venerdì 28 marzo 2008

Sms, iniziativa del Comune: l'affetto di Spinea per la supercampionessa

«Vogliamo essere vicini a Federica Pellegrini e per questo abbiamo invitato tutti i suoi amici e concittadini ad inviarle messaggi sms. Glieli consegneremo appena torna, per dimostrarle tutto il nostro affetto».

Così il sindaco di Spinea Claudio Tessari ha voluto festeggiare la supercampionessa Federica Pellegrini attivando un quattro e quattr'otto questa iniziativa per rendere onore alla sua concittadina più famosa. Anche nelle scorse occasioni quando Fede ha vinto, Spinea si è mobilitata tributandole grandi onori e festeggiandola davanti al municipio con cortei e sfilate degli atleti delle numerose società sportive cittadine.

I messaggi per Federica si possono leggere qui. Per mandare un messaggio di saluto a Federica il numero da comporre è

346.5279939

Si può scrivere il proprio nome e la città di provenienza.


Guarda i video

L'intervento ad Antenna 3 Nordest sport: il record

Federica Pellegrini, gli sms dal Comune

Federica Pellegrini, l'aperitivo con gli amici

Federica Pellegrini, l'aperitico con gli amici (2)

giovedì 27 marzo 2008

articolo di giornale - sottopasso di Maerne, incontro con i residenti

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 26 MARZO 2008
Provincia L’INCUBO DEL PASSAGGIO A LIVELLO DI MAERNE Cantiere per il sottopasso, incontro con i residenti
MAERNE. Ormai siamo al dunque per il sottopasso ferroviario di Maerne, da tempo atteso da residenti e automobilisti. Martedì 1 aprile in municipio alle 18 il progetto sarà presentato ai cittadini dal responsabile del settore Infrastrutture ferroviarie della Regione Stefano Angelini e dal sindaco di Martellago Giovanni Brunello. L’opera è ormai in rampa di lancio e il bando per aggiudicarsi i lavori è già partito. Poi si passerà alla verifica delle offerte e all’apertura dei cantieri. Il nuovo sottopasso, che rientra all’interno del progetto della metropolitana di superficie, costerà circa 20 milioni di euro e dovrà mettere fine alle lunghe code in via circonvallazione. La sua carreggiata sarà larga 9 metri, con due corsie da 3,5 metri ciascuna, un marciapiede di servizio e una banchina di 75 centimetri ciascuno e un’altra da cinquanta. Oltre a quello per le auto, ci sarà un altro sottopasso per i pedoni e i ciclisti più ad est in via Fratelli Bandiera, con una pista ciclabile di tre metri e un marciapiede di diun metro e mezzo. Durante i lavori ci saranno delle novità per la viabilità, visto che non sarà possibile deviare il traffico su altre arterie. Ragion per cui saranno costruiti una strada e un passaggio a livello provvisori dietro l’azienda Pometon mentre per garantire gli accessi presenti a ridosso della provinciale saranno costruite due strade a senso unico, larghe 5 metri e mezzo. Queste saranno raccordate da una piccola rotatoria da 13 metri di raggio esterno realizzata su impalcato sopra la rampa del sottopasso. A Nord della provinciale, all’innesto con via 1 Maggio e viale Stazione, ci sarà un’altra rotatoria da 24 metri di raggio mentre a Sud la Regione realizzerà un anello circolatorio a senso unico che, a partire dalla rotatoria Sud, si svilupperà in parallelo con la provinciale al lato est, sovrappasserà la rampa del sottopasso, consentendo l’accesso alla stazione di Maerne ed al parcheggio scambiatore da quasi 500 posti mentre altri cinquanta troveranno posto davanti alla Pometon. (Alessandro Ragazzo)


LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 02 APRILE 2008
Provincia L’incontro. I residenti temono allagamenti e disagi per la viabilità Due anni di cantiere per il sottopasso Maerne, presentato il progetto per la stazione. Investimento da 20 milioni
MAERNE. Tre rotonde, altrettanti parcheggi per un totale di 511 posti, un sottopasso carrabile e un altro per le biciclette e i pedoni, una pista ciclabile. Totale spesa 20 milioni e quasi due anni di lavori. E’ il pacchetto d’interventi presentato ieri ai circa sessanta cittadini di Maerne da Andrea Menin, del settore Viabilità della Provincia, il suo assessore competente Paolo Gatto e il sindaco di Martellago Giovanni Brunello. Ora l’opera è in rampa di lancio e il bando è già partito. Poi si passerà alla verifica delle offerte e all’apertura dei cantieri che dovrebbe avvenire nel giro di pochi mesi. Diverse le questioni emerse dai cittadini che hanno chiesto lumi su parcheggi, viabilità alternativa e problema allagamenti del sottopasso. Menin li ha voluti tranquillizzare. «Invito tutti gli interessati - spiega l’ingegnere - a fare sopralluoghi, foto e verbali primo dell’inizio dei lavori. Questo per tutelarsi in caso di problemi. Durante il cantiere, comunque, saranno presi tutti quegli accorgimenti per ridurre al minimo i problemi agli abitanti». «Non escludo - aggiunge Gatto - che prima di aprire i cantieri faremo un incontro con i cittadini di Spinea e Maerne per spiegare quali accorgimenti prendere». Un’altra questione emersa è il rischio idraulico. Alcuni residenti temono che le forti piogge possano allagare il sottopasso, creando problemi a loro e a tutta la viabilità. «Abbiamo chiesto alla ditta incaricata di fare il progetto - spiega Menin - di adottare tutte le misure necessarie perché ciò accada il meno possibile. Di certo non possiamo evitare piccoli passaggi d’acqua che spesso si formano durante le forti precipitazioni. Comunque all’interno dei 20 milioni di euro di spesa sono previsti degli investimenti per ridurre questi rischi ed evitare di finire sott’acqua». Il piano parcheggi, invece, sarà del tutto rivisto sia per i passeggeri che dovranno prendere il treno che per i residenti. Al posto dell’attuale distributore di benzina, in territorio di Spinea e che in futuro sarà trasferito altrove, sorgerà uno spazio auto da 23 posti, tutti per i residenti. Infine il problema pista ciclabile. Per qualcuno era meglio farlo vicino al sottopasso carrabile e non più ad est in via Fratelli Bandiera. «Questa era l’unica soluzione possibile - osserva Gatto - anche perché se fosse stata realizzata in via Circonvallazione si sarebbe dovuto abbattere parte della stazione e Rfi su questo punto è stata molto chiara visti gli investimenti fatti per riqualificarla».


Aggiornato 28 aprile 2008

Articoli di giornale - il porfido in via Roma è pericoloso

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 26 MARZO 2008
Provincia Spinea. Lettera già inviata alla Soprintendenza Polemiche in via Roma «Il porfido è pericoloso»
SPINEA. Nuovo marciapiedi in via Roma, nuove anche le polemiche. Ad un gruppo di residenti della zona, tra i quali Giovanna Malvestio, residente in un’antica villa al civico 210 di via Roma, praticamente di fronte all’hotel Raffaello, la riqualificazione dei percorsi pedonali lungo la strada principale di Spinea proprio non piace. «Non si sa come - spiega - è stato creato un dislivello di ben 60 centimetri tra la strada e gli ingressi carrai, e di conseguenza sono state realizzate rampe per i diversamente abili talmente pendenti che se non sono un pericolo poco ci manca». La donna sostiene che da quando i lavori di rifacimento dei marciapiedi sono cominciati, i disagi per lei sembrano non finire più.
Non c’è solo la pendenza del nuovo accesso alla villa infatti a turbare la signora Malvestio, ma anche i continui saliscendi del nuovo marciapiedi e lo spostamento delle fermate dell’autobus che ora capitano proprio in corrispondenza dei passi carrai. Ne fa soprattutto una questione di sicurezza. «Queste nuove opere - sostiene - a cominciare dalle rampe, rappresentano un pericolo per i pedoni e i pendolari che usufruiscono del mezzo pubblico e ancor di più lo saranno in presenza di pioggia o ghiaccio». E così presa carta e penna Giovanna Malvestio ha scritto a progettisti, consiglieri comunali e perfino alla Sovrintendenza: vuole vedere tutelata l’incolumità sua e dei pedoni e vuole che le ville in cui lei, ma anche alcuni suoi vicini abitano, siano preservate dai lavori. (f.d.g.)

