giovedì 9 gennaio 2014

200 mila euro per la Piazza lunga un chilometro di Spinea


Come da articolo di nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/12/30/news/la-piazza-lunga-un-chilometro-1.8386874
SPINEA. Piazza lunga un chilometro, arrivano 200 mila euro dalla Regione. Primi finanziamenti per il progetto voluto dal Comune per rivitalizzare il centro. Di questi tempi senz’altro una buona notizia per Spinea. La città può ora sviluppare il suo progetto intitolato “Spinea: una piazza lunga un chilometro”, che rielabora l’idea messa in campo proprio un anno fa dagli studenti dello Iuav, l’Istituto di architettura di Venezia e riproposta di recente durante la mostra dei progetti sulla riqualificazione urbanistica di piazza Marconi e piazza Fermi.
Avviene così un balzo in avanti inaspettato di fronte ad un progetto che non doveva essere tale, bensì semplice concorso di idee, le quali come più volte evidenziato partono dal presupposto mai dimostrato che tutto il traffico di via Roma si sposterà sulla tangenziale nord.

Ma a cosa serviranno questi 200 mila euro se il progetti prevedono un costo per la realizzazione fra i 18 ed i 30 milioni di euro? Come si può considerare una buona notizia un progetto che favorisce gli speculatori del centro di Spinea, sfavorendo i cittadini dei quartieri residenziali che si vedranno piombare davanti casa 30 mila auto di via Roma costrette a deviare dalla parte di strada trasformata in piazza pedonalizzata, dato che è palese che non gradiranno il passaggio per la lontana tangenziale nord?
Tutto si gioca sull'idea portata avanti sin dal 2007 dalla giunta Tessari che tutto il traffico di via Roma si sposterà sulla tangenziale nord, idea che non trova conferme negli oltre 6 km di percorrenza aggiuntiva a cui sarebbero costretti tutti i miranesi diretti a Mestre e viceversa, andando ad ingrossare tra l'altro il tratto già pesantemente percorso della provinciale SP81.
Persone che si recano a lavoro 5 giorni su 7, percorrendo 15-20 km si troverebbero a vedersene aggiungere altri 6, con un appesantimento considerevole delle emissioni di anidride carbonica e di spesa per la benzina.
Perchè si porta ancor oggi avanti l'idea che il traffico si sposterà sulla tangenziale nord, quando la medesima giunta Tessari e tacitamente la giunta Checchin tacitamente hanno spinto anche per la realizzazione della "tangenziale sud" ?


Gli stessi studenti del corso della dottoressa Vittadini dello IUAV nel realizzare i loro progetti non hanno considerato che il traffico di via Roma si sposterà in toto sulla tangenziale nord, ma solo che 15 mila veicoli al giorno, provenienti dai comuni limitrofi si sposteranno così lontano (idea altrettanto bizzarra), diversamente dagli altri 15 mila veicoli creati ipoteticamente da cittadini di Spinea che ogni giorno percorrono via Roma per andare a lavoro.
Per questo le soluzioni adottate dallo IUAV non presentavano una piazza lunga un chilometro, ma una "simbiosi" fra traffico veicolare e pedonale, capaci di convivere sullo stesso tracciato, un sistema che avvicini l'auto al passante in barba alle "leggi ingegneristiche dello Stato" che cercano di limitare gli investimenti di persone dovute ad automobili.


Su quale strada andranno gli oltre 15 mila veicoli ipotizzati dagli studenti dello IUAV per descrivere il traffico giornaliero di abitanti di Spinea, se invece di lasciare via Roma a doppio senso aperta, così come previsto nei loro progetti, si realizzerà invece l'idea fissa di due non opposizioni (il centrodestra ed il centrosinistra) di pedonalizzare via Roma? come potranno i quartieri residenziali con strada adibite per sopportare 300 veicoli al giorno farsi carico di 15 mila veicoli al giorno senza subire un danno ? come potranno i residenti che subiranno le modifiche urbanistiche essere fieri di una piazza che rovina la loro vita quotidiana ?

Solo poco tempo fa in Comune si pensava di attuare una ZTL su via Roma, nella zona dove dovrebbe sorgere il "Masterplan" di Tessari, alias "Piazza lunga un chilometro" di Checchin, ovvero fra la rotatoria con via Rossignago, Bersaglieri e via Capitanio fino alla chiesa San Vito e Modesto, via Matteotti, via Cattaneo.
Attraverso questa ZTL sarebbero potuti transitare cittadini spinetensi, ma non quelli di altri comuni, idea bislacca ed inattuabile se solo si pensa che la società privata che avesse preso una tale concessione avrebbe dovuto verificare oltre 15 mila targhe ogni giorno per individuare i possibili trasgressori.
Anche in questo caso, con l'uso del progetto PAES202020 come scusante per avallare impossibili riduzioni di anidride carbonica del traffico veicolare, si stava pensando di attuare soluzioni che sarebbero andate a discapito di italiani (abitanti di comuni limitrofi), al fine di favorire quella che appare sempre di più come un'ossessione bipartisan della politica locale.

Altro aspetto da considerare è che la popolazione di ben 28 mila abitanti di Spinea (escludiamo abitanti di Mirano e Chirignago anche se la "piazza lunga un chilometro" inficia anche sulla loro vita) ha DISERTATO tutti gli incontri organizzati dal Comune per mostrare e premiare i vincitori del concorso di idee di Piazza Marconi, segno che l'argomento non interessa o forse crea qualche disagio, così come avvenuto per la mostra lampo dei progetti di piazza Marconi, aperta al pubblico proprio in via Alfieri, una delle vie travolte dai piani mastodontici che ci si prefigge per Spinea. In quell'occasione molti abitanti di via Alfieri già oggi preoccupati per i livelli di traffico raggiunti a causa di una gestione disastrosa della pianificazione territoriale che sta portando a rendere sensi unici tutte le strade di passaggio fra i quartieri (parte di via dei Martiri a nord, via Capitanio prossimamente, via Bennati, via Matteotti), si sono mostrati estremamente negativi verso i progetti presentati al concorso, i quali ovviamente badano più ai proventi derivabili da nuove cubature piuttosto che al mantenimento dell'equilibrio del tessuto di circolazione locale ed intercomunale del Comune (mantenimento delle funzionalità della linea ACTV e relative fermate poste su quella che diverrebbe piazza, mantenimento della circolazione pesante di 30 mila veicoli su una strada a doppio senso breve che faccia defluire il traffico intercomunale e locale senza passare per quartieri residenziali, non trasformazione del quartiere Dante con le strade via Matteotti, via Alfieri e via Bennati nella porta di accesso verso Mestre o della nuova piscina/stazione di Spinea, così come appare invece nel PUT e nella quasi totalità dei progetti del concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, mantenimento delle funzionalità chiesa San Vito e Modesto - cimitero, mantenimento della circolazione diretta fra quartieri confinanti senza dover accedere proprio a via Roma per spostarsi dall'uno all'altro, ecc...)

«In questi anni la città partecipata è cresciuta molto, rendendo protagoniste le associazioni e creando sinergie nuove», spiega il sindaco Silvano Checchin, «ora arriva un contributo economico importante per realizzare un’idea di piazza policentrica che valorizzi gli spazi aperti lungo via Roma in modo sostenibile e sottolineando le diverse funzioni e capacità attrattive dei luoghi di incontro».
Si maschera così il fallimento totale di un progetto partecipato a cui non ha partecipato nessun cittadino, sia come presenza all'atto della premiazione dei progetti, sia come interesse partecipato nel suggerire soluzioni, che quando non vengono fermate da candidati interni del PD, da esponenti del PDL via Corte dei Conti o da elementi dell'Italia dei Valori, vengono completamente ignorate da giunta e giornali.
Passa così l'idea falsa di qualcosa ben studiato, solo perchè porta con sè sigle come quelle dello IUAV o parole altisonanti (es: "partecipata", "sinergie", "policentrica"...), in realtà un castello di carte sintomo dell'ossessione politica locale, basato su presupposti portati avanti dalla passata amministrazione in teoria politicamente opposta all'attuale, che incideranno non poco sulla vita degli abitanti dei comuni vicini di Chirignago e Mirano, e dintorni o sugli abitanti della stessa città di Spinea, che ogni giorno percorrono via Roma per andare a lavorare rispetto una piazza per manifestazioni utilizzata solo qualche volta all'anno nel centro di Spinea, laddove appare evidente a tutti che oramai la socialità dei giovani ed adulti si sia spostata su Facebook, sui social network più che sul masegno della piazza posto a definire geograficamente un luogo centro di qualcosa che non ti appartiene più, perchè acquistato da altri in project financing.

Grande rotatoria dove non serve e numerosi incidenti dove era prevedibile

Nei giorni scorsi la cosiddetta "Strada Folle" (viabilitaspinea.com) di Spinea è stata quasi completata.
Aperta la rotatoria in via Capitanio, entro poco tempo verrà aperto anche il tratto di congiunzione fra via dei Martiri e via Capitanio stessa.

L'opera inserita come complementare al Passante di Mestre nel programma della legge obbiettivo, pur non avendo niente a che fare con l'autostrada, si inserisce in quel nutrito gruppo di soluzioni stravaganti che il Comune di Spinea da una decina d'anni sta inserendo nella viabilità locale.

Oltre a rotatorie in curva (vicino al centro Pam), rotatorie con dosso nello spazio di frenata (via Alfieri), rotatorie ad otto (costruite e forse demolite a breve per rendere migliore piazza Santa Bertilla), rotatorie inclinate, vero spasso per chi fa rally (ex-cavalcavia),  le rotatorie continue a distanza di un centinaio di metri (via Alfieri, proposta per via Bennati, e 2 ex cavalcavia), ecc... la nuova arrivata è la "rotatoria folle", un'opera con un arco di circonferenza che fa concorrenza alle rotonde della Fossa e della camionabile per Mirano, come se dovessero passarci gli autobus attraverso (autobus che a Spinea ogni tanto si perdono per strada al Villaggio dei Fiori).
L'opera appare ancora più incredibile se si considera che sin dall'inizio è stata progettata con tali dimensioni, neanche dovesse assolvere a scopi superiori a quelli prospettati di collegamento fra via Capitanio e via Martiri, quando in realtà in altri luoghi per anni sono state lasciate soluzioni ristrette e pericolose: la rotatoria dell'incrocio di via Luneo e la rotatoria dell'incrocio di via Rossignago.
In quegli incroci fra via Luneo e via Rossignago con la camionabile, strada che ha sicuramente subito l'influenza del casello del Passante di Mestre, per anni sono state posti due semplici circoli di meno di un metro di raggio, tale da spacciare l'incrocio per una rotatoria classica.
I numerosi incidenti avvenuti a causa della soluzione adottata dopo oltre 5-7 anni hanno spinto il Comune a chiedere la modifica urbanistica al fine di realizzare una vera rotatoria con corsie di immissione negli incroci di via Luneo-Rossignago con la provinciale, rispetto quelle soluzioni fantasiose e false che spesso vengono inserire in ambito urbano storico.
Appare del tutto evidente come ci sia qualcosa di strano nella pianificazione e gestione urbanistica di Spinea, laddove opere oggi inutili vengono falsamente inserite come complementari al Passante di Mestre, ed opere non eseguite, che prevedibilmente sarebbero state pericolose, hanno spinto il Comune ad agire a suon di incidenti e morti.

