venerdì 19 luglio 2013

Messa in sicurezza di via Capitanio

Per le notizie trapelate dai giornali, la soluzione adottata manterrà via Capitanio a doppio senso (non è chiaro se tutta o solo la parte a sud con minor numero di frontisti/case), provvedendo alla costruzione di percorsi protetti per pedoni e ciclisti.
Si pensa quindi di ridurre in questo modo il traffico transitante verso lo snodo nevralgico di Spinea, la rotatoria Bersaglieri, capace di direzionare in qualsiasi area di Spinea (Buonarroti, Fermi, verso Santa Bertilla, Rossignago, o Mestre), traffico che difficilmente sparirà e si riverserà da qualche altra parte, così come previsto nel recente studio del traffico di Spinea del Dottor Pasetto.
Oppure la previsione di riduzione del traffico in via Capitanio verrà mancata con un intervento che privilegia il senso unico nord-sud per via Matteotti, piuttosto che le ben più critiche strade circostanti tenute a doppio senso, fra cui anche via Capitanio.
La terza alternativa sostiene i sensi unici in ogni luogo (via Bennati, via Alfieri, via Matteotti, via Capitanio, via Martiri) costringendo così a percorrere i "corridoi nord-sud urbani" per andare e venire da casa, ricollegati da assi trasversali quali via Roma (ulteriormente aggravata la circolazione), la camionabile, via Sarpi/Verga/Bruno, la tangenziale sud (fra via Martiri e via Capitanio od anche via Matteotti se ampliata), ecc....
Inoltre è difficile pensare che i commercianti del centro sostengano una soluzione con tutti sensi unici, se si considerano le proteste sollevate sin dal 2007 dai negozi costretti al senso unico di via Matteotti.

Il sindaco Checchin presuppone ancora ben altri scenari:

«Una scelta sempre più a carattere urbano», dice il sindaco Silvano Checchin, «che non pregiudica in prospettiva altri e diversi scenari viabilistici».
Frase che sembra richiamare per l'ennesima volta la cosiddetta Tangenziale Sud, strada che dovrebbe accollarsi parte del traffico che oggi transita su via Roma, sicuramente quello locale, specie dei residenti del Villaggio dei Fiori diretti a lavoro a Mestre, in tutta probabilità anche parte del traffico intercomunale proveniente da Mirano, troppo distante dalla tangenziale nord per soddisfare i propositi di percorrenza esterna delle ultime due giunte comunali (Tessari-Checchin).
Una buona percentuale delle 30.000 autoche passano ogni giorno per via Roma in altro loco significherebbe sicuramente un centro più bello per i proprietari di immobili del centro, ed una "periferia" più caotica per i proprietari di immobili dei quartieri coinvolti.

Non stupisce quindi che ci sia qualche progettista che sia arrivato a pensare di far sparire il traffico di via Roma sotto la stessa, quale alternativa all'onee di dover avvantaggiare alcuni e svantaggiare tutti gli altri, dal 2007 spesso mai riconosciuti come soggetti interessati come previsto dalla legge urbanistica regionale.

giovedì 18 luglio 2013

+20% in raccolta differenziata

Il Comune ricorda i dati sulla raccolta differenziata che vedono un aumento del 20% in due anni, passando probabilmente da un 47% all'attuale 67%, valore utile per rientrare nell'elenco dei comuni ricicloni (minimo 65% per rispettare le direttive europee), concorso di legambiente a cui ci iscriviamo ogni anno.
I possibili miglioramenti sono il passaggio all'onorificenza di "Comune Rifiuti free" data da Legambiente ai Comuni che riciclano oltre l'80-90% dei loro rifiuti e la conquista delle prime posizioni della classifica dei Comuni Ricicloni, che non contempla solo le percentuali di materiale riciclato, ma anche la produzione pro capite di spazzatura ed altri elementi nella definizione di un indice generale di buon comportamento.
Il chiarimento credo sia dovuto alla cattiva informazione passata su alcuni giornali che segnalavano in alcuni casi una percentuale di riciclaggio del 77% (probabile errore di trascrizione), aumentata del 20% dal 55% (facebook/spinea) ed in altri casi la partecipazione del Comune all'acquisizione del premio a Roma, frase che faceva presumere che il Comune si fosse piazzato fra le migliori posizioni della classifica anzichè fra le ultime (citazione news: www.spineanews.com "una notizia da verificare")


Edit:
Il 3 marzo 2013 il giornale La Vita del Popolo segnalava in un articolo:

il miranese si scopre “riciclone” E all’improvviso il Miranese si scoprì riciclone. I dati 2012 sulla raccolta differenziata, resi noti da Veritas, fotografano un vero e proprio exploit nella maggior parte dei comuni del territorio, con aumenti fin oltre il 20% rispetto ad appena due anni fa. In tre casi è stato sfondato il tetto del 70%: a Martellago (75%, era il 55,6% nel 2010), Spinea (70,2 contro 50,8) e Santa Maria di Sala (70, ben 24 % in più rispetto al 2010). Più indietro ma comunque con buoni miglioramenti Scorzè (62 contro 54,5) e Mirano (59,5 contro 47)
Purtroppo ignote ancora le fonti dei dati.




Secondo edit dalle news del sito del Comune:
L’Assessora Busatta ha ritirato ieri a Roma il prestigioso riconoscimento di Legambiente, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, “Comuni Ricicloni 2013” per aver raggiunto quasi il 68% nel 2012. Ad oggi i valori stanno migliorando di mese in mese, avendo raggiunto il 77% di rifiuto differenziato. Sicuramente molto c’è ancora da fare per migliorare ulteriormente i risultati, ma la strada intrapresa sembra essere di buon auspicio. Grazie alle cittadine e ai cittadini che ogni giorno collaborano per realizzare un ambiente più sano.
Quindi sembra che l'arcano sulla forte differenza di cifre (67-77%) sia stato svelato: la premiazione per l'edizione 2013 avviene per aver raggiunto il 68% nel 2012.
Quindi uno può pensare che dalla premiazione in luglio 2012 alla premiazione del luglio 2013, i dati siano stati raccolti nel 2012.

Tuttavia è pur da notare che nelle FAQ, il sito spiega che l'iscrizione per l'edizione 2013 del concorso non avviene a metà 2012, bensì nel 2013, da marzo fino in genere a maggio.
4. Quando si apre e quando si chiude l'edizione annuale di Comuni Ricicloni? Comuni Ricicloni si apre con la pubblicazione del bando di concorso nel mese di marzo, nel quale viene indicata la scadenza per l'invio dei dati (di solito intorno al 10 maggio, ma la data varia di anno in anno) e si conclude con la cerimonia di premiazione a Roma nella prima metà di luglio.

Quindi mentre sui giornali a marzo già si vantava il 70% del rifiuto riciclato (77% a luglio secondo recenti comunicati del Comune, +7%), a marzo/maggio il concorso valutava una prestazione del 67%.

Mistero !!!
Ammetto che troverei più sensata l'idea su un qualche errore di trascrizione/comunicazione, ciononostante esiste una terza ipotesi dovuta ad un'altra faq un po' sibillina:
6. Quindi se non si raggiungono alte percentuali di raccolta differenziata non si può partecipare a Comuni Ricicloni?
No, è importante che tutti i comuni inviino i dati, sia perchè questo ci permette di mappare la situazione della raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale sia perchè Comuni Ricicloni prevede alcuni premi o menzioni speciali anche per quelle realtà che hanno da poco intrapreso dei percorsi virtuosi di raccolta differenziata.
La faq fa presumere che siano i Comuni stessi a fornire i dati sul riciclaggio dei rifiuti, piuttosto che essere la giuria del concorso a procurarsi in autonomia i dati verificando che effettivamente si abbia tale  raccolta differenziata.
Questo ipotesi suggerita dalla faq rende ancora più curiosa la discrepanza di valori fra articolo, comunicati del Comune e risultati del concorso.


Ma comunque trend positivo, da cui si può sperare che nel 2014 (con i dati del 2013) comunicati dal Comune che intanto dà ai giornali altre cifre, si possa scalare la classfica e vincere il ben più ambito premio di "Comune a rifiuti free" per chi supera l'80% di rifiuti riciclati.
Basta molto poco, solo un 3% di scarto dalle cifre pubblicate sui comunicati del Comune.


Terzo e spero ultimo edit a questo post sul tema delle cifre un po' altalenanti riguardo la raccolta differenziata fornite in diverse occasioni:

La Piazza - Pronte le videocamere
...
E' l’occasione per Busatta per tracciare un primo bilancio, a un anno dalla fine del mandato, su quanto fatto a Spinea nell’ambito ecologico. «La raccolta differenziata – spiega la vicesindaco – ha raggiunto nei primi quattro mesi del 2013 quasi il 77%, è il frutto di un’ampia sinergia...
I primi quattro mesi ricadono nel periodo per l'iscrizione al concorso "Comuni ricicloni" del 2013.

Il piano degli Interventi serve per migliorare la città...titolo forse un po' fuorviante...

Il piano degli interventi è uno dei "nuovi" strumenti previsti nella legge urbanistica regionale del Veneto.
Il Comune segnala sul suo servizio di news che il piano serve per migliorare la città.

Tuttavia aprendo il PDF indicato nella pagina del sito del Comune sembra essere un altro il senso dell'intervento, tradotto dal burocratese.
Il Comune con una recente seduta ha deciso delle variazioni ad alcuni elementi essenziali per la pianificazione urbanistica: variazioni al piano di recupero di via Volturno, variazioni nelle norme tecniche attuative e nel regolamento edilizio, ecc...

