremiata Pellegrini... ma poi, in un comune di circa 28 mila persone ed un interland con un maggior numero di persone coinvolte dalle scelte urbanistiche del comune di Spinea, solo qualche centinaio ha partecipato alla biciclettata indirettamente a sostegno delle scelte urbanistiche e della politica della maggioranza del comune.
Si evidenzia quindi il classico mistero italiano di partiti eletti con programmi elettorali che alla fine non hanno seguito da parte degli elettori nella loro vita quotidiana, se non peggio trovando ostacoli.
Nel frattempo la "tangenziale nord", alias Rossignago Bis, da mesi è chiusa, con le luci accese tutte le notti a sprecar corrente elettrica, nell'attesa del completamento di alcuni lavori per la creazione del guardrail.
Lo spostamento della fermata dell'ACTV nella sede di via Roma anzichè fuori del verso di marcia ed il restringimento delle corsie di via Roma, specialmente le due corsie presenti a fianco della chiesa San Vito e Modesto (svolta a sinistra verso il senso unico di via Matteotti, doppio senso per il solo parcheggio di piazza Marconi, e svolta dritta-destra verso via Roma o via Cattaneo), provoca pesanti rallentamenti alla circolazione, specie nelle ore di punta (traffico passante di lavoratori da e per Mestre-Venezia), con code che si prolungano anche nella rotatoria dell'ex-cavalcavia (con pesante aumento delle emissioni).
Una soluzione per evitare la coda sarebbe percorrere la nuova via 11 Settembre (accesso a via Rossignano intasando Asseggiano od a via Buonarroti, tramite via Cattaneo), sogno di delocalizzazione del traffico a nord di Spinea da parte della maggior parte dei partiti politici del comune, eppure la maggior parte degli autisti preferisce mettersi in coda per via Roma, infischiandosene del proclama politico spinetense di portare fuori il traffico di 30 mila veicoli passanti, scaricandolo nei quartieri a nord, richiusi come Crea fra le opere di interesse strategico (a sud per Crea, camionabile, Passante di Mestre e ferrovia, a nord per i quartieri di Asseggiano, ferrovia e tangenziale nord, alias, via 11 settembre+tratto da ultimare, alias Rossignago Bis).
Sulla Tangenziale Nord regna da anni la più totale confusione, fra chi la indica come valvola di sfogo fra via Miranese-via Roma dall'ex-cavalcavia fino a Mirano (abitato che si trova 2 km a sud rispetto dove la tangenziale nord si innesta, ovvero la provinciale che collega la Fossa con Maerne), chi la spacchetta in via 11 settembre e il tratto da realizzare per ridurne la lunghezza relativa da percorrere, ma almeno finalmente viene indicata come via alternativa alla larga via Rossignano, strada dotata di svariati dossi, marciapiedi separati dalle corsie, un box autovelox e due finti autovelox limitatori di velocità.
La strada non manca di creare attriti fra i vicini... vicini che a quanto pare non si son accorti che l'intento del comune di Spinea è quello di chiudere via Roma che fa da collegamento fra lavoratori e posti di lavoro fra gli abitati del miranese e quelli di Chirignago-Mestre.
In altre parole gli intenti sono ben più sofisticati che scaricare 30.000 auto ad un quartiere periferico a cavallo fra il comune di Spinea e la municipalità di Chirignago, togliendo così almeno 30 mila persone che transitano ogni giorno da davanti i negozi del centro di Spinea, lungo via Roma 300 giorni l'anno, per avere una zona pedonale da utilizzare durante le festività annuali (vedasi "Notte Gialla").
Eppure la pista ciclabile di via Roma, che fino ad ora ha semplicemente eliminato una serie di parcheggi a servizio degli esercizi commerciali nell'area interessata dal progetto della "Piazza Lunga un Chilometro" ed ha sollevato polemiche da chi inquina meno utilizzando uno scooter, ha una duplice utilità: da un lato creare un percorso sicuro verso la stazione dei treni di Spinea in larga parte utilizzata da una parte degli abitanti di Spinea-Chirignago per andare a lavoro a Mestre-Venezia, previo che poi nessuno verificherà un aumento delle biciclette parcheggiate a ridosso della stazione, e dall'altro lato permette di intervenire su una strada, via Roma che negli ultimi anni ha sviluppato un certo numero di incidenti fra auto e ...pedoni negli attraversamenti di via Roma o qualche scooter nelle svolte.
In effetti il problema vero è che all'ultima domenica ecologica hanno partecipato in cinquemila
vista la presenza della nuotatrice pluripremiata Pellegrini... ma poi, in un comune di circa 28 mila persone ed un interland con un maggior numero di persone coinvolte dalle scelte urbanistiche del comune di Spinea, solo qualche centinaio ha partecipato alla biciclettata indirettamente a sostegno delle scelte urbanistiche e della politica della maggioranza del comune.