In realtà oramai appare chiaro a tutti che il fine della "strada folle" di Spinea, che va sotto il nome di Tangenziale Sud, approvata con un blitz dalla giunta Tessari (civiche, PDL, Lega nord), tanto che nessuno se n'era accorto, e tacitamente portata avanti dalla giunta Checchin (PD, UDC, IDV; 585, PCI) è quello di creare un tratto alternativo di viabilità che permetta la chiusura di via Roma nel tratto che va dai Bersaglieri alla chiesa San Vito e Modesto, rendendo via Capitanio, via Matteotti, via Alfieri, via Bennati e via Buonarroti le nuove arterie di circolazione locale fra i quartieri, mentre il traffico di 30 mila veicoli in transito da e per Mestre, verrà spostato sulla tangenziale sud, in futuro collegata con via Matteotti, risalendo poi attraverso il quartiere residenziale Dante, via Alfieri e via Bennati (sempre che si possa ancora parlare di residenziale dopo tutto ciò) verso le due rotatorie dell'ex-cavalcavia.
Questo spiega anche perchè gli autobus ACTV ogni tanto vengano visti girare fuori percorso per strade del comune al fine di sperimentare la possibilità di percorrere e curvare su nuovi tratti.
Infatti la realizzazione della "Piazza lunga un chilometro", slogan di Checchin che fa il paio con il "progetto Masterplan" di Tessari, ha il forte vincolo di rendere pedonalizzata la parte di via Roma percorsa dall'ACTV per il servizio di collegamento dal Capolinea di Mestre-Venezia al capolinea di Mira, sfruttata da migliaia di ragazzi delle superiori ogni giorno per andare a scuola e da altrettanti pendolari.
Creare un percorso alternativo che permetta agli autobus di accedere da via delle Macchine o da via Martiri risalendo per la tangenziale sud verso in quartiere Dante, rientrando poi nel percorso storico di via Miranese/Roma, aiuterebbe sicuramente il progetto di speculazione edilizia del centro di Spinea con la "piazza lunga un chilometro".
In questo modo una parte dei cittadini di Spinea verrebbero chiamati a pagare questo insieme d'opere che per piccoli passi un pezzo alla volta sin dalla messa a senso unico di via Matteotti nel 2007,  si dirigono sempre e in modo politicamente bipartisan (alla faccia delle opposizioni) verso lo stesso fine, che si chiami Masterplan o "piazza lunga un chilometro", trovandosi dall'aver acquistato casa in un quartiere residenziale calmo e tranquillo a vivere in un'area dove l'intento del comune è stato quello di dirottare decine di migliaia di auto ed autobus ogni giorno tolti da via Roma.

La sensazione è che lo stesso modus operandi sbagliato applicato per situazioni palesi come via Luneo e via Rossignago nell'incrocio con la provinciale si tramuterà in disagio, incidenti e morti anche con l'idea di spostare il traffico veicolare dall'attuale via Roma ai quartieri residenziali "periferici" attraverso la tangenziale sud.
A quel punto, indipendentemente da quel che ne pensino consiglieri dell'IDV od altri preoccupati ai valori economici spesi dal comune, tornare indietro corrisponderà a spendere nuovamente denaro per ripristinare gli errori compiuti da precedenti giunte in comune accordo, ben inteso che almeno qui a Spinea cambiano le giunte, ma non cambia la politica applicata (il mistero delle opposizioni che non sono per niente opposte) e soprattutto non cambiano i tecnici comunali che da anni avallano queste soluzioni politiche.

Già nel PUT2004 si era evidenziato come l'intento fosse quello di chiudere il centro di via Roma scaricando ad altri il traffico proveniente da Mirano; in data 7  febbraio 2013 la Giunta Municipale ha adottato la delibera di indirizzo per un nuovo PUT (Piano Urbano del Traffico), che molto probabilmente arriverà al fotofinish per le prossime elezioni o sarà già pronto e servito per la prossima giunta comunale, sempre che i cittadini credano ancora che conti qualcosa votare, volti nuovi e vecchi di un sistema che oramai ricorda più il feudalesimo che la democrazia a favore del pubblico e di TUTTI i cittadini residenti.

martedì 7 gennaio 2014

Piscina di Spinea a tre vasche: quella normale, per i bambini e per il legno

Il mondo cambia il fretta e se non si sta al passo, si rischia di pagarlo caro.
E' il caso per esempio della nuova piscina che dovrebbe sorgere a Spinea così come pensata dallo Studio Versuro.
La piscina progettata nel 2009 posizionata verso sud vicino allo stadio del Villaggio dei fiori, con ampie vetrate colorate, dovrebbe trovar collocazione nel nuovo PAT 2013 (piano di assetto del territorio) vicino alla stazione dei treni vicino l'ex-cavalcavia per Mestre.
Non è chiaro quando inizieranno i lavori di costruzione, ma alle porte c'è quel vincolo della Direttiva europea 2010/31/UE che impone dal 2018
Art. 9
1. Gli Stati membri provvedono affinché:
b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.
Per "edificio ad energia quasi zero" si intende una struttura con altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze

La differenza fra costruire una piscina a forma di rettangolo con pareti in cemento e piccole vetrate qual è per esempio quella di Mirano o quella di Chirignago e una piscina con ampie vetrate sta nel fatto che le vetrate non hanno mai valori di isolamento paragonabili a quelli di un muro, specie se ricoperto con isolamento a cappotto (conduzione termica poliuretano 0.03 W/m^2K).
Una conduzione termica tipica per una finestra doppio vetro è pari a 1.4-2.7 W/m^2K (triplo vetro 1.0 W/m^2K), quella di un muro varia anche a 0.25-0.7 W/m^2K.
Uno degli esempi di sistema "vetrato" con migliore resistenza all'emissione di calore è rappresentato dal Burj Dubai la cui vela fatta in teflon raggiunge valori di conduzione termica di 1 W/m^2k (lastra unica), ma a discapito della spesa per la realizzazione visto l'alto costo del materiale.

L'aspetto curioso di una piscina con maggior dispersione di calore, al di là del rispetto o meno di futuri vincoli di legge, è che tutto il calore disperso viene pagato in riscaldamento, il cui costo va a bilancio con i ricavi di gestione e con il prezzo unitario con cui verranno venduti gli abbonamenti mensili alla piscina.
Insomma, chi maggiormente dovrebbe essere interessato al comportamento energetico della struttura dovrebbe essere chi in quella struttura ci andrà a nuotare, non chi l'ammirerà dall'esterno per le sue forme armoniose e curve.


Tuttavia altri problemi sembrano essere già possibili per una piscina vetrata, infatti prendendo in considerazione quanto indicato in questo blog sulle energie rinnovabili  dal 2010 sono stati modificati ulteriormente i valori di conduzione termica delle finestre-chiusure apribili, abbassando ulteriormente il coefficiente che denota quanta calore fuoriesce dal chiusura colorata/trasparente.
Rimane un po' di dubbio se una facciata vetrata possa essere assimilata ad una "finestra/chiusura apribile o assimilata", ma in un tal caso si avrebbe che tutta l'ampio sistema vetrato della nuova piscina di Spinea dovrà montare tripli vetri basso emissivi, il cui costo aumenta notevolmente (da non dimenticare che la detraibilità al 65% anche in IRES è data per sostituzioni di sistemi vetrati e il 50% è ottenibile con ristrutturazioni e non nuove costruzioni).

Un'altra prescrizione entrata in atto con il DPR59/2009 è l'obbligo di installare un impianto fotovoltaico su ogni nuova costruzione.

Infine nel recepimento italiano della direttiva europea 2009/28/CE nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28 già in vigore impone l'obbligo di:
Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti 
1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1 gennaio 2017.
Ciò significa che il 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria di un edificio di nuova costruzione deve essere garantito con impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Per una piscina l'ACS può essere considerata l'acqua delle docce, ma anche l'acqua della piscina stessa... entrambe risultano un onere superiore alle richieste di una famiglia, per cui molte piscine pubbliche ristrutturate hanno soddisfatto questo limite ricorrendo a due artifizi: i tubi riscaldanti posti sul tetto (una specie di pannello solare fatto con semplici tubi neri esposti al sole) e sistemi di riscaldamento dell'acqua a biomassa (ciclo della CO2 nullo, solo che la CO2 diviene legno nel bosco e torna nell'aria dopo combustione in città).
Inoltre va applicata la percentuale alla somma dei consumi previsti per ACS + riscaldamento + raffrescamento, il che corrisponde per esempio ad applicare un altro 20% di energia da fonti rinnovabili per l'ACS (50%+20%=70%) ma anche nel riscaldamento e nel raffrescamento.
Non sono compresi gli impianti fotovoltaici nelle percentuali incentivate, per ovvie ragioni.
Ciò si traduce per casi residenziali in ben determinate soluzioni tecniche ed impiantistiche applicate in edifici ovviamente di classe energetica A (case passive) od anche case attive (producono più energia di quanta ne consumino).
Per una piscina non ancora iniziata a costruire,ciò corrisponde a potenziare in risorse rinnovabili tutta la parte di calore che viene dispersa per esigenze estetiche, probabilmente ricorrendo ad un doppio sistema di riscaldamento con cogenerazione (produzione di calore ed elettricità) e biomassa (produzione di surplus di calore invernale) con eventuali altri apporti derivanti da un secondo sistema di riscaldamento d'emergenza.

Ironia della sorte, fare la piscina ad acqua corrisponderà a "fare la vasca per il legno" (coclea) dove scaricare le biomasse (il minor costo lo si ha con il cippato piuttosto che col pellet) per alimentare la caldaia a biomasse.
Inoltre la coclea ove stivare circa 20-30 metri cubi di legno dovrà essere accessibile ai camion probabilmente ogni 7-10 giorni.

Essendo passato il 1 gennaio 2014 ora vale il 35% da fonti rinnovabili.

mercoledì 11 dicembre 2013

IMU 2013 - service tax

Riassunto sintetico della confusione di quest'anno, 2013, sull'IMU.

Quest'anno l'IMU del 2013 per le prime case non si paga (escluse alcune categorie A/1, A/8, A/9).

Entro il 16 dicembre 2013 si paga l'IMU per le seconde case, anche locate in funzione delle aliquote scelte dei comuni.
Le aliquote per molti sono ignote perchè nella confusione creata dal governo sulla "tassa federalista", imponendo ai comuni le volontà del governo a molti sono sfuggite le delibere di approvazione delle aliquote dell'IMU dei comuni.