Il porfido non è propriamente scivoloso.
Viene appositamente utilizzato per la realizzazione di sanpietrini.
Altra questione riguarda il salto di 60 centimetri tra la strada e gli ingressi carrai che richiede delle rampe con 5% di pendenza per la legge sulle barriere architettoniche.
Per capirsi meglio, una rampa che rispetti la legge sulle barriere architettoniche collegando due piani (il piano della strada e quello del marciapiede) con uno sbalzo di 60 centimetri richiede una rampa di 12 metri.
Si può per brevi tratti estendere la pendenza a 8-10%, con una lunghezza di 6 metri.

http://www.handylex.org/stato/d140689.shtml#a6

8.2 Spazi esterni
8.2.1 Percorsi

Il percorso pedonale deve avere una larghezza minima di 90 cm ed avere, per consentire l'inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote, allargamenti del percorso, da realizzare almeno in piano, ogni 10 m di sviluppo lineare, (per le dimensioni vedi punto 8.0.2 spazi di manovra). Qualsiasi cambio di direzione rispetto al percorso rettilineo deve avvenire in piano; ove sia indispensabile effettuare svolte ortogonali al verso di marcia, la zona interessata alla svolta, per almeno 1,70 m su ciascun lato a partire dal vertice più esterno, deve risultare in piano e priva di qualsiasi interruzione. Ove sia necessario prevedere un ciglio, questo deve essere sopraelevato di 10 cm dal calpestio, essere differenziato per materiale e colore dalla pavimentazione del percorso, non essere a spigoli vivi ed essere interrotto, almeno ogni 10 m da varchi che consentano l'accesso alle zone adiacenti non pavimentate. La pendenza longitudinale non deve superare di norma il 5%; ove ciò non sia possibile, sono ammesse pendenze superiori, purché realizzate in conformità a quanto previsto al punto 8.1.11. Per pendenze del 5% è necessario prevedere un ripiano orizzontale di sosta, di profondità di almeno 1,50 m, ogni 15 m di lunghezza del percorso; per pendenze superiori tale lunghezza deve proporzionalmente ridursi fino alla misura di 10 m per una pendenza dell'8%. La pendenza trasversale massima ammissibile è dell'1%. In presenza di contropendenze al termine di un percorso inclinato o di un raccordo tra percorso e livello stradale, la somma delle due pendenze rispetto al piano orizzontale deve essere inferiore al 22%. Il dislivello ottimale tra il piano di percorso ed il piano del terreno o delle zone carrabili ad esso adiacenti è di 2,5 cm. Allorquando il percorso si raccorda con il livello stradale o è interrotto da un passo carrabile, sono ammesse brevi rampe di pendenza non superiore al 15% per un dislivello massimo di 15 cm. Fino ad un'altezza minima di 2,10 m dal calpestio, non devono esistere ostacoli di nessun genere, quali tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dai fabbricati, che possono essere causa di infortunio ad una persona in movimento.
...
8.1.11 Rampe
Non viene considerato accessibile il superamento di un dislivello superiore a 3,20 m ottenuto esclusivamente mediante rampe inclinate poste in successione.
La larghezza minima di una rampa deve essere:
- di 0,90 m. per consentire il transito di una persona su sedia a ruote;
- di 1,50 m per consentire l'incrocio di due persone.
Ogni 10 m di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte, la rampa deve prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50 x 1,50 m, ovvero 1,40 x 1,70 m in senso trasversale e 1,70 m in senso longitudinale al verso di marcia, oltre l'ingombro di apertura di eventuali porte. Qualora al lato della rampa sia presente un parapetto non piano, la rampa deve avere un cordolo di almeno 10 cm di altezza. La pendenza delle rampe non deve superare l'8%. Sono ammesse pendenze superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo della rampa. In tal caso il rapporto tra la pendenza e la lunghezza deve essere comunque di valore inferiore rispetto a quelli individuati dalla linea di interpolazione del seguente grafico.
...

giovedì 20 marzo 2008

La mappa del rischio di Cancro secondo Beppe Grillo



post di Grillo

Tuttavia le alternative non sono sempre migliori.
A tutt'oggi il riciclaggio al 100% dei materiali non esiste.
Grillo è bravo a criticare, ma tende forse ad essere scarso quando gli si chiede come applicare soluzioni alternative.

domenica 16 marzo 2008

articoli di giornale - referendum sulla viabilità

LA NUOVA
VENERDÌ, 14 MARZO 2008
Provincia Spinea. Tre mesi per trovare duemila sottoscrittori. Quattro schede Referendum sulla viabilità, da oggi le firme I comitati civici chiedono piste ciclabili e la revisione dei sensi unici di Alessandro Ragazzo
SPINEA. Via libera alla raccolta firme per indire il referendum consultivo su viabilità e urbanistica di Spinea. Proprio lunedì il vice segretario generale del Comune ha firmato la richiesta dei due comitati promotori, «Per via Matteotti» e «Cittadini per una Spinea vivibile», che ora hanno novanta giorni di tempo per raccogliere le 2 mila firme richieste. Già sabato prossimo saranno in piazza Fermi dove distribuiranno volantini mentre mercoledì prossimo saranno con un banchetto al Villaggio dei Fiori.Le schede saranno 4 con due o tre quesiti. Nella scheda A, i comitati promotori chiedono che non sia applicato il progetto urbanistico su piazza Fermi e piazza Marconi e propongono che eventuali nuove costruzioni non abbiano cubature eccessive. Nella scheda B lanciano l’idea che via Matteotti, via Bennati e via Cattaneo tornino al doppio senso di marcia mentre in quella C suggeriscono alla giunta che via Martini torni al doppio senso e che in via Desenzano sia istituito un senso unico. Infine nella scheda D, i comitati chiederanno agli spinetensi di proporre alla giunta una pista ciclabile in via Capitanio e in via Alfieri, trasformandola a senso unico, e ripristinare lo spartitraffico in via Ponchielli. «L’obiettivo è far cambiare parere alla giunta comunale - spiega Gianni Causin di Spinea vivibile - e ora ci daremo da fare per raccogliere le firme necessarie per indire il referendum». D’altro canto, invece, il Comune vuole andare avanti col proprio programma. Proprio da ieri, infatti, via Bennati è a senso unico dall’incrocio con via D’Annunzio fino a via Unità. Il progetto per via Bennati prevede una carreggiata di 5 metri a corsia unica. Il senso unico in via Bennati segue quello già esistente, in entrata da via Roma, su via Matteotti. In futuro toccherà a via Capitanio, a senso unico tra via Roma e via Solferino anche se non è ancora stato deciso il senso di marcia. «I lavori viari - spiega il sindaco Claudio Tessari - procedono come previsto. Se si arriverà al referendum non lo so ma altrove si fanno per cose più importanti. Qui leggo quesiti che per me sono assurdi. Ma siamo in democrazia e mi auguro una raccolta firme corretta. I cittadini devono essere ben informati su cosa firmano».

In realtà i giorni disponibili non sono propriamente 90...in linea teorica questo è il tempo concesso, in linea pratica vi sono diversi contrasti creati dalla stessa legge.
La raccolta delle fime deve essere eseguita con degli autentificatori.
Per quanto le figure professionali che possono autentificare la firma raccolta nella lista siano molteplici, quelle disponibili per la causa proposta da un referendum sono sempre una percentuale.
Ancora meno divengono le ore disponibili per la raccolta firme se si considera che tali persone non è detto siano in pensione (lavorando il tempo utile si riduce drasticamente) oppure single senza una propria vita privata.
A ciò si aggiungono i necessari balzelli di promozione in area pubblica.
Per esempio, distribuire i volantini in area pubblica o casa per casa comporta l'avvertimento e la concessione di una licenza per la distribuzione (con restrizioni di luogo, giorno ed ora) in apposito ufficio ed il pagamento di una tassa.
Per l'istituzione di un banchetto all'aperto esistono spazi ben prestabiliti in cui mettersi, il pagamento di una tassa in funzione delle dimensioni del banchetto e la possibilità di fare azione di raccolta firme solo alcuni giorni del mese.
Vi è inoltre la sospensiva della raccolta firme nei giorni di campagna elettorale.

articolo di giornale - Casello di Borbiago, 400 Tir ignorano il divieto, dati provincia, 1000 veicoli sulla PS81