Si evidenzia quindi il classico mistero italiano di partiti eletti con programmi elettorali che alla fine non hanno seguito da parte degli elettori nella loro vita quotidiana, se non peggio trovando ostacoli.
Nel frattempo la "tangenziale nord", alias Rossignago Bis, da mesi è chiusa, con le luci accese tutte le notti a sprecar corrente elettrica, nell'attesa del completamento di alcuni lavori per la creazione del guardrail.
mercoledì 6 gennaio 2016
Suolo ben accompagnato
Suolo incontaminato, suolo arido, suolo agricolo, suolo concimato, suolo produttivo, suolo privato, suolo cementificato, suolo abbandonato, suolo ferito, suolo bonificato, suolo impermeabile, suolo bene comune, suolo naturale, suolo inquinato, suolo coltivato, suolo a verde (prato), suolo umifero, suolo pubblico, suolo consolidato, suolo desertificato, suolo morto, suolo curato, suolo vincolato da beni paesagistici od ambientali, suolo patrio, suolo natio, suolo arato, sottosuolo, suolo ripristinato, suolo pulito, suolo consumato, suolo in una smart city, suolo fertile, suolo occupato, suolo rigenerato, suolo rinnovato, suolo fossile, suolo degradato, suolo urbanizzato, suolo permeabile, suolo alberato, suolo eroso, suolo incolto, suolo edificabile, suolo abbandonato, suolo terreno, suolo su pareti e terrazze nella bioedilizia, suolo fiorito, suolo vivo, diffuso urbano, suolo frammentato, ...
Il suolo non è mai da solo, specie in Italia dove c'è un minore rapporto fra terreno e numero di abitanti.
La moltitudine di aggettivi che si accompagnano al "suolo" ben descrive questa vicinanza fra l'uomo con la sua economia ed una parte vitale della natura.
Ciononostante i problemi bioclimatici e di esaumrimento delle risorse fossili che attanagliano l'esistenza delle generazioni future, impongono sin da oggi una riflessione sugli aggettivi che meglio accompagneranno il cittadino nel suo territorio.
Suolo bene comune o di consumo
venerdì 15 gennaio 2016 ore 20.30 al Cinema Bersaglieri a Spinea
info: salviamopaesaggiospinea@gmail.com
sabato 26 dicembre 2015
Nebbia in Val Padana - marmitte catalitiche sulle stufe a pellet
Puntualmente ogni inverno esplodono le emissioni di polveri sottili, giusto con i primi freddi, ed apice nei periodi di prolungata assenza di pioggia.
Anche quest'anno non fa eccezione, se non forse per il fatto che il 2015 è l'anno più caldo di tutti quelli misurati in oltre 50 anni di misurazioni della temperatura media del globo.
Innondazioni e tornado, come quello occorso a Mirano-Mira-Dolo segnano il trend di cambiamento climatico, con eventi sempre più estremi per un clima temperato, caratteristico dell'Italia.
L'inverno 2015 risulta particolarmente mite e senza precipitazioni (pioggia o neve), che fanno depositare le polveri a terra.
Per anni ci si è preoccupati delle emissioni di polveri del forno crematorio vicino al cimitero, arrivando a richiedere una campagna di indagine dell'ARPAV per misurarne l'impatto sui quartieri limitrofi.
Poi si è accettato di ricevere sul territorio comunale un'autostrada da 40-80 milioni di veicoli all'anno, transiti certi, in cambio di alcune opere complementari (via 11 settembre + tangenziale nord, tangenziale sud) che spostassero il traffico di via Roma (30 mila veicoli al giorno) fuori dal centro del paese, transiti incerti dato che i conducenti di veicoli dovrebbero percorrere 5-6 km in più di strada per aggirare il centro, inquinando comunque in modo eguale il territorio comunale.
Da ciò se ne deduce un attivo di inquinamento di centinaia di migliaia di veicoli al giorno a causa del Passante di Mestre che fino a poco tempo fa passavano per Chirignago-Mestre sulla tangenziale.
Eppure l'evidenza dimostra come ciò che fa esplodere le emissioni in inverno sia la necessità della popolazione di riscaldarsi, in un'area completamente metanizzata, più che la costante produzione di CO2 e PM10/2,5 prodotta dalle auto e camion tutto l'anno.
Certo, viaggiando ho avuto modo di osservare come tutto il paese Italia sia unito in tale esplosione di inquinamento, che fortunatamente, basandosi su pellet, ciocchi di legna e cippato non vede formarsi le nebbie di smog, prodotto dalla combustione del carbone, documentate per città cinesi come Shanghai.
Eppure tutto ciò indica due segnali molto preoccupanti per il paese Italia.
Per anni si è detto che bruciare legna è "ecologico", poichè gli alberi catturano la CO2 dell'atmosfera imbrigliandola nell'arco di decine d'anni con la fotosintesi clorofilliana sotto forma di legno, per poi liberarla in un solo inverno dentro stufe, camini o stufe a pellet.
