martedì 18 settembre 2007

Articolo di giornale - soldi solo per il progetto della via dei Bivi

IL GAZZETTINO
martedì 18 settembre 2007
E progetto della Provincia per collegare il nuovo ospedale alla Miranese Si torna a padare di "Bivi" e riaffiorano i timori
Olmo di Martellago
(ndr) Si torna prepotentemente a parlare della "Strada dei Bivi" e a Olmo riaffiorano le vecchie preoccupazioni. Come già affermato nei giorni scorsi, l'assessore provinciale alla Viabilità, Paolo Gatto, ribadisce che la Provincia sta progettando la nuova arteria che dovrebbe sfruttare in buona parte la dismessa linea ferroviaria dei Bivi e che collegherà l'arca del nuovo ospedale di Mestre con il (e la) Miranese. "AI momento gli unici fondi disponibili sono quelli per la progettazione, che stiamo approntando e per definire la quale abbiamo anche già iniziato a incontrare i Comuni interessati: Venezia, Martellago e Spinea. La volontà, infatti, è quella di realizzare l'opera, della quale c'è assoluta necessità - spiega Gatto - La Miranese, la Castellana e la stessa via Olmo oramai sono a collasso: avere una strada "dedicata" al nuovo ospedale a questo punto diventa essenziale". Parole che hanno già fatto suonare il campanello d'allarme a Olmo, dove la strada dovrebbe passare, all'altezza di via Selvanese, ai confini col territorio comunale di Venezia: come si ricorderà, qualche anno fa, quando ancora si parlava dei Bivi come possibile alternativa al Passante, in paese ci fu una autentica sollevazione contro questa eventualità. Ma l'assessore provinciale frena e tranquillizza. "Allo stato attuale non ci sono ancora elementi certi, anche per quello che riguarda il tracciato. Quando il progetto sarà meglio definito allora potremo cominciare i ragionamenti con le comunità locali" precisa Gatto: ad esempio, non è ancora deciso se far partire la nuova arteria dalla Miranese o da Aseggiano, cioè dalla nuova strada, la tangenziale di Spinea, che Veneto Strade costruirà nell'ambito delle opere complementari al Passante. "E comunque - conclude Gatto - i Bivi non saranno in alcun modo una superstrada o qualcosa di simile invasa da mezzi pesanti. Verrà fuori una semplice strada urbana a due corsie finalizzata principalmente a collegare meglio l'area nevralgica del nuovo ospedale di Mestre con la realtà del Miranese".

Si ricorda che al primo incontro il Sindaco Claudio Tessari aveva cercato di tranquillizzare i cittadini dicendo loro che a progetto ultimato il traffico non sarebbe più stato in via Roma/Miranese e via Matteotti poichè da un lato sarebbe stato preso dalla via dei Bivi.
L'arteria che si sta costruendo vicino alla nuova stazione della metropolitana di superficie che prosegue costeggiando il Parco Nuove Gemme fino alla rotonda di smistamento con la via dei Bivi diviene così un collo di bottiglia che non porta a nessuna via di scorrimento verso cui smaltire la maggior parte del traffico e tanto meno i mezzi pesanti!






Articoli di giornale - mercato immobiliare in calo


Si ricorda che in un precedente articolo si diveva:

...L'Amministrazione, però, conta di reperire i fondi attraverso una strategia piuttosto complessa. Come? L'opera, innanzitutto, verrà venduta da una base d'asta di 2,3 milioni di euro stimati in diritto edificatorio: questo, secondo una stima dei periti, è il valore dell'area interessata (più altri due lotti contigui). In cambio del diritto a costruire, i vincitori del bando dovranno garantire la costruzione del nuovo distretto sanitario che sorgerà all'interno del complesso. Considerando eventuali rialzi (o ribassi), le entrate dagli oneri di urbanizzazione (in questa zona, già urbanizzata, gli acquirenti non saranno infatti esentati dalle spese di pavimentazione e arredo urbano, circa 1 milione di euro), si conta di raggiungere i 3,3 milioni di euro. Quel che mancherà per arrivare a tale cifra, verrà messo tra le voci del bilancio comunale del 2010 o del 2011....

lunedì 17 settembre 2007

Articoli di giornale - Il gorgo e la bretella

LA NUOVA
SABATO, 15 SETTEMBRE 2007 Pagina 10

Regione Praticamente inutilizzati i 6,5 km di bretella inaugurati lo scorso 6 agosto Quarto-Mogliano, l’autostrada deserta Un veicolo a minuto ed è l’ora di punta. Sull’asfalto si posano le farfalle La segnaletica indica l’innesto dall’A4 all’A27 Un colpo di volante e si lasciano Tir e vetture in coda in tangenziale «Yuhu, c’è qualcuno?»
FRANCESCO FURLAN
QUARTO D’ALTINO. «Yuhu, c’è qualcuno?» Ci sentiamo soli come la più famosa particella di sodio protagonista della pubblicità di un’acqua minerale, a percorre il mini-Passante, la bretella di collegamento, in direzione Belluno, tra A4 e A27. Parafrasando dalla réclame: un’autostrada povera di auto.
Incolonnati. Sull’asse principale dell’A4, quello che porta verso l’imbuto di Mestre, la colonna di macchine e Suv e Tir e furgoncini prosegue ingrossandosi sempre di più, fino a diventare un ingorgo di lamiere. Qui, sulla bretella tra Quarto e Mogliano, gli uccellini cinguettano felici saltellando sulla coltre d’asfalto. E siamo presi da quella strana nostalgia da vacanza, quella nostalgia un po’ canaglia di tornare nell’ingorgo, a condividere con gli altri la nuova preghiera laica del mattino: la coda in tangenziale.
Il sopralluogo. Quell’ingorgo ce lo siamo appena lasciati alle spalle. Sono da poco passate le 9 di giovedì 13 settembre. Per raggiungere la nuova bretella di 6,5 chilometri - inaugurata in pompa magna, con taglio del nastro e tutto il resto, all’inizio di agosto - abbiamo percorso tutta la strada Miranese da Spinea all’ingresso della tangenziale ai piedi del cavalcavia dell’Amelia, (25 minuti a passo d’uomo per 4 km). Imboccando la tangenziale abbiamo ingranato la seconda, a volte la terza (mai la quarta), e ci siamo messi in colonna, con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci, raggiungendo l’uscita di Quarto d’Altino (strada percorsa: 15 chilometri) in soli, si fa per dire, 18 minuti. Poi il ritorno sull’A4, tra Tir e auto incolonnati provenienti da Trieste e diretti a Mestre, Padova e oltre
L’innesto. Ci illuminiamo quando i cartelli ci indicano l’innesto della bretella verso Belluno. La prendiamo orgogliosi, con l’impressione però di avere sbagliato strada, di essere entrati in una proprietà privata, perché davanti, dietro e a lato (in sorpasso) non c’è nessuno. «E’ questa la bretella per Belluno, no?». Chiediamo a due operai della Icostrade che stanno lavorando all’impianto di illuminazione. «Sì». Richiediamo: «Ma le auto ci passano, no?». Risposta: «Sì ma poche, una decina ogni mezz’ora».
La conta. Per parlare non c’è bisogno di alzare la voce perché l’unico rumore, un brusio di sottofondo, è quello della colonna di mezzi che sull’A4 prosegue verso Mestre. Una decina ogni mezz’ora? Mah. Abbiamo il cronometro e verifichiamo: in 15 minuti contiamo 15 auto, 2 Tir, e 2 furgoni, di cui uno, a onor del vero, con un piccolo rimorchio. Vogliamo fare 20? Facciamo 20. Riproviamo dopo un po’ con lo stesso intervallo di tempo. Questa volta fanno 10 auto, 5 Tir, un furgone. Bilancio: 16 transiti. Ed è un’ora di punta.
I proclami. Lo scorso 6 agosto, data dell’inaugurazione alla presenza del governatore Giancarlo Galan e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, era stata diffusa questa stima: 2-3 mila transiti al giorno. «Io ne conto al massimo 2-300 di giorno. Di notte non lo so. E’ così tranquillo che ci possiamo schiacciare un pisolino», dice un altro operaio. Che sia proprio la notte a far la differenza?
Silenzio. A metà bretella facciamo una sosta nella piazzola d’emergenza. E’ così silenzioso da riuscire a distinguere il rumore di una vanga la cui lama cozza contro i sassi del terreno che incide e rovescia. Ci giriamo: è un operaio che scava un pozzetto a una ventina di metri. Un uccellino cinguetta in mezzo alla strada, arriva l’eco dei rintocchi delle campane della chiesa di Bonisiolo che sarà a mezzo chilometro, il vento sibila tra i giunchi del fossato. C’è anche una farfalla che si posa sul guardrail che luccica neanche fosse coperto di rugiada: manca solo la vispa Teresa in questo paesaggio da autostrada bucolica.
Campagna. «In effetti per ora sembra più una strada di campagna», dice Piergiorgio Zanardo, dalla sua casa con vista sul Passante. E’ tra quelli che, nonostante la possibilità di essere espropriato, ha deciso di rimanere. Gli avevano promesso le barriere anti-rumore, ma per ora non si vedono. «E per ora neppure servono, è così pacifico! Però dovranno metterle presto, perché qui quando aprirà tutto il Passante, allora sì, sarà un inferno». La stima: 140-170 mila mezzi al giorno. E allora sì, questo senso di solitudine in autostrada, sarà solo un vecchio ricordo da custodire.