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 12 MARZO 2008
Provincia I comitati di Borbiago: «Era logico, pronti a protestare» Casello, qualche Tir ignora il divieto Il Comune: «Controlli severi». Autostrade: «I cartelli ci sono» Vendramin (Verdi): «Sono transitate pericolose cisterne» Il sindaco Carpinetti: «L’accordo deve essere rispettato» Si pensa alle multe GIACOMO PIRAN
MIRA. Alcuni camion, violando il divieto di transito, hanno utilizzato ieri il casello di Borbiago nel suo primo vero giorno di apertura. Dopo la notizia il sindaco di Mira, Michele Carpinetti, ha confermato di voler usare il «pugno di ferro» contro i trasgressori e di aver chiesto la collaborazione del Comune di Venezia per avere una pattuglia della polizia locale di supporto. Nel frattempo la Società Autostrade ha intensificato l’attività di comunicazione mentre rimangono in allerta i comitati.
Comitati che attendono la riunione di domani per decidere eventuali azioni di protesta. «Sono stati io a segnalare al sindaco - spiega il portavoce dei Verdi Francesco Vendramin - il passaggio di due camion cisterna al casello di Borbiago. Questo dimostra che non si riesce a promettere quello che è stato detto lunedì e che quello che si prospettava so è verificato. Se la situazione prosegue, noi siamo disposti a bloccare tutto. Sono passati camion con cisterne che sono molto pericolosi. Dobbiamo aspettare che succeda un incidente grave?».
Il sindaco di Mira conferma nel frattempo l’accordo fatto con Lino Brentan ed annuncia tolleranza zero contro chi viola il divieto. «Ci siamo attivati perché l’accordo vada rispettato, i camion non devono transitare per il casello. Abbiamo mobilitato i nostri vigili e abbiamo chiesto la collaborazione del comune di Venezia per avere una pattuglia di rinforzo poiché questo problema riguarda anche l’area comunale di Venezia. Ho parlato con Lino Brentan ed ho avuto rassicurazioni da parte sua sul fatto che saranno intensificati i controlli. I camion che usciranno saranno multati nella Bretella di collegamento dalla Polstrada mentre appena entreranno nella sp 81 saranno multati dai nostri vigili. Quello che si doveva fare è stato fatto». La Società Autostrade chiede un pò di pazienza in questi primi giorni e conferma che è stata intensificata la campagna informativa. Ieri, infatti, lungo la Romea, a Marghera ed in A4 erano presenti cartelli con il divieto di uscita a Borbiago per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. «Ci vuole un po’ di pazienza - spiega Giorgio Mattiello, direttore esercizio di Autostrade - e la notizia si diffonderà. Per questo è stata potenziata la segnaletica e abbiamo diffuso messaggi, sia via radio sia contattando le associazioni di categoria, avvisando del divieto. Continuiamo il monitoraggio sulla zona e siamo in contatto con la Polstrada che presiederà il casello». Critico il commento del portavoce del comitato Mattia Donadel che conferma che continuerà l’azione di controllo e che sarà presa una decisione su come agire solo dopo la riunione pubblica che si svolgerà domani alle 20.30 al centro anziani di Oriago. «Come volevasi dimostrare l’accordo non dice niente rispetto a lunedì. Questo non ha retto neanche un giorno e sapevamo anche prima che i vigili non sarebbero riusciti a controllarlo a causa del poco personale. Noi continuiamo a controllare la situazione e decideremo domani sera cosa fare. Non è escluso che attueremo altre forme di protesta».



LA NUOVA
VENERDÌ, 14 MARZO 2008
Provincia Borbiago. I comitati rilanciano: «Siamo pronti a protestare ancora» «Al casello 400 Tir in quattro giorni» Il Comune di Venezia corre in aiuto di Mira con vigili per i controlli
ALESSANDRO ABBADIR
MIRA. «Hanno passato il casello di Borbiago quasi 400 tir in 4 giorni. Se continua in questo modo, senza alcun controllo siamo pronti a bloccare il casello con azioni dimostrative. Ci stanno prendendo in giro». E’ questa la presa di posizione dei comitati pronti di nuovo alla protesta, se le promesse fatte dalla Società Autostrade non verranno rispettate. Intanto per il Comune un aiuto. Ieri mattina il vicesindaco di Venezia Michele vinello ha risposto alla lettera del collega di Mira, Michele Carpinetti.Con i vigili di Mira a fermare i tir ci saranno anche quelli di Venezia. Il sindaco, però, ammette: molti camion superiori alle 7,5 tonnellate, legati alle aziende della zona passano il casello, ma non basta controllarli, vanno fermati. «Nel giro di 4 giorni - spiegano Mattia Donadel, Aldo Bertoldo, Gianna Causin, Orlando Zampieri e Francesco Vendramin - sono passati dal casello quasi 400 camion, alla faccia dei controlli promessi da Brentan. Cosa servono questi controlli se i Tir non vengono fermati? La zona di Ca’ Rubaldi verrà letteralmente invasa dallo smog. Siamo davvero senza armi. I vigili di Mira devono cominciare a far rispettare i divieti, altrimenti i Tir li fermiamo noi. Siamo stanchi delle chiacchiere e delle prese in giro». I Verdi sono ancora più decisi. «Dopo aver violato gli accordi del 1999 - dicono Francesco Vendramin e il coordinatore dei verdi della Riviera, Andrea Bortolato - ora la Regione cerca addirittura di rimangiarsi gli accordi siglati tre giorni fa in Municipio a Mira. Aiuteremo i cittadini a tutelare il proprio diritto alla salute anche con azioni dimostrative. Abbiamo contato i camion: quasi 400 in 4 giorni». I residenti chiedono anche migliore cartellonistica per indicare la stazione dei treni di Oriago Porta Ovest e il parcheggio scambiatore da 600 posti. «Con Pasqua e Pasquetta - dice Vendramin - assisteremo al primo test con l’arrivo di decine di pullman turistici. Vedremo se la viabilità non andrà in tilt». Il Comune di Mira intanto annuncia l’arrivo di aiuti per il controllo del traffico da parte del Comune di Venezia. «Il vicesindaco di Venezia Michele Vianello - dice il sindaco Michele Carpinetti - ci ha aiutato. Da questo fine settimana e soprattutto da lunedì ci sarà all’imbocco del casello una pattuglia di vigili di Venezia, che affiancherà i nostri a tutte le ore del giorno». Il sindaco ammette che diversi camion sono passati. «Sono passati effettivamente - dice il sindaco - camion di grossa stazza, soprattutto betoniere e camion con materiali edili, mezzi legati alle ditte della zona. Non è passato invece il grosso traffico di tir internazionale, che si muove con il navigatore satellitare. Al momento infatti il casello non è segnalato sulle mappe». Sempre fiacco al momento l’utilizzo della nuova stazione di Oriago. Le corse dirette a Venezia sono le stesse di sempre. «Una stazione del genere con un treno all’ora - ommentano diversi cittadini - serve a ben poco».