Tutto ciò sarebbe vero se venissero piantati un adeguato numero di alberi a compensare con una lenta crescita della durata di qualche decennio, la legna bruciata molto velocemente con stufe/camini poco efficienti e poco filtrati, e sarebbe ancor piùvero se valesse la produzione a km0 (il luogo di produzione di CO2 e di trasformazione di CO2 in O2 e legna coincidessero).
Tuttavia il solo pareggio nell'emissione di CO2 non basta, poichè il riscaldamento basato sulla combustione di specie vegetali produce anche polveri sottili in mancanza di adeguati filtri, mai implementati su comignoli, camini e tubi di emissione dei fumi delle stufe a pellet.
Un altro punto da prendere in considerazione è che pur essendo il costo del metro cubo di gas relativamente basso rispetto al potere calorifero (0,50 euro a metro cubo, maggiorato da una caterba di tasse), la polazione sta preferendo mezzi di riscaldamento diretto relativamente poveri quali stufe a pellet o camini, installabili a basso costo e capaci di creare calore irradiato più che calore diffuso (per esempio utilizzando caldaie a condensazione e termosifoni).
Tali mezzi di riscaldamento sono un segnale di impoverimento di un paese, che preferisce mezzi di riscaldamento meno efficienti (un camino disperde nell'atmosfera al minimo il 60% dell'energia prodotta, una caldaia a pellet efficiente il 40%) rispetto ad impianti con pompe di calore o sistemi di ventilazione meccanica.
Quindi, dato che il traffico di auto in centro a Spinea fa parte del problema, ma non è il grosso del problema, è una percentuale infinitesima delle conseguenze del scelte dell'amministrazione comunale sul Passante di Mestre, e non è la causa che porta al picco delle emissioni nei periodi di siccità invernali, che si potrebbero risolvere imponendo l'uso di filtri (marmitte catalitiche sulle stufe a pellet?!), anche quest'anno ci saranno i blocchi del traffico (per taluni veicoli euro 0, 1, 2) durante le feste di Natale.
mah...
Anche quest'anno non fa eccezione, se non forse per il fatto che il 2015 è l'anno più caldo di tutti quelli misurati in oltre 50 anni di misurazioni della temperatura media del globo.
Innondazioni e tornado, come quello occorso a Mirano-Mira-Dolo segnano il trend di cambiamento climatico, con eventi sempre più estremi per un clima temperato, caratteristico dell'Italia.
L'inverno 2015 risulta particolarmente mite e senza precipitazioni (pioggia o neve), che fanno depositare le polveri a terra.
Per anni ci si è preoccupati delle emissioni di polveri del forno crematorio vicino al cimitero, arrivando a richiedere una campagna di indagine dell'ARPAV per misurarne l'impatto sui quartieri limitrofi.
Poi si è accettato di ricevere sul territorio comunale un'autostrada da 40-80 milioni di veicoli all'anno, transiti certi, in cambio di alcune opere complementari (via 11 settembre + tangenziale nord, tangenziale sud) che spostassero il traffico di via Roma (30 mila veicoli al giorno) fuori dal centro del paese, transiti incerti dato che i conducenti di veicoli dovrebbero percorrere 5-6 km in più di strada per aggirare il centro, inquinando comunque in modo eguale il territorio comunale.
Da ciò se ne deduce un attivo di inquinamento di centinaia di migliaia di veicoli al giorno a causa del Passante di Mestre che fino a poco tempo fa passavano per Chirignago-Mestre sulla tangenziale.
Eppure l'evidenza dimostra come ciò che fa esplodere le emissioni in inverno sia la necessità della popolazione di riscaldarsi, in un'area completamente metanizzata, più che la costante produzione di CO2 e PM10/2,5 prodotta dalle auto e camion tutto l'anno.
Certo, viaggiando ho avuto modo di osservare come tutto il paese Italia sia unito in tale esplosione di inquinamento, che fortunatamente, basandosi su pellet, ciocchi di legna e cippato non vede formarsi le nebbie di smog, prodotto dalla combustione del carbone, documentate per città cinesi come Shanghai.
Eppure tutto ciò indica due segnali molto preoccupanti per il paese Italia.
Per anni si è detto che bruciare legna è "ecologico", poichè gli alberi catturano la CO2 dell'atmosfera imbrigliandola nell'arco di decine d'anni con la fotosintesi clorofilliana sotto forma di legno, per poi liberarla in un solo inverno dentro stufe, camini o stufe a pellet.
Tutto ciò sarebbe vero se venissero piantati un adeguato numero di alberi a compensare con una lenta crescita della durata di qualche decennio, la legna bruciata molto velocemente con stufe/camini poco efficienti e poco filtrati, e sarebbe ancor piùvero se valesse la produzione a km0 (il luogo di produzione di CO2 e di trasformazione di CO2 in O2 e legna coincidessero).
