LA NUOVA
MERCOLEDÌ, 26 MARZO 2008
Provincia Spinea. Lettera già inviata alla Soprintendenza Polemiche in via Roma «Il porfido è pericoloso»
SPINEA. Nuovo marciapiedi in via Roma, nuove anche le polemiche. Ad un gruppo di residenti della zona, tra i quali Giovanna Malvestio, residente in un’antica villa al civico 210 di via Roma, praticamente di fronte all’hotel Raffaello, la riqualificazione dei percorsi pedonali lungo la strada principale di Spinea proprio non piace. «Non si sa come - spiega - è stato creato un dislivello di ben 60 centimetri tra la strada e gli ingressi carrai, e di conseguenza sono state realizzate rampe per i diversamente abili talmente pendenti che se non sono un pericolo poco ci manca». La donna sostiene che da quando i lavori di rifacimento dei marciapiedi sono cominciati, i disagi per lei sembrano non finire più.
Non c’è solo la pendenza del nuovo accesso alla villa infatti a turbare la signora Malvestio, ma anche i continui saliscendi del nuovo marciapiedi e lo spostamento delle fermate dell’autobus che ora capitano proprio in corrispondenza dei passi carrai. Ne fa soprattutto una questione di sicurezza. «Queste nuove opere - sostiene - a cominciare dalle rampe, rappresentano un pericolo per i pedoni e i pendolari che usufruiscono del mezzo pubblico e ancor di più lo saranno in presenza di pioggia o ghiaccio». E così presa carta e penna Giovanna Malvestio ha scritto a progettisti, consiglieri comunali e perfino alla Sovrintendenza: vuole vedere tutelata l’incolumità sua e dei pedoni e vuole che le ville in cui lei, ma anche alcuni suoi vicini abitano, siano preservate dai lavori. (f.d.g.)
Il porfido non è propriamente scivoloso.
Viene appositamente utilizzato per la realizzazione di sanpietrini.
Altra questione riguarda il salto di 60 centimetri tra la strada e gli ingressi carrai che richiede delle rampe con 5% di pendenza per la legge sulle barriere architettoniche.
Per capirsi meglio, una rampa che rispetti la legge sulle barriere architettoniche collegando due piani (il piano della strada e quello del marciapiede) con uno sbalzo di 60 centimetri richiede una rampa di 12 metri.
Si può per brevi tratti estendere la pendenza a 8-10%, con una lunghezza di 6 metri.
http://www.handylex.org/stato/d140689.shtml#a6
8.2 Spazi esterni
8.2.1 Percorsi
Il percorso pedonale deve avere una larghezza minima di 90 cm ed avere, per consentire l'inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote, allargamenti del percorso, da realizzare almeno in piano, ogni 10 m di sviluppo lineare, (per le dimensioni vedi punto 8.0.2 spazi di manovra). Qualsiasi cambio di direzione rispetto al percorso rettilineo deve avvenire in piano; ove sia indispensabile effettuare svolte ortogonali al verso di marcia, la zona interessata alla svolta, per almeno 1,70 m su ciascun lato a partire dal vertice più esterno, deve risultare in piano e priva di qualsiasi interruzione. Ove sia necessario prevedere un ciglio, questo deve essere sopraelevato di 10 cm dal calpestio, essere differenziato per materiale e colore dalla pavimentazione del percorso, non essere a spigoli vivi ed essere interrotto, almeno ogni 10 m da varchi che consentano l'accesso alle zone adiacenti non pavimentate. La pendenza longitudinale non deve superare di norma il 5%; ove ciò non sia possibile, sono ammesse pendenze superiori, purché realizzate in conformità a quanto previsto al punto 8.1.11. Per pendenze del 5% è necessario prevedere un ripiano orizzontale di sosta, di profondità di almeno 1,50 m, ogni 15 m di lunghezza del percorso; per pendenze superiori tale lunghezza deve proporzionalmente ridursi fino alla misura di 10 m per una pendenza dell'8%. La pendenza trasversale massima ammissibile è dell'1%. In presenza di contropendenze al termine di un percorso inclinato o di un raccordo tra percorso e livello stradale, la somma delle due pendenze rispetto al piano orizzontale deve essere inferiore al 22%. Il dislivello ottimale tra il piano di percorso ed il piano del terreno o delle zone carrabili ad esso adiacenti è di 2,5 cm. Allorquando il percorso si raccorda con il livello stradale o è interrotto da un passo carrabile, sono ammesse brevi rampe di pendenza non superiore al 15% per un dislivello massimo di 15 cm. Fino ad un'altezza minima di 2,10 m dal calpestio, non devono esistere ostacoli di nessun genere, quali tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dai fabbricati, che possono essere causa di infortunio ad una persona in movimento.
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8.1.11 Rampe
Non viene considerato accessibile il superamento di un dislivello superiore a 3,20 m ottenuto esclusivamente mediante rampe inclinate poste in successione.
La larghezza minima di una rampa deve essere:
- di 0,90 m. per consentire il transito di una persona su sedia a ruote;
- di 1,50 m per consentire l'incrocio di due persone.
Ogni 10 m di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte, la rampa deve prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50 x 1,50 m, ovvero 1,40 x 1,70 m in senso trasversale e 1,70 m in senso longitudinale al verso di marcia, oltre l'ingombro di apertura di eventuali porte. Qualora al lato della rampa sia presente un parapetto non piano, la rampa deve avere un cordolo di almeno 10 cm di altezza. La pendenza delle rampe non deve superare l'8%. Sono ammesse pendenze superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo della rampa. In tal caso il rapporto tra la pendenza e la lunghezza deve essere comunque di valore inferiore rispetto a quelli individuati dalla linea di interpolazione del seguente grafico.
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