LA NUOVA
Sabato 15-03-08, 38 Provincia Brentan (Venezia-Padova) fornisce i dati sui tir: «Sono pochissimi» «Al casello di Borbiago quasi tutte auto» Francesco Furlan
MIRA. «Il casello di Borbiago è un casello per le auto, e i dati lo dimostrano». Lino Brentan, amministratore delegato dell’autostrada Padova-Venezia, tira fuori dal cassetto i dati delle entrate e delle uscite del nuovo casello e cerca di tranquillizzare i comitati che hanno detto di aver contato 400 tir negli ultimi quattro giorni. «Sono molti meno, i controlli ci sono, e funzionano praticamente al cento per cento - attacca Brentan -. I pochi tir che passano sono di quei camionisti che lavorano nella zona». Lo conferma, dice Brentan, il fatto che siano tutti tir entrati e usciti con il telepass: «Sono camionisti che per tornare a casa sarebbero obbligati ad uscire a Mestre, prendere la rotonda della Romea e poi percorrere al ritroso la provinciale 81. Non fanno la differenza nell’impatto del traffico». Ecco dunque i dati per i mezzi sopra i 75 quintali, per i quali vige l’ordinanza di divieto di transito. Martedì sono state registrate 25 entrate e 33 uscite (totale: 58). Mercoledì 14 entrate e 18 uscite. Infine giovedì: 12 entrate e 21 uscite. Questo a fronte di un dato complessivo sui volumi di traffico che mercoledì ha registrato 1.641 entrate e 2.655 uscite e giovedì 1.675 entrate e 2.638 uscite. Automobilisti che prima in gran parte gravitavano sul casello di Dolo, che infatti ha registrato un notevole calo nel numero dei passaggi. «I comitati possono stare tranquilli - spiega Brentan - perché i numeri parlano chiaro: qui non ci sono tir di passaggio. E’ un casello al servizio del territorio, di chi dalla zona di Mira deve spostarsi per raggiungere Padova, ed è molto più comodo a prendere il casello di Borbiago». I comitati, soprattutto nella zona di Ca’ Rubaldi, denunciano un aumento incontrollato dei tir di passaggio. «Dati alla mano dico che non è vero», aggiunge Brentan, che spiega: «Tra mercoledì e giovedì sono transitati 1 o 2 camion all’ora. Se noi decidessimo di aprire il casello ai tir sopra le 7.5 tonnellate potrebbero essere interessati tra i 300 e i 400 camion che potrebbero raggiungere la zona di porto Marghera attraverso la camionabile, ma sappiamo che non si può fare». Non si può per almeno un paio di motivi. Prima di tutto perché la strada, al centro di un progetto di sistemazione lungo tutto l’asse da Marghera a Spinea, non è in grado di sopportare un simile carico di traffico pesante. «In secondo luogo perché deve esserci l’accordo con il territorio - spiega Brentan -, questa non è certo una decisione che possiamo prendere da soli». Ma il traffico sull’area del casello è destinato a crescere? «Rispetto ai transiti attuali, circa 4.300 tra entrate e usciti - aggiunge Brentan - io credo che ci sarà un aumento di altri 500-600 mezzi, perché il casello non è ancora molto conosciuto da tutti». Sulla questione interviene anche l’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso: «Non capisco a chi giova creare allarmismo sul casello di Mira. I timori che vengono continuamente esternati pubblicamente sono infondati e lo dimostrano i dati della società Padova-Venezia, gli unici attendibili. Non si può barare con i numeri e non si può fare politica con le angosce della gente».


LA NUOVA
GIOVEDÌ, 20 MARZO 2008
Provincia BORBIAGO. IERI LA COMMISSIONE Mille auto in più sulla provinciale Con l’apertura del casello è aumentato il traffico dei mezzi
MIRA. «Il casello autostradale di Borbiago ha fatto aumentare il traffico sulla provinciale 81 di poco più del 10%. Da 9 mila veicoli al giorno siamo arrivati a 10 mila. Il casello ne aggiunge 1000 in più al giorno, al momento. Una verifica sul posto la faremo con società autostrade in un’altra riunione il 4 aprile. Ora aspettiamo l’esodo Pasquale per capire se il casello reggerà all’urto dei turisti». E’ questa la presa di posizione dell’assessore ai lavori pubblici e al Traffico Stefano Lorenzin che ieri mattina ha partecipato con i comitati alla commissione di controllo sul traffico organizzata da Regione e Provincia. Alla commissione di controllo sul traffico ha partecipato anche per la prima volta in rappresentanza dei comitati di Ca’ Rubaldi Antonella Panzonato. «I dati che abbiamo già a disposizione - spiega l’assessore Stefano Lorenzin - sono del tutto provvisori. Ci era stato chiesto di fare un primo bilancio il 31 di marzo, ma invece abbiamo posticipato l’analisi dei flussi al 4 aprile. In quell’occasione controlleremo direttamente l’entrata dei mezzi nel casello di Borbiago soprattutto nelle ore di punta. I dati sono precisi: dal casello entrano 1.000 auto in più al giorno sulla sp81. Resta da vedere quante entreranno a Pasqua e Pasquetta e quante dopo che in autunno partirà il servizio della Metropolitana di Superficie». A controllare che il traffico pesante non invada i centri urbani ci saranno i vigili di Mira e Venezia al mattino e nelle ore di punta. Oltre che sulla rotatoria di accesso, i vigili dei due comuni controlleranno anche l’accesso nelle strade comunali e cioè in via Ghebba ad Oriago, in via Colombara a Ca’ Sabbioni, in via Giovanni XXIII a Borbiago. Vigili che in questi giorni hanno già dato diverse multe ai camionisti (con camion superiori alle 7,5 tonnellate) che hanno violato il divieto. Contemporaneamente all’apertura del casello autostradale è entrata in funzione a poche centinaia di metri di distanza la nuova stazione dei treni di Venezia Porta Ovest. Le corse fino ad autunno resteranno le stesse, una ogni 20 minuti. (a.ab.)


venerdì 7 marzo 2008

Articolo di giornale: Passante e impresa agricola, legge esproprianzione

LA NUOVA
VENERDÌ, 07 MARZO 2008
Provincia Il Passante. Indennizzi in ritardo. E la Coldiretti minaccia il blocco Tensione in cantiere, arrivano i carabinieri Ruspe in azione nella proprietà di Frasson. Lavori congelati fino a lunedì FILIPPO DE GASPARI
MIRANO. Tensione ieri mattina lungo i cantieri del Passante a Mirano, dopo l’avvio dei lavori nella zona di via Olmo, ad Est del canale Taglio. Tra operai e titolari di un’azienda agricola sono volate parole grosse e minacce di blocco dei cantieri dopo che ruspe e camion hanno preso possesso di alcuni terreni, senza che prima fossero elargiti i dovuti indennizzi. Sul posto anche i carabinieri, allertati dalla Coldiretti, che ora minaccia blocchi e manifestazioni.
L’azienda è quella di Gino Frasson, in via Olmo 11, oltre 500 capi di bestiame e 30 ettari di terreno che il Passante di Mestre taglierà in due, in zona Ca’ Perale. Ieri mattina Frasson si è trovato i campi invasi da ruspe, camion e operai. A detta di Frasson non solo i lavori sarebbero cominciati senza preavviso, ma non sarebbero nemmeno state evase le normali procedure espropriative, iniziate il 21 giugno 2006 e che interessano oltre 7 ettari. ««Ho più volte sollecitato un incontro per individuare il giusto indennizzo - spiega il titolare - ma fino a ieri non abbiamo ancora visto un euro, alla faccia dei 60 giorni previsti: non può essere che improvvisamente mi svegli una mattina e mi trovi il cantiere in casa». Prima i soldi, sembra dire Frasson, che nella vertenza è sostenuto dalla Coldiretti del Miranese. Ma non si tratta solo di una questione di principio. «In ballo - spiega per la Coldiretti Gabriele Zampieri - ci sono questioni tecniche ancora irrisolte: il passaggio di collegamento tra i fondi che verranno tagliati dal Passante, il mantenimento del collegamento idraulico per l’irrigazione dei fondi a Sud ed il problema della linea elettrica sotterranea che alimenta l’impianto a biogas dell’azienda. O arrivano risposte chiare e tempi certi o bloccheremo il cantiere coi trattori». Ieri, dopo lo scoppio della protesta, i lavori sono stati sospesi: riprenderanno lunedì, il tempo di sistemare le cose. Nel pomeriggio Zampieri ha incontrato i responsabili della società del Passante. «Garantito che i soldi arriveranno in tempi rapidi e che risolveremo i problemi», spiegano quelli del Passante. Ma la minaccia di manifestazioni e blocchi da parte della Coldiretti rimane, mentre oggi ci sarà una nuova riunione. «Questa azienda - spiega Zampieri - subisce già un danno notevole: non siamo contro il Passante, ma chi lo realizza deve rispettare la parola data».




articolo di giornale: barriere fonoassorbenti al Graspo d'Uva

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 06 MARZO 2008
Provincia IL METRO’ DI SUPERFICIE A SPINEA Barriere fonoassorbenti al Graspo d’Uva
SPINEA. Metropolitana di superficie, in arrivo le barriere antirumore per il Graspo d’Uva. I pannelli fonoassorbenti saranno installati nella zona di via Unità, dove serviranno a proteggere le abitazioni più vicine al passaggio del metrò. Lo ha annunciato martedì sera, nel corso di un incontro svoltosi in comune con i cittadini del Graspo d’Uva, l’assessore alla viabilità Mario Simionato. «Il progetto - ha spiegato Simionato - nasce da un’indagine tecnico-scientifica condotta con appositi strumenti, con la quale sono stati simulati i rumori che saranno prodotti una volta attivo il metrò, in rapporto alla distanza delle abitazioni». All’incontro, dov’erano presenti diversi residenti delle zone più vicine ai binari, hanno partecipato anche rappresentanti della Regione (che vuole la linea) e della ditta esecutrice incaricata dei lavori. Ai proprietari della case è stato spiegato che il posizionamento delle barriere è funzionale all’assorbimento dell’inquinamento acustico che inevitabilmente sarà prodotto dai treni, in transito piuttosto frequentemente. I pannelli avranno dimensioni variabili, dai 2 metri e mezzo fino a 3 e mezzo. Da terra le barriere saranno costituite da materiale opaco, che assorbe di più, mentre nella parte superiore sarà trasparente per essere meno impattante visivamente. «Abbiamo tranquillizzato i cittadini - conclude Simionato - assicurando che in pratica le proprietà non saranno intaccate se non in qualche caso e in maniera molto marginale, mentre i cantieri cercheranno di contenere al massimo i disagi». I lavori saranno eseguiti al più presto, visto che il cantiere del metrò dovrà chiudere entro la prossima primavera. Per l’estate dovrebbero transitare già i primi treni. (f.d.g.)

