lunedì 14 ottobre 2013

Pista ciclabile in via Roma

Si è conclusa la realizzazione della pista ciclabile in via Roma, una priorità per la giunta PD di Checchin alleata con altri partiti.
L'idea sostenuta anche da alcune associazioni e dal Lions Club prevede un progetto grandioso: creare una rete di piste ciclabili a cavallo di via Miranese (via Roma a Spinea) che colleghi i comuni dell'entroterra con Mestre-Venezia.
A tal riguardo sono state organizzate anche delle manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica al progetto.
Tuttavia pur coinvolgendo svariati Comuni con decine di migliaia di abitanti (Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...), l'interesse dei cittadini è risultato alquanto scarso (vedi La Nuova Venezia 13 maggio 2013 pag.13 - in 300 con Bicincittà a scoprire il miranese).
Il problema di fondo di questa idea è l'interesse che i cittadini italiani delle aree interessate abbiano realmente all'opera.
Personalmente se ripenso alle mie biciclettate, quando ancora avevo tempo libero per farle, solo in rare occasioni ho percorso simili distanze: 1-2 volte a Mestre in bicicletta, 1 volta a Lido in migliaia di giorni e qualche decina d'anni di vita.
Molto più interesse l'ho avuto a percorrere il tragitto verso Mirano, per raggiungere il servizio di vendita di latte in bottiglia vicino alla piscina comunale, servizio da qualche anno arrivato anche in piazza Fermi e piazza Cortina alcuni giorni a settimana.
Prima che il la vendita di latte sciolto venisse offerto anche a Spinea passai in bicicletta per l'abitato di Crea, il sottopasso e le strade secondarie di Mirano, evitando i tragitti altamente trafficati e scegliendo i passaggi pedonali più sicuri per le aree con traffico pesante.
Solo in alcune occasioni percorsi via Roma/Miranese, usufruendo degli spazi pedonali quasi sempre vuoti, separati con aiola dal traffico a motore e larghi tanto da permettere la circolazione di biciclette e pedoni in sicurezza.

Altri punti dove casualmente ho avuto interesse a dirigermi sono stati: la strada privata di servizio a fianco del Passante di Mestre fra Crea, Mirano e Martellago; le via che fra campi a nord di via Rossignago porta verso Martellago; la riva del taglio verso Marano e Mira ed in parte il rientro a Spinea attraverso l'abitato di Borbiago, anch'esso servito da una pista mista ciclo-pedonale separata dalla strada e larga per il flusso di pedoni e biciclette. 

Quello che credo si possa dedurre percorrendo quei tragitti a fronte delle decine di migliaia di abitanti dei vari Comuni interessati, è lo scarso interesse della popolazione per tali opere (per capirsi percorrendo quei tragitti vidi un'infinitesima parte dei 28 mila abitanti di Spinea), diversamente da associazioni di ciclisti che invece esaltano tale mezzo di locomozione, come se tutti i cittadini dei Comuni lo utilizzassero.
Quindi forse si può presupporre un bilancio difforme fra lo scarso interesse del pubblico, le associazioni che votano questo o quel partito politico perchè attui i loro progetti, facendone pubblicità nelle varie manifestazioni e la politica che in Italia troppo spesso con il gioco delle alleanze soddisfa più gli amici che il benessere cittadino in generale.

Diversa la questione per i negozianti fronte alla rete ciclabile, i quali, barattando eventuali parcheggi per una pista ciclabile che coinvolge in modo scarso gli abitanti della città, potrebbero vantare un calo di clienti.

Al di là della semplice logica statistica o delle blande considerazioni economiche, si deve però notare come la legge italiana (DM 30/11/99) per la creazione delle piste ciclabili favorisca la costruzione delle stesse, puntualizzando:
Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;...
c) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
Già da questi passaggi si evince come la norma voglia favorire la mobilità ciclabile, senza dimenticare l'incidentalità, l'interesse o l'aspetto economico, ovvero tre soggetti di eguale peso posti parimenti nel medesimo punto.