Per esmepio a Mira per le seconde case si è scelta un'aliquota del 7,6 per mille per le seconde case locate con contratto libero, del 6 per mille per le case locate con contratto concordato e del 10 per mille per le seconde case sfitte (aumentando da 8,2 per mille a 10 per mille).
E' bene notare che le prime case hanno un'aliquota del 4.4 per mille, quindi qualora dovessero versare il 40% dell'aumento di tassazione dovrebbero versare lo 0.4% del 0.4 per mille della rendita catastale (senza detrazioni in teoria).
Le varie aliquote sono presenti nel pdf informativa della delibera sulle aliquote, mentre una buona spiegazione delle leggi di quest'anno la si trova alla pagina "la pagina dell'IMU".
Rispetto al 2012 ritocco al ribasso per le case affittate (credo ci fosse l'aliquota 8.2 per mille nel 2012), e valori stabili per le prime case e le seconde case sfitte.

Mirano, le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5.3 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case (sfitte, locate od in uso gratuito) pagano invece con il 9.8 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.


Spinea le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Per le prime case l'aliquota è del 5 per mille, quindi dovranno pagare a gennaio 2014 qualora fosse richiesto di versare la differenza.
Le seconde case date in affitto pagheranno il 7.6 per mille mentre le seconde case sfitte pagheranno il 9.5 per mille.
Rispetto al 2012 aliquote invariate per prime e seconde case.

Salzano le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per le seconde case affittate, 10.6 per mille per le seconde case sfitte, valori invariati rispetto al 2012.
Gli abitanti di Salzano per la prima casa hanno l'aliquota base.

Dolo le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Vengono confermate le aliquote del 2012 (4 per mille per le prime case, 7.6 per mille per gli altri immobili).
Anche in questo casi gli abitanti hanno l'aliquota base per la prima casa.

Noale le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
L'aliquota prima casa non sembra indicata, seconde case sfitte 9.6 per mille e forse 7.6 per mille per immobili affittati.

Scorzè le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina.
Le aliquote del 2013 sono le medesime del 2012 (4 per mille per prime case e 7.6 per mille per qualsiasi altro immobile).

Martellago le aliquote IMU 2013 possono essere consultate in questa pagina (non sembra esserci un riassunto chiaro delle aliquote).
Le aliquote sono 4.5 per mille per la prima casa, 9.8 per mille per le seconde case sfitte, con una piccola riduzione dei valori del 2012.




Per le prime case non si sa ancora se nel gennaio 2014 si pagherà parte dell'IMU di quest'anno, così come non è chiaro quale sarà e come colpirà la nuova (vecchia) tassa sulle abitazioni con più voci di spesa per proprietari ed inqulini (diversamente dall'IMU che faceva pagare solo i proprietari) e riduzioni di detrazioni detrazioni.
I telegiornali, volenti o nolenti creatori di confusione, hanno accennato che nel gennaio 2014 si pagherà il primo acconto della nuova tassa.
Questo non è ancora deciso e lo sarà con la finanziaria (che oggi viene chiamata "legge di stabilità" per puro gioco psicologico visto che l'economia va sempre peggio) di tagli e tasse che il governo Letta deve emanare entro quest'anno.


E' bene notare come i continui cambiamenti sulla tassazione, la forma federalista, voci continue su leggi in fase di studio e non ancora approvate non facciano altro che creare confusione, inducendo all'errore, con una tassazione che ha rincarato di molto le pene per errori e trasgressioni.

mercoledì 27 novembre 2013

Mostra lampo dei progetti per piazza Marconi-Fermi

Mostra lampo per i progetti per piazza Marconi Fermi nelle sale dell'ex-mobilificio Corò in via Alfieri, vicino via Roma.
Le tavole che hanno vinto il concorso di idee indetto dal Comune e i progetti dello IUAV sono stati esposti solo dal 23 al 29 novembre 2013 (La Nuova Venezia), con il presidio di un addetto ai lavori per controllare le sale ed in qualche caso spiegare i disegni rappresentati.

Affluenza apparentemente scarsa della popolazione che oramai (riprendendo la considerazione fatta da alcuni progettisti non vincitori del concorso) si riunisce più sui Social Network che in piazza...benchè a quanto pare abbia trascurato anche l'annuncio del Comune della mostra solo sul social network Facebook (link, link2)

Tuttavia si segnala la presenza di abitanti di via Alfieri alibiti per il traffico che transita tutt'oggi per una strada tartassata da anni in modo bipartisan (ben diversamente da molti altri ambiti ove si è persino costruito sul costruito), ed attoniti per le conseguenze che potrebbe avere la realizzazione dei progetti premiati se solo l'ipotesi di spostamento del traffico sulla tangenziale nord si rivelasse infondata (ipotesi utilizzata come base sia per la progettazione degli interventi del Concorso di idee per piazza Marconi-Fermi, sia per gli interventi ipotizzati dal corso della professoressa Vittadini dello IUAV).... ipotesi ovviamente smentita in varie occasioni in cui i sindaci Tessari/Checchin facevano riferimento alla Tangenziale Sud quale ulteriore elemento grazie al quale togliere traffico sull'asse di via Roma (ovviamente scaricandolo ad altri quartieri).



Dal Masterplan del 2007-2008 ad oggi non si segnalano grandi differenze, quanto fatto dal centrodestra (civiche, ex-PDL e Lega) è stato "difeso" dal centrosinistra (PD, UDC, ed anche IDV).
Così durante la premiazione in Comune, con una scarsissima partecipazione popolare come comunemente si addice in Italia ad opere da decine di milioni di euro di investimento (se non ricordo male fra i premiati quello che costava meno richiedeva 18 milioni di euro di investimento), denaro raccolto con tasse e multe, si è assistito al balletto di opinioni fra un centrodestra che vuole portare avanti l'idea di via Roma pedonalizzata ed il centrosinistra interessato a sviluppare idee per proporre un nuovo assetto al centro di Spinea.
Non sono intervenuti invece i sostenitori dell'IDV che in passato si erano distinti per la volontà di ritardare il ritorno a doppio senso di via Matteotti per dar spazio alle soluzioni tecniche del Concorso di idee per piazza Marconi e Fermi, previo poi ritornare in maggioranza esaurita la breve esperienza nel partito Rivoluzione Civile di Ingroia per le elezioni 2013.


A sei-sette anni dalle modifiche urbanistiche subito contestate dalla popolazione rimangono le proteste dei comitati (insultati da alcuni esponenti dell'IDV come fascisti, nel tentativo di difendere quanto fatto dalla giunta di centrodestra Tessari), un referendum sfiorato con oltre 2000 firme raccolte per contestare le modifiche urbanistiche, partiti di opposte fazioni che difendono il loro operato l'un l'altro fingendo scontri mentre a piccoli passi la viabilità continua a mutare secondo il medesimo schema generale che in tutta probabilità nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere la tangenziale sud, approvata dalla giunta Tessari ed inizialmente sostenuta dal sindaco Checchin nei dibattiti con i cittadini (vedi Viabilità Spinea).

Tassazione sulla casa

Dal 2011 al 2013: Ici, Imu, Res, Service tax, Tares, Tarsu, Trise, Tasi, Tarsi, Tuc, Iuc...
Forse è un gioco: trova quante più sigle diverse puoi per definire una tassa unica sulla casa e sui servizi che i Comuni non garantiscono più con Irpef, Ires, Irap, Iva, ed imposte di bollo,...



(meme di 4chan)

In arrivo nuovi T-Red e Velo OK - autovelox + multe

La Nuova Venezia segnala l'arrivo anche a Spinea di nuovi sistemi autovelox per fare multe al fine di limitare la velocità in alcune sezioni stradali.
Verranno inoltre installati dei pannelli luminosi di segnalazione della velocità (5 o 7 pannelli).

Ricordo ancora una volta che con un navigatore satellitare GPS è possibile inserire le posizioni degli autovelox sulle mappe (scaricando anche i circa 20.000 punti segnalati dalla community per tutta l'Italia) per ricevere una segnalazione preventiva delle posizioni ove presenti autovelox, velo ok e simili...
Consiglio anche di partecipare alla community www.poigps.com e segnalare i punti con sistemi autovelox nuovi per mantenerla viva ed aggiornata.

Inoltre visto che in passato qui a Spinea come in tante altre città i sistemi autovelox hanno creato un profondo malessere cittadino sfociato in azioni notevoli (vedi Fornase - autovelox fatto esplodere
 - autovelox sradicati) si consiglia di camminare sempre distante da simili postazioni o per chi ha l'abitazione vicina, di adottare le misure più cautelative che ci si sente d'applicare.

Le posizioni ove verranno posti i nuovi Velo OK e T-Red sono:
Velo OK - riconoscibili dalle colonnine arancioni
  • via Rossignago nel tratto finale verso via della Costituzione;
  • via Roma nel tratto tra via delle Industrie e la rotatoria della Fossa;
  • via Fornase tra via Prati e via Bennati;
  • via Matteotti tra via D’Annunzio e via Fornase;
  • via Bennati nel tratto tra via D’Annunzio e via Parini;
  • via Martiri della Libertà nel tratto tra viale Viareggio e la rotatoria di Crea;ù
  • via Rossignago nel tratto iniziale verso via Roma.
Dubbio che si vocifera:  Velo Ok possono fare multe solo quando vi sia a fianco della postazione un poliziotto come presidio.

T-Red: segnalerà sia l'eccesso di velocità che il passaggio con disco rosso o giallo inoltrato specie sulla direttrice Spinea-Marghera sulla camionabile

  • puntato al semaforo tra la provinciale 81 (via della Costituzione) e via Fornase.

E' bene ricordare che per chi svolta a sinistra proveniente da Mirano per entrare nel quartiere di Fornase, per oltre una decina di metri capita spesso di sostare oltre il limite d'arresto del semaforo, pur essendo costretti ad aspettare che nel senso opposto non ci siano auto o si fermino.
Quindi in moltissimi casi chi deve svoltare verso Fornase lo fa con il giallo, specie se il semaforo per chi proviene da Marghera-Borbiago scatta contemporaneamente da chi proviene da Mirano.
Inoltre se nel verso opposto le auto dovessero passare fino a giallo-rosso inoltrato, chi svolta prenderebbe la multa per colpe d'altri non potendo fare retromarcia fino al segnale d'alt del semaforo.
Senza un'adeguata considerazione di questi aspetti si creerà sicuramente malcontento per multe onerose per bilanci famigliari, staccate senza averne colpa.


I dispositivi saranno installati entro dicembre ed entreranno in funzione già nei primi mesi del 2014.