Tuttavia il solo pareggio nell'emissione di CO2 non basta, poichè il riscaldamento basato sulla combustione di specie vegetali produce anche polveri sottili in mancanza di adeguati filtri, mai implementati su comignoli, camini e tubi di emissione dei fumi delle stufe a pellet.
Un altro punto da prendere in considerazione è che pur essendo il costo del metro cubo di gas relativamente basso rispetto al potere calorifero (0,50 euro a metro cubo, maggiorato da una caterba di tasse), la polazione sta preferendo mezzi di riscaldamento diretto relativamente poveri quali stufe a pellet o camini, installabili a basso costo e capaci di creare calore irradiato più che calore diffuso (per esempio utilizzando caldaie a condensazione e termosifoni).
Tali mezzi di riscaldamento sono un segnale di impoverimento di un paese, che preferisce mezzi di riscaldamento meno efficienti (un camino disperde nell'atmosfera al minimo il 60% dell'energia prodotta, una caldaia a pellet efficiente il 40%) rispetto ad impianti con pompe di calore o sistemi di ventilazione meccanica.
Quindi, dato che il traffico di auto in centro a Spinea fa parte del problema, ma non è il grosso del problema, è una percentuale infinitesima delle conseguenze del scelte dell'amministrazione comunale sul Passante di Mestre, e non è la causa che porta al picco delle emissioni nei periodi di siccità invernali, che si potrebbero risolvere imponendo l'uso di filtri (marmitte catalitiche sulle stufe a pellet?!), anche quest'anno ci saranno i blocchi del traffico (per taluni veicoli euro 0, 1, 2) durante le feste di Natale.
mah...
lunedì 16 novembre 2015
Casette dell'acqua senza manutenzione, problemi igienici
Report dedica l'appendice di una puntata dedicata al traffico d'armi, terrorismo e guerra, foraggiati da servizi segreti, personaggi in odor di mafia e aziende italiane, all'impresa Anyaquae s.r.l, di proprietà del figlio del boss del Brenta Felice Manier, oggi Luca Mori (il padre lavora per la società stessa).
L'azienda che si occupa di installazione di casette di distribuzione dell'acqua a pagamento, in spregio al risultato del referendum sulla privatizzazione della rete idrica italiana, non è la ProAcqua Group, azienda che per il Comune e l'assessore all'ambiente si è occupata di installare e gestire l'installazione di due casette dell'acqua a Spinea.
Ciononostante il video di Report risulta educativo sui rischi che si corrono ad usufruire di tali mezzi privati di erogazione di acqua pubblica, specie laddove non vi sia una costante manutenzione e non vi siano controlli da parte del Comune/USLL.
L'azienda che si occupa di installazione di casette di distribuzione dell'acqua a pagamento, in spregio al risultato del referendum sulla privatizzazione della rete idrica italiana, non è la ProAcqua Group, azienda che per il Comune e l'assessore all'ambiente si è occupata di installare e gestire l'installazione di due casette dell'acqua a Spinea.
Ciononostante il video di Report risulta educativo sui rischi che si corrono ad usufruire di tali mezzi privati di erogazione di acqua pubblica, specie laddove non vi sia una costante manutenzione e non vi siano controlli da parte del Comune/USLL.
domenica 1 novembre 2015
Scuolabus e PAES
Abolito lo scuolabus perchè costava troppo... ben 50 mila euro l'anno, un'enormità per i 50 ragazzi che portava.
A conti fatti 50 mila euro per 50 ragazzi per 365 giorni sono ben 2,7 euro a ragazzo al giorno (andata e ritorno, quindi la metà, 1.36 euro, per sola andata o solo ritorno)... un'enormità se si pensa che un biglietto del treno di fascia km 10 km costa 2.65 in 1a classe e 1,75 in seconda classe (sola andata).
Vero è che Trenitalia offre abbonamenti mensili o trimestrali a prezzo ridotto se si presuppone di prendere il mezzo ogni mese.
Un abbonamento mensile varia dai 25,60 euro ai 38,40 euro invece di 105-399 euro al mese se ogni giorno si acquistassero due biglietti.
Come Trenitalia riesca a proporre abbonamenti così ribassati rispetto al costo dei singoli biglietti è un mistero che solo un buon amministratore dello Stato o Amministratore Generale della società può spiegare, prendendo in mano i bilanci societari.
Ma nella vicenda dell'abolizione del servizio scuolabus del Comune di Spinea manca lo sforzo di spiegare per quale motivo il servizio costi annualmente così tanto, pur essendo un mezzo condiviso.
Tuttavia, dato che scuolabus, autobus e treni sono considerati mezzi pubblici, spesso lo Stato favorisce l'uso di tali trasporti facendosi carico della spesa, per ridurre le emissioni inquinanti che verrebbero prodotte se ogni persona si muovesse con la propria automobile.
Quindi non ci si può dimenticare che a gennaio 2014, un anno e mezzo fa il Comune aderendo al PAES si riprometteva di ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2018 (Patto 202020), tanto da vantarsi del progetto Pedibus, secondo il quale gli alunni avrebbero fatto il tragitto casa-scuola a piedi, col bello ed il cattivo tempo, accompagnati da dei tutori maggiorenni.