Fra queste variazioni si ha la riperimetrazione del Piano Norma 12, ampiamente discusso con i quartieri interessati del Graspo de Uva in una serie di date elencate nel PDF.
Quindi dopo aver fatto notare che gli elaborati sono disponibili sul sito del comune, così come le sedute della seconda commissione (peccato non siano stati aggiunti i collegamento all'articolo di news, oltre al link del PDF, così magari chiunque poteva trovarli facilmente), gli elaborati sono pubblici e consultabili accedendo allo Sportello comune per un limite di 30 giorni.
La notizia del deposito verrà data sull'albo pretorio e su due quotidiani, così come previsto dalla legge urbanistica regione veneto.
Entro questi 30 giorni (credo a cavallo dei mesi vacanzieri di luglio ed agosto) chiunque potrà formulare le proprie osservazioni.


venerdì 12 luglio 2013

Via Crea se ne occupa l'ANAS

Messa in sicurezza di via Crea.
Il Comune dopo alcune sperimentazioni non apprezzate dai frontisti passa la palla all'Anas che eseguirà alcuni interventi di mitigazione in modo gratuito per l'amministrazione locale, computandoli come inerventi dovuti agli effetti del Passante sulla rete viabilistica locale.

Non si hanno dettagli su quali provvedimenti siano stati adottati.

mercoledì 10 luglio 2013

Spinea fra i comuni ricicloni - risultati poco esaltanti

Il comune di Spinea, dopo aver fatto richiesta per partecipare al gruppo dei "comuni ricicloni" è stato inserito da legambiente nella classifica dei comuni in regola con le direttive europee che impongono un riciclaggio dei rifiuti superiore al 65% (criterio per essere considerato un comune riciclone).
Quest'anno ben 330 comuni si son aggiudicati il premio "Rifiuti free", avendo ridotto i rifiuti da smaltire dell''80/90% dei rifiuti o ridotto a soli 75 kg pro capite / anno la quantità di rifiuti indifferenziati.

Secondo l'indice di buona gestione per i comuni sopra 10.000 abitanti e per l'area nord si ha invece un risultato molto basso rispetto ai concorrenti: 156-esimi su 172 classificati.

Pur avendo un alta %RD pari al 67% e di PC RU pari a 1.20, il basso indice di buona gestione pari al 45,41 può essere dovuto ad altre cause, come segnalato nello stesso dossier:

La normativa comunitaria e nazionale indicano come la gestione dei rifiuti urbani in un determinato ambito territoriale debba essere valutata non solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma considerando anche altri fattori tra i quali la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio.
Ad esempio nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata ma elevata produzione pro capite totale di rifiuti, scarsa raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e assenza di una piattaforma ecologica, non si può trascurare come gli ultimi tre fattori siano altamente sfavorevoli.
A partire dall’edizione di Comuni Ricicloni 2004 è stato quindi introdotto l’indice di buona gestione, che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio.
L’indice di buona gestione, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire dai valori di 24 parametri scelti dalla giuria del concorso ed elencati in tabella 1 unitamente ai principi cui si riferiscono. 
 
Più che un successo come segnalato in vari articoli (nuovavenezia.gelocal.it, spineanews.com,  facebook.com), forse è un inizio...

lunedì 8 luglio 2013

Sviluppo sostenibile ed ostinazione sulla difesa degli errori del passato

Il rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future) è un documento rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED) in cui, per la prima volta, viene introdotto il concetto di sviluppo sostenibile.
La sua definizione era la seguente:
"lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri" (WCED,1987) 
In tale definizione, come si può vedere, non si parla propriamente dell'ambiente in quanto tale, quanto più ci si riferisce al benessere delle persone, e quindi anche la qualità ambientale; mette in luce quindi un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d'oggi nei confronti delle generazioni future, toccando quindi almeno due aspetti dell'ecosostenibilità: ovvero il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del nostro pianeta.

Un tempo in effetti il concetto di sostenibilità territoriale era riferito unicamente alla sola sfera ecologica,trascurando altri fattori che competono ad un'entità territoriale.
Oggi la sostenibilità territoriale si basa sul concetto delle "tre sfere", le cui intersezioni ed interrelazioni danno vita al territorio vissuto dalle generazioni odierne e future.
Parallelamente si sono sviluppati i concetti di sostenibilità forte e sostenibilità debole che portano a soluzioni diverse nell'affrontare i problemi di sostenibilità in relazione allo sviluppo economico del territorio.
Le tre sfere di influenza per un territorio sostenibile contemplano non solo l'ambito naturale ed ecologico, ma anche la società e l'economia del territorio.
Nel caso rappresentato in figura si prende in considerazione il caso utopico delle sfere di influenza separate e parimente sviluppate nel medesimo ambito territoriale.
Invece generalmente queste si presentano con forti relazioni fra le stesse o sovrapposizioni, ove si cerca di sviluppare più una sfera di influenza a discapito di un'altra o delle altre, ricercando un nuovo equilibrio.
Le regole per descrivere le relazioni fra le diverse sfere derivano da due principali aspetti:
1) le leggi che regolano il comportamento delle singole sfere (leggi relative alla società, alla creazione di posti di lavoro, alla competizione economica, leggi urbanistiche che magari non limitano ad un minimo la superficie a verde convertibile in edificabile in un territorio altamente edificato, ecc...);
2) l'indole delle persone (teoricamente ben rappresentata da diversi gruppi politici in un sistema democratico).

Tendenzialmente nelle relazioni fra le diverse sfere si ha la formazioni di contrapposizioni fra estremi opposti: ad esempio le contrapposizioni tipiche relative alla possibile sofferenza dell'economia in caso di vittoria degli ambientalisti puri rispetto l'estremo opposto definito dalla completa distruzione dell'ambiente in caso di completa deregolamentazione agli affari.

Inoltre in un'ottica estremamente variabile per diversi fattori si ha la tendenza a porre evidenza solo sui benefici a breve termine, omettendo gli impatti a lungo termine (agli estremi opposti sia la povertà e la criminalità diffusa dalla mancanza di lavoro per 25 mila persone, come certificato dal CPI all'estremo opposto il consumo totale del territorio paesaggistico ambientale a discapito delle generazioni future).


Attualmente, lo strumento per intervenire sulla sostenibilità territoriale è definito dal PAT, piano di assetto territoriale, il quale tuttavia deve sottostare ai piani di assetto territoriale della regione de ella provincia, il tutto con una legge urbanistica che dall'alto dell'ente regionale, regola molti dei parametri, quali per esempio l'entità di SAO (superficie agricola omogenea) che può essere convertita in edificabile ad ogni emanazione del PAT. 
Infine spesso manca una lettura efficace dei cambiamenti avvenuti con precedenti interventi di modifica che attestino il soddisfacimento od il fallimento dei risultati preposti.
Un tale aspetto che può essere denotato sia in modifiche urbanistiche che in rilancio dell'economia con la creazione di nuove superfici commerciali, manca per esempio della verifica dell'effettivo arrivo di nuovi soggetti imprenditoriali (si pensi per esempio agli esercizi commerciali di piazza Santa Bertilla, semplicemente trasferitisi dal vecchio negozio a Spinea vicino al Municipio al nuovo, od ai negozi alla base dei condomini edificati dietro la chiesa San Vito e Modesto vuoti da anni).


Dunque, la sostenibilità territoriale deve assicurare che lo sviluppo economico e sociale di un territorio abbia continuità senza distruggere l'ambiente naturale da cui dipende.


Consumare ettari di terreno per creare un "pattinodromo cattedrale nel deserto" è sicuramente la prospettiva peggiore da non raggiungere grazie alla collaborazione di tutti.


Articoli esterni:
Cemento alla stazione, bagarre fuori dal consiglio comunale
Riqualificazione urbana, proroga di accordo di pianificazione area SFMR

domenica 7 luglio 2013

Notte gialla, alias "la piazza lunga un chilometro", alias Masterplan...

Come ogni estate, ieri sera si è svolta la notte gialla, una manifestazione a Spinea a metà fra l'incentivo per il commercio con i negozi aperti tutta la notte a cui si aggiungeva un'animazione varia per attirare clientela e la propaganda per l'idea "bipolarista" del Comune di chiudere il tratto di via Roma fra villa del Majno e la chiesa di San Vito e Modesto.

Il "Masterplan" di quest'anno, dato che non si notano sostanziali differenze fra i piani della precedente giunta Tessari e quelli dell'attuale giunta Busatta/Checchin, prevede la chiusura di via Roma ed il dirottamento del traffico in altro luogo, ivi comprese le corse dell'ACTV.
Quest'anno le corse dell'ACTV sono state deviate lungo
direzione Mestre-Mirano: via Matteotti, Fornase, Villaggio dei Fiori, Santa Bertilla;
direzione Mirano-Mestre: Bersaglieri, via Buonarroti, via Rossini, via 11 settembre.

Il quartiere Fermi, chiuso dal 2007 fra via Roma ed il senso unico di via Matteotti, data la pedonalizzazione  degli accessi di via Roma ha sperimentato la piacevole dipendenza dal solo senso unico per l'accesso (entrata od uscita dal quartiere).
Per molti idealisti politici questa difficoltà di accesso dovrebbe spingere le persone a non utilizzare l'auto preferendovi mezzi ciclopedonali (ivi compresi i semivuoti pulmini GiroSpinea).
Invece per l'ennesima volta non si è verificato questo presupposto: da anni si segnala che a complicare la viabilità non si ha nessun incentivo ad utilizzare mezzi ecologici, bensì si ha solo lo spostamento del traffico nell'intorno, spesso laddove già esistono condizioni di viabilità peggiori.