«Serve a poco, ma intanto funziona» Vernizzi rivendica quanto fatto. «E a fine 2008 l’opera sarà conclusa»
MESTRE. «Certo nessuno pensava di risolvere i problemi della tangenziale di Mestre con l’apertura di questa bretella. Era pronta e l’abbiamo aperta: visto che era finita che senso aveva tenerla chiusa? Che poi ci passino 1, 10 o 100 auto non importa: almeno quelli che da Trieste devono raggiungere Treviso o Belluno non devono più passare per Mestre. Per il momento va bene così». Lo dice in modo schietto Silvano Vernizzi, commissario speciale al Passante di Mestre.
Insomma, quella dello scorso 6 agosto, tra Quarto e Mogliano, è stata un’apertura simbolica, di facciata? Vernizzi spiega: «Non è così. Le auto ci passano, anche se poche. Di sicuro non è risolutiva per sciogliere il nodo di Mestre». Per questo bisognerà attendere l’ultimazione dell’intero Passante, i 32 chilometri tra Quarto e Dolo, un unico grande cantiere a cielo aperto che taglia le province di Venezia e Treviso. «Il tratto era finito, perché non utilizzarlo?» insiste Vernizzi.
«Avevano bisogno di lanciare un segnale, dire alla gente che i lavori vanno avanti spediti: per questo hanno aperto questo pezzo, certo non per i benefici, che sono irrisori», commentavano ieri gli operai al lavoro lungo la bretella. Un’opera parziale che, calcolando il costo totale del Passante (750 milioni), è costata circa 152 milioni di euro. Certo fa un po’ sorridere pensare alla parata di politici che il 6 agosto, in periodo di ferie, si era presentata a Bonisiolo per l’inaugurazione. «Andando avanti di questo passo - ironizzava qualcuno - dovremo aspettarci un’altra ventina di inaugurazioni, contando bretelle e gallerie». Battuta a parte, dovrebbe esserci solo un’altra grande cerimonia perché, spiega il commissario, non è possibile aprire altri tratti prima della conclusione finale dell’opera. «La bretella Quarto-Mogliano collega due autostrade - dice - ma altre aperture parziali avrebbero pesanti ripercussioni sulla viabilità locale». Bisogna quindi aspettare, a sentire le promesse, il 28 dicembre del 2008. Intanto i cantieri procedono. A Mirano sono cominciati i lavori per la seconda canna sotto il tratto ferroviario della Mestre-Padova. A Martellago inizieranno presto quelli per la canna sotto la Castellana. Tempi rispettati? «Intoppi per ora non ce ne sono - risponde Vernizzi - avanti così e il programma sarà rispettato». (f.fur.)


Articoli di giornale - Via Asseggiano soffoca

IL GAZZETTINO
Sabato 15 settembre 2007
Asseggiano soffoca per i lavori della Smfr: «Aprite al traffico almeno via Angiolieri»
(d.d.) - «Aprite alle auto almeno via Angiolieri». È la richiesta che alcuni cittadini di Asseggiano rivolgono a Comune e Municipalità. Con via Macello e via Asseggiano, verso Spinea , chiuse al traffico per i lavori dell'Sfmr il paese si sente soffocare; per arrivare a Spinea ora bisogna portarsi in via Risorgimento, passare il centro di Chirignago, e poi prendere la Miranese attraversando il cavalcavia del "Graspo de ua". «Un giro assurdo, che si potrebbe evitare - spiega Riccardo Trentin, uno dei cittadini - consentendo al circolazione su via Cecco Angiolieri». La strada in questione, una laterale di via Asseggiano, si ricollega, dopo un percorso di neanche 300 metri, a via Macello, oltre il cantiere, dove il traffico avrebbe libera uscita. «Hanno sistemato da poco via Angiolieri per farci passare cicli e pedoni - continua Trentin - ma su una strada così larga potevano passare anche automobili, alla peggio con un senso unico alternato nel tratto più stretto». In ogni caso, fanno sapere dalla Municipalità, ormai sarebbe tardi, anche per mettere un semaforo mobile. Ci vorrebbe forse più di una settimana, mentre via Macello, garantisce Veneto Strade, dovrebbe aprire forse già prima del 24, data in cui scade l'ordinanza che ne ha decretato la chiusura per consentire i lavori.

sabato 15 settembre 2007

Cenni storici su Spinea

Le prime notizie certe sulla storia piu antica del nostro territorio risalgono alle tracce lasciate dalla colonizzazione romana. Per il periodo precedente non è comunque da escludere I'esistenza di insediamenti della civiltà dei Veneti, i quali avevano esteso il proprio dominio su tutta la regione, fondando numerose città, tra cui Altino. II nostro territorio, costituito da sedimenti deposti dai fiumi, era percorso da numerosi corsi d'acqua; il piu importante di questi era il fiume Muson, che era una facile via di comunicazione, dal margine lagunare verso I'interno. Per contro, data la grande quantità di sedimenti trasportati e il basso livello della campagna, questi corsi d'acqua finivano spesso col provocare alluvioni e col formare zone acquitrinose e paludose.

LA CONQUISTA ROMANA
Dopo la conquista di Altino, i Romani destinarono alle coltivazioni gran parte dei territori circostanti. Era infatti consuetudine romana quella di centuriare le zone coltivabili già possedute o via via conquistate, destinandole ai coloni del luogo e agli ex legionari; nel nostro caso ai veterani che avevano combattuto con Giulio Cesare nelle campagne di Gallia e di Germania. II fiume Muson (principale corso d'acqua del nostro territorio) costituiva il confine tra I'agro centuriato Patavino, tuttora conservato in buone condizioni, e l'agro Altinate, al quale si sono in parte sovrapposti, in periodo successivo, l'agro di Treviso e l'agro di Mestre. II nostro territorio era la zona di intersezione tra i due articolati ad orientamento diverso e il tracciato viario veniva ad assumere un andamento a lisca di pesce o spina, dal quel puo derivare il toponimo di Spinea (o Spineta-Spineda). CREA, oltre che uno scalo di merci romane sul fiume Muson, era probabilmente un centra di estrazione dell'argilla (Creta) e di lavorazione della ceramica, a servizio delle necessita edilizie del graticolato romano. Anfore, basamenti marmorei, cotti e frammenti di tegole, li rinvenuti, ne sono la testimonianza. L'arrivo dei barbari, nel V secolo, mise fine alia civilta romana, causando la fuga delle popolazioni verso la laguna e la decadenza delle citta della terraferma. Alle scorrerie degli Unni (452 d.C.), seguirono gli Ostrogoti, il cui regno, verso la meta del VI secolo, fu sbaragliato dai Longobardi. Due secoli dopo saranno i Franchi ad imporre la propria presenza, che, assai forte nei primi decenni, andra via via affievolendosi, fino a spegnersi del tutto verso la meta del IX secolo.