IL GAZZETTINO
martedì 11 marzo 2008 Barriere fonoassorbenti al Graspo d'Uva per proteggere dai rumori del metrò
Saranno installate dalla Regione una serie di barriere fonoassorbenti nella zona del Graspo d’Uva che proteggeranno le abitazioni più vicine al passaggio del metrò di superficie. Lo ha annunciato l’assessore alla viabilità Mario Simionato nel corso di un incontro svoltosi in comune con i cittadini del Graspo d’Uva che hanno le case vicine alle rotaie. Presenti rappresentanti della Regione, del Comune e della ditta esecutrice dei lavori.
«Il progetto – spiega Simionato - nasce dopo un’indagine tecnico-scientifica che ha simulato i rumori che saranno prodotti in rapporto alla distanza delle abitazioni». I pannelli varieranno dai 2 metri e 50 fino a 3 metri e 50. Da terra le barriere saranno costituite da materiale non trasparente, che assorbe di più, mentre salendo sarà trasparente per essere meno impattante anche visivamente.
«Abbiamo tranquilizzato i cittadini – conclude l’assessore Simionato - in pratica le proprietà non saranno intaccate se non in qualche caso e molto marginalmente mentre i cantieri conterranno al massimo i disagi».
Il tutto sarà eseguito al più presto visto che il cantiere del metrò dovrà chiudere in primavera e che per l’estate già dovrebbero passare i primi treni.
L'inserimento delle barriere fonoassorbenti è giusto e doveroso.
Quando anni fa il tratto di ferrovia era utilizzato per transito di treni merci, il rumore dello stridio delle frenare era udibile fin centinaia di metri, quasi fin via Matteotti (ben oltre una vis distante come via Bennati).
Inoltre sarà da tenere in considerazione il tratto in curva che direziona la metropolitana di superficie verso Mestre, poichè potrebbe diventare luogo di inquinamento acustico rispetto al vicino quartiere di Fornase.

articoli di giornale - Nuovo cambio viario a Spinea, Via Bennati a senso unico

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 06 MARZO 2008
Provincia Nuovo cambio viario a Spinea Via Bennati sarà a senso unico
SPINEA. Ancora pochi giorni e via Bennati sarà a senso unico. La nuova viabilità, già annunciata nei mesi scorsi, riguarderà il tratto che collega l’incrocio con via D’Annunzio fino a via Unità, in prossimità del cavalcavia. Il nuovo senso unico avrà direzione da Sud verso Nord, con i lavori che saranno eseguiti a partire da metà della prossima settimana, prima in fase sperimentale e poi definitiva. In pratica via Bennati diventerà il senso di marcia opposto della parallela via Matteotti, dove il senso unico è in vigore da Nord verso Sud. Si completa dunque il progetto complessivo dell’anello a senso unico attorno alla zona del quartiere Dante, che non ha mancato di far discutere, con i residenti scesi in strada a chiedere il ripristino del doppio senso. La nuova viabilità in via Bennati prevede una carreggiata a corsia unica larga cinque metri e delimitata lungo il lato Est da un’aiuola sulla quale saranno piantumati anche nuovi alberi in sostituzione di quelli attuali. In seguito verranno realizzati anche dei lavori di sistemazione stradale. Il senso unico su via D’Annunzio sarà realizzato a seguire, compatibilmente con le fasi dell’opera. (f.d.g.)

Via Bennati necessita di un impianto fognario adeguato, al fine di evitare l'annoso problema degli allagamenti, soprattutto ora che vi viene dirottato traffico con l'istituzione del senso unico.
I lavori per variare la percorribilità di quella strada con l'istituzione di un senso unico dovrebbero anche essere occasione per ripristinare i problemi di cui soffre al fine di non creare altre situazioni di pericolo.
In realtà l'intervento per risolvere i problemi di scolo delle acque piovane prevede la costruzione di una cassa di espansione che contenga l'impeto della piena, piuttosto che la risoluzione e eliminazione degli eventuali colli di bottiglia presenti.
L'intervento alla rete fognaria fa parte di un progetto scollegato alla risistemazione urbanistica/viaria prevista nel quartiere Dante (messa a senso unico di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati, ecc...), anche se a ben vedere le condizioni di viabilità sono strettamente connesse al deflusso dell'acqua piovana.

Come già affermato, la messa a senso unico di via Bennati e Matteotti crea un ricircolo per cui interi isolati di case sono costretti ad impegnare maggiormente via Roma, con indubbio appesantimento per la circolazione nella via principale od a percorrere vie del tutto insicure e per le quali nulla è previsto (anzi a detta dell'assessore all'urbanistica queste dovranno rimanere a doppio senso per poter permettere il disimpegno).

E' inutile parlare di periodo di sperimentazione.
Questo termine fin'ora è stato utilizzato ironicamente per definire come periodo di prova la fase in cui la ditta costruttrice realizza l'opera così come da mandato dell'amministrazione.
Sperimentare qualcosa per cui vi è già il mandato alla costruzione è solo un mezzo dialettico per far passare il tempo e completare l'opera.
Per via Matteotti analogamente fu chiesta la sperimentazione e fu dato un pseudoperiodo in cui anzichè provare e valutare la via a senso unico (adottando qualche sistema reversibile in caso di fallimento della sperimentazione e proteste della popolazione), si aprofittò per completare il tratto da via Roma a via D'Annunzio.
A lavori conclusi per quel tratto di via Matteotti, l'annuncio della conclusione con successo della sperimentazione (cosa che portò chi già protestava a montare ancora più proteste).

mercoledì 5 marzo 2008

Via Bennati a senso unico

La prossima settimana diventa a senso unico anche via Bennati
Nella direzione sud –nord

Diventa a senso unico – come già a suo tempo annunciato - anche via Bennati nella direzione sud-nord sul tratto che parte dall’incrocio con via D’Annunzio fino a via Unità in prossimità del cavalcavia. I lavori per la messa a punto della nuova viabilità saranno eseguiti giovedì 13 e venerdì 14 marzo.


Dopo via Matteotti si completa così il progetto complessivo dell’anello a senso unico attorno alla zona del quartiere Dante. Il progetto per via Bennati prevede una carreggiata di 5 metri a corsia unica, delimitata lungo il lato est da un’aiuola a quota stradale che ospiterà anche nuovi alberi in sostituzione di quelli attuali.

A seguire verranno realizzati i lavori di sistemazione stradale.

Il senso unico su via D’annunzio sarà realizzato a seguire compatibilmente con le fasi operative.








Da oggi via Bennati a senso unico

Da oggi giovedì 13 marzo via Bennati - come annunciato - è diventata a senso unico. Stamane sono infatti iniziati i lavori alla segnaletica. La via diventa a senso unico nella direzione sud-nord sul tratto che parte dall’incrocio con via D’Annunzio fino a via Unità in prossimità del cavalcavia. Nella foto l’intersezione con via D’annunzio dove è stata creata una rotonda. Il progetto per via Bennati prevede una carreggiata di 5 metri a corsia unica, delimitata lungo il lato est da un’aiuola a quota stradale che ospiterà anche nuovi alberi in sostituzione di quelli attuali. A seguire verranno realizzati i lavori di sistemazione stradale.