Edit 15 gennaio 2014
Un ulteriore telecamera è stata posta all'incrocio fra via Sarpi e via Matteotti nel senso unico, puntata all'incrocio con la strada chiusa di via Donizzetti, molto probabilmente con il solo intento di multare i residenti che uscendo da casa si infilano nella vicina via Sarpi, invece di percorrere l'assurdo sistema di sensi unici posti intorno al quartiere Dante con via Matteotti, via D'Annunzio e via Bennati.
Qui può essere letta una descrizione più accurata della questione.

Abolizione delle province e nuovo feudalesimo ?!

Qualche anno fa l'abolizione delle province era il mantra del risparmio alla spesa pubblica, con la creazione di aree metropolitane (o aree vaste) che permettessero di mantenere funzioni riducendo enti e cariche pubbliche.
Dopo vari incontri fra tecnici, sindaci e il sindaco della città capoluogo di Venezia, la discussione sembra sparita nel nulla, mentre alcune aree sembrano indirizzarsi verso l'unione dei comuni.

Dopo un anno dai decreti di abolizione delle province di Monti, se non erro ritirati perchè incostituzionali, si verifica la solita situazione all'Italiana con la moltiplicazione delle figure istituzionali sostitutive alle funzioni provinciali, aspetto che riduce di sicuro il risparmio ottenibile con l'abolizione delle province.

http://www.youtube.com/watch?v=TSsRETFkoCo&feature=share

Interviene Luca Beccaria, giovane consigliere comunale di Camagna e dottorando DRASD (Dottorato di Ricerca in Autonomie locali, Servizi pubblici e Diritti di cittadinanza) in un hangouts realizzato dal blogger LeFou.

Opinione personale: materia estremamente difficile per profani.

domenica 27 ottobre 2013

Navigatori satellitari ed autovelox

Di recente il Comune di Padova ha deciso di installare nuovi autovelox sulle sue strade ad alto scorrimento che sgravano il centro e la periferia urbana di decine di migliaia di auto.
Le postazioni fisse previste saranno 8, su un limite di velocità di 90 km/h quasi mai rispettato con superamenti costanti di 10-30 km/h.

Già in passato si è visto come chi si reca in un'altra città per lavoro, percorrendo ogni giorno il tragitto per recarsi a lavoro, rischia salassi veri e propri in quei casi in cui l'autovelox viene piazzato sul tratto che percorre quotidianamente.
Infatti la prima multa presa impiega 15-30 giorni per arrivare a casa del lavoratore, mentre quest'ultimo percorre ogni giorno la strada.
Quindi avviene spesso che alcuni si vedano ricevere anche 15-20 multe per eccesso di velocità di 5 km/h (circa 50-100 euro di sanzione), cosa che non provoca minimamente il miglioramento della sicurezza delle strade (per 15 giorni l'autista continua a correre come gli pare, dopo semplicemente cambia tragitto), bensì aspetto che sicuramente rovina la vita di una famiglia ed accuisce le tensioni sociali.
Si vedano gli articoli: Pioggia di ricorsi contro l'autovelox, Assalto all'autovelox palo staccato e gettato nel fosso.

Certo è pur vero che la questione multe è diventata una voce di bilancio comunale non trascurabile (circa 100 mila euro anno), utile per far cassa, e spesso alcuni consiglieri si lamentano proprio delle differenze di riacavato di questa forma impropria di tassazione fra un Comune che ha staccato centinaia di sanzioni con la ZTL ed un altro.
Il denaro ricavato dalle sanzioni è vincolato ad essere utilizzato per lavori di manutenzione e sicurezza stradale.

Una soluzione per questo sistema di tassazione indiretta si basa sull'utilizzo di un navigatore satellitare, dove caricare una mappa con tutti i punti GPS ove è presente un autovelox.
Sul sito www.poigps.com  una community aperta ha creato con segnalazione degli utenti una mappa di oltre 19 mila punti sparsi per tutta Italia, corrispondenti a postazioni fisse con varie forme di autovelox o sistemi di rilevamento e postazioni mobili (autovelox portatili).
I punti GPS inseriti in appositi file possono essere caricati facilmente sui navigatori Nuvi o Tom Tom, impostando ad una certa distanza l'emissione di un messaggio sonoro di avvertimento (per esempio 250 metri).
La comunità oltre ai PDI degli autovelox, crea mappe anche per altri servizi: ristoranti, semafori, stazioni di benzina/gas, eccetera.

Per accedere al download delle mappe si deve essere registrati al sito.

Le mappe vengono costantemente aggiornate, quindi basta aver cura di ripetere periodicamente l'upload dei dati al navigatore satellitare.

In questo modo si può viaggiare in qualsiasi città senza il patema d'animo di rischiare multe periodiche, o quanto meno rendersi conto della presenza di nuovi autovelox sparsi nel territorio senza incappare in decine di multe reiterate.
La sicurezza creata dall'uso delle mappe GPS è maggiore rispetto quanto esegua la tecnica delle postazioni fisse di autovelox.
Infatti sentendo suonare il GPS, il guidatore ha tutto il tempo di osservare il rispetto del limite di velocità con la precisione certosina richiesta (5 km/h solo abbuonati), distogliendo solo una volta lo sguardo dal conta chilometri.
Anzi, a fronte dell'inserimento di un autovelox in un punto pericoloso (cosa non sempre vera dato che i Comuni spesso piazzano gli autovelox dove si possono massimizzare i guadagni), avrà modo di rallentare parecchie centinaia di metri prima, con aumento della sicurezza.
Si pensi al caso di un'auto che visto l'autovelox frena repentinamente, portando chi segue ad un tamponamento.
In effetti uno dei principali difetti dell'indurre il guidatore alla "paranoia da multe" è che questo, dopo aver preso 15 multe di fila ogni giorno, o sarà  indotto a correre sempre ai 30 km/h ovunque, oppure distoglierà in continuazione la sua attenzione da chi lo precede per osservare che il conta-chilometri segni la velocità corretta con scarto infinitesimo, col rischio di tamponamenti.
Prevenire è meglio anche di curare (dover rimettere in sesto colonnine sradicate, imbrattate o fatte esplodere con bombe artigianali).
Ovviamente una maggior sicurezza per le strade comporta una minore emissione di multe per i bilanci dei Comuni o per le società private che vincono la gestione del sistema di telerilevamento in date posizioni dei Comuni.


Il costo per non rischiare di prendere una multa, spesso per niente (vedi eccesso di 5 km/h), è pari ad un centinaio di euro per comprarsi un navigatore a cui aggiungere, un po' di cura nel seguire la community del sito poigps.com.


Aggiornamento 27-07-2014
Il sito della Polizia di Stato elenca gli autovelox ed i sistemi tutor per regione.
Tuttavia è bene notare che l'elenco contempla solo le postazioni fisse installate su strade statali ed autostrade, non quelle piazzate dai Comuni.
Esistono poi applicazioni per smartphone che permettono di sapere della presenza di un autovelox in un punto pericoloso da monitorare prima di averlo oltrepassato a tutta velocità prendendo una multa: Autovelox!, Autovelox Italia, iCoyote, WAZE. Una descrizione delle applicazioni è disponibile sul sito Giornalettismo.

martedì 22 ottobre 2013

Trise:Tasi + Tarsi (alias service tax)

Fra una battuta e l'altra, da chi dice che "tasi e tarsi" si traduca in dialetto veneto in "taci e paga" a chi crede che il vero nome della tassa non sia Tise, ma Triste, il governo italiano si appresta a rivedere il nuovo-vecchio sistema di tassazione sugli immobili.

Tralasciando le giustificazioni per la creazione di queste tasse, nel senso che potevano mettere che la Tasi serviva per rifondere le spese per qualche guerra chissàdove o per il terremoto in Irpinia, come avviene ancora tutt'oggi per le accise benzina, senza che nulla mutasse nel fatto che ogni proprietario di casa sarà costretto a pagare questa nuova tassa, in passato erano già state svolte varie considerazioni su questo sistema imponitivo: service tax.

A tutt'ora non sono chiari i particolari della tassazione, poichè questa è ancora in discussione nelle due camere (parlamento e senato), tuttava trapelano dei particolari per fare due conti, così come qui descritto.

La Tise potrà basarsi sul valore catastale oppure sui metri quadrati di superficie di un immobile e nel 2014 avrà un'aliquota dell'1 per mille per le prime case.
I Comuni potranno decidere un'aliquota aggiuntiva del 2.5 per mille da aggiungere al valore dell'1 per mille.
Dal 2016 l'aliquota massima sarà del 6 per mille (l'IMU prima casa aveva un'aliquota del 4 per mille più o meno due per mille... in media si era attestata intorno al 4.5 per mille).
Quindi come notato da altri, la Tasi non comporta nessuna modifica di imponibile rispetto la vecchia IMU (ivi compresa l'aliquota massima del 6 per mille), solo un'eliminazione delle detrazioni fiscali per le prime case che potevano scaricare 200 euro con figli a carico e 50 euro per ogni figlio con una certa età.

Resi cornuti i proprietari di prima casa, vengono mazziati i proprietari di seconde case, ivi compresi coloro che magari l'hanno semplicemente ereditata dai genitori morti, pagandovi un'enormità di tasse di successione.
Infatti i proprietari di seconde case, sfitte od in locazione si troveranno da un lato a dover pagare ancora l'IMU con moltiplicatori (160) e coefficienti fra i più elevati (aliquota media seconde case 9.3), e dall'altro vedranno affiancarsi la Tasi, imposta sui servizi con aliquote che dal 2016 saranno tali da raddoppiare nel caso non dovesse esser posto un tetto fra l'unione di IMU e Tasi sul medesimo immobile.
Ricordo infatti che per le seconde case locate l'IMU prevede moltiplicatori 160  (scuole 140, uffici 80, negozi 55) e aliquota come seconda casa (valore applicato anche a scuole, uffici, negozi).
Quindi a parità di valore catastale, un ufficio paga metà IMU di una seconda casa locata.
Inoltre solo pochi comuni hanno applicato una detrazione di 1-2 per mille per le case locate (pur non ovviando al problema che a casa in attesa di locazione, l'immobile risulta come sfitto e quindi paga senza detrazioni).
Alle aliquote seconde case che in media erano pari a 9.3 per mille si aggiungerebbe un 1 per mille di aliquota base tasi per il 2014, più eventuale 2.5 per mille scelto dal Comune e nel 2016 valori fino al 6 per mille (9+6=15 per mille).
Tuttavia alcuni dicono che proprio per ovviare a questo raddoppio di tasse (tanto poi il prossimo anno ci sarà un nuovo governo a spostare nuovamente i limiti causa crollo del gettito di tasse iva per il crollo dei consumi dovuto all'IMU) verrà imposto un tetto massimo all'aliquota congiunta di IMU e Tasi, due tasse che si calcolano nello stesso modo si sommano, e ... se le chiamassimo tutte e due IMU sembrerebbero un aumento del sistema imponitivo.
L'aliquota della Tise + aliquota dell'IMU per le seconde case non dovrà superare il tetto del 11.6 per mille, superiore al 10.6 per mille aliquota massima prevista nel 2012 per l'IMU.
Tutta la colpa delle tasse "federali" volute dal governo sarà poi nelle mani dei Comuni, tanto per allotanare il malcontento popolare dai partiti di governo, sempre più incapaci di assumersi responsabilità sullo stato dell'Italia oggi e sullo stato dell'Italia di domani.