Così gli abitanti di via Alfieri si sono visti sfilare di fronte oltre 3000 auto in 12 ore, alcune agli 80 km/h in Zona30, con migliaia di infrazioni al divieto posto fra via D'Annunzio e via Alfieri.
Altrettante hanno transitato per il tratto via Bennati - via Tommaseo, al fine di accedere a via Roma od ai sensi unici (Sarpi-Verga-Bruno) che permettono di recarsi all'inizio del senso unico di via Matteotti ed in seguito verso il centro ad alta densità abitativa del quartiere Fermi (accessibile solo da via Matteotti), anche solo per potersi poi recare a piedi alla cosiddetta "piazza lunga un chilometro".
Tuttavia si fa notare che in un mese estivo, di sabato a cavallo della notte, le potenzialità di traffico non sono state il picco massimo raggiungibile, mancando il classico traffico diretto verso gli istituti scolastici, mai minato dai progetti Pedibus o GiroSpinea, il traffico giornaliero diretto ai luoghi di lavoro ed il traffico veicolare interessato ai servizi (accesso alla futura piscina, verso negozi verso il Villaggio dei Fiori / Fornase, servizi comunali e Poste, chiesa, ecc...).


Questo sarà il futuro per gli abitanti del quartiere Dante, oltre che per i cittadini coinvolti dalla "tangenziale sud", case residenziali svalutate per smog da "traffico pesante" dirottato da via Roma ed un centro bellissimo dove andare a svolgere attività sociali quali acquisti e movida/abuso di alcolici, ecc...


sabato 6 luglio 2013

Premiazione delle idee per via Matteotti

Il 20 giugno 2013 si è svolta la premiazione del concorso di idee per via Matteotti.

Gran parte dell'intervento è stato dedicata alla disquisizione delle regole per la premiazione, al significato del concorso di idee ed all'evoluzione storica della progettazione per l'ambito piazza Marconi/Fermi.

Per quanto riguarda l'evoluzione storica della progettazione, il taglio temporale ha fatto partire la crescita di un'idea di piazza centrale per Spinea sin dagli anni '80 con l'individuazione di un ambito comune ove intervenire per creare una centralità ad una città che invece molti descriverebbero evoluta per satelliti a cavallo delle reti di traffico passante, il tutto fino al progetto Masterplan che nel 2008 prevedeva radicali modifiche della viabilità interna.

L'accenno alle problematiche di viabilità emerse con le prime modifiche ad hoc del 2007 (messa a senso unico di via Matteotti, Bennati e D'Annunzio, sviluppo di un progetto che dirigesse il traffico direttamente sulla rotatoria per Mestre dall'incrocio fra via Bennati e via Unità) è stato piuttosto scarno, così l'individuazione degli interessati alle modifiche anche nei quartieri coinvolti piuttosto che nei soli proprietari prospicienti alla piazza (ivi comprese le case disabitate lungo il senso unico di via Matteotti che si affacciano su piazza Marconi).
Quindi i quartieri che subirebbero il traffico generato dalla chiusura di via Roma per la realizzazione della "piazza lunga un chilometro", che siano quelli a cavallo della "tangenziale sud", o quelli tutt'oggi di accesso al complesso residenziale intorno piazza Fermi (quartiere Dante divenuto di accesso al quartiere Fermi chiuso fra il senso unico di via Matteotti e un tratto di via Roma che si vuole chiudere), ancor oggi sembrano non avere voci in capitolo sulla progettazione del volto futuro della città.

In particolare, fronte alle telecamere della tv online BrentaTV non si fatto nessun accenno alle classiche uscite di questi ultimi cinque/sei anni sostenute bipartisan dai partiti di centro (centrodestra e centrosinistra): la tangenziale nord porterà fuori il traffico dal centro di Spinea; la tangenziale sud permetterà di dare un nuovo volto al centro.

Una parte dell'incontro ha accennato anche ai lavori degli studenti (architetti con laurea breve senza specializzazioni) di architettura dell'Università di Venezia (IUAV).
I progetti degli studenti del corso della professoressa Vittadini, esposti in sala consigliare si sono recentemente confrontati con le problematiche inerenti alla città di Spinea.


Quanto non detto nella presentazione dei progetti vincitori del concorso di idee sono le ipotesi restrittive imposte nella progettazione agli studenti, vista la difficoltà di intervento nel tessuto urbano di interesse, correttamente ricordare dalla professoressa Vittadini durante la presentazione dei progetti dello IUAV.
In particolar modo l'aver considerato metà dei veicoli giornalmente circolanti in via Roma (15.000 automobili) dovuto a traffico intercomunale, spostati sulla tangenziale nord, e l'aver limitato le considerazioni sull'assetto plausibile della circolazione locale.
In effetti una delle idee più in voga nelle disquisizioni sulla viabilità di Spinea è che la creazione di piste ciclabili o sensi unici induca la popolazione (locale?! intercomunale?! entrambe?!) ad abbandonare l'auto per sposarsi in bicicletta.
Da questo punto di vista l'esperienza dei sensi unici di via Matteotti, Bennati, D'Annunzio dimostra come all'atto pratico le auto semplicemente si riversino in altro luogo, per la precisione via Alfieri e via Capitanio, spostando o peggio aumentando le problematiche laddove in ambito residenziale molti pedoni anziani si trovano a stretto contatto con auto che non rispettano i limiti di velocità di 30 km/h..
Un cattivo presupposto per pensare ad una città futura che esalta il centro e non cita nemmeno come privati interessati i residenti di quartieri che si faranno carico del traffico che non può più transitare per via Roma.

Tuttavia come palesato dall'amministrazione, il concorso di idee non è un bando di gara, bensì è un metodo per raccogliere possibili idee con cui progettare un intervento nell'area, senza necessariamente rimanere legati in modo ferreo ad un solo progetto.
A tal riguardo un accenno è stato fatto sulla possibilità di sviluppare le idee raccolte con i progetti vincitori con la collaborazione degli studenti dello IUAV.

Infine la vera presentazione dei progetti con rappresentazione dettagliata è stata rimandata a a settembre.





sabato 15 giugno 2013

Riqualificazione di piazza Matteotti, presentazione dei progetti

Il Comune di Spinea giovedì 20 giugno alle ore 17.30 premierà i vincitori del concorso di idee per la riqualificazione di piazza Matteotti.

Il vincitore è lo studio Costantini con 90 punti, al secondo posto l'architetto Simone Rusci con 80 punti e al terzo posto dell'architetto Fabio Mancini con 75 punti.


Ogni partecipante ha presentato tre diverse idee di piazza, prevedendo un progetto a bassa densità, circa 5.500 metri di superficie netta di pavimento, uno a media densità, 7 mila metri e una ad alta densità, 9500 metri, con due possibilità: edifici fino a 4 o fino a 10 piani. A valutare i progetti è stata la commissione composta da: l'Arch. Fiorenza Dal Zotto (presidente), il Prof. Franco Mancuso (commissario valutatore esterno), l'Arch. Silvia Bortolozzo (commissario valutatore esterno) e l'Arch. Vincenzo Manes (segretario).
L'orientamento della giunta Checchin è chiaro: «La nostra idea è realizzare una tipica piazza veneta, con densità medio-bassa», spiega l'assessore Da Lio, «perché per noi realizzare la piazza è dare un'idea di città che vogliamo». link

 Scelta curiosa, per la locandina è stata utilizzata una foto storica, già segnalata con un elenco delle foto storiche , ove piazza Matteotti non appare tale qual è oggi, chiusa da un edificio storico oramai abbattuto.


Altri articoli sull'argomento: professionearchitetto.it, archiportale.com.

lunedì 20 maggio 2013

Una piazza lunga un chilometro, chiamati gli interessati...o forse no.

Prosegue la telecronaca della newsletter del Comune sull'insieme di cervelli chiamati a decidere della realizzazione del Masterplan, ovvero quel progetto di chiusura di via Roma che gravi difficoltà creerebbe ai cittadini dei comuni limitrofi per andare e venire sull'asse Mestre e Mirano, previo passare per quartieri residenziali di Spinea.
Il progetto chiamato Masterplan sotto la giunta Tessari, con la giunta Busatta-Checchin ha acquisito il nome di "Piazza Lunga un Chilometro", visto allungato il suo percorso da villa del Majno-Chiesa San Vito e Modesto fino ai Bersaglieri e coinvolto altre figure quali la professoressa Vittadini, e Chinellato in veste del precedente consigliere all'urbanistica Simionato.
Le variazioni apportate da un tale progetto coinvolgono sia il traffico intercomunale che il traffico locale, creando da un lato un maggiore accentramento di servizi verso il centro di piazza Marconi/Fermi, tale da attirare ulteriore traffico d'auto con una totale scarsità di parcheggi se si considera l'eliminazione di quelli odierni e sottostimati proprio di piazza Matteotti/Fermi, dall'altro una totale ridistribuzione dei percorsi per giungere alle direzioni principali di mobilità.
Per quest'ultimo caso si pensi per esempio ai nuovi quartieri edificati al Villaggio dei Fiori, comprati da giovani in età da lavoro, che nei prossimi 30 anni andranno verso il polo attrattivo di Mestre, creando quel traffico che percorre via Roma cinque giorni alla settimana, andata e ritorno (od anche 4 volte al giorno).
Questo traffico non potendo sfogare su via Roma chiusa, ed essendo distante da via 11 settembre, o tangenziale nord, che dal 2007 il comune con diverse maggioranze presuppone porti via il traffico da via Roma, si riverseranno sulla tangenziale sud, previo poi risalire verso via Matteotti (fra il senso unico e il cimitero) e quindi sul quartiere Dante, attraverso via Alfieri o via Bennati.
Una notevole variazione del traffico locale che distruggerebbe un quartiere residenziale che tutt'oggi è divenuto sempre a causa degli interventi urbanistici avvenuti nel 2007-2008 unica via di accesso al quartiere Fermi, le cui vie di mobilitazione sono il senso unico di via Matteotti e il tratto di via Roma che si vuole chiudere (quindi la chiusura di via Roma accentuerebbe il passaggio dal vicino quartiere Dante per imboccare il senso unico di via Matteotti).
E se movida deve essere per il centro di Spinea, a maggior ragione c'è la viva preoccupazione sulle bande di alcolizzati che sfrecceranno in quartiere cittadino per recarsi ai locali di ristoro della "piazza lunga un chilometro" completamente pedonalizzata.