INDICE

lunedì 3 marzo 2008

Articoli di giornale - sottopasso di Asseggiano

LA NUOVA
Domenica 02-03-08,
Provincia Apertura rinviata ancora, mancano le pompe anti-allagamento Il sottopasso è pronto, ma resta chiuso Gli abitanti della zona isolati dai cantieri del Sfmr chiedono alla Regione di accelerare i tempi Maurizio Toso
ASSEGGIANO. Lo aspettano da un pezzo gli abitanti di Asseggiano il sottopasso pedonale di via Macello. E lo aspetteranno ancora per un pezzo, visto che l’infrastruttura non verrà aperta al pubblico prima di un mese. Motivazione: non sono ancora arrivate le pompe necessarie a evitare l’allagamento dell’opera in caso di precipitazioni intense. Più volte in passato la Regione, responsabile di questo cantiere legato alla metropolitana di superficie, aveva assicurato che tutto sarebbe stato pronto per la metà di febbraio. Ora, invece, la scadenza viene spostata entro marzo, un mese e mezzo più tardi rispetto a quella che era la previsione originaria. La cosa non entusiasma certo i residenti della zona, che da tempo hanno una sensazione di isolamento legata alla presenza massiccia di cantieri per la Sfmr. Il sottopasso di via Macello, riservato solo ai pedoni tanto che per percorrerlo i ciclisti devono scendere di sella, era molto attesa, specie dopo la chiusura di un altro varco, che all’origine si trovava più a monte di via Asseggiano, in direzione Spinea. Passaggio chiuso a suo tempo con motivazioni legate alla sicurezza, visto che il continuo transito di mezzi pesanti avrebbe potuto creare non pochi problemi a pedoni e ciclisti. Vista la situazione, considerando che entro breve si sarebbe dovuto aprire il sottopasso di via Macello, anche la Municipalità di Chirignago-Zelarino si era messa il cuore in pace dopo aver chiesto la riapertura del primo varco. Ora, invece, bisognerà aspettare un altro mese per poter transitare lungo il sottopasso di via Macello, operazione che sarà possibile solo dopo l’arrivo delle pompe. Va detto, però, che questo è il primo strappo al cronoprogramma, ovvero alla tempistica di realizzazione e consegna delle opere collegate alla metropolitana regionale di superficie: i cantieri legati alle opere più strettamente legate alla linea ferroviarie (in ballo c’è anche il ripristino di quella dei Bivi) sono in stato avanzato di realizzazione. Le buone notizie, invece, arrivano dall’area delle ex cave Cavasin, dove nel corso degli scavi per il sottopasso ciclo-pedonale erano state scoperte nel sottosuolo abbondanti tracce di sostanze tossiche di vario genere, sorpresa che aveva portato a un’interruzione dei lavori e a una successiva bonifica dell’intera area, con particolare attenzione alla pulizia delle acque. In questo caso tutto procede secondo programma, tanto che entro la fine di questo mese si riprenderà a lavorare al sottopasso per bici e pedoni. Tornando alla situazione di via Macello, c’è da dire che tra i residenti della zona oltre alla sensazione di isolamento si sta diffondendo una certa rassegnazione. Per molti la paura è che una volta entrata in funzione la metropolitana regionale il quartiere si trovi diviso in due, con gruppi di abitanti costretti a fare un lungo giro per raggiungere il centro di Asseggiano




LA NUOVA
martedì 4 marzo 2008 Spinea. I disagi dei residenti di via Asseggiano Strada buia e pericolosa «I pedoni sono a rischio»
SPINEA La nuova pista ciclabile? E’ monca e finisce pure in mezzo alla rotatoria, senza alcuna sicurezza. A denunciarlo sono i residenti di Asseggiano, zona di confine tra Spinea e Mestre, sottolinenando l'insicurezza della strada nel tratto compreso tra la nuova rotatoria in via Asseggiano e l'incrocio con via Macello. «Camminare lungo la strada, o usare la bicicletta per andare a prendere la pista ciclabile è praticamente impossibile perché o le auto si fermano, o i pedoni sono costretti a buttarsi in mezzo al fosso», denuncia Aldo Sartor anche a nome dei residenti, che ha già posto il problema anche al sindaco di Spinea Claudio Tessari Sono settimane difficili per i residenti della zona, chiusi tra i cantieri del Sistema metropolitano di superficie. Non solo perché l'apertura del sottopasso ciclopedonale di via Macello è stata rinviata di un mese, ma anche perché, sul fronte opposto, nel tratto di via Asseggiano che va verso Rossignago, la vita per i pedoni non è per nulla facile. «Perché anche quando aprirà il sottopasso questa parte di strada rimarrà-impraticabile», aggiunge Sartor. Senza contare i problemi, di illuminazione: «La sera è buio pesto. Mesi fa per i cantieri della metropolitana è stato tolto un lampione e nessuno lo ha più rimesso. nonostante il comune sia sfato più volte sollecitato, speriamo che qualcuno intervenga presto». (f. fur.)


venerdì 29 febbraio 2008

Articolo di giornale - Incidente vicino Santa Bertilla

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 28 FEBBRAIO 2008
Provincia Spinea, donna in bici investita davanti alla chiesa di S. Bertilla
SPINEA. Un incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, è avvenuto ieri mattina in via Roma a Spinea all’altezza della rotonda «a pavesino» di fronte alla chiesa di Santa Bertilla. Protagonisti un’auto e una ciclista e a scaturire lo scontro potrebbe essere stata una mancata precedenza. La dinamica, comunque, è al vaglio dei carabinieri di Spinea che stanno indagando sull’accaduto. L’episodio è avvenuto verso le 8.30. Secondo una prima ipotesi dei militari dell’Arma, sembra che la conducente alla guida di una Y10, C.S. di Spinea, entrando nella rotonda a forma di pavesino proveniente da Viale Sanremo, non si sia accorta dell’arrivo della bicicletta con in sella sempre una donna, S.S., anch’essa di Spinea. Il contatto tra i due mezzi è stato inevitabile. La ciclista è stata sbalzata sul parabrezza, che ha rotto, ed è caduta sull’asfalto. Nell’impatto non si è procurata gravi ferite ma solo tanto spavento e qualche botta. S.S., distesa a terra, aveva iniziato ad accusare anche dei brividi di freddo ma in attesa dei soccorsi dall’ospedale di Mirano, un carabiniere le ha passato la giacca. La ciclista è stata trasportata al pronto soccorso ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. (a.rag.)

La limitazione del traffico in via Roma dovrebbe essere una priorità, rispetto altre opere.
Investimenti andrebbero fatti per il completamento della tangenziale nord ed il collegamento con la SP36, ma anche un piano di assetto del terrotorio intercomunale con il comune di Mirano che dirotti il traffico dal suo bacino nelle vie periferiche (Via Taglio da un lato e via Luneo via Zigaraga dall'altro magari costruendo una nuova arteria che salvi l'abitato delle due vie citate).

Va fatto notare che gli incidenti con danni alla persona o con intervento della polizia/carabinieri fanno statistica, nonchè articoli di giornale.
Gli incidenti con constatazione amichevole (per esempio quello a cui ho assistito sulla nuova rotatoria fra via Roma e via Alfieri dovuta ad una frenata brusca in prossimità di un dosso) non vengono conteggiati, sebbene possano variare di molto i grafici di incidenza del traffico.

sabato 23 febbraio 2008

Articoli di giornale - Sexy vigilessa in vacanza

LA NUOVA
VENERDÌ, 22 FEBBRAIO 2008
Provincia Spinea. La protesta dei residenti in via Capitanio «Non è un’autostrada» Cartelli contro le auto
SPINEA. La sexy vigilessa di compensato non è servita. O meglio: è servita fino a che è rimasta in servizio. Ora che il suo inventore, Giovanni Simionato, l’ha messa a riposo, e in attesa degli interventi promossi dal Comune, le auto hanno ricominciato a sfrecciare lungo via Capitanio, e così i residenti della zona hanno cominciato a lamentarsi di nuovo. Il problema è quello delle auto che, per far prima, tagliano da Fornase alla centrale via Roma utilizzando proprio via Capitanio, una stradina di campagna lungo la quale, tra l’altro, presto sorgeranno nuove aree residenziali con decine di appartamenti, aumentando in modo esponenziale i problemi di traffico.
I residenti della via hanno tolto «Manuela», la vigilessa di compensato diventata un caso nazionale, ma hanno lasciato i molti cartelli appesi lungo il tracciato che ricordano agli automobilisti di passaggio che «questa non è un’autostrada», e che per questo si prega di andare piano. «Le auto continuano a correre - spiegano i residenti della zona - e non si preoccupano dei pedoni e dei ciclisti che transitano sulla strada e che si trovano in condizioni molto pericolose». Nei progetti dell’amministrazione comunale via Capitanio dovrà diventare a senso unico, anche se non è ancora stato deciso in quale direzione. (f.fur.)