Ingegneri civili, architetti, produttori di materiali da costruzione, manovali ed operai da cantiere possono pure emigrare.
Il governo italiano ha deciso di ammazzare definitivamente la già moribonda edilizia rendendoli disoccupati a vita.

Altri articoli:
Tasi ed IMU: cambia di nuovo la tassa sulla casa
Allarme ANCE: stangata 72% sulla prima casa
Imu contro Tasi, chi paga di più e perchè
Quanto costerà la casa nel 2014

Aggiornamento 24-10-2013
Secondo il Corriere della Sera nella nuova finanziaria (alias legge di stabilità) è prevista anche la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti seconde case. La reintroduzione dell'IRPEF avverrebbe dal 2013, benchè l'anno fiscale si sia già concluso, con il consueto pagamento posticipato.
Corriere della Sera - Giornalettismo

Si avrebbe quindi il passaggio in pochi anni da un sistema ICI + IRPEF (pre-governo PDL-Lega del 2010) ad un sistema con IMU (tassa delineata dal governo PDL+Lega per il 2014) a moltiplicatori ed aliquote rialzati (anticipo di tassazione con Monti retto da PD e PDL al 2012) talmente da essere in genere 150% più elevata del precedente sistema impositivo. Previo poi reintrodurre l'IRPEF ed aggiungerci anche la TASI (o la trise).

ICI + IRPEF --> l'IMU, 150% volte maggiore --> IMU + TASI + IRPEF (probabilmente un altro 120-150% di tassazione in più).

lunedì 14 ottobre 2013

Pista ciclabile in via Roma

Si è conclusa la realizzazione della pista ciclabile in via Roma, una priorità per la giunta PD di Checchin alleata con altri partiti.
L'idea sostenuta anche da alcune associazioni e dal Lions Club prevede un progetto grandioso: creare una rete di piste ciclabili a cavallo di via Miranese (via Roma a Spinea) che colleghi i comuni dell'entroterra con Mestre-Venezia.
A tal riguardo sono state organizzate anche delle manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica al progetto.
Tuttavia pur coinvolgendo svariati Comuni con decine di migliaia di abitanti (Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...), l'interesse dei cittadini è risultato alquanto scarso (vedi La Nuova Venezia 13 maggio 2013 pag.13 - in 300 con Bicincittà a scoprire il miranese).
Il problema di fondo di questa idea è l'interesse che i cittadini italiani delle aree interessate abbiano realmente all'opera.
Personalmente se ripenso alle mie biciclettate, quando ancora avevo tempo libero per farle, solo in rare occasioni ho percorso simili distanze: 1-2 volte a Mestre in bicicletta, 1 volta a Lido in migliaia di giorni e qualche decina d'anni di vita.
Molto più interesse l'ho avuto a percorrere il tragitto verso Mirano, per raggiungere il servizio di vendita di latte in bottiglia vicino alla piscina comunale, servizio da qualche anno arrivato anche in piazza Fermi e piazza Cortina alcuni giorni a settimana.
Prima che il la vendita di latte sciolto venisse offerto anche a Spinea passai in bicicletta per l'abitato di Crea, il sottopasso e le strade secondarie di Mirano, evitando i tragitti altamente trafficati e scegliendo i passaggi pedonali più sicuri per le aree con traffico pesante.
Solo in alcune occasioni percorsi via Roma/Miranese, usufruendo degli spazi pedonali quasi sempre vuoti, separati con aiola dal traffico a motore e larghi tanto da permettere la circolazione di biciclette e pedoni in sicurezza.

Altri punti dove casualmente ho avuto interesse a dirigermi sono stati: la strada privata di servizio a fianco del Passante di Mestre fra Crea, Mirano e Martellago; le via che fra campi a nord di via Rossignago porta verso Martellago; la riva del taglio verso Marano e Mira ed in parte il rientro a Spinea attraverso l'abitato di Borbiago, anch'esso servito da una pista mista ciclo-pedonale separata dalla strada e larga per il flusso di pedoni e biciclette. 

Quello che credo si possa dedurre percorrendo quei tragitti a fronte delle decine di migliaia di abitanti dei vari Comuni interessati, è lo scarso interesse della popolazione per tali opere (per capirsi percorrendo quei tragitti vidi un'infinitesima parte dei 28 mila abitanti di Spinea), diversamente da associazioni di ciclisti che invece esaltano tale mezzo di locomozione, come se tutti i cittadini dei Comuni lo utilizzassero.
Quindi forse si può presupporre un bilancio difforme fra lo scarso interesse del pubblico, le associazioni che votano questo o quel partito politico perchè attui i loro progetti, facendone pubblicità nelle varie manifestazioni e la politica che in Italia troppo spesso con il gioco delle alleanze soddisfa più gli amici che il benessere cittadino in generale.

Diversa la questione per i negozianti fronte alla rete ciclabile, i quali, barattando eventuali parcheggi per una pista ciclabile che coinvolge in modo scarso gli abitanti della città, potrebbero vantare un calo di clienti.

Al di là della semplice logica statistica o delle blande considerazioni economiche, si deve però notare come la legge italiana (DM 30/11/99) per la creazione delle piste ciclabili favorisca la costruzione delle stesse, puntualizzando:
Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;...
c) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
Già da questi passaggi si evince come la norma voglia favorire la mobilità ciclabile, senza dimenticare l'incidentalità, l'interesse o l'aspetto economico, ovvero tre soggetti di eguale peso posti parimenti nel medesimo punto.

Prendendo ora in considerazione il terzo aspetto, gli incidenti sviluppatisi negli ultimi anni in via Roma, si può osservare come il traffico da 30.000 veicoli transitante aumenti l'incidenza di eventi dannosi al km per anno rispetto altre strade secondarie.
Questo è anche uno dei tanti motivi per non rischiare di inviare il traffico di via Roma in ambiti residenziali (per esempio spostandolo sul retro di villa del Majno e facendolo girare intorno al quartiere Dante così come previsto dal Masterplan o molto probabilmente farlo transitare per la "tangenziale sud" e risalire verso i quartieri residenziali verso il tracciato storico di via Roma/Miranese).
La normativa sulle piste ciclabili impone di valutare il numero di incidenti al Km per individuare le zone dove intervenire.... una semplice valutazione quantitativa.

Tuttavia andando ad analizzare in modo qualitativo gli incidenti sviluppatisi, si può notare come molti incidenti gravi si siano verificati al di fuori del tratto ove oggi è stata costruita la pista ciclabile in via Roma, alcuni come semplici tamponamenti fra veicoli (per esempio quelli dovute alle frenate improvvise dopo un dosso troppo vicino al segnale di precedenza, come sulla rotatoria fra via Alfieri e via Roma), alcuni fra auto e pedoni in attraversamento di via Roma, laddove mancava la visibilità (vedi vicino l'Hotel Raffaello) ed alcuni fra auto uscenti da vie laterali e moto/ciclisti sul tratto di via Roma.
La maggior parte degli incidenti ha coinvolto pedoni in attraversamento a via Roma.
Il motivo per cui non si registrano incidenti fra biciclette che percorrevano via Roma e auto sul medesimo verso di marcia è perchè in larga parte molti ciclisti fra villa del Majno ed i Bersaglieri utilizzavano il largo spazio pedonale per transitare quasi fosse un'area ciclo-pedonale, pur essendo sconveniente per la presenza di san pietrini.
Diverso è il caso fra villa del Majno e piazza Marconi per la presenza di una strettoia fra gli edifici che non lascia i medesimi spazi per pedoni e ciclisti.
Inoltre si ha poca incidenza fra le auto uscenti dalle vie laterali (da notare il vasto flusso di pedoni, auto e ciclisti diretti nella medesima area ove vi sono USL, Poste e Municipio) e il flusso ciclabile in via Roma per l'ampia visibilità presente in loco.
Il medesimo problema della conflittualità fra auto uscenti dalle vie laterali e ciclisti lo si è visto in via Matteotti, dove la realizzazione della pista ciclabile stessa ha spinto gli automobilisti a percorrere le vie laterali Sarpi, Verga, Bruno per accedere al quartiere Fermi diversamente da quanto avveniva precedentemente in cui l'accesso era diretto lungo via Matteotti.
Inoltre dalle vie laterali Sarpi, Verga e Bruno manca la visibilità per l'immissione nel senso unico di via Matteotti, tanto che uscendo con l'auto agli autisti capita spesso di invadere la pista ciclabile per mezzo metro di cofano prima di poter vedere se sopraggiungono ciclisti.
Negli ultimi anni questo aspetto mai risolto ha creato alcuni incidenti proprio fra auto e ciclisti in via Matteotti, laddove invece la pista ciclabile doveva avere lo scopo di proteggerli nella percorrenza di via Matteotti.

Ma i ragionamenti sulla creazione della pista ciclabile in via Roma possono andar ben oltre le semplici considerazioni di incidentalità, interesse del pubblico e del fattore economico.
Da anni in modo bipartisan chi ha la maggioranza in Comune propone l'idea di pedonalizzare vaste aree di via Roma, all'incirca fra la chiesa di San Vito e Modesto e villa del Majno o i Bersaglieri.
Quindi se quell'area è destinata a diventare pedonale, per quale motivo oggi si spendono soldi per costruire una pista ciclabile ?!

Questi progetti di chiusura di via Roma, sia per il vecchio Masterplan, sia per i progetti degli studenti dello IUAV (tentarono di ragionare anche su come collegare il centro con la stazione dei treni) o sia per il concorso di idee per piazza Marconi-Fermi hanno sempre ipotizzato di base che metà dei veicoli transitanti in via Roma si spostassero sicuramente sulla Tangenziale Nord.
Mai nessuno ha fatto ipotesi o dato spiegazioni su quale percorso avrebbero seguito le altre 15 mila auto transitanti in via Roma giornalmente, considerate come traffico locale, ma di fatto in numero ben superiore a quanto spetterebbe a qualsiasi strada residenziale (piuttosto che di strada di smistamento o arteria urbana principale di scorrimento).