DALL'ANARCHIA FEUDALE ALL'EPOCA COMUNALE E DELLE SiGNORIE
All'anarchia feudale e al gravissimo stato di involuzione, segue, dopo il Mille, la rinascita di alcuni centri, sorti probabilmente sulle rovine dei Pagi (villaggi) esistenti nell'agro Altatinate: Rossignago, Crea, Orgnano, Zigaraga e Spinea. In epoca feudale tutta la Terraferma mestrina costituisce territorio amministrativamente e giuridicamente dipendente dai Vescovi di Treviso (dal 905, per decreto del re Berengario I) e da questi ceduta nel 1257, in cambio di altri benefici, al Comune di Treviso. In epoca comunale la struttura organizzativa civile del territorio ricalca pertanto la preesistente ripartizione ecclesiastica. Regole vengono chiamati i singoli villaggi, le singole unita amministrative locali; a capo di ogni Regola sta una Meriga sorteggiato periodicamente nel Vicinatus dall'assemblea dei capofamiglia, il quale svolge funzioni amministrative, fiscali e di ordine pubblico. Le Regole della zona di Spinea corrispondono, grosso modo, ai principali nuclei abitati che costituiscono attualmente il nostro Comune. II fiume Muson in epoca comunale e nel periodo delle Signorie costituisce il confine ufficiale tra Padova e Treviso, come lo era stato in precedenza tra i municipi romani di Padova ed Altino; come tale e indicato nei sigilli ufficiali dei due Comuni. II territorio di Spinea, attraversato da questa linea di demarcazione, e spesso oggetto di contese, lotte, scorrerie e battaglie volte ad ampliare i confini.
Si era cosi venuta a costituire, fin dal periodo feudale, dopo le invasioni degli Ungheri, una serie di costruzioni fortificate da Camposampiero a Mirano, a Spinea, fino al Bottenigo. Nel nostro territorio viene eretto il castello di Orgnano, probabilmente tra il X e XI secolo; non sono conosciute le reali dimensioni e la precisa ubicazione di questa fortificazione, bagnata e protetta da due lati dalle acque di un ramo del Muson. II castello, passato successivamente in proprieta di Liberio da Zan (1223), del nobile veneziano Pietro Ziani, futuro doge di Venezia (1205-1229),
perde via via importanza e funzione, e perviene alia famiglia Negri, quindi, nel XVI secolo alia famiglia Soranzo di Venezia. Sarà abbattuto, dopo la conclusione della guerra contro la lega di Cambrai, in esecuzione di un decreto del Senate della Repubblica di Venezia, del 1520, che
prevede la distruzione o la trasformazione di tutte le fortezze e i castelli costruiti dai Carraresi, in particolare del cosiddetto Serraglio del Muson.

LA DOMINAZIONE DELLA SERENISSIMA
Come abbiamo già visto, alla dominazione del Comune di Treviso nelle nostre terre si sostituisce presto quella della Repubblica di Venezia. Con la dominazione di Venezia su Treviso (1338), la struttura territoriale viene modificata: scompaiono le pievi civili e le regole sorgono le podesterie; il territorio di Spinea viene aggregatoo alla podesteria di Mestre. Spinea viene ad assumere maggiore importanza, rispetto a Rossignago, che perde la fonte battesimale. I primi anni della penetrazione del dominio veneziano in Terraferma vedono una serie di scontri e scorrerie culminanti con lo scoppio della Guerra di Chioggia, che oppone a Venezia una fortissima lega formata dal re d'Ungheria, da Francesco da Carrara, signore di Padova, dal duca d'Austria, dal patriarca di Aquileia e dai Genovesi. II territorio Spinetense risente di questa situazione ed e piu volte devastate dagli eserciti delle armate che lo percorrono. Con la definitiva vittoria di Venezia (1388) ha inizio un periodo di stabilità politica, di pace, che durera fino alia conquista Napoleonica (1797). II Quattrocento e soprattutto il secolo del grande espansionismo militare
veneziano in terraferma; mentre nel Cinquecento i ricchi veneziani vi dirottano gran parte delle proprie fortune dai commerci marittimi, acquistando vaste estensioni agricole. Anche nel territorio di Spinea sorgono quindi case padronali, in modo da consentire ai nobili proprietari di
seguire da vicino i lavori delle aziende agricole.

GLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Con il secolo XV, dopo la conquista del territorio padovano e la fine della Signoria dei da Carrara, si fa piu urgente per Venezia la necessità di intervenire sul corso dei fiumi che si gettano in laguna, anche a causa dei numerosi fenomeni di interramento verificatosi nel corso del XIV secolo. Si dividono le acque del Muson torrente dal Muson fiume; il primo verrà deviato nel Brenta all'altezza di Vigodarzere ed assumera il nome di Muson dei Sassi. II territorio di Spinea, privato delle acque del Muson vecchio, viene risanato dalle zone paludose ancora esistenti. Unico resto del vecchio Muson rimane il rio Cimetto, che ha origine presso Salzano e scorre verso Mestre, ove si unisce al Marzenego, ed occuperebbe, secondo alcuni studiosi, l'alveo originate del fiume Muson.

DALLA CADUTA DELIA REPUBBLICA DI VENEZIA AL REGNO D'ITALIA
Dopo la Rivoluzione francese, con l'arrivo delle armate di Napoleone la municipalità di Spinea, con tutti i Cantoni della terraferma, viene assegnata al Dipartimento del Brenta (Padova).
Spinea segue quindi le vicende politiche e amministrative che si susseguono con rapidità nella Terraferma: ceduta agli Austriaci col trattato di Campoformio (ottobre 1797); nuovamente occupata dai Francesi (1801 e 1805) ed incorporata nel Regno d'ltalia, diviene sede di Comune nel Cantone di Mestre ed aggregata, nel 1807, al Dipartimento deN'Adriatico (Venezia).
Durante le alterne fasi delle guerre napoleoniche e ancora una volta oggetto di requisizioni e ruberie da parte dei vari eserciti che la percorrono. Gli austriaci (1815) ritornano in possesso del territorio. II Comune rurale di Spinea, appartenente al Distretto di Mestre, entra a far parte del Lombardo-Veneto; vedrà quindi gli anni cruciali del 1848-49, con i moti rivoluzionari, l'assalto al forte Marghera e l'assedio a Venezia da parte degli Austriaci; sarà infine annesso al Regno d'ltalia dopo il plebiscito del 1866.


Le prime notizie certe sulla storia più antica del territorio di Spinea risalgono alle tracce lasciate dalla colonizzazione romana, anche se non è da esculdere, per il periodo precedente, la presenza di insediamenti paleo-veneti. Testimonianza dell'impronta romana sul territorio è lo stesso toponimo Spinea, da Spineda o Spineta, derivato dal fatto che in questa zona si intersecavano due graticolati ad orientamento diverso e il tracciato viario veniva ad assumere un andamento a lisca di pesce o spina. Tratti dell'antica centuriazione romana sono ancor oggi riconoscibili nelle attuali vie Luneo, Rossignago, Frassinelli, Asseggiano. L'arrivo dei 'barbari', nel V secolo, mise fine alla
civiltà romana, causando la fuga delle popolazioni verso la laguna. Nei secoli si sono, poi, susseguite diverse vicende: all'anarchia feudale, segue, dopo il Mille, la rinascita di alcuni centri della zona, tra cui anche Spinea. In questo periodo storico, centro della vita cittadina è la pieve che rappresenta non solo una forma di amministrazione del culto ed un edificio religioso, ma anche un preciso punto di riferimento sociale e comunitario. Con la dominazione di Venezia, la struttura territoriale viene modificata: scompaiono le pievi civili e le regole e sorgono le podesterie; il territorio di Spinea viene aggregato alla podesteria di Mestre. Spinea viene ad assumere maggiore importanza e vive un periodo di relativa stabilità e pace durante tutto il dominio della Serenissima. E' proprio durante il periodo dell'espansionismo della Repubblica di Venezia in terraferma, che, nella zona, cominciano a sorgere numerose case padronali: edifici da cui i nobili veneziani possono seguire agevolmente i lavori nelle nuove proprietà acquisite. link

Articoli di giornale - Numero chiuso in via Roma

LA NUOVA
VENERDÌ
, 14 SETTEMBRE 2007
Pagina 28 - Provincia Spinea. La proposta sarà discussa con la municipalità di Chirignago «Numero chiuso per le auto in via Roma» L’assessore Simionato: «Il traffico è diventato ormai insostenibile»

FRANCESCO FURLAN

SPINEA. «Così non si può più andare avanti». L’assessore alla viabilità di Spinea, Mario Simionato, lancia il sasso. Dice non voler far polemiche, ma attacca la Provincia, «che nel Veneto Orientale ha fatto un sacco di cose mentre qui solo cosucce», e lancia, con una provocazione, la sua proposta per limitare il traffico sulla Miranese in attesa della realizzazione delle opere complementari al Passante, per far scendere le auto «da 30 mila al giorno a 20 mila: numero chiuso alle auto nel tratto di via Roma».