Aggiornamento

LA NUOVA
GIOVEDÌ, 22 MAGGIO 2008
Provincia Problemi legali per «assumere» Manuela Spinea, ancora fermo l’ordine per costruire altre sagome di vigilesse
SPINEA. Ricordate Manuela, la sexy vigilessa? Ebbene, è ancora sola in quel di Spinea, nonostante il sindaco avesse promesso l’assunzione di almeno sette colleghe, certo meno disinibite, ma pur sempre vigilesse. Claudio Tessari lo aveva promesso...


Nel 2009 non sono ancora state realizzate ed utilizzate.



mercoledì 20 febbraio 2008

Articoli di giornale - Lavori in via Roma

LA NUOVA
MARTEDÌ, 19 FEBBRAIO 2008
Provincia Spinea. Sarà anche installata la nuova illuminazione Iniziati i lavori di posa del porfido in via Roma
SPINEA. Sono cominciati ieri mattina a Spinea i lavori per la posa del porfido lungo la centrale via Roma (nella foto), ultimo atto della riqualificazione del tratto compreso tra la rotonda dei bersaglieri e la chiesa di Santa Bertilla.
Via Roma così si rifa il look. Il cantiere permetterà di completare il progetto della passeggiata sul lato nord di via Roma (già realizzata nei mesi scorso tra il municipio e la rotatoria dei Bersaglieri) come previsto dall’accordo siglato con la Provincia e la Regione, per un finanziamento complessivo di 1 milione e 200 mila euro, ripartito tra i vari enti. Nelle scorse settimane era stata abbattuta la piccola siepe che separava via Roma dalla pista ciclabile. Nelle prossime settimane verrà posta anche la nuova illuminazione, sul modello di quella usata davanti al municipio.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile, sul lato opposto di via Roma, che andrà da Santa Bertilla a villa Simion, sede della biblioteca. Per la sua realizzazione sarà però necessario eliminare i posti auto, che verranno recuperati nel piazzale davanti alla biblioteca, dove oggi c’à il distributore di benzina.
A breve l’impianto si trasferirà sulla camionabile di Crea e in via Roma al suo posto verrà realizzato un parcheggio. Solo in un secondo momento verrà realizzato anche il nuovo sagrato della chiesa di Santa Bertilla. La riqualificazione di via Roma è da tempo al centro del progetto di lavoro della giunta che, a lungo termine, ne ha previsto anche le pedonalizzazione. I lavori per la posa del porfido dovrebbero concludersi nelle prossime settimane. (f.fur.)


Articolo di giornale - terremoto via Zigaraga

IL GAZZETTINO
Domenica 17 febbraio 2008 I rappresentanti di Martellago, Spinea e Salzano si sono incontrati con quelli del Passante per una soluzione per via Zigaraga Un "terremoto" con pareti e strada lesionate I tecnici hanno promesso per aprile stop ai camion e asfaltatura del percorso che tocca tre comuni
(ndr) Col terremoto quotidiano dovranno conviverci ancora due mesi, ma si intravvede all'orizzonte la fine, con due promesse: via i camion entro aprile, asfaltatura decente in estate.Una folta delegazione del comitato di via Zigaraga ha incontrato mercoledì, in municipio a Martellago, i responsabili del Passante per ribadire i disagi che sopportano da mesi con l'apertura del vicino cantiere e invocare soluzioni: presenti anche gli amministratori dei Comuni dove ricade la lunga via, il sindaco di Martellago Brunello, a cui va dato atto di aver preso a cuore la questione, il collega di Salzano Quaresimin e l'assessore all'Ambiente di Spinea Da Lio, oltre all'ingegner Fasiol, responsabile del procedimento per l'ufficio del Commissario e l'ingegner Merluzzi della Direzione lavori. A causa del massiccio transito di mezzi pesanti da mattina a sera con tonnellate di terra (e i cui autisti corrono a tutto gas), la strada, stretta, inadatta a una tale mole di traffico e dissestata già in origine, si è trasformata in un "cratere", senza parlare del cedimento dei cigli dei fossi, con problemi anche idrogeologici.Oltre alla pericolosità "stradale", specie per ciclisti e pedoni, la situazione sta anche minando la sicurezza degli edifici: gli scossoni prodotti da camion e betoniere che sobbalzano sulle buche producono crepe sempre più vistose sulle abitazioni."Qui crolla tutto" protestava uno degli abitanti, che sono arrivati a buttare loro sacchi di asfalto a freddo per coprire le buche. Gli interventi ripetutamente sollecitati, a quanto accusano i residenti, sono stati scarsi, parziali e al risparmio: a una signora sono arrivati ad asfaltare metà del passaggio davanti casa, lasciando fuori il resto. L'ingegner Fasiol ha precisato che più di qualcosa è stato realizzato (da ultimo, in gennaio, un intervento di asfaltatura per 12mila euro), "ma ad ora possiamo fare solo dei rappezzi: questa non è la stagione indicata per asfaltare, e vi sono anche altri cantieri aperti come quello di Acm che poi costringerebbero a rifare tutto". Fasiol ha convenuto di lavorare piuttosto sulla priorità indicata dagli stessi residenti, rimuovere l'origine del problema, i camion. E si è impegnato a ridurli da subito, deviandone più possibile nella contro-strada di cantiere, e massimo entro aprile a liberare del tutto via Zigaraga facendo entrare i mezzi pesanti da via Luneo e sfruttando poi lo stesso sedime del Passante, che per allora sarà percorribile. Con l'ulteriore impegno a mettere intorno a un tavolo i 3 Comuni per fare un progetto di asfaltatura complessiva della via da realizzare in estate. Fasiol ha dato anche indicazioni ai residenti su come segnalare e comprovare (con foto) le crepe delle case per attivare subito la procedura assicurativa, e c'è da giurare che richieste di danni agli uffici del Commissario o di Pdm ne arriveranno diverse da via Zigaraga."Soddisfazione è tanto - hanno commentato alla fine i residenti -, ma è un passo in avanti e almeno ora abbiamo un impegno preciso".






Articoli di giornale - chiudono via Rossini e Villafranca

LA NUOVA
sabato 16-02-08, 29 Provincia
Chiudono
le vie Rossini e Villafranca
SPINEA. Chiuderanno per sempre a partire da lunedì via Rossini e via Villafranca, nella zona di Crea. In quel punto, quasi ai confini con Mirano, transiterà il Passante di Mestre e per le due piccole vie comunali questo significherà chiusura definitiva. Via Rossini perderà lo sbocco a Crea su via Verona, rimanendo raggiungibile solo dalla provinciale 81, mentre via Villafranca non terminerà più sulla camionabile, ma sarà raggiungibile solo da viale Venezia, via dei Dori e via Vecellio. La procedura per la chiusura definitiva delle due strade era iniziata nelle scorse settimane, con l’inoltro delle specifiche richieste da parte della ditta Mantovani, incaricata dei lavori. Impossibile per via Villafranca mantenere lo sbocco sulla provinciale 81: in quel punto infatti il progetto prevede che la camionabile sovrappassi il tracciato autostradale con un cavalcavia. L’intersezione delle via comunale con la provinciale sarebbe capitata proprio in corrispondenza della rampe del cavalcavia, diventando impossibile mantenere il raccordo su due diversi livelli. Via Rossini invece andrà a morire proprio sul Passante. Procedono così spediti i lavori per il Passante in tutta la zona. Nelle scorse settimane gli operai hanno chiuso anche l’accesso a via Crea (in questo caso però solo temporaneamente) per creare il bypass provvisorio della provinciale, primo passo verso la realizzazione del cavalcavia. Una volta ultimato il sovrappasso la provinciale potrà tornare in asse e quindi i lavori per il Passante riprenderanno, con l’avanzamento dell’autostrada sotto il cavalcavia. Il lungo serpentone d’asfalto proseguirà poi verso Nord, nella zona della Fossa, dove transiterà in trincea sotto la rotatoria. (f.d.g.)