L'ipotesi che metà del traffico di via Roma o tutto il traffico della stessa si sposti sulla tangenziale nord  risulta ancor oggi da verificare, benchè siano passati (2013-2007) sei anni, visto l'indubbio allungamento di percorrenza per chi cinque giorni su sette si recherà a lavoro da Mirano verso Mestre percorrendo il tratto a nord piuttosto che via Roma chiusa e pedonalizzata.
Nel caso questa ipotesi utilizzata per la progettazione di ambiti urbani, per i concorsi di idee e per i piani norma dovesse risultare sbagliata e non verificata, si avrebbe un traffico passante per il Comune (ed un traffico locale di 15 mila auto?!) che tenderebbe ad utilizzare vie residenziali di sfogo, attigue a via Roma nel trato pedonalizzato (per esempio si pensi al Masterplan che dirottava via Roma sul retro di villa del Majno), aumentando quindi il transito su assi nord-sud piuttosto che l'arteria principale est-ovest (via Roma).
Analogamente per il traffico locale generato dai quartieri recentemente costruiti al Villaggio dei Fiori (tendenzialmente famiglie di 30-enni in età da lavoro), qualora si inviasse il traffico verso le tangenziali nord e sud si avrebbe lo spostamento del traffico su assi nord-sud  ed est-ovest quel tanto che basta per aggirare l'ostacolo della pedonalizzazione del centro, intersecando un'eventuale pista ciclabile che collega Mirano a Roma in più punti, piuttosto che seguirla parallelamente.


Il caso esemplare di questa pianificazione territoriale conflittuale lo si vide quando si pensò di progettare una rotatoria nell'incrocio fra via Bennati e via dell'Unità che si ricollegasse tramite un'apposita rampa direttamente con la nuova rotatoria sopra l'ex-cavalcavia (idea ancora dormiente in qualche cassetto degli uffici comunali e che periodicamente rispunta).
In quel periodo il Materplan prevedeva di far girare il traffico di via Roma dietro villa del Majno ed attorno ai sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati, con via Alfieri a doppio senso per riequilibrare la comunicazione fra i sensi unici.
In questo modo trasformando il quartiere Dante in una immensa rotatoria abitata, senza dir nulla ai soggetti interessati, le auto sarebbero arrivate all'incrocio fra via Unità e via Bennati e sarebbero finite sul tracciato storico di via Roma, sopra l'ex-cavalcavia, potendo proseguire per Mestre.
Tuttavia così facendo si sarebbe inviato il traffico d'auto di via Roma diretto verso Mestre di taglio a via dell'Unità, dove da un lato poteva giungere un percorso ciclo-pedonale proveniente da piazza Marconi, secondo l'idea di collegare con una ciclabile Mirano a Mestre passando per Spinea e dall'altro vi era il sottopassaggio per accedere alla stazione dei treni da ricollegare secondo gli studenti dello IUAV con il centro di piazza Marconi e Fermi secondo modelli di mobilità dolce.
Quindi un conflitto fra il verso di auto uscenti da via Bennati (o via Alfieri visto che soffre delle medesime sorti progettuali) e il flusso ciclo-pedonale delle associazioni pro-ciclismo lungo tutta via Roma-Miranese (via dell'Unità per ovviare all'ex-cavalcavia), ivi compresi gli studenti dello IUAV che si erano scervellati nel pensare ad un collegamento fra la stazione dei treni e il centro delle piazze Fermi-Marconi.

Tirando le somme, il problema di fondo è ben evidente: solo uno scarso numero di cittadini di Spinea è direttamente interessato ad usare i percorsi ciclabili giornalmente, poichè che sia per portare a casa sporte della spesa nel bagagliaio anzichè sul portapacchi o per recarsi a lavoro, in larga parte nessuno sta lasciando l'auto a casa per utilizzare le biciclette, creando un traffico misto che favorisce gli incidenti, laddove il traffico di auto incrocia senza visibilità i percorsi pedonali.

A fronte del fatto che si preme per la realizzazione di piste ciclabili e che in tutta probabilità rimarrà il traffico veicolare tale qual è, si dovrebbe procedere per allontanare il flusso ciclabile da quello pesante, oppure si dovrebbe evitare che il due flussi entrino in conflitto in modo disordinato.
Inoltre la pianificazione territoriale del Comune per portare avanti certi progetti rischia di stravolgere completamente il volto di Spinea con difetti che potrebbero risultare maggiormente dannosi la cui mitigazione comporterebbe successivi esborsi di spesa per risanare quanto appena costruito (vedi proteste dell'Italia dei Valori per via Matteotti).



Un altro problema che riguarda il traffico giornaliero passante per Spinea (da Mirano verso Chirignago e viceversa), specie per andare a lavoro, riguarda la volontà da parte di molti soggetti (Comuni, Regioni ed alcuni partiti politici nazionali) di creare una città metropolitana attorno a Venezia, nonchè organismi che contemplino conferenze di sindaci per svolgere compiti oggi in mano alle provincie.
A tal riguardo, qualsiasi peggioramento al traffico giornaliero passante per via Roma dovuto a cittadini dei comuni limitrofi si tramuterebbe in proteste verso i loro amministratori comunali per quanto realizzato a Spinea.

Trovarsi sindaci dei comuni limitrofi con le orecchie che fischiano per i pendolari costretti a percorrere 6 km in più di tangeiziale nord sui 15 km verso Mestre lungo via Roma per andare a lavoro 5 giorni a settimana sarebbe un pessimo biglietto da visita per qualsiasi futuro sindaco di Spinea nella conferenza di sindaci della città metropolitana.




La pista ciclabile di via Roma appena realizzata è salita all'onor della cronaca dei giornali non per questi aspetti, forse un po' troppo tecnici perchè un giornale si metta a farne informazione, bensì per:
1) un autobus ACTV che è finito contro le barriere di protezione  (questione incidenti);
2) le proteste dei commercianti (questioni economiche e soggetti interessati);
3) proteste dei motociclisti e scooteristi che non possono accedere alla ciclabile e si son visti sottrarre metri per il transito in via Roma (questione incidenti e soggetti interessati indirettamente);
4) discussioni con associazioni pro-utilizzo biciclette (soggetti interessati);

mentre nel frattempo il 1 ottobre 2013 una persona in scooter ha avuto un incidente con un'auto che si immetteva in via Roma (area al di fuori dell'intervento di creazione della pista ciclabile, ove gli scooter comunque non possono transitare).

Fra questi punti, il primo ricorda quanto avviene da anni per la pista ciclabile di via Matteotti, ove i pali di delimitazione risultano a tutt'oggi largamente piegati e storti.
In quel caso la manutenzione dei pali per porli verticali è una spesa continua del Comune che viene attuata ogni 2-3 anni.
La causa di tali piegature è forse dovuta al fatto che i pali di delimitazione della pista ciclabile subiscono urti con i parafanghi delle auto, quando queste uscendo dai parcheggi a spina di pesce fanno retromarcia verso la pista ciclabile.

Invece i danni che le barriere potrebbero provocare a motociclisti e scooteristi, veicoli sprovvisti di carrozzeria, cadendo dopo esser stati toccati da qualche auto, anche perchè è stata ridotta la larghezza delle corsie di via Roma, è un aspetto di aumento della pericolosità e dell'incidentalità che andrà valutato con il verificarsi di tali eventi (che tra l'altro già oggi accadono in altre aree di via Roma, visto il caso del 1 ottobre 2013 prima segnalato), tenendo ben presente tuttavia che quando si tratta di spendere denaro per risolvere i problemi indotti dalla creazione di piste ciclabili, l'Italia dei Valori (od almeno parte degli esponenti dell'Italia dei valori) potrebbe opporsi a spada tratta, come già visto nel 2012.

domenica 13 ottobre 2013

Rotatoria fra via Roma e via Alfieri

Qualche settimana fa è stata asfaltata la rotatoria fra via Roma e via Alfieri, uno dei tanti interventi fatti nel 2007 assieme alla creazione dei sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio, Bennati.


La rotatoria è stata più volte discussa per varie questioni:

1) prevedeva dei dossi vicino ai segnali di dare precedenza per immettersi nella corsia di rotazione.
I dossi facendo "saltare" le ruote, specie ad alte velocità riducevano il peso sulle stesse e quale ovvia conseguenza allungavano lo spazio di frenata.
Proprio in tale ambito si sono verificati alcuni tamponamenti fra auto.

2) è malvista dagli abitanti del quartiere Dante, poichè dirotta camion verso via Alfieri, traffico da via Tommaseo che evita di recarsi in via dell'Unità e traffico in arrivo da Mestre, diretto verso il quartiere Fermi, specie durante il mercato, uscendo da via Verga e tagliando la strada alla pista ciclabile di via Matteotti.
Proprio in quel punto vi è stato un incidente fra un ciclista ed un'auto in uscita ed il Comune mesi fa  ha provveduto ad inserire due specchi riflettenti per rendere visibile il flusso di ciclisti sulla pista ciclabile agli automobilisti, piuttosto che risolvere il problema creato mettendo a senso unico via Matteotti, intervento che come più volte ribadito in questo blog, induce proprio a transitare per via Sarpi, Verga, Bruno.

3) era una spesa continua di manutenzione, con interventi circa ogni due anni e mezzo per rifare i blocchetti di colore rosso di cui era costituita.
Nella foto vicino all'origine dello scatto è presente il lato meno usurato, dato che quello a destra con gli autobus in frenata per la fermata sotto l'edificio ex Corò subiva maggiori attriti.
Inoltre i "blocchetti rossi" risultavano sdrucciolevoli già in condizioni climatiche normali, peggio con la pioggia, rendendo più difficile la frenata.



L'intervento non credo sia stato annunciato nei servizi di newsletter del Comune o sul sito.


Quindi rimane la rotatoria, ma almeno ora i dossi ravvicinati ai punti ove dar precedenza risultano ridotti e l'aderenza/durabilità risulta migliore per la presenza dell'asfalto come copertura.
Dato che i blocchetti rossi non dovrebbero esser stati rimossi (l'intervento è durato solo un giorno, il tempo utile forse solo ad asfaltare tutte le corsie) sarà da valutare la durabilità del tratto di strada al gelo e disgelo.
Già in passato le aree usurate erano state localmente riempite con asfalto ... asfalto che ben presto si staccò dai blocchetti usurati sottostanti andando a scoprire nuovamente i solchi delle corsie di transito.
Ora si è coperto in modo più diffuso tutto il sedime stradale, ma qualora si dovesse infiltrare dell'acqua fra i diversi blocchetti di san pietrini potrebbe sollevarsi l'asfalto per ghiaccio e fessurarsi.

sabato 5 ottobre 2013

Sito del Comune - cambiamenti

Il sito del Comune è stato modificato, aggiornandolo ad una visualizzazione più fluida ed ordinata.... tuttavia alcune modifiche apportate per ora sembrano poco intuitive.

Per esempio risulta difficile trovare online la pagina con gli orari di ricevimento degli uffici.
Dentro la sezione Amministrazione trasparente, pur facendo riferimento agli uffici si ha accesso ad una serie di documenti prodotti dal Comune, accessibili alla popolazione (per esempio PAT, PRG, PUA, ...).
Gli orari sembrano presenti nella scheda di ogni ufficio, accedendo in basso al link "Uffici e servizi" sotto la colonna "amministrazione".
Nel precedente sito invece un'unica pagina spiegava in modo chiaro gli orari di tutti gli uffici, ed era facilmente accessibile dall'home page seguendo il link "orari uffici".