Di certo uno scuolabus in meno inquina meno di ragazzi che vanno a piedi, tuttavia non esiste garanzia che i ragazzi che hanno perso il servizio in futuro usufruiscano del Pedibus, piuttosto che farsi portare dai loro genitori in auto, aumentando le emissioni di CO2.
A conti fatti 50 mila euro per 50 ragazzi per 365 giorni sono ben 2,7 euro a ragazzo al giorno (andata e ritorno, quindi la metà, 1.36 euro, per sola andata o solo ritorno)... un'enormità se si pensa che un biglietto del treno di fascia km 10 km costa 2.65 in 1a classe e 1,75 in seconda classe (sola andata).
Vero è che Trenitalia offre abbonamenti mensili o trimestrali a prezzo ridotto se si presuppone di prendere il mezzo ogni mese.
Un abbonamento mensile varia dai 25,60 euro ai 38,40 euro invece di 105-399 euro al mese se ogni giorno si acquistassero due biglietti.
Come Trenitalia riesca a proporre abbonamenti così ribassati rispetto al costo dei singoli biglietti è un mistero che solo un buon amministratore dello Stato o Amministratore Generale della società può spiegare, prendendo in mano i bilanci societari.
Ma nella vicenda dell'abolizione del servizio scuolabus del Comune di Spinea manca lo sforzo di spiegare per quale motivo il servizio costi annualmente così tanto, pur essendo un mezzo condiviso.
Tuttavia, dato che scuolabus, autobus e treni sono considerati mezzi pubblici, spesso lo Stato favorisce l'uso di tali trasporti facendosi carico della spesa, per ridurre le emissioni inquinanti che verrebbero prodotte se ogni persona si muovesse con la propria automobile.
Quindi non ci si può dimenticare che a gennaio 2014, un anno e mezzo fa il Comune aderendo al PAES si riprometteva di ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2018 (Patto 202020), tanto da vantarsi del progetto Pedibus, secondo il quale gli alunni avrebbero fatto il tragitto casa-scuola a piedi, col bello ed il cattivo tempo, accompagnati da dei tutori maggiorenni.
Di certo uno scuolabus in meno inquina meno di ragazzi che vanno a piedi, tuttavia non esiste garanzia che i ragazzi che hanno perso il servizio in futuro usufruiscano del Pedibus, piuttosto che farsi portare dai loro genitori in auto, aumentando le emissioni di CO2.
mercoledì 28 ottobre 2015
Buone notizie per via Rossignago e via Asseggiano, grazie alla tangenziale nord
Tangenziale nord in dirittura d'arrivo, dopo quasi otto anni di promesse da parte di ben due sindaci di due diversi partiti politici di Spinea.
La strada che per i primi cittadini del comune dovrebbe portare fuori dal centro il traffico di via Roma/Miranese verrà aperta al pubblico nei prossimi mesi, dopo l'apertura già avvenuta della "tangenziale sud" fra via Martiri e via Capitanio.
Sugli articoli di giornale la "tangenziale nord" di Spinea diviene una strada di 2,3 km soltanto, inferiore persino a via Roma, lunga oltre 3 km.
In realtà, come già visto la strada che in obliquo, congiunge la strada statale SP36 vicino alla stazione dei treni di Maerne-Martellago con l'ex-cavalcavia fra Spinea e Chirignago, è un unico percorso spezzato in due tronconi, via 11 settembre 2001, già percorribile, e per l'appunto la tangenziale nord, che rende la deviazione così amata dai sindaci del comune (linea blu dell'immagine), molto più lunga del percorso per via Roma/Miranese (linea verde dell'immagine), specie per chi proviene dal comune di Mirano e si reca a lavoro verso Mestre/Marghera.
Inoltre, oltre alla lunghezza del percorso stesso va poi aggiunta la deviazione di oltre due chilometri (linea rossa dell'immagine) fra la rotatoria della Fossa (o peggio la rotatoria più a sud vicina al casello autostradale) e la rotatoria che si innesta con la tangenziale nord, vicina alla stazione dei treni.
Tutta questa deviazione affliggerà quotidianamente gli oltre 30 mila pendolari che transitano per via Roma, diretti verso Mestre, per recarsi sul luogo di lavoro, per realizzare la cosiddetta Piazza Lunga un Chilometro, ovvero la pedonalizzazione di via Roma fra il cinema Bersaglieri e via Rossignago e l'incrocio con via Matteotti, vicino alla chiesa San Vito e Modesto.
Non a caso alcuni pendolari su La Nuova Venezia hanno già espresso le loro riserve sulla volontà dei sindaci di Spinea di chiudere via Roma, deviando il traffico sui quartieri limitrofi o sulla tangenziale nord, bollando l'operazione come estremamente dispendiosa per le famiglie.