In una tale situazione un cittadino di Spinea, Comune che si interessa dei suoi cittadini, si aspetterebbe di essere coinvolto nel processo decisionale che vuole realizzare così incisive modifiche per la viabilità locale ed intercomunale.

Invece i cittadini non sono minimamente coinvolti nel processo decisionale, ed anzi vengono tenuti a distanza o illusi dei benefici del processo, come se avere le 30.000 auto sotto casa anzichè in via Roma possa essere un incentivo a vivere in una Spinea Vivibile con una piazza completamente pedonale ove recarsi...se non si viene presi sotto da un'auto appena si esce dal cancello.

Ed ecco quindi completamente rispettata la legge urbanistica regionale del Veneto che prevede per l'appunto di avvertire i soggetti interessati alle modifiche urbanistiche per l'assetto del territorio...solo che è la politica dei partiti a definire chi ha voci in capitolo, in funzione dei benefici che ne può ricavare.

mercoledì 15 maggio 2013

Bicincittà, i Lions Club favorevoli alla mobilità dolce

I Lions Club, un'associazione che in passato si era schiarata a favore del Masterplan sviluppato durante il decennio della giunta Tessari al Comune di Spinea, associazione che promuove varie attività ed incontri, in maggio hanno organizzato una biciclettata da varie città del Miranese verso Martellago per promuovere l'uso della bicicletta, inseguendo un progetto utopico che colleghi le città dell'entroterra a Venezia attraverso un'unica pista ciclabile lungo via Miranese.

Da:
LA NUOVA 9 MAGGIO 2013 PAG 27 “BICINCITTÀ” PER LA RETE DELLE PISTE CICLABILI
Alle 20 nella corte di Banca S. Stefano a Martellago si svolge il convegno organizzato dal Lions Club Spinea, con gli altri club di zona (Noale, Stra Host e Stra Rosalba Carnera), dal titolo “Mobilità dolce: la rete di piste ciclabili”. Verrà analizzato lo stato della rete di piste ciclabili che si estendono dal Miranese fino a Mestre e Venezia e del “Biciplan” di Mestre. Ma soprattutto verranno illustrati progetti innovativi come quello redatto dal Collegio degli ingegneri di Venezia per una pista ciclopedonale che, partendo da San Giuliano, arriva a Venezia correndo lungo il lato sud del Ponte della Libertà e producendo energia rinnovabile attraverso moduli fotovoltaici trasparenti installati sui parapetti. Relatori saranno gli ingegneri Roberto Di Bussolo, Gilberto Foccardi, Franco Pianon e l’architetto Massimiliano Manchiaro, che hanno progettato gli interventi. Domenica all’iniziativa “informativa” dei Lions si aggiunge quella simbolica di riconquista delle città organizzata dall’Uisp, Unione italiana sport per tutti, che organizza nel Miranese “Bicincittà” per promuovere l’uso della bicicletta nei piccoli spostamenti, tra casa e lavoro, casa e scuola e tra la città e i dintorni: piste ciclabili, parcheggi per biciclette, utilizzo in sicurezza del mezzo di trasporto più pulito ed economico, riduzione dell’inquinamento e richiesta di una mora agli incentivi sul trasporto su strada, spostando il traffico commerciale su ferrovia e via mare. La biciclettata partirà da più punti: a Martellago alle 9.10 da piazza Bertati, a Spinea alle 9.30 da piazza Marconi, a Mirano alle 9.50 da piazza Martiri, a Salzano alle 10.10 da via Monte Grappa e a Robegano alle 10.30 dal piazzale della Chiesa.
I risultati di questo evento che si dipanava su intenti forse ben maggiori che la semplice creazione di una rete ciclopedonale, se ben si considerano i precedenti intenti di pedonalizzazione di via Roma per creare una piazza chiusa a cavallo della proprietà privata di villa del Majno fino alla chiesa San Vito e Modesto sono descritti con enfasi nell'articolo:
LA NUOVA 13 MAGGIO 2013 PAG 13 IN 300 CON BICINCITTÀ A SCOPRIRE IL MIRANESE Famiglie, giovani, adulti. Tutti in sella ieri per percorrere mezzo Miranese e partecipare a “Bicincittà”, con arrivo in piazza Bertati a Martellago. Almeno 300 persone si sono presentate di buon mattino: chi in tenuta da ciclista, chi in jeans. Ma tutti avevano la loro bicicletta, per trascorrere un paio d’ore in compagnia,...
Un numero piuttosto esiguo se si considera la quantità di potenziali ciclisti dei comuni coinvolti: Martellago, Spinea, Mirano, Salzano, Robegano, Maerne,...
Si consideri che solo Spinea ha 28 mila abitanti.

Questo pone una difficoltà di non poco conto, non solo per i soldi pubblici da investire per un intervento, azione che pur sempre costituisce lavoro per progettisti e costruttori della filiera edilizia, quanto per il fatto che lo scarso interesse dimostrato ben si accorda con la realtà, ovvero che realizzare sensi unici per ricavare piste ciclabili vuote non invoglia cittadini a lasciare a casa l'auto per mezzi meno inquinanti, bensì semplicemente sposta il traffico da un ramo all'altro, o realizzando tutti sensi unici, crea maggior inquinamento nel territorio aumentando i percorsi od incrementando il numero di accelerazioni/decelerazioni.

giovedì 2 maggio 2013

Incontro pubblico sulla discarica di via Teramo

Assemblea pubblica sulla discarica di via Teramo al confine fra Mira e Mirano, forse la più pericolosa dei comuni limitrofi.
Riporto dal sito del Comune di Mira:

Recupero ambientale della discarica di via Teramo. L’amministrazione ne parla con i cittadini, venerdì 3 maggio al Circolo Culturale Letizia di Borbiago inizio 20.30. Venerdì 3 maggio, alle ore 20.30 al Circolo culturale Letizia, in via Olmo Spinea 2, è in programma una assemblea pubblica sul recupero ambientale della discarica di via Teramo. L’iniziativa proposta da un gruppo di cittadini e accolta dal’Amministrazione comunale servirà per informare sui lavori per la messa in sicurezza della discarica abusiva di via Teramo, con particolare riferimento all’area interessata e alla tempistica dei lavori. Si parlerà anche della messa in sicurezza della vicina discarica di via Prati, a partire dal consolidamento delle rive del canale Cime-Menegon. All’incontro partecipano il sindaco Alvise Maniero e l’assessore al’Ambiente Maria Grazia Sanginiti, oltre ai tecnici che hanno progettato e stanno seguendo l’intervento di bonifica, i cui costi saranno affrontati con un finanziamento della Regione Veneto pari a 1 milione e 236mila euro.



martedì 12 marzo 2013

Piazza Marconi - foto storiche

Come segnalato su piazza Marconi verte il vincolo storico paesaggistico del PALAV.
Ma qual è il volto storico della piazza?

Nel web in google image o ebay esistono alcune foto storiche della piazza di periodi diversi.

Cartolina probabilmente degli anni '80-'90 con la piazza così com'è oggi, le alberature fra via Roma e via Matteotti, il parcheggio, non utilizzato dall'ACTV e sullo sfondo la chiesa con l'aia antistante non restaurata con lastre di pietra (delimitazione con siepe ed alberelli)




Immagine presumibilmente degli anni '50, con il filobus, senza il palazzone di Campa (Cisettantasette), il campanile infestato dall'edera e la totale mancanza di collegamento con l'attuale piazza Marconi (presenza di un edificio fronte strada laddove oggi c'è un filare d'alberi)



 Cartolina disponibile sul sito delcampe.net, mostra una chiesa prima del restauro, l'incrocio.





Immagini presumibilmente degli anni '60-'70. Appare l'edificio di Campa (oggi ha la scritta Cisettantassette), non l'area verde od il parcheggio. L'edificio fronte strada, laddove oggi c'è un fila di alberi è stato demolito.



Altra vista storica (forse dal campanile) di anno non ben definito con vista fra il bar La Bella Venezia e via Matteotti a destra dell'immagine. Si può notare il caffè trattoria presente laddove oggi c'è il palazzo Cisettantasette. Si può notare come già in passato questo si protraesse verso via Roma oltre le facciate rispetto agli edifici vicini a via Prampolini, di fronte al fianco della chiesa.