Andiamo con ordine, perché in realtà le ipotesi allo studio, sulle quali Simionato si è già consultato con il comandante dei vigili, Diego Trolese, sono due. La prima prevede di far partire quanto prima le targhe alterne per i non residenti. «Non è possibile che tutto il traffico di attraversamento - attacca Simionato - debba pesare sui cittadini di Spinea, e in particolare su quelli di via Roma, che non ne possono davvero più». Soprattutto in questo periodo, con via Asseggiano chiusa, e migliaia di pendolari che si riversano da Mirano e dintorni per raggiungere Mestre. Per la riapertura di via Asseggiano, dove nella zona dell’ex passaggio a livello è aperto il cantiere per la nuova metropolitana di superficie, bisognerà aspettare, salvo ritardi dell’ultima ora, il 24 di Settembre. Negli stessi giorni - in attesa di una data più precisa - è attesa l’apertura della rotatoria ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, nei pressi della Tac, che servirà per deviare parte del traffico lungo la nuova bretella che va verso Asseggiano, e da lì verso via Rossignago. Ma il beneficio che ricadrà su via Roma è tutto da valutare. «Le soluzioni arriveranno con le ristrutturazioni delle provinciali esterne, via della Costituzione - spiega Simionato - ma in attesa di quello dobbiamo pur far qualcosa, perché via Roma ormai è strada comunale, e non può sostenere questi volumi di traffico». Ecco allora che spunta l’ipotesi del numero chiuso, di cui Simionato discuterà anche con la municipalità di Chirignago, in un incontro che chiederà nei prossimi giorni. «L’idea è semplice: basta installare un semaforo alla Fossa che diventa rosso quando il volume di traffico è troppo elevato, così da deviare le auto lungo la camionabile per Marghera». E lo stesso si potrebbe fare dalla parte di Chirignago, con un semaforo che devi il traffico su via Oriago e quindi sulla camionabile. Un progetto realizzabile o una provocazione? «Qualcosa bisogna pur fare - risponde - e questa è una strada che si può percorrere». Almeno che da Chirignago non arrivi il semaforo rosso.

Continua
la “rivoluzione” della viabilità
Senso unico su un tratto di via Cattaneo, apertura nuova rotatoria ai piedi del cavalcavia, spegnimento semaforo davanti alla chiesa

Il primo tratto di via Cattaneo dalla chiesa in su, verso nord fino all’incrocio con la laterale di collegamento di via Volturno diventa a senso unico dalla prossima settimana. Salvo imprevisti e contestualmente a questo, a partire dal 20 e 21 settembre verrà anche aperta al traffico la viabilità di collegamento tra via Cattaneo e la nuova rotatoria della stazione della metropolitana di superficie ai piedi del cavalcavia. Questo permetterà lo spegnimento del semaforo dell’intersezione presso la chiesa dei santi Vito e Modesto, visto che anche il primo tratto di via Matteotti è a senso unico. Per il passaggio pedonale il semaforo resterà solo a chiamata.

Viene così ad aggiungersi un altro degli interventi previsti per rendere più razionale e sicuro l’utilizzo della viabilità urbana. Un volantino sarà anche distribuito alla popolazione della zona per illustrare la novità assieme allo schema che si può vedere qui sopra.




Dopo mesi e mesi in cui tutto andava bene per l'amministrazione.

Dopo mesi in cui non si presentava alle riunioni con la popolazione quando convocato per sistemare la situazione e comprendere le problematiche e le criticità (quadro conoscitivo del PAT, primo articolo della legge regionale urbanistica mette i beni artistici e la salute delle persone fra i massimi scopi da perseguire).

Di punto in bianco è cambiato tutto per l'assessore all'urbanistica del comune di Spinea.

Ci sono voluti soltanto proteste dei cittadini a più riprese ed in più forme, incidenti in via Alfieri, incidenti in via Roma, proteste degli abitanti di via Prati, proteste degli abitanti di via Asegiano, problemi alla circolazione e maledizioni dalle persone intrappolate in auto e autobus per comprendere che forse prima di sistemare l'urbanistica interna del comune bisognava che fossero realizzate le condizioni intercomunali di riduzione del traffico.

Il futuro del Masterplan è compromesso se questi autisti imparano a percorrere solo via Miranese perchè larga e rettilinea e non si sistemano prima le altre dinamiche di traffico in via di realizzazione. La previsione di chiusura di un tratto di via Roma da piazza Marconi fino al Municipio diventerà lo stesso problema che già stanno vivendo in piccolo via Alfieri, via Bennati e via D'annunzio con la chiusura di un senso di marcia di via Matteotti ed in grande l'intera comunità di Spinea che con la chiusura di vie esterne si ritrova proprio come avviene nei piccoli casi con un traffico sproporzionato per la sicurezza insita.




Articoli di giornale - 18000 euro per un plastico e tagli per le scuole

La lungimiranza del sindaco Claudio Tessari in queste due brevi news:


IL GAZZETTINO

giovedì 13 settembre 2007

SPINEA In Consiglio per il bilancio di previsione Salta il voto unanime per colpa di un plastico Troppo caro secondo le minoranze

Spinea

Per il bilancio l'unanimità non c'è, per colpa di un plastico che costa troppo. Doveva andare tutto liscio come il velluto, in Consiglio Comunale, a Spinea, per l'approvazione delle variazioni al Bilancio di previsione: in commissione parevano essersi appianate tutte le contrarietà. Ma a far saltare l'armonia è stato il compenso di 18mila euro che l'Amministrazione ha deciso di dare al professionista incaricato per il Masterplan del nuovo centro di Spinea. 18 mila euro non per l'incarico, ma per un plastico nuovo, che tenga conto delle variazioni intervenute sul progetto originario. L'opposizione di centro sinistra è insorta per il costo di questo nuovo plastico: secondo il consigliere Francesco Alacqua, della Margherita, e Silvano Checchin (ds) 18 mila euro sono davvero troppi per un plastico; secondo Alacqua il plastico dovrebbe far parte della normale "dotazione" che il professionista dà all'Amministrazione per illustrare il progetto. Pertanto hanno dato un ultimatum: o il compenso veniva stralciato dal bilancio, oppure l'opposizione di centro sinistra non avrebbe più votato il provvedimento. Non stavano così le cose, invece, secondo la maggioranza. Il sindaco Claudio Tessari si è dichiarato assolutamente non disposto a cedere a quello che considerava un ricatto: "Ci esponiamo al rischio di un voto contrario, anche se sarebbe facile stralciare e poi recuperare i fondi da altre voci di bilancio.

18 mila euro sono molti, sono pochi? Quando si tratta di produrre l'arte, che non ha prezzo, non si può ragionare così. Quando io vado da un professionista non gli chiedo sconti sulla parcella: 5000 euro in più o in meno: sono meandri pericolosi che è meglio non percorrere." Si è trovato invece a percorrere in consiglio una votazione che alla fine ha prodotto la solita spaccatura fra maggioranza e opposizione: 10 voti a favore, 6 contro. Il plastico, assolutamente necessario, secondo il sindaco, per illustrare ai cittadini il nuovo progetto, sarà comprato dall'Amministrazione.

Mariangela Vaglio


LA NUOVA

GIOVEDÌ, 13 SETTEMBRE 2007

Pagina 28 - Provincia Spinea. Ripartiti i 400mila euro di avanzo di cassa Trovati altri fondi in bilancio per sistemare strade e scuole

SPINEA. Quattrocento mila euro per sistemare strade e scuole. E’ questo uno dei provvedimenti presi dal consiglio comunale con le variazioni di bilancio. In sostanza con l’avanzo il Comune ha deciso di investire circa 270 mila euro per la manutenzione delle vie cittadine mentre altri 125 mila euro andranno per le strutture pubbliche. Inoltre, nonostante sia stata abbassata l’aliquota Ici, per quest’anno si stima un introito di 100 mila euro in più rispetto al previsto mentre il consiglio ha deciso di togliere per quest’anno i 110 mila euro di leasing per la scuola materna Walt Disney visto che i soldi non serviranno subito. Il Comune, infatti, ha fatto un bando per assegnare i lavori al quale si sono presentate quattro cordate. La vincitrice, poi, avrà il compito di trovare anche i finanziamenti. Ma considerato che Spinea comincerà a pagare il leasing solo quando la scuola sarà terminata, ecco allora che i 110 mila euro ora non servono e potranno essere utilizzati per altre opere. Altra variazione di bilancio riguarda i 18 mila euro necessari per l’acquisto del plastico del masterplan. (a.rag.)



Un plastico 18000 euro del tutto inutile visto che le dotazioni degli studi tecnici non necessitano di altro materiale oltre gli elaborati di rendering e quelli tecnici di progetto e raschiamo il fondo del disavanzo per opere essenziali come manutenzione strade e manutenzione pubblica?!

Articoli di giornale - Prima protesta 10 settembre 2007

LA NUOVA

LUNEDÌ, 10 SETTEMBRE 2007

Pagina 13 - Provincia Spinea: dopo aver minacciato la mobilitazione, stamane manifestazione in centro Scende in strada la protesta Oggi commercianti e residenti di via Matteotti in corteo

SPINEA. La pazienza per i residenti e i commercianti di via Matteotti è davvero finita. Così stamani, dopo aver minacciato per settimane la mobilitazione, scenderanno in strada a manifestare con slogan e cartelli, per chiedere ancora una volta al Comune di fare marcia indietro sulla nuova viabilità e rivedere il progetto di senso unico attuato in via sperimentale qualche mese fa.