Questa follia, che rivaluterà in positivo il valore degli immobili del tratto pedonalizzato (a discapito di chi si trova vicino le tangenziali nord e sud stesse) e che non diminuirà minimamente la CO2 prodotta dagli autoveicoli, come certificato nel PAES stesso, costerà fino a 300 euro l'anno in più di benzina (come se si pagasse una TASI od IMU su prima casa in via indiretta), per tutti i pendolari da Mirano per Mestre e viceversa.
Tuttavia la chiusura e pedonalizzazione di via Roma non arriverà subito, ma verrà progressivamente instillata nelle persone per alcuni anni con la chiusura del tratto di via Roma/Miranese durante le feste cittadine (vedi feste di natale, Notte Gialla, ecc...).
Va fatto notare che durante il periodo delle festività il flusso di veicoli transitanti attraverso Spinea muta, venendo a mancare il grosso di pendolari diretti al luogo di lavoro, situazione ben diversa da una chiusura permanente del tratto di via Roma relativo alla Piazza Lunga un Chilometro.
All'atto pratico in questo periodo la "tangenziale nord" (e la tangenziale sud) apre terreno agricolo a sbocchi viari, una delle condizioni essenziali per poter edificare in seguito, dopo aver variato la destinazione d'uso, da terreno agricolo a terreno edificabile (oneri primari e secondari per il comune).
Inoltre la tangenziale nord, collegando la strada statale con via Roma/Miranese, permetterà di ridurre il traffico nella super-tutelata via Rossignago (strada che gode di ben tre autovelox, dossi a non finire ed a differenza di molte vie del comune di ampio marciapiede anche ambo i lati) ed in parte in via Asseggiano, strada utilizzata per evitare il centro di Spinea.
Oltre a queste evidenze, rimane poi il problema della linea degli autobus ACTV, di collegamento fra Mirano e Mestre, che attualmente percorre via Roma/Miranese a metà fra i quartieri a nord ed a sud del comune.
Realizzando la chiusura di via Roma per creare la "Piazza Lunga un Chilometro", lo spostamento della linea degli autobus sulla tangenziale nord, sbilancerebbe la linea ACTV, aumentando i tempi di percorrenza ed allontanandola notevolmente dalle aree maggiormente abitate, rendendo così il servizio ancor meno appetibile (quindi chi era solito utilizzare l'autobus passerebbe a mezzi privati aggravando l'emissione di CO2).
Quindi dopo anni di promesse ed aspettative da parte di chi governa il paese, non resta che osservare all'atto pratico l'opera complementare al Passante, barattata con un'autostrada che ha spostato sul territorio comunale un flusso di auto altamente emissivo di anidride carbonica.
La strada che per i primi cittadini del comune dovrebbe portare fuori dal centro il traffico di via Roma/Miranese verrà aperta al pubblico nei prossimi mesi, dopo l'apertura già avvenuta della "tangenziale sud" fra via Martiri e via Capitanio.

In realtà, come già visto la strada che in obliquo, congiunge la strada statale SP36 vicino alla stazione dei treni di Maerne-Martellago con l'ex-cavalcavia fra Spinea e Chirignago, è un unico percorso spezzato in due tronconi, via 11 settembre 2001, già percorribile, e per l'appunto la tangenziale nord, che rende la deviazione così amata dai sindaci del comune (linea blu dell'immagine), molto più lunga del percorso per via Roma/Miranese (linea verde dell'immagine), specie per chi proviene dal comune di Mirano e si reca a lavoro verso Mestre/Marghera.
Inoltre, oltre alla lunghezza del percorso stesso va poi aggiunta la deviazione di oltre due chilometri (linea rossa dell'immagine) fra la rotatoria della Fossa (o peggio la rotatoria più a sud vicina al casello autostradale) e la rotatoria che si innesta con la tangenziale nord, vicina alla stazione dei treni.
Tutta questa deviazione affliggerà quotidianamente gli oltre 30 mila pendolari che transitano per via Roma, diretti verso Mestre, per recarsi sul luogo di lavoro, per realizzare la cosiddetta Piazza Lunga un Chilometro, ovvero la pedonalizzazione di via Roma fra il cinema Bersaglieri e via Rossignago e l'incrocio con via Matteotti, vicino alla chiesa San Vito e Modesto.
Non a caso alcuni pendolari su La Nuova Venezia hanno già espresso le loro riserve sulla volontà dei sindaci di Spinea di chiudere via Roma, deviando il traffico sui quartieri limitrofi o sulla tangenziale nord, bollando l'operazione come estremamente dispendiosa per le famiglie.
Questa follia, che rivaluterà in positivo il valore degli immobili del tratto pedonalizzato (a discapito di chi si trova vicino le tangenziali nord e sud stesse) e che non diminuirà minimamente la CO2 prodotta dagli autoveicoli, come certificato nel PAES stesso, costerà fino a 300 euro l'anno in più di benzina (come se si pagasse una TASI od IMU su prima casa in via indiretta), per tutti i pendolari da Mirano per Mestre e viceversa.