Un ringraziamento al gestore del forum gi-and-gi.forumcommunity.net per i suggerimenti su dove trovare delle immagini per delle considerazioni sul progetto di Piazza Marconi.

domenica 10 marzo 2013

I progetti della nuova piazza online?

Riporto qui di seguito parte del lavoro svolto da un internauta riguardo a Piazza Marconi.
Volendo sperimentare un software, ha ricostruito una versione estremamente semplificata  di alcuni isolati di Spinea, attorno a piazza Marconi.

Tale ricostruzione è liberamente accessibile online grazie ad addons web, oppure può essere scaricata ed eseguita sul proprio computer da questo indirizzo.
L'aspetto interessante è il fatto che la simulazione dei quartieri è un ambiente virtuale 3D, dove si può gironzolare con un personaggio, un po' come se ci si trovasse in un video-game.
Una prospettiva sicuramente migliore rispetto semplici disegni o rappresentazioni architettoniche!


Inoltre, pur fuori dei termini di gara del concorso di idee pubblicato dal Comune di Spinea, ha citato alcune caratteristiche del progetto stesso: vincoli, coni ottici, difficoltà nel rendere omogeneo il progetto, leggi, ...
Riporto qui di seguito le sue condiserazioni.
Per quanto riguarda l'intervento pensato per la piazza, vanno messi in rilievo alcuni punti. Nel realizzare l'ambiente virtuale si è deciso di mettere via Matteotti a doppio senso di marcia con una rotatoria nell'incrocio con via Roma per diverse motivazioni.
In primis la chiusura del quartiere Fermi fra una via intasata ed un senso unico, che già oggi provoca il transito delle auto attraverso aree residenziali Zona30, ambito che andrebbe invece tutelato.
In secondo luogo perchè, in un'ottica di chiusura quale si trova oggi via Matteotti a senso unico, si verificano ulteriori disagi qualora si volesse spostare il mercato nella nuova piazza Marconi.
In effetti si avrebbe il luogo di parcheggio di piazza Fermi occluso ed accessibile dalla sola via Roma, mentre via Matteotti a senso unico vedrebbe l'accesso invaso dai pedoni del mercato, costringendo così le auto a transitare per le vie laterali dal quartiere Dante.
Oggi, con piazza Fermi luogo del mercato settimanale, si ha una fortissima riduzione dello spazio dedicato ai parcheggi, specie per tutti quei clienti che provengono da quartieri distanti come Fornase, od anche fuori città, e che necessitano di un bagagliaio per le borse.
Quindi oggi il parcheggio di piazza Marconi è funzionale alle attività del mercato in Piazza Fermi, oltre che essere sottostimato rispetto al flusso di persone che giungono nel luogo.
Da qui si evidenzia come le due piazze, in realtà parcheggi, siano da decenni funzionali ai servizi del centro cittadino, dalle poste al Comune, dalla chiesa (funzioni matrimoni e funerali visto che in genere nelle funzioni religiose i cittadini sopraggiungono a piedi) fino al mercato od agli eventi, dal movimento di ragazzi per la movida, ai residenti dei vicini condomini o lavoratori degli uffici.
Il rifacimento della piazza necessita almeno del mantenimento dei posti parcheggio, e vista la mancanza di spazio, questo deve essere ricavato sotto terra.
La difficoltà sorge quando si debbono individuare le posizioni migliori per le rampe di ingresso; in effetti le soluzioni adottate nella simulazione virtuale si dimostrano vistose e problematiche, pur cercando di spostarle dal caos di via Roma.
Senza un semaforo via Roma dovrebbe divenire più fluida, riducendo la produzione di CO2 per sosta dei veicoli ai semafori, e i prodotti nocivi provocati da freni e cattiva combustione nelle accelerazioni/frenate.
Tuttavia si evince come sia utile porre nell'area un sistema di attraversamento che non crei fenomeni di stop and go per giungere alla chiesa o per arrivare alla fermata degli autobus.
L'attraversamento non è stato trattato nell'ambiente virtuale.
Analogamente è bene ricordare che su parte dell'area vigono i vincoli di salvaguardia paesaggistica ed ambientale del P.A.L.A.V..
Quindi se da un lato si ha il vincolo al taglio degli alberi o quanto meno il reimpianto di adeguata vegetazione sostitutiva nell'area tutelata, dall'altro quella particolare specie vegetale adottata decenni fa si è dimostrata completamente inadatta, pessima da affiancare ad un manto stradale, viste le radici sviluppatesi su marciapiedi e asfalto.
E' evidente, come si può comprendere dalle foto dell'evoluzione storica di piazza Marconi, che è difficile preservare l'immagine storica del luogo, quando negli ultimi 60 anni è cambiato almeno 3 volte in aspetto, vegetazione e coni ottici.
Sfortunatamente le foto non sono ancora state inserite nell'apposita sezione creata con Unity 3D nella simulazione.
Ad oggi ci si trova con un edificio, il Cisettantasette che migliorerebbe i coni ottici e visivi se fosse tagliato di una fetta prospiciente a via Roma, ipotesi che è impensabile proporre al/ai proprietario/i.
Tuttavia nella ambientazione virtuale si è pensato di seguire questa soluzione come dimostrazione, imponendo all'edificio rosso (utilizzato il colore rosso nella simulazione per indicare un nuovo edificio) il medesimo angolo del contiguo palazzo con archi, in modo tale che il cono ottico di chi proviene da via Roma verso la chiesa dia una sensazione di spazio libero che aumenta, si apre, così come si dovrebbe percepire nell'ingresso di una piazza.
In effetti allo stato attuale, piazza Marconi non è una piazza, bensì una piazza e mezza.
Proprio l'edifico d'angolo fra via Matteotti e via Roma impedisce di vedere la chiesa dal fondo di piazza Marconi, laddove comincia il senso unico.
Mentre generalmente nelle città storiche la chiesa è uno degli elementi fronte alle piazza ben visibile da ogni suo punto.
Si può anche notare un altro punto di contrasto fra la percezione di spazio libero necessario per definire piazza un'area urbana e la presenza degli alberi a ridosso di via Roma, che spezzano la continuità prospettica.
Considerando quindi che molti degli edifici affacciati sulla piazza non hanno nemmeno una continuità di stile architettonico, appare alquanto arduo proporre un progetto coerente per l'area.
Infine, per migliorare la collaborazione fra le due piazze, si è pensato di inserire un semplice passaggio pedonale a sud, di collegamento fra i due ambiti (piazza Marconi e piazza Fermi).
Dato che questa è una semplice prova delle potenzialità del programma, e non un progetto per il concorso, le ipotesi fin qui esposte alla base delle modifiche attuate nell'ambiente virtuale, sono apparse più che sufficienti per non lasciare l'ambito nello stato di complicazione quale si trova, senza evidenti riduzioni di accessi motorizzati a favore di un traffico ciclopedonale.


Estendendo i progetti vincitori del concorso di idee per piazza Marconi a questo stile di rappresentazione, i cittadini potrebbero visitare online la nuova piazza Marconi, prima ancora della sua realizzazione finale.

lunedì 4 febbraio 2013

Via Matteotti alla corte dei Conti...

03 febbraio 2013, il PDL minaccia di fare ricorso alla corte dei Conti, se il Comune di Spinea con la giunta Checchin dovesse toccare l'intervento di creazione del senso unico di via Matteotti.
Un'altra opinione potrebbe essere quella di mandare alla Corte dei Conti anche la spesa di 30 mila euro per la realizzazione di tre box in lamiera sottile e 3 pedane di cemento di qualche metro quadrato di via Fornase, Alfieri, Rossignago, intervento della medesima giunta comunale che con i tre sensi unici di via Matteotti, D'Annunzio e Bennati pensava di dirottare il traffico di via Roma sul retro di villa del Majno verso il quartiere Dante, con danneggiamento della Zona30 prevista dal PUT, oppure i 25 mila euro spesi per la realizzazione di un modellino in legno del Masterplan.

domenica 3 febbraio 2013

I 200 metri di strettoia di via Matteotti in Google Street

Google qualche anno fa passò per Spinea per registrare le immagini da inserire in Google Street View, accessibile da Google Map.

Qui di seguito si riportano alcune immagini di ciò che registrò l'auto della Google.
Il caso volle che dietro l'auto di Google ce ne fosse un'altra nei circa 200 metri di strettoia di via Matteotti, così che oggi è possibile vedere a colpo d'occhio le dimensioni per rapporto fra le parti, procedendo dal doppio contro il senso unico di via Matteotti.