Prendendo ora in considerazione il terzo aspetto, gli incidenti sviluppatisi negli ultimi anni in via Roma, si può osservare come il traffico da 30.000 veicoli transitante aumenti l'incidenza di eventi dannosi al km per anno rispetto altre strade secondarie.
Questo è anche uno dei tanti motivi per non rischiare di inviare il traffico di via Roma in ambiti residenziali (per esempio spostandolo sul retro di villa del Majno e facendolo girare intorno al quartiere Dante così come previsto dal Masterplan o molto probabilmente farlo transitare per la "tangenziale sud" e risalire verso i quartieri residenziali verso il tracciato storico di via Roma/Miranese).
La normativa sulle piste ciclabili impone di valutare il numero di incidenti al Km per individuare le zone dove intervenire.... una semplice valutazione quantitativa.

Tuttavia andando ad analizzare in modo qualitativo gli incidenti sviluppatisi, si può notare come molti incidenti gravi si siano verificati al di fuori del tratto ove oggi è stata costruita la pista ciclabile in via Roma, alcuni come semplici tamponamenti fra veicoli (per esempio quelli dovute alle frenate improvvise dopo un dosso troppo vicino al segnale di precedenza, come sulla rotatoria fra via Alfieri e via Roma), alcuni fra auto e pedoni in attraversamento di via Roma, laddove mancava la visibilità (vedi vicino l'Hotel Raffaello) ed alcuni fra auto uscenti da vie laterali e moto/ciclisti sul tratto di via Roma.
La maggior parte degli incidenti ha coinvolto pedoni in attraversamento a via Roma.
Il motivo per cui non si registrano incidenti fra biciclette che percorrevano via Roma e auto sul medesimo verso di marcia è perchè in larga parte molti ciclisti fra villa del Majno ed i Bersaglieri utilizzavano il largo spazio pedonale per transitare quasi fosse un'area ciclo-pedonale, pur essendo sconveniente per la presenza di san pietrini.
Diverso è il caso fra villa del Majno e piazza Marconi per la presenza di una strettoia fra gli edifici che non lascia i medesimi spazi per pedoni e ciclisti.
Inoltre si ha poca incidenza fra le auto uscenti dalle vie laterali (da notare il vasto flusso di pedoni, auto e ciclisti diretti nella medesima area ove vi sono USL, Poste e Municipio) e il flusso ciclabile in via Roma per l'ampia visibilità presente in loco.
Il medesimo problema della conflittualità fra auto uscenti dalle vie laterali e ciclisti lo si è visto in via Matteotti, dove la realizzazione della pista ciclabile stessa ha spinto gli automobilisti a percorrere le vie laterali Sarpi, Verga, Bruno per accedere al quartiere Fermi diversamente da quanto avveniva precedentemente in cui l'accesso era diretto lungo via Matteotti.
Inoltre dalle vie laterali Sarpi, Verga e Bruno manca la visibilità per l'immissione nel senso unico di via Matteotti, tanto che uscendo con l'auto agli autisti capita spesso di invadere la pista ciclabile per mezzo metro di cofano prima di poter vedere se sopraggiungono ciclisti.
Negli ultimi anni questo aspetto mai risolto ha creato alcuni incidenti proprio fra auto e ciclisti in via Matteotti, laddove invece la pista ciclabile doveva avere lo scopo di proteggerli nella percorrenza di via Matteotti.

Ma i ragionamenti sulla creazione della pista ciclabile in via Roma possono andar ben oltre le semplici considerazioni di incidentalità, interesse del pubblico e del fattore economico.
Da anni in modo bipartisan chi ha la maggioranza in Comune propone l'idea di pedonalizzare vaste aree di via Roma, all'incirca fra la chiesa di San Vito e Modesto e villa del Majno o i Bersaglieri.
Quindi se quell'area è destinata a diventare pedonale, per quale motivo oggi si spendono soldi per costruire una pista ciclabile ?!