Analogamente risulta modificato il flusso di notizie pubblicate, su cui si poggiava il sistema di news scorrevoli inserito in questo sito, con link di redirect agli autori della news (semplicemente un sistema per aumentare la visibilità di un servizio news offerto dal comune).
Ora le news sono ben ordinate, ma nell'home page appaiono solo quelle dell'ultim'ora, un po' poco se si pensa al vecchio sito ove scorrendo si potevano ripercorrere tutti gli argomenti dei giorni precedenti.
Nella sezione News ed eventi si distinguono gli eventi dalle notizie dalla rassegna stampa.
La rassegna stampa (riferimenti ad articoli di giornale che parlano di Spinea o abitanti) è accessibile online in modo ordinato e comprensibile e tramite email con il servizio gratuito di newsletter.
Personalmente credo sia ancora migliore l'iscrizione via newsletter / email.
Le sottosezioni Notizie ed Eventi non si capisce perchè siano separate e non riunite in un unico Notizie ed Eventi"...come se gli eventi facciano notizia (si pensi per esempio alle recensioni di vari giornali ad un evento come la "Notte gialla").
Fortunatamente entrambe sono accessibili con un Feed/RSS e quindi possono essere raggruppate utilizzando questa tecnologia.

Rispetto alla precedente gestione delle news/eventi sul vecchio sito il problema sorge con l'annuncio dei consigli comunali, prima inseriti assieme al flusso di notizie ed eventi, oggi in sezione separata sotto la categoria servizi e senza Feed /RSS.
Questo problema credo debba essere risolto.

Nella sezione notizie appare poi il link a twitter, non quello a facebook o youtube (si pensi alla confusione che si crea se il comune pubblicasse un video youtube di un evento).
I link twitter, facebook, youtube (od in futuro G+) appaiono nella home page.

Edit:
il sito del comune vecchio era sull'url www.comune.spinea.ve.it mentre quello nuovo www.spinea.gov.it

Il mistero dell'autobus nel fosso

Ad aprile 2013 sui giornali locali è apparsa una notizia curiosa: "Incidente stradale a Spinea, autobus finisce con la ruota in fosso", "Autobus senza passeggeri finisce in un fosso".

Nel link di VeneziaToDay è disponibile anche un'immagine che documenta la posizione ove sarebbe avvenuto l'incidente.
L'incidente è avvenuto oltre il cartello stradale di banchina cedevole nella corsia di immissione in via De Filippo, verso via delle Industrie, dove sono presenti alcuni centri commerciali/aziende e verso via Martiri.

La vicenda vede un autobus vuoto finire con una ruota posteriore in fosso a causa del cedimento della banchina per il peso del mezzo.
L'autobus risultava vuoto (con passeggeri a borso sarebbe stato maggiore il peso e forse peggiore l'esito dell'incidente).

Ma cosa ci faceva un autobus vuoto lì ?
Effettivamente questo sembra il vero mistero della questione, dato che è palese come strade secondarie o residenziali non siano state costruite per supportare traffico pesante.
Stava sperimentando il passaggio per una nuova via per aprire una via di corsa ACTV selettiva da Mirano verso i centro commerciali/aziende di Spinea ?
Oppure stava sperimentando la possibilità di raggiungere via Martiri e la tangenziale sud, risalendo poi verso via Matteotti e il quartiere Dante, nell'ipotesi di via Roma chiusa al traffico in qualche punto (per esempio fra i Bersaglieri, villa del Majno e la chiesa San Vito e Modesto) quale alternativa a via Buonarroti ? (il collegamento fra via Martiri, via Capitanio e via Matteotti tuttavia non è concluso)
Oppure si stava dirigendo ai parcheggi presenti nell'area per sostare in attesa di partire lungo una tratta di lavoro che solitamente cominciano dal capolinea di Mirano ?
Oppure aveva bisogno degli spazi dei parcheggi vicino ai centri commerciali per fare una semplice inversione a U, piuttosto che girare intorno a 360° in una delle 2 rotatorie ?

Non si capisce proprio cosa ci facesse lì l'autobus.

mercoledì 25 settembre 2013

Service Tax ... Serv-IVA la tax.

Come fatto notare nel quotidiano online Giornalettismo, Repubblica si avventura nella simulazione del peso della nuova vecchia tassa in sostituzione dell'IMU: la service tax.
La service tax nasce da una proposta del ministro Calderoli durante il governo PDL-Lega che stava deliberando sulla creazione dell'IMU, tassa che doveva entrare in vigore dal 2014, poi anticipata da Monti al 2012 con alcune modifiche.
L'idea della RES, una tassa che comprendesse rifiuti e servizi insieme, applicata in sostituzione della TARES, si inseriva nel discorso dell'IMU, poichè la prima definizione della tassa unica sugli immobili prevedeva un contributo nullo per le prime case.
Siccome questo avrebbe comportato notevoli diseguaglianze fra comuni turistici con prevalenza di seconde case che pagavano l'IMU e comuni dormitorio, con prevalenza di prime case che non pagavano l'IMU, una delle proposte fu per l'appunto quella di tassare tutte le case in funzione della rendita catastale, con un'aliquota fissa, giustificando la tassazione con i servizi che lo Stato offriva ai cittadini (la RES proposta da Calderoli) a cui inglobare in futuro anche la TARES.
La proposta fu scartata ed il riequilibrio della contribuzione dell'IMU fra comuni dormitorio e comuni turistici fu garantito con un apposito fondo perequativo gestito dall'Agenzia delle Entrate, ove con certi meccanismi i comuni limitrofi avrebbero mediato la tassa federalista, scorporando la percentuale (circa 50%) dovuta allo Stato.
Un fattore per il calcolo della ridistribuzione dell'IMU raccolta fra i Comuni limitrofi sarebbe stata la rendita della tassazione negli anni precedenti.

Nel primo anno di tassazione IMU, non potendo considerare la tassazione degli anni precedenti, si sarebbe fatto riferimento all'ICI 2010.
Come già discusso, l'ICI 2010 non comprendeva le aliquote ben differenziate dell'IMU fra prime e seconde case, nè i moltiplicatori aumentati del 60% da Monti, con un surplus di gettito fiscale rispetto l'ICI 2010 che si presume non sia stato accorpato dallo Stato, ma forse così non è avvenuto con le ulteriori modifiche apportate in corso d'opera.
In teoria in fondo di perequazione fra i Comuni limitrofi era utile per il semplice fatto che prime case e seconde case pagando aliquote diverse comportavano gettiti di tassazione diversi fra i comuni dormitorio (prevalenza di prime case) ed i comuni turistici (prevalenza di seconde case), anche perchè è bene notare che la tassazione IMU sulla prima casa godeva di detrazioni fiscali non indifferenti (200 euro per figli e 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni + un massimo di detrazione).

Ora l'IMU prima casa verrà probabilmente abolita, senza la restituzione promessa dal promotore della modifica di tassazione.
Questo comporta inevitabilmente il ricadere nella versione originale dello schema IMU, quello previsto e deliberato dal governo PDL-Lega nel 2010, in parte simile alla tassazione IMU 2012 (modifica dei moltiplicatori e di alcune regole nella ridistribuzione del gettito), ma con differenze apparentemente più accentuate fra i comuni dormitorio ed i comuni limitrofi.
Le differenze non sono così rilevanti perchè la tassazione prima casa godendo già di detrazioni consistenti era nulla o inferiore rispetto all'ICI per i possessori di piccoli immobili od appartamenti.
In effetti la filosofia adottata dai Comuni nel definire le aliquote, osservabile presentandosi in consiglio comunale liberamente come cittadini interessati, fu di non gravare il più possibile sulle prime case, anche nel caso di Comuni dormitorio.


In realtà scopriamo in questa tornata legislativa che l'IMU prima casa non può essere rimossa senza andare a compensare la tassazione con un'altra tassa: la service tax, tassa che nasceva per un altro scopo, già risolto nella tassazione IMU (tassa che ovviamente non è più unica per gli immobili), ovvero il fondo di perequazione fra comuni limitrofi.
Personalmente credo che il problema sia il mancato gettito IVA dal 2012 al 2013, dato il crollo dei consumi dovuto all'aumento di tassazione (sia per l'aumento precedente dell'IVA dal 20 al 21%, sia per l'aumento di tassazione sugli immobili che ha devastato il settore edile/immobiliare), unito ad un prodotto interno lordo negativo quando invece era stato previsto come positivo nella precedente finanziaria.
Ciò inesorabilmente comporta la necessità di promulgare una tassazione per ripagare i conti/debiti dello Stato italiano mascherando tutto con una detassazione per non reprimere i consumi.
Tuttavia una cosa è malgovernare con governi tecnici sostenuti dai due principali partiti italiani, costringendo il popolo italiano a continui salassi, una cosa è nascondere tutto spacciandosi per ottimi governanti, creando non poche sovrapposizioni di legge o aggravi per settori in crisi.

Riducendo la questione politica al minimo indispensabile per descrivere l'evoluzione della tassazione sugli immobili, provo quindi a descrivere cosa cambia nel passaggio da IMU a RES... opps Service Tax, pur facendo notare la nebulosità con cui fin'ora è stata presentata al pubblico, tanto da non rendere sicuri alcuni aspetti della tassazione.

Calcolo della service tax
Il calcolo si esegue esattamente come previsto dalla proposta Calderoli: un'aliquota del 2 per mille applicata a tutte le case (prime e seconde case) al valore di metri quadrati degli immobili od al valore della rendita catastale, aspetto che sarà scelto dai Comuni.

Non ci sono detrazioni.
Nel caso di immobili locati, il 20% della tassazione sarà pagata dagli inquilini.
Nel futuro la service tax verrà accorpata alla TARES (vedendo lo stato dell'Italia, sicuramente con un aumento di tassazione).

Ora, l'aliquota media dell'IMU prima casa nel 2012 è stata del 4.5 per mille, mentre la service tax è del 2 per mille.
Apparentemente tutto ciò sembra uno sgravio fiscale; in realtà la detassazione prevista per l'IMU modifica in modo difforme il beneficio del cambio di tassazione.
Ammettiamo per ipotesi di considerare un comune che ha scelto di calcolare la service tax con la rendita catastale, così come l'IMU.
Se presupponiamo una rendita catastale X abbiamo che le due tasse si equivalgono se:
X * 160 * 1.05 * 4.5 - 200 * t - 50 * nf = X * 160 * 1.05 * 2.0

con
nf = figli a carico minori di 26 anni (max 4 poichè si applica una detrazione massima di 600 euro)
t = 1 se si hanno figli, zero se si è single.