La prima immagine è all'incrocio fra via D'Annunzio e via Matteotti (doppio senso verso le spalle, senso unico in fronte all'immagine).
Si evidenziano alcuni aspetti: 
  • lo spazio della carreggiata è tale da permettere l'inserimento di due corsie, un ampio spazio a sinistra (in destra al senso di marcia) e la pista ciclabile;
  • la pista ciclopedonale dal cimitero ha le stesse dimensioni della pista ciclabile di via Matteotti, i pedoni in teoria dovrebbero andare a destra lungo via D'Annunzio, seguendo il marciapiede e penetrando verso il quartiere Fermi da via Alfieri-Bennati fino al percorso pedonale oggi utilizzato dal pedibus;
  • manca da anni l'indicazione che per le biciclette non vale il senso unico, motivo per cui in teoria le biciclette non potrebbero entrare nel senso unico di via Matteotti... bensì la pista ciclabile è a doppio senso;
  • l'aver creato due sensi di marcia a sinistra del senso unico (questione da motivare nel progetto) costringe a ricavare una banchina in destra del senso unico (sinistra dell'immagine), ulteriore spazio o elemento aggiunto inutilmente utile per distanziare la corsia delle auto dai confini delle abitazioni;
  • l'aiola sparti traffico è stata sovente vittima di incidenti e l'incrocio fra auto provenienti dal senso unico ed auto dal doppio senso, nell'immissione in via D'Annunzio, con l'incrocio fra le tre piste ciclabili, ivi compresa quella di via D'Annunzio senza visuale (problema recentemente non risolto con l'introduzione di delimitatori di corsia flessibili); buona parte degli incidenti contestata con dichiarazione amichevole non viene comunicata nè al Comune, nè alla polizia;
 

Per andare in centro si deve procedere verso via Bennati/Alfieri od il quartiere Dante.
In effetti l'accesso alle aree centrali per eventi, servizi, manifestazioni, fra cui i bar (ivi compreso il bar dei Pellegrini, nuovo polo di attrazione) che attirano molti clienti può essere fatto in due modi: attraverso via Roma dalla località Fossa, andando ad ingrossare il traffico di una strada intasata; permeando attraverso il quartiere Dante, zona 30 residenziale raramente rispettata.
I presupposti con cui si crearono i sensi unici, ovvero che tutto il traffico si sarebbe diretto in via Roma attraverso via Bennati e via dell'Unità, per dirigersi alle due principali piazze cittadine, mostrano come se funzionasse graverebbe ancor di più su via Roma, invece che gravare su un quartiere residenziale.
Di fatto la creazione di un senso unico non ha mutato traffico automobilistico in flussi di biciclette, mentre ha creato non pochi problemi ai pedoni-ciclisti del quartiere Dante, nella maggior parte anziani, vero e proprio bacino di utenti che raggiungono i quartiere centrale Fermi senza utilizzare l'auto.
Il problema evidentemente è l'aver creato i presupposti per cui le auto vadano a gravare laddove anziani escono di casa per andare in centro.



(immagine resa più chiara)

Proseguendo si ha l'indicazione chiara della scelta progettuale: due corsie per ciclisti in sinistra (destra dell'immagine) costringe a ricavare un ulteriore elemento in destra (sinistra dell'immagine) per distanziarsi dalle case.
Indicato come area per pedoni promiscua, viene utilizzato dai ciclisti, mentre la pista ciclabile rimane vuota.
Sullo sfondo un'auto su una corsia di dimensione doppia rispetto alla carrozzeria.
Tutta l'ironia dell'immagine sta nel fatto che questo tratto rientra nei 200 metri considerati strettoia.



Ancora ampi margini, tanto che nell'area è spuntato pure un parcheggio in linea, oltre alla banchina-area pedonale, l'ampia corsia e la doppia pista ciclabile.
L'incrocio laterale da cui esce l'auto proviene da via Alfieri.
In passato in quell'incrocio vi era posto un semaforo per permettere la fuoriuscita dei mezzi da via Alfieri.






Appare il cartello di senso vietato eccetto biciclette, com'è giusto che sia a destra dell'immagine.
All'altezza con l'incrocio con la strada proveniente da via Alfieri si notano ancora gli ampi margini rispetto alle dimensioni di un'auto.
Anche questa è strettoia.



 (nell'immagine c'è un'opacità creata dal sovrapporsi dell'auto fra due punti di scatto delle immagini)

Altro punto stretto di via Matteotti, in questo caso di auto ne potrebbero passare quattro fianco a fianco.
Lo spazio dedicato all'area pedonale e affiancato da un'area suppletiva.
I due sensi di marcia affiancati vuoti e riuniti, benchè vi fossero ampi margini per posizionarli uno per verso di marcia, così come previsto da normativa.
In questo punto spesso nell'area dedicata ai pedoni a sinistra dell'immagine, destra del senso unico i residenti parcheggiano l'auto in strada durante le ore notturne.




Un'altra decina di metri e la situazione rimane invariata, ampia corsia, ampia pista ciclabile vuota, area pedonale di coltre un metro e spazio a vuoto che distanzia l'area pedonale dalla corsia continua del senso unico.
A sinistra si nota la rientranza della tabaccheria con parcheggi a spina di pesce.




Corsia per il senso di marcia sovrabbondante, pista ciclabile in sinistra vuota, anzichè divisa per i due sensi di marcia, area pedonale in destra e parcheggio a spina di pesce.
Anche questa è la famosa strettoia di via Matteotti.





Arriviamo finalmente al primo dei due punti strettoia di via Matteotti: una casa che diversamente dalle altre si protrae con la recinzione circa mezzo metro oltre la linea dei cancelli.
Mi pare che la casa tra l'altro dovrebbe essere in vendita.
La pista ciclabile in questo caso perde circa mezzo metro.
La corsia per il senso di marcia lascia ampi margini alle auto.
A destra (sinistra dell'immagine) si ha uno spazio di distanziamento e l'area pedonale che invece di essere una corsia ciclabile è un ulteriore elemento da inserire nella carreggiata.




In questa immagine si evidenzia meglio come l'abitazione sottragga mezzo metro alla carreggiata stradale (oggi alla corsia ciclabile) per creare circa mezzo metro di giardino in fianco dell'abitazione.
Si evidenziano tutti gli altri elementi prima descritti, ivi compresa l'area pedonale a sinistra elemento aggiunto a causa del fatto che la pista ciclabile è stata accorpata per due versi di marcia in un solo lato.
Dietro l'abitazione invece la linea dei cancelli residenziali arretra di molto portando la pista ciclabile a dimensioni ben superiori ai due metri e mezzo.




Proseguendo di un'altra trentina di metri si arriva alla parte in cui la carreggiata di via Matteotti risulta di dimensioni minime.
La corsia mantiene le dimensioni prima viste, sovrabbondanti rispetto alla larghezza di un'auto, ed a sinistra dell'immagine l'area dedicata a spazio pedonale si riduce, senza ulteriori distanziamenti.
A destra dell'immagine la pista ciclabile a doppio flusso di dimensioni tali per cui un automobile ci potrebbe passare indisturbata.
La strettoia vera e propria di via Matteotti non è  di 200 metri, bensì una lunghezza ben inferiore, con una doppia pista ciclabile per doppio verso di marcia nel medesimo lato che costringe all'inserimento di un ulteriore elemento sul lato opposto come distanziatore dal ciglio delle case.





venerdì 25 gennaio 2013

IDV quasi fuori dalla maggioranza

Il 23-01-2012 si è tenuto l'ennesimo Consiglio Comunale con i rappresentanti dell'Italia dei Valori contro la maggioranza e gli alleati.
Solito riferimento a non prendere decisioni troppo in fretta, benchè io ricordo per l'ennesima volta esistevano già tre comitati (Per via Matteotti, Cittadini per una Spinea Vivibile e Comitato Autostrada in via Capitanio) dal 2007 ben prima che le elezioni creassero l'attuale maggioranza comunale e prima che i Grillini si alleassero con i comitati della Tangenziale Sud e di via Martiri.
Dopo l'exploit dei due consiglieri dimessi, con tanto di elencazione stile propaganda elettorale di tutte le pecche secondo loro ravvisabili (da via Matteotti, al PAT, eccetera), e curiosamente in accordo con il pensiero del nuovo partito dei Cinque Stelle, in controtendenza il consigliere Conte, unico che a mio parere merita di esser nominato, non si è dimesso preferendo il dialogo.
Forse avevano buone ragioni per far saltare il tavolo, o forse a febbraio ci sono le elezioni con le nuove alleanze nazionali e si doveva consumare in tutta fretta anche l'accordo locale.

martedì 15 gennaio 2013

Annunci ed articoli sull'account twitter

Per restare informato ho aperto un account twitter come aggregatore di notizie.
Tuttavia la libertà del social network permette a chiunque di iscriversi a @spineavivibile ricevendo i tweet pubblicati. Basta aprire un proprio account twitter, e mettersi fra i follower, magari configurando la ricezione dei tweet con il telefonino.

A tal riguardo nel blog sono stati aggiunti:
  • un bottone twitter che permette di pubblicare automaticamente il link di una pagina del blog nel proprio account twitter
  • una finestra che riporta gli ultimi tweet dell'account twitter @spineavivibile

Sull'account twitter saranno pubblicati link ad articoli e news dei Comuni dell'area di Venezia (Venezia, Mestre, Spinea, Martellago, Mira, Mirano, Dolo, Noale), pagine di siti che parlano di Spinea nel web (news da internet), articoli di giornale che parlano di Spinea (principalmente La Nuova Venezia ed il Gazzettino) e annunci di lavoro recenti nei vari Comuni sopra elencati.