Si preannuncia, dunque, una mattinata difficile in città, tanto più che la protesta arriva proprio in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico e l’aumento inevitabile del traffico locale. Il portavoce del comitato di via Matteotti, Raffaello Corò, fa capire che per loro non c’è altra scelta che passare alle maniere forti e bloccare il traffico, dopo che il Comune ha fatto orecchie da mercante per così tanto tempo. La protesta partirà di prima mattina, alle 7.30, dalla piazzetta del quartiere Dante: qui i manifestanti formeranno uno o due cortei che sfileranno poi verso le scuole elementari di via Bennati. «Ora che la gente è tornata dalle vacanze - afferma Corò - ed il caos nelle nostre strade tornerà quello di sempre: sarà difficile non accorgersi della sciaguratezza di questo provvedimento. Siamo intenzionati a bloccare il traffico e creare qualche disagio: ci dispiace per chi si troverà suo malgrado coinvolto, ma non abbiamo altre armi a disposizione». Se ancora questa protesta non verrà tenuta in considerazione e il Comune non consentirà a qualche concessione significativa sul nuovo senso unico, Corò annuncia un’inevitabile escalation della mobilitazione: «La prossima settimana - minaccia - siamo pronti a bloccare anche la centralissima via Roma»

(Filippo De Gaspari)


IL GAZZETTINO

lunedì 10 settembre 2007

Al via da questa mattina la protesta contro la nuova viabilità

SPINEA - Hanno deciso di cominciare con le agitazioni. Dopo mesi di raccolte firme e di tentativi di mediazione con il Comune, gli abitanti di via Matteotti e strade limitrofe hanno deciso di passare alle vie di fatto. Già da questa mattina lunedì, viene bloccata, con un piccolo corteo, alle 7, 30 del mattino, l'area di piazza Dante. La storia si trascina da diverso tempo: i cittadini della zona lamentano le modifiche della viabilità introdotte dal Comune. Secondo il Comitato via Matteotti, che si è costituito in questi mesi e ha raccolto, assieme ad altre associazioni del territorio, quasi 1500 firme, la soluzione viaria proposta sarebbe pericolosa ed aggraverebbe ulteriormente i problemi del traffico sulla Miranese, senza risolvere minimamente quelli del quartiere, che anzi si ritroverebbe a gestire un carico enorme di veicoli circolanti in più. Le manifestazioni potranno ripetersi nelle prossima settimane, sempre concentrate al mattino, nell'ora di punta, e partono in concomitanza con l'apertura della scuole, per sottolineare i rischi che corrono i bambini che raggiungono gli istituti scolastici in bicicletta.

M.V.


LA NUOVA

MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007

Pagina 29 - Provincia Spinea. Continua l’agitazione nel quartiere. «Il sindaco intervenga» Protesta in strada contro il senso unico In 50 hanno rallentato il traffico. «Via Matteotti torni a doppio senso»

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Dulcis in fundo ieri dalle 7.30, e per un paio d’ore, a creare problemi al traffico a Spinea ci sono state una cinquantina di persone dei comitati cittadini che hanno rallentato la circolazione sulla stessa strada e via Alfieri per protestare contro la decisione della giunta comunale di istituire il senso unico in via Matteotti. I manifestanti hanno distribuito circa 500 volantini ai passanti per informarli dei motivi della loro azione che ha tutta l’aria di essere la prima di una lunga serie. «E’ una situazione tremenda - dice Sandra Follin - con i camion che iniziano a transitare davanti alle nostre case già alle 5 del mattino per terminare a sera inoltrata. Chiediamo al sindaco Claudio Tessari di fare un passo indietro e ristabilire la vecchia viabilità». Per Roberto De Cassan la situazione è insostenibile. «Sono nonno, abito in via Alfieri - spiega - e quando esco con il mio nipote in carrozzina c’è da preoccuparsi. La strada non è in sicurezza, il marciapiede inesistente e i veicoli non rispettano i limiti. Meglio tornare all’antico». Contrariata sulle scelte della giunta anche Cristina Fossetta. «Anch’io abito in via Alfieri - dichiara - e il mio cancello dista pochi centimetri dalla strada. Quando esco con mia figlia di soli undici mesi temo sempre di essere investita. Da quando a giugno è iniziata la nuova viabilità il traffico è solo aumentato». A manifestare ci sono anche i commercianti. «Ho una pescheria in via Matteotti - interviene Paolo Conte - e molti clienti mi hanno già detto non verranno più. Per arrivare nel mio negozio devono fare il giro del mondo e poi non sanno dove parcheggiare. Gli affari negli ultimi mesi sono dimezzati e se continua così sarò costretto a chiudere». Non sta meglio Francesco Volpato che gestisce un’attività di ortofrutta. «Anch’io sto perdendo clienti - dice - e anche se nelle ultime settimane molti erano in ferie un grosso calo rispetto allo scorso anno si è visto. Ormai vengono solo residenti della zona mentre ho perso quelli di passaggio perché non sanno dove lasciare la macchina». Per Gabriele Giacometti gli automobilisti hanno capito i motivi della protesta. «Da molti - spiega - abbiamo ricevuto solidarietà. Ora continueremo con le nostre azioni perché questo piano viario non tiene conto né della sicurezza dei cittadini della zona né delle richieste degli stessi».





IL GAZZETTINO

Mercoledì, 22 Agosto 2007

I comitati dei cittadini si preparano per ottobre Spinea: "guerra" al piano del traffico Sensi unici disagevoli e antieconomici

Si sono riuniti per combattere il nuovo piano del traffico e, tutti assieme, contano più o meno 1700 persone. Due comitati, Cittadini per una Spinea Vivibile e Comitato via Matteotti, e una associazione, il Circolo 585, hanno annunciato ieri sera che da adesso in poi uniranno le loro forze per tentare di bloccare le innovazioni introdotte nella circolazione del traffico a Spinea . Da diverse settimane la tensione nei quartieri di Spinea centro si sta alzando: perché la nuova circolazione imposta dal Comune - che per ora coinvolge l'area di via Matteotti, con le vie secondarie Alfieri e Bennati - ha fatto infuriare gli abitanti della zona. Da via Matteotti a piazza Dante i cittadini e i commercianti sono sul piede di guerra. Già dopo l'ultimo, infruttuoso e piuttosto turbolento, incontro con il sindaco Claudio Tessari, i più di 600 membri del comitato di via Matteotti avevano annunciato lotta dura all'arrivo dell'autunno. Ora hanno unito le loro forze per organizzare proteste clamorose e ricorsi legali. Il senso unico in via Matteotti spiega Valeria Chinellato, del comitato di Via Matteotti porta disagio agli abitanti e rischia di far chiudere le attività commerciali della zona, che sono 17. Inoltre aggiunge Gabriele Giacometti mancano i sistemi di sicurezza, e il traffico viene dirottato su via Bennati, strada che già di suo si allaga ad ogni pioggia. Il modo di affrontare i lavori da parte del Comune ci ha lasciato perplessi: è mancata la concertazione, e non si è fatta una valutazione dell'impatto che i lavori avrebbero avuto sulla popolazione, anche durante il periodo di svolgimento.

Anche Gianni Causin, del Comitato Cittadini per Spinea Vivibile chiarisce: Nemmeno il Masterplan per il centro di Spinea ci piace. Già il 7 novembre avevamo risposto all'invito del Comune di fornire una scheda con le nostre proposte, ma sono rimaste lettera morta. Ci sentiamo presi in giro. Vorremmo avere chiare risposte su cosa si intende fare in piazza Fermi, e la garanzia che il piazzale davanti alla villa non verrà chiuso per costruire un condominio, mentre siamo favorevoli alla creazione di un parcheggio sotterraneo, come era previsto. Le tre associazioni stanno preparando le carte per un ricorso al Tar, per chiedere il ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti e, per settembre, una assemblea allargata che potrebbe decidere anche clamorose proteste, come la chiusura della strada. Intendiamo restare nella legalità chiariscono i portavoce delle associazioni coinvolte ma a settembre, con le scuole che riapriranno, anche gli abitanti del centro e delle vie Bonarroti, Cici e Fermi, e quanti portano i bambini a scuola la mattina si renderanno conto del disagio e della pericolosità. Allora interverremo con le nostre proteste, che stiamo organizzando. Farle ora, con mezza gente in ferie e il problema ancora molto ridotto, non avrebbe avuto senso. Mariangela Vaglio


LA NUOVA

Mercoledì 22-08-07

26 Provincia «Via Matteotti torni a doppio senso». E minacciano proteste clamorose Tre comitati uniti contro la viabilità