sabato 16 febbraio 2008

Articolo di giornale - opere complementari, servono altri 30 milioni

LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008
Provincia I soldi potrebbero essere messi dalla società mista chiamata a gestire l’autostrada Opere complementari, servono altri 30 milioni Le bretelle sono alla progettazione definitiva. Vernizzi. «In primavera le gare d’appalto» L’area di Roncoduro a cavallo tra i Comuni di Mirano, Mira, Dolo e Pianiga sarà interessata da importanti varianti
FRANCESCO FURLAN


MESTRE. C’è un solco di cantieri aperti lungo 32 chilometri che attraversa dodici comuni delle province di Venezia e Treviso per la costruzione del Passante di Mestre. Apertura prevista, dice il cronoprogramma: fine dicembre 2008, ma senza i caselli intermedi di Crea, Cappella e Preganziol. Gli occhi dell’Italia che lavora e produce e muove le merci su gomma sono sul Passante di Mestre, ma quelli dei sindaci dei territori attraversati sono altrettanto vigili sulle opere complementari, che serviranno per rendere più “morbido” l’atterraggio del Passante e del traffico che porterà in dote. Che ne è delle tante strade, e rotatorie, e bretelle di cui si è discusso in decine di incontri, riunioni, conferenze? Quelle di fascia “A” - le più urgenti - sono in fase di progettazione definitiva. E i primi bandi per l’assegnazione dei lavori saranno pubblicati tra maggio e giugno. «Ma per poterle realizzare tutte mancano almeno - stima il commissario speciale Silvano Vernizzi - 30 milioni di euro». Che da qualche parte bisognerà pur tirar fuori.
La progettazione. Intanto la progettazione, in capo a Veneto Strade, va avanti senza grossi intoppi, ed è giunta alla fase definitiva (che è la penultima prima di quella esecutiva). Gli accordi con i comuni sono stati trovati cercando di soddisfare le esigenze dei sindaci che hanno cercato di sfruttare questa possibilità con un obiettivo comune in testa, a Quarto d’Altino, come a Spinea, a Mira come a Salzano: utilizzare la viabilità di collegamento al Passante per cercare di dirottare il traffico all’esterno dei centri urbani. «I cantieri delle prime opere complementari - ipotizza Vernizzi - potranno partire in autunno e qualcuna potrebbe essere pronta tra l’estate e l’autunno del 2009». I bandi d’appalto saranno realizzati accorpando due o più progetti, per mettere insieme interventi che raggiungano un valore di almeno 10 milioni di euro. Per i primi mesi del 2009 è prevista l’apertura anche dei cantieri in un nodo strategico della provincia, nell’area compresa tra i comuni di Mirano, Dolo, Pianiga e Mira dove si interesecheranno Passante, A4, metropolitana di superficie, e forse anche la Romea commerciale. Sono i cantieri della variante di Roncoduro, che collegherà la Brentana con l’A4 e, più a Est, il collegamento tra la strada Brentana e Oriago.
I finanziamenti. Data la celerità con cui procedono cantieri del Passante e progettazione delle opere complementari il nodo da sciogliere in tempi urgenti è quello che riguarda i finanziamenti. Nella cassaforte del commissario Vernizzi ci sono 106 milioni di euro, di cui 81 messi a disposizione dalla Regione e 25 dallo Stato con due diverse manovre finanziarie. «Ma per realizzare tutti gli interventi di cui è in corso la progettazione definitiva, e che comprendono anche gli interventi nel Trevigiano - dice Vernizzi - ne servono almeno altri 30». Proprio lunedì l’assessore alla viabilità della Provincia di Venezia, Paolo Gatto, ha incontrato a Roma il nuovo direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Lorenzo Quinzi, per discutere, tra le altre cose, dei finanziamenti necessari per il Passante. «I soldi vanno trovati - dice Gatto -, tutte queste sono opere fondamentali, non a caso è stato deciso che dovessero essere inserite in fascia “A”. L’altro aspetto che preme alla Provincia e ai Comuni è che l’apertura dei caselli intermedi e quella delle bretelle di collegamento sia contemporanea». Ma dove pescare i 30 milioni di euro mancanti che rispetto ai numeri del Passante (il cui costo è di 750 milioni di euro) saranno poca cosa ma che tradotti in asfalto equivalgono a tre-quattro tangenziali, e quindi tre-quattro centri con meno traffico?
Le ipotesi. Non è che siano poi molte le opportunità. Se governo (per ora è meglio non contarci) e Regione non provvederanno con uno specifico finanziamento, la risposta potrebbe arrivare dalla costituzione della società mista Anas-Regione che sarà chiamata a gestire il Passante di Mestre e che ha tra gli obiettivi quello di reinvestire gli utili sul territorio. Il braccio di ferro tra Regione e Anas, che rivendica le redini operative del nuovo soggetto, non si è ancora placato, ma è già stata fissata una data per la nascita della nuova società: il primo marzo. Stando a quel che Quinzi ha riferito a Gatto, il governo - impegnato a traghettare il Paese verso le elezioni - vorrebbe comunque chiudere la partita prima delle elezioni di aprile. In ogni caso i 30 milioni mancanti non saranno disponibili da domani e sarà necessaria una scelta. Il sindaco di Quarto d’Altino, Loredano Marcassa, ha già alzato la mano: «Ehi, ci siamo prima noi».

Il comune di Spinea ha in Fascia A (progetto preliminare approvato e progettazione definitiva in corso) l'adeguamento della SP36 dalla Fossa a via Rossignago (via della Costituzione).
Le zone indicate si spera non siano indicative dei capi estremi visto che rimane un tronco di SP36 fra via Rossignago fino al passaggio a livello con Maerne, tanto più che l'innesto della cosiddetta tangenziale nord avviene proprio oltre via Rossignago.
Un potenziamento di quelle strade è necessario già oggi, prima ancora dell'apertura del Passante al seguito dell'intensificazione del traffico.
Le stime di impatto del Passante.

Non sono inseriti nella Fascia A il collegamento fra via Martiri, via Capitanio, via Cici e via Matteotti, nè il potenziamento della strada statale fra Fornase, Crea e Mirano.


martedì 12 febbraio 2008

Pali in via Matteotti

In via Matteotti i lavori non sono ancora del tutto conclusi (13 febbraio 2008), visto che manca da realizzare il passaggio pedonale nel tratto fra via D'Annunzio e via Fornase.
Si attende la primavera-estate in cui un aumento della temperatura permetterà di ricominciare i lavori.

Intanto nell'altro tratto dato per concluso (fra via Roma e via D'annunzio) sono state sostituite le luminarie e sono stati inseriti i pali verdi di separazione fra la carreggiata e la pista ciclabile.

Vicino all'incrocio fra via Ponchielli e via Matteotti un primo palo verde è stato piegato, presumibilmente da un paraurti visti i pezzi in plastica intorno ad esso.
Curioso l'angolo di piegatura visto che è rivolto contro il senso di marcia e non compatibile con i vicini parcheggi e gli ingressi delle vicine abitazioni (di almeno uno o due metri).


Si può presupporre che un'auto uscente da via Ponchielli, percorreva via Matteotti contro il senso unico e si è trovata a collidere con il palo verde.
Tuttavia ciò non può che restare una semplice ipotesi espressa in un blog con cui si può concordare o meno esprimendo opinioni favorevoli o dissensi nell'apposito spazio per i commenti.


Altro aspetto interessante, che fortunatamente non ha ancora fatto danni è il segnale di passaggio pedonale presente nel tratto fra via D'annunzio e via Bellini.


Non sono ancora state realizzate le strisce di passaggio pedonale, per quanto il resto della segnaletica orizzontale sembri ben delineata (vedere quella a sinistra prima non presente).
Il palo è situato sul bordo estremo della pista ciclabile a destra e si trova in corrispondenza di una leggera variazione di direzione dell'asse stradale, così come può essere visto nella foto.
Il palo esile viene percepito per la presenza del cartello azzurro che svetta, ma basta un nonulla per spingere in prossimità un autista distratto a spostarsi leggermente a sinistra (destra in foto) o a non correggere la corsa del veicolo per seguire la leggera mutazione d'angolo dell'asse stradale.


INDICE



Aggiornamento su richiesta di terzi di parte del testo e di un'immagine.

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Incipit

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013