Questi progetti di chiusura di via Roma, sia per il vecchio Masterplan, sia per i progetti degli studenti dello IUAV (tentarono di ragionare anche su come collegare il centro con la stazione dei treni) o sia per il concorso di idee per piazza Marconi-Fermi hanno sempre ipotizzato di base che metà dei veicoli transitanti in via Roma si spostassero sicuramente sulla Tangenziale Nord.
Mai nessuno ha fatto ipotesi o dato spiegazioni su quale percorso avrebbero seguito le altre 15 mila auto transitanti in via Roma giornalmente, considerate come traffico locale, ma di fatto in numero ben superiore a quanto spetterebbe a qualsiasi strada residenziale (piuttosto che di strada di smistamento o arteria urbana principale di scorrimento).


L'ipotesi che metà del traffico di via Roma o tutto il traffico della stessa si sposti sulla tangenziale nord  risulta ancor oggi da verificare, benchè siano passati (2013-2007) sei anni, visto l'indubbio allungamento di percorrenza per chi cinque giorni su sette si recherà a lavoro da Mirano verso Mestre percorrendo il tratto a nord piuttosto che via Roma chiusa e pedonalizzata.
Nel caso questa ipotesi utilizzata per la progettazione di ambiti urbani, per i concorsi di idee e per i piani norma dovesse risultare sbagliata e non verificata, si avrebbe un traffico passante per il Comune (ed un traffico locale di 15 mila auto?!) che tenderebbe ad utilizzare vie residenziali di sfogo, attigue a via Roma nel trato pedonalizzato (per esempio si pensi al Masterplan che dirottava via Roma sul retro di villa del Majno), aumentando quindi il transito su assi nord-sud piuttosto che l'arteria principale est-ovest (via Roma).
Analogamente per il traffico locale generato dai quartieri recentemente costruiti al Villaggio dei Fiori (tendenzialmente famiglie di 30-enni in età da lavoro), qualora si inviasse il traffico verso le tangenziali nord e sud si avrebbe lo spostamento del traffico su assi nord-sud  ed est-ovest quel tanto che basta per aggirare l'ostacolo della pedonalizzazione del centro, intersecando un'eventuale pista ciclabile che collega Mirano a Roma in più punti, piuttosto che seguirla parallelamente.


Il caso esemplare di questa pianificazione territoriale conflittuale lo si vide quando si pensò di progettare una rotatoria nell'incrocio fra via Bennati e via dell'Unità che si ricollegasse tramite un'apposita rampa direttamente con la nuova rotatoria sopra l'ex-cavalcavia (idea ancora dormiente in qualche cassetto degli uffici comunali e che periodicamente rispunta).
In quel periodo il Materplan prevedeva di far girare il traffico di via Roma dietro villa del Majno ed attorno ai sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati, con via Alfieri a doppio senso per riequilibrare la comunicazione fra i sensi unici.
In questo modo trasformando il quartiere Dante in una immensa rotatoria abitata, senza dir nulla ai soggetti interessati, le auto sarebbero arrivate all'incrocio fra via Unità e via Bennati e sarebbero finite sul tracciato storico di via Roma, sopra l'ex-cavalcavia, potendo proseguire per Mestre.
Tuttavia così facendo si sarebbe inviato il traffico d'auto di via Roma diretto verso Mestre di taglio a via dell'Unità, dove da un lato poteva giungere un percorso ciclo-pedonale proveniente da piazza Marconi, secondo l'idea di collegare con una ciclabile Mirano a Mestre passando per Spinea e dall'altro vi era il sottopassaggio per accedere alla stazione dei treni da ricollegare secondo gli studenti dello IUAV con il centro di piazza Marconi e Fermi secondo modelli di mobilità dolce.
Quindi un conflitto fra il verso di auto uscenti da via Bennati (o via Alfieri visto che soffre delle medesime sorti progettuali) e il flusso ciclo-pedonale delle associazioni pro-ciclismo lungo tutta via Roma-Miranese (via dell'Unità per ovviare all'ex-cavalcavia), ivi compresi gli studenti dello IUAV che si erano scervellati nel pensare ad un collegamento fra la stazione dei treni e il centro delle piazze Fermi-Marconi.

Tirando le somme, il problema di fondo è ben evidente: solo uno scarso numero di cittadini di Spinea è direttamente interessato ad usare i percorsi ciclabili giornalmente, poichè che sia per portare a casa sporte della spesa nel bagagliaio anzichè sul portapacchi o per recarsi a lavoro, in larga parte nessuno sta lasciando l'auto a casa per utilizzare le biciclette, creando un traffico misto che favorisce gli incidenti, laddove il traffico di auto incrocia senza visibilità i percorsi pedonali.