SPINEA. L’unione fa la forza. Questo hanno pensato tre comitati di Spinea che lunedì sera hanno annunciato di voler affrontare assieme il problema della viabilità cittadina e di intraprendere iniziative comuni a partire dalle proteste che insceneranno nelle prossime settimane. Si tratta del Circolo 585, comitato via Matteotti e Spinea vivibile. In campo possono mettere oltre 1.500 persone che in tutti i modi cercheranno di far fare retromarcia alla giunta a partire dal senso unico di via Matteotti. I cittadini, in sostanza, chiedono che la strada ritorni all’antico con il doppio senso di marcia altrimenti molti negozi rischieranno di andare in sofferenza. Dunque si prospetta un autunno caldo, con la giunta che non ha alcuna intenzione di mollare sulla questione di un millimetro convinta che alla lunga ci saranno dei benefici per la circolazione. Ma i comitati e commercianti sono a dir poco sul piede di guerra. «Rispetto al periodo luglio-agosto 2006 - spiega il presidente del comitato via Matteotti e titolare di un negozio di abbigliamento Valeria Chinellato - si sono dimezzati gli introiti. Siamo diciassette esercenti, tutti con lo stesso problema. Abbiamo chiesto al sindaco Claudio Tessari di rivedere la sua posizione ma non c’è stato verso. Ora andremo avanti per la nostra strada e decideremo quali iniziative adottare». Tra le intenzioni dei comitati, infatti, c’è il ricorso al Tar contro quanto deciso dal Comune e alcune manifestazioni di grande impatto, come il blocco del traffico. Ma tutto sarà deciso entro fine settembre, quando l’assemblea allargata dei tre si incontrerà per fare il punto della situazione. «Siamo molto perplessi sull’operato della giunta - commenta Gabriele Giacometti, sempre del comitato di via Matteotti - e tra poche settimane la situazione peggiorerà, specie in via Alfieri. Con l’inizio delle scuole prevediamo grossi rischi per studenti e anziani e la strada non è né in sicurezza e né larga abbastanza per sopportare un certo volume di traffico. E infatti si è partiti con il realizzare realizzare il senso unico su via Matteotti senza prevedere questi giusti accorgimenti sulle vie Bennati e D’Annunzio». Anche Gianni Causin, di Spinea vivibile, si dice critico. «Prima di intervenire nel centro cittadino - osserva - bisognava realizzare tutte le opere esterne, a partire dalle tangenziali». (a.rag.)





Articoli di giornale - CAOS, chiusa via Asseggiano - critiche a Claudio Tessari e alla sua amministrazione

LA NUOVA

21-08-07, 27 Provincia

Chiude via Asseggiano disagi per la viabilità

SPINEA. Via Asseggiano chiusa al traffico. Da domani mattina e fino al 24 settembre la strada usata per chi da Spinea vuole raggiungere Mestre evitando la strada Miranese sarà chiusa al traffico all’altezza del civico 7, ovvero dell’ex passaggio ferroviario. La chiusura, informa il Comune di Spinea in una lettera inviata alle decine di famiglie che abitano nella zona, è necessaria per la posa dei binari del nuovo sistema metropolitano di superficie, i cui cantieri sono aperti ormai in tutta Spinea. I disagi per la viabilità saranno notevoli, anche perché da mesi è chiusa anche via Macello, la strada che da piazza Rosselli conduce ad Asseggiano. Chi da Spinea vorrà raggiungere Mestre dovrà quindi per forza fare la via Miranese, già sufficientemente congestionata. Per raggiungere Spinea invece le famiglie che abitano più a est rispetto alla zona del cantiere che verrà aperto, dovranno percorrere via Asseggiano in direzione di Mestre, e poi imboccare via Risorgimento, la strada che porta verso Chirignago. La chiusura è attesa per domattina ma i disagi alla circolazione si cominceranno a vedere soprattutto dall’inizio di settembre, quando riapriranno le scuole e la maggior parte dei lavoratori sarà tornata dalle ferie per rimettersi in coda come pendolari verso Mestre o Venezia. (f.fur.)



LA NUOVA

VENERDÌ, 24 AGOSTO 2007

Pagina 31 – Cronaca Non diminuiscono i disagi nonostante l’arrivo di qualche cartello Sfmr, via Asseggiano è ancora chiusa Malumore della Municipalità mai avvertita dagli uffici di Ca’ Farsetti

ASSEGGIANO. Magari non sono molti, forse le dimensioni sono ridotte. In via Asseggiano, comunque, sono apparsi ieri i cartelli che indicano l’interruzione della strada nel territorio comunale di Spinea, una misura decisa per consentire la posa delle rotaie della SFMR, il sistema ferroviario metropolitano regionale. Meno disagi di mercoledì, quando automobilisti si trovarono a fare i conti con l’interruzione del traffico a una decina di metri dal cantiere. Restano, però, l’irritazione della Municipalità e le lunghe code che hanno dovuto sopportare l’altroieri in tanti.

Se chi si è trovato all’improvviso davanti allo sbarramento di sicuro non ha intonato «alleluja», peggio ancora è andata a chi si è riversato in via Risorgimento per raggiungere la Miranese. Code lunghissime, complicate dal fatto che sulla strada, diventata da tempo un trafficato bypass, c’è anche un passaggio a livello ferroviario. Da ieri, perlomeno, sono indicate le deviazioni, anche se la direzione dei lavori della Sfmr aveva assicurato mercoledì pomeriggio che la cartellonistica era già stata posizionata dallo scorso 10 agosto.

E, comunque, resta la grande irritazione della Municipalità. Giusto per ricostruire la vicenda, sempre la direzione dei lavori aveva ricordato che, a fine luglio, c’era stata una riunione tecnica con i rappresentanti dei comuni di Venezia e Spinea, incontro nel corso del quale erano stati definiti dettagli operativi e tempi di esecuzione. Tutti sapevano, o almeno avrebbero dovuto sapere. Di sicuro, però, Chirignago-Zelarino era all’oscuro di tutto. Da una verifica fatta negli uffici del settore Lavori Pubblici municipali, infatti, è risultato che alla Municipalità guidata da Maria Teresa Dini non era stato comunicato nulla. «Ho interpellato i nostri tecnici», spiega Maurizio Enzo, «il risultato è stato che nessuno ci aveva detto dell’interruzione di via Asseggiano, tanto che sono venuto a saperlo in modo indiretto solo nel primo pomeriggio di mercoledì».

E qui si apre un’altra questione. Detto che la direzione dei lavori considera come interlocutore istituzionale il Comune ma non la Municipalità, c’è stato perlomeno un deficit di informazione da parte di qualcuno. E chi sia il colpevole interessa poco a quelli che si sono sorbiti la coda di via Risorgimento. (Maurizio Toso)


IL GAZZETTINO

venerdì 24 agosto 2007

Dopo la chiusura di via Asseggiano

Spinea in ostaggio del traffico, è caos Duro attacco da parte degli abitanti

La maledizione del ritorno. Non è solo una questione di ritorno in massa dalla vacanze quello che in questi giorni sta trasformando ogni giro in macchina per Spinea in un vero calvario. Ieri sera, complice la pioggia e l'ora di punta, il serpentone delle macchine sulla Miranese non conosceva pause. Le cause sono molte, non ultima la chiusura di un tratto, di strada usata da molti in alternativa alla Miranese stessa, quella che si snoda dal capitello di via Rossignago fino ad Asseggiano. Le Ferrovie hanno chiuso la strada di raccordo perché devono posizionare le nuove rotaie per la metropolitana di superficie. Le macchine sono così costrette per forza a passare per Chirignago e Spinea centro, non essendo possibile trovare percorsi alternativi. Si chiudono le strade, si aprono le polemiche: -non appena via Asseggiano è stata bloccata, gli abitanti dei dintorni, inferociti, hanno protestato perché il Comune di Spinea non aveva posizionato cartelli per avvisare residenti e non dell'impossibilità di percorrere la strada. C'è chi è partito come tutte le mattine convinto di poter andare a Mestre per quella via e si è trovato bloccato. «In effetti - ammette l'assessore Giovanni Da Lio - alla mattina persino io, che abito proprio lì vicino, non avevo visto cartelli, ma poi mi assicurano che sono stati messi in serata, per cui ora le segnalazioni ci sono.»