Per i single senza figli t=0 e nf=0, quindi con qualsiasi rendita catastale il cambio comporta una detassazione del 2.5 per mille rispetto la media.
Per chi ha un solo figlio l'equazione diviene
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 200 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
oppure
X*160 * 1.05 * 4.5/1000 - 250 = X*160 * 1.05 *2.0/1000
ovvero
X*160*1.05 * (4.5 - 2)/1000 = 200
X=476
Quindi, chi ha una rendita catastale inferiore a 476 per la propria prima casa pagava meno con l'IMU, mentre chi ha una rendita superiore a 476 paga meno con la service tax.
Rendite maggiori ovviamente fanno capo a case in città più grandi ove il singolo metro quadrato edificato ha valori maggiori, oppure in comuni secondari fa riferimento ad abitazioni di dimensioni maggiori.
Aumentando il numero dei figli la sproporzione aumenta rendendo più alta la rendita catastale, inglobando un maggior numero di immobili/famiglie nella situazione in cui era più conveniente l'IMU piuttosto che la service tax.
Si potrebbe dire che la service tax è l'IMU senza detrazioni + sottrazione ai Comuni della possibilità di decidere l'aliquota prime case, assegnandovi un'aliquota fissa.
In effetti se i comuni dormitorio con prevalenza di prime case e di appartamenti con rendita catastale inferiori a 476 erano costretti a variare al rialzo anche le aliquote IMU prima casa, i comuni turistici con forte rendita da seconde case anche con aliquota del 7.6 che avevano annullato od abbassato l'aliquota IMU prima casa si trovano privati di uno sgravio fiscale per i loro cittadini residenti.

In realtà la service tax non è solo una variazione  al rialzo di tassazione per le prime case, poichè ingloba un ulteriore aggravio per le seconde case, ivi comprese quelle locate.
Ora, ammettendo che in Italia vi siano 60 milioni di italiani e considerando che la media di persone per famiglia è circa 3, risulta che  20 milioni di abitazioni sono prime case, sulle 24 milioni totali.
Quindi circa 4 milioni di abitazioni si aggiungono alle case locate nel pagare l'IMU come seconde case (quindi aliquota maggiore) e nel pagare la service tax.
Questo è indiscutibilmente un aggravio di tassazione del 2 per mille ad almeno tre differenti tipologie di immobili:

Case locate:
con l'IMU le case locate, a discrezione del comune potevano giovare di una detassazione dell'aliquota seconda casa fino ad un massimo del 2 per mille.
Aggiungerci una service tax del 2 per mille corrisponde ad annullare la detassazione o, peggio incrementarla, a fronte di aliquote seconda casa doppie o triple rispetto alle aliquote prima casa.
Come già fatto notare in passato nella stima dell'IMU, ciò corrisponde ai maggiori aggravi di tassazione, dato che a differenza di uffici e negozi (che hanno avuto più risalto nella stampa giornalistica) il moltiplicatore delle case locate è di 160 e non di 55 come per i negozi o di 80 come per gli uffici.
Non stupisce che nel 2012 l'edilizia sia morta causa IMU con disoccupazione per muratori, produttori di materiali, impiantisti su nuove case, progettisti ingegneri o architetti.
Fortunatamente su intervento del PDL è stata scongiurata la reintroduzione dell'IRPEF sugli immobili sfitti, che avrebbe ulteriormente gravato sulle locazioni in quel lasso di tempo mai nullo che passa fra una locazione e l'altra, in un paese che vede giovani italiani e famiglie sempre più impoverite ed incapaci di pagare affitti mensili.
La reintroduzione dell'IRPEF, a fronte delle considerazioni già espresse per il passaggio da ICI + IRPEF a IMU nel 2012 sarebbe parsa come una vera e propria presa in giro a chi mette in locazione immobili, dato che l'IMU fu prevista con aliquote maggiori proprio per rendere una tassazione unica dell'immobile, che sgravava i proprietari con IRPEF e rendita elevata caricando solo la rendita dell'immobile oltre che i possibili guadagni secondo la rendita del proprietario.
Tuttavia la service tax introduce anche un'ulteriore questione subdola: parte della tassazione graverà per il 20% sull'inquilino e per l'80% sul proprietario dell'immobile, in modo costante.
Gli errori logici relativi a questa scelta sono evidenti: nel caso l'inquilino moroso non paghi l'affitto, il proprietario si troverà con un immobile di proprietà che non avrà pagato la tassazione dovuta.
Senza un'accurata legislazione sull'argomento, allo stato attuale una qualsiasi causa di rimborso graverà quindi sul proprietario, multe incluse per il ritardo nel versamento e magari con eventuale intervento di Equitalia.
Ciò è demenziale e simile ad uno degli altri misteri italiani: condomini costretti a pagare i conti di servizi (luce-acqua-gas) per coinquilini morosi, sgravati di qualsiasi pena, eccettuate eventuali cause a loro carico da parte dei coinquilini.
Un ulteriore aspetto da considerare è che nella riunione fra Service Tax e Tares, il proprietario si fa carico con percentuale maggiore di qualcosa che non gli compete: l'uso di servizi, il buon smaltimento e riciclaggio di rifiuti da parte di chi ne produce, ovvero da parte dell'inquilino.
Diverso sarebbe stato se il proprietario fosse stato considerato beneficiario dei servizi di un comune nel periodo sfitto, pagando così il 100% della tassa per i mesi non locato ed un inquilino fosse stato considerato beneficiario dei servizi nel periodo locato (con il proprietario che non gode ovviamente dei servizi di quel comune avendo dato in locazione la seconda casa).
In realtà una tale formulazione mista per cui il proprietario sarà responsabile della Service Tax + TARES anche per l'immobile locato lascia intuire che la modifica a cui in futuro potrà accedere uno Stato colmo di debiti da ripagare sarà con l'accorpamento della TARES il far pagare la tassa sui rifiuti anche alle seconde case od agli immobili sfitti, invece che farla pagare ai soli luoghi di residenza.
Ciò comporta un aumento del gettito fiscale pagato ancora dai proprietari di almeno una seconda casa.

Seconde case ereditate
Più volte viene ribadito che i proprietari di seconde case sono persone ricche.
Già in passato  ho fatto notare come questo non sia vero.
A fronte di un cambio generazionale che trasferisce immobili costruiti fra gli anni '60 e gli anni '90 dai padri ai figli, ciò che si può stimare è un flusso di cassa dovuto alla tassa sull'eredità su cui vanno a gravare le onerose tassazioni previste per seconde case e case locate.
Ciò non corrisponde necessariamente a ricchi proprietari immobiliaristi con decine di immobili, bensì anche a semplici operai o disoccupati, con magari un mutuo sulla casa comprata per non vivere con i propri genitori (i non bamboccioni riprendendo uno dei tanti insulti bipartisan dei politici ai giovani italiani).
Uno Stato che grava così pesantemente sulle seconde case, ben conscio del cambio generazionale e dei danni provocai all'edilizia/compravendita di immobili spingendo gli eredi a liberarsi dell'immobile ereditato il prima possibile per sgravarsi dalle spese con conseguente crollo del valore degli immobili è forse una nazione che non sta facendo bene i propri conti.
Attualmente il crollo del valore degli immobili si attesta intorno al 20% grazie all'IMU 2012.
Analogamente il crollo delle compravendite implica il crollo dell'IVA correlata, ivi compresa quella data dalle false partite iva che senza variazioni con la riforma Fornero, venivano sfruttate da molte agenzie immobiliari a percentuali minime su lavoro eseguito.

Seconde case in ambito turistico
Nella maggior parte dei comuni turistici l'aliquota media dell'IMU, proprio grazie all'alto numero di seconde case, si è attestata al 7.6 per mille, senza nessun rialzo della tassazione.
A differenza nei comuni dormitorio, con prevalenza di seconde case il rialzo della tassazione dell'aliquota per seconde case è variato da un 8.5 ad un 10.5 (si può presupporre con ottima approssimazione che le seconde case in comuni dormitorio siano in larga parte o case ereditate o case locate, con quanto sopra detto).
Aggiungere un 2 per mille di service tax nei comuni turistici basando il calcolo sulla rendita catastali, non significa altro che caricare per imposizione dello Stato di un 2 per mille la tassazione IMU, portando le aliquote ai valori medi ottenuti nei comuni dormitorio per le seconde case nel 2012.
Quindi laddove c'erano le condizioni per non aggravare l'IMU sulle seconde case, che comunque avrebbe contribuito al sostentamento dei comuni limitrofi tramite il fondo di perequazione, .lo Stato impone un aggravio fisso, che era in realtà una delle proposte sostitutive a quello che poi è divenuto il fondo perequativo fra comuni limitrofi, e si badi bene, service tax che non rientra nel fondo perequativo fra comuni (tassa che premia i comuni con maggiore edificazione piuttosto che quelli con più verde).
Vorrei dare un giudizio a quanto detto nell'ultima frase, ma mi mancano le parole.


Un ulteriore aspetto da considerare è che i cittadini nel pagare una tassa che copra i servizi, in realtà ripagano quanto hanno già acquistato!
Gli oneri primari e secondari che ogni impresa costruttrice di immobili paga al Comune per garantire i servizi all'immobile infatti vengono pagati dal cittadino al momento dell'acquisto della loro prima o seconda casa, dato che le imprese devono rientrare dei costi con un guadagno.
Con la RES, il cui unico scopo era creare un'equità di gettito dell'IMU o la service tax il cui scopo sembra essere l'aumento della tassazione patrimoniale a fronte del crollo di consumi e del gettito IVA, si può pensare ad uno Stato che fa pagare svariate tasse (accise, oneri, balzelli sul lavoro) per non garantire niente, perchè i servizi essenziali quali smaltimento rifiuti, luce, strade, e tutti gli altri elementi inseriti nella service tax vengono pagati all'atto dell'acquisto dell'immobile tramite gli oneri primari e secondari, ma anche come "locazione" nei decenni.
Un po' come se un Italiano andasse a prendere un'auto dalla FIAT, pagandone il prezzo pieno, e poi negli anni fosse costretto a versare un abbonamento di 2000 euro alla FIAT per l'uso dell'auto che ne fa nel paese al fine di garantirsi l'esistenza di concessionarie FIAT aperte in tutto il paese.


In conclusione, non vi è una conclusione.
Già con l'IMU vi sono state variazioni ogni mese, ivi comprese le aliquote IMU decise dai comuni con termini protratti e valori modificati.
Analogamente la service tax, alias IMU senza detrazioni subirà ulteriori modifiche con l'accorpamento della TARES, e costringerà i cittadini italiani a restare costantemente aggiornati per non incorrere in errori nel pagamento, cosa che comporta in genere multe ed ulteriore extragettito per lo Stato.




Aggiornamento 22-10-2013
La service tax ora viene chiamata Tasi e rientra in una tassazione sugli immobili detta Trise che comprende per l'appunto tasi e tarsi, quest'ultima a sostituire la tares.





News dal sito del Comune

Google News su Spinea - Pellegrini

Incipit

NOTA BENE

MAPPA SPINEA

PREZZI BENZINA MIRANESE

RADIO SPINEA WEB

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013