domenica 13 gennaio 2013

Piano di assetto del territorio (PAT) - 2012

Il piano di assetto del territorio è uno strumento relativamente nuovo con cui i comuni definiscono l'evoluzione futura del territorio urbano.
Previsto con la legge urbanistica regionale del 2001, poi modificata nel 2004.
Il PAT, che dovrebbe essere approvato entro i cinque anni di un mandato, presenta delle modifiche sostanziali rispetto i precedenti piani di assetto del territorio, fra le quali:
  • la possibilità per chiunque di sollevare obbiezioni ed idee per lo sviluppo del piano, a cui il Comune deve dare risposta positiva o negativa con motivazione;
  • il confronto del piano comunale di assetto del territorio con i piani di coordinamento del territorio provinciale e regionale;
  • il carattere di assolutezza del piano, che una volta approvato non dovrebbe essere rigettato da successive amministrazioni;
  • la possibilità di sviluppare piani di assetti del territorio intercomunali, laddove problematiche coinvolgano più Comuni.
In genere il PAT, che viene dato con particolari direttive in mano ad un'azienda specializzata nella progettazione territoriale, mentre la struttura partecipativa dovrebbe appianare le divergenze fra diverse visioni di assetto del territorio mediando "in modo tecnico" l'insorgere di conflitti.
Questo tuttavia non serba verificarsi.
Il gruppo politico Cinque Stelle (M5S) trova forti elementi per un dissenso verso il piano di assetto del territorio di Spinea.
Un riassunto dell'articolo lo si trova sul blog  opzionezero.org :
«L’hanno approvato giusto in tempo per sottoscrivere gli impegni relativi al Piano Norma 22 e garantire nuovi e pesanti diritti edificatori, che porteranno una nuova colata di cemento su Spinea – attacca Massimo De Pieri del Movimento 5 Stelle – L’approvazione del Piano Norma 22 consentirà di costruire migliaia di metri quadri di superfici commerciali (4.500 mq, oltre a 5.000 mq di uffici e “alberghi”, 250 nuovi alloggi ed una piscina) a ridosso della stazione ferroviaria, decretando la morte certa per ogni attività commerciale del centro e l’inutilità di qualunque progetto di riqualificazione della piazza. A cosa serve preoccuparsi dei parcheggi a pagamento – conclude De Pieri – quando i commercianti del centro non avranno più clienti da far parcheggiare?».
 In queste affermazioni una cosa un po' mi ha stupito, ovvero non aver accennato minimamente ai prodotti a chilometro zero.
Questo vecchio cavallo di battaglia di Grillo, oggi apparentemente sparito dai suoi comizi, ben si adatterebbe alla modifica di aree omogenee agricole in aree edificabili, specie laddove la legge urbanistica regionale permette la conversione di un 20% delle aree agricole in aree edificabili.
Tanto più che l'esempio dei campi dati in concessione anche da grandi Comuni (al momento mi viene in mente Bologna) è una pratica cittadina capace di generare ricchezza semplicemente dall'impiego del tempo libero degli stessi italiani nel coltivarsi ortaggi vari.
Indubbiamente questo ha anche ripercussioni sull'economia locale, creando posti di lavoro e riducendo i costi dei prodotti agricoli, qualora venduti alla rete ortofrutticola locale senza onerose spese di trasporto.
Tuttavia in analoga situazione si pone anche la realizzazione della piscina e di nuovi esercizi commerciali, riducendo così le "trasferte" di giovani verso Mirano e Chirignago (Bissuola, dove si allenava un tempo la Pellegrini) e verso i negozi del centro.
La questione della competizione, specie quest'anno in cui hanno chiuso un negozio ogni tre in via Roma, l'equilibrio fra negozi e consumatori ha un'importanza notevole.
Tuttavia, si può notare come gli esercizi commerciali previsti per la nuova piazza Santa Bertilla, approvata nel 2007-2009, dopo cinque anni ancora non risultano aperti, sintomo di un malessere che sta colpendo il mondo dell'edilizia.
Quindi un comune cittadino  non può che aspettarsi dagli interessati che ulteriori spiegazioni, risposta a semplici domande:
  1. Spinea ha 28 mila abitanti e probabilmente un centinaio di negozi, ovvero 280 persone ogni negozio; è questo il limite di saturazione, o forse si ha un equilibrio negativo che porta gli abitanti di Spinea a far spese fuori città e gli abitanti di città limitrofe  a non venir a far spese nel territorio comunale?
  2. Perchè i prodotti dei negozi di Spinea sono così cari? forse un confronto dei prezzi dei negozi del paese con la merce venduta in esercizi commerciali d paesi limitrofi può rendere evidente la causa del problema; ad esempio: alti costi dell'energia o tasse elevate, o costi di locazione dei locali in centro troppo alti, o costi eccessivi di acquisto/trasporto della merce da vendere nei negozi dai centri di produzione, ecc...

Vi sarebbe poi da considerare che l'edilizia è palesemente in crisi.
La filiera dell'edilizia comprende produttori materiali, progettisti, operai / direttori d cantiere, oneri per il Comune, impiantisti ed arredatori, gestori dei locali o proprietari.
Forse è anche per questo che con l'edilizia in crisi sono aumentati i furti notturni in bar e locali del miranese.
La possibilità che salti una filiera così articolata per la società potrebbe essere paragonato all'effetto di un infarto per un paziente.
Tuttavia ciò non giustifica che si debba costruire in modo forsennato e sregolato a suon di condoni, pacchette sulle spalle e approvazione di tutto il massimo approvabile.
Diviene quindi ovvio porre l'attenzione sulla necessità di generare altre forme di lavoro: case antisismiche, miglioramento edilizia esistente con controlli più serrati affinchè non siano imprese fantasma ad eseguire lavori di ristrutturazione togliendo lavoro ad progettisti/operai onesti, incentivazione alle ristrutturazioni edilizie, alla verifica di impianti elettrici, fognari, ecc...
Le ristrutturazioni sono incentivate al 50% fino a giugno 2013, ma solo ad un occhio accorto appare evidente come la maggioranza dei lavori di ristrutturazione si svolgano in nero, spesso con truffe ai danni del "cliente" (subappalto, materiali scadenti, prezzi eccessivi o eccessivi rialzi, danni al cantiere o altre tecniche subdole per spingere l'interessato al pagamento in contanti ed in nero, iva evasa, iva al 21% invece che al 10%, materiali acquistati parzialmente o totalmente in nero, mancati contributi pensionistici, evasione di denaro verso paesi esteri).



L'idea stessa della piscina a Spinea non è nuova; da decenni si pensava di realizzarne in posizioni sempre diverse, dalla località La Fossa, ai progetti dello Studio Versuro a ridosso dei campi da calcio del Villaggio dei Fiori, fino al recente piano norma 22.

Fra i pregi e difetti di un progetto che sembra quasi obbligatorio, essendo Spinea città natale di una campionessa olimpica, quindi si potrebbe notare questi due aspetti
  • pregio: la vicinanza della piscina a hotel e stazione dei treni può costituire un flusso di denaro con turismo mirato o con sportivi/nuotatori interessati (purchè la Pellegrini venga periodicamente a nuotare in questa piscina) da paesi vicini (la stazione permette un collegamento veloce da città limitrofe, meglio se con una convenzione fra abbonamento della piscina ed abbonamento dei treni).
  • difetto: se fosse confermato come progetto definitivo quello dello studio Versuro si avrebbe un bellissimo edificio per il pregio di una campionessa olimpica, ma con qualche dubbio non indifferente sul consumo energetico o sui fenomeni di condensa del vapore acqueo a causa delle ampie vetrate esposte.
Si fa notare che il costo di riscaldamento ha un'influenza diretta sulla gestione della piscina e sul benessere dei nuotatori; quindi a parità di benessere, il costo del riscaldamento o raffrescamento, qualora maggiore comporterebbe costi di abbonamento non competitivi con i vicini concorrenti (piscina comunale di Mirano e piscina di Bissuola).
Analogamente la condensa su pareti vetrate inficia la principale caratteristica di sistemi trasparenti, ponendo acqua a ridosso del legno lamellare.


Rimane quindi da considerare cosa comporta il Piano di Assetto del Territorio per la questione viabilità relativamente ai quartieri Dante-Fermi-Capitanio.
Ad una lettura veloce dei copiosi manoscritti non appare nulla di diretto, riferito alla questione.
Tuttavia nella tavola delle trasformabilità si può notare come si sia proceduto ad una modifica di notevole peso per la questione via Matteotti: la pista ciclabile proveniente dal cimitero invece che proseguire per il senso unico da via D'Annunzio viene deviata in via Betlemme e da qui diretta in via Cici, da dove può accedere a tutto il quartiere Fermi.

 puntini blu = pista ciclabile, dal Cimitero arriva quasi in prossimità di via D'Annunzio e devia per via Betlemme, entrando nel quartiere Fermi per via Cici
si nota in linea tratteggiata marrone il collegamento fra via Capitanio e via Matteotti, escludendo via Cici, diversamente da quanto previsto nei PRG degli ultimi 10 anni

Un'ipotesi incredibile se si considera la veemenza e la renitenza con cui molti personaggi politici del Comune si oppongono ad un'idea simile, paventando l'idea sbagliata che la pista ciclabile sparirebbe se via Matteotti tornasse a doppio senso.
 L'aspetto ancor più incredibile è che questa possibile "trasformabilità" non è stata presentata nè da Chinellato, nè dal portavoce della lista 585 ai comitati cittadini contrari al sistema di sensi unici del quartiere Dante, quale possibile soluzione per la rimessa a doppio senso di via Matteotti.... appare così dal nulla, rimanendo nel vuoto, dimenticata...
In fin dei conti è il piano di assetto del territorio, mica il piano regolatore (PRG)...entrambi con lo scopo di regolare la crescita del Comune !!!

Così dal Piano di Assetto del Territorio non traspare e non si capisce quale assetto futuro si intenda raggiungere per la viabilità locale e intercomunale.
Non un problema di poco conto se si considerano sia le proteste per la cosiddetta tangenziale sud, sia le proteste per il dirottamento del traffico nel quartiere Dante, cosa che comporta concordemente anche la possibilità di intervenire in via Capitanio, mettendo in sicurezza la strada.