A fronte del fatto che si preme per la realizzazione di piste ciclabili e che in tutta probabilità rimarrà il traffico veicolare tale qual è, si dovrebbe procedere per allontanare il flusso ciclabile da quello pesante, oppure si dovrebbe evitare che il due flussi entrino in conflitto in modo disordinato.
Inoltre la pianificazione territoriale del Comune per portare avanti certi progetti rischia di stravolgere completamente il volto di Spinea con difetti che potrebbero risultare maggiormente dannosi la cui mitigazione comporterebbe successivi esborsi di spesa per risanare quanto appena costruito (vedi proteste dell'Italia dei Valori per via Matteotti).



Un altro problema che riguarda il traffico giornaliero passante per Spinea (da Mirano verso Chirignago e viceversa), specie per andare a lavoro, riguarda la volontà da parte di molti soggetti (Comuni, Regioni ed alcuni partiti politici nazionali) di creare una città metropolitana attorno a Venezia, nonchè organismi che contemplino conferenze di sindaci per svolgere compiti oggi in mano alle provincie.
A tal riguardo, qualsiasi peggioramento al traffico giornaliero passante per via Roma dovuto a cittadini dei comuni limitrofi si tramuterebbe in proteste verso i loro amministratori comunali per quanto realizzato a Spinea.

Trovarsi sindaci dei comuni limitrofi con le orecchie che fischiano per i pendolari costretti a percorrere 6 km in più di tangeiziale nord sui 15 km verso Mestre lungo via Roma per andare a lavoro 5 giorni a settimana sarebbe un pessimo biglietto da visita per qualsiasi futuro sindaco di Spinea nella conferenza di sindaci della città metropolitana.




La pista ciclabile di via Roma appena realizzata è salita all'onor della cronaca dei giornali non per questi aspetti, forse un po' troppo tecnici perchè un giornale si metta a farne informazione, bensì per:
1) un autobus ACTV che è finito contro le barriere di protezione  (questione incidenti);
2) le proteste dei commercianti (questioni economiche e soggetti interessati);
3) proteste dei motociclisti e scooteristi che non possono accedere alla ciclabile e si son visti sottrarre metri per il transito in via Roma (questione incidenti e soggetti interessati indirettamente);
4) discussioni con associazioni pro-utilizzo biciclette (soggetti interessati);

mentre nel frattempo il 1 ottobre 2013 una persona in scooter ha avuto un incidente con un'auto che si immetteva in via Roma (area al di fuori dell'intervento di creazione della pista ciclabile, ove gli scooter comunque non possono transitare).

Fra questi punti, il primo ricorda quanto avviene da anni per la pista ciclabile di via Matteotti, ove i pali di delimitazione risultano a tutt'oggi largamente piegati e storti.
In quel caso la manutenzione dei pali per porli verticali è una spesa continua del Comune che viene attuata ogni 2-3 anni.
La causa di tali piegature è forse dovuta al fatto che i pali di delimitazione della pista ciclabile subiscono urti con i parafanghi delle auto, quando queste uscendo dai parcheggi a spina di pesce fanno retromarcia verso la pista ciclabile.

Invece i danni che le barriere potrebbero provocare a motociclisti e scooteristi, veicoli sprovvisti di carrozzeria, cadendo dopo esser stati toccati da qualche auto, anche perchè è stata ridotta la larghezza delle corsie di via Roma, è un aspetto di aumento della pericolosità e dell'incidentalità che andrà valutato con il verificarsi di tali eventi (che tra l'altro già oggi accadono in altre aree di via Roma, visto il caso del 1 ottobre 2013 prima segnalato), tenendo ben presente tuttavia che quando si tratta di spendere denaro per risolvere i problemi indotti dalla creazione di piste ciclabili, l'Italia dei Valori (od almeno parte degli esponenti dell'Italia dei valori) potrebbe opporsi a spada tratta, come già visto nel 2012.

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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013