I lavori sono dunque partiti, l'opera dovrebbe essere inaugurata nel 2008, contestualmente al passante, ma l'assessore di riserva di essere più preciso, per quanto riguarda la tempistica, nei prossimi giorni. Certo è che la viabilità a Spinea in questo periodo vive giorni di passione. I Comitati di via Matteotti e del quartiere Dante minacciano lotta dura a partire da settembre, per ottenere che venia abbandonata la sperimentazione voluta dal Comune sul senso unico in via Matteotti, mentre molte perplessità suscita la rotondina nuova, creata ai piedi del cavalcavia, per facilitare l'immissione da via Alfieri, che risulta veramente mignon, tanto che le macchine non fanno in tempo a inserire le frecce di segnalazione e, quando c'è coda, rischiano di posizionarsi trasversalmente alla rotonda stessa. Con la chiusura anche di via Assaggiano, poi, il volume del traffico che passa necessariamente per Spinea aumenta. E non sono ancora tornati tutti dalle ferie: a settembre, il serpentone di macchine potrebbe essere la normalità. Mariangela Vaglio


IL GAZZETTINO

giovedì 6 settembre 2007

LETTERE A Spinea lavori mal programmati traffico in tilt

Martedì 4 settembre da Spinea a Chirignago 45 minuti di percorrenza in auto, penso che se andavo a piedi facevo prima. Domanda: come è possibile che il Comune di Spinea (al cui numero di telefono risponde solo una segreteria telefonica) abbia deciso di chiudere tutta la via Asseggiano, unica alternativa per i poveri lavoratori che devono andare verso Zelarino e Terraglio senza dare comunicazione, ma soprattutto programmando male i lavori con disagi enormi solo per noi che paghiamo addizionali a destra e a sinistra?

Chiedo di sapere quando durerà questo tormentone, che il Comune informi i cittadini sulla tempistica e che si dia una "mossa" sull'apertura di Asseggiano e ... qualche vigile all'incrocio di Chirignago per aiutare l'immissione sulla Miranese, non farebbe male! Cristina Collia Spinea



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Provincia in breve SPINEA Incidente

Incidente ieri verso le 17, in via Capitanio. Una Punto condotta da un anziano di Spinea, A.B. e uno scooter Malaguti con in sella A.G., 37 anni, anch’egli di Spinea, si sono scontrati in una curva, in aperta campagna. Ferito lo scooterista, trasportato al pronto soccorso con una sospetta frattura della gamba.



LA NUOVA

Sabato 08-09-07

Cronaca E questa sera dalle 18 alle 24 per quattro giorni chiude anche via Risorgimento Via Asseggiano isolata, la Miranese nel caos

ASSEGGIANO. Prima, la chiusura di via Macello. Qualche giorno fa, quella di via Rossignago e di un tratto di via Asseggiano. Risultato? Il caos più totale in via Miranese. E l’isolamento degli abitanti della stessa via Asseggiano. Nel territorio municipale, la viabilità sta vivendo in questi giorni une vera e propria congestione. Mentre molti residenti, soprattutto quelli di via Macello, non riescono ad accedere neppure ai servizi più importanti, come la farmacia. Una confusione frutto della disinformazione creata da due comuni: quello di Spinea e quello di Venezia. «La situazione è a dir poco insostenibile - protesta la dottoressa Laura Gobbin, che gestisce una farmacia ad Asseggiano -. Con la chiusura di un tratto della strada, di via Rossignago e di via Macello, qui siamo completamente isolati. Le nostre attività commerciali e circa trecento famiglie si trovano ormai fuori dal mondo». Tutto nasce appunto con il cantiere allestito per la realizzazione della metropolitana di superficie al confine fra il comune di Venezia e quello di Spinea. La chiusura (per niente pubblicizzata) di una parte di via Asseggiano e di via Rossignago ha in pratica demolito il collegamento fra le due realtà. Risultato? Per passare da un territorio a un altro è necessario percorrere via Risorgimento e via Miranese. In questo modo, le due arterie sono costantemente intasate. E, di contro, il rione di Asseggiano, nel suo tratto finale, non ha più passaggio di auto. «I disagi per la gente sono davvero numerosi - continua Gobbin -. Non oso pensare cosa possa succedere se qui si verificano delle emergenze». Ma i problemi, a partire da oggi, saranno anche altri. Questa sera, infatti, parte anche la Fiera Franca e via Risorgimento dalle 18 in poi e fino a martedì, resterà chiusa al traffico. Cosa succederà, dunque? «Io critico il comune di Spinea - dice Emanuele Rosteghin, delegato ai lavori pubblici per la Municipalità -. Come successo l’anno scorso con il cavalcavia del Graspo de Ua, anche questa volta ha fatto una comunicazione spot, senza informare bene i cittadini e senza individuare una viabilità alternativa. Evidentemente questa è una caratteristica dell’amministrazione Tessari». La preoccupazione cresce pensando anche al futuro di Asseggiano. «Fra un anno e mezzo, in teoria, la metropolitana di superficie sarà pronta - continua Rosteghin -. A quel punto l’ultima parte di Asseggiano sarà chiusa al traffico. E tutto graverà su via Miranese e su via Risorgimento. Già adesso bisogna trovare delle soluzioni. Tra le quali, ovvio, c’è la strada dei Bivi e le opere complementari al Passante». Maria Teresa Dini, presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, punta il dito anche nei confronti dell’amministrazione veneziana. «Loro erano stati avvertiti da Spinea che sarebbero cominciati i lavori - polemizza -. Ma a noi non hanno comunicato nulla. Adesso poi con la Fiera Franca la situazione rischia di arrivare al collasso. Via Risorgimento resta chiusa dalle 18 in poi. A questo punto non so davvero cosa potrà succedere». (Gianluca Codognato)



LA NUOVA

Domenica 09-09-07

Tessari: «Noi abbiamo avvisato tutti i cittadini»

ASSEGGIANO. Nessuna mancanza da parte del comune di Spinea. Anzi. «Noi abbiamo avvertito sia i nostri cittadini che quelli del comune di Venezia con volantini e lettere». Claudio Tessari, sindaco di Spinea, risponde così alle critiche mosse da Emanuele Rosteghin, delegato per la Municipalità di Chirignago Zelarino. La rovente questione riguarda la chiusura di una parte di Asseggiano e di via Rossignago, necessaria per procedere ai lavori per la metropolitana di superficie. Rosteghin, appunto, aveva criticato il sindaco Tessari. La risposta di Tessari è incandescente. «Rosteghin si informi prima di parlare - dice -. Io ho avvisato con tutti i mezzi a mia disposizione, lettere comprese, sia i miei cittadini che quelli che stanno sotto al Comune di Venezia, pur non essendo mio compito. E ho indicato anche la viabilità alternativa, anche se spetta alla Regione farlo. E’ il comune di Venezia che non ha avvertito i suoi cittadini. E questo dimostra ancora una volta l’inutilità dell’istituzione municipale». (g. cod.)



IL GAZZETTINO

martedì 11 settembre 2007

Spinea A causa di un tamponamento a catena avvenuto ieri mattina verso le 9.30 sul cavalcavia del “Graspo de Ua” Traffico in tilt, Miranese paralizzata La circolazione è rimasta praticamente ferma per circa due ore per permettere i rilievi e la pulizia del manto stradale

Traffico in tilt ieri mattina lungo le arterie principali del Miranese a causa di un tamponamento a catena, avvenuto sul cavalcavia del "Graspo d'uva" e che ha coinvolto quattro mezzi. E' successo poco dopo le 9.30: secondo una prima ricostruzione la Peugeot 206 condotta da R.S., 49 anni di Chirignago, viaggiando in direzione Mestre, giunta quasi nel punto più alto del cavalcavia sarebbe andata a cozzare contro il posteriore della Bmw Ag di C.A., 38 anni di Valdobbiadene, la quale a sua volta avrebbe tamponato la Mazda Xedos che vedeva alla guida FG, 70 anni di Venezia. Un ventenne di Camposampiero, poi,

A.T., al volante di un furgone Iveco, non vedendo in tempo i veicoli fermi sarebbe andato a sbattere contro l'ultimo della fila, la Peugeot.

Nell'impatto, sono rimasti lievemente feriti l'anziano conducente della Mazda e un passeggero a bordo della Peugeot. I due sono stati portati d'urgenza al Pronto soccorso dell'Ospedale di Mirano.

Le loro condizioni, comunque, non preoccupano: si parla di qualche giorno di prognosi.

Sul posto, anche gli agenti della Polizia locale di Spinea, i carabinieri di Spinea e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Mestre. Circolazione paralizzata per oltre due ore per permettere i rilievi del caso e la pulizia del manto stradale: oltre un chilometro di coda lungo via Roma con le auto costrette a una lenta processione fin dalla rotonda della Fossa.

L'incidente è stato solo l'apice di una serie di eventi che ha trasformato la viabilità miranese in unico grande ingorgo. La momentanea chiusura di via Asseggiano e via Olmo, infatti, ha contribuito a far confluire l'intero traffico veicolare lungo via Roma. Risultato: tutti fermi e gran concerto di clacson. In mattinata. un altro incidente tra auto e scooter in via Roma, davanti alla biblioteca comunale, ha rallentato ulteriormente la circolazione. "Via Asseggiano dovrebbe essere riaperta entro il 24 settembre. - assicura il sindaco Claudio Tessari - A fine settembre dovrebbe essere terminato il tratto viario che va dal negozio Taac fino alla nuova rotatoria di via Asseggiano e successivamente dovremmo spegnere il semaforo di piazza Marconi rendendo via Cattaneo a senso unico verso nord. Capisco che le difficoltà che in questo momento stiamo attraversando sono un vero e proprio calvario, ma è altrettanto vero che nella nostra zona (a differenza per esempio del Veneto Orientale) la Provincia ha fatto poco o niente, nonostante la crescita esponenziale dei veicoli che percorrono le nostra strade".