Tuttavia la chiusura e pedonalizzazione di via Roma non arriverà subito, ma verrà progressivamente instillata nelle persone per alcuni anni con la chiusura del tratto di via Roma/Miranese durante le feste cittadine (vedi feste di natale, Notte Gialla, ecc...).
Va fatto notare che durante il periodo delle festività il flusso di veicoli transitanti attraverso Spinea muta, venendo a mancare il grosso di pendolari diretti al luogo di lavoro, situazione ben diversa da una chiusura permanente del tratto di via Roma relativo alla Piazza Lunga un Chilometro.
All'atto pratico in questo periodo la "tangenziale nord" (e la tangenziale sud) apre terreno agricolo a sbocchi viari, una delle condizioni essenziali per poter edificare in seguito, dopo aver variato la destinazione d'uso, da terreno agricolo a terreno edificabile (oneri primari e secondari per il comune).
Inoltre la tangenziale nord, collegando la strada statale con via Roma/Miranese, permetterà di ridurre il traffico nella super-tutelata via Rossignago (strada che gode di ben tre autovelox, dossi a non finire ed a differenza di molte vie del comune di ampio marciapiede anche ambo i lati) ed in parte in via Asseggiano, strada utilizzata per evitare il centro di Spinea.
Oltre a queste evidenze, rimane poi il problema della linea degli autobus ACTV, di collegamento fra Mirano e Mestre, che attualmente percorre via Roma/Miranese a metà fra i quartieri a nord ed a sud del comune.
Realizzando la chiusura di via Roma per creare la "Piazza Lunga un Chilometro", lo spostamento della linea degli autobus sulla tangenziale nord, sbilancerebbe la linea ACTV, aumentando i tempi di percorrenza ed allontanandola notevolmente dalle aree maggiormente abitate, rendendo così il servizio ancor meno appetibile (quindi chi era solito utilizzare l'autobus passerebbe a mezzi privati aggravando l'emissione di CO2).
Quindi dopo anni di promesse ed aspettative da parte di chi governa il paese, non resta che osservare all'atto pratico l'opera complementare al Passante, barattata con un'autostrada che ha spostato sul territorio comunale un flusso di auto altamente emissivo di anidride carbonica.
venerdì 7 agosto 2015
Comuni ricicloni 2015
Due anni fa per la prima volta il comune di Spinea ha partecipato al concorso di Legambiente legato al corretto smaltimento dei rifiuti: Comuni ricicloni.
Il concorso valuta la percentuale di rifiuto che viene riciclato (vetro, plastiche, lattine, carta, ...) rispetto alla quantità di spazzatura che invece finisce fra gli inerti, definendo due soglie:
Inoltre le cifre annunciate per la raccolta differenziata risultavano piuttosto "ballerine", presentandosi molto diverse a breve distanza di tempo fra annunci dell'amministrazione e diversi articoli di giornale.
Anche nel 2015 il comune ha partecipato al concorso, e secondo vari annunci per il primo anno si sarebbe potuta superare la soglia dell'80%.
Secondo Veritas, nel frattempo coinvolta anche in qualche cronico scandalo all'italiana, il comune già a settembre 2014 (qualche mese dopo la conclusione dell'edizione 2014) conferiva al sistema di raccolta l'81.59% di materiali riciclati rispetto ai rifiuti.
In realtà come si può vedere dalla scheda del comune sul sito del concorso, anche quest'anno non si è riusciti ad andare oltre la soglia dell'80%, aumentando di pochissimo le prestazioni dell'anno scorso.
Il concorso valuta la percentuale di rifiuto che viene riciclato (vetro, plastiche, lattine, carta, ...) rispetto alla quantità di spazzatura che invece finisce fra gli inerti, definendo due soglie:
- una soglia del 65% di riciclaggio dei rifiuti, come previsto dalle normative europee non cogenti;
- una soglia dell'80% di riciclaggio dei rifiuti, sopra della quale il comune può essere insignito del titolo di "Comune riciclone".
Inoltre le cifre annunciate per la raccolta differenziata risultavano piuttosto "ballerine", presentandosi molto diverse a breve distanza di tempo fra annunci dell'amministrazione e diversi articoli di giornale.
Anche nel 2015 il comune ha partecipato al concorso, e secondo vari annunci per il primo anno si sarebbe potuta superare la soglia dell'80%.
Secondo Veritas, nel frattempo coinvolta anche in qualche cronico scandalo all'italiana, il comune già a settembre 2014 (qualche mese dopo la conclusione dell'edizione 2014) conferiva al sistema di raccolta l'81.59% di materiali riciclati rispetto ai rifiuti.
In realtà come si può vedere dalla scheda del comune sul sito del concorso, anche quest'anno non si è riusciti ad andare oltre la soglia dell'80%, aumentando di pochissimo le prestazioni dell'anno scorso.