Al Consiglio comunale del 12-11-2012 si era rimasti con la possibile proposta di chiusura di via Roma per mezzo di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che bloccasse il traffico intercomunale passante fra i Comuni del miranese e Mestre, permettendo tuttavia una circolazione locale sostenibile.
Invece prima del 12 novembre 2012 e dopo l'idea del Masterplan il progetto verso cui tendeva l'amministrazione comunale era la piazza lunga un chilometro che prevedeva la chiusura/pedonalizzazione di un tratto di via Roma da chiesa San Vito e Modesto fino alla rotaroria dei Bersaglieri.
In quest'ottica si adagiavano bene anche le affermazioni sulla strada denominata "tangenziale sud" che a detta di vari esponenti politici avrebbe permesso un giorno di ridurre il traffico in via Roma assieme alla tangenziale nord.

Così l'ipotesi più probabile era la suddivisione delle principali direzioni di scorrimento intercomunali (via Miranese e camionabile a sud da Mirano, strada da Mira-Dolo, strada da Martellago, direzione verso Marghera e direzione verso Mestre centro e centri commerciali di Marcon per vie interne da Chirignago) lungo nuovi assi, al compimento definitivo della "piazza lunga un chilometro" e degli innesti della "tangenziale sud" con via Matteotti.
Chi proviene da Martellago, diretto verso Mestre avrebbe preferito la ben più veloce e scorrevole tangenziale nord (tratto verde chiaro).
Chi proviene da Mirano, dovrebbe compiere quasi due chilometri (circa tre quarti di via Roma) solo per raggiungere la tangenziale nord, da qui l'alta probabilità che i percorsi prescelti divenissero altri conformi al baricentro spostato verso sud della circolazione a Mirano.
Nell'ipotesi che l'accesso a via Buonarroti rimanesse aperto, così come avvenuto durante l'ultima "Notte Gialla" il percorso preferenziale per l'asse Miranese si sposterebbe sul retro del Comune, dove ci sono scuole e ingresso al Parco Nuove Gemme (tratto verde scuro).
Mentre l'accesso da aree a sud potrebbe trovare interesse a passare per la tangenziale sud e il quartiere Dante piuttosto che doversi dirigere alla Miranese (tratto rosso).

 
base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Nell'ipotesi che anche via Buonarroti fosse interdetta al traffico, la via preferenziale rimarrebbe solo la tangenziale sud, attraverso il sistema di sensi unici del quartiere Dante (tratto rosso) rendendo via Roma come una strada di accesso alle strade dei quartiere ad ovest di Spinea.
In tal caso è bene notare che nell'ipotesi di chiusura di via Roma (tratto celeste chiaro) a maggior ragione via Capitanio dovrebbe rimanere a doppio senso (e forse è proprio per questo che non si è ancora intervenuti in via Capitanio), per non rendere completamente chiuso al traffico locale la circolazione fra i quartieri Dante, Fermi, Rosselli, Capitanio, rispetto al Villaggio.
Il possibile passaggio circolare partirebbe dalla rotatoria dei Bersaglieri, lungo via Capitanio, "tangenziale sud", quartiere Dante, nuovi quartieri edificati a nord del quartiere Dante, via Buonarroti e di nuovo rotatoria dei Bersaglieri.
In questo assetto del territorio i nuovi quartieri residenziali edificati al villaggio, pieni di giovani coppie in età da lavoro, cinque giorni su sette (due o quattro volte al giorno) diretti a Mestre per recarsi a lavoro non potendo più passare per l'arteria principale, via Roma, passerebbero per le nuove vie di comunicazione, ovvero la tangenziale sud - quartiere Dante (via Buonarroti chiusa o no?!).

base cartografica del 2000, tratto della tangenziale sud e tangenziale nord indicato approssimativamente non essendo in possesso del percorso preciso al millimetro

Con l'ipotesi di una Zona a traffico limitato (ZTL) si sgravano i "nuovi assi" del traffico locale, il quale rimarrebbe in via Roma, ma indubbiamente ci si presenta alla "Conferenza dei Comuni" della città metropolitana con i Sindaci dei Comuni limitrofi carichi di lettere di protesta dei pendolari diretti a Mestre pluri-multati (non bastassero le proteste dei residenti di Spinea che si trovano parte delle 30 mila auto di via Roma sotto casa, con conseguente svalutazione economica del proprio immobile).
Tuttavia si può notare come nell'ultimo Natale non si sia ripetuta l'esperienza di chiudere via Roma (piazza lunga un chilometro) per renderla accessibile ai pedoni.
Ciò molto probabilmente è dovuto all'opinione espressa dall'associazione dei commercianti nell'occasione dell'incontro per discutere dei parcheggi a pagamento.
In quell'occasione i commercianti si espressero contro l'idea di una piazza chiusa o di parcheggi a pagamento, perchè similmente a Mestre questo avrebbe allontanato i clienti piuttosto che avvicinarli.
Ed in effetti i più interessati ad una piazza lunga un chilometro in un tale periodo di crisi economica più che gli attuali negozianti presenti a Spinea, sono forse i locatori di negozi in centro.
In effetti in una piazza chiusa si adattano bene locali di ristoro (bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, kebab...) che risaputamente sentono per ultimi gli effetti della crisi con un calo di consumi, e di conseguenza possono rimanere aperti con taluni canoni più a lungo di altre attività commerciali.

Inoltre a breve (15 gennaio 2013) scadrà il concorso per il riassetto di Piazza Marconi, uno dei punti cruciali dell'assetto del paese sotto svariati punti di vista, ivi compreso quanto sopra descritto.
L'appuntamento e soprattutto la premiazione sarà quindi utile a capire verso cosa tenderà il Comune nei prossimi anni, e quali altre mirabolanti idee dovrebbero essere inserite nel Piano di Assetto del Territorio.

Infatti nel PAT sono previsti ben tre possibili scenari di crescita del territorio: scenario 1 densificazione; scenario 2 amplificazione; scenario 3.

scenario 1

scenario 2

 scenario 3

Nei tre scenari la tangenziale sud quasi non è visibile, benchè già indicata collegata con via Matteotti, come non dovesse divenire un asse di interesse nell'assetto territoriale.
Per quanto riguarda la viabilità generale si segue lo sproporzionato progetto dell'amministrazione Tessari, convinta di poter spostare tutto il traffico di via Roma sulla tangenziale nord.
Appare del tutto evidente l'allungamento di percorrenza per chi proviene da via Miranese e dalla camionabile a sud (o da Mira e Dolo).
In alternativa si può notare come la "tangenziale nord" finisca a nord di Mirano, vicino Martellago, laddove non esistono arterie principali di scorrimento, se si esclude per l'appunto via della Costituzione che collega la Fossa con Martellago.

Mancano poi dettagli sulla viabilità locale, si pensi per esempio al quartiere Fermi il cui accesso sta fra una strada intasata (via Roma) ed un senso unico costringendo gli abitanti od i clienti del bar della Pellegrini ad accedere da via Capitanio o attraverso il quartiere limitrofo Dante.
Mancano dettagli sui poli di attrazione: punti turistici, chiese, piazze per manifestazioni, scuole con relativo traffico indotto, movimentazione generata dalla piscina, punti di richiamo per servizi di varia natura (poste, USSL, centri commerciali,..).

I quartieri esistenti vengono considerati nel piano di densificazione, ovvero nel caso in cui case vengano comprate e sostituite con palazzoni con più appartamenti (più famiglie, più auto) per rientrare dei costi di acquisto e vendita, costi che subiscono ribassi se nel periodo di crisi, l'assetto del territorio comunale casualmente cambia e dirotta nel quartiere da densificare quantità eccessive di auto rumorose e inquinanti.


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ELENCO DISEGNI RIGUARDO LA VIABILITA'

Vengono elencati una serie di disegni per descrivere alcuni aspetti della viabilità nel comune di Spinea, già più volte indicati in questo blog.


Generali
Precedenti alle modifiche urbanistiche

Successivi alle modifiche urbanistiche


Casello del Passante a Crea


Stazione della metropolitana di superficie

Disegni descrittivi
Accesso diretto fra aree residenziali
Ville
Servizi ed area industriale
Tangenziale nord
Rotonde in via Roma
PUT2004: Statistiche degli incidenti

Quartiere Dante in particolare

Prima di aver reso via Matteotti a senso unico

Dopo aver reso via Matteotti a senso unico



Previsioni di Aumento del traffico dovute al Passante



Masterplan
La strada dei bivi


2 pesi e due misure (idee venute creando i disegni sopra elencati)
Quartiere Dante in particolare, ipotesi alternativa di viabilità futura con riapertura di un tratto a doppio senso e spostamento del traffico oltre la pedonalizzazione fortemente voluta dall'attuale amministrazione fra villa del Majno, piazza Marconi e la chiesa San Vito e Modesto.

Visione generale, ipotesi alternativa di viabilità futura con chiusura di un tratto di via Roma a cavallo di villa del Majno-Piazza Marconi ed a cavallo della nuova piazza fronte la chiesa Santa Bertilla (due pesi e due misure visto che nei progetti urbanistici piazza Santa Bertilla non si prevede di chiuderla interrompendo via Roma).

Annuncio del passaggio a senso unico di via Bennati
Via Bennati a senso unico, lavori eseguiti il 13 e 14 marzo (altre considerazioni).

Via Matteotti in Google Street
I 200 metri di strettoia...


Reclami al comune via Web
Spinea strade e servizi scadenti: i reclami viaggiano sul web




NB: da oggi la cosiddetta tangenziale nord è stata innaugurata come via "11 settembre 2001" con dedica agli omonimi attentati avvenuti in America.


Aggiornato al 07-02-2013