Davide Tamiello


Si fa notare che il Mater Plan prevede la chiusura di via Roma!
20000 veicoli saranno dirottati nelle vicine vie di comunicazione.
Essendo il tratto assai breve, ne usufruiranno gli abitanti di via Buonarroti, via Cattaneo, via Cici, via Ponchielli, via Bellini, via D'Annunzio, via Bennati e via Alfieri/Abba.



LA NUOVA MARTEDÌ, 11 SETTEMBRE 2007 Pagina 28 – Provincia Incidenti e traffico, via Miranese in tilt La ripresa delle scuole e alcune strade chiuse hanno creato il caos

ALESSANDRO RAGAZZO

SPINEA. Bentornata «normalità». Tra virgolette, ovvio, perché ieri mattina per gli automobilisti che transitavano in via Miranese ma anche su altre provinciali e regionali del comprensorio è stato un vero e proprio incubo tra cantieri ancora aperti, strade chiuse, deviazioni e per chiudere in bellezza incidenti. Complice l’apertura delle scuole e la contemporanea chiusura di parte delle vie Asseggiano e Olmo, migliaia di veicoli si sono riversati nelle arterie già di per sé intasate. Risultato: code e ingorghi ovunque.

Alle 7.30 a Olmo le auto e i bus diretti a Mestre erano incolonnati in via Selvanese mentre alla stessa ora percorrere o immettersi su via Roma a Spinea era impossibile. Alcuni utenti Actv hanno raccontato di aver attraversato il centro di Spinea in ben quarantacinque minuti e per arrivare a Venezia c’hanno impiegato un’ora e un quarto. Il tutto con la corriera affollata. Il caos è andato avanti fino a metà mattina con il rischio di avere degli incidenti. E infatti ne sono successi due, entrambi a Spinea e per fortuna non gravi, in meno di due ore. Il primo è avvenuto in via Roma di fronte alla biblioteca alle 7.50, quando il conducente di una Fiat Punto che viaggiava in direzione Mestre, stanco di restare in coda, ha deciso di svoltare a sinistra per imboccare una via secondaria. Non si è accorto, però, che alle sue spalle stava sopraggiungendo uno scooter che stava sorpassando i veicoli in fila. La moto ha centrato l’auto e il centauro è finito a terra riportando solo qualche botta. Poco dopo le 9.30, invece, sopra il cavalcavia del Graspo d’Uva, sempre sulla Miranese, si è verificato un tamponamento a catena tra quattro veicoli che viaggiavano verso Mestre. Così al caos già presente se ne aggiunto dell’altro, con auto e bus costretti a procedere sul posto a senso unico alternato fino alle 11. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale, intervenuta sul posto coi carabinieri, vigili del fuoco e medici del Suem di Mirano, sembra che a provocare l’incidente sia stata una Peugeot 206 con alla guida R.S. 49 anni di Chirignago che ha urtato una Bmw Ag che gli stava davanti con al volante C.A. 38 anni di Valdobbiadene. Questa, sua volta, ha colpito il posteriore di una Mazda Xeros condotta da F.G. 70 anni di Venezia. Il quarto veicolo coinvolto è un furgone Iveco, guidato da A.T. 20 anni di Camposanpiero, che viaggiava dietro la Peugeot e che non ha potuto evitare lo scontro. Ad avere la peggio sono stati il conducente della Mazda e il passeggero che viaggiava sulla Peugeot. Trasportati all’ospedale, non sono gravi.




LA NUOVA

MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007

Pagina 33 - Provincia Da Mirano a Mestre, calvario quotidiano Spinea soffoca: raffico a rilento finché non riaprirà via Asseggiano

SPINEA. È un calvario quotidiano: dal lunedì al venerdì, da Mirano a Mestre. Circa 30 mila mezzi incolonnati dalle 7. Meglio mettersi l’animo in pace: per tutto settembre non ci sarà scampo, fino a quando non riaprirà via Asseggiano, oggi chiusa per la posa delle rotaie delle metropolitana di superficie. La riapertura, salvo complicazioni, è attesa per il 24 settembre. Nel frattempo bisogna armarsi di pazienza, per attraversare Spinea che in questi mesi è un grande cantiere aperto per la rivoluzione della viabilità. «È vero, è un calvario» ammette il sindaco Claudio Tessari.

«Ma i benefici li vedranno tutti. L’obiettivo è liberare il centro di Spinea dal traffico».

Quartiere Dante. In cinquanta lunedì hanno rallentato il traffico chiedendo il ripristino del doppio senso di marcia in via Matteotti (dal centro si può imboccare solo in direzione di Fornase). Il Comune non molla, convinto della bontà della sua scelta. Ieri però gli operai hanno rafforzato i segnali di divieto d’accesso, ignorati da tutti, che impediscono agli automobilisti che arrivano da via D’Annunzio di girare in via Alfieri e li obbligano a proseguire lungo via Bennati per poi raggiungere la centrale via Roma. Intensificati anche i controlli dei vigili.

Metropolitana di superficie. Con il Passante, la metropolitana di superficie cambierà le abitudini dei pendolari. Stando al programma, i primi treni partiranno dalla stazione di Spinea, ai piedi del cavalcavia del Graspo d’Uva, tra le primavera e l’estate del 2008. Lunga 125 metri, dotata di pensiline, godrà di un parcheggio da circa 500 posti. Venezia sarà così raggiungibile in un quarto d’ora. Gli interventi necessari hanno modificato il volto di Spinea e il segno più tangibile è lo scavalco ferroviario, alto 9 metri, realizzato a Fornase.

Bretella verso Asseggiano. Tra il 17 e il 22 settembre è attesa anche l’apertura della rotatoria nei pressi del negozio Tac. Chi arriva da Mestre, dovrà imboccarla dopo essere sceso per il cavalcavia. Poi potrà riprendere via Roma, o scegliere di imboccare la nuova bretella, ultimata, che collegherà alla nuova rotatoria realizzata di via Asseggiano. Da qui dovrà partire poi la strada che, evitando via Rossignago, porterà verso via della Costituzione, nei pressi della stazione di Maerne. «Per la fine del 2008 - spiega Mario Simionato, assessore alla Viabilità - dovremmo aprire il cantiere».

Semafori in pensione. Contestualmente all’apertura della rotonda e delle bretella verrà istituito il senso unico sulla prima parte di via Cattaneo, in direzione di piazza Rosselli, e verranno spenti i semafori all’incrocio della chiesa dei Santi Vito e Modesto. «Stiamo studiando - dice il sindaco - come garantire la sicurezza dei passaggi pedonali». Probabile l’introduzione di una semaforo a chiamata.

Passante e dintorni. Con l’arrivo del Passante e la successiva apertura del casello di Crea, tra il 2008 e il 2009 partirà anche la revisione di via della Costituzione (la provinciale 36) che diventerà a tre corsie, più pista ciclabile. L’intervento fa parte del pacchetto delle opere complementari al Passante e prevede anche la realizzazione di una nuova rotatoria all’incrocio tra il Villaggio dei Fiori e Crea, con la costruzione di un sottopassaggio ciclo-pedonale.

(Francesco Furlan)

L'obiettivo sarà pure liberare il centro di Spinea dal traffico, così come paventato da Claudio Tessari, ma per ora...quanto ottenuto è una notevole intensificazione proprio grazie alla scoordinazione di un piano propositivo.
Tuttavia cosa significa
togliere il traffico dal centro di Spinea? Significa sviluppare un PATI, piano di assetto territoriale intercomunale in cui più comuni collaborano per risolvere la questione del traffico? Purtroppo no! l'amministrazione ha proceduto senza dialogare con le opposte per verso politico dei vicini paesi di Venezia, Mirano Martellago/Maerne.
Il risultato è che il comune più debole ne fa paga le conseguenze!
Si ricorda per l'ennesima volta che come la chiusura di un senso di marcia ha dirottato veicoli in vie non adatte, così la chiusura del traffico viario su via Roma da piazza Marconi fino di fronte il municipio villa (che verrà resa visibile con l'abbattimento dei frontestanti 13 edifici) invierà traffico pesante (20000 veicoli stimate) nelle vicine vie Cici, Bellini, Buonarroti.

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013