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News dal sito del Comune
Google News su Spinea - Pellegrini
Incipit
NOTA BENE
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
cliccando su commenti in fondo ad ogni testo è possibile esprire un proprio parere a riguardo
MAPPA SPINEA
PREZZI BENZINA MIRANESE
RADIO SPINEA WEB
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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'
Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
Successivi alle modifiche urbanistiche
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
PUT2004: Statistiche degli incidenti
Quartiere Dante in particolare
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013
Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale prima delle modifiche urbanistiche
- Arterie, dorsali, vie secondarie prima della pedonalizzazione di via Roma
- Incidenti
- I controlli sugli incidenti - potere esecutivo locale, potere legislativo locale, potere informativo e la realtà territoriale.
Successivi alle modifiche urbanistiche
- Situazione generale dopo le modifiche urbanistiche
- Aree imprigionate nei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati
- Blocco di via Roma, traffico di transito da est a ovest
- Blocco di via Roma, traffico di transito da ovest a est
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma
- Arterie, dorsali, vie secondarie dopo la pedonalizzazione di via Roma e la chiusura di un tratto di via Roma
- Via di collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Matteotti e via Cici
Casello del Passante a Crea
Stazione della metropolitana di superficie
- Considerazioni sullo sfruttamtno della Stazione della metropolitana di superficie e sulla modifica di traffico intercomunale diretto a Venezia in traffico locale diretto verso il quartiere Dante
Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
- disegno descrivente gli accessi fra aree residenziali senza accedere a via Roma (prima delle modifiche urbanistiche)
- ipotesi di modifica della viabilità interna con creazione di tre nuovi incroci fra via Cici, piazza Marconi e via Matteotti
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
- Modifiche alla viabilità interna invocate in nome della "tangenziale nord" come valvola di sfogo del traffico passante in centro di Spinea.
PUT2004: Statistiche degli incidenti
- Visione della tavola del PUT A5_punti_conflitto_rischio.PDF in funzione degli incidenti indicati, della tipologia degli incidenti, delle condizioni delle strade interessate dalle recenti modifiche urbanistiche che hanno visto coinvolte varie aree cittadine (targhe alterne addio 28-04-08).
Quartiere Dante in particolare
- Aree prigioniere fra via Roma ed i nuovi tre sensi unici (via Matteotti, via Bennati, via D'Annunzio)
- Portare i bambini a scuola la mattina prima della modifica al senso di circolazione di via Matteotti e Dopo la modifica a via Matteotti
- Vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno) ed infrazioni al codice della strada a seguito del senso unico in via Matteotti
- Parcheggio di piazza Marconi - senso unico di via Matteotti e sicurezza all'incrocio con via Roma (foto che mostra come vi siano infrazioni alla costrizione di percorrere via Bennati, via Matteotti e via D'Annunzio)
- Incidenti in via Bennati, indicazione di una situazione di costrizione dovuta ai sensi unici come per piazza Marconi e le vie laterali (Sarpi, Verga e Bruno).
- Sensi unici di via Matteotti e via Cattaneo da via Roma e chiesa di San Vito e Modesto; carri funebri ed infrazione del codice della strada per dirigersi normalmente in corteo al cimitero.
- L'errore di via Lorenzini
- Servizio GiroSpinea costretto a passare per via Alfieri solo per poter incrociare le fermate sulla stessa strada a causa della messa a senso unico di via Matteotti.
- Quartiere Dante prima della modifica su via Matteotti
- Da Fornase verso il centro di Spinea, prima di aver reso via Matteotti a senso unico
- Problematiche di via Alfieri (presenti da sempre anche prima delle modifiche in via Matteotti, ma accentuate dall'aumento del traffico per le civine soluzioni adottate)
Dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma poco scorrevole)
- Da via Roma lato Chirignago verso Fornase (via Roma intasata)
- Da Fornase verso il centro di Spinea, dopo aver reso via Matteotti a senso unico
- Da Fornase verso il centro di Spinea (caso con accesso sud di via Alfieri chiuso)
- Chiusura e pedonalizzazione del tratto di via Roma fra villa del Majno, piazza Marconi e l'aia della chiesa San Vito e Modesto e via Cattaneo
- Pali in via Matteotti
- Stato della rotonda fra via Alfieri e via Roma
- Ordinanza 62/VM/08 - regolazione degli ingressi in via Alfieri da via D'Annunzio
- Referendum: inizio della raccolta firme, alcune lettere ai giornali, raccolte 2144 firme, referendum non passa per difetto di 30 firme.
- Dossi in via Capitanio, via Matteotti e via Alfieri.
Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante
Masterplan
- Presentazione del Masterplan (01-02-2008), una conferma di quanto sopra scritto in più post e disegni
- rese disponibili alcune tavole del progetto del Masterplan
- Il progetto segreto della provincia (lo confermano e lo negano in continuazione per cui forse non c'è molto da sperare)
2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.
Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).
Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).
Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...
Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web
NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.
Aggiornato al 07-02-2013